In Valle Grana sale la febbre da 'oro rosso'

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Una fase della raccolta manuale dello zafferano nell'azienda di Massimo Morre a Caraglio

In valle Grana sale la febbre da 'oro rosso' A CARAGLIO, OLTRE AL CELEBRE AGLIO, MASSIMO MORRE COLTIVA ZAFFERANO E QUEST'ANNO HA MESSO A DIMORA 25MILA BULBI di Paolo Ragazzo

I

l ricco paniere di tipicità della piccola valle Grana si arricchisce di un bulbo dal fiore tanto elegante nel suo aspetto viola acceso quanto prezioso negli stigmi rosso vivo che ne arricchiscono l’interno: lo zafferano. Una reale possibilità economica che sta conquistando un po’ tutti in questa zona della provincia di Cuneo, rinomata già per numerosi altri prodotti agricoli. Siamo andati così a scoprire come si coltiva visitando l’azienda di Massimo Morre a Caraglio. DAL RECUPERO DI UNA TRADIZIONE DAL SAPORE ANTICO… “Ho iniziato un paio di anni di fa insieme a mia sorella Maria Grazia mettendo a dimora 1.500 bulbi – racconta – e abbiamo notato da subito un vivace interesse per lo zafferano coltivato in maniera tradizionale e a regola d’ar-

te”. Un’attenzione concreta che è figlia di questa terra. Documenti del 1400 riportano, infatti, come lo zafferano cuneese era coltivato già allora sulle colline del Marchesato di Saluzzo, che comprendeva a quei tempi anche la valle Grana. Nel 1800, poi, sono diversi i testi che definiscono lo zafferano caragliese una coltura “meravigliosa” non ad uso alimentare, bensì come colorante naturale per le tintorie del Biellese o per commercianti lombardi pronti a pagare in oro un grammo della pregiata spezia. Si arriva quindi al 1870 quando alla prima “Esposizione agraria, industriale e artistica della provincia di Cuneo” un cittadino caragliese, Antonio Delpuy, propone proprio lo zafferano. Ora, dal 2005, grazie alla curiosità e al lavoro di un gruppo di volenterosi cittadini caragliesi la coltura è tornata a far parlare di sé.

22 L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2016

…AD INVESTIMENTI CONCRETI “Ci abbiamo creduto anche noi e abbiamo così affiancato lo zafferano alla coltivazione dell’aglio bianco e dell’aglio

storico di Caraglio di cui siamo ormai assidui produttori – riprende Morre -. Riuscendo ad ottimizzare le strutture e i macchinari già presenti in azienda, quest’anno ho deciso di piantare 25mila nuovi bulbi in un appezzamento di 2mila metri quadrati. È stato un investimento importante, ma credo fortemente che potrà dare presto i suoi frutti, con una produzione attesa di circa 2 etti e mezzo”. Se può sembrare poco, occorre considerare che per fare un grammo di zafferano occorrono circa 180 fiori.

Da sinistra: i fiori di zafferano in campo, Fabrizio Bima (Confagricoltura Cuneo) con


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