Ddn issue Nr. 230

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CONTENTS DDN Design Diffusion News Direttore editoriale/Managing Editor Carlo Ludovico Russo c.russo@designdiffusion.com Direttore responsabile/Editor Rosa Maria Rinaldi r.rinaldi@ddworld.it Progetto grafico e consulenza artistica Graphic layout & art consultant Franco Mirenzi

Editorial Spot

Realizzazione grafica Graphic designer Antonietta Scuotri Fabio Riccobono a.scuotri@ddworld.it

Annamaria Maffina a.maffina@ddworld.it Production & Talents Carlotta Russo carlotta.russo@designdiffusion.com Products & News Redazione/Editorial staff Luciana Cuomo Manuela Di Mari luciana_cuomo@yahoo.it m.dimari@ddworld.it Inviato speciale/Special correspondent Production&fashion/lifestyle Giulia Bruno Laura Galimberti giulia.bruno.r@alice.it l.galimberti@ddworld.it Ecodesign&Reallyitalian.it Technology & Research Claudio Moltani c.moltani@ddworld.it Products & Trends

5 Stockholm & New York

Bradley Wheeler CoolNewProjects.com Architecture and design in the USA Traduzione/Translation Chiara Omboni Claudia Villella Hanno collaborato a questo numero: The following contributed to this issue: Francesca De Ponti, Carlotta Russo, Francesca Russo, Chiara Sgreccia

Rosa Maria Rinaldi

10 Le news di DDN

C. Moltani, A. Maffina, F. Russo, F. De Ponti, M. Di Mari, G. Bruno, C. Sgreccia, L. Galimberti

Report&brand

38 TRE-P & TRE-Più

Francesca De Ponti

50 Neolith

Francesca De Ponti

Tendenze

56 Circular design

Claudio Moltani

Progetto Cover

60 Mikal Harrsen, MA/U Studio - De Padova

Laura Galimberti

Carte Blanche

64 Ilkka Suppanen

Manuela Di Mari

Stockholm

72 Design scandinavo 2017

Luciana Cuomo

New York

98 World Trade Center Transportation Hub

Manuela Di Mari

102 NYC Aquatrium

Manuela Di Mari

106 Urby: urban life

Manuela Di Mari

110 Progetto residenziale / Escobar Design by Lemay

Manuela Di Mari

116 Louis Vuitton, design by Peter Marino

Manuela Di Mari

122 Tre progetti by Fabbricanove

Annamaria Maffina

132 EY, nuovo ufficio a Milano

Annamaria Maffina

136 BenBo, capsule hotel a Napoli

Annamaria Maffina

Product&company

140 Indoor & outdoor design

Claudio Moltani

Reallyitalian.it

148 Storie di eccellenze italiane

Giulia Bruno

Italian Interior

Mikal Harrsen, MA/U Studio - De Padova Foto Cristina Fiorentini

Cover

ISSN 1120•9720 - Mensile -TAXE PERCUE (TASSA RISCOSSA). UFFICIO CMP/2 ROSERIO - MILANO. Spedizione in abbonamento postale - 45% - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano

E 8.00 “Italy only” - F E 13,00 - D E 13,00 - GR E 14,30 P E 15,40 - E E 8,90 - GB GBP. 11,00 - N NKR. 172,00 S SKR. 170,00 - CH SFR. 23,00 - NL E 19,00. - B E 10,00

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Design Diffusion World srl Redazioni/Editorial Offices Via Lucano 3, 20135 Milano Tel. 02/5456102 Fax 02/54121243 Internet: www.designdiffusion.com www.designdiffusion.tv E-mail: ddn@designdiffusion.com Pubblicità/Advertising DDA Design Diffusion Advertising srl Via Lucano 3, 20135 Milano Tel. 02/5456102 Fax 02/54121243 Ufficio traffico/traffic department Daniela D’Avanzo d.davanzo@ddadvertising.it Advertising Manager Teo Casale, Gianni Lombardi

STOCKHOLM AND NEW YORK

MA/U STUDIO-DE PADOVA MIKAL HARRSEN

Contabilità/Accounting Norberto Mellini n.mellini@ddadvertising.it Ufficio abbonamenti Tel. 02/5456102 Fax 02/54121243 abbonamenti@designdiffusion.com Editorial Office, Osaka Intermedia TS Bldg. 3-1-2 Tenma Kita-ku Osaka, Japan Tel. 00816/3571525 Fax 3571529 Mensile/Monthly magazine n. 230 maggio 2017 Prezzo/Price 8,00 euro

Stampa/Printer Color Art Via Industriale 24/26 25050 Rodengo Saiano (BS) Tel. 030/6810155 Spedizione in abbonamento postale - 45% - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano Reg. Tribunale Milano n./Milan Court Reg.No. 278 del 7 aprile 1990 Printed in Italy ISSN 1120•9720

Distribuzione all’estero Sole agent for distribution Abroad A.I.E. - Agenzia Italiana di Esportazione spa - via Manzoni 12, 20089 Rozzano (Mi) tel. 02/5753911- fax 02/57512606 e-mail info@aie-mag.com www.aie-mag.com Distribuzione in libreria Bookshop distribution Joo Distribuzione via F. Argelati 35, 20143 Milano

È vietata la riproduzione anche parziale All rights reserved Testi, disegni e materiale fotografico non si restituiscono Texts, drawings and photographs will not be returned ddn Prodotto, ddn Report, Showroom e Dall’azienda sono servizi publiredazionali ddn Product, ddn Report, Showroom and Dall’Azienda are all editorial advertising

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Charles, sistema di sedute disegnato da Antonio Citterio. www.bebitalia.com B&B Italia Store Milano, via Durini 14 - T. 02 764 441 - store.milano@bebitalia.it


EDITORIALE

Buona lettura

Like in a well-tuned choir, the notes of Scandinavian design, year by year, create increasingly advanced rhythms and melodies. Swedish sing their design song without reading the score: materials, lines, functions, lightness, recycle, balance – this is what comes to our mind while observing whatever Nordic furniture. Lightweight and wellmanufactured, Scandinavian objects and furniture still embody the idea of simplicity and consistency, without meaningless and out of fashion decors. While New York is literally overwhelmed during this design-centered month of May. While awaiting events and openings, we have in-depth analyzed and published interesting architecture and interior design projects. The North-American metropolis is the one able to grasp the latest lifestyle trends, turning them into concrete objects, buildings, offices, stores, dwellings, museums, stations and airports. Most advanced technologies give room to amazing design solutions. In Italy, some unexpected projects of public and private spaces, or touristic facilities, become part of the Italian landscape in a very original manner. Finally, as usually, reallyitalian.it puts emphasis on the unparalleled quality of Italian crafts tradition: form the fully hand-made Berlinetta, to the designer pictures of seaside architectures, up to the Murano’s vases by Ettore Sottsass.

Rosa Maria Rinaldi

Enjoy the reading!

STOCKHOLM & NEW YORK

Come in un coro ben armonizzato, le note che arrivano dal design scandinavo ripetono anno dopo anno ritmo e melodie sempre più evoluti e perfezionati. Gli svedesi cantano la loro canzone progettuale senza neanche più guardare lo spartito: materiali, linee, funzionalità, leggerezza, colori, adattabilità all’ambiente, sostenibilità, riciclo, equilibrio sono le parole che vengono in mente osservando qualsiasi tipologia arredativa. Agili e ben realizzati, oggetti e mobili scandinavi continuano a raccontarci una storia fatta di semplicità e coerenza, priva di exploit espressivi spesso inutili e ormai desueti. A New York atmosfera in fibrillazione per quasi tutto il mese di maggio dedicato straordinariamente al design. In attesa di conoscere in tempo reale eventi e opening, abbiamo indagato e pubblicato recenti realizzazioni di architettura e di interior design. La metropoli americana è l’unica al mondo in grado di captare nuove tendenze di vita e di trasformarle in cose concrete, edifici, uffici, negozi, abitazioni, musei, stazioni e aeroporti. La tecnologia più avanzata permette e lascia spazio a stupefacenti invenzioni progettuali. In Italia alcune soluzioni inaspettate di edifici pubblici, privati e alberghieri si inseriscono in modo inedito nel contesto paesaggistico italiano. Infine, come consuetudine, reallyitalian.it mette in giusto risalto la nostra produzione artigianale di qualità ineguagliabile: dalla Berlinetta realizzata completamente a mano alle foto d’autore delle architetture balneari ai vasi muranesi di Ettore Sottsass.

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Home at last.



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A cura di Annamaria Maffina

CARL HANSEN & SØN

La storica azienda danese apre uno spazio ‘caldo’ e ricco di fonti di ispirazione al 251 di Park Avenue South. CARL HANSEN & SØN rafforza la sua presenza sul mercato americano con un nuovo showroom, complementare a quello aperto tempo fa a Soho. Lo spazio, di oltre 700 metri quadrati, rifugge volutamente dalla poetica del negozio ed è concepito come un loft formato da tre concept room separate e chiuse da vetri che propongono diversi temi e tavolozze cromatiche. Ognuna di esse include uno spazio dedicato a progetti contract, una sala ‘spotlight’ che celebra i toni naturali e delicati tipici dei pezzi iconici di Carl Hansen & Søn, e la sala Wegner, vero tributo alla collaborazione più longeva dell’azienda con il leggendario designer Hans J. Wegner. Una zona dedicata ai materiali consentirà inoltre ad architetti e designer di scegliere i campioni e le finiture per i loro progetti. “New York è il cuore pulsante del design modern, e la nostra estetica senza tempo è stata accolta con grande entusiasmo, perchè completa perfettamente sia gli interni classici che quelli contemporanei”, spiega Thomas Vagner, presidente Carl Hansen & Søn per le Americhe. “Per questo con il nuovo showroom vogliamo creare uno spazio dinamico ed entusiasmante, che sarà usato per eventi, meeting ed esibizioni”. Non stupisce dunque che attorno alle concept room siano state previste diverse aree relax aperte, che danno allo showroom un’atmosfera rilassata e residenziale; mentre che al centro del salone si aprano una cucina, completamente accessoriata con elettrodomestici di ultima generazione, e un’area pranzo che ospiteranno eventi per la comunità di architetti, designer e clienti privati. www.carlhansen.com Francesca De Ponti

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The iconic Danish company opens a welcoming and inspirational space at 251 Park Avenue South. CARL HANSEN & SØN strengthens its presence on the North-American market, opening a new showroom, following the one inaugurated in Soho a few years ago. The new 700 sq.mt large space has been designed as an inspirational and loft-like apartment rather than a traditional showroom. It is comprised of three separate glass-enclosed concept rooms inspired by the New York loft interior, each with its own theme and color palette. These include a dedicated space for contract projects, a ‘spotlight’ room celebrating Carl Hansen & Son’s distinctive soft, neutral tones, and the Wegner room, which pays tribute to the brand’s long-standing collaboration with the legendary designer Hans J. Wegner. A dedicated materials lab will also allow architects and designers to review samples and finishes for their projects. “Our plan for the new showroom is to create a dynamic and exciting space – using it to host meetings, exhibitions and events”. Not surprisingly, surrounding the concept spaces is a series of open lounge areas that give the showroom a relaxed, residential atmosphere. At the heart of the space is a state-of-the-art working kitchen and dining area to host regular events for the architecture and design community, as well as private clients. www.carlhansen.com



PAPER CLAY

Paola Paronetto continua la ricerca sulla tecnica che mescola vari materiali cartacei all’argilla, presentando due nuove collezioni e una serie di lampade (Maison & Objet, Parigi, 2017). L’antica arte della ceramica assume innovative connotazioni attraverso le sapienti mani di Paola Paronetto che, per la serie Succulentae ispirata ai cactus, trasforma le piante spinose con garbo e leggerezza. Sembrano invece cattedrali le sculture della collezione Fide, vasi tutti bianchi o in toni più accesi. Le lampade Sufi, poi, si raccontano in forme diverse, riprese da quelle di grandi flaconi e giocano con le finiture superficiali lisce, ondulate o effetto corteccia, nei toni naturali del grigio, marrone, verde scuro, petrolio. www.paolaparonetto.com Giulia Bruno Paola Paronetto continuous her research on the technique that combines various paper materials with clay, presenting two new collections and a series of lamps (Maison & Objet, Paris, 2017). The ancient art of pottery assumes new connotations thanks to the skillful hands of Paola Paronetto who, for her Succulentae collection inspired by the cactus, transforms these spiky plants with kindness and lightness. The sculptures of the Fide collection, recall the shape of the cathedrals, all-white or in vivid colors. Then, the Sufi lamps feature different shapes, resembling flacons and play with smooth, wavy, bark-like surface finishes, available in natural shades of gray, brown, dark green, petroleum blue. www.paolaparonetto.com

SICIS @ COVERING, FLORIDA

Coverings (4-7 aprile) - una delle più grandi fiera del settore ceramica e pietre del Nord America, in Florida, con le ultime tendenze del mercato ed espositori provenienti da oltre 40 Paesi - è stata una cornice speciale per Sicis che ha presentato le collezioni ed innovazioni di prodotto sia per le molteplici possibilità di combinazioni sia di decoro. Lo spazio allestito è stato organizzato per mostrare, divise in tonalità di colore, le collezioni di mosaico in pasta vetrosa, quali la collezione Diamond, i metalli, quali l’oro, il marmo e le combinazioni di Sicis Stone. È stato presentata anche un’innovazione tecnologica e di design quale la Vetrite: lastre di vetro di grandi dimensioni con un composito interno di tessuti Sicis o metalli. Si tratta di un’alternativa ai rivestimenti in ceramica, con un valore estetico straordinario, oltre a garantire un rivestimento elegante su superfici sia a parete che a pavimento, ma utilizzata anche come top per mobili. www.sicis.com Francesca Russo Coverings (4-7 April 2017) – one of the main trade fair in the ceramic and stones North-American industry, featuring the latest trends and with exhibitors coming from over 40 countries, was the set for the Italian company Sicis, which presented the new collections and authentic innovations in terms of product range and decorations. The fair set-up was organized to showcase the mosaic collections in glass paste such as the one named Diamond, and metals such as gold, or other materials, including marble and the Sicis stone lines. This section included a real innovation in terms of technology and design, such as Vetrite: large format glass slabs with an internal composite of Sicis textile or metals. It is an alternative to ceramic finishes with great aesthetic value, also guaranteeing elegant result on both wall and floor, and also used as furniture top. www.sicis.com

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FOR DESIGN LOVERS

WantedDesign è un’istituzione tra il ‘popolo di creativi’ della Grande Mela. Soprattutto nell’ambito della comunità di progettisti, nazionale e internazionale, frequentatore delle edizioni di NYCxDESIGN, la manifestazione cittadina che celebra il design ogni anno a maggio. Fondata da Odile Hainaut e Claire Pijoulat nel 2011, è una piattaforma affermatasi in poco tempo quale forte supporto al settore attraverso eventi, speech, collaborazioni, cresciuta a tal punto da aver appena inaugurato, il 3 maggio, non uno ma due store interamente dedicati al design. Il quartiere è quello di Seaport District, Lower Manhattan, riportato agli splendori dalla società di sviluppo The Howard Hughes Corporation e recentemente dichiarato da Travel+Leisure la 22^ attrazione turistica più visitata al mondo. La location è rispettivamente al 6 e al 16 di Fulton Street: il primo - WantedDesign Store, Home & Lifestyle - offre una selezione accurata di accessori moda, illuminazione e arredo, insieme ad un coffee lounge dove poter consultare e acquistare libri e magazine a tema; il secondo - WantedDesign Store, Design Market - mostra una vasta scelta di accessori per la casa, articoli per la tavola, gioielli, home decor, ed una serie di oggetti e cancelleria per bambini. Tra i marchi presenti: Alessi, Areaware, Norman Copenhagen, Kikkerland, Cappellini, Sony Life Space UX, ByBoe, Malle London, Raleigh Denim Workshop, tokyobike, Menu, Fort Standard, Roll&Hill. E ancora, Fort Makers, Brooklyn Candle Studio, History and Industry, Wren Lab, Opinel. In linea con la mission di WantedDesign, gli store saranno la giusta vetrina dove trovare ispirazione, aggiornarsi o scoprire un mondo fatto di persone, idee, prodotti e processi creativi. “Desideriamo che sia un design market animato – raccontano le co-fondatrici – in continua evoluzione e trasformazione, una destinazione turistica ma anche un luogo vivace della città frequentato da famiglie. Siamo entusiaste del lavoro svolto da The Howard Hughes Corporation e di aver dato il nostro contributo al quartiere. Perché il design è cultura”. wanteddesignnyc.com seaportstudios.com Manuela Di Mari

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WantedDesign is an institution of ‘creative people’ of the Big Apple that deals, in particular, with the national and international design community and is a frequent visitor of the NYCxDESIGN editions, the city event that celebrates the design world, every year, in May. Founded by Odile Hainaut and Claire Pijoulat in 2011, it is a platform which has gained success in a short time thanks to its strong support to the design industry through events, designer talks, partnerships. It has grown to such an extent that it has just opened, on May 3, two stores entirely dedicated to design at the Seaport District, Lower Manhattan. The neighborhood has been revitalized by The Howard Hughes Corporation and according to Travel+Leisure, it is the 22nd most visited tourist attraction in the world. The two stores are located at 6 and 16 Fulton Street: the first - WantedDesign Store, Home & Lifestyle - offers an accurate selection of fashion accessories, lighting fixtures and furniture, as well as a coffee lounge where you can read and purchase design magazines and books; the second - WantedDesign Store Design Market - showcases a wide range of home accessories, tableware, jewelry, home decor, and different items and stationery for kids. Among the brands, you can find: Alessi, Areaware, Norman Copenhagen, Kikkerland, Cappellini, Sony Life Space UX, ByBoe, Malle London, Raleigh Denim Workshop, tokyobike, Menu, Fort Standard, Roll&Hill. And yet, Fort Makers, Brooklyn Candle Studio, History and Industry, Wren Lab, Opinel. Aligned with the WantedDesign mission, the Stores will serve to inspire and allow visitors to discover a world made of people, ideas, products and creative processes. “We want it to be a lively design market - tell the co-founders - which constantly evolves and changes, a tourist destination but also a lively place of the city frequented by families. We are really enthusiastic to work with The Howard Hughes Corporation and to have contributed to the transformation of the neighborhood. Because design is culture”. wanteddesignnyc.com; seaportstudios.com


Atelier Indoor The best is yet to come

CONTACT

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via dell’Industria, 2 20833 Birone di Giussano (MB) - IT T + 39 0362 861120 | F + 39 0362 310292 info@trep-trepiu.com | www.trep-trepiu.com C.F. | P.Iva 09572380963 TRE-P&TRE-Più | Nuova Rever | Design Cini Boeri


MOHD: IL LINGUAGGIO DELL’ARREDAMENTO 1800 metri quadrati di ispirazione, tra mobili, lampade, complementi d’arredo, tessuti e molto altro; tre punti vendita, due a Messina e uno a Catania; 50 collaboratori; un fatturato di circa 16 milioni di euro nel 2016. Questi i numeri di MOHD, Mollura Home Design. È Gianluca Tornabene Mollura, amministratore delegato di Mohd, incontrato nello stand Flou durante il Salone di Milano, ad introdurci in questa fiorente realtà, oggi punto di riferimento tra i rivenditori di fascia alta in Italia e all’estero. “L’azienda, nata come fabbrica artigiana Mollura nel 1944, è stata condotta da mia madre a partire dal 1968 con l’apertura del primo showroom e in seguito da me, che ho raccolto l’eredità di famiglia a 22 anni. Abbiamo inaugurato il primo punto vendita Mohd-Mollura Home Design nel 2004 con l’idea ben precisa, allora molto innovativa, di proporre un linguaggio del design tutto nostro, ottenuto attraverso un mix di marchi e prodotti che definiscono un gusto personale.

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L’idea di non utilizzare corner aziendali è stata, ed è ancora oggi, vincente. Il cliente ha così la possibilità di vedere oggetti e arredi raccontati in modo originale, senza schemi precompilati, slegati dal catalogo dell’azienda, che per noi rappresenta solo una traccia da seguire. Il nostro team di progettazione interno e i 10/15 architetti con cui collaboriamo in modo continuativo possono scegliere tra i migliori marchi di arredamento italiani e del mondo intero. Lavoriamo molto bene con aziende come Flou, Kartell, Cassina, Poltrona Frau, Minotti, Boffi, Poliform e Varenna, Artemide, B&B Italia, Molteni&C, Porro etc., ma anche con firme straniere che solo alcuni anni fa erano sconosciute anche agli addetti del settore, tra cui Lasvit o Bocci, solo per fare degli esempi. Il mercato domestico rappresenta circa il 40% del fatturato; si rivolgono a noi dalla Sicilia, naturalmente, ma anche da Milano e Roma. Recentemente abbiamo realizzato due progetti importanti in Veneto e, attraverso il passaparo-

la dei proprietari, abbiamo arredato alcune case a Londra. Il passaggio a nuovi mezzi digitali di comunicazione e vendita – continua a raccontarci Gianluca Tornabene Mollura – è stato un percorso obbligato, data la nostra ubicazione geografica, che abbiamo intrapreso nel 2010-11 per superare il momento difficile che ha colpito tutto il settore. È stato però un percorso felice, che ci ha permesso, un po’ alla volta, di raggiungere clienti in tutto il mondo, tra cui Londra, New York, Melbourne, specialmente architetti e studi di progettazione anche di fama internazionale, a cui piace il servizio che noi offriamo e che ci chiedono di fare proposte oltre che soddisfare le loro esigenze specifiche”. Nelle immagini, un ritratto di Gianluca Tornabene Mollura, amministratore delegato di Mohd e alcuni scorci degli showroom di Messina e Catania. www.mohd.it Laura Galimberti


Harmony Maker

HERMAN MODULAR SOFA – DESIGN MANZONI & TAPINASSI HERMAN COFFEE AND SIDE TABLE – DESIGN MANZONI & TAPINASSI / SETI RUG PLISSÉ BOOKCASE – DESIGN VICTOR VASILEV / RE-VIVE RECLINER – DESIGN NATUZZI HERMAN OTTOMAN – DESIGN MANZONI & TAPINASSI / ROSE CHAIR – DESIGN NATUZZI OMEGA DESK – DESIGN MANZONI & TAPINASSI / VICO LAMP – DESIGN VICTOR VASILEV

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Puglia, Italy


THE LANGUAGE OF THE FURNITURE An 1800 sq.mt. large inspirational space, including furnishings, lamps, accessories, textiles and much more; three stores, two based in Messina and one in Catania; 50 employees; 16-milion euros of revenues in 2016. This is MOHD - Mollura Home Design. It is exactly Gianluca Tornabene Mollura, CEO of Mohd, whom we met at the Flou’s booth during the Milan Furniture Fair, who introduced us to this booming business, a milestone for high-end resellers, in Italy and abroad. “The company has been established in 1944 as a small artisan business; it was run by my mother starting from 1968, who opened the first showroom, and then by me, since I was 22. We launched our first store Mohd-Mollura Home Design in 2004 with the innovative idea to offer a very original design language, obtained through a combination of brands and products which may define a very personal taste. The idea of not developing store corners has been, and is still, highly appropriate. Clients have the possibility to see objects and furniture exhibited in a very original manner, without standard schemes, not fitting the company’s catalogue, that is simply a path to be followed. We can rely on 10/15

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in-house designers/architects with whom we have long-term collaborations, who can choose among top brands such as Flou, Kartell, Cassina, Poltrona Frau, Minotti, Boffi, Poliform e Varenna, Artemide, B&B Italia, Molteni&C, Porro etc., as well as international ones that only a few years ago were unknown even to the professionals of the industry. Domestic market contributes about 40% of the group’s total consolidated revenues; our clients are mostly based in Sicily, of course, but also in Milan and Rome. We have recently carried out two remarkable projects in the Veneto region and, through the ‘word of mouth’, we have furnished some houses in London. In order to get through the hard time which has involved the industry as a whole in 2010-2011, we launched new communication and selling methods – continues Gianluca Tornabene Mollura. It was mandatory to us, considering our geographic position. It was anyway the right choice, which allowed us – step by step – to develop our business in every part of the world, including London, New York, Melbourne, and especially to reach architects and internationally renown design studios, which really appreciate the service we

offer and that ask us our opinion, not simply meet their specific needs. In the pictures, Gianluca Tornabene Mollura, CEO of Mohd, and some views of the Messina and Catania-based showrooms. www.mohd.it


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LIGHTING SCULPTURES

Il marchio canadese Bocci ha presentato in occasione di Euroluce 2017 tre nuove lampade a sospensione e una scultura luminosa: tutti sviluppati nello studio di prototipazione e lavorazione del vetro, interno all’azienda. Frutto di un’intensa attività di ricerca e sperimentazione, ogni lampada è il risultato dell’esecuzione di una diversa tecnica che ne definisce le caratteristiche. 84 series è una soffice bolla che prende vita dalla combinazione di vetro bianco e di una sottile rete di rame che delicatamente si immerge in una morbida cornice di vetro trasparente, dalle fattezze ogni volta diverse. Una luce a LED posta all’interno dell’opera completa il tono caldo e ramato offerto. 76 Series è il candido e affascinante risultato della commistione di strati di vetro bianco e trasparente alternati ad una sottile maglia di rame. Lo spazio lasciato liberamente vuoto tra i due livelli permette allo strato di vetro bianco di attraversare la rete. 87 Series prende forma dall’abilità del vetro caldo di tendersi e ripiegarsi innumerevoli volte fin quando non si raffredda; l’aria passando attraverso le pieghe del vetro da vita a micro-filamenti che, grazie alla luce a LED posta in cima, illuminano l’ambiente in maniera delicata. 44 Series è infine l’esito del libero precipitare dell’alluminio fuso dentro un contenitore riempito con sabbia e resina; tra le superfici una fonte luminosa sospesa riceve energia senza necessità d’utilizzo di cavi elettrici. bocci.ca Chiara Sgreccia

On the occasion of Euroluce 2017, the Canadian company Bocci presented three new pendant lamps and a light sculpture: all developed at the prototyping and manufacturing Bocci’s glass studio and are the result of a series of experiments that gave way to distinct techniques that are the defining element behind each new lamp. 84 series is a soft bubble that comes to life thanks to the combination of white glass and a thin copper mesh, delicately plunged into a soft clear glass frame which is different every time. A LED light source is introduced into the piece, casting a warm coppery hue. 76 Series is the candid and fascinating result of the combination between white and clear

glass layers, with the addition of a thin copper mesh. The vacuum between the two levels causes the white glass layer to pass through the mesh. 87 Series takes shape from the ability of hot glass to stretch and fold back onto itself numerous times as it cools. The air, passing through the glass folds, creates microfilaments that, thanks to the LED light placed on top, enlighten the environment in a delicate and lovable way. Finally, 44 Series is the outcome of a free pour of molten aluminum into a large canister filled with rock-like modules of resin-impregnated sand; between the two castings, a suspended light source receives energy without using electrical cables. bocci.ca

INTERNATIONAL ITALIAN DESIGN DAY Si è svolta il 2 marzo 2017 la prima giornata internazionale dedicata al design italiano in Israele, presso il Design Museum Holon, in collaborazione con l’Ambasciata Italiana in Israele e L’istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv. Il Design Museum Holon, progettato da Ron Arad, è il solo museo in Israele dedicato interamente al design; centro di ricerca e sperimentazione si propone come il nucleo fondante di un pensiero d’avanguardia ed innovativo in grado di offrire al visitatore una panoramica completa del settore del design contemporaneo. L’International Italian Design Day ha avuto come obbiettivo quello di promuovere le connessioni tra il design italiano, la cui leadership è universalmente riconosciuta, e la cultura del progetto in Israele, favorendo, attraverso lectures ed incontri, scambi e collaborazioni tra le due differenti realtà. Tra i numerosi ospiti Chiara Onida, direttore creativo di Salviati - Venezia, Shuki Schwartz, proprietario e CEO di Tollman’s e Tal Zur, direttore creativo del progetto iota. www.dmh.org.il C. S.

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On March, 2nd 2017, at the Design Museum Holon, it was held the first International day devoted to Italian design in Israel, in collaboration with the Italian Embassy in Israel and the Italian Cultural Institute in Tel Aviv. The Design Museum Holon designed by Ron Arad is the only Israelbased art facility entirely devoted to design; an experimental and research center, it aims at becoming the core of a groundbreaking yet innovative vision that gives visitors an overview of contemporary design. The International Italian Design Day aimed at promoting the connection between the worldwide renown Italian design, and the Israeli design culture, encouraging through lectures and meetings, exchanges and collaborations between the two countries. The panel of speakers includes Chiara Onida, Creative Director of Salviati - Venice, Shuki Schwartz, owner and CEO of Tollman’s and Tal Zur, creative director of the iota project. www.dmh.org.il

ERRATA CORRIGE

Precisiamo il nome corretto della designer Francesca Lanzavecchia, pubblicata a pagina 178 su DDN 229 di Aprile. Ci scusiamo per l’errore. The correct name of designer Lanzavecchia is Francesca (page 178, DDN # 229, April 2017 issue). Sorry for the mistake.


PLOUM divano. Design: Ronan & Erwan Bouroullec. Catalogo: www.ligne-roset.it


SANTONI MEETS TOILET PAPER L’arte s’indossa ai piedi con la limited edition, dall’animo colorato ed

originale, realizzata dalla collaborazione tra due realtà come Santoni e Toilet Paper. Per l’occasione la sneaker icona di Santoni, pulita ed essenziale, diventa tela bianca su cui imprimere le grafiche pop e colorate che contraddistinguono Toilet Paper: ad esempio, compaiono aggrovigliati e colorati i serpenti dell’Eden, uno dei temi ricorrenti del duo Cattelan-Ferrari. Il risultato è un prodotto ironico tra arte e moda, che si concretizza in un’immagine non convenzionale, grazie alla provocazione e l’irriverenza di Toilet Paper insieme al design innovativo ma sempre sartoriale e Made in Italy di Santoni. La capsule collection è stata presentata in occasione del Salone del Mobile nella boutique Santoni di via Montenapoleone ed è in vendita in esclusiva sui siti dei due brand. www.santonishoes.com www.toiletpapermagazine.org Annamaria Maffina Wear art on your feet with the limited edition collection born from the collaboration between Santoni and Toilet Paper and characterized by a colorful and original soul. On this occasion, the clean, simple and iconic sneaker of Santoni, becomes a blank canvas on which to impress the pop and colorful graphics that distinguish Toilet Paper, such as the tangled and colorful snakes of Eden, one of the recurring themes of the duo CattelanFerrari. The result is an ironic product, half-way between art and fashion, characterized by a non-conventional image born from the provocation and the irreverence of Toilet Paper that is combined with the innovative, sartorial, Italian design of Santoni. The capsule collection was presented, on the occasion of the Salone del Mobile, at the Santoni’s boutique, in Via Montenapoleone but it can be exclusively purchased on the two brands’ websites. www.santonishoes.com www.toiletpapermagazine.org

DESIGN, NATURE AND TECHNOLOGY La collaborazione artistica tra Artemide e Ross Lovegrove ha dato vita a importanti progetti di luce segnati da una ricerca tecnologica avanzata e innovativa in un lungo percorso durato 10 anni fino all’ultimo Solar Tree 2nd Generation presentato in occasione di Euroluce 2017. Questo sodalizio è celebrato nella mostra monografica che il Centre Pompidou dedica al designer Ross Lovegrove (fino al 3 luglio) all’interno di Mutations/Créations, un nuovo evento annuale rivolto al futuro e all’interazione tra tecnologia digitale e creazione, la cui prima edizione è dedicata a musica, design e architettura. Artemide è sponsor di questo progetto a supporto dell’importante ruolo del Centre Pompidou nella cultura contemporanea. In mostra molte le opere significative di Lovegrove ispirate alla natura e ai suoi processi evolutivi, in un dialogo tra natura e tecnologia, dove arte e scienza convergono. Come Chlorophilia, una sospensione leggera che crea giochi di ombre delicate: una lampada composta da elementi di base moltiplicabili per creare composizioni fortemente scenografiche. Ma anche Florensis, New Nature, Cosmic Angel, Cosmic Leaf e Cosmic Landscape. www.artemide.com www.rosslovegrove.com www.centrepompidou.fr A. M.

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The artistic collaboration between Artemide and Ross Lovegrove resulted in important lighting projects characterized by advanced technological innovations - 10 years of projects down to the latest one, Solar Tree 2nd Generation, unveiled at Euroluce 2017. Part of this project is the monographic exhibition that the Centre Pompidou dedicates to designer Ross Lovegrove (until July 3), within Mutations/Creations, a new event that looks out to the future and to the interaction between digital technology and creation, a domain shared by art, innovation, and science. Artemide sponsors this project to support the crucial role played by Centre Pompidou in modern culture. The display includes the most significant works by Lovegrove inspired by nature and its evolutionary processes, interpreting the dialogue between nature and technology where art and science converge. As for instance Chlorophilia, a lightweight suspension appliance that illuminates space while creating soft shadow contrasts, made up of base elements that can be multiplied to create amazing compositions, as well as Florensis, New Nature, Cosmic Angel, Cosmic Leaf and Cosmic Landscape. www.artemide.com; www.rosslovegrove.com; www.centrepompidou.fr


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BONAVERI’S TRIBE In occasione di Euroshop, Dusseldorf, Bona-

veri ha presentato una serie di manichini di alta qualità, ideata per il mercato di fascia medio alta. Il nuovo brand, B By Bonaveri, ospita TRIBE, interprete dello spirito giovanile e del carattere ribelle della cultura di oggi. Cinque donne e quattro uomini, dall’acerba fisicità e volti androgini, raccontano di estetiche informali in pose modellate su diverse altezze. Emma Davidge, direttore creativo di Chameleon Visual, ha voluto enfatizzare l’aspetto giovanile di Tribe con una nuance ad effetto perlescente e variazione di altezze del tacco da 2 a 10 centimetri, accentuando le caratteristiche di semi realismo della collezione. Favorendo così la decorazione con accessori e make up ed esprimendo gli styling tipici dei giovanissimi. Tutto ciò rappresenta un’ulteriore attenzione alle esigenze di visual e retailer. www.bonaveri.it Giulia Bruno

DYNAMIC LAMPS

Il marchio spagnolo Arturo Alvarez propone nuove ed interessanti collezioni per il 2017 con l’obiettivo di trasmettere emozioni attraverso il design della luce. BALLET è una collezione di lampade a sospensione disegnata da Héctor Serrano e nata dalla sperimentazione con SIMETECH® - materiale innovativo composto da una

On the occasion of Euroshop of Dusseldorf, Bonaveri represents a series of highquality mannequins, designed for the medium-high market segment. The new brand, B by Bonaveri, hosts TRIBE and its new collection consisting of five men and four women representing the youthful and rebellious spirit of modern culture through androgynous faces and characteristic poses. Emma Davidge, creative director of Chameleon Visual,

has wanted to emphasize the youthful aspect with a pearlescent effect and heels that range from 2 to 10 centimeters, highlighting the pseudo-realistic nature of the collection and fostering the use of accessories and make-up, in order to better represent the typical style of adolescents. All this represents a further attention to the needs of visual creators and retailers. www.bonaveri.it

rete di acciaio inossidabile ricoperta di silicone, creato da Arturo Alvarez. La flessibilità del materiale ha consentito di dare vita a volumi fluidi e naturali, forme che variano a seconda del punto di vista e che, con eleganza, originano magnetici giochi di luci e di ombre. Andante e Vivace sono, invece, ldue lampade a sospensione che

compongono la collezione TEMPO: esse sono la rappresentazione, lo scatto, di due diversi istanti generati dal medesimo movimento ma declinato in tempi differenti. Composte da una rete metallica in acciaio inossidabile, verniciata, fanno del dinamismo il loro motore propulsore. www.arturo-alvarez.com Chiara Sgreccia The Spanish Arturo Alvarez offers new and exciting collections for 2017 with the aim to convey emotions through lighting design. BALLET is a pendant lamp collection designed by Héctor Serrano and born from the experimentation with SIMETECH® - an innovative material created by Arturo Álvarez, a mesh made of stainless steel covered with silicone. The flexibility of the material has allowed to create natural and fluid volumes and shapes that vary depending on the point of view and that, elegantly create a dance of lights and shadows. Instead, Andante and Vivace are the two pendant lamps that make up the TEMPO collection: they are the representation of two different instants generated by the same movement at a different tempo. The lamps are made of painted stainless steel metal mesh and are characterized by great dynamism, which is their strong point. www.arturo-alvarez.com

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LE ‘VILLE’ DEL POETTO

In occasione della 12° edizione di Photofestival Milano, Ugo La Pietra espone, presso AD Gallery di via Petrella, fotografie, documenti e disegni inediti, realizzati alla fine degli anni ’70 del Novecento, risultato di una sua ricerca sulle piccole case in legno dipinte, i casotti, utilizzati dai cagliaritani sulla spiaggia detta del Poetto, come piccole abitazioni unifamiliari durante il periodo estivo. Costruite grazie ad una concessione del Comune di Cagliari, le così dette ‘ville’ furono personalizzate con decori strutturali e sovrastrutturali, diventando un chiaro esempio di quella che si stava sviluppando come cultura balneare. I casotti del Poetto furono in seguito abbattuti dall’amministrazione comunale. La mostra Le altre culture – Le ‘ville’ al mare sulla spiaggia di Cagliari (AD Gallery, 11-30 maggio 2017) è dunque una rara testimonianza di un’epoca passata, vista attraverso gli occhi di La Pietra, attento osservatore delle culture materiali spontanee. Durante l’inaugurazione Roberto Mutti presenterà il volume ‘Le altre culture. La spiaggia del Poetto a Cagliari’ (edito Corraini). www.ugolapietra.com; fb/adgallerydeplano Giulia Bruno On the occasion of the 12th Edition of Photofestival Milano, Ugo La Pietra exposes his photographs, documents and drawings, at AD Gallery in via Petrella. They date back to the late Seventies and represent the result of a research based on the small, wooden, painted houses, known as casotti and located on the Poetto beach of Cagliari. Local people used to spend the summer in these small family homes. Built thanks to the support of the city of Cagliari, the so-called ‘villas’ were personalized with structural and super-structural decorations, becoming a clear example of the forthcoming seaside culture. The Poetto’s casotti were later demolished by the local authority. The exhibition “The other cultures. – The sea ‘villas’ on the Cagliari’s beach” (AD Gallery, may 11-30, 2017) is thus a rare example of a bygone era, seen through the eyes of La Pietra, keen observer of spontaneous, material cultures. During the inauguration, Roberto Mutti will present the book ‘Le altre culture. La spiaggia del Poetto a Cagliari’ (published by Corraini). www.ugolapietra.com; fb/adgallerydeplano

MAGIC AND SUSTAINABILITY Si chiamano Little Sun Light Swarm e sono 33 lampade in vetro colorato e bronzo ideate da Olafur Eliasson per aprire la stagione estiva dei Giardini di Tivoli a Copenhagen. “Da sempre, i Giardini di Tivoli usano la luce per creare un’atmosfera magica dove sogni e realtà si incontrano – afferma il celebre artista danese-islandese –. Allo stesso tempo, Tivoli ha sempre cercato di illuminare in maniera sostenibile, tenendo sotto controllo consumi e impatto ambientale. Ho ideato le Little Sun Swarm per poter illuminare la capitale della Danimarca e, perché no, anche l’Africa rurale. I ricavi di questa iniziativa, difatti, saranno interamente devoluti alle aree più remote dell’Africa per installare generatori elettrici sostenibili”. Le lampade, che cambiano colore grazie al vetro dicroico che filtra alcune lunghezze d’onda, e l’intero progetto sono il frutto della collaborazione di Eliasson con il dipartimento di design del Tivoli e il lighting designer Jesper Kongshaug. www.visitdenmark.it Laura Galimberti Little Sun Light Swarm is the name of the 33 lamps made of colored glass and bronze, designed by Olafur Eliasson, on the occasion of the summer season opening of Tivoli Gardens in Copenhagen. “Tivoli Gardens have always used light to create a magical atmosphere where dreams and reality blend – say the famous Danish-Icelandic artist. At the

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same time, Tivoli has always tried to illuminate spaces, using sustainable energy and keeping consumption and environmental impact under control. I designed the Little Sun Swarm lamps to illuminate the capital of Denmark and, why not, even rural Africa. Indeed, the revenues of this initiative will be donated to the remote areas of Africa,

in order to install sustainable electric generators”. The lamps can change color thanks to dichroic glass that filters certain wavelengths. The whole project was born thanks to the partnership among Eliasson, the design department of Tivoli and the lighting designer Jesper Kongshaug. www.visitdenmark.it.



LA FORZA DELLA LEGGEREZZA

Il senso di leggerezza è alla base di ‘Ballerina’, nome dato alla collezione di tavoli – rotondi ed ovali – progettati dal designer Oki Sato-Studio Nendo per Marsotto edizioni, marchio italiano specializzato in mobili in marmo. Due elementi contraddittori - leggerezza e forte matericità sono la dicotomia che caratterizza questi semplici ma eleganti oggetti d’arredo, naturalmente in marmo. La parte inferiore delle gambe, smussata a forma di arco, dà l’impressione di assomigliare alle ‘punte’ di una ballerina nel suo sforzo leggiadro. Disponibili in marmo bianco di Carrara o nero Marquina, finitura levigata. www.edizioni.marsotto.com; www.nendo.jp Annamaria Maffina

THE STRENGHT OF LIGHTNESS

The sense of lightness is at the basis of the name ‘Ballerina’, the - round and oval tables of the collection designed by the designer Oki Sato, Nendo Studio for Marsotto edizioni, an Italian brand specialized in marble furniture. Two contradicting elements, the lightness and strength of the material that has been used - the marble blended together, represent the dichotomy that characterizes these simple yet elegant furnishings. The lower part of the legs has been ‘softened’, giving it an arch-shaped aspect which resembles the ballet slipper of a dancer during her graceful dance. Available in white Carrara marble or in Marquina black, polished finish. www.edizioni.marsotto.com; www.nendo.jp

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Book

LA CASA DEL FUTURO

Si interroga sul futuro dell’abitare il volume This Will Be The Place, che prende spunto dal’esperienza del marchio Cassina, protagonista indiscusso della storia del design mondiale, a 90 anni dalla sua fondazione. Nucleo centrale del libro curato da Felix Burrichter, giornalista e fondatore della rivista americana Pin-Up, sono quattro interviste e un saggio sul tema della casa del futuro, precedute da una prefazione di Barbara Lehmann che inquadra la pubblicazione nella storia dell’azienda e nella continua ricerca sugli interni che sempre l’ha caratterizzata, a partire dalle intuizioni geniali di Cesare e Umberto Cassina. Beatriz Colomina, storica dell’architettura e accademica di Princeton, Arno Brandlhuber, architetto berlinese, Zhao Yang, architetto cinese, e Konstantin Grcic, progettista tedesco, ragionano sul futuro dell’abitare attraverso visioni differenti che portano il lettore a riflettere sul senso del vivere oggi. L’architetto, artista e musicista finlandese Martti Kalilla, attraverso un saggio-antologia, spinge al paradosso queste idee con scenari domestici estremi e chiude la prima sezione del volume. La seconda parte propone, attraverso un approccio visivo molto incisivo, cinque set fotografici, che altro non sono che cinque possibili ambienti domestici firmati Cassina, che prendono spunto dai contenuti identificati nelle interviste. Chiude il volume una postfazione scritta da Mario Bellini, in ideale continuità con il suo ‘Libro dell’arredamento’, commissionatogli da Cassina nel 1977, un abaco di prodotti che si differenziavano per funzione e materiali, studiati con ipotetici suggerimenti su come meglio arredare la casa. This Will Be The Place-Cassina, a cura di Felix Burrichter, Rizzoli, 352 pagine, in libreria da aprile 2017. www.rizzolilibri.it Laura Galimberti

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THE HOUSE OF THE FUTURE The book entitled ‘This Will Be The Place’, inspired by the brand Cassina, a key company in the design industry established 90 years ago, wonders about future living solutions. The core of the book curated by Felix Burrichter – editor and founder of the American magazine Pin-Up, are four interviews and an essay concerning the house of the future, introduced by Barbara Lehmann who contextualizes the book within the company’s history, and the endless researches characterizing it, starting from the brilliant ideas of Cesare and Umberto Cassina. Beatriz Colomina, historic of architecture and academic at Princeton University, Arno Brandlhuber, architect from Berlin, Zhao Yang, Chinese architect and the German designer Konstantin Grcic, think about future living solutions through their different visions that take the readers to reflect on today’s living culture. The Finnish architect, artist and musician Martti Kalilla, through an essay-anthology, exaggerates this idea, proposing extreme domestic spaces that close the first part of the book. The second part consists of – basing on a striking visual approach – five photographic scenarios, featuring Cassina furniture in

possible home environments, inspired by the contents of the interviews. The book is closed by an afterword written by Mario Bellini, ideally continuing his ‘Libro dell’arredamento’ (The Book of Interiors), commissioned by Cassina in 1977, an abacus of products differentiated by

function and material studied for Cassina with hypothetical suggestions on how to best furnish the contemporary home. This Will Be The Place-Cassina, curated by Felix Burrichter, Rizzoli, 352 pages, is available in bookstores starting April. www.rizzolilibri.it

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DALLA STESSA PARTE DELLA FINESTRA

SICILY IS MY LOVE

Tipiche decorazioni siciliane racchiuse in forme geometriche triangolari dette crocchi; delicati motivi floreali delle coste del Sud Italia; immagini dell’Etna, circondato dalle pittoresche rovine del tempio greco di Castore e Polluce situato nella Valle dei Templi. Questi temi simbolo di un’estetica legata fortemente alla Sicilia sono l’ispirazione della nuova collezione di piccoli elettrodomestici realizzata da Smeg con un’inconfondibile creatività firmata Dolce&Gabbana: due realtà che uniscono le proprie anime artistiche, dando vita a progetti unici, originali Made in Italy, come per ‘Sicily is my Love’, presentata al Salone del Mobile. È così che tostapane, spremiagrumi, macchine del caffe, bollitori, frullatori, estrattori di succo mostrano vividi decori di limoni giallo oro, agrumi, fichi d’india e ciliegie rosso acceso. E si sente subito il profumo della Sicilia. www.smeg.it; www.dolcegabbana.it Francesca Russo Typical Sicilian decorations framed in triangular motifs called crocchi: delicate floral motifs inspired by the coasts of Southern Italy; images of Etna, surrounded by picturesque ruins of the Greek temple of Castor and Pollux, located in the Valley of Temples. These themes, symbols of an aesthetic associated with Sicily, inspired the new collection of small domestic appliances, born from a creative partnership between Smeg and Dolce&Gabbana: they join creative forces, giving life to unique, original, ‘Made in Italy’ projects, such as ‘Sicily is my Love’, presented at the Milan Furniture Fair. Toasters, citrus juicers, coffee machines, kettles, blenders, stand mixers and slow juicers all decorated with gold lemons, citrus fruits, prickly pears and bright red cherries. And you can immediately smell the typical fragrances of Sicily. www.smeg.it; www.dolcegabbana.it

UN FINLANDESE A FIRENZE Palazzo Medici Riccardi, a Firenze, ospita la mostra ‘Un finlandese alla corte dei Medici. Markku Piri Vetro & Dipinti’, aprendo le celebrazioni in Italia del centenario dell’indipendenza della Finlandia. Artista, scenografo, pittore, designer, Markku Piri , ispirato alla splendida natura della sua terra e alla ricercatezza di forme e colori dell’arte fiorentina, espone circa novanta opere in vetro, piccole sculture accanto a grandi installazioni, realizzate con artisti della cooperativa finlandese Lasismi e con maestri artigiani di Murano, tra cui Simone Cenedese. Tessuti, dipinti e moderni arazzi - Markku Piri lavora anche nel campo del design tessile - arreda-

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no il cortile del palazzo in un elaborato gioco di colori. La mostra, curata da Ritva Röminger-Czako, dopo Firenze, sarà a Roma e a Venezia (Catalogo Polistampa). www.piri-piri.fi Giulia Bruno

A FINN IN FLORENCE The Florence-based Palazzo Medici Riccardi, hosts the exhibition ‘A Finn at the court of the Medici. Markku Piri Glass & Paintings’, opening the celebrations in Italy of Finland’s independence centenary. The artist, scenographer, painter and designer, Markku Piri, inspired by the beautiful nature of his land and by the refinement of shapes and colors of Florentine art, exhibits about ninety glass creations, small sculptures and large-scale installations, realized in collaboration with different artists of the Finnish cooperative Lasismi and with craftsmen from Murano, including Simone Cenedese. Markku Piri also works in the field of textile design: fabrics, paintings and modern tapestries decorate the Palace’s courtyard, creating an elaborate play of colors. The exhibition, curated by Ritva Röminger-Czako, after Florence, will be held in Rome and Venice (Polistampa Catalogue). www.piri-piri.fi

Quella vita straordinaria, trascorsa “a guardare il mondo dalla stessa parte della finestra”, è il racconto che Barbara Radice, sotto forma di diario, restituisce al mondo a dieci anni dalla morte di Ettore Sottsass e nel centenario della sua nascita. Un diario iniziato il giorno dopo la scomparsa del marito e proseguito per due anni. Una finestra privata di riflessioni che consente uno sguardo ravvicinato sul grande architetto e designer. Ma soprattutto i fotogrammi di una vita trascorsa quasi in simbiosi che ritraggono i luoghi del cuore – le case di Milano, l’amata Filicudi, l’India dell’amica Prema, i Tropici, l’Engadina – gli amici più cari, la famiglia e la quotidianità. Perché morte non ci separi, Barbara Radice, Mondadori Electa, 176 pagine, in libreria da aprile 2017. www.electa.it Laura Galimberti

FROM THE SAME SIDE OF THE WINDOW

That extraordinary life, spent “looking at the world from the same side of the window” is the tale that Barbara Radice, in the form of a diary, returns to the world ten years after the death of Ettore Sottsass and one hundred years after his birth. She began to write this diary the day after her husband’s death and continued it for two years. Private reflections that allow us to take a closer look at the great architect and designer’s life. But above all, they allow us to look at the frames that depict the places he loved – the houses of Milan, the beloved Filicudi, India which was the home of his friend Prema, the tropics, the Engadin – the closest friends, family and everyday life. “Perché morte non ci separi”, Barbara Radice, Mondadori Electa, 176 pages, in bookstores from April 2017. www.electa.it


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FUORI CATALOGO Fondazione studio museo Vico Magistretti ed Ecole cantonale d’Art de Lausanne / ECAL Univer-

sity of Art and Design Lausanne, in occasione del Salone del Mobile hanno presentato a Milano la mostra Fuori Catalogo (fino al 22-02-2018), proponendo cinque oggetti storici e non più in produzione di Vico Magistretti, reinterpretati da altrettanti giovani fotografi. Racconta Anniina Koivu, curatrice dell’esposizione con Francesco Zanot, che la sedia Selene per Artemide, la lampada Ekon per Oluce, la libreria Bath/Broomstick per Alias, la poltroncina Pan per Rosenthal Studio Line e il tavolo Edison per Cassina, hanno storie da narrare nelle loro forme assolutamente contemporanee e possono suscitare idee per il futuro. Le nuove immagini, poi, “aprono spiragli inattesi e costituiscono un potente strumento per gettare nuova luce e nuovi desideri su lavori di Magistretti Fuori Catalogo”. Le foto di Calypso Mahieu (Selene), Maxim Guyon (Ekon), Jean-Vincent Simonet (Bath/Broomstick), Nicolas Polli (Pan) e Quentin Lacombe (Edison) sono accompagnate da un libro antologico appositamente realizzato con tutti i materiali d’archivio inerenti i cinque oggetti e consultabile dai visitatori. www.vicomagistretti.it Giulia Bruno The Fondazione studio museo Vico Magistretti and ECAL Ecole cantonale d’Art de Lausanne / University of Art and Design Lausanne, on the occasion of the Salone del Mobile, presented the exhibition Fuori Catalogo (Milan, until 02.22.2018) and proposed five historical Vico Magistretti’s objects, which are no longer in production, reinterpreted by different young photographers. Anniina Koivu, curator of the exhibition with Francesco Zanot, says that the Selene chair for Artemis, the Ekon lamp for Oluce, the library Bath/Broomstick for Alias, the Pan chair for Rosenthal Studio Linie and the Edison table for Cassina, have stories to tell in their absolutely contemporary shapes and that they can arise new ideas for the future. The new images “are a powerful tool which sheds some light on the Magistretti’s Fuori Catalogo works”. The pictures, taken by Calypso Mahieu (Selene), Maxim Guyon (Ekon), Jean-Vincent Simonet (Bath/ Broomstick), Nicolas Polli (Pan) and Quentin Lacombe (Edison), are accompanied by an anthology which contains the documentation concerning the original materials of the five objects, drawn from the foundation’s historical archive and available to visitors. www.vicomagistretti.it

DI CASA IN CASA

È la nuova iniziativa delle quattro Case Museo di Milano per accompagnare i visitatori di tutto il mondo alla scoperta delle tradizioni ambrosiane attraverso gli affascinanti quartieri della città. Connettendosi al sito www.casemuseo.it, recentemente presentato nella sua nuovissima veste realizzata dalla web agency Beecreative, si potrà peregrinare lungo 13 percorsi tematici inediti ideati da Stefano Zuffi, in cui si intrecciano architettura, creatività artistiche, artigianato, aree verdi, tradizione, food, musica, design. Le quattro Case Museo, Museo Bagatti Valsecchi, Casa Boschi di Stefano, Villa Necchi Campiglio e Museo Poldi Pezzoli, in partenariato Fondazione Adolfo Pini e le sue ‘Storie Milanesi’, spalancano le porte proponendosi con visite guidate tradizionali progettate e realizzate da Art in the City e, rivolgendosi ai più giovani ma non solo, offrendo un interattivo chatbot game Ideato da Invisible Studio. www.casemuseo.it G. B.

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FROM HOUSE TO HOUSE

That’s the name of the new initiative of the four House Museums in Milan. The aim is to accompany visitors from all over the world to discover the Ambrosian traditions through the fascinating areas of the city. If you connect to the site www. casemuseo.it, recently renewed by the web agency Beecreative, you can wander through the 13 original thematic routes conceived by Stefano Zuffi, here you can admire architecture, artistic creativity, crafts, green areas, tradition, food, music and design. The four House Museums - the Bagatti Valsecchi Museum, Casa Boschi di Stefano, Villa Necchi Campiglio and Poldi Pezzoli Museum - in partnership with the Adolfo Pini Foundation and its ‘Stories of Milan’, open the doors proposing traditional guided tours conceived by Art in the City and, turning particular attention to young people, offer an interactive chatbox game designed by Invisible Studio. www.casemuseo.it


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Design Republic, vetrina del design scandinavo insieme ad una selezione di pezzi Made in Italy, ha recentemente offerto, sia all’interno dello storico negozio in Corso di Porta Ticinese, Milano sia nell’e-commerce del portale online designrepublic.com, la vendita in esclusiva di alcuni prodotti del marchio scandinavo Design House Stockholm. Marchio/collettivo che unisce i migliori designer scandinavi di oggi e il termine ‘scandinavo’ si riferisce più ad una prospettiva filosofica ed estetica, che alla nazionalità. Del collettivo fanno parte infatti designer francesi, tedeschi, australiani, americani e cileni. Design Republic ha selezionato il meglio delle collezioni all’interno di un corner al secondo piano dello store: l’iconica Block Lamp di Harri Koskinen, il tavolo Arco di Chuck Muck con piano in vetro, gli appendiabiti a forma di freccia Arrow di Gustav Hallén, la Wick Chair di Jesper Ståhl & Karl Malmvall. www.designrepublic.com designhousestockholm.com Annamaria Maffina Design Republic, showcase of the Scandinavian design and of a selection of ‘Made in Italy’ pieces, has recently offered – both in its historic store of Corso di Porta Ticinese of Milan and in its online e-commerce designrepublic.com – the exclusive sale of products designed by the Scandinavian brand Design House Stockholm. A brand/collective which includes the best Scandinavian designers. The term “Scandinavian” refers more to a philosophical and aesthetic prospective, rather than to the nationality; indeed, the collective includes French, German, Australian, American and Chilean designers. Design Republic has selected the best products of the collections, offering them a space at the second floor of the store: the iconic Block Lamp by Harri Koskinen; the Arco table with glass surface by Chuck Muck; Arrow, the hanger with an arrow shape, by Gustav Hallén; the Wick Chair by Jesper Ståhl & Karl Malmvall. A high-quality design accessible and available to a wide audience and, a great passion and curiosity for novelties represent the key factors behind the success of Design Republic. www.designrepublic.com; designhousestockholm.com

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Una nuova collezone di scarpe fuori dagli schemi, tra ironia, approccio creativo e design inconfondibile: Marni Loony Wedges, una nuova interpretazione della Mary-Jane Marni. Sono calzature in edizione limitata che si ergono su un’alta zeppa divisa in tre parti: una in nastro di cotone dalla grafica combinazione di colori ambrati, una in corda e infine un cordoncino tubolare a contrasto. Marni Loony Wedges è un mix di eleganza e ispirazione sportswear, dicotomia visibile nella tomaia, poiché il tessuto tecnico chiuso dal velcro è abbinato ad un romantico decoro a fiocco in cristalli. La collezione è completata dal calzino abbinato in omaggio i cui colori riprendono quelli della maxi zeppa. Le Loony Wedges sono disponibili in esclusiva su Marni. com e nelle boutique Marni di Milano, Parigi e Londra. www.marni.com A. M. A new collection of shoes, literally outside of the box, characterized by irony, creativity and a unique design: Marni Loony Wedges, a new interpretation of the Mary-Jane Marni. It is a special, limited-edition shoe, which features a high wedge divided into three parts: one in cotton tape with a geometric combination of amber hues, one in cord, and lastly, one defined by a contrasting-colored tubular drawstring. Marni Loony Wedges combines elegance with sportswear: it fuses technical fabric and velcro closures with a romantic crystal decoration. The collection is completed with matching complimentary socks that echo the colors of the maxi wedge. The Loony Wedges are available on Marni.com and in the Marni’s boutiques in Milan, Paris and London. www.marni.com

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OLTRE LA FORMA

BEYOND THE SHAPE di Francesca De Ponti TRE-P & TRE-Più protagonista alla Design Week con una nuova serie di porte che celebrano il rapporto tra design e tecnologia. TRE-P & TRE-Più and its new collection of doors that celebrate the relationship between design and technology, were one of the protagonists of the Design Week.

The secret of Creativity. Questo il nome della nuova collezione presentata da TRE-P & TREPiù attraverso due eventi realizzati in concomitanza con il Salone del Mobile di Milano. E, precisamente, l’evento ‘Please Open The Door – The Art is Coming’, tenutosi il 30 marzo 2017 presso la sede dell’azienda in Brianza e l’evento ‘Internazionalizzazione e formazione. Una porta aperta sul mondo del lavoro’, tenutosi il 6 aprile presso Palazzo Pirelli e organizzato da Regione Lombardia. In scena: una nuova serie di porte che mette in sinergia innovazione e tecnologia, proseguendo un lungo cammino fondato su valore del design, cura della lavorazione, alta qualità ufficialmente certificata e rapporto costruttivo con la clientela, sia nazionale che internazionale. Fiore all’occhiello dell’attività di TRE-P & TRE-Più, marchio leader della porta d’arredamento dal 1962, è infatti la capacità di interpretare l’attualità attraverso una ricerca puntigliosa, che sceglie le migliori firme e i migliori materiali per offrire prodotti senza tempo, capace di coniugare il meglio dei valori estetici e funzionali. Ma entriamo nel dettaglio di una proposta sempre più variegata, che oggi vede anche l’introduzione di un Atelier Indoor pensato perché ognuno

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possa vestire su misura la propria porta. La collaborazione con lo Studio Cini Boeri, che ha alle spalle una storia consolidata - pari a quella con Antonio Citterio -, ha portato alla realizzazione della Nuova Rever, prodotto filomuro indicato per soluzioni invisibili e immaginato per ambientazioni di lusso. L’incontro con Luca De Nova ha dato vita a Carbon Core 2.8, prima porta con anima in carbonio pensata per esplorare nuove frontiere; mentre la costante attività di TRE-Più Lab ha portato alla genesi di Tablo, caratterizzata da una cornice importante che ne delinea il carattere esprimendo solidità, prestigio e raffinatezza. Completano l’offerta 2017 le nuove essenze in Vero Legno immaginate dagli architetti Alessia Galimberti, Andrea Meregalli e Luca De Nova per donare un volto nuovo ai ‘classici’ dell’azienda di Birone di Giussano e la collaborazione tra TRE-P & TRE-Più e l’Ente di Istruzione e Formazione Professionale ENAIP, che - grazie ad uno stage di 60 ore guidato da Alessia Galimberti - ha portato alla realizzazione di una ‘Porta’ Easy 100% Made in Italy, completamente rivestita da una Texture in legno disegnata dagli studenti di ENAIP. trep-trepiu.com The Secret of Creativity. This is the name of the new collection presented by TRE-P & TRE- Più during two events held in conjunction with the Salone del Mobile of Milan. The first event ‘Please Open The Door - The Art is Coming’, took place at the company’s headquarters in Brianza, on March 30, 2017. The second event ‘Internationalization and education. An open door to the world of work’, was held on April, 6 at Palazzo Pirelli and was organized by the Lombardy Region. On display: a new collection of doors that combines innovation and technology, and continues a long path based on

design value, careful processing, certified high-quality products and constructive relationship with both national and international customers. The flagship of TRE-P & TRE-Più, leading brand in the production of interior doors from 1962, is its ability to interpret modernity through a meticulous research which aims to choose the best brands and the best materials, in order to offer timeless products which combine beauty and function. Let’s go into the details of a proposal which is increasingly varied and that today also boasts the introduction of an Indoor Atelier, a space where each customer can decide how to customize his or her own door. The collaboration with the historical Cini Boeri Studio – comparable to the partnership with Antonio Citterio – led to the creation of Rever, flush door suitable for invisible solutions and designed for luxury environments. The collaboration with Luca De Nova gave birth to Carbon Core 2.8, first carbon door designed to explore new frontiers; in addition, the constant activity of TRE-Più Lab led to the creation of Tablo and its important frame that expresses the solidity, prestige and refinement of the door. The 2017 offer includes new doors made of real wood, designed by the architects Alessia Galimberti, Andrea Meregalli and Luca De Nova, in order to give a new face to the ‹classics› of the company of Birone, Giussano. In addition, the collaboration between TRE-P & TRE-Più and ENAIP, the institution of professional training, led - thanks to a 60-hour training course held by Alessia Galimberti - to the creation of Easy, a ‘100% Made in Italy’ door, completely covered by a wooden texture, designed by ENAIP›s students. trep-trepiu.com



DESTINATION: ARCHITECTURE Punto di riferimento per tutti i settori legati all’edilizia e all’architettura, Made Expo ha consegnato a progettisti e architetti una serie completa di proposte che spaziano dalle maniglie alle pavimentazioni, adatte sia per usi interni che esterni. Ve ne proponiamo una selezione. Claudio Moltani Made Expo, point of reference for architects and building companies, has offered to designers and architects a comprehensive set of proposals ranging from handles to floorings, suitable for both indoor and outdoor use. Here’s some of our selections.

Si chiama T-Project ed è un progetto destinato ad innovare radicalmente il settore outdoor. Nuovi concetti costruttivi, massime prestazioni, design inossidabile nella sua bellezza e in grado di inserirsi in qualsiasi contesto architettonico. Le caratteristiche di T-Project si ritrovano già applicate nei primi modelli appena presentati, ovvero T-Hide e T-Code. Si tratta di due tende a braccio estensibile, composte nella loro totalità da 120 elementi e 19 estrusi realizzati in una performante lega di alluminio innovativa per il settore di riferimento; completamente inediti gli stampi e le tecniche adottate per l’assemblaggio. Sono dotate di uno speciale sistema di tensione del braccio la cui movimentazione motorizzata è azionabile con telecomandi a più canali o con l’innovativo sistema di domotica Connexoon che permette di avviare il funzionamento da smartphone tramite una app dedicata. Un’altra importante novità introdotta da Pratic è la presenza di strip led con luce dimmerabile ad alto potere illuminante; un accorgimento che risolve in modo semplice l’aspetto dei punti luce sotto alla tenda. Protezione e comfort sono garantiti anche in caso di pioggia, grazie al sistema di deflusso dell’acqua nel frontale. www.pratic.it

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It’s called T-Project and is designed to radically innovate the outdoor industry. A new design concept, characterized by maximum performance and beauty, that adapts to any architectural context. The T-Project includes two newly introduced models, namely T-Hide and T-Code. These are two awnings with extendable arms, composed by 120 elements and 19 pieces made of extruded aluminum alloy, an innovation in this sector. They boast new molds and techniques used during the assembly process and they are equipped with a special motorized system which can be controlled by a multichannel remote controls or by Connexoon, the innovative home automation system for smartphones. Another important new feature introduced by Pratic is the presence of a strip dimmable LED light, to create atmospheric lighting in the evening. Protection and comfort are also guaranteed in case of rain, thanks to the water drainage system in the front profile. www.pratic.it


new seasons ahead.

be first. 24 – 27. 6. 2017 Le novità internazionali dell’interior design e degli articoli da regalo per la stagione autunno / inverno e primavera / estate in esposizione a Francoforte già nel mese di giugno dal 2017. Per maggiori informazioni: tendence.messefrankfurt.com

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Un intreccio di geometrie asimmetriche, colori ed intarsi, queste le caratteristiche della linea Split. Lavorazione manuale, con misure e colori disponibili anche a richiesta. Design di Roberto Besana. www.besanamoquette.com Split interweaves asymmetrical shapes, colors and inlays. Manual processing, with sizes and colors also available on demand. Designed by Roberto Besana. www.besanamoquette.com

Con il progetto MetroMap Individual è possibile personalizzare il decoro della porta. Partendo dalla riproduzione dell’intera ‘Mappa Metropolitana’, infatti, si può scegliere quale porzione del disegno risulti più gradevole e meglio rappresenti gusti e individualità di chi vive l’ambiente. Bertolotto riprodurrà proprio quella sezione, creando oggetti d’arredo, porte, pannelli, boiserie uniche. I pannelli sono modulabili e sono disponibili fino a dimensioni massime di 290 x 90 cm. Tutti i modelli vengono realizzati su misura, come un abito. Cinque le linee metropolitane (New York, Berlino, Londra, Parigi e Roma) e altrettanti i modelli di anta o di boiserie. www.bertolotto.com

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Thanks to the project MetroMap Individual, it will be possible to customize the decoration of the door. Indeed, starting from the reproduction of an entire “Mappa Metropolitana” (“subway map”), you can choose the part of the drawing that better represents your tastes and individuality. Bertolotto will reproduce that section, creating furnishings, doors, panels and unique panelings. The modular panels are available up to a maximum size of 290x90 cm. All models are custom-made, as a suit. You can choose among a wide range of choices: five different subways (New-York, Belin, London, Paris, Rome), various doors and paneling. www.bertolotto.com


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KE Protezioni Solari lancia la nuova pergola a lamelle KEDRY PRIME con struttura in alluminio, in grado di riparare dai raggi solari, dal vento, dall’umidità e - grazie ad un’attenta progettazione degli elementi mobili - anche con elevata efficacia in caso di pioggia. Facilmente installabile e grazie alla sua modularità, KEDRY PRIME è adattabile ad ogni spazio: la struttura è dotata di un tetto a lamelle, per un’estetica più pulita e un minor ingombro in altezza, e di un kit luci a led integrato nel perimetro, che rendono il prodotto altamente personalizzabile ed in grado di rispondere alle esigenze più diverse. La struttura può essere chiusa con molteplici tipologie di vetrate, progettate per dare protezione dagli agenti atmosferici. Grazie al sistema Vertika Prime, inoltre, può essere integrata con tende a caduta laterali e frontali. La varietà di scelta dei tessuti (trasparenti, filtranti ed oscuranti) permette di avere il livello di schermatura desiderato; una volta chiusa la Vertika Gennius scompare completamente all’interno della struttura. Questa può essere arricchita internamente anche con delle tende ornamentali a drappo. Il massimo comfort è garantito inoltre da una perfetta automazione: app per smartphone e tablet consentono una perfetta gestione anche da remoto. www.keoutdoordesign.it

KE Protezioni Solari launches a new pergola: KEDRY PRIME, a louvre blades shading structure in aluminum that protects from sun rays, wind, humidity and – thanks to the new movable system – water. Extremely easy to install, KEDRY PRIME is suitable for every kind of space: the pergola system has a special roof with adjustable blades which allows minimum height overall dimensions and enhances the linear design. Moreover, an integrated led

Biloba EVO Frame è la cerniera con chiudiporta integrato per porte con profili in battuta (con profondità stipite da 30 a 50 mm) sia interne che esterne. Al suo interno racchiude il meccanismo chiudiporta oleodinamico grazie al quale la chiusura dell’anta è automatica, costante e controllata. È dotata di chiusura regolabile e controllo costante di frenatura per tutte le angolazioni di apertura della porta fino a 180°. È disponibile anche nella versione con automatismo di chiusura da 90° a 0°, controllo costante di frenatura e cerniera libera da 90° a 180°. La particolare forma sottile ed allungata permette all’automatismo di chiusura di lavorare in verticale, di conseguenza la parte che pinza il vetro può avere forme sottili e ridotte. È fornita, a fine corsa, di un ammortizzatore anti-scardinamento ed è dotata di un dispositivo di sovra-pressione che evita rotture in caso di strattonamento accidentale. www.colcomgroup.it Biloba EVO Frame is a hinge with integrated door closer for doors with stop (jamb depth from 30 to 50) both internal and external. It’s characterized by an internal mechanism and oil dynamic system which allows an automatic, constant and controlled door closure. It comes with adjustable closure and constant braking control system for every closing angle, up to 180°. EVO Frame is also available with stop at 90°, constant speed control and free hinge between 90° and 180°. Its particular thin and long shape, allows the closing mechanism to work on Y axis, thus making the part which covers glass a part with minimal impact. Biloba EVO Frame, at the end of the motion, mounts an absorber which prevents unhinging, and it features also an “over pressure” system that avoids breaks in case of incidental tug. www.colcomgroup.it

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lighting kit offers high level of customization to meet the most demanding needs. The structure can be closed with multiple door systems, designed as a protection to weathering. Due to the Vertika Gennius system, the pergola can be integrated with lateral and frontal drop-down awnings. It offers an extensive variety of fabrics (transparent, filtering and darkening) to meet any lighting requirement. Once the roll-down awning is closed, it disappears entirely

within the structure frame. In addition, the structure can be internally decorated with decorative drapes or curtains. Maximum comfort is ensured with the latest automation technology: smartphone and tablet apps allow a remote control of this product. www.keoutdoordesign.it


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Rivista allegata a ddn 229 aprile/april 2017 Taxe percue (tassa riscossa) uff. CMP/2 Roserio_MI Sped. a. p. 45% Decreto legge 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano € 5,00 (Italy only) - A € 17,60 - F € 9,80 - D € 10,50 - GR € 9,00 - P € ,40 E € 8,00 - GB BP. € 5,70 - N NKr. 100,00 - S SKr. 108,00 - CH SFr. 14,50

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Rake è una maniglia dalla forma semplice, squadrata, a primo impatto visivamente rigida. Per vincere questa rigidità apparente, l’impugnatura è stata suddivisa in 3 lame parallele tra loro che flettono leggermente quando si stringe con la mano la leva, per azionarla. In questo modo è stato applicato il vero significato, per il designer che ha progettato il prodotto, di interattività, tra utente e oggetto. L’uso di finiture soft touch garantisce un effetto morbido, gommoso al tatto e attraverso i vuoti lasciati nell’impugnatura, traspare la trama della porta, in modo da armonizzare meglio l’accoppiamento tra i vari prodotti. www.frascio.itv Rake is a handle characterized by a simple, squared and (at first sight) rigid shape. In order to overcome this apparent rigidity, the handle has been divided into three parallel “blades” that bend under your hand’s power, creating flexibility and interaction between the product and the user. These gaps within this “soft touch” handle allow us to see the finishes of the door, so as to better harmonize the combination among the various product. www.frascio.itv

4akustik è il prodotto fonoassorbente a base legno più performante attualmente sul mercato, formulato per ottenere prestazioni al vertice nella sicurezza e nella salubrità. 4akustik è infatti conforme allo standard F 4 stelle secondo la norma JIS, certificata dal ministero giapponese e considerata la più rigorosa al mondo, relativamente al bassissimo contenuto di formaldeide e quindi alla salvaguardia ambientale. Un prodotto altamente ecocompatibile dunque, adatto all’utilizzo in ambienti pubblici ove il committente ricerca alte prestazioni tecniche combinate a soluzioni sostenibili, non trascurando l’aspetto estetico. 4akustik è inoltre l’unico pannello fonoassorbente a base legno in classe B-s1, d0 (classificazione CE) per quanto riguarda la reazione al fuoco. www.fantoni.it

Le porte scorrevoli in vetro della linea Velo mettono a disposizione dei progettisti una gamma di 40 soluzioni tecniche, fra le quali anche una proposta con soft-stop, un kit ‘apri e chiudi’. Quattro le tipologie previste: a parete, incasso, soffitto e tuttovetro; i prodotti sono disponibili in due colori: alluminio anodizzato argento finitura spazzolata e alluminio RAL 9016 bianco opaco. www.faraone.it

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The sliding glass doors of the Velo series include a wide range of 40 technical solutions such as the Soft-stop system: a unique open-close kit. Four types: wall, recess, ceiling and all-glass; all products are available in two colors: silver-colored anodized aluminum, brushed finishing and RAL 9016 aluminum, matt white. www.faraone.it

4akustik is the most efficient wood, sound-absorbing system on the market, designed taking into account high, safety standards. 4akustik also conforms to the Japanese “F4 star” standard because of its low formaldehyde emissions and its approach towards environmental protection. An eco-friendly product suitable for use in public places where the customer looks for high technical performance combined with sustainable and good-looking solutions. 4akustik, with its B-s1 EC- certification, is also the one and only fire resistant panel. www.fantoni.it


DDB Design Diffusion Bagno Rivista bimestrale anno XI n.82 marzo/march 2017 Taxe percue (tassa riscossa) uff. CMP/2 Roserio_MI Sped. a. p. 45% Decreto legge 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano e 5,00 (Italy only) - A e 17,60 - F e 9,80 - D e 10,50 - GR e 9,00 - P e ,40 E e 8,00 - GB BP. e 5,70 - N NKr. 100,00 - S SKr. 108,00 - CH SFr. 14,50

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Contraddistinta da un design essenziale, in linea con i concept progettuali più contemporanei, la finestra per tetti piatti FAKRO modello F non solo permette una luminosità straordinaria e rende possibile la ventilazione del sottotetto ma garantisce anche elevati parametri termoisolanti: grazie al doppio vetrocamera DU6 di cui è dotata, questo modello presenta infatti un coefficiente termico pari a 0,88W/m²K. Il serramento F è inoltre disponibile anche con triplo vetrocamera passivo DU8, con un coefficiente di trasmittanza termica fino a 0,76W/m²K, valore che fa sì che questa finestra possa essere installata anche in edifici ad alta efficienza energetica e passivi. www.fakro.it

FAKRO, type F, is a flat roof window characterized by a minimalist design, in line with contemporary design concepts. It illuminates interiors with natural light, providing room ventilation and combining high functionality with perfect thermal insulation parameters: thanks to the triple DU6 glazing unit, this type of window has a thermal co-efficient equal to U=0.88 W/m2K. The window is also available with a quadruple DU8 glazing unit, U=0.76 W/m2K. Such excellent parameters make the window suitable for use in energyefficient and passive buildings. www.fakro.it

Is(o)la è la nuova linea di porte per l’hotel, caratterizzata dal massimo isolamento dal rumore, dal fumo e dal fuoco. Le cerniere sono auto chiudenti, per non dimenticare mai la porta aperta. 5 rostri di tenuta e speciali guarnizioni intumescenti sono i plus tecnici di queste porte, perché la sicurezza viene prima di tutto. La serratura è antipanico, per poter lasciare la camera con un semplice gesto. E una speciale ghigliottina è situata sotto ogni porta, per isolare acusticamente la stanza. www.effebiquattro.it

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Is(o)la is the new line of doors for the hotel, characterized by a maximum protection against noise, smoke and fire. Thanks to the self-closing hinges, you will never leave the door open. With the addition of 5 door lock beaks, it will be even more secure: safety comes first. The panic lock will allow you to leave the room with a simple gesture. Moreover, a special guillotine is located under each door, making every room sound-proof. www.effebiquattro.it


ISSN 1120•9720 - Bimestrale -TAXE PERCUE (TASSA RISCOSSA). UFFICIO CMP/2 ROSERIO - MILANO. Spedizione in abbonamento postale - 45% - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano E 10.00 “Italy only” - A 19,00 € - B 23,00 € - F 25,00 € - D 25,00 € - UK 19,00 GBP - L 23,00 € - NL 23,00 € - E 20,00 € - S 280,00 SEK - CH 25,00 CHF -

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NEOLITH. THE INNOVATIVE STONE La Design Week 2017 è stata una nuova occasione per entrare in contatto con Neolith, materiale per l’architettura ad altissime prestazioni dal volto straordinariamente naturale. Ne parliamo con Andreas Manero, marketing manager di TheSize (realtá con sede a Castellon, in Spagna, che ha studiato e lanciato il prodotto). Quindi ne scopriamo le infinite possibilità di applicazione attraverso due progetti d’eccellenza: il ristorante Enigma di Barcellona e l’hotel Hilton di Milano. Quando, e con quali obiettivi, è nato questo nuovo materiale? Neolith è nato nel 2009, proprio nel mezzo della crisi economica che ha colpito tutta l’Europa e la Spagna. L’idea alla base del progetto era di arricchire l’offerta delle superfici con un prodotto capace di soddisfare le più sofisticate richieste del mondo dell’architettura usando la più avanzata tecnologia. Qual è la filosofia alla base di questo tipo di produzione? I fondatori del marchio vengono da quarant’anni di esperienza nel campo della pietra naturale. L’obiettivo, con Neolith, era dunque quello di creare un nuovo tipo di materiale, che potesse avere le stesse applicazioni della pietra naturale, ma garantisse ben altre qualità tecniche. In sostanza, si è creata una nuova categoria di superfici: una sorta di evoluzione della ceramica o della pietra. Quali i principali campi di applicazione e i vantaggi? In realtà Neolith è una superficie che può essere usata ovunque! Di norma viene scelta per i top delle cucine, per i pavimenti o per il rivestimento delle pareti (sia interne che esterne). Ma può essere usata anche per creare mobili, armadi, barbecues, camini, piscine... All’interno di TheSize siamo talvolta i primi a stupirci di come in molti casi gli architetti o gli interior designer interpretino in modo inedito Neolith

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nei loro progetti. Quali vantaggi tecnici e ambientali offre Neolith? Iniziamo dalle proprietà tecniche. Neolith è un materiale che non si graffia, ed è molto resistente sia alle alte che alle basse temperature. La sua totale assenza di porosità lo rende particolarmente facile da pulire e mantenere. Inoltre non assorbe liquidi o altri tipi di residui, per cui non si deteriora. Infine, è resistente agli agenti chimici e non subisce effetti dati dai raggi UV quando esposto al sole. Passando agli aspetti ambientali, Neolith è costituito da materiali naturali al 100%, in quanto si compone solo di sabbia e minerali. Non prevede colla o plastica in nessuna fase del suo processo produttivo. Pertanto una lastra di Neolith è riciclabile al 100%, e circa un terzo dei materiali usati all’interno di ogni lastra sono già stati riciclati. Nelle prossime settimane presenteremo un trattamento autopulente per le applicazioni in facciata, che consente anche la rimozione degli effetti dell’inquinamento. Tutto quello che facciamo all’interno di TheSize prevede processi pensati in funzione dell’impatto ambientale, che è il tema alla base di tutta la nostra attività commerciale, di ricerca e sviluppo. A quali materiali si ispira Neolith e quali varietà prevede? Per creare quelli che potremmo definire i ‘decori’ di Neolith, ci siamo sempre ispirati ai materiali naturali. La nostra collezione di marmi (Classtone) ha riscosso molto successo, è conosciuta in tutto il mondo ed è stata oggetto di numerosi premi internazionali, tra cui il recentissimo Red Dot Award 2017 (per Neolith Nero Marquina). Altre collezioni Neolith includono pietre, legni e, naturalmente, colori pieni. Ma la nostra principale fonte di ispirazione sono sempre i materiali naturali.


The 2017 Design Week provided us with an opportunity to get to know Neolith®, a high performing Sintered Stone, offering a natural design effect. We talked to Andreas Manero, Marketing Manager at TheSize, a Castellon-based company, who was responsible for the development and launch of this innovative product. Looking at two of Neolith’s latest projects, the Enigma restaurant in Barcelona, and the Hilton hotel in Milan, we discovered the product’s endless application possibilities and design excellence. When and with what aim was Neolith developed? Neolith was born in 2009, right in the middle of the economic crisis that affected Europe, including Spain. Our aim was to provide the surfacing world with a product that could meet the most demanding architectural requirements by using the most advanced technology. What was the philosophy behind a product like this? The founders came from a 40-year career experience in the world of natural stone. Neolith’s philosophy was to create a new type of material that would be suitable for the same applications as natural stone, however providing improved technical properties. What we have done with Neolith is to create a new material category; an evolution of ceramic material and natural stone. In what areas can it be applied and with what results? Well, Neolith is a surface that can be used everywhere! The most typical applications are, of course, kitchen worktops, floors or wall claddings (interior and exterior). The material can also be used for furniture, cabinetry, barbeques, fireplaces, swimming pools and more. At TheSize, we are still sometimes surprised when we discover a new way an architect or interior designers used Neolith in their projects. What technical and environmental advantages does Neolith offer? First of all, Neolith is a material that does not scratch and is resistant to high and low temperatures. The near-zero porosity makes it very easy to clean and maintain; the material does not absorb liquids or other residues, so it does not stain. Neolith is also resistant to chemicals and it will not be affected by the UV rays when exposed to the sun. Regarding the environmental aspects, Neolith is made of 100%

natural raw materials. It is only composed of sands and minerals. Also, there is no glue or plastics used in the production process. Each Neolith slab is 100% recyclable and around a third of the raw materials used on every slab is already recycled. In the upcoming weeks, we will present a self-cleaning treatment for exterior facades applications, which also enables the purification of polluted air. At TheSize, everything we do has an environmental thought process behind it – it is at the core of our business and product research and development. What material inspired Neolith, and what varieties it implies? To design and createnew Neolith decors, we are always looking for inspiration in natural materials. Our marble collection (Classtone) has proven to be immensely popular and now renowned around the globe. The Classtone collection has also won many international awards, the latest to date being the Red Dot Award 2017 (Neolith Nero Marquina). Other Neolith Collections include stones, woods, metals, and of course, plain colours. However, our main reference in terms of inspiration is always natural materials.

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Neolith per il ristorante Enigma Da un lato Albert Adrià, artista della gastronomia universalmente noto per la sua capacità di sorprendere. Dall’altro Neolith, brand di superfici che abbiamo visto particolarmente votato a sperimentazione e ricerca. Nel mezzo, lo studio RCR Architects, da poco insignito del Pritzker Price 2017 per la sua straordinaria capacità di trasformare i progetti in visioni. È nato così il disegno del nuovo ristorante Enigma, incentrato sull’idea di offrire agli ospiti un’esperienza totale, capace di legare in un’unica sensazione gli stimoli sensoriali prodotti dalle pietanze a quelli generati dall’ambiente (e dalla musica). Il brief, frutto di tre anni di riflessioni del noto cuoco spagnolo, era quello di dare vita ad uno spazio multidisciplinare di 700 metri quadrati costituito da sette ambienti diversi pensati per sette proposte gastronomiche diverse. Liet motiv dell’intervento: un’estetica gelida ed enigmatica, capace di evocare la sensazione di una materia che si smaterializza, fino a condurre in una dimensione parellela, nebulosa e priva di confini. Ragion per cui Neolith, che ha fornito tutti i rivestimenti, ha dovuto affrontare una vera sfida, producendo lastre sinterizzate assolutamente uniche e custom made, da montare secondo una precisa sequenza, come in un puzzle. “Il momento chiave del progetto è stato quando gli RCR Architects, in collaborazione con l’architetto Pau Limona, hanno dato forma all’idea di Albert Adrià disegnando un acquerello della dimensione di due fogli formato A3 rappresentante il pattern che doveva essere applicato a pavimenti, pareti, bagni, piani cottura, armadi e impianti di ventilazione”, ci spiegano in azienda. “Il nostro compito era infatti quello di espandere il disegno originale facendo in modo che non si perdesse nulla in termini di intensità e definizione”. Il risultato è un lavoro senza precedenti, frutto del felice incontro tra creatività, cura appassionata dei dettagli e alta tecnologia. Neolith for Enigma restaurant On one hand, there was Albert Adrià, a worldwide renown and amazing food artist. On the other, Neolith an experimentation and research oriented building surfaces manufacturer. Between them, the RCR Architects studio, that has recently won the 2017

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Pritzker Price and that is always able to turn projects into visions. That’s how was conceived the new Enigma restaurant, focused on the idea to give guests a comprehensive experience, able to combine the pleasure given by delicious dishes, with the one given by the beautiful spaces as well as by the music. After three years of reflections, the well-known Spanish chef wanted to create a multidisciplinary, 700 sq.mt. space consisting of different environments designed for seven different food offers. The leitmotiv of the project is an icy and enigmatic look, capable to evoke the feeling of a ‘dematerializing material’, and then takes you to a vague and borderless, parallel dimension. That’s why Neolith, responsible for all the cladding surfaces, had to face a real challenge, producing custom-made, one of a kind, sintered stones, that had to be assembled following a precise sequence, like in a puzzle. The pivotal moment in terms of design came when RCR in collaboration with architect Pau Limona drew a watercolor painting in the size of two A3 papers, which was to be applied to the floors, walls, bathrooms, kitchen worktops, cabinetry and air extraction systems” – explains the company. “We had to expand the original design, all the while trying not to lose the quality of definition offered by the original drawing”. The result is unprecedented, a blend of creativity, a keen attention to detail and high technology”.


Neolith per l’hotel Hilton di Milano Dar vita ad interni sofisticati, lussuosi e, fondamentalmente, classici. Come lo sono quelli di Villa Necchi Campiglio, capolavoro di compostezza e opulenza creato nel 1930 dall’architetto Pietro Portaluppi. Questi gli obiettivi da cui sono partiti gli interior designer dello studio THDP (The Hickson Design Partnership) nel momento in cui hanno affrontato il progetto dell’hotel Hilton, ispirandosi ad un’idea di ricchezza minimale e severa. Il risultato è un progetto sobrio e contemporaneo, che cerca di riflettere la quintessenza dell’eleganza milanese nella rarefazione delle linee e nell’uso di materiali preziosi. Tra questi spicca Neolith Calacatta Gold, capace di riprodurre aspetto e tatto del marmo di Calacatta con le implicite proprietà high tech della pietra sinterizzata. Selezionato per il rivestimento dei banconi della reception nell’atrio dell’hotel e per la zona del caminetto, il nuovo materiale lanciato daTheSize, caratterizzato da una porosità prossima allo zero, è stato posato seguendo una disposizione a specchio, tagliando i bordi con angolo di 45 gradi, in modo da ottenere un effetto finale uniforme, senza soluzione di continuità. www.neolith.com Francesca De Ponti

Neolith at the Milan’s Hilton Hotel The project’s aim was to create sophisticated and especially ultimately classic interiors. Such as Villa Necchi Campiglio, a masterpiece of sobriety and wealth, designed in 1930 by architect Pietro Portaluppi. These were the cornerstones of the interior designers from the THDP studio (The Hickson Design Partnership) in developing the project of the Hilton hotel, inspired by severe, minimalist form of opulence. The final result is a contemporary yet discrete project which aims at conveying the authentic Milanese elegance through clearcut lines and precious materials. Among these, he Neolith decor has the added bonus of combining exclusive and delicate design that provides the look and feel of marble from Calacatta, with the inherent high-tech properties of Sintered Stone. The Neolith surface was used fro the help-desk’s counters in the lobby and in the firestone areas; the near-zero porosity material was laid following a mirror layout, cutting the edges at 45 degrees in order to reach a consistent and seamless result. www.neolith.com

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EXHIBITION

MONDOCLETO di Giulia Bruno L’estro creativo di Cleto Munari, il suo sodalizio con grandi designer, artisti, architetti e sapienti artigiani, è raccontato nelle collezioni esposte in ville palladiane a Vicenza e a Bagnolo di Lonigo. The creative flair of Cleto Munari, his partnerships with great designers, artists, architects and skilled craftsmen, is recounted in the collections exhibited at the Palladian Villas of Vicenza and at Bagnolo of Lonigo.

Vicenza, città palladiana di antiche tradizioni artigianali nella lavorazione di oro e argento, ospita ‘MondoCleto. Il design di Cleto Munari’. La mostra è stata allestita da Diego Peruzzo con GianLuca Peluffo presso alcune sale di Palazzo Chiericati, dimora progettata da Andrea Palladio e sede della Pinacoteca Civica vicentina. Tra pitture e sculture sempre presenti nelle sale del museo, 100 opere raccontano la passione per la bellezza delle forme di Cleto Munari e dei grandi personaggi che hanno lavorato con lui. Una seconda esposizione, allestita da Diego Peruzzo, sottolinea, attraverso le collezioni di vasi e arredi del maestro veneto, la continua ricerca dell’immagine e dello stile; è ospitata in un’altra opera del Palladio, villa Pisani Bonetti Bedeschi a Bagnolo di Lonigo (Vicenza). Sono collezioni seducenti, scaturite all’inizio, come racconta Giuseppe Mazzariol nel catalogo curato da Liborio Termine, dal sodalizio con Carlo Scarpa, che inventava gli oggetti voluti da Cleto. Munari aspira ad “oggetti utili, di alta qualità formale, in materiali pregiati, portatori di messaggi linguistici definiti e facilmente decifrabili”. Anelli, bicchieri, orologi, vasi, arredi progettati e prodotti con artisti e amici “che raccolgono il sogno e lo fanno realtà”, portano comunque l’impronta della mano dell’artigiano. Sostiene Cristina Ossato che la stupenda “figura delle cose”, perno del genio creativo di Cleto, nasce dal distacco seppure benevolo e a volte beffardo, con cui Munari osserva la vita, “finché essa gli riveli, liberamente, quella figura che traduce in segno visibile l’enigma dell’animo umano”. Ricerca lunga, a volte giocosa, sempre straordinaria e bellissima, basata sulla filosofia della sintesi: oro e argento, vetro di Murano e pietre preziose, prestigiosi architetti, famosi designer e l’uomo Cleto, realtà e finzione, vita e arte… Cleto Munari, “poeta delle forme” ha realizzato la perfetta complicità “tra il sussurro del cuore delle cose e l’urlo della loro figura”. www.comune.vicenza.it In questa pagina, ritratto di Cleto Munari. In this page, portrait of Cleto Munari.

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Vicenza, Palladian town of ancient handcrafted traditions including gold and silver manufacturing, hosts ‘MondoCleto. Cleto Munari design’. The exhibition was set up by Diego Peruzzo and GianLuca Peluffo and took place in the rooms of Palazzo Chiericati, a dwelling designed by Andrea Palladio and housing the city’s art gallery. Among all the paintings and all the sculptures in the rooms, it is also possible to admire 100 works that tell us something about his passion and the beauty of his shapes and about the people who worked with him. A second exhibition was set up at Villa Pisani, designed by Palladio and located in Bagnolo (Lonigo, Vicenza) and organized by Diego Peruzzo. The exhibit focuses - through vases and furniture collections of the Venetian master - on the continuous research for the perfect image and style. Seductive collections, resulting - as told by Giuseppe Mazzariol in the catalogue curated by Liborio Termine - from the partnership with Carlo Scarpa, who invented the objects commissioned by Cleto. Munari aims at “useful items, high quality materials, which carry specific and easy-to-interpret linguistic messages”. Rings, glasses, clocks, vases, furniture designed and produced with artists and friends “who make a dream come true”, preserving all the features of an hand-crafted item. According to Cristina Ossato, the wonderful work “figura delle cose”, keystone of the creative genius of Cleto, was born from the (benevolent and sometimes mocking) detachment with which Munari observes his life, “until it (freely) reveals to him the figure that transform the enigma of the human soul into a visible sign”. Long (sometimes playful), extraordinary and beautiful research based on the philosophy of synthesis: gold and silver, Murano glass and precious stones, prestigious architects, famous designers and Cleto, fact and fiction, life and art... Cleto Munari, “poet of forms” who has created a perfect complicity “between the whisper of the heart of things and the scream of their figure.” www.comune.vicenza.it


Qui a fianco, da sinistra, credenza Silenziosa Gold e contenitore Gold, entrambi di Mimmo Paladino; al centro, da sinistra, contenitore Circle di Mark Lee, Collezione Veronese; vaso, design Mimmo Paladino; sotto, da sinistra, Vaso Polifemo di Riccardo Dalisi, pochette Occhio di Cleto Munari. To the side, from left, the sideboard Silenziosa Gold and the container Gold, by Mimmo Paladino; at the center, from left, the container Circle by Mark Lee, Veronese Collection; work by Mimmo Paladino; below, from left, Vaso Polifemo by Riccardo Dalisi, purse Occhio by Cleto Munari.

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TENDENZE

GALLOTTI&RADICE Disegnato da Pietro Russo, lo specchio Black & White (a sinistra) è bisellato e lucidato a mano, con inserti di cristallo retro verniciato nero brillante. È composto da 42 singole sezioni ed è una edizione limitata e speciale. www.gallottiradice.it Designed by Pietro Russo, the Black & White mirror (left) is beveled and hand-polished, with bright black painted glass inserts. It consists of 42 single sections, and is a limited, special edition. www.gallottiradice.it

CIRCULAR DESIGN di Claudio Moltani Forma perfetta, magica, inclusiva, il cerchio è il protagonista di questa tendenza; declinato nelle varie matericità e nelle diverse funzionalità, la sua perfezione lineare è assoluta. Thanks to its perfect, magic, enveloping shape – the circle is the key player of this trend. Made of various materials and with various functions, it expresses ultimate, linear perfection.

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MARTINELLI LUCE Dal design di Marc Sadler nasce Lunanera, lampada da parete a luce indiretta (pagina accanto, in alto). Struttura in alluminio verniciato nel colore bianco. Sorgente luminosa Led con alimentatore elettronico integrato nel corpo lampada. www.martinelliluce.it Lunanera is an indirect-light wall lamp designed by Marc Sadler (opposite, top). It features a structure in white varnished aluminum. Led light source with built-in the lamp electronic power supply. www.martinelliluce.it

AXOLIGHT Timo Ripatti e Axolight ‘chiudono il cerchio’ della (iconica) serie U-Light, con delle leggerissime e perfette forme in alluminio. Questa nuova versione è caratterizzata da un solo elemento circolare, a sospensione, parete e/o soffitto. In tutti i modelli la fonte luminosa Led è integrata all’interno della struttura e la sua luce è dimmerabile. www.axolight.it Timo Ripatti and Axolight “come full circle” with the iconic U-Light series, featuring very light, seamless aluminum forms. This new version is characterized by a single round – freestanding, wall or ceiling – element. All models have built-in LED source with dimmable light. www.axolight.it

ABET LAMINATI Polaris, un laminato caldo e morbido al tatto dalle caratteristiche straordinarie: è antibatterico, antiimpronta, altamente resistente al graffio e al calore. Costituisce un riferimento sofisticato e durevole per i progettisti alla continua ricerca di materiali nuovi e dalle caratteristiche uniche. Dieci colori ‘fondenti’ per un sicuro effetto innovativo e immaginifico ne compongono il profondo ventaglio cromatico. www.abetlaminati.com Stemming from Abet Laminati’s stylistic and technical research, the revolutionary Polaris is smooth and velvety to the touch, highly resistant to scratches and heat, as well as anti-fingerprint. It is the ideal choice for ultra contemporary projects based on new materials and with unique characteristics. It comes in an intense colore palette consisting of ten striking colors. www.abetlaminati.com

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COSENTINO Il Gruppo Cosentino presenta Dektonclay, un nuovo progetto ideato da Apparatu che mostra la versatilità della superficie ultracompatta Dekton®. Questo progetto è il risultato della collaborazione avviata tre anni fa tra il gruppo e l’atelier di ceramica e studio di design spagnolo di Xavier Mañosa. Attratto dall’idea di usare lo stesso materiale in ogni parte della cucina, Mañosa presenta una collezione composta da tavolo e stoviglie, oggetti d’arredo e una cucina. I fuochi, il piano di lavoro della cucina, la struttura e le maniglie sono stati realizzati in Dekton®, modellando, pressando, estrudendo, infiammando e spingendo la malleabilità del materiale con differenti processi artigianali, tutti realizzati con la forza semplice, ma decisiva, del fuoco proveniente dalla stufa. www.dekton.it Gruppo Cosentino presents Dektonclay, a new project conceived by design studio Apparatu, showing the versatility of ultra-compact Dekton® surface. This is the result of the collaboration between the group and the ceramic atelier and Spanish design studio Xavier Mañosa. Attracted by the idea of using the same material in every part of the kitchen, the studio presents a collection of table and kitchenware, furniture pieces and even a kitchen itself. The ovens, the kitchen top, the structure and the handles are created with handcrafted Dekton®, shaping, pressing, extruding and enhancing the material’s ductility with various crafts procedures all made with the simple yet resolute strength of the fire from the stove. www.dekton.it

FONTANAARTE Disegnata da OS&OOS, Heliacal è una lampada che trae ispirazione dai fenomeni astronomici. La regolazione luminosa di Heliacal vuole dunque essere una metafora dei comportamenti dei corpi celesti: i dischi di vetro sono liberi di ruotare, bloccando completamente o facendo passare fisicamente la luce, nel modo in cui si decide di disporli. Il cambiamento di luce, quindi, non è mai istantaneo e repentino, ma il passaggio dalla luce al buio e viceversa è segnato da gradazioni lente e progressivamente percepibili. Come i pianeti sono in luce ed in ombra nello stesso momento, anche in Heliacal convivono questi due stati, in quanto un cerchio nell’area del vetro si scurisce allo schiarirsi della superficie maggiore, e viceversa. www.fontanaarte.com Designed by OS&OOS, Heliacal is a lamp inspired by the astronomic phenomena. The regulation of the light of Heliacal is therefore a metaphor of the behavior of celestial bodies: the glass discs are free to rotate, either blocking the light or allowing it to pass, as the user pleases. The change of light, therefore, is never instantaneous or abrupt; instead, the passage from light to dark is measured by slow and progressively perceptible gradations, like the cycles of the celestial vault. Just as the planets exist simultaneously in light and shadow, these two states coexist in Heliacal, in that a circle in the glass darkens when the larger surface is lit, and vice versa. www.fontanaarte.com

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CRASSEVIG Il segno grafico della panca Maki, disegnata da Yusuke Hayashi e Yoko Yasunishi, ha conquistato il Best Piercings Wallpaper* Design Award 2017. L’azienda prosegue la collaborazione con Drill Design per dare a Maki una naturale evoluzione di forme e funzioni, sempre guidata dal concetto ‘Less is more’. I segni grafici della linea retta, la linea curva e il cerchio formano oggi un tavolino appendiabiti, trasformando la panca in un’isola multifunzionale che permette di personalizzare aree pubbliche e sale d’attesa con elementi essenziali di forte personalità. I nuovi accessori permettono di interpretare la modularità di Maki con infinite soluzioni, essendo posizionabili a piacimento, accolti dai fori ripetuti sulla seduta, realizzata in multistrato impiallacciato o laminato ad alta pressione HPL. Entrambi sono proposti in legno naturale, legno tinto, oppure nella versione in metallo verniciato, il cui colore è abbinato alla base metallica. L’altezza dei tavolini dalla seduta può essere di 15 o 25 centimetri; 30 centimetri, invece, è la misura del diametro. www.crassevig.com

The graphic sign of the Maki bench designed by Yusuke Hayashi and Yoko Yasunishi won the Best Piercings Wallpaper* Design Award 2017. The company has continued its partnership with Drill Design in order to allow the forms and functions of Maki to naturally evolve. As always, everything revolved around the concept “Less is more”, which has prevailed throughout the company’s manufacturing history. Straight lines, curved lines and circles have been brought together to form small tables and clothes rails, making Maki benches into multipurpose islands. Their simple features with strong personalities mean that they are ideal for customizing public areas and waiting rooms. Countless solutions are possible thanks to the new accessories and Maki’s modular nature. Users can place them wherever they like. They slot into the array of holes in the seats, which are made of plywood covered with veneers or high pressure laminates (HPL).There is a choice of natural wood and colors for both options. The frame is made of painted metal in a color that matches the metal base. The tables have a diameter of 30 cm and a height from the seat of 15 cm or 25 cm. www.crassevig.com

RIVA 1920 La libreria Torre Lignea, disegnata da Michele De Lucchi, realizzata in legno massello di cedro profumato e lavorato da un blocco unico, si caratterizza per uno sviluppo lineare a colonna con differenti livelli che danno spazio ai vani contenitori. La base è dotata di una piastra girevole per facilità d’uso sui 360°. Si tratta di prodotti in legno completamente naturali e rifiniti a mano senza l’aggiunta di alcun trattamento; eventuali movimenti, crepe e mutamenti nelle condizioni del legno sono caratteristica imprescindibile di questi arredi e sono da imputare al naturale assestamento e alle diverse condizioni ambientali. www.riva1920.it Torre Lignea, design by Michele De Lucchi is a bookshelf made from a single block of scented cedar with a linear column design and different levels that create space for the container compartments. The base has a rotating plate to enable 360° use. The products are made from completely natural hand-finished wood without the addition of any treatment. Any movements, cracks and changes in the appearance of the wood are intrinsic characteristics of these items and result from the natural settlement and diverse environmental conditions of the wood. www.riva1920.it

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COVER

MA/U STUDIO-DE PADOVA

INNOVAZIONE SCANDINAVA SCANDINAVIAN INNOVATION di Laura Galimberti Con l’acquisizione del 75% di MA/U Studio, De Padova rinnova la sua attenzione al design nordico e ai sistemi d’arredo belli, funzionali e innovativi. Mikal Harrsen, fondatore e oggi executive brand director, ha da poco assunto l’incarico di coordinare tutte le attività e lo sviluppo creativo del marchio. Ce ne parla in queste pagine. With the acquisition of 75% shares of MA/U Studio, De Padova pays greater attention to Nordic design as well as to beautiful, functional and innovative furniture systems. The MA/U Studio’s founder and executive brand director Mikal Harrsen, is responsible for the various activities as well as the creative development of the brand. We talked about this venture directly with him.

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“MA/U Studio, di cui sono stato il principale membro fondatore, è nato a Copenaghen all’inizio del 2012 – racconta Mikal Harrsen –. Avevo in mente di creare un marchio di arredi caratterizzato da sistemi molto flessibili, che rispondessero ai cambiamenti sociocomportamentali all’interno della casa e del luogo di lavoro, e indagare come questi potessero influenzare la progettazione degli arredi stessi. Sono nati così pezzi capaci di adattarsi ad attività e ambienti differenti”. Può farci degli esempi? “N.E.T. (Never Ending Table), lungo 6 metri, può essere utilizzato in spazi di co-working come tavolo da conferenza, ma anche in ambito domestico destinando un’estremità a ufficio e utilizzando l’altra come zona pranzo. È realizzato in abete di Douglas e si può facilmente allungare da 2 fino a 15 metri. Il sistema di mensole R.I.G. (Rudimentary Interior Geometry) può raggiungere addirittura 700 metri, partendo da 1 solo metro, o essere utilizzato come libreria. È anche possibile

annettervi una scrivania e persino dei dispositivi acustici, se utilizzato negli spazi di lavoro. Si tratta dunque di mobili estremamente versatili, composti da un ristretto numero di parti. Mi ha sempre affascinato costruire utilizzando pochissimi elementi. Il sistema C.O.P. (Creative Office Project), appunto, è formato da tre pezzi in tutto: cassetto, mensola e unità base. Partendo da questi, si può creare qualsiasi cosa, basta apporre un binario all’interno del muro. Il resto è tutto un gioco di collegamenti, il cosiddetto sistema ‘plug&play’. A mio parere – continua Mikal Harrsen –, progettare mobili componibili è un atto concettuale. Negli anni Sessanta, in Italia, si è molto sperimentato proprio con i sistemi. Oggi la tendenza è quella di abbinare diversi elementi d’arredo, preoccupandosi principalmente della loro funzionalità, più che della forma in sé. Creare un sistema di arredi che avesse un forte impatto estetico e che fosse, allo stesso tempo, funzionale ma con grande


personalità, è stata una sfida affascinante e una delle cose che mi rendono più soddisfatto. Penso di aver creato pezzi iconici, dotati di grande forza espressiva”. Cosa può raccontarci della partnership con De Padova? “Quella con De Padova è la partnership perfetta, ne sono davvero contento. Ho avviato l’attività di MA/U Studio solo pochi anni fa, e da subito, con il mio team, siamo riusciti a produrre alcune linee a Copenaghen e, in seguito, a Budapest, dove nel tempo si è concentrata la maggior parte della nostra produzione. Nel biennio 2015/16, il brand ha iniziato a crescere molto. La distribuzione si stava espandendo ovunque: Australia, America, Giappone, Nuova Zelanda, Italia, Svizzera… Eravamo però solo tre soci e la gestione per noi era sempre più difficile. Quindi sarebbe stato necessario affrontare e risolvere alcuni problemi. Iniziai così a contattare investitori di capitali, banche, persino il governo danese per ottenere fondi. Ebbi però la fortuna di conoscere Roberto Gavazzi, che incontrai la prima volta alla

fiera del mobile di Stoccolma, nel 2015. Io e Roberto ci siamo poi dati appuntamento alla biennale di Courtray, in Belgio, dove partecipavamo come espositori, per discutere di una possibile collaborazione. L’idea di Gavazzi era quella di aggiungere un tocco di design scandinavo all’interno del marchio De Padova. Abbiamo discusso per due mesi, in un dialogo molto intenso e schietto, cercando di capire come poter realizzare al meglio quest’idea. Il design di MA/U poteva armonizzare benissimo con quello di De Padova. Ecco dunque il dilemma: il marchio MA/U stava andando molto bene, quindi non aveva senso chiudere i battenti dello studio e fondersi del tutto con De Padova; aveva invece più senso tenere aperte entrambe le piattaforme. Alla fine, abbiamo deciso di unire le nostre competenze con quelle di De Padova, più specializzato nell’interior design residenziale, nell’hospitality e nel mercato contract. Il nostro core business, invece, ha sempre riguardato perlopiù i mobili per ufficio. Grazie alle tecnologie fornite da Boffi, abbiamo avuto anche l’opportunità di personalizzare i

nostri pezzi attraverso finiture diverse. Oggi, infatti, i tre marchi insieme – MA/U Studio, De Padova e Boffi – sono in grado di coprire un’offerta assai estesa, dall’ufficio, agli hotel alle case private. Per me una grande opportunità, che mi permette di lavorare a stretto contatto con il design italiano e con i maestri a cui mi sono sempre ispirato, come Vico Magistretti e Achille Castiglioni”. www.maustudio.net www.boffi.com www.depadova.com In queste pagine, il pezzo più versatile di MA/U Studio, R.I.G. modules (Rudimentary Interior Geometry), che può facilmente configurarsi come libreria, tavolo, panca... Design Mikal Harrsen. These pages, the most versatile piece by MA/U Studio, the R.I.G. (Rudimentary Interior Geometry) modules , that can be easily used as bookshelves, table, bench. Design by Mikal Harrsen.

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In questa pagina, due versioni del tavolo T.T.A. (Tribute To Albers), disponibile in diverse dimensioni e finiture, disegnato da Mikal Harrsen. Pagina accanto, tavolo N.E.T. (Never Ending Table), design Søren Ulrik Petersen, così chiamato perché può raggiungere dimensioni molto importanti. Sotto, C.O.P. storage system (Creative Office Project), sempre disegnato da Mikal Harrsen, fondatore del marchio MA/U Studio. This page, two versions of T.T.A. (Tribute To Albers) table, available in various dimensions and finishes, design by Mikal Harrsen. Opposite page, the N.E.T. (Never Ending Table) table, design Søren Ulrik Petersen, which can reach remarkable dimensions. Below, the C.O.P. (Creative Office Project) storage system, also designed by Mikal Harrsen, founder of MA/U Studio.

“MA/U studio was established in Copenhagen at the beginning of 2012. I was the main founding partner. I wanted to make some very flexible furniture systems. I think a big social behavior change is going on at the moment, and I was interested in exploring how that could change the way we think of furniture. Furniture is hence considered a very flexible solution that can really adapt to the various spaces and really adapt to the activities it is used for.” Some examples?

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For example, the 6-meter long N.E.T. (Never Ending Table) table, is something that you can use in a co-work space, you can use as conference desk or in your house - you can arrange your home-office in one end of the table, and the dining space in the other end of the table. This table in Douglas fir can be stretched from 2 up to 15 meters. The R.I.G. (Rudimentary Interior Geometry) shelving system can be stretched up to 7 hundred meters, and can also be used as separate library. Even for workspace

we have the option of building it into the system work desk and acoustic solutions. So, all these are things that could really adapt very easily by only using a few components. That was also something I’m very fascinated about - building with only three or four components. For example, the C.O.P. (Creative Office Project) system, is basically made of three components - drawer, shelf and basic unit. From there on, you can build everything, you build a rail into the wall, and the rest is basically a “plug & play” solution. So, I think – continues Mikal Harrsen - that designing modular furniture systems has always been something very conceptual. Many experiments have been made in Italy during the Sixties. System furniture has been mostly forgotten nowadays, it’s just about blending in - they mainly care about the purpose and not so much about the design. So, I think it was really interesting to challenge these things. I really tried to make some pieces that are a system and that have a design impact and, at the same time, an aesthetical impact in the room, as well as a personality of their own. I really feel that we succeeded in making some pieces that really stand out and have personality. What about this partnership with De Padova? Is it a partnership? It’s a perfect partnership, it’s something that I really appreciate. I’ve started MA/U studio a few years ago, we were quite successful in managing to establish some production in Copenhagen and in Hungary, Budapest, where we started to produce the main parts of our pieces. In 2015/16, we saw that the brand was getting more and more popular. We had


distributions possibilities in Australia, in America… everywhere, Japan, New Zealand, Italy, Switzerland. But we were only three partners. It was something not easy to handle. It was important for me to solve these things, because I couldn’t push the things through. So, I was starting a dialogue with capital investors and banks and the Danish government supporting various possibilities. Nonetheless, I was lucky enough to meet Roberto Gavazzi, who I saw for the first time at the Stockholm furniture fair in 2015. We met to discuss possible collaborations at the Courtray Design Biennale fair where we were both exhibitors. Roberto’s vision was really to bring Scandinavian design back into De Padova. We discussed for two months, having very close, very nice dialogues, exploring the best way to do this. It was obvious that we could see the design we have in MA/U studio collection working very well, blending very well in De Padova collection. But again, it was a bit a dilemma, because it was also going very well for the MA/U studio. So it really made sense not to shut down the MA/U studio operations, and we decided to keep the two platforms. Therefore, in the end we decided not to stop the MA/U studio operations but really continue them. De Padova activities are very much in the residential and the hospitality section of the contract market, while our focus are high-end, very nice office solutions. Also, thanks to the Boffi facilities, we have the fantastic opportunity to customize the surfaces. So, the structure of the partnership with De Padova but also De Padova/Boffi group is amazing in terms of what we can do and in terms of fantastic products. We can cover really wide part of the design that is required out there in offices, hotels and everywhere, also in private houses. It was an amazing opportunity for me, also to work close to Italian design and designers I’ve always been a very big fan of, such as Vico Magistretti and Achille Castiglioni”. www.maustudio.net www.boffi.com www.depadova.com

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llkka Suppanen (b. 1968) He is one of the world’s best known contemporary Finnish designers. Ilkka studied architecture at the Technical University of Helsinki and Interior and Furniture Design at the University of Art and Design Helsinki. In 1995, he founded Studio Suppanen in Helsinki. Today his studio offers integrated strategic design in the fields of interior, product and concept design, architecture and brand development. Ilkka has taught design at the University of Art and Design Helsinki since 1996. Suppanen was also the Chairman of the board of the International Alvar Aalto Design Seminar in 2007 and the curator of Hardcore – exhibition on Finnish Design in New York. He has also received many international awards. In 1997, Ilkka founded the Snowcrash design cooperative together with three colleagues. In 1997, Suppanen and his Snowcrash team won the Young Designer of the Year Award in Germany. The following year he was nominated for the Dedalus prize for young European Designers by Ettore Sottsass. In 2000, Design Forum Finland awarded Ilkka Suppanen and Harri Koskinen the Young Designer of the Year prize. Several prizes and awards have followed since. Suppanen’s work has been exhibited worldwide including shows at the Venice Architecture Biennale, the Milan Furniture Fair and MoMA in New York. His work continues to be widely covered by international press and publications. Ilkka has works in the permanent collections of several important museums worldwide. Nato nel 1968, Ilkka Suppanen è uno dei più noti designer finlandesi a livello mondiale. Ha studiato alla facoltà di architettura dell’Università di Helsinki e Interior e Furniture Design a University of Art and Design Helsinki. Nel 1995, fonda lo Studio Suppanen, specializzato in design strategico e integrato in vari campi: interior, concept design, design del prodotto, architettura e sviluppo del marchio. Dal 1996 insegna design a University of Art and Design Helsinki. Nel 2007 è stato presidente dell’International Alvar Aalto Design Seminar, nonché curatore della mostra sul design finlandese Hardcore, a New York. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali. Nel 1997, insieme con tre colleghi, fonda la cooperativa di design

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Snowcrash. Nello stesso anno, il team si aggiudica in Germania il Young Designer of the Year Award. L’anno successivo, è nominato da Ettore Sottsass per il premio Dedalus destinato a giovani designer europei. Nel 2000 Ilkka Suppanen e Harri Koskinen si aggiudicano il primo premio come Giovani Designer dell’Anno e Ilkka Suppanen vince il primo premio al Design Forum. Molti i riconoscimenti ricevuti negli anni a seguire. I suoi lavori sono stati esposti nei musei di tutto il mondo, inclusa la Biennale di Venezia, il Salone del Mobile di Milano e il MoMA di New York, suscitando sempre grande interesse della stampa internazionale. Alcune sue opere sono parte della collezione permanente di musei mondiali.


CARTE BLANCHE La sezione Carte Blanche nasce dall’idea di far raccontare in prima persona da un/una esperta del mondo del progetto la propria vision. La scelta dei nostri ‘narratori di design’ si basa su caratteristiche professionali differenti e specifiche, spesso legate al proprio Paese d’origine, di studio e di esperienze lavorative. Architetti, designer, sociologi, ricercatori di ogni parte del mondo hanno in queste pagine carta bianca per farci conoscere modi e realizzazioni del proprio pensiero sul design. Carte Blanche section arises from the idea of giving the chance to a design expert to tell his/her own vision. The choice of our ‘design narrators’ is based on two different and specific professional features, often linked to their Countries of origin. Architects, designers, sociologists, researches from all over the world have carte blanche to make us experience the ways and realizations of their thoughts about design.

IN THIS ISSUE

ILKKA SUPPANEN

IN THE PAST ISSUES

MARIO BELLINI ZAHA HADID TOSHIYUKI KITA JEAN NOUVEL RONAN E ERWAN BOUROULLEC TARSHITO ANTONIA ASTORI ACHILLE E PIER GIACOMO CASTIGLIONI GIULIO IACCHETTI ENRICO BALERI DESIGN GROUP ITALIA IAN WONG MATTEO NUNZIATI ENZO MARI LUCIDIPEVERE STEFAN DIEZ CARLO MOLLINO ÁLVARO SIZA 65


di Manuela Di Mari

ILKKA SUPPANEN DESIGN IS THE ACT OF CHANGING Nel progetto non ha pregiudizi d’area di appartenenza, scala o applicazioni di sorta. Libertà e apertura mentale sono nel suo dna. Sottolinea che il design ha il ruolo di valorizzare le risorse esistenti - umane e materiali attraverso la trasformazione pensata. Oltre ad avere una responsabilità culturale. Ilkka Suppanen, che da poco ha aggiunto la base di Milano a quella di Helsinki, ripercorre i come, dove, quando e perché del suo creare in misura pragmatica e umana.

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When designing his works, he doesn’t have any prejudices regarding the field, scale or use of the same. He is Finnish, therefore naturally openminded and free. According to him, design should enhance the existing – human and material – resources through well-thought transformations. Moreover, design has a cultural responsibility, too. After Helsinki’s, Ilkka Suppanen has recently opened a new office in Milan. He retraces the reasons, places and times of his very concrete and human design.

Quando un cliente arriva con un semplice brief, Ilkka Suppanen ama sentirsi dire: ‘Come puoi aiutarmi?’. Dare una soluzione al mercato, oltrepassando i presupposti e toccando estetica e realismo, è decisamente nelle corde di questo architetto e designer che del suo Paese, la Finlandia, conserva ancora integro l’approccio umanistico. Meglio ancora se alle soluzioni si applica anche il pensiero sostenibile, pratica che lo ha portato ad andare oltre il convenzionale. Di se stesso dice di essere sfaccettato, nella personalità come nelle realizzazioni. “Non seguo sempre lo stesso metodo, il mio approccio è ogni volta diverso a seconda dei problemi che si presentano. Sostanzialmente, il design per me si sintetizza nel cambiare in meglio una situazione esistente, mi sforzo di elevare e nobilitare ciò che già è in essere. Non credo che fare design significhi trovare nuove fogge, ma nuovo significato”. Su cosa ti concentri quando crei? Dipende dal progetto. Se sto lavorando ad elementi d’arredo, mi incuriosiscono le modalità di utilizzo di ogni singolo pezzo, il loro ruolo nella vita quotidiana delle persone. Se si tratta di un’architettura, cerco di capirne


non solo l’interazione con il fruitore, ma anche con il contesto in cui è inserita - natura e tessuto sociale - e la sua riuscita nel futuro. In questo caso, tempo e luogo sono fondamentali. La tua definizione di progetto. Ho sempre ammirato gli oggetti senza tempo, ciò che è fatto per durare. Contemporaneamente sono attratto dalla loro fragilità ed evanescenza, proprio come le nuvole e il vento. Per questo mi piace lavorare su due fenomeni che sono eternità e sparizione, da qui la mia passione per il vetro. Il valore sta nella resilienza? Continuo a pormi domande: perché alcuni modelli di automobili hanno un ciclo di vita veloce mentre altre diventano dei classici? Il progetto è un fattore complesso, non esiste quello perfetto, c’è sempre qualcosa che manca, è questa la sua bellezza: il design è l’arte del compromesso. Qual è la tua visione di funzionalità ed estetica? Sono un designer scandinavo, mi hanno insegnato a combinarle sempre. Aggiungo che non dovrebbero mai mancare anche senso e unicità. Sono decisamente nordico, nel carat-

In alto, ‘Undecided sofa’, design di Ilkka Suppanen e Raffaella Mangiarotti per l’azienda Manerba; il progetto risponde all’esigenza di innovazione nelle relazioni spazio di lavoro/domestico e privato/ pubblico; la struttura del divano è una composizione di parti imbottite sovrapposte. Sotto, a destra, ‘Stick chair’, seduta in edizione limitata in legno di frassino e tessuto, firmata dal designer finlandese per Gallerie Maria Wettergren, Parigi. In apertura, Ilkka Suppanen, in un ritratto di Cristina Fiorentini, mostra il vaso da fiori pieghevole disegnato per be&liv.

Top, ‘Undecided sofa’, design by Ilkka Suppanen and Raffaella Mangiarotti for Manerba, an innovative project on the relationship between work/domestic and private/public spaces; the sofa is made of juxtaposed padded elements. Below, on the right, ‘Stick chair’ a limited edition chair in ash tree wood and fabric, designed by Ilkka Suppanen for Gallerie Maria Wettergren, Paris. Opening picture, Ilkka Suppanen in a picture by Cristina Fiorentini, shows the foldable flower vase designed for be&liv.

tere e nella formazione: anche se nelle mie realizzazioni non compare necessariamente la glorificazione della natura, ne condivido appieno i valori di purezza e democraticità. Le radici, i familiari mi hanno tramandato rispetto e gratitudine per tutto ciò che la vita dona, elementi che inevitabilmente si riflettono nel mio lavoro. Ti hanno influenzato il design italiano e città di Milano, tua seconda patria? Mi sono trasferito per motivi personali, ma la città mi ha cambiato come designer. La vita qui è nettamente differente da Helsinki, prendo pezzi di entrambe le città. Sono in una sorta di limbo, dove non appartenere totalmente a nessuna delle due realtà ha paradossalmente rafforzato la mia identità, rendendomi ‘unico’. La mia conoscenza del design italiano è marginale, ma un recente approfondimento su Franco Albini ha offuscato i nomi dei miei progettisti preferiti e fornito una dimensione decisamente diversa della progettualità italiana. Cosa pensi del ‘fatto a mano’ mixato con la produzione industriale? Ho lavorato molto con gli artigiani, dall’India a Murano, e personalmente credo che i gran-

di prodotti industriali nascano proprio dal lavoro a stretto contatto con gli artigiani. Solo così si può acquisire profonda conoscenza dei bisogni del consumatore finale ed avere una visione realistica della strada che si sta percorrendo. www.suppanen.com

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When a client arrives with a simple brief, he loves to hear: “How can you help me?”. With an unchanged human vision, this Finland-born architect gives the market new solutions, often going beyond the starting idea and finally approaching the real beauty and concreteness. Furthermore, when his works are enriched by the value of sustainability, practice which took him to very original solutions, the result is even better. He describes himself as a multi-faceted man, in both his personality and work. “I never follow the same method, my approach is always different, depending on the problems to solve. Basically, design makes things better, I do my best to improve, ennoble existing things. I don’t think that making design means finding new shapes, rather new meanings”. On what do you focus when you are designing? It depends on the project. If I am developing furniture items, I am curious of the way in which every piece will be used, their role in people’s everyday life. If it is architecture, I try to understand its relationship with the

In alto, Unique Glass, pezzi unici soffiati da Pino Signoretto (Murano) per la mostra Liminal alla Galerie Forsblom, Helsinki. A destra, Nomad Chair in acciaio e feltro, edizione limitata per Gallerie Maria Wettergren, Parigi. Progetti di Ilkka Suppanen. Top, ‘Unique Glass’, unique pieces blown by Pino Signoretto (Murano) for the exhibit ‘Liminal’ at the Galerie Forsblom, Helsinki. Right, ‘Nomad Chair’ in steel and felt, limited edition for Gallerie Maria Wettergren, Paris. Projects by Ilkka Suppanen.

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user, as well as the contest it will be part of – nature and social pattern – and its future success. In this case, time and place are very important. What is design? I’ve always loved timeless items, everything is going to last. At the same time, I am attracted by fragility and evanescence of things, like the clouds and the wind. That’s why I like to work on two phenomena - eternity and disappearance - hence my passion for glass. Is resilience the real value? I always wonder why some automotive models have a brief life cycle, while some others become icons. Design is something complex, it always lacks something, and this is the beauty of it. Design is the art of compromise. What do functionality and aesthetics mean? I am a Scandinavian designer, I was taught to always combine the two things. I would add that originality and meaning should always be present too. I am very Nordic, in both my character and education. Even though I don’t directly glorify nature in my work, I love its pureness and democratic character. My family and roots taught me to respect and be grateful of any gift of life, and this vision is mirrored in my work. Did Italian design and the city of Milan – your second homeland – influence you? I moved here for personal reasons, but this city changed me as a designer. Here life is very different from Helsinki, I am inspired by both cities. I live in a sort of limbo – not being part of neither of the two worlds, made my identity stronger and made me unique. I don’t really know

In alto, da sinistra: Catherine, lounge chair per spazi pubblici dalla forma squadrata e simmetrica disegnata dal designer finlandese per Vivero; tavolino Twiggy in legno di quercia con top in vetro, produzione Woodnotes, design Ilkka Suppanen e Raffaella Mangiarotti. Qui sopra, Airbag, seduta anticonvenzionale e versatile realizzata con materiale per attrezzature sportive dal marchio Snowcrash, pensato da Suppanen con Pasi Kolhonen.

Top, from left: ‘Catherine’, lounge chair for public spaces with squared and symmetric form, designed by Ilkka Suppanen for Vivero; Twiggy coffee table in oak wood with glass top, produced by Woodnotes, design by Ilkka Suppanen and Raffaella Mangiarotti. Above, Airbag, original and versatile chair made with material for sport equipment, from the brand Snowcrash, designed by Suppanen and Pasi Kolhonen.

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Italian design, but after discovering Franco Albini, I have totally changed my mind about my favorite designer and have a new idea of Italian design. What do you think about “hand-made” combined with industrial production? I’ve worked a lot with artisans, from India to Murano, and I personally think that large-scale industrial products are always based on a close relationship with craftsmen. This is the only way to understand the end-users’ needs, having a clear idea of the path you are taking. www.suppanen.com

In alto, Villa Ilo, progetto residenziale privato inserito nel contesto del suggestivo paesaggio del Mar Baltico. Qui sopra, Everyday Holy, tazza da tè e caffè prodotta da Muuto. Nella pagina accanto, immagini della nuova base milanese di Ilkka Suppanen (foto Cristina Fiorentini) che si aggiunge a quella di Helsinki: in basso, a sinistra, Kaasa, portacandele, disegnati per Iittala; in alto, a sinistra, Porcupine, lampada/profumatore per ambienti nata da un progetto del designer con la giapponese Lisn produttrice d’incenso e proseguito con la Galerie Maria Wettergren, Parigi.

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Top, Villa Ilo, residential project integrated by Suppanen in the inspiring Baltic Sea context. Above, ‘Everyday Holy’, coffee and tea mug produced by Muuto. Opposite page, the new Milan-based Ilkka Suppanen’s office (photo by Cristina Fiorentini), in addition to the one located in Helsinki. Bottom, left, ‘Kaasa’ candle holder designed for Iittala; top, left, Porcupine, lamp/scent diffuser based on a project developed by the Finnish designer together with Lisn, a Japanese brand producing incense and continued with the Galerie Maria Wettergren, Paris.


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STOCKHOLM 2017 di Luciana Cuomo

CITY OF LIGHT La settimana del design nella capitale svedese è una luminosa festa collettiva.

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In the Swedish capital, the design week is a bright collective celebration.


A febbraio il design scandinavo ha preso dimora a Stoccolma, nella bellissima città delle luci, della neve, del chiarore diffuso, negli eleganti showroom del centro e delle isole. Stoccolma è giovane e allegra ovunque, a partire dagli spazi fieristici, luminosi, aperti, eleganti. Raggiunto l’ambizioso obiettivo di essere la vetrina di riferimento per il design scandinavo, la città, per una settimana, si trasforma in grande festa collettiva, piena di eventi e mostre aperte al pubblico. “Un’esperienza positiva e totalizzante, anche al di fuori delle sale di Stockolmmassan”, dice Cecilia Nyberg, project manager del salone svedese, che esibisce numeri da primato: 50mila visitatori da 60 Paesi e più di 700 espositori, 80% scandinavi. Ospite d’onore dell’edizione 2017 il designer spagnolo Jaime Hayon. Ben organizzato il padiglione Greenhouse dei giovani designer indipendenti, sotto la direzione artistica dei Form Us with Love. Nel DNA del design scandinavo scorre la vena della sostenibilità: la filosofia di ‘Offecct Lifecircle’ è l’anima del brand. “Il grande design non è mai abbastanza per noi - dicono - con ogni nuovo prodotto che lanciamo vogliamo contribuire a un mondo più sostenibile”. Questa la vision progettuale e d’impresa di uno dei brand svedesi più globalizzato e più profondamente local al tempo stesso. Il riferimento al ‘design heritage’ è un altro tema forte della weltanschaung progettuale scandinava: il brand Swedese presenta 8 nuovi ‘futuri classici’,

creati da talentuosi designer, sempre con il cuore rivolto al fondatore Yngve Ekstrom. C’è poi la straordinaria capacità del design nordico di ispirarsi ai fatti della vita quotidiana. La vita all’aperto, ad esempio, alimenta la ricerca creativa: Nola, brand specializzato in outdoor, ogni anno sforna idee bellissime, come lo Share Stool di Thomas Bernstrand, che funziona come il carrello del supermercato. Con una moneta lo si porta in giro per parchi e giardini e alla fine lo si parcheggia insieme ad altri per non creare intralci. Ognuno ha voglia di sedersi a modo suo, al sole, all’ombra, da solo, con gli altri. Ancora Nola ha lavorato sul tema dell’ufficio all’aperto, con poltrone, sedie e postazioni per computer. “Il nostro lavoro - dicono in Gubi, azienda danese di new and classic Scandinavian design - si bilancia fra tradizione e sorpresa. Noi lavoriamo strettamente con l’approccio scandinavo artigianale, semplice e funzionalista, ma accade sempre che una forte emozione influisca sul concept e la storia di ogni progetto. I contrasti sono spesso al centro della nostra ispirazione: nel lavoro e nella vita, ci confrontiamo costantemente con essi, ma a partire dalle radici delle nostre forti culture di design”. www.stockholmsmassan.se www.stockholmfurniturelightfair.com

Sopra, Wind, pannello acustico e divisorio, design Jin Kuramoto per Offecct. Pagina accanto, Funghi, lampada da esterno e sgabello, design Thomas Bernstrand per l’azienda svedese Zero. Above, Wind, acoustic panel and room divider designed by Jin Kuramoto for Offecct. Opposite page, Funghi, outdoor lamp and stool, designed by Thomas Bernstrand for Zero, Swedish company.

In February, the Scandinavian design arrived in Stockholm, the beautiful city of lights, snow - in small quantities - and flare that we can find in the elegant showrooms of the city center and of the islands. Stockholm is a young and cheerful city as well as its bright, open and elegant exhibition spaces. After having reached the ambitious goal of being the showcase of the whole Scandinavian design, the city, for a week, turns into a great public celebration, full of events and exhibitions open to the public. “A positive and all-encompassing experience, even outside the Stockolmmassan” - says Cecilia Nyberg, Project Manager of the Swedish fair which boasts record numbers: 50 thousand visitors from 60 countries and more than 700 exhibitors, 80% Scandinavians. The guest of honor of this 2017 edition is the Spanish designer Jaime Hayon. The pavilion Greenhouse of young independent designers is well organized,

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under the artistic direction of Form Us With Love. The sustainability is the main aspect of the Scandinavian design’s DNA: the philosophy of ‘Offecct Lifecircle’ is the soul of the brand. “Creating great design object is not enough for us - they say - we want that each new product we launch, contributes to a more sustainable world”. That’s the idea of one of the most globalized (and local, at the same time) Swedish brand. The reference to ‘design heritage’ is another key-point of the Weltanschauung Scandinavian design: the Swedese brand presents 8 new ‘future classics’, created by talented designers, always with the heart turned to the founder Yngve Ekstrom. Then there is the Nordic design’s extraordinary ability to be inspired by everyday life. An outdoor life, for example, feeds their creativity: Nola, brand specialized in outdoor design, every year produces wonderful ideas, such as the Share Stool by Thomas Bernstrand, an outdoor stool that locks up like a supermarket trolley. Using a coin you can carry it around parks and gardens and eventually lock it together with the other tools, in order to not create obstacles. Everybody wants to sit in his own way, in the sun, in the shade, alone or with other people. Nola also designed armchairs, chairs and computer workstations for outdoor offices. “Our work - say the people who work for Gubi, Danish company of new and classic Scandinavian design - is the perfect combination between tradition and surprise. We work closely with the Scandinavian craft approach which is simple and functionalist, but it always happens that a strong emotion influences our concept and the history of each project. The contrasts are often at the heart of our inspiration: in both work and life, we are constantly confronted with them, starting from the roots of our strong design cultures”. www.stockholmsmassan.se www.stockholmfurniturelightfair.com

In alto, Share, sgabello outdoor da condividere, design Thomas Bernstrand per Nola. A destra, W171 Alma, design Tham&Videgard per Wastberg. Share, an outdoor stool to share. Designed by Thomas Bernstrand for Nola. Right, Alma, designed by Tham&Videgard for Wastberg.

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Sopra, Lucky, design Luka Stepan per Bla Station. Sotto, poltrona Long Neck, progetto Farg&Blanche, ispirato ad un’armatura samurai e rivestito con speciale tessuto sperimentale Bolon.

Above , Lucky, designed by Luka Stepan for Bla Station. Below, Long Neck armchair by Farg&Blanche, inspired by a samurai armor and covered with special experimental fabric Bolon.

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In alto, CH23, una delle prime sedie da pranzo, disegnate da Hans J. Wegner in esclusiva per Carl Hansen&Son, è di nuovo in produzione e in mostra alla fiera. A sinistra, Othello, nuovo tappeto ‘in tre atti’, intrecciato in pura lana, disegnato da Maja Johansson e fabbricato da Kashall in tre diversi blocchi di colore. Qui sopra, lampada Streck by Joel Karlsson per il marchio svedese Orsjo Belysning.

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Top, CH23, one of the first dining chairs designed by Hans J. Wegner exclusively for Carl Hansen&Son, put back in production and on display at fair. Left, Othello, woven rug in pure wool, designed by Maja Johansson and manufactured by Kashall in three different blocks of color. Here above, Streck, a lamp designed by Joel Karlsson for Orsjo Belysning, Swedish brand.


Sopra, Grapy, sacco di juta trasformato in poltrona, design Kensaku Oshiro per Gan, marchio indoor di Gandia Blasco. A sinistra, nuova collezione tessile Nature, design Kustaa Saksi, per l’iconica poltrona Lamino disegnata da Yngve Ekstrom, fondatore dell’azienda Swedese. Qui sotto, TS Column, tavolo da pranzo, design GamFratesi per il brand danese Gubi.

Above, Grapy, a gunnysack turned into an armchair, designed by Kensaku Oshiro for Gan, indoor brand of Gandia Blasco. Left, Nature, new textile collection, designed by Kustaa Saksi for the iconic armchair Lamino designed by Yngve Ekstrom, founder of Swedese. Here below, TS Column, dining table, designed by GamFratesi for Gubi, Danish brand.

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Deco, collezione di tavoli per office, bar o casa, indoor e outdoor, design Julia Prytz per Lammhults. Pagina accanto, Deep Forest, pannelli fonoassorbenti in tessuti riciclati, design Nina Jobs per Skandiform. Deco, collection of tables for office, bar, house, indoor and outdoor, designed by Julia Prytz for Lammhults. To the side, Deep Forest, sound-absorbing panels in recycled fabrics, designed by Nina Jobs for Skandiform.

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ITALIAN BRANDS di Luciana Cuomo

Dedichiamo uno spazio a parte, e un piccolo commento, ai brand italiani che espongono alla Stockholm Furniture and Light Fair. Sono parecchi, più del solito e, forse, più del solito eleganti. Il fatto non stupisce, dal momento che quella di Stoccolma, ben rappresentata in Italia dalla OGS International Public Relations di Marilena Puppi, è senza dubbio una fiera elegante, in cui si respira design, in spazi ampi, tra gente rilassata e naturalmente gentile. Un tema centrale riguarda il lavoro: i suoi spazi, gli arredamenti, gli scambi, le relazioni, le nuove tecnologie dal volto umano. “La fiera ci chiede di riflettere sui nuovi modi di lavorare e su come sta cambiando il posto di lavoro - così scrive Fantoni Group nel suo comunicato - e cerca di dare risposta alla radicata personalizzazione del design e al coinvolgimento del fruitore, proponendo scenari che oscillano tra global and local, benché sempre human centered”. Questo nuovo umanesimo del lavoro, questa sorta di Rinascimento, esige la massima possibilità di scambio tra le persone, ma anche il massimo comfort acustico per lavorare bene.

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Il tema della flessibilità, della facilitazione delle relazioni e dei contatti, si esprime nei sistemi più innovativi. E il tema dell’acustic comfort fa passi avanti in molte direzioni. Come si può vedere in Fantoni stesso o in Caimi Brevetti, che sventola come un vessillo gli smaglianti colori dei prodotti per l’acustica Snowsand. Luceplan esibisce la lampada Diade, progettata da Monica Armani con elevate prestazioni di fonoassorbenza. Pedrali stesso, che da anni frequenta Stoccolma ed è radicato sui mercati scandinavi e nordici, mostra il suo primo pannello fonoassorbente Snooze, progettato da Marcello Ziliani. Foscarini, da parte sua, merita di vincere per la seconda volta il premio per il miglior allestimento, firmato da Ferruccio Laviani. Tra i neofiti della fiera c’è Nemo, che non si stanca di migliorare il suo incredibile trend di crescita sui mercati mondiali e che si presenta con la forza di un’eredità genetica di architettura e design, radicata nel pensiero dei grandi maestri. Tra le punte di bellezza in mostra nel suo spazio espositivo, ci sono Borne Beton di Le Corbusier per l’Unità di abitazione di

Marsiglia, e la straordinaria lampada firmata da quel maestro dell’architettura contemporanea che è il marsigliese Rudy Ricciotti. I prodotti di Flos sono pronti per il mercato scandinavo: emerge nella Flos Architectural Collection, la lampada Infrastructure, in cui Vincent Van Duysen reinterpreta il tipico linguaggio Bauhaus. www.stockholmsmassan.se www.ogs.it

Foscarini Postcard of Light: il progetto del fotografo Gianluca Vassallo porta i bestseller dell’azienda nelle strade di Stoccolma durante il Design Week. Nelle immagini: a sinistra, Uto by Lagranja design; a destra Gregg di Ludovica e Roberto Palomba. Foscarini Postcard of Light: the project of the photographer Gianluca Vassallo, which brings the company’s bestsellers in the streets of Stockholm during the Design Week. Picture, on the left: Uto by Lagranja design; on the right, Gregg by Ludovica and Roberto Palomba.


We dedicate a separate space, and a little comment, to the Italian brands exhibiting at the Stockholm Furniture and Light Fair: there are several brands, more than usual, and perhaps more elegant than usual. That’s not surprising: the Stockholm fair, well represented in Italy by the OGS International Public Relations of Marilena Puppi, is undoubtedly an elegant fair, where one can admires design, wide spaces, among relaxed and friendly people. A central theme concerns workspaces: its furniture, exchanges, relations, new technologies. “The fair asks us to reflect on new ways of working and how the workplace is changing - writes Fantoni Group in its press release - and tries to meet the customers’ needs, proposing global and local scenarios, always focusing on the human-being”. This sort of Renaissance humanism, requires the maximum possibility of exchanging information among people, but also the maximum acoustic comfort that allows them to

work well. Themes such as flexibility or relations among people, gain shape and substance in the most innovative systems. Indeed, the theme of acoustic comfort makes progress in many directions, as we can see by taking a look at Fantoni or Caimi Brevetti’s products, with its dazzling colors of Snowsand acoustic panels. Luceplan exhibits Diade, a lamp with a soundproof panel, designed by Monica Armani. Pedrali, which has been attending Stockholm and Scandinavian and Nordic markets for years, exhibits Snooze, its first sound absorbing panel, designed by Marcello Ziliani. Foscarini deserves to win, for the second time, the award for best setting up, designed by Ferruccio Laviani. Among the novices of the fair, there’s Nemo, which always tries to increase its growth trend in world markets, and shows its strong genetic inheritance of architecture and design, rooted in the thought of great masters. Among the beauties of its exhibition space, we can

find the Borne Béton by Le Corbusier conceived for the Unité d’habitation de Marseille, and the extraordinary lamp designed by Rudy Ricciotti, master of the contemporary architecture from Marseille. Flos’ products are ready for the Scandinavian market: among the pieces of Flos Architectural Collection, one lamp stands out: Infrastructure, designed by Vincent Van Duysen, who was inspired by the typical Bauhaus design language. www.stockholmsmassan.se www.ogs.it

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Qui sopra, Fantoni Group è presente alla fiera di Stoccolma con il tema dell’acoustic comfort. In foto, il sistema ‘4akustik’ con pannelli a lamelle in legno curvato fonoassorbenti ed ecofriendly. A destra, Snooze, pannello fonoassorbente in fibra di poliestere termoformato, rivestito in tessuto; design Marcello Ziliani per Pedrali. Qui accanto, Nemo espone la Borne Beton, lampada progettata nel 1952 da Le Corbusier per l’Unité d’Habitation in Marsiglia. Here above, Fantoni Group which is present at the Stockholm Fair with the theme of acoustic comfort. Picture: ‘4akustik’, an eco-friendly, soundabsorbent system, comprising wooden slats. Right, Snooze, sound-absorbing panel in thermoformed polyester fiber, covered with fabric; designed by Marcello Ziliani for Pedrali. To the side, Nemo exhibits Borne Beton in Stockholm, a lamp designed in 1952 by Le Corbusier for Unité d’Habitation in Marseilles.

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Sopra, Flos Architectural Collection: Infra-Structure, design Vincent van Duysen, unisce il raffinato linguaggio Bauhaus alla tecnologia d’avanguardia. Sotto, Guest, nuovo divano componibile disegnato da Antonio Rodriguez per La Cividina, un fluido sitting landscape di 23 elementi che risponde alle esigenze del contract e dell’abitare.

Above, Flos Architectural Collection: Infra-Structure, designed by Vincent van Duysen, combines the refined language Bauhaus with an avantgarde technology. Below, Guest, new modular sofa designed by Antonio Rodriguez for La Cividina, a fluid sitting landscape of 23 elements that meets the requirements of the contract and housing sector.

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Sopra, Bold Family, collezione di sedute in polietilene, da giardino o interno, diponibile in versione luminosa e in varie dimensioni. Progetto di Giulio Iacchetti per Plust Collection. Qui sotto, sedie MilĂ , in polipropilene e fibra di vetro, di Jaime Hayon per Magis. A destra, Diade, lampada tecnica a LED, ad alto comfort acustico grazie ai pannelli termoformati con ovatte fonoassorbenti, verticali o orizzontali, progettoti da Monica Armani per Luceplan. Pagina accanto, spazio espositivo di Caimi Brevetti dedicato alla Snowsound Fiber e alla relativa gamma di tessuti acustici fonoassorbenti in poliestere, ignifughi, riciclabili, lavabili e stirabili, capaci di massima personalizzazione e libertĂ progettuale.

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Above, Bold Family, polyethylene seating collection, for garden or interiors, available in a luminous version and different sizes. Designed by Giulio Iacchetti for Plust Collection. Here below, Mila, chairs in polypropylene and glass fiber, by Jaime Hayon for Magis. On the right, Diade, technical LED lamp, high acoustic comfort, thanks to the thermoformed panels with sound-absorbing wadding, vertical or horizontal, designed by Monica Armani for Luceplan. Opposite page, Caimi Brevetti’s exhibition space dedicated to its Snowsound Fiber and its polyester, sound-absorbing, fireresistant, recyclable, washable and stretchable fabrics which allow a high level of customization, and ensure a great deal of freedom when designing any kind of environment.


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STARS IL FANTASTICO MONDO DI HAYON

THE FANTASTIC WORLD OF HAYON di Luciana Cuomo Tra arte, decorazione e design, il mondo di Jaime Hayon, il suo DNA, talentoso ospite d’onore a Stoccolma, si racconta capriccioso, colorato, border line, tra follia e saggezza, nelle cinque aree tematiche dell’allestimento in fiera: Sculpting Form, Fantasy Play, Craft Heritage, Flora Fauna e Folk Culture. Tutti concetti che stanno alla base della sua ricerca creativa e del suo linguaggio progettuale, oggi e in prospettiva. Riconosciuto con premi, exhibition e installazioni nei musei e nelle gallerie di tutto il mondo, il designer-artista spagnolo raccoglie un consenso globale tra i top brand del mondo. Magis, Baccarat, Bisazza, Bosa Ceramiche, Established, BD Barcelona, Moooi, Ceccotti… e Fritz Hansen figurano a pieno titolo nella sua Hayon DNA Gallery. www.hayonstudio.com

In queste pagine, la DNA Gallery di Jaime Hayon, il designer-artista spagnolo ospite d’onore al Salone di Stoccolma. In primo piano, poltrona della BD Showtime Collection. Foto Andrea Bjorsell, courtesy Stockholm Furniture Fair.

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The world of Jaime Hayon ranges among art, decoration and design. He was the talented guest of honor in Stockholm that described himself colorful, border line between madness and wisdom. Here’s the five thematic zones of his exhibition at the fair: ‘Sculpting Form’, ‘Fantasy Play’, ‘Craft Heritage’, ‘Flora Fauna’ and ‘Folk Culture’. Those are the concepts at the basis of his creative research and his design language, now and in the future. Recognized with awards, exhibitions and installations in museums and galleries around the world, the Spanish artist-designer is admired by the world’s top brands. The products he created in partnership with Magis, Baccarat, Bisazza, Bosa Ceramiche, Established, BD Barcelona, Moooi, Ceccotti and Fritz Hansen have been displayed in his DNA Hayon Gallery. www.hayonstudio.com

In these pages, the DNA Gallery of Jaime Hayon, the Spanish designerartist, guest of honor at the Stockholm Fair. Foreground, the armchair of the BD Showtime Collection. Picture, Andrea Bjorsell, courtesy Stockholm Furniture Fair.


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IL NORD DI NICHETTO THE NORTH OF NICHETTO di Luciana Cuomo Nichetto, veneziano, ha studio, famiglia e molto lavoro a Stoccolma. Più che mai, quest’anno, la fiera del Nord è costellata del suo design. La sedia disegnata ‘per e con’ Offecct trionfa nella Phoenix Exhibition all’auction house Bukowskis, enfatizzata dai gloriosi pannelli colorati che le fanno corona. La collezione, un inno alla sostenibilità, deve il nome all’araba fenice e, come lei, può rinascere dalle ceneri: perde un pezzo - niente paura - può essere sostituito con uno nuovo, quindi smaltito e riciclato. Non si butta via niente, in questa logica che appartiene tanto al designer italiano quanto all’impresa svedese leader globale. Phoenix è un ‘prodotto manifesto’ che illustra luminosamente l’Offecct Lifecircle, la filosofia che alimenta mito e realtà del meeting place sostenibile. In tema di sedute, la Wolfgang 54 metal, progettata per Fornasarig, persegue il mito della leggerezza, anzi lo porta al suo limite espressivo, formale e funzionale. Rende omaggio ad Hans J. Wegner e Michael Thonet. A piegarsi, questa volta, è il metallo, lineare e sottile, lavorato con la tecnica tradizionale di curvatura a vapore propria del legno. Wolfgang 54 è flessibile e adattabile ad ambienti diversi. www.nichettostudio.com

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The Venetian Nichetto has his studio, family and a lot of work in Stockholm. More than ever, this year, the North exhibition is full of his design projects and ideas. During the Phoenix Exhibition at the Bukowskis auction house, it was possible to admire the chair designed ‘for and with’ Offecct, which was emphasized by the magnificent colored panels. The collection, a hymn to sustainability, owes its name to the Arabian phoenix, and in the same way it can rise from the ashes: if you lose a piece of a particular object - no fear - it can be replaced with a new one, then disposed of and recycled. Nothing is thrown away. That’s a concept that belongs both to the Italian designer and the global leader Swedish company. Luca Nichetto’s new chair Phoenix acts as a manifesto and luminously represents the Lifecircle philosophy that is the soul of Offecct. Talking about chairs, the Wolfgang 54, designed for Fornasarig, is characterized by lightness, at the limit of expressiveness and functionality. It pays tribute to Hans J Wegner and Michael Thonet. The straight and thin metal is worked with the traditional steam bending technique, typical of the wood. Wolfgang 54 is suitable for different environments. www.nichettostudio.com


In alto, a sinistra, Luca Nichetto (foto Per Olsson) alla presentazione della poltroncina Phoenix, progetto per Offecct, presso la Bukovskis auction house in Stoccolma. A destra, la sedia Wolfgang 54 metal nello spazio Fornasarig alla Stockholm Furniture. Entrambi sono progetti di Luca Nichetto. In basso, Jord, nuovo sofa modulare by Luca Nichetto per l’azienda svedese Fogia.

Top, on the left, Luca Nichetto (photo by Per Olsson) at the launch of the Phoenix chair, designed for Offecct, at the Bukovskis auction house in Stockholm. Right, the Wolfgang 54 metal chair in the exhibition space of Fornasarig at the Stockholm Furniture. Both designed by Luca Nichetto. Bottom, Jord, the new modular sofa by Luca Nichetto for the Swedish company Fogia.

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OSPITALITÀ SCANDINAVA SCANDINAVIAN HOSPITALITY di Luciana Cuomo Due casi originali di ospitalità firmata e dei relativi hotel: il primo, sugli alberi del Treehotel, nella Lapponia svedese, progettato dallo studio norvegese Snøhetta; il secondo, in pieno centro a Stoccolma, nella olistica experience dell’Hobo hotel, progettato dallo Studio Aisslinger.

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Two examples of hospitality and related hotels: the first, on the trees of the Treehotel in Swedish Lapland, designed by the Norwegian brand Snøhetta; the second, in the heart of Stockholm, in the holistic experience of Hobo hotel, designed by Studio Aisslinger.


In queste pagine, la suite della stanza sugli alberi del Treehotel ad Haras, Lapponia svedese, firmata dallo studio norvegese Snøhetta. Nelle pagine precedenti, è visibile la scala con cui i clienti raggiungono la suite, sospesa a 10 metri da terra, nella foresta. Foto Johann Jansson.

LA SETTIMA STANZA foto Johann Jansson È in cima a un grande pino ad Haras nella Lapponia svedese e va ad aggiungersi alle altre firmate dai più noti architetti svedesi. La settima stanza, la più grande progettata dallo studio di architettura norvegese Snøhetta per Treehotel, è a 10 metri sopra il suolo della foresta svedese sostenuta da 12 colonne ed è una suite per cinque persone con camera da letto salotto bagno e terrazzo. Al centro un patio con una rete sospesa permette di vivere la notte all’aperto ad osservare le stelle o l’au-

rora boreale. La base della struttura - 12 per 8 metri - si confonde con la foresta grazie ad un grande foglio di alluminio stampato con una immagine in bianco e nero degli alberi. L’esterno è rivestito in legno carbonizzato, mentre all’interno ha pareti in multistrato di betulla, pavimenti in frassino e illuminazione integrate come nei rifugi tradizionali. Minimo l’impatto ambientale: WC inceneritore, corrente elettrica ricavata da risorse rinnovabili, illuminazione a LED e riscaldamento a pavimento. Scale e pianerottoli portano i clienti tra le nuvole e un piccolo ascensore porta i bagagli degli ospiti. Una finestra, dal pavimento al soffitto, rivolta a Nord, da

In these pages, the suite room on the trees of the Treehotel in Haras, Swedish Lapland; designed by Snøhetta, Norwegian studio. In the previous pages, the stairs leading the guests to the suite, located 10 meters above the ground in the forest. Photo: Johann Jansson.

la migliore vista sull’aurora boreale in una giornata limpida. “La rete - commentano gli Snøhetta - diventa un’occasione per uno straordinario contatto con la natura. Per i più coraggiosi un sacco a pelo è quell che serve per godersi la notte sotto il cielo stellato”. www.snohetta.com www.treehotel.se

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It is on the top of a large pine tree in Harads, Swedish Lapland and it is one of the rooms designed by the most known Swedish architects. The seventh room, the largest room designed by the Norwegian architecture studio Snøhetta for Treehotel, is located 10 meters above the Swedish forest ground supported by 12 columns. A suite that accommodates five people and consists of two bedrooms, a living room, a bathroom and a terrace. In the middle of the room, a patio with a suspended net allows you to spend the night outdoors, looking at the stars or admiring the northern lights. A natural pine tree grows through the net, you can climb it or sit on its branches. The base - 12x8 meters - merges with the forest thanks to a life size, black and white photograph of the treetops located on the underside of the structure. The external facade consists of a black, charred wooden surface; instead, the interior walls are made of birch and are characterized by integrated lightning fixtures, as in traditional shelters; the floorings is made of ash. The environmental impact is minimal: incineration toilet, electricity derived from renewable resources, LED lighting and underfloor heating. Stairs and landings lead clients through the clouds and a small lift carries guests luggage to the room. It is also possible to admire the northern lights in a limpid evening, thanks to a north-facing, panoramic windows. “The net” say the people working for Snøhetta “becomes an extraordinary opportunity to stay in contact with nature. Brave people can enjoy the night under a starry sky, sleeping in a sleeping bag”. www.snohetta.com www.treehotel.seß

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HOLISTIC EXPERIENCE Abitante di Stoccolma o cittadino di qualsiasi altra parte del mondo, chi cerca ospitalità nel nuovissimo Hobo Hotel - aperto il marzo scorso- è un viaggiatore aperto, libero e comunicativo, che può apprezzare il design sofisticato ma un po’ casual, i materiali e i colori inconsueti e il concept degli spazi che Studio Aisslinger ha ideato. Non da solo, ma supportato dall’abilità innovativa di brand locali come Teenage Engineering, Velosophy e VAR. Situato in un edificio brutalista degli anni Settanta, in una piazza centrale, l’hotel ha 201 camere e due piani di spazi sociali con bar, ristorante biologico e spazio per eventi. Una zona pop up per artisti e brand emergent e installazioni speciali, impianto agricolo acquaponico, un barbiere, un angolo per riparazioni fai da te. Studio Aisslinger ha curato materiali e colori per ottenere un mix di texture calde e naturali, come la pietra, il legno, piastrelle, finiture in metallo, tessuti colorati e un progetto d’illuminazione accogliente. I pezzi di design sono stati progettati dal Werner Aisslinger e Tina Bunyaprasit con top brand del calibro di Cappellini, per sedute e divani, dello svedese Wastberg, per le luci, di Axor Hansgrohe, per i rubinetti. L’atmosfera insolita nelle camera è creata dalle finestre incorniciate, dal letto collegato a una scrivania che serve anche per appendere lampade o oggetti personali, dagli specchi rossi o verdi della vetrata che separa la zona doccia e dall’illuminazione, fattore determinante che caratterizza tutti gli ambienti comuni dell’hotel. Progetto e concept dello studio Aisslinger Berlin. Design Team: Tina Bunyaprasit, Monica Losos, Werner Aisslinger. ß www.aisslinger.de www.hobo.se

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It doesn’t matter if you are a Stockholm inhabitant or a citizen coming from other different parts of the world, what is certain is that the person who looks for hospitality in the brand new Hobo Hotel (which opened last March), is an open-minded, free and communicative traveler, who can appreciate the sophisticated and, at the same time, a bit casual design, the unusual materials and colours and the concept of spaces that Studio Aisslinger has conceived, supported by the innovative skills of local brands such as Teenage Engineering, Velosophy and VAR. Located in a brutalist 1970s building, in a central square, the hotel boasts 201 rooms and public spaces that spread out over two floors: a bar, an organic restaurant, an area dedicated to events - a special pup-up space for emerging artists and brands - and special installations such as the farming-aquaponics installation or the barbershop, and eventually, the DIY repair corner. Studio Aisslinger has curated materials and colors to achieve a mix of warm and natural textures such as stone, wood, tiles, metal finishes, all connected with colourful fabrics. In addition, it has conceived a cozy lighting project. All pieces are designed by Werner Aisslinger and Tina Bunyaprasit in collaboration with highend design brands: a lighting project with Swedish brand Wästberg; special seating and sofas designed with Italian manufacturer Cappellini; a tap with AXOR of HansGrohe. The unique rooms are characterized by the central and freestanding bed, orientated towards the window. The bed is connected to

a desk that can be used as a place for hanging lamps or personal objects. The rooms’s unusual atmosphere is shaped by a red or green glass window separating the shower area. The lighting fixtures characterize all the hotel’s common spaces. Design and concept by Aisslinger Berlin studio. Design Team: Tina Bunyaprasit, Monica Losos, Werner Aisslinger. www.aisslinger.de www.hobo.se

Esterni e bar del nuovo Hobo Hotel nel centro di Stoccolma, progetto del berlinese Studio Aisslinger, che ha curato gli arredi di design in collaborazione con brand europei: quali Wastberg per l’illuminazione, l’italiano Cappellini per sedute e divani, Axor di Hansgrohe per la rubinetteria. Exteriors and bar of the new Hobo Hotel in the heart of Stockholm, designed by the Studio Aisslinger of Berlin which dealt with the design furniture in collaboration with different European brands: Wästberg for lighting, the Italian Cappellini for seating and sofas, Axor Hansgrohe for bathroom fittings.


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In alto e pagina accanto, spazi comuni e stanze dell’Hobo Hotel, caratterizzate da grande atmosfera, funzionalità e versatilità di configurazioni. Design team: Tina Bunyaprait, Monika Losos, Werner Aisslinger. Studio Aisslinger è stato supportato dall’ innovatvo tech brand locale Teenage Engineering (foto in basso a destra). Top and opposite page, Hobo Hotel’s common areas and rooms, characterized by a warm atmosphere, functionality and versatility. Design Team: Tina Bunyaprait, Monika Losos, Werner Aisslinger. Studio Aisslinger was supported by the innovative local tech brand Teenage Engineering (in the bottom picture, on the right).

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WTC SPICCA IL VOLO THE WTC FINALLY TOOK FLIGHT di Manuela Di Mari foto ImagenSubliminal/Miguel de Guzman + Rocio Romero Dopo oltre 10 anni dalla sua ideazione, prende finalmente forma il World Trade Center Transportation Hub, interamente ricostruito dopo gli eventi dell’11 settembre. Su progetto di Santiago Calatrava, l’architettura evoca un battito d’ali. Ten years after the planning, the World Trade Center Transportation Hub has finally taken shape, entirely rebuilt after the September, 11th 2001. The amazing wing-shaped structure was designed by architetct Santiago Calatrava.

Dal 2004, ci sono voluti più di dieci anni di incubazione per definire, nella sua interezza, il complesso progetto di rifacimento del sistema ferroviario andato completamente distrutto dopo gli eventi dell’11 settembre. Ora, il World Trade Center Transportation Hub può finalmente accogliere pendolari e viaggiatori in transito nello snodo tra i più importanti della città di New York. E, di più, connettersi direttamente alle linee 1, A, C e R della metropolitana, fornire accesso pedonale interno a Brookfield Place e alle torri 1, 2, 3 e 4, come pure al Fulton Street Transit Center, con l’aggiunta di spazi pubblici di aggregazione. Santiago Calatrava, padre del progetto, lo ha definito, per l’immagine che rimanda, “una colomba liberata da un bambino”. Oltre alla forte valenza simbolica, le ampie ‘costole’ che connotano l’intera struttura ricordano, in effetti, da ogni punto d’osservazione, sia interno che esterno, un paio d’ali pronte a levarsi in volo. Un fattore caratterizzante nei 3 elementi cardine del progetto:

Oculus, Transit Hall e PATH Hall. Concepita come un’architettura free-standing lungo la porzione Sud del Wedge of Light Plaza di Daniel Libeskind, Oculus rappresenta una terra di mezzo e di sospensione tra le torri dense di scambi commerciali, conducendo ai limitrofi spazi verdi esterni del City Hall Park, dei giardini del Memoriale e del Battery Park. Una sorta di cupola di forma ellittica dalle proporzioni estese composta da ampie travi in acciaio rivestite in vetro, con travetti che formano archi e fanno capo ad un asse centrale. Al suo apice, un lucernario lascia intravedere una fetta di cielo filtrando la luce naturale. Fessura che si apre per modulare l’areazione ed in particolari occasioni, come il giorno della commemorazione, per generare un fascio luminoso che attraversa i vari livelli - circa 18 metri sotto la strada - e arriva sino ai binari. La via d’accesso all’edificio corrisponde alle strade Church e Greenwich Streets attraverso i lati Est e Ovest di Oculus, i quali conducono entrambi

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In apertura, l’immagine esterna del World Trade Center Transportation Hub mostra nettamente il richiamo ad un paio d’ali pronte a spiccare il volo, messaggio di rinascita voluto dall’architetto Santiago Calatrava. Il nuovo sistema ferroviario connette alle linee della metropolitana e al vicino New Jersey. Opening picture, the external image of the World Trade Center Transportation Hub shows a structure which recalls a pair of wings ready to fly designed by the architect Santiago Calatrava. The new railway system connects to the different subway’s lines and to the nearby New Jersey.

ad una grande ‘piazza’, la Transit Hall. Qui, ascensori, scale mobili e pedonali diventano crocevia di uno ‘sciame‘ metropolitano il cui movimento si sviluppa principalmente in verticale attraverso vari gradi di profondità, intervallati dalla PATH Hall che fornisce ticket points, cordoli di sicurezza, obliteratrici, una serie di servizi e l’accesso alle platform. L’ambiente appare estremamente confortevole e facilitato nell’orientamento grazie alle ampie e chiare campate. PATH Hall e Transit Hall sono collegati dalla linea di metropolitana 1 che apporta ampiezza visiva spaziale e anche per chi arriva dalle ulteriori 4 banchine sottostati che servono Hoboken and Newark, nel vicinissimo New Jersey. Il nuovo WTC è riuscito a combinare luce naturale e forme scultoree dando dignità e bellezza sia ai camminamenti pedonali che ai livelli più profondi, offrendo alla città di New York uno spazio pubblico godibile e unico. www.calatrava.com www.imagensubliminal.com

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After originally being conceived in 2004, it took more than ten years to complete the rail system that was fully destroyed on September 11, 2001. Finally, the World Trade Center Transportation Hub is welcoming its first commuters who transit in one of most important New York’s crossroads. Moreover, the building connects to New York City subway trains (1, A, C and R lines), provides indoor pedestrian access to Brookfield Place, towers 1, 2, 3 and 4, as well as the new Fulton Street Transit Center. Eventually, it creates an inspiring, light-filled public gathering place. Santiago Calatrava, responsible for the project, called it a “the image of a bird released from a child’s hands”. Besides the symbolic value, the wide steel ribs marking the whole structure - whatever your perspective is remember two wings ready to take flight. This is the distinctive feature of the three main parts of the structure - the Oculus, the Transit Hall and the PATH Hall. Conceived as a free standing structure and situated along the southern edge of Daniel Libeskind’s, the ‘Oculus’ is a kind of in-between space that creates a kind of pause amid the dense commercial towers, and links the procession of green spaces extending from City Hall Park to the churchyard of St. Paul’s. The structure is comprised of steel ribs and glass arrayed in a large elliptical shape. The ribs extend to create two canopies over the north and south portions of the plaza. The rafters spring from two arches flanking the project’s central axis. Between the arches, an operable skylight

frames a slice of the New York sky, and opens on temperate days as well as annually on September 11, filtering down through all levels, and eventually to the PATH train platform, approximately 18 meters below the street. Access into the building is provided from Church and Greenwich Streets through the east and west arch abutments of the Oculus, both leading to a grade piazza called the Transit Hall. Escalators, elevators and stairs provide access to the upper and lower retail concourse levels. West of the subway is the PATH Hall, which provides ticketing, fare control and other services for access to PATH trains. The PATH Hall and Transit Hall are linked below the #1 subway line, which provides visual connectivity from the extreme east and west points of the WTC Transportation Hub. Below the PATH Hall are four PATH train platforms providing service to Hoboken and Newark, New Jersey. The new WTC combines natural light and sculptural form, giving dignity and beauty to the building’s lower levels and pedestrian walkways, and provide New York City with a kind of public space it has not previously enjoyed. www.calatrava.com www.imagensubliminal.com

Le enormi travi-costole rappresentano l’elemento formale e strutturale, che si ripete all’interno del WTC di NY, e che, insieme alla luce naturale, dona ampiezza visiva e spaziale. The huge beams/ribs represent the formal and structural element that is repeated within the WTC of NY, and that, along with the natural light, offers a great sense of spaciousness and a strong visual impact.

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NYC AQUATRIUM di Manuela Di Mari

Affiorano a pelo d’acqua, sull’East River di New York, gli otto biomi marini che offrono l’esperienza unica di vivere in ecosistemi ambientali complessi. Un progetto corale capitanato dallo studio Lissoni Associati. Eight triple-height transparent biomes emerge on the surface, offering an unparalleled experience to live complex environmental ecosystems. We are talking about a coral project run by Lissoni Associati Studio.

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Non poteva esserci miglior luogo, per estensione e suggestione, dell’East River newyorkese per indagare un gruppo di ecoregioni acquatiche e relative specie marine sviluppatesi in relazione alle diverse condizioni ambientali. Non semplicemente un acquario, ma otto biomi trasparenti a tripla altezza rappresentano quattro oceani - Atlantico, Pacifico, Indiano, Meridionale -, quattro mari - dei Caraibi, Mediterraneo, della Tasmania, Rosso - e i poli Nord e Sud, quest’ultimo tramite un iceberg al centro dell’Atrium. È il progetto NYC Aquatrium, vincitore della competition organizzata da Arch Out Loud, ad opera dello studio Lissoni Associati, arrivato al primo posto grazie ad un complesso sostanzialmente composto da due elementi circolari posti all’interno di un bacino d’acqua molto ampio. L’intenzione del team di progettisti guidato dallo studio Lissoni Associati, in collaborazione con gli architetti Miguel Casal Ribeiro, Mattia Susani e Joao Silva, è stato quello di creare un processo dinamico d’interazione con l’ambiente circostante, offrendo molte-

plici vie esperienziali del mondo acquatico marino. Nello specifico, l’idea principale è stata quella di generare un ambiente totalizzante e avvolgente, all’interno del quale i visitatori possano sentirsi parte integrante. Avere l’impressione di entrare letteralmente in acqua quasi identificandosi con le specie animali e vegetali, per ‘toccare con mano’ la bellezza della vita nelle profondità della terra. A tale scopo assolvono queste porzioni di biosfera, che durante il giorno si rivelano in tutta la loro bellezza e complessità, mentre cambiano pelle al calar del sole tramutandosi in planetario: la notte, infatti, un tetto ricoperto d’erba scivola a copertura dell’arena e delle cupole dei biomi, proprio come la conchiglia protegge la sua perla. Il livello dell’acqua definisce il punto di partenza del progetto. Da qui il sito inizia a incavarsi per diventare uno spazioso e innovativo bacino d’acqua, con l’acquario e il centro marino che formano un’isola sommersa a due livelli, e la cui via d’accesso si rivela essere una rampa perimetrale che parte dalla lobby d’entrata e


accompagna il pubblico lungo i percorsi naturalistici. Un tragitto lungomare inclinato crea uno spazio pubblico panoramico seducente e di grande impatto visivo sullo skyline di Manhattan, mentre una passerella in legno abbraccia il bacino artificiale diventando un anello galleggiante di connessione per le due rive e circondando inoltre l’acquario e il suo tetto scorrevole. Ancora un altro volto per Long Island City. www.lissoniassociati.com No better position – in terms of space and atmosphere - could be chosen to represent the most important NYC aquarium than the East River itself, rich in sea species, which have developed thanks to the varying environmental conditions. This is not a simple aquarium, rather eight triple-height transparent biomes representing the four oceans – the Atlantic, Pacific, Indian, Southern – and the four seas – the Caribbean’s, Mediterranean, Tasmania’s, the Red Sea – as well as the North and South poles, this latter through an iceberg inside the Atrium. The project named NYC Aquatrium won the competition organized by Arch Out Loud, and was conceived by the Italian firm Lissoni Associati. The complex is made of two round-shaped parts inside a wide water basin. The aim of the design studio led by Lissoni and Associati, in collaboration with architects Miguel Casal Ribeiro,

NYC Aquatrium è il progetto vincitore della competition organizzata da Arch Out Loud, ideato da Lissoni Associati per mostrare le specie marine appartenenti a quattro oceani attraverso un impatto visivo potente ed esperienze immersive totalizzanti. Lissoni Associati’s NYC Aquatrium is the winning project of the competition organized by Arch Out Loud, to show the marine species belonging to four oceans through a strong visual impact and all-encompassing immersive experiences.

Mattia Susani and Joao Silva, was to launch a dynamic interactive process with the surrounding environment, offering to the visitors a wide number of experiences related to the sea world. In detail, the main idea was to create an enveloping, overwhelming universe, where visitors can feel themselves an integral part of the sea. To have the impression of really entering the water, empathizing with the animals and plants, to discover the beauty of the marine life on display, in the deepness of the earth. This is what these parts of biosphere are intended for: during the day, they show their beauty and complexity, while as darkness falls, they take on a “second life” as a planetarium. At night, a grass-topped sliding roof would cover the circular space, like a shell protecting a pearl” and create a planetarium. Having the water level define the starting point of the project,

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the site is excavated to become a spacious and innovative water basin, with the Aquarium and Marine Center forming a submerged two-level island accessed via a perimeter ramp that starts from the lobby entrance and leads visitors along the biome pathway. A sloped beachfront encloses the parking area to form a panoramic public space, while a boardwalk surrounds the basin to become a floating ring connecting the two waterfronts and encompassing the aquarium and its sliding roof. Long Island City and its endless sides. www.lissoniassociati.com

La particolare struttura del NYC Aquatrium sembra affiorare dall’acqua con il suo bacino artificiale e accoglie due livelli sommersi. In superficie, un tragitto inclinato crea un’arena pubblica panoramica, che di notte viene coperta, insieme alle porzioni di biosfera, da un tetto ricoperto d’erba che simula una conchiglia. The special structure of the NYC Aquatrium seems to emerge from the water with its artificial basin, and hosts two submerged levels. On the surface, a sloped roof creates a public, panoramic arena that, along with the biomes, at night, is covered by a grasstopped roof which simulates a shell.

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MODERN URBAN LIFE di Manuela Di Mari foto ©Ewout Huibers for Concrete

Nasce a Staten Island, isola-quartiere di New York, un nuovo modello abitativo contemporaneo che risponde alle esigenze residenziali del cittadino d’ultima generazione. Unico nel suo genere per estensione e benefit offerti, si chiama Urby ed è un progetto sviluppato da Ironstate Real Estate in stretta collaborazione con lo studio olandese Concrete. A new and contemporary housing concept that meets the needs of modern citizens, was born in Staten Island, NY. It’s Urby, a project characterized by a unique size and that offers exclusive benefits. It was developed by Ironstate Real Estate in close cooperation with Concrete, a Dutch studio.

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Un progetto residenziale su larga scala che fa parte del piano di riqualificazione stanziato dalla città di New York, con 32 milioni di dollari assegnati, per riconnettere la comunità alla costa. Situato nell’area di Stapleton, sul litorale Nord del distretto di Staten Island, Urby è il primo in assoluto a sorgere tra quelli pianificati in altre città dalla società Ironstate. Uno schema abitativo rivoluzionario che accompagna la metamorfosi del nuovo cittadino urbano, costantemente in movimento e reattivo a stimoli e cambiamento, e che segue perfettamente la natura del brand immobiliare fondato su tre cardini: flessibilità, spazio, connessione. La formula si fonde ‘chimicamente’ con quella dello studio Concrete di Amsterdam, che ha sviluppato l’intera progettazione - architettura, interni, paesaggio, styling - e il cui motto “Concrete unisce le persone” si è decisamente materializzato in ogni porzione del programma. Molto più di un luogo gradevole in cui vivere, si tratta di un concetto olistico di housing che ingloba spazi privati, pubblici e comunitari con modalità singolari e sempre proiettati verso l’interazione naturale. L’intero ed esteso complesso è strut-

turato in due edifici disposti a ‘U’ - rispettivamente di 4 e 5 piani - che guardano senza ostacoli Manhattan, Brooklyn, il ponte Verrazzano e tutta la Upper Bay. Al centro, il Navy Pier Court, cuore della proprietà, è uno spazio pubblico aperto, arricchito da negozi ed aree ristoro, che connette il sito con il vicinato e dona vigore a questa parte di città dimenticata. Si trova proprio in quest’ampia corte l’accesso principale di Urby, che la dice lunga sull’obbiettivo di scambio sociale così fortemente voluto da Ironstate e Concrete: non si varca infatti una tradizionale lobby, ma direttamente un Cafè a forma di casetta accolti dal barman anziché dal portiere. Diventa semplice e automatico sedersi e scambiare due parole, anche se solo per un attimo. Tutti gli spazi collettivi sono concepiti secondo lo stesso principio: il percorso pedonale The Zebra, che disegna una linea continua lungo tutta la lunghezza della residenza; la palestra con aree dedicate cardio, climbing e yoga; il fitness center, la piscina outdoor, gli spazi green con wi-fi e tavoli da picnic; l’ampia cucina comune che ospita corsi, degustazioni e show cooking di chef; e persino le arnie, con alveari e api, posi-


Il vasto progetto residenziale Urby nel distretto di Staten Island, una collaborazione tra la realtà immobiliare Ironstate e lo studio Concrete, vive in simbiosi con le dinamiche sociali e ruota attorno all’interazione tra gli abitanti negli spazi collettivi. Pagina accanto, nella corte a U formata dai due edifici principali, l’area verde curata dai residenti. Nelle altre immagini e nelle pagine seguenti, l’ingresso principale è costituito da un caffè a forma di casetta che accoglie i condomini in un ambiente cordiale e friendly.

Urby, the wide residential project in Staten Island district, a collaboration between Ironstate and the Concrete studio, which takes into account the social dynamics and enhances the dialogue among the inhabitants thanks to the different collective spaces. Opposite page, in the courtyard formed by the U-shaped arrangement of the two main buildings, the green area is supervised by the residents. In the other pictures and in the next pages, the main entrance consists of a café with a cottage shape that welcomes the owners in a warm and friendly environment.

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zionate sul tetto per produrre miele destinato al caffè. E ancora, il Bodega store, con un layout accogliente e invitante, rifornisce i residenti di prodotti alimentari, tra cui quelli provenienti dalle fattorie della stessa Urby e dei produttori locali. In questo contesto si sviluppano i 900 appartamenti, di cui 571 sono già su mercato e i restanti in fase di ultimazione. Progettati nelle metrature S (35-39 mq), M (49-52 mq) e L (70 mq) e su pianta compatta, risultano essere tutti spaziosi grazie ad un’organizzazione razionale e intelligente, e rappresentano un nuovo modello di fornitura chiavi in mano. Pronte per essere abitate, tutte le residenze sono equipaggiate di armadi, elementi per lo storaggio, librerie, lampade, lavatrice e asciugatrice personale. Su misura anche cucine, bagni e la maggior parte dei mobili. La tecnologia fa la sua parte, con il sistema wi-fi integrato in ogni unità ed un sistema di accesso senza chiavi tramite smart technology. Infine, muoversi non è un problema, grazie ad un garage che accoglie 300 automobili, ad un parcheggio per 500 biciclette e alla vicina stazione ferroviaria che collega Staten Island a Manhattan. www.concreteamsterdam.nl www.ironstate.net

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A residential project on a large scale which is part of the New York’s $32 million dollar plans to reconnect the community with the waterfront. Located in Stapleton area, on the North Shore of Staten Island District, Urby is the first in a planned series of developments (arranged by the Ironstate society) set to open in other cities. A revolutionary housing scheme in line with the metamorphosis of new urban citizen. A citizen that is changing, is always in motion and that follows the nature of the real estate brand which is founded on flexibility, space and connection. This formula perfectly matches the idea of the Concrete studio of Amsterdam, which designed the architecture, interiors, landscape and styling of the whole project. Their motto “Concrete unites people” is definitely visible in each portion of the program. Urby is a holistic housing concept that offers to residents something that goes far beyond living quarters. Indeed, it offers private, public and community spaces designed to foster

natural interaction. The entire and extensive complex is divided into two buildings arranged in a ‘U’ - respectively of 4 and 5 storeys - that overlook Manhattan, Brooklyn, the Verrazano Bridge and the Upper Bay. In the heart of the Navy Pier Court we can find an open public space, enriched by shopping and dining areas, which connects this site with the neighborhood, and gives strength to a part of the city that has been forgotten. And it is exactly in this large courtyard that we can find the main Urby’s entrance: not a traditional lobby but a café where guests are welcomed by a barman and not by a doorkeeper; all this confirms, once again, the will of Ironstate and Concrete to offer public spaces which encourage social interactions. It has never been easier to take a seat or have a chat, even for a while. All public spaces are designed on the base of the same principle: The Zebra footpath, which stretch across the length of the building; the gym with areas devoted to cardio, climbing and yoga; the fitness center, the


outdoor swimming pool, the green areas with Wi-Fi and picnic tables; the large communal kitchen that hosts cooking classes, tastings and chef cooking shows; and even beehives on the roof used to produce honey for the cafĂŠ. In addition, we can find the Bodega store that, with its

warm structure, provides food products produced in the Urby’s farm or coming from local producers. The project consists of more than 900 apartments, 571 of which are already on the market and the remaining apartments are on the point of being completed. Available in different sizes: S (35-39 square meters), M (49-52 square meters) and L (70 square meters). However, they all turn out to be very spacious thanks to a rational and smart organization of space, and they represent a new turn-key solution. Apartment are ready to be inhabited as they are already equipped with cabinets, storage elements, bookcases, lamps, washing machine and dryer. Kitchens, bathrooms and most of the furniture are custommade. The technology plays an important role: we can find a Wi-Fi system in each apartment but, above all, residents have keyless building and apartment entry thanks to a smart technology system. Finally, getting around is not a problem, thanks to a garage that accommodates 300 cars, a parking lot for 500 bicycles and the nearby train station that connects Staten Island to Manhattan. www.concreteamsterdam.nl www.ironstate.net

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738 BROADWAY LA SOBRIETÀ DIVENTA COOL ESSENTIAL YET COOL di Manuela Di Mari foto Robert Lowell Cambiano i parametri del lusso per la nuova upbeat generation della Grande Mela: pareti e soffitti immacolati di bianco, pochi elementi d’arredo ma top di gamma, domotica e tanto, tanto spazio non necessariamente colmato. Meglio se in un building di stampo industriale. È il progetto-tendenza di interni firmato da Escobar Design by Lemay nel Greenwich Village di NY. The New York’s new upbeat generation has new luxury standards: pure-white walls and ceilings, a minimalist interior finished with top-of-the range design pieces, cutting-edge home automation and quite a lot space left empty. Even better whether all these details are enveloped by an industrial-style building. As for instance the stylish and charming interior design project developed by Escobar Design by Lemay in the NY’s Greenwich Village.

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Quello che un secolo fa era appannaggio unico della classe operaia, nelle aree comprese tra SoHo, NoHo e Greenwich Village di New York, è ora distretto d’elite e destinazione residenziale sofisticata. Non fa eccezione 738 Broadway street, dove risplende nel suo biancore di facciata il McKenna building, costruito nel 1867 in pieno trend ‘castiron architecture’ (architettura in ferro) e ristrutturato di recente dall’architetto Karl Fischer. È la destinazione preferita della nuova generazione di newyorkesi definiti ‘facoltosi e ottimisti’, che una volta individuato l’edificio ha idee ben precise anche sul concetto di lusso che deve abitare l’interno. Coerenza ma non eccessivo rigore, semplicità senza tempo e qualità: in due parole, sobrietà sontuosa. Un rinnovamento dei tempi afferrato al volo dallo studio Escobar Design by Lemay, responsabile del progetto di interni di questa struttura suddivisa in quattro distinte residenze. Tre appartamenti - due da 223 mq e uno da 297 mq - ed una penthouse, sempre di circa 223 mq, con un terrazzo di 93 mq ricavato dal tetto. Sin dall’ingresso principale, il colore bianco domina su pareti, soffitto e pavimento, con un effetto totalitario nel quale spiccano le sottili strisce illuminanti a led e l’impressionante murales in mosaico, con scene che ritraggono


In queste pagine, all’interno del complesso residenziale del McKenna building, progetto di Escobar Design by Lemay: l’ampio terrazzo della penthouse ricavato dal tetto; l’ingresso principale con il suggestivo murales a mosaico realizzato dall’azienda italiana Sicis su disegno dello studio di progettazione; il living di uno degli appartamenti arredato in stile semplice ma ricercato. In these pages, Escobar Design by Lemay’s project: within the residential complex of the McKenna building, we can find the large terrace of the penthouse, derived from the roof and characterized by a main entrance with striking mural mosaics created by the Italian company Sicis, based on the idea of the design studio. The living area of one of the apartments has been furnished in a simple yet refined style.

le icone di NYC (grattacieli e taxi gialli). Opera realizzata su misura dall’italiana Sicis e su disegno dello studio di progettazione, godibile dagli inquilini lungo tutto il percorso in ascensore, realizzato completamente in vetro. Purezza e candore proseguono nei locali privati degli appartamenti, estremamente spaziosi e luminosi grazie alla gran quantità di luce filtrata dalle ampie finestre. Qui l’abbondante metratura a disposizione non è necessariamente colmata da oggetti,

ma anzi rispettata con vuoti appositamente scelti, come pure gli elementi d’arredo e i materiali d’alta qualità. Star indiscussa del living è l’imponente camino in marmo italiano Calacatta, un monolite lungo 5 metri e alto da pavimento a soffitto. Poco distante, la cucina a vista è realizzata in Italia interamente su misura e attrezzata con forniture Miele e Sub-Zero. Linee essenziali anche nei bagni padronali, dove l’agio si esprime attraverso il rivestimento in marmo Calacatta,

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le piastrelle Porcelanosa Cubica, il box doccia oversize, i faretti incassati a soffitto e una tv nascosta da uno specchio. In una logica in cui quel che c’è non è invasivo sino quasi a scomparire, la domotica la fa da padrona, fornita dai sistemi all’avanguardia firmati Creston, che controlla la maggior parte delle funzioni: illuminazione, sicurezza, riscaldamento, condizionamento e persino la musica. www.lemayonline.com escobardesign.com

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One century ago, the SoHo, NoHo and Greenwich Village areas were mainly addressed to the working class; over time this neighborhoods have turned into the elite and sophisticated yet young and carefree living districts. The same holds for the 738 Broadway street, where the McKenna building with its striking dressed in white façade. It was built in 1867 as part of the ‘Castiron architecture’, and recently renovated by architect Karl Fischer. This is the typical choice for the rich and optimistic young New Yorkers who, once chosen the building to live in, have a precise idea of the luxury of the interiors. Actually, the interiors must be style-consistent but not too serious, timelessly essential and of the highest quality: in a word, sumptuously


Linee essenziali e purezza del colore bianco fanno da sfondo a tutti gli ambienti. Nel living domina l’imponente camino a tutt’altezza e lungo 5 metri, in marmo italiano Calacatta. Qui sotto, la cucina è realizzata in Italia su misura con forniture Miele e Sub-Zero.

The essential lines and the purity of white, serve as a backdrop in all environments. In the living area, an impressive 5-meter fireplace made of the Italian marble Calacatta, stands out. Below, the kitchen is custommade and realized in Italy, equipped with Miele and Sub-Zero’s supplies.

it can be fully enjoyed by the inhabitants when going up with the full-glass elevator. Pure white is also predominant in the private spaces inside the flats, which are very spacious and bright thanks to the ample windows. The wide available surface isn’t anyway overfilled with objects, rather respected with designated empty spaces, as well as furniture and high quality materials. In the living area a majestic fireplace in Calacatta marble, a 5-meter long, floor to ceiling monolith, stands out. Another interesting feature, the exposed bespoke Italian kitchen, equipped with Miele and Sub-Zero appliances. The master bathrooms dressed in Calacatta marble and textured

sober. This new trend has been flawlessly developed by studio Escobar Design by Lemay, that was responsible for the interior design project. The structure hosts four different residences. Three apartments of 223 sq.mt. and one of 297 sq.mt., and a 297 sq.mt penthouse featuring a 93 sq.mt private terrace. The purity of the white enters beyond the building’s threshold, spreading inside and flowing on the walls, floor and ceiling, with thin LED light strips intensifying the already bright and immaculate space and the stunning mosaic mural featuring a typical NYC scene with its skyscrapers and yellow taxis. This splendid work is entirely custom designed by the Italian SICIS and, thanks to the design developed by Escobar and his team,

Porcelenosa Cubica tiles, feature an overflow bathtub, ceiling concealed faucets and a television-emitting mirror. Finally, the cutting edge Creston automation system controls lighting, music, heat, air conditioning, security. www.lemayonline.com escobardesign.com

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Proseguono nelle camere da letto coerenza e qualità , senza sconfinamenti nell’oltremisura. Nei bagni, rivestimenti in marmo Calacatta, piastrelle Porcelanosa Cubica e faretti incassati a soffitto. The bedrooms are also characterized by consistency and quality without exaggerations. In the bathroom, Calacatta marble coverings, Porcelanosa Cubica tiles and recessed spotlights.

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NY

TRA ARTE E PRÊT-À-PORTER BETWEEN ART AND PRÊT-À-PORTER di Manuela Di Mari foto courtesy of Louis Vuitton Nel quartiere newyorkese di Soho, lo store di Louis Vuitton si rinnova all’insegna di opere d’arte en suite e dell’eredità architettonica industriale del luogo. In piena coerenza con il mood del vicinato. La firma è quella di Peter Marino, acclamato protagonista del nuovo star system progettuale. In the Soho district of New York, the Louis Vuitton store has been renovated bringing the artworks and the industrial architectural heritage of the city into central focus, in compliance with the mood of the neighborhood. The renovation works have been made by Peter Marino, acclaimed protagonist of the new design star system.

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Nel tipico edificio cast-iron architecture di Soho, il rinnovato store di Louis Vuitton ospita opere d’arte site specific ed elementi d’arredo di design. In alto, le colonne dipinte interamente a mano dall’artista giapponese Shuji Mukai e la seduta Cocoon disegnata dai Campana Brothers per Louis Vuitton/ Objets Nomades.

In the typical cast-iron building of Soho, the renovated store of Louis Vuitton accommodates different works of art and design furniture. Top, the columns entirely painted by hand by the Japanese artist Shuji Mukai and the seat Cocoon designed by Campana Brothers for Louis Vuitton/ Objets Nomades.

Sin dalla sua apertura, nel 1998, lo store newyorkese di Louis Vuitton ha avuto carattere esclusivo. Per la posizione, il sofisticato quartiere di Soho in piena Manhattan; la location, un edificio industriale dei primi dell’800; la tipologia di spazio, rivolto sia agli eventi internazionali più importanti della maison sia alla vendita del primo ready-to-wear aziendale, qui al suo debutto. Recentemente, l’intero showroom ha subito un ulteriore rinnovamento generale in tutti i suoi circa 1000 metri quadrati. E l’intervento, da parte di Peter Marino, progettista molto amato nella Big Apple, ha voluto ancora una volta connotarlo con un’impronta di unicità. L’architetto ha, infatti, creato un dialogo tra gli interni della struttura e le numerose gallerie d’arte limitrofe, chiamando a collaborare due artisti d’eccezione: il giapponese Shuji Mukai e l’italiano Giuseppe Penone. Mukai, ex membro di spicco del movimento popolare Gutai negli anni ’50 e ’60, traccia sulla superficie uno spazio fisico importante attraverso tre colonne dipinte interamente a mano, talmente focali da forgiare le pareti tutt’intorno, stabilendo nuovi equilibri nella circolazione spaziale. Noto esponente della corrente dell’arte povera, Penone si rifà inve-

ce alla natura industriale dell’edificio, alla sua anima più ‘grezza’ e realizza pannelli in pelle stampata e bronzo, posizionati sia lungo le vie di passaggio che in quelle espositive. Un assetto strutturale concepito appositamente da Peter Marino a totale supporto dei lavori artistici. E, sulla scia di Penone, il progettista non prende spunto solamente dall’eredità culturale del contesto cittadino, ma anche da quella architettonica. Da qui, la scelta di materiali come fibra di carbonio per le scaffalature, legno riciclato con trattamento effetto pietra e molta pelle. Anche gli elementi d’arredo richiamano materiali e forme dall’aspetto ‘crudo’ e naturale, quella particolare forma artigianale di cui i fratelli Fernando e Humberto Campana sono famosi rappresentanti e che qui ritroviamo con Maracatu e Cocoon chair, in compagnia di tavoli e sedie firmati Raw Edges. Rafforzato nella propria identità storica e aziendale, il rinnovato store di Greene Street può continuare ad essere pietra miliare dei valori e del savoir-faire della Maison. us.louisvuitton.com

Since its opening in 1998, the Louis Vuitton store in New York has been characterized by a unique character because of its position, the sophisticated Soho district in Manhattan; its location, an industrial building of the early nineteenth century; its spaces, dedicated both to major global events of the maison and to the selling of the first ready-to-wear business. Recently, the whole showroom has undergone a further general renovation which has involved all its 1,000 square meters. Once again, it has been curated by Peter Marino, an extremely popular designer, in particular in the Big Apple, who wanted to make the showroom one of a kind. Indeed, the architect has created a dialogue between the interior of the structure and the numerous neighboring art galleries, with the help of two exceptional artists: the Japanese Shuji Mukai and the Italian Giuseppe Penone. Mukai was commissioned to hand-paint three columns within the store, with a design that relates directly to the Gutai

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art movement, popular in the 1950s and 60s, and that establishes a new balance in the space. Penone, exponent of the Arte Povera, deals instead with the industrial nature of the building, with its ‘raw’ soul and realizes panels made of molded leather and bronze that we can find along the passageways and in the exhibition. A structural setting specifically designed by Peter Marino in order to support the artistic works. And, in the wake of Penone, the designer gets his inspiration from the cultural and architectural heritage of city context. That’s the reason why he decided to use materials such as carbon fiber for the realization of shelves, recycled wood with stone effect and a lot of leather. The interiors also recall materials and shapes characterized by a ‘raw’ and natural aspect. Some examples are given by the Maracatu and Cocoon chair designed by Fernando and Humberto Campana - famous for their hand-made pieces - and the tables and chairs by Raw Edges. The renovated store of Greene Street now boasting a stronger historical and corporate identity - can continue to be the cornerstone of values and know-how of the industrial Group. us.louisvuitton.com

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Nella pagina accanto, in alto, l’opera di Giuseppe Penone, in pelle e bronzo, rende omaggio alla natura industriale dell’edificio, come pure le scaffalature in fibra di carbonio, il legno riciclato e la pelle utilizzata. Opposite page, top, the leather and bronze work of Giuseppe Penone and the realization of shelves, in carbon fiber, recycled wood and a lot of leather, pay homage to the industrial nature of the building.

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All’interno degli spazi espositivi, gli elementi d’arredo richiamano l’artigianalità della lavorazione di forme materiali: a sinistra, in primo piano, Concertina Chair, design Raw Edges, e, sullo sfondo, Maracatu, cabinet de voyage dei Campana Brothers, entrambi per Louis Vuitton/Objets Nomades.

Within the exhibition space, the furnishings evoke a sense of craftsmanship: on the left, in the foreground, Concertina Chair designed by Raw Edges, and in the background, Maracatu, cabinet de voyage by Campana Brothers, both for Louis Vuitton/Objets Nomades.

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ITALIAN INTERIORS ‘UNDER 40’ di Annamaria Maffina foto Filippo Romano

Un giovane studio di architettura e urbanistica, fondato nel 2009 a Firenze, con numerose realizzazioni pubbliche e private: è Fabbricanove, composto da Enzo Fontana (1974), Giovanni Bartolozzi (1979) e Lorenzo Matteoli (1977). Indagare linguaggi e nuovi materiali del progetto contemporaneo e promuovere un confronto con le strategiche trasformazioni che coinvolgono oggi gran parte delle realtà urbane è l’obiettivo e il ‘mix&match’ vincente dei progettisti. Ogni lavoro “… parte con l’ambizione di controllare tutti i processi del progetto e ogni suo elemento di dettaglio, nella stessa modalità in cui un artigiano modella la sua opera”. Da questo presupposto nascono tre realizzazioni recenti: Auditorium della Banca di Credito Cooperativo ‘G. Toniolo’ di San Cataldo, un loft ristrutturato a Firenze e una villa a Forte dei Marmi. Tre differenti lavori - per tipologia, posizione geografica e committenza - che hanno il minimo comun denominatore in un iter progettuale minuzioso e di attento studio. Scopriamoli! www.fabbricanove.it

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This is a young architectural and urban planning firm - founded in 2009, in Florence – that deals with the design of residential and public spaces: we are talking about Fabbricanove, composed by Enzo Fontana (1974), Giovanni Bartolozzi (1979) and Lorenzo Matteoli (1977). The architects’s main goal and perfect ‘mix&match’ derive from a study about styles and new contemporary materials and from a comparison with the strategic transformations in which different urban realities are involved. Every work “… begins with the ambition of monitor every step and element of the project, in the same way in which a craftsman shapes his work”. On this assumption, three new projects come to life: the Auditorium of the Credit Union Bank ‘G. Toniolo’ in San Cataldo, a renovated loft in Florence and a villa in Forte dei Marmi. Three different works differing in typology, geographic position and clients but based on the same design procedure and on an accurate study. Check them out! www.fabbricanove.it


NATURALE E COSTRUITO

Una struttura che ha avuto più vite: in passato è stato luogo di produzione di materiali esplosivi, bellici, poi bonificato a fini agricoli, quindi segnato dal cemento dell’autostrada. Situata fra la costa e le Alpi Apuane, la villa a Forte dei Marmi è frutto di un’attenzione particolare al rapporto fra il paesaggio naturale e l’ambiente costruito, alla semplicità, alla vivibilità degli spazi domestici, all’interazione con gli artigiani, alla definizione dei dettagli. La villa, situata all’interno di un lotto al margine del perimetro soggetto a vincolo paesaggistico, privilegia scelte lineari e nitide proponendo una lettura semplice (non semplicistica) dei suoi spazi. Proprio per questo, la residenza si distingue rispetto alle lottizzazioni discutibili che la vocazione turistica del luogo ha contribuito a rendere possibili. La sua chiarezza formale e progettuale è un esempio virtuoso di ‘buona architettura’, non slegata dal territorio e dalla sua morfologia. L’edificio è suddiviso in due volumi di differenti forme e toni, l’uno sovrapposto all’altro: quello a pianta quadrata e dai toni chiari, a piano terra, ospita la zona notte riservata agli ospiti, la cucina, il soggiorno; quello a pianta rettangolare, al primo piano e dai toni scuri, ospita la camera padronale. Al piano interrato vi è sia il garage che i locali tecnici e di servizio. Materiali e componenti cromatiche diverse, accostate con sapiente attenzione, donano al progetto un’atmosfera calda, e mediterranea, perfetta per assorbire la luce naturale. Gli interni sono caratterizzati da arredi artigianali su misura, come il mobile contenitore/libreria al piano terra in legno di teak, al quale si affianca la scala bianca in acciaio, che formano un elemento strutturale unico dal punto di vista formale e visivo.

Esterno della villa a Forte dei Marmi, progetto firmato dallo studio di Firenze Fabbricanove, caratterizzata da un linguaggio formale lineare e nitido, favorendo una lettura comprensibile degli spazi.

Exterior of the villa in Forte dei Marmi, a project designed by Fabbricanove Studio in Florence, characterized by a formal, linear and tiny style, featuring a space developed in simple manner.

NATURAL AND BUILT

A structure that has more than one life: in the past, it was a place of production of explosive materials and weapons used for war and then reclaimed for cultivation purposes, finally marked by the concrete of the highway. Located between the coast and the Apuan Alps, the Forte dei Marmi Villa is the result of a particular attention to the relationship between the natural landscape and the built environment, as well as to simplicity and comfort of domestic spaces, developed through a close collaboration with local artisans and keen attention to details. The villa located near a protected area from a landscape point of view, favors clear-cut shapes, developing the spaces in simple (not simplistic) manner. Actually, the residence stands out among the other tourist facilities and houses in the area. Its clean design is a virtuous example of ‘good architecture, which takes into account the territory and its morphology. The building has two storeys with different shapes and nuances: the ground floor is characterized by a square plan and light tones and hosts a guests bedroom, the kitchen and the

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living room; instead, the first floor, characterized by a rectangular plan and dark tones, hosts the master bedroom. In the basement we can find both the garage and the service room. The materials and the different wisely juxtaposed color nuances, give the project a warm and Mediterranean atmosphere, perfect for catching natural light. The interiors are characterized by custom-made and handcrafted furniture, such as the container/bookshelf on the ground floor made of teak wood that, together with the white steel staircase, create a unique element from a shape and visual point of view.

In alto, zona relax all’esterno della residenza, elegante ed essenziale; qui sopra, la grande vetrata che introduce nella zona giorno, caratterizzata da un importante uso del legno.

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Top, relaxation area outside the elegant and simple dwelling,; above, the large glass window introducing the living room, characterized by a wide use of wood.


Toni tenui di arredi e pareti e l’effetto caldo del legno pervadono gli interni in ogni spazio della residenza, dalla zona giorno alla passerella esterna, da cui si intravede la vegetazione circostante. The soft tones of the furniture and walls and the warm wood effect pervade the interiors in every area of the dwelling, from the living room to the outside walkway, from which you can glimpse the surrounding vegetation.

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CASA SU MISURA

La memoria di un ambiente dedicato all’arte rivive attraverso un lavoro progettuale originale, che non altera la dimensione poetica del luogo: è la ristrutturazione di una ex sala da musica trasformata in un loft per famiglia, situato in via Bufalini a Firenze, in pieno centro storico. L’intervento dello studio Fabbricanove ha previsto l’inserimento nel grande open space di un ‘core’ a doppia altezza con pavimento in vetro e pareti in legno per separare gli ambienti e dare loro una precisa funzione. Le pareti attrezzate, grazie al loro spessore, si trasformano in libreria e scaffali nell’ufficio, in dispensa nella cucina, in ampi ripiani nella camera da letto. Una soluzione funzionale e interessante: da un lato rende possibile la distribuzione degli ambienti mantenendo il fascino della memoria legata a un luogo, dall’altro propone un intervento dal linguaggio contemporaneo arricchendone le potenzialità. Questo loft è una casa su misura, pensata con una mentalità sartoriale, e risultato di un binomio progettuale tra architetti e artigiani. Infatti tutti gli arredi sono artigianali e realizzati secondo i disegni dei progettisti. Un progetto basato su tre principali caratteristiche: stratificazione funzionale e storica nella capacità di interpretare la contemporaneità senza violare la memoria delle preesistenze, inserimento di volumi, che ridefiniscono lo spazio e cura per il dettaglio.

Qui sopra, spaccato assonometrico del Loft a Firenze, ristrutturato da Fabbricanove e trasformato da ex sala da musica ad abitazione per famiglia. A destra, in primo piano, scala di acciaio inserita nel ‘core’ a doppia altezza, le cui pareti sono realizzate in legno e pagina accanto, il pavimento in vetro che si intravede fra un livello e l’altro.

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Above, isometric cutaway drawing of the loft in Florence, recently renovated and transformed from former music hall into a family loft. On the right, on the foreground, the steel staircase in the double-height space, whose walls are made of wood. Opposite page, the glass floor dividing the two storeys.

CUSTOM-MADE HOUSE

The memory of a space devoted to art, regains strength through an original design work, which does not alter the poetic dimension of that place: it is the renovation work of a former music hall, that was transformed into a family loft located in via Bufalini, in the historic heart of Florence. The Fabbricanove firm decided to add a double-height core with glass floor and wood walls in the big open space, in order to separate the spaces and give them a precise function. The thick walls have been turned into bookshelves and shelves in the home office, in kitchen pantry and large shelves of the bedroom. A functional and interesting solution: on the one hand,

it makes possible the creation of spaces which preserve the charming memories linked to a place, on the other hand, it proposes a contemporary style, enriching the potentialities of the structure. This loft is a custom-made house, designed using a tailoring attitude, and the result of a close collaboration between architects and craftsmen. Indeed, all furnishes are handmade and created basing on architects’s designs. A project consisting of three main features: the functional and historical stratification which does not affect the past memory, the addition of volumes, which redefine the space, and the attention to details.


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Accanto e sotto, a destra, la zona pranzo; sotto, a sinistra, il living: ambienti ‘invasi’ dalla struttura/parete attrezzata, in legno, che si trasforma in libreria, scaffalatura, dispensa... ed elemento divisorio di ambienti. Adjacent and below, on the right, the dining room; below, on the left: the thick walls turned into bookshelves, shelves and pantry‌ and the space divider element.

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FUORI DAL CORO

Siamo in provincia di Caltanissetta, è qui che nasce il Nuovo Auditorium della Banca di Credito Cooperativo ‘G. Toniolo’ di San Cataldo, luogo pubblico per eventi aperto alla cittadinanza. Questo intervento si svolge attorno ad una fertile convivenza fra memoria urbana e architettura contemporanea, dando vita a un linguaggio architettonico aggiornato. L’auditorium, sviluppato su una superficie di 1300 mq, si articola su quattro livelli e un seminterrato che ospita il locale tecnico per le macchine termiche dell’impianto di climatizzazione e l’archivio della Banca. Al primo livello il foyer, il secondo accoglie la grande sala dell’auditorium con circa 280 posti a sedere, al terzo una galleria inclinata per 130 posti e all’ultimo livello la sala riunioni e una terrazza, ricavata nella ristrutturazione. In questo rapporto tra vecchio e nuovo, la facciata, danneggiata da passati cedimenti, è stata recuperata con un’orditura pulita ed essenziale, mentre il nuovo volume, un monolite scuro e compatto, si ‘cela’ dietro di essa. Aggiunta fondamentale è l’inserimento nel sistema strutturale di uno spessore vuoto, ricavato fra la facciata ripristinata e il nuovo auditorium, nel quale gravitano i collegamenti, i corpi scala, gli accessi e le distribuzioni. I progettisti hanno dovuto affrontare la delicata questione dell’inserimento di un manufatto a vocazione contemporanea all’interno di un centro storico consolidato, senza stravolgere i ‘confini stabiliti’ esistenti, ma dando loro nuova linfa vitale. Il risultato è un lavoro ‘fuori dal coro’, che si distingue dal contesto e che offre nuovi spunti di riflessione sulle modalità di aggiornamento dei tessuti storici consolidati.

OUT OF THE CROWD

The New Auditorium of the Credit Union Bank ‘G. Toniolo’ has been inaugurated in San Cataldo, in the province of Caltanissetta, and will host public events. Designed by Fabbricanove, which drew inspiration from traditional urban and contemporary architectures, and gives life to a new architectural and modern style. The auditorium covers

a total area of 1,300 square meters and consists of four storeys, a basement hosting the thermic machines for the air-conditioning system, and the archive of the bank. At the first floor we find the lobby; at the second, the big hall of the auditorium and its 280 seats; at the third floor, a gallery with 130 seats; and, at the fourth floor, the meeting room and a terrace derived from a renovation work.

Sopra, facciata storica (a sinistra) e l’auditorium, caratterizzato da un architettura contempornea (destra), in cui si intravede il vano scala del Nuovo Auditorium della Banca del Credito Cooperativo di San Cataldo; a sinistra, ingresso: interni minimali e contrasto cromatico.

Above, the historic façade (left) and the auditorium, characterized by contemporary architecture (right), where you can glimpse the stairwell of the New Auditorium of the Banca del Credito Cooperativo of San Cataldo (San Cataldo’s bank); on the left, the entrance: minimalist designer and contrasting nuances.

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In this balance between new and old elements, the façade, damaged by past structural failures, has been recovered by building an essential and minimalist roof frame; whereas, the new volume, a dark and compact monolith, is hidden behind it. However, the main adding is an empty thick space, arranged between the new façade and the new auditorium, where are arranged ‘connections’, staircases, gates and distributions. The architects had to deal with the delicate issue concerning the addition of a contemporary artifact within a wellestablished historical center, without turning the existing boundaries inside out, but giving them new lifeblood. The result is a work that stands out of the crowd, giving new suggestions for updating historic and well-established ideas.

In queste pagine, l’auditorium: si distribuisce su una superficie di 1300 mq e si articola su quattro livelli e un seminterrato. In these pages, the auditorium which covers an area of 1,300 square meters, consists of four storeys and a basement.

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ITALIAN INTERIOR

SMART IS THE NEW OFFICE di Annamaria Maffina foto Dario Tettamanzi

Un progetto green, spazi rivoluzionati, tecnologia all’avanguardia e un’innovativa visione del lavoro: è l’ufficio 2.0 di nuova generazione, quello di EY a Milano. A green project, revolutionized spaces, cutting-edge technology and an innovative vision of work: it’s EY, an office 2.0 in the heart of Milan.

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Una nuova concezione del lavoro basata sull’innovazione per ottimizzare i processi e lo scambio di know-how è la vision alla base del rinnovato organismo, nuova sede di EY (Ernst & Young), leader mondiale nei servizi professionali di revisione e organizzazione contabile, fiscalità, transaction e advisory, progettata da DEGW, brand del Gruppo Lombardini22, che ha recentemente aperto i battenti a Milano, in via Meravigli, nel cuore storico della città. DEGW ha accompagnato lo svolgimento dei lavori in tutte le fasi. La sfida da affrontare era far incontrare i processi più evoluti del lavoro contemporaneo con i vincoli della storia architettonica e strutturale dell’edificio; infatti la nuova sede è nata dalla riqualificazione di un intero isolato, ‘saldando’ tra loro volumi disomogenei costruiti in tempi diversi, apparentemente inadatti a una realtà innovativa come quella di EY. Il risultato è stato un ambiente ‘smart’: spazi più fluidi, elastici e flessibili. Un corpo perimetrale di cinque piani (oltre al piano terra) e una torre con altri quattro piani, che si conclude con una grande terrazza panoramica con vista a 360° sulla metropoli milanese, è la ripartizione del complesso di edifici di quasi 19.000 mq di superficie, completamente ottimizzati negli spazi, raziona-

lizzati nei percorsi e resi fruibili in modo organico. Al suo interno, lo spazio ospita uffici per 2.500 persone, 1.200 scrivanie e più di 170 sale riunioni e meeting secondo un modello lavorativo ‘activity based’, fluido, dagli elevati livelli di mobilità e senza gerarchie. L’interior design è caratterizzato da ambienti nitidi e neutri, uno sfondo ideale per una buona visione di ‘segnali’ percettivi: come le bande gialle a pavimento che definiscono tutti i perimetri interni, le pellicole che regolano i livelli di privacy sulle vetrate, i pannelli fonoassorbenti che schermano le postazioni come pixel accesi, gli elementi d’arredo speciale, i campi di colore e le immagini grafiche e verbali disseminate strategicamente nello spazio. Tutto immerso in un’atmosfera dal mood chiaro, dominato dal bianco delle pareti e dei soffitti e dai toni neutri dei pavimenti in moquette o gres. È così che DEGW ha messo in campo tutte le competenze maturate sugli attuali scenari del lavoro e ha trovato in EY e nella sua visione del futuro - ‘Workplace of the future’ è un progetto chiave della Vision 2020 di EY - un partner ideale per sviluppi futuristici, ma neanche così tanto, dell’ufficio 2.0. www.degw.it www.ey.com


In basso, l’esterno dell’edificio, sede degli uffici EY, all’incrocio tra via Meravigli e via Porlezza, Milano, e un’immagine del visual branding. Qui sotto e in apertura, la reception.

Bottom, the outside of the building, headquarter of EY, at the intersection of via Meravigli and via Porlezza, in Milan, and a picture of the visual branding. Below and opening picture, the reception.

A new conception of work based on the optimization of processes and exchanges of know-how: that’s the vision of the new headquarters of EY (Ernst & Young) - a world leader in professional audit, tax, advisory and transactions services designed by DEGW, the Lombardini22 Group brand, that has recently opened its doors in Milan, in via Meravigli, in the historic heart of the city. DEGW monitors the progress of the work at all stages. The real challenge was to incorporate all the most highly developed modern work processes within the constraints

imposed by the history of the building; indeed, the new headquarters was born out of a redevelopment of an entire city block: different volumes, built in different periods of time, have been welded together, even if they initially seemed inappropriate to give life to an innovative building such as that of EY. The result was a ‘smart’ environment: more fluid, elastic and flexible spaces. A structure composed of five storeys (and a ground floor) and a central tower extending up for further four floors ending with a spacious panoramic deck characterized by a 360-degree view over Milan. A building of almost 19.000 sq., whose spaces have been completely optimized and whose layout has been rationalized, so that it is now fully operational. The space is divided into offices that can host 2,500 people, 1,200 desks and over 170 meeting rooms designed along the lines of a smoothly flowing, non-hierarchical “activitybased” work model. The interior design is based around clear and transparent spaces characterized by perceptual features: yellow strips on the floor marking all the interior perimeters, etched-glass window films for a high level of privacy, sound-absorbent panels that shield the workstations, special furniture and different colors and graphic/verbal images that we can find throughout

the space. All take shape in a bright atmosphere characterized by white walls and ceilings and by the neutral tones of moquette or gres flooring. That’s how DEGW shows all its expertise in this field and find in EY and its vision - ‘Workplace of the future’ is the key project of the EY’s vision for 2020 - the perfect partner for the future developments of offices 2.0. www.degw.it www.ey.com

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Alcuni ambienti di Workplace of the future, caratterizzati da ampi ambienti, toni tenui e grandi vetrate. Qui sopra, a destra, i dettagli colorati della multipurpose training area e a sinistra, le scale all’ingresso all’auditorium. In alto, il grande open space. Pagina accanto, in basso, lo spazio client room riconfigurabile e sopra, meeting room.

Some workplaces of the future, all characterized by wide environments, soft tones and big glass windows. Above, on the right, details of the colored, multi-purpose training area and on the left, the staircase at the entrance of the auditorium. Top, the big open space. Next page, below, reconfigurable client room and above, meeting room.

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ITALIAN INTERIOR

OSPITALITÀ PER IL VIAGGIATORE CONTEMPORANEO

HOSPITALITY FOR THE CONTEMPORARY TRAVELER di Annamaria Maffina foto courtesy BenBo - BednBoarding ‘Dormire bene e vivere meglio’ non solo a casa o in hotel, ma anche prima, dopo e durante un viaggio: questo l’obiettivo del primo capsule hotel inaugurato a Napoli. ‘Sleep well and live better’ not only in our house or at the hotel, but also before, after and during a travel: that’s the goal of the first capsule hotel inaugurated in Naples.

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L’Aeroporto Internazionale di Napoli Capodichino ha dato il benvenuto nel mese di gennaio a BenBo - Bed and Boarding, il primo capsule hotel realizzato in Italia che condivide con Dorelan e Dorelan Hotel, la divisione contract dell’azienda forlivese scelta per assicurare un riposo di qualità agli ospiti, il valore del comfort e dell’ospitalità. Attivo 7 giorni su 7/24 ore su 24, BenBo è composto da una serie di moduli abitativi autonomi, su una superficie di 1130 mq, sviluppati da Studiotre di Napoli, da un progetto ideato dalla marketing manager Carlotta Tartarone. Le 42 capsule room monoletto, dalle dimensioni di 4 mq ciascuna, sono ben fornite: pareti insonorizzate, porta automatizzata, finestra con oscuranti, tavolo da lavoro reclinabile, specchio, appendiabiti e portascarpe; inoltre gli ospiti possono dormire su materassi Brera e guanciali Feel, prodotti studiati appositamente da

Dorelan Hotel per il settore contract e dotati di grande robustezza, durata nel tempo e un sostegno anatomico indeformabile. Non mancano 16 bagni singoli dotati di doccia, una reception attiva 24 ore con personale multilingua e un giardino d’inverno che funge da zona lounge per fumatori. Non manca nulla a questo ‘hotel-non hotel’, che si differenzia dal consueto concept di ospitalità, un’alternativa per il viaggiatore contemporaneo a basso costo, infatti è possibile dormire in una capsule room per 8 euro la prima ora e 7 euro dalla seconda ora in poi per la permanenza diurna; 25 euro le nove ore notturne. Mantenendo sempre alti gli standard qualitativi. Motivo per cui BenBo è un progetto destinato a decollare ed essere replicato in altri aeroporti italiani. Un plus da non sottovalutare è la sostenibilità di questo concept moderno: le strutture vantano soluzioni architettoniche e


Tre viste delle aree comuni: accoglienti, dallo stile contemporaneo ed essenziale, in cui si intravedono (in alto) i piccoli e colorati - ma ben strutturati - moduli abitativi. Un concept innovativo per il viaggiatore contemporaneo, a basso costo e confortevole.

Three views of the common and warm areas characterized by a contemporary and essential style, where we can glimpse (top) the small, colored and well-structured living unit. An innovative, low-cost and comfortable concept for the contemporary traveler.

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BenBo - Bed and Boarding, il primo capsule hotel d’Italia, a Napoli, è fornito di ogni servizio necessario per offrire agli ospiti un’ospitalità a 360°. Le mini camere colorano la reception e i corridoi. BenBo - Bed and Boarding, the first capsule hotel in Naples and in Italy has everything guests need offering them a perfect stay. The small rooms color the reception and the corridors.

Capodichino, the International Airport of Naples welcomed BenBo - Bed and Boarding - in the month of January. That’s the first capsule hotel in Italy and, together with Dorelan and DorelanHotel, ensures guests a high-quality rest, comfort and hospitality. BenBo is open 7 days a week, 24 hours a day and it is composed of a series of autonomous living pods developed over 1,130 square meters. The project has been conceived by the marketing manager Carlotta Tartarone and designed by Studiotre of Naples. The 42 single-bed rooms measure 4 square meters and are characterized by: soundproof walls, automatic doors, windows with blinds. In addition, guests can sleep on highly resistant, long-lasting, anatomically supportive, crush-proof Brera mattresses and Feel pillows which have been purposely designed by Dorelan Hotel to enrich the contract sector. Moreover, we can find 16 single baths with shower, a reception desk active 24 hours a day with multilingual staff and a winter garden with a smoking lounge. This unique

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hotel - where you can find everything you need - represents a good alternative for the contemporary traveler thanks to its high-quality standards and low prices: indeed you will pay 8 euro for the first hour and 7 euro from the second hour during the day and, at night, 25 euro for the nine hours. For all these reasons, BenBo is destined to succeed and to be also installed in other Italian airports. The environmental impact is a plus that cannot be overlooked: the structures boast architectonic solutions and material with a low environmental impact and every unit is made of fire-resistant, wooden materials that can be directly assembled on site. www.dorelan.it www.bednboarding.com www.bedandboarding.com


42 room monoletto, ognuna di 4 metri quadrati, sono dotate di letti con materassi Brera e guanciali Feel, appositamente studiati da Dorelan Hotel per il settore contract. 42 single-bed rooms of 4 sq. equipped with Brera mattresses and Feel pillows, specifically designed by Dorelan Hotel for the contract sector.

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SELECTION

NO BORDERS di Claudio Moltani

Dopo gli ambienti interni, ormai sempre più interagenti fra loro, è caduto anche il netto confine fra il dentro e il fuori; mobili, rivestimenti e funzioni possono, quasi indifferentemente, trovare il loro spazio sia per l’indoor che per l’outdoor. After the interiors, consisting of more and more interacting components, nowadays there is no more distinction between indoor and outdoor; furniture, finishes and functions can find their place in both indoor and outdoor environments.

B&B ITALIA Edward Barber & Jay Osgerby propongono Tobi-Ishi Outdoor, la versione da esterno dell’iconico tavolo da pranzo rotondo con esplicite ispirazioni zen. I due designer sono estimatori dell’arte e della cultura giapponese ed il nome e l’ispirazione è un riferimento alle pietre levigate (tobiishi) usate con funzione ornamentale nei tradizionali giardini zen. Lo sbalzo del piano e le basi trapezoidali verticali, poste ortogonalmente tra loro, generano una figura scultorea ed essenziale, che varia costantemente la propria immagine secondo il punto di osservazione. Unica la finitura del tavolo, realizzato in cemento in due diverse varianti di colore, grigio ed antracite. www.bebitalia.com

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Edward Barber & Jay Osgerby offer Tobi-Ishi Outdoor, the outdoor version of the iconic round dining table, clearly inspired by Zen philosophy. The designers are great enthusiasts of Japanese art and culture, and the name and the inspiration come from the smooth stones (tobi-ishi) used as ornaments in traditional Zen gardens. The overhang of the table and the vertical trapezoidal bases, set at right angles, generate an essential sculptural figure that appears to change shape depending on the point of observation. Tobi-Ishi Outdoor boasts a unique finish exclusively made of concrete. It comes in two colors, grey and anthracite. www.bebitalia.com


NOBODY&CO Per l’estate le Missing Chairs si ispirano ai colori pastello e marini di un multicolore pattino balneare e diventano così Missing Summer: sedute per luoghi di ritrovo sulla spiaggia o per un giardino affacciato sull’oceano. Prodotta in 8 modelli diversi e con una palette di freschi colori pastello: lilla, rosa, arancione, verde, rosso, giallo, azzurro. È una collezione di sette sedute diverse fra loro con cui si possono ottenere composizioni angolari e a panca e un’illusione ottica intorno alla tavola. Struttura tubolare in acciaio e verniciata a polvere per esterni. www.nobodyandco.com On the occasion of summer, the Missing Chairs, inspired by the pastel and sea colors of multicolored paddle boat, become Missing Summer: the seats ideal for meeting places on the beach or for a garden overlooking the ocean. Produced in 8 different models and with a palette of fresh, pastel colors: lilac, pink, orange, green, red, yellow, light blue. It’s a collection of seven different seats, that allows different arrangements: you can create a bench or an angular composition, producing an optical illusion around the table. Tubular powder-coated steel structure, for outdoor use. www.nobodyandco.com

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KE GENNIUS VEGA è la nuova tenda a pergola dal design lineare, che si contraddistingue per degli innovativi inserti luminosi a luce diffusa lungo guide e colonne. Un prodotto inedito, in grado di distinguersi per un design innovativo e di qualità. È un utilizzo originale della luce, che diventa vero e proprio complemento d’arredo, a rendere VEGA un prodotto unico nel suo genere. La luce esterna ne valorizza l’estetica, mentre i punti luce inseriti all’interno donano un senso di leggerezza alla struttura e ai profili in alluminio. Gronda e montanti, inseriti sulla stessa linea, non si vedono, così come la viteria e i fissaggi. Inoltre, la struttura può essere chiusa con tende a caduta laterali e frontali, definendo il grado di schermatura desiderato e offrendo protezione dall’aria, dall’acqua e dal vento. La completa modularità della struttura, rende possibile scegliere diverse tonalità sia per la struttura sia per il colore dei tessuti. I profili a inserto - grazie al sistema di aggancio e sgancio rapido - si possono cambiare facilmente, senza bisogno di viti o di intervenire sulla struttura portante. www.keoutdoordesign.it

GENNIUS VEGA is the new pergola system with a linear design, characterized by led inserts with spread light fixed along the structure. It stands out for its innovative design and quality. Thanks to an original concept of lighting as a furnishing element, VEGA is a unique product. The external lights underline its alluring form, while internal spots give a sense of lightness to the structure and aluminum profiles. Eaves and pillars are installed on the same line and so they seem to be invisible, as well as the screws and the fasteners. In addition, the structure can be integrated with lateral and frontal drop-down awnings, meeting any lighting requirement and offering wind/ rain protection. The complete modularity of the structure, allows the client to personalize the structure and the fabric, choosing among different colors. The profiles have a system of quick installation and can be easily changed, you don’t have to use screws nor to intervene on the supporting structure. www.keoutdoordesign.it

BAXTER Un insieme di protagonisti per un outdoor elegante e raffinato: la sedia Manila e i tavolini Matera, entrambi disegnati da Paola Navone. La prima è rivestita in Pelle Cloister Garden, il secondo è realizzato in marmo Palladio Moro. www.baxter.it A set of protagonists for an elegant and refined outdoor: the Manila chair and the Matera tables, both designed by Paola Navone. The first is covered in Cloister Garden leather, the second is made of Palladium Moro marble. www.baxter.it

BONACINA1889 Divano Ellipses, disegnato da Giuseppe Viganò. Sistema di sedute componibili che permette di realizzare configurazioni differenti. I moduli sono proposti nella versione: concava, convessa e diritta. La forma ellittica riprende lavorazioni manuali della tradizione applicate al materiale BoPiFil realizzato nei colori: bianco, nero, caramello. La struttura è in acciaio verniciato per esterno nei colori bianco, nero e caramello. I cuscini di seduta sono in filtren, materiale reticolato a celle aperte. www.bonacina1889.it

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The Ellipses sofa, designed by Giuseppe Viganò. Modular seating system which allows the realization of different configurations. The modules are available in different versions: concave, convex and straight. The elliptical shape recalls the traditional manual processing which is applied to the material BoPiFil, available in: white, black, caramel. The structure is lacquered for outdoor use in white, black, caramel. The seat cushions are in filtren, a reticulated open-cell foam. www.bonacina1889.it


CORO ITALIA Il divano CLEA, design di Matteo Nunziati; la struttura è in acciaio verniciato, i cuscini realizzati con imbottitura dryfeel e tessuto outdoor. www.coroitalia.it The CLEA sofa has been designed by Matteo Nunziati; the structure is made of painted steel, the cushions have been realized using a dryfeel padding and an outdoor fabric cover. www.coroitalia.it

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ETHIMO Il progetto Swing, protagonista della collezione 2016, viene ampliato e si completa quest’anno con il tavolo e le poltroncine dining. Swing prende vita da un ‘gioco architettonico’ di ripetizioni di elementi in teak, fissati su una struttura in alluminio, che creano confortevoli sedute, perfette per valorizzare gli ambienti outdoor e per completare con personalità lo spazio living. Disegnato da Patrick Norguet è disponibile in teak naturale o decapato. www.ethimo.it

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The Swing project, protagonist of the 2016 collection, has been enriched this year with dining tables and armchairs. Swing stems from an ‘architectural play’ of repeated, teak elements, fixed to an aluminum frame, which create comfortable chairs, perfect for enhancing outdoor environments and completing the living space with personality. Designed by Patrick Norguet and available in natural or pickled teak. www.ethimo.it


RODA L’azienda prosegue con il suo approccio innovativo in direzione di sofisticate proposte d´arredo per gli spazi outdoor, ideate da una direzione artistica composta dal trio Rodolfo Dordoni, Gordon Guillaumier e Gabriella Zecca. Sono due le nuove collezioni living, e qui evidenziamo la Piper di Rodolfo Dordoni, un sistema completo composto da divani modulari, tavolini e da un lettino relax, per ampliarsi anche all’interno della dimensione del dining, e che ha come protagonista l’alluminio verniciato. Nuove cromie e finiture, fra le quali Rust, che richiama le sensazioni del color ruggine; si aggiungono le proposte in laminato hpl, teak, pietre luna, farsena e marmo. www.rodaonline.com

FAST Creare un ambiente altamente personalizzabile e in armonia con la natura è il principale obiettivo di Zebra: una collezione completa di arredi per l’outdoor che integra progetti differenti grazie alla capacità dell’alluminio di armonizzare le forme e dialogare al contempo con gli altri materiali. Accanto alle sedute dalle linee essenziali, s’inseriscono tre differenti tipologie di poltrone lounge, caratterizzate da un elegante rivestimento in pelle e dalle cuciture a contrasto: un vero e proprio invito al relax che trova la sua massima espressione nel dondolo, impreziosito dalle slitte in legno di Iroko. A completare l’ambiente, una famiglia di tavoli, personalizzabili per struttura, materiale, forme e dimensioni, offre differenti soluzioni d’arredo: al fianco del classico tavolino da caffè e dei tavoli contract, il tavolo regolabile Up&Down (sopra) racchiude più usi in un’unica soluzione, con scocca e gambe realizzate in pressofusione. www.fastspa.com

The company continues its innovative design approach towards sophisticated furniture solutions for outdoor spaces, designed by the exclusive art direction of Rodolfo Dordoni, Gordon Guillaumier and Gabriella Zecca. There are two new collections, we would like to focus on Piper designed by Rodolfo Dordoni, a complete system characterized by the use of painted aluminum, consisting of modular sofas, small tables and a relaxing bed, covering also the dining area. It comes with new colors and finishes, such as HPL laminate, teak, moonstones, farsena, marble and Rust, which recalls the rust color. www.rodaonline.com

REVER Da sempre contraddistinta per la ricerca tecnologica applicata alle proposte da esterno, fra le quali spicca l’imbottitura Tecnorev che garantisce comfort, solidità e tenuta in qualsiasi condizione, l’azienda ha proposto al Salone del Mobile di Milano una novità assoluta a livello mondiale per il settore outdoor: Imperial (sotto), la prima sdraio da esterno in materiali di pregio come il cashmere ed il camoscio cucito a mano. Qui, design e artigianato si fondono per una visione ‘alta’ del vivere gli spazi esterni. www.reversrl.it The company has always been known for its technological research applied to outdoor environments. An example is given by the Tecnorev padding which always ensures comfort and stability. On the occasion of the Salone del Mobile of Milan, the company presents Imperial (below), the first outdoor deck chair realized with high-quality materials such as cashmere and hand-sewn suede. Here, design combines with craftsmanship, giving life to a new ‘high’ way of living outdoor spaces. www.reversrl.it

The main Zebra’s goal is to create a highly customizable environment, in harmony with nature: a complete collection of furniture for the outdoors that integrates different projects thanks to the aluminum’s ability to harmonize with the forms and, at the same time, to communicate with others materials. In addition to the clean lines of the seats, the brand designed three different types of lounge chairs characterized by an elegant leather upholstery and contrasting stitching: a real invitation to relaxation which finds its highest expression in the rocking chair, embellished by Iroko’s wooden boards. Then, a family of customizable tables (you can chose the structure, materials, shapes and sizes that you prefer), complete the environment, offering different design solutions: in addition to the classic coffee table and contract tables, we can find Up&Down, an adjustable table (above) for different uses. Body and legs have been created with the die casting process. www.fastspa.com

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PAGHERA In Arabia Saudita, a pochi chilometri dalla capitale Riyadh, grazie a un progetto audace, coraggioso e complesso, Paghera realizzerà un vasto giardino botanico, o meglio, un parco di più di due milioni e duecentomila metri quadrati, il King Abdullah International Gardens, dove poter ammirare le specie botaniche provenienti da tutto il mondo, compresi gli esemplari ormai estinti e quelli sopravvissuti all’evoluzione e ai cambiamenti climatici. In fase di definizione, il progetto è stato rivisto dal gruppo Paghera che è intervenuto soprattutto a livello paesaggistico, ammorbidendo le linee e i contorni regolari del piano. www.paghera.com

In Saudi Arabia, a few kilometers from the capital Riyadh, thanks to a daring and complex project, Paghera will realize a vast botanical garden, or rather, a park that will cover an area of more than two million and two hundred thousand square meters. It’s the King Abdullah International Gardens, where it will be possible to admire botanical species coming from all over the world, including the extinct species and those that have survived the evolution and the climate changes. During the final stages of definition, the project has been examined by Paghera which reviewed the landscaping, softening the regular lines of the original design. www.paghera.com

DÉCO Déco, azienda italiana specializzata nel decking (rivestimenti in legno per esterni) presenta la collezione MOOD powered by Déco, una linea completa dedicata all’outdoor decor. I nuovi arredi, che completano l’offerta dell’azienda per il mondo outdoor, hanno un carattere minimale, pulito ed elegante e si differenziano per materiali, struttura e design. La collezione è composta da poltrone, divani componibili, tavoli, chaise longue, sedie e pouf ed è realizzata con materiali di elevata qualità, resistenti agli agenti atmosferici, all’usura ed impermeabili, specifici per l’esterno, in contesti come giardini, verande o terrazzi. www.decodecking.it Déco, Italian company specialized in the decking industry (wood coatings for exteriors), presents the collection MOOD powered by Déco, a complete line dedicated to the outdoor decor. The new furnishings, that complete the company’s offer for the outdoor world, have a minimalist, clean and elegant character, and differ in materials, structure and design. The collection consists of sofas, modular sofas, tables, chaise lounges, chairs and pouf and is made of high-quality, weather-resistant, resistant to wear and waterproof materials, specifically designed for outdoor use, such as in gardens, verandas or terraces. www.decodecking.it

VARASCHIN Disegnata da Monica Armani, Emma nasce dalla rivisitazione dell’iconica sedia di uso quotidiano. Un oggetto dall’aspetto familiare e tradizionale che, con l’introduzione di dettagli e di tecnologie innovative, si proietta nel contemporaneo. In base alla scelta delle tecniche e dei materiali, la collezione è ideale per gli ambienti indoor o outdoor. Il sedile è caratterizzato da una scocca inferiore stampata e ad iniezione e disegnata appositamente per risolvere diverse funzioni: l’inserimento delle gambe (eventualmente anche l’unica centrale o a slitta per le versioni a progetto), l’aggancio delle cinghie elastiche, l’aggancio dei vari tipi di schienale. Il sedile, sia per l’indoor che per l’outdoor, si presenta imbottito e rivestito di tessuto con un dettaglio di cucitura riconoscibile sulla parte frontale. Le gambe possono essere in alluminio verniciato, iroko naturale o frassino tinto. Lo schienale, con o senza braccioli, si presenta in tre versioni: un frame di alluminio rivestito con tessuto tecnico o con un intreccio in corda mélange in tre nuances oppure un’anima in legno curvato rivestita in tessuto. www.varaschin.it

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Designed by Monica Armani, Emma is a reinterpretation of the iconic chair of everyday life. A familiar, traditional object, which becomes contemporary thanks to the introduction of modern details and innovative technologies. Depending on the choice of techniques and materials, the collection is ideal for both indoor or outdoor environments.The injection molded bottom shell characterizes the seat and has been specifically designed to solve different functions: the insertion of legs (either central leg chair or sled base chair), the engagement of elastic straps, the hooking of different types of backrest. The seat, in both the indoor and outdoor version, is padded and covered in fabric with a recognizable stitching detail on the front. Legs are available in painted aluminum, natural iroko wood or lacquered ash wood. The backrest, with or without armrests, comes in three versions: an aluminum frame covered with fabric; mélange weaved cord in three different colors; a frame in bent wood covered with fabric. www.varaschin.it


VERDE PROFILO Verde Profilo®, in collaborazione con Luciano Caprini Garden Design, ha progettato gli spazi verdi della lussuosa Villa Casoli (la villa del CEO di Elica, Francesco Casoli). Un progetto innovativo e pieno di sfide, finalizzato al restyling esterno di una preziosa opera architettonica firmata studio Piero Lissoni. L’intervento, delicato ed essenziale, è stato effettuato con l’utilizzo quasi esclusivo di graminacee. Il risultato? Una perfetta armonia tra architettura lineare e paesaggio naturale. www.verdeprofilo.com TALENTI Ramón Esteve ha firmato la linea Cottage, ideata pensando ai portici delle fattorie e ai ranch del Far West: questa collezione presenta sedute con proporzioni generose e schienali alti. Lo stile rustico viene reinterpretato ricercando la sintesi formale del mobile contemporaneo e un materiale come l’alluminio convive armoniosamente con un altro più tradizionale come la corda. Per la struttura in alluminio di Cottage è stato usato il bianco; il testa di moro per le sedute e gli schienali intrecciati con cinghie elastiche di fibra sintetica e il color canvas per la corda sui braccioli in fibra di poliestere. Anche per queste collezioni, Talenti, utilizza i materiali migliori per l’esposizione agli agenti atmosferici come le imbottiture in quick dry foam, che assicurano la durabilità dei prodotti esposti all’umidità e alle intemperie. www.talentisrl.com

Verde Profilo®, in collaboration with Luciano Caprini Garden Design, has designed the green spaces of the luxury Villa Casoli (Francesco Casoli›s villa, CEO of Elica). An innovative project, full of challenges, that focuses on the external restyling of a precious architectonic work designed by Piero Lissoni studio. The delicate and essential restyling project, includes an almost exclusive use of grasses. The result? A perfect harmony between linear architecture and natural landscape. www.verdeprofilo.com

Ramón Esteve designed the Cottage collection. Inspired by the covered walkways of the farms and ranches of the Far West, this collection presents seats with generous proportions and high backs. The rustic style is reinterpreted by seeking the formal synthesis of contemporary furniture and using a material such as the aluminum that coexists harmoniously with another traditional material: the rope. The Cottage’s aluminum structure was painted in white; the seats and backrests - woven with elastic straps of synthetic fiber - are dark brown and the canvas color has been used for the rope on the polyester fiber armrests. For these collections, Talenti, uses high-quality and weather-resistant materials. For example, the padding is made of quick dry foam, which ensure the durability of the products, even if exposed to humidity and weathering. www.talentisrl.com

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CALICI SACRI HOLY CHALICES di Giulia Bruno

Antonia Astori (below), Riccardo Dalisi, Michele De Lucchi (above, right), Alessandro Mendini (above, left) and Paolo Rizzato (on the left) designed and exhibited five holy chalices, produced by the chisel workshop and goldsmith of Beato Angelico School of Milan. Dealing with sacred themes is not easy, even if a chalice, because of its shape, lends itself to easy communication. According to ecclesiastical traditions (1950), the chalice is a “glass used to celebrate the Holy Mass and that must be characterized by a long body with a sort of knot allowing us to hold it with two fingers, and a silver/ gold inner cup”. The exhibition ‘Intorno ai vasi sacri’ (‘Around sacred vessel’), took place at Chiosti, museum complex of Sant’Eustorgio in Milan and was curated by Marco Romanelli, together with Carlo Capponi and Laura Lazzaroni. Romanelli affirmed: “the chalice separates itself from everyday life, in order to tell a thousand-year old history. The five chalices, simple and symbolic at the same time, respect the norm of clear design: “Cantate Domino canticum novum”. The artifacts, together with the Corraini Editore’s catalogue, will be part of the Triennale Design Museum’s collection. www.museodiocesano.it

Antonia Astori (a destra), Riccardo Dalisi, Michele De Lucchi (in alto, a destra), Alessandro Mendini, in alto a sinistra, e Paolo Rizzato (qui sopra) progettano ed espongono cinque calici sacri realizzati dal laboratorio di cesello e oreficeria della Scuola Beato Angelico di Milano. Confrontarsi con le tematiche del sacro non è semplice, anche se il calice, grazie alla tipica forma a bicchiere, è di facile comunicabilità. Secondo il repertorio liturgico (1950), calice è il “bicchiere che serve a celebrare la santa Messa… deve essere alto di fusto e nel fusto deve avere un nodo per sostenerlo con due dita… e almeno la coppa d’argento dorato all’interno”. Marco Romanelli, curatore con Carlo Capponi e Laura Lazzaroni della mostra ‘Intorno ai vasi sacri’ ospitata presso il complesso museale Chiostri di Sant’Eustorgio a Milano, afferma che “il calice si stacca dalla quotidianità per raccontare una storia millenaria e profondissima”. I cinque calici, semplici e contemporaneamente simbolici, ottemperano al precetto “di chiara indicazione progettuale: Cantate Domino canticum novum”. I manufatti, accompagnati dal catalogo Corraini Editore, andranno a far parte della collezione del Triennale Design Museum. www.museodiocesano.it

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Un concerto di campane italiane e una Berlinetta fatta a mano accompagnano la lettura fra ceramiche storiche e contemporanee, vetri d’autore, complementi d’arredo e trascendentali immagini di ‘casotti’ cagliaritani perduti per sempre, accogliendo il lettore in un esclusivo resort 5 stelle lusso in Salento. a cura di Giulia Bruno

A concert of Italian bells and an handmade Berlinetta accompany the reader among historical and contemporary ceramics, exclusive glass, furnishings and transcendental pictures of ‘casotti’ of Cagliari that have been lost forever, welcoming him or her in a unique, luxury 5-star resort in Salento.

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AUTOMOTIVE ART

LA BERLINETTA FATTA A MANO MADE BY HAND di Giulia Bruno La Effeffe dei Fratelli Frigerio è un gioiello Made in Italy realizzata artigianalmente, una fuoriserie elegante, dallo stile inconfondibile, leggera e facile da guidare. The Effeffe of the Frigerio brothers is a ‘Made in Italy’ jewel: a hand-crafted, custom-built, lightweight and an easy to drive car, characterized by a unique style.

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“La Effeffe Berlinetta, racconta Lorenzo Frigerio, è l’auto speciale per chi possiede una grande cultura di automobili e vuole essere soggetto e non oggetto nella guida; è fatta per il gentleman driver che usa la stessa auto per andare a teatro il sabato sera e la domenica mattina corre la Mille Miglia o la Targa Florio”. L’entusiasmo dei fratelli Frigerio, artefici dell’auto “fatta come negli anni ‘50” è contagioso, suscita curiosità in tutto il mondo e arrivano richieste da Europa, America, Singapore, Hong Kong, Giappone. La Effeffe è il primo esemplare nato dalla collaborazione dell’eccellenza artigianale delle Officine Fratelli Frigerio di Verano Brianza (MonzaBrianza) e l’alta tecnologia dello staff tecnico di SolidWorld. Genialità e capacità manuale di telaisti, meccanici, sellai, carrozzieri, motoristi e collaudatori unite alla tecnologia contemporanea - i Senior Engineering SolidWorld hanno sviluppato il telaio utilizzando i sistemi CAD 3D SolidWorks e SolidWorks Simulation - hanno consentito la concretizzazione dell’automobile pensata, progettata e costruita con la stessa emozione dei tempi passati, centrando obiettivi

come leggerezza, efficienza, potenza, velocità, comportamento dinamico, sicurezza e piacere di guidare. Oggi, sostiene Lorenzo Frigerio, si sceglie l’automobile in base al colore o alle finiture. “Guardiamo la Effeffe Berlinetta: oltre alla grande gamma di colori in cui è disponibile, gode della più ampia possibilità di personalizzazione se pensiamo che basta una chiave inglese per trasformarla a seconda dei desideri del guidatore. Non dimentichiamo la facoltà di settare la regolazione sospensioni in pista o in strada assecondando le esigenze del pilota”. La piccolissima serie di Effeffe Berlinetta realizzata interamente a mano, consiste in auto, una diversa dall’altra, con una propria personalità. Dal telaio leggerissimo, al posto di guida con contagiri, tachimetro, indicatori di pressione, temperatura olio e acqua, volmetro (come una volta), ai sedili avvolgenti in morbida pelle e pavimento in moquette di pura lana vergine realizzato su misura, fino al set di valigie disegnate ad hoc per la bagagliera e la sacca da golf: tutto parla di ‘sartorialità’ e passione. Ed è proprio dalla passione per le auto storiche, quelle che


“da bambini vedevamo sfrecciare in televisione o che sognavamo sfogliando l’ultimo numero di Autosprint” che nasce nei fratelli Frigerio, esperti in impianti elettrici, l’idea di coinvolgere un manipolo di artigiani brianzoli in un’avventura, si direbbe, d’altri tempi. Forti dell’esperienza maturata partecipando a gare di corse su auto d’epoca, in circuiti come Monza, Silverstone, Nürburgring, Lorenzo e Vittorio Frigerio costruiscono un’auto nello stesso modo con cui gli artigiani degli anni ’50 costruivano le Gran Turismo, con la meccanica derivata dalla serie e tutto il resto nato da un foglio bianco. La Effeffe Berlinetta con motore di derivazione Alfa Romeo 2000, sviluppa 180 CV, vanta la carrozzeria interamente in alluminio, battuta a mano come le griglie, le cornici di finitura, le maniglie, le porte e i cofani; ruote a raggi tangenti, pneumatici in misure e disegno di battistrada dell’epoca, mescola stradale o ranking; il pomello della leva del cambio è una riproduzione fedele di quello delle Alfa Romeo Gta e Gtam; la pedaliera in alluminio è regolabile. Non a caso la Effeffe Berlinetta nel maggio del 2014 è entrata nel novero delle selezionatissime auto partecipanti al Concorso di Eleganza di Villa d’Este, che da 85 anni premia le auto più affascinanti, carrozzate e rifinite a regola d’arte. www.effeffecars.com In apertura, Berlinetta Effeffe. In questa pagina, due immagini della Berlinetta Effeffe sul circuito di Montherly.

Opening picture, Berlinetta Effeffe. In this page, two pictures of the Berlinetta Effeffe on Montherly circuit.

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The Effeffe Berlinetta, according to Lorenzo Frigerio, is a very special car for everyone with extensive knowledge of cars; it wants to be the focus of the driving and not the object being driven; this car was designed for the gentleman driver who uses the same car to go to the theater on a Saturday evening and on Sundays, competes in the famous Mille Miglia or Targa Florio” car races. The enthusiasm of the Frigerio brothers, who decide to create a car ‘built like one from the 1950s’, is infectious and is enjoying attention around the world and requests have been submitted from Europe, America, Singapore, Hong Kong, Japan. The Effeffe Berlinetta is the first car that resulted from the collaboration between the craftwork excellence of the Officine Fratelli Frigerio in Verano Brianza (Monza Brianza, just north of Milan), the high-tech input from the staff of SolidWorld. Geniality and the manual skills of the chassis-makers, saddlers, bodywork specialists, motorists and test inspectors. Contemporary technology from Senior Engineering SolidWorld has been used to develop the chassis with CAD 3D SolidWorks and SolidWorks Simulation systems. This led to the creation of a car that has been envisaged, designed and built with the same emotions as times-gone-by, centered on the objectives of lightness, efficiency, power, speed, dynamic behavior, security and driving pleasure. According to Lorenzo Frigerio, people choose a car on

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the basis of color or finish. “Take a look at the Effeffe Berlinetta: in addition to the wide range of colors available, there is a greater possibility of customizing the final product; a spanner is the only tool needed to transform this vehicle into the driver’s dream machine. And let’s not forget the possibility of regulating the suspension on the track or road to suit the driver’s needs”. The limited series of the Effeffe Berlinetta is completely handmade. The cars are all unique, each one different to the next, each with its own personality. From the very light frame, the driver’s seat with a rev counter, a tachymeter, oil temperature and pressure gauges, water temperature gauge, voltmeter (old style!), comfortable seats with soft leather, and custom carpet in pure new wool to the set of luggage and matching golf bag designed ad hoc for the trunk, everything screeches luxurious tailoring and passion. And it is this passion for historical vintage cars, for the motors that “we would see speeding across the television screens when we were children or that we dreamed about owning when we leafed through car magazines’ that bubbled in the Frigerio brothers’ hearts; they have expertise in electric plant, and this led them to the brilliant idea of involving a team of Brianzol craftworkers in this ‘blast from the past’ adventure. Strengthened by the experience they acquired from the vintage car races on the famous circuits of Monza, Silverstone, Nürburgring,

Qui sopra, Berlinetta Effeffe a Milano, Montenapoleone Backstage. Pagina accanto, momenti della lavorazione e dei curatissimi particolari interni della Berlinetta Effeffe dei fratelli Vittorio (sinistra) e Lorenzo Frigerio, nel ritratto in alto a sinistra. Above, Effeffe Berlinetta in Milan, Montenapoleone Backstage. Opposite page, the keen attention to internal details during the production of the Berlinetta Effeffe of brothers Vittorio (left) and Lorenzo Frigerio, in the top left portrait.

brothers Lorenzo and Vittorio Frigerio started building cars in the same way the Gran Turismo vehicles were built in the 1950s, with the mechanical components derived from past series and everything else a blank canvas. The 180 HP engine of the Effeffe Berlinetta is derived from the Alfa Romeo 2000; the carriage is aluminum and has been manually hammered like the grilles, the window frames, the handles, the doors and the trunks; spoked wheels, custom tyres with period tread, it mixes road transport and rankings; the knob of the gearstick is a faithful reproduction of the Alfa Romeo Gta and Gtam; the aluminum foot pedals are adjustable. It is no coincidence that in May 2014, the Effeffe Berlinetta was selected to take part in the Villa d’Este Elegance Competition; for 85 years, this competition has been rewarding the world’s most beautiful cars, finished to the highest standards of luxury. www.effeffecars.com


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EXHIBITION

ETTORE SOTTSASS

IL VETRO THE GLASS di Giulia Bruno

La Fondazione Giorgio Cini a Venezia, con Le Stanze del Vetro, rende omaggio a Ettore Sottsass esponendo i vetri disegnati dall’architetto italiano per le più celebri vetrerie muranesi. The Giorgio Cini Foundation, pays homage to Ettore Sottsass with the exhibition Le Stanze del Vetro in Venice, including the glass production that the Italian architect realized for the most important Murano’s glassmakers.

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Per la prima volta, una mostra è interamente dedicata alla produzione di vetri e cristalli di Ettore Sottsass che, affascinato dal “materiale pazzesco, molto trasparente, fragile” durante le prime esperienze del 1947, continuò ad utilizzare per tutta la vita. Ettore Sottsass: il vetro, celebra a Venezia il centenario della sua nascita, là dove il celebre architetto collaborò con alcune delle più rinomate vetrerie muranesi; Vistosi, per esempio, Cenedese, Venini per cui progettava splendide lampade e oggetti senza precise finalità. Durante la sua collaborazione con Toso Vetri d’Arte disegnava vere e proprie sculture in cui aveva introdotto l’uso della colla chimica sfidando una tradizione secolare. Spiega Luca Massimo Barbero, curatore della mostra, che “l’architetto-artista spezza i confini tecnici degli

oggetti con l’intrusione di materiali come vetro, plastica, Corian”, facendo pensare all’attualità del vetro di Murano. Nell’innovativo allestimento, opera di Annabelle Selldorf, oggetti e disegni realizzati fra il 1947 e il 2007 parlano dei momenti magici del processo di creazione perché “il vetro entra nel fuoco e non si sa cosa va dentro. Poi esce un oggetto puro perché bruciato dal fuoco”. Sono oltre 200 i pezzi esposti, molti dei quali, inediti, provengono dalla collezione di Ernest Mourmans. Un’intera sala della Fondazione Giorgio Cini all’Isola di San Giorgio Maggiore, sede della mostra, è dedicata a un ciclo di 21 sculture mai presentate al pubblico, realizzate da Cenedese, Murano, nel 1999 su richiesta dello Sceicco del Qatar, Saud Al Thani per la sua Millennium House. In mostra anche le


Pagina precedente, ritratto di Ettore Sottsass, foto Bruno Gecchelin. A destra, Kachina 10, 2009-11, vetro soffiato e Corian®, Galleria Mourmans, foto Jean Bernard©. Qui a fianco, Kachina 16, 2009-11, Galleria Mourmans, foto Jean Bernard©; qui sotto, a sinistra, Upupa 2003, Vetreria Etrusca, foto Riccardo Bianchi©. A destra, Kachina 4, 2006 Galleria Mourmans© Erika e Petra Hesmerg; tutte le foto ©Ettore Sottsass by SIAE 2017.

Kachinas, serie ispirata alle omonime bambole votive indiane, realizzata dal 2004 con il Cirva di Marsiglia, centro di sperimentazione del vetro. Un’altra piccola serie di oggetti, già presentati al Centre Pompidou di Parigi, racconta la passione di Ettore Sottsass per il cristallo: a 85 anni la realizzò per Baccarat. Era comunque dalla fine degli anni ’80 che l’architetto sperimentava la precisione del taglio e le tecniche inerenti alla lavorazione del cristallo con aziende diverse, Alessi, Egizia, Fontana Arte, Serafino Zani, Swarovski. Scrive Massimo Barbero, nel catalogo edito Skira, che i “vetri di Sottsass sono organismi complessi, disegnati come se fossero personaggi… Per lui il vetro è un elemento misterioso che nasce da un’alchimia di elementi naturali trasformati dal fuoco”. www.lestanzedelvetro.org www.cini.it

It will be the first exhibition dedicated entirely to the glass and crystal production of Ettore Sottsass, who, during his first experiences in 1947, became fascinated with this “transparent and fragile material” and later decided to use it for his whole life. “Ettore Sottsass: the glass” celebrates the 100th anniversary of the birth of the Italian architect in the same place where he collaborated with the most renowned Murano’s glassmakers such as Vistosi, Cenedese, Venini for which he designed wonderful lamps and objects with no particular purpose. During the partnership with Toso Vetri d’Arte he realized proper sculptures with the use of a chemical glue, challenging the centuries-old traditions of Murano glass. According to Luca Massimo Barbero, the curator of the exhibition, the “architect-artist breaks through the technical boundaries of the objects using materials such as glass, plastic and Corian” bringing “Murano glass into the present, with a vitality that projects it into the future”. The innovative set-up designed by Annabelle Selldorf will include objects and drawings, realized between 1947 and 2007, that tell us something about the glass magical manufacturing process: “one does not really know what it is that goes into the furnace. Then, all of a sudden, a pure object breaks out, burnt by fire”. An exhibition

Previous page, portrait of Ettore Sottsass, ph. Bruno Gecchelin. Right, Kachina 10, 2009-11, blown glass and Corian ® Mourmans Gallery, ph. Jean Bernard©. To the side, Kachina 16, 2009-11, Mourmans Gallery ph. Jean Bernard©; below, left, Upupa 2003, Vetreria Etrusca, ph. Riccardo Bianchi©. Right, Kachina 4, 2006 Mourmans Gallery, © Erika and Petra Hesmerg; all pictures © Ettore Sottsass by SIAE 2017.

of more than 200 pieces (including some inedited objects) coming from the Ernest Mourmans’s collection. An entire room of the Giorgio Cini Foundation, on the San Giorgio Maggiore Island, is dedicated to 21 sculptures, displayed for the first time and built by Cenedese in 1999, following the request of the Sheik of Qatar, Saud Al Thani, for his Millenium House. Also on display is the Kachinas series, inspired by homonymous votive dolls and produced (starting from 2004) in collaboration with the glass research center Cirva of Marseille. Another collection of objects, already presented at the Pompidou Center of Paris, illustrates Ettore Sottsass’s passion for crystal: the artist realized this series for Baccarat when he was 85 years old. In the late Eighties, Sottsass began to study all the techniques concerning the crystal manufacturing processes with the help of different companies: Alessi, Egizia, Fontana Arte, Serafino Zani, Swarovski. In a catalogue edited by Skira, Massimo Barbero explains that “Sottsass’s glass works are complex bodies, designed as human characters... according to him, the glass is a mysterious component, which stems from an alchemy between natural elements transformed by fire”. www.lestanzedelvetro.org www.cini.it

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CRAFTMANSHIP’S MASTER

LE CERAMICHE DI ANTÒ ANTO’S CERAMICS di Giulia Bruno Antonia Campi ed Antonella Ravagli, donne lontane per generazione ed esperienze, lavorano a quattro mani, spinte da un unico interesse, la ceramica. Antonia Campi and Antonella Ravagli - women with different ages and experiences, but with the same interest - work the ceramics using their hands.

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Antò è il nome coniato da Antonia Campi, designer dalla lunga e brillante carriera, che vuole testimoniare il sodalizio sorto con Antonella Ravagli, artista più interessata alla didattica e alla sperimentazione in percorsi di riuso. Nel 2011, proprio l’anno in cui viene insignita del Compasso d’Oro alla carriera, la collaudata abilità di ceramista e soprattutto “la generosità e il raro equilibrio” di Antonella conquistano la maestra valtellinese, celebre per gli ‘articoli fantasia’, gli oggetti in serie limitata, i pezzi unici, realizzati prima per la Società Ceramica Italiana di Laveno, poi per la Richard Ginori e la Pozzi Ginori di cui seguì l’intera produzione. Le sue creazioni in ceramica, vetro, metallo, i gioielli, sono presenti nei musei di tutto il mondo, fra cui il MoMA di New York. Antonella ha storia diversa: faentina, nelle sue creazioni lega immagine e scrittura, usa la creta modellandola con la forza della scultura, ricorrendo spesso al segno alfabetico in “quadri materici dove il colore ad olio si fonde con le gamme terrose” (Anty Pansera, catalogo di Antonella Ravagli, Parole Con-Crete, Milano, 2014). Accanto all’attività di ceramista, Antonella Ravagli affianca scrittura e didattica: molti sono i contributi

critici in cataloghi di mostre e le collaborazioni a numerose riviste del settore; avvia un laboratorio sperimentale per la terza età con il Museo Internazionale della Ceramica di Faenza, pubblica una guida sull’artigianato ceramico frutto di un’indagine messa a punto con l’Istituto Regionale Beni Culturali di Bologna, entra a far parte dell’Istituto Regionale Ricerca Educativa dell’Emilia Romagna… La ricerca sui materiali resta comunque elemento primario della sua produzione, quando le terre inglobano vetri, polveri di cantiere, smalti, frammenti di ceramiche, oggetti di recupero. Arte, artigianato e design si fondono in Antò, che come afferma la stessa Antonella Ravagli, è spesso improvvisazione: si parte da un’idea che si sviluppa e si struttura man mano che l’opera prende forma. “I miei lavori a volte spigolosi e un po’ ruvidi, dice l’artista, sono ingentiliti dalla morbidezza di Antonia, che lavora invece sulle curve”. Il senso estetico, il lavoro a quattro mani, la profonda comprensione l’una dell’altra, dà straordinari risultati in poco tempo. A Montecitorio fa bella mostra di sé un pannello di grandi dimensioni, i Medaglioni e i Libri sono già stati esposti a Laveno. I totem sono al Museo Dio-


cesano di Milano, l’Istituto di Scienza e Tecnologia dei materiali (ISTEC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Faenza ha contribuito alla realizzazione delle Sculture da viaggio. In occasione della Festa delle Donne, l’8 marzo scorso, Antò ha esposto i propri lavori presso la Galleria Fatto ad Arte di Milano, dimostrando l’abilità e la solidarietà femminile. (Antò - Quando il design sposa l’arte, Ceramiche di Antonia Campi e Antonella Ravagli, a cura di Anty Pansera). www.fattoadarte.com

Antò is the name coined by the brilliant designer from Valtellina, Antonia Campi, representing the seal of the partnership with Antonella Ravagli, an artist who loves to make experimentations and researches about the re-use of an object. In 2011, Antonia has been honored with the Compasso d’Oro award and, in the same year, she has been enchanted by Antonella’s ceramic skills and her “generosity and uncommon balance”. Antonia was already famous for her ‘articoli fantasia’, limited-edition and unique pieces created for the Società Ceramica Italiana of Laveno, Richard Ginori and Pozzi Ginori. Her ceramic, glass and metal creations and jewels can be found in museums scattered all over the world, such as the Moma of New York. Antonella has a different story: she was born in Faenza, in her creations she combines image and writing, she shapes the clay with great force and includes alphabetical signs: “matter paintings where oil pastel merges with different materials” (Anty Pansera, catalogue of Antonella Ravagli, Parole Con-Crete, Milan, 2014). Besides ceramic activities, Antonella wrote different critic essays and collaborated with various magazines of the field; she launched an experimental workshop for elderly people with the collaboration of the International Ceramic Museum of Faenza. Moreover, she published a guide on ceramic craftsmanship which was the result of a research developed with the help of the Regional Institute for cultural heritage of Bologna. Later, she became part of the Regional Institute of educational research… the research on materials remained one of the most important aspect of her production: she combines dirt, glasses, powders, varnishes, ceramic fragments and recycled object. Within Antò, art, craftsmanship and design merge together. According to Antonella Ravagli, an object is the result of an improvisation: it starts with an

In alto, collezione Medaglioni (Antò - Quando il design sposa l’arte, Milano, galleria Fatto ad Arte); sotto, Antonella Ravagli (a sinistra) e Antonia Campi al lavoro. In apertura, Antò, Quadri Tappeto.

Top, Medaglioni collection (Antò When the design marries the art, Milan, Fatto ad Arte gallery); below, Antonella Ravagli (on the left) and Antonia Campi at work. Opening picture, Anto, Quadri Tappeto.

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Qui, a sinistra, Antò, Colonna, opera esposta al 59° Concorso Internazionale della Ceramica a Faenza; sopra, collezione Libri (Antò Quando il design sposa l’arte, Milano, galleria Fatto ad Arte). Pagina accanto, sopra, Sculture da viaggio, Allumina (Antò - Quando il design sposa l’arte, Milano galleria Fatto ad Arte), sotto, Antò, Collezione Libri. Here, on the left, Antò, Colonna, exhibited at the 59th International Contest of Ceramics in Faenza; above, Books Collection (Antò - When the design marries the art, Milan, Fatto ad Arte gallery). Opposite page, above, Sculture da viaggio, Allumina (Antò - When the design marries the art, Milan, Fatto ad Arte gallery), below, Antò, Collezione Libri.

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idea which is developed little by little, as the work takes shape. “My works are sometimes sharp and a bit rough” says the artist “but are softened by Antonia, who works on the curves”. The aesthetic sense, a four-handed work, a deep understanding of each other… all this leads to great results in a short period of time. At Montecitorio, it is possible to admire a large panel, instead, the Medallions and Books have already been exposed at Laveno and the totems at the Diocesan Museum of Milan. The Institute of science and technology of material (ISTEC) of the National Research Council (CNR) of Faenza contributed to the realization of “Sculture da viaggio” (“travel sculpture”).On March, 8, on the occasion of the international women’s day, Antò has exhibited its works at the Gallery ‘Fatto ad Arte’ of Milan, demonstrating its skill and female solidarity. (Antò – Quando il design sposa l’arte – When the design marries the art, Ceramics of Antonia Campi and Antonella Ravagli, curated by Anty Pansera). www.fattoadarte.com


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METALWORKING ART

LA VOCE DEGLI ANGELI THE VOICE OF ANGELS di Giulia Bruno Da quasi mille anni la fonderia della famiglia Marinelli, con un’attività ininterrotta e sempre con lo stesso cognome, produce campane in bronzo di durata secolare e dal suono caratteristico. For almost a thousand years, the foundry of the Marinelli family, produces with constant activities and always with the same name - bronze, long-lasting bells characterized by a unique sound.

È stata definita l’azienda più longeva del mondo: il capostipite, ‘Nicodemus Marinelli, campanarus anglonensis’, firmava le proprie campane già alla fine del 1200. Ad Agnone, antica città sannita, nota per la raffinata lavorazione dei metalli, da tempo esisteva un luogo in cui fabbri esperti fondevano campane ritenute le migliori per la qualità del bronzo, formato esclusivamente da rame e stagno puri. Nei secoli, la città molisana, oggi in provincia di Isernia, ha conservato intatta l’officina in cui si sono avvicendati artisti, artigiani, fonditori della stessa famiglia, mantenendo invariata la tecnica di produzione. Qui sta l’attualità della Fonderia Marinelli, l’aver conservato la tradizionale arte campanaria, lavorando esclusivamente a mano argilla, mattoni, legno e bronzo di primissima qualità. La realizzazione di una campana implica lunghi mesi di preparazione: al progetto segue l’allestimento dell’anima, una forma in mattoni, costruita seguendo la sagoma in legno, ricoperta di argilla, su cui si applicano cere con iscrizioni, immagini, fregi, ottenendo la falsa campana; altri strati di argilla costituiscono il mantello; la forma, sottoposta alla tecnica della cera persa, porterà impressa in negativo la composizione artistica. Solo a questo punto, distrutta la falsa campana, il modello è interrato nel fosso di colata, dove il bronzo fuso è versato negli spazi fra anima e mantello. Dopo un lento raffreddamento si procede al lavoro di pulitura e cesellatura, all’applicazione del battaglio di ferro e, infine, al collaudo musicale. Ogni campana, unica per musicalità, linguaggio e simbologia, riceve la benedizione di un sacerdote. Nel 1995 il rito fu celebrato da Santo Papa Giovanni Paolo II a cui fu dedicata la campana monumentale che suonò in Piazza San Pietro in occasione dell’apertura dell’Anno Giubilare del 2000. Gli artisti della Fonderia realizzano anche sculture, busti, bassorilievi, come la porta in bronzo per la Basilica Pontificia di Santa Maria Maggiore a Roma, dedicata a Papa Francesco per la chiusura dell’Anno Santo della Misericordia. Nel 1924, Papa Pio XI concesse alla Fonderia Marinelli, diventata così Pontificia Fonderia di Campane, il pri-

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vilegio di fregiarsi dello Stemma Pontificio. Marinelli esporta i propri manufatti in tutto il mondo, con il 50% del fatturato derivato da commesse di Paesi extraeuropei. Armando e Pasquale Marinelli con il loro team, esperti in architettura e restauro di campanili, costruzione dei ceppi in legno o metallo e dei ‘castelli’ in acciaio, concerti campanari e naturalmente realizzazione di campane, sono interpellati da musicisti, studiosi, architetti come Richard Mayer e Renzo Piano. La singolare ‘bottega artigiana’ - in Europa ne sono rimaste solo una dozzina - ritiene preziosa la tecnologia contemporanea per l’aspetto divulgativo, commerciale e relazionale. Accanto alla Fonderia è sorto il Museo storico della Campana, dove sono svelate curiosità, storie, tradizioni dell’antico mestiere, dalle regole matematiche che donano una particolare nota, alle tecniche di decorazione. www.campanemarinelli.com

I fratelli Comm. Armando e Cav. Pasquale Marinelli. Pagina accanto: in alto, a sinistra, interno della fonderia Marinelli, a destra, laboratorio artistico. Sotto, interno Museo Marinelli. Above, the brothers Comm. Armando and Cav. Pasquale Marinelli. Opposite page, top, left, inside view of Marinelli Foundry, right, artistic workshop. Below, inside view of Marinelli Museum.


inscriptions, images, friezes are applied; the result is a “false bell”. Another layer of clay is applied: that’s the mantle. After, the wax inside is melted, leaving the imprint of the design on the inside of the false bell. Once the false bell has been destroyed, molten bronze is poured between the core and the mantle. After a slow cooling, the artisans proceed with the cleaning, the chiseling and the application of the iron clapper. The bell is now ready for the acoustic test. Each bell, characterized by unique sounds, language and symbology, receives the blessing of a priest. In 1995, the rite was celebrated by the Holy Pope John Paul II: the monumental bell that rang in St. Peter’s Square at the opening of the Jubilee of the year 2000, was devoted to him. The foundry’s artists create also sculptures, busts, bas-reliefs, such as the bronze door for the Basilica of Santa Maria Maggiore in Rome, dedicated to Pope Francis for the closing of the Jubilee of Mercy. In 1924, Papa

The Marinelli Foundry has been defined as the most enduring company in the world: the founder,’Nicodemus Marinelli, campanarus anglonensis’, signed his bells already at the end of 1200. In Agnone, ancient town inhabited by Samnites and renowned for a refined metal working, there was a place where experts created valuable bells, made in a high-quality bronze, consisting exclusively of copper and pure tin. Over the centuries, this city, now in the province of Isernia (Molise), has preserved the workshop where different artists, artisans, smelters of the same family, keep the production technique unchanged. Here lies the importance of the Marinelli Foundry which have preserved the traditional bell art, working with clay, bricks, wood and topquality bronze, exclusively by hand. The realization of a bell implies long manufacturing processes: the bell is characterized by a brick “core” (built following the outline of the wood) slathered with clay, on which waxes with

Pio XI gave to Marinelli Foundry the privilege to bear the Papal Coat of Arms; for this reason the company changed its name to Pontifical Foundry of Bells. The Marinelli Foundry exports its products all over the world: 50% of revenues derived from non-European countries. Armando and Pasquale Marinelli with their team - experts in architecture and restoration of bell towers, building of wood/metal stumps, steel ‘castles’, bell concerts and realization of bells - are consulted by musicians, scholars, architects such as Richard Mayer and Renzo Piano. This unique ‘craft workshop’ - Europe boasts only a limited number of this kind of workshops - considers the contemporary technology as an important tool from the educational, commercial and relational point of view. Next to the foundry, we can find the Historical Museum of the Bell, where they unveiled curiosities, stories, traditions of this ancient craft, from the mathematical rules to decoration techniques. www.campanemarinelli.com

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EXHIBITION

CITTÀ ESTIVA SUMMER CITY di Giulia Bruno I Casotti della spiaggia del Poetto a Cagliari nelle straordinarie fotografie di Attilio Della Maria. The Casotti of Poetto, Cagliari’s main beach, represented in the extraordinary photographs taken by Attilio Della Maria.

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Colorate costruzioni di legno, usate nei quattro mesi estivi dai cagliaritani come dimore balneari, per anni occuparono la candida spiaggia del Poetto, trasformandola in una città dei bagni. Attilio Della Maria, celebre pittore e fotografo sardo, ritrae i casotti con profonda sensibilità come “esempi di architettura popolare, ne coglie la poesia ingenua ma efficace nell’estro di anonimi carpentieri costruttori, ne sente la potenziale carica estetica” (da Giorgio Pellegrini, libro fotografico ‘Poetto’ di Attilio Della Maria, Chiarella Edizioni, 1983). I casotti visti da Della Maria “davano la sensazione di tanti ritratti su misura, composti da varie atmosfere in quel litorale immenso di sole, di mare e di sabbia che non c’è più”. Erano semplici casette con quattro pareti e il

tetto a spioventi, tutte uguali, distinte solo da decorazioni spontanee, a volte kitsch. L’artista cagliaritano dal forte impegno sociale, che aveva esposto alla Biennale d’Arte Internazionale a Venezia (1977), cogliendo lo spirito del luogo, trasforma la visione delle lunghe file di banali costruzioni, regalandogli “un’aura ora lirica, ora sottilmente enigmatica, quando non addirittura metafisica”. Scriveva Paolo De Magistris (Unione Sarda, 7 agosto 1983) che nelle immagini di Della Maria si potevano “scorgere bagliori e scintille di bellezza con l’occhio penetrante della tecnica più raffinata, ma soprattutto con la sensibilità di una passione tutta e inconfondibilmente cagliaritana”. Dal 15 giugno 2017, nella mostra Poetto & Poetto, presso AD Gallery, via Petrella 21, Milano.


I ‘casotti’ del Poetto, candida spiaggia cagliaritana, fotografati da Attilio Della Maria nel 1983.

The ‘casotti’ of Poetto, a white beach of Cagliari, photographed by Attilio Della Maria in 1983.

Colored wooden constructions - used as bathing houses by Cagliari’s citizens in the four summer months - occupied the whole Poetto beach for years, turning it into a city of baths. Attilio Della Maria, famous Sardinian painter and photographer, portrays the casotti with deep sensitivity: when he photographs “examples of folk architecture, he captures the naive but effective poetry of anonymous carpenters and foresees the potential aesthetic value” (by Giorgio Pellegrini, photo book ‘Poetto’ by Attilio Della Maria, Chiarella Edizioni, 1983). The casotti photographed by Della Maria “look like many custom-made portraits, consisting of various atmospheres in the vast coastline of sun, sea and sand that no longer exists”. They were simple, little, identical houses with four walls and a sloping roof, distinguished only by spontaneous and sometimes kitsch decorations. The artist from Cagliari, characterized by a strong social commitment, has exhibited his works at the International Biennial of Venice (1977) capturing the spirit of that place. He transforms banal buildings into constructions with “an aura that can be sometimes lyrical, subtly enigmatic or even metaphysical”. Paolo De Magistris wrote (Unione Sarda, August 7, 1983) that in the pictures of Della Maria, one could “see flashes and sparkles of beauty through the piercing eye of the most refined technique, but above all with the sensitivity of a passion exclusively made in Cagliari”. From June, 15 2017, at the exhibition Poetto & Poetto, at the AD Gallery, Via Petrella 21, Milan.

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Diciotto autori, architetti, artisti, designer, reinterpretano i casotti del Poetto intervenendo sulle tipologie grafiche sviluppate da Daniele Deplano. (Poetto&Poetto, AD Gallery, Milano).

Eighteen authors, architects, artists, designers, reinterpret Poetto’s casotti, intervening on the graphic typologies developed by Daniele Deplano. (Poetto & Poetto, AD Gallery, Milan).

Barbara Lodigiani, Omaggio A Gaia.

Franca Deplano, Erba Marina.

Caucci Rosanna, Fashion Mood.

Makoto Codice Bianco, P.P.1 bw.

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Lucio Passerini, Casotto Per Quattro.

Anna Deplano, Distorsioni Cromatiche.

Annarita Serra, Cotton Fioc Dal Mare.

Patrizia Scarzella, Hic Et Nunc.


Kazuto Takegami, Oltre Mare.

Peppa Zampini, Casotti Al Poetto.

Guido Daniele, Canne Al Vento, Omaggio a Grazia Deledda.

Renzo Cicchinelli. Mare, Vento.

Rosamaria Rinaldi, Volo sul Poetto.

Narciso Bresciani, Traslazione.

Nunzia Paola Carallo, Riflessioni sul mare.

Yasuko Sugiyama, Il Cielo In Una Stanza.

Renato Jaime Morganti, Casotto Galleggiante.

Kazuyo Komoda, Casotto X-2D.

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LUXURY HOTEL

PALAZZO DUCALE VENTURI

di Giulia Bruno

Un’antica casa fortificata risalente al 1500, oggi Dimora Storica grazie all’attento restauro conservativo, accoglie gli ospiti fra gli agrumeti secolari del Salento, in un’atmosfera d’altri tempi.

An ancient fortified house dating back to 1500, renovated and transformed into historical mansion, welcomes guests with its Salento’s citrus groves, in an atmosphere of times gone by.

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Insediamento dei Templari e poi fortezza medioevale, il severo Palazzo acquistato dai duchi Venturi all’inizio del ‘600, porta, orgoglioso, sul portale bugnato dell’ingresso lo stemma del casato e si difende con caditoie alle finestre su ogni lato. Siamo a Minervino di Lecce (LE), a 12 km a sud di Otranto e a 6 km dal mare. Antichissimo insediamento umano, si racconta che Minervino sorse in epoca romana su un tempio dedicato alla dea Minerva mentre, per altri, Minervium era l’antica Castro distrutta dai saraceni. Certo è che Minervino fu uno dei borghi salentini più floridi fino alla prima metà del XX secolo, come testimonia il cinquecentesco Palazzo Ducale Venturi, suggestivo castello adattato a dimora signorile. La costruzione è stata interamente ristrutturata dall’architetto Patrizia Piccioli sotto la supervisione della Soprintendenza dei Beni Culturali, con il recupero


The palace was firstly a settlement for the Templari and then a medieval fortress. At the beginning of 1600, it was purchased by the dukes Venturi. Indeed, on the ashlar portal we can still admire the coat of arms. The machicolations located on each side of the building, were used to defend it from foreign attacks. We are in Minervino, Lecce (LE), 12 km south of Otranto and 6 km from the sea. It is said that the name “Minervino”, ancient human settlement, comes from an ancient temple dedicated to the roman goddess Minerva. Another theory says that it was built up in memory of the old Castro, once called “Minervium”, destroyed by the Saracens. What is certain is that Minervino was one of the most prosperous villages of Salento until the first half of the 20th century, as evidenced by the sixteenth-century Palazzo Ducale Venturi, majestic castle adapted to stately home. The Palace has been completely renovated by the architect Patrizia Piccioli under the supervision of the Soprintendenza of cultural heritage, managing to recover antique star vaults in leccese stone, the “chianche” (local old stone) floorings and frescoes telling about art and legends. Thirteen rooms, some enriched with the original fireplace, furnished with restored period furniture, are characterized by large windows and valuable finishes. The Ducal Suite, on the ground floor, thanks to the private patio, boasts a direct access to the lawn with a large, outdoor, salt water swimming pool. delle volte a stella in pietra leccese, pavimenti in chianche originali e affreschi che narrano di arte e leggende. Tredici camere, alcune con caminetto originale, tutte arredate con mobili d’epoca restaurati, hanno grandi vetrate e finiture di pregio. La Suite Ducale, a pian terreno, grazie al patio privato, ha accesso diretto al prato con la grande piscina esterna dotata di acqua salata. La Suite, 45 metri quadrati di lussuoso fascino con zona living dal soffitto affrescato con scene della leggenda di San Giorgio e il drago, vanta accesso privato alla piscina interna, riscaldata. La leggenda si ritrova nella Camera della Badessa, con salottino e camino all’ingresso e letto su un soppalco raggiungibile attraverso un’antica scala a chiocciola in pietra. Questa stanza, al primo piano del Palazzo, fruisce di un’antica porta ritrovata durante i restauri a tre metri sotto terra: si racconta sia stata quella di una cella delle prigioni di Otranto, utilizzata dalla Badessa del Convento, assidua frequentatrice del Duca Venturi, per rinchiudere una rivale in amore nel cunicolo sotterraneo che conduceva al Palazzo, maledicendo il nobile amante; la tradizione vuole che Sant’Eligio, sconfitte le forze del male, annullasse la maledizione. Luxury Relais & Wellness, Palazzo Ducale Venturi offre palestra, bar, piscine di cui la sotterranea, a temperatura controllata e costante, è ricavata da un frantoio ipogeo; ancora, centro massaggi, giardini, compreso quello segreto, quadri, manufatti antichi e due forni al sale con

cui gli ospiti possono imparare a preparare antiche ricette salentine. Palazzo Ducale Venturi, hotel 5 stelle Lusso, accoglie in ambienti esclusivi, proponendo colazioni in cui genuinità e freschezza dei prodotti sono all’insegna del benessere, per godere di un relax totale immersi in un luogo di pace e bellezza, fra ulivi centenari e vigneti rigogliosi. www.palazzoducaleventuri.com

In queste pagine, gli eleganti giardini di Palazzo Ducale Venturi, recentemente ristrutturato dall’architetto Patrizia Piccioli. Sotto, la piscina esterna. In these pages, the elegant gardens of Palazzo Ducale Venturi, recently renovated by the architect Patrizia Piccioli. Below, the outdoor swimming pool.

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The luxurious Suite covers an area of 45 square meters. It boasts a living area with frescos on the ceiling showing the scenes from the legend of Saint George and the Dragon, and a private access to the indoor, heated pool. We can also find the scenes from the Saint Geroge’s legend in the Abbess Room, with sitting area and fireplace at the entrance and bed on a mezzanine reachable by stone spiral staircase. This room, on the first floor of the building, has an ancient door which has been found three meters below the ground, during the restoration works: it is said that it was the door of a prison cell in Otranto, used by the Abbess, a frequent visitor of the Venturi Duke, to cage her love rival in the underground passage leading to the Palace. She cursed the noble lover, but, according to a tradition, Saint Eligius defeated the forces of evil, breaking the curse. Luxury Relais & Wellness, Palazzo Ducale Venturi boasts gym, bar, swimming pools. The underground pool is characterized by a controlled and constant temperature and derived from an underground oilmill. In addition, we can find massage center, gardens, including a secret one, paintings, ancient artifacts and two ovens with which guests can learn how to prepare the ancient recipes of Salento. Palazzo Ducale Venturi, 5-star Luxury Hotel, welcomes you in exclusive

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Tra gli ambienti comuni, in alto a destra la zona colazione con pavimenti e soffitto originali, in pietra naturale.

Among the common areas, top on the right, breakfast area with original floors and ceilings made of natural stone.


environments, offering breakfasts that include natural and fresh products in the name of well-being, to enjoy a total relaxation immersed in a place of peace and beauty, among centuries-old olive trees and lush vineyards. www.palazzoducaleventuri.com

In alto, una delle camere da letto, sono dotate quasi tutte di caminetto originale. Al centro, a sinistra, una zona comune, inondata di luce; a destra, un’immagine della lussuosa SPA con piscina sotterranea e riscaldata. Sotto, una visione notturna della piscina esterna.

Top, a bright bedroom, almost all equipped with original fireplaces. In the middle, on the left, a common area; on the right, an image of the luxurious spa with heated, underground pool. Below, a night view of the outdoor pool.

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CREATIVE CRAFTSMANSHIP

PENSA, PROGETTA, CREA THINK, DESIGN, CREATE di Giulia Bruno Giò Belviso, giovane creativo milanese, un po’ artigiano, un po’ designer, un po’ artista, realizza pezzi unici o piccole serie con lo scopo di soddisfare chi gli commissiona un lavoro. Giò Belviso, young creative talent from Milan, is craftsman, designer and artist who creates unique pieces or limited collections, with the aim of meeting clients’ needs.

Si è da poco trasferito nella nuova casa-laboratorio di via Rovello, dove realizza oggetti e complementi di arredo fatti a mano. “Sono contento di essermi stabilito in una parte della città una volta ricca di botteghe artigiane, oggi quasi scomparse”, racconta Giovanni Belviso, “Mi piace l’idea di poter contribuire alla rinascita dell’artigianato in una zona - siamo ai confini fra Brera e Castello - tanto caratteristica, ricca d’arte, turismo e commercio”. Giò Belviso lavora come gli artigiani di una volta, seguendo le idee, i desideri del cliente, costruendo gli oggetti che pensa e progetta per poi fargli prendere forma, magari con qualche modifica suggerita in corso d’opera da chi, seguendo da vicino le fasi creative, manifesta esigenze o suggerimenti. Figlio d’arte, già da bambino frequentava la carrozzeria paterna, smontando e rimontando biciclette e, adolescente, disegnava con l’aerografo, vendendoli, caschi, pezzi di scooter, moto, biciclette. I suoi lavori sono essenziali, puliti, funzionali; predilige i colori chiari e, grazie all’apprendistato giovanile, passa da un materiale all’altro con molta disinvoltura. Spesso si ispira alla natura: le consolle Boschetto, ad esempio, nascono attorno ad un’unica tavola di legno, magari scartata perché fessurata, abbinata al telaio di robusto ferro a richiamare la forma di un albero. Giovanni non disdegna l’allegria: le sedute Oops, tra le prime opere realizzate, hanno forma asimmetrica e sembrano disegnate dalla matita di un bambino. “La sedia è nata sul foglio”, confida Belviso, “avevo disegnato una sedia normale, molto classica; ho

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He has recently moved into his new house-workshop of via Rovello, where he creates handmade objects and furnishings. “I’m glad I now live in a part of town that was once full of craft shops, even if today are almost disappeared” says Giovanni Belviso, “I like the idea of being able to contribute to the revival of craftsmanship in a characteristic area on the border between Brera and Sforza Castle - rich in art, tourism and trade”. Giò Belviso works as the craftsmen of the past: he creates objects following both his ideas and those of the clients, maybe with some changes suggested by those that, following the creative processes, express needs or suggestions. He followed


voluto provare a scomporla e riassemblare le varie parti cercando il movimento. È una ‘sedia scomposta’ apparentemente abnorme ed instabile, in realtà di solido ferro e con quattro gambe rivolte all’esterno. La seduta è resa comoda dal cuoio cucito a mano sul telaio in lamiera, forata con taglierina laser a controllo numerico”. La tecnologia contemporanea entra in questo laboratorio solo quando è necessaria la massima precisione in un tempo minimo, altrimenti il lavoro è svolto completamente dall’uomo. Artigiano-creativo, ha pensato anche ai più piccini con Nuvoletto, culla in alluminio e legno di faggio, strutturata in modo da permettere al neonato di dondolarsi da solo. Per l’attitudine alla ricerca del benessere del cliente, è stato insignito del premio Best of Houzz (2016) soddisfazione clienti, su Houzz®, piattaforma online di arredamento, progettazione e ristrutturazione d’interni ed esterni. www.giobelviso.it

In apertura, tavolo Origine di Giò Belviso, nel ritratto. In questa pagina, in alto, seduta Minus, sotto Culla Nuvoletto con (a destra) e senza supporto in metallo.

his family’s footsteps: as a child, in his father’s body shop, he dismounted and remounted bicycles, and as a teenager, drew (with the help of an airbrush) and sold helmets, scooter parts, motorcycles and bicycles. His works are simple, clean, functional; he prefers light colors and, thanks to his youth apprenticeship, passes from one material to another with great ease. He is often inspired by nature: for example, the console table Boschetto consists of a single wooden board (maybe discarded by someone else because it was cracked), combined with sturdy iron frame, recalling the shape of a tree. But Giovanni also creates cheerful works: the seats Oops, one of the first works he

designed, are asymmetrical and seem to have been drawn by the pencil of a child. “The chair was born on the sheet,” says Belviso, “at first I drawn a normal, very classical chair and then, I tried to decompose and reassemble the different parts, in order to give a sense of constant movement to the object. It’s a ‘decomposed chair’ apparently abnormal and unstable, but it is actually a solid iron four-leg chair. The seat is comfortable thanks to the hand-stitched leather fixed on the metal frame with CNC laser cutter”. They deal with contemporary technology only when they need the best accuracy in a very short period of time, otherwise every piece is made by

Opening picture, Origin, table by Gio Belviso, in the portrait. In this page, above, the seat Minus; below, Culla Nuvoletto with (right) and without metal support.

hand. The craftsman and creative talent, also created a new collection for babies: Nuvoletto, aluminum and beechwood cradle characterized by a shape that allows the baby to swing by himself. Because of its attitude towards the wellness of customers, he was awarded with the Best of Houzz award of 2016 (category: customer service), on Houzz®, an online platform that deals with interior and exterior design and renovation. www.giobelviso.it

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MA/U STUDIO-DE PADOVA MIKAL HARRSEN

MILANO CITY OF DESIGN

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STOCKHOLM AND NEW YORK

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230 AFRICA TODAY USA MEETS ITALY PROJECTS FROM THE US MILANO.SHANGHAI SPECIAL EDITION JAPAN GERMAN DESIGN

FALMEC/BELLARIA DESIGN MARCO ZITO

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DESIGN SCHOOLS

FAR EAST PROJECTS

MILANO DESIGN WEEK 2016

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AFRICA/MIDDLE EAST/MEXICO

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MAD COLLECTION POLIFORM MARCEL WANDERS


MODULO DI ABBONAMENTO ITALIA RIVISTE E USCITE/ANNO

IMPORTO

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