POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 2, DCB/CN - ANNO XIII - N. 02•2015 - MARZO 2015 - CONTIENE I.P.
N. 02 • 2015 U N I O N E
P R O V I N C I A L E
Pascolo di terzi in alpeggio, è caos
A G R I C O L T O R I
Confagricoltura Cuneo a Bruxelles
Latte: il piano del Governo non è incisivo
Dove c’è agricoltura... Dove c’è agricoltura... Dove Dove c’è c’è agricoltura... agricoltura... Crosetto c’è. Crosetto c’è. Crosetto Crosetto c’è. c’è. ... liente Crosetto c tu e h c n a ta n Dive elity Card! id F la i d ie h c ri ... . os..e. tto... ro ttsoeC..ttro C ete s te n ro e C li c te n n tu e e e li li h c c c n nivcaehnetatuanche tuCa! rd! enD ata DivDenivta ty ard eliFC ty lii la elity Card! id ie ieFdeid ridciFhlaid ... ri..c. hriiecdh..i. la
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LA SCELTA VINCENTE, DAL 1936 LA SCELTA VINCENTE, 1936 LA SCELTA LAVINCENTE, SCELTA VINCENTE, DALDAL 1936 DAL 1936
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Sommario
Senza agricoltori non esiste 'anno del suolo' Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo
L’Agricoltore cuneese Testata mensile dell’Unione Provinciale Agricoltori di Cuneo Rivista fondata nel 1946 Direttore responsabile: Paolo Ragazzo Redazione e realizzazione grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171/601962 Fax 0171/436301 E-mail: upa@autorivari.com Direzione e amministrazione: Unione Provinciale Agricoltori Via Bruno Caccia, 4 12100 - Cuneo Tel. 0171/692143 Fax 0171/698629 cuneo@confagricoltura.it Pubblicità: Tec Pubblicità e Grafica Via dei Fontanili, 1 - Fossano Tel. 0172/695897 Fax 0172/695898 adv@tec-artigrafiche.it Stampa: Tipolitografia Subalpina C.so Gramsci, 18/c - Cuneo Tel. e Fax 0171/692077 Info@tipografiasubalpina.it Chiuso in redazione il 09/03/2015 Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/CN Iscrizione al Tribunale di Cuneo 6/3/1975 al n. 36
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l 2015 è stato dichiarato dalle Nazioni Unite 'anno del suolo'. Come non condividere la scelta di sensibilizzare l'opinione pubblica nei confronti di una risorsa tanto preziosa quanto non rinnovabile. È bene ricordare, tuttavia, che non esiste vera tutela del territorio senza agricoltura, che con le sue attività lo preserva e lo valorizza dal punto di vista economico e paesaggistico. Spiace constatare come questo non sia evidente nella stragrande maggioranza del pensiero comune, che non perde occasione per puntare il dito contro gli agricoltori accusandoli di inquinare e consumare il suo201
VIAGGIO-STUDIO IN EMILIA ROMAGNA PER GLI AGRICOLTORI ADERENTI ALLA MISURA 114 DEL PSR 2007/2013
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lo. Nonostante autorevoli studi scientifici dimostrino il contrario, ad esempio riguardo all'utilizzo di fitofarmaci (scesi del 12,6% in dodici anni), la marea di opinioni opposte all'evidenza crescono. Nel 2014 l'Onu aveva voluto evidenziare proprio il ruolo dell'agricoltura, ora sottolinea l'importanza del suolo, ma c'è bisogno di entrambi per garantire sicurezza alimentare, prevenire il dissesto idrogeologico ed evitare fenomeni di speculazione ambientale.
Giovedì 19 e venerdì 20 marzo la Confagricoltura di Cuneo sarà in Emilia Romagna per un viaggio-studio organizzato nell’ambito della misura 114 (utilizzo dei servizi di consulenza in agricoltura) del Psr 2007/2013 e rivolto, oltre che agli imprenditori aderenti a tale misura, anche a tecnici e addetti ai lavori. Nei due giorni sono previste visite a caseifici, cantine e importanti realtà frutticole della zona. Per informazioni telefonare al numero 0171/692143.
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IN QUESTO NUMERO VITIVINICOLTURA
INSERTO TECNICO
Dal 2016 stop ai diritti di impianto
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LATTE
I dubbi dei Consorzi di Tutela
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Il piano di aiuti non è incisivo
Le regole per i nuovi impianti
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"Grave l'accoppiato solo nei libri genealogici" 15
Autorizzazioni al reimpianto
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ZOOTECNIA
Per chi ha diritti in portafoglio
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Nitrati, aree vulnerabili da definire
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Al Miac di Cuneo torna la Fiera di Quaresima
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Suini, impossibile trovare un accordo
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OLTRE LA CRISI Le istanze di Confagricoltura a Bruxelles
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A TUTTO CAMPO Agriturismi: obiettivo trasparenza
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Parchi, troppi limiti e controlli
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POLITICA AGRICOLA COMUNE
CONFAGRICOLTURA NEWS Partecipati i corsi per trattoristi
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Condoglianze a Massimino
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A Saluzzo trionfa la frutta di Lagnasco
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Confagricoltura si congratula col Gal Mongioie 18
Gli agricoltori non si sentono rispettati
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Alpeggi, è caos sul pascolo di terzi
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I conigli sono di casa a Tarantasca
Assicurazioni, nuova burocrazia in arrivo
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IL TECNICO IN FRUTTETO
EXPO 2015 Moschetti: "L'acqua va tutelata"
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L'INTERVISTA Cirio: "Ttip, difendiamo il made in Italy"
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LE NOSTRE AZIENDE 20
Risonanza magnetica per l'ortofrutta
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Aggiornamenti virus Sharka
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SPECIALE FIERA DELLA MECCANIZZAZIONE 14
IL MERCATINO DELL'AGRICOLTORE
L’Agricoltore cuneese N. 02 • MARZO 2015
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Vitivinicoltura
A GRINZANE IL CONVEGNO DI CONFAGRICOLTURA HA RADUNATO ESPERTI, TRE CONSORZI DI TUTELA E CENTINAIA DI AZIENDE di Paolo Ragazzo
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osa accadrà al patrimonio vitivinicolo cuneese dal 1° gennaio 2016, quando il sistema dei diritti di impianto verrà sostituito dalle “autorizzazioni” per effetto di una normativa europea? La domanda è stata al centro del convegno organizzato dalla Confagricoltura di Cuneo giovedì 5 marzo nella splendida cornice dell'enoteca regionale di Grinzane Cavour, nell’ambito del progetto di informazione per il settore agricolo attivato sulla Mis. 111.1-B del Psr 2007/2013. Presenti non solo i rappresentanti della Confagricoltura provinciale e nazionale, ma anche della Regione Piemonte, dei tre Consorzi di Tutela delle Denominazioni di Langa e Roero e soprattutto centinaia di aziende vitivinicole del territorio.
In prima fila i Consorzi e Mario Viazzi (ultimo a dx), moderatore e principale organizzatore dell'evento
Dal 2016 stop ai diritti di impianto
Oreste MASSIMINO Presidente Confagricoltura Cuneo
Dal 2007 al 2012 alcuni Paesi extra Ue hanno incrementato la propria superficie a vite, mentre in Europa è calata di molto. [Fonte Corriere vinicolo]
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Spagna
dal 1° gennaio 2016
Diritti
Autorizzazioni
Trasferibili
Non trasferibili
Acquistabili
Gratuite
Durata 8 anni
Durata 3 anni
Roberto ABELLONIO
Ad aprire i lavori è stato il presidente dell’associazione agricola Oreste Massimino, che ha motivato l’appuntamento con la volontà di dare delle risposte alle
EVOLUZIONE VIGNETI
fino al 31 dicembre 2015
Direttore provinciale Confagricoltura Cuneo
aziende viticole che tra pochi mesi saranno chiamate a fare i conti con il nuovo sistema di impianto e reimpianto. L’incontro, moderato da Mario Viazzi, è poi entrato nel vivo con l’intervento di Roberto Abellonio, direttore della Confagricoltura di Cuneo che ha ripercorso oltre 40 anni di normative sul diritto di impianto, e ha analizzato l’evolversi delle superfici vitate in Europa, Italia e Piemonte: “L’Italia ha una superficie vitata di 646.487 ettari, il Piemonte invece di 48.100 ettari, quinta regione in Italia – ha detto Abellonio -, ma negli ultimi anni ha visto ridursi le superfici, mentre in altre regioni come il Veneto, patria del Prosecco, si è assistito ad un aumento. In questo contesto, si inserisce la modifica del sistema di estirpi e reimpianti che secondo noi va alleggerito per non incappare nei
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meccanismi eccessivamente burocratici della precedente pianificazione. Intendiamo quindi coinvolgere, sotto la regia della Regione, i viticoltori, i Consorzi di Tutela e tutti gli attori della filiera affinché dal confronto esca una proposta univoca nell’interesse della viticoltura del nostro territorio”. Ad addentarsi invece nei meccanismi di quanto previsto dall’Ue è stata Palma Esposito, responsabile nazionale del settore vitivinicolo di Confagricoltura: “Con l’eliminazione dei diritti di impianto non ci sarà più il libero mercato dove rivolgersi per acquistare diritti, ma si dovrà partecipare ad una gara pubblica – ha precisato -. Le nuove autorizzazioni saranno gratuite, non trasferibili e della durata di tre anni; sparisce la gestione privata della compravendita del diritto. Le autorizzazioni saranno assegnate
Palma ESPOSITO Responsabile nazionale del settore vitivinicolo di Confagricoltura
in numero definito: ogni anno lo Stato membro può rendere disponibili nuove autorizzazioni equivalenti all’1% della superficie vitata (calcolata al 31 luglio dell’anno precedente). In Italia parliamo di circa 6.500 ettari per tutte le regioni italiane. Principio basilare dunque è che l’impianto o il reimpianto di una superficie vitata è consentito solo dietro concessione di una autorizzazione e con determinate regole”. A seguire ha preso la parola Thierry Coste, presidente del gruppo vino di Copa Cogeca, che ha portato l’esperienza della vicina Francia e ha sottolineato come serva un
Thierry COSTE Presidente del gruppo vino di Copa Cogeca
lavoro di squadra tra Italia, Francia, Spagna e Germania per migliorare il sistema normativo pensato dall’Ue: "Il nuovo sistema è il frutto di una battaglia molto che è stata vinta, ma ora bisogna continuare a lavorare uniti. Ampio merito va a Confagricoltura che sta lottando in sede europea con determinazione per la semplificazione del sistema. Dobbiamo avere due priorità: primo, i viticoltori devono riuscire a impiantare e reimpiantare; secondo, bisogna specificare
I DUBBI DEI CONSORZI DI TUTELA
Pietro RATTI Presidente del Consorzio Tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani
Francesco MONCHIERO
Giorgio BOSTICCO
Presidente del Consorzio Tutela del Roero
Direttore del Consorzio Tutela dell’Asti
"C'è bisogno "Aumenta la "Il Moscato ha di crescere" complessità" viti vecchie" "La nostra è una situazione di crescita, abbiamo bisogno di ettari con alcune denominazioni che scendono come il Dolcetto d’Alba, ma altre che chiedono spazio (Langhe Nebbiolo più del 15% annuo). Abbiamo quindi qualche dubbio: l’1% è modulabile? Come facciamo a non perdere i diritti? Il nostro Consorzio ha inserito già nel 2011 un sistema di bando, ora potrebbe essercene uno a livello nazionale. C’è il rischio di un aumento della burocrazia".
"Il Consorzio del Roero ha un trend di crescita molto forte, stiamo parlando di 200 ettari in 5 anni. Forse, quindi, questo sistema potrebbe bloccarlo e sarebbe un vero peccato. A mio parere servono graduatorie per distribuire il previsto 1% nazionale. Poi parliamo tanto di semplificazione e questo progetto, presentato come molto complesso, va in un'altra direzione. Soprattutto alla luce di un sistema, l’attuale, che sta funzionando bene".
AUTORIZZAZIONI NUOVI IMPIANTI
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Bisogna scegliere il criterio da adottare Ogni anno lo Stato membro può rendere disponibili nuove autorizzazioni equivalenti all’ 1% della superficie vitata. Per ottenere una nuova autorizzazione occorre fare una richiesta e possedere determinati requisiti. Vero punto da sbrogliare, tuttavia, è decidere in base a quale criterio vengono distribuite le nuove autorizzazioni. Due le possibilità: 1) meccanismo pro rata 2) meccanismo secondo graduatoria. Nel primo caso la autorizzazioni sono distribute in maniera proporzionale (un po' a tutti). Nel secondo, invece, si potrebbe scegliere un ordine di priorità sulla base di 10 criteri (ad esempio: produttori che si insediano per la prima volta in qualità di capo azienda “nuovi entranti” nel settore; aree dove i vigneti contribuiscono alla conservazione dell’ambiente; superfici da adibire a nuovi impianti nel quadro di progetti di ricomposizione fondiaria; superfici caratterizzate da specifici vincoli naturali; sostenibilità dei progetti di sviluppo e reimpianto in base ad una valutazione economica; nuovi impianti che contribuiscono all’aumento della competitività dell’azienda e regionale e altri ancora). Si può scegliere anche una via di mezzo tra i due sistemi. Le organizzazioni professionali possono definire una percentuale inferiore a livello nazionale e anche limitazioni regionali per specifiche aree (DOP, IGP o SIG) solo se giustificata per: rischio di offerta eccedentaria con squilibrio di mercato o svalutazione di una particolare DOP o IGP. Sono previste sanzioni amministrative per chi richiede ed ottiene un’autorizzazione all’impianto e non la utilizza. Quando l’autorizzazione assegnata corrisponde a meno del 50% della superficie richiesta nella domanda, il richiedente può rifiutare l’autorizzazione entro un mese dalla data di assegnazione.
"Per l'Asti gli impianti sono bloccati, come i diritti. Oggi non c’è bisogno di aumentare la superficie vitata, ma mentre tutti parlano di decentramento ha senso andare a portare le singole domande a livello centrale quando qui abbiamo competenze? Se un imprenditore deve fare un vigneto chi lo consiglia su quale denominazione orientarsi? Nel caso del Moscato d'Asti Docg abbiamo il 60% dei vitigni con più di 30 anni, ciò blocca la produzione".
LE SCELTE CHE L'ITALIA DEVE ANCORA PRENDERE Il nuovo schema di autorizzazioni all’impianto sarà valido fino al 31 dicembre 2030, con una revisione intermedia. Mentre alcuni Paesi, come la Francia, si sono già mossi, l'Italia deve ancora scegliere come delineare il nuovo sistema a livello nazionale. Le possibilità previste dal nuovo sistema sono spiegate nei box A (autorizzazioni nuovi impianti), B (autorizzazioni al reimpianto) e C (periodo di transizione per diritti in portafoglio). La Confagricoltura con la Regione avvierà presto un ampio confonto con la filiera per arrivare a presentare una proposta univoca.
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SUPERFICI VITATE (HA) ED EVOLUZIONE PER REGIONI
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Superfici vitate al 2012 suddivise per regioni in Italia ed evoluzione (in ettari) in alcune di queste rispetto al 2011. [Fonte Corriere Vinicolo]
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Giorgio FERRERO Assessore all'Agricoltura Regione Piemonte
bene le condizioni del nuovo sistema che durerà per anni. I funzionari dell'Ue hanno volutamente proposto un sistema complesso, ma va gestito al meglio per non tornare alla liberalizzazione degli impianti". È toccato poi a Pietro Ratti, presidente del Consorzio Tutela di Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani, Francesco Monchiero, presidente del Consorzio Tutela del Roero e Giorgio Bosticco, direttore del Consorzio Tutela dell’Asti, manifestare le perplessità dei Consorzi circa le novità previste dalla nuova normativa. In conclusione, l’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, ha detto: “Per noi il vero argomento di discussione è il riconoscimento delle denominazioni, dobbiamo quindi semplificare il più possibile questo percorso ma rendendoci conto che, come per il latte, così anche per il settore vitivinicolo siamo di fronte a cambiamenti profondi”. All'evento, reso possibile grazie al supporto della Banca d'Alba, è intervenuto anche l'europarlamentare Alberto Cirio.
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AUTORIZZAZIONI AL REIMPIANTO
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Pu gli a Ve ne to To sc an a Em Pi em ilia on te Ab ru z Sa zo rd eg Ca na mp an ia La Lo zio mb ar dia
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È possibile solo nella stessa azienda Gli Stati concedono automaticamente un’autorizzazione a coloro che hanno estirpato e presentato specifica richiesta di autorizzazione, ma il reimpianto è consentito solo nella stessa azienda. I richiedenti dovranno specificare l’esatta superficie estirpata nell’azienda e l’area in cui si ripianterà (prevista flessibilità nella localizzazione all’interno della stessa azienda). Gli Stati possono concedere l’autorizzazione in anticipo se il produttore si impegna ad estirpare entro il 4°anno dopo l’impianto. La richiesta potrà essere presentata in qualsiasi momento durante l’annata viticola in cui l’estirpazione ha avuto luogo (31 luglio). Gli SM potranno portare questo termine alla fine della seconda annualità successiva quella in cui ha avuto luogo l’estirpazione (oggi – 31 luglio 2017). Esiste una procedura semplificata se l’area da reimpiantare corrisponde per superficie e posizione all’area estirpata (comunicazione Ex post senza altre procedure).
D I R I T T I I N P O R TA F O G L I O
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Si può richiedere la conversione dei diritti I diritti di impianto vitivinicoli "detenuti dai produttori” e validi fino al 31 dicembre 2015 possono essere convertiti, su richiesta, in autorizzazioni a decorrere dal 1° gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2020, come misura transitoria (art. 68). La richiesta di autorizzazione dovrà specificare esattamente dove il richiedente intende impiantare (prevista flessibilità). Procedura automatica e autorizzazione concessa entro 3 mesi. Le autorizzazioni di questo tipo hanno lo stesso periodo di validità dei diritti di impianto da cui originano. Il DM n.1213 del 19 febbraio 2015 su trasferibilità diritti ha consentito alle Regioni di limitare l’esercizio del diritto di reimpianto “in particolari situazioni locali, ad ambiti territoriali omogenei e limitati al fine di tutelare le viticolture di qualità e salvaguardare gli ambienti orograficamente difficili”. Ora è possibile acquisire i diritti di reimpianto in tutte le Regioni italiane che non avranno più la possibilità di limitarne il trasferimento. L’autorizzazione originata dalla conversione di un diritto ha la stessa validità del diritto che l’ha generata e che quindi può scadere al più tardi fino al 2023.
"Desidero ringraziare tutti i dipendenti e i collaboratori di Confagricoltura Cuneo che si sono adoperati per la buona riuscita dell'evento", ha concluso il direttore provinciale Roberto Abellonio.
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Oltre la crisi
Il momento della consegna del documento da parte del direttore di Confagricoltura Cuneo Abellonio all'europarlamentare Cirio
Le istanze di Confagricoltura arrivano a Bruxelles IL 24 E 25 FEBBRAIO È STATO CONSEGNATO ALL'ONOREVOLE CIRIO UN DOCUMENTO CON ALCUNI SPUNTI SUI PROBLEMI DEL SETTORE. INCONTRATI I FUNZIONARI EUROPEI DELLA COMMISSIONE AGRICOLTURA E CONFAGRICOLTURA
È
stata una due giorni intensa quella vissuta dalla delegazione di Anga e Confagricoltura Cuneo a Bruxelles il 24 e 25 febbraio per conoscere da vicino i lavori del Parlamento europeo. I rappresentanti provinciali dell’associazione hanno potuto assistere a una seduta della Commissione Agricoltura e incontrare presso la sede di Copa Cogeca, organismo che riunisce le organizzazioni agricole e Cooperative dell’Ue: Elvira Grassi, della Direzione Generale Agricoltura della Commissione Europea, Paolo Di Stefano e Luigi Tozzi, funzionari di Confagricoltura in sede comunitaria. Durante la permanenza a Bruxelles sono state consegnate all’europarlamentare Alberto Cirio le istanze degli agricoltori della provincia di Cuneo. “È stata un’esperienza interessante e molto fruttuosa – commenta Alberto
Giordano, presidente dell’Anga di Cuneo -. Abbiamo assistito a una sessione della Commissione agricoltura in cui si è trattato di tanti temi, dalla difesa dei prodotti europei al di fuori dell’Unione agli aiuti diretti alle aziende previsti dal programma 2014-2020, ma è stata soprattutto un’occasione unica per dar voce alle nostre opinioni parlando direttamente con rappresentanti dell’UE. All’onorevole Cirio abbiamo inoltre fatto avere l’elenco delle nostre aziende dell’Anga, condotte da imprenditori under 40, affinché possano essere coinvolte direttamente in iniziative di programmazione futura del comparto”. “Abbiamo altresì messo in luce come in Italia ci si perda sovente dietro eccessivi formalismi e cavilli burocratici che fanno perdere incisività alle azioni e gravano sugli imprenditori – precisa Simone Cerruti, vice presidente dell’Anga
di Cuneo –. È il caso, per esempio, del Pan (Piano d’azione nazionale) sull’uso dei fitofarmaci, che nel nostro Paese è più restrittivo rispetto al resto d’Europa, e dei molti adempimenti legati alla formazione”. “Durante la nostra visita – spiega Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo – abbiamo approfondito il funzionamento della macchina europea in molti dei suoi organismi principali e abbiamo potuto apprezzare una generale disponibilità e apertura da parte dei funzionari europei, che anzi hanno sollecitato un maggior dialogo e confronto diretto. All’onorevole Alberto Cirio, che ringraziamo per la piena disponibilità mostrata insieme al suo staff, abbiamo invece consegnato un documento contenente alcuni spunti riguardanti principalmente il prossimo Piano di Sviluppo Rurale, la burocrazia che grava sul comparto vitivinicolo e il disagio vissuto dal settore zootecnico da latte, alle prese con le incertezze del post quote, e da carne, a seguito della vicenda che interessa il pascolamento da parte di terzi. Nel sottolineare ancora una volta le difficoltà che stanno vivendo alcuni comparti strategici della nostra agricoltura, - conclude il direttore provinciale dell’associazione - abbiamo apprezzato la proposta di risoluzione presentata da Alberto Cirio, che mira a considerare a 360° i rischi per la salute connessi all’abuso di alcool, senza tuttavia demonizzare il consumo di vino”.
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A tutto campo
Agriturismi: obiettivo trasparenza SODDISFAZIONE DA PARTE DI AGRITURIST PER L'APPROVAZIONE DELLA NUOVA LEGGE di Ilaria Blangetti
Valter ROATTINO
NUOVE DISPOSIZIONI
Presidente Agriturist Cuneo
I punti della legge
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oddisfazione da parte di Agriturist, la prima associazione agrituristica in Italia costituita dalla Confagricoltura, per l’approvazione della nuova legge regionale sull’agriturismo. Gli obiettivi sono quelli di semplificare e rendere più trasparente la normativa, favorendo lo sviluppo e il riequilibrio del territorio agricolo, incrementare l’occupazione e valorizzare i prodotti agricoli locali tipici. “Si tratta di una legge importante quanto necessaria che permette di modernizzare un settore che ha visto, negli ultimi anni, un importante incremento di aziende nella nostra provincia, soprattutto nelle zone collinari e montane, nelle quali contiamo quasi 350 realtà agrituristiche - commenta Valter Roattino, presidente Agriturist Cuneo -. Questo numero indica la voglia e la necessità delle nostre aziende di diversificare l’attività agricola. La nuova legge apporta indirizzi e garanzie importanti a un settore significativo della realtà economica dei territori montani, favorendo lo sviluppo agricolo con la nascita di nuove realtà produttive”. “Pensiamo che le nuove regole aiuteranno le aziende a fare sistema e a creare filiera, è infatti importante il fatto che le aziende potranno acquistare almeno l’85% dei prodotti alimentari somministrati ai clienti da aziende del territorio e di questa quota almeno il 25% dovrà essere produzione propria, e il 15% potrà essere acquistato nei circuiti di distribuzione diversi – continua Roattino -. Particolarmente interessante, poi, quanto previsto dalla legge sul nuovo indirizzo dell’ospitalità rurale famigliare, che darà la possibilità agli IAP e suoi famigliari, di cui al decreto legislativo 28.03.2004 n. 99,
Ecco i principali punti della legge. Innanzitutto ribadisce che l'agriturismo é complementare all'attività agricola, e che la ristorazione può essere praticata esclusivamente con prodotti dell'azienda e del territorio (fatti salvi alcuni alimenti come il caffè). La legge prevede infatti che del costo dei cibi e delle bevande servite in ogni agriturismo, almeno il 25% sia coperto dalla produzione propria, e almeno il 60% da prodotti di aziende agricole piemontesi. La legge dispone inoltre che negli agriturismi ci sia la prevalenza dell’attività agricola su quella alberghiera e di ristoro, e fissa i criteri per la sua misurazione. Viene anche istituita la possibilità di esercitare negli agriturismi una forma ridotta di ospitalità, la “Ospitalità rurale familiare”, e di utilizzare spazi per il campeggio. Per l’avvio di un’attività agrituristica è sufficiente la Scia, la Segnalazione certificata di inizio attività
di esercitare l’ospitalità agrituristica nella parte abitativa famigliare somministrando pasti fino ad un massimo di 10 persone al giorno, potendo usufruire per la preparazione dei pasti della cucina dell’abitazione. Questa nuova norma darà alle piccole realtà montane la possibilità di arrotondare l’economia aziendale”. “Le nuove disposizioni rappresentano uno strumento importante per la valorizzazione delle attività agrituristiche - dichiara Gian Paolo Coscia, presidente di Confagricoltura Piemonte – e spronano gli imprenditori a fare sistema. Occorre approfittare di questo rinnovato interesse per mettere in sicurezza il territorio dal dissesto idrogeologico, evitare di sottrarre ancora suolo all’agricoltura produttiva, riqualificare gli spazi già edificati, migliorare i servizi per il turista, a iniziare da quello dei trasporti”.
GLI AGRITURISMI IN PIEMONTE - LA "GRANDA" È LEADER
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Fonte: [Regione Piemonte]
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Parchi: troppi limiti e controlli CONFAGRICOLTURA PIEMONTE COMMENTA IL DISEGNO DI LEGGE REGIONALE SUL RIORDINO DELLE AREE PROTETTE PIEMONTESI di Ilaria Blangetti
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e aree protette piemontesi al centro di un disegno di legge sul loro riordino. Tra i principali punti c’è quello che riguarda gli enti gestori delle strutture che dovrebbero passare da 14 a 9, con una razionalizzazione anche dal punto di vista economico e l’invito ad essere il più possibile autonomi a livello finanziario. Inoltre, nei Cda aumenterebbero da due a quattro i componenti della rappresentanza locale. Un modo per ridurre il controllo della Regione e dare spazio e responsabilità al territorio. Nella provincia Granda, è prevista la nascita del Parco del Monviso e l’accorpamento delle aree del Marguareis e delle Alpi Marittime. A tal proposito Confagricoltura Piemonte ha manifestato apprezzamento per la proposta di accorpamento della gestione di alcune aree naturali protette del Piemonte. “In questo modo – commenta l'organizzazione - si dovrebbero conseguire significativi risparmi sulla spesa regionale, ottenendo altresì una maggiore efficacia ed economicità nell’amministrazione delle stes-
Si prospettano grandi novità per le aree protette
se aree protette”. Confagricoltura Piemonte ha però contestato l’allargamento delle superfici dei parchi, in particolare per quanto riguarda le proposte avanzate in merito al Parco del Po Cuneese, che comprende territori delle province di Cuneo e di Torino. “L’allargamento ipotizzato comporterebbe ulteriori pesanti vincoli gravanti sui territori di interesse agricolo, zootecnico e forestale – ha evidenziato – con l’introduzione di nuovi limiti all’attività agricola, alla pastorizia e all’attività venatoria, penalizzando così il sistema delle imprese agricole che già devono fronteggiare una difficile situazione di crisi economica generale”. Confagricoltura Piemonte ha invece condiviso la proposta di garantire la rappresentanza della componente agricola nei consigli di gestione delle aree protette. “Rileviamo però – ha sottolineato – che andrebbero meglio esplicitate le modalità di designazione della rappresentanza delle associazioni agricole, al fine di garantirne l’effettiva presenza”.
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Politica Agricola Comune
Uno dei passaggi più delicati del Decreto è relativo al pascolo terzi praticato in alpeggio, prassi molto comune sulle montagne cuneesi
Gli agricoltori non si sentono rispettati IL DECRETO APPLICATIVO DELLA NUOVA PAC LASCIA MOLTI DUBBI E NON RISOLVE QUESTIONI FONDAMENTALI di Gilberto Manfrin
“N
onostante alcuni miglioramenti che avevamo indicato, il Dm applicativo della riforma Pac solleva problemi molto gravi. Il testo introduce forti restrizioni a delle decisioni prese lo scorso anno e per giunta è scritto in modo interpretativo, non facilitando il compito ad aziende e tecnici anche in vista della sempre più prossima scadenza di presentazione delle domande, fissata per il 15 maggio". È il parere della Confagricoltura nazionale, sottoscritto anche dai vertici dell'organizzazione provinciale, in merito al decreto ministeriale di applicazione dei pagamenti diretti Pac per il 2015, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. In particolare, sui premi accoppiati per il latte è stato inserito il criterio secondo cui il pagamento accoppiato è destinato solo “ai produttori per i capi appartenenti ad allevamenti iscritti ai libri genealogici o nel Registro anagrafico e sottoposti ai controlli funzionali, che partoriscono nell’anno”. Una restrizione inaccettabile, secondo Confagricoltura, che penalizza, gli allevamenti andando, tra l’altro, contro la logica dei regolamenti europei sui pagamenti accoppiati, che è quella di sostenere settori in difficoltà” (vedi anche servizio a pagina 15). Altra restrizione retroattiva riguarda ‘l’agricoltore in attività’: il DM prevede che
tutte le partite Iva attivate “in campo agricolo” dopo il 1° agosto 2014 devono dimostrare di rispettare le condizioni dell’art.13 del Regolamento Ue 639/2014, cioè che l’attività agricola ‘non sia insignificante’”. “Questa nuova versione modifica in modo significativo - commenta Confagricoltura - i deliberati precedenti e crea pesanti oneri burocratici, perché comporta, per gli agricoltori che ricadono in questa condizione, la verifica dei ricavi agricoli ed extra agricoli. Peraltro, i criteri per definire che l’attività agricola sia ‘insignificante’ non sono del tutto definiti dai regolamenti comunitari e quindi permangono margini di incertezza”. Un passaggio delicato è il paragrafo relativo al ‘pascolo terzi’ (servizio nella pagina a fianco). Il Dm lo norma in modo inequivocabile. Viene confermato che gli animali individuati al pascolo devono essere appartenenti ad un codice di stalla di proprietà, ma un punto lascia aperta la questione, in particolare sulle deroghe possibili demandate a richiesta delle Regioni. In un passaggio il Dm recita che ‘il calcolo delle UBA (unità di bovino adulto) si effettua considerando il numero dei capi individuati al pascolo nell’ambito della BDN, complessivamente detenuti dal richiedente ed appartenenti a codici di allevamento intestati al richiedente’. “Da questa frase si evince che per il 2015 si può fare solo il
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pascolo con animali propri, salvo le deroghe a richiesta Regionale - spiega Gualtiero Dalmasso, responsabile del Caa di Confagricoltura Cuneo -. Sostengo invece che la frase del Decreto richiede che il beneficiario sia proprietario e detentore dell’allevamento, ma non detentore in alpe. Per questo chiederemo alla Regione di far passare, per esempio, il riconoscimento della guardiania come uso e consuetudine locale. In questo modo verrebbe bypassato il problema d’interpretazione, ma si consentirebbe anche di perpetrare un’attività che per molti margari è veramente una consuetudine oltre che un reddito aggiuntivo ed in più si avrebbe un salutare effetto per quelle situazioni Pac 2014, oggi in dubbio di pagamento”. Il decreto 26 febbraio individua anche il carico di bestiame minimo ammesso sui pascoli dando, anche in questo caso, possibilità alle Regioni di derogare: “Non si è ritenuto di richiedere carichi diversi da quelli indicati perché piuttosto favorevoli - conclude Dalmasso -. Il carico minimo corrisponde a 0,2 UBA/HA per un minimo di 60 giorni”. Importante è infine il punto sulle ‘Efa’, ovvero quelle aree con valenza prettamente ambientale. Tra queste, in Italia, rientrano le superfici con colture azotofissatrici. È stato chiarito che in zona vulnerabile da nitrati si possono seminare le azotofissatrici, ma ad alcune condizioni: devono essere ad almeno 10 metri di distanza dai corpi idrici (fiumi, torrenti, canali) individuati dalla Regione ed a 5 metri dagli altri; se seminate in zona vulnerabile è necessario attenersi alla direttiva nitrati e non è possibile concimare oltre quanto stabilito dalla direttiva stessa. Abrogato definitivamente, infine, alla luce della norma sul pascolo terzi, ‘il coefficiente di riduzione dell’80%’ per i pascoli permanenti sopra i 600 metri per l’agricoltore detentore di domanda che non era anche proprietario di animali.
PASCOLO TERZI
NO
Titolare d’azienda beneficiario di domanda compra titoli Pac che vanno abbinati a superfici che in pianura non si trovano. Affitta allora dei pascoli in montagna, ma non ha animali di proprietà. Quindi chiede ad un margaro se può pascolare i terreni con i suoi (del margaro) animali. Questo è pascolo terzi. PRATICA NON AMMESSA
Alpeggi, è caos sul pascolo di terzi CONFAGRICOLTURA CUNEO: "INTERPRETAZIONE ERRATA DA PARTE DI ARPEA: ALCUNI CASI VANNO RIVISTI E TUTELATI"
C
ome noto il Tar del Lazio ha vietato il pascolo di terzi in alpeggio ripristinando l’efficacia della circolare AGEA dell’11 ottobre 2013 che stabiliva, a partire dalla Domanda Unica presentata per la campagna 2014, l’impossibilità del pascolamento ai fini dell’ammissibilità delle superfici dichiarate a pascolo magro.
Confagricoltura Cuneo, nell’apprendere della decisione del Tribunale amministrativo, esprime rammarico nel notare come ancora una volta importanti questioni che riguardano l’agricoltura siano gestite in maniera caotica senza garantire l’adeguata certezza alle aziende e agli operatori del settore.
CASO SOCCIDA
SÌ
Titolare d’azienda beneficiario di domanda Pac affitta dei terreni in montagna e vi invia animali di proprietà. Il suo allevamento è gestito in soccida o altre forme. Il margaro porta in alpe e detiene in alpe gli animali del titolare d’azienda beneficiario di domanda. Questo non dovrebbe essere considerato pascolo terzi. IL CASO DOVREBBE ESSERE AMMESSO. La soccida e in particolare la guardiania sono prassi comuni sugli alpeggi del Cuneese. La Confagricoltura Cuneo sta dialogando nelle sedi preposte per farle riconoscere come usi e consuetudini locali, non speculativi.
PAGAMENTI 2014 SOSPESI Alla luce della sentenza del Tar, Arpea ha quindi comunicato di respingere, per la campagna 2014 e in attesa di direttive, il pagamento nella lista 2014 dei beneficiari che avevano dichiarato nella domanda unica il pascolamento da parte di terzi. La vicenda, iniziata nell’ottobre 2013, aveva destato non poche incertezze nel mondo allevatoriale, visto anche il pronunciamento del Consiglio di Stato che nell’aprile 2014 aveva sospeso la circolare AGEA, ora invece riammessa dal Tar del Lazio. Fino ad oggi il sistema prevedeva quale unico vincolo, che il terreno fosse pascolato da ovini, bovini o altre specie la cui proprietà è indipendente da chi ha richiesto il premio sulla superficie. La sentenza del Tar rischia inoltre di provocare conseguenze del tutto imprevedibili sul regime di pagamenti diretti, con ripercussioni anche sul calcolo dei diritti per il 2015. UN’INTERPRETAZIONE ERRATA Molti agricoltori si vedranno dunque respinta la domanda per gli aiuti 2014. “Pur non approvando il principio della sentenza, possiamo accettarla perché eravamo allertati - commenta Confagricoltura Cuneo -. Tuttavia, la stessa sentenza parla sempre della necessità da parte del beneficiario di domanda di utilizzare i pascoli con animali
SÌ
CASO GUARDIANIA
Margaro titolare d’azienda e beneficiario di domanda Pac possiede 100 ettari di pascolo in montagna. Però ha solo 50 capi e non riesce a coprire tutti i terreni di sua proprietà. Allora prende dei capi ‘in guardia’ grazie alla disponibilità di un’azienda che li invia in montagna (quest’ultima ne ha un vantaggio ottenendo, per esempio, un risparmio sull’acquisto di mangime). I premi Pac, in questo caso, non sono acquisiti dall’azienda che invia i capi in alpe, ma dal margaro, che usa i suoi terreni, pascola con animali di proprietà con l’aggiunta di altri capi presi ‘in guardia’. Questo non dovrebbe essere considerato pascolo terzi. IL CASO DOVREBBE ESSERE AMMESSO.
Allevatore titolare d'azienda
Margaro
Capi di bestiame di proprietà
Pascoli di proprietà o in affitto
Chi ha diritto al premio
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propri, mentre ARPEA ha ricreato l’anomalia bloccante sulle aziende che hanno mandato al pascolo i capi con un codice di stalla in proprietà ma non in detenzione (per es. soccide ed altre casistiche)”. Un atteggiamento che oltre ad essere lesivo nei confronti di un elevato numero di aziende con importi di domanda di tutta rilevanza, sembra non tenere conto di dati oggettivi: “Sulla base della sentenza del Tar - aggiunge la Confagricoltura provinciale - è richiesto che il beneficiario di domanda pascoli con animali propri e non di terzi e che eserciti un’attività agricola. Non è sicuramente in discussione la detenzione o
meno degli animali, che non ha nulla a che vedere con il mantenimento delle superfici. Sono gli animali a pascolare e non il detentore, e questi sono in proprietà, pertanto è soddisfatto il pascolo in proprio anche perché sono gli animali in proprietà a garantire sia le norme sulla condizionalità, che quelle dell’attività agricola. Il beneficiario della domanda, nonché proprietario dei capi alpeggiati, è per forza di cose responsabile finale degli animali sia per quanto riguarda eventuali perdite in alpeggio, che per quanto riguarda il corretto utilizzo delle superfici. Pertanto, anche l’attività agricola richiesta dalla sentenza, è soddisfatta.
Assicurazioni, burocrazia in arrivo AD OGNI AZIENDA SARÀ CHIESTO DI REDIGERE UN PIANO ASSICURATIVO INDIVIDUALE di Enzio Isaia
S
ono giunte le prime anticipazioni in merito alla prossima campagna assicurativa ed in particolare alle disposizioni legislative che disciplineranno le agevolazioni sulle polizze a copertura di rischi atmosferici, fitopatie, epizoozie ed emergenze ambientali. “La novità - commentano i tecnici della Confagricoltura Cuneo - è che ad ogni azienda è chiesto di redigere un piano assicurativo individuale, ma con quali regole certe? Di certo c’è solo una campagna assicurativa che è ormai alle porte e la necessità per le imprese di stipulare le coperture assicurative alle proprie produzioni. Non è la prima volta che una campagna assicurativa parte con molte domande senza risposte. Non solo, questo piano individuale sembra pensato ad hoc per produrre ulteriore burocrazia”. Con il 2015 tutto il comparto delle assicurazioni agricole agevolate 1. La metodologia di calcolo dei parametri contributivi: il parametro contributivo sarà pari alla media delle tariffe medie dell’anno in corso per ogni combinazione comune/prodotto/ tipologia di polizza. 2. La scomparsa della distinzione fra “multirischi” e “pluririschi”. 3. L’introduzione di una diversa suddivisione degli eventi, che si differenzieranno in: avversità catastrofali (alluvione, siccità, gelo e brina), avversità di frequenza (eccesso neve, eccesso pioggia, grandine, venti forti), avversità accessorie (colpo di sole e vento caldo, sbalzi termici).
sarà quasi completamente gestito nell’ambito del nuovo PSRN regolamentato dalle norme europee sullo Sviluppo rurale. Questo Piano nazionale non è stato ancora formalmente approvato dall’Ue e lo sarà solo a maggio/giugno 2015. Il Ministero ha però già attivato specifici interventi che dovrebbero permettere la partenza del PSRN (almeno la pubblicazione del bando) in tempo per non compromettere la tempistica relativa all’erogazione dei contributi agli agricoltori beneficiari ed il regolare svolgimento della campagna assicurativa. LE RISORSE A DISPOSIZIONE Gli agricoltori potranno disporre di: risorse UE provenienti dal PSRN; fondi comunitari dell’OCM Vino per la copertura di avversità e fitopatie sull’uva da vino; risorse nazionali provenienti dal Fondo di Solidarietà per le polizze sulle strutture e sugli altri rischi non finanziabili con la contribuzione UE (smaltimento carcasse). PIANO COLTURALE E PIANO ASSICURATIVO INDIVIDUALE Da questa campagna vi sarà l’obbligo da parte dell’agricoltore di redigere un “Piano colturale” o “Piano di coltivazione” ed un successivo “Piano Assicurativo individuale”. Ad oggi Agea non ha dato ancora operatività alle nuove procedure previste da tale provvedimento. Saranno tuttavia messe in atto soluzioni alternative, che consisteranno nel ripristino del meccanismo seguito fino alla campagna scorsa con la sottoscrizione delle polizze/certificati assicurativi fra Compagnie e agricoltori sulla base del fascicolo aziendale e successiva informatizzazione dei dati assicurativi attraverso i CAA. È invece in dirittura di arrivo il decreto contenente il “Piano Assicurativo Nazionale 2015”: nel box sotto, tutte le novità.
4. Tre tipologie di contratto assicurativo ammissibile all’agevolazione: una ‘All risk’ che comprende tutti i nove rischi (avversità catastrofali + avversità di frequenza + avversità accessorie); una con tutti i rischi catastrofali a cui si potrà associare una o più avversità di frequenza (es. grandine); una con almeno tre avversità atmosferiche a cui si potrà aggiungere, ma solo per il 2015, il rischio gelo. 5. L'introduzione di una modularità del meccanismo di salvaguardia. 6. I parametri massimi contributivi: 20% per la frutta, 15% per tabacco e orticole, 8%
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Inoltre per tutte le campagne trascorse il pascolo di terzi è sempre stato indicato, se esisteva, con il codice fiscale del pascolatore e riguardava solo i casi in cui il beneficiario di domanda deteneva i terreni, ma non monticava animali né in proprietà né in detenzione, delegando appunto ad un terzo il pascolamento. I casi che vogliamo tutelare, come quelli sopra indicati - conclude Confagricoltura Cuneo - sono sempre stati dichiarati come pascolo in proprio e sono sempre stati accolti dall’Amministrazione. Ecco perché riteniamo di essere al cospetto di un’interpretazione errata della definizione di pascolo terzi da parte di Arpea”.
per i cereali, 10% per gli altri prodotti, portati a 25% in caso di polizza ‘All Risk'. 7. Le tempistiche entro le quali dovranno essere sottoscritte le polizze ai fini dell’ammissibilità ai contributi saranno: 20 aprile 2015 per le colture a ciclo autunno primaverile e colture permanenti; 31 maggio per le colture a ciclo primaverile; 15 luglio per le colture a ciclo estivo, di secondo raccolto, trapiantate; 31 ottobre per le colture a ciclo autunno invernale e vivaistiche. Per ogni altra informazione è possibile contattare gli uffici del Caa della Confagricoltura Cuneo.
Expo 2015
"L'acqua va tutelata" ISABELLA MOSCHETTI SPIEGA PERCHÈ I CONSORZI DI BONIFICA E IRRIGAZIONE SARANNO PRESENTI A EXPO "La sicurezza alimentare assume rilevanza mondiale sempre maggiore e l'acqua irrigua ha un ruolo strategico perché indispensabile alla produzione di cibo. Si calcola che nel 2050 la popolazione mondiale supererà i 9 miliardi di persone con un conseguente aumento del 60% della domanda di cibo: ciò porrà una pressione ancora maggiore sulle risorse del territorio. La disponibilità di risorse idriche condiziona lo sviluppo economico e sociale di ogni paese, per cui l'acqua è un patrimonio che va protetto e difeso. Tutelare una risorsa non vuol dire non utilizzarla, ma utilizzarla oculatamente, compito questo dei Consorzi irrigui i cui utenti sono agricoltori, visti in genere come responsabili del consumo eccessivo e dello spreco di una preziosa riserva per il pianeta che è l'acqua. È necessario pertanto dare all'opinione pubblica un'informazione corretta sul ruolo dell'irrigazione per l'agricoltura e per il territorio. L'acqua distribuita dalle reti collettive non serve solo ai singoli agricoltori, ma assolve anche importanti finalità di interesse pubblico, oltre alla già citata sicurezza alimentare, quali la salvaguardia dell'ambiente e la mitigazione delle calamità naturali. L'eradicazione della fame richiede la creazione di un ambiente favorevole e di un approccio integrato. Direttive europee molto restrittive mirano alla salvaguardia della risorsa acqua in previsione di una disponibilità idrica sempre più ridotta per mutamenti climatici che porteranno ad un aumento della competizione per usi agricoli, civili ed industriali. Per l'aumentare delle temperature le coltivazioni avranno sempre più sete. Difficile, ma possibile, trovare un equilibrio tra le varie esigenze: occorre tendere a conseguire il miglior risultato per l'ambiente con il minor sacrificio possibile delle utilizzazioni agricole. Non è sufficiente, anzi sarebbe controproducente, ridurre la disponibilità di acqua irrigua a scapito della quantità e della qualità delle produzioni, occorre piuttosto investire per ridurre i consumi, contenere le perdite e promuovere un uso efficiente in agricoltura. Nel nostro paese la legislazione è volta a consentire una utilizzazione accorta e razionale delle risorse stabilendo una scala di priorità che attribuisce, in caso di scarsa disponibilità di acqua, all'uso agricolo il secondo posto dopo quello potabile: i sacrifici richiesti devono quindi per primo colpire gli usi diversi da quello umano e da quello agricolo. L'acqua è vita ed una accorta politica in materia di acqua è la nostra assicurazione sulla vita". Isabella Moschetti Consigliere di Confagricoltura Cuneo e presidente del Consorzio Irriguo Sinistra Stura
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L'intervista
"Un bando per aziende più sicure" ENRICO TOMMASI, DIRETTORE INAIL DI CUNEO, INVITA A NON ABBASSARE LA GUARDIA SULLA SICUREZZA NEL SETTORE di Paolo Ragazzo
L’
Inail ha attivato un bando per incentivare le imprese a realizzare interventi finalizzati al miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Per il Piemonte è previsto lo stanziamento di 18.899.384 euro. I soggetti destinatari dovranno aver effettuato la verifica del rispetto delle condizioni poste dal regolamento “de minimis” (per l’agricoltura 15mila euro). ll contributo, in conto capitale, è pari al 65% delle spese ammesse, il contributo massimo erogabile è di 130.000 euro (erogato dopo la verifica tecnico-amministrativa e la realizzazione del progetto), quello minimo di 5.000 euro. A questo proposito abbiamo rivolto al direttore provinciale dell’Inail, Enrico Tommasi, alcune domande relative proprio al nuovo bando Isi 2014 è, più in generale, sul grado di sicurezza in agricoltura. Il nuovo avviso permette anche alle imprese agricole di poter migliorare il grado di sicurezza in azienda. Ma quali sono le misure che interessano il settore? “Il bando ha l’obiettivo di incentivare le imprese a realizzare progetti per migliorare la sicurezza sul lavoro rispetto alle condizioni preesistenti dando la possibilità di scegliere tra una vasta tipologia di rischi che vanno da quello chimico, a quello del rumore, a quello derivante da vibrazioni meccaniche,
da movimentazione manuale dei carichi. Tutte le possibilità di intervento sono elencate chiaramente nell’allegato 1 dell’Avviso pubblico”. Tra gli aspetti che nelle precedenti edizioni del bando hanno limitato l’accesso delle aziende agricole ai finanziamenti c’è il cosiddetto ‘click day’. Non si poteva trovare un modo alternativo per l’invio delle domande? “La soluzione del click day, sebbene abbia causato qualche malumore tra le aziende, è tuttavia la migliore, in quanto snellisce in modo trasparente la procedura di valutazione, con risparmio di tempo per l’azienda nella realizzazione del progetto”. In questi anni comunque molto si è fatto per aumentare il grado di sicurezza in agricoltura. Qual è il suo giudizio al
riguardo? “Nel 2013 gli infortuni in agricoltura denunciati all’Inail di Cuneo sono scesi di oltre 250 casi rispetto al 2012, ma purtroppo nel settore sono raddoppiati gli incidenti mortali. Ecco dunque che occorre non abbassare la guardia perché molto può ancora essere fatto specie nella conduzione dei mezzi di lavoro, dove il fattore umano, in caso di incidenti, è fondamentale”. Le domande devono essere presentate telematicamente previa registrazione sul sito INAIL da parte dell’impresa. Fino al 7 maggio le imprese registrate potranno effettuare simulazioni, verificare il raggiungimento della soglia di ammissibilità (stabilita in 120 punti) e salvare la domanda inserita. La data e l’ora di apertura del cosiddetto ‘click day’, poi, saranno pubblicate nel sito internet dell’Inail dopo il 3 giugno. In caso di ammissione al finanziamento, il progetto deve essere realizzato (e rendicontato) entro 12 mesi (365 giorni) decorrenti dalla data della comunicazione di ammissione al contributo.
Enrico Tommasi, direttore provinciale INAIL di Cuneo
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INSERTO TECNICO
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NOTIZIE SEMPRE AGGIORNATE E APPROFONDIMENTI SU WWW.CONFAGRICOLTURACUNEO.IT O SU WWW.FACEBOOK.COM/CONFAGRICOLTURACUNEO
FEASR
Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111.1 sottoazione B Informazione nel settore agricolo
Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l'Europa investe nelle zone rurali
ORARI E GIORNI DIVIETO CIRCOLAZIONE TUTTE LE DOMENICHE dalle 8,00 alle 22,00 gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, ottobre, novembre e dicembre dalle 7,00 alle 22,00 giugno, luglio, agosto e settembre DALLE
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DIVIETI DI CIRCOLAZIONE 2015 COME E QUANDO SI CIRCOLA
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ono stati resi noti i divieti di circolazione stradale fuori dai centri abitati per il 2015. La disposizione di vietare la circolazione ai veicoli ed ai complessi di veicoli, per il trasporto di cose, di massa complessiva superiore a 7,5 t, nei giorni festivi e negli altri particolari giorni dell’anno 2014, non si applica: per i veicoli, classificati macchine agricole, che transitano su strade non statali (in provincia di Cuneo le strade statali sono 4: SS20 del Colle di Tenda e di Valle Roja, SS21 della Maddalena, SS28 del Colle di Nava e SS231 di Santa Vittoria d'Alba); per il trasporto esclusivo di derrate alimentari deperibili in regime ATP; per il trasporto di prodotti deperibili quali frutta e ortaggi freschi, carni e pesci freschi, fiori recisi, animali vivi destinati alla macellazione o provenienti dall’estero, nonché i sottoprodotti derivati dalla macellazione, pulcini destinati all’allevamento, latticini freschi, derivati del latte freschi e semi vitali. Non trova applicazione, inoltre, per: i veicoli adibiti al trasporto esclusivo di animali destinati a gareggiare in manifestazioni agonistiche autorizzate, da effettuarsi o effettuate nelle quarantotto ore; per quelli adibiti al trasporto di latte, escluso quello a lunga conservazione, o di liquidi alimentari, purchè, in quest'ultimo caso, i veicoli trasportino latte o siano diretti al caricamento dello stesso. Per i veicoli costituiti da un trattore ed un semirimorchio, nel caso in cui circoli su strada il solo trattore, il limite di massa di 7,5 t è riferito unicamente al trattore; la massa del trattore, nel caso in cui quest'ultimo non sia destinato al carico, coincide con la tara
dello stesso, come risulta dalla carta di circolazione. Tale limitazione non si applica se il trattore circola isolato e sia stato precedentemente sganciato dal semirimorchio in sede di riconsegna per la prosecuzione del trasporto della merce attraverso il sistema intermodale, purché munito di idonea documentazione attestante l’avvenuta riconsegna. La limitazione. Sono esclusi, purché muniti di autorizzazione prefettizia, anche i veicoli ed i complessi di veicoli, classificati macchine agricole, destinati al trasporto di cose per casi di assoluta e comprovata necessità ed urgenza, compresi quelli impiegati per esigenze legate a cicli continui di produzione industriale. I divieti non si applicano anche per quelle macchine agricole definite “eccezionali” in circolazione nei giorni festivi (con esclusione delle strade statali se non su autorizzazione della Prefettura). RICHIESTA PERMESSI DI CIRCOLAZIONE La domanda deve essere presentata alla Prefettura della Provincia di partenza almeno 10 giorni prima del trasporto. L'autorizzazione può essere rilasciata anche dalla Prefettura in cui ha sede l'azienda che esegue il trasporto. La domanda, in bollo da 16 euro, deve contenere: generalità del richiedente; targa e tipo di automezzo; itinerario (luogo di partenza, di arrivo e percorsi); merci da trasportare; motivo per cui si chiede l'autorizzazione; periodo (non superiore a 6 mesi). Per le macchine agricole destinate al trasporto di cose, l’arco temporale di validità, corrispondente alla durata della campagna di produzione agricola, può essere estesa all’intero anno solare.
INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 02 • MARZO 2015
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FATTURAZIONE ELETTRONICA CON LA P.A. DAL 31 MARZO
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ntrerà ufficialmente in vigore il 31 marzo 2015 l’obbligo di fatturazione elettronica nei rapporti commerciali con la Pubblica amministrazione e le Amministrazioni locali. A partire da questa data le Amministrazioni pubbliche non potranno più accettare le fatture emesse o trasmesse in forma cartacea né, a partire dai tre mesi successi, procedere al pagamento, neppure parziale, fino all’invio del documento nel giusto formato. L’obbligo di fatturazione in forma elettronica nei confronti delle Amministrazioni dello Stato è stato introdotto dalla Finanziaria 2008, la legge ha stabilito che la trasmissione delle fatture destinate alla PA deve essere effettuata attraverso il Sistema di Interscambio (SDI), sistema informatico di supporto gestito dall’Agenzia delle Entrate. A tale scopo Confagricoltura Cuneo ha adeguato la propria infrastruttura informatica attraverso l’adozione di un sistema contabile che permette di redigere le fatture in forma elettronica e inviarle alla Pubblica amministrazione attraverso il sistema di Interscambio. Gli uffici di zona sono quindi a disposizione per iscrivere gli associati che ne faranno richiesta, al Mepa, il Mercato Digitale della Pubblica Amministrazione. Il fornitore avrà così modo di fatturare direttamente attraverso le credenziali rilasciate dal sistema oppure, molto più semplicemente, di avvalersi dei servizi di assistenza fiscale forniti dall’associazione.
NUOVO CONTRATTO REGIONALE PER IMPIEGATI AGRICOLI
È
stato rinnovato il contratto collettivo regionale di lavoro per i quadri e gli impiegati agricoli del Piemonte, con validità fino al 31 dicembre 2017. L’intesa è stata sottoscritta da Confagricoltura, Coldiretti e Cia per i datori di lavoro e da Confederdia, Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil per i sindacati dei lavoratori. Per la parte economica, si è concordato un aumento contrattuale complessivo del 3,9% delle retribuzioni, con decorrenza dal 1° gennaio 2015, mentre per la parte normativa è stato integralmente confermato il previgente accordo, sottoscritto il 28 aprile 2010. Il contratto, che era scaduto il 31 dicembre 2013, interessa 1931 dipendenti delle aziende agricole piemontesi (839 uomini e 1092 donne). Per informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
AFFITTO QUOTE LATTE: TERMINE PROROGATO AL 31 MARZO Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha previsto, anche per quest’anno, una proroga del termine di stipula dei contratti e di presentazione delle domande di cessione temporanea delle quote latte ai Servizi Territoriali fissato al 1° marzo. Il nuovo termine è fissato al 31 marzo 2015.
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INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 02 • MARZO 2015
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a Legge di Stabilità per il 2015 ha introdotto diverse disposizioni di carattere fiscale nell’ambito della più generale manovra economica-finanziaria del Governo. Ecco alcune misure di interesse per il settore agricolo. DEDUZIONE COSTO DEL LAVORO DALL’IMPONIBILE IRAP È disposta la deduzione integrale, agli effetti IRAP, del costo complessivo del lavoro per i lavoratori con contratto a tempo indeterminato. La deduzione è ammessa per la parte eccedente l’ammontare delle deduzioni già previste dallo stesso art. 11 (analitiche e forfettarie) riferibili al medesimo costo del lavoro (contributi, deduzioni fisse, ecc.). In breve, se la sommatoria delle suddette deduzioni risulta inferiore al costo del lavoro, spetta l’ulteriore deduzione fino a concorrenza dell’intero importo dell’onere sostenuto. Grazie all’attività di sensibilizzazione condotta da Confagricoltura nei confronti dell’amministrazione finanziaria la disposizione è allargata anche agli imprenditori agricoli titolari di reddito agrario, gli esercenti l’agriturismo in regime forfettario e l’attività di allevamento. È stato inoltre introdotto un apposito credito d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione pari al 10 per cento dell’IRAP dovuta dai predetti soggetti di cui agli artt. da 5 a 9 del D. Lgs. n. 446/1997 che non si avvalgono di lavoro dipendenti (neanche a tempo determinato). Cancellata invece la riduzione delle aliquote nella misura del 10 per cento introdotta dal D.L. 66/2014, pertanto per il settore agricolo ritorna all’1,9% anziché all’1,7%. DETRAZIONI ECOBONUS E RISTRUTTURAZIONI Sono prorogate fino al 31 dicembre 2015 le detrazioni per le spese sostenute per gli interventi di riqualificazione energetica (65%) e di recupero del patrimonio edilizio (50%). NUOVO REGIME FISCALE AGEVOLATO PER AUTONOMI È introdotto un nuovo regime forfettario di determinazione del reddito per gli esercenti attività d’impresa e arti e professioni in forma individuale, attraverso la previsione di un’unica imposta, pari al 15 per cento, sostitutiva dell’IRPEF, delle addizionali regionali e comunali e dell’IRAP da applicare sul reddito determinato sulla base di appositi coefficienti di redditività all’ammontare dei ricavi o dei compensi percepiti. Non possono accedere a queste misure i soggetti che, anche solo marginalmente, si avvalgono di regimi speciali di determinazione dell’Iva e le persone fisiche e i contribuenti che fruiscono di regimi forfettari per la determinazione del reddito, come ad esempio gli agriturismi. Per le imprese agricole in regime speciale Iva che determinano il reddito sulla base del reddito agrario, l’accesso al nuovo regime è ammesso in quanto non titolari di redditi d’impresa o di lavoro autonomo. Il nuovo regime può essere adottato anche da esercenti che partecipano a società semplici che svolgono attività agricola produttiva di reddito agrario. IMU SU BENI STRUMENTALI ANCORATI AL SUOLO Vengono individuati gli immobili a destinazione speciale da accatastare e, di conseguenza, da assoggettare all’IMU e alla TASI. Più in particolare, nella determinazione della rendita a “stima diretta” di tali unità immobiliari (opifici, ecc.) devono ricomprendersi gli impianti e i macchinari essenziali alla loro destinazione economica, al di là del legame strutturale con l’edificio, con l’effetto di tener conto nella stima della rendita anche di impianti e macchinari, che a prescindere dall’essere “imbullonati” o meno al suolo, si caratterizzano per la loro stabilità nel tempo alla specifica destinazione d’uso dell’immobile.
730 PRECOMPILATO, RIVOLGERSI AGLI UFFICI DI CONFAGRICOLTURA
Il Decreto per la semplificazione messo in campo dal Governo ha introdotto l’importante novità del 730 precompilato. Il modello, predisposto dall’Agenzia delle Entrate, conterrà i dati forniti dal sostituto d'imposta (stipendio o pensione), dall'anagrafe tributaria (familiari a carico e rendite immobiliari) e soggetti terzi (banche, assicurazioni, ecc.). È importante ricordare a lavoratori e pensionati che non cambia nulla rispetto agli anni scorsi: per posta non riceveranno nessun documento, sarà sufficiente presentarsi agli sportelli Caf di Confagricoltura che si occuperanno di estrarre il modello 730 dal sito dell’Agenzia delle Entrate, controllare i dati ed eventualmente modificarli o integrarli.
RIVALUTAZIONE DEI TERRENI C'È TEMPO FINO AL 30 GIUGNO
La Legge di Stabilità 2015 prevede la riapertura dei termini per rideterminare il valore di acquisto dei terreni edificabili e con destinazione agricola e delle partecipazioni non negoziate nei mercati regolamentati. I contribuenti che intendano usufruire di questa possibilità dovranno corrispondere un'imposta sostitutiva, la cui aliquota sarà però in questo caso pari all'8% per i terreni e 8% o 4% per le partecipazioni, a seconda che siano o meno da considerarsi “qualificate”, applicata sul valore dei beni da rivalutare stabilito attraverso una perizia giurata. I beni rivalutabili sono quelli posseduti alla data del 01/01/2015. L’imposta sostitutiva può essere rateizzata in tre tranche annuali di pari importo, a decorrere dal 30/06/2015, con il pagamento, sulle rate successive alla prima, degli interessi nella misura del 3% annuo. Informazioni dettagliate agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
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NOVITÀ AGRICOLE DELLA LEGGE DI STABILITÀ 2015
RIFORMA DEL RAVVEDIMENTO OPEROSO Esteso il periodo in cui è possibile utilizzare lo strumento del ravvedimento per rimediare volontariamente a omissioni o irregolarità. Le sanzioni sono ridotte: a) ad un decimo del minimo se il pagamento viene seguito nei 30 giorni dalla data della sua commissione; b) ad un nono del minimo se la regolarizzazione avviene entro il 90° giorno; c) ad un ottavo del minimo se entro un anno dall’omissione; d) ad un settimo del minimo, entro due anni; e) ad un sesto del minimo se regolarizzata dopo oltre due anni; f) ad un quinto del minimo: se si paga dopo la consegna del Processo verbale di constatazione; g) ad un decimo del minimo: nel caso di ritardo nella presentazione della dichiarazione periodica non superiore ai trenta giorni.
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ARRIVA LA NASPI NUOVA ASSICURAZIONE SOCIALE PER L'IMPIEGO
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a Riforma del lavoro approvata dal Consiglio dei Ministri ha istituito una nuova indennità mensile di disoccupazione denominata Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’impiego (Naspi) che unifica e sostituisce i sussidi attualmente esistenti. DESTINATARI Alla Naspi possono accedere lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che abbiano perduto involontariamente l’occupazione a decorrere dal 1° maggio 2015 con esclusione: dei dipendenti a tempo indeterminato delle Pubbliche Amministrazioni; degli operai agricoli a tempo determinato o indeterminato (per i quali continuano a trovare applicazione le disposizioni sulla disoccupazione agricola). Per i soci lavoratori delle cooperative DPR n. 602/1970 e per il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato, la misura della Naspi è allineata a quella della generalità dei lavoratori. REQUISITI Requisiti del lavoratore disoccupato: almeno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione; 30 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione. Lo stato di disoccupazione deve essere involontario, non ne hanno diritto quindi i lavoratori il cui rapporto di lavoro sia cessato a seguito di dimissioni o di risoluzione consensuale. Tuttavia l’indennità viene concessa in caso di: dimissioni per giusta causa; risoluzione consensuale del rapporto nell’ambito della procedura di cui all’art. 7 della Legge n. 604/1966, come modificato dal comma 40 dell’art. 1 Legge 92/2012.
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MISURA La base di calcolo è determinata dalla retribuzione media mensile degli ultimi 4 anni. Il sussidio è pari al 75% della retribuzione media mensile nel caso in cui la cifra di riferimento sia pari o inferiore (per l’anno 2015) a euro 1.195. Qualora la retribuzione sia superiore, la misura dell’indennità Naspi per la quota di salario che oltrepassa la soglia si riduce al 25%. Il sussidio non può superare, nel 2015, l’importo massimo mensile di 1.300 euro. I valori mensili (1.195 e 1300 euro) sono rivalutati annualmente su base Istat. Il sussidio si riduce del 3% ogni mese a decorrere dal primo giorno del 4° mese di fruizione. DURATA E DECORRENZA La Naspi è corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni. L’indennità decorre dall’8° giorno successivo a quello della cessazione di lavoro. La domanda va presentata telematicamente all’Inps entro il termine di decadenza di 68 giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro. Per ulteriori informazioni rivolgersi agli uffici Enapa di Confagricoltura Cuneo.
DICHIARAZIONE ANAGRAFE ENOLOGICA ENTRO IL 31 MARZO
Anche quest’anno, le imprese industriali, commerciali, artigianali e le cantine sociali devono presentare la dichiarazione delle aziende enologiche (ex anagrafe enologica), il periodo di riferimento è 01/08/2013 – 31/07/2014 e la dichiarazione deve essere presentata con modalità telematica tramite il CAA su www.sistemapiemonte.it entro e non oltre il 31 marzo 2015. Per ulteriori informazioni rivolgersi agli uffici Confagricoltura Cuneo.
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Latte
Il piano d'aiuti non è incisivo SCETTICISMO SULLE MISURE ALLO STUDIO PER RILANCIARE LE AZIENDE DEL SETTORE di Gilberto Manfrin
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artedì 24 febbraio si è tenuta, al Ministero delle Politiche agricole Alimentari e Forestali, una prima riunione sulla bozza di DM sul Fondo per gli investimenti nel settore lattiero caseario per gli anni 2015, 2016 e 2017 che attua la previsione dei commi 214-217 della Legge di Stabilità 190/2014, che ha istituito il Fondo per gli investimenti nel settore lattiero caseario. A una prima valutazione del testo Confagricoltura, che da Cuneo aveva già dimostrato le sue perplessità circa il piano di aiuti, rileva ancora la debolezza delle misure previste dal Ministero che non sembrano significative per poter risolvere nel breve periodo la situazione di crisi del comparto. “Confermiamo la nostra tesi se-
condo cui è indispensabile prestare attenzione a come verrà speso il budget a disposizione, evitando interventi a pioggia, considerata l’entità del finanziamento" fa notare Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo. Secondo Confagricoltura, ad esempio, gli investimenti previsti in ambito di benessere animale, per quanto importanti, non avrebbero il dovuto effetto di portare benefici economici al settore. Sono state evidenziate criticità sulle tempistiche nella concessione dell’aiuto nei tre anni di finanziamento: non è ben chiaro, infatti, se le adesioni che non rientrano nel budget di un anno potranno rientrare automaticamente in quelle dell’anno successivo. Inoltre, l’adesione delle strutture cooperative che potranno richiedere un finanziamento fino a 50mila euro, rientrando nel “de minimis” dell’agroalimentare, sottrarranno maggiori risorse ai singoli allevatori che potranno richiedere aiuti solo fino a 15mila euro. Preoccupa, infine l’obbligo di adesione dell’allevatore a un piano di consulenza aziendale che dovrà essere gestito da un professionista riconosciuto, sottraendo ulteriori utili risorse agli allevatori. “Non direi si possa parlare di aiuti da parte del Governo - aggiunge ancora Abellonio -. Sono stati apportati interventi molto vaghi e aleatori. L’associazione resta impegnata nel seguire l’iter del Decreto a favore di un piano che soddisfi veramente le esigenze del comparto”.
IL PIANO DEI CONTRIBUTI I contributi provenienti dal Fondo sono destinati alla copertura delle spese di garanzia e alla copertura parziale o totale degli interessi relativi a prestiti concessi alle aziende di allevamento. L’allevatore, quindi, è subordinato ad aderire a un piano di consulenza aziendale di durata almeno annuale, di cui il Ministero fornirà nei prossimi giorni una bozza da allegare al DM. Per accedere al Fondo gli allevatori dovranno prevedere progetti operativi di miglioramento della qualità del latte bovino intervenendo su misure per il benessere animale e sul miglioramento e aggiornamento delle strutture produttive. Il contributo massimo per ciascuna operazione è commisurata al quantitativo di latte prodotto, calcolato sulla media delle ultime tre campagne produttive, andando da un
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CONFAGRICOLTURA CRITICA I CRITERI SCELTI PER LA CORRESPONSIONE DEI PREMI PAC
ome non bastasse la poca incisività del Fondo per gli investimenti nel settore lattiero caseario, anche dalla Pac arrivano cattive notizia sul versante latte. I nuovi criteri adottati per la corresponsione dei pagamenti al settore lasciano interdetti. “Destinare i pagamenti accoppiati latte agli allevamenti iscritti ai libri genealogici e sottoposti ai controlli funzionali introduce un’inaccettabile discriminazione in un
minimo di 60 tonnellate prodotte con un importo massimo dell’aiuto di 10mila euro ad un massimo di oltre 3mila tonnellate prodotte che potrà accedere a un importo massimo dell’aiuto di 50mila euro. I finanziamenti dovranno comunque soddisfare le condizioni stabilite agli aiuti “de minimis” nel settore agricolo primario, 15mila euro nell’arco di tre esercizi finanziari, e a quelli per gli altri settori dell’agroalimentare, 200mila euro nell’arco di tre esercizi finanziari e di 100mila euro per un’impresa che opera nel settore del trasporto di merci su strada per conto terzi. Il Ministero ha specificato che la misura riguarderà le aziende agricole, con priorità per quelle ubicate in zone montane e svantaggiate, di giovani agricoltori e per quelle aderenti ad organizzazioni di produttori
(OP). Non potranno accedere le aziende non in regola con i pagamenti dei prelievi sulle eccedenze di produzione lattiera. Le domande potranno poi essere presentate anche da società cooperative, da OP riconosciute o loro associazioni, purché tutti i soggetti coinvolti siano in regola con il pagamento dei prelievi. Ismea e Agea provvederanno a verificare che le aziende di allevamento interessate abbiano i requisiti per accedere al Fondo. L’Ismea procederà, per ogni singola azienda, alla liquidazione direttamente nei confronti dell’Istituto di credito interessato, per quanto concerne le garanzie e gli interessi. Il testo del DM dovrà essere condiviso con il Ministero dell’Economia e Finanza e con quello della Salute, prima di essere approvato in Conferenza Stato Regioni.
"Grave dare l'accoppiato solo ai capi nei libri genealogici" settore in grave crisi economica - ha messo in luce la Confagricoltura con una lettera inviata alla Regioni e alle Province autonome dopo la Conferenza Stato-Regioni del 19 febbraio scorso -. Questi nuovi criteri non sono in linea con la normativa comunitaria, che fornisce precise indicazioni per l’accesso ai pagamenti settoriali. In nessun caso queste indicazioni fanno riferimento ad aspetti organizzativi e di miglioramento genetico connessi invece ai controlli
funzionali. Migliaia di aziende, operanti in montagna o in aree già svantaggiate, potrebbero perdere importi ai quali invece avrebbero ben diritto in quanto operatori di un comparto in difficoltà”. Secondo Confagricoltura è necessario tornare alle deliberazioni dell’agosto dello scorso anno o alle indicazioni che prevedevano la corresponsione del premio latte agli allevamenti registrati presso le ASL, con requisiti semplici da soddisfare e da verificare.
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Zootecnia
Nitrati, aree vulnerabili da ridefinire PER CONFAGRICOLTURA È GIUNTO IL TEMPO DI SEMPLIFICARE GLI ADEMPIMENTI BUROCRATICI E TECNICI DEL SETTORE di Gilberto Manfrin
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onfagricoltura ha preso parte nei giorni scorsi a Roma ad un tavolo sulla situazione relativa all’applicazione della direttiva nitrati in Italia. È tempo infatti di fare un ulteriore passo avanti per una semplificazione degli adempimenti burocratici e tecnici per il settore zootecnico. La Confagricoltura ha nuovamente posto l’accento su quelli che sono i principali obiettivi: emanare rapidamente il decreto digestato, che contiene alcune prime semplificazioni nella gestione degli effluenti zootecnici e regola l’utilizzazione agronomica del digestato, su cui a breve verrà fornito il parere della Commissione Europea; sulla richiesta di deroga sul quantitativo di azoto ad ettaro in zona vulnerabile da nitrati è stata
messa in evidenza la necessità di ridiscuterla a livello europeo al fine di confermarla per i prossimi anni; fari puntati infine sull'aggiornamento delle aree vulnerabili:“Siamo vigili in particolare su questo punto - affermano i tecnici della Confagricoltura Cuneo -. Dopo anni di applicazione, ormai, alcune zone potrebbero essere bonificate dall’inquinamento da nitrati, altre potrebbero essere peggiorate. Sarebbe utile quanto prima un aggiornamento di queste superfici. La Regione doveva farlo entro fine 2014, ma non c’è ancora un provvedimento nel quale sono comunicate le variazioni eventuali da apportare alle aree in zone vulnerabili”. Rispetto a quest’ultimo punto, è stata fissata per il 17 marzo la data in cui si procederà alla verifica della documentazione predisposta dalle Regioni per ridefinire le aree vulnerabili. Ad avviso di Confagricoltura è indispensabile che la scadenza sia rispettata al fine di poter dare concretamente attuazione a quanto previsto dall’Accordo Stato Regioni del 5 maggio 2011 che, in relazione ai risultati dello studio Ispra, prevede proprio, attraverso la collaborazione dei ministeri competenti e delle Regioni, l’aggiornamento delle zone vulnerabili e l’adeguamento dei programmi d'azione. Durante l’incontro la Confagricoltura ha rimarcato come sia sempre più necessario aprire un confronto con l’Ue per rivedere la direttiva nitrati attraverso una maggiore flessibilità delle disposizioni, che diano soprattutto la possibilità agli Stati Membri di stabilire i quantitativi di effluenti zootecnici, acque reflue e digestato utilizzabili per ettaro in relazione alle proprie realtà, superando le attuali rigide disposizioni che stanno mettendo in difficoltà l’intero comparto zootecnico.
A P P U N TA M E N T O A C U N E O
Al Miac torna la Fiera di Quaresima
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Puntuale con la primavera arriva al Miac di Cuneo la 65esima Fiera Zootecnica regionale di Quaresima, appuntamento fisso per gli appassionati del settore bovino da carne, in programma negli spazi del Miac di Cuneo il 22 e 23 marzo. Saranno anche quest’anno numerosi i bovini che si contenderanno le preziose gualdrappe, destinate a campeggiare con fierezza nelle vetrine delle migliori macellerie del nord Italia e della vicina Francia. D’altronde, il Miac è diventato il faro indiscusso delle contrattazioni dei bovini da carne a livello nazionale, confermando la sua leadership di primo mercato nazionale con i suoi 20mila capi commercializzati. Accanto alla varietà di razze che contraddistinguono il consueto mercato del lunedì, in occasione della fiera si potranno ammirare le autentiche star della razza Piemontese, vacche, tori e vitelloni dotati di caratteristiche uniche in fatto di resa alla macellazione e qualità delle carni. La fiera sarà impreziosita da stand commerciali, bancarelle di prodotti per hobbismo ed equitazione, giardinaggio e prodotti gastronomici. La struttura di Ronchi sarà collegata al centro città da una navetta gratuita che partirà senza sosta dalla stazione ferroviara di Cuneo dalle 9 alle 18. Per ulteriori informazioni contattare il numero 0171/43055 o scrivere all'indirizzo e-mail info@miac-cn.com.
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Suini: impossibile trovare l'accordo GLI ALLEVATORI ABBANDONANO LE CONTRATTAZIONI SUI PREZZI, RITENENDO OFFENSIVA L'OFFERTA
Giovanna Parmigiani
di Monica Arnaudo
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lamorosa protesta nella Commissione Unica Nazionale dei suini da macello. Durante la riunione settimanale di fine febbraio la delegazione degli allevatori ha abbandonato la contrattazione ritenendo offensiva l’offerta dei macellatori di pagare i suini da macello 1,32 euro al chilo. “L’offerta era assurda – spiega Roberto Barge, presidente della sezione suinicoltura di Confagricoltura Cuneo – ed è stata presentata al solo scopo di abbassare i prezzi. In sede di Commissione gli allevatori chiedevano 1,375 euro, era difficile quindi arrivare ad un compromesso”. In mancanza di un accordo tra le parti il Bollettino dei prezzi è stato definito dal
Segretario del Ministero delle Politiche Agricole che ha fissato la quotazione di 1,34 euro a chilo, valore calcolato sulla media delle offerte presentate dalle due categorie. “È una quotazione che non ci lascia soddisfatti, si poteva benissimo arrivare a valori più sopportabili. Il prezzo di un euro e 34 non è remunerativo se si pensa anche solo al costo di produzione che è all’incirca di 1,60 al chilo. È una cifra troppo bassa anche in relazione alle attuali quotazioni del mercato estero che sono in ripresa, mentre da noi la categoria dei macellatori continua a non permettere l’innalzamento dei prezzi”. In Italia, per il solo circuito delle denominazioni d’origine protetta, sono allevati
Roberto Barge
quasi 12.000.000 suini in circa 4.000 aziende. “L’offerta dei macellatori è stata l’ennesima dimostrazione che alla base della crisi vi è ancora la mancanza assoluta di una strategia seria, propositiva e condivisa per rilanciare il comparto - ha detto Giovanna Parmigiani, presidente della Federazione suinicola nazionale di Confagricoltura -. Riteniamo indispensabile aprire la Commissione alle altre realtà industriali per favorire una partecipazione più attiva, ma occorre soprattutto trovare con urgenza un sistema alternativo alla contrattazione e perseguire un riassetto di tutto l’impianto della filiera che non penalizzi esclusivamente gli allevatori”.
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Confagricoltura news
Partecipati i corsi per trattoristi BUON RISCONTRO PER I CORSI A CUNEO, SALUZZO E ALBA. NELLE PROSSIME SETTIMANE ANCHE A MONDOVÌ di Enzio Isaia
Un momento pratico del corso a Lagnasco
LUTTO
Condoglianze a Oreste Massimino La direzione, tutto il personale e gli associati della Confagricoltura di Cuneo desiderano porgere le proprie condoglianze al presidente Oreste Massimino per la scomparsa della sorella Annamaria. Anche il direttore e la redazione de L'Agricoltore cuneese si uniscono al lutto che ha colpito la famiglia Massimino.
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anno riscosso interesse i corsi organizzati sul territorio provinciale da Confagricoltura Cuneo per i lavoratori addetti alla conduzione di trattori e carrelli elevatori promossi nell’ambito dei progetti di formazione per il settore agricolo previsti per legge. L'11 marzo a Cuneo, l'ultimo in ordine di tempo, in mattinata si è tenuta una sessione teorica presso la sede dell’associazione agricola in via Bruno Caccia, mentre nel pomeriggio ci si è spostati a Villafalletto, nell’azienda dei fratelli Culasso per mettere in pratica quanto appreso. Lo scorso lunedì 2 marzo, invece, alcune decine di imprenditori agricoli hanno preso parte a un evento simile che si è svolto a Saluzzo, tra la sede cittadina della Confagricoltura, per la parte teorica, e
C A R N E VA L E
A Saluzzo trionfa la frutta di Lagnasco È il carro di Lagnasco “Festival di note 2015” il vincitore dell’ 87° Carnevale di Saluzzo dedicato ai CarrinFrutta. Utilizzando esclusivamente mele e kiwi, il carro ha trionfato aggiudicandosi tre premi. “Sono molto soddisfatto perché alla realizzazione hanno partecipato le nostre aziende associate - ha detto Marco Bruna, direttore di Confagricoltura Saluzzo e giurato della manifestazione – e il risultato è stato un successo straordinario”.
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l’azienda di Simona Bertello di Lagnasco, per la prova pratica sul campo. Giovedì 19 febbraio era toccato ad Alba ospitare il corso per addetti alla conduzione di trattori e moduli cingoli, seguito nelle giornate di lunedì 23 e martedì 24 febbraio dal corso dedicato ai carrelli elevatori e muletti. È allo studio, infine, anche a Mondovì un analogo percorso per le prossime settimane. I percorsi di formazione sono previsti dall’accordo Stato-Regioni del 2012 e obbligatori per tutti coloro che utilizzano queste attrezzature, in particolare trattrici agricole gommate, cingolate e carrelli elevatori. Sono esentati dalla frequenza solo i lavoratori che dimostrino almeno due anni di esperienza pregressa maturati alla data del 12 marzo 2012.
MONDOVÌ
Confagricoltura scrive al Gal Complimenti e soddisfazione da parte di Confagricoltura Mondovì per il positivo risultato del Gal Mongioie che ha ottenuto dalla Regione Piemonte un ulteriore finanziamento di 560.000 euro. “Queste risorse porteranno nuova linfa alle imprese e al territorio premiando i vari attori, pubblici e privati, che hanno impostato e programmato interventi nei diversi comparti - commenta in una lettera Valter Roattino, direttore Confagricoltura zona di Mondovì -. Ancora una volta il mondo agricolo si è dimostrato attento, sensibile e nello stesso tempo preparato a cogliere l’ennesima opportunità facilitando il rinnovamento del settore attraverso la costruzione di nuove filiere agro-alimentari, che daranno la possibilità oltre che alle aziende agricole anche ai vari interlocutori, artigiani e commercianti ad esempio, di investire e beneficiare delle previdenze che il Gal ha saputo dirottare ancora una volta sul territorio”.
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l piccolo centro di Tarantasca è da sempre riconosciuto come la “capitale” cuneese del coniglio, tanto che da diversi anni qui si organizza una sagra con cadenza biennale (quest’anno la nona edizione dal 22 al 24 maggio) per promuovere questo animale simbolo della tradizione e dell’economia agricola del territorio. Non ci sarebbe evento, tuttavia, senza le tante aziende che sull’allevamento di conigli credono e investono ogni giorno. È il caso, ad esempio, della realtà condotta da Giovanni Testa e dai suoi due figli Denis, 32 anni, e Hilary, 28 anni. “Alleviamo conigli da carne dal 1987 – spiega Giovanni – e lo facciamo con programmazione e passione, nonostante negli anni questa attività abbia perso parecchio terreno in termini di redditività”. Che la determinazione qui
Adriano Rosso (direttore di Confagricoltura, zona di Cuneo) con Hilary, Denis e Giovanni Testa
sia di casa lo dimostra anche il ricambio generazionale in pieno svolgimento e non del tutto scontato. “Dopo gli studi superiori nel campo della meccanica abbiamo deciso di abbandonare quell’ambito per dedicarci a tempo pieno all’at-
Oltre 1000 femmine di coniglio trovano posto nell'azienda di Tarantasca
I conigli sono di casa a Tarantasca NELL'AZIENDA CONDOTTA DA GIOVANNI TESTA E DAI SUOI DUE FIGLI VENGONO ALLEVATI A CICLO CHIUSO MIGLIAIA DI CAPI tività di famiglia – raccontano Denis e Ilary -. Ad oggi non abbiamo rimorsi né ripensamenti, anche se soprattutto all’inizio abbiamo dovuto ‘prendere le misure’, ma con una buona organizzazione e pianificazione delle attività diventa gestibile”. Tutto, infatti, in azienda è calcolato nel minimo dettaglio come richiede il ciclo di allevamento chiuso che inizia con la nascita dei piccoli di coniglio e si conclude con la loro vendita al macello. “Nelle tre strutture presenti in azienda abbiamo circa 1100 fori fattrice”, sottolinea Giovanni, che vuol dire un egual numero di coniglie che vengono fecondate in modo artificiale direttamente in azienda. Ogni coniglia in media partorisce circa 10 piccoli alla volta per 9 parti l’anno. “Preleviamo il seme da una
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trentina di maschi e dopo averlo controllato al microscopio procediamo con l’inseminazione – racconta Denis –. Il compito mio e di mio fratello consiste essenzialmente nel seguire il grado di fertilità delle coniglie, i parti e i primi dieci giorni di vita dei piccoli”. Una volta nati, i coniglietti restano con la mamma una quarantina di giorni dopo di che vengono svezzati e iniziano il ciclo che li porterà a raggiungere, intorno agli 85/90 giorni, a seconda della stagione, un peso di 2,6/2,9 chili. Solo allora saranno pronti per essere macellati. Anche l’alimentazione, tutto mangime, varia a seconda della fase di crescita dell’animale. E ancora una curiosità: entrando nel capannone più grande si sente della musica provenire da un piccolo impianto stereo,
“così gli animali si abituano ai rumori e non si spaventano quando passiamo con trattori e macchinari”, dice Denis. Ma dove vanno a finire i conigli allevati qui a Tarantasca? “Noi li conferiamo a un macello della zona che li fa arrivare sui banchi dei supermercati di tutto il Nord-Italia e della Toscana” risponde Giovanni. Ma l’argomento ‘mercato’ rabbuia per un attimo l’allevatore. “Il problema principale che ci troviamo ad affrontare come azienda ma anche come comparto, è una generale crisi di mercato che vede i nostri capi pagati 1,5 € al chilo, mentre poi al supermercato si trova la carne di coniglio a 6 €, quando è in offerta – precisa Giovanni -. Stiamo lavorando in perdita con costi sempre più elevati, il mangime ad esempio incide per l’85%. Chi non riesce a sopportare il peso chiude o passa a una gestione dell’al-
levamento in soccida. Non ci sono altre strade”. Anche nel settore cunicolo l’agguerrita concorrenza dei paesi stranieri, in particolare Francia e nazioni dell’EstEuropa, ha contraccolpi non da poco su un mercato geograficamente già limitato. Il mercato interno, inoltre, si deve difendere da alcune prese di posizione animaliste che ogni tanto fanno capolino. L’ultima in ordine di tempo è quella portata avanti dall’onorevole Michela Brambilla, che ha depositato alla Camera un progetto di legge con cui propone di garantire ai conigli un’adeguata tutela, attraverso il divieto di macellazione e l’istituzione di un'anagrafe obbligatoria. “Azioni come queste non fanno che aggravare la situazione del settore, provocando ripercussioni negative su aziende e consumi”, dice sconsolato Giovanni Testa.
N E L P I AT T O
Una carne dalle molte virtù Forse nella vita frenetica di tutti i giorni, rischiamo di dimenticarci che ciò che nasce dopo tempi lunghi di preparazione ha un valore aggiunto. La carne di coniglio non fa eccezione: ricca di proteine nobili con altissimo valore nutritivo, è molto indicata per la dieta di anziani e sportivi. Tra le carni bianche c’è chi la considera la migliore, grazie al sapore deciso e al bassissimo tasso di colesterolo. È estremamente magra, poco calorica e possiede un’ottima percentuale di proteine ad alto valore biologico. Contiene anche buoni minerali come selenio, potassio, ferro e calcio ed è indicata anche per i bambini o per le donne in gravidanza, senza controindicazioni. In cucina, poi, si presta a numerose preparazioni; è un alimento assai versatile, anche se non proprio adatto a un consumo da ‘fast food’ perché richiede cura e pazienza. Sono rare le ricette che prevedono l’utilizzo del coniglio intero: di solito bisogna prima suddividerlo in porzioni che permettono di cucinarlo e servirlo più facilmente. Ma ne vale la pena.
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S e m p li c e m e n t e a f f id a b il i
www.supertino.com L’Agricoltore cuneese N. 02 • MARZO 2015
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Il tecnico in frutteto
Risonanza magnetica per l'ortofrutta
S
i è tenuto presso il Creso di Manta il seminario conclusivo del progetto “Imaging a risonanza magnetica per i prodotti ortofrutticoli”, materia del tutto innovativa e di notevole interesse nell’ambito della conservazione dei prodotti agroalimentari. Gli argomenti relazionati hanno provveduto a fare un quadro generale della situazione frutticola piemontese, in riferimento alla superficie coltivata delle diverse specie e alla destinazione che esse trovano in Europa e nel Mondo, concentrandosi successivamente sulla tecnica della risonanza magnetica applicata al settore ortofrutticolo.
RIPARTIZIONE DELLA SUPERFICIE PIEMONTESE COLTIVATA A FRUTTA (ETTARI) Pesco-Nettarino (5600 ha) Melo (5300 ha)
19000 Totale ettari
Actinidia (3000 ha) Susino (1580 ha)
riori alla norma proprio per i motivi di cui sopra. Mediante la spettroscopia inoltre è stato possibile anche associare i colori emessi da determinate molecole dei frutti (come alcuni amminoacidi) all’aspetto qualitativo. La presenza in diverse misure di queste molecole determina in spettrometria dei picchi di colore più o meno intensi come traduzione della qualità di quel determinato prodotto analizzato. La tecnica, di per sé molto innovativa, presenta ancora diverse problematiche applicative e di tipo strumentale, come la possibilità di scansionare solamente frutti di dimensioni medio piccole e, la principale, i tempi troppo lunghi di acquisizione delle immagini, che al momento rappresenta sicuramente un limite alla sua diffusione in campo industriale. I prodotti analizzati nell’ambito del progetto sono stati reperiti tramite il coordinamento tecnico e il magazzino Sanifrutta, quale partner di Imaging. In occasione di un’evoluzione tecnico-strumentale da permettere l’applicazione in linea della risonanza, il magazzino ha già adattato e predisposto un canale di calibratura della frutta dedicato all’analisi di risonanza da testare nei prossimi anni. In collaborazione con
Pero (1300 ha)
Per informazioni contattare il tecnici di Confagricoltura Cuneo Simone Monge (346-0809796) e Nicolas Anghilante (342-1422203)
Albicocco (900 ha) Ciliegio (270 ha)
La collocazione commerciale che trovano le diverse specie all’estero, è funzione della loro assenza nei vari Paesi per via delle caratteristiche climatiche e ambientali (tendenzialmente le mele sono destinate al sud Europa, mentre kiwi, pesche e nettarine al centro-nord). A livello globale, l’obiettivo principale del settore produttivo e commerciale di tali prodotti, tende a raggiungere il massimo grado qualitativo, in termini di caratteristiche organolettiche, conservabilità e residui. Gli strumenti di cui ci si avvale per determinare la qualità dei frutti come la durezza, la percentuale di sostanza secca e il grado zuccherino sono diversi: penetrometro, rifrattometro, ecc … Nell’ambito del progetto "Imaging", viene presa in esame la possibilità di ricorrere alla tecnica di risonanza per determinare la presenza di eventuali patogeni all’interno dei frutti e la loro azione di distruzione cellulare che iniziano a compiere nella fase di conservazione. Il principio fondamentale di applicazione della tecnica è basato sul fatto che i prodotti orto-frutticoli, come del resto gli esseri umani, contengono acqua al loro interno (seppure in diverse percentuali a seconda delle specie. La presenza dei patogeni è determinata mediante la formazione di aria interna al frutto, dovuta alla diminuzione del substrato. L’interpretazione delle immagini ottenute dall’analisi si basa su dei valori standard di pixel (intesi come unità di superficie analizzata) che possiedono i frutti sani: i prodotti che presentano eventuali problematiche al loro interno si attestano su valori infe-
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PESCO
Aggiornamenti virus Sharka Stagione 2014: monitoraggio di circa 500 ettari di frutteti da parte di squadre Creso nel Saluzzese, Costigliole, pianura buschese e Cuneo. Esito: evoluzione della situazione rispetto all’anno scorso, con comparsa dei sintomi in frutteti nuovi e espansione della malattia in quelli infetti. Profilassi: individuazione a febbraio 2015 di due zone di insediamento comprendenti i comuni di Revello e Lagnasco, con rispettive zone contaminate e fasce tampone. Secondo il Decreto di lotta obbligatoria, nell’area di insediamento non è più possibile adottare l’estirpo quale metodo di eradicazione del virus. Il settore Fitosanitario infatti, può solamente consigliare, ma non obbligare ad estirpare le piante infette come metodo di contenimento. All’interno della zona contaminata invece, vi è l’obbligo di estirpo degli individui colpiti o dell’intero frutteto se il grado di contaminazione supera il 10%. Oltre questa zona si delimita la fascia tampone di un chilometro di estensione entro la quale non devono essere presenti piante infette. La sua costituzione dovrebbe servire ad impedire la diffusione del virus nel resto dell’areale frutticolo (zona indenne). Il servizio tecnico Confagricoltura è a disposizione per tutte le informazioni in merito. Si ricorda, inoltre, l’importanza di segnalare eventuali casi sospetti: è fondamentale intervenire ad estirpare le prime piante infette, onde evitare la rapida espansione del virus in tutto l’appezzamento.
I NOSTRI
UFFICI
Sede provinciale: Via Bruno Caccia, 4-6-8 - 12100 Cuneo Tel. 0171.692143 - Fax 0171.698629 - cuneo@confagricoltura.it ORARIO: 8,00 / 12,30 - 14,30 / 17,30 (giovedì, venerdì e sabato pom. chiuso) PATRONATO ENAPA Il Patronato Enapa di Confagricoltura Cuneo è presente in tutti gli uffici di zona.
ZONA DI CUNEO
Cuneo
Via Caccia, 4-6-8 Tel. 0171.692143 Fax 0171.698629
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Via IV Novembre, 20 - (c/o Geom. Garbarino) Tel. 0171.918182
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Via Valgrana, 7
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Via Vittorio Veneto, 21 - (c/o sala Municipio)
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Villafalletto Demonte Tarantasca Busca
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Alba Bra Cherasco Canale S. Stefano B. Cortemilia
Via dell’Acquedotto, 2 Tel. 0173.281929 - Fax 0173.280979 marilena.rosso@confagricuneo.it
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Corso V. Emanuele II, 121 - (c/o Milano Assicurazioni) Tel. 0172.425477 - Fax 0172.44167
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Via Garibaldi, 25 (c/o Pratiche Auto) Tel. 0172.489764
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Via Roma, 38/F Tel. 0141.840782 Fax 0141.840174
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Corso Statuto, 28 Tel. e Fax 0174.42071 roattino@confagricuneo.it
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Piazza Confraternita, 5
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P.zza Capuccini, 1 - 1° piano (sopra Consorzio Agr.)
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Ceva Carrù
ZONA DI SALUZZO
Saluzzo Bagnolo P. Moretta
Via Torino, 40 Tel. 0175.217120 - Fax 0175.248784 marcobruna@confagricuneo.it
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C.so C. Battisti, 8 (c/o Ass. Generali) Tel. 0175.392733
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Via San Giovanni, 8 - (c/o Centro Anziani)
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Racconigi
Via Togliatti, 16 Tel. 0172.712372 - Fax 0172.725796 marcobruna@confagricuneo.it P.zza C. Alberto, 5 c/o SAI Ass.) Tel. 0172.85253
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Via Marconi, 112 - Tel. 0172.637242 fossano@confagricuneo.it
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L’Agricoltore cuneese N. 02 • MARZO 2015
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Il mercatino dell'agricoltore
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Tagliando da ritagliare e inviare via fax allo 0171/436301, spedire in busta chiusa a: Autorivari, c.so IV Novembre, 8 - 12100 - CN o inviare una e-mail a: upa@autorivari.com Il sottoscritto ....................................................................................... residente a ................................................................................................................................. in via ............................................................................ Tel. / Cell. ................................................. Tessera Confagricoltura Cuneo n° ................................................. Chiede che venga pubblicata gratuitamente la seguente inserzione: ...................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................ ................................................. Il sottoscritto si impegna altresì ad informare la redazione del giornale qualora l’inserzione sia stata soddisfatta. Il sottoscritto autorizza infine il trattamento dei propri dati personali secondo quanto disposto dalla legge 196/2003.
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avigliano celebra con la 34^ edizione Fiera Nazionale della Meccanizzazione Agricola un’eccellenza del Cuneese. L’appuntamento con il meglio dei produttori di macchine agricole torna, dal 13 al 15 marzo, all’area fieristica di Borgo Marene. Un’esposizione di tre giorni dedicata alle tecnologie in agricoltura che si estende su una superficie di 44 mila metri quadri e ospita più di 350 espositori di attrezzature e macchinari agricoli nuovi e usati, per la pianura, la collina, la montagna, il giardinaggio oltre ad aziende che lavorano nei settori delle energie alternative, rinnovabili, biogas e soluzioni ecologiche. La Fiera è inoltre da anni occasione di approfondimento sulle più recenti novità del settore. Innovazione e applicazione della ricerca caratterizzano queste imprese a ogni livello nella loro “mission” di so-
La vetrina dell'innovazione in agricoltura DAL 13 AL 15 MARZO TORNA A SAVIGLIANO LA FIERA DELLA MECCANIZZAZIONE AGRICOLA. INCONTRI E DIBATTITI, TRA MODERNITÀ E TRADIZIONE stenibilità: un aspetto di primissimo piano che si concretizza con il “Concorso novità tecniche”, un'iniziativa indetta e seguita direttamente dal Cnr – Imamoter, che ha lo scopo di valorizzare la realizzazione da parte di costruttori italiani di macchine o componenti che presentino perfezionamenti idonei ad assicurare un progresso tecnico nell'ambito della meccanizzazione agricola, con particolare attenzione alle ricadute sull’ambiente. Un orientamento, quello della cura della terra e delle produzioni di qualità e legate al territorio, che sembrerebbe garantire maggiore reddittività su lungo termine. Le aziende vincitrici verranno premiate venerdì 13 marzo alle 11, in occasione dell’inaugurazione della Fiera. Come sempre, poi, una grande attenzione ai temi di maggiore rilievo per il settore, sviluppati attraverso incontri e
dibattiti. Una Fiera che, anno dopo anno, pur mantenendo un forte legame con la tradizione, ha saputo rinnovarsi, adattarsi ai cambiamenti e recepire la profonda riorganizzazione che negli ultimi anni sta interessando l’agricoltura. Anche questi aspetti saranno affrontati e discussi alla Fiera della Meccanizzazione Agricola di Savigliano, segno tangibile di come l’agricoltura segua percorsi innovativi promettenti per questo settore strategico in Italia e nel mondo.
La fiera sarà aperta dalle 8,30 alle 19. Ingresso gratuito. Per informazioni e conoscere il programma consultare il sito www.fierameccanizzazioneagricola.it
FRANDENT
GRUPPO MERLO
100% tecnologia italiana con Frandent a Savigliano
La gamma Turbofarmer macchina dell'anno al Sima
Frandent presenta un’assoluta novità iscritta al Concorso Novità Tecniche della fiera: l’Erpice Seminatrice Polysem per frutteti e vigneti. Polysem è stata ideata per applicare il sovescio: la macchina lavora il terreno e contestualmente interra specifiche colture erbacee che aumentano la fertilità del suolo: il risultato sono frutti e uve di qualità e quantità superiori. Nuova anche la gamma di erpici da vigneto che affiancano la consolidata linea di erpici da frutteto: per tutte queste macchine il telaio è monoblocco. Novità anche per gli erpici rotanti pieghevoli tra cui un nuovo telaio che garantisce massima rigidità in fase di lavoro e stabilità nel trasporto su strada. Tra le macchine da fienagione Frandent presenta la nuova gamma SuperPro: spandivoltafieno e ranghinatori di altissima qualità e affidabilità che garantiscono un lavoro più efficace. Le nuove macchine in fase prototipale sono sottoposte a test estremi nelle piste “Shock Track” e garantiscono affidabilità e prestazioni imbattibili nel panorama mondiale del settore. [I.P.]
All’edizione 2015 del Sima di Parigi (una delle fiere agricole più importanti d’Europa), la giuria del concorso “Macchina dell’anno”, composta da 19 giornalisti internazionali, ha consegnato il premio di Macchina dell’anno nella categoria movimentazione e logistica alla nuova gamma Turbofarmer modulare Medium Duty e Compatti. Presentata in anteprima mondiale, questa nuova famiglia di telescopici, con telaio modulare, è destinata a rispondere alle esigenze di uno dei settori di mercato più importanti in termini di volumi. Per lo sviluppo di questa gamma, gli ingegneri del Gruppo Merlo sono partiti da un foglio bianco per ridefinire gli standard di mercato. Queste nuove gamme sono composte da quattro modelli TF33.7, TF35.7, TF30.9, TF33.9. La nuova concezione modulare introdotta de Merlo consente di ottenere, a partire da queste 4 macchine, ben 16 differenti versioni. Questo riconoscimento segue quello ottenuto nel 2014 dalla nuova gamma Turbofarmer II e conferma lo spirito innovativo e visionario che ha decretato il successo dei prodotti Merlo da oltre 50 anni. [I.P.]
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GRUPPO
RACCA
MARENE (CN) • Via Roma, 87 • Tel. 0172.742344 • 0172.742306