Angera2011retr
20-06-2011
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COMUNE DI
ANGERA Pianta di Angera in scala 1:9700
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Isolino
Panorama di Angera
Iniziative Turistiche Commerciali - 2011
Angera e cenni storici
Città di Angera informazioni MUNICIPIO p. G. Garibaldi, 14 . . . . . . . . . . . 0331.930.168 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Fax 0331.960.181 Segreteria - Protocollo . . . . . . . . .0331.930.168 Servizi Demografici . . . . . . . . . . .0331.930.106 Uff. Tecnico - Lav. Pubbl . . . . . . . .0331.932.086 Uff. Tecnico - Edili. Priv . . . . . . . . .0331.960.222 Ragioneria . . . . . . . . . . . . . . . . .0331.930.482 Tributi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .0331.930.632 Commercio . . . . . . . . . . . . . . . . .0331.930.202 Vigilanza . . . . . . . . . . . . . . . . . .0331.930.202 Servizi Sociali . . . . . . . . . . . . . . .0331.932.147 BIBLIOTECA E UFFICIO CULTURA – ISTRUZIONE v. dei Mille, 5 . . . . . . . . . . . . . . 0331.932.006 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fax 0331.960.181
Biblioteca - Nuova sede
MUSEO ARCHEOLOGICO v. Marconi, 2 . . . . . . . . . . . . . . . 0331.931.915 PROTEZIONE CIVILE p. Garibaldi, 1 . . . . . . . . . . . . . . .348.053.4931 UFFICIO TURISTICO p. Garibaldi, 10 . . . . . . . . . . . . . .0331.960.256
NAVIGAZIONE LAGO MAGGIORE Biglietteria p. della Vittoria, 2 . . . . . . . . . . .0331.960.456 OSPEDALE “C. ONDOLIâ€? v. Bordini,9 - Angera Centralino . .0331.961.111 FARMACIA Tota - v. Diaz, 1 . . . . .0331.930.247 IL TERRITORIO Abitanti: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .5694 Superficie: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .kmq. 17,6 Altitudine : . . . . . . . . . . . . . . . . . .mt. 205 s.l.m. Distanza da Varese : . . . . . . . . . . . . . . . .km. 24 NUMERI UTILI POLIZIA STRADALE . . . . . . . . . . . 0331.251.611 CARABINIERI - Angera . . . . . . . . . 0331.930.161 C.V.A. Corpo volontari Ambulanza Angera . . . . . . . . . . . .0331.930.332 QUESTURA - Varese . . . . . . . . . . 0332.801.111 G. d. F. - Sesto C. . . . . . . . . . . . . 0331.924.139 UFFICI FINANZIARI Varese v. Frattini, 1 . . . . . . . . . . 0332.231.064 PREFETTURA Varese p. LibertĂ , 1 . . . . . . . . . . 0332.801.111 PROVINCIA DI VARESE p. LibertĂ , 1 . . . . . . . . . . . . . . . 0332.252.111 REGIONE - U. R. P. Varese v.le Belforte, 22 . . . . . . . . 0332.331.700 FERROVIE DELLO STATO . . . . . . . . . 848.888.088 CAMPEGGIO CITTA’ D’ANGERA v. Bruschera, 99 . . . . . . . . . . . . 0331.930.736 ASSISTENZA ANZIANI . . . . . . . . . . 335.335.443
Angera e cenni storici L’abitato è situato in un’insenatura del Lago Maggiore, a nord protetto dai venti dalla collina di S. Quirico a sud con ampi spazi verdi in cui si estende l’Oasi della Buschera, rea verde protetta, oggi dichiarata “sito di interesse comunitarioâ€?. Nel nucleo piĂš antico della cittĂ che è costituito dal centro storico, si possono ammirare: Il Santuario della Madonna della Riva, la chiesa di Santa Maria Assunta, l’ex convento di Santa Caterina e la Chiesa di S. Alessandro. Particolarmente piacevole è la passeggiata sul lungolago, dove è possibile percorre il bel viale, di tigli ed ippocastani, fiancheggiato da ampi prati e aiuole fiorite. Il lungolago offre alle famiglie e ai piĂš piccoli aree ricreative attrezzate con giochi e giostre. Spostando lo sguardo a Nord si può ammirare l’imponente Rocca Borromeo, uno dei castelli meglio conservati del varesotto, che dall’alto della collina domina l’abitato.
Angera e isolino
Il territorio presenta una gran varietà di aspetti; il monte S. Quirico (mt. 410) formatosi circa 250 milioni di anni fa è costituito da porfidi quarziferi, generalmente rossi; il massiccio della Rocca formato
200 milioni di anni fa è costituito da dolomie; la collina della Soara è costituita da calcare dolomitico, un tempo usato per l’estrazione della calce. Il clima di Angera è particolarmente temperato grazie alla sua favorevole esposizione al sole ed alla protezione a nord della collina di S. Quirico.
CENNI STORICI Le piÚ antiche testimonianze riguardanti Angera risalgono alla preistoria, come provato dai rinvenimenti archeologici effettuati nella cosiddetta Tana del Lupo, una grotta situata al di sotto della Rocca, e altri ritrovamenti in località detta Baranzitt. L’ archeologia angerese è caratterizzata soprattutto da ritrovamenti di reperti risalenti all’epoca romana e facenti parte di corredi tombali, che provengono dagli scavi effettuati nella necropoli situata ove insiste l’attualmente cimitero. Angera, il cui antico nome di Stazzona risale all’epoca alto medioevale,raggiunge intorno al I sec. d.C. una discreta importanza in quanto nodo itinerario con la strada da e per Mediolanum (Milano) e scalo portuale. Nel 411 i visigoti distruggono Milano, Angera e il suo centro. Il territorio angerese viene dato a Teodosio, arcivescovo di Milano, che ne mantiene il possesso fino alla distruzione ad opera dei Franchi nel 539. Nell’alto medioevo vengono avviate le prime fortificazioni nel luogo in cui oggi sorge la Rocca, e nell’XI sec. Angera e il suo castello entrano a far parte dei possedimenti degli arcivescovi di Milano. Nel XIII sec. inizia la signoria dei Visconti che diventano padroni di Milano e di Angera. Con i Visconti
Angera riveste un ruolo di particolare rilevanza al punto di essere eretta a contea nel 1397. In questo anno Gian Galeazzo viene nominato conte di Angera dall’imperatore Venceslao. Nel 1449 la Repubblica Ambrosiana vende il feudo alla Famiglia Borromeo, ma non il titolo di conte. Con il passaggio ai Borromeo la pieve di Angera non ha pace, il territorio viene piÚ volte tolto ai nuovi feudatari e piÚ volte riconcesso. Nel 1497 Ludovico il Moro, per mettere in secondo piano i Borromeo e conquistarsi la simpatia degli angesi, eleva il borgo a città , ponendo la sede del capitaneato del Lago Maggiore. Per due secoli Angera viene sottoposta al dominio spagnolo passando successivamente sotto quello austriaco che salvo la breve parentesi napoleonica durerà fino al 1861. Il Trattato di Worms, nel 1744, ne sancisce il passaggio della sponda occidentale del Lago Maggiore al Piemonte, Angera diventa cosÏ città di confine e ne consegue una decadenza commerciale che verrà attenuata e ristabilita con la costruzione del porto doganale austriaco (ultimato nel 1821) e successivamente con l’avvento dell’unità d’Italia. Tra la fine dell’800 e i primi del 900 l’economia angerese, basata esclusivamente fino ad allora sulle attività agricole e commerciali, inizia Chiesa S.S. Cosma e Damiano un processo di attività industriali caratterizzate dalla nascita di alcune filande nel campo tessile. La presenza sul territorio di cave di calce e pietrisco facilita la nascita di una nuova realtà industriale con la Società Generale per l’Industria della Magnesia .
LE CHIESE Santuario della Madonna della Riva Il santuario, che sorge di fronte al porto asburgico del 1821, risale al Chiesa Madonna della Riva 1662, ma a causa di difficoltà finanziarie, e del progetto iniziale che non venne portato a termine per difficoltà finanziarie venne realizzata solo la parte dell’abside. Del progetto iniziale possiamo quindi ammirare solo il Coro e il Presbiterio. All’interno sull’altare è collocato l’affresco della Madonna che allatta il Bambino (sec. XV) che anticamente rivestiva la parete di un muro di una vicina abitazione.Sulle pareti sono poste tele seicentesche attribuite al Genovesino.
Angera visita della Citta’
La parte piĂš antica è costituita dall’abside di stile gotico, le navate furono ricostruite nel XV sec. mentre la facciata, di conci squadrati di pietra d’Angera è del primo ‘900. Internamente ai lati la Via Crucis, la navata centrale è decorata con affreschi raffiguranti la vita della Madonna; nella navata di sinistra è stato collocato l’antico battistero. All’interno si trovano il pulpito ligneo dorato e intagliato (1688) e gli stalli lignei del coro, opere di Giovanni Battista Besozzi. La statua lignea (1770) della Madonna Addolorata proviene dall’ex convento di Santa Caterina, oggi sconsacrato. Chiesa di S. Alessandro
Chiesa di S. Alessandro
Antica parrocchiale d'Angera a una navata divisa in tre campate, che si trova dietro la chiesa di Santa Maria Assunta. L’interno raccoglie un ciclo d'affreschi che illustrano storie bibliche. Sull’altare si può ammirare la pala di Francesco Lampugnani (1630-40) con la crocifissione, S. Francesco, SS. Alessandro, Sisinio e Martirio e due confratelli del SS. Sacramento. Il campanile che sorge sulla destra, databile intorno al XI sec. mantiene il suo stile romanico. (I gruppi possono visitare l’interno della chiesa su prenotazione contattando la Parrocchia Santa Maria Assunta tel. 0331.930243). Chiesa di SS.Cosma e Damiano Fraz. Barzola Questa chiesa, di cui si hanno le prime notizie in occasione di una visita pastorale del 1565, viene ristrutturata nel XVIII sec. La chiesa è stata completata tra il 1940, con l’aggiunta di una cappella e della sagrestia, e il 1963 restaurando il rosone e la facciata del portico. All’interno si può ammirare la Via Crucis datata 1821 e l’altare che si rifà alla semplicità di tutto il tempio. Il campanile romanico dell’XI sec. costruito con notevole varietà di materiali, edificato poco distante, lascia supporre che sia parte di una chiesa ben piÚ grande dell’attuale.
Chiesa di Santa Maria Maddalena (particolare interno)
Chiesa di S. Maria Maddalena Fraz. Capronno
Chiesa di Santa Maria Assunta
Chiesa di S.Maria Assunta Di una chiesa dedicata a S. Maria a Capronno fa menzione anche il “Liber notitiae Sanctorum Mediolaniâ€?. La parrocchiale di Nel 1564 compare con il nome di S. Maria Angera a croce Maddalena, non c’è però certezza circa la data in cui latina a tre navate viene dedicata alla santa. Viene ristrutturata nella sorta su una pre- seconda metĂ del 1800 e i lavori termineranno intorcedente chiesa no al 1865. La chiesa a pianta a croce latina è dedicata a Maria. arricchita da una tela del tardo cinquecento raffigu-
rante GesÚ risorto e nel transetto è collocato l’altare dell’immacolata del 1800. Nella sacrestia durante recenti lavori di restauro sono stati rinvenuti pregevoli affreschi della seconda metà del 1500.
Chiesa di S. Quirico
La Chiesa di S. Quirico Della chiesetta dedicata al bambino Quirico, martirizzato al tempo delle persecuzioni di Diocleziano, si ritrovano i primi cenni nel “Liber notitiae Sanctorum Mediolaniâ€? e poi piĂš tardi nel 1500. Successivi interventi, a partire dal 1642, hanno migliorato ed abbellito la chiesetta tra cui anche l’allargamento ed innalzamento della cappella. La chiesa, il cui corpo piĂš antico è costituito dall’abside, è a un'unica navata composta da quattro campate contraddistinte da tre archi. Gli affreschi laterali, decorazioni ed elementi simbolici, risalgono al 1920 ; la “Crocifissione e martirio di S. Quiricoâ€? sul fondo è datata 1934. (Le comitive possono visitare l’interno della chiesa su prenotazione contattando il Sig. Petri 0331.976798, e il Sig. Brovelli tel. 0331.930983).
IL CIVICO MUSEO ARCHEOLOGICO Il Museo archeologico ha sede in un edificio tardo quattrocentesco con piccola corte e porticato ubicato in via Marconi al n. 2. L’attuale esposizione delle raccolte archeologiche, al
Civico Museo Archeologico
piano superiore, è ordinata secondo l’allestimento attuato in occasione dell’apertura al pubblico del Museo. Consiste in due sale, la prima delle quali dedicata alla preistoria e protostoria, la seconda all’epoca romana. La sala della preistoria ospita reperti principalmente provenienti dalla grotta nota come Antro di Mitra o mitriaco in base all’ipotesi, non del tutto provata, che ivi, in epoca tardo imperiale, si svolgessero i riti della religione misterica dedicata al culto del dio. Nella grotta (non accessibile) situata alla base della parete rocciosa sulla cui sommità sorge la Rocca, ricerche e scavi condotti nel 1916, Antro di Mitra (Tana del lupo) 1971 e 1973 hanno riportato alla luce testimonianze relative alla
piÚ antica frequentazione umana del territorio. Si tratta di industrie litiche del paleolitico finale e del mesolitico, di armi, strumenti e resti faunistici del neolitico, di ceramica dell’eneolitico. La sala successiva ospita principalmente reperti provenienti dalla necropoli romana di Angera, presso il cimitero moderno, a partire dal 1877 vennero scoperte tombe romane. Tra gli anni 1971-1979, sono state intraprese campagne di scavo che hanno riportato alla luce alcuni settori della necropoli pertinente all’abitato che in età romana sorgeva sulle rive del lago. La necropoli, databile tra la fine del I sec. a. C. e il III sec. d.C., è costituita prevalentemente da sepolture in semplice fossa con rituale a cremazione diretta. Il rito inumatorio, riservato fino alla metà del II sec. d.C. alle sepolture infantili, a partire da quel momento sostituisce progressivamente il rito incineratorio. La maggior parte delle 178 tombe scavate conteneva oggetti di corredo, per lo piÚ vasellame (ceramica comune, terra sigillata, vetri), lucerne e monete. Frequente anche la deposizione di offerte alimentari, rappresentate da pani combusti sul rogo. Da segnalare la presenza di un letto funebre con decorazione in terracotta.
LA ROCCA La Rocca sorge su di un promontorio calcareo e la sua posizione fu strategica, per il controllo del transito di merci sul lago, La Rocca di Angera che collegava i passi alpini con la pianura Padana. Il castello entrò in possesso degli arcivescovi di Milano e fu inoltre al centro d'aspri conflitti fra i Torriani e i Visconti, questi ultimi la rafforzarono, ampliandola a piÚ riprese, finchÊ nel 1449 fu acquistata dai Borromeo, artefici delle ultime modifiche e tutt’ ora attuali proprietari. L’edificio è un insieme di costruzioni realizzate in poche diverse.Passando sotto la torre di guardia, si accede all’interno del complesso e alla spianata del cortile dove lo sguardo è immediatamente catturato dal magnifico panorama. La parte piÚ antica, con muratura in blocchi di pietra squadrati d'Angera, è la svettante torre castellana (inizio sec. XIII), alla quale sono addossate l’ala Scaligera databile alla prima metà del XIII sec., e l’ala Viscontea della fine del sec. XIII, ed infine l’Ala Borromea del XV e XVI sec. Le diverse sale accolgono mostre di notevole interesse, il Museo della Bambola e quello della Moda infantile. Pregevoli gli affreschi della sala di Giustizia, risalenti alla fine del XIII sec. che raccontano le storie di Ottone Visconti arcivescovo di Milano, in particolare la sua vittoria sui Torriani nel 1277. La sala si articola su due campate, divise da un’arcata a sesto acuto e coperte da volte a crociera. Elegante le bifore che consentono l’illuminazione della sala. Dalla sala di Giustizia si arriva alla terrazza superiore della possente torre castellana da cui si gode un’imponente vista su Arona e le Prealpi; ritornando si giunge nel salone delle Cerimonie ove sono esposti gli affreschi strappati al Palazzo Borromeo di Milano, colpito e semidistrutto da un bombardamento aereo nel 1943, opere di gran pregio del XV secolo.
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Angera immagini una lacustri la lanca e... la flora e fa
Sentiero
Lanca
Isolino e Cigni
Gigli
Svassi
Sparviero
Angera visita della Citta’ L’ OASI DELLA BRUSCHERA
L’ISOLINO PARTEGORA
La zona umida della Buschera , a sud dell’abitato di Angera, è rappresentata da un tratto di riva lacustre situata nei pressi dell’Isolino Partegora sino al “Motto di Forcaâ€? e verso la “la Punta della Concaâ€? di Sesto Calende.
Di fronte alla riva di Piazza Garibaldi, si può ammirare l’isolino Partegora, cosĂŹ chiamato per essere al centro di una (Gora) che si perde nel canneto. L’isolino ĂŠ coperto da pioppi e canneti, e sul lato orientale è ubicata un’edicola a tempietto con due lapidi e lo stemma dei Crivelli. Una lapide con la scritta “ O viandante che ti soffermi a ristorarti le membra nella quiete amena di quest’isolino, rispetta questa terra bagnata dal sangue di un martireâ€? fissa il luogo dove nel 1066 per mano di due preti corrotti e concubini di donna Oliva de Valvassori castellana d’Angera e nipote di Guido da Velate arcivescovo di Milano, fu massacrato il diacono milanese Arialdo Alciato.
L’ Oasi della Bruschera
La vegetazione è composta da canneti, carici, ninfee, e dalla quasi scomparsa castagna d’acqua. Si può ancora ammirare la Tifa dalla caratteristica infiorescenza cilindrica. Si possono trovare numerose varietà di piante tipiche delle zone umide: salice, pioppi, ontani, ed anche numerosi esemplari prunus serotica, e nella zona meno umida compaiono le querce e qualche castagno e robinia. La fauna è rappresentata da numerosi uccelli acquatici e terrestri: folaghe, svassi maggiori e svassi piccoli, gallinelle d’acqua, airone cinerino, e numerosi cormorani. Fra i rettili: il biacco, la vipera, la natrice del collare, l’orbettino. Tra gli anfibi: il tritone, i rospi, le raganelle e le rane. Per visitare l’oasi bisogna parcheggiare la vettura nel parcheggio di via Arena e poi proseguire a piedi seguendo i cartelli indicatori. Non è richiesto un abbigliamento particolare; si sconsiglia l’uso dei sandali.
Angera lungolago
La leggenda vuole che dopo la morte, la sua purezza non venne mai meno, infatti, alcuni pescatori dopo tanto tempo videro su di una barca il suo cadavere che emanava un intenso profumo di fiori. Nel 1776 Alessandro Volta, ospite dei nobili Castiglioni, nei canneti attorno all’isolino scoprÏ l’aria infiammabile delle paludi, che si rivelò poi essere il nostro metano. Durante tutto l’inverno i pioppi del’isolino si colorano di bianco...sono i cormorani che sui rami si asciugano al sole.
LUNGOLAGO Ampia passeggiata ombreggiata da filari di tigli e ippocastani, fiancheggiata da prati digradanti verso il lago.
Angera panorama
MONTE S. QUIRICO
Angera lungolago
Sul lungolago si affacciano eleganti palazzi: la villa Liberty, con torretta, abbellita dal gelsomino che ricopre la parti laterali dell’abitazione ; il Municipio, costruito nel 1893, che era destinato ad edificio scolastico; il palazzo Borromeo sul cui portone d’ingresso è stata posta la lapide che rammenta il soggiorno di Garibaldi nel 1862. Proseguendo lungo la piazza Garibaldi verso l’imbarcadero è situato il porto Asburgico. La costruzione (di massi in granito) è stata avvita nel 1820, sotto la dinastia degli Asburgo con l’imperatore Francesco II, e terminata un anno piÚ tardi. Oggi è utilizzato da imbarcazioni da diporto.
Partendo dalla via Fornetto, percorrendo una strada sterrata attraverso il bosco, si giunge al colle S. Quirico (mt. 410) (strada alternativa: proseguendo per la via S. Quirico - asfaltata sino al Podere Aurigasi imbocca il sentiero, di circa 2 Km. che porta alla cima del colle). Sul Monte S. Quirico è stata eretta l’omonima chiesetta già nota del XIII sec. (vedi chiese). Ancora oggi la Chiesetta è meta di pellegrinaggi da parte degli angersi e dei ranchesi. Dalla cima delcolle si può ammirare un suggestivo scorcio del Lago Maggiore. Si ringraziano: Nello Grossi Presidente dell’Associazione Partegora, Alvinio Ravasi, Franco Brovelli per le immagini e Remo Cardana per aver collaborato con l’ufficio cultura alla stesura dei testi.
Edizione patrocinata dal Comune di Angera e dalla CONFESERCENTI