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Maria Teresa Di Matteo, presidente Albo Nazionale degli Autotrasportatori
Nel 2018 si registra una decisa ripresa dell’economia europea, unita alla rapida crescita dell’e-commerce nelle nostre città.
Il mondo della logistica e del trasporto delle merci è dunque in una fase di profondo cambiamento. In un futuro apparentemente molto prossimo i veicoli a guida autonoma gestiranno i trasporti di lungo raggio fino agli hub locali in prossimità delle principali città. Lì, veicoli commerciali leggeri dedicati all’ultimo miglio prenderanno in carico la merce e la consegneranno ai clienti finali. La centralità del fattore professionale e umano si concentra quindi nel settore della logistica urbana, un mercato che – grazie all’esplosione dell’e-commerce e alla progressiva urbanizzazione dei territori – presenterà nei prossimi anni una crescita esponenziale.
Il mercato sarà sottoposto a molteplici pressioni da parte dei clienti (che cercano servizi sempre più tempestivi e flessibili, quasi personalizzati), da parte dei comuni (che devono fornire regole di mobilità nelle aree urbane con l’obiettivo di realizzare una logistica a emissioni zero entro il 2030), da parte dei cittadini (che chiedono più sostenibilità e minore ingombro visivo e rumore dei veicoli), da parte delle forze dell’ordine (che devono tracciare i veicoli che trasportano merci pericolose per ridurre il rischio di attentati terroristici). Il tutto in un contesto assai dinamico e variabile per il settore dei trasporti e della mobilità in genere che prevede la possibilità di arrivare a una completa automazione del trasporto (guida autonoma, robotica, intelligenza artificiale, etc.) e dei magazzini (robotica, realtà aumentata, etc.) entro i prossimi 10 anni.
In questo contesto l’Albo degli Autotrasportatori è chiamato a svolgere un’azione di indirizzo e di formazione verso il settore evidenziando le opportunità che questo nuovo scenario offre, sostenendo la formazione qualificata indispensabile per sviluppare strategie industriali e svolgendo attività di sensibilizzazione verso i consumatori al fine di trasferire il concetto che la logistica (e quindi la consegna a casa di un bene acquistato sulle piattaforme telematiche) è un servizio che non può che essere remunerato in base al livello richiesto.
Il futuro che ci attende è incerto e complesso ma l’unica cosa di cui possiamo avere certezza è che serviranno profili professionali e competenze sempre più evolute nel settore della logistica urbana. Replicare un modello di formazione specializzata come avvenuto per il Progetto giovani conducenti, avviato per combattere il problema della carenza di autisti per il trasporto delle merci e il contestuale invecchiamento della categoria, potrebbe essere di grande interesse ed estremamente utile per il Paese.