Ticonzero news n.
Notizie aperiodiche degli articoli pubblicati
I n. 125 marzo 2022 n. Codice ISSN 2420-8442
Sommario Sommario
Scienza&Società I commenti posi•
Mario Agostinelli, Un Piano energetico ambienScienza&Società tivi dei clienti • • • •
• Le rubriche aperiodiche attive di Ticonzero M. Agostinelli L. Agostini P. L. Albini P.L. Albini Autori Vari Autori Vari
Energenze Note critiche Labirinti di lettura Recensioni di saggi EconomiaPoliticaSocietà Frodi&Favole
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Autori Vari
Articoli di Scienza&Società
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Autori Vari A. Bailetti G. Camarda L. Campanella A. Castronuovo O. Cilona G. Corchia A. M. Curci E. D’Alessio A. De Marco G. Grütter G. Iannarone M. Maggi P. Manzelli
R/C recensioni e critica A proposito di film Cronache di politica economica Comunicare scienza Meccanica della fantasia Democrazia&Impresa Cultura&Società Il cielo indiviso Altrove e Dintorni Bioculture Disegno e Immagine Educazione alla legalità Tecnorischio&Ambiente Scienza e Arte
L. Michelini R. Nobili S. Ombuen P. Pallottino F. Rufo R. Vacca E. Ventura F. Zucco
Civitas Filosofia scientifica Urbania Figure Biopolitiche Fuori dal coro Divagazioni Bioetica: Donne & Scienza
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tale senza Green News Deal di Ghisi Grütter, C’eraconsentono una volta la “Casina Reale” Roberto Vacca, Energia, calore e il fisico antipai suc-Ucraina, Mario Agostinelli, dimostrare Energia e guerra: tico Russia,Campanella, Nato, USA ecessi UE Madonna raggiunti di e Rubens / Luigi La Luigi Campanella, e ilinPolitecnico / SperiPneumatici riciclatiRoma Il nome di Cartagine / Lo di/ porre risalto mentazione animale / Tossicologia green / Sicuzampino del microbiota / I biberon più antichi rezza tatuaggi, /Quantum Sostenibilità / Danni cerebroPaoloeManzelli Habitat for Quanvascolari e dieta / Inquinamento e automobili / tum Green Architecture Museo diffuso e Museo immaginario PierLuigi Albini, Considerazioni attorno al Neosocialismo
EPS – EconomiaPoliticaSocietà EconomiaPoliticaSocietà • Danilo Breschi, Ucraina: pedina del nuovo scac-
Fabrizio Ciocca, Africani d'Italia chiere Luigi Agostini, La Grande Privatizzazione: bi• Danilo Breschi, Ucraina-Russia: per un realismo lancio e prospettive. Ilva, Eni, Kuka politico
Recensioni Recensioni ee critica critica •
Giovanna Corchia, Sasha e il paese scomparso • Anna Maria Curci, Ventitré modi per sopravvivere di Ksenia Laginja
Segnalazioni
• Roberto Vacca, L’invenzione del tempo •Le Grammenos Mastrojeini e Antonello segnalazioni
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Pasini, Effetto serra effetto guerra Timothy Morton, Ecologia oscura TTecnologico, Telmo Pievani, Serendipità. L’inatteso nella scienza ANSA S&T, Nuovi pannelli solari generano acqua a partire dall’aria
Immagini: montagne da Pixabay
Energenze di Mario Agostinelli
Disegno e Immagine di Ghisi Grütter 57. C’era una volta la “Casina Reale” Le cause del ritardo con cui Ischia si è affrancata da un’economia prevalentemente agricola e di picco lo commercio sono diverse. Il terremoto di Casamicciola - il 28 luglio del 1883 una scossa del decimo grado della scala Mercalli inghiottì buona parte di Casamicciola Terme, danneggiando seria mente Lacco Ameno e parte di Forio, ma rispar miando quasi del tutto il comune di Ischia-, le due guerre mondiali e l’emigrazione di massa verso le Americhe e l’Australia, hanno determinato il pro trarsi di una condizione di sottosviluppo cambiata soltanto nei primi anni ‘50 del secolo scorso. Una storia assai diversa da quella di Capri, di cui però molti osservatori hanno evidenziato anche gli aspetti positivi. Le testimonianze in tal senso abbondano: dal resoconto delle sorelle Augustine e Sybil Fitzgerald su l’isola d’Ischia agli inizi del ‘900, ai racconti dello scrittore britannico Norman Douglas e dei coniugi Geoffrey e Kit Bret Harte, fino alla scelta compiuta da molti pittori, poeti e scrittori di vivere lunghi periodi dell’anno sull’isola più grande del golfo di Napoli. Ha contribuito il fascino delle bellezze paesaggistico-ambientali del territorio e dello stile di vita frugale dei suoi abitanti: «Quel mondo di poveri, solitudine e incanto» di cui parla Carlo Levi raccontando della passione travolgente per Ischia dell’amico Eduard Bargheer, pittore e incisore tedesco. Non ci sono solo la letteratura e la pittura a raccontare com’era una volta Ischia. Molti sono stati i film girati sull’isola verde durante il Novecento. La mia nonna paterna era nata a Ischia nel 1879 e si chiamava Florinda Buonocore. Anche alcuni suoi parenti emigrarono (…) (continua)
41.Energia e guerra: Ucraina, Russia, Nato, USA e UE L’escalation bellica in Ucraina ha subito una accelerazione drammatica dopo la decisione di Putin, condannata senza riserve, che rischia di marcare un’irreversibilità nella prospettiva di un’Europa di pace, soffocata da blocchi contrapposti. L’autocrate di Mosca brandisce addirittura l’arma nucleare e il gesto inconcepibile richiama l’esposizione alle minacce incombenti sull’umanità ricordate da papa Francesco: la guerra annientatrice, il clima ostile alla sopravvivenza, l’ingiustizia sociale che corrompe le esistenze. Questa nota uscirà quando già avremo condiviso manifestazioni e azioni spero di riconciliazione e di deterrenza come il digiuno del 2 marzo ed è per questo che si rivolge oltre alla drammaticità del tempo immediatamente contingente, seppure tanto tragico. Non possiamo dimenticare che la sindemia aggredisce tuttora gran parte del pianeta e che la estrema siccità, come quelle dei campi da semina in Europa o lo scioglimento accelerato del permafrost in Siberia, vengono rimosse sotto la minaccia dello spettro del nucleare militare e civile lambito dai combattimenti. Gli sprovveduti, che a volte fanno persino opinione, dicono che le guerre non hanno mai risolto nulla, come se non cambiassero mai nulla, e quindi non avessero un senso perverso ad essere combattute. Non è certo così per la guerra ucraina. L’errore strategico di Putin, oltre all’insana ferocia del ricorso all’invasione, è essere ripartito dagli abbagli dell’impero zarista, anziché collocare la contesa che è in corso nel cuore dell’avanzamento americano (…) (continua)
EPS. EconomiaPoliticaSocietà di Autori Vari 176. Ucraina: pedina del nuovo scacchiere
Comunicare scienza di Luigi Campanella 88. Roma e il Politecnico ♦ Sperimentazione animale ♦ Tossicologia green ♦ Sicurezza e tatuaggi ♦ Sostenibilità ♦ Danni cerebrovascolari e dieta ♦ Inquinamento e automobili ♦ Museo diffuso e Museo immaginario 88.1
Roma e il Politecnico
Roma è una delle grandi città che, pure ricca di strutture scientifiche, con tutti i grandi Enti impegnati, con numerosi Atenei pubblici e privati, con un sistema industriale di avanguardia, è priva di un Politecnico. Regione e industriali spingono affinché questo vuoto sia coperto con i fondi messi a disposizione dal PNRR per il sistema università/ricerca. Di questi, 560 milioni saranno destinati al Polo Tecnologico di cui il Politecnico farà parte avendo assegnato un fondo specifico di 100 milioni. Le tre università principali di Roma (Sapienza, Tor Vergata e RomaTre) hanno firmato un protocollo per iniziare a tenere insieme corsi di alta formazione universitaria con la partecipazione di imprese nazionali ed internazionali. La sede del Politecnico, dotata di laboratori di elevata qualificazione nelle filiere della farmaceutica, aerospazio, transizione ecologica e digitale, agrobiotech, nanotecnologie è programmata nella sede dell'ex Forlanini, con i fini di attrarre cervelli da tutto il mondo, di portare a 700/anno il numero dei laureati magistrali nella città, di soddisfare la richiesta di capacità tecnologiche che viene dal mondo imprenditoriale . 88.2
Sperimentazione animale (continua)
Più informazione abbiamo, meno verità circola. La verità borbotta, fatica a parlare e a farsi capire, soffocata dal frastuono di opinioni, menzogne e propagande, che poi altro non sono che mezze bugie e mezze verità. La Torre di Babele è di nuovo qui ed ora, si staglia altissima in mezzo a noi. Confusione pressoché totale. Se è così in tempi di pace, nei quali mai regna una totale assenza di conflitti, figuriamoci in tempi di guerra. Tempi in cui la verità è la prima vittima tra i civili. Anche nel senso che è più facile ascoltare analisi prossime alla realtà dei fatti tra gli esperti militari che non tra i civili, pur trattandosi magari di illustri politologi delle relazioni internazionali. L’esperienza sul campo conta, come sempre. In tempi di guerra contemporanea la prima arma impiegata sono i mass media, le rispettive macchine della propaganda, e l’Occidente, ossia America più Europa, ne fa uso sempre più massiccio, da overdose, figuriamoci da quando si è deciso di non combattere con le armi tradizionali (per fortuna, si potrebbe aggiungere). Russi e cinesi non sono certo da meno, anzi. Il bombardamento mediatico è a tappeto, senza scampo, non si salva nessuno. Così tanto rumore che non si ode nulla. Così tanti riflettori che non si vede nulla. Lo constatiamo con l’invasione russa in Ucraina. Colpisce quanto affermato in questi giorni da molti esponenti delle forze armate italiane, facenti parti della Nato. Prendo, ad esempio, quanto dichiarato dal generale Leonardo Tricarico, ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica: (…) (continua)
EPS. EconomiaPoliticaSocietà di Autori Vari 177. Ucraina-Russia: per un realismo politico di Danilo Breschi Se vuoi la guerra, predica e pratica idealismo e assolutismo morale nelle relazioni internazionali. Se vuoi la pace, teorizza e applica realismo e relativismo morale. In giuste dosi. Questa è regola aurea in quell’arte difficilissima che è la diplomazia. Oggi più difficile che mai in tempi di cancel culture, perché l’arte della risoluzione pacifica dei conflitti internazionali tramite la mediazione e il compromesso richiede, fra l’altro, ampie conoscenze storiche e rispetto per le tradizioni altrui. Recupero e analisi approfondita del passato e delle culture altre, non certo la loro rimozione e cancellazione. Rispetto non significa condivisione o approvazione. Significa che avverti tutta la distanza che ti separa dall’interlocutore, autentico “diverso”, perturbante “Altro” da te. Fastidioso e urticante, persino. Opposto fino al limite dello scontro fisico. Ma è proprio qui il punto. Delicatissimo. L’Europa Se vuoi evitarlo, quello scontro, cosa fare? Si vis pacem para bellum, dicevano gli antichi Romani. E questa pare la via intrapresa dall’Unione Europea da quando Putin ha deciso l’aggressione militare all’Ucraina, uno Stato democratico libero e indipendente. (continua)
Il cielo indiviso di Anna Maria Curci 28. Ventitré modi per sopravvivere di Ksenia Laginja XVI Qualcuno disse / assecondare il protocollo / farne materia alchemica / adattare la chiave alla porta / seppellire i morti /per dispensare la terra. / Loro ci ascoltano / oltre la soglia. Il sedicesimo dei testi che compongono la raccolta di Ksenja Laginja, Ventitré modi per sopravvivere, si richiama, come informa la nota a piè di pagina e come in parte svela il secondo verso, tutto in corsivo, alla funzione del numero 23 nel protocollo Telnet. Nel contesto qui indicato, il numero, che ritorna in questa raccolta in tante declinazioni, è il numero di porta. Si può affermare che ciascuna delle ventitré declinazioni indichi una possibile «porta», o meglio una chiave di accesso a essa. Si tratta, come chiarisce la citazione in epigrafe dalla Tabula smaragdina di Ermete Trismegisto – «Sic Mundus Creatus Est» – di una porta d’ingresso a un’altra dimensione, di una porta che non precluda, tuttavia, la comunicazione tra più livelli, piani temporali e ‘presenze’ . La ricerca ne risulta così evidenziata, moltiplicata, riferita, con notevole frequenza, a un collettivo «noi». Essa segue vie molteplici, non solo esoteriche, benché il motto precedentemente citato possa far ritenere (erroneamente) che il percorso sia riservato solo agli iniziati, a pochi eletti. (continua)
Segnalazioni
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ANSA S&T Nuovi pannelli solari generano acqua a partire dall’aria
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