L’Agricoltore Cuneese - novembre 2019

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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XVII - N. 08•2019 - NOVEMBRE 2019 - CONTIENE I.P.

08/2019

Fauna selvatica, basta nascondersi PSR PIEMONTE La Regione è sulla strada giusta

DAZI USA E BREXIT Seri danni per i prodotti locali

AGRITURISMO Un’attività che piace e cresce sempre di più

PROPRIETÀ FONDIARIA Aumentano le superfici in affitto, proprietari centrali


a servizio delle imprese in provincia di Cuneo

Anagrafe Unica Aziendale (Fascicolo) · Assistenza pratiche PAC e PSR · Pratiche UMA/Assegnazione carburanti · Anagrafe Zootecnica · Direttiva Nitrati · Pratiche vitivinicole · Prestiti di conduzione · Piani assicurativi PSRN

ASSISTENZA PAGHE

ASSISTENZA TECNICA

ASSISTENZA CONTRATTI

Assistenza tecnica in campo · Quaderno di campagna · PAP annuale (biologico) · Taratura atomizzatori · Consulenza ambientale · Analisi terreno · Consulenza sicurezza sui luoghi di lavoro · Certificazioni aziendali (Global Gap/EcoCloud) · Sicurezza luoghi di lavoro (D.V.R.) · Sicurezza Alimentare (HACCP)

CONSULENZA FISCALE

Tenutascritturecontabili · Presentazione Dichiarazione dei Redditi · Rapporti con C.C.I.A.A. e Agenzia Dogane · Consulenza finanziaria · Consulenza IVA-Registro imprese · Fatturazione elettronica · Casella PEC (Posta Elettronica Certificata) · Consulenza assicurativa·Gestioneaziendeviticole e corilicole

RETI DI IMPRESE

Analisi progetto di partenariato · Costituzione rete · Consulenza legale e fiscale

Tesseramento 2020

Assistenza sindacale · Elaborazione cedolini paghe · Gestione rapporti con Enti previdenziali, assistenziali e DPL · Ricorsi

Consulenzacontrattidiaffitto(Legge 203/1982) e vendita terreni agricoli · Contrattidicomodato·Agevolazioni Ppc (piccola proprietà contadina) · Consulenza peritale, catastale, urbanistica · Espropri · Eredità e successioni · Contratti di affitto fabbricati civili uso abitativo

FORMAZIONE PROFESSIONALE Organizzazione corsi Patentino Antiparassitari, Trattoristi, Antincendio, Primo Soccorso, Sicurezza sul Lavoro

CONSULENZA BANDI E FINANZIAMENTI Europei, nazionali, regionali, CCIAA, enti privati

START-UP E NUOVE IMPRESE

Apertura nuove ditte e società · Elaborazione statuti

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I NUMERI DI QUESTO NUMERO

San Martino, tempo di bilanci Confagricoltura chiede più attenzione al settore primario Roberto Abellonio

direttore di Confagricoltura Cuneo

San Martino, giorno in cui tradizionalmente si chiude l’annata agricola. Tempo di bilanci, insomma. Sono stati 12 mesi ancora una volta anomali dal punto di vista climatico, che hanno lasciato alle aziende risultati altalenanti e produzioni mediamente ridotte, ma sempre di qualità. Per quanto riguarda il fronte politico apprezziamo, in particolare, la recente piena assunzione di responsabilità da parte della Giunta regionale, che ha manifestato l’intenzione di porre mano all’impianto del PSR per far sì che si possano erogare, entro i tempi previsti, tutte le risorse assegnate al Piemonte, mentre lamentiamo ancora l’inerzia delle istituzioni per quanto riguarda i danni arrecati dalla fauna selvatica. Nel giornale potrete leggere gli approfondimenti su questi due principali fronti aperti e molto altro. Confagricoltura, in generale, continua a chiedere alle istituzioni una maggiore attenzione al settore primario, strategico nel rilancio delle attività produttive. Serve quindi più impegno per la valorizzazione delle nostre produzioni e per l’internazionalizzazione sui mercati, realizzando le infrastrutture di cui il territorio necessita e potenziando i collegamenti internet, per ridurre il “digital divide” delle aree svantaggiate.

MONTAGNA

IN AFFITTO

% del territorio montano in Piemonte

% di superficie agricola utilizzata in affitto

40%

60%

IN PIEMONTE

IN PIEMONTE

AGRITURISMI

CINGHIALI

il numero di agriturismi in provincia di Cuneo

% di incremento dei cinghiali negli ultimi 30 anni

400 +400% IN GRANDA

Dal 2020 gli scontrini elettronici Tutte le novità PAG. 17

IN 30 ANNI

PATENTINI PAG. 29

L’ANDAMENTO DEI SINGOLI COMPARTI IN SINTESI Lunedì 11 novembre, Confagricoltura Piemonte ha analizzato nella sede di Torino l’andamento dei principali comparti dell’agricoltura piemontese, partendo dalla considerazione che il cambiamento climatico è una realtà con cui occorre sempre più fare i conti. INQUADRANDO IL QR CODE SI ACCEDE ALLA SINTESI DEI SINGOLI COMPARTI. BUONA LETTURA!

L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2019

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IN PRIMO PIANO

Confagricoltura rimarca “lo spirito costruttivo dell’incontro, che ha registrato una solida condivisione degli obiettivi, volta a rafforzare lo sviluppo produttivo del sistema agroalimentare piemontese, puntando al completo sfruttamento delle risorse della programmazione europea e regionale”.

di Paolo Ragazzo

S

ono settimane di fitto dialogo e confronto tra Confagricoltura e Regione Piemonte per assicurare alle aziende agricole del territorio i necessari sostegni che possono derivare, in particolare, dal Piano di Sviluppo Rurale. Da anni ormai l’organizzazione ha fatto di questo tema il fronte principale di impegno sindacale e, anche adesso che la programmazione 2014/2020 sta volgendo a termine, Confagricoltura non intende smettere di sollecitare l’ente regionale a trovare risorse da dedicare alle aziende, per favorire la competitività e la crescita sostenibile dell’intero settore. E la Regione, dal canto suo, sta mostrando la dovuta attenzione, lasciando ben sperare per i prossimi mesi. “Apprezziamo l’impegno del presidente Cirio, del vicepresidente Carosso e dell’assessore all’agricoltura Protopapa per il reperimento delle risorse, nell’ambito della pro-

CONTRIBUTI COMUNITARI

Il Psr 2014/2020 può ancora riservare fondi per le aziende

PSR, la Regione è sulla strada giusta CONFAGRICOLTURA CONTINUA A SOLLECITARE L’IMPIEGO DI RISORSE A FAVORE DELLE AZIENDE grammazione del Piano di Sviluppo Rurale, per la prosecuzione delle misure agroambientali. Si tratta sottolinea il presidente di Confagricoltura Piemonte e Cuneo Enrico Allasia che è intervenuto con il direttore Ercole Zuccaro all’incontro che si è svolto mercoledì 6 novembre a Palazzo Lascaris a Torino - di

un’azione che riteniamo essenziale per il miglioramento dell’ambiente, nell’interesse delle imprese agricole, dei cittadini e del territorio, che ha consentito, nel corso di circa vent’anni, di ridurre in modo drastico l’impiego di fitofarmaci e fertilizzanti, a tutto vantaggio della qualità delle nostre produzioni”.

Passaggio questo non scontato solo qualche settimana fa quando con una lettera congiunta, indirizzata all’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa, Confagricoltura Piemonte e Cia Piemonte avevano richiesto, la prosecuzione, anche per il 2020, degli impegni assunti dalle aziende che hanno aderito all’operazione 10.1.1 del Psr già nel 2015. Secondo quanto riferito da una nota del Settore Programmazione e Coordinamento Sviluppo Rurale e Agricoltura Sostenibile della Regione Piemonte, infatti, le risorse fi-

Avviati i pagamenti Pac 2019 da parte di Arpea

Dopo che a luglio le aziende avevano già incassato l’anticipo nazionale del 50%, l’Arpea (Agenzia Regionale Piemontese per le Erogazioni in Agricoltura) ha avviato l’erogazione dell’anticipo comunitario della Pac 2019. A fine ottobre sono stati emessi i primi decreti di pagamento che hanno consentito la liquidazione, a livello regionale, di più di 80 milioni di euro a quasi 13mila beneficiari. Chi dovrà ancora attendere sono le aziende con pascoli di montagna, i cui pagamenti sono stati stoppati per

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Misura 10, l’azione di Confagricoltura

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motivi burocratici. Dovrebbero andare in pagamento, comunque, entro la fine del mese di novembre. L’erogazione dell’anticipo comunitario della Pac 2019 risponde alle attese degli agricoltori e va incontro alle esigenze di liquidità delle imprese in un momento critico, segnato da incertezze e difficoltà. A tal proposito, Arpea, nell’ottica di semplificazione delle procedure e per garantire una più efficace distribuzione delle risorse, ha progettato e sviluppato un processo informatico che permette di provvede-

re al pagamento dei contributi, nella percentuale stabilita dalla Commissione UE, anche per le aziende sottoposte a controllo di condizionalità che nel passato erano escluse dall’anticipo. Pertanto, per la prima volta, visto lo stato di crisi in cui versano molte aziende agricole, a partire dall’anticipo comunitario della Pac 2019 tali aziende saranno pagate. L’eventuale applicazione delle sanzioni determinate da un esito non conforme verrà attuata con il saldo del contributo, entro il 30 giugno 2020.


nanziarie destinate dal PSR vigente all’Operazione 10.1.1 (Produzione integrata) sarebbero state interamente impegnate ed ormai in via di esaurimento, facendo venir meno un eventuale bando 2020. Con questa lettera Confagricoltura aveva così voluto sottolineare l’assoluta necessità di prevedere la prosecuzione dell’Operazione, in attesa dell’apertura del nuovo periodo di programmazione, per garantire la continuità degli impegni agroambientali, dei quali beneficiano direttamente l’intero territorio e il sistema di qualità e valorizzazione dell’agroalimentare.

Le altre priorità Il recente incontro con i vertici regionali è servito, in generale, a fare il punto sull’ammontare complessivo delle risorse individuate, maturate da economie su bandi precedenti e non ancora messe a bando, ed è emerso che al momento sono ingenti i milioni che possono ancora essere utilizzati. Una notizia che necessità delle dovute autorizzazioni da parte di Bruxelles per essere tradotta in realtà per le aziende, ma che dà fiducia al settore. Anche perché le priorità segnalate da Confagricoltura non si fermano alle misure agroambientali. Fondamentale è

infatti fare scorrere le graduatorie dei bandi 2019 delle Operazioni 6.1 (Insediamento di giovani agricoltori) e 4.1.1 (Miglioramento aziendale) dove c’è un elevato numero di domande ammissibili ma non finanziabili, oltre a proseguire gli impegni sulle misure 11 (Agricoltura biologica) e 13 (Indennità compensativa per le zone montane). Si spera in bandi entro fine anno sulle misure 1 (Formazione in ambito agricolo) e 2 (Consulenza e assistenza alle aziende agricole). Insomma la strada, nelle intenzioni, è ben tracciata e Confagricoltura è fiduciosa che si possa percorrere, trasformando gli impegni in realtà.

ENRICO

ALLASIA Presidente di Confagricoltura Piemonte e Cuneo

APPREZZIAMO L’IMPEGNO DELLA REGIONE PER IL REPERIMENTO DELLE RISORSE PER PROSEGUIRE LE OPERAZIONI AGROAMBIENTALI (MISURA 10)

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OLTRE CONFINE

Dazi Usa e Brexit: seri rischi per i prodotti locali

Dazi, sfruttare la diplomazia

CON LE RISTRETTEZZE IMPOSTE SUL MERCATO STATUNITENSE È A RISCHIO SOPRATTUTTO LA FILIERA LATTIERO-CASEARIA di Gilberto Manfrin

L

’export di molti prodotti agricoli italiani, in particolare formaggi e salumi, è a rischio per colpa dei dazi voluti da Donald Trump, ma anche a causa dell’incognita Brexit. Un allarme vero e proprio, come ha fatto capire il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti in una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera: “L’Italia e l’Europa devono stanziare le risorse necessarie, sia per un fondo di emergenza

sia per sfondare in nuovi mercati che compensino il calo delle esportazioni negli Usa” - ha commentato il numero uno della confederazione. In effetti, il mancato export sul mercato americano causerà una perdita di quote di mercato tra il 10 e il 15% nei prossimi 4 mesi, per circa 60 milioni di dollari. Ha rilanciato l’allarme per l’export delle eccellenze lattiero-casearie messe sotto scacco dai dazi aggiuntivi degli Stati Uniti anche il vice presidente nazionale di Confagricoltura

Matteo Lasagna, intervenendo all’inaugurazione delle Fiere Zootecniche di Cremona: “Se i dazi Usa resteranno in vigore per un periodo superiore a tre mesi - ha osservato - si avrà una caduta delle nostre esportazioni di formaggi superiore al 10%, con effetti negativi su tutta la filiera e l’avvio di una spirale di incertezza che non giova all’attività economica. Serve la massima compattezza tra tutte le componenti della filiera zootecnica per gestire una situazione che diventerebbe estremamente complicata”.

I prodotti italiani più colpiti dai dazi addizionali USA (elaborazioni su dati Ice)

Formaggi 48,8% Liquori e cordiali 34,8% Carni lavorate 11,7% Conserve e succhi 3,4% Frutta 1,3% Altro 0,1% 6

L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2019

Sulla vicenda si è espresso anche Agrinsieme, il coordinamento che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, che in una nota ha indicato nei rapporti diplomatici la carta per ridurre l’impatto dei balzelli made in Usa: “Bisogna puntare sulla diplomazia e sfruttare i margini di manovra esistenti, lavorando per ridurre gli effetti dei dazi per un valore di 7,5 miliardi di dollari di export UE, fra cui figurano numerose produzioni di eccellenza dell’agroalimentare nazionale, quali i salumi e i formaggi; tali dazi, infatti, sono passibili di periodiche revisioni, durante le quali si possono modificare le percentuali di riferimento del valore, i prodotti ai quali le tariffe aggiuntive vengono applicate e anche gli Stati

membri ai quali si fa riferimento”. Secondo alcune stime, il valore dell’export agroalimentare italiano toccato dai dazi addizionali imposti dagli Usa è pari a circa 470 milioni di dollari, con un maggiore impatto daziario di quasi 120 milioni di dollari, per oltre l’80% concentrato su formaggi, liquori e cordiali. “I formaggi, in particolare - evidenzia Agrinsieme sono destinatari di quasi la metà degli aumenti di aliquota, che rischiano di avere ripercussioni molto significative su tutta la filiera lattiero-casearia, anche e soprattutto in relazione ai forti legami che queste produzioni hanno con il sistema degli allevamenti. Non di meno, sono rilevanti i possibili impatti negativi anche a carico del comparto dei salumi e della frutta”.


Brexit indicazioni positive

Sul fronte Brexit invece, Confagricoltura commenta favorevolmente la conclusione del negoziato tra Ue e Regno Unito sull’accordo di recesso e la di-

chiarazione politica riguardante le future relazioni commerciali bilaterali. Per il presidente nazionale Giansanti, “un aspetto di particolare importanza

per l’Italia è che saranno riconosciute e tutelate sul mercato britannico tutte le indicazioni geografiche e di qualità dei prodotti agricoli assegnate dalla Ue”. Fino al 2020 il Regno Unito continuerà a partecipare al mercato unico europeo e all’unione doganale. Non ci saranno, quindi, turbative negli scambi commerciali. Durante il periodo transitorio, la cui scadenza può essere prorogata, sarà negoziato un accordo commerciale

Ue-Cina: accordo storico per l’agroalimentare L’INTESA RICONOSCE E TUTELA 100 INDICAZIONI GEOGRAFICHE EUROPEE. C’È LA DOCG ASTI SPUMANTE

U

nione Europea e Cina hanno firmato lo scorso 6 novembre un accordo che riconosce e tutela 100 Indicazioni Geografiche europee, di cui 25 riguardano prodotti italiani. È il primo traguardo del negoziato aperto nel 2010 che rappresenta, per il settore agroalimentare, una grande opportunità di business su un mercato in forte crescita e pronto

ad apprezzare la qualità ineguagliabile dei nostri prodotti. “Per il nostro agroalimentare - afferma Confagricoltura Piemonte - si tratta di una grande opportunità di business su un mercato in forte crescita, pronto ad apprezzare la qualità ineguagliabile dei nostri prodotti”. Confagricoltura evidenzia che l’Italia è il quarto fornitore, nonché il quarto cliente della Repubblica

Popolare Cinese nell’ambito dei Paesi europei. “L’agroalimentare italiano - spiega Confagricoltura Piemonte - vale in Cina 440 milioni di euro. La principale voce dell’export è rappresentata dai vini e dagli spumanti, con un valore di 127 milioni di euro nel 2018 e un trend in crescita”. L’intesa dovrebbe entrare in vigore entro il 2020, dopo il passaggio in Parlamento

tra Ue e Regno Unito. che continuerà a contribuire al bilancio Ue per il 2020. “Con un recesso senza regole - ha puntualizzato Confagricoltura - la capacità di spesa dell’Unione si sarebbe ridotta di 12 miliardi di euro; mettendo così a rischio la piena e puntale esecuzione delle politiche comuni e delle diverse iniziative negli Stati membri”. Confagricoltura ricorda che le importazioni agroalimentari del Regno Unito ammontano

a 56 miliardi di euro, di cui circa il 70% in arrivo dagli Stati membri della UE. Le vendite di settore dell’Italia superano i 3 miliardi di euro: vini, ortofrutta e formaggi i prodotti più apprezzati dai consumatori britannici.

e in Consiglio UE. La lista delle Indicazioni Geografiche non è bloccata e potrà essere prossimamente estesa ad altre 175 Indicazioni Geografiche secondo la stessa procedura utilizzata per le prime 100. Nell’elenco attualmente figurano, tra gli altri, il

Grana Padano e il Parmigiano Reggiano, ma anche il Prosciutto di Parma e il Prosciutto di San Daniele, il Gorgonzola e la docg Asti spumante, oltre ad altri latticini che concentrano la maggior parte dell’export in valore di prodotti alimentari Dop ed Igp italiani.

BREXIT

56 mld valore in euro delle importazioni agroalimentari del Regno Unito

UK

Intesa Ue-Cina benefici per entrambe

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TURISMO RURALE

Agriturismo: un’attività che piace e cresce sempre di più QUESTO TIPO DI OFFERTA È IN COSTANTE AUMENTO ANCHE PERCHÈ PIÙ VICINA ALLE ESIGENZE ED ALLE NECESSITÀ DEI TURISTI di Fabio Rubero

C

he sia per immergersi nel verde delle sue imponenti e maestose montagne o perchè ammaliati dall’ineguagliabile fascino paesaggistico ed enogastronomico delle sue meravigliose località di pianura e delle colline patrimonio dell’umanità dell’Unesco, la provincia di Cuneo è ogni anno letteralmente presa d’assalto da tantissimi avventori, spesso stranieri, alla ricerca di un’esperienza turistica unica. Un fatto innegabile che non può non rappresentare una straordinaria opportunità per le aziende agricole della nostra provincia ubicate, come sono, in una terra in grado di offrire svariate possibilità. Un’opportunità che le nostre aziende negli ultimi anni hanno dimostrato di avere la volontà e la capacità di cogliere anche intraprendendo

l’attività agrituristica, in grado di rappresentare una tipologia di esperienza turistica il cui riscontro è in continua crescita, come dimostrano i dati locali e nazionali. Anche favoriti da una maggiore presenza femminile nella struttura e da una normativa da qualche anno più “favorevole”, oggi sono tante le aziende agricole, anche cuneesi, che si occupano anche della trasformazione e della somministrazione dei prodotti frutticoli ed orticoli che coltivano o degli animali che allevano. Una soluzione che è la risposta ideale ad una domanda turistica (soprattutto straniera) sempre più orientata alla ricerca di esperienze “green” ed all’insegna della natura e dell’ambiente. “I nostri imprenditori sono stati molto lungi-

Presenze di turisti nelle aziende agrituristiche in Italia (elaborazione Centro Studi Confagricoltura su dati Istat)

13.427

12.067 11.321 10.475

2012

8

10.720

10.796

2013

2014

2015

L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2019

12.067

2016

2017

2018

Novara 6% Biella 5% VCO 3% Vercelli 3%

Cuneo 31% Torino 18% Alessandria 17% Asti 17%

Agriturismi piemontesi: percentuali provinciali

miranti e già da qualche anno hanno iniziato a credere e ad investire nella proposta agrituristica – spiega Valter Roattino, presidente di Agriturist Cuneo – consapevoli di come i nostri prodotti siano particolarmente appetiti dai turisti, soprattutto da quelli stranieri. Così, pur consapevoli di come l’attività primaria debba restare quella agricola, si sono attrezzati affinchè potessero direttamente vendere e somministratore eccellenze come i nostri vini ma anche, ad esempio, il pane, visto che ora la legislazione in materia lo consente”.

I motivi dietro alla crescita Che questa sia una tendenza che ha preso parecchio piede nella nostra provincia lo dimostrano i numeri che parlano di oltre quattrocento aziende agrituristiche attualmente in attività: “Un numero cresciuto soprattutto tra il 2015 ed il 2017 in cui abbiamo assistito ad un vero boom, anche in virtù della legge del febbraio 2015 che di fatto ha facilitato ed incentivato le aziende ad investire nell’agriturismo eliminando,


ad esempio, il tetto dei 60 coperti che limitava spesso le possibilità in ambito ristorativo. La normativa oggi prevede che l’azienda agrituristica abbia l’obbligo di produrre direttamente il 25% dei prodotti che mette in vendita, mentre il 60% lo può acquistare da altre aziende purchè appartenenenti al medesimo territorio regionale. Il restante 15% può invece essere reperito dove meglio si crede” dice Roattino.

Restano alcune criticità Se da un lato la legge del 2015 ha favorito questa tipologia di attività restano alcune pesanti criticità che rischiano di essere fatali per molte imprese: “La fatturazione elettronica in zone della nostra provincia come le ‘terre alte’ in cui internet non arriva non è un problema di poco conto, ad esempio. Le criticità non mancano ed

il nostro impegno deve essere orientato alla tutela del patrimonio che rappresentano le aziende nelle zone geograficamente più difficili”. Senza dimenticare che quello del turismo, si sa, è uno dei comparti maggiormente “volubili” e soggetti a cambiamenti, anche repentini, in funzione delle mode e delle tendenze del momento. Per questo motivo, dunque, le nostre aziende non possono certamente considerarsi arrivate: “Per niente, anzi, devono continuare ad evolversi andando incontro ancor più alle esigenze dei turisti che oggi non si accontentano più di mangiare bene e comprare prodotti di qualità, ma necessitano, ad esempio, di stazioni di ricarica elettrica per le loro e-bike o di aree adibite a maneggi per soddisfare la loro voglia di escursioni a cavallo, per citare due tra le tante pos-

AGRITURISMI

400 il numero di agriturismi in provincia di Cuneo

IN PROVINCIA DI CUNEO sibilità. In sostanza, molti percorsi naturalistici lambiscono le nostre aziende che devono saper sfruttare questa possibilità facendo trovare agli avventori ciò che in quel momento cercano”. Le aziende che intendono saperne di più possono contattare gli uffici di zona della Confagricoltura di Cuneo.

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AGRICOLTURA MONTANA

IL DISCIPLINARE

Il regime di qualità “prodotto di montagna” In attuazione alla politica della qualità dell’Unione Europea, da un paio d’anni l’Italia ha introdotto l’indicazione “prodotto di montagna” che va ad aggiungersi ai già esistenti regimi di qualità come DOP, IGP, biologico, ecc. ed i cui scopi principali sono la differenziazione e la tutela dei prodotti agroalimentari della montagna europea ed italiana. Un’opportunità destinata ai prodotti che provengono essenzialmente da zone di montagna e la cui lavorazione, se trasformati, deve avvenire nelle zone di montagna. In Piemonte questo nuovo marchio, secondo dati MIPAAF, è stato ben accolto: su 491 aziende italiane che lo sfoggiano ben 176 si trovano nella nostra regione. L’Italia ha recepito la normativa europea in tal senso con il D.M. 57167 del 26 luglio 2017 del MIPAAF nel quale vengono individuate, tra le altre cose, quelle che sono considerate come zone di montagna all’interno delle quali occorre dunque operare, oltre a tutti quelli che sono i requisiti necessari, a seconda di ciò che si produce, affinchè il prodotto possa sfoggiare l’ambito marchio. “Si tratta di un’opzione interessante per le aziende – dichiara Gualtiero Dalmasso, tecnico di Confagricoltura Cuneo – in particolare per le nostre che in molti casi sono ubicate in aree montane. Dal punto di vista commerciale, infatti, il marchio, che è particolarmente riconoscibile, conferisce immediatamente al prodotto una sua identità ben precisa che spesso rappresenta un motivo di scelta per il consumatore. Il fatto poi di poter produrre in un regime di qualità consente a queste aziende di poter accedere a bandi del PSR destinati esclusivamente a chi opera in tali ambiti e dunque di avere maggiori opportunità“.

Altre regioni

5,3%

Veneto

Abruzzo

7,7%

Basilicata 14,1%

4,9%

Emilia 15,7%

Toscana

Friuli

4,7%

Piemonte

35,8%

10

3,3%

Lombardia

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8,6%

A salvaguardia delle imprese nelle terre alte CONFAGRICOLTURA LANCIA UN PROGETTO A SUPPORTO DELLE AZIENDE UBICATE IN ZONE MONTANE di Fabio Rubero

C

he le persone e le aziende che vivono nelle zone montane siano svantaggiate sotto molti punti di vista, a partire da quello infrastrutturale, è un fatto oltremodo evidente. Svantaggi che, quando si parla di imprese, significano necessariamente anche una minore competitività che, naturalmente, si può ripercuotere anche gravemente sulla sostenibilità aziendale. Anche per questo motivo, Confagricoltura ha lanciato un progetto (denominato “Appennino”, ma rivolto a tutte le aree montane italiane) attraverso il quale evidenziare e porre rimedio alle criticità che oggi maggiormente creano problemi alle aziende agricole montane. Per farlo, l’associazione si è rivolta ad ogni singola Confederazione Regionale interessata dalla questione. Confagricoltura Piemonte ha individuato il suo rappresentante nel cuneese Valter Roattino che si è recato a Roma per incontrare gli altri componenti del progetto. “Il progetto ci tocca in modo particolare – commenta Valter Roattino – perché il 40% del territorio della nostra regione è montano ed è dunque per noi prioritario lavorare affinchè all’interno dei territori possano nascere e vivere attività imprenditoriali del settore agro-silvo-pastorale accompa-

MONTAGNA

40%

la percentuale del territorio montano in Piemonte

IN PIEMONTE gnate da altre attività multifunzionali che i territori potrebbero essere in grado di esprimere. Il dinamismo e la caparbietà della gente di montagna, insieme alle tipicità e peculiarità territoriali sono in grado di rafforzare il rapporto tra territorio e sviluppo economico. Per questo motivo è di fondamentale importanza che nelle politiche nazionali e comunitarie sia ben evidente come l’agricoltura debba svolgere un ruolo cruciale nello sviluppo della montagna. Un’agricoltura che deve essere sempre più multifunzionale attraverso la creazione di nuovi impianti produttivi (ortaggi, luppolo, alcuni vini tipici di montagna, erbe officinali, piccoli frutti) senza dimenticare le possibilità offerte dall’attività agrituristica e l’importante ruolo svolto dall’agricoltura sociale. Partendo da questi presupposti, ma soprattutto da questi obbiettivi, vanno analizzati i problemi dei territori montani, in modo da riuscire a dare loro una prospettiva di futuro”.


Anche per quanto concerne la provincia di Cuneo, Confagricoltura ha le idee molto chiare: “Le nostre imprese montane devono affrontare maggiori costi (rispetto alle aziende di pianura) per quanto concerne l’approvvigionamento delle materie prime, ma anche fare i conti con servizi pubblici scarsi (es: poste, trasporti, linee telefoniche...), al problema dello spopolamento, di un impoverimento culturale e paesaggistico che portano ad un’inevitabile marginalizzazione socio-economica. A SPAZZANEVE STIGA

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tutto ciò vanno aggiunti i problemi di natura legislativa legati ad una normativa che spesso non aiuta i territori montani”. Problemi che vanno affrontati al più presto attraverso politiche adeguate. Lo sviluppo del territorio montano – conclude Roattino - passa attraverso possibilità di creare vivibilità e condizioni fiscali vantaggiose. Uno sviluppo che passa attraverso il presidio del territorio stesso: sostanzialmente dobbiamo dare la possibilità alle persone di rimanere sul territorio e creare impresa e garantire loro la sopravvivenza, anche attraverso

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251.286 183.100 240.535 159.507 203.626 101.646

Le istanze della provincia di Cuneo

Abruzzo Basilicata Bolzano Calabria Campania Emilia R. Friuli V.G. 12.833 Lazio 132.147 Liguria 23.858 Lombardia 173.578 Marche 89.691 Molise 80.633 Piemonte 205.798 Puglia 16.525 Sardegna 152.860 349.849 Sicilia Toscana 99.165 Trento 137.219 Umbria 90.250 Valle d’Aosta 55.596 Veneto 80.688

che operazioni come la macellazione di-ani verifica delle condizioni d’uso dell’indi

Sau (Superficie agricola utilizzata) in ettari di montagna per ogni regione (Dati MIPAAF)

delle agevolazoini fiscali. Riassumendo, il ‘problema montagna’ va visto e valutato nella complessità

dei problemi legati ai servizi, alla vivibilità, e dalla possibilità di fare reddito delle imprese”.

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L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2019

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A TUTTO CAMPO

Cinghiali: situazione fuori controllo, è vera emergenza DANNI ALLE COLTURE E INCIDENTI STRADALI, A RISCHIO L’ECONOMIA DEL TERRITORIO E LA SICUREZZA DEI CITTADINI di Silvia Agnello

“N

on è più rinviabile la soluzione dei problemi legati alla gestione della fauna selvatica e dei danni, sempre più frequenti e ingenti, che questa provoca all’agricoltura”. È questo il messaggio che Confagricoltura, a fine ottobre, ha portato alla 9° Commissione permanente del Senato “Agricoltura e Produzione agroalimentare”, nel corso di una audizione sul tema. I delegati di Confagricoltura hanno sottolineato come

SENTENZE CHE FANNO “SCUOLA”

per gli agricoltori la questione riguardi la possibilità di poter svolgere la propria attività economica e come il non intervento sulla problematica non faccia altro che acuire il rischio di marginalizzazione delle imprese agricole e di abbandono dei territori, soprattutto quelli collinari e montani.

Enorme aumento in 30 anni Confagricoltura ha rilevato come negli ultimi trent’anni, a livello nazionale, i cinghiali siano aumentati di oltre il 400%, le popolazioni di capriolo abbiano

superato il 350% e quelle di cervo siano salite addirittura di oltre l’800%. Sono aumentati in modo esponenziale anche i branchi di lupi che si stanno avvicinando sempre più ai centri abitati, come sta avvenendo in Piemonte. La diffusione dei selvatici, in generale, raggiunge anche ambienti non caratteristici e con un’alta densità di popolazione e quindi non è più compatibile con gli equilibri biologici.

Contromisure necessarie A parere di Confagricoltura,

Dalla Corte di Giustizia Europea al Tribunale di Palermo

Con una sentenza promulgata il 10 ottobre, la Corte di Giustizia europea ha stabilito come la caccia, a determinate condizioni, sia ammessa come strumento di gestione delle specie animali. La pronuncia arriva in risposta ad un quesito sulla caccia ai lupi posto dal Tribunale finlandese, a cui spetta ora emettere un verdetto definitivo sul caso. La questione riguarda però da vicino molti Stati membri che utilizzano la caccia come strumento di controllo della diffusione di grandi carnivori, per permettere la sostenibilità della loro presenza sociale nelle zone rurali. Anche in Italia ci sono state alcune recenti sentenze sulla questione dei danni da selvatici. Tra di esse, quella del Tribunale di Palermo che, a seguito di aggressioni di cinghiali ai cittadini, ha sottolineato la responsabilità delle amministrazioni pubbliche nel caso non siano stati adottati piani mirati al contenimento.

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occorrono interventi immediati e risarcimenti certi e tempestivi agli agricoltori, sia per i danni diretti determinati dalla perdita di produzione, sia per quelli indiretti. Ma bisogna agire anche sul piano della prevenzione, con l’attuazione di adeguate politiche di contenimento, a partire da piani di prelievo selettivi che, distinti per sesso, classi ed età, dovranno poter essere realizzati anche al di fuori dei periodi, degli orari, dell’arco temporale e del numero di giornate previste dalla regolamentazione.

La situazione in Piemonte Il problema dell’eccessiva proliferazione dei selvatici, cinghiali in particolare, sta destando sempre più preoccupazione in Piemonte. Un buon riscontro sta registrando l’iniziativa messa in campo da Confagricoltura nelle scorse settimane, con cui si invitavano le amministrazioni locali ad approvare un ordine del giorno contenente la richiesta di provvedere a una serie di adempimenti per limitare i danni da selvatici. Ad oggi numerosi Comuni e Unioni di Comuni hanno risposto positivamente. Sulla questione torna anche a esprimersi il presidente

CINGHIALI

+400% % di incremento dei cinghiali negli ultimi 30 anni

IN 30 ANNI provinciale e regionale di Confagricoltura, Enrico Allasia: “È necessario intervenire con urgenza sulla prevenzione dei danni mediante l’utilizzo di metodologie adeguate, con assistenza agli agricoltori e sperimentazione tecnologica, creando una forte sinergia fra ricerca scientifica e gestione con applicazione rapida delle conoscenze acquisite”. Allasia ribadisce anche l’ormai annosa questione di una legge inadeguata: “È necessario riconoscere che l’impostazione attuale della normativa non è più adatta e non consente di intervenire efficacemente. Impostata com’è, esclusivamente sulla conservazione della fauna selvatica, spesso non è più congeniale allo sviluppo del territorio, non solo dal punto di vista economico, ma anche sotto il profilo ambientale, della salute e della sicurezza stradale e, più in generale, dei cittadini”. Proprio sul tema della sicurezza stradale, Allasia


porta l’attenzione su dati allarmanti: “In Piemonte, ogni anno, si verificano oltre 1.100 incidenti provocati da fauna selvatica, nella maggior parte da cinghiali”. Per ricordare uno degli ultimi episodi, la notte del 31 ottobre, a Revello, un incidente, per fortuna con conseguenze non gravi, è stato causato proprio dall’attraversamento della carreggiata da parte di un branco di cinghiali. Ma esito molto più grave ha avuto quello avvenuto lo scorso agosto ad Alba con una persona deceduta.

Non ci si può nascondere “La Regione sta mettendo in campo un ampio appoggio per risolvere la situazione, ma serve uno sforzo nazionale dichiara il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio -. Non ci si può nascondere e far finta che il problema non esista. Chi tanto si batte per la difesa della fauna selvatica si preoccupi allora anche di gestire gli ingenti danni che provoca sul territorio, ad aziende e cittadini”.

Proprietari fondiari attivi nel condurre le imprese IL SINDACATO, RIUNITOSI IN CONFAGRICOLTURA A CUNEO, HA ANALIZZATO I DATI E LE PROSPETTIVE DI MERCATO

“L

e superfici condotte in affitto sono ovunque in costante aumento e riteniamo, quindi, che sia necessario in futuro prevedere l’accesso ai bandi del Psr anche ai proprietari, permettendo loro, così, di partecipare a progetti di sostenibilità ambientale e, più in generale, di miglioria aziendale. Questi ultimi dodici mesi si sono rivelati molto importanti per la proprietà fondiaria a livello nazionale, con la nomina dei suoi nuovi vertici, e a livello europeo. È stato un anno ricco di sfide dal punto di vista sindacale per far comprendere il ruolo sempre più centrale dei proprietari concedenti beni in affitto per la produttività del settore”. Così ha dichiarato soddisfatta Isabella Moschetti, presidente del sindacato provinciale dei Proprietari con Beni Rustici in Affitto, al termine dell’assemblea che si è svolta martedì 5 novembre presso la sede di Confagricoltura a Cuneo.

Crescono le superfici in affitto

Cuneo i dati rispecchiano l’andamento regionale.

Durante l’incontro è stata analizzata la situazione del mercato fondiario e degli affitti, con dati interessanti. A livello nazionale il 45,3% della Superficie agricola utilizzata (Sau) è in affitto, per un totale di 5,8 milioni di ettari (dati 2016, ultimi disponibili). Dati quasi raddoppiati (+93%) rispetto al 2000 quando la Sau in affitto era di 3milioni di ettari. In Piemonte la percentuale di Sau in affitto è ancora maggiore, pari al 63% del totale, per una dimensione media aziendale di circa 19 ettari, contro gli 11 nazionali. In provincia di

Elementi di mercato e canoni Sono in particolare i giovani imprenditori che, usufruendo anche dei premi di primo insediamento offerti dal Programma di Sviluppo Rurale, optano per questa strada. Si attenua, poi, rispetto al passato l’interesse per i terreni da destinare a colture energetiche. Dal punto di vista contrattuale prevalgono gli affitti in deroga (art. 45 della legge n. 203/1982) con una durata media inferiore rispetto al passato. Sono in estinzione gli accordi verbali. I canoni nel complesso

SAU IN AFFITTO

60%

% di superficie agricola utilizzata (SAU) in affitto

PIEMONTE

sono stabili, anche per terreni con colture di pregio e vigneti. Il mercato risulta dinamico nelle regioni settentrionali, dove la domanda di terra si registra in crescita e tendenzialmente superiore all’offerta, mentre rimane un evidente dualismo strutturale tra aree interne e zone più vocate. In chiusura dell’incontro sono stati esaminati con interesse gli aspetti fiscali che interessano da vicino i proprietari fondiari. A dimostrazione di come la proprietà fondiaria voglia essere sempre più parte attiva nella gestione dell’azienda agricola, con conseguenti ricadute tangibili sull’ambiente in cui operano.

Il consiglio direttivo del sindacato provinciale dei Proprietari con Beni Rustici in Affitto

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VITIVINICOLTURA

Vino, chiesta proroga per la dichiarazione di vendemmia CONFAGRICOLTURA PIEMONTE, INSIEME ALLE ALTRE SIGLE DI AGRINSIEME, VORREBBE LO SLITTAMENTO AL 15 DICEMBRE PER IL PROLUNGARSI DELLA VENDEMMIA LE AZIENDE SONO IN DIFFICOLTÀ A REPERIRE TUTTE LE INFORMAZIONI IN TEMPO UTILE

C

on una lettera firmata congiuntamente da Confagricoltura Piemonte, Cia Piemonte e Alleanza Cooperative, il coordinamento Agrinsieme ha richiesto all’Assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa una proroga al 15 dicembre 2019 del termine di presentazione delle dichiarazioni di vendemmia, di produzione vinicola e di diffusione dei dati per la campagna vitivinicola 2019/2020.

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La scadenza, precedentemente fissata al 15 novembre, ha suscitato preoccupazioni negli operatori CAA a causa di un sensibile ritardo nella campagna di raccolta delle uve, in particolar modo per le varietà tardive a bacca rossa. Contrariamente a quanto avvenuto negli ultimi anni, infatti, il 2019 ha fatto registrare un prolungamento della vendemmia che, in particolare per Barbere e Nebbioli, si è protrat-


to fino all’ultima settimana di ottobre. Ciò ha determinato non poche difficoltà nel poter reperire in tempo utile tutte le informazioni necessarie in termini di quantità e di scelte vendemmiali, per predisporre le dichiarazioni di raccolta entro il prossimo 15 novembre. La problematica è diffusa su tutto il territorio piemontese, dove la maggior parte delle aziende viticole coltiva varietà a maturazione precoce e tardiva. A fronte di queste criticità, Agrinsieme ha quindi richiesto all’Assessorato regionale all’Agricoltura di supportare nelle sedi ministeriali competenti la richiesta di posticipare l’attuale scadenza al prossimo 15 dicembre, termine entro cui scade anche la presentazione della dichiarazione di produzione.

UNIONE EUROPEA

Nuovo osservatorio del mercato vinicolo

PREZZI UVE 2019

Valori indicativi (in €/kg) Accordo collettivo art. 45 Legge 203/82

Mercoledì 6 novembre si è riunita la commissione di cui all’art. 5 dell’accordo collettivo sui contratti agrari della provincia di Cuneo, per determinare i valori delle uve per ogni singola Denominazione, in modo che possa trovare applicazione il calcolo del canone d’affitto annuale secondo i parametri di percentuale convenuti nei singoli contratti. Dopo l’approfondita analisi circa l’andamento dell’annata agraria, della vendemmia e del mercato delle uve, la commissione nominata dalle Organizzazioni di Categoria che hanno sottoscritto l’accordo collettivo, ha espresso i valori (€/kg) riportati nella tabella qui sotto. DA

Valore Medio

UVA DESTINATA ALLA DOCG Nebbiolo per vino “BAROLO”

3,00

4,00

3,50

Nebbiolo per vino “BAROLO” con menzione aggiuntiva

4,00

4,80

4,40

Nebbiolo per vino “BARBARESCO”

2,20

2,60

2,40

Nebbiolo per vino “BARBARESCO” con menzione aggiuntiva

2,60

3,20

2,90

Dolcetto per vino “DOGLIANI” e “DOGLIANI superiore”

0,80

1,20

1,00

Dolcetto per vino “DOLCETTO DI DIANO D’ALBA”

0,80

1,20

1,00

Nebbiolo per vino “ROERO”

1,50

1,70

1,60

1,10

1,30

1,20

Arneis per vino “ROERO ARNEIS” Pinot e Chardonnay per vino "ALTA LANGA" Moscato per vino “ASTI” e “MOSCATO D’ASTI”

Lunedì 4 novembre la Commissione Europea ha istituito il nuovo osservatorio del mercato vinicolo. Esperti di mercato si riuniranno con cadenza regolare per valutare l’andamento di mercato dei principali prodotti del settore (vini bianchi, rossi e rosati) di cui l’Europa detiene il 65% della produzione e il 70% dell’export mondiale. L’osservatorio garantirà un supporto nell’affrontare in modo più efficace la volatilità del mercato, fornendo agli operatori una maggiore trasparenza riguardo ai dati sui prezzi, la produzione e il commercio, con analisi a breve e medio termine.

A

ACCORDO INTERPROFESSIONALE 1,22 ACCORDO INTERPROFESSIONALE 1,10

€/Kg €/Kg

UVA DESTINATA ALLA DOC Barbera per vino “BARBERA D’ALBA”

0,90

1,50

1,20

Barbera per vino “BARBERA D’ALBA superiore o selezionata”

1,30

1,60

1,45

Dolcetto per vino “DOLCETTO D’ALBA”

0,80

1,20

1,00

Nebbiolo per vino “NEBBIOLO D’ALBA”

1,30

1,70

1,50

Nebbiolo per vino “LANGHE NEBBIOLO”

1,10

1,70

1,40

Arneis per vino “LANGHE ARNEIS”

1,00

1,10

1,05

Freisa per vino “LANGHE FREISA”

1,00

1,10

1,05

Favorita per vino “LANGHE FAVORITA”

1,00

1,20

1,10

Pinot Nero per vino “LANGHE PINOT NERO”

1,00

1,20

1,10

Chardonnay per vino “LANGHE CHARDONNAY”

1,00

1,20

1,10

Pelaverga per vino “VERDUNO PELAVERGA”

1,30

1,70

1,50

Pelaverga per vino “COLLINE SALUZZESI PELAVERGA”

0,80

1,20

1,00

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ZOOTECNIA

Il prezzo medio del latte crudo alla stalla sul mercato lombardo, tradizionale cartina di tornasole sullo stato di salute del comparto, è di 41 euro/ettolitro

2017

41

2018 2019

40 39

Fonte: Clal.it

38 37 36

C

ma chi lavora bene puntando soprattutto sul fattore qualità, riesce a strappare buone remunerazioni”, dichiara Giampiero Degiovanni, presidente della sezione Lattiero casearia di Confagricoltura Cuneo. Conferme di uno stato di salute in rialzo per il comparto giungono anche dal vicino mercato lombardo, da sempre una cartina di tornasole reale. Come mostra il grafico del Clal (la Società di Consulenza che opera ed eroga servizi nel comparto agro-alimentare), in Lombardia il prezzo è tornato stabilmente tra i 40-41 cent/l, raggiungendo quei picchi che non si toccavano da diversi anni. Ma se il mercato sale,

DI

Q

uesta ultima parte dell’anno si sta rivelando un periodo tutto sommato discreto per il comparto del latte con quotazioni sostenute dal mercato del Grana che prosegue nel suo trend a segno positivo. Anche da Cremona fiere, tradizionale appuntamento per gli allevatori svoltosi a fine ottobre, è giunto un riscontro favorevole: il mercato lattiero-caseario si conferma vivace e il settore guarda con fiducia al prossimo futuro. La sensazione, tra gli addetti ai lavori, è che si arriverà fino alla prossima primavera con quotazioni tutto sommato discrete. “Non possiamo certamente dire che il latte ci venga stra pagato,

SE T OT T NO V

di Gilberto Manfrin

il primo lancio su larga scala del nuovo latte fresco pastorizzato in Italia con proteina beta-caseina A2 commercializzato dalla Centrale del Latte di Torino nelle versioni alta qualità e parzialmente scremato con il nome di “Latte Tapporosso” (proprio con la doppia A nel nome a ricordare A2). Centrale del Latte d’Italia ne produrrà inizialmente centomila litri al mese.

FE B M AR AP R M AG GI U LU G AG O

I COSTI DI GESTIONE TUTTAVIA CONTINUANO A PESARE SULLE CASSE DELLE AZIENDE

sono sempre i costi di gestione degli allevamenti a pesare sulle casse delle aziende. “In effetti sono sempre alti – prosegue Degiovanni -, a partire dal rispetto delle norme relative al benessere animale, passando per il costo del mangime degli animali”. Intanto, sul fronte delle iniziative commerciali, è partito in Piemonte, grazie a un gruppo di allevatori della regione,

GE N

Latte, tengono le quotazioni

Caramagna P.te 0172 810283 geocap.it

geocap.it

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NOTIZIE SEMPRE AGGIORNATE E APPROFONDIMENTI SU WWW.CONFAGRICOLTURACUNEO.IT O SU WWW.FACEBOOK.COM/CONFAGRICOLTURACUNEO

BOLLETTINI AGRO-METEO PER GLI SPANDIMENTI LIQUAMI NELLE ZONE VULNERABILI DA NITRATI Anche quest’anno nelle Zone Vulnerabili ai Nitrati (ZVN) la gestione degli spandimento in campo dei liquami zootecnici nella stagione autunnale-invernale viene condotta sulla base di bollettini agro-meteo, emessi ogni lunedì e giovedì.

Cos’è il bollettino Il bollettino opera nei mesi di novembre e febbraio ed è valido per i soli liquami zootecnici e i materiali assimilati, come definiti dal Regolamento regionale 10/R/2007, quando sono distribuiti sui terreni con coltura in atto oppure sui residui colturali; la valutazione della possibilità o meno di distribuire viene svolta due volte la settimana dagli uffici regionali per grandi macro-aree, sulla base delle caratteristiche dei suoli, del grado di saturazione idrica raggiunto e delle previsioni meteo. Il bollettino segnala inoltre

se in uno o più Comuni siano attivi i vincoli del Protocollo Antismog, (https://webgis. arpa.piemonte.it/protocollo_aria_webapp/) che in caso di semaforo ARANCIONE O ROSSO (ripetuti superamenti dei valori di polveri sottili) prescrive il divieto allo spandimento in campo delle matrici organiche non palabili (attività che, generando perdite di ammoniaca, è tra le fonti di PM10). Si ricorda che, anche con semaforo arancione o rosso, è sempre possibile procedere alle distribuzioni in campo qualora si utilizzino macchine interratrici o, sulle superfici inerbite, distributori rasoterra in bande. Queste tipologie di attrezzature sono cofinanziabili tramite il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 - Operazione 4.1.3, di cui a fine novembre aprirà il quarto bando.

Divieti dal 1°dicembre al 31 gennaio Sull’intero territorio regionale è in ogni caso vietato l’utilizzo agronomico di qualsiasi matrice organica non palabile nel periodo dal 1 dicembre al 31 gennaio. Alla pagina web dedicata (https://www.regione. piemonte.it/web/temi/agricoltura/agroambiente-meteo-suoli/lutilizzo-agronomico-dei-reflui-zootecnici-dei-digestati) è scaricabile nella sezione “Allegati” un prospetto riassuntivo dei vincoli allo spandimento nel periodo invernale 2019/2020. Inquadra il QR code e consulta il bollettino

Novità per il Compendio unico L’attuale disciplina del Compendio unico prevede agevolazioni fiscali e riduzione degli onorari notarili in caso di trasferimento a titolo non oneroso di terreni agricoli (donazioni) a coloro che si impegnano a coltivarli o a condurli in qualità di coltivatore diretto o di imprenditore agricolo professionale per un periodo di almeno dieci anni dal trasferimento. I terreni e le relative pertinenze, compresi i fabbricati, costituenti il Compendio unico, sono considerati unità indivisibili per dieci anni dal momento della costituzione e durante tale periodo non possono essere frazionati per effetto di trasferimenti a causa di morte o per atti tra vivi. La ratio della normativa è quello di contribuire al processo di modernizzazione dei settori dell’agricoltura, in coerenza con la normativa comunitaria, evitando l’eccessivo frazionamento della proprietà fondiaria, che si verifica soprattutto in sede successoria. Per poter accedere alle agevolazioni, il richiedente deve dimostrare di raggiungere, con i terreni che intende acquisire, eventualmente integrati con terreni già in suo possesso, un’estensione di terreno che consenta di raggiungere un livello minimo di redditività, calcolato ai sensi della D.G.R. 2 agosto 2019, n° 22-166 che ha altresì stabilito i criteri di determinazione del suddetto livello minimo di redditività ed il competente Settore A1711B “Attuazione programmi relativi alle strutture delle aziende agricole e alle avversità atmosferiche” ha approvato la modulistica da utilizzare ai fini del rilascio dell’attestazione del raggiungimento della redditività minima per accedere alle agevolazioni del Compendio e, qualora richiesto, ai fini della verifica del possesso dei requisiti prima del rogito notarile.

INSERTO TECNICO

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IMPOSTA DI REGISTRO PER LA COMRAVENDITA DI TERRENI AGRICOLI Forniamo di seguito una sintesi riepilogativa delle agevolazioni in materia di imposta di registro per la compravendita di terreni agricoli.

L’agevolazione ex PPC (Piccola proprietà contadina) Attualmente disciplinata dalla legge 26 febbraio 2010 n. 25, in vigore dal 28 febbraio

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INSERTO TECNICO

2010, che stabilisce che i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali, iscritti nella relativa gestione previdenziale ed assistenziale, (comprese le società agricole) possono acquistare terreni agricoli e fabbricati pertinenziali pagando l’imposta catastale dell’1% (e le imposte di registro ed ipotecarie in misura fissa) laddove l’imposta di registro prevista

per i soggetti non in possesso delle predette qualifiche, per l’acquisto di terreni agricoli, è attualmente fissata al 15%. Sono ammessi a godere delle agevolazioni soltanto gli atti di acquisto a titolo oneroso di terreni, e relative pertinenze, qualificati agricoli in base agli strumenti urbanistici vigenti. L’agevolazione, dunque, non può essere richiesta per l’acquisto di terreni edifi-

cabili (o comunque non agricoli), anche se l’acquirente intende destinarli all’attività agricola. La nuova norma fa espresso riferimento alle pertinenze dei terreni agricoli, quindi l’agevolazione si applica ai fabbricati rurali pertinenziali ai terreni agricoli, cioè con carattere strumentale alla coltivazione degli stessi. L’Agenzia delle Entrate ha preso una posizione affermando che le agevolazioni possono essere concesse soltanto al fabbricato che, oltre a trovarsi in rapporto di pertinenzialità con il terreno agricolo acquistato, è situato sul medesimo terreno.

È prevista la decadenza dell’agevolazione, con il conseguente recupero delle imposte e le relative sanzioni, se l’acquirente cede volontariamente i terreni, a qualsiasi titolo, oppure cessa di coltivarli o di condurli direttamente prima che siano trascorsi cinque anni dall’acquisto. Prima che siano trascorsi cinque anni, è però concessa la facoltà di trasferire o concedere in godimento il terreno a favore del coniuge, di parenti entro il terzo grado o di affini entro il secondo grado che esercitino l’attività di imprenditore agricolo, a condizione che si mantenga


la destinazione agricola del fondo. Sul punto, l’Agenzia delle Entrate ha ritenuto che il conferimento di un fondo, acquistato con le agevolazioni per la PPC, in una società agricola in accomandita semplice, della quale il coltivatore diretto/IAP sia socio accomandatario e gli altri soci siano il coniuge e un figlio, effettuato nel quinquennio successivo all’acquisto, non comporta la decadenza dalle agevolazioni, perché si tratta di un’operazione finalizzata a promuovere lo sviluppo e la modernizzazione dell’attività agricola, coerentemente con la ratio che ha ispirato gli

interventi legislativi volti a riconoscere la qualifica di imprenditore agricolo anche alle società.

La compravendita di terreni agricoli è soggetta all’aliquoSospese le nuove iscrizioni per FORNITURA DI MATERIALE ta del 15% nel solo caso in PERMoscato VIGNETO le DO Asti eSPECIALIZZATO Piemonte cui i soggetti acquirenti siano POSTO IN OPERA Dopo aver consultato le organizzazioni di categoria, la diversi da IAP e CD iscritti IAP o CD che non Regione Piemonte ha approvato i programmi 2019-21 che nella relativa gestione previchiedono l’ex PPC sospendono le iscrizioni di superfici allo schedario viticolo denziale. Questi ultimi hanno Gli IAP/CD (iscritti nella relaal fine dell’idoneità alla rivendicazione, che aumentano il la facoltà di chiedere l’agetiva gestione previdenziale), potenziale produttivo delle DO Asti, Piemonte Moscato, volazione fiscale in materia se non invocano le agevoBrachetto d’Acqui e Piemonte Brachetto. Il Consorzio di imposta di registro prelazioni della PPC, applicano dell’Asti a fine luglio ha inviato una proposta di Programvista dalla legge speciale n. l’ordinaria aliquota del 9% triennale per il periodo 2019/20121 per la Docg Asti 25/2010, meglio conosciuta Sede: 14052 CALOSSO (AT) - Via Tinella, 14 FERRO A.a di Ferro Antonino & C. s.a.s. -ma prevista per “atti traslativi e Piemonte Moscatowww.ferronline.it Doc chiedendo che, alla luce della come PPC,0141.853153 ma non l’obbligo Tel 0141.853152 - Fax - E-mail: info@ferronline.it titolo oneroso della proprietà situazione di mercato che si è delineata negli ultimi anni, normativo di applicarla. di beni immobili inUnità genere”. locale:12058 S. STEFANO BELBO (CN) Via Don F. Testa, 20 Tel/Fax 0141.840772 si potessero sospendere le iscrizioni. Anche i Consorzi di L’applicazione dell’imposta Tutela dei vini d’Acqui il Consorzio Barbera d’Asti e Vini Trasferimento del 15% è destinata a scodel Monferrato avevano presentato uguale richiesta per le terreni agricoli a raggiare l’acquisto da parte denominazione Brachetto d’Acqui e Piemonte Brachetto. soggetto diverso di chi non intende dedicarsi da IAP o CD all’agricoltura.

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DAL 14 DICEMBRE ENTRA IN VIGORE LA NUOVA DISCIPLINA FITOSANITARIA EUROPEA Il 14 dicembre 2019 entrerà in vigore il Regolamento 2016/2031/UE sul nuovo regime fitosanitario europeo. Il nuovo assetto normativo, al fine di rafforzare la protezione delle piante e dei prodotti vegetali dagli organismi nocivi, introduce nuovi obblighi per tutti gli attori della filiera, da chi importa a chi moltiplica e commercializza vegetali, modificando profondamente l’organizzazione dei Servizi fitosanitari nei vari Paesi membri, le procedure di sorveglianza messe in atto dai servizi ufficiali, la responsabilità diretta dei produttori sulla sanità dei vegetali. A partire dalla stessa data entrerà in vigore anche il regolamento (UE) 2017/625/UE che definisce le modalità di effettuazione dei controlli ufficiali anche, tra l’altro, in materia di sanità delle piante. Tale regolamento prevede che gli operatori professionali siano soggetti a regolari controlli da parte dell’Autorità competente, la cui frequenza può cambiare qualora l’operatore si doti di un Piano di gestione dei rischi connessi agli organismi nocivi.

Dal 14 dicembre Dal 14 dicembre dunque tutte le piante e i prodotti specificati dalla nuova normativa fitosanitaria potranno essere commercializzati e movimentati all’interno del territorio europeo solo se accompagnati da un passaporto delle piante (PP) o da un passaporto delle piante per Zone protette (ZP). Gli operatori professionali interessati devono essere registrati nel Registro Ufficiale degli Operatori Professionali (RUOP) e avere avuto l’autorizzazione al rilascio del Passaporto delle piante da parte del Servizio fitosanitario competente per centro aziendale. I passaporti delle piante emessi dagli operatori professionali autorizzati dovranno essere con-

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INSERTO TECNICO

formi a uno dei modelli presenti nell’Allegato al regolamento (UE) 2017/2313.

Organismi nocivi prioritari (ONP) Gli organismi nocivi prioritari, categoria istituita con il Reg. (UE) n. 2031-2016, sono organismi nocivi da quarantena rilevanti per l’Unione, la cui presenza nel territorio dell’Unione non è mai stata riscontrata o è nota in una parte limitata del territorio ed il cui potenziale impatto economico, ambientale o sociale è molto grave. Sulla base dell’art. 6, par. 2, del reg. (UE) n. 2031-2016 che conferisce alla Commissione il potere di stabilire un elenco degli ONP, la Commissione ha redatto un iniziale elenco che è stato poi ampliato a seguito di una consultazione pubblica sul portale “legiferare meglio”. L’elenco si riferisce a venti ONP tra cui troviamo ad esempio: l’Anoplophora chinensis, la Bactrocera Dorsalis, la Xylella fastidiosa, la Popillia japonica, etc… All’interno dell’elenco definitivo si osserva anche l’inserimento della Phyllosticta Citricarpa (CBS-Citrus Black Spot) fortemente voluto e sostenuto da Confagricoltura. Si ricorda che il reg. (UE) n. 2031-2016 stabilisce che agli ONP si debbono applicare disposizioni speciali per quanto concerne in particolare la fornitura di informazioni al pubblico, le indagini, i piani di emergenza, gli esercizi di simulazione, i piani d’azione per l’eradicazione e, in particolare, il cofinanziamento delle misure da parte dell’Unione.

Quattro anni di tempo per piani di emergenza Gli Stati membri hanno ora quattro anni di tempo per elaborare un piano di emergenza per gli organismi nocivi prioritari inclusi in tale elenco.

DA GENNAIO 2020 GLI SCONTRINI SARANNO ELETTRONICI Dal 1° gennaio 2020 gli scontrini e le ricevute fiscali dovranno essere sostituite dallo scontrino elettronico, motivo per cui occorre dotarsi del registratore di cassa telematico. Ad oggi non si sa ancora se gli esoneri attuali saranno validi anche per il 2020. Chi emette scontrini o ricevute fiscali deve procedere con celerità all’acquisto del registratore di cassa, mentre i contribuenti in regime dei minimi o forfettario e coloro che ad oggi sono esonerati (ad esempio gli agricoltori in regime speciale e le vendite a distanza o tramite catalogo) è opportuno attendano nuove istruzioni per verificare l’eventuale esenzione dall’emissione dello scontrino telematico. Gli uffici Confagricoltura Cuneo sono a disposizione per informazioni.

La lotteria degli scontrini Inoltre, con il Provvedimento n.739122 del 31 ottobre 2019, l’Agenzia delle Entrate ha definito anche le regole tecniche affinché i registratori telematici e la procedura web messa a disposizione nell’area riservata del sito internet dell’ente siano in grado, a partire dal nuovo anno, di trasmettere i dati memorizzati delle singole operazioni commerciali per la partecipazione alla cosiddetta “lotteria degli scontrini”. Entro il 31 dicembre 2019 tutti i modelli di registratori telematici ed il servizio web dovranno essere configurati per consentire, anche tramite lettura ottica, l’acquisizione di un “codice lotteria” del cliente o un codice identificativo univoco che il consumatore finale genererà sul “portale della lotteria”.

Attenzione a false mail PEC di Confagricoltura Cuneo Si segnala che in queste settimane stanno arrivando a diverse aziende associate delle false mail PEC da mittenti che si spacciano come Confagricoltura. Trattandosi di corrispondenza fasulla, in questi casi si consiglia di cestinare la mail e contrassegnarla come SPAM. Si ricorda infatti che l’unico indirizzo mail PEC corretto di Confagricoltura Cuneo è: confagri.cuneo@legalmail.it.


ZOOTECNIA

Suini, soggetto terzo per i controlli CANALI: “SOLO CON DECISIONI PLURALISTE ED INDIPENDENTI SI TUTELANO LE DOP/IGP SUINICOLE” I disciplinari delle due grandi Dop di carni suine sono in corso di revisione

di Gilberto Manfrin

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entre si sta delineando un rilancio del comparto suinicolo, basato su nuovi rapporti di filiera, sono in corso di revisione i disciplinari delle due principali DOP di carni suine nazionali. Se n’è discusso anche a Cremona, nell’ambito delle Fiere Zootecniche Internazionali 2019.

Va evitato il conflitto interessi ‘controllore-controllato’ “In questo contesto certo non facile – commenta il presidente della Federazione degli Allevamenti suini di Confagricoltura, Claudio

Canali - ci preoccupa in particolare l’ultima proposta del ministero delle Politiche agricole che definisce con decreto la procedura per valutare la lista dei tipi genetici ammessi alla produzione del suino pesante per le DOP. Assieme ad altre sigle della filiera, abbiamo già avanzato forti riserve sull’impostazione ministeriale – prosegue Canali - che affida in esclusiva la procedura di istruttoria e valutazione all’Associazione nazionale allevatori suini (Anas) e al Centro di ricerca Zootecnia ed Acquacoltura (CREA-ZA). Pur comprendendo il ruolo che oggi Anas riveste come Ente selezionatore riconosciuto,

lo schema proposto dal ministero delle Politiche agricole rischia di riproporre un possibile conflitto di interessi controllore-controllato, che nel recente passato ha creato non pochi problemi alla filiera, come abbiamo già avuto modo di evidenziare anche nella precedente riunione ministeriale”.

Le proposte di Confagricoltura Confagricoltura ha formulato all’amministrazione delle alternative concrete in particolare proponendo che la procedura di istruttoria e validazione sia affidata ad un ‘Comitato scientifico interdisciplinare di valutazione’, un soggetto terzo composto da un ampio panel di esperti genetisti cui affiancare un ‘Gruppo Consultivo Interprofes-

sionale’ che veda la partecipazione delle rappresentanze degli operatori di tutta la filiera ed a cui spetterebbe il compito di indirizzare e valutare i lavori del Comitato Scientifico. “Confidiamo che il ministero recepisca questo orientamento, perché siamo dell’avviso che solo con un processo decisionale più pluralista ed indipendente si tuteli al meglio il sistema delle DOP/IGP suinicole – conclude Canali -. Evitando al tempo stesso i condizionamenti presenti nel sistema allevatoriale, che anche negli ultimissimi giorni l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha messo in luce in relazione alla attuazione della legislazione sulla riproduzione animale, con un suo dettagliato parere inviato ai ministeri competenti”.

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ZOOTECNIA

La carne di pollo italiana non contiene residui di antibiotici IL CHIARO MESSAGGIO CHE ORESTE MASSIMINO HA LASCIATO AL CONVEGNO “AVICOLTURA DOMANI“ SVOLTOSI A CREMONA

“A

vicoltura domani”, questo il titolo della tavola rotonda che lo scorso 23 ottobre si è tenuta a Cremona, organizzata dalla Libera Associazione Agricoltori Cremonesi e da Confagricoltura Lombardia. Sono intervenuti, in qualità di relatori, il veterinario Alessandro Scolari, il direttore tecnico Est-Europa di Aviagen Italia Lorenzo Rossi e il presidente di Unaitalia Antonio Forlini. Il compito di tirare le

Gruppo

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conclusioni è stato affidato a Oreste Massimino, presidente della Federazione avicola di Confagricoltura. Nel corso dei lavori sono stati affrontati alcuni temi di primaria importanza per il settore: da una panoramica sulla produzione avicola in Italia e in Europa, all’antibiotico resistenza fino ad uno sguardo su come si alleveranno i polli nel 2025. Da parte dei relatori è stato illustrato come l’Italia sia il terzo produttore di carne, con

Lo specialista italiano del fotovoltaico

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Oreste Massimino è stato tra i relatori del convegno

realtà operanti prevalentemente nelle regioni settentrionali. Grazie a una buona prevenzione a monte, l’uso di antibiotici in allevamento si è fortemente ridotto, addirittura dell’82% nel 2018. Di pari passo procede anche la ricerca nel campo della selezione genetica, aggiornata


ZOOTECNIA

Nitrati: l’ampliamento delle ZVN penalizzerebbe le aziende CONFAGRICOLTURA, NELL’AMBITO DI AGRINSIEME, HA SEGNALATO ALLA REGIONE CHE LA SCELTA POTREBBE DANNEGGIARE IL SETTORE

quotidianamente non solo in laboratorio, ma anche grazie ai dati raccolti sul campo. Considerati i tempi di selezione e di moltiplicazione, l’orizzonte temporale su cui gli studi producono risultati è di cinque anni: si sta dunque lavorando oggi su ciò che vedremo in campo nel 2025. In chiusura, Oreste Massimino ha sottolineato come le analisi effettuate nel 2018 sugli avicoli non hanno evidenziato nemmeno un caso di positività alla ricerca di residui di antibiotici e, comunque, eventuali trattamenti vengono rilevati, per cui l’animale non può essere macellato se non dopo il periodo di latenza. Il concetto di antibiotic free, sempre secondo Massimino, è oggi molto in voga per ragioni di marketing, ma si tratta di un traguardo ormai raggiunto dalla maggioranza degli allevamenti avicoli. Sul piano della ricerca, ha invece ribadito come nessun miglioramento sulla crescita o sulle masse debba andare a discapito della qualità, pena il rischio di concorrenza di altri prodotti, tra cui, in futuro ci saranno anche quelli di tipo artificiale. Sull’aspetto commerciale, Massimino ha posto l’attenzione sui rischi dovuti ad accordi internazionali quali quello UE-Mercosur o quello con l’Ucraina, che comportano importanti concessioni per l’export verso l’Unione Europea di carni che non hanno le stesse garanzie di lavorazione e di controllo di quelle prodotte in Italia.

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onfagricoltura, Cia e Alleanza delle Cooperative, riunite nel coordinamento di Agrinsieme Piemonte hanno scritto una lettera agli assessori regionali all’Agricoltura e all’Ambiente per chiedere un incontro sull’ampliamento delle zone vulnerabili da nitrati. La Regione, entro il 30 novembre prossimo, dovrà adottare le proprie determinazioni per la chiusura della procedura di infrazione 2018/2249. “L’ipotizzata designazione dell’areale a monte idrogeologico di ciascuno degli 8 pozzi non conformi, localizzati nella pianura cuneese, in quella pinerolese e nel Biellese, pur consentendo di rispondere alle richieste della Commissione europea – scrive il coordinamento di Agrinsieme – espone le imprese agricole a pesanti oneri di ordine operativo e gestionale”. Per Confagricoltura, Cia e Alleanza delle Coope-

rative la presenza di azoto, pur tenendo presente la pressione esercitata dall’attività agricola, sia determinata anche dall’esistenza di numerosi scarichi civili. Ed è proprio partendo da queste considerazioni che occorre ribadire i risultati dello studio ISPRA che evidenziano come la zootecnia in molti casi non sia determinante nella contaminazione delle acque da nitrati; risultati evidenziati anche da altre ricerche effettuate in alcune regioni con importanti realtà zootecniche. Le organizzazioni agricole chiedono anche alla Regione di valutare attentamente, sia in termini di interventi di carattere finanziario, sia per quanto concerne la durata del periodo di adeguamento, le azioni che dovranno essere attivate per il sostegno e l’accompagnamento delle imprese agricole che dovessero risultare interessate dall’ampliamento delle zone vulnerabili.

Operazione di dispersione di liquami in campo

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CEREALICOLTURA

La raccolta di mais è giunta al termine in tutta la provincia

Costi in aumento per produrre il mais SCARSA REDDITIVITÀ PER LA CAMPAGNA 2019 BUONA PERÒ LA PRODUZIONE NELLA “GRANDA” di Francesca Braghero

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vevamo già accennato nello scorso numero al difficile momento vissuto dal settore maidicolo in tutto il territorio nazionale e all’approvazione del Piano nazionale per il rilancio di questa importante coltura. Come riporta il numero 30 del 4 ottobre della rivista “Terra e Vita”, la campagna di raccolta mais del 2019 ha segnalato, in generale, rese produttive e prezzi in calo, facendo in molti casi tramutare la redditività in una perdita. La copiosa piovosità di maggio ha rallentato la crescita delle plantule, arrivate a fioritura a stagione avanzata e la siccità estiva di luglio e agosto, accompagnata dalle alte temperature, ha deter-

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minato un calo di rese a livello nazionale del 20%, oltre ad un aumento dei costi di produzione, dovuto al maggior numero di interventi irrigui di soccorso rispetto agli anni passati. “Si stima infatti che per produrre un ettaro di mais in pianura irrigua si siano resi necessari non meno di 2.400 euro, contro i 2.200 euro della precedente campagna”, si legge nell’articolo. Fortunatamente, grazie alla sua conformazione geografica e al suo clima, la nostra provincia ha risentito in maniera minore di questo problema idrico, come commenta Andrea Ingaramo, presidente della sezione Cereali e Semi oleosi di Confagricoltura

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Cuneo: “Nel cuneese la produzione di quest’anno è stata tutto sommato buona, poiché anche i terreni più asciutti non hanno patito stress idrici grazie alle piogge estive localizzate in tutta la provincia, che hanno così garantito una produzione abbastanza lineare, eccezion fatta, ovviamente, negli appezzamenti grandinati”. Tuttavia, sul fronte prezzi si sta registrando ancora in tutta Italia un netto calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, che va da un minimo del 5% fino ad un massimo del 7% a seconda delle piazze, con una media di 170 €/t, nonostante la minor disponibilità di prodotto nazionale. Ciò che mancava finora al settore era una politica nazionale di rilancio, rappresentata finalmente dal “Piano per il rilancio del mais 2019-2022”, volto a migliorare la competitività e la redditività delle produzioni nazionali, allo

scopo di rendere il nostro Paese nuovamente autosufficiente e ridurre le importazioni dall’estero e soprattutto a non compromettere il sistema delle principali Dop nazionali basate su alimenti provenienti dal territorio locale. La nota positiva è rappresentata da un livello qualitativo e igienico-sanitario più che soddisfacente in tutto il territorio nazionale, compreso quello cuneese, dove “la qualità ante-trebbiatura prima delle piogge era molto buona”spiega Ingaramo, che sottolinea come solo dopo le grandi piogge di inizio autunno c’è stato qualche problema di chicchi macchiati a causa della presenza di muffe su alcune varietà più sensibili. ANDREA

INGARAMO Presidente della sezione semi oleosi di Confagricoltura Cuneo

NEL CUNEESE LA PRODUZIONE È STATA BUONA PERCHÈ ANCHE I TERRENI PIÙ ASCIUTTI NON HANNO PATITO STRESS IDRICI

CONFAGRICOLTURA, IL PARERE

Per i seminativi occorre passare da commodity (produzione indistinta) a specialty (la produzione mirata a precise esigenze di impiego, realizzata su richiesta, personalizzata).


ORTO-FRUTTICOLTURA

VINCENZO

LENUCCI Responsabile Area Economica Confagricoltura

LA NOSTRA ASSOCIAZIONE SI È MOSSA A LIVELLO NAZIONALE ED EUROPEO PER MISURE IN GRADO DI PORTARE RISULTATI IMMEDIATI

L

a lotta alla cimice asiatica rappresenta una delle questioni più importanti tra quelle con cui i produttori ortofrutticoli e non solo (colpisce, ad esempio, anche i pioppi) hanno quotidianamente a che fare. Una situazione divenuta ormai emergenza su cui Confagricoltura ha attivato vero e proprio piano d’azione con l’obiettivo di combattere il pericoloso insetto. Un piano che comprende una serie di attività e iniziative sia strutturali, affinchè il problema venga risolto definitivamente nel prossimo futuro, sia dall’effetto immediato in modo che coloro i quali ne stanno subendo gli ingenti danni possano ottenere ora un adeguato ristoro. “Posto che la questione principale - commenta Vincenzo Lenucci, responsabile Area Economica di Confagricoltura - riguarda l’inserimento della vespa samurai,

Un piano d’azione per fermare la cimice LE PROPOSTE DI CONFAGRICOLTURA A TUTELA DELLE AZIENDE DANNEGGIATE DALL’INSETTO di Fabio Rubero

naturale antagonista della cimice asiatica, per il quale però i tempi sono un pochino lunghi, la nostra associazione si sta muovendo su altre misure in grado di portare risultati immediati e futuri, ascoltando innanzitutto le richieste che arrivano dalle nostre aziende”. Un’azione, quella di Confagricoltura, che travalica i confini italiani ed arriva a Bruxelles: “Ci stiamo muovendo anche a livello europeo – aggiunge Lenucci - per ottenere l’attivazione di un fondo specifico secondo quanto previsto dall’articolo 221 dell’OCM che prevede la possibilità della creazione di un apposito fondo che fornisca ristoro alle aziende in conseguenza di danni subiti da problematiche di diverso tipo. Non si tratta di interventi strutturali, ma di misure temporanee ed eccezionali che sarebbero però in grado di aiutare non poco le aziende in questo momendo di particolare difficoltà. Siccome ci risulta che in un altro Paese dell’Unione Europea, tale misura sia stata attivata a fronte di una problematica simile, stiamo lavorando per verificare se questo è replicabile anche per la questione cimice asiatica”.

Le misure richieste Altre due sono poi le misure che le imprese hanno accoratamente richiesto e che Confagricoltura ha fatto proprie portandole nelle opportune sedi: “Una delle priorità segnalate - prosegue Lenucci - è il rinnovo dell’utilizzo del clorpirifos metile la cui autorizzazione scade nel prossimo mese di gennaio. È parere diffuso che si tratti di uno dei pochi strumenti in grado di combattere la diffusione dell’insetto, anche perché agisce nel momento dello svernamento. Per questo, su questa misura, stiamo facendo i necessari passi in sede istituzionale affinchè l’autorizzazione venga prorogata. Stiamo inoltre fortemente sostenendo, sempre in ambito istituzionale, l’inserimento nei piani operativi delle OP di una scheda specifica che tratti le spese relative alle reti anti-insetto”. Insomma, la questione è davvero prioritaria, e non potrebbe essere altrimenti, per Confagricoltura, tanto che il presidente nazionale Massimiliano Giansanti ha scritto al ministro dell’Agricoltura affinchè vengano messi in campo strumenti in gra-

L’INSERIMENTO DELLA VESPA SAMURAI È PRIORITARIO, INTANTO IL MINISTERO HA STANZIATO 80 MILIONI IN TRE ANNI do di ristorare le problematiche relative alla liquidità delle imprese colpite e che compensino i mancati introiti. Benefici da attuarsi, soprattutto, attraverso esenzioni fiscali ed agevolazioni creditizie. Intanto il Ministero dell’Agricoltura ha annunciato lo stanziamento di 80 milioni di euro per tre anni (40+20+20). Un primo segnale importante Cimice asiatica su un frutto

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CONFAGRICOLTURA NEWS

Cascine Piemontesi, progetto per le aziende Confagricoltura IMPORTANTE INIZIATIVA CON IL CONTRIBUTO DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI CUNEO. APERTE LE ADESIONI AL CONSORZIO di Francesca Braghero

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romuovere e commercializzare, attraverso la creazione di un marchio comune, le produzioni agricole e agroalimentari, i prodotti derivanti dalla trasformazione di materie prime agricole, gli agriturismi, gli enoturismi e tutte le attività turistiche, recettive e ludico-ricreative del territorio, tra cui le fattorie didattiche ed i prodotti di ristorazione tipica della regione Piemonte: questi gli obiettivi principali delle nuove Cascine Piemontesi, progetto nato sotto la regia di Confagricoltura Cuneo col contributo della Camera di Commercio di Cuneo. Il consorzio, con sede presso il Comune di Cuneo ed in via di costituzione ufficiale, non solo si propone di contribuire alla distribuzione dei prodotti locali attraverso l’individuazione e lo sviluppo di strategie di diffusione e promozione come il coordinamento della partecipazione di aziende del

ANNIVERSARIO

territorio ad eventi, sagre, fiere ed altri tipi di manifestazione che consentano la valorizzazione delle produzioni locali, ma è anche libero di assumere altre iniziative utili allo scopo. In quest’ottica, potrà ad esempio, istituire borse di studio o di ricerca, sviluppare metodologie, attrezzature, piattaforme e infrastrutture, fornire consulenze, servizi ed attività ad enti pubblici e privati, stipulare convenzioni con enti di ricerca, fondazioni, società e organizzazioni nazionali ed internazionali, partecipare ad iniziative produttive e commerciali organizzate da terzi, istituire propri gruppi, unità o sezioni. “Sono davvero molti i vantaggi che le aziende agricole o agroalimentari possono trarre dalla partecipazione alle Cascine Piemontesi – dichiara il direttore di Confagricoltura Cuneo Roberto Abellonio –; per questa ragione invitiamo tutte le imprese del settore che si trovano nella nostra provincia ad aderire a questo importante progetto, richiedendo informazioni più dettagliate presso i nostri uffici”. L’unico requisito neces-

Confagricoltura a fianco degli alpini Salumi, formaggi, pane e vino. È il particolare menu della colazione degli alpini che Confagricoltura e le sue aziende hanno proposto alle centinaia di Penne nere che domenica 20 ottobre a Mondovì hanno preso parte alle celebrazioni per l’importante conferimento della Cittadinanza Onoraria alla Sezione A.N.A. monregalese da parte dell’Amministrazione comunale. Una giornata da ricordare iniziata nel migliore dei modi, con un abbondante “rancio” di eccellenze locali.

sario per l’adesione al consorzio è l’associazione a Confagricoltura. Le aziende interessate ad aderire possono chiedere maggiori informazioni allo 0171/692143 o scrivere all’indirizzo mail f.dalmasso@confagricuneo.it.

Confagricoltura Alessandria ha festeggiato i 100 anni

“Da oggi proseguiremo nella nostra missione con maggiore fierezza, convinzione e senso di responsabilità”: queste le parole di Luca Brondelli di Brondello, presidente provinciale di Confagricoltura Alessandria, che lo scorso mese ha festeggiato i suoi primi cento anni di vita. Un traguardo molto importante per un’associazione che da sempre costruisce la storia dell’agricoltura locale. In accordo con il presidente nazionale Massimiliano Giansanti, intervenuto ai

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A MONDOVÌ

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festeggiamenti del centenario lo scorso 29 ottobre presso Centro Congressi cittadino, Confagricoltura Alessandria è consapevole che una delle maggiori sfide per il futuro sarà l’innovazione ed è convinta che l’unione delle forze darà a tutti la possibilità di poterne usufruire. Pertanto, l’associazione conferma il proprio impegno a indirizzare le imprese agricole verso tale scopo, lavorando insieme e guardando avanti con prudenza e ottimismo.


CONFAGRICOLTURA NEWS

Da dicembre il corso per diventare fattoria didattica SI SVOLGERÀ NELLE SEDI DI CONFAGRICOLTURA A CUNEO, MONDOVÌ E ALBA. SONO APERTE LE ISCRIZIONI, LA FREQUENZA È OBBLIGATORIA di Francesco Braghero

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sservare, scoprire e conoscere il mondo rurale e le attività agricole, la vita animale e vegetale, il mestiere e il ruolo dell’agricoltore è qualcosa di molto importante non solo per gli adulti, ma ancora di più per tutti i bambini e gli adolescenti.

Cosa sono le fattorie didattiche Per questo sono nate le fattorie didattiche, ovvero delle aziende agricole attrezzate e preparate per accogliere scolaresche, gruppi, famiglie e tutti coloro che desiderano approfondire la loro conoscenza del mondo contadino. Un progetto pedagogico basato sull’osservazione diretta e sulla scoperta “in loco” di tutte le attività che hanno a che fare con l’agricoltura, per educare le nuove generazioni, ma non solo, al consumo consapevole e al rispetto dell’ambiente. All’interno delle fattorie didattiche, i visitatori possono entrare a contatto con gli aspetti economici, tecnologici e culturali del mondo rurale, oltre a conoscere i metodi di allevamento dei vari animali e le tecniche di produzione di beni e servizi, sempre in equilibrio con i cicli della natura e della sostenibilità. La Regione Piemonte, insieme alle maggiori organizzazioni professionali agricole, ha stabilito

precisi requisiti - contenuti nella “Carta degli impegni e della qualità” delle fattorie didattiche piemontesi - relativi alla sicurezza, alle norme igieniche e agli obblighi di formazione dei vari operatori, che un’azienda deve possedere per poter diventare una fattoria didattica, al fine di assicurare un corretto svolgimento delle attività formative.

Corso di Confagricoltura A tale scopo, Confagricoltura Cuneo, nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 del Piemonte (PSR) – Misura 1 – Operazione 1.1.1., organizza relativamente alla propria provincia un corso propedeutico all’ottenimento della qualifica di “Operatore di fattoria didattica”, obbligatoria per l’iscrizione all’elenco regionale come da DGR 1 – 11456

del 25 maggio 2009. Il corso, in partenza il prossimo 9 dicembre e aperto a tutte le aziende agricole senza prerequisiti in ingresso, è a numero chiuso e frequenza obbligatoria. Prevede sessanta ore di lezione itineranti che si svolgeranno presso le sedi di Cuneo, Alba e Mondovì il lunedì e il giovedì pomeriggio, tra dicembre 2019 e marzo 2020. Le fattorie didattiche rappresentano una vera e propria vetrina per la nuova agricoltura e sono in grado di creare, attraverso il contatto con il mondo della scuola e dei ragazzi, una rete di relazioni tra produttori e consumatori che possono così riscoprire il grande valore culturale ed ecologico del mondo rurale. Il corso tratterà diversi argomenti riguardanti le politiche agricole comunitarie, l’agricoltura sostenibile, le norme igienico-sanitarie da rispettare, la qualità degli alimenti, il rapporto dell’agricoltura con il territorio, gli aspetti fiscali e assicurativi, il marketing territoriale, i laboratori del gusto e dei sensi delle principali filiere alimentari. Per iscrizioni e informazioni è possibile rivolgersi allo 0171/692143 o scrivere all’indirizzo mail f.dalmasso@confagricuneo.it.

Le fattorie didattiche possono accogliere scolaresche, gruppi o famiglie

SCHEDA INFORMATIVA Le fattorie didattiche accreditate del Piemonte: cosa sono, quali attività offrono e come accreditarsi

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CONFAGRICOLTURA NEWS

Confagricoltura in fiera ad Alba e Cuneo AZIENDE ASSOCIATE PROTAGONISTE AGLI EVENTI PIÙ IMPORTANTI DELL’AUTUNNO CUNEESE

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nche quest’anno Confagricoltura Cuneo non ha fatto mancare la sua presenza in due dei più importanti appuntamenti dell’autunno cuneese: la Fiera internazionale del Tartufo Bianco di Alba e la Fiera nazionale del Marrone di Cuneo. In entrambe le occasioni protagoniste, prima di tutto, le imprese agricole.

Domenica 13 ottobre ad Alba, infatti, si è svolta la terza edizione della mostra mercato “Incontriamoci in Fiera” che, dopo il successo degli scorsi anni, è tornata per promuovere i vini e le tipicità del territorio. In piazza Falcone Borsellino, proprio all’uscita del Cortile della Maddalena che ospita il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco

Un momento del laboratorio con i bambini alla Fiera del Marrone di Cuneo

NON BUTTATELI! SI RIPARANO!

RIPARIAMO E RICOSTRUIAMO TUTTI I TIPI DI PNEUMATICI ANCHE QUELLI RIEMPITI CON MATERIALE ANTIFORATURA San Rocco di Bernezzo (CN) Via Valle Grana, 86 Tel 0171/85402 Fax 0171/857921 www.valgesso.it

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Delegazione Confagricoltura Cuneo al mercato “Incontriamoci in Fiera” ad Alba

di Alba, è stata allestita la mostra-mercato dedicata ai produttori associati: per l’intera giornata il pubblico ha passeggiato tra gli stand di aziende agricole selezionate, accompagnando i visitatori in un viaggio alla scoperta dei sapori del territorio. Miele, nocciole, aglio, zafferano, birre artigianali, biscotti, pere madernasse, vini, verdura, frutta e formaggi sono solo alcuni dei prodotti messi in vetrina. Dal 18 al 20 ottobre a Cuneo, poi, la Confagricoltura è stata protagonista anche alla Fiera Nazionale del Marrone con le aziende associate presenti in piazza Galimberti per la vendita diretta dei loro prodotti tipici. Tra questi: miele, salumi, formaggi, succhi, nocciole,

LUTTO

vini frutta, verdura, biscotti, dolci, riso, sciroppi, caramelle, olio e infusi. Presso lo stand istituzionale, inoltre, è stato organizzato un evento dedicato ai bambini dal titolo “Scopriamo la castagna”: un laboratorio ludico-educativo con i ragazzi della scuola primaria di Vignolo per conoscere la pianta (l’origine del castagno, le parti di cui è composto e il loro utilizzo nella storia e nel presente) e il frutto (i vari tipi di castagne e le loro proprietà alimentari) protagonisti della Fiera. Presente anche il pittoresco Mario Collino, in arte “Prezzemolo”, che insieme a “Madama Castagna” ha intrattenuto i ragazzi con racconti d’altri tempi legati alla castagna.

Cordoglio per la morte di Giancarlo Abellonio Il Presidente, tutti i Consiglieri e i dipendenti di Confagricoltura Cuneo porgono le condoglianze al direttore Roberto Abellonio e alla sua famiglia per la perdita di papa Giancarlo, scomparso lunedì 4 novembre ad Alba dopo una lunga malattia. Al vivo cordoglio si uniscono anche i pensionati del sindacato ANPA di Confagricoltura Cuneo, di cui Giancarlo era vice presidente.


Pensionati cuneesi al convegno regionale

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ecine di pensionati cuneesi aderenti all’ANPA di Confagricoltura Cuneo sabato 26 ottobre hanno partecipato all’annuale incontro-assemblea dell’ANPA Piemonte, organizzato dall’associazione pensionati al Centro Fiere di Caresanablot (a pochi chilometri da Vercelli) dove ogni anno, alla fine di febbraio si svolge la Fiera in Campo, manifestazione dell’Anga Vercellese. Dopo i saluti di Ernesto Balma, presidente di ANPA Piemonte, Giovanni Giraudi, presidente provinciale ha illustrato le ragioni della scelta dell’argomento centrale della giornata e del convegno: “la Vita è un dono”, organizzato in collaborazione con l’AIDO. Il

convegno, ha avuto il merito e lo scopo di sensibilizzare tutti sulla possibilità di essere un donatore, portando a riflettere su un tema di alto valore sociale. Le conclusioni della intensa mattinata sono state tratte da Angelo Santori, segretario nazionale dell’ANPA, che si è soffermato tra l’altro sulla preziosa opera dell’onlus “Senior - l’età della saggezza”, promossa dal Sindacato Nazionale di Confagricoltura, ed ha anticipato come il prossimo Soggiorno si svolgerà nel mese di marzo, a Bardolino, sul lago di Garda, con interessanti visite escursionistiche a Merano e a Bolzano. Per informazioni contattare Graziella Bechis al numero 339 3460494.

NEWS

In pillole SEGNO MENO PER L’ORTOFRUTTA ITALIANA

Per la prima volta il saldo dell’interscambio export/import, a valore, dell’ortofrutta italiana è negativo per 12 milioni di euro.

CINA: DRASTICA DIMINUZIONE DEL PATRIMONIO SUINICOLO

Quest’anno mancheranno all’appello in Cina più di 200 milioni di maiali, l’equivalente della produzione europea, a causa della peste suina.

KUWAIT PETROLEUM ITALIA Q8 E CONFAGRICOLTURA INSIEME Sottoscritto un accordo per implementare l’economia circolare in ambito energetico attraverso l’ottimizzazione della filiera di produzione del biometano.

MANOVRA: INSISTERE PER L’INNOVAZIONE IN AGRICOLTURA Giansanti: “Auspichiamo che nella prossima Legge di Bilancio ci siano gli incentivi all’innovazione in agricoltura, che sarebbero un volano di crescita per le aziende”.

CLIMA, FONDAMENTALE IL RUOLO DELL’AGRICOLTURA

Confagricoltura all’Ecomondo di Rimini: “Agricoltura e foreste contribuiscono efficacemente alla lotta ai cambiamenti climatici, vanno sfatate le fake news”. Aderenti all’ANPA Cuneo nel Vercellese per il convegno regionale, immancabile occasione di festa

FEDELTÀ AL LAVORO

Premiata a Cuneo la cantina Terrenostre

Domenica 13 ottobre presso il Teatro Toselli di Cuneo, si è svolta la tradizionale cerimonia di consegna dei riconoscimenti “Fedeltà al Lavoro”, organizzata dalla Camera di Commercio. Durante la mattinata è stata premiata la cantina cooperativa Terrenostre di Cossano Belbo, fondata nel 1962 da Giovanni Cerruti. Il prestigioso riconoscimento è stato ritirato dal neo presidente Felicino Bianco.

USA - GIAPPONE: ACCORDO SULL’AGROALIMENTARE

Il Giappone eliminerà oltre il 90% dei dazi per i prodotti del settore provenienti dall’America e gli USA elimineranno quelle su fiori, tè verde e salsa di soia giapponesi.

ROMANIA: PRINCIPALE ESPORTATORE UE DI CEREALI Nel 2019 la Romania ha esportato 1,72 milioni di tonnellate di frumento (33,6% delle esportazioni totali UE) ed è anche il principale esportatore di mais. Scarica l’app di Confagricoltura per essere informati su tutte le iniziative della tua associazione

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LE NOSTRE AZIENDE

Nella patria del vino Dogliani si prospetta un futuro “frizzante” SU UNA COLLINA POCO FUORI VICOFORTE SI ERGE DA SECOLI CASCINA MONSIGNORE, REALTÀ VITIVINICOLA CHE CREDE NELL’ALTA LANGA DOCG di Paolo Ragazzo

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rdinati filari di dolcetto, pinot nero e chardonnay sembrano ergersi a simbolica difesa della storia secolare di Cascina Monsignore, posta su una collina poco distante dall’abitato di Vicoforte e dalla sua celebre cupola. Un’area che alcune mappe medioevali del XVI secolo indicavano come “regione della vite”, ideale soprattutto per i vitigni Dolcetto e Moscato e che Pierfranco Blengini e la moglie Maria Teresa Ballauri fin dal 1974 hanno scelto come luogo in cui trascorrere la loro vita, dando altresì continuità all’attività viticola condotta qui fin dal 1750. “Questa casa venne costruita dal vescovo di Mondo-

vì Michele Casati, su progetto dell’architetto sabaudo De Robilant, per farne la sua residenza estiva con annessa cantina per la produzione del vino per la Curia Vescovile – spiega Pierfranco Blengini –. Documenti dell’epoca dimostrano che il prodotto era molto apprezzato al punto che per ben tre volte i vescovi successivi continuarono l’opera del loro predecessore ampliando ed abbellendo in modo sempre più sontuoso l’intero edificio. La mia famiglia acquista questa proprietà nel 1919, grazie all’intraprendenza di mio nonno Pietro che la sviluppa e la fa crescere di dimensioni. Negli anni 50 arriva infatti a contare

Una delle vigne e sullo sfondo lo storico edificio del 1750

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circa cinquanta giornate di vigneti Dolcetto e Moscato”. Progressivamente però, anche a causa dell’industrializzazione che spopola le campagne, Cascina Monsignore si trova costretta con Giuseppe, figlio di Pietro, ad affiancare alle vigne l’allevamento di bovini di razza Piemontese, più remunerativo. La produzione di uve diminuisce drasticamente, ma i vigneti migliori con tenacia rimangono. A metà anni ‘70 Pierfranco, nipote di Pietro, e la moglie Maria Teresa, insieme alla famiglia Garelli di Pamparato che dà loro una mano nella gestione della cascina, proseguono l’attività dell’azienda.

Espiantare l’ultima vigna e investire? Fino al 1996 quando una domanda si pone inevitabile: cosa fare del mezzo ettaro di vigna rimasta? Espiantarlo o tornare ad investire nel settore vitivinicolo? La seconda opzione è quella che convince e affascina di più. Maria Teresa passa alla guida dell’azienda e in pochi anni nuovi vigneti, riportano all’originale destinazione cascina Monsignore. Dai loro

Da sinistra: Maria Teresa Ballauri, Cristiano Gallio e Pierfranco Blengini

grappoli nasce Dolcetto delle Langhe Monregalesi Doc, in duplice versione “Podere del Monsignore” e “Vigna del Vescovo”. Il prodotto piace, tanto che già due anni dopo il numero di bottiglie prodotte sale a 10mila. “I risultati sono stati da subito interessanti – racconta Maria Teresa Ballauri – e quando nel 2011 la Doc Langhe Monregalesi viene accorpata nella nuova Docg Dogliani, noi passiamo a vinificare il Dogliani rivedendo il design grafico delle nostre due etichette. Non cambia sostanzialmente nulla per noi a livello di conduzione aziendale fino al 2014 quando mio figlio Giuseppe, di professione architetto a Milano, si avvicina in modo convinto e appassionato al settore, pronto a credere nell’azienda di famiglia”.

Riesling e Alta Langa Docg, oltre al Dogliani È una svolta importante per Cascina Monsignore, una tappa che ne


Le botti con le prossime annate di vini “targati” Cascina Monsignore

segna il presente e ne condizionerà il futuro. Giuseppe incentiva, infatti, accurate analisi dei terreni e approfonditi studi da cui emerge che, considerati anche i 600 metri di altitudine a cui è posta l’azienda, può valere la pena provare a diversificare le produzione con vitigni a bacche bianche. Vengono impiantati nuovi filari di Riesling, di incrocio Manzoni e soprattutto di Chardonnay e Pinot nero per la vinificazione dello spumante Alta Langa. Gli ettari coltivati salgono

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così a 5. “Nel 2017 abbiamo fatto la prima vendemmia di queste uve – dichiarano soddisfatti Pierfranco e Maria Teresa –, ma l’attesa è tutta rivolta a fine 2020, quando potremo finalmente stappare il nostro primo Alta Langa (8mila bottiglie, ndr), nato dopo una lavorazione molto lunga e curata, che non fa che accrescere l’aspettativa nostra e dei tanti professionisti che ci stanno seguendo e consigliando in questo percorso”. Una porzione di territorio monre-

galese riportata all’antico splendore e un’azienda proiettata verso nuovi orizzonti… ma come sarà la Cascina Monsignore di domani? “Quando siamo partiti non avevamo pensato alla possibilità di fare dei vini bianchi, ma si stanno rivelando un’evoluzione interessante – concludono dall’azienda –. Di certo, però, nel nostro futuro ci sarà sempre un posto centrale per il Dogliani, prodotto che rappresenta le nostre radici e va valorizzato come merita”.

Sopra a sinistra: le prime fascette di Dolcetto e Moscato prodotto da Pietro Blengini Sopra a destra: le attuali etichette dei vini prodotti da Cascina Monsignore

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L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2019

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hiunque utilizza trattori agricoli e forestali deve, ai sensi dell’art. 73, comma 5, essere in possesso di una formazione ed addestramento adeguati e specifici, tali da consentire l’utilizzo delle attrezzature in modo idoneo e sicuro, anche in relazione ai rischi che possano essere causati ad altre persone. Tale formazione è conseguibile mediante la partecipazione a specifici corsi di formazione le cui modalità esecutive sono definite dall’accordo stato-regioni del 22 febbraio 2012 che sancisce l’obbligo di specifica abilitazione professionale degli operatori addetti all’uso del trattore agricolo o forestale. I corsi prevedono l’effettuazione di lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche da effettuarsi in un campo prove le cui specifiche caratteristiche sono individuate per legge. Agli operatori agricoli neofiti o meno esperti privi di abilitazione è richiesta la frequentazione di un corso di formazione con successivo rilascio del patentino, mentre gli operatori agricoli più esperti già in possesso dell’abilitazione se la cavano con un corso di aggiornamento. Gli obblighi formativi e le scadenze non sono uguali per tutti. Sono previste diverse casistiche (vedi tabella a lato):

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Sono validi i corsi effettuati prima del 31/12/2017?

Corsi per l’abilitazione all’utilizzo dei trattori FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO PREVISTO AI SENSI DELL’ART. 73 COMMA 5 DEL D.LGS. 81/08 PATENTINO

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Obbligo di formazione per quanti utilizzano un trattore: • corso completo trattori gommati - 8 ore • corso completo trattori cingolati - 8 ore • corso completo trattori gommati più cingolati - 13 ore

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Obbligo di formazione completa: • corso completo trattori gommati - 8 ore • corso completo trattori cingolati - 8 ore • corso completo trattori gommati più cingolati - 13 ore

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Obbligo di formazione completa prima di poter guidare un trattore: • corso completo trattori gommati - 8 ore • corso completo trattori cingolati - 8 ore • corso completo trattori gommati più cingolati - 13 ore

A POSTO

Sì, i corsi effettuati prima prima di tale data e di durata non inferiore ai corsi completi di cui ai punti precedenti, sono riconosciuti validi. In questo caso vi è l’obbligo di aggiornamento di 4 ore entro il 31/12/2022 (entro 5 anni dall’attestato).


Le attrezzature di lavoro impiegate nel settore agricolo/forestale per le quali è obbligatorio il patentino sono elencate nell’Accordo Stato Regioni del 22 febbraio 2012. Tra queste: i trattori agricoli e forestali a ruote o cingoli (comprese le trattrici con pianale di carico); le piattaforme di lavoro mobili elevabili Ple (inclusi i carri per la raccolta della frutta); le gru per autocarro; i carrelli elevatori semoventi con conducente a bordo; le macchine per il movimento terra, usate in un contesto rurale. Agli operatori agricoli in possesso di patentino per i trattori non è richiesta l’abilitazione specifica per le macchine movimento terra, purché impiegate in ambito agricolo. È invece prevista un’abilitazione specifica per l’uso dei carri raccogli frutta, inclusi tra le piattaforme di lavoro mobili elevabili.

FORMAZIONE • Nell’allegato 8 sono stabiliti i requisiti minimi dei corsi di formazione per lavoratori addetti alla conduzione di trattori agricoli o forestali (8-13 ore) e relative attrezzature intercambiabili. • È composta da un modulo giuridico (1 ora), uno tecnico (2 ore) e due pratici (uno per trattori a ruote e uno per trattori a cingoli di 5 ore ciascuno). • Ogni modulo prevede una verifica finale. • L’abilitazione vale 5 anni e dovrà essere rinnovata mediante un corso di aggiornamento di almeno 4 ore.

DETTAGLIO DEL PROGRAMMA IN AULA

MODULO GIURIDICO (1 ORA) Cenni di normativa generale in materia di igiene e sicurezza del lavoro con particolare riferimento all’uso di attrezzature di lavoro semoventi con operatore a bordo; Responsabilità dell’operatore. MODULO TECNICO (2 ORE) • Categorie di trattori: vari tipi di trattori a ruote e a cingoli e descrizione delle caratteristiche generali e specifiche; • Componenti principali: struttura portante, organi di trasmissione, organi di propulsione, organi di direzione e frenatura, dispositivi di accoppiamento e azionamento delle macchine operatrici, impianto idraulico, impianto elettrico; • Dispositivi di comando e sicurezza: identificazione dei dispositivi di comando e loro funzionamento, identificazione dei dispositivi di sicurezza e loro funzione; • Controlli da effettuare prima dell’utilizzo: controlli visivi e funzionali; • DPI specifici da utilizzare con trattori: dispositivi di protezione dall’udito, dispositivi di protezione delle vie respiratorie, indumenti di protezione contro il contatto da prodotti antiparassitari, etc; • Modalità di utilizzo in sicurezza e rischi: analisi e valutazione dei rischi più ricorrenti nell’utilizzo dei trattori (rischio di capovolgimento e stabilità statica e dinamica, contatti non intenzionali con organi in mo-

vimento e con superfici calde, rischi dovuti alla mobilità, etc). Avviamento, spostamento, collegamento alla macchina operatrice, azionamenti e manovre. MODULO PRATICO PER TRATTORI A RUOTE E A CINGOLI (5 ORE CIASCUNO) • Individuazione dei componenti principali: struttura portante, organi di trasmissione, organi di propulsione, organi di direzione e frenatura, dispositivi di accoppiamento e azionamento delle macchine operatrici; • Individuazione dei dispositivi di comando e sicurezza: identificazione dei dispositivi di comando e loro funzionamento, identificazione dei dispositivi di sicurezza e loro funzione; • Controlli pre-utilizzo: controlli visivi e funzionali del trattore, dei dispositivi di comando e di sicurezza; • Pianificazione delle operazioni in campo: pendenze, accesso, ostacoli sul percorso e condizioni del terreno; • Esercitazioni di pratiche operative: tecniche di guida e gestione delle situazioni di pericolo; • Guida del trattore su terreno in piano con istruttore sul sedile del passeggero. Le esercitazioni devono prevedere: guida del trattore senza attrezzature; manovra di accoppiamento di attrezzature portate, semiportate e trainate; guida con rimorchio ad uno e due assi; guida del trattore in condizioni di carico

laterale (es. con decespugliatore a braccio articolato); guida del trattore in condizioni di carico anteriore (es. con caricatore frontale);guida del trattore in condizioni di carico posteriore; • Guida del trattore in campo. Le esercitazioni devono prevedere: guida del trattore senza attrezzature; guida con rimorchio ad uno e due assi dotato di dispositivo di frenatura compatibile con il trattore; guida del trattore in condizioni di carico laterale (es. con decespugliatore a braccio articolato avente caratteristiche tecniche compatibili con il trattore); guida del trattore in condizioni di carico anteriore (es. con caricatore frontale avente caratteristiche tecniche compatibili con il trattore); guida del trattore in condizioni di carico posteriore; • Messa a riposo del trattore: parcheggio e rimessaggio (ricovero) in area idonea, precauzioni contro l’utilizzo non autorizzato. CONFAGRICOLTURA CUNEO ORGANIZZERÀ, NEI PROSSIMI MESI, CORSI PRESSO LE SEDI DI ZONA. Per saperne di più contattare Stefano Ramero Ufficio Qualità, Sicurezza e Certificazioni alimentari (0171692143, ramero@confagricuneo.it.) o gli uffici di zona.

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Direttore responsabile: Paolo Ragazzo

Chiuso in redazione il 13/11/2019

Redazione e grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171.601962 segreteria@autorivari.com

Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NO-CN - Iscrizione al Tribunale di Cuneo 17/12/1948 al n. 36


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�ia Circon�allazione G. Gioli�� 74 12030 TORRE SAN GIORGIO CN Marco cell. 349 3728590 mbano@esi-irrigazione.com - www.esiirrigazione.com


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