Politecnico di Milano FacoltĂ di Architettura Civile - A.A. 2014/2015 Laboratorio di Restauro Prof. F. Augelli Rigamonti Alberto (819469)
Haram Gate Multan, Pakistan
Schede del rilievo materico, del degrado e di intervento della Torre Ovest
RILIEVO MATERICO - SCHEDA N. 1 LATERIZIO 1
Laterizio utilizzato principalmente nella parte superiore, piano primo e secondo, della struttura, e su tutte le facciate della torre Ovest. Ăˆ una muratura a faccia a vista, caratterizzata da mattoni pieni disposti orizzontalmente, per la struttura principale ed il parapetto superiore, e verticalmente, per i cornicioni, ed alcuni elementi di decorazione, come gli archi che circondano le aperture. Si tratta di un mattone semplice, ma di bell’aspetto, e sono molto curate anche le fughe di malta. In laterizio troviamo anche alcune decorazione affisse sulle pareti della torre.
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RILIEVO MATERICO - SCHEDA N. 2 LATERIZIO 2
Questo mattone invece è stato utilizzato nella parte inferiore, piano terra, e per realizzare la decorazione sotto al cornicione del secondo piano, che sorregge il parapetto. Questo mattone è più rustico e meno piacevole alla vista, infatti originariamente non era “a vista”, ma celato da uno strato di intonaco. Risulta di dimensioni leggermente maggiori rispetto al mattone visto in precedenza.
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RILIEVO MATERICO - SCHEDA N. 3 INTONACO IN MALTA DI CALCE Troviamo l’intonaco nella parte inferiore dell’Haram Gate, piano terra, e nella parte superiore, ovvero nel parapetto e nel cornicione. L’intonaco è la parte che più di altre ha subito danni fino al progressivamente distaccato, facendo affiorare le superfici sottostanti, come la muratura citata in precedenza. L’intonaco si presenta con un colore tipico dell’intonaco di calce, bianco tendente al grigio. Spesso sullo strato di intonaco troviamo delle decorazioni dipinte, ma anche affissioni di cartelloni pubblicitari.
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RILIEVO MATERICO - SCHEDA N. 4 MATERIALE FERROSO
Troviamo elementi in ferro su tutte le facciate della torre Ovest dell’Haram Gate e sono principalmente elementi aggiunti successivamente alla sua costruzuzione. Sono per la quasi totalità di poca rilevanza storica, essendo principalmente elementi necessari per collegamenti della linea elettrica, telefonica ecc... Fanno eccezione solamente alcune zanche metalliche e alcuni ganci utilizzati in passato per il fissaggio di funi.
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RILIEVO MATERICO - SCHEDA N. 5 MATERIALE LIGNEO
Anche gli elementi in legno sono poco numerosi e di bassa importanza storica, se non per una panchina su uno dei lati della torre. I restanti elementi sono principalmente tavole di legno fissate alle partei per sorreggere cavi, funi, ecc...
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RILIEVO MATERICO - SCHEDA N. 6 MATERIALE CERAMICO
Troviamo del materiale ceramico nella parte inferiore dell’edificio, avente in passato la funzione di decorazione. Purtroppo queste decorazioni sono state trascurate, e addirittura utilizzate come area di affissione per uso pubblicitario.
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RILIEVO MATERICO - SCHEDA N. 7 CAVI ALTA TENSIONE
I cavi dell’alta tensione sono molto presenti sulle facciate della torre Ovest.
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RILIEVO MATERICO - SCHEDA N. 8 CORDE
Oltre ai cavi dell’alta tensione, in facciata vi sono anche numerose funi che, dal punto di vista storico non hanno alcun valore, ma caratterizzano le facciate della torre.
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RILIEVO DEL DEGRADO - SCHEDA N. 1 DISTACCO
Soluzione di continuità tra strati di un intonaco, sia tra loro che rispetto al substrato, che viene meno, e che prelude, in genere, alla caduta degli strati stessi. È un fenomeno di degrado che colpisce in particolare gli intonaci e si riferisce ad una porzione di materiale omogenea, che presenta un distacco di una porzione della stessa. Spesso lo strato distaccato può causare altri tipi di degrado: ad esempio, la formazione di croste, formate dalla polverizzazione dello strato distaccato, o scagliature, per la caduta del materiale su altri parti dell’edificio. Questo fenomeno può essere causato da diversi fattori, anche se il principale è sicuramente attribuibile alla presenza di umidità, portata dagli agenti atmosferici, o dalla risalita capillare e dai sali contenuti nell’acqua.
Nel caso dell’Haram Gate questo fenomeno è molto forte, in particolare al piano terra.
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RILIEVO DEL DEGRADO - SCHEDA N. 2 DILAVAMENTO
Questo degrado si manifesta tramite la formazione di macchie scure, dovute, appunto, al dilavamento dell’acqua piovana; Questo fenomeno, con il passare del tempo, rilascia sulla superficie sostanze inquinanti come l’ossido di azoto. Il fenomeno può essere causato anche da un fenomeno di condensa atmosferica o per risalita capillare dell’umidità dal terreno.
Nella torre Ovest dell’Haram Gate questo degrado lo troviamo in particolare negli elementi sottostanti a cornicioni e davanzali, in quanto, non avendo un sistema di raccolta dell’acqua piovana o un rompigoccia, permettono all’acqua di scorrere sulla superficie.
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RILIEVO DEL DEGRADO - SCHEDA N. 3 DISGREGAZIONE
La disgregazione è un fenomeno di degrado caratterizzato da una “decoesione” del materiale, ovvero un distacco di piccoli granuli sotto delle sollecitazioni meccaniche. Si differenzia dal distacco per le dimensioni, di dimensioni molto minori, delle parti di materiale.
Anche in questo caso, il degrado colpisce maggiormente l’intonaco; di conseguenza ritroviamo questo fenomeno nella parte bassa della torre Ovest. La causa principale è attribuibile all’effetto degli agenti atmosferici, quali pioggia e vento. 13
RILIEVO DEL DEGRADO - SCHEDA N. 4 EFFLORESCENZA
L’efflorescenza è un fenomeno che si manifesta con la formazione di sostanze di forma cristallina, generalmente biancastre, sulla superficie del materiale. Può attaccare sia la muratura, che gli intonaci. Può essere causato da umidità e acqua, contenenti dei sali.
Anche in questo caso questo degrado colpisce maggiormente l’intonaco, e quindi nel nostro caso lo troviamo sempre nella parte bassa della torre Ovest. Il fenomeno può essere causato sempre dagli agenti atmosferici, quali pioggia e vento.
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RILIEVO DEL DEGRADO - SCHEDA N. 5 OSSIDAZIONE
Nel caso dell’Haram Gate non riusulta essere un fenomeno di importanza, in quanto non vi sono elementi in ferro di rilevanza storica. Nonostante ciò, sulle facciate vi sono diversi elementi metallici applicati; questi, ossidandosi, potrebbero portare alla formazione di macchie dovute alla formazione di ruggine.
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RILIEVO DEL DEGRADO - SCHEDA N. 6 MANCANZA
Come suggerisce il termine, questo fenomeno è dovuto alla mancanza di una parte di materiale. Per un dipinto o per un intonaco si può parlare di lacuna; per quando riguarda invece la muratura o altri materiali, il termine corretto è mancanza. Le cause di questo degrado sono molteplici: sollecitazioni di natura fisica, meccanica, o antropica (atti vandalici, ecc...).
Nel Caso di Haram Gate, troviamo molteplici mancanze, più o meno distribuite uniformemente sulle varie facciate. Questo fenomeno colpisce in particolare la muratura, “spogliata” dall’intonaco, e quindi più facilmente vulnerabile. 16
RILIEVO DEL DEGRADO - SCHEDA N. 7 MACCHIA
La macchia si manifesta con un alterazione cromatica della superficie del materiale, dovuta principalmente alla presenza di materiale estraneo.
Nelle facciate della torre le macchie sono poche e poco visibili, causate principalmente da elementi metallici ossidati.
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RILIEVO DEL DEGRADO - SCHEDA N. 8 FESSURAZIONE
La fessurazione è un fenomeno di degrado che si manifesta con la divisione di una sezione o porzione del materiale, in due parti distinte. Questa fessura può essere molto dannosa per il materiale, in quanto può portare a fenomeni di degrado più gravi, fino alla rottura. Le fessurazioni possono essere causate da forti sbalzi di tempereatura, o da umidità.
Le fessurazioni riscontrate si trovano sia negli intonaci che nella muratura, nei punti più soggetti all’azione del sole e degli agenti atmosferici.
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RILIEVO DEL DEGRADO - SCHEDA N. 9 SCAGLIATURA
Trattasi di un fenomeno che si manifesta con il distacco, completo o di porzioni, del materiale in corrispondenza di situazioni di continuità dal materiale. Quindi di ha un distacco di alcune scaglie di materiale. Sotto queste scagli si può trovare spesso efflorescenze.
Ne troviamo diverse nei punti più esposti dell’edificio, come i cornicioni, cornici e archi, ma anche nelle facciate del primo piano, per via dei mattoni a vista e sprovvisti di alcuna protezione.
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RILIEVO DEL DEGRADO - SCHEDA N. 10 MARCISCENZA LEGNO
L’edificio non presenta, almeno in facciata, elementi in legno di importanza storica, ad esclusione di una panchina posta su una delle facciate. Questa panchina presenta sia la struttura che che la seduta in legno; quest’ultima costituita da delle tavole di legno dipinto.
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PROGETTO DI INTERVENTO - SCHEDA N. 1
Pulitura Pulitura iniziale della superficie Questa è la prima fase di pulitura della superficie; consiste in una rimozione iniziale dello sporco più grossolano e superficiale e dell’eventuale del materiale in fase di distacco. Quindi possiamo avere una rimozione dell’intonaco o di materiali lapidei e asportazione di tinte. Questa pulitura può essere effettuata tramite varie tecniche, ma principalmente con interventi di tipo meccanico.
Pulitura meccanica con spazzole Una volta completata la prima fase di rimozione e pulizia, si passa ad una pulizia di tipo, appunto, meccanico. Si va infatti a lavorare tramite delle spazzole per rimuovere completamente, almeno in modo macroscopico, qualsiasi materiale estraneo, come incrostazioni, sporcizia, ecc... Le spazzole utilizzabili sono diverse, in base al tipo di materiale e al tipo di degrado; si possono utilizzare spazzole di saggina o spazzole morbide,ma anche spazzole metalliche per i punti con incrostazioni o materiali più resistenti.
Pulitura a base di acqua Questa tecnica viene utilizzata quando la pulizia con le spazzole non è sufficientemente efficace. Consiste in un getto di acqua a bassa pressione che rimuove tutte le impurità dal materiale. Questa pulizia può essere effettuata con varie tecniche: - mediante spray di acqua a bassa pressione; - mediante macchina idropulitrice a pressione controllata; - mediante spray d’acqua nebulizzata; - mediante acqua atomizzata. Lo stesso meccanismo può essere realizzato con getti d’aria comporessa a bassa pressione. 21
PROGETTO DI INTERVENTO - SCHEDA N. 2
Pulitura Rimozione micro e macro flora La rimozione della micro e macro flora ha l’obiettivo di rimuovere qualsiasi struttura biologica, come piante, muschi, licheni, ecc... e microorganismi dal materiale. In caso di presenza di piante, questa fase avviene tramite l’applicazione di un prodotto erbicida, da applicarsi a spruzzo sulla superficie fogliare, oppure tramite iniezioni localizzate sul fusto e se possibile sulle radici. Successivamente si passa alla rimozione manuale della pianta. Per la rimozione di microorganismi invece, è necessario applicare un prodotto biocida, a spuzzo, a pennello oppure tramite impacchi. Anche in questo caso, successivamente è prevista la rimozione di qualsiasi residuo del materiale biologico
Pulitura materiali in ferro Le parti in ferro vengono pulite tramite spazzole e spatole di ferro, al fine di rimuovere lo strato esterno ossidato. Può essere anche effettuata una sabbiatura, metodo molto efficace e meno invasivo. Prima della verniciatura il materiale deve subire un processo di sgrassatura, per far aderire bene al materiale quest’ultima ed evitare successivi distacchi.
Pulitura materiali lignei Le parti in legno vengono trattate innanzitutto con degli stracci, per rimuovere le impurità e i depositi superficiali. In questo caso non sono presenti elementi strutturali in legno: solo elementi decorativi ed elementi di “arredo”.
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PROGETTO DI INTERVENTO - SCHEDA N. 3
Consolidamento Consolidamento materiali lapidei Il consolidamento avviene aggiungendo un’ integrazione di materiali mancanti, utilizzandone della stessa natura. Successivamente viene effettuata la ristilatura della malta di calce nei giunti dei mattoni; colmando cioè i vuoti dei letti di malta e sigillare i giunti in modo da prevenire ristagni di acqua e depositi che favoriscano l’instaurarsi di nuovi fenomeni di degrado. Inoltre, dove possibile e in caso di piccole scheggiature, è possibile effettuare una stuccatura dei materiali lapidei tramite delle apposite spatole. Infine è prevista una finitura del materiale, per rimuovere l’eventuale eccesso o per migliorare la superficie esterna.
Consolidamento intonaci Il consolidamente consiste principalmente nell’applicazione di nuovo intonaco, il cosiddetto “rappezzo”. Avviene dunque l’applicazione di un intonaco delle stesse caratteristiche dell’originale; in questo casi malta di calce. A fine intervento, viene effettuata la finitura dell’intonaco, rifinendo le parti aggiunte, ripulendo le parti integre e cercando di ottenere una superficie uniforme.
Consolidamento materiali ferrosi Il consolidamente e la finitura delle opere in ferro avviene tramite la verniciatura, di un colore e caratteristiche idonee a quello originale.
Consolidamento materiali lignei Il consolidamento dei materiali lignei avviene tramite l’iniezione di resine acrilice-siliconiche che aiutano a mantenere intatte le caratteristiche meccaniche del legno. Per quanto riguarda la finitura degli elementi in legno, il consolidamento avviene anch’esso tramite la verniciatura delle parti in legno.
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PROGETTO DI INTERVENTO - SCHEDA N. 4
Protezione Applicazione resina acrilico - siliconica Per tutti i materiali, successivamente alle fasi di pulitura e consolidamento, viene applicato un sottile strato protettivo, incolore e idrorepellente, a base di resina acrilica - siliconica. L’applicazione può avvenire a pennello o a spuzzo e ha l’obiettivo di proteggere le superfici esterne dei vari materiali. Questo tipo di protezione permette di modificare l’angolo di contatto dell’acqua senza impedire il passaggio di gas e vapor acqueo nella porosità. inoltre, non permette a polveri ed elementi inquinanti come l’anidride carbonica e l’anidride solforosa ed il particellato residuo delle combustioni.
Tinteggiatura alla calce (scialbatura) La tinteggiatura alla calce consiste nell’applicazione di uno strato di malta di calce, detta appunto “scialbatura”, a protezione degli intonaci esistenti. Sulla superficie esistente, viene stesa una mano di fondo composta da latte di calce molto grassa; una volta asciugata, si applica una tinta di colore adeguato all’esistente. Infine, ad asciugatura avvenuta, viene applicato un ultimo strato protettivo così da ovviare al degrado della superficie.
Applicazione di vernici anti ruggine Le opere in ferro vengo protette, in particolare dall’ossidazione, tramite venrici antiruggine, applicate prima della vernice superficiale. Applicazione di prodotti a base di pentaclorofenolo Questo trattamento di protezione viene applicato a tutti gli elementi in legno, per garantire un effetto anti tarlo, anti muffe e anti fungo.
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PROGETTO DI INTERVENTO - SCHEDA N. 5
Verifica Verifica fessurazioni Ogni fessurazione, dell’intonaco o della muratura, una volta stuccata e sigillata verrà controllata, in modo tale da evitare possibili riaperture in futuro. Le fessure non stuccate devono essere tenute sottocontrollo tramite i così detti fessurimetri, strumenti che misurano eventuali variazioni nel tempo delle fessure. Per una verifica strutturale possono essere utilizzate diverse tecniche, da quelle più invasive a quelle più moderne meno invasive: ad esempio, prove con gli ultra suoni, di solito utilizzati per materiali omogenei come il calcestruzzo, o le prove soniche, per materiali meno omogenei come le murature.
Verifica umidità Anche l’umidità è un parametro importante da verificare costantemente. La verifica può essere eseguita tramite l’utilizzo di diversi metodi e strumentazioni: - Utilizzo di un Migrometro: metodo elettrico che sfrutta la le caratteristiche dei materiali semiconduttori; - Utilizzo di una termobilancia: Metodo che consiste nel prelievo di materiale umido e nella misurazione del suo peso. Successivamente il materiale viene fatto essiccare e si ripete l’operazione di pesa. Infine si confrontano le due misurazioni. - Utilizzo del metodo con il Carburo di Calcio (CaC2). - L’utilizzo di una Termocamera: un materiale più umido dissipa una maggior quantità di calore.
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PROGETTO DI INTERVENTO - SCHEDA N. 6
Schema degli interventi in funzione della tipologia di degrado
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