Ticonzero news
Notizie aperiodiche degli articoli pubblicati n. I n. 133 dicembre 2022
Sommario
Sommario
Scienza&Società
Le rubriche aperiodiche di Ticonzero
M. Agostinelli Energenze
L. Agostini❖ Note critiche
P. L. Albini Labirinti di lettura
P.L. Albini Recensioni di saggi
Autori Vari EconomiaPoliticaSocietà
Autori Vari Frodi&Favole
Autori Vari Articoli di Scienza&Società
Autori Vari R/C recensioni e critica
A. Bailetti A proposito di film
G. Camarda Cronache di politica economica
L. Campanella Comunicare scienza
A. Castronuovo Meccanica della fantasia
O. Cilona Democrazia&Impresa
G. Corchia Cultura&Società
A. M. Curci Il cielo indiviso
E. D’Alessio Altrove e Dintorni
A. De Marco Bioculture
G. Grütter Disegno e Immagine
G. Iannarone Educazione alla legalità
M. Maggi Tecnorischio&Ambiente
P. Manzelli Scienza e Arte
L. Michelini Civitas
R. Nobili Filosofia scientifica
S. Ombuen Urbania
P. Pallottino Figure
F. Rufo
Biopolitiche
R. Vacca Fuori dal coro
E. Ventura Divagazioni
F. Zucco
Bioetica: Donne & Scienza
• Scienza&Società
• Mario Agostinelli, Un Piano energetico ambientale senza Green News Deal
I commenti positivi dei clienti consentono di dimostrare i successi raggiunti e di porre in risalto
• Roberto Vacca, Energia, calore e il fisico antipatico
• Luigi Campanella, La Madonna di Rubens / Pneumatici riciclati / Il nome di Cartagine / Lo zampino del microbiota / I biberon più antichi
• Luigi Campanella, Plastica, migrazioni / Riciclo chimico / Attenzione: sicurezza alimentare / Impatto ambientale del digitale / Imprese e crisi energetica / Farmacogenomica / Economia circolare e eccellenza italiana / Intelligenza artificiale
• Paolo Manzelli, Quantum Habitat for Quantum Green Architecture
• PierLuigi Albini, Considerazioni attorno al Neosocialismo
• Mario Agostinelli, Oil&Gas e gli interessi della guerra permanente Roberto Vacca, Controllo di qualità da applicare al pensiero
EconomiaPoliticaSocietà
EPS – EconomiaPoliticaSocietà
• Fabrizio Ciocca, Africani d'Italia Luigi Agostini, La Grande Privatizzazione: bilancio e prospettive. Ilva, Eni, Kuka
• Gennaro Iannarone, La proporzione tra gli individui come essenza della giustizia
• Danilo Breschi, Il grande schermo sotto il fascismo
Recensioni e critica
Recensioni e critica
• Giovanna Corchia, Sasha e il paese scomparso
Segnalazioni
• Roberto Vacca, L’invenzione del tempo
• PierLuigi Albini, Algoritmi, monaci e mercanti, di Giorgio Ausiello / Il talento del cervello, di Michela Matteoli / La fisica del cambiamento climatico, di Lawrence M. Krauss
Le segnalazioni
• Telmo Pievani, La natura è più grande di noi
• Grammenos Mastrojeini e Antonello Pasini, Effetto serra effetto guerra
• TTecnologico,
• Frans de Waal, Diversi. Le questioni di genere viste con gli occhi di un primatologo
• ANSA S&T: Simulato tunnel spazio-temporale con un computer quantistico
Immagini interne: Neve da pixbay
96. Plastica, migrazioni / Riciclo chimico / Attenzione: sicurezza alimentare / Impatto ambientale del digitale/ Imprese e crisi energetica / Farmacogenomica / Economia circolare e eccellenza italiana / Intelligenza artificiale
Energenze di Mario Agostinelli
50. Oil&Gas e gli interessi della guerra permanente
La plastica sta contribuendo alla nascita di nuovi termini e questo non sorprende se si pensa che il 71% del pianeta è ricoperto di acqua, ma sulla sua superficie galleggiano oltre 5.000 miliardi di pezzi di plastica pesanti 200 mila tonnellate.
Quali sono questi nuovi termini? Ce ne parla il biologo Nicola Nurra nel suo libro Plasticene, ed. Il Saggiatore. Quando ci riferiamo ad epoche usiamo termini geologici come Olocene e Antropocene di cui il Plasticene è una sottostante dominata dalla plastica e così ipotizzata dal premio Nobel per la Chimica 1995 Paul Crutzen e etichettata dal blogger americano Matteo Donnino Caro. Ma Plasticene non è il solo nuovo termine legato alla plastica ed alla sua planetaria diffusione. Plastivoro è il termine per indicare gli animali attratti dalle plastiche per il loro colore o perché parti della loro dieta. Ancora, la plastisfera è quell'insieme di microorganismi unicellulari o pluricellulari che colonizzato i frammenti di plastica in sospensione negli oceani. Rispetto agli umani il problema non è molto diverso: ogni persona può ingerire fino a 11.000 particelle di microplastica all'anno, con l'aggravante del bioaccumulo che può portare anche al trasferimento al feto nel caso di donne incinte. Altra espressione di attualità che ci viene dal nostro tempo è migrazioni climatiche, intendendo con esso le migrazioni a seguito delle condizioni di inabitabilità derivate […] [continua]
C’è una chiave anche lessicale per valutare l’approccio del governo delle destre alla lotta contro il cambiamento climatico: l’introduzione del concetto di “sicurezza energetica” abbinato alla funzione del Ministero per l’Ambiente. Un concetto che puntualizza la garanzia di potenza e velocità di fornitura delle fonti energetiche a cui si ricorrerà anche in futuro, assicurandone la prelevabilità da qualsiasi giacimento raggiungibile, purché in un Paese “amico”. Giacimento, ovviamente, richiama immediatamente la nozione di fossile, assai più che l’enorme disponibilità di fonti naturali diffuse, rinnovabili, non esauribili. E questo anche quando il bilancio di materia e energia risulti svantaggioso rispetto a soluzioni locali ormai tecnologicamente accessibili. Eppure, le rinnovabili sono a portata di mano e a costi assai minori delle fonti fossili, ma sono talmente deprecate e scoraggiate dall’azione delle lobby Oil &Gas, potentissime a livello delle istituzioni e della comunicazione mainstream, da oscurare la necessità di una immediata conversione energetica, impostata sul decentramento e il risparmio in un assetto comunitario e cooperativo che solo vento, acqua, sole e biomasse possono sviluppare.
La sicurezza energetica e climatica che i governi continuano a perseguire è un concetto a carattere prevalentemente nazionale, che rafforza le dinamiche a favore della militarizzazione dei confini e descrive la migrazione su larga scala a come “il problema più preoccupante associato all'aumento delle temperature e del livello del mare”. I piani di sicurezza climatica si nutrono di narrazioni di paura e di un mondo a somma zero in cui non tutti possano […] [continua]
Comunicare scienza di Luigi Campanella 96.1 Plastica, migrazioniFuori dal coro di Roberto Vacca
54. Controllo di qualità da applicare al pensiero Nel 1957 il numero degli agricoltori italiani [7 milioni] fu superato da quello dei lavoratori nell’industria e nel 1971 questo [8 milioni] fu superato dal numero dei lavoratori nel settore servizi in cui nel 2020 i lavoratori erano 16 milioni, quelli in industria erano 6 milioni e gli agricoltori erano circa 900.000. [vedi i 2 grafici seguenti nel testo completo]
I controlli di qualità dei prodotti agricoli e industriali (in parte automatici) riguardano: progetto, materiali, affidabilità, durabilità, userfriendliness, documentazione, accessibilità degli originatori.
Informazione, ricerca, sviluppo, sperimentazioni, teorie e app sono classificate nel settore servizi. La qualità e la correttezza relative sono valutate e aggiornate attraverso sondaggi, giudizi e critiche peerto-peer. Specie nei casi di procedure e software complessi, vanno eseguiti sperimentazioni e controlli specializzati.
Il settore servizi comprende, dunque, attività di tipi diversi alcuni dei quali caratterizzate da valore aggiunto difficile da misurare e in alcuni casi di qualità largamente dibattibile o nulla. Ad esempio, la enorme mole di testi scritti (libri, articoli (informativi, culturali, scientifici), programmi radio e TV, rapporti, relazioni, corrispondenza, messaggi) è caratterizzata da contenuti, valore intrinseco e artistico, funzionalità dibattibili.
Danni emergenti sorgono quando ambienti accademici e editoriali danno ampio credito a teorie dissennate e pretenziose supportate da irrilevanti strumenti matematici, fisici o logici. Su questa base alcuni pretesi guru si costruiscono fama gratuita e disseminano testi banali, ma pieni di citazioni di opere psicanalitiche e pseudoscientifiche. Fra questi il panteon francese che annovera […] [continua]
Educazione alla legalità
di Gennaro Iannarone12. La proporzione tra gli individui come essenza della giustizia
Per Dante nel De Monarchia: “Jus est realis ac personalis hominis ad hominem proportio, quae, servata, hominum societatem servat, corrupta corrumpit”. [Il diritto è una relazione reale e personale dell'uomo con l'uomo, che, se preservata, preserva la società degli uomini e la corrompe quando è corrotta]
Ci piace iniziare con il riferimento ad un fatto realmente accaduto, al fine di stimolare una riflessione sulla definizione dantesca del diritto, nella sua vera essenza e nella funzione di dare fondamento ad una società giusta.
Un signore, che deve prendere il treno ed ha con sé una valigia, incarica un facchino di portargliela fino al vagone dove deve prendere posto. Si avviano, il facchino avanti e il signore dietro, a breve distanza, ma ad un certo punto il facchino comincia ad accelerare il passo, poi prende a correre, si allontana e infine scompare con la valigia. Si trattava di furto, più gravemente punito negli anni in cui eravamo ancora studenti di legge, o di appropriazione indebita, reato meno grave? Quale era la giusta soluzione del caso che avrebbe dovuto adottare un giudice?
All’epoca (anni ’60) ci veniva insegnato all’Università, con riguardo alla materia penale, che nella interpretazione di un fatto bisognava, al fine di stabilire se costituisse o meno un reato e quale, seguire un paradigma, costituito da una premessa “maggiore”, che era la norma incriminatrice, e una premessa “minore”, cioè il fatto commesso dall’imputato. Tra i due paradigmi dei reati ipotizzabili a prima vista – il furto: “Chiunque s’impossessa della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, […] [continua]
EPS. EconomiaPoliticaSocietà di Autori Vari
180. Il grande schermo sotto il fascismo, di Danilo Breschi
Il libro di Alfonso Venturini esamina nel dettaglio le attività del regime fascista nel settore cinematografico, prestando attenzione tanto agli aspetti economico-finanziari, dalla produzione alla distribuzione, dalle importazioni alle esportazioni, quanto agli aspetti più squisitamente politicoideologici, censura inclusa. Si concentra sui film di finzione, o di intrattenimento, dal momento che documentari e cinegiornali, essendo completamente sotto il controllo statale attraverso l’Istituto Luce, ossia un ente che dipendeva direttamente dal capo del governo, non consentono all’osservatore di oggi di cogliere la reale e complessa dinamica interna ai rapporti tra il regime e gli industriali. È dal tipo di legami con i suoi sottosistemi che si può valutare natura e concreto funzionamento di un sistema politico. Peraltro, esaminare il cinema di finzione significa occuparsi del grosso della produzione cinematografica e quindi di gran parte delle pellicole viste dal pubblico italiano durante il ventennio mussoliniano.
Dalla ricostruzione effettuata da Venturini vengono rimessi parzialmente in discussione alcuni punti apparentemente fermi della storiografia sul fascismo. Anzitutto, le vicende inerenti il rapporto tra regime e industria del cinema sembrerebbero sottolineare come le necessità del mercato piegassero in molte occasioni le esigenze ideologiche a quelle commerciali. La censura […] [continua]
Recensioni di saggi e critica di PierLuigi Albini
230. Algoritmi, monaci e mercanti, Giorgio Ausiello
232. Il talento del cervello, di Michela Matteoli [ctrl+clic sulle immagini]
237. La fisica del cambiamento climatico, di Lawrence M. Krauss