Agricoltore Cuneese Marzo 2012

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Appello ai sindaci: “Riducete l’Imu“

Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB/CN - Anno X - n. 02•2012 - MARZO 2012 - Contiene i.P.

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Kiwi messi “ko“ dal gelo

Emergenza cinghiali: a rischio i raccolti



Marzo 2012

Imu: un’imposta dagli effetti devastanti Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo

L’Agricoltore cuneese Testata mensile dell’Unione Provinciale Agricoltori di Cuneo Rivista fondata nel 1946 Direttore responsabile: Paolo Ragazzo Redazione e realizzazione grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171/601962 Fax 0171/436301 E-mail: upa@autorivari.com Direzione e amministrazione: Unione Provinciale Agricoltori C.so IV Novembre, 8 12100 - Cuneo Tel. 0171/692143 Fax 0171/698629 cuneo@confagricoltura.it Pubblicità: Tec Pubblicità e Grafica Via dei Fontanili, 1 - Fossano Tel. 0172/695897 Fax 0172/695898 adv@tec-artigrafiche.it Stampa: Tipolitografia Subalpina C.so Gramsci, 18/c - Cuneo Tel. e Fax 0171/692077 Info@tipografiasubalpina.it Chiuso in redazione il 29/02/2012 Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/CN Iscrizione al Tribunale di Cuneo 6/3/1975 al n. 36

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a Confagricoltura è stata la prima associazione agricola a denunciare gli effetti devastanti che l’Imposta municipale unica anticipata dal Governo anche su terreni e fabbricati rurali avrà sul tessuto produttivo dell’agricoltura italiana. L’associazione stata criticata perché secondo qualcuno gridava “al lupo, al lupo” senza motivo. Ma poi, puntualmente, “il lupo” è arrivato. E l’effetto è quello di un’imposta che metterà in serio pericolo le aziende del comparto primario anche in provincia di Cuneo. Se si è commesso un errore nel valutare l’impatto dell’Imu sull’agricoltura si rifacciano i conti: non si può, in una notte, alzare l’imposizione fiscale di 4 o 5 volte; va trovata una soluzione. Questo Governo ha basato il suo programma sull’equità, ma questo meccanismo non è equo. Bisogna ricordare che l’agricoltura è economia reale e se l’agricoltura cresce, cresce anche l’Italia. Capiamo che il Paese è in un momento di fragilità e, responsa-

bilmente, finora alla protesta abbiamo preferito il dialogo in tutte le sedi istituzionali, ma se non troveremo risposte adeguate da questi tavoli, saremo costretti a seguire altre vie per manifestare il nostro dissenso. I nostri soci non intendono assistere alla fine delle loro imprese senza difenderle.

Il direttore Roberto Abellonio

SOMMARIO Nuova Pac

Zootecnia

In Europa c’è margine di manovra

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Pagamenti: l’Ue guarda all’ambiente

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“Serve al più presto una definizione migliore”

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Manovra Monti

Via libera al pacchetto latte

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Infrazioni per l’Italia

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Biogas: più difficile installare impianti

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Appello ai sindaci: “Riducete l’Imu“

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I prezzi del mese

Confagricoltura a difesa dei contratti scritti

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Sorridono i cereali, In altalena i suini...

Campagne sotto zero Kiwi messi “ko” dal gelo

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Acqua I consorzi irrigui uniscono le forze

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Emergenza fauna selvatica Cinghiali: a rischio i prossimi raccolti

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L’intervista “Presto operativo il nuovo laboratorio”

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Vitivinicoltura

Confagricoltura news Convegno alla 31a Fiera di Savigliano

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Incontro a Verzuolo con 40 frutticoltori

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Nuovo Consiglio per i periti agrari

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L’Anga a Verona

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Le nostre aziende Dall’officina alla stalla senza rimpianti

Vino in damigiana, novità in arrivo

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Il tecnico in frutteto

Meno burocrazia

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Come potare il nocciolo

In Granda più moscato

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Il punto sulla difesa da tignole e flavescenza

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Frutticoltura

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Il mercatino dell’agricoltore Il mercatibno dell’Agricoltore

Aziende cuneesi “al Fruit Logistica”

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SPECIALE

“Un accordo dannoso”

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Fiera della meccanizzazione

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Nuova Pac

è quanto emerso al convegno sulla nuova pac organizzato da confagricoltura a Torino

G. Paolo Coscia

“Per la prima volta anche in agricoltura Parlamento e Consiglio europei avranno pari poteri”

In Europa c’è margine di manovra

Paolo De Castro

“E’ importante trovare un accordo condiviso soprattutto a livello sovranazionale”

di Paolo Ragazzo

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a strada del negoziato è in salita, ma occorre “fare quadrato” per elaborare proposte condivise che vadano a tutelare gli interessi dell’agricoltura italiana. È questo in sintesi il messaggio che è emerso dal convegno “La Pac verso il 2020. Una riforma europea per dare competitività alle imprese agricole”, organizzato il 27 febbraio da Confagricoltura Piemonte presso il Centro Incontri della Regione Piemonte a Torino. Oltre cento gli agricoltori della Granda giunti nel capoluogo piemontese richiamati dall’evento e dall’assoluta caratura dei relatori che lo hanno animato. Al fianco di Gian Paolo Coscia, presidente di Confagricoltura Piemonte, infatti, sono intervenuti Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, Mario Guidi, presidente nazionale di Confagricoltura, Mario Catania, ministro alle Politiche agricole e forestali, e Claudio Sacchetto, assessore regionale all’Agricoltura. “Con l’entrata in vigore del principio di codecisione – ha dichiarato in apertura il

Claudio Sacchetto “Chiediamo all’Ue di poter gestire le dotazioni finanziare con maggiore flessibilità“

Mario Guidi

“L’Europa progetta il futuro guardando al passato Serve una Pac facile da incassare“

Mario Catania “La Commissione difficilmente avrà il coraggio di rimettere tutto in discussione“

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presidente Gian Paolo Coscia - per la prima volta anche in materia di politiche agricole si sancisce la parità tra il Parlamento europeo, rappresentante dei popoli dell’Unione, e il Consiglio, che rappresenta i Governi degli stati membri. È un aspetto questo da non sottovalutare: serve unità di intenti per salvaguardare l’agricoltura italiana nella definizione della nuova Pac”. Proprio sui metodi del processo che condurrà alla definitiva approvazione della Pac 2014/2020 è intervenuto Paolo De Castro: “Il Parlamento in questo negoziato ha analoghi poteri del Consiglio, per cui occorre cercare una convergenza di impostazione non solo a livello nazionale, ma soprattutto al di là dei nostri confini. È arduo far condividere un accordo a livello sovranazionale, ma la vera questione è riuscire ad incidere sul modo in cui la Pac verrà cambiata. Puntiamo a far convergere su alcuni punti principali i maggiori partiti della Commissione”. Sulle tempistiche poi il presidente De Castro ha spiegato: “Entro giugno i parlamentari per ciascun atto

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Oltre 100 i cuneesi presenti all’evento

missione a fine 2011: “Ci soddisfa molto poco - ha detto - c’è troppa burocrazia chiediamo la possibilità di gestire le dotazioni con maggiore flessibilità, soprattutto per quanto riguarda il Psr”. Ma è dalle parole del presidente nazionale di Confagricoltura Mario Guidi che sono giunte le critiche più dure: “L’Europa progetta il futuro guardando al passato, non ha una strategia di crescita in agricoltura; dopo essere riusciti a triplicare la produzione dagli anni Sessanta, dopo aver sfamato il continente, siamo praticamente costretti a giustificare la nostra esistenza con la pratica del ‘greening’. Su 13,7 milioni di aziende agricole presenti nella UE, 6 milioni hanno un reddito lordo inferiore a 1.200 euro all’anno: queste si possono chiamare davvero chiamare imprese? Questa è politica agricola o politica rurale comunitaria? Ci vuole una Pac facile da applicare e da incassare, meno burocratica e più pratica, che non serva solo alle organizzazioni agricole. Serve poi maggiore flessibilità nella gestione nazionale con

b o t t a & ris p os t a Durante il convegno inevitabile botta e risposta tra il presidente Mario Guidi e il ministro Mario Catania sullo spinoso argomento Imu col primo che ha richiamato l’attenzione del membro dell’esecutivo, così: “Il peso dell’Imu per le imprese agricole, fra 1,3 miliardi di euro di nuove imposte e 2/3 miliardi di euro per l’accatastamento dei fabbricati rurali, è prossimo al valore della Pac per il nostro Paese: il settore non può permettersi questo salasso”. La risposta del ministro Catania non si è fatta attendere: “Ci rendiamo conto che con l’Imu al settore agricolo abbiamo compiuto un’operazione pesante, ma il problema è più insidioso. Occorre far capire fino in fondo la realtà dell’impresa agricola, colta da molti come depositaria di margini di ricchezza e in grado dunque di reggere una fiscalità maggiore“

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legislativo (Ocm unica, pagamenti diretti, Psr…) consegneranno i loro rapporti e a gennaio-febbraio 2013 partiranno i cosiddetti ‘triloghi’, incontri tra Parlamento, Consiglio e Commissione”. La nuova Pac cambierà seguendo 4 principali direttrici. “Anzitutto è necessaria una semplificazione - ha incalzato De Castro -. Così com’è stata pensata è troppo complicata, in particolare mi riferisco al ‘greening’, pratiche obbligatorie dal discutibile vantaggio ambientale e che verranno sicuramente modificate. Servono una maggior flessibilità nella distribuzione degli aiuti e strumenti più efficaci per la gestione delle crisi, ma anche sotto questo aspetto è fondamentale elaborare proposte”. Il presidente della Commissione Agricoltura ha concluso facendo un riferimento alla definizione di agricoltore attivo. “Chiediamo che ci sia una norma che demandi a ciascun stato membro un’elaborazione adatta al proprio contesto”. È toccato poi all’assessore regionale Claudio Sacchetto dire la sua sulla proposta Pac presentata dalla com-

meccanismi di compensazione tra le varie regioni”. Le conclusioni del convegno sono state affidate al ministro Mario Catania che, ha dichiarato: “Questa Pac ha perso di vista il ruolo dell’impresa agricola e della produzione dimostrando una percezione di corto respiro nel rapporto tra la domanda e l’offerta della risorsa alimentare. L’Ue non potrà contare su derrate a basso costo da acquistare sul mercato mondiale, ma chi tutto questo non sembra averlo capito è la Commissione, che ha elaborato una proposta che andava bene 6-7 anni fa”. Il ministro ha invitato il sistema associativo a discutere maggiormente di alcuni aspetti importanti come l’Ocm unica, proponendo idee e strumenti nuovi. Spazi di manovra sì, dunque, ma possibilità di stravolgimento no. “A Bruxelles vige un dirigismo eccessivo, questa Commissione difficilmente avrà il coraggio di rimettere tutto in discussione”, ha chiuso il ministro.

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L’ I N N O V A Z I O N E C O N T I N U A


Nuova Pac

Pagamenti: l’Ue guarda all’ambiente di Gilberto Manfrin

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idistribuzione, riformulazione e sostegno più mirato. Passa per questi tre filoni il sistema dei pagamenti diretti previsti con la nuova Pac 2014-2020. La proposta di riforma prevede un’articolazione in sei tipologie di pagamenti (pagamento disaccoppiato di base, pagamento disaccoppiato ecologico o greening, pagamento disaccoppiato alle aree svantaggiate, pagamento disaccoppiato ai giovani agricoli, pagamento accoppiato e, di limitato interesse, il pagamento disaccoppiato ai piccoli agricoltori) con una duplice finalità: garantire un reddito con un pagamento diretto disaccoppiato di base che garantisca un livello uniforme di sostegno a tutti gli agricoltori di uno Stato membro (o di una regione) e rafforzare l’efficacia ambientale della Pac, a sostegno della fornitura di beni pubblici dell’agricoltura. Ogni tipologia di pagamento sarà attivata entro percentuali del massimale nazionale parzialmente flessibili rispetto alle scelte degli Stati membri. L’unica componente che presenta una percentuale fissa ed uguale tra tutti gli Stati membri (30%) è il greening, a dimostrazione della sua importanza politica nel perseguire gli obiettivi europei. Pagamento disaccoppiato di base La prima componente dei pagamenti diretti ha l’obiettivo di sostenere il reddito di base con un pagamento diretto disaccoppiato di base che garantisca un livello uniforme di sostegno agli agricoltori. Secondo Confagricoltura, il sostegno medio può attestarsi tra i 170 e i 200 euro/ha. Per evitare forti perturbazioni nel reddito degli agricoltori, il passaggio dai titoli storici ai titoli uniformi sarà realizzato gradualmente. Infatti, gli Stati membri potranno prevedere un periodo transitorio di cinque anni (dal 2014-2018) per passare dal vecchio al nuovo regime. Tuttavia la ridistribuzione produrrà effetti considerevoli già dal 2014. Entro il 1° gennaio 2019, gli Stati membri sono obbligati a uniformare il sostegno con il passaggio a titoli omogenei tra tutti gli agricoltori. Pagamento disaccoppiato ecologico (greening) La nuova Pac intende rafforzare la sua efficacia ambientale grazie a una componente ecologica dei pagamenti diretti (greening). Gli agricoltori che percepiscono il pagamento di base avranno diritto a un pagamento addizionale se rispettano una serie di pratiche: a) diversificazione delle colture: se le superfici a seminativo superano i 3 ettari, dovranno essere previste tre tipi di colture, che devono interessare almeno il 5% e non superare il 70% della superficie a seminativo. Sono ammesse deroghe in caso di prati temporanei, riso e terreni a riposo; b) mantenimento dei prati e pascoli permanenti: gli agricoltori dovranno mantenere le superfici per prati e pascoli permanenti; c) aree ecologiche: Confagricoltura suggerisce che gli agricoltori debbano dedicare almeno il 3% (a dispetto di quanto indicato dalla Ue, che indica una percentuale del 7%) della loro superficie agricola a scopi ecologici, escluse le aree usate per i prati perma-

nenti. Gli agricoltori biologici avranno automaticamente diritto a percepire la componente ecologica del pagamento che avrà la forma di pagamento annuale per ettaro ammissibile, calcolato dividendo l’importo, risultante dall’applicazione del 30% del massimale nazionale annuale, per il numero di ettari ammissibili. Si stima che il pagamento ecologico possa attestarsi sugli 80100 euro/ha. Pagamento disaccoppiato alle aree svantaggiate Gli Stati membri dovranno concedere un pagamento addizionale agli agricoltori, che percepiscono il pagamento di base, la cui azienda sia ubicata, in parte o totalmente, nelle aree soggette a svantaggi naturali come stabilito dal nuovo regolamento sullo sviluppo rurale. Gli Stati membri finanzieranno tale pagamento utilizzando il 5% del massimale nazionale annuale. Pagamento accoppiato Gli Stati membri possono concedere aiuti accoppiati a favore degli agricoltori in settori o in regioni dove particolari tipi di agricoltura sono in difficoltà e hanno una particolare importanza per ragioni economiche e/o sociali, a condizione che l’aiuto serva per mantenere il livello attuale di produzione nelle regioni interessate. I settori produttivi ammissibili sono: frumento duro, colture proteiche, riso, nocciole, colture energetiche, patate da fecola, latte e prodotti lattiero caseari, sementi, colture arabili, carni ovicaprine, carni bovine, leguminose da granella, olive da olio, baco da seta, luppolo, barbabietola da zucchero, canna da zucchero, cicoria e ortofrutta. Per attivare l’aiuto accoppiato volontario, gli Stati possono utilizzare dal 5 al 10% del loro massimale nazionale, con possibilità di deroga di utilizzo oltre il 10% in casi debitamente giustificati. Sale al 20% la soglia per Confagricoltura, per valorizzare al meglio le produzioni tipiche. Pagamento disaccoppiato per giovani agricoltori Ai giovani agricoltori (fino ai 49 anni) che hanno diritto al pagamento di base, gli stati membri potranno destinare fino al 2% del massimale nazionale annuale. Il pagamento è su base annuale per un massimo di 5 anni.

a g ri c o l t or e a t t i v o

“Serve al più presto una definizione migliore” La nuova Pac prevede una definizione di ‘agricoltore attivo’ che esclude chi non ha un reale impatto sulla produzione. Dal 2014 la percentuale degli aiuti dovrà rappresentare almeno il 5% del reddito globale del beneficiario degli aiuti. Più semplicemente, il rapporto tra pagamenti diretti della Pac e reddito globale dev’essere almeno superiore al 5%. Gli agricoltori che non rispettano questo rapporto saranno esclusi dai pagamenti. Su questa disposizione Confagricoltura ha espresso le sue perplessità: “Questa norma - commenta Gualtiero Dalmasso responsabile Caa di Confagricoltura Cuneo - esclude pochissimi agricoltori e include la stragrande maggioranza di coloro che praticano agricoltura part-time o i pensionati. Urge trovare una nuova forma che identifichi chi è il vero agricoltore”.

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Manovra Monti

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roseguono senza sosta sul territorio le azioni sindacali di Confagricoltura per chiedere correttivi alla manovra economica, che mette in pesante difficoltà le aziende agricole a causa dell’anticipata entrata in vigore dell’Imu. L’imposta municipale unica colpisce due volte i beni produttivi agricoli, con la tassazione dei terreni e con l’assoggettamento dei fabbricati rurali. In Piemonte si stima che in termini di aggravio di imposta la manovra costerà all’agricoltura non meno di 135 milioni di euro. È per scongiurare un danno come questo alle casse delle aziende agricole che la Confagricoltura e la Cia di Cuneo hanno inviato una lettera congiunta ai sindaci dei Comuni della provincia Granda chiedendo loro di ridurre il carico fiscale sulle imprese agricole. La nuova tassa, come detto, colpirà pesantemente terreni agricoli e fabbricati rurali, dalle stalle ai fienili fino alle cascine e ai capannoni necessari per proteggere trattori e attrezzi. “In questo modo il decreto Salva-Italia andrà di fatto ad avere pesanti riflessi su quelli che sono a tutti gli effetti mezzi di produzione per le imprese agricole - si legge nella missiva firmata da Roberto Arione e Roberto Damonte, rispettivamente presidenti di Confagricoltura e Cia provinciali -. Riteniamo che la terra coltivata da un’impresa agricola, debba avere un trattamento fiscale ben diverso da quello riservato a chi la possiede per fini speculativi o hobbistici”. Nel riformare il sistema fiscale, tuttavia, il

Il premier Mario Monti ha anticipato l’Imu su terreni e fabbricati rurali

Appello ai sindaci: “Riducete l’Imu“

lettera congiunta di confagricoltura e cia di cuneo ai primi cittadini della granda. le regioni si sono dette contrarie all’imposta legislatore nazionale attribuisce ai Comuni, nel rispetto della loro autonomia e in ossequio al federalismo fiscale municipale, il potere di ridurre del 50% l’aliquota prevista per i fabbricati ad uso rurale e di ridurre sensibilmente l’aliquota prevista per i terreni agricoli. “Per questi motivi che si uniscono a una congiuntura sicuramente non favorevole alle imprese agricole - continuano i due rappresentanti delle organizzazioni agricole cuneesi - invitiamo le amministrazioni

comunali ad applicare virtuosamente la facoltà di riduzione dalle aliquote, come previsto dalla legge approvata dal governo, limitando al minimo l’imposizione per i fabbricati rurali e i terreni agricoli”. A questa iniziativa se ne associa una simile intrapresa dal Sindacato provinciale dei proprietari con beni rustici in affitto, che ha richiesto anch’esso ai sindaci di applicare le riduzioni previste sull’Imu: sino al 4,76 per mille l’aliquota sui terreni rurali e sino all’1 per mille quella sui fabbricati strumentali.

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“Sarebbe - commenta il presidente della Proprietà fondiaria, Pietro Cordero di Montezemolo - una manifestazione di interesse per il mondo rurale molto più efficace delle tante generiche dichiarazioni sul ruolo dell’agricoltura nell’economia e nell’ambiente, che spesso ascoltiamo ma che il più delle volte sono prive di politiche conseguenti”. Anche le Regioni, nel frattempo, si sono ufficialmente dette contrarie all’Imu approvando in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome un ordine del giorno con cui si chiede al Governo di esen-

Il presidente Roberto Arione

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tare dal pagamento dell’imposta i fabbricati rurali ad uso strumentale o quantomeno di valutare la possibilità di una consistente riduzione degli oneri con particolare riferimento alle aree svantaggiate. La posizione è stata apprezzata da Confagricoltura che ha ringraziato i Governatori regionali per l’appoggio. “La questione è paradossale

perché si intende tassare gli strumenti di lavoro dell’agricoltore considerandoli una ricchezza accumulata - conclude Confagricoltura -. Circa un milione di fabbricati in tutta Italia il cui reddito era già ricompreso in quello dei terreni, con l’applicazione dell’Imu subiscono una duplicazione d’imposta”.

L I BE R A L I Z Z A Z I O N I - ar t . 6 2

Confagricoltura a difesa dei contratti scritti Levata di scudi di Confagricoltura a difesa del mantenimento dell’articolo 62 del decreto liberalizzazioni che regola i rapporti tra Grande distribuzione organizzata e produttori. Confagricoltura chiede che l’art. 62 non venga toccato a tutela del riequilibrio contrattuale delle parti. L’articolo 62 del decreto prescrive contratti scritti e stabilisce entro un massimo di sessanta giorni il termine di pagamento a favore dei produttori agricoli e delle industrie alimentari da parte della grande distribuzione. La Gdo osteggia fortemente queste prescrizioni, giudicandole inapplicabili. Ma il loro maggior costo si trasforma, di conseguenza, in denaro che va agli agricoltori. Il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, ha dichiarato invece la propria intenzione di andare fino in fondo nella difesa di quanto previsto dal decreto. A sostegno dell’azione del ministro sulla definizione di nuove regole nei rapporti tra produttori e distribuzione ha preso posizione Confagricoltura, che per bocca del suo stesso presidente Mario Guidi, ha ribadito la necessità di confermare l’articolo 62 così come impostato. “Consideriamo indispensabile - sostiene Confagricoltura riequilibrare il potere contrattuale nella filiera agroalimentare. In una fase di mercato non entusiasmante per le aziende agricole, poter contare su una maggiore trasparenza contrattuale, sulla certezza dei termini di pagamento, ma anche su una minore burocrazia, vuol dire risparmiare risorse preziose da dedicare alla produzione, all’innovazione, ai propri dipendenti e allo sviluppo che crea nuovo lavoro”.

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Campagne sotto zero

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lla fine l’inverno è arrivato. Dopo mesi miti e siccitosi il freddo ha avvolto il Cuneese ad inizio febbraio. Neve e ghiaccio non hanno dato tregua per giorni: un inverno così non si vedeva dal 1985. Le temperature record, con punte oltre i 20 gradi sotto lo zero, hanno messo a dura prova le produzioni della Granda, creando non pochi disagi alle aziende agricole. E’ ancora presto per avere una panoramica completa dei danni ma la preoccupazione maggiore è per le piante da frutto. “Temiamo che il perdurare delle temperature siberiane possa aver provocato danni seri alle nostre piante - commenta Maurizio Ribotta, tecnico frutticolo di Confagricoltura Cuneo -. L’inverno mite di gennaio aveva provocato il risveglio anticipato dell’attività vegetativa delle piante che ora il gelo ha bruscamente interrotto. Il danno reale si potrà quantificare solo quando le piante fioriranno ma le stime sulle gemme a frutto danneggiate evidenziano perdite importanti, soprattutto in alcune zone del Saluzzese”. La produzione per cui più si teme una notevole perdita di prodotto è quella del kiwi. “I frutteti che hanno subito più danni sono quelli delle zone pianeggianti, dove si sono evidenziate minime record, tra Lagnasco e Savigliano, nel comune di Revello, oltre all’area che si estende tra Villafalletto e Tarantasca. Si teme una perdita produttiva oltre l’80%”. Problemi anche per l’albicocco con danni superiori al 50% nell’area compresa tra Verzuolo, Costigliole Saluzzo e Cavour. Perdite stimate oltre il 70% per il susino nei frutteti a nord di Cuneo. Le temperature hanno superato i -20°

Grafico delle temperature più fredde registrate dalla rete agrometeorologica regionale

Kiwi messi “ko” dal gelo L’ondata di temperature siberiane ha provocato danni ingenti al comparto frutticolo cuneese di Ilaria Blangetti

“La soglia di tolleranza al gelo delle nostre piante da frutto è intorno ai -16°C – - continua Ribotta -, è quindi evidente che i frutteti sono stati messi a dura prova. Il melo è leggermente più resistente al gelo, per questo si pensa che le piante non abbiano subito danni importanti”. Oltre ai danni sulle gemme, infatti, sciolta la neve si temono ulteriori brutte sorprese per le piantine più giovani. Nel Saluzzese le temperature hanno davvero raggiunto picchi siberiani: la rete agrometeorologica regionale ha registrato - 20,5° a Cavour, - 20,2° a Centallo, - 19,9° a Centallo e, addirittura, - 21,9° a Lagnasco. Il gelo si è fatto sentire anche nell’Albese e nel Monregalese, ma senza far registrare particolari danni. “Il freddo record ha colpito soprattutto le zone di fondovalle dove, comunque, i vigneti sono più limitati - dice Antonio Marino, tecnico di Confagricoltura zona di Alba -. In questi vigneti la produzione potrà avere un forte calo, ma si tratta di zone circoscritte. I danni sugli altri vigneti sono fortunatamente contenuti. Per quanto riguarda i noccioleti la neve ha prodotto qualche rottura dei rami ma niente di paragonabile all’inverno 2009, quando la neve cadde abbondante

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e, soprattutto, molto pesante”. Ma il gelo non ha provocato danni solo alle produzioni frutticole: fortemente provate dalle temperature ben sotto lo zero anche le coltivazioni orticole in pieno campo e gli allevamenti. “Disfunzioni diffuse su tutto il territorio provinciale soprattutto relative al servizio idrico negli allevamenti, con gelate alle condutture che portano acqua agli abbeveratoi - ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Cuneo, Roberto Arione -. Le aziende che possiedono, serre, inoltre, sono state costrette a tenere gli impianti di riscaldamento costantemente accesi, ma con il gasolio a costi record è un ulteriore salasso”. Perdite anche negli allevamenti di bovini da latte: il gelo provoca, infatti, maggior dispendio di energie per gli animali che devono proteggersi dal freddo. Questo, unito, al minor stimolo a bere, ha provocato una contrazione della produzione di latte intorno al 17%. Il personale di Confagricoltura Cuneo sta procedendo ad una stima dei danni, che sarà comunque di diversi milioni di euro, mentre in sinergia con la Regione Piemonte si sta lavorando per richiedere lo stato di calamità ed ottenere le agevolazioni per i settori più colpiti.


Acqua

I consorzi irrigui uniscono le forze

nuova associazione per la gestione dell’acqua. isabella moschetti nominata vice presidente

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avorire il lavoro in rete dei Consorzi irrigui presenti sul territorio e promuovere così una gestione razionale dell’acqua in provincia di Cuneo. Con queste due finalità principali è nata l’associazione “Acque irrigue cuneesi” che raggruppa al momento 16 consorzi di secondo grado, su un totale di 18, al servizio di oltre 56mila utenti. Il nuovo organo è stato presentato il 30 gennaio scorso nella sala Giolitti della Provincia. A presiederlo è Giorgio Bergesio coadiuvato da un direttivo del quale fa parte, in qualità di vice presidente, Isabella Moschetti, vice presidente di Confagricoltura Cuneo nonché presidente del Consorzio irriguo sinistra Stura. “La costituzione ufficiale di questa associazione è soltanto l’ultima tappa di un percorso intrapreso nel 2006 per far fronte alle difficoltà a cui sono chiamati a far fronte i consorzi, alle prese con i progressivi tagli delle risorse e il rispetto delle nuove normative ambientali - ha commentato Isabella Moschetti -; si sono così superati campanilismi per far fronte comune davanti a problemi che interessano un territorio contraddistinto, purtroppo, da una forte frammentazione dei consorzi”. Completano il consiglio: Giacomo Berra, Guido Cappellino, Luigi Garello, Adriano Paoletti e Giovanni Sacchetto. “Tutti presteremo il nostro servizio a titolo gratuito - tiene a sottolineare la Moschetti -, l’associazione è totalmente volontaria”. Sugli obiettivi da raggiungere le idee sono chiare e ambiziose: “Intendiamo farci portavoce delle istanze dei consorzi a livello provinciale e regionale per far sentire in modo efficace la voce del sistema irriguo cuneese e lavorare a progetti di più ampio respiro,

La vice presidente Isabella Moschetti

come lo studio di invasi dall’utilizzo plurimo, non solo agricolo, o l’elaborazione di iniziative di difesa del territorio”. Sabato 25 febbraio l’associazione ha illustrato i propri obiettivi al presidente della Regione Piemonte Roberto Cota e alla presidente della Provincia Gianna Gancia. Sono 130 mila gli ettari irrigati in provincia, di questi oltre 115 mila quelli aderenti all’associazione “Acque irrigue cuneesi”.

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31/03/2012.

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Emergenza fauna selvatica

una delegazione di confagricoltura è stata ricevuta in provincia da mellano e isaia. il problema è serio

L’associazione chiede risposte concrete

Cinghiali: a rischio i prossimi raccolti danneggiati dagli animali selvatici. “La Confagricoltura si è fatta portavoce delle preoccupazioni degli agricoltori – spiega Roberto Abellonio -. Siamo pronti a ricercare sinergie utili per trovare soluzioni applicabili, ma nello stesso tempo chiediamo alla Provincia, nei limiti delle sue possibilità, risposte concrete. Condivideremo in consiglio un documento con le nostre proposte da presentare agli assessorati preposti, contenente posizioni che riteniamo indispensabili per affrontare in modo serio il problema cinghiale sul territorio”. “Il problema non è di immediata soluzione, ma bisogna mettere in campo misure immediate per contrastare il proliferare eccessivo dei cinghiali - incalzano Massimo Chionetti e Carlo Barbero, consiglieri di Confagricoltura -; all’incontro in Provincia abbiamo presentato fotografie che testimoniano la gravità dei danni pro-

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U

na delegazione di Confagricoltura Cuneo ha incontrato nelle scorse settimane nella sede della Provincia gli assessori provinciali all’Agricoltura, Roberto Mellano, e alla Caccia e Pesca, Stefano Isaia. Tema dell’incontro è stato l’annoso problema legato ai danni arrecati dai cinghiali alle aziende agricole. Per l’associazione erano presenti: Roberto Abellonio, direttore provinciale, Valter Roattino, direttore zona di Mondovì, Adriano Rosso, direttore zona di Cuneo, oltre a Carlo Barbero e Massimo Chionetti, entrambi consiglieri dell’organizzazione agricola. L’appuntamento ha voluto essere un momento di confronto tra l’associazione e l’ente provinciale su un problema ormai insostenibile, specie nella zona del Monregalese (Murazzano e comuni limitrofi) e del Cuneese con terreni costantemente

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vocati ai terreni dal passaggio dei cinghiali. Se la situazione non migliora sono a rischio le prossime campagne di nocciole, cereali e fieno”. “Comprendiamo le istanze che vengono dal territorio e siamo impegnati a cercare soluzioni condivise per tutelare chi lavora in agricoltura e presiede il territorio con la propria attività - dichiarano gli assessori Stefano Isaia e Roberto Mellano -; va pur detto, tuttavia, che la presenza dei cinghiali nella nostra provincia si può contenere ma non risolvere in maniera definitiva”. Proprio nell’ambito degli interventi straordinari di contenimento della fauna selvatica la Provincia di Cuneo ha definito da febbraio un nuovo calendario di interventi di contenimento della specie cinghiale negli Ambiti Territoriali di Caccia (Atc) Cn 4 “Alba Dogliani” e Cn 5 “Cortemilia” che proseguirà fino ad aprile. “Gli interventi saranno svolti - spiega Stefano Isaia - soprattutto nelle zone dove la presenza del selvatico è incompatibile con le attività agricole e produttive esistenti, zone peraltro già individuate dalla Regione Piemonte”.

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UNA GENERAZIONE AVANTI

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L’intervista

“Presto operativo il nuovo laboratorio” roberto chialva fa il punto sull’attività dell’apa di cuneo. Al miac prima novità del 2012 di Paolo Ragazzo

I

l settore della carne in provincia di Cuneo ha dimenticato da un pezzo i fasti di un tempo e si trova ora alle prese con una congiuntura negativa dalla quale fatica a venir fuori. Ciò nonostante la Granda continua ad essere la provincia con il maggior numero di allevamenti. Basti pensare che all’Associazione provinciale allevatori di Cuneo sono iscritti oltre 100 mila capi bovini “grossi” dei 187 mila a livello regionale. Proprio al presidente dell’Apa, Roberto Chialva, abbiamo rivolto qualche domanda per capire in quali direzioni sta andando l’associazione che rappresenta e il comparto in generale. Presidente Chialva a che punto è il percorso di riorganizzazione delle funzioni dell’Associazione Regionale Allevatori del Piemonte? “Da tempo era emersa l’esigenza di una ristrutturazione dell’Arap, per conferirle funzioni di tipo amministrativo e razionalizzando così i costi di gestione a livello provinciale. Grazie alla collaborazione dell’assessore regionale all’Agricoltura, Claudio Sacchetto, e dei funzionari della Regione, abbiamo definito quindi uno statuto che prevede la trasformazione dell’associazione in organizzazione di primo livello con compiti prettamente istituzionali, lasciando alle Apa le attività commerciali e di servizio. In questo modo

potremmo ampliare la gamma di servizi e offrirli a tutti gli allevatori del Piemonte, mentre il controllo funzionale continuerà ad essere garantito in modo capillare sul territorio. La nuova Arap sarà operativa entro il 2012”. A livello provinciale, invece, quali sono gli elementi di maggiore novità che si devono attendere gli allevatori nei prossimi mesi? “Stiamo continuando nel percorso di potenziamento della razza Piemontese, attraverso l’ampliamento della gamma di tagli proposti e la diversificazione del mercato. La carne cuneese può e deve arrivare non solo sui banchi della Grande distribuzione, ma anche nelle mense di scuole ed ospedali, per esempio. Crediamo che allargando il mercato si possa dare un po’ di ossigeno agli allevatori. La vera novità del 2012 interesserà la Compral Carne di Cuneo con l’apertura ufficiale, tra qualche settimana, del laboratorio di sezionamento al Miac, che sarà al servizio della razza Piemontese, ma verrà utilizzato anche per lo ‘spolpo’ della Frisona e per i suini. Connessa a questa nuova attività, abbiamo in programma di realizzare un punto di vendita diretta al pubblico”. Di qui in avanti l’anno si prospetta ricco di sorprese per gli allevatori cuneesi, ma saranno accompa-

gnate anche dall’auspicata uscita dalla crisi? “Personalmente sono convinto che sul mercato ci sia spazio per i nostri allevamenti, ma è importante che questi si organizzino con il sistema associativo per diventare protagonisti del prodotto commercializzandolo tramite le strutture già esistenti e arrivare così al consumatore evitando passaggi speculativi. Sistemi di vendita aggregata, ad esempio, potrebbero servire per essere più forti e competitivi con buoni riscontri per le aziende anche dal punto di vista economico”. La ricetta giusta sta dunque nel gioco di squadra, organizzandosi meglio nella fase di vendita? “Il settore piemontese della carne deve senz’altro migliorare proprio sotto il profilo della distribuzione dei prodotti sul mercato. Dal punto di vista qualitativo, invece, negli ultimi anni gli allevatori hanno investito molte risorse per adeguarsi alle indicazioni previste dal benessere animale e garantire al consumatore carne e latte sicuri e di pregevole qualità”.

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Vitivinicoltura

è IN VIa di emanzione il decreto sul Piano controlli diversi i possibili cambiamenti

Semplificazioni all’orizzonte per chi vende in damigiane

Vino in damigiana novità in arrivo di Gilberto Manfrin

È

in via di emanazione il Decreto Ministeriale relativo al nuovo piano controlli. I criteri perseguiti per l’impostazione della proposta sono stati l’alleggerimento delle procedure di controllo, la semplificazione delle incombenze dei produttori ed una complessiva riduzione dei costi, senza mettere in discussione l’efficacia del controllo. “Nel complesso la bozza semplifica abbastanza alcune procedure, soprattutto per la vendita in damigiana dove è possibile fare un rendiconto mensile dell’imbottigliato - afferma Alessandro Bottallo, tecnico di Confagricoltura Cuneo zona di Alba -. Per il resto a grandi linee le operazioni da comunicare sono le stesse. Non avrei inserito nella bozza la comunicazione relativa all’imbottigliamento per i vini atti a divenire DO e IG. Infatti nel registro di imbottigliamento l’operazione viene già annotata con tanto di indicazione di quantità di vino e numero dei recipienti imbottigliati, inoltre viene indicato anche il numero di lotto. Al

momento della certificazione del prodotto è sufficiente nella richiesta di idoneità indicare questi dati, come avveniva già fino ad agosto 2011”. Questi i principali elementi di novità: Maggiore coinvolgimento filiera vitivinicola rappresentativa Il Ministero ha previsto che la filiera vitivinicola sia maggiormente coinvolta e informata circa gli adempimenti delle Strutture di controllo e circa le modifiche al piano, al sistema tariffario ed ai propri organi di rappresentanza. Iscrizione automatica Per evitare notifiche inutili è stata prevista un’iscrizione automatica dei soggetti che non sono già nel sistema di controllo attraverso le dichiarazioni già attualmente previste ovvero rivendicazioni e/o richieste di certificazione e/o comunicazioni di imbottigliamento. Comunicazione post imbottigliamento Il decreto prevede che la comunicazione

E T I C H E T TAT U R A

Ricordarsi la dicitura “Prodotto in Italia“ Valoritalia quest’anno nell’attività di controllo ha emesso parecchi verbali di non conformità sull’etichettatura dei vini, con conseguente visita ispettiva dell’Ispettorato Repressione Frodi, accertamento dell’infrazione e relativa multa di 4.000 euro. L’errore più frequente è la mancanza della dicitura ‘Prodotto in Italia’, che deve essere presente in etichetta a partire dal 1° agosto 2009 (Reg. CE 607/2009 art. 55). E’ scaduto anche il termine del 31 dicembre 2010, che permetteva di etichettare i prodotti con le vecchie etichette ancora giacenti in magazzino. Quindi tutti i vini dalla vendemmia 2009 in avanti che devono ancora essere confezionati devono avere questa indicazione in etichetta. Le aziende possono contattare l’ufficio vitivinicolo al numero di telefono 0173/281929 per verificare la correttezza delle proprie etichette, viste le nuove norme in materia e i controlli imminenti dell’anno 2012 da parte di Valoritalia.

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post imbottigliamento sia fatta entro 7 giorni lavorativi dalla conclusione delle operazioni di imbottigliamento e almeno entro 3 giorni lavorativi prima della cessione. In caso di urgenza la struttura di controllo è tenuta a rilasciare il parere di conformità in 24 ore. Allo scadere delle 24 ore la partita diviene cedibile (anche in mancanza di parere). Come richiesto da Confagricoltura, gli imbottigliatori che utilizzano le fascette di Stato sono esonerati dall’effettuare le comunicazioni post imbottigliamento. Vendita diretta I produttori che vendono in damigiana direttamente al consumatore finale devono comunicare mensilmente alla struttura di controllo i quantitativi di vini venduti direttamente. Prospetto tariffario Per le DOP, i viticoltori pagheranno sui quantitativi di uva rivendicati a DO, per i vinificatori la tariffazione può essere fatta sui quantitativi di prodotto rivendicati o in alternativa sui quantitativi di vino per i quali viene richiesta la certificazione, la scelta è effettuata dalla filiera rappresentativa. Gli imbottigliatori pagheranno sui quantitativi effettivamente imbottigliati. Confagricoltura ha ottenuto che l’Ente di controllo espliciti i costi di gestione (spese amministrative, personale, …) e i costi sostenuti per le attività di controllo ed infine motivi le scelte che hanno condotto alla definizione delle tariffe. Controllo analitico di rispondenza tra prodotto imbottigliato e certificato Fatte salve le tolleranze analitiche previste dalla normativa vigente e dal metodo di analisi, nella verifica di rispondenza devono essere valutate le differenze a carico dei parametri chimico fisici (titolo alcolometrico totale, zuccheri totali ed estratto secco non riduttore qualora previsto dal relativo disciplinare di produzione) derivanti anche da eventuali pratiche enologiche comunicate dal produttore con apposito modulo.


INSERTO TECNICO

L’Agricoltore cuneese N. 02 • 2012 FEASR

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111.1 sottoazione B Informazione nel settore agricolo

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l'Europa investe nelle zone rurali

Vendita terreni demanialI

I

l decreto legge sulle Liberalizzazioni ha introdotto grosse novità per la vendita dei terreni demaniali. La più importante è quella dell’abbassamento a 100 mila euro del limite per le vendite dirette da parte dell’agenzia del Demanio senza pubblicazione del bando di gara. Così, entro il 30 giugno di ogni anno, il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, d’intesa con il ministero dell’Economia e delle Finanze, sulla base dei dati forniti dall’agenzia del Demanio nonché su segnalazione dei soggetti interessati, individua i terreni agricoli e a vocazione agricola, non utilizzabili per altre finalità istituzionali, di proprietà dello Stato, non ricompresi negli elenchi predisposti ai sensi del decreto legislativo 28 maggio 2010, n. 85, nonché di proprietà degli enti pubblici nazionali, da alienare a cura dell’agenzia del Demanio mediante procedura negoziata senza pubblicazione del bando per gli immobili di valore inferiore a 100.000 euro e mediante asta pubblica per quelli di valore pari o superiore a 100.000 euro. L’individuazione del bene ne determina il trasferimento al pa-

trimonio disponibile dello Stato. Il prezzo di base dei terreni da alienare viene deciso sulla base dei valori agricoli medi come stabilito dal Dpr 327/2001. La norma si applica ai terreni che non sono effettivamente coltivati, per i quali l’indennità è commisurata al Vam corrispondente al tipo di coltura prevalente nella zona e del valore dei manufatti edilizi realizzati. Tutti i terreni soggetti ad alienazione possono formare oggetto di operazioni di riordino fondiario e beneficiare delle misure previste e attuate dall’Ismea. Nelle procedure di alienazione dei terreni, al fine di favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità agricola giovanile è riconosciuto il diritto di prelazione ai giovani imprenditori agricoli di età compresa tra i 18 e i 35 anni subentrati nella conduzione dell’azienda agricola al familiare. Per i terreni ricadenti all’interno di aree protette, il Demanio deve acquisire preventivamente l’assenso alla vendita da parte degli enti gestori delle medesime aree. Le Regioni, le Province, i Comuni, anche su richiesta dei soggetti interessati possono vendere i terreni di loro proprietà; a tal fine possono conferire all’agenzia del Demanio mandato irrevocabile a vendere. L’Agenzia provvede al versamento agli enti territoriali già proprietari dei proventi derivanti dalla vendita al netto dei costi sostenuti e documentati. Ai terreni alienati non può essere attribuita una destinazione urbanistica diversa da quella agricola prima del decorso di venti anni dalla trascrizione dei relativi contratti nei pubblici registri immobiliari. La Confagricoltura è in attesa di chiarimenti circa la vendita in provincia di Cuneo. Per informazioni contattare gli uffici.

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INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 02 • marzo 2012

I


OPERAZIONI CON L’ESTERO Si ricorda che chi non ha mai acquistato/venduto all’estero ed intende procedere ad operazioni comunitarie deve comunicare tale intenzione agli uffici Confagricoltura Cuneo, almeno 35 giorni prima dell’acquisto o vendita, al fine di procedere all’iscrizione obbligatoria negli elenchi VIES presso l’Agenzia delle Entrate.

potatura della vite

N

ell’ambito del progetto di informazione per il settore agricolo attivato sulla mis. 111 del PSR 2007-2013, giovedì 8 marzo alle 17.30 presso il salone parrocchiale di Santo Stefano Belbo (Via Cesare Battisti 22) la Confagricoltura di Cuneo organizza il convegno “La potatura della Vite” rivolto agli imprenditori agricoli della zona. Il programma prevede l’introduzione e la presentazione programma informatico “Quaderno di campagna” da parte del tecnico Antonio Marino; seguiranno poi le considerazioni pratico-applicative tra tradizione e tecnica nei vigneti di Langa da parte di Albino Morando (Responsabile tecnico VIT. EN. Centro di Saggio)., mentre le conclusioni saranno affidate al direttore provinciale dell’organizzazione agricola, Roberto Abellonio. A fine incontro seguirà un aperitivo offerto dalla Società Syngenta Crop Protecion.

catasto

ADEGUAMENTO PENSIONI

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’Inps ha provveduto ad aggiornare gli importi dei trattamenti previdenziali ed assistenziale per permettere l’adeguamento delle pensioni al costo della vita, sulla base dei dati Istat. Per il 2012 l’adeguamento di perequazione previsionale è del 2,6%. Nel 2011 la variazione definitiva è stata pari allo 0,2% (da 1,4 a 1,6%). Il relativo conguaglio a credito è stato pagato con la rata di gennaio 2012. Ecco i nuovi importi provvisori dei trattamenti più comuni, in vigore da gennaio. Trattamento minimo: 480,53 euro mensili, 6.246,89 euro annui. Pensione sociale: 353,54 euro mensili, 4.596,02 euro annui. Assegno sociale: 429,00 euro mensili, 5.577 euro annui.

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rorogati i termini per presentare le domande di variazione catastale dei fabbricati rurali strumentali e le comunicazioni d’inesigibilità dei ruoli agli enti creditori da parte di concessionari e agenti della riscossione. Il decreto milleproroghe, convertito in legge, per quanto riguarda i fabbricati rurali rinvia al 30 giugno 2012 il termine per la presentazione delle domande di variazione catastale all’Agenzie del Territorio. Sono considerate regolari anche le domande presentate dopo la scadenza del termine originario che era inizialmente il 30 settembre 2011.

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II INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 02 • marzo 2012


PAGAMENTI SUPERIORI A 1000 EURO

DISOCCUPAZIONE AGRICOLA

E

siste una particolare indennità, denominata disoccupazione agricola, che viene riconosciuta agli operai che lavorano in agricoltura iscritti negli elenchi dei lavoratori agricoli.

COSA SPETTA Un’indennità per un numero di giornate pari a quelle lavorate entro il limite massimo di 365 giornate annue.

A CHI SPETTA

Si ricorda che il pagamento dell’indennità di disoccupazione (ordinaria, a requisiti ridotti ed agricola), superiore ai 1000 euro, deve essere erogata con strumenti di pagamento elettronici bancari o postali come previsto dall’art.12 della Riforma Monti, che fissa il limite della tracciabilità dei pagamenti. È necessario scegliere, dal 7 marzo in poi, come alternativa al contante altre modalità di pagamento.

DISOCCUPAZIONE ordinaria CON REQUISITI RIDOTTI

Agli operai a tempo determinato; piccoli coloni; compartecipanti familiari; piccoli coltivatori diretti che integrano le giornate di attività agricola con giornate di lavoro autonomo; operai agricoli a tempo indeterminato che hanno lavorato per parte dell’anno. Non spetta ai lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale.

La disoccupazione ordinaria con requisiti ridotti è una prestazione economica a domanda, erogata in favore dei lavoratori dipendenti che abbiano avuto uno o più periodi di disoccupazione nell’arco dell’anno.

scadenza della DOMANDA

Spetta ai lavoratori che non hanno diritto alla disoccupazione ordinaria, ma che possono far valere uno o più periodi di lavoro subordinato per almeno 78 giorni nell’anno solare, oltre ad un contributo utile versato prima del biennio precedente la domanda.

Può essere inoltrata tramite uno degli enti di Patronato riconosciuti dalla legge che assistono gratuitamente i lavoratori. La domanda, comprensiva della richiesta di ANF, deve essere presentato alla sede Inps competente entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello cui si riferisce l’indennità, pena la decadenza dal diritto all’indennità di disoccupazione. In caso di decesso dell’assicurato la domanda potrà essere inoltrata dagli eredi. Rivolgersi agli uffici Enapa entro i primi di marzo.

QUANDO SPETTA L’indennità di disoccupazione spetta ai lavoratori agricoli che abbiano: • l’iscrizione negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli dipendenti a tempo determinato per l’anno cui si riferisce l’indennità; oppure a tempo indeterminato per parte dell’anno; • almeno due anni di anzianità nell’assicurazione contro la disoccupazione involontaria; • almeno 102 contributi giornalieri nel biennio costituito dall’anno cui si riferisce l’indennità e dall’anno precedente ovvero almeno 78 giornate di effettivo lavoro nel settore agricolo, ed eventualmente non agricolo, per l’indennità con i requisiti ridotti.

QUANTO SPETTA L’indennità spetta, in linea di massima, per un numero di giornate pari a quelle lavorate. Verranno erogate un numero di giornate di disoccupazione, pari al numero di giornate lavorate, entro il limite massimo di 365 giornate annue dalle quali si dovranno detrarre le giornate di lavoro agricolo, ed eventuale lavoro non agricolo, le giornate indennizzate ad altro titolo, quali malattia, maternità infortunio etc., e quelle non indennizzabili quali espatrio definitivo, ecc. L’importo corrisponde al 40% della retribuzione di riferimento. Dall’importo spettante verrà detratto il 9% dell’indennità giornaliera per ogni giornata di disoccupazione erogata. Questa trattenuta verrà effettuata per un numero massimo di 150 giorni. Sulla prestazione compete l’assegno al nucleo familiare.

A chi spetta

Cosa spetta Un’indennità giornaliera per un numero di giornate generalmente pari a quelle di effettivo lavoro svolto nell’anno solare precedente a quello in cui si fa la domanda, fino ad un massimo di 180, comprese quelle eventualmente indennizzate con requisiti normali. La somma delle giornate retribuite e quelle di assunzione non può superare le 360.

Requisiti L’indennità spetta ai lavoratori che possono far valere uno o più periodi di lavoro subordinato per almeno 78 giorni nell’anno solare, oltre ad un contributo utile versato prima del biennio precedente la domanda.

Quando spetta Quando il lavoratore abbia avuto, nell’arco dell’anno solare, periodi di disoccupazione non indennizzati.

Ammontare dell’indennità Sarà pari al 35% della retribuzione di riferimento per i primi 120 giorni e al 40% per i successivi fino a un massimo di 180. La retribuzione di riferimento si calcola dividendo l’importo complessivo delle retribuzioni percepito nell’anno per il numero delle giornate effettivamente lavorate.

Domanda La domanda di indennità di disoccupazione ordinaria con requisiti ridotti deve essere presentata dal 1° gennaio al 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui si sono verificati i periodi di disoccupazione. La domanda può essere inoltrata dai patronati.

Pagamento L’indennità può essere riscossa con bonifico bancario o postale.

INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 02 • marzo 2012

III


SCADENZE PAGHE VENERDÍ 16 MARZO CONTRIBUENTI IVA MENSILI Liquidazione e versamento IVA relativa al mese precedente CONTRIBUENTI IVA TRIMESTRALI – Liquidazione e versamento IVA trimestrale relativa al 4° trimestre dell’anno precedente SOSTITUTI D’IMPOSTA RITENUTE ALLA FONTE Versamento ritenute alla fonte su redditi di lavoro autonomo e compensi per l’esercizio di arti e professioni. Versamento ritenute alla fonte sulle retribuzioni dei dipendenti erogate a febbraio DATORI DI LAVORO AGRICOLO: Versamento contributi LAS (operai Agricoli) relativi al 3° trimestre 2011

LUNEDÍ 26 MARZO Versamento contributo Enpaia per i datori di lavoro di impiegati agricoli

SABATO 31 MARZO Termine ultimo per presentare variazione catastale fabbricati con requisiti di ruralità già iscritti al catasto fabbricati in categorie diverse da A6 e D10

SABATO 07 APRILE Termine ultimo per la comunicazione delle ore lavorate dai dipendenti nel mese di marzo all’Ufficio Paghe

MARTEDÍ 10 APRILE DATORI DI LAVORO DOMESTICO Versamento contributi di colf/badanti relativi al 1° trimestre 2012 Consegna fatture presso i nostri uffici Consegna fatture estere relative al mese di marzo 2012 per i mensili e 1° trimestre 2012 per i trimestrali.

VENERDÍ 16 APRILE CONTRIBUENTI IVA MENSILI Liquidazione e versamento IVA relativa al mese precedente SOSTITUTI D’IMPOSTA RITENUTE ALLA FONTE Versamento ritenute alla fonte su redditi di lavoro autonomo e compensi per l’esercizio di arti e professioni

MARTEDÍ 17 APRILE Consegna fatture presso i nostri uffici Termine ultimo per la consegna delle fatture e corrispettivi: per i soggetti che ne sono obbligati e per la registrazione in contabilità del 1° trimestre 2012

DOCUMENTI DA CONSERVARE

L

a tentazione di liberarsi delle ricevute di pagamento di bollette e bollettini è forte. Prima di cestinarle però, è meglio essere sicuri che nessuno possa più pretendere quel pagamento. Per non rischiare di dover pagare due volte la stessa cosa perché abbiamo buttato via la ricevuta troppo presto, bisogna sapere quando il credito cade in prescrizione, cioè dopo quanto tempo non si è più tenuti a dimostrare nulla. I termini di prescrizione sono fissati per legge e variano a seconda del tipo di documento: Bollette per consumo di acqua, luce, gas, telefono: 5 anni dalla data di scadenza. Abbonamento tv: 5 anni è il termine di legge, ma una sentenza del Tribunale di Torino lo ha esteso a 10 anni. Il consiglio è di essere prudenti e tenere le ricevute per il termine più lungo. Bollettino Ici (Imposta comunale sugli immobili): 5 anni dall’anno successivo a quello di pagamento. Spese condominiali: 5 anni. Tassa nettezza urbana: fino al 31 dicembre del quarto anno successivo a quello in cui la denuncia doveva essere presentata (in pratica, 5 anni). Affitto: 5 anni Mutui: 10 anni. Assicurazioni: 5 anni le polizze vita ai fini della detrazione Irpef (se stipulate prima del 1° gennaio 2001) e le polizze long term care (per non autosufficienza), morte e invalidità permanente; 5 anni il premio Rc auto quando si detrae la parte relativa al contributo al Ssn. Dichiarazione dei redditi e ricevute versamenti Irpef: 5 anni a partire dall’anno successivo a quello della dichiarazione. Estratto conto corrente: 10 anni. Bollo auto: 3 anni dalla data di scadenza (una sentenza della cassazione ha prorogato il termine di 4 mesi). Per prudenza meglio conservarlo per 4 anni. Multe stradali: 5 anni.

IV INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 02 • marzo 2012


Vitivinicoltura

Meno burocrazia è stato approvato in regione il testo per la semplificazione nel settore vitivinicolo

È

stato approvato nei giorni scorsi in Regione il “Testo per la semplificazione e sburocratizzazione vitivinicola”. Un documento che entrerà in vigore tra poche settimane e che prevede una serie di variazioni nell’attuale impianto normativo caratterizzante il settore vino, garantendo in questo modo un notevole alleggerimento degli adempimenti che maggiormente incidono sull’attività dell’azienda vitivinicola: le procedure di estirpazione e impianto vigneti. Diminuiranno i costi per l’azienda, le procedure burocratiche saranno più semplici e immediate,

molte operazioni saranno effettuabili semplicemente dopo una rapida comunicazione informatica. Si tratta del primo risultato immediatamente applicabile del Tavolo vitivinicolo Regionale istituito lo scorso 7 novembre, nel quale sono state raccolte e convertite in provvedimenti, dopo attento esame, le istanze provenienti dal territorio. Ma che cosa cambia con il nuovo regolamento? In sostanza per le pratiche di estirpo non verrà più presentata una richiesta preventiva ma solamente una comunicazione di avvenuto estirpo, senza

In Granda più moscato quantificati in 4564 gli ettari vitati presenti in provincia di cuneo

V

enerdì 17 febbraio a Isola d’Asti, presso la sede del Consorzio dell’Asti, si è riunita la Commissione Qualità Moscato. Il Presidente della commissione Giorgio Bosticco ha presentato in anteprima una documentazione attendibile sul mondo moscato che gravita intorno ai 52 Comuni della DOCG Asti, dove si mette in evidenza quali sono i paesi maggiormente vitati, focalizzando dettagliatamente la stratificazione dei vigneti in merito all’esposizione, altezza e pendenza. Snocciolando i dati del Csi Piemonte (Consorzio per il Sistema Informativo piemontese), è risultato che le particelle totali a moscato sono 38.300, e che la superficie vitata a livello di province è cosi ripartita: Cuneo 4564 Ha, Asti 4405 Ha, Alessandria 1605 Ha. I comuni piu vitati sono risultati Santo Stefano Belbo (1025 Ha), Castiglione Tinella (700 Ha), Mango (680 Ha) e Canelli (614 Ha). “Nel corso dell’incontro - afferma Antonio Marino, tecnico di Confagricoltura - è stata effettuata un’analisi dei dati estrapolati, fotografando la realtà territoriale moscato, dividendo la superficie per pendenze ed esposizione. I vigneti con le migliori esposizioni e pendenze devono essere valorizzati non solo a parole, ma con un’equa remunerazione, che andrebbe già prevista in fase di accordo paritetico”. Nel corso della riunione è stato ribadito da più componenti che i sori oltre all’importanza delle produzioni a livello qualitativo, rivestono un ampio e indiscusso ruolo ambientale per le problematiche a livello di territorio, derivanti dagli estirpi e dagli abbandoni di queste particolari microzone.

invio della documentazione cartacea alle province. Nel caso di reimpianto per rinnovo del vigneto, mantenendo la stessa ubicazione e la stessa base ampelografica, è sufficiente presentare una comunicazione di avvenuto estirpo e successivamente una comunicazione di avvenuto impianto con allegato relativa fattura delle barbatelle, senza invio della documentazione cartacea alle province. Per variazione ubicazione e/o base ampelografica bisogna presentare una richiesta di estirpo e reimpianto preventiva. Infine, nel caso di richiesta di contributi per gli impianti (ristrutturazione vigneti) rimangono invariate le vecchie procedure. “Questo regolamento inciderà sull’attività quotidiana delle aziende viticole”, ha affermato l’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto.

i n c o n tri a d a s ti e d o g l ia n i

Il punto sulla difesa da tignole e flavescenza Tignole della vite e flavescenza: a che punto è la ‘battaglia’ contro i due parassiti? Di questo si è discusso nei due interessanti incontri di martedì 14 e venerdì 17 febbraio rispettivamente ad Asti e Dogliani, ai quali ha preso parte anche Confagricoltura con i propri tecnici e professionisti. L’incontro del 14 febbraio alla Casa dell’Asti-Palazzo Gastaldi, dal titolo “Difesa del moscato dalle tignole della vite con il metodo della confusione sessuale” è stato organizzato dal Consorzio per la tutela dell’Asti. È emersa l’idea di creare alcuni vigneti test, per avere campi catalogo e fare sperimentazione, oltre alla creazione di un progetto sulla flavescenza dorata che negli ultimi anni sta interessando anche il vitigno moscato. Nel corso dell’incontro è stata proposta una approfondita relazione sulla situazione della confusione sessuale in Italia, con il confronto della situazione in Piemonte e anche in Germania. Successo anche per l’incontro di Dogliani del 17 febbraio organizzato dal Comitato intercomunale doglianese e monregalese, Provincia di Cuneo e Comune di Dogliani; vi hanno partecipato circa 200 persone tra viticoltori, tecnici e professionisti della provincia di Cuneo. “La confusione sessuale come metodo per il controllo delle tignole della vite. I primi risultati dell’applicazione in Provincia di Cuneo. Novità in materia di lotta biologica contro il vettore della Flavescenza dorata, Scaphoideus titanus”: questo il doppio tema della serata, che ha fornito numerosi spunti d’interesse. Nella lotta alla flavescenza è stata ricordata l’importanza del monitoraggio nei vigneti, indispensabile ai tecnici per fare le dovute valutazioni atte a posizionare i trattamenti nel periodo giusto e controllarne l’efficacia. Quanto ai risultati nella lotta al contrasto delle tignole, sono stati esposti incoraggianti dati delle applicazioni di difesa nel Monregalese e nel Doglianese dopo alcune prove effettuate nel 2009 e del 2010: i danni anno dopo anno si riducono notevolmente e le strategie del 2012 consentiranno uno sviluppo nella lotta contro la malattia.

L’Agricoltore cuneese N. 02 • marzo 2012

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18 L’Agricoltore cuneese N. 02 • marzo 2012


Frutticoltura

Da sinistra: Maurizio Ribotta e Filippo Demarchi con l’assessore regionale Claudio Sacchetto

Aziende cuneesi al Fruit Logistica a berlino la frutta “Made in granda “ è stata protagonista. ecco La voce di chi c’era

L

’Italia è stata protagonista a Fruit Logistica, la grande fiera internazionale dedicata all’ortofrutta che si è svolta a Berlino dall’8 al 10 febbraio. Gli espositori italiani erano quelli più numerosi: il nostro Paese, infatti, era rappresentato da ben 457 aziende. In occasione della tre giorni berlinese gli operatori del settore hanno potuto approfondire alcune tematiche care al mondo dell’ortofrutta: come le difficoltà del mercato e la necessità di innovazione. Al centro delle sfide delle aziende l’internazionalizzazione dei mercati e le prospettive dei consumi su

“I

scala europea e mondiale. All’importante appuntamento tedesco ha partecipato anche Confagricoltura rappresentando la gran parte degli espositori italiani presenti in fiera. “A Berlino è stato possibile rinsaldare i contatti con i buyer esteri, in particolare con quelli del mercato tedesco già protagonisti delle numerose azioni di incoming nelle nostre aziende associate - hanno commentato da Confagricoltura oltre a costruire rapporti commerciali con nuovi operatori esteri”. A Berlino hanno partecipato anche le aziende agricole cuneesi. “è una bella ve-

n un momento già delicato per il nostro settore agricolo non possiamo guardare con favore all’accordo di libero scambio tra l’Ue ed il Marocco”. Così il presidente di Confagricoltura Cuneo, Roberto Arione commenta la discussa approvazione del negoziato. Con l’approvazione dell’accordo vengono fortemente ridotti o eliminati i dazi doganali per le merci del Marocco, in particolare per le produzioni orticole e frutticole. Contemporaneamente vengono applicati dazi a prodotti europei esportati in Marocco, tra cui l’olio extravergine di oliva e carni, che diventeranno così meno competitivi di quelli provenienti da Paesi terzi. “È evidente che l’accordo risulta ben più favorevole al Marocco che ai Paesi europei, in particolare per quanto riguarda il settore dell’ortofrutta - sottolinea il direttore provinciale di Confagricoltura, Roberto Abellonio - e che, all’interno dell’Europa, è più vantaggioso per le produzioni dei Paesi continentali che per quelle dei Paesi mediterranei. Con questa intesa ci ritroveremo sul mercato prodotti che non rispettano i nostri rigorosi sistemi di controllo e non sono chiamati a sottostare alla nostre regole, dando origine così a forme di concorrenza che penalizzeranno anche le aziende cuneesi”. Da Torino, dov’è intervenuto alla riunione dei direttori regionali e provinciali dell’Organizzazione, il presidente nazionale Mario Guidi ha dichiarato: “Non si tratta di essere protezionisti, né

trina e un’occasione importante per incontrare i nostri interlocutori - dice Filippo Demarchi, vicepresidente Lagnasco Frutta -. Abbiamo rivolto particolare attenzione al mercato cinese e indiano, dove già abbiamo stretto dei legami. In questo momento storico, infatti, il riferimento non è solo all’Europa, soffocata dalla crisi, ma si estende ai mercati oltreoceano che dimostrano più potere d’acquisto. La tendenza a guardare a questi Paesi si sta sviluppando già da alcuni anni, ma si è consolidata solo negli ultimi tempi”. Durante Fruit Logistica si è svolta la presentazione ufficiale del nuovo marchio e del sito internet rinnovato dell’Op Lagnasco Group, di cui fa parte Lagnasco Frutta. “Fruit Logistica è un appuntamento importante, un’ottima vetrina sull’estero - dice Andrea Ponso, vicepresidente della Cooperativa Ponso di Lagnasco -. Siamo soddisfatti della nostra partecipazione anche se ci troviamo a segnalare, ancora una volta, una remunerazione della frutta troppo bassa anche sul mercato internazionale”. “E’ un appuntamento importante per incontrare i buyer esteri e acquisire importanti contatti commerciali - commenta Maurizio Ribotta, tecnico Confagricoltura di Saluzzo -; un’occasione, inoltre, anche per confrontarsi sull’andamento del mercato e discutere delle azioni future”.

“Un accordo dannoso” La confagricoltura non guarda con favore all’intesa raggiunta tra marocco e unione europea tantomeno di essere contrari alla crescita di Paesi che vivono in condizioni di maggiori difficoltà dell’area del Mediterraneo, ma accordi del genere non risolvono problemi di crescita, bensì creano situazioni di nuova povertà, danneggiando un settore come quello agricolo che sta affrontando una crisi senza precedenti”. In Marocco il fattore principale che concorre alla formazione del prezzo dell’ortofrutta è il costo della manodopera. I salari percepiti dagli operai agricoli nordafricani sono dell’ordine di 5 euro al giorno. Tali remunerazioni derivano dal fatto che gli operai agricoli non hanno, secondo il codice del lavoro marocchino, la possibilità di associarsi in sindacati e dunque di avviare negoziati collettivi. L’Agricoltore cuneese N. 02 • marzo 2012

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Zootecnia

C

on una delibera di Giunta il 30 gennaio scorso la Regione ha selezionato come non idonei all’installazione e all’esercizio di impianti a biogas e a biomasse i siti e le aree sottoposte a tutela del paesaggio e del patrimonio storico, artistico e culturale, le aree protette, alcune aree agricole e le zone in dissesto idraulico e idrogeologico. Nell’ambito delle limitazioni su terreni agricoli sono considerate non idonee le aree ricadenti nella prima e seconda classe di capacità d’uso del suolo, i terreni agricoli irrigati con impianti a basso consumo idrico realizzati con finanziamento pubblico e i Comuni ad alto carico zootecnico

Biogas: più difficile installare impianti dopo il provvedimento della regione 52 i comuni cuneesi ad alto carico zootecnico individuati nell’apposito elenco. Su questi ultimi non è possibile installare impianti a biogas con potenza elettrica superiore a 250 kW che utilizzano in prevalenza (>50% in peso) prodotti agricoli da colture dedicate. In provincia di Cuneo sono 52 i Comuni, quasi tutti in zona pia-

Esempio di impianto alimentato a biogas

Via libera L’ al pacchetto latte Q u o t e l at t e

Infrazioni per l’Italia La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea dell’intenzione della Commissione di avviare nei confronti dell’Italia una procedura di infrazione “per aiuti di Stato a seguito della concessione con il Decreto legge n. 225/2010 della proroga del pagamento dei prelievi sul latte previsti dalle legge 119 del 2003 e dalla legge 33 del 2009” non è che l’autorevole conferma di quanto Confagricoltura va sostenendo in merito alla necessità di assicurare la corretta applicazione del regime delle quote latte. In pratica, spiega Confagricoltura, la Commissione ritiene che la proroga concessa dall’Italia rappresenti un ingiustificato aiuto di stato a favore dei produttori interessati e quindi sia incompatibile con le norme europee in materia di concorrenza. La Commissione, anche alla luce delle osservazioni pervenute, prenderà una decisione che potrebbe comportare conseguenze negative, sia per l’Amministrazione, sia per i produttori di latte interessati. Confagricoltura ribadisce la necessità di assicurare l’applicazione delle norme nel rispetto dei sacrifici sopportati da chi ha applicato le leggi e di chi, comunque, ha pagato le multe.

20 L’Agricoltore cuneese N. 02 • marzo 2012

neggiante, che rientrano tra quelli ad alto carico zootecnico. “Corriamo ancora una volta il rischio - ha commentato Gian Paolo Coscia, presidente di Confagricoltura Piemonte - di dedicare risorse per l’avvio di settori produttivi strategici per il futuro del Paese e per il raggiungimento degli obiettivi ambientali indicati dall’Europa, per poi cancellarli con un colpo di spugna, procurando enormi danni alle imprese agricole, a quelle industriali e all’occupazione”. Confagricoltura, insieme a Confindustria e Confapi, infatti, aveva chiesto alla Regione di ritirare il provvedimento, ritenendo che la materia trattata dovesse essere più opportunamente affrontata all’interno dello specifico strumento di pianificazione regionale.

approvazione da parte del Parlamento europeo del “pacchetto latte”, che contiene le nuove norme che regoleranno il settore, a livello europeo, soprattutto per quanto riguarda la programmazione delle produzioni Dop, è un provvedimento che gli imprenditori di Confagricoltura attendevano da tempo. Con questa decisione l’Europarlamento ha inviato un segnale di responsabilità alle Istituzioni dei Paesi membri, che dovranno salvaguardare l’equilibrio nella contrattazione all’interno della filiera, tutelando i produttori, in quanto anello più debole. “La programmazione delle produzioni delle Dop - sottolinea Confagricoltura - dà fiducia ai nostri allevatori, che chiedono il mantenimento del sistema delle quote latte, per evitare che la liberalizzazione possa innescare un meccanismo di corsa alla produzione delle nazioni confinanti da cui grandi quantitativi di latte, a prezzi fortemente concorrenziali, già si riversano nel nostro Paese”. Alla luce dei nuovi scenari di mercato che si apriranno con la fine del sistema delle quote e vista la possibilità che la nuova normativa dà ai singoli Paesi della Ue di introdurre o meno l’obbligatorietà dei contratti, Confagricoltura auspica che le nostre Istituzioni confermino la scelta intrapresa del rispetto dei contratti scritti ed auspica che anche gli altri Paesi facciano altrettanto, per evitare una situazione di disuguaglianza, che potrebbe interferire sugli equilibri del mercato europeo, con gravi danni alle nostre produzioni. “Attendiamo ora - sottolinea Confagricoltura - la definizione da parte del ministero degli atti applicativi, per costruire strumenti operativi in grado di assicurare un corretto confronto e rapporto commerciale per tutta la produzione lattiera nazionale avviata al mercato”. “Stiamo organizzando una serie di riunioni per le aziende del comparto - dichiara Giampiero Degiovanni, presidente della sezione Latte di Confagricoltura - per esaminare il pacchetto e fare il punto sulle disdette dei contratti di fornitura”.


I prezzi del mese

di Ilaria Blangetti

I

primi mesi del 2012 aprono l’anno all’insegna dell’instabilità. Molti settori, tra leggeri segnali di ripresa e momenti difficili, non riescono a vivere un momento di certezza e subiscono di mese in mese perdite importanti, superiori ai 5 punti percentuali. Solo le quotazioni dei bovini si presentano stabili, ma su valori non ancora remunerativi. Fermo da mesi, infatti, il prezzo dei bovini da macello. Il vitello della coscia è bloccato a 5,61 euro/ kg e il vitellone della coscia, da 500 a 600 kg, non si sposta da 3,20 euro/kg. Valore stabile anche per il vitello della coscia da allevamento (fino a 40 giorni) che, dopo gli aumenti dello scorso autunno, si attesta a 700 euro a capo. Le quotazioni suine, invece, sono nuovamente in altalena, con continue oscillazioni che non permettono stabilità al settore. Invariato, infatti, solo il prezzo dei capi da allevamento da 100 kg, fermo a 1,540 euro/kg. Salgono invece i capi da 15 kg, che passano da 3,83 a 4,60 euro/ kg (+ 6%). In ripresa anche i suini da 50 kg che segnano un + 4,9%. In discesa, invece, le quotazioni dei capi da macello: - 5,6% per i suini da 115 kg e - 5,2% per quelli da 156 kg. Alti e bassi anche per le carni bianche. In salita solo i polli che passano da 1,06 euro/kg, prezzo registrato a gennaio, a 1,10 (+ 3,37%). Male i conigli da macello che perdono oltre 9 punti percentuali (da 2,01 a 1,82 euro/kg) registrando, così, un prezzo di molto inferiore a quello del gennaio 2011. Perdita consistente anche per le galline, che passano da 2,10 a 1,85 euro/kg (- 11,9%). Stabile l’agnello da latte a 3,20 euro/kg. Meglio il comparto dei cereali dove si registrano segnali positivi dopo un inverno contraddistinto dal segno meno. Il frumento nazionale guadagna l’8,6% e arriva a 227 euro a tonnellata. Stabile il fieno maggengo (140 euro/t), mentre orzo nazionale e granoturco nazionale toccano, rispettivamente, + 6,4% e + 6,8%.

Sorridono i cereali In altalena i suini giù le carni bianche inizio anno all’insegna dell’incertezza solo le quotazioni dei bovini restano stabili ma su valori non ancora remunerativi L ’ a nn a t a d i c a rni e c e r e a l i

Andamento delle quotazioni a gennaio e febbraio 2012 Gen. 2012

Fonte: Camera di commercio di Cuneo (Ufficio prezzi)

Feb. 2012

SUINI Da allevamento

Euro/kg

Kg 15

3,830

4,060

Kg 50

1,830

1,920

Kg 100

1,540

1,540

Da macello

Euro/kg

Kg 115

1,330

1,255

Kg 156

1,430

1,355

BOVINI Da macello

Euro/kg

Vitello della coscia

5,61

5,61

Vitellone della coscia (da 500 a 600 kg)

3,20

3,20

Da allevamento Vitello della coscia (fino a 40 gg)

Euro/capo 700

700 Euro/kg

Agnello da latte

3,20

3,20

-

-

Galline

2,10

1,85

Polli

1,06

1,10

Conigli da macello

2,01

1,82

Capretto

CEREALI

Euro/t

Frumento naz. (p.sp 73/75)

209

227

Orzo naz. (p. sp. 61/64)

219

223

Granoturco naz.

190

203

Fieno maggengo

140

140

Fagiolo Cuneo Billò

430

-

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Confagricoltura news

venerdì 16 marzo La confagricoltura organizza “Manovra Monti: fisco, lavoro e previdenza“

Convegno a alla 31 Fiera di Savigliano

Roberto Caponi (foto sopra) e Nicola Caputo (foto sotto)

C

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onfagricoltura Cuneo sarà protagonista di un importante appuntamento all’interno della Fiera della Meccanizzazione Agricola di Savigliano. Venerdì 16 marzo, alle 15 alla Crusà Neira di piazza Misericordia, ci sarà il convengo “Manovra Monti: fisco, lavoro e previdenza”. L’incontro, organizzato da Confagricoltura Cuneo, si aprirà con i saluti di Roberto Arione e Roberto Abellonio, rispettivamente presidente e direttore di Confagricoltura Cuneo, ed avrà come relatori Nicola Caputo, direttore servizio tributario-fiscale di Confagricoltura nazionale e Roberto Caponi, direttore servizio sindacale di Confagricoltura nazionale. Il convegno rappresenta

un’importante occasione per capire in che modo i provvedimenti del governo andranno ad incidere sull’attività degli imprenditori agricoli della Granda. Verrà fatto il punto sulle principali novità fiscali e previdenziali, grazie alla partecipazione dei massimi esperti dell’associazione. In particolare sono invitati all’evento i sindaci della provincia di Cuneo e tutti coloro che, in enti o istituzioni, si occupano delle tematiche oggetto del convegno.

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Incontro a Verzuolo con 40 frutticoltori i segreti di una buona concimazione

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ltre 40 frutticoltori del Saluzzese mercoledì 15 febbraio hanno partecipato alla serata di approfondimento sull’utilizzo dei concimi in frutteto, organizzata a Falicetto di Verzuolo da Confagricoltura Cuneo col supporto della Scam, azienda emiliana specializzata nella produzione di fertilizzanti organo-minerali. Sono intervenuti: il direttore provinciale dell’organizzazione agricola, Roberto Abellonio, i tecnici del settore frutticolo e i rappresentanti dell’azienda. È toccato al direttore Abellonio aprire l’incontro facendo una panoramica generale sulle ultime evoluzioni fiscali che, con l’introduzione dell’Imu su

L’Anga a Verona

U

na delegazione dell’Anga di Cuneo guidata dal presidente Andrea Ingaramo è stata alla Fieragricola di Verona dove il gruppo giovani nazionale di Confagricoltura ha organizzato, insieme a Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo-Alimentare, un ciclo di seminari sul futuro dei giovani imprenditori agricoli italiani. In Italia il ricambio generazionale in agricoltura è ancora lento, a differenza di quanto accade in Francia e Germania, in cui i giovani si insediano con maggiore facilità alla guida delle aziende. I dati dell’ultimo censimento nazionale dimostrano che gli imprenditori agricoli under 35 italiani sono poco più del 3% (la media europea è del 6%), mentre una recente relazione del Parlamento Europeo evidenzia che nei prossimi dieci anni andranno in pensione 4,5 milioni di agricoltori. Uno degli obiettivi della prossima PAC è proprio favorire il ricambio generazionale in agricoltura. L’Italia in questo campo è il fanalino di coda europeo. “La difficoltà di accesso al credito rimane uno degli ostacoli principali per i giovani italiani che vogliono mettersi alla guida di un’azienda agricola - afferma Andrea Ingaramo, presidente dell’Anga di Cuneo -. La redditività delle imprese, poi, non è al momento sufficientemente elevata per far

Parte dei numerosi intervenuti alla serata sulla concimazione

terreni e fabbricati rurali, vanno a penalizzare fortemente il settore. In seguito si è entrati nel vivo della tematica della serata: “C’è stata una risposta importante da parte degli imprenditori agricoli della zona a significare un costante interesse sull’argomento trattato - hanno commentato i tecnici intervenuti -; la concimazione organo minerale è fondamentale per le piante, ma va effettuata in modo razionale per ottenere prodotti sicuri e di qualità”. La serata si è conclusa con la presentazione degli ultimi sviluppi in materia di concimazione attraverso l’illustrazione di una vasta gamma di prodotti per la nutrizione e la difesa delle colture.

p e ri t i a g r a ri e l a u r e a t i

Rinnovato il Consiglio fino al 2015 Lo scorso mese di gennaio si sono tenute, presso la sede di Savigliano, le votazioni per il rinnovo del Consiglio e dei Revisori dei Conti del collegio provinciale dei periti agrari e laureati per il quadriennio 2012 - 2015. Il nuovo consiglio è composto dai periti agrari Enrico Sandra in qualità di presidente, Giuseppe Serra vice presidente, Luca Ferrero segretario, Flavio Saglietti tesoriere, Giuseppe Benotto, Elio

Il nuovo presidente Enrico Sandra

fronte ad investimenti onerosi, così i giovani vengono scoraggiati dai costi e dalla mancanza di strumenti di affiancamento per l’avvio e la tenuta dell’impresa”. Ismea, a tal proposito, ha studiato percorsi di sostegno per gli imprenditori agricoli under 40. Sempre a febbraio l’Anga di Cuneo è stata poi protagonista ad un incontro di formazione per giovani agricoltori con la partecipazione del vice presidente del gruppo provinciale, Davide Cravero, ad un seminario avvenuto a Milano Marittima. I temi della due giorni di lavoro sono stati “La riforma della PAC: aggiornamenti e sta-

Ressia e Luigi Rigoni in qualità di consiglieri. Il neo presidente Enrico Sandra, ha già chiari in mentre quelli che saranno i traguardi della sua presidenza: “Il primo obiettivo sarà quello di promuovere molto di più la figura dei periti agrari e laureati a livello di libera professione. Penso che la nostra sia una figura importante per la professione in un momento in cui nell’agricoltura stanno cambiando molte cose, per esempio a livello di sicurezza e di benessere animale. Al fianco di Sandra ci sarà Giuseppe Serra, vice presidente: “Considerando che a livello regionale siamo 1200 tra periti agrari e laureati, lavoreremo per promuovere un unico collegio a livello regionale. Solo così avremmo più disponibilità finanziaria per organizzare al meglio la nostra attività”. La sede del Collegio Periti agrari e Laureati della provincia di Cuneo è in via Alfieri 10 a Savigliano. Per informazioni: 0172/713087.

to dell’arte”. Si è fatto il punto sulle nuove linee guida della Politica Agricola Comune. “Tra le novità della riforma vi è il ‘greening’, argomento che ha lasciato alcune perplessità tra i partecipanti” ha dichiarato Davide Cravero. Il regolamento della Commissione prevede per ora che il 30% dei sostegni agli agricoltori sarà condizionato dall’adozione di misure precise che garantiscano la sostenibilità ecologica della produzione agricola come: diversificare le coltivazioni (un minimo di 3 colture); prevedere pascoli permanenti; dedicare il 7% del terreno a fini ecologici.

L’Agricoltore cuneese N. 02 • marzo 2012

23


Le nostre aziende

Francesco Villosio ha lasciato il posto da operaio per dedicarsi all’azienda di famiglia a scarnafigi: “qui posso realizzare qualcosa di mio“

Dall’officina alla stalla senza rimpianti di Paolo Ragazzo

L

asciare il posto fisso in azienda per dedicarsi all’attività di famiglia. Mettere da parte turni ed orari precisi per tuffarsi anima e corpo in un’avventura imprenditoriale che alterna sacrifici a soddisfazioni enormi. Il tutto per una passione che scorre nel sangue fin da bambino: l’amore per la terra e l’agricoltura. È ciò che ha fatto Francesco Villosio, 41 anni di Scarnafigi, nel 2001,

quando dopo 16 anni di lavoro in una ditta della zona, ha deciso di smettere i panni dell’operaio per rilevare l’azienda agricola del papà Pierino e farne la sua “Cascina Monache”. Questo nome non è casuale, ma è legato al luogo in cui ha sede l’azienda; fino al 1820, infatti, qui sorgeva un convento con vista sul Monviso che ospitava una quarantina di suore di clausura. Da tempo ormai que-

Da sinistra: Barbara e Francesco Villosio e Marco Bruna (Direttore Confagricoltura zona di Saluzzo)

24 L’Agricoltore cuneese N. 02 • marzo 2012

sto fazzoletto di terra qualche chilometro fuori da Scarnafigi ha cambiato destinazione, fino a diventare oggi un moderno allevamento di frisone da latte. “Mio papà ha iniziato ad allevare i primi capi di ‘olandesi’ nel 1973, per passare negli anni ’90 alle frisone - spiega Francesco Villosio -; nel 2001, poi, ho deciso di prendere le redini dell’azienda, utilizzando il Tfr del mio lavoro da metalmeccanico per acquistare le quote latte e da quel momento è stato un crescendo di investimenti per migliorare la struttura esistente”. Nel 2003 il nuovo sito di stoccaggio dei cereali, nel 2009 una nuova parte di stalla e un numero di capi che è andato via via aumentando fino a raggiungere quota 100. Progressivamente anche i quintali di latte prodotti in un anno sono passati da 3200 a 5600, grazie a un’alimentazione sana fatta perlopiù di mais e fieno autoprodotti dall’azienda. “Dopo il parto i vitelli vengono trasferiti in un’area riservata per circa una settimana e, raggiunti i 50 giorni di vita, vengono svezzati”, continua Francesco. Il titolare riconosce i buoni risultati ottenuti grazie al rispetto del “benessere animale”, che vuol dire soprattutto miglioramento delle stalle per riservare alle vacche uno spazio maggiore, oltre ad una buona illuminazione e un ricircolo dell’aria continuo. “Tutto questo ha comportato investimenti importanti, ma mi ha permesso di realizzare qualcosa di mio - riprende Francesco -; i giovani devono essere orgogliosi di imparare un mestiere affascinante come l’allevatore, anche perché la vita in campagna è


Interno (foto a sinistra) ed esterno (foto sopra) dell’allevamento di Francesco Villosio

dità, ma ci sono tanti altri lati positivi, non ultimo che dedicandomi anch’io all’azienda riesco a trovare il tempo per seguire da vicino i miei tre figli”. E proprio alle generazioni future si affida Francesco per completare il suo sogno: “Mio figlio più grande frequenta l’istituto Agrario di Cuneo e nella sua mente c’è l’idea di fermarsi in azienda; certo è prematuro come pensiero, ma mi piacerebbe

poter lasciare ai miei figli un’azienda con una buona reddititvità, che consenta loro di vivere dignitosamente senza trascurare tanti altri aspetti importanti, come avere una famiglia e una vita anche fuori dalla cascina”. In questa mission Francesco è aiutato da nonno Pierino che quando ha un attimo libero porta i nipoti in stalla, perché un buon allevatore va formato fin da piccolo.

ESSEDI

comunque cambiata molto negli anni e con un po’ di organizzazione si riesce benissimo a coniugare il lavoro con la vita familiare e di comunità”. Francesco è stato sempre sostenuto nelle decisioni importanti dalla moglie Barbara. “Io prima abitavo con la mia famiglia in un condominio al centro di Saluzzo - dice lei -, ma ora non tornerei indietro; forse qui manca qualche como-

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•peeling superficiali, medi • rivitalizzazione viso-dermafiller e medio-profondi • TRATTAMENTIviso-dermafiller PEFS •rivitalizzazione • biointradermo •TRATTAMENTI PEFS • elettrolipolisi •biointradermo • idrolipoctasia ultrasonica •elettrolipolisi • hydrofor-pressoterapia •idrolipoctasia ultrasonica • LPG endermologie •hydrofor-pressoterapia • MICROLIPOCAVITAZIONE •LPG endermologie MULTIFREQUENZA: •MICROLIPOCAVITAZIONE per la rimozione di pannicoli MULTIFREQUENZA: localizzati una sola seduta peradiposi la rimozione diinpannicoli • TECNICA PRGF-GEL PIASTRINICO: adiposi localizzati in una sola seduta •TECNICA PRGF-GEL PIASTRINICO: per il ringiovanimento del viso e perrigenerazione il ringiovanimento delindicato viso e dei tessuti, rigenerazione dei tessuti, indicato nelle smagliature e cicatrici nelle smagliature e cicatrici DERMOGRAFISMO ESTETICO

LASER E MEDICINA ESTETICA LASER MEDICINA ESTETICA • macchiesenili senili •macchie • epilazionedefinitiva definitiva •epilazione • angiomi •angiomi •couperose • couperose •rimozione • rimozionetatuaggi tatuaggi multicolore multicolore •asportazione • asportazioneneo-formazioni neo-formazioni cutanee cutanee •carbossiterapia • carbossiterapia TRATTAMENTO DELLA CALVIZIE: TRATTAMENTO DELLA CALVIZIE: •tecnica dell’auto-trapianto monobulbare • tecnica dell’auto-trapianto monobulbare

POLO POLO OCULISTICO OCULISTICO

•difetti refrattivi • difetti refrattivi •cataratta • cataratta •glaucoma • glaucoma •degenerazione maculare • degenerazione maculare •consulenza retina medica e • consulenza retina medica e chirurgica chirurgica ipertono oculare •trattamento • trattamento ipertono oculare •topografia oculare

POLOORTOPEDICO ORTOPEDICO POLO • ortopedia generale

•ortopedia generale • patologia della spalla, ginocchio e •patologia della spalla, ginocchio e piede piede • ortopedia infantile •ortopedia infantile • patologia della mano •patologia della mano • reumatologia •reumatologia • podologia •podologia • fisioterapia •fisioterapia • massofisioterapia •massofisioterapia • osteopatia e linfodrenaggio •osteopatia manuale e linfodrenaggio manuale • tecnico ortopedico •tecnico ortopedico • terapia ad onde d’urto •terapia adDIonde d’urto SERVIZIO AURICOLOTERAPIANEUROAGOPUNTURA

SERVIZIO DI AURICOLOTERAPIA • trattamento del dolore NEUROAGOPUNTURA • alterazioni posturali

CHIRURGIA DERMATOLOGICA ChIRURGIA DERMATOLOGICA

• asportazione nevi, cisti, piccoli tumori •asportazione nevi cutanei •lipomi • lipomi •cisti • biopsia per piccoli esami istologici

ChIRURGIA OCULISTICA CHIRURGIA OCULISTICA

• calazio •calazio • nevi intravitreale •iniezione •inestetismi delleinestetismi palpebredelle e palpe• eliminazione congiuntiva bre e della congiuntiva •tossina botulinica • entropion, ectropion • iniezione intravitreale CHIRURGIA DELLA MANO

ChIRURGIA DELLA MANO •tunnel carpale • tunnel carpale •dito a scatto • dito a scatto •malattia di Dupuytren • malattia di Dupuytren •neoformazioni • neoformazioni •lesioni tendinee e legamentose • lesioni tendinee e legamentose •trattamento della mano reumatica

• stati di ansia e insonnia, •trattamento del dolore etc. • trattamento della mano reumatica SETTORI SPECIALISTICI •alterazioni posturali PEDIATRICI ChIRURGIA PLASTICA CHIRURGIA PLASTICA • visite specialistiche • topografia oculare •stati di ansia e insonnia, etc. • visite specialistiche •visite specialistiche DIAGNOSTICA IMMAGINI • chirurgia e urologia pediatrica • blefaroplastica DIAGNOSTICA PERPER IMMAGINI •blefaroplastica E STRUMENTALE SETTORI SPECIALISTICI • ortopedia infantile PEDIATRICI •otoplastica • otoplastica E STRUMENTALE • ecografia dell’anca •ecocardio, sforzo • ecocardio,Ecg, Ecg,test test da sforzo CHIRURGIA UROLOGICA •visite specialistiche ChIRURGIA UROLOGICA • oculistica infantile •dermatoscopia in epiluminescenza Holter Ecg • frenuloplastica •chirurgia e urologia pediatrica • Trucco semipermanente •ecografia-ecocolordoppler •frenuloplastica • dermatoscopia in epiluminescenza • circoncisione DERMOGRAFISMO ESTETICO •ortopedia infantile • Extension ciglia •ecocolordoppler andrologico •circoncisione • ecografia-ecocolordoppler • biopsia prostatica transrettale •ecografia dell’anca •biopsia prostatica transrettale •Trucco semipermanente dinamico • ecocolordoppler andrologico ecoguidata ecoguidata •spirometria •Extension ciglia •oculistica infantile dinamico abbandonare l’abitudine al fumo • spirometria VISITE SPECIALISTIChE: ALLERGOLOGIA ED IMMUNOLOGIA CLINICA - ANDROLOGIA - AURICOLOTERAPIA PER LA TERAPIA DEL DOLORE - CARDIOLOGIA - CARDIOCHIRURGIA - CHIRURGIA DELLA MANO - CHIRURGIA GENERALE - CHIRURGIA PLASTICA - CHIRURGIA E UROLOGIA PEDIATRICA - CHIRURGIA VASCOLARE - COLONPROCTOLOGIA - DERMATOLOGIA - ENDOCRINOLOGIA VISITE SPECIALISTICHE: ALLERGOLOGIA ED IMMUNOLOGIA ANDROLOGIAARTERIOSA - AURICOLOTERAPIA PER LA TERAPIA DEL DOLORE - CARDIOLOGIA - CARDIOCHIRURGIA - CHIRURGIA DELLA E DIABETOLOGIA - GASTROENTEROLOGIA - NEFROLOGIA ECLINICA STUDIO -IPERTENSIONE - NEUROCHIRURGIA - NEUROLOGIA - NEUROPSICHIATRIA INFANTILE - OCULISTICA - ORTOPEDIA OSTETRICIA E GINECOLOGIA - CONSULENZE DI PLASTICA PROCREAZIONE ASSISTITA PER COPPIE PEDIATRICA CON PROBLEMI DI INFERTILITà - ODONTOIATRIA - OTORINOLARINGOIATRIA - PEDIATRIA --PNEUMOLOGIA E MEDICINA MANO - CHIRURGIA GENERALE - CHIRURGIA - CHIRURGIA E UROLOGIA - CHIRURGIA VASCOLARE - COLONPROCTOLOGIA - DERMATOLOGIA ENDOCRINOLOGIA E DIABEINTERNA -- GASTROENTEROLOGIA PSICHIATRIA - PSICOLOGIA - REUMATOLOGIA - RIEDUCAZIONE PERINEALE - TISIOLOGIA MALATTIE APPARATO RESPIRATORIO--NEUROPSICHIATRIA CONSEGUIMENTO EINFANTILE RINNOVO- PATENTE GUIDA, NAUTICA TOLOGIA - GERIATRIA - NEFROLOGIA E STUDIO IPERTENSIONE ARTERIOSA E- NEUROCHIRURGIA - NEUROLOGIA OCULISTICA - ORTOPEDIA

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L’Agricoltore cuneese N. 02 • marzo 2012

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Il tecnico in frutteto

Come potare il nocciolo alcuni consigli utili per mantenere l’equilibrio tra produzione e sviluppo vegetativo 1

Eliminare le branche e pertiche attaccate da funghi (citospora) o insetti (agrilo), tarli vari

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P

roseguono gli approfondimenti de “L’Agricoltore cuneese” sulla potatura. Dopo pesco e melo, ora è la volta del nocciolo. Malgrado buona parte dei corileti sparsi per la nostra provincia siano di giovane età, poiché impiantati negli ultimi 15 anni, e godano di ottima salute, ci troviamo anche in situazioni di noccioleti molto vecchi che necessitano di qualche operazione di restyling, anche se ad oggi la tecnica di potatura nel nocciolo viene ancora vissuta con un certo distacco e perplessità da buona parte degli agricoltori. Al contrario le risposte delle piante potate sono puntuali e precise sul fronte produttivo. La potatura di produzione ha lo scopo fondamentale di mantenere l’equilibrio tra la produzione e lo sviluppo vegetativo delle piante, quindi il campanello d’allarme è d’obbligo quando la produzione comincia progressivamente a diminuire, la qualità dei frutti peggiora, le rese alla sgusciatura calano e lo sviluppo dei rami di un anno scende sotto i 15 cm. Il nocciolo è una pianta che produce principalmente sui rami di due anni, in pratica su quelli che si sono formati l’anno precedente e quindi bisogna in qualche maniera spingere la pianta a formare rami fertili, idonei alla produzione. Per ottenere i migliori risultati e ottimizzare gli interventi è d’obbligo seguire alcune regole fondamentali che vanno praticate con dovizia. 5

Eliminare o effettuare tagli di ritorno nel caso le branche o le pertiche siano state rotte dall’eccessivo peso della neve, avendo cura di eseguire i tagli netti e con organi di taglio ben affilati.

3 3) Eliminare le pertiche o branche in eccesso (sfoltire). 4) Effettuare tagli di ritorno accorciando le branche su rami secondari robusti e ben orientati nello spazio, in maniera da dare forza e sviluppo alla pianta nei “punti vuoti”

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Allontanare dal noccioleto il legno di potatura infetto da funghi e insetti per evitare inutili e spiacevoli propagazioni dei patogeni sulle piante sane. Non accatastare il legno di potatura nei pressi dei corileti.


6

8

Migliorare la penetrazione della luce all’interno del noccioleto. Nei noccioleti troppo fitti la luce interessa solo la parte alta delle chiome e le piante fruttificano solo nella parte alta, mentre nella parte in ombra ci si trova nella situazione di avere rametti molto esili e deboli (sterili) che non riescono a produrre e quando lo fanno il più delle volte i frutti sono destinati alla cascola naturale.

Effettuare i grossi tagli di ritorno con leggera inclinazione (becco di clarino) per favorire lo sgrondo delle acque meteoriche , contrastando l’insediamento dei patogeni di origine fungina.

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Avere cura di disinfettare bene i tagli di potatura (possibilmente oltre i 3 cm di diametro del tronco o branche) con prodotti rameici e coprire con mastici cicatrizzanti medicati, in maniera da creare una barriera tra l’esterno e l’interno della pianta. I tagli sono sempre le vie d’accesso per tutti i patogeni di origine fungina.

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9) Migliorando la penetrazione della luce ed equilibrando opportunamente le piante si riducono notevolmente le alternanze di produzione. 10) La potatura può essere effettuata manualmente o meccanicamente a seconda delle condizioni di pendenza e di meccanizzazione del noccioleto. 11) Nel caso del cespuglio cercare di svuotare l’interno della pianta eliminando le pertiche in eccesso e troppo ravvicinate, poiché la sovrapposizione annulla completamente lo sviluppo vegetativo delle stesse. Per ulteriori informazioni contattare il tecnico di Confagricoltura, Antonio Marino (Tel. 345/2296270 frutticolo@ confagricolturacuneo.it).

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Il mercatino dell’agricoltore

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Tagliando da ritagliare e inviare via fax allo 0171/436301, spedire in busta chiusa a: Autorivari, c.so IV Novembre, 8 - 12100 - CN o inviare una e-mail a: upa@autorivari.com Il sottoscritto ....................................................................................... residente a ................................................................................................................................. in via ............................................................................ Tel. / Cell. ................................................. Tessera Confagricoltura Cuneo n° ................................................. Chiede che venga pubblicata gratuitamente la seguente inserzione: ...................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................ ................................................. Il sottoscritto si impegna altresì ad informare la redazione del giornale qualora l’inserzione sia stata soddisfatta. Il sottoscritto autorizza infine il trattamento dei propri dati personali secondo quanto disposto dalla legge 196/2003.

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Fiera della meccanizzazione

Dal 16 al 18 marzo torna l’evento che da più di 30 anni si svolge nel cuore della granda, eccellenza produttiva italiana

In mostra a Savigliano i migliori macchinari utilizzati in agricoltura

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orna a Savigliano, dal 16 al 18 marzo, la Fiera della Meccanizzazione Agricola. L’appuntamento saviglianese, alla sua trentunesima edizione, è un’importante vetrina nazionale per capire le dinamiche che caratterizzano il delicato momento che sta attraversando il comparto agroalimentare. Non a caso, da più di 30 anni, la Fiera si svolge nel cuore di una provincia, quella di Cuneo, che rappresenta un’eccellenza produttiva nel panorama italiano. L’agricoltura rimane uno dei settori portanti dell’economia italiana, con un valore di esportazioni pari a 28 miliardi di euro, capace di impiegare il 5% della unità di lavoro nazionali e contribuisce, con l’intero sistema agroalimentare, a produrre un valore di 248 miliardi di euro, pari al 15% del prodotto interno lordo italiano. La manifestazione saviglianese acquisisce, in questo contesto, ancora maggiore importanza e vuole rappresentare un importante punto di incontro tra l’industria che produce strumenti di lavoro e il singolo operatore che li utilizza con la consapevolezza di dover affrontare le sfide del mercato e l’evoluzione delle tecniche agricole. Un tema, quest’ultimo, a cui la Fiera di Savigliano dedica ampio spazio, riconoscendo che il progresso non passa solo dallo strumento ma anche dalle modalità con cui viene messo in ope-

ra e come interagisce con la terra. Ed è cosi che il capitolo della sostenibilità diventa parte integrante delle tecniche di lavoro degli operatori che hanno la possibilità, attraverso la Fiera di Savigliano, di tenersi aggiornati sulle modalità per un approccio produttivo che sappia difendere il suolo e conservarlo con tutte le sue risorse, mantenendo un ecosistema sano. La Fiera si svolgerà, come da tradizione, nell’area fieristica di Borgo Marene, in uno spazio espositivo di 46 mila mq che accoglie 350 espositori di attrezzature e macchinari agricoli nuovi e usati, per la pianura, la collina, la montagna ed il giardinaggio, oltre ad alcune concessionarie di autovetture. L’edizione del 2012 sarà incentrata sulla sostenibilità, tema a cui la Fiera dedica ampio spazio, riconoscendo che il progresso non passa solo dallo strumento e dalle tecniche innovative ma anche dalle modalità con cui interagisce con la terra. Tutto ruoterà intorno ai concetti di innovazione eco-compatibile, attraverso un’analisi attenta di strategie, sia quelle proprie “italiane”, sia quelle estere in una globalizzazione rispettosa delle singole realtà. Inoltre, alla sua quarta edizione, l’area “EcoTech” accoglierà aziende operanti nel settore delle energie alternative, rinnovabili, biogas e soluzioni ecologiche,

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sempre più in linea con il settore agricolo. Approfondimenti speciali saranno dedicati alle colture idroponiche: in area “EcoTech”, infatti, verrà allestita una serra con all’interno una riproduzione del metodo di coltivazione idroponica (coltivazione fuori suolo). Il tutto realizzato con la collaborazione della Società Ortogranda Soc. Coop. di Bra, la Richel Group (Francia) per la fornitura della serra e la P.Tre di Lecco per gli allestimenti interni. Altro interessante progetto, che viene proposto per la seconda volta, è quello del “Business to Business”, in collaborazione con la Camera di Commercio di Cuneo ed il Centro Estero Alpi del Mare (azienda speciale della Camera di Commercio di Cuneo): operatori esteri di Polonia e Ungheria incontreranno alcuni costruttori del Piemonte, in particolare della Provincia di Cuneo. Come sempre una grande attenzione ai temi di maggiore rilievo per il settore, sviluppati attraverso incontri e dibattiti. Tra questi il primo appuntamento sarà il convegno organizzato da Confagricoltura Cuneo, in programma venerdì 16 marzo alle 15 alla Crusà Neira, dal titolo “Manovra Monti: fisco, lavoro e previdenza”. Non solo, verranno fatti approfondimenti sul biogas grazie ad un incontro organizzato da Fedagri Confcooperative Piemonte che da anni promuove e supporta la nascita di impianti alimentari da biomasse agricole. La ditta Rota Guido presenterà, come nella passata edizione, le visite gratuite ad un nuovo impianto di Biogas dell’azienda Menè di Cavallermaggiore. Sostengono la manifestazione Banca Crs, New Holland, Merlo,Confartigianato, Arproma, Confindustria Cuneo, Crosetto, Moka Caffè, Cantine Terre del Barolo, Pier H2o, Tec, Data Meteo e Trs. Il programma completo è disponibile sul sito www.fieradellameccanizzazioneagricola.it


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