Agr cuneese ottobre

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Trombe d'aria hanno flagellato i campi

POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 2, DCB/CN - ANNO XI - N. 07•2013 - OTTOBRE 2013 - CONTIENE I.P.

N. 07 • 2013

Pesche 'made in Cuneo' di qualità

Piccola proprietà contadina a rischio?


2 L’Agricoltore cuneese N. 07 • OTTOBRE 2013


POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 2, DCB/CN - ANNO XI - N. 07•2013 - OTTOBRE 2013 - CONTIENE I.P.

Sommario

N. 07 • 2013

Vino 'sotto il tiro' di una legge assurda Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo Trombe d'aria hanno flagellato i campi

Pesche 'made in Cuneo' di qualità

Piccola proprietà contadina a rischio?

L’Agricoltore cuneese Testata mensile dell’Unione Provinciale Agricoltori di Cuneo Rivista fondata nel 1946 Direttore responsabile: Paolo Ragazzo Redazione e realizzazione grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171/601962 Fax 0171/436301 E-mail: upa@autorivari.com Direzione e amministrazione: Unione Provinciale Agricoltori C.so IV Novembre, 8 12100 - Cuneo Tel. 0171/692143 Fax 0171/698629 cuneo@confagricoltura.it Pubblicità: Tec Pubblicità e Grafica Via dei Fontanili, 1 - Fossano Tel. 0172/695897 Fax 0172/695898 adv@tec-artigrafiche.it Stampa: Tipolitografia Subalpina C.so Gramsci, 18/c - Cuneo Tel. e Fax 0171/692077 Info@tipografiasubalpina.it Chiuso in redazione il 25/09/2013 Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/CN Iscrizione al Tribunale di Cuneo 6/3/1975 al n. 36

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ino...prodotto in Italia nella zona...della regione...in un...con forte pendenza. È questo il tipo di etichetta che tra poco i produttori vitivinicoli saranno costretti ad adottare sulle loro bottiglie a causa dei limiti imposti da norme esageratamente rifgide, al limite del paradossale e che non tengono conto delle peculiarità del territorio e del prodotto. Il riferimento è ai sempre più frequenti controlli nelle cantine da parte di chi segue, con rigoroso rispetto, la norma vigente, che rischia di far sparire addirittura siti, brochure aziendali e depliant che riportano indicazioni quasi scontate (come la zona geografica dove il vino viene prodotto), ma per lo Stato vietate. Ecco un altro caso, purtroppo, in cui la legge è stata fatta senza tener conto di una componente essenziale: il buon senso.

Orari degli uffici più ampi

Dal 16 settembre gli orari di apertura al pubblico degli uffici di Confagricoltura Cuneo sono tornati ad essere quelli in uso prima dei mesi estivi. Per una panoramica completa di tutte le sedi e gli sportelli dell'associazione sul territorio si rimanda a pagina 20.

IN QUESTO NUMERO IN PRIMO PIANO

ORTICOLTURA

Uniti per un'agricoltura più forte

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Fagioli, stagione in ritardo

Agrinsieme: cosa dice lo statuto

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INSERTO TECNICO

MALTEMPO ESTIVO

16

Abolito l'Imu arriva la Service Tax

I

Grandine e trombe d'aria: tantit danni

6

"Telenovela Sistri"

II

L'esperto meteo risponde

6

Contributi per tecnologia satellitare

III

IL PROGETTO Sostenibilità in agricoltura: si può

No a pagamenti Inps per il familiare in azienda IV 7

NOVITÀ NORMATIVE Decreto del Fare, il parere è positivo

8

IL CASO In difesa della piccola proprietà contadina

9

VITIVINICOLTURA Vendemmia, primi bilanci e buone notizie

17

Accordo 'stonato' per il Moscato

18

Speedtasting, brindisi a un nuovo successo

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CONFAGRICOLTURA NEWS

L'INTERVISTA

Produttori alla fiere estive

21

Parmigiani: "Serve investire di più sull'export" 10

Dai malgari con l'assessore Sacchetto

21

ZOOTECNICA

AGRICOLTURA E DINTORNI

Abilitazione per allevare polli da carne

11

Il Nord Italia chiede un solo Psr

Latte: "Ocorre riaprire la trattativa"

11

GOCCE DI MEMORIA

FRUTTICOLTURA

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Scartocciare pannocchie nelle sere d'autunno 23

Belle e gustose, arrivano le mele

13

LE NOSTRE AZIENDE

Accordo Italia-Usa per esportare mele e pere

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Viaggio tra Moscato e vini d'autore

Pesche buone, ma non basta

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IL TECNICO IN FRUTTETO

Susine di qualità, c'è soddisfazione

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Novità varietali per la frutta estiva cuneese

CORILICOLTURA

24 26

SICUREZZA

Nocciole: ottime, ma in leggero calo

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Fitofarmaci: indicazioni per lo stoccaggio

La parola alle aziende

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IL MERCATINO DELL'AGRICOLTORE

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In primo piano

Uniti per un'agricoltura più forte AGRINSIEME È OPERATIVO ANCHE SUL TERRITORIO PROVINCIALE. LE VOCI DEI RAPPRESENTANTI di Paolo Ragazzo

ORESTE MASSIMINO "ESPRIMERE UNITARIETÀ DI INTENTI, MANTENEDO CIASCUNO IL PROPRIO PATRIMONIO STORICO E ASSOCIATIVO"

identità storiche e culturali di ciascuna associazione. “Attraverso Agrinsieme il mondo agricolo si presenta unito e compatto di fronte alle importanti sfide che è chiamato ad affrontare e la trattativa del Moscato è stato un primo importante tavolo su cui il coordinamento si è impegnato con proposte concrete - sottolinea Oreste Massimino, presidente di Confagricoltura Cuneo -. Esprimere unitarietà di intenti, pur mantenendo ciascuno la propria identità e il proprio patrimonio storico e associativo: sono questi i valori che animano Agrinsieme. Un’entità che fa della pluralità di idee un valore aggiunto e della coesione il segno di maturità di un settore, quello primario, desideroso di far valere il suo ruolo nevralgico nell’econo-

mia provinciale, regionale e nazionale”. “Con Agrinsieme la Confederazione Italiana Agricoltori si avvia ad un cambiamento radicale di rappresentanza dei confronti del comparto agricolo atto a dare più voce e forza nei confronti delle trattative sindacali - dichiara Roberto Damonte, presidente Cia Cuneo -. Oggi più che mai serve essere uniti per poter far fronte a quelle che sono le difficoltà di contrattazione ed è per questo che crediamo di esserci avviati con soddisfazione verso una strada che darà sicuramente i suoi frutti, infatti la nostra politica nei prossimi giorni sarà quella di intensificare gli approfondimenti e evidenziare la situazione vendemmiale positiva di questa annata con importanti iniziative”. “Unificare le strategie e porsi come interlocutore unico nei confronti della politica, valorizzare il mondo agricolo e agroalimentare attraverso un processo di unificazione e semplificazione della rappresentanza: sono gli obiettivi principali di Agrinsieme - afferma Domenico Paschetta, presidente di Confcooperative Cuneo - che vuole, inoltre, rappresentare un momento di discontinuità rispetto alle logiche della frammentazione che spesso hanno caratterizzato il mondo agricolo. Il coordinamento integra storie e patrimoni di valori che non vengono annullati, ma

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l momento economico che stiamo attraversando è del tutto eccezionale, servono quindi soluzioni sulla stessa linea d’onda. Uno dei modi per arrivare ad elaborare strategie concrete per la tutela e il rilancio dell’agricoltura è senza dubbio quello di fare “massa critica” per riuscire a proporsi più uniti e più forti. È quanto sta portando avanti “Agrinsieme”, il nuovo coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Confagricoltura, Cia e Alleanza delle Cooperative Italiane (che a sua volta comprende Fedagri Confcooperative, Agci Agrital e Legacoop Agroalimentare). Nato a febbraio a livello nazionale, negli scorsi mesi è stato presentato anche in Piemonte ed è operativo anche in provincia di Cuneo. Diversi i banchi di prova su cui il coordinamento ha avuto modo di intervenire e innumerevoli sono i fronti su cui “Agrinsieme” intende proporsi come unico importante interlocutore per una parte molto significativa del mondo agricolo cuneese, pur nel rispetto delle

25.000 Le aziende agricole piemontesi iscritte alla Confagricoltura o Cia

350

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Imprese cooperative agroalimentari dell’Alleanza Cooperativa

37.000

Le aziende associate nelle Cooperative in Piemonte


esaltati in una strategia unitaria fortemente orientata al futuro. Tra le priorità del coordinamento la riforma della PAC, la programmazione dei fondi strutturali 2014/2020 e la semplificazione amministrativa”. “Come Alleanza delle Cooperative abbiamo aderito con favore al nuovo coordinamento Agrinsieme, che siamo certi saprà rappresentare in modo unito le istanze del mondo agricolo” sottolinea Alberto Garretto, presidente regionale di Agci Agrital. Gli fa eco Guido Matinata, responsabile provinciale di Legacoop Cuneo: “È un ulteriore passo in avanti per semplificare la rappresentanza del mondo agricolo e creare un legame forte con le cooperative presenti sul territorio”. Come si può vedere dunque i presupposti e le intenzioni ci sono tutte per garantire all’agricoltura cuneese un maggiore peso e contare sempre di più. Per fare questo è fondamentale superare quelle divisioni che non permettono una voce unica. A chiederlo è il settore primario stesso, sempre più costretto a misurarsi su mercati che hanno assunto dinamiche globali. Il messaggio è chiaro: aggregarsi e fare rete per contare di più.

L O S TAT U T O

Conosciamo le finalità, il modello organizzativo e le linee di intervento Agrinsieme è regolato a livello nazionale da un preciso statuto, ecco riassunti i principali aspetti FINALITÀ 1. la definizione di strategie di sviluppo agricolo ed agroalimentare valorizzando le risorse imprenditoriali del settore; 2. la definizione di politiche che garantiscano redditività alle imprese ed alle cooperative agricole, proiettandole verso il mercato più ampio dell’intero comparto agroalimentare. MODELLO ORGANIZZATIVO Agrinsieme si costituisce come Coordinamento e si basa su alcuni precisi presupposti: 1. è fortemente ancorato alla rappresentazione di interessi comuni e ad una prospettiva di sviluppo coerente e condivisa; 2. si fonda sulla sistematica ricerca della condivisione nelle analisi e nella proposta politico sindacale, ma anche sulla costante attenzione ai principi dell’efficacia e della responsabilità verso l’intero settore agricolo. Coordinatore di Agrinsieme è uno dei Presidenti delle organizzazioni socie, con una turnazione della durata di un anno. Il coordinatore sarà supportato da un Comitato espressione delle organizzazioni. LINEE DI INTERVENTO POLITICHE Le necessità del settore, le analisi condotte e l’esperienza maturata in diverse iniziative ed elaborazioni comuni tra le organizzazioni, permettono di evidenziare alcune tematiche politiche prioritarie 1. Rafforzamento dell’impresa attraverso: politiche per favorire l’aggregazione delle imprese agricole in strutture economiche fortemente orientate al mercato interno e, sempre più, a quello internazionale; rilancio della ricerca e delle politiche di supporto al trasferimento dell’innovazione; sostegno efficace al ricambio generazionale; politiche mirate alla definizione di strumenti per il credito nell’ambito di relazioni con il mondo creditizio che valorizzino le imprese agricole. 2. Una sistematica azione di semplificazione burocratica: 3. Politiche di corretta gestione delle risorse naturali (suolo ed acqua).

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Maltempo estivo

Colture devastate dalle violente trombe d'aria che si sono abbattute a più riprese la scorsa estate

Grandine e trombe d'aria: tanti danni CAMPI DI MAIS E FRUTTETI SPAZZATI VIA APPEZZAMENTI DI FAGIOLI DISTRUTTI E TETTI DI CAPANNONI E RIMESSE DIVELTI di Erica Giraudo

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ento e grandine hanno devastato, quest’estate, interi campi coltivati. Danni per centinaia di migliaia di euro sono stati provocati in pochi minuti. È stato spazzato via il lavoro di anni. Alcuni frutteti sono stati rasi al suolo (almeno

una decina nella zona del Cuneese, mentre un centinaio sono stati danneggiati) e gli agricoltori hanno dovuto ricominciare tutto da capo: ripulire i campi, ricomprare pali e reti e piantare di nuovo gli arbusti. Si sono viste azzerare in un attimo intere

I L C L I M A È I M PA Z Z I T O ?

L'esperto meteo risponde Abbiamo chiesto a Paolo Caraccio di Datameteo, società di previsioni meteo di Busca, una spiegazione scientifica su questi fenomeni inusuali per la provincia di Cuneo. Quali sono le cause? “Quest’estate l’anticiclone africano ha lasciato il posto a correnti instabili. Hanno portato aria fresca che si è scontrata con quella calda creando scariche violente ed estese di energia. Il Cuneese ha fatto da “catino”. Sono state più colpite le zone vicine ai rilievi. La recrudescenza dei fenomeni ha interessato tutti e tre i mesi estivi. Questo è un campanello d’allarme”. Si possono prevedere? “È difficile. La nostra climatologia non ne ha memoria. Ci sono degli indici che possono essere dei campanelli d’allarme da studiare con l’aiuto dei satelliti. Ma possono essere previsioni a breve termine. Quest’anno noi ne abbiamo individuati l’85% circa 6-7 ore prima che si manifestassero”. Cosa dobbiamo aspettarci nel futuro a breve e lungo termine? “Dobbiamo aspettarci dei cambiamenti che porteranno a differenziazioni di clima. L’anno scorso abbiamo avuto 29 passaggi temporaleschi intensi, quest’anno 3 fenomeni estremi in 3 mesi (uno è stato fotografato come tornado F0). Stiamo lavorando ad un progetto per migliorare le previsioni attraverso stazioni meteo sul territorio. La prima è stata installata a Sant’Anna di Vinadio (2.020 mt)".

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produzioni e poi hanno anche dovuto sobbarcarsi i danni per la rimozione dei raccolti distrutti. Per tornare alla situazione precedente le trombe d’aria ci vorranno 5-6 anni. In molte zone i fagioli secchi sono stati coricati dalla furia del vento: canne spezzate e baccelli aperti caduti per terra, quindi non più recuperabili. “Abbiamo attivato subito le assicurazioni spiega Adriano Rosso, direttore di Confagricoltura Cuneo -. Nella nostra zona alcune produzioni sono state decisamente compromesse”. “Le due trombe d’aria di quest’estate dice Valter Roattino, direttore di Confagricoltura Mondovì - hanno danneggiato pesantemente interi campi nelle zone di: Morozzo, Castelletto Stura e Margarita”. “Il maltempo ha creato seri danni soprattutto nella zona Scorrone a Cossano Belbo, ma anche nei noccioleti e in Alta Langa - sottolinea Mario Viazzi, direttore di Confagricoltura Alba -. In poche ore sono caduti anche 100 mm di acqua. I temporali hanno trascinato le nocciole che erano già cadute a terra nei fossati, infangando i frutti e rovinando i letti di raccolta. Molti agricoltori hanno dovuto ripristinare, in pochissimo tempo, le strade di accesso ai fondi. In Alta Langa sono stati danneggiati capannoni, magazzini agricoli e case”. “I forti eventi calamitosi hanno colpito diverse decine di aziende - racconta Floriano Luciano, responsabile di Confagricoltura Fossano -. Sono andati distrutti campi coltivati a fagioli, impianti ortofrutticoli, stalle e capannoni. La maggior parte dei danni è coperta dalle assicurazioni che, comunque, non rimborsano praticamente mai il 100%”.


Il progetto

Sostenibilità in agricoltura: si può PRESENTATO AL MEETING DI RIMINI ECOCLOUD: LA RETE DELLE PRATICHE ECO ADOTTATE DALLE IMPRESE AGRICOLE di Ilaria Blangetti

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a nuvola sostenibile, anche in agricoltura. Al Meeting di Rimini Confagricoltura ha presentato “EcoCloud”, la rete delle pratiche sostenibili adottate dalle imprese agricole associate a Confagricoltura. L’iniziativa è stata illustrata dal presidente nazionale Mario Guidi. In concomitanza dell’incontro riminese, infatti, si è resa fruibile dal sito di Confagricoltura (www.confagricoltura.it) l’applicazione web nella quale sono raccolte, gestite e condivise le informazioni sulla sostenibilità. Il progetto EcoCloud, è stato avviato con il supporto di partner scientifici (Fondaca, Chiappe Revello) e tecnologici (New Vision). Nel Cloud agro-verde sono inserite le buone pratiche realizzate dalle aziende agricole negli ambiti: economici (ricadute sul territorio dell’attività imprenditoriale, filiere corte innovative come ad esempio gruppi di acquisto, vendita diretta on line, ecc.), ambientali (diminuzione emissioni, assorbimento CO2, risparmio di energia, uso/produzione di energie rinnovabili, uso dell’acqua, del suolo, riduzione prodotti fitosanitari e fertilizzanti, riduzione degli sprechi, biodiversità, processi innovativi in agricoltura biologica, ecc.) e sociali (rapporti di lavoro, servizi diretti a categorie sociali svantaggiate, sicurezza sul lavoro, fattorie didattiche, ecc.). Sono comprese tutte le filiere agricole, con particolare riferimento ai comparti vitivinicolo, olivicolo, ortofrutticolo, cerealicolo, florovivaistico e zootecnico.

E sono incluse tutte le esperienze di diversificazione produttiva con forme varie di pluriattività e multifunzionalità (agriturismo, vendita diretta dei prodotti

agricoli, trasformazione aziendale degli stessi, chimica verde, produzione di energia rinnovabile). Lo scopo dell'iniziativa è quindi quello di far conoscere le buone pratiche di sostenibilità già sperimentate dalle aziende agricole per diffonderle e rafforzare così lo sviluppo del tema in tutto il settore. Un modo per comunicare le proprie esperienze in modo diretto ed efficace. “L'obiettivo del progetto di Confagricoltura - sottolinea Mario Guidi - è quello di far conoscere i molteplici percorsi di sostenibilità già avviati dalle imprese agricole associate, favorendone la condivisione attraverso la rete confederale, e ponendo le basi per lo sviluppo di nuove iniziative”. “Anche le nostre imprese agricole - commenta Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo - stanno lavorando per costruire un’agricoltura dinamica, innovativa e competitiva, per coniugare produttività e sostenibilità. Una sfida non facile che porta anche i consumatori a riflettere sui temi della qualità e della sicurezza dei prodotti alimentari”.

GREEN ECONOMY

Convivere con una Pac sempre più verde Pronte al cambiamento. Le aziende agricole devono lavorare per essere sempre più sostenibili e farsi trovare pronte alla riforma della Pac, per cogliere nuove opportunità. Una logica "verde" che dev'essere intelligente, sostenibile, inclusiva: le iniziative per rilanciare l’agricoltura europea, delineata proprio dalla riforma della Pac, infatti, dovranno essere proprio così. Lo ha ricordato Confagricoltura al Meeting di Rimini. Confagricoltura ha spiegato i passi da compiere per progettare la crescita della green economy, di cui l’agricoltura è protagonista. I progetti dovranno essere: smart-intelligente, nel senso che le iniziative dovranno sempre più ispirarsi ad una competitività basata sulle conoscenze. Ricerca, innovazione, trasferimento di know how e di saperi devono essere la cifra cui ispirare gli interventi; sustainable-sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale. La riforma della politica agricola comune accentua ancora di più questi elementi e cioè l’attenzione a processi produttivi che siano economicamente validi dal punto di vista del mercato, che garantiscano un utilizzo razionale delle risorse naturali e che abbiano positivi risvolti sul tessuto sociale. Inclusive-inclusiva, ovvero dovranno promuovere interventi che non marginalizzino ma invece cerchino di integrare il più possibile le aree rurali alle altre che oggi possono godere di un reddito medio decisamente superiore. Questo si ottiene stimolando forme di impresa diffusa con buone prospettive di crescita e di capacità occupazionale. "In sintesi – ha illustrato l’organizzazione - tutti gli interventi della Pac dovranno ispirarsi ai principi di sostenibilità. Un investimento, un intervento sul sistema irriguo, un partenariato per la ricerca e l’innovazione dovranno sempre essere in linea con i principi della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Anche gli interventi a garanzia del reddito dei produttori, le forme di assicurazione contro le calamità, i disastri ambientali, le malattie animali e vegetali ed il calo dei redditi sono forme di sostegno sostenibili. Che tengono conto di fattori quali il cambiamento climatico e i mezzi per fronteggiarlo/adattarvisi; della tutela di un settore che è vitale per mantenere il territorio ed il paesaggio intatto ed anche migliore nel tempo. In merito agli aspetti ambientali l’agricoltura dovrà concentrarsi su una serie di argomenti fondamentali. Tra le priorità ci sono la gestione dell'acqua, il consumo del suolo, la forestazione, la diminuzione delle emissioni, le tecniche e colture ma anche l'ulteriore sviluppo delle agro energie ed efficienza energetica e i prodotti fitosanitari.

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Novità normative

Decreto del Fare, il parere è positivo CONFAGRICOLTURA: "BENE, MA LE DIFFICOLTÀ SONO MOLTE OCCORRE EVITARE L'AUMENTO DI ONERI BUROCRATICI". VEDIAMO QUALI SONO LE NOVITÀ INTRODOTTE di Gilberto Manfrin

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mportanti novità per il mondo agricolo con il Decreto del Fare. Le misure contenute rappresentano una prima risposta ai problemi delle imprese agricole.

dicembre 2015. L'agevolazione riguarderà gli operatori che s’impegneranno nella progressiva riduzione del consumo di gasolio.

CONSUMAZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI IN AZIENDA Con l’approvazione del decreto non è più obbligatorio inviare al Comune di appartenenza la comunicazione d’inizio attività se la vendita al dettaglio è esercitata su superfici all’aperto dell’azienda. Di contro, se la vendita è effettuata all’interno di locali aziendali (ad esempio cantine, luoghi adibiti a degustazioni, etc.) è ancora richiesta la suddetta comunicazione. Unica eccezione se questa è effettuata per la promozione di prodotti tipici o locali. La vendita diretta attraverso il commercio elettronico potrà essere effettuata contestualmente all’invio della comunicazione d’inizio attività al Comune dove ha sede l’azienda di produzione. I prodotti oggetto di vendita diretta possono essere immediatamente consumati nei locali adibiti alla vendita, purché questa non si configuri come attività di somministrazione e comunque rispettando sempre le norme igienico sanitarie. Inoltre l’attività di vendita diretta dei prodotti agricoli all’interno dei locali dell’azienda non comporta cambio di destinazione d’uso. La vendita può essere effettuata in locali esterni a prescindere dalla destinazione urbanistica della zona in cui sono ubicati e su tutto il territorio comunale.

FINANZIAMENTI E SGRAVI BUROCRATICI Per quanto riguarda l'accesso ai finanziamenti e ai contributi a tasso agevolato per l'acquisto di macchinari, impianti e beni strumentali, vengono estese alle aziende agricole e alla pesca le misure previste per le micro, piccole e medie imprese. Il decreto stabilisce inoltre che gli sgravi contributivi spettanti agli agricoltori che operano in zone montane o svantaggiate sono estesi alle cooperative agricole di manipolazione e trasformazione di prodotti agricoli relativamente a prodotti conferiti da soci operanti nelle predette zone montane o svantaggiate. Vengono introdotte misure di semplificazione per le imprese agricole, anche di piccole dimensioni, che decidano di assumere lavoratori a tempo determinato e stagionali, in particolare per quanto riguarda la formazione e la sorveglianza sanitaria. Inoltre potranno essere assunti operai agricoli per lo svolgimento di lavori stagionali, di breve durata o saltuari, in caso di esigenze eccezionali delle aziende sperimentali connesse allo svolgimento delle attività agricole. Il decreto alleggerisce gli adempimenti burocratici per le imprese agricole che effettuino opere dalla cui realizzazione derivino materiali di scavo. I terreni non inquinati derivanti dagli scavi effettuati per la realizzazione di un'opera (esclusa, dunque, la produzione di terra) il cui riutilizzo sia certo e legale, potranno essere recuperati in qualità di sottoprodotto previa dichiarazione asseverata rilasciata dal proprietario dell'area interessata dai lavori. Tale

GASOLIO PER SERRA: AGEVOLAZIONI Il decreto contiene una novità annunciata nelle scorse settimane, relativa alle accise più basse sul gasolio per l'agricoltura in serra. Al gasolio utilizzato per il riscaldamento delle coltivazioni sotto serra verrà applicata un'imposizione fiscale agevolata tra il 1° agosto 2013 e il 31

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dichiarazione sostituisce la mole di documenti richiesta in precedenza. NUOVI POSTI DI LAVORO Sul piano della semplificazione ci sono poi il rinvio al 2015 delle norme sul patentino per i mezzi agricoli e le norme in materia di omologazione delle macchine agricole, che risulterà meno onerosa. Aumenta, infatti, il numero dei soggetti che possono effettuarla. Si incrementano così le occasioni per la creazione di nuovi posti di lavoro e di risparmio per le aziende, che non dovranno più rivolgersi alle strutture estere e sostenere dunque costi aggiuntivi, come invece avviene ora. Infine, il ministero delle Politiche agricole si impegnerà a perseguire l'obiettivo di favorire l'accesso alla rete internet nelle zone rurali e verranno stanziati fondi per permettere la partecipazione del Mipaaf ad Expo2015. IL COMMENTO Oreste Massimino, presidente di Confagricoltura Cuneo, commenta così il contenuto del decreto: “Ci attendevamo di più: apprezziamo comunque la volontà di agevolare un settore che sta dando importanti segnali e che può essere cruciale nella ripresa, nonostante, è bene dirlo, le difficoltà siano ancora numerose e molto si possa e si debba ancora fare. Occorre per esempio evitare di aumentare continuamente gli oneri burocratici a carico delle aziende”.

IN SINTESI Più facile vendere e far consumare prodotti agricoli in azienda Accise più basse sul gasolio per chi pratica agricoltura in serra Agevolazioni contributive per i lavoratori agricoli di montagna Finanziamenti e contributi a tasso agevolato per l'acquisto di macchinari Decade l'obbligo di autorizzazione per alcuni impianti che fanno emissioni in atmosfera Rinvio al 2015 delle norme sul patentino per i mezzi agricoli Nuovi posti di lavoro e risparmio per le aziende


Il caso

In difesa della piccola proprietà ROBERTO ABELLONIO: "SIAMO DI FRONTE A UN PROVVEDIMENTO MOLTO PENALIZZANTE PER L'AGRICOLTURA"

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al prossimo anno i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali rischiano di perdere un’agevolazione storica: l’applicazione delle imposte fisse di registro ed ipotecaria sull’acquisto di terreni agricoli. Sull’argomento la Confagricoltura è impegnata in un confronto con il governo e le forze politiche per escludere l’applicazione delle nuove norme previste dal D.L. n. 104/2013 al trasferimento dei terreni agricoli che subirebbe un aggravio insostenibile. Il decreto in oggetto ha introdotto, infatti, importanti modifiche alla disciplina delle imposte di registro, catastali e ipotecarie, ed in materia di accise su birra e alcolici. Più in particolare, però, ha previsto l’abrogazione di tutte le agevolazioni esistenti, compresa l’applicazione dell’imposta catastale dell’1% e dell’imposta fissa di registro e ipotecaria per gli atti traslativi di terreni agricoli a favore di IAP e coltivatori diretti, nonché

: e e l t v o e S

Per anni questa misura ha favorito la crescita delle aziende agricole

delle agevolazioni previste per i trasferimenti di terreni nell’ambito di un compendio unico e nelle zone montane. Il decreto, sempre dal 1° gennaio 2014 stabilisce, inoltre due sole aliquote del 9% e del 2%, rispettivamente, per gli atti traslativi o costitutivi diritti reali su beni immobili in via generale (compresi i terreni agricoli) e per gli atti che hanno ad oggetto case di abitazione (prima casa), ad eccezione di quelle di categoria catastale A1/ A/8 e A/9. “Siamo di fronte ad un provvedimento molto penalizzante e grave per la nostra agricoltura perché a queste condizioni - dichiara Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo - il rischio è che la terra diventi sempre più 'bene rifugio' a disposizione di tutti indistintamente, mentre gli imprenditori, che non possono fare a meno di un tale 'bene produttivo', saranno ostacolati nello svolgimento delle loro attività e nel processo di crescita dimensionale, necessario per allinearci agli standard medi di altri Paesi europei”.

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L'intervista

"Serve investire di più sull'export" GIOVANNA PARMIGIANI, PRESIDENTE NAZIONALE DELLA SEZIONE SUINICOLA PARLA DELLE NECESSITÀ DI UN SETTORE CHE HA BISOGNO DI NUOVA LINFA di Ilaria Blangetti

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iovanna Parmigiani, presidente nazionale della Sezione Suinicola di Confagricoltura, parla dei problemi, dei bisogni e delle speranze del settore. Si è tenuta a Bologna la prima riunione del gruppo di lavoro del coordinamento Agrinsieme per il settore suinicolo. Come vede questa nuova sinergia tra associazioni di categoria? “Si tratta di un’ottima iniziativa. Accusano spesso il mondo agricolo di non essere compatto nei momenti importanti e questa è un’azione che cerca di mettere fine a questo problema. La riunione è stata fatta prima di andare al Ministero per portare le nostre valutazioni in merito alla normativa sulla classificazione delle carcasse. E’ stata l’occasione per decidere una comune linea politica. Il meccanismo è all’inizio ma penso che ci siano importanti prospettive”. Prezzi poco remunerativi e costi di produzione in continua crescita. Sono questi i principali problemi della suinicoltura di oggi o c’è dell’altro? “Non sono i soli. Sul settore incombono le norme per gli adeguamenti alla legge sul benessere animale e la farmacovigilanza, comportando enormi aumenti dei costi di produzione che poi, però, non vengono riconosciuti nei prezzi di vendita. Ci sono grossi problemi dettati dall’eccesso di burocrazia: serve una strategia di settore più attenta e più stringente”. Perché i suinicoltori non si vedono adeguatamente pagato il loro lavoro? “I suinicoltori sono i primissimi a soffrire, ma è un intero settore ad essere in crisi. Sarebbe importante riuscire a stabilire delle strategie di filiera per salvaguardare il settore suinicolo e quello della trasformazione. In Italia abbiamo una qualità differente nella cura dell’animale e dei relativi prodotti rispetto ad altri Paesi, ma

dobbiamo lavorare per farla riconoscere ed apprezzare al consumatore finale. Rischiamo che un capo nato all’estero e allevato per poco tempo in Italia possa finire sui banconi dei supermercati con il marchio carne italiana”. In che modo il nostro mercato dei suini subisce l'influenza straniera? “Purtroppo subiamo molto fortemente la concorrenza del resto dell’Europa per quanto riguarda la produzione di carne fresca. La nostra forza sta nelle produzioni di suini pesanti vocati alla produzione di salumi. L’apertura dei mercati americani ai salumi prodotti nelle regioni del nord italia può essere una grande opportunità di esportazione dei nostri prodotti tipici, ma è un mercato tutto da costruire. Allo stesso tempo l’Europa è sempre stata grande esportatrice di carne fresca verso Russia e Cina, grandi consumatori ed importatori. Purtroppo, però, politiche economiche a mio parere sbagliate, hanno portato ad un innalzamento dei costi

di produzione in tutta Europa con perdita di concorrenzialità rispetto ai paesi extra UE come quelli del Sud America. Questo ha avuto come conseguenza un calo delle esportazioni di carne fresca dall’Europa alla Russia del 12% nel 2012. E' evidente che dobbiamo investire di più nell’esportazione: il mercato italiano è ormai saturo e anche quello europeo è in grossa crisi, dobbiamo riuscire a portare avanti politiche economiche che ci permettano di esportare sempre di più nei mercati emergenti. Ad oggi l’80% della vendita è ancorato al mercato italiano”. Cosa sta facendo Confagricoltura per il futuro del comparto? “Stiamo seguendo molto attentamente il comparto cercando soluzioni ai vari problemi. Sia a livello romano che europeo abbiamo sempre cercato di ammorbidire o comunque rendere più accettabili e applicabili tutte le normative sul benessere animale, in modo da non aumentare troppo i costi negli allevamenti, È un lavoro lungo e impegnativo i cui risultati non sempre sono facilmente visibili, ma se non ci fosse stato questo impegno da parte di Confagricoltura, gli allevatori avrebbero sicuramente subito delle normative ancora più restrittive e costose. Tra le altre cose vogliamo intervenire sulla normativa sull’etichettatura a livello europeo e farò parte di un gruppo di lavoro a Bruxelles che tratterà la riduzione dell’utilizzo degli antibiotici in allevamento. Stiamo facendo il possibile”.

Giovanna Parmigiani è intervenuta al convegno "I piaceri della carne", lo scorso marzo a Savigliano

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Zootecnia

Abilitazione per allevare polli da carne PIÙ DI 80 IMPRENDITORI AL CORSO SVOLTOSI A CUNEO, IL PRIMO IN ITALIA

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Tutti promossi al corso organizzato da Confagricoltura a Cuneo

ltre 80 allevatori avicoli provenienti non solo dalla Granda, ma anche dalle province di Asti, Torino e Vercelli, giovedì 29 agosto hanno affollato il salone della sede provinciale della Confagricoltura a Cuneo in occasione del corso per ottenere il certificato necessario per allevare polli da carne. L’autorizzazione, prevista dal Decreto legge 181 del 12 aprile 2013, è obbligatoria per tutti gli allevatori di polli da carne, mentre sono tenuti a frequentare un corso di formazione soltanto coloro che hanno avviato l’attività dopo il 30 giugno 2010. Particolarmente soddisfatto della buona riuscita dell’incontro è il presidente di Confagricoltura Cuneo, Oreste Massimino: “L’alta affluenza di imprenditori testimonia come l’argomento sia di particolare interesse - ha commentato il numero uno dell’associazione agricola

provinciale -, tanto che abbiamo già in previsione di organizzarne un secondo a novembre. Mi ha fatto piacere, inoltre, constatare la maturità degli allevatori del comparto, capaci di dare vita ad un dibattito schietto e sincero con i veterinari dell’Asl intervenuti”. Proprio la buona preparazione dei partecipanti è messa in luce anche da Andrea Dadone, veterinario dell’Asl CN1- Area C, che ha preso parte al corso in qualità di docente: “Ho potuto constatare come gli allevatori avessero già ben presente gli obblighi normativi da adempiere, frutto questo di un background culturale formatosi nel corso delle generazioni - ha dichiarato Dadone -. Il corso si è così ben presto trasformato in una sorta di colloquio sulla conoscenza degli aspetti principali della normativa del ‘benessere animale’. Se è vero che le procedure amministrative e

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"Occorre riaprire la trattativa sul latte"

l prezzo del latte italiano alla stalla ha raggiunto a settembre il massimo storico dei 51,3 centesimi al litro, superando la soglia psicologica dei 50 centesimi. Il prezzo ora attuato in Piemonte, tra i 40 e i 41 centesimi, non solo non è conforme alle condizioni del mercato, ma non copre neppure i costi di produzione. Per questo l’Associazione produttori latte Piemonte presieduta da Tommaso Visca, vicepresidente di Confagricoltura Torino, insieme a Confagricoltura e ai rappresentanti di altre associazioni agricole, nelle scorse settimane ha incontrato l’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto per esaminare la possibilità di estendere, anche al Piemonte, l’accordo sul prezzo siglato in Lombardia, pari a 42 centesimi. “Ci siamo incontrati tenendo ben presente un dato: in questo momento il latte viene pagato poco rispetto al valore di mercato. Vogliamo spingere verso la riapertura della trattativa e nelle prossime settimane confidiamo di riunirci con la parte

industriale. Nessuno oggi può negare che il mercato del latte non sia in evoluzione. Confidiamo che anche gli industriali recepiscano questi movimenti”. Indissolubilmente legata al prezzo del latte è anche un’altra voce di costo che incide, e in modo pesante, sui bilanci delle aziende: si tratta del prezzo dei foraggi, saliti alle stelle. Il mais, infatti, ha superato la soglia dei 200 euro a tonnellata, addirittura 480 la soia. “Ovviamente le quotazioni del latte sono legate a un valore di mercato generale. Però bisogna tener presente che se in un determinato territorio conviene di più produrre cereali, le aziende si muovono verso quella direzione. Il latte va pagato in modo dignitoso altrimenti si

burocratiche a carico delle aziende sono aumentate molto negli ultimi anni, va altresì sottolineato che con esse è cresciuta anche la consapevolezza degli imprenditori, che hanno capito quanto importante sia il rispetto di precise procedure per continuare a portare sul mercato prodotti dall’indiscussa qualità”. Al termine delle tre ore di lezione, i presenti hanno svolto la prova di valutazione finale: tutti sono stati promossi, ottenendo così l’abilitazione all’allevamento rilasciata dall’Asl. Tale certificato ha valore su tutto il territorio italiano ed il nominativo di chi ha superato il corso è stato inserito in un elenco nazionale. Quello organizzato da Confagricoltura Cuneo è stato il primo corso di questo genere in Italia. Il prossimo è in programma entro fine novembre: chi fosse interessato è pregato di mettersi in contatto con gli uffici Confagricoltura.

corre il rischio di veder chiudere le stalle. Rispetto all’anno scorso c’è una produzione di latte inferiore del 4%. Confidiamo che gli industriali tengano presente anche questo dato” - conclude Visca. “Occorre effettuare quanto prima un intervento di forza - aggiunge Giampiero Degiovanni, presidente sezione lattiero casearia Confagricoltura Cuneo -. Chiediamo un prezzo giusto che consenta una remuneratività dei fattori di produzione e non legato solo alla 'benevolenza' dei singoli acquirenti. In tutto questo riscontriamo inoltre il fallimento del prezzo indicizzato. Il sistema è ben fatto, su questo nessuno ha dubbi, ma non viene rispettato”.

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Frutticoltura

Belle e gustose, arrivano le mele UN'OTTIMA ANNATA PER LE MELE ESTIVE ANCORA IN FASE DI RACCOLTA. I PRODUTTORI SONO RIUSCITI A SUPERARE UNA DIFFICILE PRIMAVERA. INTERESSE ANCHE DALL'ESTERO di Ilaria Blangetti

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on l’inizio dell’autunno arrivano sulle nostre tavole le gustose mele estive. Buone notizie giungono dai frutteti cuneesi. “Nonostante le operazioni siano iniziate con circa 15 giorni di ritardo a causa dell’andamento climatico primaverile, particolarmente piovoso commenta Maurizio Ribotta, tecnico frutticolo di Confagricoltura Cuneo -, le condizioni sono ottimali sia per quanto riguarda l’aspetto quantitativo che, soprattutto, dal punto di vista della qualità del prodotto”. La stessa aria di soddisfazione per l’andamento della campagna di raccolta delle mele, iniziata gli ultimi giorni di agosto, si respira anche tra i produttori. “Si stanno raccogliendo in questi giorni i frutti del secondo stacco - continua Ribotta – ed è possibile notare un importante carico produttivo”.

Anche la qualità, come detto, è particolarmente elevata: “Grazie a giornate caratterizzate da un clima soleggiato, ma non eccessivamente caldo di giorno e da notti asciutte e con temperature decisamente fresche, le mele stanno acquisendo caratteristiche organolettiche e gustative molto soddisfacenti, oltre a colorazioni molto positive dal punto di vista estetico”, spiega ancora il tecnico di Confagricoltura. Salvo circoscritti casi in cui i violenti temporali estivi, caratterizzati da grandine e forte vento, hanno compromesso alcuni raccolti anche in modo irreparabile, il prodotto appare in generale sano e senza difetti. In queste settimane si sta completando la raccolta delle mele del gruppo Gala, mentre a fine settembre si è passati alle Red e anche in questo caso le prospettive di raccolta si

D A L L ' I TA L I A A G L I S TAT I U N I T I

Importante accordo per l'esportazione verso gli Usa di mele e pere italiane La Confagricoltura di Cuneo si unisce ai commenti favorevoli circa il risultato raggiunto con la firma del piano operativo, sottoscritto dall’Animal and Plant Health Inspection Service (APHIS) americano e dal Servizio fitosanitario centrale del Mipaaf, con il quale è stato definito il programma finalizzato all’esportazione di mele e pere italiane verso gli USA.
 
 “L’accordo, raggiunto dopo un laborioso percorso che ha visto coinvolti Mipaaf, Regioni e diversi operatori del settore, è positivo - commenta l’organizzazione degli imprenditori agricoli - non solo perché arriva in un momento in cui la domanda interna è stagnante, ma soprattutto perché il nuovo mercato di sbocco è così importante che potrebbe migliorare in maniera significativa la redditività delle nostre aziende”. L’accordo prevede ulteriori controlli da parte degli ispettori fitosanitari statunitensi sui primi container di pere e mele italiane destinate al mercato USA. Sono state definite, inoltre, le modifiche alle procedure operative per aggiungere i due frutti alla lista di prodotti che l’Italia può esportare negli Stati Uniti. “Il mercato americano è da sempre molto importante per le nostre aziende – spiegano da Confagricoltura Cuneo -; il fatto che adesso con questo accordo si aprano nuove possibilità, specie per chi produce mele rosse, non può che essere positivo, ma restiamo in attesa di conoscere meglio gli sviluppi dell’intesa”. Il centro studi di Confagricoltura ha stimato che, a seguito dell’apertura, si potrà creare un potenziale giro d’affari di oltre 12 milioni di euro per le mele e più di 7 milioni di euro per le pere. E questi vantaggi potrebbero interessare fortemente anche la produzioni Made in Cuneo.

Mele interessanti anche da vedere: il clima di agosto ha favorito una perfetta colorazione

preannunciano più che positive. “È stata un’annata difficile specie a causa del clima - conclude Maurizio Ribotta - ma le aziende cuneesi hanno saputo gestirla in modo corretto, tanto che non si registrano particolari patologie legate al maltempo”. “Puntiamo molto sul prodotto mela: stiamo riscontrando ampio interesse sia dal mercato italiano che da quello estero – aggiunge Alberto Giordano, presidente sezione Ortofrutticola Confagricoltura Cuneo - Il tempo è stato favorevole nei momenti cruciali, la colorazione è ottima e lo scarto è limitato grazie a scarse piogge nella fase di raccolta". "Prevediamo una buona annata - continua Giordano -, anche se non c’è l’euforia riscontrata l’anno scorso”. “Il raccolto è decisamente buono, possiamo ritenerci soddisfatti - dice Pierluigi Pansa della società agricola Pansa Fratelli di Lagnasco -. La qualità è ottima, le pezzature non elevate, e la temperatura fresca che ci ha accompagnato da metà agosto ha favorito una buona colorazione dei frutti. Quanto alle quantità possiamo dire che c’è più prodotto rispetto al 2012”. Si prevede quindi una buona annata anche per il mercato, con valori che dovrebbero soddisfare i nostri produttori, anche se la commercializzazione è all'inizio.

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Pesche buone ma non basta NONOSTANTE L'OTTIMA QUALITÀ, I FRUTTICOLTORI LAMENTANO UNA SITUAZIONE DI MERCATO NON FACILE di Ilaria Blangetti

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esche buone, anzi ottime. Ma non è bastata la qualità dei frutti a risolvere nel migliore dei modi una campagna che, invece, ha subito la situazione generale del mercato chiudendo la stagione con prezzi poco soddisfacenti per i frutticoltori. “Abbiamo orami terminato la campagna delle pesche - commenta Davide Risso, tecnico di Confagricoltura Cuneo -: è stata più lunga del solito a causa dei ritardi iniziali dovuti all’andamento climatico. La qualità dei frutti è stata comunque soddisfacente anche se abbiamo assistito a una flessione importante dei prezzi, soprattutto nella seconda parte della campagna”. “Le speranze economiche sono abbastanza limitate, in effetti - conferma Alberto Giordano, presidente sezione Ortofrutticola Confagricoltura Cuneo -: da fine luglio i prezzi sui mercati hanno iniziato a scendere, i saldi quindi si prospettano incerti. Il calo non è imputabile alla qualità dei frutti che è decisamente buona ma a equilibri di mercato: concorrenza, calo dei consumi, vasta scelta

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Le nostre pesche subiscono la concorrenza spagnola

di frutta fresca in quel periodo dell’anno. La qualità dei frutti, infatti, era buona e da questo punto di vista è stata una buona annata: il tempo che ha accompagnato le pesche durante le fasi finali, dalla maturazione alla raccolta, è stato ottimale”. Un andamento climatico che, in effetti, aveva fatto ben sperare. “L’inizio è stato promettente poi, però, c’è stato un forte calo ad inizio agosto del livello dei prezzi - dice Filippo Demarchi della Lagnasco Frutta -: difficile definirne le cause ma sicuramente hanno influito il calo generale dei consumi e la poca coesione nell’offerta, oltre alla concorrenza straniera. Abbiamo subito soprattutto quella spagnola sui mercati dell’Est Europa". "Se prendiamo in considerazione la qualità - continua - è stata un’ottima stagione: ottime pesche da un punto di vista organolettico. Anche il bel tempo durante il mese di agosto avrebbe dovuto favorire il consumo ma, purtroppo, ci ritroviamo con remunerazioni davvero basse”.

SUSINE

Tanta qualità: soddisfatti i frutticoltori cuneesi Una stagione positiva anche per le susine che, nonostante rese non abbondanti, si caratterizzano per l’ottima qualità dei frutti. “Sulla varietà Angeleno abbiamo ottenuto buone produzioni, nonostante si temesse un calo condizionato dalle insistenti piogge primaverili - commenta Isabella Moschetti titolare dell’omonima azienda agricola a San Benigno di Cuneo -. Un’altra varietà, meno diffusa, è la Larry Ann: anche in questo caso c’è stata una buona produzione, ma assistiamo al deperimento di alcune piante dovuto a fitoplasmosi: un problema, purtroppo, già abbastanza diffuso che condiziona la resa di molti frutteti”. La susina è un frutto che può contare su una buona commercializzazione: “Normalmente con queste varietà si punta soprattutto al mercato estero, del Nord Europa e degli Stati Uniti conclude -: sia per una questione di gusti, sia per il fatto che si tratta di varietà che si prestano al trasporto”. “Siamo a fine raccolta, in ritardo di una decina di giorni come tutta la frutta estiva - dice Michele Ponso della cooperativa Ponso di Saluzzo -. Rese in calo rispetto alle annate tipo, ma il frutto è di ottima qualità. Il mercato sembra rispondere bene”.


Corilicoltura AZIENDE

La parola ai corilicoltori della Granda Abbiamo chiesto ai produttori di nocciole cuneesi di rilasciarci "a caldo" il loro parere sulla raccolta. "Il calo di produzione stimato si attesterebbe attorno al 20-30% spiega Claudio Negro, agricoltore di Cossano Belbo -.E’ stato causato anche dai temporali che, ne hanno spazzato via un 10-15%, e dai ghiri. Nei campi vicino ai boschi mangiano tutto ciò che trovano e non si può fare niente per fermarli. Quest’anno, invece, qui da noi la presenza dei cinghiali è decisamente diminuita”. “Ci aspettavamo una resa quantitativa minore, invece siamo in linea con l’anno scorso - dice Marco Castagnotti, corilicoltore di Lequio Berria -. La nota negativa è l’umidità: fatichiamo a far seccare le nocciole. Fortunatamente durante la raccolta non ha piovuto. Gli animali selvatici non hanno danneggiato i nostri campi, mentre so che in zona alcuni appezzamenti sono stati colpiti”.

Nocciole: ottime, ma in leggero calo LA QUALITÀ È BUONA NONOSTANTE MALTEMPO E UNGULATI. RESE VARIABILI A SECONDA DELLE ZONE di Erica Giraudo

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er le nocciole, la cui raccolta è in corso (in ritardo di 15 giorni per il maltempo), la stagione 2013, dalle prime stime, sembra essere caratterizzata da una produzione in leggero calo, ma da una qualità molto buona.Confagricoltura Cuneo, attraverso i suoi tecnici corilicoli, sta monitorando la situazione. “Gli imprenditori del settore concordano sul fatto che un calo di produzione c'è stato rispetto al 2012”, spiega Antonio Marino, tecnico dell’associazione agricola. Non mancano, come sempre, le eccezioni che confermano la regola: in alcune zone la produzione è stabile, se non addirittura in aumento. Situazioni in controtendenza spiegate dalla posizione dei terreni coltivati: quelli della Fondovalle sono stati i più penalizzati dal maltempo e la produzione, in queste zone, è in netto calo rispetto alle annate precedenti. I produttori devono anche fare i conti con l’umidità e con gli ungulati. L’essicamento deve garantire la conservabilità delle nocciole, contrastando le fermentazioni che causerebbero la deteriorazione del prodotto, e i corilicoltori devono combattere anche cinghiali e ghiri che devastano i campi”. “Nel Monregalese, a Piozzo e Carrù, la produzione è superiore a quella della scorsa annata - afferma Cristiano

Gallio, tecnico di Confagricoltura Mondovì -. A Farigliano, invece, a causa della grandine, le rese sono come quelle dello scorso anno. Per tutti un problema annoso è quello della presenza dei cinghiali e delle buche che creano nel terreno, nelle quali finiscono molti frutti che vanno persi”. Nota positiva: la qualità. Le piogge hanno favorito il raggiungimento di un calibro elevato e le prime rese alla sgusciatura sembrano confermare buone prospettive. Per i prezzi bisognerà attendere la definizione delle quotazioni. “È un’annata positiva - dice Giulio Traversa, direttore di Asprocor -. La quantità è all’incirca in linea con lo scorso anno (la riduzione non supera il 5%) e la qualità è buona. Solo in bassa Langa ci sono stati un po’ di problemi causati dalle cimici. E’ andata bene anche la raccolta. Perché non ha piovuto ì, e i prezzi sono remunerativi”. “Anche se con molto ritardo rispetto all’annata precedente la raccolta - sottolinea Gianluca Griseri, responsabile tecnico di Ascopiemonte -, non ha riservato il calo di produzione che si temeva e solo in alcune zone la resa è stata minore rispetto al 2012. La qualità è buona, ma bisogna stare attenti all’essicazione per preservare le caratteristiche organolettiche”.

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Orticoltura

Fagioli: stagione di raccolta in ritardo LA PRODUZIONE È IN CALO, MA LA QUALITA' È OTTIMA E I PREZZI SONO REMUNERATIVI. APERTURA DEI MERCATI PROLUNGATA: SI IPOTIZZA FINO A NOVEMBRE Fagioli al mercato di Centallo

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a qualità è ottima e i prezzi remunerativi, ma la produzione, a causa del maltempo e delle semine avvenute anche nei periodi non adatti a causa delle piogge primaverili, ha subito un calo che si attesta tra il 30 e 40%. “La raccolta è in ritardo perché è strettamente legata alla semina primaverile

di Erica Giraudo

- sottolinea Adriano Rosso, direttore di Confagricoltura Cuneo -. Molti produttori non hanno potuto farle nel periodo giusto, altri invece sì. Nella nostra zona il fagiolo si produce, sia secco che fresco, principalmente tra Cuneo, Centallo e Tarantasca. Il prodotto viene conferito nei mercati di Boves (la produzione si sta spostando sempre

LA VOCE DEI PRODUTTORI

"La campagna al momento è positiva" Abbiamo chiesto direttamente a due produttori della provincia di Cuneo come sta andando questa campagna di raccolta. Lorenzo Racca di Morozzo coltiva 30 giornate piemontesi (circa 12 ettari) di fagioli secchi. “La qualità sembra buona - spiega -, per capire se lo è anche la resa bisognerà aspettare la trebbiatura. Può variare, in base alle dimensioni del fagiolo, dagli 8 ai 12 quintali. Coltivare fagioli secchi è un lavoro che richiede parecchia manodopera, di conseguenza se ne produce sempre meno. I temporali hanno danneggiato molte canne, l’anno prossimo dovremo ricomprarle”. Giancarlo Gili, da 25 anni produce fagioli rossi a San Rocco Castagnaretta, frazione di Cuneo. “Abbiamo circa 20 giornate piemontesi - racconta -. Quest’anno la qualità è buona e la resa è nella norma. I prezzi alternano alti e bassi: 10 giorni, attorno a Ferragosto, la quantità immessa sul mercato era alta e i prezzi sono crollati. Ma poi si sono ripresi. Negli ultimi anni è cambiata la varietà: noi piantiamo fagioli borlotti. Hanno una resa minore, ma sono molto validi per quanto riguarda la qualità. Le varietà di una volta davano più prodotto. Siamo in piena stagione. A causa della piogge di questa primavera la raccolta è in ritardo. Portiamo tutto, nelle cassette, al mercato di Boves (potrebbe rimanere aperto anche i primi giorni di novembre, ndr)".

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di più verso quest’area) e in quello di Centallo, gli unici due rimasti attivi. Il numero degli ettari coltivati resta comunque stabile rispetto al 2012”. Nel Monregalese il fagiolo rosso si coltiva principalmente nelle zone di Rocca De Baldi, Morozzo, Castelletto Stura, Margarita e a Pogliola e San Biagio Mondovì. “Ciò che resta dopo il passaggio delle trombe d’aria - spiega Valter Roattino, direttore di Confagricoltura Mondovì - è un prodotto di qualità elevata. I produttori sono moderatamente soddisfatti perché i campi risparmiati dal maltempo stanno producendo una quantità elevata di fagioli e i prezzi sono in netto aumento. Quest’anno, inoltre, la raccolta è in ritardo di una quindicina di giorni. La ritardata fioritura, causata dal maltempo del periodo a cavallo tra primavera ed estate, ha fatto slittare tutte le fasi. La raccolta, che in genere si conclude a fine settembre, proseguirà fino a metà ottobre”. Sul fronte dei prezzi solo dalla terza settimana di ottobre si potrà fare un bilancio complessivo. Da una prima valutazione i produttori sembrano soddisfatti perché il prodotto fresco, partito con quotazioni non remunerative, ha poi raggiunto, nel corso della stagione, anche punte elevate.

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FEASR

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l'Europa investe nelle zone rurali

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111.1 sottoazione B Informazione nel settore agricolo Anno 2012/2013

ABOLITA LA PRIMA RATA IMU PER IL 2013 DA GENNAIO ARRIVA LA 'SERVICE TAX'

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on l'approvazione del decreto-legge recante "Disposizioni urgenti in materia di IMU, abitazioni e cassa integrazione guadagni" tra le altre cose è stata approvata l'abolizione dell'IMU relativamente ai terreni agricoli. ABOLITA LA PRIMA RATA Il DL abolisce la prima rata dell'IMU per i terreni agricoli che i contribuenti avrebbero dovuto pagare il 16 settembre dopo che il DL n. 54/2013, convertito con modificazioni dalla legge 18 luglio 2013, n. 85, ne aveva sancito la sospensione. Il nuovo DL stabilisce, inoltre, l'abolizione dell'IMU per la prima casa, per i terreni incolti e i fabbricati rurali, purché regolarmente iscritti a Catasto.
 I terreni agricoli esclusi sono sostanzialmente quelli non edificabili anche se incolti o coltivati per finalità non imprenditoriali come gli orticelli. Per quanto riguarda i fabbricati viene escluso dal pagamento il fabbricato rurale qualora sia classificato come tale in catasto. Stiamo ad esempio parlando delle abitazioni classificate A6 e i fabbricati strumentali iscritti come D10. Possono intendersi rurali anche le costruzioni alle quali è attribuibile la sigla R. Il gettito 2012 dell'Imu agricola è stato di 692 milioni di euro, di cui 628 per i terreni e 64 per i fabbricati strumentali. L'Imu agricola è stata pagata da circa 3 milioni di contribuenti, di cui 600mila agricoltori professionali (aziende agricole). Si ricorda che le delibere sull’Imu acquistano efficacia a decorrere dalla data di pubblicazione nel sito istituzionale di ciascun Comune. Tra le altre novità si segnala che non sono state introdotte nel provvedimento due disposizioni che avevano fatto molto discutere: il ripristino parziale dell’imponibilità ai fini Irpef dei redditi derivanti da unità immobiliari nono locate diverse dall’abitazione principale e la deducibilità parziale dell’Imu ai fini della determinazione del reddito di impresa e del reddito derivante dall’esercizio di arti e professioni. LA SECONDA RATA SI PAGA? La seconda rata dell’IMU 2013, prevista a dicembre, non è ancora tecnicamente abolita. Il decreto legge approvato ieri sera, però, si impegna

a trovare le risorse necessarie alla sua cancellazione entro ottobre 2013 con una misura ad hoc da inserire nella Legge di Stabilità. DA GENNAIO ECCO LA SERVICE TAX In sostituzione dell’Imu, dal 2014 entrerà in vigore la Service Tax, che verrà ufficializzata nell'ambito della legge di Stabilità. La nuova tassa sarà divisa in due parti: la prima per coprire il costo della raccolta dei rifiuti (che si paga in base ai metri quadrati) e la seconda per i servizi indivisibili pagata dagli occupanti dell'immobili. Confagricoltura sta seguendo la situazione pronta a intervenire in caso di adempimenti penalizzanti per le aziende agricole.

NOVITÀ SULLA TARES

La Tares, ossia la tariffa sui rifiuti e sui servizi, introdotta a decorrere dal 2013 si compone di due elementi: una quota determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio di gestione dei rifiuti, riferite agli investimenti per le opere ed i relativi ammortamenti e una rapportata alla quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e all’entità dei costi di gestione. Ora ogni Comune può applicare la componente della tariffa diretta alla copertura dei costi relativi al servizio dei rifiuti, nel rispetto del principio “chi inquina paga” commisurando la tariffa in base alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia delle attività svolte, nonché al costo del servizio sui rifiuti; determinando la tariffa per ogni categoria/sottocategoria omogenea moltiplicando il costo del servizio per unità di superficie imponibile accertata, previsto per l’anno successivo, per uno o più coefficienti di produttività quantitativa e qualitativa di rifiuti; commisurando la tariffa prevedendo riduzioni/esenzioni/agevolazioni ad esempio per gli immobili con unico abitante ovvero ad uso stagionale o discontinuo. Ciascun Comune invierà ai contribuenti il modello di pagamento dell’ultima rata del tributo tenendo conto dei predetti nuovi criteri di individuazione della tariffa.

INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 07 • OTTOBRE

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PERDITA DEI REQUISITI DI RURALITÀ: ECCO COME COMPORTARSI

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osì come i fabbricati rurali acquisiscono i requisiti di ruralità, altrettanto possono perderli, (cambio di destinazione d'uso, cancellazione del soggetto che li utilizza dalla Camera di Commercio, ecc.). Si ricorda dunque che le richieste di cancellazione dell’annotazione relativa alla ruralità degli immobili presentate oltre i termini di 30 giorni dalla perdita dei requisiti sono oggetto di sanzione. Come comunica l’Agenzia del Territorio di Cuneo, nel caso di presentazione della richiesta entro i 12 mesi successivi al suddetto termine, ci si può avvalere dell’istituto del ravvedimento operoso. In tal caso, al fine di rendere più snelle le operazioni, la richiesta di cancellazione dell’annotazione di ruralità presentata oltre i 30 giorni, verrà accettata presso gli sportelli polifunzionali con contestuale pagamento della sanzione dovuta. Le richieste di cancellazione presentate nei tempi dovuti, continueranno invece ad essere accettate presso gli sportelli Urp. La perdita dei requisiti comporta i conseguenze per l'imposizione fiscale dell'immobile con effetto immediato.

EMISSIONI: PRECISAZIONE DEROGA ALL'AUTORIZZAZIONE PER ESSICCATOI Considerata l’esclusione di alcune tipologie di impianto dal novero degli impianti assoggettati all’autorizzazione alle emissioni in atmosfera prevista dal 'Decreto del Fare', che esonera gli impianti con potenza termica nominale inferiore a 1 MW se a gasolio e a 3 MW se a metano o gpl, si precisa che, in seguito alla determina della Regione Piemonte del 6 luglio 2012 n. 518, solo gli impianti veramente piccoli con capienza al di sotto dei 150 q.li di granella rientrano nei limiti. Pertanto anche gli impianti mobili, che di per sé sono di piccole/medie dimensioni in Piemonte non sono autorizzabili, a differenza di quanto avviene in altre regioni del Nord Italia. Seguiranno aggiornamenti sui prossimi numeri de L'Agricoltore cuneese.

"TELENOVELA SISTRI" VIA IL 1° OTTOBRE CON ALCUNE DEROGHE

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istri, ormai ci siamo: il debutto del sistema è stato il 1° ottobre. Il Consiglio dei ministri ha però approvato un intervento normativo che consiste nel circoscrivere il Sistri solo ai produttori e ai gestori di rifiuti pericolosi. Quanto all'operatività del sistema, si prevede, anzitutto che alla data del 1° ottobre 2013 il sistema è partito solo per i trasportatori e i gestori di rifiuti pericolosi e non anche per i produttori degli stessi. Per i produttori di rifiuti pericolosi il Sistri partirà invece il 3 marzo 2014 al fine di consentire ulteriori semplificazioni, con possibilità di ulteriore proroga di sei mesi (quindi a settembre 2014) se a questa data le semplificazioni non saranno operative. Per gli enti e le imprese intermediarie di rifiuti non pericolosi si mantiene per ora il sistema dei registri cartacei, demandando a un decreto ministeriale da adottarsi entro il 3 marzo 2014 l’individuazione di ulteriori categorie tenute ad aderire. Il Governo è intenzionato a proseguire nella semplificazione del sistema per ridurre i costi a carico degli utenti e aumentare i servizi offerti: la piattaforma del Sistri dovrebbe confluire in un sistema informatico più ampio a servizio della Pa. Le altre novità riguardano il sistema sanzionatorio. Il decreto consente un bonus di tre errori prima di incorrere nelle penalità previste dalla legge. Le imprese chiedono invece esenzione totale delle pene per tutto il periodo di messa a punto del sistema. Restano alcune perplessità sulle difficoltà generali di applicazione del sistema che si auspica possano essere risolte prima della suddetta data. Le scadenze riguardano l’emanazione dei decreti diretti a identificare in dettaglio le categorie soggette al Sistri e a semplificare la gestione del sistema di tracciabilità con particolare riferimento ai produttori iniziali di rifiuti. Sarà predisposta per il Ministero una nota dove sono richiamate le esigenze del settore agricolo, come l’esclusione delle imprese che producono rifiuti pericolosi in modo saltuario e occasionale.

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FONDI PER ATTIVARE LA TECNOLOGIA SATELLITARE NELLE AREE RURALI

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ulla base della misura 321 del PSR della Regione Piemonte è stato previsto un bando per “Contributi per l’acquisto, installazione ed attivazione di tecnologia satellitare per imprese e cittadini nelle aree rurali”. I contributi servono per superare il digital divide nelle campagne: ossia l’impossibilità di collegarsi a internet. BENEFICIARI Soggetti privati, le microimprese, le imprese agricole e le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1 del Dlgs 165/2001 INIZIATIVE E COSTI AMMISSIBILI Il contributo finanzia l’acquisto, l'installazione e l'attivazione, realizzati successivamente alla data di approvazione del bando, di decoder e/o parabole e quanto necessario alla funzionalità dell'impianto, indipendentemente dalle piattaforme di trasmissione, vincolati ad un contratto di servizio per la fruizione di un collegamento a banda larga satellitare avente determinate specifiche tecniche ENTITÀ DELL'AGEVOLAZIONE Le iniziative sono finanziate mediante un contributo a fondo perduto fino al 100% dei costi ammissibili, per un importo massimo di 400 € (compresa IVA) per singolo beneficiario. SCADENZA Le domande possono essere inviate fino alle 24 del 30 ottobre 2013. COME PRESENTARE LA DOMANDA La domanda va presentata tramite l’apposito modulo, il cui facsimile è disponibile sul sito http://www.regione.piemonte.it/innovazione/bandi‐e‐attivit. html. Le domande da parte delle imprese e delle pubbliche amministrazioni devono essere inviate tramite PEC (posta elettronica certificata) e contenere il modulo di domanda e gli allegati previsti. La stessa modalità di invio è disponibile per i soggetti privati che dispongono di un proprio indirizzo PEC. In caso domanda ed allegati non siano firmati digitalmente o qualora non si disponga di indirizzo PEC la domanda va inviata via posta. RECAPITI PEC: innovazione-ricerca@cert.regione.piemonte.it Cartaceo: Regione Piemonte - Direzione regionale Innovazione, Ricerca, Università, e Sviluppo Energetico Sostenibile. Settore Sistemi Informativi e Tecnologie della Comunicazione. Corso Regina Margherita 174, 10152 Torino Rivolgersi agli uffici di Confagricoltura per ulteriori informazioni.

NUOVI CONTRIBUTI PER LA MISURA 214 “PAGAMENTI AGROAMBIENTALI"

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ell’ultimo anno di programmazione 2007-2013, gli uffici regionali hanno verificato che le risorse inizialmente attribuite dal Programma di sviluppo rurale (PSR) ad alcune misure, non sarebbero state completamente utilizzate. È stato perciò deciso di trasferire tali risorse a favore di altre misure del PSR, tra le quali la misura 214, che avrebbero potuto concretamente utilizzarle. La proposta di esecuzione di modifiche al PSR, avanzata dalla Regione Piemonte ai Servizi della Commissione europea, è stata approvata in data 12 agosto 2013 e sono in corso le procedure per consolidare la versione aggiornata del PSR. Le risorse aggiuntive assegnate alla misura 214 pari a 1,5 milioni di € consentiranno di scorrere le graduatorie delle domande presentate nel 2013 per lo svolgimento del 7° anno di impegno e, in pochi casi, del 6° anno di impegno, finanziando così ulteriori domande. Le azioni interessate sono le seguenti: • 214.1 “Applicazione delle tecniche di produzione integrata”; • 214.2 “Applicazione delle tecniche di produzione biologica”; • 214.8/1 “Conservazione delle razze minacciate di abbandono”. Le graduatorie verranno rielaborate e rese note mediante la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.

PIANO VERDE: RIAPERTI I TERMINI PER RINNOVO OPERAZIONI 2012

Novità per il Piano Verde, il programma regionale per la concessione di contributi negli interessi sui prestiti contratti da imprenditori agricoli singoli o associati e dalle cooperative agricole per esigenze di conduzione aziendale. Con determinazione dirigenziale n. 789 del 12/09/2013 della Regione Piemonte, è stata infatti disposta la riapertura dei termini di presentazione delle domande di credito di conduzione, limitatamente per il rinnovo di analoghe operazioni finanziate a valere sul bando 2012 e che non siano state ammesse a finanziamento sul bando 2013. La riapertura dei termini di presentazione è valida fino al 15 ottobre 2013. Vigono le istruzioni operative approvate con la determinazione dirigenziale n. 270 del 12/04/2013. Per informazioni rivolgersi agli uffici Confagricoltura Cuneo.

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SCADENZIARIO FISCALE E PAGHE OTTOBRE / NOVEMBRE 2013 SABATO 05 OTTOBRE TERMINE ULTIMO per la comunicazione delle ore lavorate dai dipendenti nel mese di settembre all’Ufficio Paghe. CONSEGNA FATTURE presso i nostri uffici Termine ultimo per la CONSEGNA DELLE FATTURE E CORRISPETTIVI – per i soggetti che ne sono obbligati – per la registrazione in contabilità del 3° trimestre 2013

MERCOLEDÌ 16 OTTOBRE SOSTITUTI D’IMPOSTA RITENUTE ALLA FONTE - Versamento ritenute alla fonte su redditi di lavoro autonomo e compensi per l'esercizio di arti e professioni, versamento ritenute alla fonte su reddito da lavoro dipendente e versamento contributi INPS Dm10 Eventuali versamenti RITENUTE DI ACCONTO per parcelle professionisti mese di settembre. CONTRIBUENTI IVA MENSILI Liquidazione e versamento IVA relativa al mese precedente.

VENERDÌ 25 OTTOBRE DATORI DI LAVORO AGRICOLO: versamento contributi ENPAIA impiegati agricoli.

MARTEDÌ 05 NOVEMBRE TERMINE ULTIMO per la comunicazione delle ore lavorate dai dipendenti nel mese di settembre all’Ufficio Paghe.

PAGAMENTO CONTRIBUTI INPS NON OBBLIGATORIO PER I FAMILIARI IN AZIENDA

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l Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha emanato la circolare 10.478 del 10 giugno 2013 sulle collaborazioni famigliari in agricoltura, oltre che commercio e artigianato. Gli ispettori dell’Inps dovranno considerare prestazioni occasionali e gratuite, quindi non subordinate e, di conseguenza, non soggette a iscrizione nella gestione assicurativa di competenza, quelle prestate da parenti o affini (fino al terzo grado di parentela, al quarto nel settore agricolo). Le novità riguardano persone attive nel mondo del lavoro (impegnate, però, a tempo pieno in un’altra azienda) o lavoratori in pensione. Per l’Inps i parenti sono: genitori, figli, nonni, nipoti, fratelli e sorelle, bisnonni, pronipoti e zii. Gli affini sono: suoceri del titolare, figli o nonni del coniuge, cognati, bisnonni, nipoti, pronipoti o zii del coniuge. Tra marito e moglie non c’è rapporto di parentela o affinità, ma una relazione “di coniugo” che implicitamente ammette la collaborazione famigliare nell’impresa. La circolare specifica anche un parametro per il riscontro dell’occasionalità nelle collaborazioni famigliari corrispondente a 90 giorni, intesi anche come frazionabili in ore, cioè 720 ore nel corso dell’anno solare. La collaborazione può essere effettuata sia in sostituzione che in affiancamento del titolare. Gli ispettori dell’Inps potranno contestare la posizioni solo dimostrando, con documenti e testimonianze, il superamento del limite dei 90 giorni (o 720 ore).

IN APERTURA NUOVI BANDI PER GIOVANI E DIVERSIFICAZIONE

N

ei primi giorni di ottobre è prevista l'emanazione dei nuovi bandi per le Misure 112 "Insediamento di giovani agricoltori" e 311 “Diversificazione in attività non agricole”. Come annunciato nello scorso numero de L'Inserto tecnico, infatti, la Regione Piemonte ha monitorato la gestione delle pratiche in carico sulle due Misure in questione del Psr 2007-2013 del Piemonte ed ha evidenziato negli ultimi periodi un margine di fondi non utilizzati superiore a quanto sinora rilevabile. Si è ritenuto quindi opportuno prevedere l’emanazione di nuovi bandi per le Misure 112 e 311, oltre ai bandi già ipotizzati per le Misure 121 “nuove sfide health check”. IPOTESI DI CRONOPROGRAMMA - emanazione bandi inizio ottobre; - chiusura della presentazione delle do-

IV

mande a fine gennaio 2014; - ultimazione da parte di richiedenti/beneficiari della realizzazione degli insediamenti/ investimenti/spese e presentazione delle richieste di pagamento a saldo entro fine gennaio 2015. Importante: sarà responsabilità del richiedente non inserire nella domanda investimenti che non possono essere completamente conclusi entro gennaio 2015; - conclusione da parte delle Province dell’attività istruttoria, degli accertamenti finali e delle predisposizione degli elenchi di pagamento entro giugno 2015 in modo che Arpea possa procedere entro fine 2015 all’erogazione dei pagamenti. Seguiranno maggiorir precisazioni sui prossimi numeri de L'Agricoltore cuneese. Per ulteriori informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 07 • OTTOBRE 2013

SOLLECITO PEC

Si ricorda a tutte le imprese individuali di recarsi quanto prima presso i rispettivi uffici di zona Confagricoltura per attivare la relativa casella di Posta elettronica certificata (Pec). La prassi si rende necessaria per evitare la sospensione in Camera di Commercio. La mancata comunicazione della Pec implica, inoltre, che la società non ha adempiuto alla notifica dei dati relativi alla propria situazione.

VERIFICA IMPIANTI ELETTRICI

Diverse aziende associate stanno ricevendo a domicilio lettere da parte di alcune società che si propongono per la verifica agli impianti elettrici. In questi casi si consiglia di non sottoscrivere alcun modulo e di rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo che sapranno delucidare le imprese agricole circa gli adempimenti necessari in materia.


Vitinicoltura

Stagionali impegnati nella raccolta dell'uva nei vigneti della Granda

Vendemmia, primi bilanci ENTRA NEL VIVO LA CAMPAGNA DI RACCOLTA, TORNATA ALLA NORMALITÀ DOPO DUE ANNATE. PROSPETTIVE INCORAGGIANTI di Gilberto Manfrin

I

l pieno della vendemmia 2013 si è verificato nell’ultima settimana di settembre e nella prima di ottobre, slittando di 10-15 giorni rispetto alle ultime due campagne. Si è tornati, insomma, alla normalità. Quest’anno infatti, per effetto dell'andamento climatico, con temperature estive non eccessivamente bollenti, giuste escursioni termiche e un mese

BUONE NOTIZIE

di settembre mite, gli agricoltori sono tornati a raccogliere l’uva nel momento più opportuno. Le abbondanti precipitazioni dello scorso inverno hanno consentito alle viti di iniziare il ciclo vegetativo con una buona riserva idrica. Una primavera non particolarmente mite ha causato un ritardo nel germogliamento e solo da metà agosto, con giornate soleggiate e buone escursioni termiche, è iniziata la maturazione delle uve. Con queste premesse, l'annata si preannuncia fruttuosa, sia per quantità che, soprattutto, per qualità, con vini dal profilo interessante e qualità organolettiche decisamente sopra la media. “Gli acini risultano pieni - conferma il direttore della Confagricoltura zona di Alba, Mario Viazzi -. Sotto il profilo della qualità la raccolta è molto buona con danni da malattia contenuti e poco importanti. Prevediamo vini molto buoni, di lunga durata con qualità organolettiche elevate. Soddisfa anche la quantità, con il Dolcetto in risalita rispetto a previsioni di partenza meno buone”. Intanto si avvia a conclusione la raccolta dei vitigni a bacca bianca (Chardonnay, Sauvignon, Nascetta, Moscato, Arneis e Favorita). Dai vini che ne deriveranno ci si aspetta una grande freschezza e un quadro aromatico variegato, grazie al mantenimento di un alto tenore in acido malico, che ha subito una scarsa degradazione a causa del particolare andamento climatico primaverile ed estivo. “L’aspetto sanitario dei grappoli si mantiene buono - dice il tecnico Alessandro Bottallo -, con qualche isolato caso di attacco di botrite. Prosegue lentamente anche la maturazione delle uve tardive Barbera e Nebbiolo, ma bisognerà aspettare però fino a ottobre per avere un quadro della situazione più stabile”.

C A M P I D I M O S T R AT I V I

Agrinsieme, Federvini e Uiv stimano un +7%

Lotta allo oidio in azienda ad Alba

Una produzione vicina ai 45 milioni di ettolitri, un aumento del 7% rispetto al dato diffuso dall’Istat per il 2012 ed una buona qualità su tutto il territorio nazionale. Queste le previsioni di Agrinsieme per la vendemmia in corso. Dati su cui convergono Federvini e anche Uiv, che da anni collabora con Ismea per l’elaborazione delle previsioni attraverso un capillare monitoraggio del territorio vinicolo italiano con un dettaglio regionale. Per la prima volta quest’anno le tre organizzazioni hanno monitorato insieme l’andamento del settore vitivinicolo ed hanno condiviso le riflessioni ricavate dai propri osservatori economicis. Ne deriva un quadro conoscitivo dettagliato dell’andamento della campagna vitivinicola 2013/2014, con valutazioni molto accurate che sono state riportate in maniera congiunta in una riunione appositamente organizzata presso il Ministero delle Politiche agricole, nel corso del quale le organizzazioni hanno ribadito il loro impegno di lavorare insieme al Mipaaf, ad Agea e all’Istat per rendere più efficiente il lavoro di analisi previsionali delle produzioni. Anche se in rialzo rispetto alla precedente, la produzione di questa campagna risulta non abbondante, attestandosi su livelli leggermente sotto la media dell’ultimo quinquennio. Il quadro appare comunque abbastanza omogeneo a livello nazionale, in termini di intensità di aumento percentuale.

Agli inizi di agosto, presso i campi dimostrativi preparati da Confagricoltura Cuneo e Agritecna nell’azienda agricola Cascina Piccaluga di Alba, sono stati presentati i risultati di comparazione dei prodotti anti oidici per la vite. Le prove sono state condotte in collaborazione con Syngenta. Circa 150 agricoltori hanno potuto constatare la risposta della fisiopatia a seconda del prodotto fitofarmaco utilizzato. Oltre a queste sperimentazioni sono state presentate prove di potatura e di diradamento della vite. La serata si è conclusa con una grigliata. Erano presenti Oreste Massimino, presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia (Agritecna) e Paolo Lambertini (Syngenta).

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Accordo 'stonato' per il Moscato CRITICA CONFAGRICOLTURA: "AI PRODUTTORI 10 CENTESIMI IN MENO AL QUINTALE RISPETTO AL 2012 POSITIVA LA GARANZIA DEL RITIRO DELLE UVE" Vigneti di Moscato in Valle Belbo

U

n buon accordo, ma non del tutto soddisfacente. È questo il commento sintetico di Confagricoltura in merito all’intesa raggiunta sul Moscato in sede di Commissione Paritetica lo scorso 4 settembre, dopo diverse settimane di intensi confronti. L’accordo prevede una resa di 95 quintali

di Paolo Ragazzo

per ettaro, con la possibilità di applicare il meccanismo “blocage-deblocage” per ulteriori 5 quintali. Da Cuneo ad Asti i rappresentanti di Confagricoltura non nascondono alcune perplessità: “L’accordo ha il merito di dare garanzie sul ritiro delle uve ai produttori, ma non ci soddisfa pienamente – dichiara

IN SINTESI

Ecco le principali condizioni dell'accordo Rese L’accordo prevede una resa di 95 quintali per ettaro, con la possibilità di applicare il meccanismo “blocage-deblocage” per ulteriori 5 quintali. Lo sbloccaggio potrà essere effettuato per tutta o parte della quantità bloccata sulla base di apposita richiesta del Consorzio di tutela, corredata di dati oggettivi di imbottigliamento e vendita, previo parere favorevole della parte agricola nell’ambito della commissione paritetica. Prezzo Anche per il 2013, il compenso per le uve è stato confermato in 10,65 euro al miriagrammo, al lordo delle trattenute. Sono infatti previsti 7 centesimi di trattenuta a favore delle associazioni firmatarie dell’accordo, ulteriori 3 centesimi destinati ad integrare il reddito dei viticoltori dei “sorì”, i vigneti impervi ma di grande qualità, e infine altri 10 centesimi a favore del Consorzio di tutela per attività istituzionali di promozione e tutela. Pertanto, il prezzo definitivo pagato ai produttori agricoli sarà inferiore di 10 centesimi al quintale rispetto a quello del 2012, attestandosi a 10,45 euro il miriagrammo. Pagamenti Nell'accordo inoltre sono state previste le solite modalità di pagamento come negli anni precedenti subordinate, però, alle vigenti leggi in particolare relative all'art. 62.

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Giovanni Ferrero, vicepresidente di Confagrimoscato –; il meccanismo blocage/déblocage è senza dubbio interessante perché consente di verificare le esigenze effettive delle aziende spumantiere alla luce dei dati di mercato, con possibilità di aumento del reddito per le aziende agricole”. Fortemente critico, invece, il direttore di Confagricoltura Asti, Francesco Giaquinta, che ha partecipato alla riunione nell’ambito di Agrinsieme: “Siamo andati indietro. Il reddito agricolo risulta depauperato pesantemente, quando noi di Agrinsieme ci stavamo battendo per alzarlo o, quanto meno, per confermare quello del 2012. L’unico motivo per cui Confagricoltura ha firmato l’accordo interprofessionale è la garanzia del ritiro delle uve”. C'è poi il nodo della frizione con l'associazione Produttori di Moscato. “Tutti i proclami di lotta a garanzia del reddito dei viticoltori - ha proseguito Giaquinta si sono sciolti come neve al sole quando è apparso chiaro che sarebbero stati inseriti nell’accordo quegli elementi accessori che garantivano risorse a favore del Consorzio di tutela, del progetto “sorì” e delle associazioni dei produttori (ma non a Confagrimoscato)".


Vitivinicoltura

Speedtasting terzo brindisi al successo L'IMPORTANTE EVENTO SI È SVOLTO A GUARENE E DIRETTAMENTE NELLE AZIENDE VITIVINICOLE DELLE LANGHE

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isto il nuovo successo raccolto dallo Speedtasting, la Confagricoltura di Cuneo continuerà ad impegnarsi anche in futuro per garantire alle aziende del settore una simile possibilità in grado di aiutarle ad aprirsi ai mercati internazionali. Per questo ringrazio il personale e gli sponsor che hanno contribuito in modo determinante al buon esito dell’evento”. Il direttore di Confagricoltura, Roberto Abellonio, commenta soddisfatto i risultati dello Speedtasting che si è svolto il 30 e 31 agosto a “La Madernassa” di Guarene e alcune aziende vinicole delle Langhe. La terza edizione della kermesse, promossa con l’intento di promuovere fuori dai confini nazionali il territorio di Langhe e Roero attraverso la conoscenza dell’immenso patrimonio vinicolo di cui dispone, ha raccolto soddisfazioni unanimi tra gli aderenti. “Ritengo che questo evento sia stato non solo una grande opportunità per le nostre aziende vinicole, ma anche un importante momento per tutto il nostro territorio che ha l’occasione di promuoversi - commenta Gianluca Demaria, presidente sezione Vini Rossi di Confagricoltura Cuneo -. Oggi più che mai, è fondamentale l’apertura verso i mercati stranieri in espansione; l’Italia, infatti, nonostante sia un mercato importantissimo, soffre un’evidente crisi dei consumi. Credo – conclude Demaria -, che sia fondamentale creare eventi e sinergie soprattutto in un provincia come la nostra che ha la peculiarità di avere tante piccole aziende”. “Non possiamo che guardare con favore a iniziative come questa: è un bene portare buyers stranieri nelle Langhe e far conoscere le nostre realtà e il territorio – aggiunge Renato Negro, presidente sezione Vini Bianchi di Confagricoltura Cuneo -. Molti importatori esteri conoscevano il vino piemontese, ma non il nostro territorio. Sono convinto che i nostri produttori hanno le carte per poter competere a livello internazionale”. Una ventina le aziende vinicole che si sono messe in contatto con numerosi importatori stranieri, provenienti in particolare da Germania, Brasile, Svezia, Russia, Gran Bretagna, Hong Kong, Stati Uniti e Canada, nel tentativo di promuovere il vino e il turismo enogastronomico, avviando importanti collaborazioni internazionali. A coordinare i lavori è stata Michèle Shah, nota consulente di marketing specializzata nella promozione dei vini italiani sui mercati esteri. In conclusione Giuseppino Anfossi, referente di Confagricoltura Cuneo per gli eventi vitivinicoli, sottolinea: “I riscontri dei produttori e dei buyers sulla due giorni sono stati positivi e, soprattutto, si è respirato un clima di ottimismo che non può che fare bene al settore. Ciò che gli importatori stranieri hanno apprezzato di questo evento è la possibilità di conoscere da vicino la nostra qualità. Il settore del vino rimane una della colonne portanti dell’economia provinciale e regionale, ma occorre liberare le aziende da pratiche ed incombenze che limitano lo sviluppo dell’export”.

Momenti della giornata dello Speedtasting che si è svolta a Guarene

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I NOSTRI

UFFICI ZONA DI ALBA Ufficio zona di Alba Via dell’Acquedotto, 2 Tel. 0173/281929 - Fax 0173/280979 segreteria.alba@confagricolturacuneo.it ORARIO: 8,30/12,00 - 14,30/18,00 (Sabato mattina: 8,00/12,00 Lun., giov., ven. e sabato pom. chiuso) Ufficio recapito di Bra Corso V. Emanuele II, 121 (c/o Milano Ass.) Tel. 0172/425477 - Fax 0172/44167 ORARIO: Venerdì 9,00/11,00 Ufficio recapito di Cherasco Via Garibaldi, 25 (c/o Pratiche Auto) Tel. 0172/489764 ORARIO: Giovedì 9,00/11,00 Ufficio recapito di Canale Piazza Trento e Trieste 74 - Tel. 0173/970180 ORARIO: Martedì 9,00/11,30 Ufficio recapito di S. Stefano Belbo Via Roma, 38/F Tel. 0141/840782 - Fax 0141/840174 Lunedì e venerdì 9,00/12,00 Mercoledì 9,00/12,00; 14,00-18,00

ZONA DI SAVIGLIANO Ufficio zona di Savigliano Via Togliatti, 16 Tel. 0172.712372 - Fax 0172.725796 savi.direzione@confagricolturacuneo.it ORARIO: 8,00/12,30 - 14,30/17,30 (Lun., giov., ven. e sab. pom. chiuso) Ufficio recapito di Racconigi P.zza C. Alberto, 5 (c/o SAI Ass.) - Tel. 0172/85253 ORARIO: Giovedì 10,00/12,00

FOSSANO Via Marconi, 112 - Tel. 0172/637242 fossano@confagricolturacuneo.it Lunedì e Mercoledì: 8/12,30 REPERIBILITA’ CONTINUA al numero: 338/6533749

ZONA DI CUNEO Ufficio zona di Cuneo C.so IV Novembre, 8 Tel. 0171/692143-634891 Fax 0171/698629 ORARIO: 8,00/12,30 - 14,30/17,30 (Giov., ven. e sabato pom. chiuso) Ufficio recapito di Dronero Via IV Novembre, 20 (c/o Geom. Garbarino) Tel. 0171/918182 ORARIO: Lunedì 9,00/12,00 Ufficio recapito di Caraglio Via Valgrana, 7 ORARIO: Mercoledì 9,00/12,00 Ufficio recapito di Villafalletto Via Vittorio Veneto, 8 ORARIO: Giovedì 9,00/12,00 Ufficio recapito di Demonte Piazza R. Spada (ex Scuola Media) ORARIO: Giovedì 9,00/12,00 Ufficio recapito di Tarantasca Via Vittorio Veneto, 21 (c/o sala Municipio) ORARIO: Giovedì 14,30/16,30 Ufficio recapito di Busca Via Cavour 19 (davanti al Municipio) ORARIO: Venerdì 9,00/12,00

ZONA DI MONDOVI’ Ufficio zona di Mondovì Corso Statuto, 28 Tel. e Fax 0174/42071 mon.direzione@confagricolturacuneo.it ORARIO: 8,30/12,30 - 14,30/17,30 (Lun., giov., ven., sabato pom. chiuso) Ufficio recapito di Morozzo Via Marconi, 66 ORARIO: Lunedì 9,00/12,00 Ufficio recapito di Dogliani Via Piazza Confraternita, 5 ORARIO: Mar e Ven 9,00/12,00 Ufficio recapito di Ceva P.zza Capuccini, 1 (1° piano, sopra Consorzio agrario) Tel. 0174/282038 ORARIO: Mercoledì 8,30/12,00. Ufficio recapito di Carrù Via Roma, 46 ORARIO: Giovedì 9,00/12,00. REPERIBILITA’ CONTINUA al numero 366/5612321

ZONA DI SALUZZO PATRONATO ENAPA Il Patronato Enapa di Confagricoltura Cuneo è presente in tutti gli uffici di zona.

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Ufficio zona di Saluzzo Via Torino 40 Tel. 0175/217120 - Fax 0175/248784 salu.direzione@confagricolturacuneo.it ORARIO: 8,00/12,30 - 14,30/17,30 (Lun., giov., ven. e sab. pom. chiuso) Ufficio recapito di Bagnolo Piem. C.so C. Battisti, 8 (c/o Ass. Generali) Tel. 0175/392733 ORARIO: Mercoledì 9,30/12,00 Ufficio recapito di Moretta Via San Giovanni, 8 (c/o Centro Anziani) ORARIO: Lunedì 9,30/12,00

SEDE PROVINCIALE: C.so IV Novembre, 8 - 12100 Cuneo - Tel. 0171/692143 - Fax 0171/698629 cuneo@confagricoltura.it - ORARIO: 8,00/12,30 - 14,30/17,30 (Giovedì, venerdì e sabato pom. chiuso)

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Confagricoltura news

Produttori alle fiere estive DALLA "MOSTRA CITTÀ DI CUNEO" ALLA TRADIZIONALE "FIERA D'AUTUNNO" PER PROMUOVERE PRODOTTI ED ECCELLENZE di Ilaria Blangetti

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nche quest’anno la Confagricoltura Cuneo e le sue aziende associate sono state protagoniste nelle tante sagre di fine estate che celebrano i prodotti della terra e le eccellenze del nostro mondo agricolo. Dal 6 al 9 settembre tanti produttori hanno preso parte ad un appuntamento parte della tradizione contadina che accompagna gli ultimi giorni d’estate, ossia l’86esima mostra regionale ortofrutticola “Città di Cuneo” a San Rocco Castagnaretta, una delle vetrine più importanti del Cuneese per i prodotti della terra. Stand istituzionale e aziende associate protagoniste anche alla “Castelmagnofest” a Pradleves il 7 e 8 settembre per celebrare nel migliore dei modi il “re dei formaggi” e deliziare i visitatori con assaggi e prelibatezze locali. Nel weekend del 21 e 22 settembre alcuni produttori hanno poi preso parte al tradizionale appuntamento con la Fiera d’Autunno di Caraglio, vetrina di prodotti tipici e cucina locale. Domenica 22 settembre l’associazione ha partecipato alla prima edizione della “Festa per la Terra” organizzata dal comitato cuneese del Forum Nazionale del Paesaggio e da Pro Natura Cuneo alla Villa Oldofredi Tadini a Cuneo. Oltre ad una presenza istituzionale, Confagricoltura Cuneo ha preso parte all’evento mettendo in vetrina alcuni dei migliori prodotti del territorio proposti da aziende che effettuano vendita diretta.

ONCINO

Dai malgari con l'assessore Claudio Sacchetto Ad agosto alcuni rappresentanti della Confagricoltura di Cuneo hanno accompagnato l’assessore regionale all’Agricoltura, Claudio Sacchetto, in visita agli alpeggi dell’alta Vallo Po. In particolare, la comitiva guidata dal direttore provinciale, Roberto Abellonio, dal direttore di zona Savigliano e Saluzzo, Marco Bruna, e dal presidente della sezione Lattiero-Casearia di Confagricoltura Cuneo, Giampiero Degiovanni, oltre al tecnico Davide Risso, ha raggiunto borgata Bigorie ad Oncino. “Siamo saliti volentieri ai pascoli per constatare e farci raccontare le principali criticità di un’attività molto dura per chi la pratica, ma da valorizzare per l’utilità che ricopre nel mantenimento dell’ambiente montano e per l’economia che riesce a innescare”, hanno dichiarato Abellonio e Bruna. Purtroppo i problemi per chi lavora d’estate in montagna sono aumentati: da quelli legati alla foto-interpretazione delle superfici, alla difficoltà nel reperire i pascoli demaniali (magari affittati da chi ha necessità di terreno fittizio), dalla scarsa valorizzazione della produzione di tutta la filiera ovo-caprina, agli attacchi del lupo a mandrie e greggi.

C ATA L O G O M U LT I M E D I A L E

Aziende agricole sul web, una nuova opportunità

Gli stand Confagricoltura a Caraglio e a Cuneo

Una nuova opportunità per le aziende agricole associate a Confagricoltura Cuneo. L'associazione agricola, in collaborazione con la Camera di Commercio di Cuneo propone infatti ai suoi associati l’iscrizione all’infogate web: ovvero un catalogo multimediale che permette alle aziende di farsi conoscere sulla rete. Il progetto prevede la stampa di un catalogo cartaceo e la formazione di un catalogo online rintracciabile e consultabile da tutti tramite pc, totem multimediali, smartphone con funzione di geolocalizzazione dell’azienda. Per prendere parte all’iniziativa ed essere inseriti nel catalogo multimediale, diviso per categorie merceologiche, è necessario iscriversi entro la fine del mese di ottobre. Per informazioni contattare gli uffici di Confagricoltura Cuneo al numero 0171/692143.

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Agricoltura e dintorni

Il Nord Italia chiede un solo Psr ASSESSORI ALL'AGRICOLTURA DI CINQUE REGIONI A CONFRONTO NEL DIBATTITO ORGANIZZATO DA CONFAGRICOLTURA A MANTOVA

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ifendere un’agricoltura intensiva e produttiva come quella del nord Italia, pensare a meccanismi di “regionalizzazione” da adottare nell’applicazione della Pac per premiare le imprese più competitive, redigere infine - un unico Programma di Sviluppo Rurale per tutte le regioni presenti: Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia. È partito da queste esigenze il dibattito promosso da Confagricoltura che venerdì 6 settembre ha richiamato alla fiera Millenaria di Gonzaga gli assessori all’Agricoltura di Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto e il consigliere regionale nonché presidente del Consiglio regionale

del Friuli Venezia Giulia, Franco Iacop. Cinque regioni, dunque, ma anche il presidente confederale Mario Guidi e i suoi colleghi delle regioni coinvolte. L'incontro ha permesso di sviluppare e discutere temi fondamentali per la definizione del futuro programma di sviluppo rurale, strumento privilegiato per il rilancio del settore. I lavori del convegno sono stati conclusi dall'intervento del presidente di Confagricoltura Mario Guidi, che ha sottolineato l'esigenza per l'Italia di un "unico piano nazionale". "Vorrei un solo Psr - ha detto il presidente - che permetta ad ogni territorio di sfruttare le sue peculiarità, ne ha bisogno il paese per crescere in

Si è discusso anche di Europa a Mantova

termini di competitività, ma le regioni del nord in questo quadro giocano un ruolo determinante: fare da traino per tutte le altre". Sulla stessa lunghezza d'onda Claudio Sacchetto, assessore all’Agricoltura del Piemonte: "La definizione di una nuova programmazione dello sviluppo rurale deve iniziare da una constatazione non piacevole sugli ultimi anni: il bilancio del Psr 2007/2013 non è certo positivo, non è possibile che dall’inizio dell’iter all’erogazione finale delle risorse trascorrano degli anni. Il sistema attuale inoltre non presenta margini di elasticità e il numero delle misure è troppo elevato", ha concluso Sacchetto.

CACCIA AL VIA

Nuovo calendario venatorio La Giunta regionale ha approvato il nuovo calendario venatorio, documento che ha ottenuto dall’Ispra parere pienamente favorevole e che accoglie i rilievi formulati dal Tar del Piemonte. La stagione venatoria 2013/2014 ha avuto inizio il 29 settembre. Ecco le date e le specie cacciabili: dal 29/09 al 1° /12

lepre comune, minilepre, coniglio selvatico

dal 29 /09 al 30 /11

pernice rossa, starna

FRESATURA E RIGATURA PAVIMENTI

dal 29 /09 al 15 /12 fagiano dal 29 /09 al 30 /10 quaglia, tortora dal 29 /09 al 20 /01 germano reale, gallinella d’acqua, alzavola, folaga, fischione; dal 2 /10 al 29 /12

beccaccia, beccaccino, allodola

dal 2 /10 al 26 /01

colombaccio, cornacchia nera, cornacchia grigia, gazza, ghiandaia

dal 2 /10 al 9 /01

tordo bottaccio, tordo sassello, cesena

dal 29 /09 al 26 /01

volpe

dal 2 /10 al 30 /11

pernice bianca, fagiano di monte, coturnice, lepre bianca

Per capriolo, cervo, muflone, camoscio, daino, cinghiale si rimanda ai piani di prelievo selettivi per sesso e classi di età, basati su censimenti, secondo i criteri stabiliti dalla Giunta regionale e approvati dalla stessa, e nel rispetto dei periodi di prelievo stabiliti dall’ISPRA. Per queste specie è possibile consultare il link www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2013/corrente/attach/ dgr_06373_040_19092013.pdf.

22 L’Agricoltore cuneese N. 07 • OTTOBRE 2013

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Gocce di memoria

Scartocciare pannocchie nelle prime sere d'autunno

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desso che sono vecchio il tempo vola via come un soffio, ma quando ero bambino si confondeva con l’eternità e lo scorrere delle stagioni era una interminabile attesa. Ancora oggi rivivo quel lento incedere dell’autunno che si annunciava con la mesta calma delle ultime giornate di settembre, con il miglio dorato steso sul battuto ad essiccare, le prime foglie di granoturco sparse per l’aia e il pungente odore dell’uva che fermentava in improbabili tini malamente ricoverati in qualche angolo del portico. Improvvisamente, poi, questa dolcissima calma esplodeva in una tumultuosa frenesia, in una rumorosa e confusa agitazione di uomini e di animali che si sopiva soltanto la sera, quando dalle montagne, calavano insieme la brezza e la notte. Allora, alla luce di una lampadina penzolante dalla scala del fienile, degna più di un cimitero, che di un portico da illuminare, si scartocciava. Dopo la più nobile e sacra campagna del grano, dominata dalla calura estiva, si apriva la lunga serie delle serate, sempre più fresche, dedicate alla sfogliatura delle pannocchie. Agli inizi, l’atmosfera era sempre gaia e rumorosa, ma poi, lentamente, declinava in un’onda di silenziosa malinconia, come l’incedere dell’autunno sempre più grigio. Lo scartocciare, però, non era sempre uguale. Le vicende della giornata, la presenza di vicini, di amici o di parenti, venuti a dare una mano, erano variabili che davano un segno alle serate, ma spesso, o meglio, quasi sempre, eravamo da soli, noi sette della famiglia. Quando eravamo soli, noi fratelli e sorelle più grandicelli, oltre ai nostri consueti discorsi, non evitavamo di certo i dispetti e gli scherzi alle vittime di turno, fino a quando, l’ora tarda e la stanchezza spegnevano le nostre intemperanze, più che i rimproveri dei genitori. Allora sui tonfi delle pannocchie e sul frusciare dei cartocci fluiva solo più il pacato discorrere del papà e della mamma, spezzato da lunghi silenzi. C’era anche una sera straordinaria, quella in cui a scartocciare venivano gli zii Giuanin e Cescu, fratelli della mia mamma. La serata era speciale, perché la mamma faceva il caffè e il papà stappava una bottiglia di dolcetto, che si beveva a piccoli sorsi, alternati a profluvi di lodi e di apprezzamenti e penso che i sommelliers di oggi avrebbero molto da imparare. Il bello, però, avveniva sul mucchio di pannocchie, alla fioca luce del portico che, con la sua penombra ingigantiva le sagome degli uomini. Inevitabilmente, dopo i consueti convenevoli, si accendeva lo scontro politico: un liberale fanatico contro due fanatici democristiani, fino a che mia madre, con un atto d’imperio, li metteva a tacere tutti e tre. La sera più bella, però, era l’ultima. Il mio papà, per quella sera, si regolava di avere soltanto metà razione da scartocciare e, quando poco più lontano passava, sbuffando, il treno merci delle nove, accendeva il fuoco e ci faceva le caldarroste: a se stesso, come premio, concedeva l’assaggio del vino nuovo. La mamma invece, nel giorno, aveva trovato il tempo di farci le paste di meliga e, per rispetto della suocera, faceva anche il caffè. Ne sono sempre più convinto: la felicità si compra con poco. Gigi Fulcheri

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Le nostre aziende

ALLA SCOPERTA DI TRE AZIENDE VINICOLE DI SANTO STEFANO BELBO DOVE COLTIVARE I VIGNETI È UN'ARTE

di Paolo Ragazzo

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Viaggio tra Moscato e vini d'autore

nfilarsi tra i filari della Langhe nel periodo della vendemmia e lasciarsi catturare dal chiacchiericcio delle persone impegnate nella raccolta ha un non so chè di magico; come se intere famiglie stessero aspettando quel momento da

mesi, un’occasione per rivivere un rito che si tramanda da generazioni fatto di fatica, competenza, dedizione e autentica passione. Non è possibile fare a meno anche solo di uno di questi ingredienti se si vuole portare in cantina vini che raccon-

tino un territorio vocato prima di tutto alla qualità. In questo breve tour tra aziende vinicole di Santo Stefano Belbo tutto questo traspare in modo limpido e genuino grazie a produttori che hanno messo a frutto con sapienza gli insegnamenti del passato, integrandoli con una buona dose di conoscenza tecnica e preparazione. I risultati sono sulle tavole di tutto il mondo, a dimostrazione di come la terra dia sempre buoni frutti se accompagnata da un’azione dell’uomo attenta e riguardosa. Nel borgo che ha dato i natali ad un grande della letteratura italiana, quel Cesare Pavese che ha ricambiato raccontando in molti scritti il suo luogo natio, ‘fare il vino’ non è solo storia e tradizione, ma soprattutto importante occasione di occupazione ed economia per coloro che si impegnano ogni giorno in questa attività investendo capitali importanti e tempo prezioso. Le ricadute sono importanti per tutta la zona, anche da un punto di vista turistico, nell’attesa speranzosa del riconoscimento di questi paesaggi vitivinicoli a patrimonio dell’Unesco.

“PAOLO BERUTTI” - Località Bauda Dopo una vita di lavoro trascorsa in una storica casa spumantiera, è quasi normale che il proprio ‘pallino’ personale sia di avere un giorno una cantina tutta per sé; non scontato, però, è riuscirci per davvero. È quanto accaduto a Paolo Berutti, per anni tecnico enologo di una nota azienda di Canelli, che a Santo Stefano Belbo, in località Bauda, ha realizzato il suo sogno nel 2011, costruendo una struttura dove poter vinificare le uve che raccoglie nei vigneti delle Langhe. Parliamo di Moscato d’Asti, principalmente, ma anche di Pinot Nero per la produzione del pregiato spumante brut docg Alta Langa bianco e rosato, Barbera e Dolcetto. Vigneti del secolo scorso, ora in fase di attenta ristrutturazione, capaci di regalare prodotti unici come il ‘Sant’Efrem’: un uvaggio base Barbera, con un 25% di Dolcetto e un restante 25% di Pinot Nero. “I grappoli vengono raccolti in tempi diversi e messi in cella frigo ad ‘appassire’, così da ottenere un vino corposo, ben strutturato e piacevole da bere in particolare con ravioli al plin e secondi di carne rossa e selvaggina”, sottolinea Paolo. L’amore per il vino sposa, inoltre, il rispetto del paesaggio nell’azienda di Paolo Berutti. L’occhio non fatica a percepire, infatti, la maestria con cui è stata realizzata la cantina: una moderna struttura perfettamente integrata nel territorio, in armonico contrasto con il vicino antico casolare. Denominatore comune dei due edifici la pietra di Langa, ripresa in falde anche nel rivestimento esterno della cantina interrata, ma posizionata in verticale anziché in orizzontale. La Valle Belbo ringrazia per l’attenzione.

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Paolo Berutti nella sua cantina, realizzata nel pieno rispetto dell'ambiente


“SANMARCO” - Località Seirole

Un maestoso cancello in ferro sbarra la strada d’acceso all’azienda agricola Sanmarco sulle colline di Santo Stefano Belbo, a 400 metri d’altezza in località Seirole. Si apre e un vialetto alberato conduce ad uno spiazzo curato che fa capire come l’ordine per un’azienda che produce vino da generazioni è fondamentale. Titolare è Marco Capra, 32 anni, che ha ereditato l’attività dai nonni ma ci ha messo molto del suo per diversificarla e migliorarla in qualità e volumi di vino prodotto. Un tempo infatti produceva solo Moscato, poi nel 2001 la svolta con l’inizio della ristrutturazione e l’apertura ai mercati di tutto il mondo. “Il nostro obiettivo è la qualità a tutti i costi – spiega Marco –, anche se non sempre è facile passare questo concetto anche agli stranieri”. Questa ricerca costante del ‘buon vino’ è fatta di passione, amore per le proprie radici, procedimenti rigorosi e voglia di migliorarsi. È anche per questo che Marco Capra ha intrapreso un progetto di coltivazione biologica in vigna che, se i risultati saranno positivi, vorrebbe poi estendere a tutta l’azienda. Il cuore della produzione è il Moscato (60%), ma interessanti sono anche i vini Chardonnay, Barbera, Dolcetto e Nebbiolo. Il metodo di lavorazione in cantina invece è quello tradizionale “bisogna seguire il corso della natura – dice ancora il giovane titolare -, non andare dietro alle mode. Per me produrre vino è come predicare una religione: una volta scelta una strada, va percorsa con coerenza anche quando costa fatica”. I risultati? Chiedere ai consumatori americani, belgi, danesi e olandesi che da anni continuano a rifornirsi dall’azienda Sanmarco.

Marco Capra ricerca da sempre la maggior qualità in vigneto e in cantina

“LA TRIBULEIRA” - Località S. Maurizio

Talvolta il nome di un’azienda nasconde l’essenza stessa del suo esistere quotidiano. È il caso della Tribuleira, realtà vinicola di Santo Stefano Belbo, in località San Maurizio, fondata nel 2000 da tre giovani fratelli (Mauro, Daniele ed Elisa Gallo) capace in poco più di un decennio di farsi apprezzare per la particolarità dei suoi prodotti in Italia, Stati Uniti, Canada ed Europa. Detto subito che la maggior parte delle energie sono riservate alla produzione di Moscato, molto interessanti sono però due autentiche chicche del territorio di Langa: la Nascetta e l’Albarossa. Si tratta di due vini poco comuni: il primo è un bianco autoctono semiaromatico molto amato per il suo fresco sapore, il secondo è un rosso strutturato, nato da un incrocio Nebbiolo e Barbera. Entrambi sono il frutto del lavoro certosino di Mauro, tecnico enologo, che ha desico di puntare su di loro per differenziare la produzione aziendale e darle ‘armi’ adatte per competere sui mercati. Proprio da un curioso aneddoto accorso sul mercato statunitense ha origine il nome dell’azienda. “Uno dei primi nostri importatori del Colorado - racconta Elisa Gallo (in foto) - ci aveva posto la necessità di cambiare nome (allora Gallo Mauro) per non andare incontro a inconvenienti legali, per via dell’omonimia con una grande realtà vinicola americana. Siamo arrivati ad un nome, che sottolinea quanta fatica ci sia dietro una bottiglia di vino: un duro anno di lavoro in vigneto”. Non potrebbe esistere nome più adatto per una realtà che all’elevata qualità dei suoi prodotti abbina una caparbietà e una tenacia tali da lasciare senza parole.

Tanta tenacia, passione e competenza nell'azienda vinicola La Tribuleira

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Il tecnico in frutteto

Novità varietali per la frutta

estiva cuneese

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Fig. 1: Tsunami (Foto archivio Creso)

el corso dell’estate si sono svolti, presso il Creso di Manta, gli incontri divulgativi per la presentazione delle nuove cultivar di albicocche, pesche e nettarine. Gli incontri sono stati tenuti dal dott. Lorenzo Berra e dal dott. Davide Nari. Di seguito proponiamo una carrellata di aggiornamenti dal mondo delle nuove varietà di frutta estiva.

ALBICOCCO

Di seguito segnaliamo le varietà di maggior interesse per il nostro areale e le loro principali caratteristiche: Tsunami® EA5016: albero di media vigoria con portamento assurgente. Forma tondeggiante, regolare. Pezzatura medio-piccola. Aspetto attraente, colore di fondo aranciato intenso con sovraccolore sul 30-40% della buccia. Sapore molto buono, dolce e aromatico. Interessante il contenuto in solidi solubili, sensibilmente più elevato rispetto alle pari epoca. Autoincompatibile. Positivi i primi riscontri dalla sperimentazione estesa. Epoca di maturazione: 1520 giugno per l’annata corrente. Lunafull: pezzatura grossa per l’epoca. Forma ovata, regolare. Colore aranciato intenso; aspetto attraente con scarso sovraccolore. Buona consistenza della polpa, spicca con elevata succosità. Buona attitudine al post-raccolta. Albero di elevata vigoria con scarsa attitudine al rivestimento. Sapore discreto, dolce ma con importante componente acida concentrata nella buccia. Autoincompatibile. Da verificare la costanza produttiva. Epoca di maturazione: 15-20 giugno per l’annata corrente. Mascot: albero di media vigoria, espanso. Autofertile. Potenziale di pezzatura non elevato. Forma ovata, regolare. Aspetto attraente. Colore di fondo aranciato intenso con sovraccolore rosso opaco di buona estensione. Polpa consistente di buona tenuta in pianta. Sapore molto buono con intenso aroma. Epoca di maturazione: inizio luglio per l’annata corrente. Lady Cot: albero di media vigoria, con portamento espanso. Produttività elevata e costante distribuita su dardi e rami di un anno. Frutto di grossa pezzatura (non molto uniforme). Forma oblunga, regolare. Aspetto attraente, colore di fondo aranciato intenso con sovraccolore rosso sul 30-40% della buccia. Polpa di buona consistenza. Sapore buono, dolce e aromatico. Autofertile. Positivi i primi riscontri dalla sperimentazione estesa. Epoca di maturazione: metà luglio per l’annata corrente. Faralia: buona produttività. Forma ovata regolare, con apice pronunciato. Colore attraente: fondo aranciato e sovraccolore rosso sul 40% della buccia. Sapore buono, dolce e aromatico. Scalarità di maturazione. Media pezzatura. Autofertile. Epoca di maturazione: In collaborazione con

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Fig. 2: Mascot (Foto archivio Creso)

Fig. 3: Lady Cot (Foto archivio Creso)

Fig. 4: Abribang (Foto archivio Creso)

inizio agosto per l’annata corrente. Farbaly: elevata rusticità e produttività. Buona pezzatura, uniforme. Forma ellittica, regolare. Aspetto molto attraente. Colore di fondo aranciato con sovraccolore rosso vivo sul 25% della buccia. Sapore buono, dolce, piacevolmente equilibrato. Ottima tenuta di maturazione in pianta. Autofertile. Polpa semi-spicca. Elevata sensibilità a Pseudomonas spp. Albero di media vigoria, aperto, di facile gestione. Avviata alla sperimentazione estesa. Epoca di maturazione: 10-15 agosto per l’annata corrente.

NETTARINE POLPA GIALLA

Tra le maggiori novità varietali per le nettarine a polpa gialla segnaliamo: Gea: grossa pezzatura, aspetto molto attraente e forma tondeggiante con sovraccolore rosso scuro, brillante, di elevata estensione.


Polpa di buona consistenza, mediamente succosa. Buona tenuta di maturazione in pianta. Sapore buono, dolce e aromatico. Rugginosità scarsa. Albero di scarsa vigoria, con buona attitudine al rivestimento. Da verificare le rese unitarie. Parametri fisico-chimici disomogenei. Epoca di maturazione: inizio agosto per l’annata corrente. Nectariane* Nectapom®28: polpa a lento intenerimento con ampia finestra di raccolta. Frutto di buona pezzatura con forma tondeggiante, regolare. Aspetto attraente privo di ruggine con sovraccolore rosso intenso esteso sul 70% della buccia, brillante e luminoso. Polpa semi-aderente, con struttura compatta e croccante. Elevata succosità. Sapore buono, dolce ed aromatico, con bassa acidità. Da verificare sensibilità al freddo e regolarità della produzione. Positivi i riscontri produttivi dal pieno campo nel 2013. Richiede diradamento intenso e precoce. Verificata presenza di frutti con spot suberosi concentrati all’apice. Albero che richiede un’attenta gestione in verde volta a garantire un ottimale rinnovo vegetativo indispensabile per regolare la produzione e migliorare pezzatura e qualità. Positivi i primi riscontri dalla sperimentazione estesa. Epoca di maturazione: 5-10 agosto per l’annata corrente. Nectareine* Nectapom®29: elevata produttività. Polpa semiaderente, con struttura compatta e croccante a lento intenerimento. Elevata succosità. Sapore ottimo, molto dolce ed aromatico, poco acido (11.3° Brix – 5.1 meq/100 ml). Sovraccolore rosso intenso esteso sul 65-85% della buccia, brillante e luminoso, da verificare nei frutti meno esposti. Scarsa presenza di rugginosità. Frutto di buona pezzatura potenziale se ben diradata. Esigente in merito a equilibrio vegeto-produttivo (diradamento e potatura verde). Albero con vigore più elevato rispetto alla Nectariane*, con maggiore attitudine al rinnovo. Positivi i primi riscontri dalla sperimentazione estesa. Epoca di maturazione: 10-15 agosto per l’annata corrente. Nectagala* Nectapom®32 : produttività elevata. Buona pezzatura. Polpa a lento intenerimento con ampia finestra di raccolta. Sovraccolore rosso molto intenso di tonalità scura, poco luminoso. Sapore molto buono, dolce e aromatico con limitata acidità (11.4 °Brix – 5.3 meq/100 ml). Polpa semi-aderente, con struttura compatta e croccante. Elevata succosità. Presenza di rugginosità, inferiore rispetto al 2012. Frutto rotondo-oblungo non molto regolare. Albero con buon equilibrio vegeto-produttivo. Epoca di maturazione: 10-15 agosto per l’annata corrente. Epoca di maturazione: fine agosto per l’ annata corrente.

giallo ed esteso sovraccolore rosso intenso, luminoso. Sapore buono, dolce con bassissima acidità (10.6 °Brix – 4.55 meq/100 ml). Indirizzare la produzione su rami misti di buon calibro. Epoca di maturazione: fine agosto per l’annata corrente. Royal Jim® Zaigadi*: elevata produttività e frutto di buona pezzatura, uniforme. Colorazione attraente: colore di fondo giallo con sovraccolore rosso molto intenso di elevata estensione. Sapore buono con importante componente acidula (9,3 meq/100 ml). Stimolare il rinnovo della vegetazione con interventi in verde. Albero di debole vigore che richiede portinnesto di elevato vigore. Favorire una robusta impalcatura delle branche basali. Epoca di maturazione: fine agosto per l’annata corrente. Per info e chiarimenti: Maurizio Ribotta 342/1422203, salu.frutta@confagricolturacuneo.it.

Fig. 5: Gea (Foto archivio Creso)

Fig. 6: Nectariane (Foto archivio Creso)

PESCHE POLPA GIALLA

Tra le maggiori novità varietali per le pesche a polpa gialla segnaliamo: Royal Majestic® Zaimajal*: aspetto molto attraente con colorazione rosso intensa totale e forma tondeggiante regolare. Albero di più facile gestione rispetto alle “Rich”. Polpa sanguigna, di buona consistenza e buon sapore di tipologia acidula. Buona tenuta di maturazione in pianta Polpa sanguigna, di buona consistenza e buon sapore di tipologia acidula. Buona tenuta di maturazione in pianta. Frutto di media pezzatura, ma sufficiente se ben diradato. Favorire una robusta impalcatura delle branche. Indirizzare la produzione su rami misti di buon vigore. Stacchi anticipati, indotti dalla precoce colorazione, penalizzano la qualità del frutto (eccessiva acidità). Epoca di maturazione: fine agosto per l’ annata corrente. Royal Pride® Zaisula*: ottima tenuta di maturazione in pianta. Albero di facile gestione e frutto di forma tondeggiante regolare e grossa pezzatura. Aspetto molto attraente con colore di fondo

Fig. 7: Royal Jim (Foto archivio Creso)

Fig. 8: Royal Majestic (Foto archivio Creso)

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Sicurezza Rubrica

Fitofarmaci indicazioni per lo stoccaggio in azienda

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ell’azienda agricola, uno dei locali che ai fini della sicurezza rappresenta il pericolo maggiore è sicuramente il deposito fitofarmaci, ove generalmente si stoccano per un certo periodo più o meno lungo sostanze molto pericolose per la salute e l’ambiente. Con la redazione dei Documenti di valutazione dei rischi (obbligatoria per le aziende che assumono dipendenti da giugno 2013), vengono esaminate le caratteristiche e i requisiti di base che devono essere presenti nei locali adibiti a deposito di questi prodotti. Normalmente si tratta di un vero e proprio locale o armadio dedicato, segnalato con apposita cartellonistica (di pericolo e di divieto d’accesso) e tenuto chiuso a chiave per impedire l’accesso e la manipolazione dei fitofarmaci da parte di persone estranee all’attività aziendale o comunque non autorizzate (non in possesso di apposito patentino). La sua collocazione deve essere pensata lontano da aree sensibili all’inquinamento quali corsi d’acqua, aree di stoccaggio prodotti alimentari/mangimi/imballaggi, ecc… È buona cosa inoltre esporre sulla porta del deposito l’elenco

dei numeri telefonici utili in caso di emergenza ed eventualmente una procedura di primo soccorso in caso di incidenti. Il magazzino deve essere realizzato in materiale ignifugo (comprese porte, finestre e scaffalature) e al suo interno dev’essere garantita un’adeguata illuminazione ed aerazione. La pavimentazione deve essere impermeabile e non assorbente, così come è prevista la presenza di un cordolo in prossimità della porta di ingresso o di un bacino/vasca di contenimento inferiore alle scaffalature per evitare la contami-

NO

nazione del suolo e dei locali adiacenti in caso di sversamento. Per tamponare fuoriuscite di prodotto, occorre tenere nel magazzino scopa e paletta e materiale inerte tipo sabbia.

Le scaffalature devono essere di materiale non assorbente e prive di spigoli taglienti per evitare di danneggiare le confezioni di fitofarmaci: superiormente vanno stoccati i prodotti in polvere e inferiormente quelli liquidi. All’esterno del deposito nelle immediate vicinanze occorre avere la cassetta del pronto soccorso con prodotti sempre in corso di validità, ed è utile un punto acqua in caso di emergenza e per il lavaggio delle mani dopo l’utilizzo delle sostanze velenose. La preparazione delle miscele con fitofarmaci (di classe tossicologica nociva o tossica), così come l’effettuazione dei trattamenti fitosanitari, può essere effettuata esclusivamente da personale in possesso di apposito patentino; indispensabile inoltre è l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale: tuta e guanti impermeabili, stivali in gomma, maschera dotata di filtro e occhiali protettivi. I contenitori vuoti di fitofarmaci, una volta bonificati con triplo risciacquo al momento del loro svuotamento, vanno chiusi con il loro tappo, immessi in un idoneo sacco identificato con etichetta e conservati in un area dedicata ed identificata del Deposito Fitofarmaci in attesa di smaltimento. In alternativa possono essere stoccati in altro ambiente dedicato, chiuso a chiave, il cui accesso è proibito ai non autorizzati.

Per info e chiarimenti rivolgersi agli uffici tecnici di zona o scrivere ai seguenti indirizzi: salu.frutta@confagricolturacuneo.it sicurezza@confagricolturacuneo.it

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Il mercatino dell'agricoltore

Tagliando da ritagliare e inviare via fax allo 0171/436301, spedire in busta chiusa a: Autorivari, c.so IV Novembre, 8 - 12100 - CN o inviare una e-mail a: upa@autorivari.com Il sottoscritto ....................................................................................... residente a ................................................................................................................................. in via ............................................................................ Tel. / Cell. ................................................. Tessera Confagricoltura Cuneo n° ................................................. Chiede che venga pubblicata gratuitamente la seguente inserzione: ...................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................ ................................................. Il sottoscritto si impegna altresì ad informare la redazione del giornale qualora l’inserzione sia stata soddisfatta. Il sottoscritto autorizza infine il trattamento dei propri dati personali secondo quanto disposto dalla legge 196/2003.

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