News 59 gennaio 2016

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Ticonzero news n.

Notiziario aperiodico degli articoli pubblicati

I n. 59 gennaio 2016 n. Codice ISSN 2420-8442

Sommario I commenti positivi dei clienti

Scienza&Società consentono di 

Le rubriche aperiodiche attive di Ticonzero M. Agostinelli L. Agostini P. L. Albini P.L. Albini Autori Vari Autori Vari

Energenze Note critiche Labirinti di lettura Recensioni di saggi EconomiaPoliticaSocietà Frodi&Favole

Autori Vari

Articoli di Scienza&Società

Autori Vari A. Bailetti G. Camarda L. Campanella A. Castronuovo O. Cilona

R/C recensioni e critica A proposito di film Cronache di politica economica Comunicare scienza Meccanica della fantasia Democrazia&Impresa

G. Corchia A. M. Curci E. D’Alessio A. De Marco G. Grütter M. Maggi P. Manzelli

Cultura&Società Il cielo indiviso Altrove e Dintorni Bioculture Disegno e Immagine Tecnorischio&Ambiente Scienza e Arte

L. Michelini R. Nobili S. Ombuen P. Pallottino P. Pignalosa F. Rufo R. Vacca E. Ventura F. Zucco

Civitas Filosofia scientifica Urbania Figure Spettri musicali Biopolitiche Fuori dal coro Divagazioni Bioetica: Donne & Scienza

Il giro del mondo indimostrare 80 tombini,idisucGhisi Grütter  Comunicare scienza, di Luigi Campanella cessi raggiunti e [Newsletter IA-CS: 01/02] di porre in risalto  Il re nudo spegne la luce. Per una critica dell’economia politica al buio, di Simone Ombuen

EPS—EconomiaPoliticaSocietà 

Consumerismo e Socialismo, di Luigi Agostini  La penalizzazione delle madri nel mercato del lavoro italiano: un confronto, di Michele Lugo

Recensioni e critica 

G. G. Màrquez e Á. Mutis, cronaca di una lunga amicizia, di Emiliano Ventura  Ike Hasbani: Le sfide impossibili, di Giovanna Corchia  45 anni / Irrational man / Il ponte delle spie / La corrispondenza, di Alessandra Bailetti

Sesta pagina: le segnalazioni 

Ticonzero/Pentatonic: Fabrizio Giacomelli , il 14 febbraio 2016, ore 17—Uomini e macchine: intelligenza, coscienza e bellezza dall’umanità in poi Via dei Serpenti: Cosa si fa con un libro? Ciclo di incontri

Immagini interne 3° Concorso fotografico Ticonzero/Pentaprism Urbanistica a Roma: il principio di coerenza


Comunicare scienza di Luigi Campanella Newsletter IA-CS: 01/02 01. Restauro sostenibile

Spartaco Coletta, Laurentino38

Disegno e immagine di Ghisi Grütter 21. Il giro del mondo in 80 tombini. Riflessioni in occasione della mostra di Mario Panizza Mario Panizza è un Sunday painter. Architetto e docente universitario, pur ricoprendo ruoli istituzionali impegnativi, riesce a impiegare il suo tempo libero dipingendo tele con i colori acrilici. È in grado, inoltre, di mantenere intatto il suo gusto nel ritrarre oggetti o scene che ha precedentemente cercato e trovato. Dipingere per Panizza è un metodo per riflettere sulle cose: il suo procedimento passa attraverso la conoscenza di frammenti urbani che cataloga con rigore scientifico, classifica, sceglie e ripropone nei quadri con abilità artigiana e cultura storica, quali risultati di una ricerca paziente. Per anni Mario Panizza ha viaggiato il mondo in bicicletta e con la macchina fotografica per captare scenari urbani, dettagli di paesaggi industriali e quant’altro riusciva a fissare nella mente con l’aiuto della fotocamera. Una volta tornato a casa studiava e approfondiva i significati delle immagini collezionate, con l’obiettivo di riprodurle. Quando qualcuno accenna alla sua abilità tecnica, si schernisce e afferma «ma con l’acrilico è così facile!» che la dice lunga sul carattere riservato dell’autore. Così scrisse Otello Lottini a proposito della mostra “Mario Panizza in viaggio” del 2008: «Nella sua operazione artistica, il pittore trae ispirazione da immagini fotografiche, dalle quali individua e seleziona oggetti, spazi e materiali e poi interviene per riprodurla sulla tela.. [continua]

lI patrimonio artistico ed archeologico rappresenta una ricchezza economica e culturale del nostro Paese. Tale patrimonio deve essere salvaguardato e curato. Il restauro è pertanto attività preziosa, Spesso in passato svolta senza tenere conto che essa non deve danneggiare né l'ambiente né la salute degli operatori. In tempi recenti tale attenzione sollecitata in sedi diverse, scientifiche, culturali, sociali, si è risvegliata ed il RESTAURO SOSTENIBILE è divenuto una linea guida della scienza e tecnologia per i Beni Culturali. Ad esso IA-CS, l'Associazione Internazionale degli Scienziati della Conservazione, dedica le proprie ricerche ed il proprio impegno. Con questa rubrica porteremo all'attenzione dei lettori alcuni spunti di restauro sostenibile, cogliendo con essi anche l'occasione per parlare di Beni Culturali. 02. La solubilità delle sostanze

Una di queste mattine stavo cercando di spiegare agli allievi restauratori come un solvente è in grado di sciogliere una sostanza e la differenza tra meccanismo fisico e meccanismo chimico di dissoluzione: “Perché due sostanze reagiscano occorre che almeno una sia allo stato liquido, allora è possibile che quella liquida avvolga la sostanza solida, riesca a penetrarvi e a mescolarsi intimamente, a circondare con le sue molecole le molecole della sostanza da solubilizzare e a separarle; solo così si ha un contatto intimo e le condizioni giuste per la dissoluzione, e questo è il meccanismo fisico. Invece quello chimico…” […] [continua]

Rita Cicero, Ponte Ostiense


Note critiche di Luigi Agostini 22. Consaumerismo e Socialismo L’alternativa al capitalismo, per un secolo, ha avuto come riferimento storico il lavoro salariato e come obiettivo il controllo, attraverso la conquista del potere, dei mezzi di produzione La tesi che vorrei proporre e su cui lavorare è che – alla luce dell’affermarsi di ulteriori ed inedite contraddizioni nella realtà economico-sociale, nuove forme di socialità collettiva potrebbero diventare il nuovo riferimento, socialità collettiva, acquisita attraverso uno sviluppo inedito della scienza/produzione, sviluppo che riduce progressivamente al minimo il lavoro necessario. Diminuendo il tempo di lavoro, le forze produttive Maurizio Scacchi, Metro potrebbero svilupparsi sulla base di una utilizzazione collettiva, anziché individuale, delle merci Urbania di Simone Ombuen che entrano nell’uso del tempo liberato. In tale prospettiva, che potremmo chiamare neo3. Il re nudo spegne la luce. Per una critica dell’eco- socialista, il discorso su consumo e consumerismo nomia politica del buio acquista una valenza assolutamente strategica: il consumerismo da movimento che interviene meUna vecchia storiella racconta di come in una notte diamente sulle disfunzioni del mercato - come ogsenza luna un uomo sotto un lampione di una stra- gi è generalmente concepito - può essere pensato e da buia guarda con attenzione per terra, con aria affermato come un movimento sempre più potente preoccupata. Un passante chiede: “Cosa cerca?”, e che assume come obiettivo la realizzazione, nel l’altro: “Ho perso una chiave, mi può aiutare?”. concreto delle cose, di nuove forme di socialità Dopo due, cinque, dieci minuti di ricerca il passan- collettiva. La premessa di una tale prospettiva non può che te chiede: “Ma qui non mi pare ci sia nulla, è propartire dal rovesciamento della importanza del prio sicuro di averla persa qui?”. E l’altro: “No, ma tempo di consumo rispetto al tempo di lavoro; qui è l’unico punto della strada dove si veda quall’acqua bene comune può essere assunta come cosa”. esempio di riferimento Si diceva: il discorso sull’alternativa al capitaliAlcuni recenti andamenti della politica italiana rismo, per più di un secolo, ha avuto al centro come cordano un po’ questa storiella. Mentre la disoccutema dominante se non esaustivo, la produzione e pazione giovanile aumenta e il Paese fatica a recule sue dinamiche; come suo soggetto maieutico perare slancio il Senato approva in gran fretta la l’operaio-lavoratore; come leva la socializzazione sua auto estinzione a tempo come organo ad eledei mezzi di produzione, come forma il Consiglio zione diretta, mentre il Governo fa ripartire le opedi fabbrica […] [continua] re infrastrutturali semplicemente definanziando quelle bloccate per vari motivi.

È vero, per far ripartire l’Italia serve un sistema decisionale più efficace e meno ricattabile da parte di minoranze di blocco; come è indispensabile avviare un nuovo ciclo di investimenti. Tuttavia gli effetti sulla domanda di lavoro della riforma del Senato appaiono difficili da comprendere, così come lo sblocco di alcuni investimenti non definisce le nuove e stringenti priorità che la crisi produttiva del Paese e la sua ricollocazione nella rete globale dell’economia ci chiedono con urgenza. Molti sostengono che la maggior causa del declino italiano sia la mancata […] [continua].

Roberta Mancini, Eur


Divagazioni di Emiliano Ventura 6. G. G. Màrquez e Á. Mutis, cronaca di una lunga amicizia

Benedetto Bossi, Al sole

EPS - EconomiaPoliticaSocietà 81. La penalizzazione delle madri nel mercato del lavoro italiano: un confronto, di Michele Lugo Le donne italiane e il mercato del lavoro In Italia, rispetto al resto dei Paesi occidentali, la condizione delle donne sul mercato del lavoro è particolarmente negativa. Il tasso di occupazione femminile (fra i 20 e i 64 anni) è di poco superiore al 50%, molto basso rispetto alla media europea (che nel 2014 era del 63,5%) e la sua già lenta crescita sembra essersi interrotta (Eurostat 2015). Lo svantaggio delle donne italiane, pur coinvolgendo anche le donne senza figli, è particolarmente forte per le madri: il numero di donne che escono dal mercato del lavoro in seguito alla nascita di un figlio è stimato tra il 20% e il 25% (Casadio et al. 2008; Gutierrez-Domenech 2005), nella maggior parte dei casi l’interruzione della carriera lavorativa delle madri non è temporanea come accade in altri Paesi occidentali – Germania, Regno Unito o Stati Uniti – ma permanente. Si potrebbe pensare che questo quadro tenda a migliorare per le giovani generazioni: grazie al maggiore coinvolgimento delle donne delle coorti più recenti nel mercato del lavoro, all’espansione di settori economici con un’elevata domanda di lavoro femminile e alla seppur limitata crescita dei servizi di cura alla prima infanzia pubblici (e privati). Analisi svolte su dati del 2009 suggeriscono piuttosto che la situazione, invece di migliorare, stia ulteriormente peggiorando. Conciliare famiglia e lavoro diventa sempre più difficile? Utilizzando i dati dell’indagine «Famiglie e Soggetti sociali» effettuata nel 2009 dall’ISTAT si può stimare l’effetto della nascita del primo figlio sulla probabilità di lavorare per quattro coorti di donne italiane (figura 1). Nell’anno […] [continua]

C’è un momento nella vita di uno scrittore o di un aspirante scrittore, in cui si afferra un metodo, si coglie il senso di una svolta, si schiarisce un pensiero che sembrava sfuggire; incontrare la narrativa di Gabriel Garcìa Màrquez equivale a cogliere uno di questi momenti. Significa capire che la narrazione e la letteratura possono essere anche ‘altro’, possono approdare su lidi impensati, possono accogliere forme e materiale distanti o eterogenei. Tutto questo comporta una piccola rivoluzione nella persona e nello scrittore; incontrare la narrativa di Màrquez corrisponde a questo pensiero di svolta, di apertura alle potenzialità del testo. Questo scritto nasce dopo la notizia della morte di Garcìa Màrquez, tuttavia non ha lo scopo del ritratto o della commemorazione né tantomeno l’effetto del coccodrillo con la volontà di spiegare l’opera dello scrittore stesso, per cui non si parlerà di Cent’anni di solitudine né dell’Autunno del Patriarca. Si vuole in realtà percorre i sentieri marginali di un’opera meno famosa, uno dei testi meno ingombranti dello scrittore, in questo modo si potrà raggiungere il luogo di una lunga amicizia, quella tra Gabriel Garcìa Màrquez e Àlvaro Mutis, due dei maggiori scrittori sudamericani. L’amicizia con Àlvaro Mutis risale agli anni ’50, quando Màrquez è invitato a far parte della redazione di El Espectador. Per il settantesimo compleanno di Mutis l’amico Gabriel gli scrive e gli legge un breve discorso che ripercorre e racconta brevemente della loro amicizia, il testo è Il mio amico Mutis. Scopriamo così dei loro viaggi ad Istanbul e a Parigi, dell’affabulazione pirotecnica di Álvaro davanti agli attoniti Fellini e Monica Vitta, di un grave incidente scampato quasi per miracolo […] [continua]

Valerio Minichiello, Vela di Calatrava


Antonio Epifanio - 1° Premio Ponte della Musica

Cultura&Società di Giovanna Corchia 80. Le sfide impossibili. Ike Hasbani, Io sento anche se non parlo In genere, distratti come siamo dai tanti impegni quotidiani, difficilmente c’interroghiamo sulle innumerevoli barriere reali e psicologiche che il vasto mondo dei disabili e le loro famiglie devono affrontare in ogni momento. Eppure una maggiore sensibilità ai problemi degli altri, i meno fortunati, potrebbe compiere il miracolo di dare a tutti una vita degna di essere vissuta. «Il mio nome è Isaac, detto Ike, come il famoso presidente americano... forse ci si aspettava qualcosa di più da me... ». Iniziava con queste parole il primo tema di Ike, allora soltanto un bimbo che aveva imparato da poco a comunicare. Certo, un bambino speciale, sensibile e delicato, ma irrimediabilmente chiuso in se stesso. Affetto da sindrome autistica, non parlava da quando aveva tre anni. Si esprimeva a modo suo, coi suoi silenzi eloquenti, i suoi toni acuti, ma soprattutto con il suo sguardo dolce e penetrante. «L’ho incontrato quando aveva 11 anni. Esperti e colleghi mi avvisarono che non c’erano molte speranze. Non si era certi che capisse», racconta la psicologa Marilena Tettamanzi che lo ha aiutato a uscire da quella spaventosa «gabbia interiore». Grazie alla tenacia della psicoterapeuta e della sua famiglia, Ike Hasbani, milanese, ha imparato a «parlare», un percorso reso possibile da chi crede che il mondo si possa cambiare «Quando lo incontrai per la prima volta teneva la testa bassa , stringeva […] [continua]

A proposito di film di Alessandra Bailetti

45. 45 anni Irrational man Il ponte delle spie La corrispondenza

[leggi]

Massimo Cristini, Fonte


Segnalazioni

Conversazione con Fabrizio Giacomelli ………….. Uomini e macchine: intelligenza, coscienza e bellezza dall’umanità in poi 14 febbraio 2016, ore 17.00 Associazione culturale Villaggio Cultura-Pentatonic Viale Oscar Sinigaglia, 18/20—Roma Pentatonic/Ticonzero

Via dei Serpenti Cosa si fa con un libro? Ciclo di incontri da gennaio a maggio 2016 in varie librerie — seconda edizione

Clicca sopra : Ctrl+cursore ↑ Publisher e editor PierLuigi Albini

Palomar Asilomar, il blog collegato salvo diversa indicazione

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