Animali selvatici, il problema è serio
Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB/CN - Anno X - n. 06•2012 - luglio 2012 - Contiene i.P.
N. 06 • 2012
Nuova burocrazia per chi alleva
Confagricoltura pronta al rinnovo cariche
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Sommario
I limiti della nostra politica Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo
L’Agricoltore cuneese Testata mensile dell’Unione Provinciale Agricoltori di Cuneo Rivista fondata nel 1946 Direttore responsabile: Paolo Ragazzo Redazione e realizzazione grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171/601962 Fax 0171/436301 E-mail: upa@autorivari.com Direzione e amministrazione: Unione Provinciale Agricoltori C.so IV Novembre, 8 12100 - Cuneo Tel. 0171/692143 Fax 0171/698629 cuneo@confagricoltura.it Pubblicità: Tec Pubblicità e Grafica Via dei Fontanili, 1 - Fossano Tel. 0172/695897 Fax 0172/695898 adv@tec-artigrafiche.it Stampa: Tipolitografia Subalpina C.so Gramsci, 18/c - Cuneo Tel. e Fax 0171/692077 Info@tipografiasubalpina.it Chiuso in redazione il 28/06/2012 Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/CN Iscrizione al Tribunale di Cuneo 6/3/1975 al n. 36
A
pprofitto di questo ormai consueto spazio di riflessione su tematiche inerenti l’agricoltura in senso stretto o in senso più allargato per riportare un breve dialogo al quale ho assistito. L’occasione: un viaggio formativo con alcune aziende associate. I protagonisti: Roberto e Davide, due imprenditori agricoli cuneesi. Oggetto del discorrere: neanche a dirlo, il difficile momento attraversato dal nostro Paese. Inizia Roberto: “Sono i nostri politici la causa principale di questa situazione, prima ci hanno portato alla deriva e poi ci hanno lasciati nelle mani dei tecnici”. Continua Davide: “Ma ciò che infastidisce di più è vederli ospiti fissi nei salotti televisivi pronti a pontificare su questo o quel problema”. Conclude Roberto: “Sai qual è l'amara verità? L'agricoltura non interessa per nulla alla nostra classe politica, che è tanto prodiga di attenzioni quando si tratta di venire a
chiedere voti in campagna elettorale, ma quando parla di agricoltura si riempie la bocca con parole di rito, prive di sostanza e concretezza”. Il sentire comune degli imprenditori è racchiuso proprio in queste poche battute. Serpeggia un malcontento diffuso nei confronti di chi ci governa, dovuto all’incapacità di imprimere una svolta che coniughi il rigore con la crescita.
c o n v o c a z io n e
Assemblea il 13 luglio A pagina 20 è pubblicata la convocazione dell'assemblea 2012 di Confagricoltura Cuneo che avrà luogo venerdì 13 luglio al Real Park di Entracque.
SOMMARIO DANNI DA FAUNA Cinghiali e caprioli sempre più nemici degli agricoltori Stagione di caccia al via il 16 settembre I capi che ogni cacciatore può abbattere Energie alternative Resta incerto il futuro del fotovoltaico Nel 2012 tariffe convenienti, forti dubbi per il futuro maltempo Campi devastati dalla grandine turismo in agricoltura A gonfie vele gli agriturismi della Granda "È necessario fare rete" L'intervista Santo Alfonzo: "Trattrici al centro dei controlli" Nuovo servizio tecnico Confagricoltura emergenza Aiuti all'Emilia terremotata rifiuti speciali Sistri sospeso fino al 2013 Agrofarmaci. La nuova normativa è troppo vincolante Politica agricola comune Nuova Pac a rischio rinvio vitivinicoltura Confagricoltura dice "no" alla liberalizzazione Confermata la contrarietà all'inserimento di Asti Il Dogliani Docg presentato a Roma
ZOOTECNIA 4 Nuovi oneri per chi alleva 5 Incontro col commissario Agea, Paolo Gulinelli 5 i prezzi del mese
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Il leggero calo dei cereali non basta a sollevare le carni 17 6 6 frutticoltura Batteriosi del kiwi, la cura è ancora lontana 19 7 Frutticoltori alla scoperta delle novità
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confagricoltura news 8 Ormai prossimo il rinnovo cariche 9 Convocazione assemblea 2012 Servizi in azienda agli associati del Fossanese
10 La Ballauri ai vertici regionali delle imprenditrici 10 L'Anga pronta alla Festa d'Estate
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11 Interviste telefoniche per migliorare i servizi
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Pensionati: "L'Imu deve essere rivista"
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12 Incontro col Consorzio socio-assistenziale 12 le nostre aziende
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Uova a pasta gialla: quando il piacere va oltre il gusto
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Inaspettata visita del principe Vittorio Emanuele
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14 il tecnico in frutteto 14 Ciliegio, ciò che serve sapere per la coltivazione 15 il mercatino dell'agricoltore
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Danni da fauna
I caprioli proliferano senza controllo provocando perdite ai raccolti cuneesi (Foto di Nicolò Dalmasso)
Caprioli e cinghiali sempre più nemici degli agricoltori Terreni devastati proprio alla vigilia dei raccolti e germogli brucati dagli ungulati. in tutta la provincia di cuneo si segnalano situazioni critiche di Paolo Ragazzo
C
he siano i voraci e corpulenti cinghiali o gli agili e teneri, solo all’apparenza, “bambi”, poco importa. Gli agricoltori della provincia di Cuneo lamentano ovunque danni crescenti alle colture provocati da animali selvatici, facendo così tornare di preoccupante attualità l’argomento. A febbraio la Confagricoltura era stata ricevuta in Provincia dagli assessori Roberto Mellano e Stefano Isaia per discutere dei disagi provocati agli appezzamenti, mettendo in luce l’insostenibilità di un problema che raggiunge l’apice della sua gravità nei momenti di preparazione dei terreni e nelle fasi che precedono la raccolta, ma che è pressoché presente tutto l’anno. Anche se con dei distinguo. Il cinghiale,
infatti, pur essendo una presenza difficile da sopportare da parte degli imprenditori agricoli, è quanto meno tenuto sotto controllo dalle battute di contenimento, mentre i caprioli regnano praticamente incontrastati provocando danni diretti alle produzioni vitate e frutticole. “In tutto l’Albese, a macchia di leopardo, i cinghiali continuano a devastare i noccioleti, con frequenti casi di rottura delle piante più piccole da parte delle madri per dare i frutti in pasto ai loro piccoli - dichiara Mario Viazzi, direttore Confagricoltura zona di Alba -. Ma un danno sempre più crescente lo provocano i caprioli alle viti, specie nella fase del primo germogliamento”. E conferme arrivano direttamente dai produttori. “C’è malcontento per
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una situazione che rischia di degenerare - racconta Dario Barbero, viticoltore di Cossano Belbo -, nell’ultimo anno gli ungulati si sono moltiplicati a dismisura ed è molto difficile preservare i propri raccolti da danni che non solo sono evidenti nell’immediato, ma si ripercuotono anche sui raccolti degli anni successivi”. Alla situazione dell’Alta Langa e della Valle Belbo si avvicina molto quella delle valli monregalesi, dove il problema sembra essere rappresentato perlopiù dai caprioli. “Divorano i nuovi germogli di mele, pesche ed albicocche fino ad un’altezza anche di oltre un metro - spiega Silvio Blua, frutticoltore di Vicoforte -. In una sola sera ho visto ben 10 capi nel mio terreno, e al mattino mi sono ritrovato rami spezzati e piante compromesse. Così non riesce più ad andare avanti, serve un piano di controllo dei capi”. La preoccupazione per i cinghiali aumenta, invece, col progredire dell’estate: “Dopo aver dovuto rispianare interi tratti di noccioleti, presi di mira questo inverno, temo adesso per la sorte dei frutti che tra qualche settimana inizieranno a diventare ambiti dai cinghiali - sottolinea Massimo Chionetti, che tra Murazzano e Clavesana possiede numerosi ettari coltivati a nocciole -. Per prenderli si attaccano ai rami rovinando seriamente le piante”. Nel Cuneese e nel Saluzzese le zone pedemontane vivono disagi analoghi:
“Soprattutto nelle zone più periferiche dei frutteti - attacca Alberto Giordano, produttore di frutta a Costigliole Saluzzo - i caprioli mangiano le foglie e i nuovi germogli, senza contare i danni provocati alle piante dal loro passaggio o alle reti antigrandine di delimitazione dei frutteti”. Giordano poi evidenzia la mancanza di garanzie nei risarcimenti: “Si presentano le domande, ma i soldi faticano ad arrivare per carenza di risorse, senza contare sistemi di perizia che in qualche caso sono perlomeno discutibili”. Ma a complicare il lavoro degli agricoltori ci sono anche altre specie animali, soprattutto in pianura. “Abbiamo registrato danni significativi provocati dalle cornacchie sul mais in fase di semina e sarà altrettanto anche durante la maturazione - segnala Adriano Rosso, direttore Confagricoltura zona di Cuneo -. Le misure contenitive non bastano, il problema va affrontato nel suo complesso, il numero di questi uccelli aumenta di anno in anno, provocando danni diffusi”. Da Bosco di Busca Isel Abello, maiscoltore conferma: “Le cornacchie causano perdite importanti al raccolto andando a ‘beccare’ le piantine di 5-6 cm, che poi non conviene neppure più sostituire. Troppo il dispendio di tempo e denaro per un loro re-impianto”. Il difficile rapporto agricoltura animali selvatici torna dunque sul banco degli imputati ad inizio estate, con presupposti che non lasciano ben sperare in un rapido miglioramento. Anzi, all’appello manca ancora il lupo, che crea forte apprensione tra i malgari appena saliti in quota con le mandrie per la stagione d’alpeggio. A tal proposito Confagricoltura Cuneo rimarca con forza: “La situazione è seria, servono misure altrettanto decise”.
c a l e n d ario v e n a t orio
Stagione di caccia al via il 16 settembre Secondo il nuovo calendario venatorio approvato dalla Giunta regionale la stagione di caccia 2012/2013 avrà inizio il 16 settembre 2012 e terminerà il 31 gennaio 2013. Nel rispetto dei criteri stabiliti dall’Art. 18 della legge 157/1992, sostanziali novità sono state previste per la prossima annata venatoria. Tra le altre, un carniere rivisto e l’introduzione di mezzi. Per quanto concerne il carniere, che sarà rimodellato, tra le molteplici variazioni approvate emerge anzitutto la possibilità di cacciare stagionalmente 15 cinghiali (precedentemente il numero consentito era 10) per far fronte ai gravi danni causati all’agricoltura. Se sarà consentito giornalmente il prelievo di due capi di fauna selvatica stanziale, è stata prevista, al contempo, una deroga per la minilepre (specie alloctona), per la ghiandaia, la gazza, la cornacchia grigia e la cornacchia nera (fortemente dannose per le colture), specie per le quali è consentito l’abbattimento di 10 capi in più oltre ai 2 previsti per la fauna selvatica. Modifiche migliorative, ancora, per il carniere della fauna tipica alpina. Nel corso della medesima seduta di Giunta Regionale sono stati poi oggetto di approvazione i piani di prelievo selettivo della specie capriolo, piani numerici basati su preventivo censimento. Se nella passata stagione venatoria l’attività sulla specie iniziò il 15 agosto, quest’anno la data stabilita è stata quella del 16 giugno. Questo il commento dell’assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto: “In attesa di una nuova Legge Regionale venatoria, alla quale lavoreremo con intensità affinché si possa raggiungere il traguardo di una normativa moderna in linea con quella delle Regioni limitrofe, la legge 157/1992 consente un maggior raggio d’azione, in particolar modo per quanto concerne quelle specie che, in sovrannumero, arrecano pesanti danni alle colture agricole, senza contare poi il pericolo sulle strade dovute ai numerosi attraversamenti, in particolar modo nel corso delle ore notturne”.
I capi che ogni cacciatore può abbattere Cinghiale
15
capi annuali
Starna e Pernice rossa
5
capi annuali per specie
Coturnice, Pernice bianca, Fagiano di monte, Lepre bianca
4
capi annuali complessivi
Fagiano comune
30
capi annuali
Lepre comune
5
capi annuali
Minilepre, Cornacchia grigia, Cornacchia nera, Gazza, Ghiandaia
10
capi giornalieri
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Energie alternative
Le aziende cuneesi continuano a preferire gli impianti sui tetti
Resta incerto il futuro del fotovoltaico in fase di discussione e modifica il 5° conto energia dalle ultime indiscrezioni qualche miglioramento dovrebbe interessare gli impianti agricoli di Ilaria Blangetti
I
ncentivi ridotti, difformità delle normative, insicurezza del domani. Tutto questo mette a rischio gli investimenti nel fotovoltaico delle aziende agricole. Il fotovoltaico è per molti un’opportunità per integrare il reddito delle aziende agricole, anche se le realtà cuneesi continuano a privilegiare la realizzazione di impianti sui tetti dei fabbricati rurali rispetto agli impianti a terra. Proprio in tal senso le proposte del Quinto conto energia (che dovrebbe essere pronto per inizio autunno) penalizzano gli impianti agricoli. “Dalle ultime indiscrezioni il Quinto conto energia prevede l'equiparazione dei fabbricati rurali a tutti gli altri edifici: sarebbe così chiarito un punto importante perchè vedrebbe anche gli impianti sui fabbricati rurali accedere ad incentivi maggiori - commenta Adriano Rosso, direttore Confagricoltura zona di Cuneo -. Inizialmente non era prevista questa equiparazione, con conseguenti incentivi ridotti. Le aziende avrebbero così avuto un ulteriore mancato reddito”. Tra le novità del Quinto conto energia
si parla di accesso agli incentivi solo se iscritti in graduatoria sulla base di opportuni criteri, tra questi figurano gli impianti con potenza fino a 200kW realizzati da aziende agricole. “Ecco una nota
positiva a sostegno della nostra attività anche se, nel caso di piccoli investimenti come quelli delle imprese agricole, risulta sempre più difficile fare una programmazione”. Tre Conti energia in pochi mesi, infatti, hanno sollevato alcune evidenti problematiche che vanno dalla penalizzazione dei progetti già avviati, alla mancanza di una certezza normativa che permetta di investire con tranquillità fino alla difformità delle disposizioni regionali. Le aziende agricole, in questo clima di incertezza, saranno costrette a calcolare con più attenzione il loro investimento, consapevoli di un periodo di ritorno dell’investimento più lungo del previsto. Intanto è stata definitivamente chiarita l’annosa questione sull’accatastamento degli impianti fotovoltaici sui fabbricati rurali strumentali: l’Agenzia del territorio, con apposita risoluzione, ha stabilito che gli impianti fotovoltaici vanno comunque accatastati, a prescindere dal loro dimensionamento. Le rendite catastali dei fabbricati che ospitano gli impianti (classati in categoria D10), di conseguenza, aumentano proporzionalmente all’entità dell’impianto. Ove non vengano rispettate le condizioni previste per i limiti di prevalenza (200 kW – 10 kW/ha per i successivi) varierà anche la categoria del fabbricato da D10 a D1, con conseguente aggravio dell’imposta Imu.
b io g as
Nel 2012 tariffe convenienti forti dubbi per il futuro Le proposte del Quinto conto energia non soddisfano nemmeno le aziende agricole che hanno deciso, come sostegno al reddito, di investire sul biogas. “Fino al 31 dicembre, infatti, la tariffa è ancora interessante, ossia pari a 0,28 kW/h - commenta Marco Bruna, direttore Confagricoltura zona Saluzzo -. Nel 2013, però, le tariffe sono destinate a cambiare: le cifre non sono ancora note, di certo c’è solo che la remunerazione sarà più bassa. Il problema è che anche per gli impianti di piccole dimensioni, ossia sotto i 250 kW, i permessi per ottenere il via ai lavori sono lunghi e c’è il rischio che non arrivino prima della fine dell’anno”. Questo significa, per le aziende agricole, non riuscire a programmare in modo sicuro l’investimento e rischiare di non accedere più ad una tariffa conveniente. “Per il momento si tratta di bozze, di ipotesi, ma se le prospettive sono reali diventa difficile decidere investimenti a lungo termine, basati su calcoli che tra pochi mesi non saranno più corretti - continua Bruna -. Si parla anche di possibili proroghe al 31 dicembre, pari a 90 giorni, per permettere agli impianti già approvati e in fase di costruzione di essere terminati e favorire ancora l’accesso alla tariffa di 0,28 kW/h. Ma si tratta solo di voci, nessuna certezza”.
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Maltempo
Campi devastati dalla grandine i temporali che si sono abbattuti su vaste aree della granda hanno provocato consistenti danni. si teme una recrudescenza della psa del kiwi
I
violenti temporali che si sono abbattuti su vaste zone del Cuneese e del Saluzzese nella serata di lunedì 18 giugno hanno fortemente compromesso numerose coltivazioni ormai in piena fase di maturazione. Danni ingenti sono stati provocati da scariche di grandine, con chicchi di notevoli dimensioni, che hanno seriamente colpito le produzioni frutticole, orticole e cerealicole. Immediato l’intervento dei tecnici di Confagricoltura Cuneo sul territorio interessato dalla perturbazione per accertarsi di persona dell’entità dei danni. “Tutta l’area a prevalente vocazione frutticola della provincia di Cuneo è stata investita da una serie di temporali accompagnati da grandine - dichiarano i tecnici di Confagricoltura Cuneo -. Due in particolare sono stati quelli che hanno causato danno alle colture. Il primo, verso le 17.30, ha colpito la zona a ovest di Saluzzo e, nello specifico, i comuni di Castellar e Pagno; il secondo, intorno alle 20,30, è stato di maggior intensità ed estensione e si è abbattuto a sud della provincia colpendo in modo grave i comuni di Verzuolo, Costigliole Saluzzo, Tarantasca, Busca, Caraglio, Cuneo, Castelletto Stura, Cervasca e Peveragno. Proprio a seguito del passaggio di questo temporale si riscontrano i danni maggiori sulle colture frutticole”.
Chicchi di grandine grossi come monete
“Purtroppo ci ritroviamo nuovamente a fare la conta dei danni, in un periodo già di per sé complicato e in una delle fasi lavorative più delicate dell’annata agricola - sottolinea Marco Bruna, direttore provinciale di Confagricoltura -. In seguito ai violenti nubifragi e alle grandinate i raccolti risultano notevolmente compromessi soprattutto su un’area che
aveva subito danni minori dal gelo invernale. Particolare apprensione desta l’evoluzione della Psa del kiwi che, a causa delle ferite provocate dalla grandine agli actinidieti, potrebbe tornare a presentarsi in maniera preoccupante. Segnaliamo tuttavia la buona tenuta degli impianti antigrandine, laddove presenti”.
Non c'è pace per i kiwi cuneesi, ora anche la grandine potrebbe aggravare il problema Psa
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Vasta e variegata l'offerta di agriturismi sul territorio cuneese
A gonfie vele gli agriturismi della Granda La provincia di cuneo è prima in piemonte per gli arrivi nelle strutture agrituristiche. roattino: "un modo per far conoscere la nostra agricoltura" di Ilaria Blangetti
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on è solo una moda, è molto di più. Il Piemonte conta oltre 1.100 strutture agrituristiche, la maggior parte nelle zone collinari di Cuneo, Asti ed Alessandria. I dati della Regione Piemonte, illustrati di recente da Confagricoltura Torino, confermano le potenzialità di un settore in continua crescita. Aumentano le strutture, infatti, ma anche i flussi turistici relativi al settore, che sfiorano il + 13% rispetto al 2010. La provincia di Cuneo detiene il 47,2% delle quote relative alle presenze, seguita da Asti, distanziata al 23,2%, Alessandria
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e Torino. Il Piemonte si porta, così, al sesto posto in Italia per numero di strutture agrituristiche dietro a Toscana, Trentino Alto Adige, Lombardia, Umbria e Veneto. Delle 1.129 aziende piemontesi, 789 offrono anche ricettività, mentre le rimanenti 340 si limitano alla proposta enogastronomica. “La Granda detiene quasi il 50% delle quote relative al totale presenze in Piemonte, con particolare importanza per l’offerta enogastronomica - commenta Valter Roattino, presidente Agriturist Cuneo -. è necessario, nello spirito Agriturist, che l’attività delle aziende venga svolta in maniera seria e corretta, rispettando i vincoli di legge. In tal senso la nostra associazione è orgogliosa di poter dire che i controlli nelle nostre strutture non hanno quasi mai rilevato irregolarità dovute ad una non corretta conduzione o gestione dell’attività”. La provincia di Cuneo, nel 2011, ha registrato un totale di quasi 132 mila presenze, di queste oltre 72 mila sono riferite a turisti stranieri. Gli arrivi hanno abbondantemente superato le 50 mila persone. “L’agriturismo è una buona opportunità, e non solo per il turismo e l’economia. In un
Turismo in agricoltura momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo, poco favorevole al settore turismo, l’attività agrituristica è molto importante per due fondamentali aspetti - continua Roattino -: da una parte crea quel valore aggiunto all’attività prettamente agricola delle aziende che riescono, con notevoli sacrifici lavorativi, a dedicarsi anche all’attività ricettiva migliorando la redditività aziendale. Dall’altra, essendo cambiato il modo di vivere le vacanze, sempre più a contatto con la natura e con le realtà agricole, ritengo che proprio l’agriturismo sia un importante vettore non soltanto per far conoscere il nostro territorio, ma anche per far comprendere a tutti i cittadini e agli imprenditori di altri
settori l’importanza dell’agricoltura all’interno del sistema economico di un Paese come l’Italia”. Dalla Regione, l’assessore al Turismo Alberto Cirio commenta: “Un’azienda sana e in espansione che agisce positivamente sul turismo piemontese e che ha visto quasi triplicare, negli ultimi dieci anni, le strutture agrituristiche in grado di offrire non solo la ristorazione ma anche il pernottamento. Una soluzione che i turisti apprezzano molto, in linea con la crescente riscoperta dell’enogastronomia locale e con la tendenza, sempre più diffusa, a concepire il viaggio come occasione di contatto con la natura e con le radici del territorio”.
"è necessario fare rete" rosanna varese, presidente di agriturist piemonte invita a non snaturare l'essenza degli agriturismi
A
griturist è la prima associazione agrituristica d’Italia costituita per promuovere e tutelare l’agriturismo, i prodotti nazionali dell’enogastronomia regionale, l’ambiente e la cultura rurale. Rosanna Varese è il presidente di Agriturist Piemonte. Presidente, il Piemonte è sesto in Italia per numero di strutture. Qual è, però, la situazione qualitativa? “L’agriturismo ha subito notevoli cambiamenti, adeguandosi alle nuove esigenze. Nella nostra regione possiamo contare su strutture di buona ed ottima qualità, come dimostra il fatto che l’agriturismo non ha subito la crisi. La provincia di Cuneo, che da anni investe in questo settore, grazie alla ricchezza del territorio ed alle eccellenze enogastronomiche che possiede, è, infatti, la zona in cui si concentrano il maggior numero di strutture. Le aziende agricole della Granda hanno capito, prime in Piemonte, come trarre reddito dalla vendita dei loro prodotti, aumentando così la qualità della vita in campagna”. Un’indagine nazionale di Agriturist dimostra come sempre più turisti, soprattutto stranieri, utilizzino la rete per conoscere le strutture e prenotarle. Cosa ha già fatto e cosa può ancora fare Agriturist per agevolare la visibilità delle strutture su internet? “Agriturist ha un sito internet molto ben strutturato che rappresenta una certezza per il turista, in quanto le strutture che entrano nel circuito sono rigorosamente selezionate. Indubbiamente questo è il nostro primo biglietto da visita, ma esistono anche i mezzi più classici, dalla guida cartacea al vecchio passaparola”. Cosa serve per migliorare ulteriormente l’offerta?
Rosanna Varese, presidente di Agriturist Piemonte
“I turisti, in particolar modo quelli stranieri, amano scoprire le zone minori e sono molto esigenti, richiedono alta qualità e ottimi servizi. Attenzione però, nel cercare di migliorare questi aspetti, a non snaturare l’agriturismo delle sue peculiarità, portandolo a confondersi con alberghi di lusso. Aumentare la qualità non significa, infatti, che le strutture debbano perdere tradizione e tipicità, semmai, devono cercare di mettere in evidenza queste caratteristiche. Infine, ed è proprio per questo che esiste Agriturist, è necessario fare rete". Quanto, in questo contesto, è importante un percorso adeguato degli addetti? “Ogni titolare di un agriturismo cerca di coinvolgere nella propria struttura solo persone motivate, con passione. In questo senso una buona formazione è indispensabile”. L’Agricoltore cuneese N. 06 • luglio 2012
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L'intervista
"Trattrici al centro dei controlli" santo alfonzo, direttore s.pre.s.a.l. dell'asl cn1, è impegnato nel garantire la sicurezza sul lavoro di Paolo Ragazzo
L
a sicurezza in agricoltura è divenuta negli anni una tematica sempre più sentita dagli imprenditori agricoli della provincia di Cuneo, tanto che oggi si assiste ad un calo generalizzato degli infortuni rispetto agli anni ‘90. Un miglioramento sostanziale, quindi, c’è stato, ma è importante mantenere sempre alta la guardia. In questo, oltre all’importante ruolo svolto dalle organizzazioni agricole nel sensibilizzare i propri associati, fondamentale è l’azione prestata dal personale S.Pre.S.A.L.. Abbiamo chiesto proprio al direttore Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dell’Asl Cn1, Santo Alfonzo, di spiegarci meglio le finalità e il funzionamento dell’organismo che dirige. Dottor Alfonzo, in che modo lo S.Pre.S.A.L. garantisce la sicurezza nei campi e nelle stalle della Granda? "Lo S.Pre.S.A.L. si occupa di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro attraverso azioni di prevenzione primaria e secondaria, oltre che con interventi di sorveglianza. In agricoltura ci si muove in base a una mappatura dei rischi maggiormente
diffusi nel settore, o sulla base dei progetti di controlli stabiliti dalla Regione. In Piemonte l’amministrazione ha focalizzato la sua attenzione sui controlli delle trattrici, perché sono le attrezzature da lavoro che danno il maggior numero di infortuni di tipo mortale. Hanno un’incidenza molto elevata; nonostante siano calati restano quelli con le conseguenze più gravi". Cosa controllate principalmente in una trattrice? "Nella zona dell’Asl Cn1, di norma ogni anno effettuiamo circa 80-90 controlli di questo tipo, per poi inviare i risultati a livello nazionale. Verifichiamo anzitutto la presenza del roll-bar, ossia quella struttura protettiva predisposta per proteggere gli occupanti del mezzo in caso di ribaltamento, un vero e proprio salva vita. In secondo luogo ci concentriamo sulle cinture di sicurezza e sulle protezioni della cinghia di trasmissione e della marmitta". Ma non solo trattori sono al centro dei controlli… "Certo che no. Verifichiamo, infatti, anche il corretto funzionamento degli organi di trasmissione, quindi del cardano, e di tutte quelle macchine che negli anni hanno dato prova di essere altamente pericolose se non usate a dovere: gli spandiletame, le roto-imballatrici, gli spaccalegna e le falciatrici, su tutti". Che ruolo ha per lo S.Pre.S.A.L la formazione degli addetti che operano nel settore? È fondamentale. Da anni operiamo su più fronti. Ci rivolgiamo, anzitutto, ai tecnici delle associazioni che operano in azienda diffondendo consigli utili circa le buone prassi in materia di sicurezza. In secondo luogo partecipiamo alle Fiere della Meccanizzazione agricola di Savigliano e di Saluzzo, non soltanto con uno stand informativo, ma organizzando anche convegni che coinvolgono diversi soggetti (la magistratura, i costruttori di macchine agricole e i meccanici manutentori) per dare indicazioni, accorgimenti tecnici e
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chiarire ogni dubbio e quesito". E le risposte degli imprenditori del territorio come sono? "In generale, si ha una più diffusa sensibilità verso la sicurezza, ma sono i conduttori più giovani a prestare maggiore attenzione a questi argomenti, considerando che avere un buon documento di valutazione dei rischi, determina anche la qualità delle procedure. È il libro maestro per una migliore attività aziendale". In conclusione, come giudica il grado di sicurezza dell’agricoltura cuneese? "Essendo la provincia di Cuneo la zona del Piemonte a più forte vocazione agricola, i miglioramenti si sono visti in maniera più significativa, grazie anche ad un’aumentata organizzazione aziendale. Questo ha fatto sì che questo territorio sia riuscito ad ottenere i risultati migliori di tutto il Piemonte sotto il profilo dell’igiene e della sicurezza sul lavoro. Altro aspetto importante: qui c’è la maggior concentrazione di produttori di macchine agricole d’Italia, con un numero di tipologie di macchine che non ha eguali a livello europeo. Ciò incentiva un ricambio più frequente dei mezzi, una più “naturale” messa a norma e rapporti costanti tra chi produce macchine e chi effettua i controlli".
si c u r e z z a
Servizio tecnico Confagricoltura Da qualche giorno il personale tecnico di Confagricoltura Cuneo, oltre a fornire servizi di assistenza in merito alle pratiche agronomiche più diffuse sul territorio di propria competenza, si fa portatore della cultura della sicurezza direttamente in azienda, attraverso consulenze specifiche sui principali adempimenti da compiere. In base alla tipologia e alla dimensione aziendale, infatti, i tecnici aiuteranno gli imprenditori a capire meglio quali sono gli interventi da effettuare per adeguarsi alla normativa vigente e li consiglieranno circa le modalità per la stesura del documento sulla valutazione dei rischi o l’autocertificazione. La Confagricoltura, infine, invita tutti coloro che ancora devono procedere alla valutazione dei rischi di rivolgersi presso gli uffici di zona o i recapiti più vicini.
Emergenza
Mezzi agricoli degli imprenditori emiliani devastati dai crolli
Aiuti all'Emilia terremotata confagricoltura Cuneo ha acquistato una roulotte per gli agricoltori di modena. attivo un conto corrente
con il “porta a porta” (o meglio, da cortile a cortile). Fra poco inizieranno i raccolti dei cereali e sul territorio molti magazzini hanno danni strutturali; inoltre la frutta, in prevalenza meloni e pere, venivano conferiti per almeno il 50% a tre grosse strutture cooperative tutte dichiarate inagibili, anche perché in parte crollate. Poi c’è il problema dell’irrigazione e della bonifica che sul territorio opera grazie ad impianti idrovori in buona parte oggi dichiarati pericolanti. Danni non dissimili si contano in numerosi comuni delle provincie di Mantova, Ferrara e Reggio Emilia. Il presidente di Confagricoltura Cuneo Roberto Arione ricorda: “Per tutti coloro che intendono dare il loro contributo in denaro, è attivo il conto corrente della Cassa di Risparmio di Ferrara (intestato a “Carife aiuti terremoto”, causale del bonifico “Terremoto Emilia 2012”, Iban IT98U0615513 000000000037519) della cui apertura l’organizzazione agricola si è fatta promotrice. È possibile, poi, lasciare la propria donazione recandosi presso i nostri uffici provinciali che immediatamente devolveranno le somme versate alle divisioni di Confagricoltura che operano nei luoghi flagellati dal sisma”. “Servono interventi agevolativi in materia di Iva, per favorire il ripristino, la ristrutturazione e la costruzione dei fabbricati e degli altri beni strumentali distrutti o danneggiati dal terremoto”, dichiara il presidente nazionale di Confagricoltura, Mario Guidi. L’economia della zona ha subito danni al patrimonio aziendale (impianti, strutture e macchinari) per circa 800 milioni di euro.
è
stata consegnata nei giorni scorsi alla Confagricoltura di Modena la roulotte da 6 posti acquistata dalla Confagricoltura di Cuneo per venire incontro alle impellenti esigenze degli imprenditori agricoli emiliani che, nel terremoto del 20 e 29 maggio, oltre ad aver perso buona parte delle loro strumentazioni di lavoro si sono trovati, in molti casi, senza neppure più un tetto sotto cui dormire. “In accordo con la presidente modenese Eugenia Bergamaschi, il Consiglio di Confagricoltura Cuneo ha deciso di scendere in campo concretamente fornendo ad alcuni imprenditori agricoli emiliani colpiti dal sisma la possibilità di una sistemazione provvisoria - dichiara il direttore di Confagricoltura Cuneo Roberto Abellonio -; non servirà a risolvere del tutto la situazione, che resta grave sotto molti punti di vista, ma è una prima risposta tangibile di vicinanza alle popolazioni della zona in questo difficile momento. Abbiamo già allo studio, inoltre, diverse altre iniziative di solidarietà”. In tutta l’area Nord della provincia di Modena, la più agricola del territorio provinciale, essendo tutta pianeggiante, l’80% dei fabbricati rurali sono crollati o inagibili, molti agricoltori hanno avuto anche crolli dei tetti e serie lesioni alle abitazioni, sebbene di recente costruzione. Si tratta di un territorio con tutte le tipiche colture del Modenese: dalla cerealicoltura alla bieticoltura, ma anche tanta frutticoltura, viticoltura e stalle con vacche da latte di medie - grandi dimensioni. Anche gli uffici dell’Associazione sono stati danneggiati: ben quattro risultano dichiarati inagibili dal 20 maggio (Carpi, Mirandola, S. Felice sul Panaro e Finale Emilia), con dipendenti senza più una scrivania, un computer, una pratica da completare. Per ora si porta l’assistenza
Il sisma non ha risparmiato stalle, ricoveri e fienili (foto sopra) Roberto Abellonio vicino alla roulotte per Modena (foto sotto)
L’Agricoltore cuneese N. 06 • luglio 2012
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Rifiuti speciali
Confagricoltura si domanda: "Cosa ne sarà dei contributi già anticipati dagli imprenditori?"
Sistri sospeso fino al 2013 Nuovo stop per il sistema alla vigilia della sua entrata in vigore. Arione: "servono alternative" di Gilberto Manfrin
S
top al Sistri. L’ennesimo. Il Consiglio dei Ministri ha bloccato il sistema per verificarne il reale funzionamento. Lo stop riguarda anche il pagamento del contributo relativo al 2012. Il testo del decreto sviluppo che ne ha stoppato l’entrata in vigore afferma che “vengono sospesi il termine di entrata in operatività del sistema per un massimo di 12 mesi e i conseguenti adempimenti delle imprese, ferma restando la disciplina di controllo preesistente”: quindi, in teoria, il rinvio del Sistri dovrebbe valere fino a giugno 2013. Un anno di tempo per consentire i necessari accertamenti sul funzionamento del sistema, la cui data di entrata in operatività era fissata al 1° luglio.
Il blocco è stato proposto dal Ministro dell’Ambiente Clini, il quale, fermo restando il ruolo del Sistri quale strumento necessario per la tracciabilità dei rifiuti, come richiesto dalle direttive europee e stabilito dalla legge nazionale, aveva richiesto fin dal maggio scorso alla DigitPa (Ente nazionale per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione) una valutazione sulla funzionalità del sistema, a seguito delle difficoltà operative riscontrate. Le verifiche avviate richiedono tempi non compatibili con l’entrata in funzione del Sistri il 1° luglio. Da qui la sospensione. Netta la posizione di Confagricoltura Cuneo a tal proposito: “Il continuo tira e molla che interessa da anni il Sistri è
la dimostrazione lampante di come tutto l’impianto non possiede le necessarie caratteristiche e prerogative per essere lo strumento adatto a gestire la tracciabilità dei rifiuti speciali - commenta Roberto Arione, presidente di Confagricoltura Cuneo -. È giunta l’ora di trovare, una volta per tutte, un’alternativa a questo processo, senza continuare a sperperare tempo e risorse importanti nella messa a punto di un sistema, che fin dalla sua nascita è apparso poco congeniale per complessità e inaffidabilità. E poi che ne sarà dei contributi anticipati dagli imprenditori - si domanda in chiusura Arione -? Senza parlare dei costi invisibili quali le numerose ore sprecate in questi mesi a cercare di accedere ad un sistema inaccessibile o al suo cattivo funzionamento?”. Che succederà ora? C’è chi preferirebbe tornare definitivamente al vecchio sistema cartaceo, ma questa non sarebbe la soluzione ideale per le imprese, sia per l’infrazione comunitaria cui esporrebbe il nostro Paese, sia per l’involuzione del sistema di controllo che ne deriverebbe. “L’informatizzazione delle procedure – osserva Confagricoltura - è un dato generale e acquisito, con benefici per tutti purché non si risolva in complicazioni burocratiche, con adempimenti gravosi e talvolta inutili come ha dato prova il Sistri”. In ogni caso le procedure per i rifiuti a basso rischio ambientale dovrebbero essere semplificate ed assimilate a quelle meno complesse previste per i rifiuti non pericolosi. Il Sistri va ripensato nell’ottica di agevolare le imprese. La sospensione, se si risolvesse in un’ulteriore proroga lasciando sostanzialmente invariata la situazione, non avrebbe senso e comprometterebbe definitivamente un sistema già abbastanza screditato.
a g ro f arma c i
La nuova normativa è troppo vincolante Il Piemonte si oppone a nuovi vincoli in materia di utilizzo sostenibile di fitofarmaci. Il giudizio della Regione in merito allo schema di decreto legislativo che irrigidisce ulteriormente vincoli amministrativi già adesso sufficientemente restrittivi, aggravando per di più i costi di adeguamento a carico dell’agricoltore, è fermo e deciso. Per quanto concerne il Piemonte nello specifico, il comparto ortofrutta eccelle anche nei risultati ottenuti dai continui monitoraggi sulla presenza di residui di sostanze fitosanitarie nel prodotto finale: dal 2003 al 2010, sono stati analizzati circa 5.000 campioni di prodotti ortofrutticoli, acque irrigue e reflue di magazzino, suoli con sospetto di contaminazione, miele, api in areali viticoli (esattamente 3.000 campioni di prodotti fruttiferi e 1.000 di orticoli). Nel 2010 erano meno dello 0,5% i prodotti con una quantità di residui non idonea (la media europea di campioni non idonei, nel 2009, si attestava oltre il 3%). “Siamo di fronte ad una situazione di eccellenza confermata dai numeri - afferma l’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sachetto -. Gravare le aziende di ulteriori oneri burocratici allestendo nuove impalcature di vincoli mi sembra un’iniziativa controproducente. La Regione Piemonte si attiverà con tutti gli strumenti a disposizione, il decreto si dimostra eccessivamente sbilanciato in ottica pseudo-ambientale”.
12 L’Agricoltore cuneese N. 06 • luglio 2012
Politica Agricola Comune
Nuova Pac a rischio rinvio Non si conosce l'ammontare delle risorse destinate al settore. Mario Guidi: "bisogna cambiare registro"
I
l via libera alla nuova Pac, che dovrebbe essere operativa dal primo gennaio 2014, è ad alto rischio di rinvio. Nessuna decisione potrà esser presa infatti prima di conoscere l’esatto ammontare delle risorse finanziarie destinate al settore nei prossimi anni. Questa linea è stata ribadita a ministri e Commissione Ue dal presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro. Uno dei punti chiave della riforma della Pac proposta dalla Commissione europea riguarda la redistribuzione tra gli Stati membri dei fondi del bilancio agricolo, a vantaggio prima di tutto dei «nuovi» partner dell’Europa Centrale e Orientale. Per l’Italia, si determinerebbe un taglio di circa il 18% dell’attuale massimale di spesa destinato agli aiuti diretti. Il rinvio dell’entrata in vigore della nuova Pac non sarebbe dunque senza conseguenze per il Belpaese: “Siamo nel pieno del negoziato sulla riforma della Pac e stiamo toccando con mano cosa un rinvio può significare per i processi istituzionali che
A Bruxelles si sta decidendo il futuro dell'agricoltura italiana
disegneranno la Pac di domani" afferma il presidente di Confagricoltura Mario Guidi. "Come Confagricoltura abbiamo notevoli aspettative - ha aggiunto il presidente Guidi - perché le imprese agricole italiane hanno bisogno della riforma, ma non certo della riforma prefigurata dalla Commissione europea. Siamo al cospetto di una Pac con meno risorse - per l'Europa e per l'Italia - selettiva a danno delle aziende di maggiore dimensione e con appesantimenti gestionali travisati da misure ambientali di "inverdimento" di cui non si avverte la necessità e dagli effetti poco coerenti e poco misurabili. Senza contare quanto poco attenta essa sia alle esigenze del mercato e della ordinata gestione degli squilibri domanda/offerta. Ringraziamo il presidente della commissione Agricoltura dell'Europarlamento, Paolo De Castro, per l'impegno finora profuso - ha concluso Guidi - e confidiamo nel suo lavoro e in quello degli altri europarlamentari italiani per cambiare decisamente registro a questa impostazione”.
L’Agricoltore cuneese N. 06 • luglio 2012
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Vitivinicoltura
Confagricoltura dice "no" alla liberalizzazione dei vigneti in un convegno che si è tenuto a roma il presidente mario guidi ha ribadito: "il sistema ha contribuito a mantenere in equilibrio domanda e offerta"
La Granda contraria alla liberalizzazione dei diritti di impianto
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obbiamo mantenere ferma la nostra posizione sui diritti di impianto. Sull’assoluta necessità di tenere in vita un sistema che ha accompagnato l’espansione delle vendite, con una crescita regolare del vigneto e che ha contribuito a mantenere l’equilibrio tra domanda e offerta”. Lo ha ribadito il presidente di Confagricoltura Mario Guidi nel suo intervento conclusivo al convegno “Il ruolo dei diritti di impianto per il futuro del settore vitivinicolo europeo”, organizzato a Roma dall’Organizzazione agricola. “Nel tempo - ha ricordato il presidente - il sistema dei diritti ha contribuito a preservare l’azienda viticola legata al territorio. Ha permesso l’insediamento dei giovani dando loro la possibilità di beneficiare di criteri di priorità nella ripartizione, senza contropartita finanziaria. Eliminarlo comporterebbe conseguenze economiche e sociali gravissime per il nostro Paese: eccedenze di produzione, delocalizzazione in zone a più alta resa per ettaro, anche da parte di operatori esterni al settore agricolo, competizione basata su prezzi al ribasso. Con il rischio di un progressivo abbandono del nostro modello tradiziona-
le di viticoltura, che valorizza il territorio, l’ambiente, la tipicità”. Il presidente Guidi ha evidenziato che il vino è il fiore all’occhiello del commercio agroalimentare italiano (4,4 miliardi di euro) e che, con un fatturato di 10,7 miliardi di euro e 1,2 milioni di addetti, riveste un ruolo strategico dal punto di
vista economico e occupazionale in molte aree del Paese. Le imprese vitivinicole, tra l’altro, sono fra le meno dipendenti dai pagamenti della Pac e i viticoltori riescono a remunerare la loro attività principalmente con i ricavi del mercato. “Per questo - ha continuato Guidi - occorre mantenere un regime europeo che disciplini gli impianti per tutti i tipi di vino, DOP e IGP e per quelli senza indicazione geografica. Perché le criticità della liberalizzazione sono ancora più marcate per i vini senza indicazione, in particolare quelli varietali, ai quali non è possibile applicare strumenti aggiuntivi di regolamentazione”. Confagricoltura non ritiene possibile alcun sistema alternativo a quello dei diritti. La gestione del potenziale deve rimanere a livello centrale e non può essere demandata alle organizzazioni dei produttori o alle organizzazioni interprofessionali. È fondamentale avere strumenti omogenei di gestione. “Potremmo ragionare sull’opportunità di rendere questo sistema un po’ più elastico - ha concluso il presidente Guidi - per superare le criticità riconosciute dagli operatori, ma non cederemo mai sul suo mantenimento”.
c o n f a g rimos c a t o
"Confermata la contrarietà all'inserimento di Asti nella Docg" Alla presenza di un centinaio di aziende vitivinicole di Langhe e Roero, si è svolta mercoledì 6 giugno presso il salone della Parrocchia di Santo Stefano Belbo, l’assemblea parziale di Confagrimoscato per la zona di Cuneo, nel corso della quale si sono dibattuti diversi argomenti di particolare attualità per il mondo del Moscato. Dopo aver discusso dei possibili scenari che si potrebbero presentare nel corso della Commissione Paritetica, è stata illustrata la situazione che si è venuta a creare circa la richiesta di inserimento da parte del Comune di Asti nel territorio di produzione della Docg. “Dopo ampia discussione l’assemblea ha votato all’unanimità di mantenere l’iniziale posizione contraria di Confagrimoscato Cuneo all’ingresso del Comune di Asti”, ha dichiarato Roberto Arione, presidente di Confagrimoscato nonché di Confagricoltura Cuneo. In seguito alla nomina dei delegati che parteciperanno all’assemblea ordinaria di Confagrimoscato e il dibattito sulle opportunità offerte dall’Ocm vino in merito alla promozione del vino all’estero per i produttori, l’associazione si è espressa favorevolmente circa il suo ingresso nel Consorzio dell’Asti Docg.
14 L’Agricoltore cuneese N. 06 • luglio 2012
Due dei più attivi protagonisti: Ferruccio Dardanello e Nicola Chionetti
Il Dogliani Docg presentato a Roma il marriott grand hotel flora è stata la location scelta per il "battesimo" del vino
I
l Marriott Grand Hotel Flora di via Veneto a Roma ha ospitato il 6 giugno scorso un prestigioso evento: l’ingresso in società di una nuova stella nel firmamento vitivinicolo, il Dogliani Docg. L’iniziativa, che ha visto protagoniste 48 aziende del Cuneese produttrici di Dogliani Docg, con l’adesione di oltre 75 rinomate etichette, è stata presentata dalla Camera di commercio di Cuneo, grazie al Centro Estero Alpi del Mare, in collaborazione con i produttori del Dogliani Docg, la Bottega del Vino di Dogliani, la Regione Piemonte, la Provincia di Cuneo, Ima Piemonte, l’Associazione romana Sommelier, la Fipe Confcommercio Roma, la Federalberghi e Unioncamere. "Siamo convinti che sia stata scelta la strada giusta per valorizzare un vino e il suo territorio di origine, annoverato a livello mondiale proprio per la produzione del suo Dolcetto", dichiara Valter Roattino, direttore Confagricoltura di Mondovì. A dire il vero, Dogliani evoca da subito la personalità di un intellettuale ed economista di fama mondiale: Luigi Einaudi che ha trascorso, nel paese natale della madre, parte della giovinezza diventando il secondo presidente della Repubblica ricostruita dopo le distruzioni della guerra. Ma la presenza nei secoli del vitigno è testimoniata non solo da documenti storici,
ma dall’etimologia della parola medesima: “Dogliani” ovvero “Dolium Jani”, significa “doglia”, una caraffa da vino utilizzata dal dio Giano. La zona del Dogliani, caratterizzata da colline che vanno dai 250 ai 700 metri di altitudine, nel sudovest del Piemonte, coronata dalla catena delle Alpi che degrada verso il mare, è da sempre l’habitat ideale per il vitigno dolcetto. Uva “dolcetto”, amabile e invitante nel pieno della maturazione, ma anche uva dalle molteplici proprietà terapeutiche con ricchezza di ferro, manganese e potassio, da consentire la diffusione, nel secolo scorso, di stabilimenti di ampeloterapia (la cura attraverso l’uva, che prevede l’introduzione del frutto autunnale dolce e succoso con buccia e semi quale alimento esclusivo, o quasi, di una dieta) con consumo quotidiano di almeno un grappolo di quest’uva definita appunto “curativa”. Il “Dogliani” è un vino di colore rosso rubino, talvolta con riflessi violacei, profumo intenso di liquirizia, mandorla amara, more e ciliege, talora con richiami floreali, dal gusto secco, amarognolo, di medio corpo, poco acido, sufficientemente tannico, morbido e armonico. Nasce così il Dogliani Docg nelle sue due versioni: il Dogliani, vino ricco di profumi fresco ed elegante, pronto ad essere consumato entro il primo anno dalla vendemmia, e il Dogliani Superiore, vino di straordinaria complessità, eleganza, struttura ed equilibrio nato nelle vigne più vocate e frutto di accurate scelte del produttore, da consumarsi a partire dal 1° novembre dell’anno successivo con ottimi risultati organolettici, dopo un periodo di affinamento. Questi i gioielli della Langa che va da Dogliani a Mondovì; una Langa meno nota, ma per questo più autentica, che vale la pena di essere scoperta.
I numeri
21
75.000 55.000
+ di 1.000
6.500.000
i comuni coinvolti nella produzione del Dogliani Docg con vigneti coltivati sulla destra orografica del fiume Tanaro
gli ettari coltivati con vigneti di Dogliani
i quintali di uva prodotta ogni anno
gli ettolitri di vino che se ne ricavano
le bottiglie prodotte ogni anno
L’Agricoltore cuneese N. 06 • luglio 2012
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Zootecnia / Latte
Nuovi oneri N per chi alleva di Gilberto Manfrin
aziende e capi Categoria animale e tipologia di allevamento
N° capi
Vacche specializzate per la produzione di latte (peso vivo medio: 600 kg/capo)
Da 200 a 400
Rimonta vacche da latte (peso vivo medio: 300 kg/capo)
Da 300 a 600
Altre vacche (nutrici e duplice attitudine)
Da 300 a 600
Bovini all’ingrasso (peso vivo medio: 400 kg/capo)
Da 300 a 600
Vitelli a carne bianca (peso vivo medio: 130 kg/capo)
Da 1.000 a 2.500
Suini: scrofe con suinetti destinati allo svezzamento
Da 400 a 750
Suini: accrescimento/ingrasso
Da 1.000 a 2.000
Ovicaprini (peso vivo medio: 50 kg/capo)
Da 2.000 a 4.000
Ovaiole e capi riproduttori (peso vivo medio: 2 kg/capo)
Da 25.000 a 40.000
Pollastre (peso vivo medio: 0,7 kg/capo)
Da 30.000 a 40.000
Polli da carne (peso vivo medio: 1 kg/capo)
Da 30.000 a 40.000
Altro pollame
Da 30.000 a 40.000
Tacchini: maschi (peso vivo medio: 9 kg/capo)
Da 7.000 a 40.000
Tacchini: femmine (peso vivo medio: 4,5 kg/capo)
Da 14.000 a 40.000
Faraone (peso vivo medio: 0,8 kg/capo)
Da 30.000 a 40.000
Cunicoli: fattrici (peso vivo medio: 3,5 kg/capo)
Da 40.000 a 80.000
Cunicoli: capi all’ingrasso (peso vivo medio: 1,7 kg/capo)
Da 24.000 a 80.000
Equini (peso vivo medio: 550 kg/capo)
Da 250 a 500
Struzzi
Da 700 a 1.500
uovi adempimenti per gli allevamenti e le aziende (essiccatoi) che hanno impianti con emissioni in atmosfera. Entro il 31 luglio dovranno infatti presentare al Suap una nuova istanza, denominata Avg (Autorizzazione in Via Generale, nelle quali sono stabiliti i valori limite di emissione, le prescrizioni, anche inerenti le condizioni di costruzione e di esercizio e i combustibili usati, i tempi di adeguamento, i metodi di campionamento e di analisi e la periodicità dei controlli) le aziende che fino ad ora non erano soggette ad alcuna autorizzazione come previsto nel D.lgs. 152/06. Rientrano nell’elenco le aziende agricole in cui vi sono impianti o si svolgano attività che producono emissioni in atmosfera e gli allevamenti effettuati in ambienti confinati (quelli il cui ciclo produttivo prevede il sistematico utilizzo di una struttura coperta per la stabulazione degli animali) in cui il numero di capi presenti è compreso nell'intervallo indicato nella tabella. Dovrà presentare autorizzazione anche chi possiede impianti termici a uso civile per il riscaldamento di ambienti non classificati come civile abitazione e con potenza complessiva oltre 3 MW; di una linea fanghi degli impianti di trattamento acque; di stabilimenti con emissioni diffuse non tecnicamente convogliabili. Ma non solo: entrano in obbligo gli allevanti bovini di grosse dimensioni, fino ad ora esclusi dalla presentazione dell’Aia e non ricompresi nell’intervallo indicato in tabella. Rimangono invece in Aia gli allevamenti suini ed avicoli. La grossa novità è proprio per i bovini di grosse dimensioni. Se superano la quantità di capi indicati in tabella, i proprietari dovranno attuare autorizzazioni specifiche come il calcolo delle emissioni in atmosfera, la revisione delle strutture in cui sono inseriti i capi, dotarsi di adeguato sistema di stoccaggio. In Regione si è tenuto un incontro in cui sono state concordate alcune semplificazioni, introdotti aggiustamenti e, soprattutto, si è stabilito di rispettare la scadenza del 31 luglio per l'adesione all’Avg, presentando una domanda contenente, in linea di massima, solo l'anagrafica, la consistenza dell'allevamento e la descrizione degli ulteriori impianti fonte di emissioni. Entro il 31 dicembre sarà obbligatorio integrare la domanda semplificata con gli altri dati. “Siamo al cospetto di ennesime incombenze con costi burocratici e reali insostenibili - afferma Gualtiero Dalmasso, responsabile Caa Confagricoltura Cuneo -. Cosa complicata, per gli allevamenti non già in possesso delle caratteristiche tecnico costruttive così come previsto dalla legge, sarà dimostrare di abbattere le emissioni in atmosfera di almeno il 20% utilizzando tecniche che permettano il contenimento”. Incalza il direttore Roberto Abellonio: "E poi si parla di sburocratizzazione. Le nostre aziende non ce la fanno più ma sono pronte a difendersi e a scendere in piazza prima di arrendersi"
l at t e
Incontro col commissario Agea, Paolo Gulinelli Si è parlato di quote latte lunedì 25 giugno a Carmagnola alla presenza di Paolo Gulinelli, commissario straordinario di Agea per le quote latte. All’incontro ha preso parte il direttore della Confagricoltura Cuneo zona Saluzzo e Savigliano, Marco Bruna, e i rappresentanti di Confagricoltura Torino, Cia, Associazione Regionale dei Produttori Latte e Fedagri. Il commissario Gulinelli ha fatto il punto sui dati relativi alla produzione 2011/12, periodo nel quale si è sfiorato lo splafonamento nazionale e conseguente pagamento di premio supplementare. In Piemonte si sono prodotti 946.000 tonnellate di latte, il 4,34% in più della campagna precedente. Gulinelli ha ribadito la linea severa del Governo nei confronti degli allevatori ‘ribelli’ che non hanno aderito alle rateizzazioni dei pagamenti delle multe comminate dalla Ue. “C’è la volontà comune di tirare le fila su questo problema applicando la legge - afferma Marco Bruna -. Oggi le quote sono state assegnate, ma di fatto in pochi hanno rateizzato. Non si possono penalizzare gli allevatori onesti che sono stati alle regole”. Sul fronte del prezzo del latte proseguono le trattative. "Nonostante alcuni accordi penalizzanti per i produttori aderenti ai centri di raccolta, la Confagricoltura si ritroverà in Regione al tavolo delle trattative per difendere il sistema indicizzato, anche con i correttivi previsti - dichiara Roberto Abellonio -. Il sistema infatti ha dato prova di funzionare bene e lo dimostra il fatto che i suoi valori sono prossimi, se non superiori, a quelli dell'accordo firmato dai produttori lombardi con la Lactalis".
16 L’Agricoltore cuneese N. 06 • luglio 2012
INSERTO TECNICO
L’Agricoltore cuneese N. 06 • 2012 FEASR Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l'Europa investe nelle zone rurali
Bando Psa kiwi
L
a Regione Piemonte ha emesso un bando relativo al piano di applicazione delle misure di emergenza per la prevenzione, il controllo o l'eradicazione della batteriosi dell'actinidia causata da Pseudomonas syringae pv. actinidiae (P.s.a.). Si tratta di contributi per la campagna 2012 a sostegno dei conduttori gravati dalle misure obbligatorie urgenti di prevenzione.
Scadenza 6 luglio 2012 Beneficiari
Possono presentare domanda di aiuto e richiedere il contributo regionale i conduttori di actinidieti (singoli o associati), le cooperative agricole e le società di persone o di capitali che esercitano attività agricola che siano conduttori, secondo le forme di conduzione e di disponibilità dei terreni previste dalla legge, di superfici coltivate ad actinidia e che siano in possesso dei seguenti requisiti: • partita Iva per il settore agricolo; iscrizione all’Anagrafe agricola del Piemonte; per le particelle, o porzioni di esse, oggetto di domanda la destinazione d’uso del suolo ad actinidia (codice 831) deve essere verificabile attraverso le validazioni del fascicolo aziendale antecedenti all’estirpo; “Dichiarazione di estirpo di impianti di actinidia per motivi fitosanitari anno 2011-2012” presentata al Settore Fitosanitario entro i termini e con le modalità previste dal Piano di emergenza 2012; per i frutteti di actinidia estirpati il giorno 30 aprile 2012 (termine ultimo per l’estirpazione), dichiarazione di estirpo per motivi fitosanitari presentata entro il 24 aprile 2012; frutteti di actinidia oggetto di domanda ricadenti nelle “aree delimitate”.
Dotazione finanziaria 1.000.000 € Entità dei contributi
Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111.1 sottoazione B Informazione nel settore agricolo
direttamente al beneficiario, è di tipo forfettario e viene quantificato sulla base di quanto stabilito nella D.G.R. n. 15-3887 del 21 maggio 2012. Il contributo unitario concedibile per sostenere l’intervento di estirpazione dei frutteti di actinidia infetti è pari a 8.000 euro/ha e non è cumulabile con altre forme di aiuto per le medesime finalità o per il sostegno alla stessa coltura per danni derivanti da avversità climatiche. Viene definito un importo massimo erogabile per ciascuna domanda pari a 50.000 euro.
Presentazione delle domande
La domanda di contributo viene presentata alla Provincia in cui si trova la sede legale dell’azienda, a prescindere dall’ubicazione delle superfici oggetto d’intervento, e può essere presentata fino alla scadenza, fissata al 6 luglio 2012. È ammessa la presentazione di una sola domanda di contributo per ciascun richiedente. I soggetti interessati ad accedere ai contributi previsti devono predisporre e presentare domanda di aiuto utilizzando l’apposito servizio di compilazione on line integrato nel Sistema informativo agricolo piemontese (S.I.A.P.), scegliendo tra le seguenti opzioni: • presentazione della domanda tramite l’ufficio C.A.A. che detiene il fascicolo aziendale; • presentazione della domanda in proprio utilizzando il servizio on line disponibile sul portale Sistemapiemonte (sezione “Agricoltura - Finanziamenti e agevolazioni”, procedura “Aiuti di Stato e contributi regionali”) all’indirizzo http://www.sistemapiemonte.it/agricoltura/premi_contributi/index.shtml, previa registrazione al portale. Il testo del bando su www.regione.piemonte.it/cgi-bin/agri/leggi/ pub/bandi.cgi.
Denuncia redditi - ULTIMA CHIAMATA Pur essendo ormai scaduti i termini, la Confagricoltura di Cuneo invita tutti coloro che non l'avessero ancora fatto a recarsi urgentemente presso gli uffici di zona dell'associazione per la denuncia dei redditi modello Unico 2012, al fine di presentare la dichiarazione e accedere al pagamento delle imposte con sanzioni in misura ridotta.
L’aiuto è concesso sotto forma di contributo in conto capitale
INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 06 • luglio 2012
I
riconversione vigneti - proroga
E
cco alcune indicazioni in merito alla presentazione delle garanzie fideiussorie per la ristrutturazione e riconversione vigneti 2011/2012, che precisano meglio quanto disposto dalla determinazione dirigenziale n. 419 del 3 maggio 2012 e dalla circolare n. 14 del 6 aprile 2012 di Agea Op Secondo quanto concordato con Agea, la data del 13 luglio 2012 non è perentoria ma ordinaria da parte di Agea stessa che, essendo tenuta a rispettare il termine di pagamento di tutte le domande presentate entro il 30 settembre previsto dal DM 8 agosto 2008 e s.m.e i., deve necessariamente diluire i
trattamento flavescenza
I
ndicazioni di intervento contro la Flavescenza dorata della vite, per le aziende aderenti alle misure agroambientali del Psr. Attualmente lo stadio prevalente Scaphoideus titanus, vettore della Flavescenza dorata, risulta essere la terza età con alcune quarte età. Presenza e ciclo di sviluppo del vettore vanno comunque monitorati a livello locale. I fenomeni di morie delle api verificatisi per molteplici cause negli ultimi anni impongono la massima attenzione nell'effettuare gli interventi di difesa delle colture. Considerati i possibili rischi di avvelenamento, in base alla L. R. n. 20 del 3/8/98 per la salvaguardia delle api e degli altri insetti pronubi, il trattamento
Salvaguardia degli insetti pronubi (Legge regionale 3/8/98, n. 20)
Divieto trattamenti insetticidi in fioritura
II
controlli e l’acquisizione informatica delle numerose garanzie in gestione. Considerata la difficoltà degli enti garanti di rispettare le scadenze, come si evince anche dalla percentuale esigua di fideiussioni consegnate dai beneficiari si è concordato con le Province stesse di prorogare così i termini: • 2 luglio per la consegna della fideiussione in Provincia da parte del richiedente contraente; • 16 luglio per la consegna della conferma di validità alla Provincia da parte della Direzione generale dell’ente garante; • 23 luglio per la consegna delle garanzie da parte delle Province al Settore Sviluppo delle Produzioni Vegetali della Regione. • 30 luglio per l’invio degli elenchi di liquidazione congiuntamente agli originali delle garanzie ad Agea Op da parte del Settore Sviluppo delle Produzioni Vegetali della Regione. insetticida deve essere effettuato, in ogni caso, Thiamethoxam, Clorpirifos etil, Clorpirifos metil, Etofenprox (in genere non consigliato per il primo trattamento in quanto più impattante sui fìtoseidi). In tutti i casi è importante controllare il ph della soluzione, poiché la maggior parte degli insetticidi necessitano di un ambiente acido o subacido (pH < 6,5-6) per esplicare la loro azione. Per le zone dove si effettuano due trattamenti insetticidi obbligatori, il primo trattamento può essere effettuato a partire da fine giugnoinizio luglio; dove la pressione della malattia e la presenza dell'insetto sono meno rilevanti il trattamento può essere effettuato a metà luglio. Nelle zone dove è previsto un solo trattamento obbligatorio, questo può essere effettuato verso metà luglio, utilizzando uno degli insetticidi dotato di azione anche contro le tignole della vite se si deve intervenire contro la seconda generazione di tignola e/o tignoletta.
Accorgimenti Controllare il pH della soluzione in modo che sia inferiore a 7 Impiegare volumi di acqua e pressioni di distribuzione in grado di bagnare bene tutta la vegetazione Trattare tutti i filari da entrambi i lati
Sfalcio e appassimento/asportazione della vegetazione sottostante nel caso di presenza di fioriture spontanee prima di eseguire i trattamenti insetticidi
Cercare di far arrivare la soluzione sulla pagina inferiore delle foglie, comprese quelle dei polloni
Evitare fenomeni di deriva (non trattare in presenza di vento
Evitare presenza di polloni o erbe infestanti troppo sviluppate alla base dei ceppi
INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 06 • luglio 2012
problemi per Penconazolo su moscato per USA
il registro dei trattamenti
R
iceviamo dal Consorzio dell’Asti Docg e pubblichiamo. “Viste le recenti difficoltà commerciali (blocco di alcune partite di vino) causate dalla ricerca dell’agrofarmaco Penconazolo (il più noto è il Topas) da parte dell’ente americano TTB su vini Italiani esportati in USA, si rende opportuno fornire agli operatori chiarimenti in merito. Il Penconazolo, antioidico autorizzato in Europa, non risulta registrato in USA e quindi non regolamentato da limiti di tolleranza (LMR). Le attuali disposizioni dell’Ente Americano impongono, ai propri laboratori di analisi, la ricerca di quantità massime di principio attivo a livello di tracce (0,001 mg/l per la determinazione e 0,0033 mg/l per la quantificazione); tale concentrazione risulta decisamente inferiore rispetto ai limiti normalmente assegnati ad un prodotto registrato. Sulla base delle indicazioni fornite dalle Aziende produttrici di formulati antioidici contenenti Penconazolo, è comunque possibile usare il principio attivo sulla vite fino alla fase fenologica di fine fioritura/allegagione, senza alcun rischio di superamento dei limiti USA nei relativi vini prodotti. Dopo l’allegagione si potranno invece usare principi attivi come Azoxystrobina, Metrafenone, Quinoxifen, Trifloxystrobina e Zolfo regolarmente registrati in USA. Il laboratorio del Consorzio è in grado di determinare con sicurezza valori di Penconazolo al di sotto dei limiti stabiliti dalla legislazione americana. Si consigliano controlli analitici su uve, mosti e vini destinati al mercato statunitense”.
accatastamento fabbricati rurali
C
on la manovra “Salva Italia” è stato introdotto l’obbligo di iscrivere tutti i fabbricati rurali al catasto edilizio urbano entro il 30 novembre 2012. L’accatastamento deve essere effettuato da un tecnico (geometra, architetto, perito agrario o agronomo), che dovrà verificare anzitutto la correttezza dell’inserimento in mappa e quindi iscrivere il fabbricato al catasto edilizio urbano. Si invitano pertanto tutti coloro che non hanno ancora provveduto all'accatastamento di provvedere entro il termine previsto e di recarsi presso gli uffici di Confagricoltura con la documentazione che attesti l'avvenuta operazione. Per ulteriori informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
I
l Decreto del Presidente della Repubblica 28 febbraio 2012, n. 55, recante modifiche al DPR 23 aprile 2001, n. 290, tratta: la semplificazione dei procedimenti di autorizzazione alla produzione, all’immissione in commercio e alla vendita di prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti. In questo provvedimento le imprese agricole sono coinvolte direttamente in relazione alle modifiche apportate all’art. 42 (registro dei trattamenti) e all’art. 38 (disposizioni per taluni prodotti utilizzati in agricoltura biologica, biodinamica e convenzionale). Per “registro dei trattamenti”, si intende un modulo aziendale che riporti cronologicamente l’elenco dei trattamenti eseguiti sulle diverse colture, oppure, in alternativa, una serie di moduli distinti, relativi ciascuno ad una singola coltura agraria. Sul registro devono essere annotati i trattamenti effettuati con tutti i prodotti fitosanitari utilizzati in azienda (classificati molto tossici, tossici, nocivi, irritanti o non classificati) entro il periodo della raccolta e comunque al più tardi entro trenta giorni dall’esecuzione del trattamento stesso (e non più dell’acquisto). Il registro dei trattamenti riporta: • i dati anagrafici relativi all’azienda; • la denominazione della coltura trattata e la relativa estensione espressa in ettari; • la data del trattamento, il prodotto e la relativa quantità impiegata, espressa in chilogrammi o litri, nonché l’avversità che ha reso necessario il trattamento. La novità è che sono stati eliminati i dati relativi alle date di semina, trapianto, inizio fioritura e raccolta. Il registro va conservato per i tre anni successivi a quello a cui si riferiscono gli interventi annotati. Il titolare dell’azienda deve conservare in modo idoneo anche le fatture d’acquisto dei prodotti fitosanitari, nonché la copia dei moduli di acquisto dei prodotti classificati molto tossici, tossici e nocivi. Il registro può essere compilato anche dall’utilizzatore dei prodotti fitosanitari diverso dal titolare dell’azienda e questi possono avvalersi dei centri di assistenza agricola. Nel caso in cui i trattamenti siano realizzati da contoterzisti, il registro dei trattamenti deve essere compilato dal titolare dell’azienda sulla base del modulo, anche quando gli interventi fitosanitari vengono eseguiti per la difesa delle derrate alimentari immagazzinate. Inoltre deve essere utilizzato per gli impieghi effettuati in ambito extra-agricolo. Per tutte queste operazioni la Confagricoltura Cuneo ha attivato ormai da qualche mese il Quaderno di Campagna.
INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 06 • luglio 2012
III
SCADENZIARIO FISCALE e PAGHE Giugno/luglio 2012 giovEDì 5 lugliO Termine ultimo per la comunicazione delle ORE LAVORATE DAI DIPENDENTI all’Ufficio Paghe. Termine ultimo per la consegna delle FATTURE PER AZIENDE in contabilità mensile. Termine ultimo per la consegna delle FATTURE E CORRISPETTIVI per i soggetti che ne sono obbligati - per la registrazione in contabilità del 2° trimestre 2012.
mercoledì 18 luglio CONTRIBUENTI IVA MENSILI Liquidazione e versamento IVA relativa al mese precedente. SOSTITUTI D’IMPOSTA RITENUTE ALLA FONTE Versamento ritenute alla fonte su redditi di lavoro autonomo e compensi per l’esercizio di arti e professioni , versamento ritenute alla fonte su reddito da lavoro dipendente e versamento contributi INPS Dm10. VERSAMENTO 1° RATA ACCONTO IMU Terreni e fabbricati con la sola esclusione dei fabbricati rurali non ancora accatastati con ravvedimento operoso.
MARTEDì 31 LUGLIO Presentazione elenchi paesi BLACK LIST. CONSEGNA FATTURE presso gli uffici di Confagricoltura Cuneo. Pagamento DENUNCIA DEI REDDITI - MODELLO UNICO presso gli uffici di Confagricoltura Cuneo Presentazione MODELLO 770 SOSTITUTI D'IMPOSTA (certificazioni ritenute d'acconto e lavoro subordinato)
LUNEDì 6 AGOSTO Termine ultimo per la comunicazione delle ORE LAVORATE DAI DIPENDENTI all’Ufficio Paghe. Termine ultimo per la consegna delle FATTURE PER AZIENDE in contabilità mensile.
Assegno nucleo familiare
L
’Inps rende noto che, ai fini del versamento dell’assegno al nucleo familiare, ha provveduto ad emanare i livelli di reddito aggiornati. I nuovi livelli di reddito familiare trovano applicazione dal 1° luglio 2012 al 30 giugno 2013 e sono stati rideterminati nella misura del 2,7%, in base all’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati calcolato dall’ISTAT tra l’anno 2010 e l’anno 2011.Si ricorda inoltre che per il periodo 1°luglio 2012 – 30 giugno 2013, il reddito familiare da prendere in considerazione per determinare il diritto agli assegni per il nucleo familiare è dato dalla somma dei redditi conseguiti dai componenti il nucleo familiare nell’anno 2011. Per ulteriori informazioni rivolgersi al Patronato Enapa della sede di zona più vicina.
IV
contributi agricoli
L
’Inps informa che da quest’anno non saranno più trasmessi i modelli F24 prestampati; l’Istituto si limiterà ad inviare agli interessati solo un prospetto informativo contenente tutti gli elementi necessari per effettuare il versamento, nelle consuete quattro rate, attraverso i modelli F24 disponibili presso gli istituti di credito e gli uffici postali. Pertanto invitiamo i soci a presentarsi presso i nostri uffici muniti della comunicazione Inps per avere adeguata assistenza.
NOVITà INPS
L
a Manovra Monti ha previsto, a decorrere dall’anno 2012, un percorso di graduale aumento delle aliquote contributive pensionistiche per i coltivatori diretti, coloni o mezzadri, che porterà nel 2018 al raggiungimento di un’unica aliquota pensionistica del 24% per tutti i soggetti (adulti e minori di 21 anni) operanti in qualsiasi territorio (zone montane e svantaggiate). Pertanto le aliquote contributive pensionistiche dei coltivatori diretti, coloni e mezzadri, per l’anno 2012 sono pari al 21,6% nelle zone normali (19,4% per i minori di anni 21) e al 18,7% nelle zone montane e svantaggiate (15% per i minori di anni 21). Per gli imprenditori agricoli a titolo professionale (IAP), il sopra citato percorso di graduale innalzamento delle aliquote pensionistiche non si applica in quanto la norma sopra citata non ha espressamente ricompreso questa categoria professionale. Tuttavia si deve sottolineare che il disegno di legge del mercato del lavoro prevede per gli IAP l’applicazione del predetto graduale aumento ma solo a far data dal 2013. Pertanto nel corrente anno le aliquote contributive degli IAP rimangono immutate rispetto al passato: 20,3% nelle zone normali (17,8% per i minori di anni 21); 17,3% nelle zone montane e svantaggiate (12,8% per i minori di anni 21). Unitamente alla contribuzione per l’anno 2012 verrà posto in riscossione il contributo addizionale INAIL per la copertura del danno biologico relativo all’anno 2010. Per ulteriori informazioni rivolgersi al Patronato Enapa della sede di zona più vicina.
Orario estivo Inps Fino al 7 settembre la Direzione Provinciale Inps e le agenzie della provincia di Cuneo adotteranno il seguente orario estivo di apertura al pubblico degli sportelli: dal lunedì al venerdì, dalle 8.45 alle 12.30. Resta ferma la possibilità di attività consulenziale esclusivamente previo appuntamento, anche nelle ore pomeridiane.
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I prezzi agricoli
Il leggero calo dei cereali non basta a sollevare le carni i bovini restano stabili in tutte le loro quotazioni, mentre i suini da macello registrano un lieve risalita. lento rialzo per polli e conigli di Ilaria Blangetti
L’
estate inizia, per i cereali, con il segno negativo. Il frumento nazionale perde oltre il 2,5%, passando dai 234 ai 228 euro/tonnellata di giugno. In discesa quasi dell’8% il granoturco nazionale, che da quota 209 passa a 193 euro/t. Sorti ancora peggiori per il fieno maggengo che vede diminuire la sua quotazione addirittura del 20% (da 125 a 100 euro/t). Stabili, come ormai da mesi, le quotazioni dei bovini. Non registrano nessuna variazione, infatti, i prezzi dei capi da macello: il vitello della coscia è fermo a 5,61 euro/ kg e il vitellone della coscia (da 500 a 600 kg) rimane ancorato a 3,20 euro/kg. Valori bloccati anche per i bovini da allevamento: il vitello della coscia, fino a 40 giorni, si attesta a 700 euro a capo. Fermo a 3,15 euro/kg anche l’agnello da latte mentre il capretto subisce, come da manuale, un leggero calo delle quotazioni finito il periodo primaverile (- 2,15%). Prezzo stabile, invece, per le galline da allevamento in batteria (taglia media), ferme a 0,31 euro/kg. Piccoli segnali di ripresa per i polli, che guadagnano il 6% e si portano a 1,22 euro/kg. Si registra il segno più anche per i conigli da macello (+ 3,98%), anche se le quotazioni non sono ancora sufficienti a risollevare il comparto, alle prese con prezzi sempre meno remunerativi. Ancora valori altalenanti per i suini, uno dei comparti zootecnici maggiormente stressato dal periodo. I prezzi in continua oscillazione non fanno certo bene ad un settore che fatica a risollevarsi. I capi da allevamento da 15 kg, stabili ad inizio anno, tornano a scendere e perdono il 10% (da 4,140 a 3,720 euro/kg) mentre rimangono fermi a 2,170 euro/kg i capi da 50 kg. Rimane invariato da inizio 2012, invece, il prezzo dei suini da 100 kg, fermi a 1,540 euro/kg. In ripresa, dopo la brusca discesa subita in primavera, i capi da macello: i maiali da 115 kg passano da 1,190 a 1,300 euro/kg (+ 9,24%) e quelli da 156 kg da 1,290 a 1,400 euro/kg (+ 8,53%).
I L B O R S I N O d i c ar n i e c e r e a l i
Andamento delle quotazioni a maggio e giugno 2012 Mag. 2012
Fonte: Camera di commercio di Cuneo (Ufficio prezzi)
Giu. 2012
SUINI Da allevamento
Euro/kg
Kg 15
4,140
3,720
Kg 50
2,170
2,170
Kg 100
1,540
1,540
Da macello
Euro/kg
Kg 115
1,190
1,300
Kg 156
1,290
1,400
BOVINI Da macello
Euro/kg
Vitello della coscia
5,61
5,61
Vitellone della coscia (da 500 a 600 kg)
3,20
3,20
Da allevamento Vitello della coscia (fino a 40 gg)
Euro/capo 700
700 Euro/kg
Agnello da latte
3,15
3,15
Capretto
4,65
4,55
Galline da allevamento in batteria
0,31
0,31
Polli
1,15
1,22
Conigli da macello
1,76
1,83
CEREALI
Euro/t
Frumento naz. (p.sp 73/75)
234
228
Semi di soia naz.
430
-
Granoturco naz.
209
193
Fieno maggengo
125
100
Fagiolo Cuneo Billò
430
-
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Frutticoltura
Batteriosi del kiwi, la cura è ancora lontana
L'importante scoperta del genoma del psa è solo il primo passo per arrivare a meccanismi di difesa efficaci di Ilaria Blangetti
N
ovità arrivano dalla ricerca nell’ambito della lotta alla batteriosi del kiwi. Gli studi messi in campo contro il cancro dell’actinidia iniziano a produrre i primi risultati concreti. Dalle relazioni presentate di recente nell’ambito del convegno organizzato dal Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (Cra) a Latina, sono emerse importanti novità: sono state infatti completate con successo la decodificazione del genoma del batterio, l’identificazione dell’origine, delle caratteristiche genetiche, dei fattori di virulenza e di adattamento ambientale. Un’ottima notizia che, però, risulta essere solo un primissimo tassello nella lotta alla devastante Psa. “La ricerca ha permesso di capire il ciclo biologico del genoma ma, purtroppo, siamo ancora in alto mare per quanto riguarda la scoperta dei metodi di difesa - commenta Maurizio Ribotta, tecnico frutticolo di Confagricoltura Cuneo -. è un passo importante, ma non sufficiente, una grossa parte dei frutteti presentano già i segnali della malattia”. Individuando il DNA del batterio sarà più semplice affrontarlo diminuendone le conseguenze negative, ma la battaglia contro la batteriosi deve continuare perché la decodifica del genoma rappresenta solo il primo passo di un lungo cammino per la salvaguardia delle eccellenze frut-
ticole del nostro territorio. “La speranza è che la ricerca porti a scoprire in tempi brevi metodi efficaci per combattere la batteriosi - continua Ribotta - che sempre più mette a durissima prova i nostri frutteti”. I primi segnali di diffusione del batterio manifestatisi in Piemonte risalgono al 2010, il patogeno ha colpito però le coltivazioni di actinidia non solo in tutta Italia, ma anche in Nuova Zelanda, Cile e Francia. Intanto la Regione Piemonte
ha approvato un bando a sostegno degli interventi di estirpazione di frutteti di actinidia infetti in attuazione delle misure di emergenza per la prevenzione, il controllo o l’eradicazione della batteriosi causata da Psa. “Questo è un buon segnale – conclude Ribotta -, un aiuto concreto che permette ai frutticoltori in difficoltà di applicare le profilassi obbligatorie in questi casi e di poter contare su un contributo economico”.
viaggio a ferrara
Frutticoltori alla scoperta delle novità Giovedì 7 giugno oltre 40 imprenditori frutticoli provenienti, in particolare, dal Saluzzese e dal Cuneese hanno partecipato al viaggio formativo organizzato da Confagricoltura Cuneo nel Ferrarese per visionare l’evoluzione varietale delle principali sperimentazioni frutticole. “Abbiamo assecondato le tante richieste raccolte tra i nostri associati – dichiara Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo – che in più di un’occasione hanno espresso la volontà di conoscere meglio nuove varietà di frutta. L’iniziativa è servita per fornire elementi utili per poter fare le necessarie valutazioni e accrescere in questo modo il bagaglio conoscitivo delle aziende frutticole che operano sul territorio della provincia di Cuneo”. Durante il viaggio, infatti, sono state visitate diverse realtà frutticole attive nella zona a sud di Ferrara, oltre ad un campo sperimentale di ciliegie e il Civ (Consorzio italiano vivaisti), e grazie a questi incontri diretti con produttori e tecnici romagnoli è stato possibile conoscere meglio e approfondire le caratteristiche di nuove qualità di mele e altri tipi di frutti, in particolare le ciliegie. “Alla luce delle problematiche che interessano purtroppo in maniera significativa la nostra produzione di kiwi, alle prese con i danni provocati dalla Batteriosi - continuano i tecnici frutticoli di Confagricoltura -, sentiamo sempre più forte l’esigenza da parte dei produttori di conoscere meglio colture, che nella nostra zona non sono ancora presenti in maniera diffusa. I partecipanti al viaggio sono rimasti ben impressionati, per esempio, dall’organizzazione e dalla struttura aziendale che caratterizza la cerasicoltura, ossia la coltivazione delle ciliegie”. “La nostra non è stata un’iniziativa sporadica – conclude Abellonio -, ma si va ad inserire nel percorso formativo che l’associazione agricola ha pensato per le sue aziende associate e sta portando avanti da ormai diverso tempo”.
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Confagricoltura news
Ormai prossimo il rinnovo cariche venerdì 13 luglio al real park di entracque in programma l'assemblea di confagricoltura cuneo che eleggerà il nuovo presidente
Il presidente uscente Roberto Arione
G
li associati a Confagricoltura Cuneo si preparano a vivere il momento associativo più importante di tutto l'anno. Venerdì 13 luglio, infatti, è in programma al Real Park di Entracque, con inizio alle ore 9,30 l'assemblea annuale nel corso della quale verrà nominato il nuovo presidente provinciale che succederà a Roberto Arione, non più eleggibile dopo due mandati consecutivi, e il nuovo Consiglio direttivo dell'associazione. Oltre ai
soci dell'organizzazione, che giungeranno da ogni parte della provincia, è prevista la partecipazione dei rappresentanti delle istituzioni del territorio, tra cui l'assessore regionale all'Agricoltura Claudio Sacchetto. Prima di concludere la giornata con un momento conviviale, ci sarà tempo per la consegna degli Aratri D'oro a cinque imprenditori agricoli associati. "Lascio questo prestigioso incarico dopo sei anni di intensa attività - dichiara il presidente di Confagricoltura Cuneo, Roberto Arione -; l'associazione è cresciuta nei numeri e nella consapevolezza del suo ruolo a difesa degli interessi unici e prioritari di chi vive di agricoltura. Non è superfluo ricordare come l'intero settore primario viva da tempo una situazione dove a regnare è l'incertezza sotto numerosi aspetti. è importante continuare ad impegnarsi per tutelare chi ancora crede, a ragione, che il futuro dell'economia provinciale passi per l'agricoltura, ma in questo compito servono interventi più incisivi da parte della politica.
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CONVOCAZIONE
ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI DELL’UNIONE PROVINCIALE AGRICOLTORI DI CUNEO Venerdì 13 luglio 2012 in prima convocazione ore 6.30 in seconda convocazione alle ore 9.30 presso Ristorante Real Park di Entracque O rdin e d e l giorno
Ore 9,30 •Approvazione conto economico anno 2012. •Approvazione relazione Collegio Sindacale. •Determinazione quote associative e contribuiti associativi annuali. •Direzione. Ore 10,30 •Relazione presidente Confagricoltura Cuneo •Relazione del direttore •Saluto delle Autorità •Elezione consiglio direttivo triennio 2012-2015 •Consegna onoreficenze “Aratro d’oro” Ore 12,30 aperitivo Ore 13,00 pranzo La festa proseguirà nel pomeriggio con ballo, gara di bocce e pesca facilitata. Gli interessati sono pregati di dare adesione presso gli uffici zona entro lunedì 9 luglio 2012.
Da sinistra: Roberto Abellonio, Floriano Luciano, Oreste Massimino, Remo Tortone e Don Ezio Bodino durante l'inaugurazione
Servizi in azienda agli associati del Fossanese inaugurata lo scorso 6 giugno la nuova sede di confagricoltura nella città degli acaja è aperta tutti i lunedì e mercoledì mattina
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aglio del nastro ufficiale mercoledì 6 giugno per la nuova sede di Confagricoltura a Fossano, in via Marconi 112 all’angolo con piazza Dompè. Alla presenza di diversi imprenditori agricoli della zona, dirigenti e rappresentanti dell’associazione hanno illustrato le motivazioni che hanno spinto ad aprire questo nuovo ufficio nella città degli Acaja, non prima però della solenne benedizione dei locali officiata da don Ezio Bodino, parroco della chiesa di Sant’Antonio Abate. “Era da un po’ di tempo che la nostra associazione aveva in programma l’apertura di questa nuova sede, con l’obiettivo di interagire meglio con i soci presenti sul territorio fossanese e di garantire una presenza più capillare in una delle ‘piazze’ agricole più importanti della provincia di Cuneo, soprattutto dal punto di vista zootecnico”, ha dichiarato il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio. A seguire ha preso la parola il vice presidente dell’organizzazione, Oreste Massimino, che ha ribadito l’importanza di una presenza più costante in quest’area del Cuneese: “Era una lacuna - ha ammesso - alla quale andava messo al più presto un rimedio e finalmente da oggi Confagricoltura è in grado di fornire servi-
zi stabili e continuativi anche agli imprenditori agricoli di Fossano e dei Conumi limitrofi, che rappresentano dal punto di vista agricolo una delle aree più significative del Piemonte”. Responsabile della nuova sede sarà Floriano Luciano, che ha approfittato dell’occasione per presentarsi e per spiegare come si svolgerà l’attività del nuovo ufficio: “Il Fossanese, ultimo lembo della Pianura Padana, rappresenta il cuore della nostra agricoltura soprattutto sotto il profilo cerealicolo e allevatoriale. Qui si danno appuntamento ogni settimana al mercato centinaia di agricoltori; a loro forniremo a 360° tutti i servizi di cui necessita una moderna azienda del settore
primario, dopo di che faremo rete con i servizi già presenti sul territorio per andare ad assistere direttamente sul territorio le imprese che ne avranno necessità”. Proprio l’impostazione snella e dinamica della nuova sede è la particolarità che intende mettere in campo Confagricoltura per gli agricoltori e gli allevatori fossanesi: “Abbiamo deciso di affiancare la tradizionale assistenza allo sportello con un servizio a chiamata, così da instaurare un rapporto più stretto e familiare con i nostri associati e con tutti coloro che desiderano conoscere da vicino la grande famiglia della Confagricoltura”. È utile ricordare i servizi di cui si potrà usufruire rivolgendosi all’ufficio: assistenza sociale e previdenziale al patronato Enapa e consulenze sui rapporti di lavoro, di natura fiscale e tributaria al Caaf, dove sarà possibile compilare il 730, il Modello Unico, il Modello Ici, l’Isee e il Red. Infine, ci si potrà rivolgere all’ufficio Confagricoltura di Fossano anche per ricevere assistenza in ambito economico-sindacale e di natura tecnica. La nuova sede è aperta il lunedì, dalle 8,30 alle 12, e il mercoledì, dalle 10 alle 12, e contattabile al numero 0172/637242 o via mail all’indirizzo fossano@confagricolturacuneo.it.
Imprenditori agricoli e curiosi al taglio del nastro ufficiale della nuova sede
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Confagricoltura news
La Ballauri ai vertici regionali delle imprenditrici Maria Teresa Ballauri
I
mportante riconoscimento per le imprenditrici agricole cuneesi aderenti a Confagricoltura. Nel corso del rinnovo delle cariche sociali di Confagricoltura Donna Piemonte per il triennio 20122015, infatti, Maria Teresa Ballauri, imprenditrice vitivinicola nell’azienda agricola “Cascina Monsignore” di Vicoforte Mondovì, è stata nominata vice presidente del gruppo. Alla presidenza è stata eletta, invece, Maria Teresa Melchior (Vercelli), mentre seconda vicepresidente sarà Paola Maria Sacco (Alessandria) “Sono sempre più convinta che le donne possano aiutare l’agricoltura a venire fuori da questo difficile momento di crisi - ha dichiarato Maria Teresa Ballauri - ma è fondamentale incentivare la presenza femminile in campagna. In un momento come questo è fondamentale che la donna venga aiutata nel suo lavoro, facendo in modo che non abbandoni la sua attività in azienda e riesca a conciliarsi non solo al lavoro ma anche
Venerdì 6 luglio alla discoteca evita di cavallermaggiore convegno seguito da serata danzante
è stata nominata vice presidente di confagricoltura donna piemonte "Cercheremo di coinvolgere sempre più donne per far sentire la voce di chi opera nel settore" alle necessità familiari”. Tra gli obbiettivi principali di Confagricoltura Donna Piemonte, c’è proprio quello di supportare le donne per fare impresa, cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica alla questione. “Speriamo di coinvolgere sempre più donne in questo progetto continua Ballauri -, per creare un buon gruppo e far sentire la nostra voce, ricordando la dignità e l’importanza di chi lavora nel mondo agricolo. Per riuscire in questo intento, però, c’è bisogno di uno sforzo aggiuntivo nella promozione delle attività del gruppo, noi ci stiamo lavorando e speriamo di poter raccogliere presto i frutti”. Compongono il nuovo Consiglio anche Paola Battioli (Novara), Maria Teresa Bausone (Alessandria), Natalia Bobba (Vercelli), Nicoletta Candelo (Asti), Gabriella Fantolino (Torino), Carla Ghisalberti (Alessandria).
Interviste telefoniche per migliorare i servizi La Confagricoltura di Cuneo, nell'ottica di migliorare la qualità e la puntualità dei servizi offerti, ha deciso di chiedere alle aziende agricole sue associate cosa ne pensano delle attività dell'associazione di categoria, invitandole a fornire spunti e ad esprimere giudizi circa il lavoro fornito quotidianamente dai suoi operatori. A questo proposito le aziende verranno contattate nelle prossime settimane per una breve intervista telefonica che servirà ad avere una panoramica completa delle valutazioni di chi opera nel settore. "Rispondendo alle interviste ci aiuterete a migliorare proprio laddove esistono le necessità", sottolinea il direttore provinciale Roberto Abellonio rivolgendosi direttamente ai soci.
L'Anga pronta alla Festa d'Estate
V Il presidente Anga Cuneo, Andrea Ingaramo
i nc h i e s t a
enerdì 6 luglio si rinnova l’appuntamento con l’assemblea annuale dell’Anga provinciale (Giovani di Confagricoltura) alla discoteca Evita di Cavallermaggiore. La serata avrà inizio alle 19,30 quando saranno presentate le attività dell’associazione dei giovani Anga portate avanti negli ultimi 12 mesi, oltre ai tanti progetti per il futuro: al dibattito prenderà parte anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Claudio Sacchetto. A seguire apericena e spazio ad un momento di festa
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per socializzare con tutti i soci Anga. “L’emergenza occupazionale ci preoccupa moltissimo - commenta Andrea Ingaramo, presidente provinciale dell’Anga -: come in altri Paesi si ritorna all’agricoltura, sarebbe bene che anche in Italia si favorisse il ricambio generazionale creando le condizioni reali per far insediare gli under 40”. “La terra - conclude Ingaramo - è l’emblema dell’economia reale, che potrebbe rappresentare una soluzione vera all’attuale periodo di incertezza”.
a cuneo
Incontro col Consorzio socio-assistenziale Il Cupla ha presentato un articolato documento politico
Pensionati: "L'Imu deve essere rivista" il cupla richiede a gran voce l'esenzione nei confronti di anziani e disabili ricoverati in case di riposo
“L
’Imu sulla prima casa deve essere corretta. Bisogna distinguere i possessori della sola casa di abitazione dai multiproprietari, legare l’imposta agli altri redditi posseduti e applicare un’aliquota ridotta agli anziani che abitano in case grandi dove vi hanno allevato i figli. In ogni caso, dovrebbero essere esentati i pensionati a basso reddito o non autosufficienti o ricoverati in case di riposo”. Questo è quanto si legge in un ampio e articolato documento politico diramato dai dirigenti del Coordinamento nazionale Cupla (Comitato Unitario Nazionale dei Pensionati dei Lavoratori Autonomi), al quale aderiscono le Associazioni e i sindacati dei pensionati di Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti che associano complessivamente 2,5 milioni di iscritti in rappresentanza di 5 milioni di pensionati autonomi. Per quanto riguarda l’imposta dovuta dagli anziani e dai disabili ricoverati in case di riposo o di cura, che secondo una prima versione delle disposizioni ministeriali avrebbero dovuto pagare l’Imu come seconda casa con l’aliquota del 7,6 per mille, a seguito del diffuso malcontento causa-
Mercoledì 30 maggio si è riunito a Cuneo il Cupla (Comitato Unitario Pensionati Lavoro Autonomo). Oltre a Natale Carlotto e Marcello Cavallo, vice presidente e segretario Pensionati Coldiretti e rispettivamente coordinatore e segretario del Cupla, erano presenti Remo Tortone presidente Sindacato Pensionati di Confagricoltura, Elio Sartori, presidente Anap Confartigianato, Anna Graglia, responsabile A.P. Cia, Severino Castellino e Mara Durando, presidente e segretaria 50&Più Fenacom Confcommercio. Il Cupla, che in provincia di Cuneo rappresenta 95.829 pensionati artigiani, coltivatori diretti e commercianti, ha invitato a partecipare all’incontro la presidente e il direttore del Consorzio socio-assistenziale del Cuneese. Dopo una breve panoramica sugli scopi del Cupla, i responsabili del Consorzio hanno illustrato i compiti istituzionali dell’ente e le eventuali difficoltà per fornire la dovuta assistenza agli aventi diritto. Il presidente Maria Gabriella Aragno e il direttore Aurelio Galfrè hanno evidenziato che la avvenuta riduzione di finanziamenti, da parte degli Enti preposti, rende difficoltoso mantenere gli attuali livelli di assistenza. Condividendo le stesse preoccupazioni e gli analoghi obiettivi, Cupla e Consorzio hanno deciso così di fare fronte comune per effettuare le opportune pressioni nei confronti dei Comuni, della Provincia, della Regione e del Governo nazionale, affinché non siano ridotti o vengano a mancare le risorse, peraltro previste per legge, per assistere umanamente e doverosamente le persone più fragili e bisognose.
to da una disposizione così iniqua il Governo Monti ha fatto una piccola correzione. In tali casi il Comune può considerare queste case come “abitazione principale” e applicare l’aliquota del 4 per mille, a condizione che l’immobile non sia affittato. Il Comune inoltre potrebbe ridurre ulteriormente l’aliquota fino al 2 per mille. Un piccolo passo avanti che però non risolve la questione. anche perchè non è detto che tutti i Comuni applichino queste riduzioni. Inoltre, con il previsto aumento delle rendite catastali le eventuali riduzioni saranno vanificate dall’aumento della base imponibile. Per questi motivi il Coordinamento nazionale dei pensionati del lavoro autonomo Cupla chiede al Governo una misura semplice ed equa: l’esenzione totale dall’Imu per gli anziani e i disabili ricoverati in case di cura o di riposo.
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Le nostre aziende
Il giovane Marco Panero ha scelto di investire il suo futuro nell'azienda di famiglia
Uova a pasta gialla: quando il piacere va oltre il gusto Nell'azienda avicola panero di narzole vengono allevate 100 mila galline ovaiole il cui prodotto è assai richiesto dalle pasticcerie e dalle gastronomie di Paolo Ragazzo
“C
hi non risica, non rosica”, dice il proverbio. E la realtà molto spesso ci dà dimostrazione di come, effettivamente, una buona dose di coraggio aiuta a trasformare le buone idee
in progetti vincenti. È il caso del gruppo avicolo Panero di Narzole che, nato da una riconversione aziendale, con il tempo è stato premiato. Il fondatore, Mario Panero, agli inizi degli anni ‘60, infatti,
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decise di abbandonare la sua attività da allevatore di bovini per dedicarsi, insieme alla moglie e ai cinque figli, all’allevamento di galline ovaiole. Era una scommessa per quegli anni, vista la scarsa richiesta di uova e considerato che molti preferivano allevare galline ad uso familiare. Trascorsi oltre 50 anni, però, si può dire che questa scommessa è stata ampiamente vinta. Oggi l’azienda agricola, guidata da Matteo, il figlio di Mario, è diventata una delle realtà settoriali più importanti della Granda e del Piemonte, con circa 100.000 galline ovaiole e 100 ettari di terreno coltivati a Narzole e nei centri limitrofi. Proprio dai cereali raccolti, miscelati all’interno del mangimificio aziendale e distribuiti automaticamente deriva uno dei valori aggiunti dell’azienda: “La filosofia che da sempre accompagna la nostra azienda, è quella di produrre un mangime naturale al 100%, senza coloranti, le cui formule, preparate con dovizia da mia padre Vincenzo, variano a seconda delle varie fasi di accrescimento degli animali, rendendolo così adatto anche per i pulcini che dopo pochi giorni dalla nascita giungono in azienda”, ci spiega Marco Panero, 23enne nipote di Matteo e responsabile dell’ufficio vendite dell’azienda. L’intero ciclo di produzione delle uova è gestito in maniera automatica: una volta deposte, vengono convogliate direttamente dall’allevamento al Centro d’Imballo, dotato di un moderno macchinario computerizzato per la selezione e il confezionamento. È presente inoltre un’apparecchiatura di ultima generazione che permette la timbratura automatica delle uova sul guscio, riportando la data di scadenza e l’indicazione che precisa la loro provenienza: allevamento tradizionale in batteria o a terra. A questo punto, le uova freschissime sono pronte per essere caricate sui mezzi aziendali, che puntualmente ogni giorno consegnano sugli scaffali di Piemonte e Liguria, principalmente. A dirigere con precisione il Centro ci pensa Maria Agnese Panero, coadiuvata dalla cognata Caterina Mainardi, dalla nipote Stefania e da altre dipendenti, che con scrupolo e precisione tipicamente femminili si occupano del confezionamento. Ma il vero e proprio orgoglio aziendale è rappresentato dalle uova a pasta gialla, prodotte ormai da una ventina d’anni e molto richieste. L’aggiunta al mangime di un pre-miscelato naturale consente,
infatti, una maggiore colorazione del tuorlo, facendo sì che chi opera nel settore della pasticceria, della ristorazione e della gastronomia possa ottenere risultati stupefacenti grazie all’eccezionale resa cromatica, che rende piatti e dolci un piacere anche per gli occhi. Per sfruttare al meglio le potenzialità di questo prodotto, inoltre, l’azienda Panero ha pensato bene di creare una confezione in plastica da 6 uova, oltre ai classici cartocci da 30 uova in polpa dì legno, con l’intento di incrementare il consumo domestico di uova a pasta gialla. Anche l’azienda narzolese, come tutti gli allevamenti di galline ovaiole, ha dovuto adeguarsi ai dettami delle normative europee e modificare in parte i suoi sistemi di allevamento. Questo ha comportato sì investimenti consistenti, ma per l’azienda
narzolese non si è trattata di una rivoluzione vera e propria. “Era il 1999 quando, viste le crescenti richieste da parte dei consumatori, decidemmo di costruire due capannoni, con relativo magazzino per la raccolta, destinati all’allevamento a terra - continua Marco -. Al loro interno le galline sono libere di razzolare e di deporre a turno le uova nei nidi, dotati di un nastro trasportatore per la raccolta automatica. Il concetto di 'benessere animale' per noi non è stata una novità”. In conclusione Marco ci tiene a ricordare le innumerevoli proprietà dell’uovo: “È ricco di proteine, veloce da preparare e molto indicato nelle primissime fasi evolutive dei bambini. Quello da allevamento, poi, è igienicamente controllato, sicuro, lo si può trovare ovunque: dal supermercato, alla macelleria, dal mercato alla gastronomia”.
c u r i o s i tà
Inaspettata visita del principe Vittorio Emanuele
Sopra: il moderno Centro d'Imballo. Sotto: Stefania Panero nella pulcinaia
Le uova a pasta gialla prodotte a Narzole hanno conquistato il principe Vittorio Emanuele di Savoia. È dello scorso aprile, infatti, la visita del membro della casa reale all’azienda Panero. Il principe, amante delle uova, si è detto molto interessato alle moderne tecniche di allevamento viste durante il suo speciale quanto inaspettato sopralluogo cuneese, tanto da voler “esportare” questo modello nella sua Svizzera, dove sta costruendo un piccolo allevamento di galline ovaiole in una tenuta agricola di sua proprietà. “Abbiamo spiegato al Principe che per l’allevamento di galline è necessario anche un clima più mite rispetto a quello della Svizzera ed ovviamente una posizione in pianura favorevole, ma mi è sembrato molto determinato a tentare il piccolo allevamento di galline ovaiole”, ha dichiarato Marco Panero Il messaggio, quindi, è stato esplicito: anche i reali amano le uova a pasta gialla prodotte dalle galline dei Panero in provincia di Cuneo e sono pronti a scoprire tutti i segreti che accompagnano una produzione solo all’apparenza banale, ma molto raffinata.
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Il tecnico in frutteto
Ciliegio, ciò che serve sapere per una corretta coltivazione In Italia è diffuso soprattutto in emilia romagna ma si sta sviluppando anche in piemonte
S
pecie fruttifera appartenente alla famiglia delle Rosaceae, di origine tra il Mar Morto e il Mar Caspio, il ciliegio è diffuso sul territorio europeo in particolare in Austria, Svizzera, Italia e in Paesi emergenti come la Slovenia. In Italia la maggior diffusione è nelle regioni centro meridionali (Emilia Romagna in primo luogo), ma sempre di più, con le nuove tecniche di coltivazione, l'areale produttivo si allarga alle regioni settentrionali con particolare riferimento a Piemonte e Trentino Alto Adige. Il ciliegio è sicuramente una delle specie frutticole che ha subito, con l'avvento del nuovo millennio, una maggior evoluzione di prodotto e di processo produttivo. Nel nostro areale eravamo abituati a vedere il ciliegio come quelle poche piante ai bordi dei frutteti e vigneti più intensivi dove si andava a raccogliere quasi esclusivamente per autoconsumo. Da altre esperienze si è visto che questa specie si adatta bene all'impianto più intensivo arrivando addirittura ad un notevole infittimento dell’impianto. La maggior evoluzione all'aumento del numero di piante per ettaro si è avuta con la selezione di portainnesti nanizzanti Gisella, dei quali i più diffusi Gisella 4, 5, 6. La numerazione è in base alla vigoria quindi si va dal 4, il meno vigoroso al 6, il più vigoroso. I nuovi impianti vengono fatti ormai tutti su questo tipo di portainnesti nanizzanti. L'utilizzo dei portainnesti Gisella permette una riduzione dei sesti di impianto fino ad arrivare anche in certe situazioni a una distanza tra le piante sulla fila di 0,50 m. Un impianto strutturato in questo modo porta a una densità di 6.000 piante ad ettaro.
Fig. 1- 2: Esempi di impianto super fitto con distanza tra le piante di 0,5 metri
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Le forme di allevamento che attualmente si possono usare per l'impianto di ciliegio sono di tre tipi: palmetta, forma in parte con una densità d'impianto da 800 piante ad ettaro; il fusetto, forma in volume con una densità di impianto di 2.0002.500 piante ad ettaro; asse colonnare, dove si può arrivare a una densità di impianto di 6.000 piante ad ettaro. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi delle diverse forme di allevamento? in buona sostanza le maggiori densità permettono un anticipo della messa in produzione già al secondo anno e con una corretta gestione vengono facilitate e velocizzate le operazioni di potatura e raccolta. Inoltre l'aspetto più importante è che gli impianti intensivi permettono un aumento della dimensione dei frutti, aspetto fondamentale per la redditività della coltura. Lo svantaggio chiaramente è l’aumento dei costi di impianto fino ad arrivare nel super fitto a 100-110.000 €/ettaro. Nell’ambito delle valutazioni da fare per un impianto sarà necessario prendere in considerazione il tipo di terreno e la sua fertilità e porre attenzione ai terreni troppo fertili in quanto potrebbero esserci problemi di difficile gestione della vigoria; valutare il clima della zona e fare attenzione alle zone troppo fredde e soprattutto troppo umide. Per cui riassumendo le combinazioni per l’impianto che possiamo avere sono le seguenti: • asse colonnare con distanza piante 0,5-1 m, portainnesti Gisella 5-6 • fusetto con distanza piante 1,5 m, portainnesti Gisella 5-6 Le avversità più problematiche per il ciliegio sono: gli afidi, la mosca mediterranea, la botrite e i marciumi in genere e soprattutto il cracking preraccolta. Quest'ultima, la spaccatura, si può arginare di molto con l'utilizzo di varietà un pochino più resistenti e poi soprattutto con l'utilizzo del telo antipioggia che deve essere tirato sopra le piante prima dell'invaiatura. La raccolta inizia, per il nostro areale, a partire dalla fine del mese di maggio. Le rese medie per ettaro del ciliegio sono di 100 q.li/ ettaro con liquidazioni, riferendosi ad un prodotto di calibro 28 oltre. Di seguito una panoramica sulle varietà di maggior interesse.
Fig. 3: Giorgia, varietà medio precoce di grossa pezzatura e tendenzialmente vigorosa
Fig. 4: Green Star, varietà di notevole pezzatura a maturazione media
Fig. 5: Ferrovia, cultivar a maturazione medio tardiva a portamento vigoroso, calibro sostenuto
Fig. 6: Regina, varietà a maturazione tardiva
Fig. 7: Silvia
Per info e chiarimenti: Maurizio Ribotta, tel . 3421422203, e-mail: salu.frutta@confagricolturacuneo.it L’Agricoltore cuneese N. 06 • luglio 2012
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Il mercatino dell’agricoltore
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Il mercatino dell’agricoltore
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