POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XVII - N. 09•2019 - DICEMBRE 2019 - CONTIENE I.P.
09/2019
Per le Feste scegli eccellenze e bollicine “Made in Cuneo”
AGRICOLTURA 4.0 Innovazione e tecnologia per un settore più competitivo
“CASO” ASSICURAZIONI Rimborsi sbloccati dopo l’intervento di Confagricoltura
DOPO IL MALTEMPO Basta con l’emergenza infinita serve prevenzione
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I NUMERI DI QUESTO NUMERO
Eccellenze e bollicine vanto della “Granda”, con le Feste portiamole in tavola Roberto Abellonio
direttore di Confagricoltura Cuneo
Nell’atmosfera familiare delle feste natalizie e del nuovo anno, di certo non mancano occasioni per trascorrere momenti conviviali, tra parenti e amici, da allietare con menu a base di tipicità del nostro territorio. La “Granda” vanta infatti riconoscimenti di tutto rispetto sia negli alimenti, con 18 Dop e Igp, sia nel vino, con altrettante 18 Denominazioni di Origine. Prodotti che contribuiscono a fare della nostra provincia la numero uno in Piemonte, in quanto a eccellenze ufficialmente riconosciute. Salumi, carni, formaggi, frutta fresca o in guscio che, uniti a un’arte culinaria ricca di tradizione e di sapere, sono in grado di trasformarsi in autentici capolavori da portare con orgoglio sulle tavole delle Feste. Il tutto accompagnato da rossi e bianchi DOC e DOCG ideali a tutto pasto, per poi brindare ai migliori IL C futuri traguardi, ALE NDA RIO aziendali e persoDI C AM PAG nali, con le bollicine NA dell’Asti e dell’Alta Langa. Sono questi prodotti agricoli il vanto del lavoro delle nostre aziende. E nelle Feste, facciamo loro onore!
SUOLO
RIMBORSI
consumo medio di suolo quotidiano in Italia nel 2018
i milioni di € che dovevano incassare le aziende cuneesi escluso il 2019
CONSUMO QUOTIDIANO NOCCIOLE
ASSICURAZIONI
disavanzo import/export in € delle nocciole italiane nel 2019
% di riduzione delle vendite di Asti, Asti secco, Moscato d’Asti tra gennaio-ottobre 2019 e lo stesso periodo del 2018
PIÙ IMPORTAZIONI
NUMERI NON POSITIVI
14 ha
6,6 ASTI
81mln -4,7%
Imu e Tasi, cambia il ravvedimento Con la Finanziaria
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È in distribuzione presso gli uffici di Confagricoltura Cuneo il Calendario di Campagna 2020. Vieni a ritirare la tua copia gratuita
PAG. 17 CONTATTI
UFFICIO PROVINCIALE DI CUNEO tel. 0171/692143 – 0171/344494 • Fax 0171/698629 provinciale@confagricuneo.it 8.30/12.30 – 14.30/17.30 dal lunedì al mercoledì 8.30/12.30 dal giovedì al sabato
La Confagricoltura di Cuneo augura ai suoi associati e ai loro cari i più sinceri auguri di buone Feste. L’Agricoltore cuneese N.09 • DICEMBRE 2019
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AGRICOLTURA 4.0
Innovazione e tecnologia per un’agricoltura più competitiva CONFAGRICOLTURA È IMPEGNATA NEL SOSTENERE LO SVILUPPO DEL SETTORE, MA SERVONO POLITICHE MIRATE PER LE AZIENDE di Paolo Ragazzo
LE SFIDE: RIDURRE I COSTI, AUMENTARE LA REDDITIVITÀ PRODURRE DI PIÙ E VALORIZZARE I PRODOTTI
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idurre i costi, aumentare la redditività, produrre di più e valorizzare maggiormente i propri prodotti. Sono le sfide su cui l’agricoltura è fortemente impegnata per mantenere una competitività che, a livello nazionale, è minacciata da andamenti climatici anomali e in qualche caso disastrosi, mentre a livello internazionale patisce la concorrenza “senza quartiere” di alcuni Paesi emergenti e l’instabilità commerciale tra grandi Stati. In questo scenario, dunque, l’innovazione rappresenta una leva importante per l’agroalimentare italiano. Nel settore primario le tecnologie digitali, ad esempio, diventano strategiche, per produrre di più utilizzando meno risorse, in un’ottica di sostenibilità.
Produrre meglio, di più e in modo sostenibile “Dobbiamo tener conto delle nuove sfide che abbiamo davanti e trasformare i rischi in opportunità – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte –. Secondo la FAO nel 2050 la popolazione mon-
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L’Agricoltore cuneese N.09 • DICEMBRE 2019
diale sarà di 9,7 miliardi di persone, il 32% in più rispetto a oggi, e abbiamo il dovere di alimentarle, sfamandole tutte in modo sostenibile. Dall’agricoltura 4.0 ricaviamo, oltre a una miglior produzione con minori input, benefici intangibili, quali produzioni più sostenibili sia dal punto di vista ambientale, sia sotto il profilo economico, una gestione aziendale più consapevole e una maggior disponibilità di dati e informazioni utili per orientare le scelte”. Confagricoltura sostiene l’innovazione con proposte e azioni concrete. Come il “Premio
nazionale per l’innovazione in agricoltura”, andato a 13 imprese, “testimoni” di un percorso di rinnovamento in atto, che sta già cambiando profondamente il settore agricolo. La nuova agricoltura, inoltre, darà vita anche
I NUMERI DELL’AGRICOLTURA 4.0
In Italia vale tra i 370 e i 430 milioni di euro Il mercato italiano dell’agricoltura 4.0 (dati 2018), vale fra i 370 e i 430 milioni di euro, pari al 5% di quello globale e al 18% di quello europeo. Parliamo, in particolare, di innovazione digitale che, sulla base della ricerca svolta dall’Osservatorio Smart Agri Food della School of Management del Politecnico di Milano e dall’Università degli Studi di Brescia, evidenzia che l’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di start-up, ma con il finanziamento medio più basso. L’innovazione digitale è una leva fondamentale per il settore agroalimentare italiano, perché consente di far crescere la competitività di tutta la filiera,
dalla fase produttiva alla distribuzione, raccogliendo e valorizzando i dati a disposizione per migliorare l’efficienza dei costi le qualità della produzione. Il mercato globale (mondiale) dell’agricoltura 4.0 vale 7 miliardi di dollari, un dato che è raddoppiato nell’arco di un anno, di cui il 30% generato in Europa. L’Osservatorio Smart Agri Food ha mappato 110 imprese del comparto che offrono 300 soluzioni tecnologiche di agricoltura 4.0: dalla robotica ai droni, dalle macchine operatrici in campo agli strumenti elettronici, impiegati nel comparto cerealicolo, ortofrutticolo, vitivinicolo.
ENRICO
ALLASIA Presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte
L’innovazione digitale è un’opportunità per l’agricoltura
a nuova occupazione: secondo le stime degli esperti la diffusione dell’agricoltura 4.0 potrà creare 100.000 nuovi posti di lavoro, ma occorrono politiche innovative, propulsive e mirate, a partire da una specifica “Agenda digitale per l’agricoltura” che abbia obiettivi percorribili al servizio del settore, incentivando l’aggregazione delle piccole e medie imprese agricole per diffondere e gestire l’innovazione e mettendole in contatto con poli di ricerca collegati alle Università.
Per innovare serve uno Stato “partner” Essere innovatori in agricoltura è fondamentale, ma per farlo le imprese hanno bisogno di uno Stato “partner”, di ricerca finalizzata, di agroindustria che faccia sistema. Devono poter disporre di adeguate reti infrastrutturali - energetiche, stradali, ferroviarie ma anche digitali e banda ultralarga - e di tecnologie, come la blockchain, determinanti per la competitività. “Abbiamo bisogno di innovazione vera anche nel settore delle nuove biotecnologie – prosegue Allasia –, soprattutto se vogliamo miglio-
CON L’AGRICOLTURA 4.0 ABBIAMO PRODUZIONI PIÙ SOSTENIBILI E MAGGIORI INFORMAZIONI PER LE SCELTE AZIENDALI. SERVE PERÒ UNA NUOVA POLITICA A FAVORE DELLA RICERCA rare la diffusione del biologico e salvaguardare la nostra straordinaria biodiversità. Confidiamo che il ministro Bellanova voglia attuare una nuova politica a favore di una ricerca per l’innovazione e la genetica in agricoltura. In Italia negli anni scorsi è stata bandita la ricerca in campo aperto su una delle principali innovazioni adottate in tutto il mondo. Abbiamo eccellenze, ricercatori e accademie che sono ampiamente in grado di lavorare su questi temi producendo innovazioni di cui la nostra agricoltura può ben beneficiare. Tecniche nuove, perfette per l’agricoltura italiana, diverse da quelle transgeniche utilizzate nelle commodities internazionali, quali il genome editing e la cisgenesi”.
POPOLAZIONE
+32% % di persone in più nel 2050 rispetto ad oggi secondo la FAO
NEL 2050
INDAGINE CONOSCITIVA
Questionario on line per aziende innovative Prosegue con successo la collaborazione di Enapra, l’ente di formazione di Confagricoltura, con L’Osservatorio Smart Agrifood (School of Management del Politecnico di Milano e Laboratorio RISE dell’Università degli Studi di Brescia), giunta al terzo anno, al fine di contribuire alla comprensione delle innovazioni digitali che stanno trasformando la filiera agricola e agro-alimentare. In questa direzione è stato proposto un questionario on line “Agricoltura 4.0: le aziende agricole più innovative al microscopio”, con lo scopo di approfondire le attività delle aziende riguardo agli investimenti in atto, ai benefici ottenuti e alle criticità superate, ai nuovi fabbisogni. Il questionario è prevalentemente rivolto a quelle aziende che hanno cominciato a realizzare alcuni passi verso la riorganizzazione digitale del proprio lavoro. L’iniziativa, presentata anche nel corso di un incontro in Confagricoltura alla presenza del ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova, riveste un ruolo strategico, in quanto permette di far emergere i fabbisogni di innovazione e di formazione necessari a far fronte alle continue sfide che il mercato pone, dal punto di vista produttivo e gestionale. Tutte le informazioni fornite saranno trattate con la massima riservatezza e diffuse esclusivamente in forma aggregata ed anonima. Per qualsiasi informazione l’ufficio Enapra è a disposizione all’indirizzo info@enapra. it o al numero 06.6852327.
IL QUESTIONARIO Per partecipare all’indagine inquadrare il QR Code, bastano 10 minuti per la compilazione
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IL “CASO”
Rimborsi assicurativi, sbloccata la situazione SI VEDE UNA SOLUZIONE DOPO L’APPELLO DI CONFAGRICOLTURA AI PARLAMENTARI CUNEESI di Fabio Rubero
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i è sbloccata in “zona Cesarini”, ovvero nell’ultimissimo squarcio dell’anno (anche se per il momento principalmente per quanto concerne il 2019) la “partita” che vede da un lato il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e dall’altro le aziende agricole ed il loro diritto all’ottenimento dei rimborsi assicurativi per danni da avversità secondo quanto previsto dalla Misura 17.1 del PSR nazionale.
L’azione sindacale della Confagricoltura di Cuneo Una situazione che, per via del ritardo nei pagamenti da parte del Ministero (che in molti casi dura anni) è divenuta via via sempre
DECISIVA L’AZIONE DI CONFAGRICOLTURA E L’INTERESSAMENTO DEI PARLAMENTARI CUNEESI, IN PARTICOLARE, DI GIORGIO BERGESIO 6
più difficile da sostenere e che ha dunque “costretto” ad intervenire in prima persona la Confagricoltura di Cuneo che si è fatta carico di tali istanze inviando, nei primi giorni del mese di dicembre, una lettera a tutti i parlamentari cuneesi affinchè le portassero nelle opportune sedi con l’obiettivo di risolverle nel più breve tempo possibile.
L’intervento dei politici La risposta degli onorevoli non si è fatta attendere. Lodevole l’impegno garantito e messo in atto sin da subito da Monica Ciaburro e da Giorgio Bergesio; decisiva soprattutto l’interrogazione parlamentare presentata da quest’ultimo al ministro dell’agricoltura Teresa Bellanova. Pochissimi giorni dopo l’atto ufficiale del membro cuneese della Commissione Agricoltura del Senato e di alcuni suoi colleghi è infatti giunta direttamente dal Ministero la notizia dell’imminente pagamento della totalità dei rimborsi relativi all’anno 2019 e di una parte riguardante gli anni passati, per un totale che rappresenta circa il 90% dei
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UN SISTEMA DA RIVEDERE CHE PENALIZZA FORTEMENTE SIA LE AZIENDE SIA I CONSORZI DI DIFESA crediti sino ad oggi maturati dalle aziende agricole.
Il sistema dei rimborsi Quello dei rimborsi assicurativi, ricordiamo, è un sistema che prevede che l’azienda anticipi il pagamento del premio che, però, le dovrebbe essere rimborsato entro l’anno ma che invece, ormai ciclicamente, subisce ritardi divenuti ormai intollerabili. A pagarne le conseguenze sono sia le stesse aziende agricole, sia i Consorzi di difesa che spesso si trovano a dover anticipare alle compagnie assicurative le quote di competenza delle aziende e che si trovano di contro in una situazione di oggettiva difficoltà con gli istituti bancari, ai quali si devono rivolgere per ottenere i finanziamenti necessari.
I dati dei ritardi A inizio dicembre i dati erano più che allarmanti. Secondo i Consorzi di Difesa, in provincia di Cuneo più di 1.000 P.A.I. (Piani Assicurativi Individuali) per la frutta e le colture vegetali ed altrettanti per l’uva da vino, non avevano ancora ricevuto i rimborsi dal
RIMBORSI
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i milioni di € che dovevano incassare le aziende cuneesi escluso il 2019
ASSICURAZIONI 2015, per un totale di quasi 6,6 milioni di euro. Di questi, oltre 5,6 milioni di euro riguardavano il comparto frutticolo, il più colpito dai mancati indennizzi. Problemi simili, tuttavia, si riscontravano anche nel settore zootecnico, dove cambia la tipologia dei finanziamenti, visto che si tratta di aiuti interamente nazionali, ma in cui la situazione di disagio era la stessa. Una decisione, quella della missiva, dunque inevitabile ed atta ad evidenziare secondo il presidente di Confagricoltura Cuneo Enrico Allasia, come tali ritardi di fatto rilfettessero la complessità della gestione della Misura 17.1, dove un’eccessiva burocrazia ha messo in questi anni in seria difficoltà sia le aziende beneficiarie sia l’organismo pagatore Agea, la cui amministrazione si è trovata nel 2015 a gestire per la prima volta questo nuovo e articolato sistema, rilevando difficoltà che hanno portato a risarcire le aziende in notevole ritardo. E, d’altronde, a ciò, secondo il direttore di Confagricoltura Cuneo Roberto Abellonio, andava aggiunta la difficile congiuntura economica, particolarmente inasprita per il comparto
della frutta che ha subìto negli anni un forte calo dei prezzi di vendita e che si confronta quotidianamente con problematiche legate alle liquidazioni tardive al produttore da parte delle ditte e cooperative di conferimento. La piccola parte dei rimborsi pagati relativi agli anni dal 2015 al 2018 avvenuta come detto negli ultimi giorni dell’anno, pur rappresentando un segnale fortemenete positivo, non può ritenersi del tutto soddisfacente poichè non risolve completamente le problematiche delle aziende che ancora devono ottenere i rimborsi.
“Vigileremo affinchè alle aziende sia riconosciuto tutto” “Innanzitutto desidero ringraziare tutti i parlamentari cuneesi che si sono interessati ed immediatamente attivati affinchè la difficile situazione trovasse la sua soluzione – è il commento del presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia – in particolare il senatore Bergesio la cui azione è risultata determinante. È la dimostrazione che quando si agisce facendo squadra (istituzioni, politica e mondo imprenditoriale) i risultati si possono raggiungere. La rispo-
Un frutteto abbattuto da una tromba d’aria a Busca
sta arrivata dopo le nostre sollecitazioni, ci soddisfa relativamente per il 2019, mentre sui pagamenti
arretrati vigileremo affinché alle aziende sia riconosciuta tutta le cifra loro spettante”.
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DOPO IL MALTEMPO
Forte azione sindacale
Operazioni di spandimento consentite anche a dicembre e gennaio
Liquami, concessa la deroga per spandere CONFAGRICOLTURA IN PRIMA LINEA PER SUPERARE L’EMERGENZA DOVUTA DAL MALTEMPO
I
l Ministero dell’Ambiente, aderendo alle richieste di Confagricoltura, ha dato la possibilità alle Regioni di prevedere, a dicembre e gennaio, nelle zone vulnerabili e nelle zone ordinarie, periodi in cui non si applica il divieto di utilizzazione agronomica. Sulla base di questa decisione l’Assessorato regionale Agricoltura, in accordo con la Direzione Ambiente, ha emesso il primo bollettino per lo spandimento in deroga dei reflui per il mese di dicembre, i successivi saranno indicati dalla Regione (inquadra il QR code per accedere ai bollettini).
Dove si applica la disposizione La disposizione si applica sia in Zona Vulnerabile, sia in Zona ordinaria, ed è valido per liquami, digestati, materiali assimilati ai liquami e acque reflue, purché
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vengano distribuiti su suoli dotati di coltura in atto o con residui colturali. In ogni caso è sempre vietato lo spandimento su suolo gelato, innevato, saturo d’acqua. I periodi in cui è possibile effettuare l’utilizzazione agronomica non dovranno comunque superare complessivamente i 15 giorni e dovranno essere adottati sulla base di appositi bollettini agrometeorologici o informazioni analoghe sui dati meteo, completi di informative sui possibili periodi di spandimento che verranno trasmessi per conoscenza dalla Regione al Ministero. Il provvedimento ha dato così una risposta all’emergenza in cui si sono trovate le aziende agricole, a causa delle piogge abbondanti del mese di novembre che hanno impedito le lavorazioni nei campi. Il provvedimento era atteso con urgenza in Piemonte.
L’Agricoltore cuneese N.09 • DICEMBRE 2019
“Esprimiamo apprezzamento per l’iniziativa dell’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa – dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte e Cuneo, Enrico Allasia – che, su sollecitazione della nostra organizzazione, aveva scritto ai ministeri competenti per invitarli ad adottare un provvedimento di deroga a quanto stabilito dall’articolo 40 del DM25/02/16 per consentire l’effettuazione delle operazioni di spandimento degli effluenti anche nel periodo di divieto”. Puntualmente qualche settimana prima anche Confagricoltura in una lettera inviata ai Ministeri competenti li aveva sollecitati a intervenire, dal momento che, per la situazione di ristagno idrico dei terreni per le incessanti piogge, non si poteva entrare nei campi per effettuare le operazioni colturali. Erano stati chiesti interventi volti, da un lato a permettere l’utilizzazione agronomica degli effluenti anche nei mesi di dicembre e di gennaio, dall’altro a non considerare quest’anno nel computo degli anni per rispettare la rotazione colturale per le produzioni biologiche e di agricoltura integrata. A partire dal 1° dicembre è scattato infatti il divieto continuativo,
per almeno 60 giorni (fino al 31 gennaio), di spandimento degli effluenti di allevamento e del digestato, nonostante che, a causa della situazione dei terreni, non si sia potuti entrare in campo neanche un giorno nel mese di novembre. Tra le conseguenze più importanti per le aziende la non sufficiente capienza per lo stoccaggio degli effluenti zootecnici e del digestato. Ma non solo. È inoltre impossibile concimare in presemina nei terreni che, a causa del maltempo, non sono ancora stati seminati. Le imprese agricole difficilmente riusciranno ad adempiere agli impegni previsti, relativamente al rispetto del ciclo delle rotazioni colturali. Per tali motivi Confagricoltura aveva da subito chiesto un intervento a carattere straordinario.
I cambiamenti climatici richiedono riflessioni generali sui divieti Nello stesso tempo l’Organizzazione ha sollecitato una riflessione più generale: i cambiamenti climatici in corso implicano che la gestione degli effluenti zootecnici e del digestato sia il più possibile flessibile. Aspetto questo che i ministeri hanno condiviso, anche perchè i danni già riscontrati - dovuti al ritardo o alla distruzione nelle semine – sono ingenti.
INQUADRA IL QR-CODE PER SAPERE COME E QUANDO SPANDERE
Inquadrando il codice QR con lo smartphone si accede alla pagina del sito della Regione dove sono pubblicati i bollettini
Bando per migliorare la gestione dei reflui DAL PSR MIS. 4.1.3 FONDI PER ATTREZZATURE E STRUTTURE. DOMANDE ENTRO IL 31 GENNAIO
L
a Regione ha pubblicato il bando 2019 dell’Operazione 4.1.3 del Psr “Riduzione delle emissioni di ammoniaca e gas serra in atmosfera”.
Scadenza e beneficiari Le domande di adesione possono essere presentate su SIAP fino al
31 gennaio 2020. Il sostegno è destinato a migliorare la sostenibilità ambientale e gestionale dei reflui zootecnici e dei digestati. Possono presentare domanda di sostegno: imprenditori agricoli professionali (IAP), sia persone fisiche che persone giuridiche o giovani agricoltori che si insediano per la
prima volta in un’azienda agricola in qualità di capi dell’azienda.
Dotazione e interventi Grazie ad una dotazione finanziaria di 4 milioni di euro, il bando nello specifico sostiene diverse tipologie di investimenti volti a: 1) migliorare l’efficienza gestionale degli effluenti zootecnici e dei digestati; 2) ridurre l’emissione ammoniacale da strutture di allevamento; 3) ridurre il consumo di acqua nelle strutture di allevamento esistenti. Sono di particolare interesse tutti gli interventi che riducono la diluizione dei reflui in vasca e
aumentano la capacità di stoccaggio aziendale, visto il rischio meteorologico sempre più alto nel periodo autunnale. Il bando sostiene la realizzazione di coperture - anche antipioggia - per le vasche di stoccaggio esistenti, l’acquisto di separatori e strutture mobili per lo stoccaggio, interventi per la riduzione del consumo di acqua in stalla, oltre all’acquisto di macchine ed attrezzature per la distribuzione interrata o rasoterra. Per informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
SVM SERIE
Supertino srl - Via Cuneo 8 - 12037 Saluzzo (CN) - Tel. +39 0175.43736 - info@supertino.it - www.supertino.it
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DOPO IL MALTEMPO
L
a forte ondata di maltempo che ha colpito anche la provincia di Cuneo a fine novembre ha messo a nudo la fragilità del nostro territorio e l’agricoltura ancora una volta si è trovata a pagare un prezzo elevato, con molte aziende danneggiate. “L’emergenza è una circostanza imprevista, ma quella che è avvenuta era una situazione ipotizzabile – ha commentato da Roma il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti –. Per riparare i danni subiti negli anni si spenderà sicuramente molto di più di quanto sarebbe costata la prevenzione. La messa in sicurezza del territorio italiano non è più rinviabile. Serve una task force che coinvolga Stato, Regioni, Province, Comuni, Protezione civile, enti di bonifica, Comunità montane, università, organizzazioni agricole, agronomi, geologi, che coordini interventi e risorse straordinarie. Si dia finalmente avvio a un piano di risanamento infrastrutturali. Noi siamo da sempre disponibili e attivi sui territori e possiamo fare la nostra parte. Iniziamo con gli interventi straordinari, ma avviamo anche un’efficace manutenzione
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e sistemazione idrogeologica e idraulico-forestale ordinaria (arginature, pulizie di alvei, canali dalla vegetazione, gestione acquedotti, alberature e strade minori) che molto spesso non si fa a dovere”.
Confagricoltura ha chiesto lo stato di crisi Vista la consistenza dei danni su tutto il territorio piemontese, la Confagricoltura regionale ha immediatamente chiesto alla Regione di dichiarare lo stato di crisi per gli eventi calamitosi, apprezzando l’impegno delle istituzioni che, a tutti i livelli, si sono impegnate con ogni mezzo per fronteggiare l’emergenza.
In provincia di Cuneo In provincia di Cuneo, numerosi e diffusi sono stati gli allagamenti di media entità sparsi un po’ ovunque, con la situazione più grave a Cardè dove la piena del Po e dei rii minori, a causa anche della mancata pulizia degli alvei, ha provocato l’allagamento dell’intero abitato, rendendo necessario abbattere un ponte, che faceva da diga, per far defluire l’acqua. Più ingenti, poi, i danni
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Un campo allagato alle porte di Cuneo a fine novembre
Basta con l’emergenza infinita, serve prevenzione L’ULTIMA ONDATA DI MALTEMPO HA EVIDENZIATO LA FRAGILITÀ DEL TERRITORIO, URGONO INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA nelle zone collinari e pedemontane della provincia, nonostante la neve caduta sopra i 1.200 metri abbia fortunatamente mitigato le conseguenze. Diverse le frane negli appezzamenti condotti a noccioleto e a vigneto, che si aggiungono ai numerosi danni causati alla viabilità secondaria in tutta l’area del Monregalese e dell’Alta Langa, con la chiusura di decine di strade, dalle provinciali alle poderali. Nelle aree di pianura il bilancio è stato particolarmente pesante per le colture seminative (cereali autunno-vernini e prati), le cui piantine hanno
subito danni da asfissia per immersione. Diverse, poi, le aziende che non sono riuscite a seminare in tempo, a causa delle ripetute piogge del mese di novembre, e che quindi si troveranno costrette a variare piano colturale. Bloccate, infine, anche tutte le operazioni di riconversione degli impianti e la messa a dimora di nuovi noccioleti e varietà frutticole. Tra i danni indiretti da segnalare che l’autunno piovoso, in particolare, potrebbe avere serie ripercussioni sulla difesa fitosanitaria delle piante nei prossimi mesi.
Un fenomeno che si ripete ogni anno Per effetto dei mutamenti climatici, dell’abbandono di molti campi coltivati e della maggiore impermeabilizzazione del suolo (urbanizzazione), gli effetti distruttivi conseguenti al dissesto idrogeologico del territorio (frane, alluvioni) tendono ad aggravarsi, in un contesto generale già precedentemente critico per l’insufficienza degli interventi di prevenzione. Lo scorso anno le sole alluvioni dell’autunno hanno colpito 11 regioni causando danni per circa 3 miliardi di euro.
GIORNATA DEL SUOLO
L’agricoltura è fondamentale per l’attenta tutela del suolo
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CONFAGRICOLTURA RICORDA IL RUOLO CENTRALE DEGLI IMPREDITORI DEL SETTORE PRIMARIO E SOLLECITA STRATEGIE, PROGRAMMAZIONE E NORME PER LA GESTIONE DEL TERRITORIO AL CENTRO DELLA GIORNATA MONDIALE DEL SUOLO IL FENOMENO DELL’EROSIONE QUANTO MAI ATTUALE VISTI I DANNI DEL MALTEMPO
L’
erosione del territorio è stato il tema di approfondimento della ‘Giornata Mondiale del Suolo’ il 5 dicembre, indetta a livello internazionale affinché si acquisti consapevolezza sul suolo come risorsa limitata e non rinnovabile. L’argomento prescelto è quanto mai attuale visti i recenti eventi atmosferici che hanno sottoposto a dura prova i terreni agricoli di diverse aree del nostro Paese. Migliaia di ettari allagati, soggetti a forti ruscellamenti, anche a causa dell’esondazione di diversi fiumi, con perdita di strati superficiali di terreno che contengono grandi quantità di nutrienti organici e minerali. In tale contesto, per Confagricoltura occorre avere la massima consapevolezza sull’importanza di mantenere la vitalità delle imprese agricole e della gestione delle foreste. Gli agricoltori sono i principali baluardi nella difesa
CONSUMO QUOTIDIANO
di questo elemento naturale che fornisce al genere umano servizi ecosistemici necessari al proprio sostentamento: prodotti alimentari e biomassa, materie prime; regolazione del clima, cattura e stoccaggio del carbonio, controllo dell’erosione e dei nutrienti, regolazione della qualità dell’acqua, protezione e mitigazione dei fenomeni idrologici estremi; conservazione della biodiversità; servizi culturali (paesaggio, patrimonio naturale).
risorsa suolo. Ed è improcrastinabile l’avvio di una discussione approfondita per definire l’attesa legge quadro nazionale, che permetta: di raggiungere gli obiettivi stabiliti dall’ONU e dall’Unione Europea del “consumo di suolo zero” entro il 2050; di indicare linee di intervento per prevenire il dissesto idrogeologico e ridare vitalità alle aree interne del Paese; di definire interventi specifici per riportare la sostanza organica nei suoli. Confagricoltura - nel rispetto degli obiettivi europei di sviluppo sostenibile al 2030 - ha preso l’impegno di contribuire alla rigenerazione dei suoli attraverso specifiche azioni con i propri agricoltori. E sollecita che le politiche dirette alla preservazione dei suoli agricoli e forestali vengano allineate con quelle per lo sviluppo della bioeconomia circolare.
Urgono una visione integrata e una discussione approfondita Per l’Organizzazione degli imprenditori agricoli è quindi giunto il momento di porre in essere un’incisiva azione strategica, con una visione integrata delle diverse politiche e considerando tutti gli interessi coinvolti dall’utilizzo della
Piemonte
Italia
1,9%
3,0% Quota (%) di consumo di suolo con pendenza >10% Quota (%) di consumo di suolo con pendenza <10%
LO STUDIO
L’analisi integrale fatta dal Centro studi di Confagricoltura sul consumo del suolo in Italia nel 2018
consumo medio di suolo quotidiano in Italia nel 2018
FONTE: ISPRA
12,5% 12,2%
Piemonte Italia
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OLTRE CONFINE
Va evitata una guerra commerciale con gli USA
Dazi, dalla politica servono azioni urgenti
SUI DAZI CONFAGRICOLTURA CHIEDE RISPOSTE ALLA COMMISSIONE EUROPEA E AL GOVERNO NAZIONALE
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orniamo su queste pagine a parlare dei rapporti commerciali tra Unione Europea e Stati Uniti dopo che l’amministrazione Trump ha annunciato l’inasprimento dei dazi aggiuntivi già in essere sulle importazioni dall’Ue.
L’agricoltura non può essere vittima del contenzioso “Chiediamo alla Commissione europea e al nostro governo un’iniziativa urgente, per evitare che l’agricoltura continui ad essere la vittima collaterale del contenzioso con
BUONA INTESA BILATERALE
gli Stati Uniti sugli aiuti pubblici ai gruppi Airbus e Boeing”, ha richiesto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. L’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) ha bocciato l’ultimo ricorso presentato dalla UE, secondo la quale gli aiuti pubblici al gruppo Airbus sono già stati rivisti per renderli conformi alle regole multilaterali. Pertanto, gli Stati Uniti hanno deciso “una forte azione sulla Ue per eliminare le distorsioni di concorrenza”. I dazi Usa già in vigore,
pari al 25% del valore, si applicano su formaggi, salumi e agrumi in arrivo dall’Italia per un valore delle esportazioni che è stato di 468,5 miliardi di dollari nel 2018. Gli Stati Uniti sono il primo mercato di sbocco per il ‘Made in Italy’ agroalimentare fuori dalla Ue.
A rischio anche i prodotti italiani “L’Italia non fa parte del consorzio Airbus - ha dichiarato Giansanti -. Eppure, se il contenzioso con gli Usa non sarà superato con un accordo diretto, rischiamo ingiustamente
di perdere posizioni sul mercato statunitense, mettendo a rischio le prospettive del nostro sistema agroalimentare. Le preoccupazioni sono rafforzate anche dal possibile avvio, annunciato a Washington, di una procedura contro l’Italia per la tassazione sulle grandi imprese digitali”. Per la tassa in vigore in Francia, le esportazioni di prodotti francesi – tra cui
formaggi e champagne – destinate al mercato Usa potrebbero da gennaio essere sottoposte a nuove tariffe, fino al 100% del valore. “Chiediamo di avviare tutte le possibili iniziative – ha concluso Giansanti – per evitare una guerra commerciale con gli Usa che avrebbe pesantissime conseguenze sull’agroalimentare italiano e europeo”.
Cresce l’export agroalimentare italiano in Giappone
Grazie all’accordo commerciale tra Ue e Giappone in vigore dal 1° febbraio scorso, le esportazioni del “Made in Italy” agroalimentare secondo i dati elaborati dall’Istituto per il commercio estero (Ice), da febbraio ad agosto sono state pari a 1,12 miliardi di euro, con una crescita di quasi l’80% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Aumentano anche del 18% le esportazioni di prodotti agricoli. “I dati dimostrano, ancora una volta, che gli accordi commerciali bilaterali della Ue sono di fondamentale importanza, tenuto conto della perdurante stagnazione dei consumi interni - dichiara Confagricoltura -. Ogni accordo va valutato in termini di equilibrata reciprocità commerciale, sicurezza alimentare e tutela delle risorse naturali. Non siamo, ad esempio, favorevoli all’intesa raggiunta con il Mercosur”. L’accordo col Giappone prevede la progressiva eliminazione delle tariffe doganali sul 97% dei prodotti europei destinati al mercato nipponico. Per vini e spumanti, i dazi sono stati soppressi dalla data di entrata in vigore dell’accordo. Stando alle stime della Commissione, l’export agroalimentare dell’Unione, una volta completata la soppressione dei dazi, potrebbe aumentare di 36 miliardi. Il Giappone si è impegnato a riconoscere e tutelare 219 prodotti agroalimentari della Ue, vini compresi, a indicazione geografica protetta (Igp). La lista, inoltre, può essere ampliata. Il riconoscimento e la tutela riguarda 45 eccellenze italiane che coprono circa il 90% delle esportazioni totali di prodotti Igp.
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A TUTTO CAMPO
P
rosegue il serrato confronto tra Confagricoltura e Regione Piemonte sulla richiesta effettuata dall’associazione di rivedere il sistema delle assegnazioni del “gasolio agricolo”. Una questione che è stata nuovamente affrontata nei giorni scorsi quando il 4 e 5 dicembre a Torino si sono svolte due giornate “di formazione” nelle quali è stato soprattutto posto l’accento sulla questione dei controlli che, secondo quanto riferito dagli stessi esponenti della Regione, aumenteranno in quantità e qualità.
Prestare attenzione a comunicazioni e richieste “La maggiore quantità di dati a disposizione di chi si occupa di verificare la correttezza delle operazioni consente maggiore raffinatezza e precisione nelle verifiche che vengono effettuate – è il commento di Gualtiero Dalmasso, responsabile Caa di Confagricoltura Cuneo -. Le aziende agricole dovranno dunque prestare sempre più attenzione alle richieste che effettueranno in tal senso, accertandosi che il gasolio agevolato che otterranno venga effettivamente utilizzato. Occorre infatti sottolineare che una semplice ‘dimenticanza’ anche se in totale buona fede e legata, ad esempio, ad un secondo raccolto che non viene effettuato, e sul quale si è avuta l’agevolazione, può portare a gravi conseguenze per chi non comunica l’avvenuto cambio di programma”.
Operazione di rifornimento di gasolio in un mezzo agricolo
Gasolio agevolato: aziende tra controlli e meccanismi da rivedere PROSEGUE IL CONFRONTO TRA CONFAGRICOLTURA E REGIONE PER METTER MANO A UN SISTEMA CHE NON SEMPRE TIENE CONTO DELLE NECESSITÀ AGRICOLE di Fabio Rubero
Il sistema non tiene conto delle nuove esigenze delle aziende Quello tra l’Unione degli agricoltori piemontesi e Palazzo Lascaris è un dialogo iniziato ormai diversi mesi or sono ed accentuatosi in maniera particolare alcune settimane fa, allorquando il presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte, Enrico Allasia, ha scritto all’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Protopapa, per evidenziare ancora una volta le molte criticità presenti in un mec-
canismo che così come è strutturato oggi finisce per penalizzare pesantemente alcune aziende come, ad esempio, le aziende che si dedicano a tipologie di agricoltura “particolari” come quella biologica. Una scelta che non viene aiutata in modo adeguato con la necessaria fornitura di gasolio che tale tipologia di agricoltura richiede, in conseguenza delle supplementari lavorazioni meccaniche richieste. Ma quella relativa al biologico, seppur importante, non è, secon-
do Confagricoltura Piemonte, l’unica lacuna presente in un sistema che “non tiene, ad esempio, anche sufficientemente conto della potenza dei macchinari, che naturalmente negli ultimi anni è cresciuta molto, così come i relativi consumi di carburante. A tutto questo va aggiunto la parte burocratica che richiede operazioni complesse e macchinose decisamente da semplificare”, dice Paolo Bertolotto dell’Area Politica Agricola ed Economica di Confagricoltura Piemonte.
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VITIVINICOLTURA
Asti, idee promozionali per rilanciare le vendite POCO INCORAGGIANTI I DATI DEL 2019 DIFFUSI DAL CONSORZIO. CONFAGRICOLTURA: “APERTURE PIÙ INCISIVE SUI DISCIPLINARI” di Gilberto Manfrin
ASTI
-4,7%
% di riduzione delle vendite di Asti, Asti secco, Moscato d’Asti tra gennaio-ottobre 2019 e lo stesso periodo del 2018
NUMERI NON POSITIVI
NUOVI TOTEM “FIRMERANNO” IL TERRITORIO DELLA DENOMINAZIONE PER RENDERE PIÙ VISIBILI I CONFINI E IL CUORE DEL PIANETA “ASTI E MOSCATO D’ASTI”
D
a un lato nuove interessanti iniziative promozionali, dall’altro fanno da contraltare dei dati di vendita non particolarmente incoraggianti. Come ogni anno il tempo natalizio è periodo di novità e bilanci per il Consorzio dell’Asti Docg.
Totem promozionali Partendo dalle novità più positive, grazie ad un investimento di circa 250 mila euro verrò attuato il progetto “Finestra sull’Asti”; saranno realizzati dei “totem” che, posti al centro delle rotonde stradali con una grande ‘A’ stilizzata che contiene il nuovo logo circolare dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg, “firmeranno” il territorio della denominazione. È la nuova iniziativa promossa dal Consorzio dell’Asti. Il territorio di produzione (51 Comuni delle province di Asti, Alessandria e Cuneo) sarà pun-
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Ogni Comune avrà un totem che indica l’appartenenza alla zona di produzione della Docg
teggiato dai nuovi “totem”, molto leggeri e poco impattanti sul paesaggio, per segnalare in particolare la presenza di vigne e cantine delle aziende aderenti al Consorzio stesso. Anche 25 delle principali rotatorie stradali ospiteranno l’artistica installazione progettata e realizzata dallo studio design dell’architetto Andrea Capellino di Asti.
Vendite in calo Un’azione mirata, per cercare ancora una volta di rilanciare l’intero
comparto che, come raccontano gli ultimi dati di vendita diffusi dal Consorzio, ha bisogno di nuovo slancio. Nel periodo gennaio-ottobre 2019, confrontato allo stesso periodo del 2018, le vendite sono infatti calate in tutto di oltre 2,6 milioni di bottiglie (totale complessivo tenendo conto di Asti Dolce docg, Asti Secco docg, Moscato d’Asti docg, ndr), passando dalle 56,7 milioni del 2018 alle 54 milioni del 2019 (-4,7% anno su anno).
Confagricoltura: siamo preoccupati La nuova iniziativa promozionale era stata presentata in un incontro andato in scena ad Asti a
metà novembre proprio nella sede del Consorzio di tutela. In quella sede era stata sottolineata la bontà dell’iniziativa, ma anche la necessità di dare più certezze al reddito dei produttori. Il presidente e il vice presidente del Consorzio, Romano Dogliotti e Stefano Ricagno, commentano così i dati di vendita diffusi: “Parliamo di vendite vere e proprie non di consegna fascette che, purtroppo, sono comunque in linea con il trend negativo delle vendite. Che dire, la situazione è questa e bisogna rimboccarsi le maniche. Il Consorzio è una istituzione volontaria creata per tutelare e promuovere la denominazione e il territorio da cui trae origine; dobbiamo capire che i veri proprietari della denominazione sono i produttori di uva e non le aziende vinicole, definire un obbiettivo comune
Il progetto sarà realizzato attingendo dal Fondo promozione della Vendemmia 2016 con il contributo del Consorzio che interverrà anche a sostegno delle singole aziende vitivinicole e delle Case spumantiere aderenti che potranno segnalare i vigneti e la sede aziendale, sempre in forma coordinata e ad alto tasso di riconoscibilità
e perseguire un programma per ottenerlo”. “Apprezziamo le iniziative in corso - commenta Confagricoltura Cuneo -, ma siamo estremamente preoccupati sia per il dato sulle vendite, che continuano a calare, ma anche perché qualche attore della filiera probabilmente sta ritenendo di non voler più investire sul prodotto.
Dobbiamo forse pensare ad aperture più incisive sui disciplinari di produzione, che possano dare un nuovo input all’intera denominazione dell’Asti e alle vendite, per non assistere alla lenta agonia della diminuzione delle rese della Docg. Questa strada va ripensata in accordo con tutta la filiera”.
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CORILICOLTURA
No a “dazi zero” su nocciole importate da Turchia e Azerbaigian
“C
’è una richiesta proveniente dalla Germania di concedere a Turchia ed Azerbaigian di importare a dazio zero maggiori quantità di nocciole nella UE; si tratta di due nazioni dell’Europa e dell’Asia transcaucasica, forti produttrici, altamente concorrenziali con il prodotto italiano. Abbiamo già segnalato al ministero per le Politiche agricole che non ci sono i termini per ulteriori concessioni e
NOCCIOLE
81mln
disavanzo import/export in € delle nocciole italiane nel 2019
PIÙ IMPORTAZIONI
stiamo collaborando ad iniziative in sede comunitaria, con altre organizzazioni agricole europee, per intervenire sulla Commissione”. Lo ha detto Confagricoltura preoccupata per l’incremento delle importazioni che penalizzerebbero l’Italia, Paese leader nella produzione in Europa.
Tema dibattuto a Roma dalla Federazione Nazionale di Prodotto Questo argomento è stato dibattuto ampiamente durante l’incontro della Federazione Nazionale della Frutta in guscio di Confagricoltura a Roma, alla quale per il Piemonte ha partecipato Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo e vicepresidente nazionale della Federazione di prodotto della frutta in guscio.
Confagricoltura fa sapere che in Germania una ditta locale dice di aver richiesto un grande quantitativo di nocciole a imprese agricole italiane che non hanno potuto evadere l’ordine per carenza di prodotto, da ciò le sollecitazioni ad aumentare i contingenti esenti. “Il prodotto italiano c’è ed è di qualità, organizzazioni di produttori e aziende singole italiane sono pronte ad evadere l’ordinativo tedesco – ha concluso Confagricoltura –. Ora attendiamo che le nostre istanze vengano accolte, anche considerando che a fronte di esportazioni di nocciole per poco meno di 105 milioni di euro, ci sono importazioni per 185 milioni. La bilancia commerciale italiana mostra così un forte disavanzo import-export, di circa 81 milioni di euro, che è ormai strutturalmente consolidato”. Sulla questione è intervenuta anche la Camera di Commercio di Cuneo, che ha recentemente istituito la Commissione provinciale per la rilevazione dei prezzi delle nocciole. Secondo l’ente
CONFAGRICOLTURA CONTRO LA RICHIESTA AVANZATA DALLA GERMANIA ALL’UNIONE EUROPEA camerale l’argomentazione tedesca (compensare con le nocciole turche o azere la prevista riduzione del prodotto italiano) appare strumentale al fine di favorire gli interessi particolaristici della Germania, che, ad oggi, è il primo mercato di sbocco delle nocciole turche. La sospensione del dazio comporterebbe, pertanto, un ostacolo allo sviluppo della coltura nonché un grave pregiudizio per i coltivatori del nostro paese. L’azzeramento potrebbe creare altresì un precedente che aprirebbe il fronte a importazioni agevolate che escluderebbero l’Italia, il principale competitor turco.
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IMU E TASI: CON LA FINANZIARIA 2020 CAMBIA IL RAVVEDIMENTO Lunedì 16 dicembre è scaduto il tempo utile per versare la seconda rata a saldo di Imu e Tasi che ha tenuto conto anche degli eventuali aumenti deliberati dai Comuni nel 2019.
Se non si è pagato Il ravvedimento operoso di Imu e Tasi si libera degli attuali limiti e diventa possibile in ogni momento, anche dopo che sia trascorso un anno dalla violazione, purché non sia stato notificato al contribuente un atto di contestazione da parte dell’ente locale. È la modifica, contenuta in un emendamento dell’opposizione al disegno di legge C.2220 di conversione del decreto fiscale 2020 (D.L. n. 124/2019), approvata in Commissione Finanze della Camera. In base alle attuali norme, ai fini Imu e Tasi, a differenza di quanto previsto per i tributi
amministrati dall’Agenzia delle Entrate e dall’Agenzia delle Dogane, potrebbe essere possibile (il condizionale è d’obbligo in attesa della definitiva approvazione della prossima Finanziaria) usufruire del ravvedimento operoso solo a condizione che la violazione non venga constatata e comunque non siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di accertamento, delle quali l’autore o i soggetti solidalmente obbligati abbiano avuto formale conoscenza. Con la modifica approvata, dunque, si intende superato questo limite non prevedendo più una scadenza per il ravvedimento, potendo il contribuente rimediare a omissioni o errori di versamento finché non gli arriverà un atto di contestazione dall’ente locale. Ma, come detto, serve aspettare l’ok della Manovra da parte del Parlamento.
Esenzioni Si ricorda che sono esenti dal pagamento di Imu e Tasi gli immobili utilizzati dal contribuente quale abitazione principale, nonché le relative pertinenze in numero non superiore a tre a condizione che: non siano della stessa categoria catastale; che il contribuente paghi sulle pertinenze la tassa rifiuti (Tari); che non appartengano alle categorie “immobili di lusso”. Non si possono esentare per la stessa abitazione due garages (categ. C6), oppure due cantine (categ. C2), oppure due tettoie (categ. C7) ma uno soltanto; di contro, sarà possibile esentare un garage, una cantina, una tettoia e così via, ben inteso che dalla denuncia rifiuti le stesse pertinenze risultino a ruolo per la tassa rifiuti. Tutti gli altri fabbricati sono, in linea generale, soggetti a Imu e Tasi, salvo apposite esenzioni approvate da ciascun Comune.
Per i terreni agricoli Le esenzioni cambiano se ai fini Tasi i terreni sono sempre e comunque esenti ai fini Imu. Le esenzioni riguardano i seguenti terreni: quelli situati in zone riconosciute montane dalle tabelle ministeriali in materia di Imu e quelli posseduti e condotti da Cd/Iap (coltivatore diretto/imprenditore agricolo professionale) iscritti nelle relative casse previdenziali Inps ovunque siano situati. Un particolare distinguo va fatto per le aree fabbricabili: le stesse, infatti, sono soggette a Imu e Tasi, tuttavia se il proprietario o uno dei comproprietari risul-
ta essere un Cd/Iap iscritto nella relativa cassa, scontano le patrimoniali come terreni agricoli, comprese le esenzioni. La Tasi inoltre “colpisce” tutti i fabbricati rurali a destinazione strumentale, senza esenzioni in generale (salvo specifiche delibere in merito dei Comuni di competenza). Si ricorda, infine, che i fabbricati che acquisiscono oppure perdono il requisito di ruralità devono essere oggetto di denuncia all’agenzia del territorio col termine di 30 giorni dall’evento, pena sanzione pecuniaria emessa dalla stessa Agenzia. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi agli uffici della Confagricoltura Cuneo.
Maltempo, ricognizione dei danni La Regione Piemonte, al fine di rendere possibile un eventuale utilizzo plurimo delle fonti di finanziamento per far fronte ai danni determinati dai recenti eventi alluvionali, è impegnata nella ricognizione dei territori e nella quantificazione dei danni al comparto agricolo. Per contribuire a velocizzare le procedure di segnalazione le imprese interessate sono invitate a prendere contatto con i tecnici della Confagricoltura di riferimento.
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DA GENNAIO 2020 “SCONTRINO ELETTRONICO” PER AGRITURISMI E PER CHI VENDE AI PRIVATI Dal 1° gennaio 2020 obbligo generalizzato dello “scontrino elettronico” Come scritto anche sul precedente numero de “L’Agricoltore cuneese”, in ottemperanza al D.Lgs n. 127/2015 art. 2, c.1, a decorrere dal 1° gennaio 2020 i soggetti che effettuano operazioni di “commercio al minuto e attività assimilate” (ex-art. 22 DR 633/72), per le quali non è obbligatoria l’emissione della fattura (se non richiesta dal cliente), devono certificare i corrispettivi incassati tramite memorizzazione e trasmissione telematica degli stessi all’Agenzia delle Entrate. Tra i soggetti interessati, oltre ai commercianti, albergatori, ristoratori, artigiani, etc., per quanto riguarda il settore agricolo vi rientrano coloro che attualmente emettono ricevute fiscali: agriturismi e
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soggetti che effettuano vendite a privati consumatori. Dal 2020 scontrini e ricevute verranno sostituiti da un documento commerciale, che potrà essere emesso esclusivamente utilizzando un registratore telematico (RT) appositamente programmato. Questo obbligo è già scattato per chi, nel 2018 ha realizzato un volume d’affari superiore a 400.000 euro. Per gli altri operatori economici decorrerà a partire dal 1° gennaio 2020. Per il consumatore cambia poco: non riceverà più uno scontrino o una ricevuta ma un documento commerciale, che non ha valore fiscale ma che potrà essere conservato come garanzia del bene o del servizio pagato, ad esempio per un cambio merce. La mancata memorizzazione e trasmissione dei corrispetti-
vi, o quando gli stessi vengono memorizzati o trasmessi con dati incompleti o non veritieri, comporta l’applicazione delle sanzioni previste dal decreto legislativo n. 471/1997. In particolare, la sanzione è pari al 100% dell’imposta relativa all’importo non correttamente documentato con un minimo di 500 euro.
Contributi per il “registratore telematico” Per l’acquisto del registratore telematico o per l’adattamento del vecchio registratore di cassa, solo per anni 2019 e 2020, è stato previsto un contributo sotto forma di credito d’imposta. In particolare, il credito d’imposta spetta nella misura complessivamente pari, per ogni strumento, al 50% della spesa sostenuta, per un
massimo di 250 euro in caso di acquisto e di 50 euro in caso di adattamento. Il credito può essere utilizzato in compensazione a decorrere dalla prima liquidazione periodica dell’Iva successiva al mese in cui è stata registrata la fattura relativa all’acquisto o all’adattamento ed è stato pagato, con modalità tracciabile, il relativo corrispettivo. La mancata memorizzazione
e trasmissione dei corrispettivi, o quando gli stessi vengono memorizzati o trasmessi con dati incompleti o non veritieri, comporta l’applicazione delle sanzioni previste dal decreto legislativo n. 471/1997. In particolare, la sanzione è pari al 100% dell’imposta relativa all’importo non correttamente documentato con un minimo di 500 euro.
Dal GAL Valli Gesso Vermenagna Pesio aiuti alla castanicoltura Il GAL Valli Gesso Vermenagna Pesio ha indetto un Bando sulla Misura 4 Sotto Misura 4.3 Operazione 4.3.11 per concedere un sostegno agli investimenti finalizzati a favorire la ricomposizione fondiaria attraverso la creazione di Associazioni Fondiarie tra proprietari dei fondi agricoli e delle superfici forestali dell’area del GAL, al fine di creare le condizioni per riportare a reddito le superfici a castagneto attualmente non gestite. La maggior parte delle superfici sta perdendo le caratteristiche di produttività e lo scopo di tale operazione è il sostegno del comparto castanicolo. Le domande di sostegno devono essere presentate entro il 27 marzo 2020 alle 12. Per informazioni contattare il GAL (0171.338995 - info@galgvp.eu).
FINANZIAMENTI DEL PSR PER INTERVENTI SU BOSCHI E FORESTE Rimarranno aperti fino al 4 febbraio 2020 i bandi delle misure selvicolturali del Piano di Sviluppo Rurale che finanziano gli interventi di prevenzione e di ripristino dei danni alle foreste causati da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici e gli investimenti per accrescere la resilienza e il pregio ambientale degli ecosistemi forestali.
I beneficiari
Gli interventi
Possono beneficiare del contributo i proprietari e/o gestori di foreste private e/o pubbliche, singoli o associati. Con il termine di gestori si intendono le persone fisiche o i soggetti di qualunque forma giuridica, che abbiano la completa disponibilità delle superfici inserite a domanda.
Operazione 8.3.1 - interventi selvicolturali, di difesa idrogeologica e fitosanitaria; - misure di prevenzione (interventi protettivi) contro incendi, valanghe, smottamenti, frane, caduta massi e altre calamità naturali; - misure di prevenzione di danni dovuti a fattori biotici
(fitopatie e infestazioni). Operazione 8.4.1 - interventi selvicolturali di rinaturalizzazione dei popolamenti forestali; - interventi selvicolturali di ricostituzione; - opere connesse al ripristino della stabilità a seguito di calamità naturali ed eventi catastrofici biotici e abiotici. Operazione 8.5.1 - la diversificazione strutturale e specifica dei popolamenti forestali, - la riqualificazione e il miglioramento di ecosistemi boschivi e di ecosistemi ad essi collegati; - la valorizzazione delle
superfici forestali a fini ricreativi, turistici, didattici e culturali.
Le risorse Operazione 8.3.1 - 3.250.000 € Operazione 8.4.1 - 3.250.000 € Operazione 8.5.1 - 1.880.000 €
Come presentare domanda Le domande di sostegno dovranno essere trasmesse entro le ore 12 del 4 febbraio 2020 utilizzando solo il Sistema Informativo agricolo piemontese (SIAP). Per informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
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PENSIONI, ISTRUZIONI PER IL RINNOVO DEGLI ASSEGNI NEL 2020 Il patronato Enapa di Confagricoltura Cuneo informa che l’ente di Previdenza ha pubblicato il consueto documento con il quale comunica i nuovi importi dei trattamenti pensionistici in pagamento il prossimo anno a seguito dell’aumento dell’inflazione. L’Inps certifica che il tasso di inflazione definitivo per il 2019 è stato confermato in misura dell’1,1%, pari al
tasso previsionale applicato dal 1° gennaio 2019. Il prossimo anno, quindi, non ci saranno conguagli a debito o a credito per i pensionati mentre il tasso di inflazione previsionale per il 2020 si attesta allo 0,4% (i valori erano stati anticipati dal decreto del ministero dell’Economia lo scorso novembre). La crescita dell’inflazione si riverbera anche sui tratta-
menti sociali ed assistenziali erogati dall’Inps. L’importo dell’assegno sociale nel 2020 sale così a 459,83 euro, la pensione sociale sale a 378,95 euro, il trattamento minimo del FPLD raggiunge i 515,07 euro. Salgono anche le prestazioni assistenziali erogate a favore dei mutilati, invalidi civili, ciechi civili e sordomuti (assegno
mensile e pensione di inabilità civile) che risulteranno fissate nel 2020 a 286,81 euro al mese dagli attuali 285,66 euro al mese. Crescono invece dello 1,07% le indennità e gli assegni accessori riconosciuti
agli invalidi di guerra e del servizio titolari di pensione di guerra o di pensione privilegiata di prima categoria (es. assegno di superinvalidità. Info al patronato Enapa Confagricoltura Cuneo.
Dichiarazione dei redditi: pagamenti tracciati per alcune spese in detrazione Da gennaio 2020 per portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi oneri quali visite mediche, rette e spese scolastiche, spese per attività sportive occorre il pagamento tracciato (carta, bancomat, bonifico). Non sono ammessi pagamenti in contanti ad eccezione degli scontrini per farmaci. Per informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
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Biosicurezza, si guardi ai sostegni dati dalla Lombardia ORESTE MASSIMINO CHIEDE CHE ANCHE IL PIEMONTE STANZI AIUTI PER GLI ALLEVAMENTI AVICOLI ALLE PRESE CON GLI ADEGUAMENTI di Silvia Agnello
de. Un appello che assume un significato particolare proprio nel momento dell’entrata in vigoORESTE re del decreto sulla biosicurezza in avicoltura. Tra MASSIMINO quanto previsto dal decreto, ricordiamo, ci sono Presidente della FNP Avicola di Confagricoltura anche requisiti strutturali quali, per esempio la “dogana danese”, una vera e propria barriera fisica che non consenta l’accesso diretto del ull’esempio di quanto intrapreso personale nell’area dove si trovano gli animali dall’amministrazione lombarda, senza aver prima indossato le calzature dedicate auspichiamo che anche in Piemonte al singolo capannone. Oltre a questo, ci sono vengano presto adottate misure a sostegno deanche misure tese a garantire una separazione gli interventi che le aziende del settore avicolo fisica dell’allevamento con altri edifici all’interno adottano per la biosicurezza”. Con queste paro- del perimetro aziendale, norme sulle procedule il Presidente della sezione avicola provinciale, re e impiantistiche per la disinfezione… Tutti regionale e nazionale Oreste Massimino fa interventi onerosi a cui le aziende sono tenute riferimento al provvedimento predisposto dalla a provvedere in via preventiva anche in quei Regione Lombardia, che nel 2020 stanzierà un territori, quale è il Piemonte, immuni da casi da tmc bozza1:Layout 1 24-11-2008 16:59 Pagina 1 milione di euro per cofinanziare la realizzazione aviaria e che meriterebbero dunque l’attenzione di politiche pubbliche di sostegno. di progetti di biosicurezza da parte delle azien-
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AVICOLTURA
Convegno a Cherasco La situazione del settore avicolo e le sue prospettive saranno oggetto di un convegno che si terrà a febbraio presso l’Auditorium del Comune di Cherasco. La sessione offrirà una panoramica sull’intera filiera, con particolare attenzione alla “C.A.Fi – Consorzio di filiera avicola piemontese”: verranno esposti i dati che dimostrano l’eccellenza delle produzioni nella nostra regione, dalla riduzione di utilizzo di antibiotici alle ultime novità tecnologiche per l’innovazione e il miglioramento delle strutture che ospitano gli allevamenti. Saranno anche forniti i numeri che fotografano lo stato attuale di sviluppo del settore avicolo a livello nazionale e internazionale, per poi proseguire con una panoramica delle potenzialità di crescita e sulle prospettive che la ricerca genetica attualmente in corso apre per il futuro prossimo. Tra i relatori, saranno presenti il direttore tecnico Est-Europa di Aviagen Lorenzo Rossi e il veterinario Alessandro Scolari. I partecipanti al convegno saranno poi invitati all’inaugurazione della nuova area dell’”Ora agricola” dedicata a gelo e refrigerazione, dove si terrà un momento conviviale. Per il programma definitivo contattare gli uffici di Confagricoltura Cuneo.
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ZOOTECNIA
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n 2019 sottotono per il settore dei bovini da carne nella nostra provincia, con la Piemontese in battuta d’arresto, mentre è rimasto stabile l’andamento delle francesi che, dalla Charolaise alla Limousine, hanno tenuto bene il mercato. Dichiara Alberto Brugiafreddo, Presidente della sezione Bovini da Carne di Confagricoltura Cuneo: “Nell’anno c’è stata una lieve rivalutazione delle razze straniere che ha portato ad un 5% di incremento dei prezzi. Per la Piemontese, invece, c’è stata una leggera diminuzione che ha coinvolto la maggior parte dei comparti. Il ribasso del valore per le femmine è sull’ordine del 7-8%, mentre per i maschi è di circa il 4%. Anche per i neonati e i ‘mangiarin’ c’è stata una evoluzione in calo, tra il 10 e il 15%. Ad avere tenuto il prezzo sono state invece le vacche a fine carriera”. Ma quali sono le cause che hanno originato un anno non proprio tra i migliori per la Piemontese? “I volumi sono diminuiti per una minore richiesta di carne – precisa ancora Brugiafreddo -. Le cause sono da ricercarsi soprattutto nelle scelte di alcuni operatori della grande distribuzione che hanno optato per incroci nati e allevati in Italia a discapito di alcuni comparti della Piemontese che, a fronte della qualità che li contraddistingue, hanno prezzi al consumatore un po’ più elevati”.
Bovini da carne: in crescita le francesi, statica la Piemontese INCREMENTO DEL 5% PER I PREZZI DELLE RAZZE STRANIERE, MENTRE QUELLA TIPICA DEL TERRITORIO HA SUBITO UNA BATTUTA D’ARRESTO di Silvia Agnello
Anaborapi: flessione sì, ma anche miglioramenti significativi Pur concordando sul fatto che il 2019 sia stato un anno non eclatante per la Piemontese, Andrea Quaglino, direttore dell’Anaborapi, tiene a sottolineare alcuni importanti risultati raggiunti nella tutela della razza: “Dal punto di vista del patrimonio zootecnico la Piemontese è stabile. Il 95% degli animali sono iscritti al Libro Genealogico Anaborapi. Come in tutti i settori, c’è una lieve contrazione del numero di aziende dovuta alla chiusura di alcune imprese di piccolissime dimensioni. Dal punto di vista della selezione e del miglioramento genetico, l’Anaborabi è impegnata ormai da due anni sul progetto finanziato dall’UE ‘I-BEEF’, che tratta aspetti non esclusivamente produttivi, ma che hanno più a che fare con l’ambiente, il benes-
La media dei capi di Piemontese in rapporto al numero di aziende in provincia di Cuneo e in Piemonte
PROVINCIA DI
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REGIONE
PIEMONTE
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ELABORAZIONE SU DATI ANABORAPI
ALBERTO
BRUGIAFREDDO Presidente sezione Bovini da Carne di Confagricoltura Cuneo
LA GRANDE DISTRIBUZIONE HA OPTATO PER INCROCI NATI E ALLEVATI IN ITALIA A DISCAPITO DI ALCUNI COMPARTI DELLA PIEMONTESE CHE HANNO MAGGIORE QUALITÀ, MA PREZZI AL CONSUMO PIÙ ELEVATI sere animale e la sostenibilità dell’allevamento. Il progetto ci ha permesso di fare importanti passi in avanti, per esempio, sul temperamento degli animali allevati, ottenendo situazioni di maggiore docilità che vanno a vantaggio dell’animale stesso, ma anche dell’allevatore. Si pensi ad esempio a momenti di delicata gestione, come può essere quello del parto”.
Il comparto bovini da carne: alcuni numeri Secondo quanto riportato nella scheda di settore dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare –ISMEA, a livello nazionale la filiera carne conta 2,4 milioni capi bovini, con un incremento delle consistenze dal 2014 al 2018 del 7,9%. In Piemonte sono allevati
IL CALO
conta 3.899 allevamenti, per una consistenza complessiva di 265.782 capi, di cui 131.876 fattrici. In tutta la regione, è la provincia di Cuneo ad avere i numeri più significativi: è qui infatti che si concentra più della metà degli allevamenti (2.088), che custodiscono oltre 160 mila animali, di cui 86 mila fattrici.
-7% percentuale del ribasso del valore delle femmine
Che cosa fare?
RAZZA PIEMONTESE il 19% dei capi nazionali da carne, in Veneto il 17% e in Lombardia il 16%. Nelle aree meridionali, invece, pur essendo numerose le aziende, la prevalente piccola dimensione delle stesse porta ad una produzione limitata rispetto a quelle settentrionali. In questo ambito, secondo i dati dell’Anaborapi sul 2018, la “Piemontese in Piemonte”
Gruppo
Constatato l’andamento non positivo con cui si è chiuso il 2019, gli addetti si stanno attivando per riportare il settore alla situazione di espansione che ha contraddistinto gli anni passati. Conclude Brugiafreddo: “È a questo punto quanto mai necessario che si concluda al più presto l’iter per il riconoscimento dell’IGP. Il marchio può aiutare ad espandere il mercato verso una parte di clientela, dai
ristoranti ad alcuni distributori, che sono attenti all’aspetto della certificazione”. Anche Quaglino concorda sulla necessità del riconoscimento IGP e aggiunge: “È anche necessario espanderci ulteriormente oltre i nostri territori. Facciamo un paragone: se il Barolo lo bevessimo tutto solo in Piemonte, le bottiglie non avrebbero sul mercato i prezzi attuali. Lo stesso vale per la Piemontese: la produzione oggi è in grado di supportare il consumo di carne di metà del Piemonte. Nella nostra regione c’è però una parte di macellerie che scelgono carne di minore qualità, perché di costo inferiore. Bisogna dunque ampliare quelle esperienze, che già esistono e generano risultati positivi, con cui si è portata la Piemontese anche nel Centro e nel Sud d’Italia”.
Lo specialista italiano del fotovoltaico
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FRUTTICOLTURA
Mele, nel Cuneese lievi cali di produzione IL MINOR RACCOLTO NAZIONALE HA TROVATO PARZIALI RISCONTRI IN GRANDA. ASPETTATIVE POSITIVE SUI PREZZI di Gilberto Manfrin
I
l dato nazionale è eloquente: 1,8 milioni di tonnellate di mele nel 2019-2020, mai così poche come nell’ultimo decennio. È quanto ha stimato il Comitato Marketing di Assomela, che raggruppa i principali Consorzi italiani di melicoltori. Il raccolto della stagione 2019-2020 non è stato particolarmente positivo e anche il volume di prodotto destinato al mercato fresco sarà tra i più bassi
PRODUZIONE DEI KIWI
dell’ultimo decennio. I dati nazionali non sono ancora definitivi, soprattutto per determinate aree produttive e per le varietà tardive, ma il calo pare confermato in tutto il Paese. Colpa del clima, innanzitutto, della primavera-estate 2019, che ha influito fortemente sul calibro dei frutti, risultato inferiore alle attese, creando qualche squilibrio anche nella disponibilità per i principali mercati. In aggiunta ci sono i danni causati, in alcune zone, da un flagello sempre più dif-
fuso, la cimice asiatica, che ha abbassato la quota di merce commercializzabile che potrà essere immessa sul mercato.
Nel Cuneese flessione minore Si dovrebbe stabilizzare sulla cifra dello scorso anno, invece, il raccolto del Piemonte, ormai la seconda regione a livello produttivo dopo il Trentino Alto Adige. Il calo nazionale non contagia troppo neppure la provincia di Cuneo, dove si può parlare di lieve
Il futuro della coltura è legato a nuove tipologie di impianto
La produzione di kiwi anche quest’anno sarà molto scarsa in provincia di Cuneo, “patria” della coltivazione di actinidia in Piemonte. Ancora molti i frutteti che continuano ad essere colpiti dalla cosiddetta moria del kiwi con produttori costretti ad estirpare per limitare il più possibile i danni e per cercare di accorciare il periodo di mancata produzione nel caso di reimpianto: insomma, la perdita di raccolto non ha fine. “Quel poco che è rimasto viene piazzato a prezzi decisamente migliori rispetto allo scorso anno – commenta Marco Bruna -. Asfissia e batteriosi purtroppo non si riescono a debellare. Ormai siamo al cospetto di una coltura che può contare su pochi areali di produzione”. La speranza è legata a nuove tipologie di impianti: “Stanno partendo nuovi installi di kiwi giallo sotto serra per vedere se resistono alle patologie. Le aziende fortunatamente capiscono che diversificare è utile. Queste nuove coltivazioni potrebbero essere più resistenti ed essere una nuova fonte di redditività”, conclude Bruna.
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diminuzione del raccolto. Dal punto di vista organolettico, il prodotto si presenta adatto per una buona conservazione. Per quanto riguarda la commercializzazione, il mercato a novembre è partito piuttosto vivacemente, soprattutto in termini di volumi, con previsioni di un rialzo delle quotazioni, anche per i calibri inferiori, che rappresentano per alcune varietà una quota importante del prodotto commercializzabile. Conferma Marco Bruna, segretario zona Saluzzo e Savigliano di Confagricoltura Cuneo: “In certe aree cuneesi un calo c’è effettivamente stato, ma non così significativo come raccontano i dati nazionali, anche grazie alla messa a dimora di nuovi frutteti che ogni anno tengono sempre su buoni livelli la produzione. Il calo si è verificato più che altro sulle mele estive. La flessione nazionale ci fa ben sperare per quel che riguarda i prezzi: con minor prodotto le quotazioni dovrebbero tenere”.
Il parere dei produttori Dello stesso avviso
Claudio Sacchetto, produttore e presidente provinciale della sezione Ortofrutta di Confagricoltura Cuneo: “Se paragonato all’anno scorso, quando la produzione fu elevatissima, certamente quest’anno è stata inferiore - afferma -. Parlerei di un leggero calo rispetto al record produttivo del 2018. Ma è un calo non strutturale, almeno qui nel Cuneese. Diverso è il discorso a livello europeo, dove si è risentito del crollo produttivo (-20% anno su anno) avvenuto in Polonia, principale Paese produttore in Europa. Un fatto che dovrebbe tutto sommato aiutare la commercializzazione e la vendita della mela cuneese anche oltre confine”. “In effetti nel 2019 i meleti hanno reso meno - conferma Andrea Ingaramo, frutticoltore a Savigliano -. La qualità è comunque molto buona e siamo più ottimisti sulle quotazioni rispetto al 2018, quando le pezzature avevano accusato problemi di qualità complice la patina, il fungo che provoca la nota velatura bianca sul frutto e portato da un eccesso di piogge. Anche quest’anno ha piovuto, ma i frutti erano già abbastanza maturi e le conseguenze sono state minori”.
Cimice asiatica, vietato un rimedio utile al contrasto CONFAGRICOLTURA SI RAMMARICA PER IL DIVIETO EUROPEO AL CLORPIRIFOS METILE, PRODOTTO EFFICACE NELLA LOTTA
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onfagricoltura ha accolto con rammarico la decisione dei rappresentanti degli Stati membri europei riuniti nel Comitato per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi della Ue (SCOPAFF) che hanno votato a favore della messa al bando in Europa del clorpirifos metile, l’unico agrofarmaco in grado di contrastare la temibilissima cimice asiatica, insetto alloctono che in quest’ultima annata ha procurato ingenti perdite produttive su molte colture frutticole,
IN FONDAZIONE FERRERO
prevalentemente pomacee e drupacee. Il tutto con danni quantificati in diverse centinaia di milioni di euro, che hanno messo letteralmente in ginocchio interi comparti produttivi. La difesa della molecola ritenuta al momento essenziale, oltre che assolutamente sicura per il consumatore, ha trovato in prima linea non solo Confagricoltura, ma anche gli operatori delle filiere interessate, la politica nazionale e le amministrazioni competenti.
Va tenuto conto delle istanze del settore agricolo A parere di Confagricoltura è ormai improrogabile una riflessione generale per quanto riguarda l’iter procedurale relativo al processo di revisione delle sostanze attive utilizzabili in agricoltura: decisioni così impattanti su temi economici e sociali devono tener conto delle istanze degli agricoltori e della società più in generale. Ma devono tener considerare soprattutto le esigenze dei Paesi mediterranei in un
Studi in laboratorio su campioni di cimice asiatica
quadro di cambiamenti climatici che sta rendendo la difesa delle colture sempre più complessa. In attesa di conoscere in dettaglio modalità e tempi della revoca del principio attivo, Confagricoltura chiede alle Amministrazioni competenti di lavorare con urgenza ed in modo condiviso quantomeno per ottenere a livello europeo una deroga in relazione alla grave emergenza fitosanitaria della Cimice asiatica, autorizzando l’utilizzo del prodotto per la prossima campagna di
I danni da cimice sul nocciolo analizzati ad Alba
Martedì 10 dicembre ad Alba, presso l’Auditorium Centro Ricerche Pietro Ferrero (Ex Filanda - Via Pietro Ferrero, 19), il vicepresidente di Confagricoltura Cuneo, Gianluca Demaria, è intervenuto all’incontro sulla cimice asiatica e la coltivazione del nocciolo organizzato dall’Osservatorio Cimice Asiatica, gruppo di lavoro che riunisce i principali attori della filiera agricola regionale, quali le organizzazioni professionali agricole, Agrion, Università di Torino e Regione Piemonte. L’appuntamento, realizzato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e la divisione Hazelnut Company del gruppo Ferrero, è stata occasione per fare il punto sulla campagna 2019, caratterizzata ancora da ingenti perdite produttive in questo comparto, dovute sia alla cascola precoce verificatasi a inizio estate, sia agli attacchi di Halyomorpha halys. Sono state illustrate anche le attività di monitoraggio e di ricerca effettuate con il contributo di varie istituzioni locali e le possibili strategie di lotta future, in particolare per quanto riguarda l’impiego di parassitoidi oofagi originari dell’Estremo Oriente e ormai segnalati anche in Italia. In generale è emersa la necessità di una ricerca condotta in sinergia tra pubblico e privato per conoscere le dinamiche di popolazione della cimice e trovare rimedi.
produzione, nonché individuando limiti massimi di residui compatibili con questo utilizzo. Su questo aspetto è indispensabile una forte collaborazione tra l’Italia e gli altri Paesi che hanno difeso la molecola, anche per salvaguardare le produzioni in via di commercializzazione.
Priorità: sostegni ad aziende colpite Nel frattempo la priorità, oltre alla ricerca continua, deve essere quella di individuare risorse economiche per dare un sollievo immediato ai frutticoltori maggiormente danneggiati, così da andare a supportare il reddito dei tanti produttori agricoli che hanno visto le loro produzioni drasticamente ridotte. “Oggi, purtroppo, non risulta concretamente disponibile od operativo nessuno degli strumenti individuati dalle Istituzioni, a qualsiasi livello”, ha sottolineato il coordinamento Agrinsieme al Mipaaf.
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CONFAGRICOLTURA NEWS
Da gennaio nuovo ufficio di zona a Bra IN VIA VITTORIO EMANUELE 124, SARÀ APERTO TUTTE LE MATTINE E IL LUNEDÌ POMERIGGIO di Francesca Braghero
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uovi locali ed ampliamento dei servizi per gli uffici di Confagricoltura di Bra, che dal nuovo anno, da ufficio di recapito diventerà ufficio di zona, aggiungendosi alla già nutrita lista degli uffici di zona della provincia di Cuneo. La nuova location, situata in via Vittorio Emanuele 124, si trova a pochi metri dalla
FAUNA SELVATICA
vecchia sede ed è composta da un ingresso con accoglienza clienti al pian terreno, più due locali - ufficio e sala riunioni - su un soppalco rialzato, sviluppandosi su una superficie di 100 mq. L’ufficio sarà aperto tutte le mattine, dal lunedì al venerdì, dalle 8,30 alle 12,30 e il lunedì pomeriggio dalle 14,30 alle 17,30.
Controllo cinghiali, corso a Cuneo Confagricoltura Cuneo, nell’ambito dell’attuazione del “Piano di controllo per la specie cinghiale (sus scrofa)” approvato dalla Provincia di Cuneo con D.C.P. n. 17 dell’8 aprile 2019, organizza un corso di abilitazione per l’impiego degli impianti di cattura e per i controlli selettivi da parte di proprietari o conduttori di fondi. Il corso, che si svolgerà presso la sede di Cuneo l’8 e il 15 gennaio è rivolto: - ai titolari di autorizzazione per l’utilizzo di gabbie per la cattura di cinghiali che si trovino nelle
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Una scelta, quella di trasformare un piccolo recapito in ufficio di zona, dovuta alla necessità crescente di assistenza da parte delle numerose aziende agricole presenti nel territorio in questione, come dichiara Fabio Fogliati, responsabile della sede di zona: “Lo scopo del nuovo ufficio è primariamente quello di offrire un servizio migliore alla zona di Alba, Bra e Cherasco, allargando l’assistenza anche verso il Fossanese - dove attualmente è presente solo un ufficio recapito - cercando di attirare il numero maggiore di aziende, oltre che del settore zootecnico e lattiero-caseario, anche del settore corilicolo, particolarmente presenti in questi territori”.
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condizioni di rinnovo previste nella nuova normativa; - ai soggetti proprietari o conduttor di terreni che intendano installare gabbie o recinti di cattura per la prima volta e ai proprietari o conduttori di fondi muniti di porto d’armi uso caccia che dove ricorrano le condizioni intendano intervenire con controlli selettivi sui propri terreni in casi di urgenza come previsto dalla D.C.P. Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi alla sede provinciale di Confagricoltura Cuneo al numero 0171/692143.
Gli uffici di zona di Confagricoltura erogano numerosi servizi alle imprese agricole, tra cui: pratiche vitivinicole, anagrafe aziendale e zootecnica, assistenza tecnica in campo, consulenza sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, consulenza fiscale, finanziaria e assicurativa, assistenza sulle paghe e sui contratti di affitto e vendita di terreni agricoli, fondi rustici ed espropri, la formazione professionale, con organizzazione di corsi trattoristi, antincendio e sicurezza. Inoltre, il CAF ed il Patronato forniscono servizi alle persone fisiche inerenti il calcolo IMU/TASI, la compilazione del Modello 730 e Unico, assistenza sulle pensioni, infortuni e malattie professionali, disoccupazione e maternità.
LUTTO
Condoglianze a Mirella Giuliano Mirella Giuliano, dipendente Confagricoltura della zona di Cuneo, intende ringraziare tutti gli associati e i colleghi dell’associazione che hanno partecipando ai rosari e al funerale del marito Osvaldo Degiovanni, deceduto il 30 novembre all’ospedale Santa Croce di Cuneo. Tutto il Consiglio e i colleghi della Confagricoltura di Cuneo rinnovano a Mirella le loro più sentite condoglianze.
Orari degli uffici ZONA DI CUNEO
CUNEO
Via Caccia: 4-6-8 - Tel. 0171.692143 - Fax 0171.698629 - cuneo@confagricoltura.it
Dronero Via IV Novembre: 20 - (c/o Geom. Garbarino) - Tel. 0171.918182 Caraglio Piazza Martiri della Libertà: 29 Villafalletto Via Vittorio Veneto: 8 Demonte Piazza R. Spada - (ex Scuola Media)
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Piazza Prunotto: 5 - Tel. 0173.281929 - Fax 0173.280979 - alba@confagricuneo.it
Cherasco Via Garibaldi: 25 (c/o Pratiche Auto) - Tel. 0172.489764 Canale Piazza Trento e Trieste: 74 - Tel. 0173.970180 S. Stefano B. Via Roma: 38/F - Tel. 0141.840782 - Fax 0141.840174 Cortemilia Via Dante Alighieri: 51
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Viale Vittorio Veneto: 17/F - Tel. e Fax 0174.42071 - mondovi@confagricuneo.it
Morozzo Via Marconi: 66 Dogliani Via XXXI Luglio: 22 (ang. p.za Carlo Alberto) Ceva Via Consolata: 13 Carrù Viale Vittorio Veneto: 8
Via Torino: 40 - Tel. 0175.217120 - Fax 0175.248784 - saluzzo@confagricuneo.it
Bagnolo P. C.so C. Battisti: 8 (c/o Ass. Generali) - Tel. 0175.392733 Moretta Via San Giovanni: 8 - (c/o Centro Anziani)
Via Togliatti: 16 - Tel. 0172.712372 - Fax 0172.725796 - savigliano@confagricuneo.it
Racconigi P.zza C. Alberto: 5 (c/o SAI Ass.) - Tel. 0172.85253
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Via Marconi: 112 - Tel. 0172.637242 - mondovi@confagricuneo.it Corso Vittorio Emanuele 124
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Sede provinciale: Via Bruno Caccia: 4-6-8 - 12100 Cuneo Tel. 0171.692143 - Fax 0171.698629 - cuneo@confagricoltura.it ORARIO: 8:30/12:30 - 14:30/17:30 (lunedì: giovedì: venerdì e sabato pom. chiuso)
PATRONATO ENAPA Il Patronato Enapa di Confagricoltura Cuneo è presente in tutti gli uffici di zona
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a servizio delle imprese in provincia di Cuneo
Anagrafe Unica Aziendale (Fascicolo) · Assistenza pratiche PAC e PSR · Pratiche UMA/Assegnazione carburanti · Anagrafe Zootecnica · Direttiva Nitrati · Pratiche vitivinicole · Prestiti di conduzione · Piani assicurativi PSRN
ASSISTENZA PAGHE
ASSISTENZA TECNICA
ASSISTENZA CONTRATTI
Assistenza tecnica in campo · Quaderno di campagna · PAP annuale (biologico) · Taratura atomizzatori · Consulenza ambientale · Analisi terreno · Consulenza sicurezza sui luoghi di lavoro · Certificazioni aziendali (Global Gap/EcoCloud) · Sicurezza luoghi di lavoro (D.V.R.) · Sicurezza Alimentare (HACCP)
CONSULENZA FISCALE
Tenutascritturecontabili · Presentazione Dichiarazione dei Redditi · Rapporti con C.C.I.A.A. e Agenzia Dogane · Consulenza finanziaria · Consulenza IVA-Registro imprese · Fatturazione elettronica · Casella PEC (Posta Elettronica Certificata) · Consulenza assicurativa·Gestioneaziendeviticole e corilicole
RETI DI IMPRESE
Analisi progetto di partenariato · Costituzione rete · Consulenza legale e fiscale
Tesseramento 2020
Assistenza sindacale · Elaborazione cedolini paghe · Gestione rapporti con Enti previdenziali, assistenziali e DPL · Ricorsi
Consulenzacontrattidiaffitto(Legge 203/1982) e vendita terreni agricoli · Contrattidicomodato·Agevolazioni Ppc (piccola proprietà contadina) · Consulenza peritale, catastale, urbanistica · Espropri · Eredità e successioni · Contratti di affitto fabbricati civili uso abitativo
FORMAZIONE PROFESSIONALE Organizzazione corsi Patentino Antiparassitari, Trattoristi, Antincendio, Primo Soccorso, Sicurezza sul Lavoro
CONSULENZA BANDI E FINANZIAMENTI Europei, nazionali, regionali, CCIAA, enti privati
START-UP E NUOVE IMPRESE
Apertura nuove ditte e società · Elaborazione statuti
SCOPRI LE CONVEZIONI A TE RISERVATE
CONFAGRICOLTURA NEWS
La firma dell’atto costitutivo dal notaio a Cuneo
Il consorzio “Cascine Piemontesi” è realtà PER PROMUOVERE I PRODOTTI LOCALI E MOLTO ALTRO APERTO A TUTTE LE AZIENDE CONFAGRICOLTURA di Francesca Braghero
È
nato ufficialmente con l’atto costitutivo del 2 dicembre scorso il consorzio Cascine Piemontesi, dedicato a tutte le aziende associate a Confagricoltura Cuneo. Come già annunciato nello scorso numero del giornale, si tratta di un’importantissima iniziativa nata sotto la regia dell’associazione agricola provinciale con il contributo della Camera di Commercio di Cuneo, volta a promuovere e commercializzare i prodotti agroalimentari e tutte le attività turistiche, recettive e ludico-ricreative del territorio.
Gli obiettivi del consorzio Il consorzio si propone di individuare e sviluppare strategie di dif-
fusione e promozione dei prodotti locali attraverso il coordinamento della partecipazione delle aziende agricole del territorio ad eventi, sagre, fiere ed altri tipi di manifestazione, ma anche organizzando altre iniziative che possano contribuire alla distribuzione dei prodotti della zona, come istituire borse di studio o di ricerca, sviluppare nuove metodologie, attrezzature, piattaforme e infrastrutture, stipulare convenzioni con società, fondazioni o enti di ricerca.
I vantaggi per le aziende Le Cascine Piemontesi rappresentano un’opportunità per le aziende agricole e agroalimentari del territorio che vorranno aderire al
progetto. Il nuovo marchio che le accomuna consente alle aziende di dare un valore aggiunto ai prodotti e alle attività locali e l’appartenenza al consorzio funge da stimolo per lanciare nuove idee ed istituire propri gruppi, unità e sezioni che possono essere utili alla valorizzazione e commercializzazione della produzione territoriale. “Ora che il consorzio è stato ufficialmente costituito, sarà nostra premura contattare le aziende associate per illustrare al meglio tutti i grandi vantaggi derivanti dall’adesione a Cascine Piemontesi – dichiara il direttore di Confagricoltura Cuneo Roberto Abellonio –; ricordo, infatti, che l’unico requisito necessario per
l’adesione al consorzio è l’associazione a Confagricoltura e invitiamo tutte le imprese del settore che hanno sede nella provincia di Cuneo a richiedere informazioni più dettagliate ai nostri uffici, contattando la dottoressa Francesca Dalmasso (0171/692143 - f.dalmasso@confagricuneo.it)”.
OPERATORE DI FATTORIA DIDATTICA
Prosegue il corso di Confagricoltura Sono partite il 9 dicembre scorso le lezioni formative del corso organizzato da Confagricoltura Cuneo rivolto alle aziende agricole della zona per ottenere la qualifica di “Operatore di fattoria didattica”. Le prossime lezioni in calendario sono previste per i pomeriggi del 13, 16, 20, 27, 30 gennaio e del 3, 10, 13, 17, 24 e 27 febbraio 2020 presso le sedi di Cuneo, Alba e Bibiana e verteranno sulla valorizzazione del territorio, aspetti fiscali, normativi e assicurativi delle attività agricole, agricoltura sostenibile e marketing territoriale. Una fattoria didattica, lo ricordiamo, è un’azienda attrezzata per accogliere scolaresche, famiglie e gruppi di persone interessate ad approfondire la conoscenza del mondo rurale e delle attività agricole, educando in particolare le nuove generazioni al rispetto dell’ambiente. Osservazione diretta ed esperienza in loco sono le parole chiave del progetto, per permettere a bambini e ragazzi di entrare in contatto con la vita agricola, animale e vegetale, in un equilibrio perfetto con i cicli della natura.
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CONFAGRICOLTURA NEWS
Addio a Remo Tortone presidente ANPA Cuneo CONFAGRICOLTURA: “ERA PER TUTTI NOI UN PUNTO DI RIFERIMENTO, LASCERÀ UN GRANDE VUOTO”
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l suo immancabile sorriso e la sua infinita disponibilità. Sarà ricordato soprattutto per questo Remo Tortone, presidente dell’Associazione Nazionale Pensionati Agricoltori (ANPA) di Confagricoltura Cuneo da oltre 10 anni, consigliere nazionale del gruppo pensionati e consigliere della Confagricoltura provinciale, che ci ha lasciati lo scorso 27 novembre dopo una breve malattia. Storico allevatore di bovini di razza Piemontese a Villafalletto, Remo Tortone ha ricoperto numerose cariche in rappresentanza della categoria e del settore: è stato negli anni componente della Commissione Prezzi della CCIAA
SOGGIORNO A BARDOLINO
di Cuneo, consigliere dell’associazione AgriPiemonteLatte e AgriPiemonteCarne, di Condifesa e dell’Anaborapi. Nel 2015 la Confagricoltura di Cuneo gli aveva conferito il riconoscimento “Aratro d’oro” per essersi distinto nella sua attività. Lascia la moglie Giuseppina e i figli Sergio e Marco. “Siamo affranti per la perdita di Remo Tortone, prezioso punto di riferimento della nostra associazione, grazie alla sua disponibilità e alla sua generosità contagiosa – dichiarano Enrico Allasia, il Consiglio e tutti i dipendenti di Confagricoltura Cuneo -. Lascerà un vuoto grande in tutti noi. Lo vogliamo ricordare per le
tante attività portate avanti con spirito di sacrificio in questi anni e per i bei ricordi dei momenti trascorsi insieme. In questa triste circostanza ci stringiamo attorno ai familiari e agli amici che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di apprezzarne le grandi doti umane”. Remo Tortone, nato a Savigliano nel 1944, fin dall’inizio degli anni ’60 condusse l’allevamento di famiglia a Monsola. Nel 1967 si sposò con Giuseppina Perotti che lo affiancò nel lavoro coadiuvata
dai figli Sergio e Marco. A partire dagli anni ’70 l’azienda subì un notevole ampliamento, ma fu alla fine degli anni ’90 che Tortone aumentò la superficie investita a frutteto e convertì interamente l’allevamento a bovini di razza Piemontese. Nei primi anni 2000 Remo cedette il testimone ai figli, continuando però ad affiancarli nella realtà aziendale. La famiglia Tortone sentitamente ringrazia tutti coloro che sono intervenuti con affetto ai rosari e al funerale del compianto Remo.
Dal 20 al 27 marzo pensionati sul lago di Garda
Il 41° Soggiorno Pensionati Anpa Confagricoltura si svolgerà, per la prima volta, sul Lago di Garda, a Bardolino, dal 20 al 27 marzo 2020. In totale, 8 giorni e 7 notti con trasporto in pulman (partenza da Cuneo) e soggiorno al Parc Hotel Gritti di Bardolino (foto) sul lungolago, a cinque minuti a piedi dal centro del paese, perla del Lago di Garda e zona di produzione del famoso vino. Bardolino è un antico borgo di pescatori, che conserva un caratteristico centro storico con antiche chiese, torri possenti, parchi e villette veneziane. Dotato di due ristoranti
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Remo Tortone, sempre sorridente e disponibile
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e un bar lounge, il Parc Hotel Gritti offre stanze attrezzate con tutti i confort e un centro benessere che comprende zona calda (sauna finlandese e bagno turco), piscina coperta con idromassaggio e palestra. Sono in programma due escursioni a Merano e Bolzano e a Sirmione, Gardone, Borghetto sul Mincio e Parco Sigurtà, Trento e Rovereto, Cantina Zeni e Oleificio Turri. Le adesioni devono pervenire entro il 30 gennaio 2020 alla Segreteria di Direzione di Confagricoltura Cuneo (0171/692143-int. 5 – giada.armando@confagricuneo.it).
Sciare a prezzi scontati sulle piste della Riserva Bianca ANCHE PER LA STAGIONE 19/20, CONVENZIONE PER SOCI E DIPENDENTI DI CONFAGRICOLTURA CUNEO E I LORO FAMILIARI
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nche quest’anno i soci Confagricoltura Cuneo potranno sciare a prezzi scontati sulle piste della Riserva Bianca a Limone Piemonte grazie al rinnovo della convenzione che prevede riduzioni sul prezzo degli skipass per tutti i tesserati. Un esempio? Con la convenzione il giornaliero festivo è acquistabile a 29 euro anziché 35 euro, il giornaliero PROMO a 24 euro anziché 27 euro, il pomeridiano a 17 euro anzichè 27 euro. Interessanti anche le agevolazioni sui plurigiornalieri: la tariffa 3 giorni non consecutivi vale 81 euro (27 euro al giorno), anziché 102 euro. Tra le novità, anche la 5 giorni non consecutivi PROMO, al costo di 110 euro (22 euro al giorno) anziché 166, e la 10 giorni non consecutivi validi sempre a 260 € (26 euro al giorno) anziché 309. Per usufruire delle agevolazioni è necessaria la registrazione iniziale dell’utente da parte degli operatori Confagricoltura. Una volta registrato, l’utente potrà effettuare autonomamente tutti gli acquisti per sé e per i propri famigliari sul portale www.riservabianca.it, senza più dover passare dai nostri uffici. ATTENZIONE: gli sconti sono validi solo per gli acquisti online.
BENEFICIARI DELLA CONVENZIONE La promozione è valida per: • soci Confagricoltura e famigiari; • dipendenti delle imprese associate; • dipendenti Confagricoltura e familiari. PRIMO ACCESSO PER CHI NON POSSIEDE LA “MYLIMONE CARD” L’utente interessato deve recarsi presso gli uffici della sede provinciale di Confagricoltura Cuneo. Gli verrà fornita la MyLimone Card (supporto magnetico) dai nostri operatori dietro il pagamento di 2 € una tantum: la carta, infatti, è personale, non cedibile e potrà essere ricaricata anche per le stagioni successive. PER CHI HA LA “MYLIMONE CARD” I possessori di MyLimone Card potranno attivare la convenzione recandosi di persona negli uffici Confagricoltura o telefonando allo 0171/692143, muniti della My Limone Card e della tessera Confagricoltura. Gli operatori provvederanno a caricare sul sito della Riserva Bianca il profilo dell’utente e degli eventuali familiari. Per maggiori informazioni telefonare allo 0171/692143 o inviare un’email all’indirizzo: f.dalmasso@confagricuneo.it.
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NEWS
In pillole MANOVRA, ACCOLTE ALCUNE RICHIESTE DI CONFAGRICOLTURA
Confagricoltura plaude agli emendamenti al disegno di legge di bilancio che riformulano il super e iper ammortamento di industria 4.0 in credito d’imposta aperto a tutte le imprese.
CONFAGRICOLTURA A FRUIT LOGISTICA 2020 A BERLINO
Confagricoltura anche quest’anno sarà presente alla prossima edizione di Fruit Logistica, la fiera internazionale leader per la filiera dell’ortorutta, a Berlino dal 5 al 7 febbraio 2020.
CONFAGRICOLTURA E INTESA SAN PAOLO PER LA FORMAZIONE Intesa Sanpaolo e Confagricoltura (Enapra) hanno stipulato un accordo per supportare la formazione delle imprese agricole attraverso una nuova piattaforma di e-learning.
SICUREZZA SUL LAVORO, NO AI TAGLI AL BANDO INAIL
Confagricoltura: “Il taglio di 10 milioni di euro al Fondo istituito all’Inail per finanziare l’ammodernamento del parco macchine agricolo è una scelta in controtendenza”.
GLI ALBERI DI NATALE VERI SONO UNA SCELTA SOSTENIBILE Confagricoltura: “Perché fa bene all’ambiente, alla salute ed è di sostegno ai comparti florovivaistico e boschivo, essenziali per l’economia nazionale”.
NUOVA COMMISSIONE DELL’UNIONE EUROPEA
Si è insediata la nuova Commissione UE presieduta da Ursula Von der Leyen. Il presidente Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha inviato una lettera per augurare buon lavoro.
FORTE CRESCITA DEL BIOLOGICO IN FRANCIA
In Francia sono 61.768 gli operatori nel settore bio di cui 41.623 produttori (+13% sul 2017), 16.651 trasformatori (+12%) e 7.114 distributori (+41%). Scarica l’app di Confagricoltura per essere informati su tutte le iniziative della tua associazione
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LE NOSTRE AZIENDE
loro malgrado chiudere i battenti, erodendo così parte del bagaglio di conoscenze che il settore ha acquisito di generazione in generazione. Non è quanto successo all’azienda della famiglia Spada, che forte della passione del suo “alfiere” Bruno ha aumentato il numero di animali e ingrandito l’allevamento, passo dopo passo.
Investimenti oculati e tanta passione
Le vacche presenti in azienda, orgoglio di famiglia
La Piemontese vive di passione... fin dalla nascita A SAN BERNARDO DI CERVASCA È ATTIVA L’AZIENDA CONDOTTA DA BRUNO SPADA CHE PORTA AVANTI UNA STORICA REALTÀ DEL TERRITORIO di Paolo Ragazzo
È
nella profonda campagna della provincia di Cuneo che affonda le sue radici la razza bovina Piemontese. Ed è qui che al duro lavoro degli allevatori fatto di sacrifici, sveglie all’alba e ferie “comprate già fatte”, si affianca una passione viscerale, ingrediente fondamentale per garantire il presente e il futuro del comparto. Esempio virtuoso in questo quadro è l’azienda di Bruno Spada a San Bernardo di Cervasca, che da metà anni ’60 si è a poco a poco specializzata,
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fino a diventare l’attuale realtà imprenditoriale con oltre 70 capi. “I miei genitori si sono trasferiti qui nel 1967 ed hanno iniziato allevando una decina di vacche Piemontesi – racconta Bruno, 45 anni, da una trentina coadiuvante e ora conduttore dell’azienda di famiglia –, poi il passaggio alle Frisone e al settore latte, abbandonato nel 2009 per ritornare agli inizi…alla Piemontese”. Questo percorso è avvenuto in un’epoca non così facile per il settore, che anche in questa area della provincia di Cuneo ha visto, anno dopo anno, ridimensionar-
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si il numero degli allevamenti. Costretti a decidere tra ampliarsi per restare sul mercato o abbandonare, in molti hanno dovuto
“Mio papà Bartolomeo e mia mamma Teresa mi hanno insegnato l’amore per questo mestiere – continua l’imprenditore agricolo – e ora che sono anziani proseguo l’attività che è cresciuta progressivamente grazie ad investimenti oculati. La piccola stalla originaria è ancora oggi funzionante, ma nell’1989 abbiamo realizzato un primo sviluppo e nel 2006 le ultime due strutture che oggi compongono l’allevamento. Stalle tradizionali in cui i piccoli vitelli vengono lasciati da subito con le loro mamme fino allo svezzamento”.
Adriano Rosso e Bruno Spada nell’allevamento a San Bernardo di Cervasca
Il ciclo di allevamento comincia con la fecondazione artificiale delle manze ed incontra subito la sua fase più delicata: il parto. È qui, infatti, che l’allevatore deve prestare la massima attenzione, perché ne va del suo capitale primario. Una volta nati, i vitelli vanno seguiti con estrema attenzione per ancora una settimana, dopo di che vengono messi con le vacche in spazi comuni, dove restano per circa 6 mesi. Raggiunti i 200 chili, sono infine pronti per essere venduti a privati o commercianti della zona, che li inseriscono rispettivamente nelle loro linee di ingrasso o li vendono a loro volta. “Io mi fermo ai cosiddetti ‘mangiarin’ – spiega Bruno – oltre non riesco ad andare, perché sono rimasto solo nella conduzione dell’azienda e la fase dell’ingrasso necessiterebbe di spazi nuovi e, soprattutto, di manodopera in grado di aiutarmi, ma al momento non è pensabile”. Men che meno proprio ora che gli allevatori del comparto della Piemontese soffrono, dopo anni di stabilità,
GREEN ANGEL® sperimentato idoneo come portainnesto per varietà di giallo e rosso
una flessione dei prezzi di vendita ai macelli, che si ripercuote anche sulla prima fase dell’attività. I motivi secondo Bruno sono i più vari, ma “sul mercato c’è troppo prodotto straniero e il consumatore spesso orienta la sua scelta in base al prezzo, specie nelle grandi città”, riflette.
Un lavoro che non finisce in stalla Ad impegnare molto l’imprenditore agricolo di Cervasca non c’è solo l’allevamento, ma anche la conduzione di oltre 120 giornate di terreni da cui vengono raccolti grano, mais ed erba utilizzati in buona parte per alimentare gli animali dell’azienda. “Lavoro da mattina a sera, ogni giorno, senza grosse pause durante l’anno, ma con il mio vicino di casa c’è un buon rapporto e ci aiutiamo a vicenda quando uno dei due deve sostituire l’altro un giorno ogni tanto o una domenica – conclude Bruno Spada –. Faccio questa vita da trent’anni e non mi pesa affatto”. Come leggere quest’ul-
tima dichiarazione se non come un messaggio di amore nei confronti di ciò che si fa e per l’intera razza bovina Piemontese che, se anche vive un momento non troppo felice, riuscirà a riservare grandi soddisfazioni a chi crede in lei? Se qualcuno ha interpretazioni diverse ce lo faccia sapere…
Un piccolo vitello di Pemontese in “libera uscita” dalla stalla
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