POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 2, DCB/CN - ANNO XIII - N. 03•2015 - APRILE 2015 - CONTIENE I.P.
N. 03 • 2015 U N I O N E
P R O V I N C I A L E
Expo 2015, come e perché partecipare
A G R I C O L T O R I
Mais, è l'ora di cambiare rotta
Confagricoltura a Roma per dire 'no' all'IMU
Sommario
Fitofarmaci: ma quale inquinamento? Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo
L’Agricoltore cuneese Testata mensile dell’Unione Provinciale Agricoltori di Cuneo Rivista fondata nel 1946 Direttore responsabile: Paolo Ragazzo Redazione e realizzazione grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171/601962 Fax 0171/436301 E-mail: upa@autorivari.com Direzione e amministrazione: Unione Provinciale Agricoltori Via Bruno Caccia, 4 12100 - Cuneo Tel. 0171/692143 Fax 0171/698629 cuneo@confagricoltura.it Pubblicità: Tec Pubblicità e Grafica Via dei Fontanili, 1 - Fossano Tel. 0172/695897 Fax 0172/695898 adv@tec-artigrafiche.it Stampa: Tipolitografia Subalpina C.so Gramsci, 18/c - Cuneo Tel. e Fax 0171/692077 Info@tipografiasubalpina.it Chiuso in redazione il 01/04/2015 Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/CN Iscrizione al Tribunale di Cuneo 6/3/1975 al n. 36
L’
EFSA - Autorità europea per la sicurezza alimentare - ha reso noto che più del 97% dei campioni di alimenti valutati contiene livelli di residui di fitofarmaci che rientrano nei limiti di legge (praticamente tutti), “con poco meno del 55% dei campioni privo di tracce rilevabili di tali sostanze chimiche”. I risultati fanno parte della relazione annuale 2013 sui residui negli alimenti, comprendente i risultati per quasi 81.000 campioni di alimenti provenienti
da 27 Stati membri dell’UE, Islanda e Norvegia. Secondo l’Autorità, è inoltre improbabile che la presenza di residui di fitofarmaci negli alimenti abbia un effetto a lungo termine sulla salute dei consumatori. Tutte buone notizie quindi che in maniera evidente sostengono quanto noi agricoltori andiamo ripetendo da tempo: coltiviamo meglio e con scarsi impatti. Si metta il cuore in pace chi continua ostinatamente a pensare il contrario.
INCONTRO "LA COLTIVAZIONE DEL NOCCIOLO" A VICOFORTE
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APRI
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“La coltivazione del nocciolo” è il titolo dell’incontro in programma venerdì 17 aprile, alle 18,30 nella sala polifunzionale di via al Santuario 7 a Vicoforte. “L’appuntamento si svolgerà a Vicoforte – commenta Valter Roattino, direttore zona Mondovì di Confagricoltura Cuneo - perché si tratta di una zona che potrebbe sfruttare ancora meglio le opportunità che possono arrivare dalla coltivazione del nocciolo. Tutta l’area si presta a questo tipo di coltivazione. Durante la serate illustreremo le opportunità attuali, le tecniche di coltivazione, i costi dei nuovi impianti e tutti i particolari utili per chi è interessato a iniziare o incentivare questo tipo di attività”. L’incontro, organizzato da Confagricoltura Cuneo è aperto a tutti coloro che già operano nel settore o hanno interesse ad avvicinarsi.
IN QUESTO NUMERO EXPO 2015
INSERTO TECNICO
Come e perchè essere a Milano
4
VITIVINICOLTURA
A breve i bandi per le imprese
4
Con il Testo Unico meno burocrazia
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5
Il Vinitaly fa il 'pieno' di ottimismo
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A tu per tu con l'Expo
LATTE
MANIFESTAZIONE A Roma per dire 'no' all'IMU
6
CEREALICOLTURA Mais: serve nuova sperimentazione
7
RISORSA IDRICA Agricoltori a tutela dell'acqua
8
L'INTERVISTA "Più risorse per il Made in Europe"
10
AGRICOLTURA IN CIFRE Rimettere i giovani al centro
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POLITICA AGRICOLA COMUNE
Quali scenari con la fine delle quote? Russia: aiuti anche a carne e latte
17
Assemblee del Cosman
17
CONFAGRICOLTURA NEWS Aziendea studiare i prodotti emiliani
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Pensionati in Sicilia
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Corso per diventare Fattorie didattiche
19
Giornata sugli sci a Limone
19
LE NOSTRE AZIENDE Le 'promesse' del vivaio per il Roero
Domande al via tra rinvii e ristrettezze
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IL TECNICO IN FRUTTETO
La Regione autorizza la guardiania
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Fa il suo esordio la mela Crimson Snow
SELVICOLTURA Così si preservano i nostri boschi
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ZOOTECNIA
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CONFAGRICOLTURA CUNEO A FRUTTINFIORE 14
IL MERCATINO DELL'AGRICOLTORE
L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2015
3
Expo 2015
Vigna di Leonardo: la sede del fuori Expo di Confagricoltura
Expo: come e perché partecipare LE AZIENDE AGRICOLE CUNEESI POSSONO PRENDERE PARTE ALL'EVENTO di Ilaria Blangetti
FINANZIAMENTI
A breve i bandi della Camera di Commercio di Cuneo rivolti alle aziende A fianco delle imprese interessate a prendere parte alla grande vetrina di Expo 2015. La Camera di Commercio di Cuneo sta lavorando a due bandi rivolti alle imprese e alle associazioni di categoria per favorire la partecipazione a "Fuori Expo 2015" e per l'organizzazione di iniziative di incoming sul territorio di operatori stranieri in visita all'Expo. Tutte le informazioni a riguardo (comprese cifre e scadenze) verranno pubblicate intorno a metà aprile sul sito della Camera di Commercio di Cuneo. L'adesione ai bandi camerali,pubblicati sul sito internet www.cn.camcom.gov.it/contributi, è prevista esclusivamente in modalità telematica.
4 L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2015
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ancano ormai poche settimane all’Expo Milano 2015, al via il 1° maggio. Un’occasione unica anche per il mondo agricolo cuneese, un'opportunità per farsi conoscere ed entrare in contatto con i milioni di visitatori che arriveranno a Milano durante i sei mesi dell'evento. Perché il mondo agricolo deve guardare con attenzione a questo evento? La risposta è semplice. “Sarebbe un peccato non esserci - risponde Pina Romano, project manager del progetto “Expo… anch’io” di Confagricoltura -: Expo è un’opportunità da cogliere per l’intera Italia agricola, un’ottima occasione per le nostre aziende di farsi conoscere”. Ma come possono fare le aziende a partecipare in modo attivo al grande evento dell’Esposizione universale? Confagricoltura ha deciso di partecipare all’Expo per diffondere il concetto di agricoltura come fattore essenziale dell'economia nazionale e internazionale e sarà presente con svariate possibilità e in forme differenti. Tra questi l’installazione permanente all’ingresso del Padiglione Italia, uno spazio espositivo, un ufficio di rappresentanza, eventi presso l’auditorium di Palazzo Italia e un “cubo multimediale” sul quale Confagricoltura rappresenterà l’agricoltura come opera d’arte. “Le aziende che vorranno firmare questi ‘capolavori’ e presentare i loro prodotti potranno farlo – continua Pina Romano -, è un’immensa opportunità”. Lo spazio businees sarà invece ospitato all’interno della Vigna di Leonardo, la location scelta per il “fuori Expo” di Confagricoltura. Situata nel centro di Milano, dietro Santa Maria delle Grazie, il palazzo, con annesso giardino e vigna, sarà aperto a tutti con visite guidate. Confagricoltura sarà presente a Casa degli Atellani per tutto il periodo dell’Expo e organizzerà, e permetterà di organizzare, eventi come incontri “B2B”, spazi di approfondimento, visite, serate a tema, ma anche meeting e degustazioni, oltre che presentazioni di prodotto, conferenze stampa e incontri aziendali e istituzionali.
Lo staff organizzativo di Confagricoltura offrirà la massima collaborazione per supportare ogni richiesta delle aziende interessate. “Inoltre ci saranno approfondimenti sui grandi temi dell’Expo – continua Romano –, ed è allo studio uno spazio dedicato all’esposizione dei prodotti delle aziende e alla vendita”. Nei prossimi giorni sono in programma delle riunioni confederali a livello piemontese per decidere i programmi delle iniziative che vedranno coinvolta anche l'area piemontese. Nel prossimo "Inserto tecnico" che verrà spedito agli associati di Confagricoltura Cuneo, daremo notizie dettagliate rispetto alle iniziative che Confagricoltura Piemonte ha in programma durante i mesi dell'Expo e quindi tutti i dettagli per prendervi parte. Per aderire a qualsiasi iniziativa del programma “Expo… anch’io” è comunque innanzitutto necessario compilare la manifestazione d’interesse presente sul sito della Confagricoltura (sezione Expo… anch’io). Per qualsiasi informazione preventiva è possibile rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
"A TU PER TU" CON L'EXPO 2015 Quando? Dove?
Partecipanti
Tema
Dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 Milano 145 Paesi che rappresentano il 94% della popolazione Nutrire il Pianeta, energia per la vita
Visitatori attesi
20 milioni (afflueanza massima giornaliera di 250 mila persone)
Area espositiva
1,1 milioni di metri quadri
Orari apertura Sito internet Prossimo Expo
tutti i giorni dalle 10 alle 23 www.expo2015.org In Kazakistan nel 2017
Il giardino della sede del fuori Expo di Confagricoltura
L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2015
5
Manifestazione
Mario Viazzi e Adriano Rosso, tra i partecipanti di Confagricoltura Cuneo all'evento
Confagricoltura Cuneo a Roma per dire 'no' all'Imu UNA DELEGAZIONE DELL'ASSOCIAZIONE PROVINCIALE HA PARTECIPATO ALLA PROTESTA ORGANIZZATA DA AGRINSIEME
U
na rappresentanza di Confagricoltura Cuneo è scesa in piazza martedì 31 marzo a Roma per aderire alla giornata di mobilitazione nazionale organizzata da Agrinsieme. Una manifestazione fortemente voluta dal coordinamento tra Confagricoltura, Cia e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, a cui hanno partecipato agricoltori provenienti da tutta la penisola con l’obiettivo comune di chiedere maggiore attenzione per il settore agricolo, valorizzandone adeguatamente il ruolo per la crescita e per l’occupazione del Paese. “Uno dei temi più importanti della manifestazione – spiegano Mario Viazzi e Adriano Rosso, tra i rappresentanti di Confagricoltura Cuneo presenti a Roma – è stata l’applicazione dell’Imu sui terreni agricoli, una tassa che, nonostante le misu-
re tampone decise nelle ultime settimane, grava in maniera pesante sui fattori di produzione delle imprese, già sottoposte a un elevato livello di tassazione. Oltre tutto c’è stata una progressione che ha visto quasi triplicare il carico fiscale: la vecchia Ici era di 350 milioni di euro, oggi siamo a 900 milioni di euro. Ma soprattutto è stato sbagliato il modo con cui è stato fatto questo provvedimento, per questo occorre fermarsi subito”. Sono stati tre i sit-in della protesta, localizzati nei punti nevralgici del “potere romano”: davanti alla Camera dei Deputati, al ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ed al ministero dell’Economia e delle Finanze. Al di là della questione Imu, Agrinsieme ha quindi evidenziato tutta una serie di “prio-
6 L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2015
rità” (vedi tabella sotto) tra cui: accelerare l’applicazione della riforma della PAC superando alcune decisioni negative e non in linea con le aspettative delle imprese e garantire massima flessibilità e tolleranza per il non rispetto del “greening”; approvare rapidamente i PSR e partire quanto prima con i bandi e puntare sul “lavoro vero” in agricoltura (riducendo il cuneo fiscale). Al termine della mobilitazione i rappresentanti di Agrinsieme hanno incontrato il ministro all'Agricoltura, Maurizio Martina, e diversi altri esponenti del Governo a cui è stato consegnato un documento con proposte e priorità del mondo agricolo.
LE DIECI TEMATICHE DA AFFRONTARE 1
Superare la questione fiscale, evitando paradossi come con l'IMU
2
Accelerare l'applicazione PAC, senza penalità in fatto di greening
3
Approvare rapidamente i PSR e partire con i nuovi bandi
4
Intervire sui gap strutturali che minano la redditività agricola
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Definire rapidamente le forme dell'organizzazione economica
6
Applicare le norme ambientali e sanitarie sulle esigenze delle aziende
7
Spingere sulla produzione di energia da fonti rinnovabili
8
Puntare sul 'lavoro vero' in agricoltura. Va ridotto il cuneo fiscale
9
Incentivare l'agricoltura per la gestione del territorio
10
Intervenire sui mercati in crisi rilanciando i consumi e l'export
Cerealicoltura
Mais, serve nuova sperimentazione IL SETTORE È IN CRISI. AGRICOLTORI ED ESPERTI CONCORDI: È FORSE GIUNTO IL MOMENTO DI APRIRE AD ALTRE VARIETÀ di Gilberto Manfrin
4%
2.000
milioni €
Il contributo del mais al valore della produzione agricola nazionale genetica legata alla vocazione del nostro territorio. Organizzare la filiera significa anche riappropriarsi dell’innovazione genetica e soprattutto della sperimentazione, per valutare l’interazione genotipo-ambiente. Va recuperato anche il concetto di gestione agronomica dei terreni se vogliamo migliorare la resa e ridurre i rischi di fitopatie”. DICE CONFAGRICOLTURA CUNEO “Che l’attuale livello dei prezzi sia molto basso è funzione sia dell’eccesso di offerta da parte dei Paesi extra Eu sia di una qualità nazionale decisamente imperfetta a dispetto di quella dei nostri concorrenti - commenta Oreste Massimino, presidente della Confagricoltura Cuneo -. Il mais coltivato in Italia, tutto Ogm free, non spunta un centesimo in più rispetto a quello di importazione. Se si vuole comprare del mais buono lo si paga molto di più del nostro. In Italia c’è tantissimo invenduto: chi vuole vendere, prende meno di 100 euro/t, ma tanto nessuno compra. A fronte di bollettini di 140-150 euro/t, gli allevatori e i mangimisti italiani comprano il mais garantito da micotossine a 170-180 euro/t.
Resa del mais da granella (q/ha) [fonte: Eurostat - Istat]
Anche in Francia rese in calo negli ultimi due anni. La Spagna, oltre a confermare il sorpasso, evidenzia anche una maggiore stabilità nelle rese Spagna
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Francia
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È
il cereale principale nella zootecnia moderna e occupa un ruolo di rilievo nell’agricoltura piemontese: in termini di superficie, rappresenta infatti una delle colture di maggiore diffusione, circa 190mila ettari. La maggiore estensione della coltura riguarda la produzione di granella, dalla quale si ottiene in prevalenza mais destinato all’industria mangimistica. Ma per il mais nostrano questo è un periodo difficile. In primis sul fronte dei prezzi. E sebbene sia previsto all’orizzonte un aumento delle quotazioni, come riferisce il portale assomais.it, il settore, sul fronte italiano, resta in grave difficoltà. I MOTIVI DEL CROLLO DEI PREZZI Secondo dati di Unioncamere infatti, il prezzo del mais, seppur in lieve risalita, sui mercati è sceso a circa 150 euro/t, perdendo quasi 200 euro/t rispetto alla fine del 2012 e riportandosi, tra alti e bassi, alle quotazioni di fine 2010. Ma come mai questo crollo? Gianluca Bagnara, esperto di dinamiche internazionali del settore agricolo, prova a spiegarne i motivi: “Confrontando i dati fra le diverse agricolture europee, vediamo che i nostri costi operativi di produzione sono competitivi rispetto alla maggior parte degli altri Paesi, ma poi perdiamo competitività quando dobbiamo considerare anche i costi non operativi cioè quelli finanziari (ammortamenti, oneri finanziari per l’accesso al credito e i costi amministrativi)”. Come fare allora per recuperare la competitività perduta? “Riappropriamoci dell’intera filiera, partendo anche dall’innovazione e dal miglioramento genetico - dice Bagnara -. Abbiamo delegato troppo l’innovazione al sistema internazionale perdendo così la
La soluzione è una: forse occorre ripensare ad una nuova varietà del mais piantato nelle nostre terre”. Da anni, ormai, il settore della maiscoltura vive una crisi profonda: nel 2012 il raccolto aveva presentato buone produzioni con prezzi discretamente remunerativi, ma la presenza di aflatossine nella granella aveva finito col mettere fuori commercio quasi il 40% della produzione. L’anno successivo, il 2013, era stato battezzato da tutti i produttori di mais come ‘l’anno horribilis’ a causa del clima che aveva creato gravi difficoltà al momento delle semine. Il 2014 sembrava finalmente l’anno del mais: semine fatte a regola d’arte e acqua piovana al momento giusto avevano garantito produzioni elevate. Ma ancora una volta, al momento della commercializzazione del prodotto finale, ecco le amare sorprese: prezzo crollato e nuovi problemi di tossine. Risultato: mais non commercializzabile. SI TORNI A SPERIMENTARE Davide Cravero, presidente della sezione Cereali e semi oleosi di Confagricoltura Cuneo: “Credo sia giunto il momento di avviare una seria sperimentazione sulla biodiversità, anche per non dare ancor più adito ad un grande paradosso: non possiamo coltivare sementi Ogm ma ne importiamo milioni di tonnellate”. Cravero lancia una provocazione: “Cosa accadrebbe se oltre a non poter coltivare mais Ogm non potessimo nemmeno importarlo?”. Di sperimentazioni diverse parla anche Bagnara: “Occorre tenere presente lo scenario dei cambiamenti climatici che stiamo vivendo, mutamenti che ci devono far rivedere le modalità agronomiche, genetiche e soprattutto gli strumenti di gestione del rischio in agricoltura. Dobbiamo tornare a sperimentare, valutando l’idoneità del prodotto ai nostri ambienti e quindi recuperando anche la capacità di fare innovazione. Anche sui nostri campi”.
L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2015
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Il fabbisogno idrico in estate è spesso un'emergenza
Agricoltori a tutela dell'acqua SMENTIAMO QUANTI AFFERMANO CHE IL SETTORE SPRECA 'ORO BLU' di Ilaria Blangetti
O
ro blu, risorsa vitale. L’acqua è un bene scarso e prezioso che, per questo, dev’essere impegnato nel migliore dei modi. Spesso l’agricoltura viene ingiustamente accusata di sprecare questa risorsa, “fagocitandone” gran parte per colture e allevamenti. Ma non è così: alla base dell’irrigazione agricola c’è un sistema complesso, studiato per ottimizzare la risorsa e ridurne gli sprechi, cercando di gestirla nel migliore dei modi. IL COMPITO DEI CONSORZI IRRIGUI Il compito di distribuire l'acqua agli agricoltori è svolto dai Consorzi Irrigui, enti privati con funzione di gestione di un bene pubblico. “La provincia di Cuneo – commenta Isabella Moschetti, consigliere di Confagricoltura Cuneo e presidente del Consorzio Irriguo Sinistra Stura -, appare come un mosaico costituito da minute
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tessere. Solo una trentina di consorzi, sugli oltre 300 presenti sul territorio, hanno infatti un’estensione superiore ai mille ettari, molti non raggiungono i 100 a servizio di poche aziende. Da qui è derivata la necessità di un vasto riordino irriguo per rispondere sempre meglio alle crescenti esigenze delle colture, superare le difficoltà di tale frammentazione degli organismi consortili e conseguire nello stesso tempo un utilizzo più razionale e parsimonioso della risorsa idrica. Questa la finalità della legge regionale 21/99 in base alla quale sono stati costituiti 18 consorzi di secondo grado comprendenti un numero variabile di consorzi di primo grado”. Organismi che svolgono altre funzioni oltre alla distribuzione dell'acqua irrigua, con collaborazioni con altre attività produttive sia industriali sia artigianali. “L'immissione di acque reflue o di lavorazione nella propria rete alleggerisce il compito di smaltimento degli acquedotti, la funzione di laminazione riduce i danni di alluvioni senza costi per la collettività – continua -, senza dimenticare la funzione storica e ambientale che nel corso dei secoli i consorzi hanno svolto mantenendo manufatti e canali ancora oggi oggetto di tutela”. TRA PROBLEMI E OPPORTUNITA' La gestione dell'irrigazione presenta inevitabilmente notevoli problematiche, legate all'impossibilità di garantire ai propri utenti la costanza della distribuzione. Per dare risposte ai molteplici problemi dell'irrigazione cuneese, è nato nel 2007 un Coordinamento tra consorzi di secondo grado, poi sfociato nel 2012 in un’associazione legalmente costituita denominata ‘Acque Irrigue Cuneesi’, che rappresenta quasi tutta la superficie irrigua della provincia per circa 120 mila ettari e 60 mila aziende agricole. Essere riusciti a mettere insieme realtà molto diverse tra loro significa che vi sono forti interessi comuni e obiettivi ambiziosi per tutelare, sostenere
SUPERFICIE IRRIGUA NEL CUNEESE
130.000 ha
di superficie irrigua nel cuneese pari al
30%
della superficie irrigua del Piemonte
Risorsa idrica
Isabella MOSCHETTI Consigliere di Confagricoltura Cuneo e presidente del Consorzio Irriguo Sinistra Stura
e razionalizzare l'utilizzo delle risorse idriche per l'agricoltura dando rappresentatività a tutto il territorio della provincia. Si sono compiuti notevoli passi avanti nel tentativo di ottimizzare l'uso dell'acqua in agricoltura come convenzioni per la realizzazione di centraline idroelettriche sui canali consortili e scale di rimonta per i pesci nei tratti che presentano sbarramenti. Nelle aree frutticole e orticole gran parte delle aziende hanno adottato metodi di irrigazione localizzata, vi sono casi particolari come nel Saluzzese, zona vocata alla frutticoltura, dove sono nati consorzi che gestiscono solo l'irrigazione localizzata a goccia, consentendo un notevole risparmio di acqua. “La pratica dell'irrigazione localizzata sta diffondendosi anche sul mais con sistemi ‘a manichette’, sarà compito dei consorzi provvedere alla realizzazione di strutture di raccolta quali piccoli bacini da dove possano attingere più aziende – precisa Moschetti -. L'informatica entra in agricoltura con sistemi che danno indicazioni precise e mirate sull’effettiva necessità di intervenire con apporti irrigui. Vi è stato inoltre un naturale adattamento delle colture, grazie al contributo della ricerca che individua varietà resistenti allo stress idrico”. IL FONDAMENTALE RUOLO DELL’AGRICOLTURA “Occorre discolpare una volta per tutte l'agricoltura dall'accusa di essere la fonte principale di spreco d'acqua – continua Isabella Moschetti -. Si calcola che il rendimento di un’irrigazione a scorrimento sia del 50%, una metà ritorna quindi nobilitata e pulita sotto forma di cibo per usi umani e di allevamento, l'altra metà conservata come riserva di acqua dolce. È bene ricordare che la maggior parte dell'acqua utilizzata per l'irrigazione proviene da corsi d'acqua superficiali e, se non captata dai sistemi irrigui, soddisfatte le giustificate esigenze ambientali, non andrebbe utilizzata per usi molto più nobili. Viene calcolato quanto costa agli agricoltori ‘l'impronta idrica’, cioè i litri di acqua a monte di ogni produzione: per una mela di 150 grammi sono necessari 125 litri, un bicchiere di vino 110 litri, per 1 chilo di carne bovina dai 5 mila ai 10 mila litri. Questi consumi non sono una variabile dipendente dall'attività agricola, ma una conseguenza del meccanismo di crescita
dei vegetali e degli animali. Cosa dobbiamo fare noi agricoltori? Smettere di coltivare per non consumare acqua? Bisogna informare l'opinione pubblica in modo corretto, sottolineando l'importanza delle aziende agricole che sul territorio, con la loro attività plurisecolare, hanno non solo costituito, ma sempre protetto e conservato ambienti altrimenti abbandonati caratterizzandone la specificità e la ricchezza. Sicuramente riuscire ad adottare strumenti idonei a ottimizzare l'uso dell'acqua in agricoltura sarà un bel traguardo ed essenziale sarà il contributo scientifico, ma sarà anche importante il contributo degli agricoltori che, con la loro esperienza tramandata da una generazione all'altra, sono la persone in possesso del maggior numero di dati relativi alla natura dei propri terreni, al microclima, alla potenzialità di un campo rispetto all'altro. Questo patrimonio di conoscenze non va trascurato, ma utilizzato per programmare al meglio il futuro delle nostre irrigazioni”.
I CONSORZI IRRIGUI IN PROVINCIA DI CUNEO
18 consorzi di 2° grado 300 diconsorzi 1° grado
L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2015
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L'intervista
Diego Canga Fano "Più risorse per il made in Europe" IL DIRETTORE DELLA COMMISSIONE AGRICOLTURA DELL'UE HA ILLUSTRATO A GRINZANE IL NUOVO BANDO DI PROMOZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI di Paolo Ragazzo
S
i è svolto venerdì 20 marzo al castello di Grinzane Cavour l’incontro organizzato dall’europarlamentare Alberto Cirio con lo spagnolo Diego Canga Fano, direttore della Direzione Generale Agricoltura della Commissione Europea. Uno dei più importanti dirigenti europei è stato eccezionalmente in provincia di Cuneo per illustrare direttamente agli attori dell’agricoltura piemontese (presenti anche i rappresentanti della Confagricoltura di Cuneo), il nuovo Regolamento europeo per la promozione dei prodotti agricoli 2016-2020 che entrerà in vigore dal primo dicembre 2015. Ecco gli aspetti principali illustrati dal direttore Canga Fano. Che cosa prevede il nuovo regolamento n. 1144/2014? “Anzitutto una dotazione finanziaria molto generosa e crescente di anno in anno (si parte con circa 70 milioni di euro per il 2016 per arrivare a 200 milioni nel 2020), ma rispetto al passato interesserà molti più Paesi e, quindi, la concorrenza tra i partecipanti sarà maggiore. Rispetto ai precedenti piani ci sono altre due novità importanti: anzitutto il 70% delle risorse verrà destinata a progetti fuori dai confini Ue e in secondo luogo chi intende partecipare deve mettersi in contatto diretto con l’Ue. Si punta gradualmente a concentrare tutto sull’extra europeo, perché è lì la crescita”. Su quali Paesi è meglio puntare? “L’obiettivo del nuovo regolamento è quello di ‘innovare’, dando ad esempio priorità ad azioni su aree e mercati 'periferici' che ad oggi sono stati meno toccati dall’attività di promozione come Messico e Vietnam su cui l’Europa ad oggi finanzia zero progetti, ma anche di altre zone di Stati Uniti e Cina: tutti vanno a New York, ma nessuno pensa di andare a Dallas, e lo stesso accade in Cina dove si va a Beijing, ma non in altre province più periferiche dove i nostri prodotti
devono ancora essere conosciuti”. Quali sono gli aspetti più importanti da tenere in considerazione nei progetti? “La parola chiave per i progetti sarà ‘multi’: multi-prodotto, ma anche multi-Paese. Non ci saranno punteggi di valutazione, ma criteri. Si punta a potenziare le partnership internazionali e anche quelle tra prodotti da promuovere (verranno privilegiati, quindi, progetti presentati insieme da più nazioni e concentrati non su un solo prodotto, ad esempio il vino, ma su più produzioni d’eccellenza, ad esempio vino e formaggio). La durata del programma sarà triennale e il contributo dell’80% per progetti da 800mila a otto milioni di euro. Il progetto ideale è intorno ai quattro milioni di euro e dovrà essere ambasciatore di “europeità”, non solo di “italianità”. L’art. 6 indica che un programma può essere proposto da: organizzazioni professionali o interprofessionali, stabilite in uno Stato membro e rappresentative del settore o dei settori interessati; organizzazioni professionali o interprofessionali dell’Unione; organizzazioni di produttori o associazioni di organizzazioni di produttori;
organismi del settore agroalimentare il cui obiettivo e la cui attività consistano nel promuovere i prodotti agricoli e nel fornire informazioni sugli stessi, legalmente stabiliti nello Stato membro in questione almeno due anni prima della data dell’invito a presentare. Tra le novità principali introdotte dal regolamento vi è inoltre la possibilità di usare per la prima volta i marchi commerciali, notizia accolta molto favorevolmente dagli operatori che lo chiedevano da tempo. Per quanto riguarda, invece, la lingua da usare, i progetti potranno essere presentati nella propria lingua d’origine, eccetto per la parte di sintesi che dovrà essere in una delle lingue di lavoro europee, quindi inglese, francese o tedesco (nel caso di progetti multi-Paese ogni partner userà per la sua parte la propria lingua nazionale). È bene precisare, infine, che le istruzioni operative saranno pubblicate solo ad ottobre, ma da qui ad allora occorre organizzarsi tra partner, individuando Paesi target. A dicembre il regolamento europeo entrerà in vigore e nel primo trimestre 2016 usciranno i primi bandi.
Lo spagnolo Diego Canga Fano, direttore Commissione Agricoltura dell'UE
10 L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2015
Agricoltura in cifre Aziende agricole in totale a Cuneo
Aziende agricole giovanili <40 anni a Cuneo
40000
6000
2000
39.336 30000
2000
24.847
2010
5.352
5000
-36,8%
20000
2010
4000
-43,8%
3000
3.005
2000
10000 1000
Rimettere i giovani al centro dell'agricoltura ALLARME PER IL RICAMBIO GENERAZIONALE. SENZA FUTURO IL 90% DELLE AZIENDE AGRICOLE CON TITOLARI OVER 55 di Monica Arnaudo
Presidente Anga Cuneo
O
ltre14.000 aziende in meno nella Granda e poco ricambio generazionale. Questi i risultati di un’indagine presentata dal settore Politiche agricole, parchi e foreste della Provincia di Cuneo, che ha incrociato i dati dei censimenti 2000 e 2010 con quelli di Infocamere. Numeri preoccupanti perché riguardano un comparto fondamentale per il Cuneese e non solo dal momento che la Granda produce il 43% del Pil agricolo dell’intera regione. In dieci anni il numero delle imprese agricole in Provincia è diminuito del 36,8% ma ad allarmare sono soprattutto i dati relativi alle aziende under 40: nel censimento 2000 erano 5.352, 3.005 in quello del 2010, un calo del 43,8%. Notizie negative anche sul fronte delle aziende più vecchie, gestite da coltivatori titolari over 55, in questa categoria quasi il 90% (6.478 imprese) non ha un successore. L’allontanamento dei giovani dal mondo rurale ha diverse motivazioni: basso reddito, difficoltà di accesso al cre-
AZIENDE AGRICOLE DI CUNEO DIVISE PER ETÀ NEL 2010
Oltre 65 anni
Meno di 40 anni Meno di 25 anni
29,2%
Da 25 a 29 anni
1%
2%
12,1%
6%
58,7%
3% Da 30 a 34 anni
Da 40 a 65 anni
Da 34 a 39 anni
L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2015
Fonte: Istat - Censimento Generale dell'Agricoltura 2010 – Elaborazione Provincia di Cuneo
Alberto GIORDANO
dito, carenza di servizi nelle aree coltivate, prezzi troppo alti per acquistare o affittare terreni. “Sicuramente c’è una notevole difficoltà del ricambio generazionale, un problema che c’è sempre stato ed è una cosa che va valutata - dice Alberto Giordano, presidente dell’Anga Cuneo -. A mio parere però, negli ultimi anni l’interesse dei
giovani è aumentato, forse anche a causa della crisi negli altri settori. Indubbiamente le difficoltà di rimanere a gestire l’azienda familiare sono tante e oggettive. In anni in cui le rendite delle varie produzioni sono state basse è difficile riuscire a vedere un futuro, soprattutto perché stiamo aspettando ancora le risorse finanziarie del Psr, che non stanno arrivando”. Non va dimenticato però che il ricambio generazionale è uno dei fattori più importanti per garantire il subentro dei giovani nel settore; senza, le aziende rischiano di chiudere o di venire cedute a terzi. “Siamo in un periodo di grandi cambiamenti, la velocità è fondamentale. Per questo – conclude Giordano – è importante che questi finanziamenti arrivino alle aziende in tempo utile e che le istituzioni trovino un’unità di sistema che permetta di semplificare la struttura burocratica e di dare più certezze”.
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Politica agricola comune
Domande al via, tra rinvii e ristrettezze PERMANGONO DUBBI SU CHI VA DEFINITO AGRICOLTORE ATTIVO E SUGLI ACCOPPIATI LATTE. PIÙ CERTEZZE SULLE SUCCESSIONI di Gilberto Manfrin
S
e a livello operativo, giunge (finalmente) un po’ di chiarezza sui modi e i tempi di istituzione delle domande per ottenere i premi della Pac 2015, nel concreto gli agricoltori dovranno fare buon viso a cattivo gioco per quanto contenuto nell’ultima versione del nuovo decreto attuativo della Pac. Intanto le date: l’Ue ha infatti annunciato lo slittamento dei termini per la presentazione delle domande di quest’anno, spostando al 15 giugno la scadenza inizialmente prevista dai regolamenti comunitari al 15 maggio. La proroga darà più tempo alle imprese agricole e ai funzionari per redigere con più calma le domande di aiuto nell’anno della nuova programmazione. È scavando tuttavia nel merito del decreto e nelle quattro circolari attuative con cui Agea lo interpreta che si scorgono i limiti di una riforma che nel complesso non può soddisfare: “Se il testo recepisce infatti alcune, anche importanti, proposte di modifica che aveva avanzato Agrinsieme - fa notare Confagricoltura - in particolare per quanto attiene le dichiarazioni in caso di cessione aziendale e le successioni, restano purtroppo irrisolti numerosi problemi su cui abbiamo più volte espresso le nostre perplessità (agricoltori attivi e premi accoppiati latte, ndr)”. Così, se può bastare, gli imprenditori agricoli dovranno per ora consolarsi con l’arrivo delle attese linee guida che aiuteranno l’organismo pagatore (Arpea), ad adoperarsi per creare i supporti informatici utili alla redazione delle domande. E visti i tempi, non è poca cosa. Le aziende che detengono vacche nutrici a duplice attitudine, se presenti in un allevamento iscritto ai controlli funzionali latte, potranno accedere solo ai premi accoppiati latte
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2015
15 MAGGIO
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15 GIUGNO
Il termine ultimo per presentare le domande per ottenere i premi della Pac 2015 slitta al 15 giugno. Accolta la richiesta italiana presentata a Bruxelles
CLAUSOLE CONTRATTUALI: TARDIVA LA COMUNICAZIONE DEI REQUISITI Tra le novità ‘negative’ per il comparto agricolo contenute del testo del decreto c’è il reinserimento del secondo comma dell’articolo 1 che Agrinsieme aveva proposto di sopprimere perché in contrasto con il DM del novembre scorso, nel quale si rimettono in discussione le intese tra le parti nei casi di cessione aziendale con clausole contrattuali ex artt. 20 e 21 del Reg. n. 639/2014. Il decreto non risolve completamente la vicenda dei titoli per chi attua“pascoli conto terzi” (vedi box a fianco) confermando tra le disposizioni restrittive quelle sulle vacche nutrici a duplice attitudine: se presenti in un allevamento iscritto ai controlli funzionali latte, potranno accedere solo ai premi accoppiati latte ed è loro preclusa la richiesta del premio carni. “Siamo al cospetto di una ristrettezza - sottolineano dal Caa di Confagricoltura Cuneo - in quanto il premio carni è superiore, circa il doppio”. AGRICOLTORE ATTIVO E ACCOPPIATI LATTE: COSÌ NON VA Nessuna scelta migliorativa anche per la definizione di due importanti criticità: la definizione di ‘agricoltore attivo’ e i criteri per l’erogazione dei pagamenti accoppiati latte. In particolare, per quanto riguarda l’agricoltore attivo, pesa la norma che indica che tutte le partite Iva attivate “in campo agricolo” dopo il 1° agosto 2014 dovranno dimostrare di rispettare le condizioni dell’art.13 del Regolamento Ue 639/2014, cioè che l’attività agricola ‘non sia insignificante’. Questa nuova versione modifica in modo significativo i deliberati precedenti e crea pesanti oneri burocratici, perché comporta, per gli agricoltori che ricadono in questa condizione, la verifica dei ricavi agricoli ed extra agricoli. Quanto ai pagamenti accoppiati sul latte, purtroppo è rimasta la disposizione che destinerà i pagamenti solo agli allevamenti iscritti ai libri genealogici e sottoposti ai controlli funzionali, introducendo un’inaccettabile discriminazione in un settore già in grave crisi economica. CONDUZIONI E SUCCESSIONI D’AZIENDA Poche le luci: tra queste, le disposizioni sulla risoluzione dei contenziosi per i casi di incertezza sui titoli di conduzione e quelle sulle successioni d’azienda. In particolare, in caso di morte dell’agricoltore avente diritto alla prima assegnazione dei diritti al pagamento di base, avvenuta successivamente alla data di presentazione della domanda unica 2014 e fino alla data di presentazione della domanda di prima assegnazione dei diritti all’aiuto, gli eredi hanno la facoltà di esigere a proprio nome il numero e il valore dei diritti all’aiuto alle stesse condizioni previste per l’agricoltore che gestiva l’azienda in origine. Nel caso in cui gli eredi non possiedano il requisito di agricoltore in attività, tali diritti all’aiuto possono essere comunque trasferiti mediante clausola contrattuale entro il termine per la presentazione della domanda unica 2015, ovvero assegnati e trasferiti prima della presentazione della domanda unica nell’anno successivo.
La Regione autorizza la guardiania UN SUCCESSO DI CONFAGRICOLTURA CUNEO CHE SI ERA BATTUTA PER DIFENDERE UNA PRATICA USUALE NEGLI ALPEGGI
Allevatore
Margaro
30% 70% Nell’ammettere la guardiania, la Regione ha inserito dei paletti: è stato infatti posto il limite del 30% dei capi adulti di proprietà di altre aziende da portare in alpeggio. Esemplificando, di 100 capi presenti al pascolo, solo 30 potranno essere non di proprietà del margaro.
"U
na vittoria della Confagricoltura Cuneo, che si è battuta nelle sedi preposte per difendere una pratica usuale negli alpeggi del Cuneese, che andava riconosciuta come attività lecita e non a fini speculativi". L'associazione agricola provinciale esprime soddisfazione per la decisione della Regione Piemonte che ha riconosciuto la pratica in deroga della “guardiania”, cioè il pascolamento dei terreni alpini con propri capi e con animali di proprietà altrui. L’uso e il costo degli alpeggi stava infatti causando forti preoccupazioni nei margari storici. La Giunta regionale ha dunque assecondato la prassi, come previsto dal decreto del ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali del 26 febbraio 2015. Nell’ammettere la guardiania, la Regione ha però inserito dei paletti: è stato infatti posto il limite del 30% dei capi adulti di proprietà di altre aziende da portare in alpeggio. Esemplificando, dei 100 capi presenti al pascolo, solo 30 potranno essere non di proprietà del margaro. Inoltre, visto che in Piemonte le aree destinate esclusivamente al pascolo sono di solito poste ad altitudini superiori ai 600 metri sul livello del mare, la stessa deroga viene applicata solo ai terreni classificati a quell’uso che si trovano al di sopra di tale quota. "Concordiamo con la decisione della Regione sulla scelta di inserire dei limiti sull’utilizzo di animali presi in guardia, ma di proprietà di altre aziende sottolineano dalla Confagricoltura -. Ciò per cui ci siamo battuti, ed è quello che abbiamo sostenuto nelle sedi preposte, era che
Sul numero di marzo de L'Agricoltore cuneese Confagricoltura Cuneo aveva evidenziato come la guardiania non dovesse essere considerata 'pascolo terzi', ma pratica lecita in quanto effettuata anche con animali di proprietà su terreni in conduzione.
venisse riconosciuto come a presentare la domanda di aiuto fosse il margaro, che semplicemente, non avendo abbastanza animali di proprietà per ‘coprire’ tutto il suo alpeggio, aveva bisogno di altri capi. Riteniamo che questo non sia un atto speculativo che riconduce alla pratica del pascolo di terzi, ma che l’attività agricola richiesta sia pienamente e correttamente soddisfatta, integrando inoltre il reddito del proprio lavoro in alpe". Sulla vicenda si è espresso anche l’assessore regionale alla Montagna, Alberto Valmaggia: “Probabilmente non è ancora la soluzione definitiva, ma è un primo passo importante che permette di salvaguardare le attività economiche locali e tradizionali. Ridando la montagna ai margari”.
PA S C O L O T E R Z I
Calcoli in attesa dei ricorsi Il decreto attuativo sulla nuova Pac ha inserito uno specifico comma (il numero 7 all’articolo 10) relativamente al problema dei pascoli magri pascolati da terzi, non risolvendo, tuttavia, la questione. In sostanza, il legislatore ha precisato che per il 2014 non si applicano sanzioni e che l’Agea Coordinamento procederà a calcolare provvisoriamente i titoli agli allevatori anche per gli anni successivi, rinviando comunque la fissazione dei titoli alla risoluzione dei contenziosi pendenti. Nel dettaglio, visto che l’assegnazione titoli 2015 alle aziende facenti domanda viene stabilito sul pagato 2014, ma considerato che c’è una sentenza del Tar che decreta che le superfici dichiarate come pascolate da terzi nella domanda unica 2014 non sono considerabili ai fini del percepimento degli aiuti, queste aziende non potrebbero nemmeno avere l’assegnazione di nuovi titoli. L'Organismo di coordinamento (Agea) tuttavia, nelle more dei contenziosi pendenti, procederà comunque con l’assegnazione dei titoli sulla base dell’ipotetico pagabile nel 2014, in attesa di vedere come si risolveranno i ricorsi presentati dopo la sentenza del Tar del Lazio che ha vietato, nei fatti, il pascolo di terzi.
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Selvicoltura
1.300.000 m3
25% SOLO IL
Più di un milione di metri cubi di legname: è questa, secondo le stime, la quantità potenzialmente tagliabile ogni anno in Piemonte. Solo il 25%, però, risulta realmente tagliato
Così si preservano i nostri boschi A ROBILANTE CONVEGNO SUL RISPETTO DELLA FILIERA DEL LEGNO. ALLASIA: "RISCHI PER CHI NON CONOSCE LE REGOLE" di Gilberto Manfrin
Enrico ALLASIA Presidente sezione Risorse Boschive e Pioppicoltura Confagricoltura Piemonte
I
l 3 marzo 2013 è entrato in vigore il Regolamento (UE) n. 995/2010, noto anche come “Regolamento sulla Dovuta Diligenza (o Due Diligence)” che stabilisce gli obblighi per i soggetti che introducono e/o commercializzano legno e prodotti da esso derivati sul mercato europeo e che mira a contrastare il commercio di legname di provenienza illegale, proibendone l’immissione (ovvero la prima messa a disposizione) e commercializzazione sul mercato. Per fornire utili chiarimenti e informazioni agli operatori forestali, lo scorso 26 marzo presso la sede della Comunità Montana Alpi del Mare, a Robilante, si è svolto un convegno alla presenza dei responsabili del settore Foreste della Regione Piemonte. Ha preso parte all’incontro anche il presidente della sezione Risorse boschive e Pioppicoltura di Confagricoltura Piemonte, Enrico Allasia: “Il Regolamento per gli operatori forestali ha subito diverse modifiche negli ultimi tempi e spesso i nostri associati non conoscono i rischi che corrono nel taglio e nella gestione dei boschi. Mentre per il commerciante il Regolamento ha un impatto limitato, che consiste essenzialmente nel conservare le informazioni di base sull’acquisto e vendita del legno e dei
prodotti da esso derivati al fine di garantirne la tracciabilità, la maggior parte delle prescrizioni previste riguardano l’operatore, cioè chi immette per primo il materiale nel circuito. Questi deve dotarsi di un Sistema di Dovuta Diligenza basato sul reperimento delle informazioni sui materiali legnosi che intende immettere sul mercato, sulla valutazione del rischio di una loro provenienza illegale e, qualora necessario, sul ricorso ad una serie di misure per attenuarlo”. Con il Decreto legislativo 178/2014 sono state anche definite le sanzioni, in vigore dal 25 dicembre 2014, per chi non rispetta gli obblighi previsti dal Regolamento: “Il punto è proprio questo - prosegue Allasia -. Se io operatore decido di tagliare della legna, che decido in un secondo momento di vendere ad un privato, devo sapere a quali
è stato tagliato rischi vado incontro se non sono in grado di dimostrare l’effettiva provenienza del legno”. Un dato certifica come, ancora oggi, a distanza di oltre due anni dall’entrata in vigore della norma, il materiale legnoso che circola nel solo Piemonte non sia perfettamente tracciato: nella nostra regione, infatti, secondo i dati forniti dai funzionari del settore Foreste, esistono un milione e 300mila metri cubi di materiale legnoso potenzialmente tagliabile ogni anno, ma risulta che solo il 25% di questi sia stato tagliato e quindi tracciato: ”Questo per dire - conclude Simone Monge tecnico di Confagricoltura Cuneo - che è soprattutto responsabilità dell’operatore intraprendere tutte le misure ragionevolmente possibili e a sua disposizione per essere in grado di dimostrare la conformità al Regolamento stesso ed impedire l’introduzione nel mercato di legno e derivati di provenienza illegale”. Sui temi e i campi di applicazione della normativa, la Confagricoltura di Cuneo proverà ad organizzare nei prossimi mesi un incontro con i responsabili del settore Foreste della Regione che hanno seguito l’iter di applicazione del Regolamento.
Valerio Motta Fre, funzionario del settore Politiche Forestali della Regione Piemonte, illustra gli ambiti di applicazione del Regolamento 995/2010 noto come Due Diligence
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INSERTO TECNICO
N. 04 • 2015
NOTIZIE SEMPRE AGGIORNATE E APPROFONDIMENTI SU WWW.CONFAGRICOLTURACUNEO.IT O SU WWW.FACEBOOK.COM/CONFAGRICOLTURACUNEO
FEASR
Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111.1 sottoazione B Informazione nel settore agricolo
Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l'Europa investe nelle zone rurali
TRATTORI: PROROGATO AL 31/12/2015 L'OBBLIGO DELL'ABILITAZIONE
È
stato prorogato al 31 dicembre 2015 il termine per l'entrata in vigore dell'obbligo dell'abilitazione all'uso delle macchine agricole. Il rinvio per l'ottenimento del 'Patentino' si riferisce alle attrezzature utilizzate dai lavoratori del settore agricolo o forestale: piattaforme di lavoro mobili elevabili, gru a torre, gru mobile, gru per autocarro, carrelli elevatori semoventi con conducenti a bordo, trattori agricoli o forestali, macchine movimento terra. Per i lavoratori in possesso di due anni di esperienza questa deve essere posseduta al 31 dicembre 2015, ma il conseguente corso di aggiornamento deve essere effettuato entro 5 anni dalla
data di pubblicazione dell'Accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2012, quindi entro il 13 marzo 2017. I lavoratori già incaricati all'uso delle attrezzature alla data del 31 dicembre 2015, che non hanno l'esperienza biennale e non hanno già svolto specifici corsi di formazione, devono effettuare il corso base teorico pratico entro il 31 dicembre 2017. Agli addetti in possesso di formazione sono riconosciuti i corsi di formazione, ma è necessaria l'integrazione con il modulo di aggiornamento (4 ore) entro 24 mesi dall'entrata in vigore (31 dicembre 2017). Per l'effettuazione del corso di aggiornamento è riconosciuta la possibilità che le 3 ore relative agli argomenti dei moduli pratici possano essere effettuate anche in aula con un numero di partecipanti al corso non superiore a 24 unità. L'abilitazione si applica anche nel caso di utilizzo saltuario o occasionale delle attrezzature. Per informazioni sui corsi rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
NUOVE SCADENZE PER I LAVORATORI DEL SETTORE AGRICOLO O FORESTALE Caso
Adempimento
Scadenza
Operatori addetti all’uso delle attrezzature dopo 31/12/2015
Conseguimento abilitazione
Prima di incaricare il lavoratore all’uso delle attrezzature
Operatori già incaricati dell’uso delle attrezzature alla data del 31/12/2015
Conseguimento abilitazione
Entro 31/12/2017
Operatori già formati (corsi di tipo a) alla data del 31/12/2015
Corso di aggiornamento
Entro 31/12/2020
Operatori già formati (corsi di tipo b) alla data del 31/12/2015
Corso di aggiornamento
Entro 31/12/2017
Operatori già formati (corsi di tipo c) alla data del 31/12/2015
Corso di aggiornamento + Verifica apprendimento
Entro 31/12/2017
Tutti gli operatori
Corso di aggiornamento
Ogni 5 anni
Lavoratori agricoli esperienza biennale
Corso di aggiornamento
Entro il 13/03/2017
INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2015
I
MODELLO 730/2015
I
n vista della scadenza per la denuncia dei redditi 2014 la Confagricoltura di Cuneo invita i contribuenti a presentarsi presso gli uffici dell’organizzazione agricola entro il 15 maggio 2015 per la stesura e la preparazione della dichiarazione.
NOVITÀ 2015 - MODELLO 730 Dichiarazione precompilata L'Agenzia delle Entrate mette a disposizione la dichiarazione precompilata comprensiva di alcuni dati che andranno verificati ed eventualmente integrati (spese mediche, spese di istruzione e altri oneri detraibili o deducibili). "Gli uffici - dichiara Tommaso Bossi del Caf di Confagricoltura Cuneo - saranno a disposizione per acquisire i dati della dichiarazione precompilata al fine di effettuare i dovuti controlli per fruire di tutte le agevolazioni fiscali previste dalla normativa vigente. È sufficiente compilare il modello di delega e consegnaro unitamente al documento di identità".
CHI PUÒ UTILIZZARLO Possono utilizzare il Mod. 730 i contribuenti che nel 2014 sono stati: • lavoratori dipendenti o pensionati; • soggetti che percepiscono redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente (quali il trattamento di integrazione salariale, l'indennità di mobilità, ecc.); • soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e di piccola pesca; • soggetti impegnati in lavori socialmente utili; • soggetti con contratto di lavoro a tempo determinato per un periodo inferiore all'anno; • soggetti con redditi definiti redditi di collaborazione coordinata e continuativa. Anche i soggetti che devono presentare la dichiarazione per conto delle persone incapaci, compresi i minori, possono utilizare il Mod. 730, se per questi contribuenti ricorrono le condizioni sopra indicate.
I REDDITI CHE POSSONO ESSERE DICHIARATI CON IL 730 Il Mod. 730 può essere utilizzato per dichiarare le seguenti tipologie di reddito, possedute nel 2014: • redditi di lavoro dipendente, • redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, • redditi dei terreni e dei fabbricati, • redditi di capitale, • redditi di lavoro autonomo per i cui non è richiesta partita IVA, • alcuni redditi diversi e redditi assoggettabili a tassazione separata.
COME SI PRESENTA Chi si rivolge al CAF Confagricoltura Pensionati srl può consegnare il modello già compilato oppure chiedere assistenza per la compilazione. Nel caso in cui la dichiarazione viene presentata al CAF debitamente compilata con allegate fotocopie della relativa documentazione, nessun compenso è dovuto. In ogni caso il contribuente deve esibire al CAF la documentazione necessaria per permettere la verifica della conformità dei dati esposti nella dichiarazione. Per quanto riguarda
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gli oneri, deve essere esibita la documentazione idonea a consentire la verifica del diritto al riconoscimento degli stessi nei limiti e alle condizioni previsti dalla normativa vigente.
DOCUMENTAZIONE NECESSARIA • atto di acquisto e di stipula del mutuo, parcelle notarili per acquisto dell’abitazione principale anche se relativi ad anni antecedenti il 2014; • codice fiscale di: contribuente, coniuge e famigliari a carico; • CUD 2015 di lavoro o pensione anno 2014; • assegni periodici corrisposti al coniuge; • copia Mod. 730 o UNICO anno precedente; • atti notarili relativi a vendite e/o acquisti di terreni o fabbricati anno 2014; • contratti di affitto per fabbricati locati e relativi estremi di registrazione; • spese mediche datate anno 2014; • scontrini fiscali farmacie solo con codice fiscale del contribuente natura e quantità del farmaco acquistato datati 2014; • rate mutui su fabbricati pagati nel 2014; • ricevute di pagamento interessi passivi per mutui agrari anno 2014; • ricevute di versamento premi assicurazione sulla vita o contro infortuni anno 2014; • ricevute di pagamento contributi previdenziali ed assistenziali, e i versamenti dei contributi per previdenza complementare; • mod. RAD per coloro che possiedono azioni (dividendi), e che non hanno optato per la ritenuta alla fonte; • certificazioni relative a collaborazioni o gettoni di presenze anno 2014; • eventuale certificazione Inail per indennità temporanea (infortunio) o Cassa Edile anno 2014; • fatture o ricevute per spese funebri, veterinarie, istruzione, attività sportive praticate dai ragazzi e contributi volontari a favore di Istituzioni Religiose o Paesi in via di sviluppo, ONLUS, ONG sostenute nell’anno 2014; • ricevuta versamento Polizza RC auto anno 2014 (quota SSN), • attestati di versamento contributi previdenziali ed assistenziali versati per gli addetti ai servizi domestici ed all’assistenza personale o familiare anno 2014 (badanti, colf); • attestati di versamento degli acconti d'imposta (Md. F24) eseguiti direttamente dal contribuente anno 2014; • per le spese sostenute per il recupero del patrimonio edilizio: ricevute dei bonifici bancari, quietanze di pagamento degli oneri di urbanizzazione, attestati di versamento delle ritenute operate dal condominio sui compensi dei professionisti, nonché le quietanze rilasciate dal condominio attestante il pagamento delle spese imputate al singolo condomino; • ricevuta postale della raccomandata con la quale è stata trasmessa al Centro Servizio delle Imposte Dirette e Indirette competente la comunicazione della data di inizio lavori limitatamente ai lavori iniziati prima del 14 maggio 2011; • calcolo IMU dovuta per il 2013, se non effettuato presso gli uffici Confagricoltura. Alla dichiarazione deve essere allegata copia della documentazione, che dovrà essere conservata in originale dal contribuente per tutto il periodo entro il quale l'amministrazione ha facoltà di richiederla e cioè, per la dichiarazione di quest'anno, fino al 31 dicembre 2020. Il contribuente deve, inoltre, presentare al CAF la scheda per la scelta dell'8 per mille e del 5 per mille (Mod. 730-1), anche se non espressa la scelta.
INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2015
PAN: CONTROLLI OBBLIGATORI SULLE IRRORATRICI
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n relazione al nuovo Piano d'Azione Nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN) che prevede l'obbligo della verifica funzionale delle macchine per la distribuzione di prodotti fitosanitari/diserbi, il Ministero delle politiche agricole ha emanato un decreto che aggiorna l'elenco delle attrezzature per uso professionale in ambito agricolo da sottoporre alla verifica e individua le diverse scadenze per il controllo. "Ne diamo doverosa informazione - commenta Confagricoltura Cuneo - ma riteniamo il sistema un'altra inutile incombenza ai danni delle aziende e speriamo in una sua modifica". CLASSIFICAZIONE DELLE ATTREZZATURE Il decreto considera attrezzature utilizzate per la distribuzione di prodotti fitosanitari le seguenti: • macchine irroratrici per la distribuzione di colture a sviluppo verticale (es. trattamenti su colture arboree): irroratrici aereo-assistite; a polverizzazione per pressione senza ventilatore; scavallanti; a tunnel con e senza sistema di recupero; dispositivi di distribuzione a lunga gittata e con ugelli a movimento oscillatorio automatico; cannoni; • macchine irroratrici per la distribuzione su colture a sviluppo orizzontale (es. diservo colture erbacee): irroratrici a polverizzazione per pressione, pneumatica e centrifuga con o senza manica d'aria con barre di distribuzione con larghezza di lavoro superiore a tre metri; a calate; per il trattamento localizzato del sottofila delle olture arboree non dotate di schermatura; abbinate a macchine operatrici che distribuiscono la miscela in forma localizzata con larghezza della banda trattata superiore ai 3 metri; cannoni; dispositivi di distribuzione a lunga gittata orizzontale con ugelli a movimento oscillatorio automatico; • macchine irroratrici impiegate per i trattamenti fitosanitari alle colture protette: irroratrici fisse o componenti di impianti fissi all'interno delle serre (barre carrellate); portate dall'operatore; mobili quali canoni o con barra di distribuzione anche di lunghezza inferiore ai 3 metri oppure aereo-assistite a polverizzazione per pressione, pneumatica o centrifuga; • altre macchine irroratrici: montate su treni, spalleggiate a motore, con ventilatore. SCADENZE PER I CONTROLLI Le attrezzature devono essere sottoposte a controlli funzionali periodici di cui il primo entro il 26 novembre 2016. L'intervallo tra le verifiche non deve superare i cinque anni fino al 31 dicembre 2020 e i tre anni per i macchinari controllati successivamente a tale data.
TENUTA TELEMATICA DEI REGISTRI SETTORE VITIVINICOLO
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l Ministero delle Politiche agricole ha predisposto il decreto attuativo delle disposizioni sulla Dematerializzazione dei registri vitivinicoli e le relative modalità semplificate. Il registro telematico è compilato nell'ambito dei servizi del Sistema infomativo agricolo nazionale (Sian) ed è tenuto per ogni stabilimento e deposito. Sono soggetti obbligati coloro che detengono un prodotto vitivinicolo o dell’aceto di vino per l’attività imprenditoriale o commerciale. Non sono soggetti all’obbligo i titolari di stabilimenti di capacità inferiore a 50 hl che vendono direttamente il prodotto o hanno attività di ristorazione, i viticoltori non vinificatori o che vinificano uve proprie ma senza imbottigliare, i commercianti all’ingrosso, i rivenditori al minuto di piccoli quantitativi consumati sul posto, coloro che detengono i prodotti solo per utilizzo come ingredienti, gli spedizionieri, i soggetti che effettuano attività di ricerca e sperimentazione e i soggetti che detengono solo vini confezionati e/o elaborati da terzi. I termini di registrazione prevedono, con le dovute specifiche, 1 giorno per le entrate e 3 giorni per le uscite salvo che per i soggetti che si avvalgono di una contabilità computerizzata e per le aziende che producono meno di 1.000 hl per cui la registrazione è prevista entro 30 giorni. È previsto un periodo sperimentale fino al 31 dicembre 2015, a partire dal 1° gennaio 2016 la tenuta telematica del registro dovrebbe essere obbligatoria. Dal 1° agosto le aziende che lo vorranno potranno tenere attivo anche solo il telematico. La tenuta del registro può essere delegata agli uffici di Confagricoltura.
VARIAZIONI DI IDONEITÀ PER I VINI A DENOMINAZIONE DI ORIGINE Dal 18 marzo è possibile effettuare la presentazione delle pratiche per la variazione di idoneità dei vigneti iscritti allo schedario viticolo. Le pratiche si possono presentare tramite il CAA entro e non oltre la data del 30 giugno. Si ricorda inoltre che la stessa procedura è valevole per l’iscrizione della Menzione Vigna all’elenco positivo regionale. Per ulteriori informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
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III
DICHIARAZIONE AMBIENTALE MUD 2014 ENTRO IL 30 APRILE
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l Mud 2015, con scadenza per l'invio fissata al 30 aprile 2015, introduce alcune novità nella gestione dei rifiuti e nelle comunicazioni da effettuare. Il nuovo Modello unico di dichiarazione ambientale, approvato con D.P.C.M. 17 dicembre 2014 (S.O. n. 97 alla Gazzetta Ufficiale n. 299 del 27 dicembre 2014), introduce, alcune novità per i produttore di rifiuti: - la possibilità di indicare altri stati fisici oltre a quelli previsti; - l’obbligo di distinguere tra i rifiuti in deposito temporaneo quelli in attesa di essere avviati a recupero da quelli destinati allo smaltimento; - la possibilità di indicare, nel modulo RE, i rifiuti prodotti da cantieri temporanei e mobili anche di bonifica. CHI DEVE PRESENTARE IL MUD a) i produttori iniziali che producono rifiuti pericolosi a prescindere dal numero di dipendenti; b) i produttori iniziali che producono rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali, da lavorazioni artigianali e da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento dei fumi, con più di 10 dipendenti; c) chi effettua a titolo professionale attività di raccolta, gestione, trasporto di rifiuti pericolosi e non pericolosi. Sono esclusi i produttori iniziali di rifiuti non pericolosi in quantità non eccedenti trenta chilogrammi o trenta litri al giorno, che effettuano esclusivamente operazioni di trasporto dei propri rifiuti, a condizione che tali operazioni costituiscano parte integrante e accessoria dell'organizzazione dell'impresa dalla quale i rifiuti sono prodotti (art. 212 comma 8 del D.Lgs 152/2006). Possono presentare la Comunicazione semplificata i produttori iniziali che nella propria unità locale producono, non più di 7 rifiuti per i quali sono tenuti a presentare la dichiarazione che, per ogni rifiuto, utilizzano non più di 3 trasportatori e 3 destinatari finali. Il MUD 2015 va compilato con i dati riferiti all’anno 2014 e inviato entro il 30 aprile 2015 alla Camera di Commercio competente (dove è operativa la sede operativa e non la sede legale) per via telematica Solo la Comunicazione semplificata può essere inviata su modulistica cartacea tramite posta.della procedura di cui all’art. 7 della Legge n. 604/1966, come modificato dal comma 40 dell’art. 1 Legge 92/2012. Per informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
MODIFICA DISCIPLINARI DI PRODUZIONE DI ASTI E ROERO
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pprovate due modifiche ai Disciplinari di produzione dell'Asti e Moscato d'Asti e a quello del Roero e Roero Arneis. Per quanto riguarda l’Asti e Moscato d’Asti le variazioni sono le seguenti: • Moscato d'Asti sottozona Canelli. Variazione dell’art. 3: viene inserito il Comune di Bubbio. • Moscato d'Asti. Variazione dell’art. 6: per la tipologia Moscato d’Asti aumento della sovrapressione da 2 a 2,5 bar. • Asti. Variazione dell’art. 7 comma 5 bis :con il proponimento di assicurare alla denominazione un imprescindibile legame con il territorio di provenienza, per la tipologia spumanti diventa obbligatorio riportare l’indicazione del “produttore/ elaboratore" nello stesso campo visivo in cui figurano tutte le indicazioni obbligatorie. Inoltre qualora venga riportata l’indicazione o il marchio del venditore/distributore si rende obbligatoria la scritta, nello stesso campo visivo, del produttore/ elaboratore unitamente all’indirizzo (comune). Dimensioni dei caratteri del produttore/elaboratore e l’indirizzo devono figurare chiaramente visibili e di dimensioni non inferiori al 50% di quelli utilizzati per la scritta della denominazione “Asti". Variazione dell’art. 8 per l’Asti rimane il divieto di impiegare bottiglie da 750 ml. con peso inferiore a 630 gr. Nel caso in cui si adoperino bottiglie con una quantità di vetro riciclato non inferiore all’85% del peso totale tale limite può diminuire sino a 600 gr. Per quanto riguarda il disciplinare del Roero e Roero Arneis è stata aggiunta la possibilità di confezionare la bottiglia da 1 litro. Per ulteriori informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
LA REGIONE SBLOCCA LA RISERVA DOCG ASTI - VEMDEMMIA 2014
Dopo il parere favorevole espresso anche da Confagricoltura Piemonte, CIA Piemonte e Confcooperative con nota del 26 marzo 2015, la Regione Piemonte, con deteminazione n.188 del 30 marzo 2015, consente che gli otto quintali per ettaro di Docg Asti vendemmia 2014, bloccati come riserva vendemmiale, possano essere totalmente sbloccati e utilizzati con destinazione Docg Asti. Per ulteriori informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
IV
INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 03 • APRILE 2015
AUMENTATI I PRODOTTI AGRICOLI SOGGETTI A TASSAZIONE CATASTALE
Con il Decreto 13 febbraio 2015 del Ministero dell’Economia e delle Finanze, su proposta del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 62 del 16 marzo 2015, è stata modificata la tabella allegata al precedente D.M. 17/06/2011 relativa all’elenco dei beni derivanti dallo svolgimento delle attività agricole connesse soggette a tassazione sulla base del reddito agrario. Con il provvedimento, in accoglimento delle richieste confederali sono state aggiunte le seguenti voci: 1) Produzione di paste alimentari fresche e secche (ex 10.73.0); 2) Produzione di sciroppi di frutta (ex 10.81.0); 3) Manipolazione dei prodotti derivanti dalla silvicoltura di cui alle classi 02.10.0-02.20.0, comprendenti la segagione e la riduzione in tondelli, tavole, travi ed altri prodotti similari compresi i sottoprodotti, i semilavorati e gli scarti di segagione delle piante. Le nuove disposizioni hanno effetto dal periodo d’imposta 2014. Per ulteriori informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
Vitivinicoltura
Con il Testo Unico meno burocrazia
Mario VIAZZI Direttore Confagricoltura Cuneo - zona di Alba
PRESENTATE AL VINITALY LE PROPOSTE PER SEMPLIFICARE IL SETTORE. CONFAGRICOLTURA CHIEDE UN'ACCELERAZIONE di Monica Arnaudo
I
l Vinitaly, salone internazionale del vino e dei distillati che si è tenuto a Verona dal 22 al 25 marzo, è stata l’occasione per presentare il nuovo disegno di legge sulla semplificazione in materia di vino e prodotti vitivinicoli. Ben 81 articoli che riassumono una parola chiave: semplificazione. Il testo riordina il frammentario quadro normativo che disciplina l’attività nel settore del vino nazionale. L’obiettivo è dimezzare la burocrazia per le imprese, riducendo i costi per i produttori. Al centro del provvedimento c'è l’istituzione del Registro Unico dei controlli, l’armonizzazione di molti adempimenti previsti in vigna e in cantina e l’introduzione, sotto il profilo sanzionatorio, degli istituti della diffida e del ravvedimento operoso. Il disegno di legge introduce anche la definizione legale di “vitigno autoctono” e inserisce la possibilità per i vini Igt di dotarsi volontariamente di sistemi di tracciabilità. Importanti novità sono previste anche nel campo della lotta alla contraffazione con normative volte a difendere le eccellenze, in Italia e nel mondo e stimolare la competitività. La proposta include anche un’implementazione delle procedure informatiche e Sian (Sistema informativo agricolo internazionale - vedi misure previste nell'Inserto tecnico a pagina III) e innovazioni di produzione ed etichettatura. “La semplificazione è l’obiettivo a cui puntiamo tutti - commenta Mario Viazzi, direttore di Confagricoltura zona di Alba -, ma bisogna tenere conto che la crescita dei nostri vini è anche dovuta ai controlli. La Regione dovrebbe trovare la strada giusta per far sì che l’impegno che mettiamo nei controlli e nella burocrazia possa diventare un elemento qualificante per il nostro prodotto, una garanzia di maggiore sicurezza al consumatore”. Il Testo Unico, a cui si è arrivati dopo mesi di confronto tra le varie sigle della filiera vitivinicola nazionale e che ha visto la Confagricoltura in prima linea, inizia adesso il suo iter parlamentare che dovrebbe porta-
re, si spera entro l’Expo, all’approvazione definitiva. “Ci auspichiamo che il Parlamento lavori ora il più velocemente possibile - ha detto Mario Guidi, presidente di Confagricoltura - perché il mondo del vino attende il varo di questo testo”. Proprio di Testo Unico è stato uno dei principali argomenti al centro del dibattito “Gli scenari di una filiera: il futuro del vino
fra sostenibilità e nuove sfide globali” che si è svolto nell'ambito del Vinitaly promosso dalla filiera vitivinicola italiana, rappresentata da Confagricoltura, Cia, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Unione Italiana Vini, Federdoc e Assoenologi. Il messaggio è stato univoco: il testo arrivi presto all'approvazione, per offrire alle imprese un nuovo quadro normativo, capace di stimolare la competitività, offrire maggiori garanzie in termini di tracciabilità dei prodotti, a vantaggio di produttori e consumatori.
AZIENDE CUNEESI A VERONA
Il Vinitaly 2015 fa il 'pieno' di ottimismo Diverse decine di imprese aderenti a Confagricoltura Cuneo hanno preso parte anche quest’anno al Vinitaly di Verona. Un’edizione da record che ha visto la presenza di 4000 espositori provenienti da 24 paesi. Tra produttori ed esportatori sembra essere tornato l’ottimismo. “Abbiamo notato una grande vitalità - commenta Alessandro Bottallo, tecnico Confagricoltura zona Alba - con molta presenza di pubblico e un clima fiducioso da parte degli espositori che ci hanno confermato tutti una tendenza alla crescita nell’interesse e negli scambi. Ultimamente per il settore è un momento di crescita; l’euforia del mercato del vino, in particolare italiano, è legata soprattutto alla qualità delle produzioni che sono migliorate nel tempo, ma anche alle politiche di promozione portate avanti dall’Unione Europea con il Comitato Nazionale Vini e dalla Regione che, unite alle capacità imprenditoriali dei produttori, veri ambasciatori del nostro territorio, sono state fondamentali per la ripresa”. Al Salone si è discusso, di concerto con le altre organizzazioni della filiera, dei temi fondamentali per il settore: dal sistema di autorizzazione degli impianti vitati, alle esigenze di investimento e alle azioni di marketing da intraprendere per incentivare occupazione, reddito e valorizzazione. Ribadito da più fronti il ruolo fondamentale giocato della promozione che ha permesso di attrarre l’interesse di nuovi mercati. Un segnale nettamente positivo arriva dai paesi extra europei: “È interessante vedere affacciarsi nuove realtà - dice Gianluca Demaria, presidente della sezione vini rossi di Confagricoltura Cuneo -. L’interesse dei mercati storici-tradizionali è sempre alto, ma c’è un forte interesse da parte delle repubbliche baltiche e dell’Asia che fa ben sperare per l’export”. “Grandi l’interesse e la curiosità da parte del pubblico, con moltissima gente che è venuta a visitare i nostri stand – spiega Renato Negro, presidente della sezione vini bianchi di Confagricoltura Cuneo - Personalmente ho notato meno afflusso di asiatici, ma traspare una cauta soddisfazione tra i produttori che hanno partecipato al Salone”.
Anche quest'anno l'evento ha visto la presenza di numerose aziende della Granda
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Latte M U LT E
Via libera alla rateizzazione Via libera formale degli Stati membri alla rateizzazione delle multe per lo sforamento delle quote latte agli allevatori per l'ultimo anno, 2014/2015, per un massimo di tre anni e senza interessi. La proposta era arrivata nel febbraio scorso dal commissario europeo all'agricoltura, Phil Hogan, per rispondere alle preoccupazioni presentate dagli Stati membri, fra cui l'Italia. “Bene che si conceda alle aziende, per quest’ultima campagna, di poter accedere ad una rateizzazione delle eventuali future multe -in un momento molto difficile per le finanze dei produttori nazionali - ha commentato Luigi Barbieri, presidente della Federazione Nazionale di Prodotto Lattiero Casearia di Confagricoltura -. Ora il ministro faccia il dovuto passo per chiudere definitivamente i ‘conti’ pregressi su una vicenda che si è trascinata per troppo tempo”.
Dal 1° aprile è finito il sistema delle quote latte
Quali scenari con la fine delle quote? L'AUSPICIO DELLA CONFAGRICOLTURA È CHE SI TROVI UN VALIDO SISTEMA DI MONITORAGGIO DELLA PRODUZIONE di Gilberto Manfrin
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al primo aprile 2015 non esistono più le quote latte che, soprattutto in Italia, hanno creato notevoli polemiche e tensioni nel mondo allevatoriale. Il sistema dei tetti di produzione è stato introdotto nel 1984 per evitare l’eccessiva presenza di latte così da salvaguardarne il prezzo, ma i risultati sono stati diversi
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dall’intento iniziale di questa politica di gestione. Ora si cambia, e molti sono gli interrogativi che si pongono con la liberalizzazione della produzione lattiera e su quali contraccolpi si avranno nel comparto. "Il nostro auspicio - afferma Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo -, è che si trovi un sistema di monitoraggio
Zootecnia della produzione che regoli e controlli i flussi di mercato, altrimenti il rischio è quello di danneggiare gravemente gli allevatori italiani e non solo. La nostra associazione è da tempo al lavoro per cercare una valida alternativa. L’Italia, inoltre, è tra i Paesi con il maggior numero di formaggi DOP, dobbiamo quindi incentivare la crescita di questi prodotti, sia nel numero che nel loro consumo, in quanto è proprio in quei formaggi che il nostro latte di altissima qualità riesce ad essere valorizzato al meglio, con adeguate quotazioni per chi lo produce”. Per Giampiero Degiovanni, presidente sezione Lattiero casearia della Confagricoltura di Cuneo, sarà un bel salto nel buio: "Ora sarà importante trovare un nuovo modo di monitorare la produzione per creare un giusto equilibrio di mercato. Ritengo che si potranno fronteggiare le difficoltà del prossimo futuro puntando sulla qualità, sui formaggi di alto valore aggiunto e DOP, che necessitano di un significativo quantitativo di latte e che permetteranno la crescita del nostro giro d’affari".
Russia: servono aiuti a carne e latte CONFAGRICOLTURA CUNEO CHIEDE MISURE URGENTI ANCHE PER ALTRI SETTORI COLPITI OLTRE ALLA FRUTTA di Enzio Isaia
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onfagricoltura Cuneo plaude all’iniziativa di Agrinsieme e delle organizzazioni di Francia e Spagna di richiedere ai ministri dei tre principali Paesi produttori l’ampliamento urgente delle misure eccezionali per gli ortofrutticoli a seguito dell’embargo in Russia, ma si attiverà nelle sedi opportune chiedendo di allargarle anche ad altri prodotti, come latte e carne. Le organizzazioni riunite in Agrinsieme hanno sottoscritto una lettera congiunta, siglata anche dalle organizzazioni di rappresentanza della filiera ortofrutticola di Francia e Spagna, indirizzata ai tre ministri dell’Agricoltura, Martina, Le Foll e Tejerina, per chiedere un intervento urgente volto ad adeguare le misure eccezionali previste dai
regolamenti comunitari per gli ortofrutticoli a seguito dell’embargo russo. Le organizzazioni hanno così deciso di richiamare l’attenzione dei ministri sulle turbative di mercato che stanno subendo le produzioni ortofrutticole, come conseguenza delle mancate esportazioni europee che non possono più essere dirette in Russia. “L’iniziativa è positiva – commenta Alberto Brugiafreddo, presidente della sezione Bovini da Carne di Confagricoltura Cuneo -, ma riteniamo che non solo la frutta sia colpita gravemente da questa situazione; anche altri prodotti fondamentali del ‘made in Italy’ e centrali nell’economia primaria della nostra provincia hanno bisogno di adeguati sostegni”.
COSMAN
Assemblee parziali e generale RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. Il Consorzio Smaltimento Rifiuti di Origine Animale (CO.SM.AN.) comunica che sono convocate: A) Le Assemblee Parziali dei Consorziati con i seguenti punti all’Ordine del Giorno: 1) Discussione materie oggetto dell'Assemblea Generale; 2) Nomina dei delegati partecipanti all'Assemblea Generale. Ai sensi dell’art. 10 dello Statuto ogni consorziato ha diritto ad un voto e può farsi rappresentare con delega scritta da altro consorziato o da un famigliare convivente. Ogni consorziato può rappresentare al massimo altri due consorziati. La delega deve essere accompagnata da fotocopia della carta d’identità del delegante e riportare chiaramente i dati identificativi del delegato. Per i consorziati della provincia di Cuneo l’assemblea Parziale avrà luogo: mercoledì 22 aprile 2015, (alle ore 14 in prima convocazione) ed occorrendo in seconda convocazione alle ore 15, a Fossano, presso il Salone “Brut e Bon”, area Foro Boario. B) L’Assemblea Generale Ordinaria dei delegati eletti nelle Assemblee Parziali con il seguente punto all’Ordine del Giorno: 1) Approvazione Bilancio Consuntivo 2014, della Relazione del CdA e del Collegio Sindacale; 2) Approvazione del Bilancio Preventivo 2015 e della Relazione Previsionale 2015; 3) Approvazione del Regolamento Consortile; 4) Varie ed eventuali. L’Assemblea Generale Ordinaria è convocata in prima convocazione per mercoledì 29 aprile 2015 alle ore 9 presso la sede del Consorzio ed occorrendo in seconda convocazione giovedì 30 aprile 2015, alle 10, presso la sede del Consorzio in Corso Stati Uniti, 21 - Palazzo della Regione - Torino.
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Confagricoltura news
Aziende a studiare i prodotti emiliani DECINE DI AGRICOLTORI CUNEESI HANNO VISITATO REALTÀ PRODUTTIVE DELLE PROVINCE DI PARMA E MODENA
L’
Emilia Romagna, terra di eccellenze agroalimentari, è stata la cornice del viaggio-studio di Confagricoltura Cuneo che si è svolto giovedì 19 e venerdì 20 marzo. Zootecnia, vitivinicoltura e frutticoltura sono state al centro dell’iniziativa, alla quale hanno partecipato un nutrito gruppo di agricoltori della Granda. L’iniziativa è stata organizzata nell’ambito della misura 114 (utilizzo dei servizi di consulenza in agricoltura) del Psr 2007/2013 come attività a indirizzo di marketing e assistenza, volta a migliorare la collocazione dei prodotti agricoli e all’innovazione tecnologica. Soddisfatti gli organizzatori: “Sono state due giornate ricche di spunti e aspetti in-
teressanti – commenta il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio – che, continuando il percorso intrapreso dall’associazione nel campo della formazione, hanno permesso agli imprenditori di scambiare esperienze e confrontarsi di persona con alcune realtà emiliane che rappresentano l’eccellenza nel mondo dell’agroalimentare italiano”. Nella prima giornata il gruppo ha potuto visitare il prosciuttificio “Doc & G.” di Langhirano e seguire tutta la fase di produ-
zione, dall’arrivo delle cosce di maiale alla stagionatura e affettatura per le catene della grande distribuzione. Molto interessante anche il tour alla Cantina “Sorbara” di Carpi, produttrice di vini di grande qualità e tra le aziende del settore più importanti e grandi di Italia. La zootecnia e la trasformazione dei suoi prodotti, invece, è stata la protagonista degli incontri del venerdì, con la visita all’azienda “Hombre” di proprietà della famiglia Panini (gli inventori delle figurine) che rappresenta un’eccellenza nel campo dell’agricoltura biologica a filiera chiusa. Tutto il processo produttivo viene svolto in azienda: dall’allevamento delle vacche da latte, alla mungitura, alla lavorazione nel caseificio del formaggio che si fregerà successivamente del marchio Parmigiano Reggiano. ‘Chicca’ dell’azienda è il Museo Maserati, dove vengono gelosamente conservati modelli introvabili di Maserati ed altre macchine d’epoca che hanno segnato la storia dell’automobile. Per chiudere il viaggio non poteva mancare l’appuntamento con una delle realtà frutticole italiane più all’avanguardia nel settore dell’innovazione tecnologica: la “Fruit Modena Group” di Campogalliano, trentacinque mila metri quadri di stabilimento con 87 celle di conservazione in cui è stivata la produzione di 2500 ettari di pereti.
MONDOVÌ
Aziende alla Fiera di Primavera Si svolgerà il weekend dell’11 e 12 aprile l’edizione numero 56 della “Fiera di Primavera” di Mondovì. Parteciperanno anche alcune aziende associate a Confagricoltura Cuneo per presentare i loro prodotti, dall’olio al vino, fino agli ortaggi cogliendo l’opportunità della vendita diretta. “Si tratta di una fiera storica, un appuntamento importante per il settore agricolo del territorio – commenta Valter Roattino, direttore zona Mondovì di Confagricoltura -: una bella vetrina per le nostre aziende che hanno la possibilità di rapportarsi in modo diretto con il consumatore finale”.
Le visite all'azienda Hombre di Modena (sopra) e al prosciuttifico Doc & G di Langhirano (sotto)
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Pensionati in Sicilia CIRCA QUARANTA CUNEESI SONO STATI A GIARDINI NAXOS PER IL TRADIZIONALE SOGGIORNO INVERNALE di Enzio Isaia
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a 36a edizione del soggiorno pensionati, organizzato dal sindacato nazionale di Confagricoltura, si è svolta in Sicilia, precisamente a Giardini Naxos; dal 3 all’11 marzo ha partecipato al viaggio anche una delegazione cuneese, compo-
sta da una quarantina di partecipanti, accompagnati dal presidente dei pensionati Confagricoltura Cuneo, Remo Tortone, e dalla vice presidente, Graziella Bechis. Il gruppo ha potuto visitare Taormina, con il famoso Teatro Greco e la riserva
FORMAZIONE
naturale di Isola Bella, i borghi medievali di Savoca e Forza d’Agrò, set cinematografici del film “Il Padrino”, le bellezze di Siracusa e la cittadina Mineo. La comitiva ha inoltre effettuato gite a Messina, Tindari, Piazza Armerina e Caltagirone. L’occasione è stata altresì propizia anche per visitare aziende agricole del luogo e agriturismi. “Durante tutto il soggiorno non sono mancati momenti conviviali e di festa, come partite di briscola, gare canore, serate danzanti e piano bar, che hanno permesso ai partecipanti cuneesi di stringere amicizia anche con agricoltori di altre regioni d’Italia – spiegano Remo Tortone e Graziella Bechis –; il soggiorno si è dimostrato, ancora una volta, un’occasione importante per rinsaldare il legame associativo tra momenti culturali e di divertimento. A nome di tutti i partecipanti cuneesi un doveroso ringraziamento va dunque a tutti coloro che si sono adoperati per organizzarlo nel migliore dei modi”.
DECIMA EDIZIONE
Corso per fattorie didattiche
Giornata sugli sci a Limone
Si è aperto lunedì 23 marzo nella sede di Confagricoltura a Cuneo il corso che permetterà alle aziende agricole di ottenere l’abilitazione per iscriversi nell’Elenco regionale delle fattorie didattiche del Piemonte. Si tratta di un articolato percorso formativo in 10 lezioni, di 6 ore ciascuna. Il corso è proseguito il 26 marzo a Saluzzo e il 30 marzo ad Alba, mentre ad aprile le lezioni si terranno secondo il seguente calendario: giovedì 9 a Saluzzo, lunedì 13 a Cuneo, lunedì 20 e lunedì 27 ad Alba. Il corso si chiuderà a maggio con tre appuntamenti: lunedì 4 a Cuneo, lunedì 11 ad Alba e lunedì 18 a Cuneo. “Diventare una fattoria didattica è un’opportunità per molte aziende agricole che così potranno farsi conoscere accogliendo scolaresche, gruppi, famiglie e tutti coloro che intendono entrare in contatto con il mondo rurale – spiegano Valter Roattino e Jessica Cerrato, responsabili del corso di Confagricoltura Cuneo -. Il corso rappresenta quindi una bella occasione per le aziende agricole cuneesi che potranno sfruttare il volano dell’Expo e ampliare il loro raggio d’azione. Il corso sarà itinerante, in modo da agevolare tutti i partecipanti, che saranno seguiti anche nell’iter di accreditamento”. Numerosi e variegati gli argomenti che sono trattati durante il corso: dai principi per un’agricoltura sostenibile, all’importanza dell’accoglienza, della comunicazione e della relazione interpersonale, dagli elementi di sicurezza igienico sanitaria e sui luoghi di lavoro, alla figura dell’imprenditore agricolo moderno in rapporto col territorio. Verranno poi approfonditi gli aspetti normativi, assicurativi e fiscali che riguardano l’attività delle fattorie didattiche, così come i concetti basilari necessari alla costruzione di un’immagine aziendale e propedeutici al marketing territoriale. Alla fine ci sarà anche una fase di sintesi ed elaborazione complessiva dei contenuti del corso, durante la quale i partecipanti saranno chiamati a ricostruire i passaggi significativi del percorso e a condividere valutazioni su sviluppi futuri.
Per il decimo anno consecutivo, le piste della Riserva Bianca di Limone sono state teatro della giornata bianca di Confagricoltura Cuneo, che si è svolta giovedì 12 marzo. L’abbondante manto di neve e un clima decisamente gradevole hanno favorito il successo dell’evento, al quale hanno partecipato decine di agricoltori. Soddisfatti gli organizzatori: “Arrivare al traguardo della decima edizione di questa giornata sugli sci - commenta Marco Bruna direttore di Confagricoltura zona di Saluzzo e Savigliano e promotore dell’iniziativa - significa che i valori che ci legano sono autentici e in grado di rendere possibile anche momenti conviviali in cui ci si scambia idee, si parla del futuro del settore e ci si conosce meglio”. Dopo le divertenti scorrazzate su e giù per i pendii innevati, il programma della gita ha riservato ai partecipanti una sosta godereccia presso il ristorante “Chalet Morel” in frazione Panice Soprana a Limone per l’aperitivo e la cena. Tra un piatto di polenta con salsiccia e un immancabile buon bicchiere di vino, la giornata è proseguita in un clima disteso e conviviale. La manifestazione è stata possibile grazie al supporto economico di alcuni sponsor privati che da sempre sono a fianco dell’evento.
Decine gli agricoltori partecipanti alla giornata sugli sci
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Le nostre aziend
Il periodo è quello giusto per la messa a dimora delle piante di nocciole nel vivaio
Le 'promesse' del vivaio per il Roero A MONTALDO GIOVANNI BERTELLO PRODUCE 65MILA BARBATELLE E 20MILA PIANTE DI NOCCIOLO L'ANNO di Paolo Ragazzo
P
er avere dei buoni vini in cantina bisogna lavorare bene in vigneto, i viticoltori lo sanno. Così come sanno che è fondamentale partire fin da subito con barbatelle sane e certificate. Ecco dunque che in un mondo sempre più alla ricerca della qualità, il ruolo dei vivaisti si fa sempre più prezioso e fondamentale. Nel nostro tour tra le aziende agricole della provincia di Cuneo siamo andati a Montaldo Roero, in frazione San Rocco, dove dal 1996 è attivo il vivaio gestito da
Giovanni Bertello che con l’aiuto del papà Franco si è negli anni specializzato per rifornire di materiale vitato le aziende della zona, arrivando a produrre circa 65 mila barbatelle all’anno. Il crescente interesse nei confronti della corilicoltura, inoltre, ha spinto il vivaio Bertello a dedicarsi molto anche alle piante di nocciolo, tanto che attualmente se ne producono circa 20 mila l’anno. Ma quali fasi scandiscono le lavorazioni in un vivaio? “Anzitutto dipende dal tipo di
coltura - spiega Giovanni Bertello -: per le nocciole, ad esempio, abbiamo un ciclo produttivo più semplice che comincia in inverno con il prelievo del materiale (polloni) da piante madri certificate. Le piantine ottenute vengono messe a dimora all’incirca il mese di marzo e sottoposte a trattamenti rameici e concimazione fogliare, per poi essere estirpate e vendute già nell’autunno o l’anno successivo”. Molto più delicato e complesso, invece, il discorso che riguarda la vite. “Anche qui si parte a fine anno prelevando la talea da portainnesto (vite americana) e le marze nelle vigne segnalate che etichetto e conservo in azienda in un luogo fresco - continua il titolare -. Dopo di che nei mesi di febbraio e marzo si innestano le piantine nuove che vengono messe in cassoni di legno e ricoperte di segatura per mantenerle umide”. Ma la fase più delicata arriva ad aprile: “Le piantine vengono poste in locali con l’80/90 per cento di umidità e una temperatura di 40/45 gradi per la cosiddetta ‘forzatura’ - sottolinea ancora Bertello -. Il clima quasi equatoriale che si viene a creare accorcia il ciclo vegetativo delle piante, spingendo le radici e agevolando la formazione del callo di innesto”. Sono 15 giorni di ‘sauna’ per le barbatelle, un periodo tuttavia molto delicato per via del rischio di fitopatie. Poi progressivamente iniziano a spuntare le prime foglie e a fine aprile le piante sono pronte per essere messe a dimora nel terreno. “Di qui in avanti le piante vengono gestite in vivaio con i vari trattamenti fino a fine settembre quando inizia il processo di ‘lignificazione’. Con l’ultima cimatura e la caduta delle foglie a novembre le barbatelle vengono tolte, trattate con la paraffina (che fa da antifungino), raggruppate in
Le barbatelle vengono raggruppate in mazzi, quindi etichettate e riposte al fresco del frigo in attesa di essere vendute
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mazzi ed etichettate. L’ultimo passaggio è l’inscatolamento, prima di finire in frigo ed essere vendute”, dice il vivaista. I vitigni più gettonati sono il Nebbiolo, la Barbera e il Moscato, ma anche l’Arneis, il Dolcetto, la Freisa, la Bonarda e la Favorita sono molto richiesti. “A dire la verità uno dei compiti più ardui per un vivaista è proprio quello di riuscire a capire quali saranno le tipologie più richieste dal mercato, anticipando, di fatto, gusti e andamenti. Ma non è semplice”, confida Giuseppe Bertello -. Talvolta mi capitano richieste anche meno usuali, come chi ha voluto che gli procurassi dell’Alba Rossa o addirittura del Petit Verdot”. Per un vivaio, poi, la disponibilità di terreni è fondamentale non tanto per la piantumazione in senso stretto delle piante (una giornata piemontese è sufficiente per 40/45mila viti, mentre in mezza giornata trovano posto 10 mila piante di nocciole), quanto per la rotazione annuale delle coltivazioni: “Il terreno per la coltivazione deve cambiare ogni anno – dice Bertello - e dopo l’utilizzo dovrebbe rimanere a riposo per 8-10 anni”. Oggi, infine, i vivaisti si trovano a gestire il ‘boom’ del nocciolo. “Voglio crescere in
Sopra: una cimatrice e le barbatelle in campo A fianco: il vivaista Giovanni Bertello con Alessandro Bottallo (tecnico Confagricoltura zona di Alba)
questo settore perché c’è molta richiesta conclude l’imprenditore di Montaldo Roero –, ma mi serve manodopera. Per questo ho deciso di partecipare a un progetto di ‘borsa lavoro’ con il Ministero della Giustizia e coordinato dagli assistenti sociali della provincia di Cuneo, che dovrebbe assegnarmi un lavoratore in difficoltà da impiegare in azienda”. Un’impresa pensa a fare reddito, è naturale, ma se riesce ad avere un occhio di riguardo per chi se la passa peggio...tanto di cappello.
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Il tecnico in frutteto
Dall’Australia, fa il suo esordio la mela Crimson Snow A BERLINO HANNO DISCUSSO DELL'IMPORTANTE NOVITÀ VARIETALE ANCHE LE CUNEESI SANIFRUTTA E RIVOIRA Mela considerata perfetta per la GDO
L
e mele a marchio Crimson Snow® fanno il loro ingresso sul mercato: due importanti catene tedesche stanno vendendo, da alcune settimane, questo frutto all’interno di un programma “limited edition”. Alcuni campioni sono stati anche destinati ad una delle catene di grande distribuzione italiane più importanti ed in alcuni Paesi europei, nordafricani, arabi ed asiatici. La fiera internazionale Fruitlogistica di Berlino è stata la piattaforma di queste negoziazioni: lo stand di KIKU Variety Management, azienda altoatesina conosciuta per il marchio KIKU, è stato un importante punto di
incontro. Eraldo Barale (Sanifrutta), Jürgen Braun (KIKU Variety Management), Luis Clementi (Fratelli Clementi) e Marco Rivoira (Rivoira group) hanno partecipato alla discussione. “La mela proviene originariamente dall’Australia - spiega l’amministratore della KIKU Jürgen Braun - ed oggi è coltivata, in Italia, su quasi 100 ettari. Le zone più vocate sono quelle dei nostri 3 Partner del Club: Sanifrutta e Rivoira in Piemonte, Fratelli Clementi in Alto Adige e nei dintorni di Venezia, dove noi stessi abbiamo piantato 12 ettari.” Dai primi commenti dei partner commerciali, le impressioni sono buone: i produttori sono entusiasti, la varietà è molto attrattiva poiché
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richiede meno lavoro, rispetta l´ambiente, la percentuale di qualità di “prima categoria” è altissima e la varietà è semplicemente perfetta nella fase di stoccaggio. Questa mela, una volta giunta nel punto vendita, si comporta come poche altre: mantiene infatti intatte, per lungo tempo, le sue eccezionali caratteristiche. Questo ne fa una mela perfetta per la GDO, anche perché il frutto non ammacca ed è molto facile nella manipolazione. Alla base del successo di un nuovo marchio, una mela deve essere buona da mangiare e Crimson Snow® è una mela straordinaria. Nei consumer test l’indice di gradimento è stata di 9 su 10: i consumatori amano il colore rosso porpora (“Crimson” significa
porpora in inglese), la polpa chiara (ecco il motivo di “snow”), ed il gusto esotico. Inoltre, grazie alle sue caratteristiche di lunga conservazione, Crimson Snow® è perfetta per vendite nella seconda parte della stagione, quando ormai tutte le altre mele rosse sono vendute. Il risultato è una remunerazione interessante per il produttore e questo motiva fortemente gli agricoltori a produrre frutti di alta qualità oltre ad essere uno stimolo per future innovazioni. I progetti di impianto del gruppo Crimson Snow® parlano di 300 ettari totali da
Fasi di raccolta
piantare nelle prossime stagioni. Data la qualità dei frutti e la potenzialità del prodotto sui mercati di vendita, il gruppo Crimson Snow sta già valutando di investire in nuovi impianti La volontà del Club è quella di arrivare, al più presto, a produrre 10.000 tonnellate di prodotto. Jürgen Braun dichiara: “Nel gruppo Crimson Snow® dobbiamo agire come una famiglia. La nostra esperienza globale KIKU lo dimostra. Ecco perché siamo molto cauti nella scelta di nuovi partner. Ci sono ulteriori gruppi importanti, italiani e francesi, che vogliono aderire. La Serbia è la nostra porta per la Russia, fra poco annunceremo una “new entry” di gran rilievo. Il gruppo vuole presentare al consumatore una mela perfetta. Stiamo lavorando sodo per il piano di supporto del marchio, infatti ci sono alcune idee su www.crimsonsnow-apple.com. Alex Tallone, responsabile tecnico di Sanifrutta commenta la situazione attuale in Piemonte: “Nata dall’esigenza di una coltura alternativa al kiwi a seguito della PSA, siamo partiti con i primi frutteti già in pri-
In Australia la Crimson Snow® è molto apprezzata dai consumatori
mavera 2013, con un gruppo di aziende motivate. L’habitus della pianta è molto semplice, la vigoria buona e facile da gestire. La pezzatura elevata e l’autodiradamento sicuramente sono due dei punti di forza del marchio Crimson Snow. Nel 2014 la raccolta è stata eseguita nei primi giorni di novembre. Dal punto di vista della gestione in magazzino sicuramente questa mela ottimizza gran parte del processo: dal riutilizzo delle celle di frigo conservazione a quello dei bins senza dimenticare la lunga shelf life del prodotto con commercializzazione fino a giugno.” Alessandro Rizzato e Diego Allasia, responsabili tecnici di Rivoira Giovanni e Figli S.p.A. sostengono: “Crimson Snow® conferma le aspettative tecnico-commerciali ricercate a partire dal mese di novembre 2010. E’ proprio da quell’ anno che, in occasione della Fiera Internazionale di Interpoma, il gruppo Rivoira lavora per la ricerca e sviluppo della varietà. Crimson Snow® si distingue per le sue eccellenti caratteristiche organolettiche: un sapore equilibrato tra le componenti dolci-acidule. In fase di raccolta i frutti contengono una buona componente di acido malico, il
quale permette un’ ottima conservabilità. Durante la frigoconservazione si riduce il tenore di acidi in favore di un aumento degli zuccheri. La succosità dei frutti rimane invariata rispetto alla raccolta, tutti fattori che confermano come la mela possa risultare un frutto ideale per il consumo nella fase di fine primavera-estate. Pertanto Crimson Snow® si presenta al mercato come unica e valida alternativa alle mele importate dall’ emisfero sud. L’epoca di maturazione permette alle aziende agricole di organizzare al meglio i tempi e le operazioni di raccolta, ottimizzando i costi di gestione. La struttura commerciale è in grado di riutilizzare bins e camere frigorifere precedentemente utilizzate per altre varietà. Questo comporta una riduzione dei costi, elemento fondamentale per la resa economica finale di tutti gli elementi della filiera.” Crimson Snow® è già in fase di sperimentazione, a livello globale, in diversi partner, dagli Stati Uniti, Cile, Sudafrica alla Nuova Zelanda, mentre in Australia sono a dimora quasi 20 ettari. Nel paese di origine Crimson Snow® è una varietà apprezzata dai consumatori già da qualche anno.
Da sinistra: Eraldo Barale, Jürgen Braun, Luis Clementi e Marco Rivoira
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Speciale Fruttinfiore
Confagricoltura a "Fruttinfiore" DAL 10 AL 12 APRILE TORNA A LAGNASCO LA MANIFESTAZIONE CHE RENDE OMAGGIO ALLA PRODUZIONE FRUTTICOLA CUNEESE
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orna a Lagnasco, dall’10 al 12 aprile, “Fruttinfiore”, la manifestazione che rende omaggio alla miglior produzione frutticola della Granda. Confagricoltura Cuneo, anche quest’anno, partecipa all’organizzazione dell’evento e sarà presente con uno stand istituzionale, oltre ad essere rappresentata anche da alcune aziende associate che presenteranno i loro prodotti. L'associazione ritiene la frutticoltura un settore fondamentale e intende dimostrarlo anche con la presenza attiva a "Fruttinfiore". "Si tratta di una fiera importante per il comparto - commenta Marco Bruna, direttore di Confagricoltura zona Saluzzo e Savigliano -. Durante l'evento vengono presentate le novità più rappresentative per l'ortofrutta trasformando così la tre
giorni in una vetrina per tutti gli operatori della filiera". "Fruttinfiore" accompagnerà i visitatori in una full immersion nel mondo della frutta per far scoprire e valorizzare il lavoro di un intero territorio. Giunta alla sua tredicesima edizione, l'inaugurazione è in programma venerdì 10 aprile alle 17 nel piazzale Asprofrut. Anche l’edizione 2015 vanta un calendario ricco di appuntamenti per permettere ai visitatori di districarsi tra lo “Stao”, il Salone delle Tecnologie Applicate all’Ortofrutticoltura, i mercatini ricchi di prelibatezze, i convegni, i laboratori e le tante attività didattiche pensate per i più piccoli. Confermato, inoltre, “Fruttintavola”, un percorso gastronomico per celebrare la frutta anche a tavola, con la partecipazione anche di alcune aziende associate a Confagricol-
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In esposizione anche le tecnologie a servizio dell'agricoltura
tura Cuneo. Come di consueto il sabato sera, dalle 21, occhi all’insù per i fuochi d’artificio. Tra i tanti appuntamenti anche numerose mostre. All’organizzazione, la cui regia è affidata alla Pro Loco di Lagnasco, partecipano, oltre all’amministrazione comunale, le tre più importanti associazioni di produttori frutticoli del Piemonte, quali l’Asprofrut, la Lagnasco Group e l’Ortofruit Italia, oltre a numerosi altri enti.
Aziende agricole protagoniste LE ASSOCIATE DI CONFAGRICOLTURA CUNEO E I LORO PRODOTTI A "FRUTTINTAVOLA", TRA ECCELLENZE E SAPORI di Ilaria Blangetti
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nche alcune aziende associate a Confagricoltura Cuneo animeranno piazza Umberto I che, per l’occasione, si trasformerà nella “Piazza dei Sapori” di “Fruttintavola”. Sabato (dalle 10 alle 22) e domenica (dalle 10 alle 20) verrà allestito un percorso gastronomico con filo conduttore, ovviamente, la frutta. Visto il successo delle prime quattro edizioni con più di 13 mila ticket venduti nei 2 giorni della manifestazione, l’appuntamento dedicato agli amanti della buona tavola e delle eccellenze territoriali è stato riconfermato. Il contatto diretto con le persone che lavorano la terra e con gli artigiani del gusto sarà impreziosito nella piazza da uno scenografico allestimento ispirato all’architettura e alle tipicità locali. Vendita diretta, percorsi culinari ed eccellenza artigiana in una sola piazza per celebrare la frutta. Tutti i piatti proposti avranno come ingrediente costante la frutta oppure i fiori, ovviamente legati al territorio. Le degustazioni verranno gestite tramite ticket per dare
la possibilità a tutti di mangiare un pasto completo, dagli antipasti al dolce, passando tra primi, secondi e la frutta, oppure anche solo di gustare un aperitivo o un digestivo. Un apposito spazio sarà dedicato all’abbinamento con il vino del territorio, la birra locale e con i succhi di frutta prodotti dalle aziende di Lagnasco. Tra le novità previste per l’edizione 2015 ci sarà anche un'area dedicata a “showcooking & degustazioni”, a partire dalle 10 di sabato, con dimostrazioni di cucina,
La fiera sarà inaugurata venerdì 10 aprile alle 17. Fruttintavola: sabato dalle 10 alle 22 e domenica dalle 10 alle 20. Per informazioni: www.fruttinfiore.it presentazioni di ricette e degustazioni di prodotti d'eccellenza con l'intervento della foodblogger Nicole Cappa, coach del talent culinario "The Chef" di Mediaset. Verranno proposte ricette a base di frutta e fiori; la piazza diventerà una vera e propria cucina open air grazie all'allestimento di Zed Experience, già partner dei Giochi Olimpici Invernali di Sochi. Il programma completo dell’evento con tutti gli appuntamenti è disponibile sul sito www.fruttinfiore.it.
La fiera chiuderà domenica 12 aprile
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