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The search for happiness
Cambogia
Con i bambini della missione a Phnom Penh, dove Elisabetta ha fatto volontariato per un anno, nel 2010, dopo aver preso l’aspettativa dalla scuola primaria in cui insegnava inglese
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Cambodia
With the children from the mission at Phnom Penh, where Elisabetta volunteered for a gap year from her job as an English teacher in primary school in 2010
La ricerca della felicità
Non c’è nulla di sedentario nella vita di Elisabetta Borda, che più di dieci anni fa ha deciso di racchiudere la sua casa in due piccole valigie e portarle con sé in giro per il mondo. Viaggiare e raccontare la vita dei locali dell’Asia e del Medio Oriente è la sua mission The Search for Happiness Just over a decade ago livewire Elisabetta Borda packed her worldly goods into two small suitcases and set off to explore the world. Travelling and telling tales of local life in Asia and the Middle East is her mission
by SERENA LABBROZZI
“Troppo felice per sentire la nostalgia di casa”
o “too happy to be homesick”: non è solo il nome scelto da Elisabetta Borda (alias Elizabeth Sunday) per il suo blog, ma è anche l’espressione che meglio di descrive il desiderio di questa donna di esplorare confini lontani rispetto a quelli del suo luogo natale. La ricerca è quella dell’incontro con gli altri e di vivere in prima persona le peculiarità di popoli diversi. E poi l’esigenza di raccontare cosa avviene nelle strade e nelle case di città che non tutti hanno la possibilità, o il coraggio, di visitare. Vivere e descrivere è quindi il binomio che ha portato Elisabetta a fare le valigie e partire la prima volta verso la Cambogia per un periodo di volontariato di un anno. “Dopo questa esperienza - racconta Elisabetta - ho capito che incontrare altre culture, persone diverse e visitare altri paesi mi fa sentire viva e felice. Credo infatti che per trovare la propria serenità sia fondamentale creare le condizioni essenziali, a partire dalla scelta di un lavoro che soddisfi moralmente, ma è fondamentale anche il posto in cui ci si trova, perché ogni luogo ha un’energia diversa che, se accolta, in alcuni casi ci permette di riconoscere e sviluppare le doti che ciascuno di noi ha”. Forte di questa consapevolezza la nostra viaggiatrice decide di abbandonare le certezze che senza dubbio una vita stabile è in grado di offrire, per fare un salto nel vuoto alla ricerca di nuovi stimoli. Una scelta che per molti potrebbe sembrare una follia, ma che Elisabetta ha intrapreso facendosi guidare sempre dalla sua razionalità. Perché in questi casi bisogna essere consapevoli che le paure devono lasciare lo spazio all’unica cosa che conta davvero quando si viaggia: il desiderio di rimanere con la mente aperta. Con questi presupposti,
“Too happy to be
homesick” is the name Elisabetta Borda (alias Elizabeth Sunday) has chosen for her blog, and it is an apt slogan which perfectly describes her yearning to reach out and discover lands far from her native Italy. What she loves doing is meeting people from different cultures and living like a local. Then she writes about her experiences in the streets and homes of cities that many people will never have the chance – or the courage – to visit. Itchy feet and blank pages to fill were the drivers that originally took Elisabetta to Cambodia for a year as a volunteer. “After this initial experience I realised that getting to know other cultures, different people and visiting other countries is what makes me feel alive and happy” Elisabetta explains. “I believe that to find serenity you have to create some essential conditions, starting with choosing a job that is morally satisfying, but places are also really important, because every place has a different energy, and if you can tune into it you’ll become more self-aware, better able to recognise and develop the gifts that each of us has.” Convinced she was on the right track, Elisabetta decided to abandon the safe haven of stability
Primo viaggio in India
In gita sul Gange a Varanasi, una delle città più sacre dell’induismo
Her first trip to India
Boat trip on the Ganges at Varanasi, one of the most sacred cities of Hinduism Una delle bellissime spiagge incontaminate del sud dell’Oman, Al Haffa Beach a Salalah, dove Elisabetta vive per alcuni mesi all’anno One of southern Oman’s stunning unspoilt beaches, Al Haffa Beach in Salalah, where Elisabetta lives for part of the year
poi, non è difficile credere che la vita abbia riservato a Elisabetta le migliori opportunità, e infatti a dicembre del 2012 è volata in Oman come guida turistica per i gruppi italiani, poi è stata la volta dell’India e poi ancora quella dello Sri Lanka. “Tra un lavoro e l’altro porto avanti anche le mie passioni, ovvero scrivere sul mio blog e girare video per il mio canale YouTube, ma per farlo e per raccontare le storie dei veri locali, lontano dai luoghi turistici, ho bisogno di immergermi totalmente nella loro quotidianità. Non vado mai in alberghi, scelgo piuttosto di farmi ospitare nelle case per imparare le tradizioni, oppure alloggio negli ostelli per conoscere persone e condividere con loro delle esperienze”. Ma come ogni percorso di vita, anche quello della nostra traveller ha visto dei momenti bui: la quarantena, la tachicardia, “la malattia del cuore”, come lei l’ha definita e ancora una volta la chiave di volta è stata il viaggio. Viagand embark on a life of adventure in search of new experiences. Many would feel this was folly, but Elisabetta set about it in her usual wholly rational fashion. The essential point is to overcome fears to leave mental space for the only thing that really counts when travelling: an open mind. Armed with the right attitude, life has offered Elisabetta plenty of opportunities. In December 2012 she
Wadi Bani Khalid, un’oasi di palme da datteri con piscine naturali di acqua verde tra le rocce Wadi Bani Khalid, a date palm oasis with a natural pool surrounded by rocks
Nel Rub al-Khali, il più grande deserto di sabbia al mondo. Viene anche detto “il Quarto Vuoto” perchè secondo il Corano esso rappresenta la quarta parte dell’universo assieme al mare, al cielo e alla terra In the Rub al-Khali, the world’s largest sand desert. It is also known as “the Empty Quarter” because in the Koran it represents a quarter of the world, together with the land, the sea and the sky
jetted off to Oman as a tour guide for groups of Italian visitors, her next destination was India and after that Sri Lanka. “Between one job and another I find time to do the other things I’m passionate about, like writing my blog and making videos for my YouTube channel, but to gather material for places that are completely off the tourist trail I have to immerse myself in their daily lives. I never stay in hotels, I stay with families to learn about their customs and traditions, or I stay in hostels to get to meet people and share their experiences.” But like every life journey, Elisabetta’s has also had its dark moments:
Maggio 2022, a Guruvayur nel Kerala, al sud dell’India. Elisabetta è stata invitata a un matrimonio da un ragazzo conosciuto in uno degli ostelli in cui ha alloggiato May 2022, Guruvayur in Kerala, in southern India. Elisabetta is a guest at the wedding of a man she met in one of the hostels she stays in
giare non solo per scoprire posti e persone, ma anche per percorrere le strade della propria interiorità e uscire dal labirinto. “La guarigione del cuore - che tra l’altro è anche il titolo del libro che sto scrivendo nei miei spostamenti - poteva avvenire solo inseguendo ciò che voglio fare davvero, senza reprimere nessuna parte di me”. La casa di Elisabetta ora sono due piccole valigie e un taccuino che porta sempre con sé, un vero e proprio diario di viaggio, contenitore dei pensieri che diventeranno presto le parole del suo libro. “Sono una scrittrice e una creatrice di coraggio - si legge nella descrizione del suo canale YouTube - e sono in missione per aiutare gli altri a seguire senza paura i loro sogni”, e la storia che state leggendo vuole essere solo un promemoria per ricordare che non è mai troppo tardi per rendere la vostra vita un’avventura da raccontare.
Info Fb: @Toohappytobehomesick
“Nizwa cattle market”: scene dal mercato del bestiame del venerdì mattina nella città di Nizwa, considerata “La Perla dell’Islam” “Nizwa cattle market”: scene from the Friday morning market held in the city of Nizwa, known as “The Pearl of Islam”
Sri Lanka
In cima al Lion’s Rock a Shigriya On Lion’s Rock in Shigriya
quarantine, tachycardia, ‘the heart disease’, as she calls it, and once again, her key was travel. Physical travel to discover places and people, together with a mental and spiritual journey through the meanders of her inner self to find a way through the maze. “Healing the Heart - which, by the way, is also the title of the book I am writing on my travels - could only happen by pursuing what I really want to do, without repressing any part of me.” Elisabetta’s home now consists of two small suitcases and a notebook she always has with her, a travel diary full of the impressions soon to become her new book. “I’m a writer and a creator of courage” runs her YouTube channel blurb, “and I’m on a mission to help people follow their dreams without fear” and the story you’re reading now is just a memo to remind you that it’s never too late to turn your life into a tale of adventure.
Un omanita saluta il suo dromedario An Omani salutes his camel