Agr cuneese giugno 2013

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Campi allagati: incognite sul mais

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Emergenza caprioli nelle Langhe es

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Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/CN - Anno Xi - n. 04•2013 - giugno 2013 - Contiene i.P.

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UFFICI CO N

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Imu sospesa su fabbricati rurali e terreni


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2 L’Agricoltore cuneese N. 04 • GIUGNO 2013


POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 2, DCB/CN - ANNO X - N. 04•2012 - GIUGNO 2013 - CONTIENE I.P.

Sommario

N. 04 • 2013

Orari estivi degli uffici

Dal 1° luglio al 15 settembre 2013

Cuneo - Mondovì - Saluzzo - Savigliano Emergenza caprioli nelle Langhe

Campi allagati: incognite sul mais

MATTINO

POMERIGGIO

MATTINO

POMERIGGIO

Lunedì

8.00 / 14.00

CHIUSO

8.00/14.00

CHIUSO

Martedì

8.00 / 12.30

14.30 / 17.30

8.30/12.00

14.30/18.00

Mercoledì

8.00 / 12.30

14.30 / 17.30

8.30/12.00

14.30/18.00

Giovedì

8.00 / 14.00

CHIUSO

8.00/14.00

CHIUSO

Venerdì

8.00 / 12.30

CHIUSO

8.30/12.00

CHIUSO

Sabato

8.00 / 12.30

CHIUSO

8.30/12.00

CHIUSO

Imu sospesa su fabbricati rurali e terreni

L’Agricoltore cuneese Testata mensile dell’Unione Provinciale Agricoltori di Cuneo Rivista fondata nel 1946 Direttore responsabile: Paolo Ragazzo Redazione e realizzazione grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171/601962 Fax 0171/436301 E-mail: upa@autorivari.com Direzione e amministrazione: Unione Provinciale Agricoltori C.so IV Novembre, 8 12100 - Cuneo Tel. 0171/692143 Fax 0171/698629 cuneo@confagricoltura.it Pubblicità: Tec Pubblicità e Grafica Via dei Fontanili, 1 - Fossano Tel. 0172/695897 Fax 0172/695898 adv@tec-artigrafiche.it Stampa: Tipolitografia Subalpina C.so Gramsci, 18/c - Cuneo Tel. e Fax 0171/692077 Info@tipografiasubalpina.it

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Agricentauri

Assemblea Confagricoltura Cuneo

Sono aperte le iscrizioni al prossimo motoraduno Agricentauri, che verrà intitolato alla memoria di Roberto Arione. Per informazioni telefonare agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

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Festa dell'Anga Cuneo

in questo numero energie alternative

Frutticoltura

Sì a impianti funzionali all'attività agricola

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La Batteriosi non concede tregua

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Da Vottignasco la nuova sfida del biogas

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Convegno sul melo

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Il digestato è un sottoprodotto

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zootecnia

Energia dall'acqua dei canali

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Ovaiole, entro giugno gabbie da adeguare

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La pollina non è rifiuto se produce energia

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Agricoltura e poliitica Sospesa l'Imu su terreni e fabbricati agricoli

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turismo rurale

Società agricole penalizzate

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Agriturismi sempre più sostenibili

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Pagamenti diretti Pac prorogati al 2014

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Rinnovati il vertici di Agriturist Piemonte

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E' uscita la nuova guida Agriturist 2013

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Fauna selvatica Ingenti i danni provocati dai caprioli

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Maltempo Campi sott'acqua mais a rischio

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Acqua Acque irrigue Cuneesi, passo in avanti

Chiuso in redazione il 27/05/2013

L’intervista

Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/CN Iscrizione al Tribunale di Cuneo 6/3/1975 al n. 36

accordo sindacale

“Avremo un centro di ricerca più forte” Siglato il contratto provinciale

Agricoltura e dintorni Biraghi guida Confindustria

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Un 2012 positivo per la Compral Carne

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Confagricoltura news 12 13

Corsi on line per i dipendenti

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Anga: è Maiorano il nuovo presidente

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Le nostre aziende Allevare i suini con cura fin dalla nascita

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vitivinicoltura

Agrofarmaci, novità e variazioni 2013

La legge sulle Doc compie 50 anni

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Il mercatino dell’agricoltore

Aiuti per i vigneti in forte pendenza

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SPECIALE

Inserto tecnico

I-IV

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Il tecnico in frutteto

Opportunità finanziarie con Unionfidi

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Energie alternative

Biomasse: "Sì a impianti funzionali all'attività agricola"

roberto abellonio "Siamo per un'impiego delle energie alternative funzionale all'azienda agricola" di Paolo Ragazzo

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emplificando, la sensazione è questa: ogni qualvolta gli imprenditori agricoli cercano di superare i momenti di difficoltà gettando lo sguardo alle possibilità offerte dalla scienza, una parte dell’opinione pubblica considera questo tentativo come la volontà degli agricoltori di allontanarsi dalle loro mansioni abituali per dedicarsi ad attività dai dubbi benefici per la comunità. Di pari passo cresce così il sospetto e la diffidenza. E in un batter d’occhio le aziende del settore vengono equiparate ad inquinatori spregiudicati e senza scrupoli. Esempio tangibile di quanto questo ragionamento sia fondato è la controversa sequela di opinioni che ruotano intorno all’utilizzo delle energie alternative in agricoltura. La Confagricoltura di Cuneo ha da sempre manifestato il suo disappunto circa posizioni estreme, da qualsiasi parte esse provengano, per favorire invece un approccio più riflessivo e razionale sull’argomento. “Il tema delle energie alternative è quanto mai attuale anche nella nostra provincia – dichiara il direttore provinciale dell’associazione Roberto Abellonio –; il numero di progetti per la realizzazione di pirogassificatori o impianti a biomasse presentati di recente a diversi Comuni della Granda, ad esempio, lo dimostra. Tuttavia

occorre purtroppo sottolineare come nei legittimi dibattiti che queste installazioni portano con sé, il settore agricolo viene dipinto con tratti che non rispondono al vero. La nostra associazione non è per il proliferare selvaggio di questi impianti, ma per un loro impiego funzionale all’azienda agricola e alle sue attività peculiari”. Un dibattito simile aveva interessato solo qualche mese fa il fotovoltaico, ma in questi mesi sul banco degli imputati sono finiti soprattutto gli impianti a biomasse. Enrico Allasia, vice presidente di Confagricoltura Cuneo e presidente regionale della sezione Risorse boschive e Pioppicoltura, intende per questo fare alcune doverose precisazioni: “Partendo dal presupposto che anche nel settore agricolo chi non si evolve è destinato a una riduzione progressiva del reddito prodotto, vista la difficoltosa congiuntura in cui ci troviamo, bisogna chiarire che quando si parla di produzione di energia attraverso l’uso di biomassa legnosa si è al cospetto di una filiera integrata con il territorio agricolo e forestale. la corretta gestione del patrimonio forestale attraverso tagli e diradamenti oculati, sempre nell'ottica della filiera corta a pochi chilometri di distanza dalla sede dell'impianto favoriscono comunque una salvaguardia del bosco, oltre al mantenimento di strade e sentieri di montagna ed al rilancio econo-

Enrico allasia "sulle biomasse siamo favorevoli ad impianti di potenza elettrica inferiore ad un MW"

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mico di zone svantaggiate dove un tempo il bosco era fonte di reddito. Quanto agli impianti a biomasse, inoltre, - prosegue Allasia -, siamo contrari a strutture che superino 1 Megawatt di potenza elettrica in quanto non supportate dalle dimensioni delle aziende agricole, ma favorevoli ad impianti di potenza più piccoli in grado di garantire occupazione al comparto agricolo e positive ricadute su tutto il territorio (1 MW di potenza impegna dalle 15 alle 20 persone su tutta la filiera)”. Capitolo legato agli incentivi. “Considerato che il Gse (Gestore dei Servizi Elettrici) eroga incentivi ai produttori di energia da fonti rinnovabili, c’è chi ritiene i benefici economici dell'impianto dovrebbero andare a tutta la comunità - prosegue Allasia -, ma questo già si verifica in quanto le amministrazioni hanno la possibilità di attuare attraverso la legge, delle misure compensative da applicare a chi realizza questi impianti a beneficio della comunità. A chi richiede maggiori controlli sugli impianti il vice presidente della Confagricoltura di Cuneo poi ricorda: “Ad oggi sono già molti gli enti (Arpa, Asl, Comune.) che in qualunque momento possono venire in azienda a monitorare il funzionamento degli impianti e garantire il rispetto delle norme ambientali in materia e prevenire l’insorgere di eventuali reati ambientali”. Allasia conclude precisando: “L’utilizzo della produzione termica è elemento determinante per la costruzione dell’impianto; questo è importante al fine di garantire un buon indice di conversione tra l’energia immessa e quella trasformata e utilizzata. L’impianto, in poche parole, deve rispettare un buon bilancio energetico e ambientale”. Allargando, infine, l'ambito di analisi va detto che la sempre maggior attenzione nei confronti delle energie alternative è imposta da trattati internazionali, primo fra tutti quello di Kyoto con cui i Paesi industrializzati (tra cui l'Italia) ed i Paesi con economia in transizione si sono impegnati a ridurre le emissioni di gas serra del 5,2% entro il 2012, obiettivo poi esteso al 2020 dall'accordo di Doha. Alcune nazioni sono anni che investono nelle biomasse per raggiungere tale obiettivo: la Svezia ad esempio 5 anni fa otteneva il 7% del fabbisogno energetico nazionale per mezzo di questo tipo di centrali, ora è al 12% e si è posta l'obiettivo di arrivare al 20% nei prossimi 7 anni.


Una panoramica del nuovo impianto a biogas realizzato dall'Egea

Da Vottignasco la nuova sfida del biogas

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onfagricoltura Cuneo saluta con piacere l’entrata in funzione del nuovo impianto a biogas di recente inaugurato a Vottignasco. L’associazione agricola ha seguito fin dall’inizio tutte le fasi dell’iter procedurale che ha portato all’approvazione del progetto e alla realizzazione di una struttura in grado di proporsi come soluzione all’annoso problema dei reflui zootecnici in una zona ad alta "densità suina". Il presidente di Confagricoltura Cuneo, Oreste Massimino, presente all’inaugurazione dell’impianto, commenta: "Analizzando questo intervento dal punto di vista strettamente zootecnico, non possiamo che evidenziare i positivi impatti che l’impianto avrà sugli allevamenti della zona; in particolare su quelle aziende che, non avendo a disposizione una quantità di terreni sufficiente per lo spandimento dei liquami, potranno beneficiare di un emendante a basso carico di azoto per rispettare i dettami previsti dalla direttiva nitrati”. Gli fa eco Adriano Rosso, direttore della Confagricoltura zona di Cuneo, che sottolinea: "Si sono concretizzate in questo modo le richieste e le esigenze primarie delle imprese agricole, in una zona in cui l’onere dello smaltimento e i vincoli normativi per lo spandimento dei liquami sono molto elevati”. Soddisfatto

anche Onorato Rosso, presidente del Consorzio di allevatori che raggruppa tutte le aziende che conferiscono il liquame all’impianto: “Finalmente è andato in porto un progetto unico in Piemonte, che consentirà agli allevamenti di aver a disposizione una quantità minore di terreni in asservimento per lo spandimento dei reflui zootecnici spiega -. Grazie al processo di digestione e di strippaggio ammoniacale, infatti, i terreni necessari allo spandimento saranno notevolmente inferiori rispetto allo stato attuale”. Il Consorzio, oltre a riunire le aziende interessate, si occupa anche di eseguire regolarmente l’analisi dei liquami, per assicurare il rispetto di standard di qualità e quantità, e

di monitorare il livello di eventuali medicinali somministrati agli animali. "E’ un impianto che rappresenta un fiore all’occhiello della nostra provincia – aggiunge Massimo Cellino, di Egea New Energy, società del gruppo Egea di Alba, che ha costruito e gestisce l’impianto -. I residenti vivranno in un ambiente più salubre per l’eliminazione delle esalazioni. La potenza installata è pari a 999 kw elettrici. Si stima una riduzione minima di azoto nel digestato pari al 66%; una percentuale considerevole che assume ancora più importanza in una zona altamente ‘popolata’ da aziende zootecniche come il territorio attorno a Vottignasco e che permetterà agli allevatori di ridurre di due terzi il terreno necessario per lo smaltimento del digestato stesso”. All’impianto saranno conferiti 140 t al giorno di liquami suini e bovini; 25-30 t gli insilati vegetali consumati dall’impianto. Venti, infine, le tonnellate giornaliere di letami bovini apportati alla struttura dal consorzio degli allevatori. La durata di vita dell’impianto è stimata in almeno quindici anni.

999 kw 25/30 t

La potenza installata

140t

66%

stima della riduzione min. di azoto nel digestato

gli insilati vegetali consumati

15

anni la durata dell’impianto

al giorno di liquami suini e bovini conferiti

La struttura di Vottignasco in cifre

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Energie alternative

Il digestato è un sottoprodotto LA GIURISPRUDENZA SI ALLINEA ALLA SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE DEL 2012: La SOSTANZa DERIVANTE DALLA PRODUZIONE DI BIOGAS NON va considerata RIFIUTO

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l digestato da biogas è un sottoprodotto e non un rifiuto. Con la sentenza del 31 agosto 2012 la Corte di Cassazione era intervenuta sull’annosa questione della qualifica del digestato derivante dalla produzione di biogas e, in particolare, sulla possibilità di impiego di tale sostanza a fini agronomici al di fuori del campo di applicazione della normativa in materia di rifiuti. Ora, a mettere fine alle vicenda, ci ha pensato anche la giurisprudenza. La natura di sottoprodotto del digestato trova radice infatti anche nella nozione giuridica di sottoprodotto contenuta nell’articolo 184-bis del Codice dell’Ambiente, che attribuisce quattro condizioni alla nozione di ‘sottoprodotto’. Secondo la giurisprudenza, è un sottoprodotto e non un rifiuto ai sensi

dell'articolo 183, comma 1, lettera a), qualsiasi sostanza od oggetto che soddisfa tutte le seguenti condizioni: a) la sostanza o l'oggetto è originato da un processo di produzione, di cui costituisce parte integrante, e il cui scopo primario non è la produzione di tale sostanza od oggetto; b) è certo che la sostanza o l'oggetto sarà utilizzato, nel corso dello stesso o di un successivo processo di produzione o di utilizzazione, da parte del produttore o di terzi; c) la sostanza o l'oggetto può essere utilizzato direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale; d) l'ulteriore utilizzo è legale, ossia la

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Digestato proveniente dalla produzione di biogas

sostanza o l'oggetto soddisfa, per l'utilizzo specifico, tutti i requisiti pertinenti riguardanti i prodotti e la protezione della salute e dell'ambiente e non porterà a impatti complessivi negativi sull'ambiente o la salute umana. A fare chiarezza sulla definizione è anche il Dlgs 152/2006: è considerato sottoprodotto il digestato ottenuto in impianti aziendali o interaziendali dalla digestione anaerobica, eventualmente associata anche ad altri trattamenti di tipo fisico meccanico, di effluenti di allevamento o residui di origine vegetale o residui delle trasformazioni o delle valorizzazioni delle produzioni vegetali effettuate dall’agroindustria, conferiti come sottoprodotti, anche se miscelati tra loro e utilizzati a fini agronomici.


Sfruttare l'acqua dei canali cherasco ha ospitato un convegno per spiegare potenzialità e opportunità dei piccoli impianti idroelettrici

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piccoli impianti idroelettrici, oppurtunità e risorsa. Il microidro è stato presentato ai consorzi di irrigazione piemontese in occasione dell’incontro promosso dall’associazione Acque Irrigue Cuneesi e dall’Unione Regionale Bonifiche di Irrigazione Piemonte con il patrocinio della Provincia all'hotel "Holiday Inn Express Langhe" di Cherasco. Il Centro di Innovazione per la promozione e diffusione del micro-hydro, creato nell’ambito del polo di innovazione regionale si è così fatto conoscere. Lo sfruttamento delle acque a fini energetici può essere uno strumento in più, per ottimizzare l’uso dei canali: i consorzi, però, chiedono di sveltire i tempi delle autorizzazioni con maggiori garanzie sull’effettiva remunerazione, cercando soluzioni ai mesi estivi dove i canali spesso sono in secca. “Siamo assolutamente favorevoli alla possibilità di sfruttare piccole quantità di energia con un basso impatto ambientale. Chiediamo, però, che venga limitata la burocrazia e che tutto venga fatto per dare a questi investimenti il giusto ritorno economico, tale almeno da giustificare l’investimento iniziale. Si tratta di un’energia pulita, rinnovabile e continua. Ma per essere realmente continua dobbiamo avere la certezza sulla portata dei nostri canali che in estate spesso sono in secca - dice Isabella Moschetti, presidente del Consorzio Irriguo Sinistra Stura -. Chiediamo, a livello di Consorzio,

Gli impianti potrebbero trovare ampio spazio nei canali della Granda

una garanzia sul servizio dell’acqua a livello irriguo, ma anche ad uso plurimo, per esempio energetico. Crediamo che per una piccola azienda il mini-idro possa essere utile per renderla sufficiente dal punto di vista energetico ma necessitiamo di garanzie”. Alla giornata hanno partecipato anche Claudio Sacchetto, assessore regionale all'Agricoltura, oltre a Roberto Isola coordinatore tecnico del "mhy-Tec" che ha illustrato le potenzialità e ele finalità del nuovo Centro di innovalzione per la Promozione e la diffusione del micro-hydro. “Si tratta di possibilità molto interessanti che aprono nuovi fronti - dice Giorgio Bergesio, presidente dell’associazione Acque Irrigue Cuneesi -. Il micro-idro studiato dal Polo regionale di innovazione offre buone possibilità che possono trovare l’interesse dei privati. Si tratta di impianti dal basso impatto ambientale e che possono servire per piccoli interventi finanziari sulle strutture. L'obiettivo è creare un meccanismo virtuoso con attenzione all’ambiente, all’irrigazione e all’economia agro-alimentare con un approccio del tutto sostenibile”. E nei periodi di siccità? “Per gestire l’acqua anche in estate abbiamo dei meccanismi di razionalizzazione. Ma l’importante è avere strutture efficienti che non disperdano l’acqua”. Soddisfatto il sindaco di Cherasco, Claudio Bogetti: "è stato per noi importante ospitare questo momento di confonto su un argomento così centrale per l'economia della zona".

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Agricoltura e politica

Sospesa l'Imu sui terreni e i fabbricati rurali IL GOVERNO HA RINVIATO IL PAGAMENTO DELLA PRIMA RATA 2013. confermata ANCHE l'esenzione per i terreni nelle aree montane e collinari di Gilberto Manfrin

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utto il mondo agricolo tira (per ora) un sospiro di sollievo. La tanto auspicata sospensione dell’Imu è arrivata. Il Consiglio dei ministri ha infatti disposto la sospensione del versamento della prima rata 2013, il cui termine era fissato per il 17 giugno 2013, relativamente ad alcune categorie di immobili tra cui i terreni agricoli e i fabbricati rurali. Nel dettaglio, il decreto legge approvato dal Governo Letta sospende il pagamento della prima rata dell'imposta per tutti i terreni agricoli, compresi quelli non coltivati (sia che siano posseduti e condotti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali, anche in forma societaria, sia che siano posseduti da persone diverse). Non dovrà essere pagata la rata di giugno anche per i fabbricati rurali strumentali, congelata anche per le case rurali. Resta immutata la disciplina dell’esenzione dall'Imu dei terreni

agricoli ricadenti nelle aree montane o di collina e dei fabbricati rurali strumentali che si trovano nei Comuni montani o parzialmente montani come da apposito elenco Istat. Nel complesso si tratta di una sospensione che vale più di 347 milioni di euro, soldi che resteranno in mano agli agricoltori e che potranno essere reinvestiti nel settore. “Plaudiamo alla decisione del Governo di sospendere il pagamento dell’Imu per i terreni ed i fabbricati rurali - afferma il presidente di Confagricoltura Cuneo, Oreste Massimino -. Da sempre la nostra Organizzazione è impegnata a contrastare una tassazione ritenuta iniqua perché tassa i beni strumentali. Ma teniamo ben presente che l’obiettivo finale è la totale abolizione di questa imposta, che se venisse reintrodotta andrebbe a colpire beni strumentali, indispensabili all’attività d’impresa.

A G EN Z I A D E L L E ENTR A TE

Società agricole: dal 2013 abrogata la scelta del reddito su base catastale Le Società agricole sono penalizzate dall’interpretazione limitativa della legge di Stabilità. Confagricoltura ribadisce il giudizio negativo sulla Legge che ha abrogato dal 2013 la possibilità per le società agricole di optare per la determinazione del reddito su base catastale. Una norma che l’organizzazione agricola ha contrastato fin dall’inizio, ritenendola assolutamente limitativa della libertà d’impresa e in palese contrasto con l’auspicata crescita del settore, ottenendone la proroga dell’entrata in vigore all’esercizio 2015. Ora, con una recente circolare, l’Agenzia delle Entrate ha escluso i margini interpretativi che avrebbero consentito di esercitare l’opzione anche per il 2013 e il 2014, permettendo solo alle società che avevano già optato entro il 2012 di contare per i prossimi due anni ancora sull’applicazione delle regole catastali. Confagricoltura si impegnerà con il nuovo Governo per ripristinare la possibilità per le società agricole di determinare il reddito su base catastale, che costituisce uno strumento fondamentale per lo sviluppo del settore, attraverso l’incremento del numero di strutture produttive, più idonee alla realizzazione di investimenti innovativi e con una maggiore capacità di competere sui mercati internazionali.

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ORESTE MASSIMINO "UN PLAUSO ALLA DECISIONE DEL GOVERNO MA ORA CI ASPETTIAMO LA TOTALE ABOLIZIONE DELL'IMPOSTA" Finalmente si comincia a comprendere che, per far ripartire le imprese agricole, bisogna alleggerire la pressione fiscale”. "Il Governo, come auspicavamo, ha dato un segnale positivo al mondo produttivo” - aggiunge Agrinsieme, che in una nota sottolinea con dati alla mano “il pesante aggravio che ha colpito l’imprenditoria agricola con l’introduzione dell’Imu”. Nel 2012 infatti l’onere per gli imprenditori agricoli, rispetto al gettito Ici e Irpef 2011, è stato di circa 366 milioni di euro. Una cifra insostenibile per un settore sempre più in difficoltà, che ha creato pesanti problemi alla gestione aziendale, con forti ostacoli alla crescita ed alla produttività. Per questo Agrinsieme ha più volte sollecitato il Governo a restituire agli agricoltori 160 milioni di euro pagati in più rispetto alla “soglia” e ad intervenire con decisione sulla materia, a cominciare proprio dalla restituzione dell’extragettito, in attuazione della ‘clausola di salvaguardia’ prevista da un’apposita legge. "Il rischio è che il problema sia stato solo rinviato - dice il direttore Roberto Abellonio - con probabili nuove difficoltà di tipo burocratico che graveranno sul comparto a fine estate". Già perchè la sospensione del pagamento della prima rata dell'Imu non chiude completamente la partita. Da un lato, infatti, occorrerà attendere l'annunciata riforma della tassazione sugli immobili, prevista per decreto entro il prossimo 31 agosto. Dall'altro, il Governo ha introdotto la ‘clausola di salvaguardia’ da applicare se il riordino non dovesse essere varato per tempo. In questo caso, l'Imu rurale verrebbe rispolverata e l'imposta dovrebbe essere versata entro il 16 settembre. Con buona pace di tutto il mondo agricolo che ne uscirebbe ulteriormente beffato.


Pagamenti diretti Pac prorogati al 2014 PER LE AZIENDE ITALIANE SONO PREVISTI 50 MILIONI DI EURO IN MENO: gli aiuti scenderanno da 400 a 380 euro/ettaro

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confronti sulla Pac 2014-2020 proseguono con l’obiettivo di giungere alla sua approvazione per questa estate e arrivare all’entrata in vigore delle sue basi giuridiche per il 1° gennaio 2014. Gli aggiornamenti riguardano i pagamenti diretti. La Commissione europea ha infatti annunciato la loro proroga, da versare nel 2014 agli agricoltori, ma con una novità: restano le vecchie regole, i finanziamenti però si riducono per tener conto dei tagli decisi dai leader europei. Le norme transitorie garantiranno la continuità degli investimenti nelle aree rurali, in attesa che il Parlamento, il Consiglio e la Commissione raggiungano un accordo sulla riforma della politica agricola comune. Le regole transitorie sono una prassi all’interno dello sviluppo rurale e hanno il compito di colmare il divario tra due periodi di programmazione pluriennali. Queste le altre novità: GREENING Per il greening le nuove regole non saranno applicabili prima del 2015. In sostanza verrà prorogato il quadro amministrativo esistente per effettuare i pagamenti alle aziende agricole, mentre si riduce il budget dei pagamenti per tenere conto dell’accordo politico raggiunto dal vertice Ue nel febbraio scorso sul bilancio 2014-2020. CINQUANTA MILIONI IN MENO PER L’ITALIA In base ai calcoli dell’Ue, l’ammontare dei finanziamenti diretti alle aziende italiane passerà da 4,02 a 3,95 miliardi di euro, circa 50 milioni di euro in meno rispetto al 2013. L’accordo raggiunto a febbraio prevede un taglio di 830 milioni sui fondi all’agricoltura per il 2015, con cui Bruxelles deve pagare i contributi 2014 agli agricoltori. Sui pagamenti, si applicherà, già dal prossimo anno, la misura sulla convergenza dei contributi tra Stati membri, a beneficio dei nuovi partner europei. “Ma l’Italia ha limitato i danni - sottolinea Gualtiero Dalmasso, responsabile Caa Confagricoltura Cuneo -, perchè gli aiuti alle aziende passeranno, in media, da 400 a 380 euro/ettaro, rispetto a una media europea di 260 euro/ettaro”. Gli aiuti, all’interno dei programmi triennali, saranno in futuro gestiti dalle organizzazioni dei produttori e dall’interprofessione secondo un sistema che si avvicina molto al modello utilizzato nel comparto ortofrutticolo. Per i pagamenti diretti, è stato raggiunto un accordo di massima sulla necessità di aumentare la percentuale della dotazione finanziaria spettante agli agricoltori e relativa al sostegno accoppiato. OCM UNICA In merito all’Ocm unica, la Commissione ha ritenuto non necessario adottare norme transitorie. Per questo, le nuove misure

di mercato, compresa la riserva di crisi, saranno applicabili dal 2014. Il 13 maggio si è svolta intanto a Bruxelles l’ultima riunione formale del Consiglio agricoltura dell’UE prima della maratona negoziale che inizierà il 24 giugno a Lussemburgo e che dovrebbe portare, nell’auspicio di tutte le parti in gioco, all’accordo politico sul pacchetto di riforma della Pac.

n u n z i a D E G IRO L A MO

Cambio al vertice del Ministero Dallo scorso 24 aprile, Enrico Letta è il nuovo capo del Governo Italiano. Tra le sette donne inserite nella squadra dell'esecutivo c’è anche Nunzia De Girolamo (nella foto), nuovo ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, che va a prendere il posto di Mario Catania. De Girolamo, classe 1975 e originaria di Benevento è il più giovane rappresentante del nuovo Governo.

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L’Agricoltore cuneese N. 04 • GIUGNO 2013

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Fauna selvatica

Ingenti i danni provocati dai caprioli nelle langhe i vigneti sono bersaglio degli ungulati. ma anche i cinghiali continuano a essere un problema serio

Chiari esempi del passaggio dei caprioli nei vigneti

di Erica Giraudo

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caprioli, in questo momento, sono tra gli animali selvatici la vera novità temuta dal mondo agricolo. L’ungulato sta devastando vigneti, noccioleti e campi appena seminati. Le Langhe sono la zona più colpita. Ma nessuna area della provincia di Cuneo, in questo momento sembra essere risparmiata. E, come se non bastasse, in alcune località sta aumentando anche la presenza dei cinghiali. Gli agricoltori sono preoccupati e arrabbiati nel veder campi e piante curate e fatte crescere, anche contro le avversità atmosferiche, devastate in un attimo dal passaggio degli animali. Confagricoltura di Cuneo sta monitorando attentamente la situazione, con il supporto del suo personale tecnico. “E’ un problema che si ripete e che interessa soprattutto i giovani germogli della vite che vengono moncati e brucati - dichiara Antonio Marino, tecnico dell’associazione agricola -. Segni evidenti del passaggio dei caprioli si possono trovare soprattutto nei lembi di vigneti che si trovano nei pressi dei boschi. Gli animali vivono tra gli alberi ed escono per cibarsi di germogli di piccoli frutti, rovinando poi le giovani piante con lo sfregamento del palco. Il danno provocato è palese, innegabile e grave per il peso economico che grava sulle aziende del comparto”. “La situazione è drammatica - dice Massimo Chionetti, consigliere di Confagricoltura e titolare di un’azienda colpita -.Mai come quest’anno cinghiali e caprioli stanno causando danni ingestibili. Le soluzioni non si vedono. Negli atc, composti all’80% da cacciatori, gli agricoltori non sono tutelati. Serve prevenzione e un intervento deciso da parte della Regione. I risarcimenti dei danni non riscono a risolvere la situazione”. “Ultimamente le zone più colpite sono state quelle di Barbaresco e Diano d’Alba, ma è un problema che, a macchia di leopardo, riguarda un po’ tutto il territorio - spiega Mario Viazzi, direttore dell’ ufficio di Alba -.I tralci di vite vengono mangiati in ogni fase

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della vita. I danni stanno aumentando giorno dopo giorno”. E i cinghiali? La loro presenza provoca danni seri alle semine, agli ortaggi e agli appezzamento di nocciole. “E’ un problema cronico - conferma Valter Roattino, direttore dell’ufficio di Mondovì -. Le zone più colpite sono quelle di Murazzano, Marsaglia e Dogliani. Ma il Monregalese è notoriamente una terra di cinghiali, sono dappertutto. Il problema è aggravato dal fatto che le Atc (Ambiti territoriali di caccia) e le Ca (Comprensori alpini) non riescono più a pagare tutti i danni. Molte aziende agricole sono ancora in attesa di ricevere i rimborsi. Il contrasto con le trappole serve a poco. Ci vorrebbero abbattimenti programmati e andrebbe aumentato il periodo venatorio. Oggi il problema urgente è quello dei cinghiali, ma non bisogna sottovalutare quello dei caprioli. Sono ancora più devastanti, soprattutto nei noccioleti e nei vigneti”. “Nel Saluzzese, verso le vallate, gli animali selvatici più presenti sono i cinghiali – spiega Marco Bruna, direttore dell’ufficio di Saluzzo-Savigliano -. Ma non mancano i caprioli. Anche se quest’anno ha fatto meno freddo e si sono spinti meno a valle. E i danni? Sicuramente minori rispetto a quelli dello scorso anno”. “I problemi maggiori riguardano la zona attorno al fiume Stura – dice Floriano Luciano, responsabile ufficio di Fossano -. Dalle aziende agricole ci sono arrivate segnalazioni di danni che riguardano i campi in cui è stato seminato il mais, soprattutto nell’area di Bene Vagienna e Salmour. Nel Fossanese il problema si può affrontare con gli strumenti che la gestione venatoria consente. E i caprioli? Ci sono anche qui, si diffondono ovunque. Un capriolo, ogni anno, partorisce dai 3 ai 4 cuccioli. Non hanno concorrenti e gli abbattimenti non sono in grado di contrastarli”. “ Nei comparti alpini non ci sono grossi problemi - dice Adriano Rosso, direttore dell’ ufficio di Cuneo -. A valle non ancora perché, dato l’andamento climatico anomalo, le semine sono state ritardate. C’è però il problema delle cornacchie e dei piccioni, considerati animali domestici per i quali la Regione non paga i danni”. Confagricoltura sta organizzando un incontro dedicato al problema con I’assessore regionale Claudio Sacchetto, i vertici e i referenti dell’organizzazione agricola nelle Atc e Ca di cui verrà data notizia sul prossimo numero de L'Agricoltore cuneese.

l e az i e n d e

Prese di mira le giovani viti “I problemi sono iniziati lo scorso anno - spiega Martino Ugo Vittorio titolare di un’azienda agricola a Camo -. I nostri vigneti sono vicini ai boschi e sono facile preda dei caprioli. Anche quest’anno entrano negli appezzamenti e mangiano i tralci in fase di sviluppo. Abbiamo preso dei provvedimenti, ma non bastano. Abbiamo messo dei sacchetti di nylon colorati sulle viti per spaventarli e spruzzato dei prodotti per rendere il tralcio non appetibile”. “Quest’anno il danno provocato dai caprioli, nella mia azienda, è minore dello scorso - dice Dario Barbero di Cossano Belbo -.Ma, dato che lo sviluppo dei tralci è in ritardo, hanno ancora tempo per causare problemi. Quando i tralci raggiungono I 10-15 centimetri gli animali rasano tutto. Quando sono più grandi non li mangiano più”. E le soluzioni? “Io uso i petardi per spaventarli- spiega Barbero -.Bisogna prevenire, a me dispiace abbatterli. La soluzione delle recinzioni vale per gli appezzamenti piccoli.Per quelli grandi non è fattibile sistemare le reti e poi rimuoverle per entrare con I macchinari nei campi”.


Maltempo

Campi sott'acqua, mais a rischio un'anomala primavera sta mettendo a dura prova l'agricoltura cuneese si temono danni anche sulla frutta > 300 mm 250-300 mm 200-250 mm 150-200 mm

Fonte: Arpa Piemonte

100-150 mm

Pioggia caduta in Piemonte ad aprile 2013

di Ilaria Blangetti

C

ampi allagati e precipitazioni ancora abbondanti. Una primavera decisamente piovosa sta mettendo a dura prova l’agricoltura del Cuneese. “Le semine del mais sono in ritardo rispetto al periodo canonico, quello del mese di

Campi allagati in tutta la Granda

aprile - commenta Davide Cravero, presidente sezione Cereali e Semi oleosi -, e chi è riuscito a seminare, ha visto nascere, in media, non più del 60% delle piantine. Altri ancora sono stati costretti a riseminare, con tutti i disagi che questo comporta: un ritardo in questa fase, infatti, ci porta ad avere un’incognita sul periodo di raccolta e sposta in avanti tutto il ciclo del mais”. Problemi analoghi anche per il grano: “A marzo ed aprile la pioggia è caduta abbondante e il meteo non promette nulla di buon o – precisa Cravero -, questo comporta gravi danni ai campi e alle piantine dove non si è, in molti casi, potuto intervenire in modo tempestivo con i necessari trattamenti, aumentando i rischi di fusarium (o fusariosi della spiga), ruggini, microsporum e con l'incognita delle erbe infestanti. Anche l'efficacia delle concimazioni non si sa se sia andata a buon fine per il dilavamento, soprattutto nei terreni molto argillosi, dove l'acqua ristagna più facilmente ed il rischio di perdita della coltura è elevato per problemi legati all'asfissia radicale. Dimentichiamoci pure le rese dell’anno scorso, viste le premesse sarà un’annata

La forza dell'acqua ed i conseguenti danni all'azienda agricola di Massimo Gaiero

davvero difficile”. Anche i frutteti soffrono questa primavera così anomala. “I problemi principali nella frutta si sono riscontrati nei meli a causa dell’eccessiva pioggia caduta durante tutto il periodo della ripresa vegetativa, condizione che ha portato molte difficoltà sia nel contenimento di alcune patologie, come la Ticchiolatura, sia per quanto riguarda l’allegagione dei frutticini - commentano i tecnici di Confagricoltura - inoltre tutto questo ha comportato in molti casi anche un’asfissia delle radici, mentre alcune patologie fungine hanno colpito peschi ed albicocchi. La speranza è quella di riuscire, nonostante le forti piogge che continuano ad abbattersi sul nostro areale, a contenere lo sviluppo di tutti questi agenti patogeni”. “La pioggia ha rovinato la fioritura di susini ed albicocchi - dice Alberto Giordano, presidente sezione Ortofrutticola di Confagricoltura Cuneo - e questo comporterà inevitabilmente una produzione più scarsa. Danni produttivi ci saranno anche per i meli, vista la difficoltà nel trattarli”. “L’allegagione è stata scarsa per susini ed albicocchi – dice Maurizio Ribotta, tecnico di Confagricoltura Cuneo -, è evidente che le eccezionali piogge di questa primavera comporteranno una produzione caratterizzata da quantitativi tendenzialmente bassi”. Inattesi e violenti temporali fuori stagione, inoltre, hanno creato seri disagi in molte zone della provincia. Emblematica la situazione dell’azienda agricola di Massimo Gaiero a Farigliano, che lo scorso due maggio, in poco più di un’ora di grandine e pioggia, ha subito ingenti danni, complice anche lo straripamento di un canale che ha inondato i campi di noccioleti e viti. Non solo, l’azienda ha avuto ingenti danni anche a macchinari e mezzi agricoli. “Ora temiamo anche per il futuro - commenta Gaiero -, perché gli argini sono andati distrutti”.

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Acqua

Acque Irrigue Cuneesi, passo in avanti L'associazione ha ottenuto il riconoscimento giuridico

L’

associazione Acque Irrigue Cuneesi (raggruppa i Consorzi irrigui di I e II livello della provincia Granda) ha ottenuto il riconoscimento giuridico e normativo. Era un obiettivo inseguito fin dalla costituzione dell’associazione. La novità, approvata dal Consiglio regionale nel corso di una delle ultime sedute a Palazzo Lascaris, è contenuta nell’articolo 7 che integra la legge regionale del 21 del 1999. Lo scopo è quello di coordinare le azioni e rappresentare, in modo unitario, tutto il territorio. Alla base c’è il vecchio motto: “L’unione fa la forza”. Si guarda anche alla realizzazione di grandi infrastrutture

Isabella Moschetti consIgliere confagricoltura cuneo

per dare una risposta definitiva ad un problema annoso: la carenza di acqua nel periodo estivo. “La promessa dell’assessore Sacchetto è stata mantenuta- ha sottolineato Isabella Moschetti presidente del Consorzio Irriguo Sinistra Stura -. Ora siamo riconosciuti dalla Regione e possiamo chiedere aiuti per infrastrutture di più ampio respiro, anche a livello di bonifica”. In provincia di Cuneo sono attivi 308 consorzi di primo livello (dal censimento del 1986 ne risultavano quasi 700) e 18 di secondo grado (raggruppano ,dal 2000, quelli base). Dal 2007 hanno iniziato a

dialogare per costituire ufficialmente, nel gennaio 2012, l’associazione “Acque Irrigue Cuneesi”. Coinvolge più di 54mila utenti e ha un raggio d’azione di oltre 120mila ettari di superficie irrigua. “E’ un riconoscimento importante non solo per il lavoro fatto, ma anche per il futuro – ha dichiarato il presidente di “Acque Irrigue Cuneesi” Giorgio Bergesio -. Ai tavoli di confronto non chiederemo solo risorse ma anche soluzioni: fonti rinnovabili di acqua, metodi d’irrigazione innovativi e strade sostenibili dal punto di vista ambientale. E’ un riconoscimento che dimostra una profonda conoscenza, da parte delle regione, delle problematiche che riguardano il settore”. “Era necessario avere un riferimento unico con il quale confrontarci – ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto-. Quello dell’acqua è un settore strategico, che richiedeva un impianto legislativo altrettanto puntuale”. Il riconoscimento normativo permetterà di superare le difficoltà pratiche e funzionali di tutti i giorni, portando le istanze del territorio anche nelle discussioni che riguardano i piani irrigui pluriennali.

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L’intervista

Avremo un Centro di ricerca più forte Silvio pellegrino fa il punto sull’attività del creso e sulle sfide della frutta cuneese di Paolo Ragazzo

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ei frutteti cuneesi ci si prepara ad una nuova stagione produttiva, gli interventi sono nel pieno del loro svolgimento, ma le questioni aperte sul tavolo del comparto sono numerose. L’Agricoltore cuneese ha fatto il punto col direttore del CReSO, Silvio Pellegrino. Direttore, quali sono i principali fronti su cui siete attualmente impegnati con i vostri tecnici e ricercatori? "L’emergenza Psa, la batteriosi dell’actinidia, è al centro della nostra attenzione. Siamo vicini ai frutticoltori che assistono impotenti all’avanzare di questa malattia. Stiamo lavorando sodo con i colleghi del servizio fitosanitario della Regione, e possiamo contare su una rete di ricerca nazionale (Università di Torino, Bologna e Udine, oltre al CRA) e internazionale. Abbiamo fatto progressi nel capire quando il batterio penetra nella pianta e come si sposta all’interno, ma i mezzi di lotta sono ancora inadeguati. Ci sentiamo come la cavalleria contro i carri armati! Ma non c’è solo la Psa. La drosophila suzukii, il 'nuovo' moscerino della frutta, minaccia i piccoli frutti: mirtillo e lampone, proprio le colture più promettenti per le zone pedemontane. Emergenze a parte, siamo impegnati a mettere a punto nuove tecniche per la nostra ortofrutticoltura, ma che siano sostenibili anche sotto il profilo economico". Come considera le nuove sfide che la frutticoltura cuneese deve affrontare, in particolare dopo la situazione creatasi con la Psa del kiwi? "Il kiwi è stato uno dei tre pilastri della nostra frutticoltura. Stiamo parlando di 5.000 ettari e di un livello di redditività che per trent’anni ha stabilizzato i bilanci delle nostre aziende, anche quando mele e pesche attraversano momenti difficili. La sfida è grande. Le pesche sono naturalmente orientate al mercato europeo, che

regionale prezzi. E’ stato un buon inizio, ma ora occorre cimentarsi in qualcosa di più concreto e vincolante per le parti". In un momento contraddistinto purtroppo da tagli sempre più consistenti, che futuro vede per la ricerca in agricoltura e, in particolare, per quella connessa all'ortofrutta? "Se i tagli sono selettivi, sono l’occasione per fare pulizia in quel “sistema della ricerca” fine a se stessa, non orientata a risolvere i problemi delle imprese. L’assessore Sacchetto si è preso l’impegno di riorganizzare la ricerca regionale, spendendo meno, ma con più efficienza. La legge finanziaria approvata a inizio maggio prevede la costituzione di una “Fondazione per la ricerca in agricoltura”. Le funzioni oggi in capo al Creso passeranno alla nuova Fondazione, con una serie di vantaggi. Il nuovo organismo sarà più solido, continuerà ad essere un ente agile e operativo, che coinvolgerà i produttori attraverso le organizzazioni economiche e sindacali. Sarà più competitivo nell’accesso alle risorse dell’Unione Europea e delle fondazioni bancarie. Ci aspettano mesi impegnativi per passare al nuovo sistema, ma alla fine avremo un Centro di ricerca più forte, di cui i produttori possano andare orgogliosi".

è in piena recessione. La coltivazione si sta spostando a sud, dove la Spagna ha in mano il mercato, competitiva più che mai grazie ai bassi costi di produzione. Il successo della mela rossa ci indica la strada: nuove tipologie varietali ben distinguibili o nuove specie. Sulla carta abbiamo diverse possibilità, ma ognuna deve trasformarsi in progetto condiviso da tutta la filiera: operatori commerciali, produttori, tecnici e ricercatori". Come si stanno muovendo le altre regioni europee? "Alcune si giocano la carta dei prezzi. Ma i nostri costi sono strutturalmente elevati: dobbiamo puntare su produzioni di alta gamma, per mercati ricchi. Altrimenti siamo perdenti fin dall’inizio. Dobbiamo trovare la nostra strada tra le regioni forti: Tirolo e Trentino per le mele, EmiliaRomagna per le drupacee, Catalogna, Provenza, etc. Lì i produttori sono parte attiva nella commercializzazione, danno vita a filiere gestite in esclusiva, possono contare su Centri di ricerca di eccellenza e, per trasformare la ricerca in innovazioni spendibili, ogni regione ha costituito il suo “Consorzio per l’innovazione”: il Centro ricerca sperimenta, il Consorzio brevetta o acquisisce i diritti per coltivare e commercializzare prodotti di successo in forma esclusiva e controllata". Da noi l'orientamento produttivo sembra andare nella direzione del melo, quale può essere il ruolo giocato dall'Igp ottenuto dalla Mela Rossa Cuneo? L’Igp è uno strumento per valorizzare il prodotto. Deve essere utilizzato. È l’occasione per dar vita a una “filiera controllata”: si programmano le superfici, si decide la politica dei prezzi, si governa l’immissione sul mercato. Un ruolo importante l’ha svolto Silvio Pellegrino è il direttore del CReSO finora l’osservatorio

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Accordo sindacale

Al tavolo dell'intesa in Confagricoltura a Cuneo le organizzazioni agricole e i sindacati

Siglato il contratto provinciale degli operai agricoli di Erica Giraudo

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onfagricoltura,Coldiretti e Cia, con le sigle sindacali Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil, hanno siglato il “Contratto degli operai agricoli e florovivaisti” della provincia di Cuneo. La sigla del documento è avvenuta nella sede dell’Unione Provinciale Agricoltori di Cuneo (in corso IV Novembre 8) martedì 30 aprile.

Qualifiche professionali Operai specializzato super veterinario abilitato, frutticoltori, viticoltori, orticoltori, floricoltori e vivaisti

Operai qualificato super accompagnatore fattorie didattiche, addetti trasformazione

Operai comuni lavoratori agriasilo, addetto trasformazione senza esperienza, aiuto cucina, bagnino e cameriere in agriturismo, addetto alla cernita

Addetti campagne di raccolta possono dedicarsi alla cernita solo se la raccolta viene sospesa per condizioni atmosferiche e lavorano durante la maturazione del prodotto

Al tavolo dell’intesa i rappresentati delle tre principali organizzazioni agricole. Per Confagricoltura Cuneo: il presidente Oreste Massimino, il direttore Roberto Abellonio e il consigliere Isabella Moschetti. L’accordo è stato siglato in applicazione degli articoli 2 e 3 del C.C.N.L. per gli operai agricoli e florovivaisti del 25 maggio 2010, ha decorrenza dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2015 e prevede aumenti salariali, premi variabili e alcune modifiche normative. “Questa intesa, raggiunta dopo mesi di intense trattative e dibattito con tutte le parti coinvolte, ci soddisfa - dichiara Oreste Massimino, presidente di Confagricoltura Cuneo -; si tratta del miglior punto di incontro possibile tra associazioni agricole che rappresentano i datori di lavoro e sindacati dei lavoratori in un momento contingente che resta di estrema difficoltà dal punto di vista economico e occupazionale. Come rappresentanti delle aziende agricole abbiamo accettato aumenti salariali in linea con quanto previsto a livello nazionale e nelle altre province, d’altro canto abbiamo ottenuto che venissero concordate con i sindacati dei lavoratori alcune modifiche di tipo normativo”. “L’accordo è stato raggiunto dopo una lunga trattativa, durata 18 mesievidenzia il direttore di Confagricoltura

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Cuneo, Roberto Abellonio -, per coniugare le esigenze delle aziende e le richiesta dei lavoratori. Ritengo che le modifiche apportate, soprattutto sulle mansioni e sui periodi di prova, siano opportunità importanti per le aziende. I nostri uffici sono a disposizione per fare in modo che ogni realtà trovi la soluzione più adatta alla proprie esigenze e colga appieno le opportunità del nuovo contratto”. Aumenti salariali, premi e permessi Il contratto è valido dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2015. In questo periodo i salari saranno aumentati del 5% in due tranche. Il 3% da aprile 2013 e il 2% da novembre 2013. Per gli operai a tempo indeterminato (in servizio da aprile 2013) sarà riconosciuta una somma “una tantum”: 50 euro (3^ Area), 75 euro (2^ Area) e 90 euro (1^ Area). Il premio variabile (fino ad un massimo dello 0,3% sul totale mensile) viene riconosciuto ai lavoratori assunti da dicembre 2012 con contratto a tempo indeterminato o a tempo determinato con almeno 180 giornate di lavoro effettivo all’anno. E’ determinato in base all’andamento della produzione agricola del biennio precedente, tenendo conto dell’incidenza dei settori produttivi: zootecnia-latte (56%), ortofrutta (25%) e viticoltura (19%). Gli operai adibiti a mansioni inferiori confermano i diritti del profilo di assunzione. Se adibiti a mansioni di livello superiore acquisiscono il diritto del trattamento più alto per tutto il periodo. Passano al livello superiore se adibiti a mansioni del profilo per almeno 40 giorni (continuativi o meno). I permessi sono di 26 ore annuali.


Qualifiche professionali Sono state aggiunte alcune figure professionali ai 4 livelli della classificazione provinciale degli operai agricoli. Specializzato super: veterinario abilitato, frutticoltori, viticoltori, orticoltori, floricoltori e vivaisti. Qualificati super: accompagnatorie in fattorie didattiche e addetto alla trasformazione (caposquadra). Comune: coadiuvante in agriasilo, addetto alla trasformazione senza esperienza, aiuto di cucina, bagnino e camerieri in agriturismo e addetto alle operazioni di cernita. Campagne di raccolta: i lavoratori possono occuparsi della cernita solo in caso di sospensione della raccolta per avverse condizioni atmosferiche. Sono equiparati gli addetti alla vendemmia. La delimitazione temporale riguarda il periodo di normale maturazione del prodotto e comprende anche le fasi preliminari e accessorie nei 10 giorni antecedenti. Formazione Per incrementare le nuove assunzioni, nel

primo periodo di formazione (della durata massima di 4 mesi) viene corrisposto il 90% della retribuzione. Per consentire un percorso di crescita professionale viene riconosciuto il livello “comune” per 6 mesi e il livello “comune P” per 18 mesi. Il periodo di prova per un rapporto di lavoro a tempo determinato superiore a 100 giorni è di 7 giorni di lavoro effettivo. Il contratto di lavoro a tempo parziale può essere stipulato, a titolo sperimentale, sotto controllo dell’Ente Bilaterale. (dev’essere costituito entro il 30 giugno 2013). Appalti e testo unico di contrattazione collettiva integrativa provinciale Ogni contratto di appalto deve risultare da atto scritto. E’ necessario predisporre un testo unico che coordini il testo della contrattazione nazionale con le previsioni della contrattazione provinciale così come sviluppatasi nel tempo. Ogni aumento retributivo, nazionale o provinciale, deve essere sottoscritto da tutte le parti che hanno siglato questo accordo.

Caratteristiche PERIODO ATTUATIVO dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2015

Formazione per 4 mesi corrisposto il 90% della retribuzione base

Periodo di prova 7 gg (per assunzioni oltre i 100 gg)

Permessi

26 ore all’anno Aumenti salariali

+3%

da aprile 2013

+2%

da novembre 2013

Premi Premio variabile determinato in base alla produzione agricola dei diversi settori, incidenza

56% 25% 19%

zootecnia-latte ortofrutta viticoltura

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15


Vitivinicoltura

La legge sulle Doc compie 50 anni

1 8 20.000

D.O.C.G

Ettari di vigneto

R

icorre quest’anno il 50esimo della legge che istituì le Denominazioni di Origine dei Vini: una legge fondamentale nella storia della vitivinicoltura italiana e che ne ha segnato il suo rinascimento. Era il 1963. A rimarcarne l’importanza sono anche i dati regionali sulle denominazioni: in Piemonte, infatti, ci sono vini tutelati da ben 18 Docg e 42 Doc (il più alto numero e la più alta percentuale tra le regioni), espressione della vocazione e peculiarità delle tante zone viticole e della ricchezza e biodiversità ampelografica. Vini ad alto valore aggiunto anche per il profondo legame con i territori che contribuiscono ad esaltare come paesaggio agrario e rurale, per l’eccellenza della enogastronomia, per gli aspetti turistici, ambientali, culturali e tradizioni storiche. Sono 20mila i produttori in Piemonte: anche grazie ad essi si è guadagnato sul campo i suoi meriti e valori vitivinicoli; un Piemonte interessato da sempre non alla quantità, ma alla qualità, come dimostrano i suoi 47mila ettari di vigneto (circa il 7% del vigneto Italia), tutto situato in collina e propaggini alpine e prealpine,

Renato Negro

pres. sEZIONE VINI BIANCHI

Gianluca DeMaria PRES. SEZIONE VINI ROSSI

47.000

dove è preponderante il lavoro dell’uomo, in cui si perseguono con disciplinari basse rese per ettaro che ne esaltano la qualità. Qualità premiata anche dall’export: sui mercati internazionali va infatti il 60% della produzione piemontese che, nel 2012, ha raggiunto un valore di quasi 1,4 miliardi di euro (circa il 30% dell’export agroD.O.C alimentare piemontese e circa il 16% dell’export nazionale di vino). “Se oggi il vino italiano, in particolare quello piemontese, ha questa fama, il merito è dell’introduzione di questa legge - afferma Gianluca DeMaria, presidente sezione Vini rossi di Confagricoltura Cuneo -. In questo delicato periodo uno dei pochi settori in Italia con un trend positivo è l'agricoltura di qualità, trainata da tipologie di vino come il nostro, che grazie alla sua unicità e ai rigidi disciplinari riesce ad affermarsi all'estero con risultati di assoluto prestigio”. Aggiunge Renato Negro, presidente sezione Vini bianchi di Confagricoltura Cuneo: “L’avvento delle denominazioni è stato fondamentale perché ha dato certezze ai consumatori e possibilità ai produttori di rimanere attaccati ad un'identità di territorio, cosa di non poca importanza nei nostri luoghi. La Docg sul Moscato d'Asti e Asti Spumante, ad esempio, anagraficamente una delle prime assieme al Barolo e al

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Produttori

42

5

export in miliardi di euro

Fonte: Regione Piemonte

I numeri della qualità del vino piemontese

Barbaresco, ci ha permesso di continuare a produrre un prodotto unico proprio nei suoi luoghi d'origine, con annessa rivalutazione e tutela del territorio. Sarebbe opportuna una miglior promozione tra i consumatori perché, a mio parere, non si conosce ancora l’importante differenza tra un prodotto Docg o Doc e uno non denominato”. La vicenda delle Doc dei vini è stato il tema del convegno “1963-2013. Il vino, la memoria, il futuro. La legge delle Doc dei vini compie 50 anni. Una storia molto piemontese” che si è svolto venerdi 3 maggio nella sala Viglione di Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale. Il finale è stato dedicato alla rievocazione dei due protagonisti piemontesi della storia della legge sulle Doc: il senatore Paolo Desana e l’onorevole Giovanni Goria.


INSERTO TECNICO

N. 06 • 2013

FEASR

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111.1 sottoazione B Informazione nel settore agricolo Anno 2012/2013

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l'Europa investe nelle zone rurali

Semplificazione stagionali con 50 giornate di lavoro

A

distanza di cinque anni dall’entrata in vigore del Testo Unico in materia di sicurezza sul lavoro, ha visto la luce il decreto interministeriale che semplifica gli adempimenti per i lavoratori stagionali in agricoltura. Le semplificazioni riguardano la sorveglianza sanitaria, l’informazione e la formazione dei lavoratori e si applicano nei confronti degli stagionali che svolgono presso la stessa azienda un numero di giornate non superiore a cinquanta all’anno “limitatamente a lavorazioni generiche e semplici non richiedenti specifici requisiti professionali”. Il recente decreto interministeriale concernente la “Semplificazione degli adempimenti relativi all’informazione, formazione e sorveglianza sanitaria nel settore agricolo” è stato firmato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, dal Ministro della Salute e dal Ministro delle Politiche Agricole, Alimentali e Forestali ed è stato redatto tenendo conto dell'avviso comune stipulato in data 16 settembre 2011 dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative del settore sul piano nazionale. Le semplificazioni previste sono relative alla: sorveglianza sanitaria; alla formazione ed informazione. Sorveglianza sanitaria (articolo 2) Gli adempimenti in materia di controllo sanitario si considerano assolti mediante visita medica preventiva, da effettuarsi dal medico competente o

dal dipartimento di prevenzione della Asl. La visita medica preventiva, la cui effettuazione e l’esito devono risultare da apposita certificazione, ha validità biennale e consente al lavoratore idoneo di prestare, senza la necessità di ulteriori accertamenti medici, la propria attività di carattere stagionale, nel limite di 50 giornate l'anno, effettuate anche presso altre imprese agricole. Il datore di lavoro che assume lavoratori stagionali è tenuto ad acquisire copia della certificazione. È evidente che tale previsione deve essere intesa nell’ambito degli obblighi previsti per la sorveglianza sanitaria dall’art. 41 del d.lgs. 81/08 e cioè nei casi in cui la normativa vigente prevede la nomina del medico compente. Ciò detto occorre sottolineare che lo stesso articolo 2 specifica in modo del tutto autonomo – e cioè in assenza di indicazioni in tal senso nell’avviso comune – che tale semplificazione non si applica ai lavoratori esposti a rischi specifici limitando in modo evidente l’ambito di applicazione delle norme di semplificazione. Su questo aspetto si resta in attesa di ulteriori chiarimenti da parte del Ministero del Lavoro. Informazione e formazione (articolo 3) Il decreto indica che gli adempimenti relativi alla informazione e formazione, per i lavoratori stagionali che svolgono presso la stessa azienda un numero di giornate non superiore a cinquanta nell'anno, limitatamente a lavorazioni generi-

che e semplici non richiedenti specifici requisiti professionali, si considerano assolti mediante consegna al lavoratore di appositi documenti, certificati dalla Asl o dagli enti bilaterali e dagli organismi paritetici del settore agricolo e della cooperazione di livello nazionale o territoriale, nel rispetto dei contenuti indicati dallo stesso decreto. Come previsto dall’art. 37 del d.lgs. 81/08 per i lavoratori provenienti da altri Paesi deve essere garantita la comprensione della lingua utilizzata. In relazione a quanto specificato le semplificazioni sull’informazione e la formazione assumono carattere rilevante. Per ulteriori informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

CONTRIBUTI INPS ANNO 2013

Ad oggi non è stato ancora chiarito dall’INPS se la riscossione dei contributi obbligatori anno 2013 dei Coltivatori diretti, coloni e mezzadri, imprenditori agricoli professionali, sarà comunicata agli interessati con apposito prospetto informativo (contenente tutti gli elementi necessari per effettuare il versamento, nelle consuete quattro rate, come per l’anno 2012) o tramite altro mezzo; qualora non si dovesse ricevere alcuna comunicazione in merito da parte dell’INPS bisognerà rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo per la stampa dei moduli di pagamento.

INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 4 • GIUGNO 2013

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CORSI INSEDIANTI, RSPP PER DATORI e ANTINCENDIO

Ticket: prorogata l'esenzione fino al 31 marzo 2014

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a Regione Piemonte ha prorogato fino al 31 marzo 2014 la validità delle esenzioni dalla compartecipazione alla spesa sanitaria rilasciate in base al reddito con codici E01, E03, E04, precedentemente in scadenza il prossimo 31 marzo. I tre codici indentificano le esenzioni rilasciate ai cittadini con meno di 6 anni e più di 65 con reddito familiare inferiore a 31.151,98 euro (E01), ai titolari di assegno sociale (E03) e ai titolari di pensione al minimo con più di 60 anni e un reddito inferiore a 8.263,31 euro, incrementato a 11.362,05 euro in presenza del coniuge e di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico (E04). Sono escluse dalla proroga le esenzioni con il codice E02 rilasciate alle persone titolari (o a carico di altro soggetto titolare) della condizione di disoccupazione con reddito familiare inferiore a 8.263,31 euro, incrementato a 11.362,05 euro in presenza del coniuge e in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico. I soggetti inclusi in questa categoria, considerata l’estrema variabilità delle condizioni di disoccupazione, dovranno recarsi agli sportelli del distretto di residenza per l’eventuale rinnovo del certificato. La Regione ha comunicato che la data di scadenza riportata sulle esenzioni E01, E03, E04 in vigore deve intendersi al 31 marzo 2014 e il certificato quindi non sarà riemesso.

gasolio AGRICOLO

L

a Regione ha informato che nulla è cambiato rispetto alle direttive di riferimento adottate fino ad oggi per l’erogazione del gasolio agricolo agevolato. • Rimane a disposizione l’erogazione di carburante agevolato per le ditte agricole che svolgono attività per conto terzi; • L’azienda agricola che svolge attività per conto terzi in forma secondaria e non occasionale, effettuati sistematicamente e continuativamente in forma organizzata, può beneficiare dell'assegnazione di carburante agricolo agevolato solo dopo aver effettuato iscrizione alla Camera di Commercio che

P

ronti al via i corsi insedianti e il corso RSPP per aziende assuntrici di manodopera organizzati da Confagricoltura Cuneo. CORSI INSEDIANTI Il PSR prevede 40 ore di corso; alcuni insedianti hanno già seguito corsi che vanno a scalare dalle 40 ore complessive. Per questi insedianti sarà quindi sufficiente partecipare al corso RSPP, mentre quelli che non raggiungono il monte ore dovranno partecipare anche al corso antincendio. Il corso RSPP sarà congiunto per Alba, Cuneo e Savigliano: inizieranno ad Alba lunedì 3 giugno per proseguire a Savigliano con una doppia lezione programmata per lunedì 10 e lunedì 17 giugno. corso antincendio Si svolgerà a Savigliano lunedì 24 giugno. Le lezioni avranno luogo dalle 13 alle 21. Durante la lezione di lunedì 17 giugno un direttore di zona terrà una lezione sugli argomenti legati alla capacità professionale. CORSI RSPP PER DATORI DI LAVORO I corsi RSPP per i datori di lavoro inizieranno ad Alba giovedì 6 giugno. Una seconda lezione è in programma per giovedì 13 giugno per le sedi di Saluzzo, Savigliano e Cuneo. I corsi si svolgeranno dalle 13 alle 21. riporti l'indicazione dell'esercizio di tali attività. Ai fini del controllo effettuato dagli uffici provinciali, per ottenere l’assegnazione il titolare deve inoltre produrre una dichiarazione sostitutiva di atto notorio che specifichi che anche queste attività sono svolte con determinazione separata del reddito d’impresa. I quantitativi dei prodotti petroliferi impiegati nei lavori eseguiti dovranno inoltre essere giustificati secondo le modalità delle imprese agromeccaniche, ossia con le schede clienti e con le fatture emesse. • L’agricoltore che effettua servizi agromeccanici per conto terzi in forma di “attività connessa”, deve utilizzare esclusivamente gasolio nazionale e non può richiedere l’assegnazione di carburante agricolo agevolato, né tanto meno usarlo. IMPORTANTE: per tutte le aziende agricole utilizzatrici di gasolio agricolo si ricorda che il 30 giugno scade il termine ultimo per la verifica annuale UMA. Ulteriori informazioni presso gli uffici di Confagricoltura di Cuneo.

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Calamità 2011 e gelate 2012, la regione anticipa i fondi

L’

assessorato regionale all’Agricoltura ha comunicato che garantirà i contributi in conto capitale per i danni alle produzioni, alle strutture aziendali e alle scorte conseguenti alle avversità atmosferiche dell’anno 2011 e del febbraio 2012, erogando un totale di 9.731.617, 99 euro. In seguito al riconoscimento, da parte del Ministero, del carattere di eccezionalità degli eventi registrati nel 2011 (nei periodi 13-17 marzo, maggio-giugno, 10-13 luglio, 4-8 novembre) e delle rigide gelate verificatesi tra gennaio e febbraio 2012, il riparto pianificato dal Fondo di Solidarietà Nazionale prevede l’assegnazione al Piemonte di 3.172.000 euro per compensare i danni al settore rurale. L’assessorato regionale all’Agricoltura, in primo luogo valutando im-

conto termico, domande dal 3 giugno

I

l Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha annunciato che dalle ore 9 del 3 giugno 2013 fino alle ore 21 del 1° agosto 2013 si potranno presentare le richieste di iscrizione ai Registri del Conto Termico per chi effettua interventi di sostituzione di impianti di riscaldamento con altri a pompa di calore e per gli interventi di sostituzione di impianti di fabbricati rurali e serre con altri alimentati a biomassa. La comunicazione del GSE arriva tramite la pubblicazione del bando di iscrizione ai registri del Conto Termico dedicato a interventi di piccole dimensioni per impianti che producono energia termica da fonti rinnovabili e sistemi ad alta efficienza energetica. Il Conto Termico prevede incentivi che coprono il 40% dell'investimento e non sono cumulabili con altre agevolazioni fiscali. L'incentivo viene spalmato in un arco di tempo compreso tra i due e i cinque anni. Lo stanziamento annuale complessivo per il Conto Termico è 900 milioni di euro: 200 andranno a coprire spese per gli interventi delle pubbliche amministrazioni, 700 sono previsti per i privati. Esiste una precisa procedura da seguire per richiedere gli incentivi. Come previsto dal decreto ministeriale 28 dicembre 2012, il bando è valido per soggetti privati e pubbliche amministrazioni. L'articolo 4 comma 2, lettere a) e b), descrive gli interventi con obbligo di iscrizione ai Registri, che devono avere potenza termica nominale complessiva maggiore di 500 kW e non devono superare i 1000 kW, con riferimento a un singolo edificio o a una singola struttura. Si tratta nello specifico di: a) Interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con nuovi impianti di climatizzazione invernale dotati di pompe di calore, elettriche oppure a gas, o ancora che utilizzano l'energia geotermica, idrotermica o

prorogabile il restringimento dei tempi per i pagamenti alle aziende coinvolte dalle avversità metereologiche, e ritenuto in seconda istanza l’importo statale al di sotto delle esigenze evidenziate dal territorio, ha licenziato la delibera che consente agli uffici regionali di anticipare in tempi brevi le risorse statali non ancora trasferite da parte del Ministero, e di integrare tale importo con 6.559.617,99 euro attraverso l’impiego di economie a disposizione dell’amministrazione. Mediante tale provvedimento non solo si ha un contingentamento dei tempi di pagamento, ma si garantisce il finanziamento del 70% del contributo massimo concedibile per danni alle strutture e del 35% del contributo massimo concedibile per il deterioramento delle produzioni. Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo. aerotermica. b) Interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento di serre e fabbricati rurali con nuovi impianti di climatizzazione invernale che siano dotati di generatore di calore a biomassa Le richieste potranno essere inviate esclusivamente per via telematica, utilizzando l'applicazione informatica Portaltermico, che sarà disponibile sul sito del GSE all'indirizzo https://applicazioni.gse.it dal momento in cui saranno aperti i Registri. Entro 60 giorni dalla data di chiusura dei Registri, il GSE pubblicherà sul suo sito le graduatorie sulla base di alcuni criteri di priorità: - Minor potenza degli impianti - Anteriorità del titolo autorizzativo/abilitativo - Precedenza della data di iscrizione ai Registri. Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

convenzioni hotel pensionati

A

nche quest’anno il Sindacato Nazionale Pensionati della Confagricoltura ha stipulato alcune convenzioni con hotels e villaggi dislocati in località marine di particolare bellezza. Le condizioni sono valide sia per tutti gli associati al Sindacato sia a tutti i dipendenti Confederali, delle Sedi Regionali, Provinciali ed enti collegati. Gli hotels convenzionati sono tutti 4 stelle e si trovano principalmente nel centro e sud Italia, in particolare: Abruzzo - Serena Majestic Hotel e Residence; Sardegna - Calaserena Village; Puglia - Grand hotel Serena / Torreserena Village; Calabria - Serené Village / Sibari Green Village; Sicilia - Serenusa Village. Inoltre vi è un’altra convenzione stipulata con l’Hotel Commodore Terme situato a Montegrotto Terme (PD). Per ulteriori informazioni è possibile telefonare agli uffici di Confagricoltura Cuneo o a Graziella Bechis al numero 339/3460494.

INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 4 • GIUGNO 2013

III


Verifica somma aggiuntiva

SCADENZIARIO fiscale e PAGHE giugno / luglio 2013 mercoledì 5 giugno TERMINE ULTIMO per la comunicazione delle ore lavorate dai dipendenti nel mese di maggio all’Ufficio Paghe.

Lunedì 17 giugno SOSTITUTI D’IMPOSTA RITENUTE ALLA FONTE - Versamento ritenute alla fonte su redditi di lavoro autonomo e compensi per l'esercizio di arti e professioni , versamento ritenute alla fonte su reddito da lavoro dipendente e versamento contributi INPS Dm10 Versamento contributi agricoli unificati LAS operai agricoli, relativi al 4° trimestre 2012. RITENUTE DI ACCONTO per parcelle professionisti mese di maggio. CONTRIBUENTI IVA MENSILI Liquidazione e versamento IVA relativa al mese precedente. PAGAMENTO DIRITTO ANNUALE CAMERA DI COMMERCIO Presentarsi presso gli uffici di Confagricoltura Cuneo entro il 10 giugno muniti della lettera inviata dalla Camera di Commercio di Cuneo via posta con oggetto: "Esazione diritto annuale".

martedì 25 giugno

N

el corso del mese di febbraio 2013 è stata effettuata la verifica della somma aggiuntiva corrisposta nel 2010. Si ricorda che deve essere preso in considerazione il reddito da pensione relativo all’anno 2010 mentre per i redditi diversi da pensione è stato valutato: - il reddito dell’anno 2010, nel caso di prima concessione; - il reddito dell’anno 2009, nel caso di concessione successiva alla prima. La verifica delle somme a titolo provvisorio ha riguardato le sole posizioni, in essere al momento della lavorazione, per le quali risultava pervenuto il reddito 2010 a consuntivo. Sono state elaborate le posizioni per le quali a seguito della verifica: - è scaturita la revoca totale/parziale del beneficio; - è scaturita una differenza a credito del pensionato; - l’importo corrisposto è stato confermato perché correttamente erogato. I conguagli a credito vengono pagati con la mensilità di aprile 2013. I conguagli a debito sono stati ripartiti in 36 rate e saranno recuperati a partire dalla mensilità di giugno 2013. Per ulteriori informazioni è possibile telefonare agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

DATORI DI LAVORO AGRICOLO: versamento contributi ENPAIA impiegati agricoli.

assegni familiari

sabato 29 giugno Presentazione domande riduzione contributi INAIL lavoratori agricoli anno 2013.

domenica 30 giugno Scadenza verifica anuale UMA (Utenti Macchine Agricole).

lunedì 1 luglio Versamento semestrale contributi CAC cooperative agricole Termine ultimo per la consegna dei documenti per la redazione del modello 770/2013 anno d’imposta 2012.

posta elettronica certificata Obbligatoria al 30 giugno

E

ntro il 30 giugno 2013 anche le imprese individuali hanno l'obbligo di iscrivere al Registro Imprese la propria casella di Posta Elettronica Certificata (PEC). è un sistema che consente l'invio di messaggi e-mail conferendo valore legale al processo di consegna dei messaggi, essendo fornita al mittente la documentazione elettronica attestante l'invio e la consegna di documenti informatici. Alla casella di Posta Elettronica Certificata dell'impresa tutti, compresa la Pubblica Amministrazione,

I

coltivatori diretti, i mezzadri e i coloni in attività hanno diritto agli assegni familiari esclusivamente in favore dei figli minori, studenti o inabili e per fratelli, sorelle e nipoti conviventi a carico. Per i nipoti in linea retta il diritto agli assegni familiari cessa con il raggiungimento del 18°anno d’età. Il reddito familiare è determinato dai redditi conseguiti dai componenti il nucleo familiare nell’anno solare precedente il 1° luglio di ciascun anno ed ha valore fino al 30 giugno dell’anno successivo. Il possesso della qualifica di coltivatore deve sussistere nell’anno solare per il quale viene richiesta la prestazione. Per informazioni telefonare agli uffici di Confagricoltura Cuneo. possono trasmettere comunicazioni destinate all'impresa stessa. Tutti i possessori di una casella PEC (imprenditori individuali, società, Pubblica Amministrazione, professionisti) possono quindi scambiarsi tra loro corrispondenza amministrativa, commerciale o informativa, in modalità ufficiale, legale e sicura, in alternativa all'utilizzo di raccomandate A/R postali. Le imprese individuali che non avranno comunicato l'indirizzo PEC entro il 30 giugno 2013, subiranno la “sanzione” della sospensione per 45 giorni di qualunque successiva ed ulteriore domanda di variazione, presentata dal 1° luglio 2013 in poi La sospensione si interromperà nel momento in cui si sarà perfezionata l'iscrizione della casella di PEC nel Registro delle Imprese. Si sollecitano gli interessati a contattare gli uffici di Confagricoltura Cuneo.

IV INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 4 • GIUGNO 2013


Vitivinicoltura

Arrivano gli aiuti per i vigneti in forte pendenza l’Assemblea Regioni Europee Vitivinicole ha accolto la proposta dell'assessorato all'agricoltura della regione. la parola passa al parlamento UE

é

stata accolta da parte dell’Assemblea Regioni Europee Vitivinicole (Arev) la proposta dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte di riconoscere un intervento di aiuto per la viticoltura in forte pendenza nell’ambito del sostegno allo sviluppo rurale. Lo scorso 24 aprile a Stoccarda, l’Arev ha inserito l’istanza del Piemonte all’interno del documento di risoluzione finale, facendosi carico di trasmettere e sostenere la richiesta al Parlamento Europeo. In Piemonte si sono sviluppati nel tempo vigneti contraddistinti da pendenze uguali o superiori al 30%, peculiarità di coltivazione che consolidano paesaggi viticoli di pregio paesaggistico-ambientale e svolgono un essenziale ruolo di conservazione del suolo e di regimazione delle acque. Il particolare drenaggio dei terreni, unito all’esposizione al sole e alle coltivazioni esistenti, portano inoltre alla produzione di vini di altissima

qualità. I costi elevati di tale viticoltura e le maggiori difficoltà nella coltivazione dei terreni ripidi hanno posto però in primo piano il rischio di abbandono di tali aree da parte delle aziende che ancora oggi operano su tali pendenze, con possibile rischio idrogeologico a danno dell’intero ambito socio-economico legato a tali terre, dunque della collettività. “Abbiamo centrato un grande risultato - afferma Mario Viazzi, direttore Confagricoltura Cuneo zona di Alba -. Una commissione di tecnici specialisti, tra i quali Antonio Marino di Confagrimoscato, ha individuato i criteri di scelta delle aree con forte pendenza, sinonimo di alta qualità dell’uva, ma di difficile, costosa e faticosa conduzione. Una politica gestionale dell’Asti che premi la qualità, potrà rallentare l’abbandono di quelle terre che producono vini di ottima qualità, ma con costi molto diversi rispetto

In Piemonte ci sono vigneti con pendenza fino al 30%

ai vigneti meccanizzabili. Ma è importante sottolineare anche il positivo risvolto che tale azione avrà sull’immagine del prodotto ed i benefici che ne trarrà il territorio sotto l’aspetto della tutela ambientale”. Aggiunge l’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto: “Ci è sembrato doveroso richiedere l’inserimento di uno specifico sostegno a beneficio della viticoltura in forte pendenza (superiore o uguale al 30%), riconoscendo in questo modo a tali agricoltori la preziosa azione di prevenzione di eventi naturali quali l’erosione o la mancata regimazione delle acque superficiali, nonché la tutela di un patrimonio culturale composto di vini eccellenti. In breve tempo la nostra proposta giungerà all’attenzione del Parlamento europeo: seguiremo con doverosa attenzione il prosieguo del procedimento auspicando una misura specifica per queste vigne speciali”. NOV

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Frutticoltura

La Batteriosi non concede tregua Ettari coltivati nel 2011 Percentuale degli ettari estirpati sui coltivati

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PEGGIORA ANCORA LA SITUAZIONE: IN TRE ANNI, IN PIEMONTE, SONO STATI ESTIRPATI 700 ETTARI DI ACTINIDIA

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Percentuale degli estirpi 2012 sul coltivato ad actinidia (fonte Regione Piemonte)

di Ilaria Blangetti

L

a batteriosi del kiwi continua a creare problemi. Dopo un 2012 relativamente tranquillo, i primi mesi del 2013 hanno fatto registrare un nuovo peggioramento della situazione. Il freddo fuori stagione e le abbondanti piogge di questa anomala primavera, hanno infatti favorito la diffusione del batterio che negli ultimi tre anni ha portato, in Piemonte, all’estirpazione di oltre 700 ettari di actinidia, la metà dei quali ancora in fase di allevamento. Il CReSO ha organizzato un incontro tecnico a Manta proprio per fare il punto sulla Psa dov’è stato sottolineato come il problema sia tutt’altro che risolto. Anzi il fenomeno è in drammatica crescita, tanto da estendersi anche in aree finora indenni come il Cavourese. La situazione, infatti, è seria in tutta la Granda: la diffusione della Psa ha raggiunto, con livelli di gravità differenti, quasi tutti gli impianti della provincia, mettendo in seria difficoltà il settore. “Siamo preoccupati per il futuro - commenta Maurizio Ribotta, tecnico di Confagricoltura Cuneo -, la corretta maturazione dei frutti è a rischio e il clima di queste ultime settimane ha aggravato la

situazione”. "In Piemonte non si tratta di una recrudescenza della malattia - fanno sapere dal CReSo -. Più semplicemente il batterio ha continuato a lavorare per tutto il 2012 in una fase di latenza, pronto a manifestare i sintomi alla prima occasione favorevole. Preoccupa che questa progressione avvenga nonostante i frutticoltori non

abbiano per niente abbassato la guardia. La profilassi autunnale e invernale è stata eseguita con scrupolo. Il bilancio è pesante. Il piano degli estirpi è stato sostenuto dalla Regione Piemonte, che ha messo a disposizione qualcosa come 4 milioni di euro." La ricerca, sia a livello internazionale sia locale, è partita tempestivamente, ma, al momento, non ancora stati scoperti rimedi del tutto risolutivi. L’attività di ricerca in questi anni ha comunque permesso di fare importanti passi avanti sulla conoscenza della biologia del patogeno, soprattutto su come e quando penetra e sulla sua diffusione all'interno della pianta. Non sono stati finora scoperti rimedi miracolosi, ma il DNA del batterio è stato sequenziato e durante l’incontro sono stati illustrati i risultati delle prove di difesa eseguite in questo biennio in Piemonte: sono state saggiate decine di sostanze attive, sia su piante allevate in vaso e inoculate in serra, sia in appezzamenti sperimentali dislocati sul territorio per cercare gli interventi più efficaci durante ogni fase. Intanto è stata approvata la determinazione dirigenziale n. 251 dell’8 aprile 2013 in merito alle misure di emergenza per la prevenzione, il controllo o l'eradicazione del cancro batterico dell'actinidia causato da Psa. Inoltre sono state aggiornate le istruzioni operative su misure di profilassi, disposizioni per i nuovi impianti, delimitazione del territorio e sanzioni. “Invitiamo i nostri associati a provvedere all’obbligo di segnalare gli impianti estirpati – conclude Ribotta -: per essere seguiti nella procedura contattare gli uffici di zona di Confagricoltura”.

convegno sul melo

Prevenzione fisiopatie del post-raccolta Sono stati presentati lo scorso 10 maggio al CReSO di Manta i risultati del Progetto Ager – Qualità della mela sulla prevenzione delle fisiopatie del post-raccolta. L’evento di disseminazione si è focalizzato sui metodi e le tecniche di prevenzione del riscaldo superficiale delle mele, tema di particolare interesse per il territorio piemontese, considerato che le varietà Red Delicious, ben 40 mila tonnellate in Piemonte, rappresentano il nucleo della neonata Igp “Mela Rossa Cuneo”. “Si sono illustrate le fisiopatie che si generano durante la frigoconservazione - commenta Nicolas Anghilante, tecnico frutticolo di Confagricoltura Cuneo - e le conseguenze che queste problematiche comportano sulla commercializzazione del prodotto sul lungo periodo (shelf- life). Il gruppo varietale più sensibile al riscaldo superficiale è proprio quello della Red Delicious”. Ad oggi i magazzini piemontesi integrano efficacemente l’atmosfera dinamica con una serie di pratiche che vanno dalla corretta gestione del frutteto all’uso della molecola 1-MCP (SmartFresh®). Quest’ultimo viene utilizzato da tutti i magazzini per la sua efficacia nel prolungare la cosiddetta “shelf-life”, ossia la consevazione dei frutti. La molecola, andandosi a legare con i ricettori dell’etilene blocca i processi biochimici che favoriscono, infatti, la sovra-maturazione dei frutti.

18 L’Agricoltore cuneese N. 04 • GIUGNO 2013


Zootecnia

Ovaiole, entro giugno gabbie da adeguare di Gilberto Manfrin

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ra nell'aria e, alla fine, il provvedimento è arrivato. La Corte di Giustizia della Ue ha deferito l'Italia, insieme con la Grecia, per non essersi adeguata completamente alla messa al bando, scattata all'inizio del 2013, delle gabbie per l'allevamento delle galline da uova. Si tratta di vecchie gabbie che, secondo la Ue, nel nostro Paese verrebbero ancora utilizzate al di fuori dei parametri fissati dall'Europa per il benessere animale.“In realtà molti imprenditori hanno rispettato la normativa mettendosi in regola - afferma Oreste Massimino, presidente nazionale della sezione Avicola di Confagricoltura - e, sebbene il Mipaf avesse concesso un periodo di 36 mesi per adeguare gli allevamenti seguendo una precisa scaletta di interventi, Il Ministero della Salute Dipartimento Sanità, per paura dell’infrazione, ha tassativamente fissato al 30 giugno il termine ultimo per adeguare gli allevamenti”. A gennaio 2013 circa 600 allevamenti, per 8 milioni di galline, non erano a norma, soprattutto nelle regioni Lombardia e Veneto. In Piemonte la situazione è decisamente migliore e quasi tutti gli allevatori hanno adeguato le loro strutture. La direttiva comunitaria sul benessere animale prevede che le galline siano allevate in gabbie con una superficie di almeno 750 centimetri quadrati per animale, un nido, posatoio e dispositivi per accorciare le unghie, oppure siano allevate a terra o in voliera. La mancata applicazione di queste norme, in tutto o in parte, provoca anche un problema di commercializzazione delle uova prodotte. In questo modo le uova diventano "illegali", in conseguenza del fatto che le galline vengono ancora rinchiuse in gabbie vecchie. Il 26 gennaio 2013 la Commissione ha inviato una lettera con cui chiedeva alla Grecia e all'Italia, assieme ad altri 11 Stati membri dell'UE, di adottare azioni per ovviare alle carenze nell'attuazione della legislazione sul benessere degli animali e, in particolare, di porre in atto il divieto di gabbie "non modificate" per le galline ovaiole che si applica dal 1° gennaio 2013. Sui 13 Stati membri che hanno ricevuto lettere di sollecito ad attuare adeguatamente tale direttiva soltanto due conti-

P O L L IN A : SENTEN Z A

Non è rifiuto se produce energia Il Consiglio di Stato ha stabilito che la pollina deve considerarsi biomassa combustibile utilizzabile ai fini della produzione di energia elettrica purché presenti i requisiti per essere definita sottoprodotto, previa autorizzazione degli enti competenti per territorio. Gli impianti che producono energia alimentati da pollina o altre deiezioni animali non sono dunque assimilabili a quelli che trattano rifiuti e non devono essere sottoposti alla relativa disciplina. “I principi contenuti in questa sentenza - afferma il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio - sono un importante passo in avanti per far chiarezza su di un argomento che da diversi anni ha prodotto come principale risultato contenziosi ed incertezza fra gli operatori. Ci auguriamo ora che l’indirizzo espresso possa essere applicato dagli enti locali senza ulteriori ripensamenti”. In altri termini, il misto di escrementi del pollame, piume, mangimi e lettiere, se utilizzati come biomassa combustibile per alimentare impianti di fonti energetiche rinnovabili sono considerati sottoprodotti e non più rifiuti. Da ciò ne viene che gli impianti di combustione che utilizzano la pollina per produrre energia sono soggetti unicamente all’Autorizzazione Unica prevista dall’articolo 12 del Dlgs 387/2003 e sono quindi esclusi dal campo di applicazione della disciplina sui rifiuti. Con la sentenza del 28 febbraio 2013, il Consiglio di Stato ha ribadito questo concetto, precisando che "la pollina deve ritenersi biomassa combustibile utilizzabile ai fini della produzione di energia elettrica, ai sensi della Parte V del Codice dell'ambiente, sempre che sussistano i presupposti e le condizioni per classificarla quale sottoprodotto avuto riguardo all'utilizzo fattone dal produttore, secondo le valutazioni fatte caso per caso dall'ente compente".

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L'Italia è stata deferita dalla Ue per allevamenti non conformi

nuano a non essere a norma. Italia e Grecia, appunto. Ora che il tempo per mettersi in regola è scaduto, lo scorso 7 maggio il Ministero ha inviato alle autorità competenti una nota relativa ai cicli ispettivi. Il documento sottolinea la scadenza del 30 giugno 2013 per la sospensione dell’attività di allevamento nei capannoni non conformi. “Confidiamo nel fatto che chi non è ancora in regola, - ha sottolineato il dipartimento della Sanità nella sua nota - non accasi animali nelle strutture non conformi e che proceda alla sospensione dell’attività nelle strutture irregolari dando avvio alla macellazione o al ricollocamento degli animali presenti. Auspichiamo un rigoroso rispetto delle scadenze per impedire l’applicazione delle pesanti sanzioni”.

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L’Agricoltore cuneese N. 04 • GIUGNO 2013

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Turismo rurale conferme ai vertici

Valter Roattino nel Consiglio di Agriturist Piemonte

Agriturismi sempre più sostenibili secondo agriturist la vacanza in campagna non è solo economica ma anche eticamente innovativa

“L

’agriturismo si propone come la vacanza ideale per contrastare la crisi e guardare con fiducia al futuro, grazie a progetti innovativi e virtuosi di cui l’ospite sente di far parte”. Lo sostiene Agriturist - Associazione di settore della Confagricoltura - richiamando l’attenzione non solo sui prezzi contenuti di questa tipologia di vacanza, ma

in libreria e on line

è uscita la nuova guida Agriturist 2013 Si può trovare on line o in libreria la nuova guida Agriturist 2013, realizzata dall’associazione agrituristica promossa dalla Confagricoltura e contenente oltre 1400 agriturismi, molti dei quali con sede in provincia di Cuneo. Tutte le strutture sono illustrate con simboli di facile lettura e fotografia a colori: alloggi in camere o appartamenti indipendenti, bed and breakfast, ristorazione, agricampeggio, turismo equestre, prodotti tipici e curiosità. Dal 1975, quando uscì la prima edizione, ad oggi questo volume si è evoluto di pari passo con lo sviluppo del turismo rurale, arricchendosi di proposte e offerte. I prezzi di questo genere di vacanza sono generalmente contenuti e comunque molto favorevoli in rapporto alla qualità dell’accoglienza: sulla Guida Agriturist si possono ancora trovare pernottamenti con prima colazione a 30-35 euro e mezze pensioni a 45-50 euro; per comfort e raffinatezza “a cinque stelle”, difficilmente si va oltre gli 80-100 euro a notte. La ristorazione, generalmente eccellente, raggiunge in alcuni casi vertici assoluti di altissima qualità. La nuova Guida Agriturist, realizzata in collaborazione con Confagricoltura, si acquista al prezzo di 15 euro in libreria oppure on line su www.hoepli.it con sconto del 15%.

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Rosanna Varese è stata confermata presidente di Agriturist Piemonte. Lo ha deciso, all’unanimità, l’assemblea dell’associazione, riunitasi nella sede di Confagricoltura Piemonte e che ha anche eletto vicepresidenti Massimo Greppi e Massimo Macchia. Rosanna Varese, di recente rieletta anche alla guida di Agriturist Alessandria, vanta una lunga esperienza nel settore come titolare di una delle prime aziende agrituristiche piemontesi ed è anche componente del Consiglio nazionale di Agriturist. Oltre al presidente e ai vicepresidenti, compongono il nuovo Consiglio di Agriturist Piemonte: Cristina Bagnasco, Lella Bassignana, Paolo Bertolotto, Valter Cesan, Massimo Forno, Piergiuseppe Guidetti, Christian Massara, Umberto Pansoja, Franco Priarone e Valter Roattino. Il Consiglio ha poi nominato Fiorella Aurora Riminato nuovo segretario di Agriturist Piemonte. L’obiettivo prioritario assegnato dall’assemblea all’associazione è la costituzione di un gruppo di esperti su normative, promozione, formazione, credito e sviluppo associativo.

soprattutto sul “guardare avanti” che le aziende agricole testimoniamo sempre più spesso ai propri ospiti. A cominciare dalla utilizzo delle energie rinnovabili, che nell’azienda agrituristica per tanti imprenditori agricoli è già “presente”, nel riscaldamento, nell’illuminazione, nell’energia elettrica che muove gli strumenti per la lavorazione dei prodotti. Anche la tavola dell’agriturismo ha sapore di futuro, perfettamente coniugato con la forza della tradizione: sono ormai circa il 26%, come si rileva dal sito internet di Agriturist, le aziende agrituristiche che producono con metodi biologici, offrendo, nella ristorazione come nella vendita diretta, prodotti più salutari oltre che davvero uguali a quelli “inventati” in passato dall’esperienza contadina. “Stesso discorso - aggiunge Valter Roattino presidente di Agriturist Cuneo - vale per lo smaltimento dei rifiuti. Si stanno moltiplicando infatti le aziende agrituristiche che producono “in casa” concime naturale ricavato dai rifiuti organici della cucina; quello che si gusta sulle tavole delle aziende agricole è dunque “più buono” anche perché più “ecologico”. L’ospite è informato e sa che, scegliendo un agriturismo per le proprie vacanze, contribuisce allo sviluppo di pratiche più rispettose dell’ambiente”. Non mancano, in questo panorama, anche le esperienze di bioarchitettura: il recupero delle case rurali preesistenti e tradizionali (che peraltro è obbligo di legge, per l’agriturismo) coinvolge non solo gli artigiani della pietra, ma anche gli operatori del restauro innovativo, riducendo sensibilmente i consumi di energia. Eppoi la tutela del paesaggio rurale dall’urbanizzazione disordinata e sfrenata o la cosiddetta “agricoltura sociale”, che sta prendendo piede grazie alla particolare sensibilità di una pattuglia di imprenditori illuminati che decidono di sostenere iniziative per aiutare chi è più sfortunato. Agriturismo, dunque, non solo vacanza economica ad alto rendimento “ricreativo”, ma anche vacanza “etica” che anticipa le soluzioni innovative per uscire dalla crisi, secondo principi di avanzata sostenibilità.


Agricoltura e dintorni

Biraghi guida Confindustria Franco Biraghi

L'imprenditore caseario (valgrana spa) è stato eletto nuovo presidente dell'unione industriale di cuneo

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ranco Biraghi è il nuovo presidente di Confindustria Cuneo. L’industriale caseario di Savigliano, presidente della Valgrana spa (Scarnafigi) e della sezione Alimentare dell’Unione Industriale della provincia, è stato eletto mercoledì 8 maggio nel corso dell’assemblea privata dei soci, dopo che il suo nome era già stato proposto come candidato unico dai tre saggi e accolto dalla Giunta il 22 aprile scorso. L’assemblea ha anche eletto i tre vice presidenti proposti dal presidente: Pietro Maria Brunetti (Gruppo Ferrero, Alba); Domenico Annibale (Annibale Viterie, Racconigi) e Duilio Paolino (Cosmo, Busca). A questi si aggiungono i due vice presidenti di diritto: Mauro

RINNOVO

Roberto Morello è il nuovo presidente di Piemonte Latte Roberto Morello, 49 anni di Savigliano, titolare di un’azienda ad indirizzo zootecnico con 90 capi in mungitura, dal 21 maggio scorso è il nuovo presidente di Piemonte Latte. Succede a Tommaso Mario Abrate, che ha guidato la cooperativa di Savigliano per 32 anni. “Si apre una nuova pagina della nostra storia - ha affermato Morello dopo la nomina -. Ricevo una Cooperativa in ottimo stato di salute e spero, con gli amici che mi affiancheranno, di saper meritare la fiducia che mi è stata accordata. Sul fronte interno intendo dare priorità al rapporto con i soci, che sono l’anima e la forza della nostra Grande Cooperativa, voglio stimolare il confronto e raccogliere nuove idee”. Nella stessa sessione di Consiglio sono stati nominati due vicepresidenti, Michele Cerutti di Osasio (TO) e Giovanni Massimino di Cavallermaggiore.

Gola (presidente Comitato provinciale Piccola Industria) e Simone Ghiazza (presidente Gruppo Giovani Imprenditori). Nei prossimi giorni il presidente nominerà anche i restanti membri del Consiglio direttivo che guiderà Confindustria Cuneo per il prossimo quadriennio. La Confagricoltura di Cuneo tramite il suo presidente Oreste Massimino e il direttore Roberto Abellonio ha fatto giungere al neoeletto Franco Biraghi la più sentite congratulazioni per l'importante incarico a cui è stato chiamato, confidando in una proficua collaborazione specie sulle tematiche che vedono coinvolte le aziende agricole e le industrie, in particolar modo quelle del settore alimentare.

b i la n c i o

La Compral carne ha chiuso il 2012 con 3 milioni di euro in più Chiude con un fatturato di 24 milioni 433 mila euro e un utile di circa 167 mila euro il bilancio 2012 approvato dall’assemblea ordinaria di Compral carne. Notevole il balzo in avanti del volume d’affari che rispetto ai tre esercizi precedenti, rimasti costanti sui 21 milioni, si incrementa di 3 milioni di euro. Soddisfatto il presidente Roberto Chialva che passando all’analisi del bilancio ha messo in evidenza il ruolo propulsivo che comincia ad avere il Laboratorio di sezionamento e porzionatura delle carni, con relativo spaccio, aperto lo scorso anno al Miac di Cuneo. La voce “lavorazione” ha raggiunto i 21 milioni 255 mila euro, mentre la vendita diretta si attesta sui 2 milioni 600 mila euro e i capi da vita valgono 429 mila euro. “Il laboratorio - ha sottolineato Chialva - nonostante il forte investimento con mutui a breve da parte del sistema allevatoriale, ci consente di aumentare il fatturato, chiudere in utile e soprattutto servire nuovi clienti”.

Si organizza lo Speedtasting 2013 si terrà il 30 e 31 agosto prossimo Le aziende interessate a partecipare possono contattare gli uffici di confagricoltura Alba

V

isto il successo delle precedenti edizioni si svolgerà anche quest’anno lo Speedtasting organizzato dalla Confagricoltura Cuneo, zona di Alba. La macchina organizzativa è già al lavoro per studiare nei minimi dettagli l’importante appuntamento, che si terrà il 30 e 31 agosto prossimo. Per questo motivo l’associazione invita tutti i soci interessati a contattare gli uffici di Alba (0173/281929) per segnalare le esigenze e gli interessi specifici e definire così le aree geografiche di provenienza degli importatori. L’edizione 2012 dell’iniziativa ha messo in contatto 16 aziende vinicole

della Granda con nove importanti buyers stranieri provenienti da Gran Bretagna, Lituania, Malesia, Israele, Svezia, Norvegia, Usa, Polonia e Cina. Nella prima giornata dell’evento, svoltasi a Guarene, gli importatori hanno incontrato ogni singola azienda aderente all’iniziativa in ‘tavoli’ da 20 minuti ciascuno. Per i produttori cuneesi è stato così possibile presentare le proprie peculiarità ai potenziali acquirenti, facendo degustare i prodotti e narrando l’inscindibile rapporto che li lega al territorio in cui operano. Il giorno successivo si è passati alla visita diretta in quattro aziende aderenti allo Speedtasting selezionate dai buyers internazionali.

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Confagricoltura news

Corsi on-line per i dipendenti permettono un notevole risparmio di tempo rispetto alle lezioni in aula. disponibili in più lingue di Enzio Isaia

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n un momento in cui l’agricoltura italiana registra evoluzioni importanti verso una forma imprenditoriale sempre più strutturata con un’attenzione particolare alla sicurezza sul lavoro Confagricoltura Cuneo, grazie al sostegno della Camera di Commercio di Cuneo, ha collaborato con convinzione alla realizzazione di una piattaforma informatica per somministrare ai lavoratori delle aziende associate la formazione generale on line, così come previsto dall'Accordo Stato Regione del 2011. L’obbligo formativo è diviso in due moduli: quattro ore di formazione generale per tutti i lavoratori più altre ore di formazione specifica secondo le classificazioni di rischio (otto ore per gli operatori delle aziende

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l presidente della Anga di Cuneo, Andrea Ingaramo, e il vicepresidente del gruppo giovani di Confagricoltura Cuneo, Davide Cravero, hanno partecipato all’assemblea annuale dell’Associazione Nazionale Giovani Agricoltori, che si è svolta a Roma lo martedì 21 maggio. Il momento è stato particolarmente importante in quanto si è proceduto al rinnovo dei vertici dell’associazione per il prossimo triennio. Nuovo presidente è stato nominato Raffaele Maiorano, che succede a Nicola Motolese. Soddisfatti dell’esito della votazione i rappresentanti dell’Anga di Cuneo: “Abbiamo già avuto modo di conoscere e apprezzare

agricole, rischio medio). Le quattro ore di formazione generale possono essere fornite in modalità e-learning, ossia tramite una piattaforma on-line accessibile da qualsiasi computer allacciato alla rete internet. Questo permette un notevole risparmio di tempo rispetto ai corsi in aula: i lavoratori possono accedere al corso on line quando lo ritengono più opportuno e non devono spostarsi per raggiungere la sede del corso. Inoltre le quattro ore non devono necessariamente essere consecutive, il lavoratore può frazionarle come crede a vantaggio anche del datore di lavoro. Il corso, infine, è disponibile in più lingue per agevolare l’intera utenza

(il 90% degli operai agricoli sono stranieri). Per aderire è necessario mettersi in contatto con gli uffici di Confagricoltura che forniranno tutte le istruzioni necessarie, oltre al link al quale collegarsi (www.sfaconsorzio.com) e la password di accesso. Commenta il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio: "Con questo progetto si intende venire incontro ai lavoratori dipendenti che possono gestire una parte della formazione obbligatoria a seconda delle loro esigenze, comodamente a distanza e senza vincoli di orario”.

Anga: Maiorano presidente nazionale Andrea ingaramo e davide cravero a Roma per l'elezione dei nuovi vertici dei giovani agricoltori Raffaele Maiorano durante il nostro gemellaggio con i giovani agricoltori calabresi - dice il presidente Andrea Ingaramo -. Il fatto che si sia partiti da una candidatura univoca per la presidenza è un segnale positivo di unità in questa non semplice fase

Foto di gruppo per Andrea Ingaramo e Davide Cravero con il nuovo presidente Raffaele Maiorano

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economica che anche le giovani aziende agricole stanno attraversando”. Trent’anni, crotonese, laureato in Economia e Finanza d'Impresa, Raffaele Maiorano conduce un’azienda specializzata nell’olivicoltura biologica in Calabria. Sessanta ettari con 18000 piante Nocellara, Carolea, Leccino e Coratina, che producono due blend di olio extravergine. “In questo momento storico - ha dichiarato - la priorità è il lavoro e va assecondata la forte propensione all’imprenditoria che caratterizza i giovani italiani. In agricoltura lo spazio c’è. Ben vengano, in tal senso, i tavoli permanenti di confronto dei giovani con il Mise e quello del coordinamento nazionale tra i giovani imprenditori, ma è anche fondamentale mantenere un dialogo diretto e costante con il ministero delle Politiche agricole”.


"Fare rete" per superare le difficoltà

"L

e imprese agricole hanno bisogno di rinnovarsi, di trovare nuove modalità operative e sbocchi produttivi. Possono inserirsi in nuove relazioni di gruppo, superando le difficoltà individuali. Il modello della rete è congeniale anche alle piccole e medie imprese". Lo ha detto Roberto Poggioni, presidente di Federimpresa, la Federazione che raggruppa le imprese agricole a conduzione familiare aderenti a Confagricoltura e che ha promosso a Bentivoglio il convegno nazionale “Fare reti: nuove strategie d’impresa”. All'appuntamento c'erano anche diverse aziende della Confagricoltura di Cuneo, che così hano commentato: "La rete è il modello ideale per aggregare le aziende, mantenendo sempre la propria indipendenza, ma creando delle filiere stabili di collaborazione". L'associazione agricola ha avviato alcuni progetti che stanno operando in maniera positiva, ed inoltre è stato avviato un percorso per assistere le aziende a fare rete. "Nel medio periodo è sicuramente un sistema che permetterà alle aziende lungimiranti di condividere in maniera flessibile la propria attività, con l’occhio rivolto al mercato globale", ha detto Antonio Marino di Confagricoltura Cuneo, che ha partecipato all'incontro.

convegno

Successo per le serate sulla gestione del suolo Quasi 200 persone, tra imprenditori agricoli, rappresentanti delle istituzioni e addetti del settore, hanno decretato il successo del corso in due serate dal titolo “La gestione del suolo”, organizzato da Confagricoltura Cuneo a Vicoforte, nell’ambito del Psr 2007-2013, Mis. 111.1. A “Formazione degli imprenditori ed addetti del settore agricolo”. “Attraverso questi due incontri abbiamo affrontato una tematica molto importante per gli imprenditori agricoli - dichiara Valter Roattino, direttore di Confagricoltura zona di Mondovì -. Vista la complessità degli argomenti trattati sono stati coinvolti nelle serate alcuni esperti e siamo soddisfatti della riuscita dell’iniziativa che ha riscontrato molto interesse, soprattutto quando abbiamo affrontato il nuovo Regolamento Forestale. La legge è stata sviscerata per chiarire alcuni dei dubbi interpretativi che potevano creare confusione”. La Regione Piemonte ha apportato alcune importanti modifiche al Regolamento forestale di attuazione dell’articolo 13 della legge regionale 10 febbraio 2009, n. 4. In particolare si semplificano le procedure per la realizzazione di interventi selvicolturali nei siti della rete Natura 2000 e nelle aree protette (siti di interesse Comunitario Sic e Zone di Protezione Speciale Zps abbastanza estese anche in provincia di Cuneo) previste dall'articolo 7 del regolamento forestale e vengono specificate le misure di conservazione per i boschi inseriti in tali aree (art. 30).

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Le nostre aziende

Da sinistra: Roberto Barge, il 'direttore' Teresio, gli indiani Pal e Raju, il 19enne Alberto Barge e Roberto Bruna, direttore di Confagricoltura zona di Savigliano e Saluzzo

Allevare i suini con cura fin dai primi giorni a marene l'azienda di roberto barge ha circa 650 scrofe e mette all'ingrasso 16.500 suinetti all'anno di Paolo Ragazzo

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irca 650 scrofe di proprietà, oltre 16.500 suinetti messi all’ingrasso nel solo 2012, 100 ettari di terreni coltivati a cerali e due moderne sedi operative. Sono sufficienti questi numeri per rendere l’idea della vivacità e delle dimensioni che contraddistinguono l’azienda agricola di Roberto Barge, allevamento suinicolo da oltre 30 anni a Marene. “Erano gli anni ’80 quando mio padre Alberto,

adesso 81enne, decise di mettere in piedi questa azienda dedicandosi allora solo all’ingrasso dei suini - spiega Roberto, titolare dell’impresa -, ma si può dire che la vera svolta imprenditoriale è arrivata nel 2003 quando abbiamo deciso di realizzare la scrofaia, riuscendo così ad essere indipendenti nell’approvvigionamento dei suinetti”. È proprio all’interno dei due capannoni poco distanti dall’abitazione di famiglia che risiede il segreto aziendale. Tutto, qui,

è studiato nel minimo dettaglio. A partire dalla gestazione, dove le scrofe vengono allevate nelle gabbie o nei box a seconda del periodo della loro gravidanza. I primi 30 giorni li trascorrono nelle prime, per poi venire trasferite all’interno delle seconde e lì rimanervi all’incirca fino al 110° giorno. È giunto quindi il tempo di spostarsi nelle “sale parto”, dove le scrofe vengono ‘ricoverate’ 5 giorni prima del parto e mantenute i 28 giorni successivi. Di locali come questi ve ne sono 10 nell’allevamento, ciascuno con dodici posti disponibili. Anche qui la cura è estrema: “Abbiamo anche una sorta di ‘incubatrice’ dove i piccoli nati sotto peso vengono gradualmente recuperati - continua il titolare - di norma ogni scrofa nell’arco della sua vita ha 7-8 parti, per 10-12 suinetti alla volta”. Terminato questo periodo le scrofe, invece, sono pronte per essere rifecondate artificialmente dal seme prodotto da 6 verri presenti all’interno della struttura, mentre i piccoli vengono avviati allo svezzamento; qui rimangono per 45 giorni fino a quando raggiungono il peso di circa 30 chili. I suinetti vengono poi spostati nei capannoni destinati all’ingrasso, attrezzati per oltre 12.000 posti, parte in proprietà e parte in soccida: 9 mila i capi che arrivano direttamente dalla scrofaia, mentre altri 3 mila vengono acquistati dall’estero o da ditte locali. Il tutto viene ripetuto ogni anno per circa due volte e i suini vengono poi venduti a macelli della zona. Visitando questa azienda si ha la netta sensazione di essere all’interno di un ciclo molto organizzato e preciso. “Gli animali sono alimentati ‘a liquido’ (acqua mista a mangime) due volte al giorno in gestazione, tre volte invece in sala parto e tutte le operazioni sono gestite in maniera completamente computerizzata”. Anche

Foto a sinistra: suinetti di pochissimi giorni nella "sala parto" - Foto a destra: i piccoli animali negli spazi per lo svezzamento

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La buona notizia

Gli Usa hanno aperto le frontiere ai salumi italiani Sopra: i locali per la gestazione delle scrofe nei box Sotto: i tre capannoni che ospitano i suinetti all'ingrasso

www.tec-artigrafiche.it

la raccolta dei reflui è gestita con cura: dalla pavimentazione fessurata il liquame viene trasportato da canali in una pre-fossa, per poi finire nella fossa esterna. La gestione della scrofaia da circa un anno è passata al figlio Alberto, di 19 anni, aiutato da Teresio e da due ragazzi indiani, Pal e Raju. Ad uno di loro, che fino a due anni fa accudiva gli animali di un circo, chiedo come si trova a lavorare in allevamento: “Nel nostro Paese siamo da sempre abituati a lavorare con gli animali, per cui è un piacere”. E la conferma che il rapporto lavorativo sia buono arriva proprio da Roberto: “Sono ragazzi in gamba e molto rispettosi”, dice. Dal luglio scorso Roberto Barge è diventato presidente della sezione Suinicola di Confagricoltura Cuneo ed è da poco stato nominato nel consiglio dell'Istituto Nord-Est Qualità. Come concilia il lavoro in azienda con questi impegni? “Da quando mio figlio Alberto è entrato in azienda, ho più tempo per dedicarmi agli impegni associativi e per seguire le problematiche del comparto”. Quali sono le principali? “Abbiamo prezzi di vendita poco remunerativi e costi di produzione elevati, per via delle quotazioni dei cereali e degli alti costi energetici. In generale, questo andamento va ad incidere sui bilanci delle aziende del settore. Nel mio caso, ad esempio, ho dovuto sostenere investimenti importanti per le stalle e per adeguarmi alle normative del benessere animale e sono molto soggetto alle dinamiche del mercato”. Ma tornasse indietro rifarebbe questa scelta? “Senza dubbio”, conclude convinto Barge.

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“L’apertura del mercato Nord Americano per salami, pancette, coppe, speck e cotechini, rappresentanti dell’alta salumeria italiana è commercialmente molto importante”. Lo afferma Confagricoltura commentando la decisione delle Autorità statunitensi di APHIS (Animal and Plant Health Inspection Service) che hanno aperto le frontiere per molti prodotti pregiati a partire dal 28 maggio. Confagricoltura plaude all’importante lavoro portato avanti da Assica che ha permesso, dopo oltre 15 anni di attesa, la liberalizzazione dell’esportazione di salami, pancette coppe e altri salumi a breve stagionatura negli Usa. La decisione delle autorità americane, infatti, riconoscendo a pieno titolo l’indennità sanitaria di Lombardia, EmiliaRomagna, Veneto, Piemonte e delle Province autonome di Trento e Bolzano, apprezza anche il forte impegno degli allevatori italiani, che con sacrifici hanno indirettamente contribuito alla liberalizzazione di questi prodotti sul mercato USA, assicurando e mantenendo un sistema di sicurezza sanitaria, all’altezza degli alti standard di mercato. Secondo le stime di Assica, il blocco ha finora comportato mancate vendite stimate per circa 2 mila tonnellate con un danno quantificato in circa 18 milioni di euro ogni anno. Solo l’implementazione di queste quantità e questi valori nel nostro export di pancette, salsicce e salumi stagionati, nel prossimo anno, secondo il Centro Studi Confagricoltura, potrebbe determinare un aumento dell’export italiano di questi prodotti di quasi il 7%. ”Determinante contributo per un ulteriore affermazione del nostro agroalimentare di qualità sull’importante mercato americano - sottolinea Confagricoltura - ma l’accordo, raggiunto grazie anche all’impegno delle nostre Autorità sanitarie, rappresenta anche per la filiera un forte valore economico, particolarmente importante in questo momento in cui il nostro comparto suinicolo sta attraversando una delle più pesanti fasi negative degli ultimi anni”.

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Il tecnico in frutteto

Agrofarmaci: nuovi prodotti e variazioni d'uso per il 2013 il ministero della salute ha autorizzato per l'anno in corso diversi nuovi prodotti agrofarmaci. le novità in questo campo per la stagione 2013 riguardano: gli anticrittogamici (fungicidi), gli insetticidi e nematocidi e la confusione sessuale. molto importanti sono anche le variazioni di impiego. nelle tabelle qui di seguito tutto ciò che bisogna sapere.

GLI ANTICRITTOGAMICI (fungicidi) KARMA 85

fungicida antioidico a base di bicarbonato di potassio (prodotto CERTIS), autorizzato sulla fragola, cetriolo, cetriolino, zucchino, ribes, uva spina, lampone, vite, ortaggi, piante medicinali, ornamentali e portaseme. Se utilizzato su vite può avere funzione anche antibotritica. Con questo prodotto è possibile effettuare non più di 8 trattamenti all’anno.Il prodotto a un solo giorno di carenza.

REBEL TOP

fungicida antioidico a base di Ciflufenamid (prodotto SIPCAM), per vite e melo; su ambedue le colture sono ammessi 2 trattamenti all’anno. L’intervallo di sicurezza e di giorni 14 per il melo e 21 per quanto riguarda la vite.

ARIUS SYSTEM PLUS

miscela antioidica ad azione endoterapica a base di Miclobutanil + Quinoxifen (prodotto DOW AGROSCIENCES) registrata su melo, vite, pesco, nettarine, albicocco ed ortaggi (carciofo, zucca). Sono ammessi al massimo 4 trattamenti all’anno su vite e 3 per le altre colture. L’intervallo di sicurezza è di 28 giorni per la vite, 14 giorni per le colture frutticole, 3 giorni per le fragole e 7 per le altre colture.

CUSTODIA

fungicida translaminare fogliare e sistemico a base di Azoxistrobin (prodotto MAKHTESHIM), per il controllo della fusariosi su cereali e l’oidio delle orticole in serra (cetriolo, zucchino, pomodoro, melanzana, peperone, aglio, cipolla ). Con questo prodotto non si possono superare i 3 trattamenti all’ anno su cetriolo, zucchino, pomodoro, melanzana e i 2 sulle altre colture. I giorni di carenza (intervallo di sicurezza) e di 35 giorni per grano tenero e duro, triticale e orzo, 21 giorni per aglio e cipolla, 3 giorni per cetriolo, zucchino, pomodoro, melanzana e peperone.

ORTIVA TOP

miscela fungicida a base di Azoxistrobin + Difenoconazolo (prodotto SYNGENTA), ad ampio spettro per la difesa di fragola e orticole. Con questo prodotto sono ammessi al massimo 3 trattamenti annui. L’intervallo di sicurezza è di 21 giorni su sedano e barbabietola da zucchero, 14 giorni su carota, fagiolo, fagiolino, cavolo cappuccio e cavolo broccolo e 7 giorni per le altre colture; per il carciofo non è richiesto.

QUALY

è un fungicida a base di Ciprodinil (prodotto MAKHTESHIM),registrato su melo e pero per il controllo della ticchiolatura e su vite per il controllo della muffa grigia . Sono consentiti 3 trattamenti all’ anno su melo e pero e 2 su vite. Il prodotto ha un intervallo di sicurezza di 60 giorni per melo e pero, 21 giorni per la vite da vino, 7 giorni per la vite da tavola.

PROLECTUS

antibotritico a base di Fenpirazamine (prodotto Sumitomo), registrato su vite e colture orticole in coltura protetta. E’ ammesso un unico trattamento all’ anno su vite, 3 trattamenti annui su colture orticole. Prima del raccolto occorre sospendere i trattamenti 3 giorni prima su orticole, 14 giorni su vite da vino e 7 giorni su vite da tavola.

CONFUSIONE SESSUALE CHECKMATE PUFFER CM

CHECKMATE PUFFER CM (E,E)-8,10-Dodecadien-1-ol col demone-SUTERRA: è il feromone per la Cydia Pomonella diffuso attraverso una tecnologia di confusione sessuale per il controllo della Carpocapsa del pero e del melo. Si tratta di bombolette aerosol che vanno inserite in appositi diffusori automatici. Le bombolette vanno collocate in misura di 2/3 unità per ha.

RAK 2 MAX (E,Z)

7,9-dodecadienilacetato e n-dodecilacetato BASF ITALIA: è un metodo di confusione sessuale per la lotta alla tignoletta della vite, che si attua applicando 500 diffusori/ha nel periodo primaverile in un'unica applicazione. E’ necessario collocare i diffusori uniformemente sulla superficie interessata, che dovrebbe essere pari ad almeno 2 ha, per superfici isolate, e 4 ha per appezzamenti situati in mezzo ad altre aree viticole.

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GLI INSETTICIDI E NEMATOCIDI

Tra le sostanze attive ad azione insetticida vanno segnalate Lecanicillium Muscarium, insetticida microbiologico e formetanate .

MYCOTAL

insetticida microbiologico a base di Lecanicillium muscariumgià Vericillim Lecanii (prodotto KOPPERT-ITALIA), per il controllo di aleurodidi e tripidi sulle seguenti colture protette in serra o tunnel: fragola, pomodoro, peperone, melanzana, cetriolo, cocomero, melone, zucchino, fagiolo e fagiolino, lattuga, cipolla, porro. Il prodotto ha un intervallo di sicurezza di 3 giorni.

DICARZOL 10 SP

insetticida a base di Formetanate (prodotto GOWAN ITALIA), per il contenimento dei tripidi del pesco, della vite e di diverse colture orticole (melone, cocomero e zucca, pomodoro e melanzana in pieno campo e in serra, lattughe in pieno campo). Sono ammessi 2 trattamenti all’ anno per le cucurbitacee, 1 per tutte le altre colture. L’ intervallo di sicurezza è di 14 giorni per pomodoro e melanzana e 3 giorni per melone, zucca e cocomero.

DEVUGUARD 500 SC

nematocida a base di Iprodione (prodotto CHEMINOVA), registrato per la lotta ai nematodi galligeni di colture orticole in serra (pomodoro, cetriolo, cetriolino, melone e peperone). Il prodotto ha un intervallo di sicurezza di 3 giorni.

VARIAZIONI DI IMPIEGO FUNGICIDI SELECTA DISPERSS

fungicida a base di idrossido di rame (prodotto CEREXAGRI) ha ottenuto l’estensione di impiego su drupacee per trattamenti in vegetazione contro batteriosi.

R6 BORDEAUX WG

fungicida a base di rame metallo + Fosetil alluminio (prodotto BAYER) ha ottenuto l’estensione di utilizzo su patata.

ENOVIT METIL DF e ENOVIT METIL FL

prodotto a base di tiofanato metile (prodotto SIPCAM) hanno ottenuto l’estensione di impiego su ciliegio, pomodoro, melanzana, melone, cocomero, pisello, fagiolo, colza e orzo. Modificati anche i tempi di carenza di alcune colture già presenti in etichetta ( Ad es. melo e pero da 15 a 7 giorni, pesco e albicocco da 15 a 3 giorni, frumento da 30 a 40 giorni, vite per uva da vino da 15 a 35 giorni) e l’ eliminazione dell’ uva da tavola e su mele e pere in post raccolta. Si ricorda che si e esteso l’ utilizzo anche per i cancri rameali ed il marciume calicino sulle pomacee.

INSETTICIDI EPIK

prodotto a base di Acetamiprid (prodotto SIPCAM) ha ottenuto l’estensione di impiego ai ditteri delle drupacee e degli agrumi.

INTREPID

(prodotto DOW AGROSCIENCES) e PRODIGY (prodotto BAYER) a base di Metossifenozide hanno ottenuto importanti estensioni su numerose colture orticole.

CORAGEN

prodotto a base di Clorantraniliprole (prodotto DU PONT) ha ottenuto l estensione di impiego anche per la lotta alla tignola della patata.

CALYPSO

prodotto a base di Tiacloprid ( prodotto BAYER) ha ottenuto anch’esso l'estensione di impiego anche per la lotta alla tignola della patata.

ALSYSTIN

prodotto a base di Triflumuron (prodotto BAYER) ha ottenuto l’estensione di utilizzo su pomacee e drupacee contro Cydia Pomonella, Cydia Molesta, Leucoptera Scitella, Phillonorycter Blancardella, P. Corylifoliella, Psylla Pyri, Orgya,antiqua, Archips Podanus, Pandemis cerasana, P. heparana, Zeuzera Pyrina, Phillonorycter pomonella, Cydia Funebrana, Anarsia lineatella .

OBERON

prodotto a base di Spiromesifen ( prodotto BAYER) ha ottenuto l’estensione su melone, cocomero e zucca contro acari e aleurodidi.

MOVENTO 48 SC

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Speciale credito Unionfidi

Iniziativa di confagricoltura e unionfidi per favorire la realizzazione di idee imprenditoriali in agricoltura

Tante nuove opportunità finanziarie

I

l settore agricolo ha vissuto nel 2012 una ennesima riduzione delle erogazioni bancarie di medio lungo termine per 300 milioni di euro registrando nel contempo una marcata crescita del costo dei finanziamenti stessi. Questo stretta creditizia e la congiuntura economica negativa hanno determinato un indebolimento della struttura finanziaria e produttiva del comparto. L’attuale situazione, unita ai i timori di una politica agricola 2014-2020 più austera, obbliga di fatto le imprese agricole ad adottare modelli manageriali e di innovazione per integrare il reddito agrario. Da ciò è nata l’iniziativa di Confagricoltura e Unionfidi volta a offrire nuove opportunità finanziarie per la realizzazione delle idee imprenditoriali dei soci. Dal sodalizio con Unionfidi deriva la possibilità di usufruire dell’intera gamma di strumenti Ismea-Sgfa direttamente presso gli uffici dell’Unione, ove sarà possibile prevalutare le condizioni di accesso a tali misure e beneficiare del servizio gratuito di assistenza in materia finanziaria e creditizia.

L’offerta Ismea-Sgfa L’Ismea è un ente pubblico economico nato dall’accorpamento dell’istituto per studi, ricerche e informazioni sul mercato agricolo e della cassa per la formazione della proprietà contadina. Gli strumenti ismea sono finalizzati ad acquisire la base fondiaria e finanziare progetti di investimento innovativi. La cogaranzia Ismea-Sgfa La cogaranzia, complementare alla garanzia Unionfidi, opera con la doppia finalità di ridurre il rischio in capo alla banca erogante e la necessità di accantonamento a fronte dei rischi assunti della stessa. Il risultato è quello di facilitare l’accesso al credito, ottenere la riduzione del tasso applicato dalla banca all’operazione garantita ed eventuale credito addizionale rispetto alla somma che ciascun imprenditore potrebbe negoziare singolarmente. Inoltre, tramite Unionfidi, tutte le aziende operanti in provincia possono usufruire di uno sconto sulla commissione di garanzia sotto forma di contributo in conto capitale fino all’ 8% del finanziamento erogato.

DAL 2008 UNIONFIDI-CONFAGRICOLTURA Unionfidi è una Società Cooperativa di garanzia collettiva dei fidi (Confidi) che nasce nel 1975 con lo scopo di agevolare l´accesso al credito delle PMI associate, attraverso la prestazione di garanzie, e fornire assistenza manageriale in materia finanziaria e creditizia. Il Confidi è retto sui principi della mutualità con esclusione di ogni scopo di lucro commerciale. Dal 2008 è partner di Confagricoltura Piemonte per : • l’analisi finanziaria dei progetti di investimento • l’analisi dell’indebitamento aziendale • il reperimento delle fonti • le garanzie sui finanziamenti • l’individuazione delle agevolazioni attive L’attività svolta ha permesso l’erogazione di 89.600.000 euro di finanziamenti ad oltre 400 soci Confagricoltura. Da giugno 2011 Unionfidi è Intermediario Vigilato da Banca d´Italia, riconoscimento che permette il rilascio di garanzie “ponderanti” nei confronti delle 65 banche territoriali e nazionali convenzionate, migliorando la capacità di credito e le condizioni economiche applicate per i soci del Confidi. Unionfidi è associata a Federconfidi raggruppamento di tutti i confidi italiani di emanazione associativa.

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Il primo insediamento L’intervento è volto a favorire il ricambio generazionale attraverso l’acquisto di efficienti strutture fondiarie. Beneficiari della misura sono i giovani agricoltori, anche organizzati in forma societaria, che intendono insediarsi per la prima volta in qualità di capo azienda. L’agevolazione consiste in un premio di primo insediamento (max. 40.000 Euro) concesso nel quadro di un’operazione di leasing immobiliare finalizzato all’acquisizione dell’azienda agricola. Il tasso d’interesse applicato è pari al tasso di riferimento e attualizzazione della Ue +2,20%. Il subentro La misura è finalizzata al ricambio generazionale e alla nuova imprenditoria giovanile in ambito agricolo. I beneficiari sono gli imprenditori agricoli organizzati sotto forma di ditta individuale o in forma societaria (anche coop. a scopo consortile). I settori ammessi sono: la produzione agricola primaria, la trasformazione di prodotti in agricoltura e la commercializzazione di prodotti sempre in ambito agricolo. Le agevolazioni consistono in contributi a fondo perduto (max. 400.000 euro) combinati con un mutuo fino a 15 anni. Il tasso d’interesse applicato è pari al 36% del tasso di riferimento UE +1%. Il fondo di investimento nel capitale di rischio Il fondo è finalizzato a supportare i programmi di investimento delle imprese operanti nei settori agricolo, agroalimentare, della pesca e dell’acquacoltura. L’intervento si materializza nell’assunzione di partecipazioni di minoranza del capitale aziendale o prestiti partecipativi fino a 1,5 milioni di euro. Gli agricoltori interessati sono invitati a partecipare all’incontro formativo, finalizzato ad approfondire gli argomenti esposti, che si terrà dopo la pausa estiva alla presenza dei funzionari Ismea.

Per maggiori informazioni occorre rivolgersi al referente regionale Davide Piatti (tel. 335 7305613), oppure dal 17 giugno 2013 agli uffici di zona di Confagricoltura Cuneo.


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