Sperimentazioni su una tipologia: Il Teatro

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Sperimentazioni su una tipologia: Il Teatro

Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni Laurea in Progettazione Architettonica - A.A. 2017 - 2018 Laurea Triennale - 11 Febbraio 2019 Rigamonti Alberto - 819469


Teatro: sperimentazione ed evoluzione progettuale


Indice

Abstract Elaborato di progetto - Mantova - Sabbioneta: Integrazione e progetto di architettura; un centro multiculturale nella civitas di Sabbioneta - Milano - Bovisa: Milano Bovisa: Per un Hub della conoscenza - Monza - Stadio Sada: Nuove attività culturali e sportive all’interno dell’area dello Stadio Sada Saggio Conclusivo Bibliografia

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Viste a volo d’uccello delle aree di progetto: Sabbioneta, Bovisa e Monza

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Catasto Teresiano, Sabbioneta

Carta Tecnica Regionale, Milano

Ortofoto, Monza

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Abstract

Casa del Fascio, Giuseppe Terragni, Lissone, Monza e Brianza, Italia

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Il mio obiettivo principale è quello di raccontare la mia esperienza maturata durante il triennio, nell’ambito disciplinare principe del mio corso di laurea, la progettazione architettonica; per questo motivo ho scelto di portare i tre progetti dei laboratori di Progettazione dell’Architettura, uno per ogni anno accademico, in modo da evidenziare le mie lacune iniziali e i miei miglioramenti progressivi. Ho deciso di parlare della tipologia del teatro, anche perché ogni anno e in ogni laboratorio, ho avuto la fortuna di occuparmi personalmente della progettazione dell’edificio dedicato a questa funzione. Per me è stata un’occasione unica per trattare una tipologia che mi ha sempre affascinato e che mi ha permesso di esercitarmi e di sperimentare soluzioni e composizioni differenti, e mi ha portato a conoscere e ad approfondire diverse architetture, tra cui diversi edifici per il teatro sperimentale. Partendo dal primo anno, da un’inesperienza e una poca attitudine alla progettazione, al terzo anno, con un bagaglio di esperienza maggiore che mi ha permesso di realizzare uno studio della tipologia e una ricerca di soluzioni migliori. Per la realizzazione dell’elaborato ho cercato delle analogie tra l’evoluzione del teatro, la mia evoluzione progettuale e l’evoluzione della rappresentazione grafica della realtà; dal disegno a mano libera, alla fotografia, prima in bianco e nero e poi a colori. Non solo sperimentazione dunque, ma anche evoluzione.

First Christian Church, Phoneix, in Arizzona, USA - Unitarian Meeting House, Medison, Wisconsin, Usa - Project of San Marcos in the desert, Frank Lloyd Wright

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Elaborato progettuale

Opera House, Snohetta, Oslo, Norvegia - Okland Museum, K. Roche, J. Dinkeloo and Associates, Oakland, California, USA

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Mantova - Sabbioneta Laboratorio di Progettazione dell’Architettura 1 Prof. F. Pocaterra, A. Drei Arch. C. Osticioli Integrazione e progetto di architettura. Un centro multiculturale nella civitas di Sabbioneta. Sabbioneta è un’antica città di fondazione voluta e realizzata nella seconda metà del XVI secolo ad opera di Vespasiano Gonzaga Colonna, signore di un autonomo stato gonzaghesco, ai limiti del ducato di Mantova. Il bando di progetto prevedeva la realizzazione di un centro civico/ multiculturale all’interno della città di Sabbioneta, dal 2008 patrimonio dell’umanità dell’UNESCO insieme a Mantova. La città presenta un impianto a “stella” ottenuto con mura esagonali e 6 baluardi. L’accesso in passato avveniva da due porte, Porta Imperiale e Porta Vittoria, reciprocamente a Nord-Ovest e ad Sud-Est della città, collegate tra loro da un decumano, la ex via Giulia, ora via Vespasiano Gonzaga. Nella città sono presenti diversi edifici di carattere storico-artistico, come ad esempio il Palazzo Ducale, la chiesa di Santa Maria Assunta e la chiesa dell’Incoronata, mausoleo di Vespasiano Gonzaga. Ma anche La galleria degli Antichi, con il suo “corridor grande” che da su piazza Castello, e il teatro Olimpico, il primo edificio teatrale costruito in Italia con “fabbrica originale” e non come adattamento di sale o interni di palazzi preesistenti. Il bando di progetto prevedeva la realizzazione di un centro civico o di un centro multiculturale all’interno della città, scegliendo una delle due aree disponibili: La prima situata a Nord, in prossimità del centro sportivo, ormai in disuso; la seconda, quella oggetto di progettazione, situata ad Ovest, in un’area libera compresa tra l’edificio delle scuole, nella zona del vecchio sedime della rocca, ed il baluardo di Santa Maria. La decisione è stata quella di affrontare il tema del centro civico, andando a realizzare 4 edifici distinti tra loro, ma uniti con opere di urbanizzazione come una grande piazza, viali pavimentati e percorsi pedonali, sfruttando anche il cambio di quota dovuto alla presenza delle mura. Abbiamo previsto la realizzazione di un edificio adibito a residenza temporanea, che fosse a disposizione di artisti ma anche turisti che volessero visitare la città e un edificio adibito a centro civico, dove potessero trovare sede diversi servizi per i cittadini. Abbiamo previsto un padiglione per mostre temporanee, proprio all’interno del baluardo di Santa Maria, e di un teatro con annessa scuola di danza, in sostituzione al teatro Olimpico, ormai non più utilizzato per la sua destinazione.

Planivolumetrico

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Teatro e scuola danza Il Progetto del teatro e scuola danza prevede la realizzazione di un edificio di tipologia composta, con l’unione di 3 volumi differenti, formato da un elemento in linea, le aule della scuola di danza, e dal teatro, che è un elemento a tipologia ad aula. Tra i due elementi è infine presente un lungo corridoio, che funge da collegamento. L’edificio si sviluppa su due piani fuori terra. L’ingresso si raggiunge tramite dei gradoni sul lato Nord-Ovest dell’edificio, o da una gradinata di dimensioni minori dalla piazza, a Sud-Est. L’ingresso ha una doppia altezza e un soppalco al piano superiore che permette agli spettatori di raggiungere le gradinate superiori. La sala del teatro prevede, appunto, le sedute disposte su due piani, inclinati, per garantire una migliore visibilità. Dietro al grande palco sono previsti degli spazi dedicati agli attori, come camerini, una sala prova e un deposito. La scuola anch’essa si sviluppa invece su due piani, pressoché identici, e le aule sono raggiungibili dall’ingresso principale, senza dover passare dalla sala del teatro. La scuola prevede la realizzazione di grandi e regolari aperture vetrate in facciata, cercando di mantenere una ripetizione di un modulo identico per tutte. Un riferimento fondamentale per la realizzazione del progetto è stato la Casa del Fascio di Lissone, dell’architetto razionalista Giuseppe Terragni, che è anch’essa della medesima tipologia. Dalla Casa del Fascio abbiamo anche preso spunto, oltre per l’impianto e per la disposizione della sala del teatro, per le grandi aperture sulla sala del teatro; tre grandi finestre con uno speciale infisso girevole che permettono di regolare a piacimento l’intensità della luce nella sala. L’edificio sarà realizzato in latero cemento e sarà rivestito con mattoni i laterizio, richiamando l’architettura tipica della città di Sabbioneta, come le mura e la Galleria degli Antichi. Il processo progettuale è stato piuttosto lineare e senza troppi stravolgimenti, se non la correzione graduale di errori formali e funzionali della disposizione in pianta degli elementi. L’inesperienza e la scarsa propensione alla progettazione, mi hanno fatto fossilizzare su un unico riferimento progettuale, senza andare a ricercare soluzioni alternative. I tre progetti, anche se qui non rappresentati, non si collegano tra loro in modo univoco, ma rimangono per la maggiore quattro edifici diversi, progettati e pensati da 4 progettisti diversi, edifici senza un dialogo reciproco.

Spaccato assonometrico

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Sezione AA

Prospetto Ovest

Pianta piano terra

Sezione DD

Sezione EE

Pianta piano primo

Prospetto Nord

Prospetto Sud

Sezione urbana Ovest-Est

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Milano - Bovisa Laboratorio di Progettazione dell’Architettura 2 Prof. G. Fiorese, I. Moia Arch. M. Caroselli, A. Gobbo, M. Grandi Milano Bovisa: Per un Hub della conoscenza. La Goccia di Bovisa è un area ex industriale chiusa in se stessa dalle linee ferroviarie Milano – Torino, Milano – Varese e Milano – Como. Si tratta di un’area vasta circa 850 mq, compresa tra le frazioni di Bovisa e Villapizzone, ormai chiusa e in disuso dal 1994. Il Progetto di riqualificazione ha l’obiettivo di realizzare un HUB per la conoscenza, ovvero un luogo dove produzione, ricerca e sviluppo possano essere incentivati, andando a creare occupazione e lavoro con alto valore aggiunto. Un luogo dove incentivare sempre più lo scambio tra università e industria, che possa portare ad una maggiore crescita economica e sociale. L’obiettivo principale dunque, è stato quello di creare le condizioni che incoraggino nuove idee, offrendo spazi definiti come incubatori di creatività, come laboratori e luoghi per il lavoro artigianale, luoghi d’incontro e scambio culturale, luoghi di studio e di sperimentazione, creando una serie di infrastrutture utili e sfruttando il patrimonio edilizio industriale che l’area già presenta. Patrimonio edilizio che, appunto, abbiamo deciso di preservare, e di valorizzare, cambiandone la destinazione d’uso e dandogli così una seconda vita, tra questi i due gasometri, veri e propri simboli dell’area, mantenuti anche per sottolineare una storia passata e una vocazione dell’area da sempre atta all’innovazione e alla produzione industriale. Partendo da una base di progetto, nella quale viene realizzato un percorso Nord-Ovest/Sud-Est dell’area con del verde attrezzato per attività sportive e un intervento di edilizia residenziale a Nord-Est della Goccia, l’obiettivo era di creare nella zona Sud un collegamento tra le stazioni di Villapizzone e Milano Bovisa, passando dal Campus del Politecnico di Milano.

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Abbiamo previsto la realizzazione di un nuovo edificio per mostre temporanee, tre edifici per uffici con annessi laboratori, e un edificio adibito a teatro/auditorium, con annessi spazi per uffici. La fase progettuale è iniziata giocando con degli allineamenti, creando percorsi e pavimentazioni differenti, per ottenere giochi visivi ai fruitori dell’area. Degli edifici mantenuti, abbiamo destinato il vecchio edificio denominato sala pressione a museo (1), La vecchia officina meccanica (2) e il vecchio deposito (3) a laboratori e aree per la produzione artigianale, la vecchia centrale termica (4) a laboratori didattici e luoghi d’incontro, i due edifici di fronte alla casa del custode (5), ad edifici per la ristorazione e tempo libero (6), ed infine, la torre dell’acqua (7) adibita a laboratorio interattivo, con strumentazioni per rilevazioni metereologiche.

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N

Planivolumetrico

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Nel vecchio sedime del gasometro demolito situato a Ovest, abbiamo collocato un edificio circolare che richiama la forma dello stesso, e che permetta l’accesso diretto all’area dal sotterraneo della stazione di Villapizzone. Abbiamo inoltre realizzato ex-novo tre edifici introno alla vecchia casa del custode, inglobandola, destinandoli ad uffici. Con un gioco di pavimentazione e verde urbano, abbiamo creato un collegamento tra tutti gli edifici, creando due piazze principali ed un collegamento sopraelevato per raggiungere il campus de Politecnico.

Teatro/auditorium Pianta piano interrato

Pianta piano terra

Il teatro/auditorium è composto da due elementi differenti, uniti tra loro da una piazza ipogea che funge da collegamento. Alla piazza ipogea si accede dalla piazza principale, passando dall’edificio filtro adibito a mostre ed esposizioni permanenti, attraverso una scalinata. L’accesso avviene dalla piazza ipogea, piazza raggiungibile anche tramite l’utilizzo dell’autovettura dal parcheggio sotterraneo con una serie di ascensori. I teatro invece è l’insieme di 4 volumi differenti, uniti in pianta come un unico elemento, ma differenziati in sezione per quote e dislivelli. Due elementi a gradoni, il primo a nord adibito a museo ed esposizioni permanenti, il secondo a sud esclusivamente un elemento architettonico atto a creare un sistema di terrazzamenti per raggiungere i gasometri e allo stesso tempo accedere al teatro. I due elementi centrali invece, sono costituiti da due volumi a falda inclinata, dove sono collocati i foyer e la sala di teatro. Fondamentali per la progettazione, i riferimenti al Opera House di Oslo dell’architetto Snohetta, e L’Okland Museum di K. Roche, J. Dinkeloo e Associati, nei quali ho ammirato e preso spunto per l’idea di sfruttare la copertura come spazio pubblico, rendendo così l’edificio davvero utile e fruibile alla collettività. Lo sviluppo in pianta è stato frutto della ricerca sulle architetture di F.L. Wright a pianta triangolare ed esagonale, in particolare ho potuto approfondire la chiesa First Christian Church a Phoneix, in Arizzona, l’ Unitarian Meeting House a Medison, nel Wisconsin, ed il progetto per San Marcos in the desert.

Pianta piano seminterrato Sezione ambientale trasversale

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Sezione longitudinale su piazzza ipogea

Pianta piano secondo

Se rispetto al primo anno ho migliorato molto la mia capacità di ricerca e di approfondimento critico dell’architettura, merito anche dei docenti di laboratorio del secondo anno, il progetto presenta diverse criticità , dal punto di vista di composizione e dal punto di vista di impianto. Un lavoro ottimo in team, ma che non ha portato ad un risultato concreto e che, forse per mancanza di tempo e un carico di lavoro eccessivo, non ha portato ad una definizione completa di diversi aspetti, dalla parte grafica di restituzione, passando alla definizione di materiali architettonici, l’arredo urbano e il riutilizzo degli edifici esistenti.

Sezione trasversale su piazzza ipogea

Prospetto Sud-Est

Prospetto Nord-Ovest

Prospetto Nord-Est

Prospetto Sud-Ovest Pianta piano terzo Sezione ambientale longitudinale

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Monza - Stadio Sada Laboratorio di Progettazione dell’Architettura 3 Prof. F. Redaelli, G. Frassine, M. Acito, P. Galbiati, M. Manfredi Arch. M. Colombo, E. Farina, M. Redaelli. Nuove attività culturali e sportive all’interno dell’area dello Stadio Sada. Lo stadio Sada è il vecchio stadio della città di Monza, tutt’ora utilizzato e sede della squadra di calcio femminile Juvenilia Fiammamonza. L’area dello stadio si trova in un punto strategico della città, essendo a ridosso della stazione ferroviaria della linea Lecco – Monza – Milano, ma risulta isolata per la presenza ad Est di un ansa del fiume Lambro e a Sud del canale Villoresi. Nell’area sono presenti diversi edifici di rilevanza storico e artistica, tra cui un edificio denominato Ex-Gil risalente all’inizio degli anni ’40, ex sede della Gioventù Italiana Fascista, che non ha subito trasformazioni negli anni se non l’aggiunta di un corpo di fabbrica adiacente. Nell’area è presenta anche l’oratorio di San Gregorio, piccolo edificio sede della comunità ortodossa di Monza. Un altro elemento di carattere storico è la stessa tribuna dello stadio, che presenta una vela realizzata anch’essa realizzata a metà degli anni ’40, in cemento armato a sbalzo. L’idea progettuale è quella di realizzare una riqualificazione urbana, mantenendo inalterata la vocazione sportiva dell’area, andando a potenziarla con un edificio ex-novo dedicato allo sport e al tempo libero. Inoltre si è cercato di valorizzare ulteriormente l’area andando a inserire altre funzioni di carattere culturale, quali un edificio per attività didattiche e ludico-ricreative e un teatro. Vista la presenza di una sala adibita a teatro nell’edificio Ex-Gil, si è optato per realizzare qualcosa di diverso, un teatro sperimentale che non andasse a sostituire l’edificio sopracitato, ma che andasse ad affiancarlo. L’edificio ludico ricreativo è stato pensato come un edificio ponte, creato per collegare le due parti dell’area divise dal corso del fiume Lambro, utilizzabile h24 per l’attraversata, con all’interno invece spazi adibiti a laboratori. L’edificio sportivo invece, va ad abbracciare le tribune dello stadio, creando un collegamento permanente con il piano terra delle stesse, che sono state riviste nella destinazione d’uso. L’edificio va a creare un portico, coperto da una copertura vetrata realizzata con un unico pilatro centrale in acciaio e un disegno in copertura.

Planivolumetrico

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Teatro sperimentale Il teatro si compone da tre elementi uniti tra loro: una torre adibita ad uffici, un volume centrale adibito a foyer e teatro sperimentale, ed un ultimo elemento irregolare adibito a scuola di teatro. Tutti i tre elementi sono stati pensati con finiture ed elementi differenti, per differenziarli tra loro. La torre risulta rialzata e ruotata rispetto al resto dell’edificio, in modo da risultare parallela agli altri edifici del progetto. Presenta una pianta quadrata, una copertura accessibile, una rivestimento in mattoni e delle grandi finestrature a tutta altezza. L’edificio adibito a scuola invece, allineato all’asse del percorso che da via Mentana porta all’oratorio di San Gregorio, presenta una pianta scalare, che diminuisce di dimensioni e di altezza all’allontanarsi dal nucleo centrale dell’edificio principale. Ogni elemento ha una quota e un altezza diversa, e sono collegati tra loro da un corridoio situato a Nord-Ovest. Presenta anch’esso una copertura accessibile, anche dagli spettatori del teatro. Infine il teatro, pensato come un volume all’interno di un altro volume, visibile in copertura grazie alla fuoriuscita dei quattro elementi portanti della struttura interna del teatro, che fungono anche da risalita per gli spettatori. L’edificio si sviluppa in altezza, avendo un foyer molto stretto e occupato principalmente dalla scala principale. L’edificio involucro è realizzato in C.A. e presenta una facciata monumentale sul lato Sud-Ovest, che da sul campo e sulle tribune dello stadio. Ho voluto inserire degli elementi a forma di Y per richiamare l’ordine gigante e per un segno di stima per l’ingegnere Pier Luigi Nervi e le sue opere, e rafforzare lo sviluppo in verticale dell’edificio, in modo da farlo sembrare come un rocca. L’accesso alla sala di teatro avviene dal foyer, e presenta una sala a pianta quadrata che richiama molto l’impostazione del teatro del Mondo di Aldo Rossi, in particolare nella realizzazione delle sedute e dello sviluppo in altezza. Richiamo al teatro studio di Zanuso è il palco mobile che, grazie ad un sistema pneumatico, è in grado di abbassarsi ed alzarsi per raggiungere il piano interrato, dove ho previsto la realizzazione dei depositi per le sceneggiature.

Assonometria

Credo che questo progetto sia frutto dello studio e dell’esercitazione da me svolta negli anni precedenti, anche se ancora non soddisfatto completamente del lavoro svolto e delle modalità di studio e progettazione. Nel corso del terzo anno accademico ho potuto approfondire meglio alcune architetture e prendere spunto per trovare soluzioni alle mie esigenze. inoltre, ho pututo realizzare una più approfondita ricerca sui materiali più idonei in base alla funzione. Non sono però soddisfatto per la mancanza di una continuità nella progettazione durante l’anno accademico, che mi ha portato spesso a ripartire da zero. Sezione ambientale trasversale

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Prospetto Sud-Ovest

Prospetto Nord-Ovest

Pianta piano rialzato

Pianta piano terzo

Sezione AA logitudinale

Sezione BB trasversale

Sezione ambientale longitudinale

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Saggio conclusivo

Total Theater, Walter Gropius

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La ricerca e la progettazione di uno spazio dedicato alla funzione di teatro mi hanno permesso di immaginare e pensare l’architettura in un modo completamente diverso da come facevo in precedenza. Ho potuto capire l’importanza della composizione architettonica, per cercare di ricreare delle esperienze nei fruitori; mi ha permesso di capire l’importanza di progettare un spazio, non solamente una struttura o una parete; mi ha permesso di capire che l’architettura è un qualcosa che è a servizio dell’uomo, per questo è importante che si evolva in parallelo alle esigenze dell’umanità, anche andando contro a qualcosa di consolidato. Nonostante conscio della presenza di diversi limiti riscontrati poi in fase d’esame, ho deciso di non modificare in alcun modo i progetti trattati, per sottolineare in maggior misura i miei errori e le mie lacune, nonché i miglioramenti progressivi dal primo al terzo anno accademico. In conclusione, ci tengo a ringraziare il Professor Giorgio Fiorese, che è riuscito a trasmettermi la sua passione per la materia e ha stimolato in me l’interesse per l’argomento qui discusso. Un ringraziamento va anche alla mia famiglia, a Serena, la mia fidanzata, e ai miei amici Alessandro e Patrick, per avermi sempre supportato, e ai miei compagni di corso Erika, Patrick, Alessandro, Elettra e Martina, per il lavoro e bei momenti passati insieme. Infine, un sentito ringraziamento va al mio datore di lavoro Giuseppe, per avermi dato la possibilità di avere la flessibilità necessaria per frequentare questo corso di laurea. Teatro Studio, ex Fossati, Marzo Zanuso, Milano, Italia

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Bibliografia e sitografia

Giorgio Fiorese, Sussidiario di Architettura, Araba Fenice, Cuneo 2007 G. Fiorese, Per un hub della conoscenza, con arte & scienza declinate nel fare, Maggioli, Santarcangelo di Romagna 2008 Elvio Manganaro, Funzione del concetto di tipologia edilizia in Italia Michael Forsyth - Edifici per la musica, l’architetto, il musicista, il pubblico dal Seicento ad oggi - Zannichelli, Bologna 1987 Gaelle Breton, Teatri, Editions du Moniteur, Parigi 1990

Teatro del Mondo, Aldo Rossi, Venezia, Italia

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