La rst e il voto con il portafoglio aiesec torino 27 novembre 2014

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Luca Raffaele Project manager WWW.NEXTECONOMIA.ORG

La Responsabilità Sociale Territoriale Il tema della RST va inquadrato nell’ambito delle politiche territoriali di competitività dell’impresa, ricollegandosi direttamente con il concetto di Sviluppo Sostenibile e Bene comune


La Corporate Social Responsability è stata un fallimento nei territori

Le 3 ragioni del fallimento: 

L’approccio incrementale

La visione periferica

La natura antieconomica


Esempi 

il distretto ceramico di Modena-Sassuolo (www.confindustriaceramica.it/asso/asso.nsf/home), e quello della Calza di Castel Goffredo (www.centroservizicalza.it) quanto riguarda il ruolo delle associazioni industriali e la capacità di promuovere innovazione sul territorio;

la NikeFoundation (www.nikefoundation.org), per quanto riguarda il ruolo di imprese e non-profit;

la CCIAA di Savona, per quanto riguarda il ruolo dei soggetti pubblici che negli ultimi anni hanno messo in atto una serie di attività destinate non solo a premiare le imprese socialmente responsabili ma a creare un contesto favorevole, costruendo una relazione duratura con (e tra) i beneficiari, sostenendo quelle filiere che valorizzano la sostenibilità /responsabilità ecc.


Capacità di risposta 

Stiamo rispettando le esigenze di un territorio?

Stiamo ascoltando e rispondendo ai bisogni delle comunità locali?

O pensiamo di svolgere la nostra attività economica e rispondere solo in un secondo momento a queste domande? Non dobbiamo essere Glocali, ma dobbiamo ragionare esattamente in termini opposti Es. Eataly


Comunicare in maniera unidirezionale 

Omologazione di un linguaggio autoreferenziale

Diffusione di un modello rivolto solo alle grandi imprese

Abbiamo bisogno di un «effetto Wallmart» così che i prodotti e i servizi sostenibili diventino la norma, la regola sul mercato e non l’eccezione

Choice editing


Stimolare Circolarità 

L’dea di produrre dalla culla alla culla, con un’attenzione allo spreco di risorse, alle esternalità negative prodotte all’interno di un territorio

Es Fuji Xerox e Interface


I 4 stadi della CSR

CSR difensiva CSR filantropica CSR promozionale CSR territoriale


La responsabilità sociale d’impresa in un territorio 

La responsabilità sociale, inizialmente nata per stimolare le singole imprese ad assumere comportamenti responsabili, viene adottata ora come strategia in un nuovo contesto: il territorio.

Soggetto promotore = tutta la comunità, “tutto il territorio” nel quale vivono e operano tutti i diversi portatori di interesse (persone, imprese profit, imprese no profit, pubbliche amministrazioni).

Individui = azione di una mission comune e condivisa da tutti gli attori, con l’obiettivo di soddisfare i bisogni della comunità, in un’ottica sostenibile e, soprattutto, nel rispetto degli obiettivi dei singoli interessati.

Un territorio è socialmente responsabile quando gli obiettivi di tutti sono finalizzati a portare benefici agli stakeholder del territorio stesso.


La partecipazione del cittadino e il voto con il portafoglio Vincerà perché sostenuto dalla forza dell’autointeresse lungimirante (non c’è bisogno di altruismo)  Crea capitale sociale di cui il sistema ha bisogno per sopravvivere  E’ efficace perché l’alleanza tra cittadini solidalipionieri scatena imitazione imprese tradizionali 

  

Maggiori successi: 50 percento banane «fair» in Svizzera e 25 percento nel Regno Unito (25% contadini in Kenya e Tanzania,20 % in Colombia) 1 dollaro su 10 investito in US in finanza etica Carrot mobs…dalle strade ai negozi Se domani il 50 percento dei cittadini votasse col portafoglio il problema dell’art. 41 sarebbe risolto…


Gli ultimi dati globali Nielsen (28.000 interviste in 56 paesi)

Ben il 65% dei consumatori globali è disposto a pagare di piÚ per prodotti e servizi di aziende che hanno sviluppato programmi di responsabilità sociale


La convenienza del commercio equo e solidale •

In Italia le quote di mercato del commercio equo e

solidale crescono rispetto alla riduzione dei consumi

2012 2013 Fonti

Consumi -3,2% -2,4% (Istat)

Faitrade +13,7% +16,7% (Faitrade)

Crescita rapida dei fondi etici


IL CASO OXFAM


Il potere dei consum-attori I consigli dei consumator i hanno permesso di migliorare il punteggio delle aziende 9 imprese su 10 hanno cambiato le loro strategie


UN ESEMPIO DI CITTADINANZA ATTIVA

I risultati della campagna • 70 città attivate • 10.000 cittadini coinvolti • 120 bar premiati • 153 organizzazioni aderenti


La logica della premialità che supera il boicottaggio ed esprime le virtù civili. L’importanza dei BENI RELAZIONALI

http://www.nexteconomia.org/le-attivita/slot-mob


COME MISURARE IL GRADO DI RESPONSABILITÀ SOCIALE DI UN TERRITORIO 

soddisfazione dei cittadini nei confronti della comunità locale;

contributo locale al cambiamento climatico globale;

mobilità locale e trasporto passeggeri;

accessibilità delle aree ricreative pubbliche e dei servizi locali;

qualità dell’aria nell’ambiente locale;

spostamenti casa-scuola dei bambini;

gestione sostenibile dell’autorità locale e delle imprese locali;

inquinamento acustico;

uso sostenibile del territorio;

prodotti che favoriscono la sostenibilità.


RST Responsabilità sociale territoriale Andare oltre la visione «aziendacentrica» e partire dalle specifiche esigenze di un territorio:

Interessi e bisogni delle comunità locali

Creare Reti per la sostenibilità

Creare vantaggi per le aziende «etiche»

Contrastare l’asimmetria informativa

Sensibilizzare e mobilitare i cittadini


Il ruolo della comunicazione nelle 7 fasi della RST 1. Lavoro propedeutico per l’avvio del processo 2. Identificazione dei valori comuni già presenti nella comunità 3. Analisi della comunità territoriale 4. Individuazione dei bisogni e delle risorse 5. Definizione degli obiettivi di miglioramento 6. Definizione del piano operativo e degli strumenti 7. Gestione, controllo e rendicontazione del processo di RST

Le relazioni e gli strumenti di comunicazione attivati sono parte essenziale della gestione del progetto perché integrano strategie e azioni sulla base di obiettivi condivisi. Non si tratta di aggiungere qualcosa, ma di adottare un modello di governance e di gestione operativa basato sulla costruzione di relazioni fiduciarie con tutti i pubblici in un’ottica di responsabilità condivisa.


I 5 principi di

Disponibilità/apertura dell'impresa alle osservazioni dei cittadini sul percorso di sostenibilità

Sburocratizzazione la sostenibilità non sta nelle norme/adempimenti, ma nell’atteggiamento

Autovalutazione delle imprese che svolgono un percorso di sostenibilità

Uno spazio libero per le osservazioni dei cittadini sul percorso di sostenibilità aziendale •

Valorizzazione verso i cittadini del percorso di sostenibilità e crescita della reputazione aziendale


Anche nel deserto bisogna seminare

<< …Io ho un metodo per restare positivo psicologicamente: seminare nel deserto. E’ in quest’ottica che vedo il mio lavoro e il mio impegno. Io semino e se domani piove va bene e se no almeno i semi ci sono, perché che cosa succederebbe se non seminassi? Su che cosa cadrà la pioggia? Che cosa germoglierà: delle pietre? E’ il modo che ho scelto di lavorare: seminare nel deserto…>>

Moncef Marzouki, maggio 2010


GRAZIE PER L’ATTENZIONE PER MAGGIORI INFO WWW.NEXTECONOMIA.ORG Luca Raffaele l.raffaele@nexteconomia.org


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