L'Agricoltore Cuneese - N. 06/2016

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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XIV - N. 06•2016 - AGOSTO 2016 - CONTIENE I.P.

N. 06 • 2016 U N I O N E

P R O V I N C I A L E

Manca una strategia per il latte

A G R I C O L T O R I

Fermi i contributi assicurativi 2015

Frutta, "Serve più aggregazione"



Sommario

Tamponare le falle non risolve i problemi Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo

L’Agricoltore cuneese Testata mensile di Agrimpresa Srl Rivista fondata nel 1946 Direttore responsabile: Paolo Ragazzo Redazione e grafica:

"L

o abbiamo denunciato con forza durante la nostra assemblea di luglio ad Entracque, ma torniamo a sottolinearlo perché a nostro avviso è un punto cruciale: senza programmazione politica a medio-lungo termine la nostra agricoltura è destinata a passare sempre più da una crisi all’all’altra, senza risolvere i problemi che la attraversano e ne limitano fortemente le potenzialità. In queste settimane si è tornati ad accendere le luci sulle gravi difficoltà dei cerealicoltori (produttori di grano, in primis), ma non è che nel frattempo le crisi di comparti cruciali come il lattiero caseario e la zootecnia siano risolte, anzi. C’è la netta sensazione che la politica a tutti i livelli (regionale, nazionale e comunitario) e, di conseguenza, anche il mondo sindacale rincorrano continuamente la situazione, anziché occuparsi di programmare il futuro del settore primario. Si preferisce tamponare le falle, sempre più numerose, che si aprono in un sistema che da troppo tempo non viene governato in modo adeguato. Spesso, tra l’altro, con provvedimenti estemporanei che non incidono in modo rilevante sull’organizzazione produttiva e commerciale del settore. Servono scelte coraggiose, anche a rischio di essere ogni tanto impopolari, se si vuole riportare l'agricoltura italiana nel posto che le spetta".

Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171/601962 E-mail: upa@autorivari.com Società editrice: Tipolitografia Subalpina snc C.so Gramsci, 18/c - Cuneo

CHIUSURA ESTIVA UFFICI DAL 10 AL 21

Gli uffici di Confagricoltura rimarranno chiusi al pubblico dal 10 al 21 agosto. Tuttavia, per tutto il periodo, in ogni ufficio di zona, un operatore di Confagricoltura sarà a disposizione per far fronte ad eventuali urgenze ai seguenti numeri: 348 7866396 (Alba), 366 9944379 (Cuneo) 366 5612321 (Mondovì) e 349 4551428 (Saluzzo e Savigliano).

Tel. e Fax 0171/692077 Info@tipografiasubalpina.it

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"Smettetela di dire che la crisi è finita"

Via dei Fontanili, 1 - Fossano Tel. 0172/695897 adv@tec-artigrafiche.it Stampa: Tipolitografia Subalpina snc Chiuso in redazione il 02/08/2016

ZOOTECNIA

4 Latte, manca una strategia Lavoro: "Il settore è criminalizzato ingiustamente" 5 'Pacchetto' Ue da 500 milioni, 21 all'Italia A TUTTO CAMPO CONFAGRICOLTURA NEWS Bloccati i contributi delle assicurazioni 6

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Controlli oggettivi approssimativi e in ritardo

7 Nuova sede per l'ufficio di Carrù

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Domanda Unica: il sistema è nel caos

7 La Confagricoltura di Cuneo alla "Body Fest"

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PATTO PER LO SVILUPPO L'appello: "Più attenzione per la Granda"

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CEREALICOLTURA Grano tra prezzi a picco e speculazioni

Poste Italiane S.p.a.

VITIVINICOLTURA

Spedizione in abbonamento

Moscato in cerca di un accordo

postale - D.L. 353/2003

L'INTERVISTA

(conv. in L. 27/02/2004 n° 46)

"Frutta, serve più aggregazione"

art. 1, comma 1, NO-CN

CORILICOLTURA

Iscrizione al Tribunale

Nocciole cuneesi in cerca di tutela

Vino, viaggio in Canada

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Da ottobre ripartono i corsi per le aziende

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11 Cuneo, dipendenti Confagricoltura a lezione

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LE NOSTRE AZIENDE 12

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Allevare in alpeggio un rito che si rinnova

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FIERE DI SETTEMBRE A Vicoforte spazio alla "Fera dla Madona"

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18 La meccanica agricola in vetrina a Saluzzo

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di Cuneo 17/12/1948 al n. 36

L’Agricoltore cuneese N. 06 • AGOSTO 2016

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In primo piano

PRODUZIONE AGRICOLA

REDDITI AGRICOLI

Tra il 2005 e il 2015

+14%

+22%

Tra il 2005 e il 2015

+40% +14%

Negli ultimi dieci anni l'agricoltura italiana è cresciuta a ritmi ridotti

"Smettetela di dire che la crisi è finita" CONFAGRICOLTURA CUNEO NON VEDE LA RIPRESA TANTO SBANDIERATA DEL SETTORE E CHIEDE UN CAMBIO DI MARCIA di Paolo Ragazzo

L

a crisi è finita? Forse per qualcuno, ma per l’agricoltura no di certo. Basta vedere nelle pagine che seguono la protesta dei produttori di grano, ad esempio, ultima mobilitazione in ordine di tempo di un comparto alle prese, come altri, con soliti e annosi problemi. Detto questo, facciamoci aiutare dai numeri

sapendo che possono essere interpretati, ma difficilmente riescono a nascondere la realtà dei fatti. L’AGRICOLTURA ITALIANA CRESCE MENO CHE NEL RESTO D'EUROPA Secondo le statistiche Istat ed Eurostat, riprese in un recente ed interessante

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editoriale pubblicato da “L’Informatore Agrario” a firma del professor Angelo Frascarelli, il valore della produzione agricola in Italia è passato da 50 miliardi di euro nel 2005
 a 57 miliardi nel 2015 (+14%). Nello stesso periodo però nell’Unione europea è cresciuto del 22%. L’export dei prodotti agricoli, dato sul quale si concentra l’attenzione degli analisti per valutare lo stato di salute dei diversi comparti produttivi, è passato da 4,1 miliardi nel 2005 a 6,6 miliardi nel 2015 (+2,5 miliardi).
Nello stesso periodo, però, le importazioni sono salite di 4,6 miliardi, passando da 9,2 miliardi nel 2005 a 13,8 miliardi nel 2015. Il saldo import/export agricolo
è negativo per 6,6 miliardi, in netto peggioramento rispetto al decennio scorso. I redditi poi pur essendo cresciuti in Italia del 14% dal 2005 al 2014 sono saliti molto meno rispetto al 40% della media Ue. Un ulteriore dato interessante lo dà l’Istat che evidenzia come nel 2015 gli investimenti agricoli mostrino segnali di recupero (+0,6%), dopo il forte calo del 2014 (-6,1%), mentre a livello territoriale la produzione in agricoltura cresce in tutte le aree ad eccezione del Nord-Ovest (-1,1%). A CUNEO AZIENDE AGRICOLE ANCORA IN CALO NEL 2015 La provincia di Cuneo, secondo i dati della locale Camera di Commercio, continua ad essere la più agricola del Piemonte con 20mila e 537 aziende, ma anche nel


2015 ha visto calare il numero di imprese del settore primario di 228 unità (-1,1%) rispetto al 2014. Se si considera il quinquennio 2011/2015 il calo è stato del 9,22%, pari a 2086 aziende in meno. Un trend difficile da arrestare anche se tra aprile e giugno 2016 il Registro imprese di Cuneo ha evidenziato un incremento anche in agricoltura (+1,21%). L’ANALISI E le PROPOSTE DI CONFAGRICOLTURA CUNEO “Spesso sentiamo dire, con toni trionfalistici, che la crisi ormai è passata, ma basta farsi un giro nelle nostre aziende per constatare che così non è – dice Enrico Allasia, presidente della Confagricoltura di Cuneo –. Qualcuno ci vorrebbe far credere che va tutto bene, tuttavia constatiamo ogni giorno situazioni di difficoltà tra i nostri associati. Anzi, a furia di dire che è tutto risolto, non ci si rende conto dei tanti problemi che ancora insistono sulle nostre imprese”. Di cosa c’è bisogno? “Servono idee nuove per il cambiamento puntando su innovazione e un sistema di tutela del reddito – aggiunge il direttore Roberto Abellonio -. Praticamente ogni comparto

L A V O R O I N A G R I C O LT U R A

"Il settore è criminalizzato ingiustamente" Oltre 1 milione di lavoratori, con una stabilità dei livelli occupazionali negli ultimi otto anni di grave crisi economica e una sempre maggiore concentrazione nelle aziende più strutturate; più sicurezza e meno infortuni (-25% in cinque anni); più società agricole e nuove figure professionali; più welfare aziendale. È questa la fotografia del mercato del lavoro in agricoltura, un settore che nonostante le difficolta merita massima considerazione e pari dignità rispetto al mercato del lavoro degli altri settori produttivi. “Ed invece - ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi nel corso dell’Academy 2016 'Impresa e lavoro in agricoltura' che si è svolta a Roma - sui media e sui social, l’agricoltura sembra solo caporalato e voucher, voucher e caporalato. Una criminalizzazione del settore indiscriminata e ingiusta, che getta discredito sulle centinaia di migliaia di imprese agricole che operano in modo trasparente e creano occupazione e ricchezza”. I dati che circolano di recente in merito al fenomeno del caporalato e dello sfruttamento del lavoro suscitano grande perplessità in Confagricoltura: “Affermare che esso riguardi più di 400.000 lavoratori equivale a sostenere che tutti i lavoratori agricoli del nostro Paese siano reclutati dai caporali e sottoposti a forme di sfruttamento. Infatti dai dati ufficiali ISTAT e INPS emerge chiaramente che gli occupati mediamente denunciati ogni mese in agricoltura sono circa 450.000. Non vogliamo certamente sminuire la gravità del fenomeno – ha detto Guidi - ma ricondurlo nelle giuste dimensioni, anche al fine di combatterlo più efficacemente”.

è attanagliato da problemi a cui si riuscirà a rispondere solo attraverso una miglior organizzazione delle filiere e investendo in capacità gestionali e manageriali. Il Made in Italy che tutti ci invidiano non mette i nostri agricoltori al riparo dalle crisi. Serve una vera azione di tutela e promozione

a livello di sistema della nostra qualità. La politica è purtroppo la grande assente di questo periodo: deve riappropriarsi in maniera forte e urgente del proprio ruolo andando a rivedere le strutture istituzionali in un’ottica più manageriale e meno burocratica”.

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A tutto campo

Bloccati i contributi delle assicurazioni CONFAGRICOLTURA CUNEO DENUNCIA UNA SITUAZIONE DI EMERGENZA: DECINE DI AZIENDE NON POSSONO ACCEDERE ALLA DOMANDA PERCHÉ NON RIESCONO A PRESENTARE IL PAI Recente grandinata su piante di fagioli

di Gilberto Manfrin

S

ono diverse decine i Pai (Piani assicurativi individuali) di altrettante aziende agricole che la Confagricoltura Cuneo è impossibilitata ancora oggi a trasmettere sul portale Sian (Sistema informativo agricolo nazionale). La compilazione dei Pai costituisce uno dei requisiti previsti per accedere agli incentivi assicurativi previsti dalla Pac. Ciò vuol dire che le aziende che si sono assicurate nel 2015, non possono attualmente accedere alla domanda per gli incentivi nonostante il 18 luglio sia stata messa in linea la procedura per le domande di pagamento relative al Pai 2015. “Anche in questo caso procediamo con ritardi enormi - afferma

il responsabile del Caa di Confagricoltura Cuneo, Gualtiero Dalmasso -. Le aziende hanno già pagato la quota 2015 nella percentuale indicata dai rispettivi Condifesa. Ma decine di Pai oggi sono fermi e non c’è verso che possano essere trasmessi. Motivo? La Regione Piemonte possedeva nel 2015 un sistema informatico che non caricava correttamente sul Sian le consistenze aziendali causando anomalie che ancora oggi non è in grado di gestire e risolvere. Sono in ballo assicurazioni da migliaia di euro, che le aziende avevano stipulato ma che rischiano di non vedersi rimborsate. Auspichiamo che qualcuno risolva il problema entro il 16 ottobre,

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quando scadranno i 90 giorni di tempo per allestire le domande di contributo per i Pai già presentati, e poter presentare richiesta anche per queste aziende”. PROROGA DEL PAI 2016 Problemi hanno interessato anche i Pai relativi al 2016 la cui presentazione è stata proprogata solo dopo il 31 luglio. “Ad inizio agosto è giunta notizia che i termini relativi ai Piani assicurativi per l'uva da vino sono slittati all'8 agosto mentre per i Pai riferiti a tutte le altre colture vegetali la scadenza è il 15 ottobre prossimo", conclude Gualtiero Dalmasso.


PA C 2 0 1 5

Controlli oggettivi approssimativi e in forte ritardo Può un’azienda che nel mese di maggio 2015 semina mais essere sanzionata a luglio di quest’anno perché da foto in possesso della Pubblica amministrazione, risalenti a marzo 2016, non c’è più traccia di mais quando, come è normale, in quel periodo il mais non può più esserci perché ormai raccolto? È quanto accaduto a molte aziende agricole di Confagricoltura Cuneo, che hanno i pagamenti bloccati perché le colture messe a dimora un anno fa non risultano ai controlli della Pa. Ecco un esempio: “Il titolare aveva piantato mais 15 mesi fa - spiegano dal Caa dell’organizzazione agricola provinciale -. A maggio 2015 le fotografie evidenziavano la non presenza di coltura. Una fotografia di luglio 2015 confermava la presenza di coltura, ma non chiariva la situazione, così la Pa a marzo 2016 è andata in campo ma ha trovato, ovviamente, del prato. Come può pretendere di trovare mais in quel periodo? Agronomicamente il ciclo colturale è perfetto. Entro maggio si semina, a settembre/ottobre si raccoglie, a marzo dell’anno successivo non c’è coltura oppure ci può essere prato o cereali autunno vernini come riscontrato. Invece la Pa, ignorando le nostre rimostranze, ha rilevato uno scostamento e ancora oggi la pratica di quell’azienda non è chiusa. Quello che non funziona è la tempistica con cui si effettuano i controlli. Noi non vogliamo sottrarci ad essi, ma vanno fatti correttamente per essere credibili ed insindacabili”.

Domanda Unica: il sistema è nel caos LA SOSTITUZIONE DEI VERTICI AGEA NON BASTA: TANTE AZIENDE SONO ANCORA IN ATTESA DEI TITOLI, ALTRE HANNO RICEVUTO ERRONEAMENTE FONDI CHE DEVONO RESTITUIRE

A

lla fine di una stagione in cui Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) è stata commissariata, complici le critiche unanimi di tutto il mondo agricolo per i ritardi e l’inefficienza con cui sono stati gestiti i pagamenti della Pac, il Ministero ha provveduto alla nomina del commissario Gabriele Papa Pagliardini. La sostituzione dei vertici pare però solo un lenitivo: la sensazione è che tutto il sistema dei pagamenti sia da azzerare e rivedere completamente nella sua gestione. Ai ritardi e alla normativa in continuo aggiornamento, che ha impedito spesso ai funzionari di fare in modo sereno il proprio lavoro, si è aggiunta nel corso dei mesi una gravissima mancanza di comunicazione tra il sistema informatico nazionale e quello regionale di Arpea. “I dati sono stati spesso inviati in modo scorretto - affermano dal Caa di Confagricoltura Cuneo -, ma se il coordinamento è a livello nazionale e si richiede la compilazione dei documenti in un certo modo, forse in Arpea avrebbero dovuto allinearsi. Invece dal regionale sono stati spesso inviati dati non recepiti correttamente: tante nostre aziende sono ancora oggi senza alcun titolo, mentre molte altre hanno titoli errati per colpa di anomalie sul calcolo dei terreni a pascolo, inesattezze ancora presenti a giugno. Un fatto inaccettabile per realtà che devono prendere decine di

migliaia di euro e che invece sono ancora in attesa di ricevere i soldi. Qualcosa a fine luglio è stato pagato, ma molte riceveranno ciò che spetta solo nel mese di settembre”. Gravissimi problemi, in particolare, per il comparto della zootecnia: ci sono stati pagamenti non eseguiti e in alcuni casi invece, versati in modo doppio. “La cosa grave è che ora Arpea dovrà recuperare questi soldi che ha già versato e che l’azienda, magari senza saperlo, ha già investito – prosegue Confagricoltura Cuneo -. Si parla di 1 milione e 200mila euro che si dovranno in qualche modo recuperare per la componente del greening". Tutta colpa di una circolare Agea che attestava che il greening ammontava al 50,16% del pagabile dei titoli di base, percentuale poi scesa al 50,12%. Uno 0,04% di per sé irrisorio, che nella realtà ha però provocato grossi problemi. "Il sistema va rivisto: è troppo complicato. Non era necessario mettere in piedi un impianto che già a livello europeo parte con una complicazione esagerata se si pensa che sono presenti sette componenti di pagamento - conclude Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo -. Aggiungiamoci i continui problemi informatici e una difficile comunicazione generale tra i vari livelli e si capisce perché è quanto mai necessaria una rivisitazione completa del sistema di erogazione dei contributi”.

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Patto per lo sviluppo

Più attenzione per la Granda IL PATTO PER LO SVILUPPO CHE RIUNISCE LE FORZE PRODUTTIVE CUNEESI HA PREPARATO IL PIANO OPERATIVO DEI PROSSIMI MESI di Gilberto Manfrin

Enrico ALLASIA Presidente Confagricoltura Cuneo

S

empre più uniti. Il Patto per lo sviluppo della provincia di Cuneo che riunisce le associazioni di categoria della provincia di Cuneo Confindustria, Confartigianato, Confcommercio, Coldiretti e Confagricoltura - ha pianificato i prossimi obiettivi finalizzati allo sviluppo economico della Granda su cui lavorerà nei prossimi mesi. Nel confermare il proprio ruolo di interlocutore unico, unitario e autorevole delle istituzioni e delle forze politiche locali in rappresentanza del mondo imprenditoriale, ha infatti condiviso un piano operativo nel corso di un incontro svoltosi lo scorso 21 luglio

presso la sede degli industriali cuneesi, in cui è stata rilanciata l’alleanza tra le principali forze produttive. “Il patto per lo sviluppo - affermano i presidenti delle associazioni di categoria del Cuneese, Enrico Allasia (Confagricoltura Cuneo), Franco Biraghi (Confindustria Cuneo), Ferruccio Dardanello (Confcommercio Cuneo), Domenico Massimino (Confartigianato Cuneo) e Delia Revelli (Coldiretti Cuneo) - ha deciso di prendere l’iniziativa per cercare di sopperire, per quanto di sua competenza, all’immobilismo di enti, politici ed amministratori perché la nostra provincia è ferma da ormai troppo tempo e i suoi abitanti non lo meritano e non lo sopportano più. Siamo consapevoli che gli indici di fiducia dei cittadini premiano le categorie produttive rispetto ad enti ed istituzioni pubbliche, e questo ci costringe anche ad una più grande presa di responsabilità”. Tra i primissimi punti di discussione vi è stata la forte sperequazione delle risorse regionali:

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“Con la nascita delle aree metropolitane – sottolineano in coro i rappresentanti del Patto - si è ulteriormente accentuata la forbice relativa alla distribuzione dei fondi, per lo più dirottati sull’area metropolitana di Torino a scapito delle altre province, ma sono stati toccati molti argomenti tra cui la sanità pubblica, gli impianti di risalita e il trasporto pubblico, solo per fare alcuni esempi”. Non è mancato un confronto sull’importantissimo tema delle infrastrutture, con specifico riferimento ai lavori di completamento dell’autostrada Asti-Cuneo, sul quale si lavora per un progetto comune e alla realizzazione della variante di Demonte-Aisone-Vinadio in Valle Stura; fondamentale anche il tema dello sfruttamento idrico, con particolare richiamo alla necessità di costruire bacini per la regolazione delle acque e la produzione di energia pulita. Nel corso dei lavori, l’assise ha posto l’accento sul Pai (Piano assetto idrogeologico) discu-

Franco BIRAGHI Presidente del Patto per lo sviluppo e di Confindustria Cuneo

Ferruccio DARDANELLO Presidente Confcommercio Cuneo

tendo sulla normativa che, nel modificare le fasce di rispetto, rischia di provocare seri problemi economici ed idrogeologici al territorio. Sottolineata anche l’assoluta necessità di rimuovere i sempre più presenti isolotti di ghiaia che si formano nei letti dei fiumi, per riportare gli alvei al centro dei corsi d’acqua ed eliminare così i pericolosi fenomeni erosivi che consumano il suolo agricolo coltivabile. Il patto ha inoltre deciso di chiedere alla Fondazione CRC, massimo ente erogatore della provincia, di privilegiare, nella allocazione delle proprie risorse, gli investimenti rivolti a favorire lo sviluppo economico del territorio. Commentano i presidenti: “Solo procedendo uniti si possono cogliere gli obiettivi - dice Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo -. In questo senso il Patto è il luogo adatto per le richieste delle forze produttive della Granda. Ora più che mai occorre dunque far presente ai politici, alle istituzioni e al mondo economico che il controllo e il sostegno di


servizi fondamentali è sempre più sbilanciato verso le città metropolitane e che anche chi lavora e vive al di fuori di esse merita pari considerazione. È importante che l’economia reale creata dal comparto economico cuneese venga ridistribuita sul territorio per salvaguardare la crescita delle aziende e la qualità della vita dei cittadini”. Franco Biraghi, numero uno degli industriali cuneesi, aggiunge: “Il Patto per lo sviluppo rappresenta la quasi totalità delle forze produttive: industria, commercio, artigianato, agricoltura, in un mix di imprese grandi medie, piccole, con decine di migliaia di imprenditori e centinaia di migliaia di addetti che, grazie alla loro tenacia e concretezza, continuano, nonostante tutto, a creare quella ricchezza e quel benessere di cui ancora gode la popolazione della nostra provincia. Uniti potremo portare le nostre idee e la nostra deter-

minazione in provincia, ma soprattutto in regione, ed ottenere che quando si stanziano i fondi questi non continuino ad andare solo a Torino e alla città metropolitana ma arrivino anche sul nostro territorio. Ormai da troppi anni le istituzioni sono latitanti sui problemi concreti della gente e la nostra provincia ne soffre; per questo devono intervenire le forze sane e produttive, con tutto il loro peso, ma occorre fare decisamente di più di quanto non abbiano fatto in passato”.

Domenico MASSIMINO Presidente Confartigianato Cuneo

Dichiara Ferruccio Dardanello, presidente di Confcommercio Cuneo: “In un momento in cui alcune novità normative, finalizzate ad una semplificazione a volte più presunta che reale, rischiano di far venir meno importanti punti di riferimento istituzionali, aumentano le responsabilità delle Associazioni di impresa, le quali devono farsi carico di sostenere in ogni sede adeguata le istanze di una comunità economica importante come la Granda”. “Intendiamo rafforzare - commenta Domenico Massimino, presidente di Confartigianato Cuneo - l’impegno e le azioni del Patto per lo sviluppo nei confronti di Amministrazioni ed Enti locali per offrire una sempre maggior rappresentanza al mondo economico della Granda e, consequenzialmente, una maggior tutela al collegato tessuto sociale”. Delia Revelli presidente di Coldiretti Cuneo, conclude: “In questi anni difficili

Delia REVELLI Presidente Coldiretti Cuneo

per le nostre imprese occorre intraprendere tutte le iniziative tendenti a facilitare l’operatività delle stesse con la realizzazione di opere che restino a servizio del territorio e consentano alle imprese di attenuare i già alti costi cui sono sottoposte anche per una serie di disservizi che negli anni si sono accumulati. Parimenti occorre dare risposte concrete in termini di servizi socio-sanitari specie nelle zone più marginali e difficili per consentire una vivibilità che garantisca il presidio del territorio da parte delle famiglie”.

L’Agricoltore cuneese N. 06 • AGOSTO 2016

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Cerealicoltura

U

na situazione ormai insostenibile. Prezzi del grano a picco, speculazione selvaggia e import in aumento penalizzano il settore cerealicolo. Partito dalla provincia di Alessandria si è esteso a tutto il Piemonte e anche al territorio cuneese lo stato di preoccupazione per le quotazioni ai minimi storici del grano in regione. Confagricoltura e Cia Alessandria lo scorso 18 luglio hanno chiesto di non quotare i cereali presso la Borsa Merci della locale Camera di Commercio per dimostrare che occorre un cambiamento di rotta. Iniziativa che hanno poi ripetuto e che il 28 luglio ha portato in piazza a Torino i produttori con l’intento di denunciare all’opinione pubblica e alle istituzioni la grave crisi del grano. La manifestazione, nata d’intesa con Cia Piemonte, ha visto nel

A FINE LUGLIO 2016

16€

-19% rispetto a luglio 2015

100 kg di grano

5kg

di pane capoluogo piemontese anche una delegazione della Confagricoltura Cuneo. Il tema è arrivato sul Tavolo della filiera cerealicola indetto dal ministro all'Agricoltura Maurizio Martina, ma senza i risultati sperati. Nella quarta settimana di luglio, facendo una media nazionale dei listini, il frumento tenero è stato quotato a 16 euro al quintale ovvero il 19% in meno rispetto alla fine di luglio 2015. Nei primi quattro mesi del 2016, inoltre, le importazioni di grano sono cresciute del 10% nonostante in Italia, nel 2016, si registri una produzione straordinaria di 9 milioni di tonnellate di

Un momento della mobilitazione del 28 luglio a Torino

Grano tra prezzi a picco e speculazioni CONFAGRICOLTURA CUNEO IN PRIMA LINEA NELLA MOBILITAZIONE IN DIFESA DEI PRODUTTORI DI FRUMENTO di Ilaria Blangetti

grano, a fronte di una media annua di 7 milioni di tonnellate. L’Italia è il primo importatore di grano e il primo esportatore di pasta. “I problemi vengono da lontano – commenta Gian Paolo Coscia, presidente di Confagricoltura Piemonte -. Le commodities sono state quasi del tutto rinnegate dall’agricoltura italiana, come se questi prodotti non fossero alla base della produzione nazionale. Questo atteggiamento lo scontiamo oggi. Le misure annunciate dal ministro Martina al tavolo della filiera cerealicola, pur andando nella giusta direzione, rischiano di essere insufficienti e tardive, in particolare per il grano tenero, considerato il livello di sofferenza raggiunto nelle nostre campagne. Confagricoltura ribadisce la necessità di riorganizzare i sistemi agricoli, che così non possono più reggere, gestire gli stoccaggi e la programmazione. Dobbiamo delineare un piano cerealicolo che prenda in considerazione tutta la filiera e sia in grado di valorizzare la nostra produzione, che è di qualità”. “È l’ennesima dimostrazione di come i prezzi di alcuni prodotti agricoli siano sempre più soggetti a interventi speculativi – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo -. Ecco perché è importante che il sistema di vendita e commercializzazione venga rivisto nella sua interezza e, nel frattempo, si valuti, ad esempio, la possibilità di coltivazioni alternative di grano, in modo da differenziare l’offerta sul mercato”. La caduta vertiginosa dei prezzi ha riguardato però soltanto il grano e non le farine, il pane e la pasta, che hanno mantenuto

un andamento stabile originando un divario sempre più ampio tra la materia prima e i prodotti finiti: oggi 100 chilogrammi di frumento valgono quanto 5 chili di pane. “Il raccolto di quest’anno si presenta buono, sia in termini di qualità che di quantità prodotta – commenta Andrea Ingaramo, presidente della sezione Cereali di Confagricoltura Cuneo -. Sono in atto però delle forti speculazioni internazionali, anche in termini finanziari, che ‘drogano’ il sistema con evidenti ricadute negative per i produttori. La scelta di regalare il pane è simbolica, un modo per far capire che la filiera non è in grado di remunerare i costi agricoli. Non vogliamo sminuire il lavoro di nessuno, ma semplicemente denunciare il problema”.

GRANO TENERO

Nei primi 4 mesi del 2016

IMPORT

+10% PRODUZIONE

+28.5% rispetto alla media annua

L’Agricoltore cuneese N. 06 • AGOSTO 2016

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Vitivinicoltura

Moscato in cerca di un accordo AVANZANO LE TRATTATIVE PER GIUNGERE AD UN'INTESA POSITIVA PER I VITICOLTORI di Monica Arnaudo e Paolo Ragazzo

P

roprio mentre questo giornale è in stampa si sta svolgendo (giovedì 4 agosto) l'ennesima riunione del Tavolo tecnico del Moscato (ex Paritetica) al Consorzio dell'Asti, per definire le condizioni dell'imminente campagna di raccolta delle uve. L'auspicio è che si giunga finalmente a un accordo positivo per i viticoltori piemontesi, ma la trattativa vede le parti su posizioni che, se non insormontabili, sono comunque ancora distanti. Da un lato la parte agricola va avanti compatta con una proposta di resa di 80 quintali per ettaro per la Docg, più altri 10 quintali destinati a costituire un fondo per la promozione. Dall'altro lato gli industriali hanno risposto con una contro-offerta di 75 quintali per ettaro, più una riserva di ulteriori 10 quintali per il fondo promozione. "Questa proposta della parte industriale è discutibile perché

12 L’Agricoltore cuneese N. 06 • AGOSTO 2016

Come ogni anno l'intesa tra i filari è ardua da raggiungere

non garantisce adeguate condizioni di reddito ai produttori del comparto – ha dichiarato il direttore Roberto Abellonio dopo l'incontro del 28 luglio –. I 5 quintali che separano le parti sembrano più un puntiglio, che uno scoglio insormontabile in grado di far saltare la trattativa. Per questo restiamo fiduciosi, ma se le posizioni non dovessero cambiare siamo disposti ad accettare una forte riduzione delle rese, a 50/60 quintali per ettaro, così da azzerare l’invenduto nei magazzini delle industrie e ripartire da capo per il prossimo anno. Questa sarebbe, tuttavia, la prova provata che parte del mondo industriale non è interessata allo sviluppo a lungo termine del comparto". IL FRONTE AGRICOLO È UNITO “L’aspetto più positivo, fino ad oggi (2 agosto, ndr) è l’unità con


cui si è espressa la parte agricola che ha dimostrato senso di responsabilità in un momento non facile per il comparto – sottolinea Luca Brondelli, presidente di Confagricoltura Alessandria -. La proposta che abbiamo avanzato agli industriali è molto generosa, perché di fatto comprende una serie di azioni e attività che avrebbero dovuto fare loro in materia di promozione dei prodotti sui mercati internazionali. Siamo rammaricati, inoltre, per la decisione di svolgere gli incontri delle trattative presso il Consorzio e non in Regione, organo istituzionale deputato a nostro avviso di farsi garante degli interessi di tutte le parti coinvolte. Il ruolo dell’assessore è importante in questa fase e lo sarà comunque in futuro”. AGRINSIEME MOSCATO: "LA NOSTRA PROPOSTA È GIÀ DI SACRIFICIO PER GLI AGRICOLTORI" Proposte ritenute ragionate e ragionevoli, che comportano un grande sacrificio per gli agricoltori ma che sono necessarie per tenere in piedi il comparto, come spiegato anche da Pietro Cirio, presidente Agrinsieme Moscato. “Quello che chiediamo è di non andare sotto i 9.700 euro ad ettaro per l’agricoltore, contro i circa 12.000 che prendeva l’anno scorso – spiega –. Per noi agricoli si tratta di un sacrificio, ma dobbiamo trovare un accordo per far sì che in magazzino non aumenti ulteriormente l’invenduto. I 10 quintali di bloccato, da svincolare su richiesta delle aziende che ne avranno bisogno, sono necessari perché sappiamo fin da adesso che ci sono alcune industrie a cui serviranno più di 80 quintali. Insomma quella avanzata è una proposta complessa per far ripartire il prodotto, ma che è stata concepita per realizzare

un fondo da destinare in parte alla creazione di un premio a chi dimostrerà di aver aumentato le vendite di bottiglie nel corso dell’anno e in parte all’accantonamento di un fondo per la promozione pubblicitaria del prodotto”. IL "NODO" DELLE GIACENZE INVENDUTE Ed è proprio quest’ultima, una delle azioni che la parte agricola si offre di mettere in campo a proprie spese per evitare giacenze ed accumuli in magazzino che al momento ammonterebbero a circa 450 mila ettolitri. “Sarà fondamentale creare un fondo di promozione, anzi forse andava già fatto qualche anno fa – commenta Renato Negro, presidente sezione vitivinicola Bianco di Confagricoltura Cuneo -. Mi sembra infatti impossibile che nel giro di due anni siamo passati da una ‘moscato-mania’ ad avere tutto questo prodotto invenduto, come sostengono gli imprenditori. Il Moscato d’Asti, che è in mano a produttori che vanno in giro per il mondo a promuoverlo a loro spese, ha avuto un incremento, mentre l’Asti Spumante, in mano a grandi case con nomi altisonanti, rimane invenduto. Gestire meglio il settore, valorizzarlo e promuoverlo non potrà che portare benefici”. “Serve la garanzia di un reddito dignitoso agli agricoltori, ma parallelamente bisogna mettere in campo delle azioni di rilancio del settore – conclude Mario Viazzi, direttore Confagricoltura zona Alba -. Abbiamo una produzione in stallo, occorre pertanto intervenire con azioni adeguate. Oltre ad una incisiva azione promozionale occorrono azioni mirate ad analizzare le nuove esigenze del mercato o a produrre tipologie nuove (si è in attesa dell'Asti secco già per la vendemmia 2016, ad esempio)".

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INSERTO TECNICO

U N I O N E

P R O V I N C I A L E

A G R I C O L T O R I

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NOTIZIE SEMPRE AGGIORNATE E APPROFONDIMENTI SU WWW.CONFAGRICOLTURACUNEO.IT O SU WWW.FACEBOOK.COM/CONFAGRICOLTURACUNEO

ASSUNZIONI RACCOLTA E VENDEMMIA, UTILI INDICAZIONI

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cco una serie di utili indicazioni per l'assunzione di lavoratori che saranno impiegati nei prossimi mesi nelle operazioni di raccolta e vendemmia in provincia di Cuneo.

ASSUNZIONI OPERAI AGRICOLI Per tutte le tipolologie di assunzione, è necessario rivolgersi agli uffici di Confagricoltura. In caso di aziende che hanno già assunto stagionali gli anni precedenti è sufficiente presentarsi almeno il giorno precedente l’inizio del rapporto di lavoro. Le aziende che assumono per la prima volta, devono presentarsi almeno una settimana prima dell’inizio della prestazione lavorativa per l’apertura della posizione aziendale presso l’INPS. Per effettuare la corretta assunzione del lavoratore occorre presentare: documento di identità, codice fiscale e se cittadino extracomunitario permesso di soggiorno in corso di validità. In caso di apertura posizione contattare gli uffici per verificare i documenti necessari. Si ricorda che il contratto di lavoro deve essere sempre firmato dal dipendente prima di iniziare a lavorare e una copia della comunicazione di assunzione deve essere consegnata al dipendente. COLLABORAZIONI FAMILIARI Le disposizioni vigenti prevedono che il titolare dell’azienda e il

coniuge possano avvalersi, per la raccolta di prodotti agricoli, di collaborazioni occasionali gratuite di parenti/affini fino al 4° grado. LAVORO ACCESSORIO CON VOUCHER Sono previsti importanti cambiamenti, ma si attendono le disposizioni attuative. Le modalità di assunzione attraverso il sistema dei voucher restano quindi, per il momento, quelle dell’anno scorso. 1 - È possibile assumere: pensionati, studenti minori di 25 anni e percettori di trattamenti di cassa integrazione, mobilità e disoccupazione. 2 - L’assunzione deve essere effettuata almeno il giorno precedente l’inizio della prestazione lavorativa. 3 - I voucher si acquistano in tabaccheria prima della comunicazione di assunzione. 4 - Per le imprese individuali è sufficiente presentarsi muniti di tessera sanitaria del titolare, mentre le società devono rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo (almeno due giorni prima l’inizio della prestazione lavorativa) per la compilazione della delega necessaria per l’abilitazione all’acquisto. SCAMBIO DI MANODOPERA È sempre possibile tra coltivatori diretti o eventuali appartenenti al nucleo familiare, se iscritti alla relativa gestione previdenziale (unità attive che pagano i contributi agricoli). COOPERATIVE DI LAVORO AGRICOLO Confagricoltura Cuneo è a disposizione delle aziende per verificare la correttezza dei contratti di appalto. In merito ai contratti di appalto servizi in agricoltura sarà organizzati incontri informativi prima dell’inizio della vendemmia, seguiranno comunicazioni dagli uffici. Per ogni informazione rivolgersi agli operatori di Confagricoltura Cuneo.

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LE PRINCIPALI MISURE CONTENUTE NEL 'COLLEGATO AGRICOLO'

I

l 5 luglio scorso si è concluso con il via libera del Senato l'iter legislativo del disegno di legge "Collegato agricolo" alla legge di stabilità 2014, un percorso iniziato 990 giorni fa. Nel complesso sono positivi i giudizi sulle disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività del settore agricolo e agroalimentare. Confagricoltura ha espresso parere favorevole, ma vediamo nel dettaglio le misure principali. GESTIONE DEL RISCHIO IN AGRICOLTURA Il “Collegato” prevede inoltre nuovi strumenti per garantire il reddito agricolo, oggi messo a rischio da avversità meteorologiche o da repentini cambiamenti di mercato. Si attendono ora i decreti per il riordino degli strumenti di gestione del rischio e per la regolazione dei mercati, favorendo lo sviluppo di strumenti assicurativi a copertura dei danni a produzioni e strutture agricole e disciplinando i Fondi di Mutualità. RETI DI IMPRESA A proposito di competitività e sviluppo delle imprese agricole e agroalimentari il testo definitivo ha accolto la proposta di Confagricoltura sulla materia delle Reti di Impresa: per le “Reti contratto” non è più previsto l’obbligo di deposito del bilancio, che invece permane per le “reti soggetto”. Un’importante semplificazione per le imprese che decidono di aggregarsi attraverso questo nuovo strumento orientato alla innovazione e alla competitività.

PSR: PRESTO UN DOPPIO BANDO PER GLI INTERVENTI IN ALPEGGIO

Aprirà presto il bando del Psr per l'operazione 4.3.3 "infrastrutture per gli alpeggi". L’operazione prevede una dotazione finanziaria di 1.460.000 euro e le domande si potranno presentare dal 30 settembre 2016 fino al 30 dicembre 2016. BENEFICIARI I Comuni, le Unioni montane di Comuni e gli Enti di gestione delle aree protette, singoli o associati, proprietari di alpeggi. INTERVENTI FINANZIABILI Nuove infrastrutture finalizzate all’approvvigionamento elettrico; collegamenti a linee telefoniche; opere di presa o adduzione degli acquedotti a servizio degli alpeggi (escluso il fine irriguo), compreso il loro adeguamento o potenziamento; teleferiche per il trasporto di materiali. Dovrebbe essere in via di definizione anche il bando 7.6.1 "miglioramento dei fabbricati di alpeggio" a finanziamento degli interventi di miglioramento dei fabbricati d’alpeggio.

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RIORDINO ENTI VIGILATI DAL MIPAAF È prevista la riorganizzazione di Agea e del sistema di controlli con conseguente razionalizzazione della società Ageacontrol. RICAMBIO GENERAZIONALE Un’altra delega attribuita al Governo (con attuazione entro 12 mesi) riguarda le società di affiancamento per le terre agricole: è prevista in sostanza la disciplina delle forme di affiancamento tra agricoltori ultrasessantacinquenni o pensionati e giovani, non proprietari di terreni agricoli, di età compresa tra i 18 ed i 40 anni, anche organizzati in forma associata. Lo scopo, fortemente auspicato da Confagricoltura e dai Giovani di Confagricoltura, è il graduale passaggio della gestione dell’attività di impresa agricola ai giovani nell’ottica del ricambio generazionale. TAGLI ALLA BUROCRAZIA Si prevede una minor burocrazia per l’avvio di nuove aziende (ridotti da 180 a 60 giorni i tempi per aprirne una nuova) e prevede un unico Codice agricolo, diviso per settori omogenei, in cui tutta la normativa della materia sia concentrata. Il Collegato assegna una delega al Governo per il riordino e la semplificazione della normativa in materia di agricoltura, silvicoltura e filiere forestali (delega che prevede l’attuazione entro 18 mesi dall’entrata in vigore della legge). BANCA DELLE TERRE AGRICOLE Viene inoltre istituita presso l’Ismea la Banca delle terre agricole con l’obiettivo di costituire un inventario dei terreni agricoli disponibili a causa dell’abbandono dell’attività agricola e di prepensionamenti. Maggiori informazioni negli uffici di Confagricoltura Cuneo.

PSR: PROROGA AL 31 AGOSTO PER LE DOMANDE DI CONTRIBUTO AI GIOVANI

La Regione Piemonte ha prorogato al 31 agosto 2016 la data ultima per accedere alle Operazioni 4.1.2 e 6.1.1 del PSR; rispettivamente, il premio di insediamento per i giovani agricoltori e il contributo per il miglioramento delle aziende condotte da giovani agricoltori.

DOMANDA DI RECESSO DAL COSMAN

Scade il 31 agosto la domanda di recesso da socio del Condifesa Cosman per l’annata 2017. Non dovranno presentare la domanda di recesso da socio coloro che, nel corso del 2016, hanno già depositato domanda di cessazione per chiusura attività o variazione per subentro. In caso di presentazione oltre il termine del 31 agosto la domanda verrà considerata valida soltanto dalla campagna 2018.

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IVA: NOVITÀ CON LA LEGGE EUROPEA PER IL BIENNIO 2015/2016

BANDO INAIL 2016: OLTRE 3 MILIONI PER LE IMPRESE AGRICOLE PIEMONTESI

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i sono alcune novità in materia di IVA, che derivano dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge n. 122/2016, c.d. Legge europea per il biennio 2015-2016, che entrerà in vigore il prossimo 23 luglio. Le misure che interessano l'agricoltura sono le seguenti: - si innalza dal 4% al 5% l’aliquota IVA applicabile alle cessioni di basilico, rosmarino e salvia freschi destinati all’alimentazione umana. Viene ridotta dal 10% al 5% l’aliquota IVA applicabile alle cessioni di piante allo stato vegetativo di basilico, rosmarino e salvia. Viene ridotta dal 22% al 5% l’aliquota IVA applicabile alle cessioni di origano a rametti o sgranato; - viene aumentata al 10% l’aliquota applicabile alle cessioni di preparazioni alimentari a base di riso; - si interviene sul trattamento fiscale delle attività di raccolta dei tartufi, sottoponendo, dal 1° gennaio 2017, a ritenuta a titolo di imposta, i compensi corrisposti ai raccoglitori occasionali. La suddetta ritenuta si applica all'aliquota fissata dall'articolo 11 del TUIR, per il primo scaglione di reddito, ed è commisurata all'ammontare dei corrispettivi pagati, ridotto del 22%, a titolo di deduzione forfettaria delle spese di produzione del reddito. Si precisa, infine, che la cessione di tartufi è soggetta all’aliquota del 10%.

PREVENZIONE INCENDI AZIENDE IN REGOLA ENTRO IL 7 OTTOBRE

Le imprese agricole, sulla base delle disposizioni del Dpr. 1° agosto 2011 n. 151, sono soggette alle visite e ai controlli di prevenzione incendi qualora siano presenti attività indicate dal decreto, quali per esempio impianti per l'essiccazione di cereali e di vegetali in genere con depositi di prodotto essiccato con quantitativi in massa superiori a 500 q.li, depositi di carburanti superiori ai 6 metri cubi, depositi di gas infiammabili. Per ottemperare a tali prescrizioni risulta necessario sviluppare un progetto di prevenzioni incendi da presentare al Comando Provinciale e una SCIA conclusiva attestante la conformità dell'attività ai requisiti di prevenzione incendi e di sicurezza antincendio. Alle attività assoggettate per la prima volta nel Dpr 151 ed esistenti al 7 ottobre 2011, la legge di conversione del decreto Milleproroghe concede come data di scadenza il 7 ottobre 2016 per regolarizzarsi. Per informazioni contattare Simone presso la sede Confagricoltura di Saluzzo (0175/217120).

L'Inail stanzia fondi per le micro e piccole imprese agricole destinati a finanziare l'acquisto o il noleggio con patto di acquisto di trattori o macchine agricole. Con l’Avviso pubblico Isi agricoltura 2016 Inail mette a disposizione 45 milioni di euro suddivisi in due assi di finanziamento differenziati in base ai destinatari: Asse 1 (riservato a giovani agricoltori, organizzati anche in forma societaria) con dotazione pari a 5 milioni di euro; Asse 2 (per la generalità delle imprese agricole) con dotazione di 40 milioni di euro. Al Piemonte assegnati complessivamente 3.363.155 euro. I finanziamenti sono a fondo perduto e vengono assegnati fino a esaurimento delle risorse finanziarie, secondo l’ordine cronologico di ricezione delle domande. Il contributo, pari al 40% dell’investimento (50% per gli imprenditori giovani agricoltori), per un massimo di 60.000 e un minimo di 1.000 euro, viene erogato a seguito del superamento della verifica tecnico-amministrativa e la conseguente realizzazione del progetto. Informazioni più dettagliate sul prossimo numero de L'Agricoltore cuneese e negli uffici Confagricoltura.

INFESTANTI E DISERBANTI IMPORTANTE QUESTIONARIO ON-LINE

Confagricoltura è coinvolta come partner in un progetto di ricerca e innovazione europeo coordinato dall’Università di Torino che si chiama EMPHASIS, con l’obiettivo di migliorare il controllo delle malerbe e la gestione dei diserbanti. Le informazioni ottenute avranno un impatto reale sulle politiche europee, e un impatto economico sulle pratiche più diffuse in orticoltura, nei seminativi, nelle foreste. Il link al questionario è il seguente: https://goo.gl/forms/Vmfwq6RXzx. È possibile accedervi direttamente selezionando la lingua italiana e compilandolo on-line. Il questionario intende raccogliere informazioni sulla difesa fitosanitaria adottata dagli agricoltori attraverso 25 semplici domande che richiedono un breve tempo di compilazione (5 minuti). Confagricoltura invita tutte le aziende a partecipare.

PROROGA RICONDIZIONAMENTO POZZI Saranno sottoposte al Consiglio regionale alcune modifiche al Piano di tutela delle acque, prevedendo una proroga di 5 anni per il ricondizionamento dei pozzi e lo stanziamento dei fondi per sostenere questa operazione.

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PENSIONI AI SUPERSTITI: NUOVE REGOLE

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Enapa rende noto che la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 174/2016 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 18, comma 5, D.L. 98/2011, che prevedeva una graduale riduzione della pensione di reversibilità in caso di: - matrimonio tra un soggetto con più di 70 anni - durata del matrimonio inferiore ai 10 anni - differenza di età tra i coniugi superiore ai 20 anni La norma fu varata per porre un freno al fenomeno dei matrimoni di comodo spesso frutto di raggiri ai danni delle persone anziane, oltreché per ragioni di stabilizzazione finanziaria dovuta alla particolare congiuntura economica. In merito la Corte, che ha respinto la tesi dell’Avvocatura dello Stato e dell’Inps, osserva come la norma contenga una “intrinseca irragionevolezza” considerando in maniera assoluta un matrimonio tardivo come se fosse un matrimonio fraudolento, e nel contempo “è incoerente con il fondamento solidaristico della pensione di reversibilità”. In attesa di una circolare dell’Inps che fornisca istruzione operative, è opportuno, per i casi di pensione di reversibilità già liquidate sulla base della norma dichiarata incostituzionale, presentare domanda di ricostituzione in applicazione della Sentenza della Corte Costituzionale. Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici del patronato Enapa di Confagricoltura Cuneo.

IV

TASSAZIONE ENERGIA DA FONTI AGROFORESTALI E FOTOVOLTAICHE

L’

Agenzia delle entrate, con risoluzione n. 54/2016, del 18 luglio scorso, ha fornito i chiarimenti sul trattamento fiscale della produzione e della cessione di energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili agroforestali di cui all’art.1, c. 910, della L. n. 208/2015 (Legge di stabilità 2016). Tale disposizione ha portato a regime la nuova modalità di tassazione della produzione e cessione di energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili agroforestali e fotovoltaiche, inizialmente valevole solo per il biennio 2014-2015. In base al nuovo comma 423, dell’art. 1, L. n. 266/2005 “la produzione e la cessione di energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili agroforestali, sino a 2.400.000 kWh anno, e fotovoltaiche, sino a 260.000 kWh anno, nonché di carburanti ottenuti da produzioni vegetali provenienti prevalentemente dal fondo e di prodotti chimici derivanti da prodotti agricoli provenienti prevalentemente dal fondo effettuate dagli imprenditori agricoli, costituiscono attività connesse ai sensi dell'articolo 2135, terzo comma, del codice civile e si considerano produttive di reddito agrario”. Oltre questi limiti è prevista l’applicazione, sia ai fini IRPEF che IRES, del coefficiente di redditività del 25% “all'ammontare dei corrispettivi delle operazioni soggette a registrazione agli effetti dell'imposta sul valore aggiunto, relativamente alla componente riconducibile alla valorizzazione dell'energia ceduta, con esclusione della quota incentivo, fatta salva l'opzione per la determinazione del reddito nei modi ordinari”. La stabilizzazione del nuovo regime di tassazione è stata il frutto di un costante impegno degli uffici Confagricoltura.

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L'intervista

"Frutta, serve più aggregazione" FRANCESCO DONATI, PRESIDENTE FNP FRUTTICOLTURA DI CONFAGRICOLTURA FA IL PUNTO OLTRE LE RACCOLTE ESTIVE di Paolo Ragazzo

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ei frutteti cuneesi si lavora per completare le raccolte delle varietà estive. Abbiamo allargato l’orizzonte della nostra analisi intervistando Francesco Donati, presidente della FNP Frutticoltura di Confagricoltura. Presidente Donati, in provincia di Cuneo le campagne di raccolta della frutta estiva sono partite con il piede giusto. Com’è la situazione in altre aree d’Italia? “È indubbio che fino a questo momento per quanto riguarda la frutta estiva in generale occorre registrare un aumento delle quotazioni rispetto al 2015 e al 2014: sembra che le quotazioni, almeno sulle piazze produttive più importanti, siano abbastanza allineate ma faticano a coprire i costi di produzione, in particolare nelle aree che presentano i costi di manodopera più elevati. Dobbiamo poi considerare che a causa del clima avverso già a fine maggio le previsioni europee davano le produzioni in calo generalizzato sulla frutta estiva (-18/20% sulle albicocche; -10/12% sulle pesche nettarine e susine). A fine luglio ritengo che il calo produttivo si sia ulteriormente accentuato su pesche e nettarine, per cui c'è abbastanza incertezza su quello che sarà il valore della produzione”. Quali sono le prospettive per il prosieguo dell’annata di pesche e nettarine? “Le prospettive sono molto legate all'andamento meteo, per cui se il clima si mantiene caldo e asciutto, incentivando i consumi, le quotazioni potrebbero solo migliorare”. A livello europeo, quali sono le dinamiche a cui si assiste sui principali mercati? “La produzione francese non è più sufficiente a soddisfare la domanda interna, per cui esporta quantità minime, ma di qualità elevata ed importa quando la produzione interna non è sufficiente a coprire i consumi. L’Italia già da anni sta diminuendo le sue esportazioni frutticole in maniera preoccupante, in questo sostituita essen-

zialmente dalla Spagna, paese molto aggressivo e meglio organizzato di noi”. Sono nuovamente in vigore i ritiri straordinari di prodotto per rispondere alle difficoltà create dall’embargo russo. Che idea si è fatto al riguardo? “Le misure dell'embargo russo, prorogate al 30 giugno 2017, sono state diminuite di circa il 70% per quanto riguarda le quantità ammesse al ritiro, passando da circa 80.000 ton. del 2014 alle 40.000 del 2015, fino alle 13.800 odierne, rimanendo invariate le indennità di ritiro. È di alcuni giorni fa la richiesta del Mipaaf all’UE di aumentare le indennità di ritiro per la gestione delle crisi e, si spera, anche per l'embargo russo per i prodotti destinati alla distribuzione gratuita agli indigenti. Occorre comunque ricordare (dati EUROSTAT) che le esportazioni dirette in Russia sono state sostituite quasi totalmente dalle esportazioni in Bielorussia, segno evidente delle triangolazioni”. La globalizzazione dei mercati sta portando più vantaggi o svantaggi alla frutticoltura italiana? “Dipende se siamo o meno in grado di cogliere le opportunità. Partiamo da alcune considerazioni generali: primo, tutti i prodotti italiani godono di ottima reputazione, ortofrutta compresa, e sono ricercati; secondo, in Europa può entrare qualunque prodotto da qualunque Paese tranne quelli vietati (pochi), mentre nel resto del mondo non può entrare nulla tranne quelli autorizzati (pochi). Ciò significa che in assenza di accordi commerciali bilaterali i nostri

prodotti sono esclusi da moltissime zone: abbiamo in corso, sia come Italia che come UE, circa una trentina di trattative bilaterali impantanate da 10 o 15 anni, in quanto i potenziali partner non hanno alcun interesse ad aprirsi alle nostre esportazioni. Per questo specifico problema è compito delle istituzioni politiche giungere a soluzioni, per il resto dobbiamo dotarci di organizzazioni commerciali adeguate a competere sui mercati mondiali”. In cosa deve e può migliorare il nostro sistema frutticolo? “C'è sicuramente da lavorare sull'innovazione di prodotto e di processo, cioè offrire ciò che vuole il consumatore in termini estetici ma soprattutto gustativi, prodotti facilmente riconoscibili per tipologia (es. pesche dolci e pesche rinfrescanti o aromatiche, ben separate), affinché possa acquistare quello che desidera. Ma il grosso del lavoro è da fare sul tipo di aggregazione per arrivare ad una struttura unica di commercializzazione per ogni specie frutticola, cioè ad una aggregazione verticale sul tipo di ‘Opera’, per quanto concerne le pere, purché si riesca ad aggregare quote elevatissime di prodotto. Quello che viene oggi spacciato per aggregazione tale non è, se è vero che in Italia abbiamo circa 10.000 organizzazioni commerciali, di cui circa 2.000 esportatori costituiti sotto ogni forma societaria a fronte di pochissimi buyer di peso mondiale. I produttori sono ad un bivio: costruire aggregazioni verticali (una per prodotto) o prendere in seria considerazione l’ipotesi di cambiare attività”.

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Corilicoltura

Nocciole cuneesi in cerca di tutela DIVENTA SEMPRE PIÙ IMPORTANTE INTERVENIRE A DIFESA DEL PRODOTTO E DEL SUO STRETTO LEGAME CON IL TERRITORIO di Monica Arnaudo

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ul nocciolo serve maggiore tutela della varietà autoctona cuneese. Lo chiede fermamente Confagricoltura Cuneo, che già durante il congresso “Nocciolo, noce e castagno: tecnica e opportunità” a Cherasco aveva sottolineato l’importanza di lavorare per garantire una maggior sicurezza a produttori e consumatori. “Ridare alla nocciola la sua identità legata al territorio in cui è nata e cresciuta è un passo fondamentale - commenta Aldo Gavuzzo, presidente sezione Frutta in guscio di Confagricoltura Cuneo -, questo deve servire da stimolo alle piccole aziende corilicole a mantenere attive le proprie coltivazioni e alle aziende di rilievo a effettuare nuovi investimenti in questo settore. Più volte si è parlato di questo momento

Aldo GAVUZZO Presidente sezione Frutta in guscio Confagricoltura Cuneo

di euforia del mercato che ha spinto alcuni agricoltori piemontesi a effettuare impiantamenti in zone diverse da quelle a maggior vocazione. Guardando al futuro è facile capire che grazie alla maggiore produzione creata anche da coltivazioni di altre varietà più redditizie, i prezzi cambieranno per cui sarà la qualità a fare la differenza. Questi obiettivi si potranno raggiungere con la nostra nocciola TGL coltivata con criteri moderni nella sua patria d’origine, le Langhe”.

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La necessità di concentrare l’attenzione in questa direzione è diventata nell’ultimo periodo ancora più urgente. Alcuni altri stati esteri hanno registrato, o sono in procinto di farlo, il nome Tonda Gentile delle Langhe e inserito la cultivar nelle proprie coltivazioni, come è successo ad esempio in Olanda, rendendo di fatto concreto il rischio che di trovare in circolazione produzioni con questo nome, ma non provenienti dal territorio vocato, quello piemontese. “Non solo un messaggio ingannevole per i consumatori, ma anche un danno d’immagine per la nostra nocciola, che al suo territorio lega, oltre al nome, anche una garanzia di qualità”, sottolinea l’europarlamentare Alberto Cirio, promotore di una denuncia alla Commissione europea. Un primo passo fortemente sostenuto da Confagricoltura, a cui si spera si affianchi un reale impegno della politica europea volto a contrastare il fenomeno.

Alberto CIRIO Europarlamentare


Mario VIAZZI Direttore Confagricoltura zona Alba

Parallelamente sarà però fondamentale intervenire, a livello regionale, anche a difesa della pianta, perché, oltre allo “scippo” estero del nome, si sta assistendo all’evolversi di un altro problema. “Il Civ Italia, l’associazione dei vivaisti italiani, ha certificato delle piantine con il nome Tonda Gentile della Langhe, denominazione fuori norma perché è una cultivar che non esiste – spiega Mario Viazzi, direttore Confagricoltura zona Alba -. Questo genera turbative e ulteriori equivoci, le piantine vendute dovrebbero essere correttamente certificate dai vivaisti come Tonda Gentile Trilobata, senza indicazione geografica”. Qualche dubbio rimane però anche in merito all’accordo Ismea, che, siglato poco più di un anno fa tra Regione Piemonte, Ismea a Ferrero, sembrava potesse dare maggiori garanzie ai produttori, ma che purtroppo nelle sue specifiche operative non è stato attivato dalla Regione. “Speravamo che con

questo accordo si mettesse mano all’intero settore, invece, questo non sta avvenendo – continua Viazzi -. L’intesa firmata prevede una gestione del comparto tramite un comitato apposito, ma al momento non ci sono né coordinamento, né regole, la produzione sta diventando sempre più consistente e ognuno impianta le varietà che ritiene più opportune, non solo Tonda Trilobata, ma anche Romana o Giffoni. Sarebbe opportuno che dalla Regione arrivassero delle indicazioni precise a fare chiarezza”.

I numeri forniti dal Consorzio di Tutela confermano la crescita del settore in Piemonte, con 430 nuovi iscritti all’Igp nell’ultimo anno per un totale 3.300 ettari di noccioleti. La produzione, che si aggira sui 48 mila quintali, è un terzo di quella complessiva del Piemonte. Per continuare in questa direzione è però fondamentale competere con la qualità che caratterizza la Tonda Gentile delle Langhe rendendola unica e fuori da ogni competizione con altre varietà.

F A U N A S E LVAT I C A

Pesanti danni ai raccolti Buche nel terreno, asportazioni e rotture dei rami, decorticazione di giovani germogli e piante, fino alla ‘razzia’ vera e propria della parte più attesa dagli imprenditori agricoli: i frutti. Sono questi i principali danni che ghiri, caprioli e cinghiali provocano nei noccioleti della provincia di Cuneo. Un fenomeno non certo nuovo, ma sempre più allarmante che provoca danni pesanti ai raccolti. "Se questa situazione non cambierà, pur non condividendolo, saranno sempre più numerosi i casi di chi, esasperato, si organizzerà per tutelarsi in maniera autonoma. Il tergiversare della politica senza prendere decisioni su argomenti di tale importanza per l’economia agricola, e non solo, amplifica ancora di più il peso dei danni", dichiarano da Confagricoltura Cuneo.

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Zootecnia

Latte, manca una strategia CONFAGRICOLTURA DENUNCIA ATTEGGIAMENTI POCO RISPETTOSI DEGLI ALLEVATORI E LA DEBOLEZZA DELLA POLITICA EUROPEA, NAZIONALE E REGIONALE SUL COMPARTO

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i è concluso con un nulla di fatto il tavolo regionale di filiera del latte che si è riunito lunedì 1° agosto a Torino. Confagricoltura è intervenuta all’incontro convocato dall’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero con Pierangelo Cumino, presidente della sezione latte dell’organizzazione degli imprenditori agricoli e l’allevatrice Cristina Donalisio. “Abbiamo preso atto – rilevano i rappresentanti di Confagricoltura – dell’indisponibilità dell’industria lattiero casearia a sviluppare un confronto costruttivo. Abbiamo capito che non si vuole discutere di valorizzazione economica della qualità e di strategie di sviluppo del comparto: gli industriali continuano a chiedere sacrifici agli allevatori, ma sono fermi sulle loro posizioni”. L’assessore Ferrero in precedenza aveva espresso soddisfazione per i risultati delle vendite dei prodotti a marchio “Piemunto”, messo a disposizione della grande distribuzione per i prodotti certificati

realizzati con latte piemontese al 100%. L’assessore aveva dichiarato che il dato “conferma l’utilità dell’iniziativa, la sua capacità di promuovere il latte piemontese e i suoi derivati in un momento particolarmente difficile per il comparto”. Confagricoltura rimarca invece la debolezza della politica, europea, nazionale e regionale, sul comparto del latte. “Le imprese agri-

cole di allevamento stanno attraversando un periodo difficilissimo e i prezzi del latte sono vergognosamente bassi. Piemunto – aggiunge Confagricoltura - è un’iniziativa che ha il suo impatto a livello d’immagine, ma risulta completamente slegata da qualsiasi azione di rafforzamento della filiera. I benefici di questo sforzo vanno a vantaggio di poche aziende industriali che continuano a pagare troppo poco il latte agli allevatori, godendo i benefici di un incremento dei volumi di vendita”. Confagricoltura riunirà i propri vertici “per decidere iniziative volte a denunciare all’opinione pubblica atteggiamenti ambigui e scarsamente rispettosi del lavoro degli allevatori piemontesi che rischiano di mettere a repentaglio la sopravvivenza del comparto”.

MISURE PER LA CRISI

'Pacchetto' Ue da 500 milioni, 21 all'Italia La Commissione europea ha presentato un nuovo pacchetto di misure da 500 milioni di euro per sostenere gli agricoltori di fronte alle difficoltà del mercato, in particolare nel comparto lattierocaseario. Le misure sono state presentate al Consiglio dei ministri dell'agricoltura dell'Unione europea dal commissario per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale, Phil Hogan. 150 milioni di euro serviranno a finanziare a livello europeo la programmazione produttiva volontaria, con l’intento di contenere la produzione di latte e arrestare il calo dei prezzi alla stalla. La misura sarà attiva da metà settembre. La Commissione ha inoltre stanziato 350 milioni su azioni più flessibili a livello nazionale. All’Italia vengono destinati 21 milioni di euro che potranno essere utilizzati per sostenere regimi di qualità, incentivare gli allevamenti al pascolo, introdurre misure di supporto al credito o favorire aggregazione e cooperazione tra allevatori.

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Confagricoltura news

Nuova sede per l'ufficio di Carrù DAL 1° SETTEMBRE SARÀ IN VIALE VITTORIO VENETO, 8 APERTO AL PUBBLICO TUTTI I GIOVEDÌ, DALLE 9 ALLE 12 di Monica Arnaudo

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opo Dogliani, a distanza di un paio di mesi, anche l’ufficio recapito di Confagricoltura Cuneo a Carrù cambia sede. Dal 1° settembre si sposterà da via Mazzini 28 in Viale Vittorio Veneto, 8 (fronte strada, davanti al Foro Boario). Il recapito, situato in una zona centrale e punto di ritrovo degli operatori del settore, è aperto il giovedì mattina, dalle 9 alle 12. Per informazioni chiamare il numero 366/5612321. "Rivolgendosi all’ufficio è possibile usufruire del servizio del patronato Enapa, che assicura assistenza sociale e previdenziale; grazie alla presenza del Caaf si potrà avere assistenza per quanto riguarda i rapporti di lavoro e per consulenze di natura

fiscale e tributaria: sarà possibile effettuare la compilazione del 730, del Modello Unico, del Modello Ici, dell’Isee e del Red - spiega Walter Roattino, direttore Confagricoltura zona di Mondovì -. Infine, ci si potrà rivolgere all’ufficio per consulenze in ambito economico-sindacale e per assistenza di natura tecnica. Oltre alle cinque sedi di zona (Alba, Cuneo, Mondovì, Saluzzo e Savigliano) la Confagricoltura di Cuneo è presente sul territorio provinciale con 19 uffici recapito.

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MONTEROSSO

La Confagricoltura di Cuneo alla "Body Fest" Domenica 21 agosto, dalle 9 alle 19, a Monterosso Grana la Confagricoltura di Cuneo sarà presente alla manifestazione “Bodi Fest. Mostra – mercato e gastronomia della patata Piatlina e Ciarda delle Valli Occitane e dei prodotti tipici locali” organizzata dall’Associazione di tutela, valorizzazione e promozione dell’antica patata Piatlina e della patata Ciarda delle Valli Occitane organizza, in collaborazione con i ristoratori e albergatori della valle, il Comune di Monterosso Grana e con il patrocinio dell’Unione Montana Valle Grana. Per informazioni telefonare a: 348-6729419 o 017198713.


Vino, viaggio in Canada CONFAGRICOLTURA PROPONE UNA MISSIONE PER LE AZIENDE, DAL 7 AL 10 DICEMBRE di Enzio Isaia

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uovo appuntamento a Montreal, in Canada, dal 7 al 10 dicembre per le aziende vitivinicole di Confagricoltura. Si tratta di un'iniziativa nell’ambito delle attività 2016 di Confagri Promotion organizzate per accompagnare nel processo di internazionalizzazione, le cantine già presenti su questo mercato o che sono in fase di ingresso, ma anche per stimolare quelle che vogliono valutare questa opportunità per ampliare il proprio mercato. "La missione - spiega Alessandro Bottallo, della Confagricoltura zona di Alba - prevede la partecipazione delle aziende italiane a incontri B2B e la promozione di cantine e vini selezionati per il mercato del Québec a un panel di media di settore identificati con il contributo delle agenzie di rappresentanza". IL PROGRAMMA Nel dettaglio il programma è il seguente: 7 dicembre - Briefing Session: mercato canadese, focus Québec e visita guidata negozi SAQ 8 dicembre (11-17): evento con sessione B2B presso la Casa dell’architettura di Montreal - CCA. Maison Shaughnessy (www. cca.qc.ca) per le cantine presenti 9 dicembre (11:30-15): evento media e consumer presso il Mercuri Restaurant (www.mercurimontreal.com) 10 dicembre: Debriefing con light lunch presso la Camera di Commercio di Montreal (www.italchamber.qc.ca) SCADENZA ADESIONI: IL 10 OTTOBRE Per informazioni circa i costi e le modalità di adesione all'iniziativa contattare gli uffici di Confagricoltura Cuneo (0173/281929). Per questioni organizzative è richiesta una conferma di adesione alla missione entro e non oltre il 10 ottobre 2016 agli indirizzi: romano@confagricoltura.it ed a ulrike.nohrer@confagricoltura.

PER LE AZIENDE

Da ottobre ripartono i corsi L’offerta formativa di Confagricoltura Cuneo, sospesa come ogni anno nel periodo estivo, ripartirà dal 1° ottobre 2016 e verterà sulle seguenti tematiche: - Abilitazione all’utilizzo delle macchine agricole (“patentino”): corsi completi per trattrici gommate e cingolate, sia per chi non ha esperienza, sia per i soggetti che hanno già autocertificato l’esperienza alla guida con il corso di aggiornamento della durata di 4 ore. - Rilascio patentino per acquisto e utilizzo di fitofarmaci (20 ore) - Sicurezza: RSPP, Addetto Pronto Soccorso aziendale, Addetto antincendio - Formazione obbligatoria dei dipendenti: Modulo Rischio Specifico (8 ore in aula). È stato pubblicato, inoltre, il nuovo "Catalogo dei corsi di formazione 2016/2017"dell'Enapra, ente di formazione di Confagricoltura (al sito www.enapra.it). Il programma completo dei corsi verrà comunicato sui prossimi numeri de "L'Agricoltore cuneese", ma per informazioni o preiscrizioni è già possibile contattare gli uffici di zona di Confagricoltura Cuneo.

FORMAZIONE CONTINUA

Cuneo, dipendenti Confagricoltura a lezione I dipendenti di Confagricoltura Cuneo hanno partecipato lo scorso 20 luglio, nella sede di Cuneo, a un incontro di formazione su: sicurezza nei luoghi di lavoro, norme sulla privacy e legge 231 (Responsabilità amministrativa da reato). È solo l'ultimo appuntamento di un percorso di aggiornamento interno continuo.

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Le nostre aziende

Allevare in alpeggio un rito che si rinnova SULLE ORME DEL PAPÀ, STORICO RANDIERE DI SANT'ANNA, I FRATELLI GIRAUDO CONDUCONO LE MANDRIE NEL VALLONE DI RIOFREDDO di Paolo Ragazzo Ai piedi del Malinvern le mandrie dei fratelli Giraudo sono di casa. Qui i cani vanno tenuti al guinzaglio

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arà che la passione per la montagna ce l’hanno nel sangue, tramandata dal papà Lidio storico ‘Randiere’ di Sant’Anna di Vinadio per ben 53 anni, sarà che quando ami il tuo lavoro tutto il resto passa in secondo piano, anche le difficoltà, fatto sta che i fratelli Giorgio e Mario Giraudo non appena la primavera volge al termine da decenni risalgono il vallone di Riofreddo per condurre in alpeggio le loro 220 vacche di razza Piemontese.

SUI MONTI FIN DA BAMBINI “È dall’età di 10 anni che salgo quassù, sarò mancato 4 o 5 giorni appena – confida Giorgio con aria soddisfatta –. Stare qua è un impegno, ma lo facciamo da talmente tanti anni che se di colpo non potessimo più farlo sarebbe come privarci dell’aria”. Gli fa eco Mario: “In inverno è come se fossimo agli arresti domiciliari rinchiusi nella nostra cascina a Pratolungo – dice scherzando

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-. Certo è una vita dura e di sacrificio, ma è la nostra realtà da sempre. Anche mio figlio Enrico, pur lavorando in una fabbrica della zona, quando può viene a darmi una mano”. Certo molto è cambiato dai tempi in cui il papà Lidio trascorreva al santuario di Sant’Anna, il più alto d’Europa, anche i suoi inverni: “Per sette anni è stato lassù anche con la neve – ricordano i due figli –, ma nel 1960 ha deciso di smettere perché era rimasto

per 21 giorni consecutivi privo del collegamento telefonico con il resto del mondo”. Ora Giorgio e Mario comunicano tra di loro con il cellulare, ma la routine è sempre la stessa di allora. “Mi alzo alle 5 del mattino e, dopo aver munto le poche mucche da latte che ancora abbiamo con noi, inizio il giro di perlustrazione che mi porta fino ai 2.300 metri del monte Orgias dove abbiamo al pascolo il gruppo di manze, circa un’ottantina – dice Giorgio -. Senza contarle mi accorgo subito se all’appello ne manca qualcuna”. L’azienda Giraudo, pur continuando a seguire l’alternarsi delle stagioni, si è trasformata molto negli ultimi anni passando da lattiero-casearia (110 capi) ad allevamento da carne nel 2007. “Ora facciamo solo più i formaggi per nostro uso – dicono i fratelli – anche se abbiamo iniziato la nostra carriera mungendo a mano stando in piedi, un sistema tutt’altro che agevole che ci ha temprati fin da subito”. TURISTI POCO RISPETTOSI La natura impervia non spaventa Giorgio e Mario Giraudo, infastiditi più che altro dalla presenza eccessiva dei 'turisti della domenica' e dai loro cani di compagnia che in più di un’occasione hanno avuto incontri molto ravvicinati con


Oltre 220 i capi di Piemontese nel vallone di Riofreddo

i cani da guardiania dei due allevatori. “Non ce l’abbiamo con gli escursionisti, sia chiaro – ribadiscono entrambi –, ma ci vuole più rispetto per il nostro lavoro. Spesso i turisti che salgono al rifugio Malinvern arrivano qui con cani non al guinzaglio che iniziano a inseguire le nostre vacche spaventandole e in un caso ne hanno addirittura fatta cadere una in un burrone”. “Fino a qualche anno fa avevamo due cani da pastore dei Pirenei che ci erano molto utili per controllare le vacche, ma abbiamo dovuto liberarcene perché ogni anno erano diverse le lamentele da parte dei proprietari di cagnolini che riportavano qualche ferita imbattendosi nei nostri cani. Ma che senso avrebbe avuto

tenere i nostri cani da guardia al guinzaglio? – si domanda sbigottito Giorgio – Ci servivano per la difesa dagli animali selvatici, lupi e linci su tutti”. LE INSIDIE DEL METEO MA NON SOLO… Nelle giornate in alpeggio, tuttavia, l’insidia maggiore e, oggettivamente, difficile da prevedere resta il meteo avverso. “A metà luglio qui è nevicato 30 centimetri - dice Mario - e con la neve le mucche perdono l’orientamento e rischiano di smarrirsi”. A duemila metri non è semplice gestire le emergenze. “Il nostro veterinario di fiducia ci dà consigli e viene ogni volta che c’è bisogno, ma ricordo che un anno per riportare in stalla una mucca che si era fatta male

a una zampa ci ho impiegato una settimana. Noi teniamo molto ai nostri animali, non potrebbe essere diversamente. È nostro interesse prenderci cura di loro. Ma purtroppo devo evidenziare anche un caso assurdo di passanti che vedendo una nostra mucca zoppicare mentre la stavo accompagnando nel ricovero a valle hanno avvisato le autorità segnalandomi per maltrattamento animale. Pazzesco”.

Neppure l’aria frizzante di montagna, purtroppo, serve a schiarire le idee di coloro che si immaginano la vita in alpeggio come quella bucolica di Heidi e del nonno barbuto, senza considerare però che più si sale in alto più aumenta la fatica e più acquistano forza valori come la tenacia e la risolutezza. Un bagaglio importante per chi decide legare la propria vita alle dure leggi della montagna cuneese.

Sei associato a Confagricoltura e vuoi far conoscere la tua azienda? Telefona ai tel. 0171 692143/601962 o scrivi una email all'indirizzo upa@ autorivari.com, specificando il comparto in cui operi (viticoltura, frutticoltura, zootecnia...)

Al centro i fratelli Giorgio e Mario Giraudo con il nipote Enrico

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Fiere di settembre

A Vicoforte spazio alla "Fera dla Madona" DALL'8 ALL'11 SETTEMBRE IN MOSTRA IL MONDO AGRICOLO, TRA BANCARELLE E DIVERTIMENTI

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a giovedì 8 a domenica 11 settembre torna l’appuntamento che si rinnova da oltre quattrocento anni con la "Fera dla Madona" a Vicoforte. L'evento si compone come sempre della fiera commerciale, della "ferota"

DAL 3 AL 5 SETTEMBRE, IN PROGRAMMA ANCHE LA MOSTRA REGIONALE DELLA FRISONA

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i svolgerà dal 3 al 5 settembre al Foro Boario la 69ª edizione della Mostra della Meccanica Agricola di Saluzzo, che vanta la qualifica di “Nazionale”. in contemporanea, nel centro cittadino, ci sarà la 17ª edizione del Salone Auto e Moto che ospita per tre giorni tutti i concessionari locali. Quest’anno la Mostra della Meccanica di Saluzzo potenzierà un comparto già presente, quello del legno, in un’ottica di continuità e coerenza con il “Polo del Legno di Saluzzo e valli del Monviso”. Per il 2016 verranno proposti due convegni che verteranno sul comparto energetico nel campo dell’agricoltura e, appunto, sul legno. Confermata la centralità della zootecnica all’interno della rassegna, con la 44esima Mostra Regionale della frisona. In totale si contano 35 mila mq di area espositiva con più di 170 aziende presenti (superano la decina i nuovi espositori), oltre a numerosi stand istituzionali e di categoria. "La Confagricoltura Cuneo - commenta Marco Bruna, direttore zona

e quest'anno si chiude la domenica con un ulteriore giorno di festa. Accanto alla festa religiosa dedicata alla natività di Maria, infatti, vive ogni anno la tradizionale "Fera dla Madona", una delle più grandi e frequentate fiere del Piemonte, da sempre occasione di

incontro e di scambio, famosa per il suo caratteristico "disordine". La "Fera dla Madona" ha infatti nella spontaneità, nell'apparente casualità delle bancarelle e nel ripetersi della tradizione i suoi punti di forza. Il mondo agricolo si incontra così a Vicoforte, dove non mancano i prodotti della terra e le esposizioni di nuovi mezzi, oltre agli animali in mostra e ai tantissimi ambulanti come da tradizione. "Si tratta di una fiera nata all'insegna del mondo agricolo, con particolare attenzione all'esposizone di equini, bovini e macchine agricole - commentano dall'amministrazione comunale -. Il settore è cambiato molto negli ultimi anni". Grazia alla "Cascina in festa" di Pancalieri, inoltre, si potranno vedere tanti piccoli animali di razze diverse. La fiera, si snoda attorno al famoso santuario, attira, ogni anno, quasi un milione di visitatori e può vantare una lunga storia, che ha permesso all'evento di resistere negli anni anche nei momenti e nei periodi più difficiili, come sempre sarà inaugurata dalla processione in arrivo da Mondovì in programma giovedì 8 settembre.

La meccanica agricola in vetrina a Saluzzo

di Saluzzo e Savigliano - rinnova anche quest'anno il supporto all'organizzazione con la convinzione che sia fondamentale continuare a mettere in mostra l'alta innovazione e tecnologia di macchinari di assoluto ausilio alle aziende del comparto e, soprattutto, sottolineare come il settore riesca a garantire qualità e sicurezza proprio grazie anche ai passi da gigante compiuti dalla tecnologia". La Mostra della Meccanica Agricola si afferma già dal preludio

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con un crescente successo e per la sua particolarità, ossia quella di essere nel contempo un appuntamento specialistico per gli agricoltori che guarda all’evoluzione del settore, senza però perdere la sua secolare vocazione d’incontro popolare con il territorio e il mondo contadino. Tre giorni in cui si troverà uno spaccato della terra saluzzese e delle sue tradizioni più radicate, perfetto ingresso al mese di festeggiamenti patronali del Settembre Saluzzese.




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