POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 2, DCB/CN - ANNO XI - N. 08•2013 - NOVEMBRE 2013 - CONTIENE I.P.
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Via libera alla nuova Pac post 2013
Per il mais problemi di umidità
Dal Papa con Confagricoltura
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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 2, DCB/CN - ANNO XI - N. 08•2013 - NOVEMBRE 2013 - CONTIENE I.P.
Sommario
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A Roma per vivere un'esperienza unica Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo Via libera alla nuova Pac post 2013
Basta speculazioni sugli alpeggi
Dal Papa con Confagricoltura
L’Agricoltore cuneese Testata mensile dell’Unione Provinciale Agricoltori di Cuneo Rivista fondata nel 1946 Direttore responsabile: Paolo Ragazzo Redazione e realizzazione grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171/601962 Fax 0171/436301 E-mail: upa@autorivari.com Direzione e amministrazione: Unione Provinciale Agricoltori C.so IV Novembre, 8 12100 - Cuneo Tel. 0171/692143 Fax 0171/698629 cuneo@confagricoltura.it Pubblicità: Tec Pubblicità e Grafica Via dei Fontanili, 1 - Fossano Tel. 0172/695897 Fax 0172/695898 adv@tec-artigrafiche.it Stampa: Tipolitografia Subalpina C.so Gramsci, 18/c - Cuneo Tel. e Fax 0171/692077 Info@tipografiasubalpina.it Chiuso in redazione il 25/10/2013 Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/CN Iscrizione al Tribunale di Cuneo 6/3/1975 al n. 36
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a mesi lo stavamo progettando, ora a fine novembre finalmente lo realizzeremo: il viaggio a Roma per partecipare all’udienza di Papa Francesco in Sala Nervi. Ci si potrebbe chiedere: ma perché gli agricoltori vanno in visita dal Sommo Pontefice? La risposta è contenuta nelle parole pronunciate pubblicamente proprio da Bergoglio: “Il verbo ‘coltivare’ richiama alla mente la cura che l’agricoltore ha per la
sua terra perché dia frutto ed esso sia condiviso: quanta attenzione, passione e dedizione! Coltivare e custodire il creato è un’indicazione di Dio data non solo all’inizio della storia, ma a ciascuno di noi; è parte del suo progetto; vuol dire far crescere il mondo con responsabilità, trasformarlo perché sia un giardino, un luogo abitabile per tutti”. Parole forti, che sottolineano come l’agricoltura debba essere posta al centro dell’attività dell’uomo. Cosa non sempre compresa dai nostri politici, purtroppo. Gli imprenditori agricoli della provincia di Cuneo sono ben consapevoli invece del delicato ruolo che ricoprono per il tessuto economico e sociale della Granda e si impegnano quotidianamente, non senza fatica. Il nostro viaggio a Roma vuol essere un momento aggregativo forte e un’occasione unica per vivere un’esperienza personale importante.
VIAGGIO
Dal 26 al 28 a Roma A pagina 21 sono pubblicati il programma e i costi del viaggio a Roma che Confagricoltura Cuneo organizza dal 26 al 28 novembre 2013 per assistere all'udienza di Papa Francesco in Sala Nervi.
IN QUESTO NUMERO IN PRIMO PIANO C'è il via libera alla Pac 2014-2020 Il commento di Oreste Massimino Legge di Stabilità: poco incisiva A TUTTO CAMPO Pascolamento alpegg: cambia la normativa Problema lupo: si guarda alla Francia Il caso: un progetto troppo dalla parte del lupo L'INTERVISTA Astesana: "Un prosciutto davvero eccellente" CEREALICOLTURA Mais, timori per l'umidità CASTANICOLTURA Passi avanti nella lotta al Cinipide Dalla Provincia fondi per i nuovi impianti Le aziende: "Un'annata altalenante" VITIVINICOLTURA Troppe tasse sul vino Barolo e Barbaresco patrimonio di tutti Incontro sui prezzi delle uve È nato Agrinsieme Moscato FRUTTICOLTURA Uva da tavola al posto dei kiwi Mele tutte da gustare CORILICOLTURA Il noccioleto nel post-raccolta Abellonio vice presidente nazionale Frutta in guscio
INSERTO TECNICO 4 Nuovi bandi del Psr 2007/2013 4 Ocm vino: nel 2014 in arrivo oltre 21 milioni 5 Incentivi per l'assunzione di donne e 'over 50' Pensione di inabilità
6 ZOOTECNIA 7 Smaltimento carcasse animali: nuovo 'iter' 7 LATTE
I II III IV 17
8 Quale futuro per le Quote? AGRICOLTURA E DINTORNI
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9 Suini, Guidi scrive alla De Girolamo Maltempo d'estate, la Regione si attiva
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10 CONFAGRICOLTURA NEWS 10 Aziende sul web per farsi conoscere 11 Convenzione con l'Egea per i soci Agricoltori a Roma da Papa Francesco 12 GOCCE DI MEMORIA 12 Il trattore rivoluzionò l'aratura 12 LE NOSTRE AZIENDE 13 Come conservare i sapori d'autunno 15 TECNICO IN FRUTTETO 15 Intervenire sulle piante in autunno SICUREZZA 16 Gestire l'impianto elettrico dell'azienda 16 IL MERCATINO DELL'AGRICOLTORE
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In primo piano
C'è il via libera alla Pac 2014-2020 ACCORDO RAGGIUNTO: TAGLIATI I FINANZIAMENTI PIÙ ALTI. CONFAGRICOLTURA: "AIUTI A TUTTI I SETTORI AGRICOLI" di Gilberto Manfrin
41,5 miliardi
il budget destinato all’Italia
10,5 miliardi
per lo sviluppo rurale
373 miliardi
27
miliardi
il budget europeo destinato all’agricoltura
4
per i pagamenti diretti
miliardi
per l’OCM vino e l’OCM ortofrutticoli
Nei grafici ecco come sarà suddiviso il budget europeo con la Pac 2014-2020
I
l dado è tratto. Consiglio e Parlamento europeo hanno trovato mercoledì 25 settembre l’accordo finale sulla Politica agricola comune per il periodo 2014-2020, raggiungendo un'intesa sugli ultimi punti negoziali rimasti in sospeso rispetto al patto politico del 26 giugno scorso. Un’intesa che permetterà di rendere l’agricoltura europea
più sostenibile ed ecologica. Nel corso dell’incontro sono stati fugati gli ultimi dubbi relativi ai pagamenti diretti, allo sviluppo rurale, all’Ocm unica e al regolamento orizzontale, temi poi passati al vaglio del voto finale in commissione agricoltura lo scorso 30 settembre. Proprio a novembre dovrebbe esserci
IL COMMENTO
"Ora avviare i lavori per ripartire i fondi" La riforma della politica agricola comune verso il 2020 e l’accordo definitivo raggiunto a Bruxelles vengono così commentate dal presidente di Confagricoltura Cuneo, Oreste Massimino (nella foto): “Il nostro obiettivo resta sempre quello di mettere al centro di tutto le nostre imprese. Come affermato dai nostri rappresentanti nazionali avremmo voluto una Pac più coraggiosa per promuovere il riequilibrio e lo sviluppo di un’agricoltura in grado di coniugare produttività e sostenibilità. Si è avuta una contrazione del budget complessivo ed i pagamenti diretti agli agricoltori hanno subito una significativa riduzione. Preoccupano i nuovi orientamenti a favore del greening, che rischiano di tradursi in nuovi vincoli. Tuttavia il testo finale, dopo i negoziati triloghi, è stato fortemente migliorato rispetto alle prime proposte, proprio grazie all’azione del Parlamento europeo e delle Organizzazioni agricole con Confagricoltura in testa. Ora va avviato quanto prima il dialogo politico per ripartire i 5 miliardi destinati al nostro Paese”. Aggiunge il presidente nazionale di Confagricoltura, Mario Guidi: “Le scelte nazionali dovranno essere sempre ispirate a promuovere un'agricoltura competitiva ed al passo con i tempi, evitando la logica dei ‘campanili’, ragionando finalmente in un’ottica di sistema Italia, che rilanci la politica agricola nazionale. Sono da evitare decisioni penalizzanti per i comparti strategici del nostro agribusiness e per le imprese attive e protagoniste dei mercati”.
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l’adozione da parte del Consiglio così da lavorare al più presto per rendere operative le misure transitorie e far sì che non ci siano vuoti tra la vecchia e la nuova Pac.
PAGAMENTI RIDOTTI
Tre gli aspetti che erano stati lasciati da parte rispetto all’accordo di fine giugno: il capping, cioè la fissazione di un tetto per i pagamenti diretti; la flessibilità tra pilastri, ovvero la possibilità di spostare risorse dagli aiuti diretti ai programmi di sviluppo rurale, e viceversa, e la convergenza esterna, ovvero l’equiparazione degli aiuti percepiti da agricoltori di diverse nazionalità. A causa della strenua opposizione di Paesi come la Germania e il Regno Unito, dove le aziende agricole sono in media di grandi dimensioni, è stata ridimensionata l’ambizione di ridurre drasticamente i pagamenti diretti superiori a 150mila euro, e addirittura abolire gli aiuti oltre i 300mila euro. La riduzione, per i pagamenti oltre 150mila euro, sarà solo del 5%. Ogni Stato membro, poi, potrà decidere di destinare il 5% dell’ammontare totale dei propri fondi europei per il sostegno al reddito alle aziende di piccole dimensioni: in quel caso, anche i pagamenti diretti superiori a 150mila euro non saranno toccati.
FONDI ALLE AZIENDE
Le grandi linee dell’accordo raggiunto in giugno sono state confermate. Per meglio distribuire il denaro, è stato deciso che nessun Paese riceverà meno del 75% della media europea degli aiuti da qui al 2019. In uno stesso Paese membro o in una stessa regione, i divari di aiuto da un’azienda
all’altra saranno ridotti. L’aiuto per ettaro non potrà essere inferiore al 60% della media dei sussidi da qui al 2019. Oltre 100 miliardi di euro saranno investiti nei 28 Paesi dell’Unione per assicurare la qualità delle terre. Il pacchetto prevede anche la possibilità di trasferire fondi da un’area all’altra. Ogni Stato membro potrà trasferire allo sviluppo rurale un massimo del 15% dei fondi a lui riservato per i pagamenti diretti. Lo stesso potrà avvenire nell’altro senso. La quota massima in questo caso sale al 25% per quei Paesi che ricevono meno del 90% della media nazionale in pagamenti diretti. La nuova Pac prevede che il 30% dei pagamenti diretti dipendano dalla messa in pratica di tre abitudini: la diversificazione delle culture, il mantenimento di superfici verdi permanenti e la preservazione di zone ecologiche. Il 30% almeno dei fondi per lo sviluppo rurale dovrà essere utilizzato per misure agro-alimentari o per il sostegno all'agricoltura biologica. Da ora in poi tutti gli aiuti saranno resi pubblici, salvo quelli di ammontare più piccolo.
DOTAZIONI NAZIONALI
Infine, le dotazioni nazionali per gli aiuti diretti dei singoli Stati membri saranno progressivamente riequilibrate. Così, i Paesi che ricevono meno del 90% della media UE, vedranno un aumento graduale, pari a un terzo della differenza tra la loro situazione e il 90% di quella media comunitaria. Questo impone un aggiustamento anche per i Paesi che si trovano sopra l’asticella della media. Per l’Italia da Bruxelles arriveranno circa 5 miliardi di euro. Resta da decidere in che modo ridistribuire i premi accoppiati tra i diversi settori agricoli. A tal proposito, Gualtiero Dalmasso, responsabile Caa di Confagricoltura Cuneo, afferma: “Come rimarcato da Confagricoltura, sarà indispensabile sostenere tutti i settori agricoli, in particolare quelli che si trovano in difficoltà e rivestono particolare importanza per ragioni economiche, sociali, occupazionali, di sicurezza alimentare, oppure sono particolarmente importanti per la protezione o il miglioramento dell'ambiente, del clima, della biodiversità, che rispettano requisiti e normative europee più restrittive degli standard internazionali e che si traducono in minore capacità competitiva rispetto ai concorrenti dei Paesi terzi”.
Non soddisfano a pieno i provvedimenti previsti dal Governo Letta
Legge di Stabilità: "Poco incisiva" CRITICA LA POSIZIONE DI AGRINSIEME: RIPRESA LONTANA. NOVITÀ POSITIVE PER LA PICCOLA PROPRIETÀ CONTADINA
"A
vremmo preferito un'azione più incisiva per favorire la ripresa economica. E ci aspettavamo che si investisse nell'agricoltura e nell'agroalimentare. Invece, i provvedimenti approvati, pur seguendo un cambio nella direzione di marcia, sono ancora lontani da una svolta che permetta alle imprese di uscire dalla crisi e riprendere con vigore la strada dello sviluppo e della competitività''. Così Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane del settore agroalimentare commenta in una nota la Legge di Stabilità approvata nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri. Mentre andiamo in stampa il Ddl ha iniziato il suo (lungo) iter parlamentare. L'art 23 del Ddl implica il ritorno dell'Imu su terreni agricoli e fabbricati rurali, fortemente criticato da Agrinsieme, che ritiene il provvedimento inammissibile. Queste, in sintesi, le principali novità per il mondo agricolo contenute nel Ddl. Piccola proprietà contadina Nella versione approvata al Consiglio dei Ministri il 15 ottobre, la Legge di stabilità prevede il mantenimento all'1% dell'applicazione dell'imposta di registro per gli acquisti dei terreni agricoli da parte degli IAP (Imprenditori Agricoli Professionali) e dei Coltivatori Diretti, anche successivamente al 2014. Un risultato, questo, per cui Confagricoltura si è battuta. Per chi non è IAP o coltivatore diretto, l'imposta di registro per l'acquisto di terreni agricoli è del 12%.
Norme per i giovani in agricoltura È garantita l’assegnazione in affitto o in concessione dei terreni pubblici ad uso agricolo in via preferenziale ai giovani imprenditori agricoli, di età compresa tra i 18 e i 40 anni. La norma prevede anche un meccanismo di determinazione del canone in grado di evitare operazioni speculative finalizzate all’innalzamento dello stesso, individuando un parametro di riferimento certo nell’applicazione della procedura. Incentivi gasolio Per i prodotti petroliferi impiegati nei lavori agricoli, orticoli, in allevamento, nella silvicoltura e piscicoltura e nelle coltivazioni sotto serra ai fini dell’applicazione delle aliquote ridotte o dell’esenzione dell’accisa, sono previste risorse pari a 4 milioni di euro per l’anno 2014, a 21 milioni di euro per l’anno 2015 e a 16 milioni di euro a decorrere dall’anno 2016. ''Auspichiamo che venga confermato il ripristino della tassa di registro all'1% per le transazioni fondiarie - afferma il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio - che nel corso dell'iter parlamentare possano intervenire le correzioni necessarie per garantire imprese e cittadini e per aprire una nuova fase di crescita''. Confagricoltura seguirà con la massima attenzione l’iter parlamentare della Legge e interverrà laddove ci sono margini di manovra, per evitare ulteriori oneri per le imprese, come il ritorno della tassa sui terreni agricoli e fabbricati rurali.
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A tutto campo
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Pascolo d'alpe così cambia la normativa
mila ettari
di pascoli in Piemonte
44%
sono di proprietà pubblica
DALLA CAMPAGNA 2014 SARÀ VIETATO IL PASCOLO PER CHI NON POSSIEDE ANIMALI di Gilberto Manfrin
A
Fonte: La Stampa
Capi di razza Piemontese in alpeggio
partire dalla campagna 2014, ai fini dell’ammissibilità delle superfici dichiarate a pascolo magro, non sarà più possibile considerare il pascolamento da parte di terzi. Lo ha deciso l’Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) con una nota emanata lo scorso 11 ottobre. Una vera e prora svolta per chi vive di alpeggio, soprattutto in Piemonte, dove ci sono 305mila ettari di pascoli, il 44% dei quali di proprietà pubblica. Sulla vicenda si era espressa la scorsa estate anche l’Adialpi (Associazione difesa alpeggi Piemonte) che aveva inviato un documento all'Assessorato all'Agricoltura del Piemonte per chiedere un maggior impegno a tutela degli alpeggiatori affinché sulle superfici considerate alpeggio (cioè oltre una determinata quota) i premi Pac fossero assegnati solo a chi praticava realmente questa attività agro-zootecnica. Il sistema attuale prevede un unico vincolo, cioè che il terreno sia pascolato da ovini, bovini o altre specie la cui proprietà è indipendente da chi ha richiesto il premio su quella superficie. In questi giorni la normativa è in evoluzione: le aziende interessate saranno contattate dai responsabili della Confagricoltura Cuneo che provvederanno a spiegare nei dettagli i cambiamenti che sopraggiungeranno.
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I RECENTI ATTACCHI SUBITI DAGLI ALLEVATORI NELLE VALLI CUNEESI METTONO IN LUCE QUESTIONI IRRISOLTE. CONFAGRICOLTURA VALUTA ALTERNATIVE E NUOVE MISURE
Problema lupo: si guarda alla Francia
A
ttenti al lupo. Dopo i recenti casi di attacchi del predatore alle mandrie e alle greggi sulle nostre montagne torna alla ribalta il difficile equilibrio tra l’attività allevatoriale e l’animale. A farne le spese sono soprattutto i malgari e i pastori che lavorano in alta quota, i cui capi vengono attaccati provocando così alle aziende ingenti danni economici. Confagricoltura, da sempre attentata alla questione, sta sondando misure alternative per contenere il proliferare del lupo in alta quota, convinta che la situazione, così com’è, non è più gestibile. Il rischio è quello di un ulteriore impoverimento dell’economia montana con tutti gli aspetti connessi all’abbandono delle Terre Alte. “Serve una maggior tutela per chi lavora in montagna - dichiara Adriano Rosso, direttore Confagricoltura zona di Cuneo -;
IL CASO
"Un progetto troppo sbilanciato a difesa del lupo" “Questo progetto ci pare sbilanciato dalla parte del lupo anziché dalla parte degli allevatori che puntualmente subiscono danni ingenti dagli attacchi a mandrie e greggi”, con queste parole il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, commenta la contrarietà dell’associazione agricola al progetto Life Natura 2012 "Wolf in the Alps", che è stato presentato a Valdieri lo scorso 15 ottobre. L’obiettivo dichiarato è la conservazione del lupo e la convivenza con le attività in montagna, ma di fatto ciò che l’associazione contesta è la poca attenzione nei confronti della parte agricola. L’iniziativa interessa l’intero arco alpino (dal Cuneese alla Slovenia) ed ha come capofila il Parco naturale Alpi Marittime. Prevede investimenti per oltre 6 milioni di euro, di cui circa 1.700.000 euro a disposizione del Parco naturale Alpi Marittime, ente coordinatore di progetto. Il 35% dei fondi sarà a sostegno dei pastori e di interventi di prevenzione degli attacchi: reti elettrificate, cani da difesa, casotti d’alpe, miglioramento degli alpeggi in generale. Il resto sono azioni di comunicazione, attività con le scuole, prodotti ecoturistici, monitoraggio. “La percentuale di dotazione finanziaria a favore dei pastori è troppo limitata - continua Abellonio -. Non è questo il modo di gestire la presenza del lupo sul nostro territorio, siamo invece da sempre favorevoli a iniziative di ricerca e studio che permettano di elaborare soluzioni concrete per contenere i problemi connessi alla presenza del predatore: abbiamo contattato alcuni partner francesi per valutare se le loro misure di difesa dai lupi possano essere adottate anche sul nostro territorio”.
di Paolo Ragazzo
ormai è chiaro a tutti che il lupo va gestito in maniera differente da come avviene adesso: ben vengano tutte le misure preventive previste (cani da guardia, recinzioni elettrificate…), ma queste servono solo a contenere i danni e non a risolvere il problema. Dobbiamo prendere ad esempio quanto accade nella vicina Francia, dove esistono piani di abbattimenti programmati del lupo”. Proprio la recente decisione della Francia di riaprire la caccia al temuto predatore potrebbe avere ripercussioni nelle vallate cuneesi, con possibili migrazioni dei branchi che stazionano nelle zone di confine e che potrebbero cercare rifugio anche sulle montagne della nostra provincia. “È di qualche giorno fa la notizia che un cucciolo di lupo, finito in un recinto privato, è stato liberato e restituito al suo habitat; peccato che gli alpeggi siano territorio anche di malgari e pastori - dice ironicamente Walter Roattino, direttore Confagricoltura zona di Mondovì -. Forse è opportuno che ci si occupi di salvaguardare meglio anche le attività produttive dei nostri territori montani. Quella dei malgari è anche un’azione di tutela del territorio: se andiamo avanti di questo passo non ci saranno più malgari che portano gli animali in alpeggio e quindi cosa succederà alle nostre montagne? I pastori che operano in zone dove c’è la presenza dell’animale predatore faticano a gestire le greggi, con forti disagi e un aumento dei costi di produzione”. Per approfondire le problematiche connesse alla gestione della fauna selvatica e proporre possibili soluzioni alternative Confagricoltura Cuneo ha allo studio un momento di incontro a cui saranno invitati a partecipare rappresentanti del territorio ed esperti in materia.
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branchi
transfrontalieri provenienti dalla Francia
Fonte: Monitoraggio lupo in Piemonte 2012
16 branchi
stabili confermati in Piemonte
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branchi
stabili confermati nella provincia di Cuneo
Presenza dei lupi in Piemonte
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L'intervista
"Un prosciutto davvero ecellente" CHIARA ASTESANA, PRESIDENTE DEL CONSORZIO DEL CRUDO DI CUNEO, PARLA DELLA NASCITA DELLA DOP E DELL'IMPORTANZA DI FARE SQUADRA SUL MERCATO di Ilaria Blangetti
La vetrofania esposta dai commercianti permetterà al consumatore di riconoscere il prodotto
U
n prodotto d’eccellenza, presto sulle nostre tavole. Ad inizio estate al Resort San Giovanni di Saluzzo era stato presentato alla stampa, alle autorità e agli operatori del settore, il Crudo di Cuneo. Un evento che aveva coinvolto anche il celebre giornalista gastronomico Edoardo Raspelli. Chiara Astesana, presidente del Consorzio del Crudo di Cuneo, parla delle peculiarità di un’eccellenza diventata Dop. Innanzitutto quando sarà possibile gustarlo? “Sarà in commercio da novembre, per il momento non sarà disponibile nella grande distribuzione ma solo in negozi specializzati e nei ristoranti”. Poco tempo fa avete lanciato un allarme perché il Prosciutto di Cuneo è stato imitato ancora prima di essere commercializzato. Come possiamo riconoscerlo? “Il consumatore deve cercare il marchio a fuoco sulla cotenna e ricercare la vetrofania che sarà esposta dai commercianti in modo da non incorrere in errore. Verranno inoltre fatte ispezioni da parte del Consorzio che ha la possibilità, grazie all’unicità della filiera, di controllare il prodotto quando esce sul mercato. In questi giorni è inoltre possibile assaggiarlo alla Fiera del Tartufo di Alba dove siamo fornitori ufficiali”.
Facciamo un passo indietro. Com’è nato il Consorzio del Crudo di Cuneo e con quali obiettivi? “Il Consorzio è nato nel 1998 da un comitato costituito due anni prima da imprenditori del settore suinicolo. La provincia di Cuneo era al secondo posto come produttore italiano di suini con circa un milione e 100 mila capi l’anno che venivano destinati, però, per la stagionatura dei prosciutti unicamente nelle aree del Parma e del San Daniele. Ci siamo domandati, quindi, perché il prosciutto crudo non venisse prodotto direttamente in provincia di Cuneo. Il consorzio, autofinanziandosi, ha promosso uno studio di fattibilità che ha messo in luce come, grazie alle montagne e alla vicinanza al mare, il clima della nostra provincia fosse favorevole alla stagionatura dei prosciutti. E così è iniziato l’iter per richiedere il riconoscimento della Dop, un percorso lungo 10 anni che ha portato al riconoscimento ufficiale nel dicembre 2009. Sono stati anni molto intensi in cui abbiamo portato avanti anche uno studio storico per comprovare il fatto che la produzione avesse delle radici sul territorio e così abbiamo scoperto dei piccoli prosciuttifici che testimoniano la storicità della lavorazione del prosciutto in provincia di Cuneo. Lo scopo del Consorzio era così stato raggiunto con l’obiettivo di dare alla provincia di Cuneo una produzione d’eccellenza che significa anche posti di lavoro e benefici economici. Il difficile, poi, era trovare degli imprenditori che volessero investire nel settore: così abbiamo incontrato la Carni Dock di Lagnasco che si occupa della produzione. Dopo una sperimentazione sul gusto e molti mesi di preparazione, ora abbiamo tra le mani un prodotto eccellente”. Quali sono le caratteristiche del Crudo di Cuneo? “Esiste un disciplinare che regolamenta la Dop: i maiali devono nascere, essere allevati e macellati nella zona di produzione che comprende le province di Cuneo e Asti
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e 54 Comuni della zona sud della provincia di Torino. In questa area vengono ingrassati ogni anno oltre un milione di suini pesanti certificati per il circuito delle Denominazioni di Origine Protetta”. È stata così creata una filiera unica. “La Carni Dock, che al momento rappresenta l’unico produttore di prosciutti marchiati, costituisce la filiera più corta d’Italia e forse d’Europa. I suini sono nati e allevati a pochi chilometri dallo stabilimento di Lagnasco dove vengono macellati e poi lavorati fino all’ottenimento del prosciutto. Questo facilita il controllo sul prodotto che viene lavorato interamente a mano”. Quella del Prosciutto di Cuneo è una bella storia, un esempio di valorizzazione di un prodotto unico, per creare ricchezza. Secondo lei, perché troppo spesso non si riescono ad esaltare i “gioielli” di un territorio? “Al nostro settore spesso manca progettualità e chiarezza di obiettivi, si vive alla giornata e, conseguentemente, non si raggiungono obiettivi ambiziosi. Non è facile ottenere le Dop, però ci sono altre certificazioni importanti. Al momento il Crudo di Cuneo è l’unica Dop per quanto riguarda i salumi piemontesi ma esistono molti altri trasformati che sicuramente andrebbero valorizzati di più. Purtroppo non sempre si è capaci di fare squadra e, proprio per questo, vogliamo aggiungere valore al Crudo di Cuneo abbinandolo a formaggi e vini del territorio, perché solo l’unione fa la forza”.
Chiara Astesana, presidente del Consorzio del Crudo di Cuneo
Cerealicoltura
Mais: timori per l'umidità LA RACCOLTA È IN RITARDO DI UN MESE, LE RESE SONO SCARSE E LA QUALITÀ È DISCRETA di Erica Giraudo
L
a stagione di raccolta del mais è in forte ritardo e si temono i danni causati dall’umidità. “Piogge e umidità autunnali hanno compromesso una stagione che era già partita male - spiega Marco Bruna, direttore di Confagricoltura Saluzzo -. Qualcuno, prima delle piogge, è riuscito a trinciare il prodotto per gli allevamenti e gli impianti di biogas, ma per la granella siamo in ritardo di un mese. I produttori hanno seminato tardi a causa delle piogge primaverili. Risultato? La qualità, in base ai primi riscontri, non è eccelsa e la quantità sembra scarsa. Ma per i bilanci è presto. Solo in certe zone, chi era pronto e ha appezzamenti non troppo estesi, ha avuto la fortuna di riuscire a seminare nelle pause concesse dal maltempo. Gli altri hanno dovuto far slittare le semine a fine aprile e, addirittura, a inizio maggio. Se avesse fatto bello, come a settembre, la qualità e la quantità potevano essere migliori. Ma l’umidità è dannosa per il mais soggetto a muffe”. “Siamo in ritardo su tutto - dice Floriano Luciano, responsabile della Confagricol-
DICONO I PRODUTTORI
"I costi di essiccazione sono troppo alti" Il mais rappresenta un settore importante per l’economia agricola della provincia di Cuneo. Ma i produttori stanno facendo i conti con un’annata difficile. Abbiamo raccolto le loro voci. "La raccolta è in ritardo di almeno un mese - sottolinea Giuseppe Martini di Racconigi - a causa delle semine tardive. Per quanto riguarda le rese siamo molto al di sotto della media degli scorsi anni mentre la qualità del prodotto è discreta. Anche le quotazioni purtroppo sono in picchiata di almeno un 20%. Le uniche note positive sono legate alla aflatossine, dove il rischio sembra scongiurato". "Ho iniziato a seminare e marzo e ho finito i primi giorni di giugno racconta un agricoltore di Villafalletto (produce granella) -. Abbiamo lavorato male perché il terreno era umido. La qualità non sembra delle migliori, specie nelle qualità più sensibili all'umidità”. “Ho seminato 8-9 giornate piemontesi e poi mi sono fermato - spiega Isel Abello di Busca -. La percentuale di umidità supera il 30%. Sono 10 i punti percentuali in più rispetto all’anno scorso e i costi di essicazione sono troppo alti. Valuteremo se raccogliereo meno”. “Ho iniziato a trebbiare e poi ho dovuto smettere, perché c’è troppa umidità - racconta Gianfranco Daniele di Beinette -. Siamo in ritardo di almeno 20-25 giorni. La qualità, anche se per ora non abbiamo dati certi, sembra appena discreta, mentre le rese sono in calo rispetto all’anno scorso”.
tura di Fossano - e il mais non fa eccezione. Purtroppo anche la quantità e la qualità sembrano molto più basse rispetto ad altre annate”. “La quantità, rispetto all’anno scorso, ha subito una battuta d’arresto - afferma Davide Cravero, presidente della sezione Cereali e semi oleosi di Confagricoltura Cuneo -. Le semine a
maggio hanno accorciato i cicli e la conseguenza è che si raccoglie meno. Siamo in ritardo di un bel mese. E poi c’è l’umidità che fa lievitare anche i costi di essicazione e causa il problema delle tossine create da funghi e muffe”. “L’anno scorso, anche se era un’annata precoce - spiega - a metà ottobre la raccolta era finita. Quest’anno potrebbe proseguire fino a dicembre. Siamo solo all’inizio, le percentuali sono ancora basse per poter azzardare delle previsioni. Certo, il ritardo con il quale si è seminato (alcuni a giugno) non è un fattore positivo”.
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Castanicoltura BANDO PROVINCIA
Fondi per i nuovi impianti La Provincia di Cuneo lancia un bando per la realizzazione di nuovi impianti con varietà locali di castagno europeo (castanea sativa) per sostenere l’azione di rinnovamento della castanicoltura locale e di promozione dell’indicazione protetta di “Castagna Cuneo Igp. “Abbiamo superato l’emergenza cinipide – spiegano la presidente Gianna Gancia e l’assessore all’Agricoltura, Roberto Mellano – ed ora vogliamo rilanciare, tramite il Settore Politiche Agricole della Provincia, la legge regionale 63/78 (art. 18) a favore delle aziende agricole cuneesi. Gli interventi ammissibili prevedono la realizzazione di nuovi impianti di varietà locali di castagno europeo che abbiano i requisiti necessari all’iscrizione all’Albo della Castagna Cuneo Igp. È anche questo un modo per rilanciare i nostri prodotti agricoli che si distinguono per qualità ed eccellenza”. Beneficiari Possono beneficiare degli aiuti le aziende agricole con sede in provincia di Cuneo condotte da imprenditori agricoli professionali (come definiti dal D. Lgs. n. 99/2004 e s.m.i.) singole e associate, iscritte al registro delle Imprese della CCIAA ed alla gestione previdenziale agricola, in possesso di Partita Iva per il settore agricolo, iscritte all’anagrafe regionale delle aziende agricole. Interventi ammissibili La superficie minima ammissibile per i nuovi impianti è di 5 mila mq, comprendenti appezzamenti singoli di superficie non inferiore a 2 mila mq. Sono ammissibili interventi per la preparazione del terreno e concimazione di fondo, l’acquisto e la messa a dimora di astoni di castagno, compresa la protezione dai danni da fauna selvatica, l’eventuale impianto di irrigazione. Limiti di spesa e contributo concedibile Gli aiuti sono corrisposti sotto forma di contributi in conto capitale calcolati in percentuale sulla spesa ammessa. L’importo minimo della domanda di sostegno è pari a 1.000 euro e non può superare l’importo massimo di euro 9.000; sulla spesa ammessa è concesso un contributo in conto capitale così come previsto dalla L.R. 63/78 aggiornata dalle disposizioni di adeguamento degli aiuti di stato: • il 50% degli investimenti ammissibili nelle zone montane; • il 40% degli investimenti nelle altre zone; • il 60% degli investimenti ammissibili nelle zone montane e il 50% nelle altre zone, nel caso degli investimenti realizzati da giovani agricoltori entro cinque anni dall’insediamento. Domande Le domande di contributo potranno essere presentate alla Provincia di Cuneo – Settore Politiche Agricole – Corso Nizza 21 – 12100 Cuneo, dal 4 novembre 2013 al 17 febbraio 2014 in forma cartacea secondo il modulo disponibile sul sito Internet della Provincia (www.provincia. cuneo.it/politicheagricole).
IN SINTESI APERTURA BANDO
4 novembre 2013
CHIUSURA BANDO
17 febbraio 2014
SUPERFICIE MINIMA AMMISSIBILE 5 mila mq IMPORTO MINIMO DOMANDA
1.000 €
IMPORTO MASSIMO DOMANDA
9.000 €
INFORMAZIONI
www.provincia.cuneo.it/politicheagricole
10 L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2013
Passi avanti nella lotta al Cinipide CASTAGNE: PASSATA L'EMERGENZA ORA SONO NECESSARI NUOVI INNESTI. AL SETTORE SERVONO ULTERIORI AIUTI di Ilaria Blangetti
A
utunno, tempo di castagne. Nonostante sia già novembre la raccolta delle castagne è ancora in svolgimento in molti boschi delle vallate cuneesi. Rispetto alla scorsa annata, infatti, si è quasi ovunque in ritardo di qualche giorno, in alcuni casi anche di qualche settimana, ma le prospettive sembrano incoraggianti soprattutto per via della riduzione dei danni provocati dal Cinipide. In alcune zone, però, i castanicoltori denunciano un impoverimento delle piante, che rimaste debilitate, sono più soggette ad altri tipi di problematiche. Un'annata altalenante, quindi, con rese e qualità delle produzioni molto differenti a seconda delle vallate. Una stagione caratterizzata da produzioni molto differenti, anche a pochi chilometri di distanza l'una dall'altra. Da inizio ottobre le operazioni sono partite nelle vallate del Monregalese, prima solo nelle zone di fondovalle, poi anche a quote più alte. “Per quanto riguarda gli impianti ‘ibridi’ euro-giapponesi, abbiamo buone rese e qualità soddisfacente, accompagnati da quotazioni favorevoli per i produttori – spiega Cristiano Gallio, tecnico Confagricoltura zona di Mondovì -. Anche per quanto riguarda invece le castagne ‘nostrane’ riscontriamo una buona qualità e buoni livelli di prezzo, ma se analizziamo l’aspetto quantitativo abbiamo una situazione a macchia di leopardo con zone in cui le castagne sono abbondanti, mentre in altre aree le rese sono poco abbondanti. Questo deriva principalmente dalla pioggia caduta quest’estate e dal problema cinipide che in alcune zone è già quasi sotto controllo, mentre in altre sconta una parassitizzazione ancora bassa”.
Secondo l’associazione resta fondamentale un’attenta potatura delle piante e occorre proseguire con gli innesti per cercare di rinnovare le piante dei nostri boschi: “Per continuare in questa accurata azione di ringiovanimento dei castagni auspichiamo che il nuovo PSR preveda misure ‘ad hoc’ per questo tipo di coltura”, specifica Walter Rottino, direttore di Confagricoltura zona di Mondovì. La disomogeneità a livello di rese è confermata anche da Adriano Rosso, direttore Confagricoltura zona di Cuneo: “Nelle Valli Grana, Stura e Gesso abbiamo una produzione scarsa per via di una primavera piuttosto piovosa, non aiutata inoltre dal clima siccitoso di settembre che non ha favorito la pezzatura dei frutti. Questo si registra soprattutto nelle zone montane, mentre nelle fasce pedemontane, dove abbiamo appezzamenti coltivati, la situazione è decisamente migliore”. In merito al Cinipide galligeno, il temuto insetto venuto dalla Cina che negli ultimi anni ha messo a dura prova i castagneti della provincia di Cuneo, Rosso sottolinea: “Finita la fase di massimo sviluppo dell’insetto, registriamo quasi ovunque danni più contenuti, segno che le azioni di contrasto stanno dando mediamente buoni risultati”. Il settore necessita tuttavia ancora di aiuti per uscire dalla crisi: c’è bisogno, dov’è possibile, di una razionalizzazione degli impianti anche con la messa a dimora di nuove varietà e occorre investire in tecnologia, come già avviene in altre zone di Italia e nel resto del mondo.
LE AZIENDE
"Un'annata altalenante" Un’annata molto variegata, con rese diverse a seconda delle zone. “C’è stata una buona raccolta della prima maturazione mentre nella seconda, a causa del freddo, abbiamo riscontrato castagne dalla pezzatura minore e un 30% in meno di produzione - dice Franco Viano di Valgrana -. Questo perché l’inizio autunno è stato freddo anche se rispetto ad altre zone delle vallate non ci possiamo lamentare”. “Il prodotto è di ottima qualità, le castagne sono buone anche se non bellissime – commenta Girodengo Ivano di Moiola -. In realtà in questa zona è andata bene, con rese addirittura in aumento rispetto allo scorso anno anche le pezzature sono medie. Inoltre le prospettive sul mercato sono buone, possiamo dire una campagna soddisfacente”. È andata peggio in altre zone, come nel Monregalese e nelle Langhe. “La raccolta è iniziata solo a metà ottobre, siamo in ritardo di una quindicina di giorni - racconta Livia Gonella di Viola -. Qui la castagna è una risorsa molto importante ma l’annata sembra scarsa, molti ricci sono ancora sulle piante ma l’impressione è che alcuni siano vuoti. Sicuramente sarà un raccolto più scarso rispetto al 2012, inoltre molte castagne non sono molto sane, così come succede da alcuni anni”. “Sono tre anni che la situazione non è delle migliori - racconta Antonina Galvagno con un vasto castagneto nella zona di Monteu Roero -. Quest’anno in particolare c’è stata davvero poca produzione, tanti alberi erano senza ricci. Il Cinipide ha debilitato gli alberi rendendoli fragili e più esposti ad altri tipi di malattie. La qualità delle poche castagne è buona, anche se di piccole dimensioni. La situazione è simile in tutta la zona”.
proposte:
Un giorno imprese, banca e territorio apriranno un dialogo. Quel giorno è il 6 novembre. Banca, imprese e istituzioni si incontrano per condividere i bisogni e le prospettive del nostro territorio. Un'occasione per dare il tuo contributo e scoprire insieme un punto d'incontro da cui ripartire.
P M I D AY S PA Z I O I M P R E S E BANCA DI CHERASCO
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NOVEMBRE 2013 Università di Scienze ORE 15 Gastronomiche - Pollenzo
Sergio Chiamparino Presidente Compagnia di San Paolo
Roberto Russo
Assessore alle Attività Produttive della Provincia di Cuneo
Domenico Siniscalco Vice Chairman Morgan Stanley, Presidente Assogestioni Darà voce al pubblico
Marco Zatterin
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L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2013
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Vitivinicoltura
Troppe tasse sul vino CON IL RIALZO DELL’IVA AL 22% IL GETTITO FISCALE DEL COMPARTO È SALITO AL 50% di Gilberto Manfrin
“L
'aumento dell’Iva rappresenta un ulteriore colpo per il settore vinicolo, già duramente compromesso dalla crisi dei consumi interni e dagli aumenti generalizzati delle materie prime a carico dei produttori. Solo considerando l’Iva, una bottiglia su quattro di fatto finisce allo Stato che intasca ormai circa il 50% considerando l’intero gettito fiscale. I consumi interni del vino da anni sono in costante calo: fortunatamente i dati export confermano la corsa del vino italiano sui mercati internazionali”. Così Confagricoltura Cuneo commenta l’ennesimo aggravio fiscale sul comparto vino, ulteriormente gravato dall’au-
P
ochi millesimi per tutelare un patrimonio nazionale del valore di oltre 250 milioni di euro. Il Consorzio di tutela Barolo e Barbaresco ha deciso di applicare l'erga omnes anche alle aziende non associate: tutti dovranno pagare pochi millesimi di euro per ogni bottiglia di vino prodotta, questo a difesa e salvaguardia delle due denominazioni d'origine. Applicando l'erga omnes (tradotto significa "nei confronti di tutti"), norma prevista dal decreto legislativo 61 del 2010, la denominazione e il marchio Barolo e Barbaresco diventano così un patrimonio collettivo con il Consorzio che ne diventa custode e gestore unico. Tutte le 996 aziende vitivinicole, consorziate o meno, dovranno dare il loro contributo. "Sono pochi millesimi a bottiglia prodotta - ricorda il presidente del Consorzio Pietro
mento dell’aliquota Iva, passata dal 21% al 22%. Sembrava si potesse scongiurare, invece l’aumento dell’aliquota Iva scattato il 1° ottobre scorso, ha coinvolto, tra gli innumerevoli prodotti che ne pagheranno le conseguenze, anche il vino. “Per fortuna l'export non ha perso smalto - aggiunge l'organizzazione agricola - perchè sul mercato interno, dopo il boom del 2012 (+25%), quest'anno potremmo anche chiudere con un segno meno. Le dinamiche relative al prezzo del vino in Italia non riguardano solo le trattative per fissare i prezzi delle uve: c’è ben altro dietro. Occorre capire che tutta questa tassazione sta minando il comparto da dentro. Non dimentichiamoci, inoltre, che una buona fetta del turismo italiano, soprattuto nella nostra provincia, consiste nell’enoturismo. Se si continua a tassare il vino made in Italy, si rischia di compromettere anche un settore che rappresenta una notevole fonte di guadagno per il nostro Paese. Siamo preoccupati: questi continui aumenti fiscali rischiano di essere assorbiti a fatica dal comparto - conclude Confagricoltura -. I vitivinicoltori cuneesi non intendono scaricare l’aumento delle accise e dell’Iva sui consumatori, ma non è possibile neppure continuare a tollerare una situazione dove a pagare le conseguenze sono ancora una volta le nostre aziende”.
Barolo e Barbaresco patrimonio di tutti IL CONSORZIO DI TUTELA HA DECISO DI APPLICARE L'ERGA OMNES ANCHE ALLE AZIENDE NON ASSOCIATE PER POTER DIFENDERE DALLE IMITAZIONI LE DUE DOCG Ratti - che serviranno esclusivamente a sostenere le attività di tutela della denominazione e la vigilanza direttamente sullo scaffale. I costi per questa attività di controllo sono molto elevati: dal 2009 il Consorzio ha investito oltre 250 mila euro solo per la registrazione del marchio Barolo e Barbaresco in tutti i Paesi del mondo. Essendo questa un'iniziativa che
coinvolge l'intero comparto, si è deciso di avvalersi dei poteri conferiti dall'erga omnes per far pagare la quota per l'attività di controllo anche ai produttori non associati, in modo da difendere un'importante comparto dell'economia agricola delle Langhe". Il Consorzio ha affidato l'attività di controllo agli avvocati della Sib, la Società italiana brevetti che ha
INCONTRO SUI PREZZI DELLE UVE
Alla ricerca di un’intesa sui prezzi delle uve. Lo scorso 24 settembre ad Alba si sono incontrati Agrinsieme, che riunisce Confagricoltura, Cia, Confcooperative, Legacoop ed AGCI e la sezione vini di Confindustria Cuneo. Dall’incontro è emersa la volontà di una nuova progettualità comune, volta alla difesa delle uve che rischiano la discesa sotto il costo di produzione e a programmare interventi di coltura mirati al soddisfacimento delle richieste di mercato.
12 L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2013
arti grafiche
I numeri del Barolo e del Barbaresco
BAROLO BARBARESCO
Ettari di vigneti
Comuni produttori
Milioni di bottiglie
Valore dell'export
1.977
11
13
78%
702
4
4,3
70%
fonte: Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe Roero
sede a Roma. Pochi mesi fa il Consorzio è riuscito a far cancellare quindici annunci di finti kit per la produzione di un vino designato come Barolo venduti sul sito internet di eBay nel Regno Unito. Nel 2012 vinse una causa in Brasile contro una multinazionale di cosmesi che produceva il profumo "Barolo reserva especial", confezionato dentro a delle piccole ed eleganti barrique: "Abbiamo ottenuto la cancellazione del nome registrato - dice Ratti - e anche un risarcimento in denaro che è stato utilizzato per la difesa della denominazione". Sulla vicenda dice la sua anche il direttore della Confagricoltura di Alba, Mario Viazzi: “Ultimamente il consorzio è dovuto intervenire più volte a difesa delle denominazioni, a seguito del fraudolento utilizzo del marchio da parte di aziende straniere. Quest’attività è molto importante ma anche molto onerosa. Pertanto, trovo corretto che la difesa di queste due produzioni, che contribuiscono tantissimo a supportare l’economia della nostra zona, sia a carico di tutti. Si tratta di due denominazioni storiche conosciute in tutto il mondo e con importanti volumi in termine di valore, quindi appetibili da parte di chi voglia speculare o peggio contraffare. Credo, comunque, che il Consorzio abbia dimostrato finora di svolgere un'attività a favore delle denominazioni in modo corretto e trasparente. Gli utilizzatori delle denominazioni Barolo e Barbaresco possono confidare sicuramente in risultati positivi”.
NUOVO ORGANISMO
È nato Agrinsieme Moscato Si chiama Agrinsieme Moscato. È il nuovo soggetto di rappresentanza agricola nazionale che riunisce Confagricoltura, Cia e Aci (l’alleanza delle cooperative che raggruppa Confcooperative, Lega Coop e Agci) e che si occuperà del mondo del Moscato. Lo scopo dichiarato è quello di portare avanti progetti e istanze che favoriscano lo sviluppo del comparto, troppo spesso al centro di polemiche e contrapposizioni. La firma che ha formalmente costituito il nuovo ente è giunta lo scorso 2 ottobre nella sede di Confagricoltura Asti alla presenza dei rappresentanti e delegati delle associazioni partners del progetto. Del direttivo della neonata associazione, che rappresenta oltre tremila ettari vitati a moscato, fanno parte, per la componente delle associazioni agricole, Luca Brondelli di Brondello (Confagricoltura Alessandria), Pietro Cirio (Confagricoltura Asti), Roberto Abellonio (Confagricoltura Cuneo), Carlo Ricagni e Piero Giovanni Trinchero (Cia Alessandria), Ivano Andreos della Cia di Asti. Confagricoltura Cuneo pone l’accento sulla condivisione degli scopi di cui Agrinsieme Moscato si farà carico: “Sulle cose da fare siamo tutti d’accordo. È questo lo spirito giusto per risolvere i problemi del settore e rilanciarlo”.
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Frutticoltura Rubrica
Uva da tavola invece dei kiwi INTERESSANTE SPERIMENTAZIONE DELL'AGRI VALLE BRONDA PER TROVARE ALTERNATIVE DOPO I DANNI DA BATTERIOSI NEL SALUZZESE
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a batteriosi che ha colpito le piantagioni di kiwi, nell’arco di pochi anni ha ridotto notevolmente questa coltura frutticola in provincia di Cuneo. Ecco dunque che gli imprenditori del settore hanno iniziato a cercare possibili strade alternative. Tra queste di sicuro interesse è la sperimentazione iniziata nel 2010 dall’Agri Valle Bronda di Pagno, azienda specializzata in mezzi tecnici per l’agricoltura, che ha sondato la possibilità di coltivare alcune tipologie di uva da tavola anche in Piemonte. Da questa idea è nato il progetto “Uva da tavola del Monviso” . “A seguito dell’estirpo degli impianti di kiwi flagellati dalla batteriosi, abbiamo provato a concretizzare l’idea della coltura dell’ uva da tavola nel nostro areale frutticolo - spiega Franco Monge, responsabile tecnico dell’Agri Valle Bronda -. Il nostro primo obiettivo, dal punto di vista tecnico, è stato quello di riadattare gli impianti di sostegno del kiwi apportando alcune modifiche che ci hanno permesso di recuperare totalmente la struttura esistente. Dalla messa a dimora delle piante abbiamo continuamente monitorato tutti gli aspetti tecnici di evoluzione della pianta e ad oggi riteniamo che le scelte fatte, sia sul materiale di propagazione sia
Prima produzione di uva apirena rosata nel Saluzzese
sulle distanze di impianto, siano state corrette”. Si è partiti, appunto, da uno studio della struttura e fertilità dei terreni e della climatologia del territorio e si è capito che è possibile coltivare l’uva anche nel Saluzzese, nelle cui campagne già nei primi ‘900 esistevano dei veri e propri vigneti chiamati ‘autin’ su tutta la fascia pede-montana, fino alle pianure circostanti. Nel 2011 è cominciata, così, una partnership con un importante vivaista e con un tecnico specializzato in uve apireni della Puglia. Il passo successivo è datato giugno 2012 con l’impianto di 5 vigneti di due varietà: una bianca e una rosata. La scelta per l’uva da tavola apirena nel territorio piemontese si è orientata su varietà a maturazione medio tardiva che si collocano sul mercato in un periodo che non si trova in concorrenza con il tradizionale mercato di queste uve, solitamente provenienti dal Sud Italia. “La frutticoltura cuneese si trova in un momento di evoluzione nell’orientamento produttivo e l’uva apirena può essere un’interessante novità - ha commentato Maurizio Ribotta, tecnico frutticolo di Confagricoltura Cuneo -. Questo percorso di sperimentazione è lungo, ma i primi risultati sono confortanti”.
Mele tutte da gustare OTTIMA ANNATA PER LE MELE ESTIVE. BUONE PROSPETTIVE ANCHE SUL MERCATO Nei frutteti cuneesi la raccolta è alle battute finali
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elle e gustose, così come da pronostico. Le mele estive cuneesi hanno soddisfatto le aspettative dei produttori che ora si apprestano a fare le prime valutazioni commerciali.“Il raccolto è andato bene, secondo le prospettive di inizio stagione - commenta Filippo Demarchi della Lagnasco Frutta -: le condizioni climatiche sono state ideali per la raccolta, le rese si sono dimostrate più che soddisfacenti e la qualità dei frutti decisamente buona, anche se alcune mele sono risultate di medio calibro”. “Per quanto riguarda la commercializzazione le prospettive sembrano abbastanza buone: al momento le quotazioni sono discrete, anche se è ancora presto per fare altre considerazioni dato che le mele estive rimarranno sul mercato fino a primavera”. Le prime indicazioni, comunque, sono favorevoli: “Soprattutto sulle mele del gruppo Gala la richiesta sembra tenere e il prezzo si prospetta soddisfacente - continua Demarchi -. Le nostre mele sono destinate per l’80% al
di Ilaria Blangetti
mercato d’oltremare, dalle Americhe al Medio Oriente”.Un’ottima annata, quindi, per le mele estive. “Sono state confermate le aspettative sia come rese, dove si segnalano incrementi importanti - dice Davide Risso tecnico di Confagricoltura Cuneo -, sia come qualità, con la mela cuneese che presenta ottimi valori di durezza, indicatori di buona conservazione del prodotto. Grazie a condizioni climatiche favorevoli a fine estate, con forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, si sono poi raggiunti alti livelli di colorazione”. “La raccolta è finita intorno a metà settembre: siamo soddisfatti sia della qualità che delle quantità - conferma Alberto Giordano, presidente sezione Ortofrutticola Confagricoltura Cuneo -. Le condizioni climatiche sono state ottimali e le prospettive a livello di mercato sono buone. La commercializzazione della mela estiva è molto lunga, quindi è presto per stime certe ma il mercato, soprattutto estero, è molto interessato al prodotto mela”. L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2013
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Corilicoltura NOMINA
Decine di imprenditori agli incontri in campo
Operazioni nel noccioleto dopo la raccolta MOLTO PARTECIPATI GLI INCONTRI DEL CRESO PRESSO LE AZIENDE CORILICOLE ADERENTI A CONFAGRICOLTURA di Enzio Isaia
N
ei primi giorni di ottobre si sono svolti in campo due importanti momenti formativi sulle problematiche da affrontare nel periodo post-raccolta del nocciolo. Gli incontri sono stati resi possibili grazie alla collaborazione con il CReSO Ricerca sezione corilicola di Bossolasco ed hanno avuto luogo nelle aziende Angelo Chiarla di Benevello e Negro Alessandro di Cossano Belbo, entrambe aderenti a Confagricoltura Cuneo. Nel corso degli incontri, a cui hanno preso parte decine di agricoltori, sono stati affrontati il tema della concimazione, dando risalto a pratiche come il sovescio, che piano piano stanno riacquistando importanza considerata la massa di matrice organica apportata al terreno. Si è dato, inoltre, ampio risalto all’arieggiamento del terreno, in considerazione del forte compattamento subito dai corileti nell’arco
dell’anno da parte del continuo passaggio delle macchine operatrici. A lungo andare, infatti, il compattamento del suolo crea le condizioni ideali per l’asfissia radicale con conseguenti scompensi vegeto-produttivi. Claudio Sonnati responsabile tecnico del CReSO, ha fornito poi nozioni di potatura pratica, operando direttamente su alcune piante per ogni azienda. In maniera puntuale è stato tracciato il diverso approccio a tale tecnica da parte dei corilicoltori. I dati oggettivi di campo confermano che se l’operazione viene condotta in modo razionale con tecniche e tempistiche giuste, migliorando prima di tutto la penetrazione della luce si assiste a un miglioramento della produzione in termini di resa e qualità dello sgusciato, senza tralasciare gli effetti positivi sulla riduzione del fenomeno comunissimo dell’alternanza della produzione.
Abellonio vice presidente nazionale Frutta in guscio R o b e r t o A b e l l o n i o, d i r e t t o r e d i Confagricoltura Cuneo, è stato nominato giovedì 10 ottobre a Roma vicepresidente nazionale della Federazione di Prodotto Frutta in guscio di Confagricoltura. Alla carica di presidente è stato eletto Giuseppe Russo, rappresentante del comparto corilicolo di Confagricoltura Salerno. Una nomina che rappresenta un riconoscimento al valore del comparto corilicolo in Piemonte e della provincia di Cuneo. Alcuni dati, diffusi recentemente, parlano chiaro: sono oltre centomila le tonnellate di nocciole prodotte in Italia, 34mila quelle importate e 4mila le esportate. A livello regionale sono oltre 14mila gli ettari coltivati, quasi il doppio rispetto a 30 anni fa e tra i 140 e i 180mila i quintali di prodotto in guscio forniti, pari al 14% dell’intera quota di produzione a livello nazionale. Di questi, il 70% proviene dalla provincia di Cuneo che conta ben 5mila aziende che coltivano il prodotto.
Antonio Marino, tecnico di Confagricoltura Cuneo, commenta così l’importanza dell’iniziativa: "Studi e rilievi hanno rilevato come il settore corilicolo piemontese abbia registrato nell’ultimo decennio un costante incremento dei nuovi impianti a cui però non è corrisposto un analogo aumento delle produzioni. Ciò è dovuto, in alcuni casi, anche alla mancata conoscenza e applicazione di alcune pratiche agronomiche importanti, ecco perché incontri di questo genere sono fondamentali".
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INSERTO TECNICO
N. 11 • 2013
FEASR
Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l'Europa investe nelle zone rurali
Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111.1 sottoazione B Informazione nel settore agricolo Anno 2012/2013
NUOVI BANDI DEL PSR 2007/2013: GIOVANI, DIVERSIFICAZIONE E INVESTIMENTI
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ome già anticipato sugli scorsi numeri de L'Agricoltore cuneese il costante monitoraggio effettuato sulla gestione del PSR 20072013 ha evidenziato un margine di fondi non ancora utilizzati che consente di riaprire le opportunità di finanziamento sulle misure 112 (insediamento di giovani agricoltori), 311 (diversificazione in attività non agricole), 121 “Health check” (investimenti che corrispondono a finalità ambientali). Sono stati recentemente approvati dalla Giunta Regionale i criteri e le disposizioni per l’emanazione dei bandi, che prevedono la concessione dei seguenti aiuti in conto capitale: MISURA 112 Risorse disponibili: 9.888.020 € Premi di insediamento fino a 30.000 euro destinati a giovani al di sotto dei 40 anni che si insediano per la prima volta in qualità di titolari di azienda agricola. MISURA 121 Risorse disponibili: 4.119.832,91 € Contributi per l’ammodernamento delle aziende agricole riferiti alle seguenti azioni: • Azione 1 - “Adattamento ai cambiamenti climatici e mitigazione dei relativi effetti”. Operazione 1.1 Risparmio energetico - Operazione 1.2.a Reti antigrandine - Operazione 1.2.b Opere idriche e sistemazioni del terreno finalizzate a prevenire smottamento ed erosione • Azione 2 - “ Gestione delle risorse idriche” Operazione Risparmio idrico – Investimento 2.1.a Invasi e altre opere per l’accumulo di acqua - Investimento 2.1.b Interventi di razionalizzazione dei sistemi irrigui finalizzati a ridurre le dispersioni e le perdite idriche - Investimento 2.1.c Sistemi di irrigazione a basso utilizzo di acqua (pioggia, goccia, spruzzo e simili) in luogo dell’irrigazione a scorrimento - Investimento 2.2 Miglioramento della qualità dell’acqua. • Nuova sfida “Sostegno agli investimenti connesso alla produzione lattiero casearia”, riservato esclusivamente alle aziende che
siano già produttrici di latte bovino: • Sottoazione h-1 - Riduzione dei costi di produzione e incremento della competitività delle aziende; • Sottoazione h-2 - Miglioramento del livello di sicurezza e della qualità dei prodotti; • Sottoazione h-3 - Riconversione e diversificazione della produzione; • Sottoazione h-4 - Trasformazione e commercializzazione diretta di prodotti aziendali (ammissibile solo in alcune aree, per aziende con meno di 30 vacche da latte e prodotti DOP, IGP o biologici). MISURA 311 Risorse disponibili 1.481.795,41 € Contributi per interventi di diversificazione delle aziende agricole riferiti ad attività quali l’agriturismo, i servizi educativi ed i servizi sociali e per il tempo libero (importo massimo per azienda 120.000 euro). SCADENZE E MODALITÀ DI CONSEGNA DELLE DOMANDE Le domande devono essere presentate per via telematica (rivolgendosi al CAA di Confagricoltura Cuneo) fino al 31 gennaio 2014, salvo chiusura anticipata automatica in caso di esaurimento delle risorse. La domanda dovrà essere consegnata anche in forma cartacea alla Provincia di Cuneo entro i 15 giorni lavorativi successivi alla presentazione per via telematica, completa delle documentazioni (relazione tecnica, progetti, autorizzazioni, ecc…) specificate dai bandi. I beneficiari devono ultimare completamente gli insediamenti e gli investimenti richiesti entro il termine assegnato dalla Provincia e comunque non oltre il 31 gennaio 2015. Non potranno essere riconosciuti gli investimenti effettuati oltre tale data e le spese non sostenute e non rendicontate dal beneficiario oltre tale data. Non possono essere erogati contributi per lavori/ investimenti e/o spese effettuati prima della presentazione della domanda. Non saranno erogati anticipi e/o acconti ad avanzamento lavori.
INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2013
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VINO: DICHIARAZIONE DI RACCOLTA E PRODUZIONE 2013
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on circolare AGEA Prot. N. DGU 2013/786 del 10/10/2013, è stata attivata la procedura per la trasmissione telematica delle Dichiarazioni di Raccolta e Produzione 2013 prevedendo, come lo scorso anno, anche la dichiarazione unica parziale per le rivendicazioni urgenti delle DO. La scadenza resta fissata come da normativa comunitaria al 15 gennaio 2014.
VINO: MODIFICHE ALLE NORME NAZIONALI SU ETICHETTE E TAPPI
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on decreto del 16/09/2013 (GU del 24 settembre) sono state nuovamente modificate le norme nazionali sull’etichettatura, il testo riguarda principalmente due aspetti.
1) In aggiunta ai termini “produttore” e “prodotto da” utilizzati nell’etichettatura dei vini spumanti, è consentito usare anche i termini: "elaborazione", "spumantizzatore", "elaborato da" e "spumantizzato da", oltre alle varie traduzioni nelle altre lingue ufficiali previste dal reg CE 607/2009 allegato X bis.
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La vita è fatta di alti e bassi. Noi ci siamo in entrambi i casi. Benvenuto in
APICOLTORI OBBLIGATI A DENUNCIARE GLI ALVEARI ENTRO IL 31 DICEMBRE
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n virtù della legge Regionale n. 20/98, capo V, articolo 12, tra il 1 novembre e il 31 dicembre 2013 tutti gli apicoltori (amatoriali e professionisti) singolarmente o tramite le associazioni di categoria hanno l’obbligo di ripresentare la denuncia di possesso alveari presso l'assessorato provinciali all’Agricoltura nel cui territorio si trova l’apiario, utilizzando il modello fornito gratuitamente dagli stessi uffici. Si ricorda che l’omissione della denuncia comporta il pagamento di una sanzione amministrativa da 155 a 465 euro. Quest’anno sarà obbligatorio inserire in ogni denuncia il codice fiscale o la partita IVA del titolare dell’azienda. Ogni apicoltore dovrà esporre, in maniera ben visibile, in ognuno degli apiari posseduti, un cartello (dimensioni di 10 cm di altezza per 20 cm di lunghezza), riportante il codice identificativo che gli è stato assegnato. 2) La nuova modifica in merito alle chiusure dispone una liberalizzazione totale che consente l’uso di qualsiasi tipo di chisura (tappo in sughero, sintetico, a vite a corona, ect…) per tutti i vini non spumanti salvo esplicita restrizione prevista dai disciplinari. Per i disciplinari che non prevedono nulla, la liberalizzazione totale, avrà effetto solo da 23 marzo 2014 proprio per consentire, ai produttori delle denominazioni che lo ritenfono opportuno, di inserire norme specifiche nei disciplinari.
OCM VINO: PER IL 2014 IN ARRIVO OLTRE 21 MILIONI DALLA REGIONE
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i è conclusa lo scorso 15 ottobre la campagna finanziaria 2013 del Piano Nazionale di Sostegno del settore vitivinicolo, che ha visto la Regione Piemonte erogare contributi per un totale di 23.301.869 euro. In crescita tutte e tre le misure gestite a livello regionale: Promozione sui mercati dei Paesi terzi, Investimenti, Ristrutturazione e riconversione vigneti. Il 2014 si annuncia altrettanto "ricco" dal punto di vista delle risorse finanziarie a disposizione, che ammontano inizialmente a oltre 21.130.000 euro. Saranno sempre tre le misure attivate, che ripercorrono il percorso dell'uva, dal vigneto ai mercati mondiali, passando per la cantina. Mentre il bando Promozione paesi terzi, che segue tempistiche anticipate rispetto agli altri due, è già stato chiuso con graduatoria di approvazione degli investimenti ammessi, nel prossimo autunno, come di consueto, verranno aperti i bandi Investimenti e Ristrutturazione vigneti. Aggiornamenti riguardo l'apertura della presentazione delle domande saranno disponibili alla pagina Viticoltura ed Enologia del sito della Regione Piemonte, disponibile alla sezione: http://www.regione.piemonte.it/agri/ politiche_agricole/viticoltura/index.htm. Maggiori informazioni verranno diffuse sui prossimi numeri de L'Agricoltore cuneese e presso gli uffici di Confagricoltura Cuneo.
II INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2013
L'IVA PER FORNITURE DI BENI O SERVIZI È PASSATA DAL 21% AL 22% Dal 1° ottobre 2013, in virtù del decreto ‘Salva Italia’, l’aliquota Iva del 21% è aumentata di un punto percentuale; ne consegue che tutte le operazioni con oggetto forniture di beni o servizi effettuati da tale data sono assoggettate alla nuova aliquota del 22%. Inoltre, in caso di cessione di beni con fattura differita (merci cedute accompagnate da documento di trasporto e fatturate in seguito) andrà applicata la vecchia aliquota (21%) dove il documento di trasporto riporti data fino al 30 settembre 2013. Infine, si ricorda a tutte le aziende agricole esonerate dalla tenuta delle contabilità Iva in quanto inferiori al volume di affari di 7mila euro, che entro il 20 aprile 2014 andrà trasmesso all’Agenzia delle Entrate la comunicazione delle operazioni Iva. Pertanto, è necessario conservare tutte le autofatture e le fatture di spesa per la futura predisposizione di tale elenco. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi agli uffici della Confagricoltura Cuneo.
NUOVO SERVIZIO PROVE FONOMETRICHE OFFERTO DA CONFAGRICOLTURA
Presso gli uffici di Confagricoltura Cuneo è disponibile il nuovo servizio che effettua le prove fonometriche sulle macchine/attrezzature, in conformità con il Dlgs 81/2008 sulla sicurezza negli ambienti di lavoro. Per informazioni contattare gli uffici tecnici o scrivere a: sicurezza@confagricolturacuneo.it.
INCENTIVI PER L'ASSUNZIONE DI DONNE E 'OVER 50'
L'articolo 4, commi 8-11, della Legge n. 92/2012, prevede uno sgravio contributivo a favore del datore di lavoro che proceda all’assunzione di lavoratori con almeno 50 anni, disoccupati da oltre dodici mesi, e di donne di qualunque età, prive di impiego da almeno ventiquattro mesi ovvero prive di impiego da almeno sei mesi e appartenenti a particolari aree. La riduzione è pari al 50% della contribuzione sulla quota a carico del datore di lavoro. L’Inps, con apposita circolare (n. 139 del 27 settembre 2013), ha rilasciato le istruzioni cui le aziende agricole devono attenersi al fine di denunciare i lavoratori agevolati appartenenti alle suddette categorie. L’Istituto, a seguito dell’approvazione della richiesta d’incentivo, fornirà all’azienda interessata un codice di autorizzazione il cui valore è 2H. Con il codice l’azienda potrà procedere alla denuncia dei lavoratori agevolati nell’apposito campo denominato "CODAGIO" (disponibile a decorrere dalla denuncia del III trimestre 2013) che integra i dati occupazionali-retributivi (quadro F) del lavoratore nel modello Dmag. Per informazioni contattare Confagricoltura Cuneo.
RINNOVA LA TUA ADESIONE TESSERAMENTO 2013/2014
Caro socio, anche quest’anno è arrivato il momento di rinnovare la tua adesione alla Confagricoltura di Cuneo. Un modo come un altro per dire che ci sei, per aiutare il tuo sindacato a contare di più in tutte le sedi in cui si decide il futuro dell’agricoltura. Perché fare la tessera non è solo versare una quota all’associazione, ma piuttosto ribadire con forza e convinzione il tuo impegno nell’organizzazione, la tua partecipazione alla sua gestione, la tua presenza attiva e propositiva per risolvere i problemi di oggi e di domani. Solo in questo modo noi sapremo chi avremo di fronte, quali interessi andiamo a difendere, quali battaglie dobbiamo combattere. Solo se possiamo chiamarti per nome.
INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2013
III
SCADENZIARIO PAGHE NOVEMBRE 2013 MARTEDÌ 05 NOVEMBRE TERMINE ULTIMO per la comunicazione delle ore lavorate dai dipendenti nel mese di ottobre all’Ufficio Paghe.
LUNEDÌ 18 NOVEMBRE SOSTITUTI D’IMPOSTA RITENUTE ALLA FONTE - Versamento ritenute alla fonte su redditi di lavoro autonomo e compensi per l'esercizio di arti e professioni, versamento ritenute alla fonte su reddito da lavoro dipendente e versamento contributi INPS Dm10 COLTIVATORI DIRETTI - IAP: versamento 3° rata contributi Inps 2013 lavoro autonomo.
LUNEDÌ 25 NOVEMBRE DATORI DI LAVORO AGRICOLO: versamento contributi ENPAIA impiegati agricoli.
GIOVEDÌ 05 DICEMBRE TERMINE ULTIMO per la comunicazione delle ore lavorate dai dipendenti nel mese di novembre all’Ufficio Paghe.
PROBABILE PROROGA DEI BONUS RISTRUTTURAZIONI E RISPARMIO ENERGETICO
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l Consiglio dei Ministri ha approvato la legge di stabilità per il 2014 in via di discussione in Parlamento. Le novità della Legge di Stabilità delineano, in via del tutto generale, una riduzione della tassazione sul lavoro (riduzione dei contributi, dell’IRAP, dell’IRPEF), a favore di un aumento della tassazione degli immobili (per effetto della riduzione della TRISE, che andrà a finanziare i servizi comunali). Tra gli aspetti di maggior interesse vi è la proroga, in misura decrescente del bonus sulle ristrutturazioni e sugli interventi di risparmio energetico. Secondo quanto previsto la detrazione si applica nelle seguenti misure: RECUPERO EDILIZIO - 50% per le spese sostenute dal 26.06.2012 al 31.12.2014 con un massimale di 96.000 euro. - 40% per le spese sostenute dal 01.01.2015 al 31.12.2015 con un massimale di 96.000 euro. RISPARMIO ENERGETICO - 65% dal 06.06.2013 al 31.12.2014 (30.06.2015 per le parti comuni degli edifici condominiali). - 50% dal 01.01.2015 al 31.12.2015 (30.06.2016 per le parti comuni degli edifici condominiali). INTERVENTI ANTISISMICI - 65% per le spese sostenute fino al 31.12.2014. - 50% per le spese sostenute dal 01.01.2015 al 31.12.2015 Maggiori informazioni su questo argomento verranno fornite sul prossimo numeri de L'Agricoltore cuneese.
PENSIONE DI INABILITÀ
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a pensione di inabilità è riconosciuta nei casi di infermità gravi che comportino l’impossibilità assoluta per il lavoratore di svolgere qualsiasi attività lavorativa. In buona sostanza si prevede che in presenza di contribuzione in due o più gestioni (escluse le Casse professionali e il Fondo clero) la pensione di inabilità venga liquidata (d’ufficio) tenendo conto di tutta la contribuzione disponibile. Il che comporta che dal 1° gennaio 2013 un soggetto con più posizioni assicurative (es. iscritto all’Inpdap e alla Gestione Separata in possesso dei necessari requisiti) non può più richiedere due distinte pensioni di inabilità in entrambe le gestioni. SOGGETTI INTERESSATI Dal 1° gennaio 2013 i lavoratori (privati e pubblici) in possesso di più periodi contributivi versati in una delle seguenti gestioni: lavoratori dipendenti; lavoratori autonomi (CC.DD.-IAP, Art. e Comm.); gestione separata; forme esclusive (ex-Inpdap. Ex-Ipost, Ferrovie dello Stato); forme sostitutive (trasporti, elettrici, telefonici, dazio, volo, ex-Inpdai, ex-Enpals, Inpgi) avranno la pensione di inabilità liquidata tenendo conto di tutta la contribuzione disponibile. A CHI SI PRESENTA LA DOMANDA La domanda di pensione di inabilità si presenta all’Ente gestore della forma assicurativa a cui da ultimo il lavoratore è iscritto ovvero la gestione dove risulta accreditata l’ultima contribuzione a favore del lavoratore. Nel caso il lavoratore risultasse iscritto a più gestioni può scegliere indifferentemente. Ricevuta la domanda – nella quale dovranno essere indicati da parte del lavoratore le gestioni presso le quali è stato iscritto – sarà cura dell’Ente (istruttore) contattare gli altri Enti/Gestioni per ricevere i dati relativi ai periodi di iscrizione e verificare la sussistenza del requisito amministrativo (cinque anni di contribuzione e assicurazione di cui tre nel quinquennio precedente la data di presentazione della domanda). MISURA DELLA PENSIONE DI INABILITÀ L’importo del trattamento di inabilità è determinato dall’anzianità contributiva maturata, alla quale si aggiunge una quota di contribuzione maggiorazione riferita al periodo compreso tra la data di decorrenza della pensione e la data di compimento del sessantesimo anno di età dell’interessato. Fino ad un massimo di anzianità contributiva pari a 40 anni. Nella determinazione della misura della prestazione occorre tenere conto di tutta la contribuzione disponibile. LIQUIDAZIONE E DECORRENZA La pensione di inabilità viene liquidata ed erogata dalla gestione nella quale il lavoratore è iscritto al momento del verificarsi dello stato inabilitante e con le modalità da queste previste. L’importo della maggiorazione convenzionale viene ripartito tra le diverse gestioni in proporzione alla anzianità maturata nelle diverse gestioni interessate. La decorrenza della pensione di inabilità è attribuita secondo i criteri della gestione nella quale il lavoratore è iscritto al momento del verificarsi dello stato inabilitante. PENSIONE DI INABILITÀ / PENSIONE AI SUPERSTITI Dal 1° gennaio 2013 chi acquisisce una pensione di inabilità e poi viene a mancare, a favore dei superstiti è riconosciuto unico trattamento pensionistico (erogato sempre per quota dagli Enti/gestioni interessati). PENSIONE DI INABILITÀ / ASSEGNO ORDINARIO DI INVALIDITÀ Com'è noto in sede di presentazione della domanda della Pensione di inabilità spesso si usa chiedere in subordine l'assegno ordinario di invalidità. A tale proposito l'Inps chiarisce che ove la pensione di inabilità non venga liquidata, il fascicolo viene trasferito d'ufficio dalla Gestione che non prevede il trattamento dell'assegno ordinario di invalidità alla Gestione che contempla la sua applicazione, per essere valutato e liquidato secondo i criteri vigenti.
IV INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2013
Zootecnia L'ESPERTO RISPONDE
Giorgio Sapino: "Ci saranno vantaggi per tutti" economici (lavoro e km da percorrere tra uffici e aziende e viceversa). In questo sistema di spending review l’Asl riuscirà a risparmiare una cifra importante (270.000300.000 euro, tra costi vivi e personale, secondo quanto dichiarato dal Direttore generale dell’Asl Cuneo 1, Gianni Bonelli, ndr) E l’allevatore? Avrà meno incombenze burocratiche. Con una sola telefonata avrà subito la ditta che verrà a ritirare gli animali morti e portarli alla distruzione.
Abbiamo rivolto tre domande a Giorgio Sapino, direttore del dipartimento di Prevenzione dell'Asl CN1 Quali vantaggi concreti per la provincia di Cuneo? Questo nuovo sistema è molto importante. Abbiamo una media di 16.000 interventi all’anno. I nostri veterinari realizzano certificati con i dati degli animali morti da inviare alle ditte che si occupano della distruzione della carcasse. Su 16.000 eviteremo, si stima, 14.000 interventi. Quindi meno costi? Ci sarà un risparmio grandissimo, sia di tempo sia di costi
Smaltimento delle carcasse: nuovo iter MENO COSTI, MENO BUROCRAZIA E MAGLIE DEI CONTROLLI ANCORA PIÙ STRETTE GRAZIE ALL'INFORMATICA di Erica Giraudo
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o smaltimento delle carcasse animali: le semplificazioni in campo sanitario”: è il titolo del confronto, a 360 gradi, organizzato a Moretta dall’Asl Cuneo 1 per
spiegare a tutti gli attori i vantaggi del nuovo sistema informatico. Si tratta di un progetto tecnologico che permetterà risparmi di tempo e denaro, oltre a maggior sicurezza per i consumatori. Coinvolti Co.Sm.An, il consorzio di smaltimento delle carcasse
animali che rappresenta un unicum a livello nazionale, due assessorati della Regione Piemonte (Sanità e Agricoltura), la Willis Italia Spa, broker del Consorzio dal 2006, oltre ai veterinari e informatici dell’Asl. I due attori tecnologici sono il call canter, con operatori specializzati ai quali gli allevatori telefonano quando muore un animale, e il sistema di anagrafe veterinario, ARVET, ideato, una decina di anni fa, dall’Asl Cuneo 1 e adottato in tutta la regione. Gestisce tutti i dati piemontesi in modo evoluto, cioè può scambiare informazioni con altre banche dati della pubblica amministrazione.
Con il sistema informatico, cosa cambia? REGIONE PIEMONTE
CONSORZIO SMALTIMENTO
CONFAGRICOLTURA CUNEO
Gianfranco Corgiat Loia, dirigente settore Prevenzione e Veterinaria della Regione Piemonte: "Da tempo notavamo una differenza tra il numero degli animali che i Servizi veterinari certificavano come morti e il numero degli animali che il sistema assicurativo smaltiva come capi assicurati. Questo poteva far sorgere alcuni sospetti, come la tendenza a interrare le carcasse per non pagare i costi di smaltimenti, sia ipotesi più gravi, come l’immissione nel circuito alimentare di parti di questi animali morti. N’è nata l’idea di mettere a confronto i due sistemi informativi: del Consorzio e dei Servizi veterinari. È nato un progetto interessante che, in un momento in cui tutti parlano di riduzione della spesa pubblica, è degno di nota. Risparmieremo, in questo modo, circa 30.000 sopralluoghi all’anno, che vuol dire circa 2 milioni di euro. Allineando i due dati, inoltre, non si dà più spazio a ipotesi di cattivo smaltimento.
Marco Cantatore, direttore Co.Sm.An, Consorzio smaltimento rifiuti di origine animale: "Il nostro Consorzio raggruppa 12.000 allevatori (10.000 obbligati perché superiori alle 10 Unità Bovino Adulto e 2.000 volontari). Grazie a questo nuovo sistema, gli allevatori potranno, con un’unica telefonata al call center smaltimento del Consorzio, espletare tutti gli adempimenti burocratici per smaltire la carcassa di un animale morto. Una grande semplificazione. Prima l’allevatore doveva chiamare il veterinario ufficiale, attraverso il Servizio sanitario regionale, perché compilasse il certificato di smaltimento e poi la ditta per il ritiro materiale della carcassa. Ora basterà una telefonata al numero del Consorzio, gestito dalla società assicuratrice, per richiedere all’operatore l’intervento della ditta. Entro 48 ore la carcassa verrà ritirata. Il nuovo sistema riduce i tempi di attesa da parte degli allevatori.
Roberto Borgogno, referente sezione avicola di Confagricoltura Cuneo: "Prima gli allevatori erano alla mercè dei prezzi praticati, in modo non uniforme, dalle ditte che si occupano di smaltimento: ognuna di loro poteva fare “il bello e il cattivo tempo”. Ora, aderendo al Consorzio, sono più tutelati. Hanno la possibilità, pagando una cifra fissa, di avere un tot di ritiri di carcasse all’anno. Un bando europeo ha messo a confronto diverse aziende e i prezzi sono concorrenziali (26 centesimi al kg contro i 31 di qualche anno fa, ndr). Inoltre possono stipulare, con la stessa assicurazione, polizze volontarie contro epidemie, sempre a prezzi agevolati. Con il sistema informatico ogni allevatore avrà un codice e una banca dati di riferimento. Eviterà di dover far intervenire il veterinario per il certificato. I controlli, da parte del Servizio veterinario dell’Asl CN 1 ora saranno più snelli e gli allevatori risparmieranno tempo.
L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2013
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Latte
Quale futuro per le quote? INDAGINE DI ISMEA PER CAPIRE QUALI SONO GLI ORIENTAMENTI DEGLI ALLEVATORI Gilberto Manfrin
P
ur con le inevitabili criticità il sistema delle quote latte è stato utile per sostenere il prezzo del latte nazionale. È quanto emerge da un recente sondaggio di Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) per capire quali sono gli orientamenti degli allevatori italiani in vista del post quote, periodo che scatterà dopo il 31 marzo 2015. L'indagine ha coinvolto aziende di medie e grandi dimensioni e ha escluso quelle che contano meno di 20 bovine allevate. Il 59% degli allevamenti interessati è collocato nel Nord Ovest del Paese. A distanza di un anno e mezzo da quella data, che sancirà una liberalizzazione del mercato, gli allevatori hanno riconosciuto alle quote latte una loro utilità. Pur con alcune criticità. Per Giampiero Degiovanni, presidente della sezione Lattiero casearia di Confagricoltura Cuneo, "le quote latte hanno portato a un processo irreversibile di maggiore concentrazione degli allevamenti, a scapito delle piccole realtà aziendali". Oggi però,
nemmeno il raggruppamento di aziende, sembra sufficiente: “Fino a 2-3 anni fa pensavo che per sostenere il regime delle quote latte bastassero 200 vacche: devo ricredermi. Il sistema andrà avanti nella misura in cui le aziende riusciranno ad ottimizzare la loro struttura". L’ottimizzazione dell’attività aziendale sarà l’unica cosa che potrà aiutare le imprese. Produrre meglio a minor costi, questa la soluzione: “Si badi bene che non sono contro le quote latte: dico solo che in questi anni c’è chi ha avuto seri problemi. Le aziende che hanno comprato quote all’inizio ne hanno beneficiato perché hanno acquistato a minori costi. Chi ha fatto il passo più lungo della gamba ora è in difficoltà. Bisognava acquistare quote dimostrando di avere i requisiti per farlo, terreni compresi". I risultati completi dell'indagine condotta da Ismea sono stati illustrati nel corso delle decima edizione degli Stati Generali del Latte che si è tenuta il 26 ottobre durante la 68esima edizione della Fiera Internazionale del Bovino da latte svoltasi dal 24 al 27 ottobre a Cremona Fiere.
RIMORCHI RIBALTABILI RIMORCHI A PIANALE FISSO RIMORCHI RIBALTABILI DUMPER RIMORCHI SPANDILETAME CARRI BOTTE CARRI MISCELATORI
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18 L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2013
Agricoltura e dintorni
Suini: Guidi scrive alla De Girolamo
EVENTO
IL PRESIDENTE NAZIONALE HA INVIATO UNA LETTERA AL MINISTRO DOPO LA POSIZIONE ASSUNTA DAGLI INDUSTRIALI IN MERITO ALLA GESTIONE DELLA CUN
L
a gravissima situazione che si sta determinando nella gestione del mercato suinicolo ed in particolare l’irragionevole posizione assunta da tempo dalla rappresentanza industriale italiana nei confronti degli impegni presi per la gestione della Commissione Unica Nazionale suini da macello (CUN), ha spinto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi a scrivere al ministro De Girolamo, sollecitando un incontro urgente per affrontare i problemi della filiera. ”Nelle ultime settimane - ha sottolineato il presidente di Confagricoltura - gli industriali non solo hanno puntualmente disatteso a più riprese le procedure per la fissazione del prezzo con arbitrari abbandoni delle contrattazioni, ma hanno
LUTTO
Cordoglio per la morte di Antonio Viglione Viva commozione ha destato in tutta la provincia di Cuneo la scomparsa improvvisa dell’avvocato Antonio Viglione, deceduto in una tragica circostanza nella mattina del 12 ottobre a causa di una caduta in alta montagna. Socio della Confagricoltura di Cuneo, come già il papà, Antonio Viglione, oltre ad essere uno stimato avvocato, era titolare di un azienda agricola in Villanova Mondovì, frazione San Grato. "Amico e collaboratore dell’Ufficio zona di Mondovì - dichiara Walter Roattino - era sempre pronto a spronarci soprattutto sui temi legati alla caccia, attività di cui era innamorato, ma molto obiettivo con occhio principale agli agricoltori, non perdeva occasione ad indirizzare amici ed agricoltori negli uffici dell'associazione, disponibile per qualsiasi consiglio di natura legale". Il presidente Oreste Massimino, il direttore Roberto Abellonio e tutti i collaboratori di Confagricoltura Cuneo intendono esprimere le più vive condoglianze alla famiglia.
anche promosso richieste massimaliste di modifica del regolamento di gestione della CUN. Il tutto aggravato dalle recenti notizie secondo cui alcuni macelli non intenderebbero riconoscere il prezzo definito dalla Commissione. Stiamo vivendo - ha affermato il presidente nazionale - un grosso rischio per tutta la filiera produttiva del nostro Paese, una paradossale situazione in evidente contrapposizione con l’apprezzamento del mercato suinicolo registrato in tutta Europa. Per tale motivo ho scritto al Ministro De Girolamo per riuscire a riaprire un fronte di dialogo su basi concrete, anche reimpostando alcuni principi base del funzionamento della CUN". Confagricoltura organizzerà degli incontri all'interno delle sezioni.
A Cuneo ritorna la Mostra della Piemontese Dall’8 al 10 novembre torna l’appuntamento con la Mostra Nazionale Bovini di Razza Piemontese, al Miac di frazione Ronchi a Cuneo. L’edizione numero 34 della rassegna sarà, ancora una volta, un momento ricco ed importante per esperti del settore ed allevatori del territorio che potranno far sfilare i capi più pregiati. La mostra sarà inaugurata venerdì mattina, poi nel pomeriggio si inizierà con la valutazione dei torelli e di due categorie di manze, mentre sabato dalle 9,30 sfileranno le altre categorie di manze prima di dare spazio al concorso pensato per i ragazzi delle scuole agrarie. Nel pomeriggio saranno valutati i tori mentre domenica spazio alle finali e alle proclamazioni dei campioni. La domenica, alle 15,30, verranno presentati tutti gli allevatori partecipanti. Come è ormai tradizione, in concomitanza con la manifestazione ci sarà "Sapori della Carne", il salone gastronomico dedicato ai piatti tipici a base di carne (per informazioni www.anaborapi.it).
Maltempo d'estate la Regione si attiva RICHIESTO AL MINISTERO CHE VENGA RICONOSCIUTA L'ECCEZIONALITÀ DEI TEMPORALI DI LUGLIO E AGOSTO 2013
L
a Regione Piemonte chiederà al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali di riconoscere l’eccezionalità degli eventi calamitosi registratisi nei mesi di luglio e agosto 2013. Il 29 luglio sul territorio piemontese, in particolare nel Monregalese, si sono abbattute violente precipitazioni accompagnate da raffiche di vento di alta intensità. Il 19 agosto e nel periodo compreso fra il 24 e il 26 dello stesso mese eventi meteorologici similari, seppur di entità inferiore, hanno nuovamente colpito il Piemonte. Tali episodi calamitosi (documentati sullo scorso numero de L’Agricoltore cuneese) hanno provocato seri danni a carico delle strutture agricole delle aziende coinvolte, in particolar modo abbattendosi su impianti arborei e reti antigrandine.
Tenuta in considerazione un’oggettiva carenza dell’offerta assicurativa destinata agli agricoltori agricoli, la Regione Piemonte ha ritenuto opportuno richiedere il riconoscimento dell’eccezionalità degli eventi calamitosi in deroga al Piano Assicurativo Nazionale, reclamando l’attivazione del Fondo di Solidarietà Nazionale. Gli uffici regionali, inoltre, hanno provveduto alla delimitazione dei territori danneggiati, anche nelle nostra provincia. L'assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto commenta: “La nostra richiesta si basa soprattutto sul presupposto che gli imprenditori agricoli, pur volendo tutelarsi, hanno dovuto fare i conti con un’oggettiva carenza dell’offerta assicurativa".
L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2013
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Confagricoltura news
Aziende sul web per farsi conoscere
M
aggiore visibilità per farsi conoscere ad una clientela più ampia. Una nuova opportunità per le aziende agricole associate a Confagricoltura Cuneo che potranno essere presenti anche sul web, aumentando la loro visibilità commerciale. Confagricoltura Cuneo, in collaborazione con la Camera di Commercio di Cuneo, propone ai suoi associati l’iscrizione all’infogate web: ovvero un catalogo multimediale che permette alle aziende di farsi conoscere sulla rete. Una novità, quasi interamente a carico di Confagricoltura, che ha l’obiettivo
di coinvolgere le aziende in un progetto multimediale pensato per aumentare la visibilità delle aziende e supportarle sul web. Il progetto prevede la stampa di un catalogo cartaceo e la formazione di un catalogo online rintracciabile e consultabile da tutti tramite pc, totem multimediali e smartphone, con funzione di geolocalizzazione dell’azienda. Per prendere parte all’iniziativa ed essere inseriti nel catalogo multimediale, diviso per categorie merceologiche, è necessario iscriversi contattando gli uffici di Confagricoltura Cuneo al numero 0171/692143.
Convenzione con l'Egea per i soci FORNITURA DI ELETTRICITÀ E GAS A PREZZI SPECIALI PER CONSENTIRE ALLE AZIENDE AGRICOLE DI RISPARMIARE
L
a Confagricoltura di Cuneo ha stipulato di recente una convenzione con l’Egea di Alba per favorire, da un lato, l’incontro tra la domanda e l’offerta energetica e, dall’altro, per consentire agli associati dell’organizzazione agricola di accedere a condizioni di fornitura che consentano loro di ottenere un risparmio immediato rispetto alla media delle condizioni di mercato. Egea ha infatti messo a punto delle offerte economiche personalizzate. A tuti coloro che sottoscriveranno il contratto di fornitura commerciale, inoltre, verrà riconosciuta un tariffa casa con uno sconto extra concordato con Federfarma. Anche per la fornitura di gas
sono previste condizioni molto favorevoli. Nel panorama nazionale Egea si colloca tra i primi dieci operatori del mercato libero energetico, mentre è il primo operatore in provincia di Cuneo nel settore del gas. Dopo le aperture del punto vendita di Mondovì lo scorso luglio e del nuovo sportello di Cuneo a settembre, Egea ha aperto un proprio ufficio anche a Saluzzo lo scorso 30 ottobre, confermandosi così un’azienda vicino al territorio e alle aziende che vi operano. È possibile consultare le condizioni della convenzione rivolgendosi agli uffici Confagricoltura presenti sul territorio provinciale.
A G R I C O LT O R I A L E Z I O N E
In previsione corsi ad Alba e Savigliano Partiranno nelle prossime settimane due corsi organizzati da Confagricoltura Cuneo che tratteranno di tematiche particolarmente utili per gli associati. Il primo, nella sede di Alba, parlerà del “Razionale utilizzo dei concimi azotati”, le lezioni rientrano nell’ambito del Psr 2007-2013, Mis. 111.1. A “Formazione degli imprenditori ed addetti del settore agricolo”. Il secondo, negli uffici di Savigliano, tratterà di “Risparmio idrico e Tecniche agronomiche razionali”. Per info contattare gli uffici di Confagricoltura.
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INCARICO
Coscia eletto alla guida della Cciaa di Alessandria G i a n Pa o l o C o s c i a , p r e s i d e n t e d i Confagricoltura Piemonte, è il nuovo presidente della Camera di Commercio di Alessandria, per i prossimi cinque anni. Il prestigioso incarico, che ad Alessandria va per la prima volta ad un imprenditore agricolo, premia le sue riconosciute qualità personali e professionali. Gian Paolo Coscia, 57 anni, è titolare dell’azienda agricola “Cascina Opera di Valenza” in territorio di Alessandria e Montecastello, ad indirizzo cerealicolo. Guida Confagricoltura Piemonte dal 2011 ed è stato presidente di Confagricoltura Alessandria dal 2004 fino al marzo scorso. Già componente della Giunta della Camera di Commercio di Alessandria, è inoltre presidente della società di servizi Ce.s.a. e della società assicurativa Verde Sicuro Alessandria. E’ anche consigliere di amministrazione di Alexala, agenzia di promozione turistica della provincia di Alessandria, e della società Finbieticola Casei Gerola.
I COSTI SOCI IN CAMERA DOPPIA SOCI IN CAMERA SINGOLA NON SOCI IN CAMERA DOPPIA NON SOCI IN CAMERA SINGOLA
240 € 260 € 260 € 280 €
LA QUOTA COMPRENDE: viaggio in pullman gran turismo, pranzo al sacco e cena in hotel del 26/11/13 con bevande, colazioni in hotel, udienza papale, cena in ristorante tipico romano del 27/11/13 con bevande, assicurazione medico/bagaglio e guida locale in Roma.
Agricoltori a Roma da Papa Francesco CONFAGRICOLTURA ORGANIZZA IL VIAGGIO NELLA CAPITALE DAL 26 AL 28 NOVEMBRE PER ASSISTERE ALL'UDIENZA IN SALA NERVI di Paolo Ragazzo
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a martedì 26 a giovedì 28 novembre prossimo la Confagricoltura di Cuneo organizza un viaggio a Roma per assistere all’udienza di Papa Francesco in Sala Nervi, prevista come di consueto per il mercoledì mattina. “È da quando il cardinal Bergoglio è stato nominato Papa che come associazione abbiamo pensato a questo viaggio per gli associati e gli amici di Confagricoltura – sottolinea Oreste Massimino, presidente provinciale dell’organizzazione –; ora finalmente questa possibilità è diventata realtà e sono certo che sarà un’esperienza unica e indimenticabile per tutti coloro che decideranno di partecipare. I temi dell’agricoltura e dell’ambiente, inoltre, sono molto cari al Santo Padre, come dallo stesso confermato nell’udienza del 5 giugno scorso in piazza San Pietro alla presenza di una delegazione di oltre 200 agricoltori. L'udienza sarà in Sala Nervi, un luogo più raccolto di piazza San Pietro e, inoltre, il viaggio sarà l'occasione per una visita guidata di Roma e dei musei vaticani, dove ammirare la Cappella Sistina". La partenza a bordo di pullman gran turismo è prevista per martedì 26 novembre, alle 5, da Cuneo, con fermate ad Alba e Savigliano, mentre l’arrivo a Roma è programmato per le 13 circa (il pranzo al sacco è compreso). Alle 15 ci si incontrerà con una guida locale per una prima visita della città. Seguiranno cena e pernottamento in hotel. Mercoledì 27, dopo la colazione in albergo, ci si sposterà in piazza San Pietro per partecipare all’udienza papale in sala Nervi. Alle 13 il pranzo libero. Nel pomeriggio si potrà proseguire nel tour della “città eterna” con la guida oppure cogliere l’occasione per visitare i Musei Vaticani (da prenotare al momento dell’iscrizione al costo di € 25). Nel tardo pomeriggio si rientrerà in hotel per prepararsi alla cena in un ristorante tipico romano e a trascorrere la serata a Roma. Il giorno successivo (giovedì 28), dopo la colazione, verso le 10 si partirà per il rientro. Vi sono 100 posti disponibili. Le iscrizioni devono avvenire entro sabato 9 novembre presso gli uffici dell’associazione versando una caparra di 150 euro. Per informazioni rivolgersi agli uffici di zona di Confagricoltura Cuneo o al numero 0171/692143.
Possibilità interessante per chi intende vedere da vicino il Santo Padre
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I NOSTRI
UFFICI ZONA DI ALBA
Ufficio zona di Alba Via dell’Acquedotto, 2 Tel. 0173/281929 - Fax 0173/280979 segreteria.alba@confagricolturacuneo.it ORARIO: 8,30/12,00 - 14,30/18,00 (Sabato mattina: 8,00/12,00 Lun., giov., ven. e sabato pom. chiuso) Ufficio recapito di Bra Corso V. Emanuele II, 121 (c/o Milano Ass.) Tel. 0172/425477 - Fax 0172/44167 ORARIO: Venerdì 9,00/11,00 Ufficio recapito di Cherasco Via Garibaldi, 25 (c/o Pratiche Auto) Tel. 0172/489764 ORARIO: Giovedì 9,00/11,00 Ufficio recapito di Canale Piazza Trento e Trieste 74 - Tel. 0173/970180 ORARIO: Martedì 9,00/11,30 Ufficio recapito di S. Stefano Belbo Via Roma, 38/F Tel. 0141/840782 - Fax 0141/840174 Lunedì e venerdì 9,00/12,00 Mercoledì 9,00/12,00; 14,00-18,00
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FOSSANO Via Marconi, 112 - Tel. 0172/637242 fossano@confagricolturacuneo.it Lunedì e Mercoledì: 8/12,30 REPERIBILITA’ CONTINUA al numero: 338/6533749
ZONA DI CUNEO Ufficio zona di Cuneo C.so IV Novembre, 8 Tel. 0171/692143-634891 Fax 0171/698629 ORARIO: 8,00/12,30 - 14,30/17,30 (Giov., ven. e sabato pom. chiuso) Ufficio recapito di Dronero Via IV Novembre, 20 (c/o Geom. Garbarino) Tel. 0171/918182 ORARIO: Lunedì 9,00/12,00 Ufficio recapito di Caraglio Via Valgrana, 7 ORARIO: Mercoledì 9,00/12,00 Ufficio recapito di Villafalletto Via Vittorio Veneto, 8 ORARIO: Giovedì 9,00/12,00 Ufficio recapito di Demonte Piazza R. Spada (ex Scuola Media) ORARIO: Giovedì 9,00/12,00 Ufficio recapito di Tarantasca Via Vittorio Veneto, 21 (c/o sala Municipio) ORARIO: Giovedì 14,30/16,30 Ufficio recapito di Busca Via Cavour 19 (davanti al Municipio) ORARIO: Venerdì 9,00/12,00
ZONA DI MONDOVI’ Ufficio zona di Mondovì Corso Statuto, 28 Tel. e Fax 0174/42071 mon.direzione@confagricolturacuneo.it ORARIO: 8,30/12,30 - 14,30/17,30 (Lun., giov., ven., sabato pom. chiuso) Ufficio recapito di Morozzo Via Marconi, 66 ORARIO: Lunedì 9,00/12,00 Ufficio recapito di Dogliani Via Piazza Confraternita, 5 ORARIO: Mar e Ven 9,00/12,00 Ufficio recapito di Ceva P.zza Capuccini, 1 (1° piano, sopra Consorzio agrario) Tel. 0174/282038 ORARIO: Mercoledì 8,30/12,00. Ufficio recapito di Carrù Via Roma, 46 ORARIO: Giovedì 9,00/12,00. REPERIBILITA’ CONTINUA al numero 366/5612321
ZONA DI SALUZZO PATRONATO ENAPA Il Patronato Enapa di Confagricoltura Cuneo è presente in tutti gli uffici di zona.
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Gocce di memoria
Il trattore rivoluzionò l'aratura aprendo nuovi scenari agricoli I
Il professore Luigi Fulcheri
n un tiepido pomeriggio della fine di settembre del ’51, un trattore di un bel verde trifoglio, un Marshall, dal suono secco e pulito, più rapido ed accattivante dello scoppiare greve e tenebroso degli ormai vetusti “testacalda”, con passo allegro e deciso andava su e giù in un modestissimo campo, una giornata, o poco più, trainando con scioltezza un voltaorecchio, sul quale stava rannicchiato un robusto contadino di mezza età, mentre, seduto sulla barra di traino, sgranava i suoi occhi da furetto un bimbo di sei anni, che, con la rapidità di un gatto, sulla capezzagna, sganciava e agganciava l’aratro, per facilitare al trattorista la manovra di inversione: aravano. Frattanto, attirata dall’insolito rumore, una piccola schiera di curiosi, sei o sette, si era radunata al fondo del campo ed osservava con interesse l’operazione. Uno strizzava l’occhio sul solco lineare e pulito lasciato dall’aratro, un altro, con chiari gesti mostrava di apprezzare la qualità del lavoro, che metteva in evidenza zolle ben sminuzzate e perfettamente rivoltate. Il più scettico cercava segni di compattamento del terreno da parte di quel mostro rombante, anzi, proclamava che, lo scorrazzare di quel pesante mezzo sul campo, ne avrebbe, senza alcun dubbio, compromessa la fertilità. Non la pensava così il padrone del campo, che stufo di arrancare dietro un “voltin”, trascinato a fatica da quattro mucche ansanti, ingobbite nello sforzo e con le vene del collo gonfie sotto il giogo, aveva ottenuto dal suo amico trebbiatore, finita la campagna del miglio, la disponibilità di quel prezioso mezzo di trazione. L’aratura fu completata prima del buio e la cena fu un profluvio di lodi alla tecnica, alla modernità, alla meccanizzazione, al progresso. L’intraprendete contadino era euforico come se avesse infranto un muro invalicabile, come se avesse fatto una impareggiabile conquista e anche il figlio si godeva la sua fetta di gloria, per aver compiuto senza esitazioni quel centinaio di sganci e agganci necessari all’operazione. All’intorno le cascine più grandi avevano già dei trattori, dei Balilla, ma erano piccoli e non ancora competitivi con una bella coppia di buoi, ma i piccoli agricoltori come il nostro protagonista, avevano solo mucche e, qualcuno più in forze, anche una coppia di manzi, ma il problema era sempre lì, insoluto: arare era sempre un’impresa. I buoni esempi come gli scandali, però, sono contagiosi, la primavera successiva, alcuni nuovi trattori comparvero all’intorno e fu un contagio. Nel giro di pochi anni ci fu un trattore in ogni aia e non si videro più, nelle brume del mattino, animali dalle narici fumanti, piegare il collo sotto il giogo, guidati da donne sferruzzanti e spronati dagli incitamenti non sempre edificanti dei loro padroni. Per i giovani si aprì una nuova era. Con l’arrivo del trattore andò a riposo il glorioso voltaorecchio, a vantaggio dell’aratro trasportato e i fari permettevano di arare anche di notte. Ora, un uomo solo, poteva svolgere un lavoro immenso, senza fatica e i giovani che aravano nella notte si sentivano eroi. Le invenzioni di Deering, di Ford, di Ferguson, come le tessere un di puzzle, finalmente componevano un quadro più che accettabile. Quell’arare che da sempre era il simbolo della fatica e della sofferenza, che era l’emblema e l’icona del contadino, perdeva quell’aura di fatica e di sofferenza che il piemontese “lauré”, dal latino “laborare”, faticare, soffrire, ancora conservava. Oggi, al riparo di una cabina insonorizzata, con aria condizionata, musica, computer di bordo e altre diavolerie, la dura operazione di un tempo può essere ricondotta al nobile “arare”, da “aratrum”, cantato nei secoli dai poeti e dai signori che l’aratro non lo hanno mai usato, ma imposto ai loro schiavi, ai loro servi, ai loro contadini. Oggi i giovani arano liberi e felici: ne sono consapevoli? Gigi Fulcheri
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Le nostre aziende
Giovenale Turco controlla il grado di essiccazione delle castagne
Come conservare i sapori d'autunno A VICOFORTE L'AZIENDA DI GIOVENALE TURCO RACCOGLIE CASTAGNE E LE ESSICCA PER GARANTIRNE UNA PIÙ DURATURA PRESENZA SUL MERCATO di Paolo Ragazzo
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olenta, latte e…castagne. Un tempo erano questi gli ingredienti della dieta delle famiglie che vivevano nelle vallate alpine. Con la mente si deve andare indietro di alcuni decenni e, per molti, occorre già aiutarsi con letture o racconti dei propri avi. Allora, più di oggi, la vita in montagna era ‘grama’, ma accomunava le comunità e riuniva attorno ad attività diffuse intere generazioni che non avevano da pensare a scegliersi un lavoro. Era lui che sceglieva loro. La raccolta delle castagne era una delle principali occupazioni e preziosa fonte di sostentamento. Oggi, complice anche lo spopolamento delle vallate, la castanicoltura cuneese fatica a rialzare la testa, ma alcuni tenaci imprenditori sono decisi a proseguire lungo quel percorso tracciato negli anni. Pronti anche a lasciare un lavoro sicuro,
per investire nelle castagne. È quanto successo a Giovenale Turco di Vicoforte, che nel 2003 lascia il suo lavoro di rappresentante di pannelli in fibra di legno a San Michele di Mondovì per dedicarsi all’attività agricola portata avanti dal papà fin dal 1942. “Ho come sentito un richiamo ed ho risposto - dice Giovanale Turco -. Certo a dieci anni di distanza da quei momenti posso dire che le difficoltà non sono mancate e anche tuttora il periodo non è dei più semplici”. Prima l’acquisto del terreno, poi la costruzione del capannone, tutto per poter essiccare le castagne raccolte nei boschi di Montaldo e Monastero Vasco, oltre alle numerose ‘giornate’ in conduzione. La protagonista è lei: la castagna cuneese autoctona. “Noi ne produciamo un centinaio di
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quintali - prosegue Turco -. È un lavoro di fatica: si raccoglie a mano per circa una ventina di giorni, un mese al massimo, poi il prodotto va essiccato”. Ma come avviene questa operazione? Il capannone è su due livelli: al piano terra ci sono otto grandi stufe alimentate automaticamente a segatura che scaldano le castagne poste su grandi griglie a 3/4 metri di altezza. In questa sala c’è poi una fossa di contenimento dove i frutti appena raccolti vengono riposti e successivamente trasportati tramite un nastro al piano di sopra, dove vengono allargati su una superficie ‘bucherellata’ appunto. Qui sono pronti a ricevere il calore dai calderoni posti più sotto. Una sorta di lenta cottura che da un lato li disidrata e dall’altro li conserva. Il livello superiore è composto da otto settori, che in tutto sono in grado accogliere 400 quintali di prodotto per volta. Ogni turno dura all’incirca 3 settimane, dopo di che le castagne vengono coperte da sacchi di iuta umidi in grado di conservare il calore in maniera uniforme. “Questo processo è fondamentale per garantire un’adeguata conservazione dei frutti che altrimenti marcirebbero in poche settimane”, sottolinea ancora l’agricoltore. Dal fumo che invade il capannone e, a tratti, annebbia la vista si capisce che siamo davanti ad un lavoro duro e, conferma Giovenale, “senza troppi margini di remuneratività attualmente”. Anche in questo settore la concorrenza straniera si fa sentire, con molto prodotto che giunge da Albania, Bosnia e Spagna. Il prodotto italiano è alle prese con rese in netto calo rispetto al passato e l'arrivo di castagne dall'estero ha effetti deleteri sulle quotazioni, volatili e sempre più al ribasso, dei frutti cuneesi. Ma i problemi che arrivano da oltreconfine riguardano anche le malattie fitosanitarie: una su tutte il temuto Cinipide galliLa segatura che alimenta le stufe
geno, originario della Cina, che dopo aver messo a repentaglio i castagneti della Granda pare ora aver mollato leggermente la presa, grazie all’azione di contrasto. La scialuppa di salvataggio del settore può forse essere l’Igp ottenuta dalla Castagna di Cuneo? Stando a quanto dice Giovenale Turco pare di no: “Per ora la certificazione comunitaria non ha prodotto i risultati sperati, tenuto conto anche degli alti oneri richiesti ai produttori. Le prospettive sembrano migliore con il biologico”. La castanicoltura cuneese, infine, si trova a fronteggiare un problema di non semplice soluzione: il mancato ricambio generazionale nelle aziende. “Ad oggi chi raccoglie castagne ha in media 50 anni e non è sempre in grado di riservare ai castagneti quelle attenzioni che meritano, in termini di pulizia del fondo e di ringiovanimento delle piante”, conclude Turco. C’è bisogno di una scossa, insomma, per garantire un futuro più roseo alla protagonista di tante fiere e sagre del territorio, se non si vuole che anche le occasioni di festa vadano via via sparendo a causa del forfait dell’invitato principale.
In alto: Giovenale Turco mentre allarga le castagne. In basso: l'imprenditore vicese in mezzo al tecnico Cristiano Gallio e al direttore Confagricoltura di Mondovì Walter Roattino
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Il tecnico in frutteto
SUSINO e ALBICOCCO Fitoplasmi Per questa patologia non esistono interventi chimici atti a controllarne lo sviluppo, infatti la modesta presenza dell’unico vettore noto, Cacopsylla pruni, riduce la possibilità del contenimento attraverso il controllo del vettore. L’unica possibile misura è l’identificazione dei soggetti colpiti con il conseguente loro immediato estirpo. A tale proposito si ricorda che è importante il totale estirpo in quanto, data la sistemicità del patogeno, anche i ricacci di piante colpite, per quanto basso sia il punto di taglio, risultano irrimediabilmente infetti. In questo periodo è importante eseguire attente osservazioni in campo in modo, che, nel caso si constati di sintomi (vedi foto) si proceda all’estirpo della pianta infetta. Contattare il tecnico di riferimento per l’individuazione delle sintomatologie tipiche e quindi delle piante da estirpare. Batteriosi – Xantomonas pruni/Pseudomonas syringea(difesa integrata e biologica). Strategia di intervento: in settimana Poltiglia Bordolese alla dose di 500 g/hl; dopo 10 - 15 giorni ripetere l’intervento allo stesso dosaggio; a metà caduta foglie ripetere l’intervento; a fine caduta foglie ripetere l’intervento. Si ricorda che essendo il rame un prodotto preventivo risulta molto importante garantire una copertura costante sulla vegetazione in base al dilavamento subito dal prodotto. In concomitanza con periodi molto piovosi è consigliabile eseguire più interventi ravvicinati garantendo alla pianta la dovuta protezione.
Rami di albicocco d'autunno
Intervenire sulle piante in autunno INDICAZIONI FITOSANITARIE E AGRONOMICHE DI FINE STAGIONE PER UNA CORRETTA GESTIONE DEI FRUTTETI
Piante spogliate di foglie e frutti si preparano per il riposo invernale
MELO e PERO Marciume del colletto (Difesa integrata). Intervenire a fine delle operazioni di raccolta con fosetil di alluminio (Aliette o simili). Il trattamento nei casi problematici va effettuato al colletto usando dosaggi alti. Cancri rameali (Nectria spp.) Necrosi delle gemme e dei fiori del pero Intervenire da fine raccolta come segue: fine raccolta: Poltiglia Bordolese 1000g/hl; metà caduta foglie: Poltiglia Bordolese 1000g/hl; completa caduta foglie: Ossicloruro di Rame 1000g/hl Concimazione fogliare Estinizione inoculo di ticchiolatura Con il completamento delle operazioni di raccolta si consiglia di intervenire con Urea con applicazione fogliare alla dose di 3000g/ hl(no su impianti molto vigorosi tipo Fuji o in impianti con presenza di Nectria); nel caso
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di forte presenza di ticchiolatura aumentare fino a 5kg/hl. Intervento importante per favorire la degradazione delle foglie e l’accumulo di azoto nella pianta. L’ intervento è miscibile con i comuni rameici e inoltre si può miscelare con prodotti a base di boro. Deperimento dei giovani impianti di melo. Oltre agli interventi sopraindicati con i rameici procedere alle operazioni di imbiancatura del tronco. Valutare attentamente la fertilità del terreno ed eventualmente intervenire con una buona concimazione a base di fosforo e sostanza organica. Arvicole Contro i topi è fondamentale prima di tutto effettuare delle lavorazioni del terreno sulla fila (scalzatura) e nei casi gravi anche nell’ interfila (erpicatura) in modo da disturbare il loro habitat. A seguito di questo quando si vedranno dei nuovi buchi procedere con il posizionamento, dentro di essi, di esche a base di bromadiolone e chiuderli con la terra. Ripetere l’operazione a cadenza quindicinale fin quando non vi sono nuovi buchi. Oltre a questo può risultare utile applicare calciocianamide (150-200 kg/ha) o Ricinito (300-400kg/ha).
IL DISERBO AUTUNNALE
PESCO Cancri rameali (difesa integrata e biologica) Dopo l’esecuzione dell’intervento ad azione sistemica e importante mantenere una copertura con rameici (attivi anche contro la bolla del pesco come segue: - metà caduta foglie: Poltiglia Bordolese 500g/hl - fine caduta foglie: Poltiglia Bordolese 1000g/hl
PESCO SUSINO ALBICOCCO Concimazione fogliare Si consiglia entro metà ottobre di intervenire con prodotti a base di fosfiti di potassio per far si che la pianta produca fitoalessine che hanno funzione di aumento delle difese della pianta. Questi interventi si possono ripetere anche più avanti e risultano importanti nei casi in cui vi sia forte deperimento dovuto a batteriosi. In questo periodo fino al raggiungimento dell’ inizio della caduta petali possono risultare importanti trattamenti a base di boro in quanto aiutano l’accumulo dell’elemento per la prossima stagione.
ACTINIDIA Batteriosi Si raccomanda, di intervenire con prodotti rameici in modo tempestivo man mano che si effettuano le operazioni di raccolta. A seguito della raccolta si consiglia l’applicazione fosfiti di potassio per aumentare le autodifese della pianta.
Ecco come comportarsi Negli impianti in produzione si consiglia di procedere, dopo la raccolta, con l’applicazione di glifosate (massimo 1 – 1.2 lt/ha). Onde evitare probabili fitotossicità si consiglia di eliminare preventivamente i polloni e di operare con la massima cautela allo scopo di non colpire le parti verdi della pianta. Negli impianti in allevamento (fino a 3 anni di età) si consiglia, se non s’intendono utilizzare metodologie di contenimento meccaniche, di utilizzare il p.a. carfentrazone (Spotlight o Affinity) alla dose di 0.8lt/ha oppure Pyraflufen-etil alla dose di 0.8lt/ha.
LA CONCIMAZIONE AUTUNNALE
È fondamentale nutrire le piante La concimazione autunnale è una pratica importante che ha come scopo quello di nutrire la pianta sfruttando le capacità di assorbimento delle radici per tutto il periodo autunnale e di migliorare lo stato di fertilità del terreno apportando composti che restano disponibili per le piante per un tempo lungo. Attraverso la concimazione autunnale è possibile reintegrare una parte degli elementi asportati dal frutteto con la produzione. Per tale pratica, in funzione delle caratteristiche del terreno e delle colture, è consigliabile l’uso di fertilizzanti appartenenti alle seguenti categorie: • Concimi organici, concimi organici azotati o NP; • Concimi organo-minerali, NPK o NK; • Concimi minerali NPK o potassici. • Concimi NP o NPK con azoto a lenta cessione • Ammendanti o concimi organici tipo letame purché ricchi di acidi umici In presenza di terreni impoveriti di sostanza organica e/o molto ricchi di limo ed argille si devono apportare prodotti a base di concimi organici tipo letame o digestati. Nel caso in cui ci si ritrovi con problemi di carenza di potassio o con uno squilibrio nel terreno del rapporto fra potassio e magnesio, con eccesso di magnesio rispetto al potassio, è consigliabile utilizzare il solfato di potassio in quantitativo di 250kg/ha. Qualora si voglia unire alla concimazione potassica anche quella azotata si può utilizzare un concime NPK minerale od organo-minerale con matrice organica. È bene non concimare con azoto dopo la fine di ottobre. In linea di massima, indipendentemente dal tipo di terreno e di coltura, è consigliabile utilizzare concimi di tipo organo-minerale per la proprietà di apportare azoto organico e per l’effetto di lunga durata che permette all’azoto organico di essere ancora disponibile nelle primavera seguente. Il fertilizzante viene assorbito dalle radici se disciolto in acqua. Nel caso di scarsa umidità del terreno si possono effettuare gli interventi di concimazione con la pratica della fertirrigazione. Pratica consolidata l’apporto azotato anche tramite applicazione fogliare con urea. Il suo apporto permette alle foglie di traslocare l’azoto nei tessuti di riserva senza causare un eccesso di vigoria alla pianta. Inoltre tale pratica favorisce la marcescenza delle foglie riducendo l’inoculo potenziale della ticchiolatura. La distribuzione dei microelementi per via fogliare è da prendere in considerazione se durante la stagione ci sono state delle carenze. Rimane comunque valido il periodo primaverile come quello più indicato per la loro applicazione.
Per info e chiarimenti: Maurizio Ribotta 342/1422203, salu.frutta@confagricolturacuneo.it.
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Rubrica Sicurezza
L
a sicurezza all’interno dell’azienda agricola comprende una serie di accorgimenti e interventi diretti al fine di migliorare le situazioni a rischio legate ai mezzi, ai locali, alle attrezzature utilizzate, ecc… si collega poi ad una serie di impegni documentali le cui ricevute/attestazioni devono essere custodite con cura in modo da poter esibire prontamente in caso di eventuale controllo da parte degli enti competenti.
In particolare, occorre avere: • Documento di valutazione dei rischi firmato da parte del datore di lavoro, responsabile del servizio prevenzione e protezione (RSPP), medico competente e Rappresentante lavoratori per la sicurezza (RLS o RLST) se si assumono operai • Attestati di partecipazione ai corsi: • Datore di Lavoro = RSPP (corso 16 ore) • Addetto al pronto soccorso • Addetto alla lotta antincendio • Formazione generale dipendenti oltre i 50 giorni lavorativi annui (corso 4 ore)
• Formazione specifica per gli addetti alle attrezzature specifiche • Visura camerale dell’azienda aggiornata • Nomina del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) • Nomina del Medico Competente e protocollo sanitario • Verbali di informazione ai lavoratori e ricevute di consegna degli opuscoli informativi (es. Ambiente e sicurezza sul lavoro in agricoltura) • Contratti di assunzione degli operai • Registro infortuni vidimato da ASL • Ricevute di consegna dei D.P.I. • Schede di sicurezza dei prodotti chimici • Dichiarazioni di conformità dei macchinari, attrezzature ed accessori • Libretti di uso e manutenzione di macchinari, attrezzature ed accessori • Dichiarazioni di conformità degli impianti (elettrici e termici) • Dichiarazione all’Ispesl della messa a terra • Verifica della messa a terra (biennale o quinquennale).
Per info e chiarimenti rivolgersi agli uffici tecnici di zona o scrivere ai seguenti indirizzi: salu.frutta@confagricolturacuneo.it sicurezza@confagricolturacuneo.it
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Nello specifico, per quanto riguarda il rischio elettrico legato all’impiantistica dei locali, è di primaria importanza avere la Dichiarazione di conformità rilasciata dall’elettricista al momento della realizzazione dell’impianto. Nel caso in cui non si disponga di questa, in relazione a quanto indicato nel piano di miglioramento del Documento di valutazione dei rischi, è bene rivolgersi ad un professionista. Altro aspetto riguarda la verifica periodica della messa a terra, che consiste sostanzialmente nella prova di continuità su tutte le prese: non può essere eseguita dallo stesso che realizza l’impianto ma da un professionista abilitato terzo ed ha una validità biennale o quinquennale. Biennale nel caso di: • Impianti elettrici e impianti di protezione dalle scariche atmosferiche in luoghi con pericolo di esplosione • locali adibiti ad uso medico, inclusi quelli per trattamenti estetici • impianti di terra e gli impianti di protezione dalle scariche atmosferiche a servizio di: • Impianti elettrici e impianti di protezione dalle scariche atmosferiche in luoghi con pericolo di esplosione • locali adibiti ad uso medico, inclusi quelli per trattamenti estetici • impianti di terra e gli impianti di protezione dalle scariche atmosferiche a servizio di: cantieri, ambienti a maggior rischio in caso di incendio cioè quelli definiti da CEI 64-8 sez. 751 (Attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco, edifici con strutture portanti in legno, ambienti nei quali avviene la lavorazione, il convogliamento, la manipolazione o il deposito di materiali). L’impianto elettrico così realizzato risulta essere ad hoc; attenzione agli impianti “fai da te”, di vecchia data o sprovvisti della documentazione sopra elencata, per i quali si può cadere in pesanti sanzioni.
Ritaglia e conserva questa pagina tra la documentazione sulla sicurezza in azienda.
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Il mercatino dell’agricoltore
Tagliando da ritagliare e inviare via fax allo 0171/436301, spedire in busta chiusa a: Autorivari, c.so IV Novembre, 8 - 12100 - CN o inviare una e-mail a: upa@autorivari.com Il sottoscritto ....................................................................................... residente a ................................................................................................................................. in via ............................................................................ Tel. / Cell. ................................................. Tessera Confagricoltura Cuneo n° ................................................. Chiede che venga pubblicata gratuitamente la seguente inserzione: ...................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................ ................................................. Il sottoscritto si impegna altresì ad informare la redazione del giornale qualora l’inserzione sia stata soddisfatta. Il sottoscritto autorizza infine il trattamento dei propri dati personali secondo quanto disposto dalla legge 196/2003.
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L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2013
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Il mercatino dell’agricoltore Elementi in cemento per silos, altezza mt. 2 per lunghezza mt. 2, pezzi n. 34; terreno agricolo giornate 1,5 zona Savigliano; spandiconcime granulare nuovo, mai usato, marca Agrimix RX650E Cell. 335/6432963 Vasca in acciaio inox per trasporto uve, mt. 2,60 x mt. 1,50 x mt. 1, capienza 30 ql., usata Cell. 339/4283708 Terreno agricolo giornate 1,87 a Morozzo, frazione Trucchi, vicino al cimitero Cell. 339/8645462 Incubatrice per 70 uova modello MG 70 Family, ottimo stato, usata tre volte Tel. 0171/817141 Palazzina, portico 240 metri quadri, stalla per 15 capi (adatta anche per cavalli) e 3000 metri quadri di terreno totalmente recintato. In zona Morra San Giovanni a 2 km da Busca Cell. 347/4918204 Trattore New Holland 135 CV con attrezzatura per sgombero neve Cell. 338/1331256
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30 L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2013
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