A sinistra: le coltivazioni di Stefano Musso in un momento di massimo rigoglio. A destra: l'impollinazione manuale delle zucche
Zucche da record e verdure 'micorizzate' A DOGLIANI STEFANO MUSSO HA CAMBIATO LA SUA VITA LA PASSIONE PER L'ORTICOLTURA È DIVENTATA UNA PROFESSIONE di Paolo Ragazzo
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rodurre ortaggi salubri e di elevata qualità nutrizionale, rispettando l’ambiente e aumentando la biodiversità del suolo in cui si opera. Sono questi gli obiettivi che ispirano tutte le fasi lavorative dell’azienda agricola condotta da Stefano Musso a Dogliani. La sua storia inizia come altre che abbiamo già raccontato sulle pagine de “L’Agricoltore cuneese”: una professione (in questo caso impresario edile), che non ti soddisfa più e il desiderio di cercare rifugio nell’agricoltura. Per cambiare vita e trovare nuovi stimoli. “Qualche anno fa, con la nascita di mio figlio e vista anche la precaria situazione che stava attraversando il settore delle costruzioni, ho deciso di dare una svolta alla mia vita e di dedicarmi completamente a quello che fino a quel momento era per me solo un piacevole hobby: l’orticoltura”. La scelta è caduta su
qualcosa di non convenzionale: le zucche giganti. “Partita come una passione – prosegue -, ne ho fatto un lavoro a tutti gli effetti, 7 giorni su 7, con Davide, il mio amico di tante ‘battaglie’, e mio cognato Nicolò. La scoperta delle micorrize e dei batteri della rizosfera, elementi alla base dell’agricoltura simbiotica (vedi box a lato) mi consente di produrre con qualità elevata, azzerando l’impiego della chimica”. E i risultati non tardano ad arrivare. Le zucche che nascono in questo angolo di Langa riscuotono da subito l’apprezzamento dei cultori del genere nei vari concorsi non solo in giro per l’Italia, ma anche in “patria”, come testimonia il primo premio ottenuto non solo nel 2014, ma anche nel 2015 alla sagra di Piozzo con una zucca di 462 chili. DALLE ZUCCHE GIGANTI AI RISTORANTI STELLATI L’appezzamento di terreno
22 L’Agricoltore cuneese N. 07 • OTTOBRE 2016
dove vengono coltivati questi ‘giganti dell’orto’ è una distesa di capannine che proteggono da raggi solari e grandine gli
esemplari ormai quasi pronti per la raccolta. Ma per arrivare a questo punto serve un lavoro certosino: “Mettiamo a dimora le piante verso metà aprile e impolliniamo i fiori rigorosamente a mano – continua Stefano Musso –; dopodiché li teniamo sotto attenta osservazione, mantenendo le zucche su un letto di sabbia e al riparo da intemperie, rinfrescandole con acqua nebulizzata nel periodo di maggior caldo e facendo attenzione a che le intemperie non le danneggino
Sopra: piante cariche di peperoncini e il punto vendita di Alba Sotto: la zucca vincitrice del primo premio a Piozzo nel 2015