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Raccolta articoli
Maggio - Giugno 2010 numero 5
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INDICE
Pagina La regola del primo passante
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Il servizio slice (parte 2)
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La progressione del rovescio a una mano (parte 1)
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Reggere la pressione
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La progressione del rovescio a una mano (parte 2)
19
La voleè al corpo
23
Doppio:come intervenire a rete
25
Tre tipi di giocatori
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La progressione del rovescio a due mani (parte 1)
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La regola del primo passante (parte 2) 4 May 2010 | Autore: Max
Come essere dei buoni “passatori” Come in tutte le situazioni che ci possono presentare sul campo da tennis c’è sempre una soluzione tattica che ci permette in percentuale di essere più efficaci e anche questa situazione ha la sua “regola utile” che ci può aiutare nella scelta dei colpi da utilizzare del nostro bagaglio tecnico. L’atteggiamento tattico giusto sul passante Se volete fare tesoro della mia esperienza ricordatevi sempre una regola aurea:
Far giocare almeno una voleè all’avversario Ricordatevi che il vostro avversario avvicinandosi a rete può fare solo due cose: 1- Fermarsi quando voi state per colpire (giusto) e questo lo posiziona ancora lontano da rete per cui da questa posizione e difficile giocare un colpo risolutore. Inoltre essendo lontano da rete si può ancora fargli giocare una voleè sotto il livello del net che non gli permette un colpo troppo efficace e vi può permettere un secondo passante vincente. 2- Corre senza fermarsi a rete (sbagliato) e quindi non ha il tempo di coordinarsi sul vostro colpo e rischierà spesso l’errore o l’essere preso in controtempo.
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In entrambi casi giocare un primo colpo in sicurezza (sempre relativa visto che siamo sotto attacco) è l’atteggiamento migliore per uscire percentualmente più vincenti dalla situazione. Quale colpi passanti sono da utilizzare sul primo colpo ° Usate i colpi con tospin corti:cercate di far cadere la palla entro l’area del servizio in maniera che la palla scenda subito il livello della rete e lo costringa a voleè basse. ° Meglio l’incrociato che i lungolinea:si ha più margine di manovra e sposta l’avversario dal centro,per contro gli dà più angoli. ° Anche il backspin di rovescio corto e lento è molto efficace se arriva basso lo costringe a non appoggiarsi sul vostro colpo e fare gioco con la voleè (bisogna saperlo fare…)
giocate il passante “corto” Ragionando in questi termini,sfrutterete al meglio anche le dobolezze dell’avversario a rete per “portare acqua al vostro mulino” Pubblicato in Tattica
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Il servizio slice (parte 2) 10 May 2010 | Autore: Max
Al posto della prima piatta Dopo aver visto le parti iniziali (e fondamentali) del movimento,oggi ci concentriamo sulla parte che ci permetterà (spero ) di mandare la palla a cadere nell’angolino che ci serve. Analizziamo perciò la fase d’impatto del colpo. La fase d’impatto
la fase di slancio verso la palla dello slice
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Se osserviamo il video proposto vediamo che “il ragazzo” ha lanciato correttamente la palla verso destra ed effettua il movimento a colpire fermandosi all’impatto. Cosa possiamo notare? Balza subito all’occhio che la palla non viene colpita esattamente nella sua parte posteriore,bensì viene spazzolata (sempre dalla 9 alle 3) un pò nella sua parte esterna,come da figura:
Impatto più esterno per lo slice Questo particolare è molto importante ai fini della corretta direzione della traiettoria poichè,per quanto riguarda lo slice: 1- La curva della traiettoria viene influenzata dallo spazzolamento 2- La direzione verso l’esterno (che è basilare per rendere molto efficace la curva che ho prodotto) è molto in funzione del punto in cui spazzolo la pallina:se lo sfregamento avviene nella parte esterna (quella più lontana da me) ho molte più possibilità di mandare la palla a volare verso l’esterno del campo avversario.
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dettaglio dell’impatto slice Dall’unione di queste due variabili posso ottenere un servizio molto curvo e che rimbalza molto prima dell’angolo dell’area di battuta,risultando difficile (spesso impossibile,soprattutto su superfici veloci dove la curva si accentua dopo il rimbalzo) da rispondere e che comunque costringe l’avversario a spostarsi verso l’esterno del campo,lasciando molto scoperta l’altra parte del rettangolo di gioco. Cosa fare quando serviamo lo slice Per poter servire con efficienza questa battuta è importante anche l’aspetto mentale,poichè nella mia carriera ho visto spesso troppe persone “sparare” un servizio esterno a 200 Km/h sulla recinzione laterale. Se volete ottenere un servizio efficace tenete sempre bene a mente 2 particolari: 1- Dovete fare atterrare la palla ben prima dell’angolino del rettangolo di battuta,verso la linea laterale del campo 2- Se servite troppo forte (specie all’inizio e specialmente se non siete 2 metri di altezza!) è difficilissimo prendere angoli troppo esterni (lo stesso concetto del cross stretto). Per questo la cosa migliore da fare è servire con molto effetto e poca potenza (al max 60-70 % della vostra velocità max) e allenarvi a colpire la palla verso l’esterno nel punto giusto per poter indirizzare la palla nell’angolo giusto.
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dove deve atterrare la palla in slice Ricordatevi sempre che con questo tipo di servizio la potenza è secondaria,quello che conta è l’angolo poichè se la battuta non sarà così angolata si rischia una risposta avversaria molto aggressiva con il diritto.
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Progressione del rovescio (parte 1) 16 May 2010 | Autore: Max
Il rovescio a una mano
In questo articolo trattiamo come poter apprendere in modo corretto le basi per poter cominciare a giocare un rovescio a una mano a tennis. Il rovescio è un colpo che,specialmente all’inizio dell’apprendimento,le persone tendono a “dimenticarsi” perchè è sicuramente meno intuitivo e naturale. Questo è però un grosso errore,in quanto è proprio in queste fasi iniziali che dovremo sforzarci di far progredire i colpi da entrambi i lati del corpo:questo ci porterà notevoli benefici nel medio e lungo termine,non costringendoci a “rincorrere” tutte le palline cercando di aggirarle con il diritto e,soprattutto,evitando di avere grosse falle nel nostro bagaglio tecnico che in futuro saranno un blocco al nostro miglioramento.
Non dimenticatevi del vostro rovescio
Anche in questo caso svilupperemo una progressione che ,passo dopo passo,vi conduca al movimento tecnico di base corretto.
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Anche qui raccomando principalmente due cose: 1- Eseguire ogni singolo passo finchè non ci si senta padroni dello step 2- Eseguire i movimenti lentamente,soprattutto nelle fasi iniziali dell’apprendimento e tirate piano.
Impugnatura Il primo e più importante elemento riguarda sicuramente la presa. Per tutti quelli che iniziano a giocare a tennis l’impugnatura raccomandata è la Eastern,che vi permette di colpire la palla mantenendo nella giusta posizione il piano corde. Come trovare l’impugnatura e il punto d’impatto
Il primo e più importante elemento tecnico da trovare e memorizzare è il corretto punto d’impatto,per cui mettiamoci di fronte rispetto alla rete e: 1- Mettiamo la racchetta come nel video davanti a noi tenendola con la mano non dominante.Le braccia sono distese e mantengono il piatto corde all’altezza ideale d’impatto tra la vita e il ginocchio. 2-Non cambiamo posizione alla racchetta e impugnamo con la mano dominante in modo che il dorso del polso rimanga diritto (niente “gobbe” o “conche”).Deve essere una posizione comoda e naturale. 3-Manteniamo ferma la racchetta in questa posizione e con questa presa e mettiamoci di fianco,in questo modo sapremo esattamente dove dovremo impattare la palla e che impugnatura utilizzare.
impugnatura e punto d’impatto
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11 Passo 1: punto d’impatto
Anche per il rovescio,in questa prima fase dovrete semplicemente “spingere” la palla in avanti ,cercando per più tempo di mantenere il piano corde verso il bersaglio. La fine della fase d’impatto avviene con la mano che sale fino circa all’altezza della spalla,in tutto questo step si deve cercare di rimanere nella parte dominante del corpo. Molto importante in questa fase memorizzare subito il particolare che la spalla posteriore rimanga dietro per tutto il gesto. Per fare questo utilizzate la mano posteriore da contrappeso durante l’esecuzione del gesto.
step 1 impatto e allungo Un altro fattore molto importante,come si può vedere dal filmato ad alta velocità,è il mantenimento del piano corde sempre rivolto verso il bersaglio fin quasi alla fine di questo primo movimento.
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mantenere piatto corde orientato Cercate di fare uscire la palla dalle corde con una traiettoria ben tesa e diritta davanti a voi:questo è un segno distintivo del fatto che il piatto corde e il polso sono orientati correttamente all’impatto. Passo 2: portiamo indietro la racchetta
Apertura di base A questo punto posizioniamo la racchetta dietro al nostro corpo con la punta orientata verso la recinzione di fondo e con la racchetta perpendicolare al terreno:questa è la nostra prima fase di apertura del colpo che mi permetterà di dare slancio e potenza al mio futuro rovescio. Da notare che il mio braccio destro è quasi completamente disteso,soprattutto in queste fasi iniziali vi raccomando di tenerlo in questa posizione per cui:
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1- gomito disteso 2- mano che impugna sotto l’altezza della cintura,quasi all’altezza della tasca posteriore 3- racchetta ben dietro,ma che non supera la linea del corpo
passo 3 - movimento con apertura
Come si può notare dal video provate prima a vuoto fermandovi ad ogni step e poi cercate di mettere insieme tutto il movimento in un moto continuo e fluido,poi passate al lavoro con la palla.
Per questo terzo step vi consiglio in un primo tempo di arrivare dall’apertura al punto d’impatto,fermarvi e poi farvi lanciare (o lanciarvi da soli) la palla e completare con impattofinale,sempre tenendo conto della traiettoria tesa e diritta.
In un secondo tempo partite direttamente dall’apertura e fare tutto il movimento dopo che la palla è stata lanciata.
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Soprattutto all’inizio consiglio di utilizzare molto attivamente la mano libera che deve fungere da contrappeso per mantenere in equilibrio il corpo durante l’esecuzione (leggetevi questo articolo) Provate e riprovate prima a vuoto poi facendovi lanciare una pallina semplice anche con la mano da un vostro compagno finchè non sentirete questo movimento sciolto e controllato.
step 2 movimento con contrappeso Anche qui cercate una traiettoria ben tesa e diritta davanti a voi. Il resto…alla prossima puntata! A presto Pubblicato in Tecnica di Base
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Reggere la pressione 26 May 2010 | Autore: Max
Una tensione da gestire
Insegnare ed avere responsabilità di scelta in una squadra agonistica ti pone davanti spesso a situazioni interessanti da analizzare. Soprattutto se si sta parlando di giovani,e soprattutto se si parla di sport individuali,uno degli aspetti a mio avviso molto importanti da considerare nel valutare anche “il futuro” sportivo del ragazzo/a in esame è sicuramente quanto egli riesce a “reggere la pressione” del momento senza fare crollare la sua prestazione sportiva. Se consideriamo che il tennis in particolare è uno sport definito di situazione,dove tutto può accadere in qualsiasi momento….si può ben capire come reggere a livello nervoso la tensione possa realmente fare la differenza fra un giocatore che vince e quello che perde,a prescindere dall’abilità tecnica.
Cosa significa “reggere la pressione” Vorrei subito fare una distinzione importante:reggere la pressione non vuole dire essere una “sfinge”che accetta in maniera inespressiva qualunque evento che accade nel campo! So che quello che dirò adesso non troverà d’accordo molte persone,ma siccome quello che vi racconto in questo blog è tratto dalle esperienze di vita,vi spiego quello che accade o può accadere sul campo da tennis quando la tensione è a mille e quando chi sta fuori a guardare giudica senza sapere (soprattutto se non ha mai provato a giocare in un torneo). Reggere la pressione significa reagire in maniera produttiva ed efficace alla situazione che la partita ti sta ponendo di fronte
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Questo è molto importante da capire perchè anche i professionisti sono sottoposti a forti pressioni,anzi l’unica cosa che accomuna Federer in finale a Wimbledon e uno qualsiasi di noi che gioca un torneo che riteniamo importante (non importa di che livello,può essere anche il torneo condominiale,conta l’importanza che gli diamo noi) è che la pressione psicologica e la tensione nervosa sono le stesse! Per questo l’unica vera cosa in comune che potremmo avere con questi campioni sarà la nostra capacità di reagire a livello mentale alla pressione del momento,anche se,logicamente,il nostro livello tecnico è infinitamente inferiore. Maleducazione e solidità mentale
Questo è sicuramente l’aspetto più problematico da gestire per tutti,poichè il tennis è uno sport che ti può portare al limite e che sicuramente,oltre che il meglio,può tirare fuori anche il peggio di noi stessi. Inoltre tutti vogliono vincere ed il fair-play è e rimane solo una facciata esteriore,poichè se si potessero leggere i pensieri delle persone rivolti al proprio avversario durante un match…ci sarebbero moltissime partite interrotte per rissa Ma “l’odio sportivo” per l’avversario è un elemento positivo! O forse pensate che gentleman Roger sia diventato quello che è dicendo:”poverino,non sta prendendo palla…gli faccio fare qualche gioco se no si demoralizza!” ??? Il problema è quello che mostriamo esteriormente. Ma se da un lato ci sono giustamente delle regole da rispettare,dall’altro mi sono reso conto che non mostrare mai emozioni ed essere quello che l’arbitro e gli spettatori desiderano che tu mostri non è per tutti la soluzione più efficace per reggere in maniera agonisticamente produttiva la pressione del momento,anzi per alcuni (io sono tra questi) “senza una valvola di sfogo,salta la pentola!”. La mia esperienza
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17 Premetto subito di non essere in nessun modo un esempio da imitare,ma se vi racconto questo mia esperienza dal passato è per farvi capire quello che intendo. Non sono mai stato un giocatore tranquillo nei miei anni d’oro,ero sicuramente un giocatore molto grintoso e mai maleducato con gli avversari,ma sotto pressione dovevo trovare la maniera di sfogare la pressione interna che rischiava di farmi esplodere. Nell’anno di grazia 1988 questa mia foga agonistica mi ha portato a spaccare ben 8 racchette in una stagione (e solo grazie alla buonanima di mio papà sono sempre riuscito ad averne altre in cambio) ! Però ho anche vinto 8 tornei su 8 finali. E’ stato sicuramente un modo sbagliato di scaricare la tensione e non sono da imitare,ma sebbene avrei dovuto trovare sicuramente un altro modo per sfogarmi,sono altresì sicuro che se avessi avuto un atteggiamento troppo pacato non avrei mai avuto la grinta necessaria per vincere così tanto. Non avrei mai potuto avere un atteggiamento “stile Borg”…sarei impazzito! Col tempo sono naturalmente migliorato,ma comunque ho sempre avuto bene in mente quale atteggiamento interiore (esteriormente mi sono contenuto) dovessi avere per poter dare la mia prestazione migliore. Secondo me occorre fare qualche esperimento su noi stessi,soprattutto per capire in quali condizioni mentali riusciamo a rendere al meglio nel reggere la pressione del match e nel reagire in maniera positiva alle situazioni avverse. Alcuni consigli pratici 1) Accetta la pressione La prima cosa da puntualizzare è che in una gara la tensione esiste ed è produttiva,non avere pressione significa non avere l’adrenalina necessaria per dare il massimo. Imparare a convivere con la pressione e anzi farsela amica per esaltarsi nei momenti di difficoltà,mentre tutti hanno paura delle difficoltà e si lamentano perchè le cose non vanno come dovrebbero, è il primo segreto per avere una marcia in più sugli avversari.
Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare 2) Stabilisci il tuo stato interiore ottimale Giochi meglio arrabbiato o calmo? Rispondere a questa domanda potrebbe essere molto importante per trovare una tua dimensione ottimale per rendere al meglio durante il match e per reggere la pressione. Io,per esempio,nel corso degli anni mi sono reso conto che per essere un combattente in campo dovevo avere un giusto grado di “incazzatura”,poichè troppa calma mi rendeva apatico e molle,ma nello stesso tempo troppa “furia agonistica” mi faceva perdere lucidità tattica:trovare questo giusto mix mi è costato tempo (e qualche racchetta di troppo :-( )
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3) Imita i campioni Invece di imitare le gesta tecniche dei campioni (spesso inimitabili),la prima cosa da prendere ad esempio da chi è già un vincente è come si comporta in campo soprattutto nelle fasi di difficoltà (ad essere belli e simpatici quando va tutto bene sono capaci tutti). Osservate Nadal e Federer quando sono in difficoltà,guardate come si muovono e cosa trasmettono all’esterno e all’avversario. Cosa pensano quando la pressione è su di loro? Capire ed imitare questo vi farà realmente salire di livello,altro che tirare diritti sulle righe! Questo è il tennis che porta più spesso alla vittoria di un servizio o una voleè! Per finire
Se anche tu come me non sei propriamente uno stinco di santo…trova dei modi di sfogarti meno costosi in termini di soldi e reputazione del mio,la tua reputazione ed il tuo portafoglio sono sicuro ti ringrazieranno
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Progressione del rovescio (parte 2) 1 June 2010 | Autore: Max
La progressione di base del rovescio a una mano (2) Nella prima parte dell’articolo sulla progressione di base del rovescio a una mano abbiamo visto i primi 3 passi per una corretta impostazione di questo colpo. In questa seconda parte completiamo tutta la progressione per poter arrivare a giocare un colpo fluido e controllato. Passo 4:azione unita delle braccia nell’apertura
Anche nel rovescio a una mano,come per il diritto,è molto importante che l’azione di apertura del colpo avvenga in maniera unita e non solo portando indietro il braccio dominante. Questo perchè,così facendo,si carica in maniera più corretta la parte superiore del corpo (tronco e spalle) e questo permetterà durante la fase di esecuzione del colpo di ottenere molta più energia di spinta sulla palla. Per far questo,occorre utilizzare in maniera molto più attiva l’altro braccio quando ci giriamo di fianco. Per questo fate in modo che sia la mano non dominante a “tirare” indietro la racchetta,sempre mantenedo le braccia basse e distese. Eseguite perciò alcune prove a vuoto dell’apertura inserendo l’azione unita delle spalle e delle braccia,come da video.
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l’azione unita delle braccia Come cambiare l’impugnatura Nella prima parte vi ho spiegato il ruolo essenziale del cambio dell’impugnatura,senza la quale tutto questa progressione non avrebbe senso,in quanto si arriverebbe all’impatto senza il giusto orientamento del piano corde e senza stabilità di polso. Adesso è ora di mettere questa azione di cambio grip all’interno del gesto,in maniera tale che sia incluso nello schema motorio in maniera continua e fluida,per questo occorre che durante l’azione unita delle spalle voi riusciate a cambiare contemporaneamente l’impugnatura,per arrivare alla fine della fase di preparazione con il corretto grip.
cambio grip Una volta automatizzato questo particolare,cominciate ad eseguire il movimento nella sua globalità
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movimento totale La fase di palleggio Anche qui la fase successiva sarà quella di cominciare un palleggio progressivo. Anche qui più andrete per gradi e meglio sarà per la qualità del vostro apprendimento :non abbiate fretta all’inizio e vederete sicuramente risultati migliori e più rapidi. Sfruttate le nuove palle progressive
Le palle progressive: dalla gommapiuma a quella normale Come già detto per la progressione del diritto,ti consiglio caldamente di sfruttare le caratteristiche delle palle progressive,specialmente se siete principianti assoluti. Queste palline velocizzaranno di molto il vostro apprendimento.
Fate sempre le cose per gradi…
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Le fasi progressive del palleggio
Anche nel palleggio il famoso “postulato” (semplice>>>complesso) deve essere rispettato. Fase 1: minitennis
Iniziate palleggiando molto piano dalla linea del servizio:dovrete cercare di fare atterrare sempre la palla ben dentro l’area del servizio cercando però di eseguire il gesto tecnico corretto. Da questa distanza cercate di non fare apertura,ma tenendo la racchetta al punto d’impatto (vedi passo 1 della progressione),muovete i piedi e cercate la giusta distanza,vi piazzate e accompagnate (non picchiate) la palla oltre la rete facendo sempre il finale. Cerchiamo di prendere il giusto ritmo facendo un pò di scambi a questo “minitennis” col nostro partner,sempre senza apertura in pratica si utilizzano solo la fase 1 della progressione (impatto e allungo) Fase 2: tre/quarti campo
Indietreggiamo a metà tra la linea di fondocampo e quella del servizio. Iniziamo anche qui senza aprire e cerchiamo un palleggio molto lento regolare. Una volta trovato il ritmo,cominciamo a portare dietro la racchetta per avere più slancio,,facendo così anche la fase di apertura. Nota bene:la palla deve sempre atterrare entro l’area del servizio per cui attenzione a quanto spingete la palla. Fatto ciò possiamo indietreggiare dietro la linea del fondocampo e… buon rovescio! Pubblicato in Tecnica di Base
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La voleè al corpo 7 June 2010 | Autore: Max
Una voleè di emergenza
Una delle domande che spesso mi sento fare dai miei allievi di qualsiasi età una volta che si parla di voleè è di sicuro:”ma se mi giocano un passante al corpo,in che modo devo fare la voleè?” Questo quesito è plausibile poiché spesso in special modo durante il doppio,capita di vedersi arrivare addosso un proiettile giocato da un nostro avversario,intenzionalmente per intimorirci e farci posizionare in maniera meno aggressiva,oppure in maniera del tutto casuale. In qualsiasi modo giunga,sapere come gestire questa pallina in arrivo sarà basilare soprattutto per la nostra incolumità fisica. Un errore frequente Spesso e volentieri i giocatori inesperti tendono a fronteggiare questa situazione agendo d’istinto,quindi si spostano dalla traiettoria della palla e cercano di giocare una voleè con il diritto. Questo può portare a movimenti goffi ed impacciati (come il mio tentativo che vedi nel video) che quasi mai ti porterà ad ottenere un colpo efficace e addirittura potrebbe procurarti qualche fastidio al polso che è costretto a “spezzarsi” per cercare di mantenere il piano corde nella giusta posizione d’impatto.
il modo errato di giocare la voleè
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Il gesto corretto:usate il rovescio In realtà il movimento che devi fare è estremamente più semplice e compatto,infatti basta che tu posizioni il piano corde davanti al corpo con una voleè di rovescio per avere la stabilità del colpo anche su tiri potenti,in quanto il tuo polso potrà rimanere in posizione stabile ed il movimento che andrai a fare non ti comporterà spostamenti scomposti del corpo. Naturalmente se riuscirai anche a scaricare il peso corpo verso la palla con il piede opposto al colpo (il destro per un destro come me) potrai ottenere un colpo più efficace,ma anche la pura opposizione risulterà efficace in casi di emergenza.
se ti giocano al corpo usa il rovescio e scarica il peso in avanti
hai poco tempo?gioca di opposizione solo col braccio Pubblicato in Tecnica Avanzata
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Doppio:come intervenire a rete 13 June 2010 | Autore: Max
Intervieni per tempo
Uno degli aspetti più spettacolari e difficili in un doppio giocato in maniera corretta è di sicuro il taglio del giocatore a rete nel tentativo di intercettare il colpo avversario e quindi chiudere con la voleè il punto. Devo ammettere,sebbene in passato (remoto omai..sigh ) io sia stato un discreto giocatore in doppio ed abbia anche avuto una classifica mondiale (nulla di trascendentale beninteso,intorno alla 500 esima posizione),di non essere un grossissimo esperto di interventi a rete particolarmente spettacolari,ma ti posso assicurare di avere visto e giocato contro gente che,grazie a questa capacità,faceva veramente la differenza nel doppio.
Come effettuare il taglio Intercettare una palla,chiudendo verso il centro del campo non richiede,(soprattutto a livelli bassi,dove la velocità di palla è ridotta) particolari doti atletiche o chissà quali capacità di gioco al volo. In realtà le doti principali che ti servono per essere vincente in questa azione si traducono in: 1) Capacità di anticipazione:cioè anticipare il colpo avversario e muoversi prima che abbia colpito. 2) Un pò di coraggio,poichè chi prova questo tipo di tattica si prende anche la responsabilità di poter sbagliare l’intervento oppure di essere visto dall’avversario e quindi infilato lungolinea. Chi riesce ad entrare nel meccanismo di questo schema diviene però un avversario molto temibile,in quanto imprevedibile ed un compagno molto ricercato,in quanto capace di produrre molti punti vincenti.
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26 Il modo sbagliato di intervenire
L’azione di “taglio” a rete richiede il giusto tempismo,per questo essere in balia degli eventi e quindi pensare “vedo come si sviluppa il gioco e poi decido” non è sicuramente il modo corretto di approcciare questa tattica,poichè partire in ritardo vuole dire non arrivare all’appuntamento con la palla e creare confusione nel gioco della coppia.
mancanza di anticipazione del gioco
Il modo corretto:anticipare
Come puoi capire,il modo giusto per riuscire a fare tanti punti con l’intervento a rete è anticipare la giocata avversaria e “chiudere verso il centro” un attimo prima che lui colpisca. Per far questo: 1) Stai sempre in movimento sui piedi e soprattutto con la racchetta bene davanti a te 2) Quando il tuo avversario si prepara a colpire (e quindi si presuppone stia guardando la palla e non te) comincia a muoverti verso il centro 3) Prega che non ti abbia visto!
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Il movimento del giocatore a fondo
Essere compagni di un giocatore molto attivo a rete richiede molta attenzione,in quanto occorre capire velocemente l’evolversi del gioco e agire di conseguenza per evitare di lasciare campo scoperto,facile preda della coppia avversaria. Se anche tu hai un compagno che interviene spesso a rete occorre stabilire bene come devono essere gli spostamenti e perciò ricordarsi bene ambedue che: 1) Chi interviene poi non rientra alla posizione iniziale,ma deve proseguire e andare nell’altra metà del campo 2) Chi è a fondo deve assecondare questo movimento e prontamente cambiare lato
i movimenti corretti Conclusione
Giocare il doppio in maniera corretta vuole dire necessariamente prendere dei rischi e fare delle scelte soprattutto sfruttando il fattore sorpresa ed anticipando le giocate avversarie. Sebbene sia più faticoso e spesso improduttivo,soprattutto all’inizio,giocare in questo modo è però l’unica maniera per costruire insieme al tuo compagno una coppia che “determina gli eventi in campo” e non si limita ad essere spettatrice per poi domandarsi “come è potuto accadere?” Chi non risica…non rosica!
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Tre tipi di giocatori 20 June 2010 | Autore: Max
Che tipo di giocatore sei?
Leggendo qua e là per vari siti in internet,su argomenti che non erano sicuramente pertinenti con il mondo del tennis,mi sono imbattuto in questa massima interessante che mi ha dato da pensare.
. “Vi sono tre tipi di aziende: quelle che determinano gli eventi; quelle che assistono al loro manifestarsi; e infine quelle che, quando gli eventi si sono manifestati, si domandano che cosa mai sia accaduto.” Anonimo Ho trovato questa frase interessante poichè,come moltissime esperienze di altri campi della vita,anche questa ritengo che sia riconducibile al modo di pensare ed approcciare il nostro sport. Parafrasando questo “aforisma”,infatti,possiamo riportare al tennis questa affermazione:
Ci sono tre tipi di giocatori durante una partita di tennis: 1-Quelli che determinano gli eventi 2-Quelli che assistono agli aventi 3-Quelli che si meravigliano di come diavolo sia accaduto un evento Capire quale tipo di mentalità tu abbia durante una partita di tennis,ed in caso modificarla nel tempo se non è proprio ottimale al tuo scopo,è uno dei presupposti salienti per poter modificare le tue abitudini tecnico-tattiche sbagliate e renderti così un giocatore migliore.
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Il giocatore che determina gli eventi
E’ sicuramente il giocatore ottimale sul campo da tennis,poichè,pur senza fare cose eclatanti,spesso e volentieri porta a casa parecchi match importanti. Un esempio di questo periodo viene dalla nostra bravissima Francesca Schiavone (grandissima!!!!) che,pur partendo sfavorita,ha cercato (e c’è riuscita benissimo) di fare la partita e non solo di giocare. Questa caratteristica di FARE LA PARTITA è importantissima perchè è quella che più di ogni altra cosa ti permetterà di: - avere il controllo del match:sai che una parte del match dipenderà solo da te e cercherai di aumentare il più possibile la porzione di controllo della partita che potresti avere - trovare sempre spunti di miglioramento:se capisci ciò che ti manca per creare una situazione favorevole,potrai cercare di trovare delle soluzioni ottimali durante gli allenamenti - sviluppare il senso tattico:per “fare” la partita devi per forza studiare avversari,caratteristiche e soluzioni e questo farà di te un “essere che pensa”. Il giocatore che pensa,anche quando sbaglia,non fa quasi mai un errore “a caso”,ma ha sempre dietro un tentativo,un ragionamento,un piano tattico. Il giocatore che assiste agli eventi
A livello professionistico ce ne sono pochi (probabilmente nessuno),ma ai “nostri livelli”… abbondano. Al mio club ne conosco almeno una decina,che sono anche forti,ma non ho mai capito la loro psicologia di fondo perchè con tutto il tempo che hanno dedicato al tennis potevano decisamente diventare giocatori molto migliori,ma….si sono accontentati! Spesso sono quei giocatori che si limitano a “pallettare”…magari anche bene…magari vincono il torneo sociale o anche qualche torneo di quarta,ma secondo me limitano fortemente le loro potenzialità perchè è più comodo fare così che cercare di determinare gli eventi,tanto “se non sbaglio qualcosa accade sempre”. E’ vero,a questi livelli può essere così,ma non avranno mai la soddisfazione di vincere realmente una partita,l’avranno semplicemente “non persa”. Il giocatore che si meraviglia degli eventi
Questo tipo di giocatore,secondo me,abbonda nelle scuole tennis agonistiche del giorno d’oggi E’ il tipico giocatore che non pensa,che non si pone mai una domanda:non si chiede mai se quello che ha provato a giocare sia stata una scelta oculata e quindi se quel missile che ha tirato in corsa da
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30 tre metri fuori dal campo,in un punto importante cercando l’angolino e trovando invece … il seggiolone dell’arbitro sia stata la cosa migliore in quella situazione di gioco. Anzi … si meraviglia che non gli sia venuto e si incavola con la sfortuna,con la fortuna dell’avversario,con le corde ecc.ecc. Cosa puoi fare Lo scopo principale di questa sezione del sito è quella di metterti di fronte a delle domande che magari non ti eri mai fatto in passato,e per questo ti esorto a porti questi basilari quesiti che possono essere anche l’inizio di un cambiamento importante:
Che tipo di giocatore sono? In quale delle tre categorie rientro? Se logicamente ti rendi conto di non appartenere alla prima categoria…sappi che il primo passo per una tua evoluzione verso “l’elite psicologica” lo stai già facendo… …perchè la presa di coscienza dei nostri errori è il primo e più importante passo per poterli superare! “Se non sai di essere in prigione,non puoi nemmeno pensare di evadere”
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Progressione del rovescio a due mani (parte 1) 27 June 2010 | Autore: Max
Il rovescio a due mani
In questo articolo iniziamo la trattazione delle basi tecniche corrette per poter cominciare a giocare un rovescio a due mani a tennis. Come già affermato,dimenticarsi di avere un rovescio è uno degli errori tipici dei principianti,poichè questo colpo risulta all’inizio meno intuitivo del diritto. Questo è però un grosso errore,in quanto è proprio in queste fasi iniziali che ti devi sforzare di giocare anche il rovescio,perchè questo ti porterà notevoli benefici a lungo termine,e non ti costringerà,come spesso accade alla maggior parte dei novizi,a “rincorrere” tutte le palline cercando di aggirarle con il diritto.
Non dimenticarti del tuo rovescio Anche in questo caso svilupperemo una progressione che ,passo dopo passo,vi conduca al movimento tecnico di base corretto. Anche qui raccomando principalmente due cose: 1- Eseguire ogni singolo passo finchè non ci si senta padroni dello step 2- Eseguire i movimenti lentamente,soprattutto nelle fasi iniziali dell’apprendimento e tirare piano.
Perchè il rovescio a due mani Nella mia concezione didattica il rovescio a due mani è il primo tipo di rovescio che provo ad impostare ad un principiante.
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32 Questa mia scelta ha delle ben precise motivazioni tecniche. Il rovescio a due mani,infatti, permette maggiore elasticità di punto d’impatto:infatti con questo colpo agisco come se giocassi un “diritto con la mano superiore” e questo ti permetterà di colpire con sufficiente energia a differenti altezze e a differenti distanze dal corpo,cosa impossibile con il rovescio a una mano. Questo permette quindi anche ad un principiante di avere subito una maggiore sicurezza,anche accentuata dalla maggiore stabilità data dalle due mani, e quindi una più immediata facilità di gioco. Le impugnature corrette
Nel rovescio a due mani ci sono sostanzialmente 2 tipi di impugnature corrette,puoi vederne pregi e difetti nei seguenti articoli: 1-Mano inferiore:Continental 2-Mano inferiore:Eastern Rovescio Passo 1: punto d’impatto
Anche qui,il primo e più importante elemento tecnico da trovare e memorizzare è il corretto punto d’impatto. Anche per il rovescio a due mani,in questa prima fase dovrai semplicemente “spingere” la palla in avanti ,cercando per più tempo di mantenere il piano corde verso il bersaglio. La fine della fase d’impatto avviene con la mano superiore(che è quella dominante in questo caso) che sale fino circa all’altezza della spalla,in tutto questo step devi cercare di rimanere dalla parte del corpo dove hai colpito la palla (finale parziale). Ricorda:nel rovescio a due mani la dominanza di spinta viene data alla mano superiore:per un destro,la mano che spinge è la sinistra.
punto d’impatto e finale parziale
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Un altro fattore molto importante,come si può vedere dal filmato ad alta velocità,è il mantenimento del piano corde sempre rivolto verso il bersaglio fin quasi alla fine di questo primo movimento. Questo si ottiene mantenendo il polso della mano superiore ben piegato circa a 90° per tutta la fase d’impatto.
mantenere piatto corde orientato Devi cercare di fare uscire la palla dalle corde con una traiettoria ben tesa e diritta davanti a te:questo è un segno distintivo del fatto che il piatto corde e il polso sono orientati correttamente all’impatto. Passo 2:completa il finale
A questo punto ripeti lo step precedente completando in maniera naturale il finale con la racchetta che passa attraverso il corpo e termina al sua corsa sopra la spalla dominante (la destra per un giocatore destro).
punto d’impatto e finale completo
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Passo 3: porta indietro la racchetta
Apertura di base
A questo punto posiziona la racchetta dietro al corpo con la punta orientata verso la recinzione di fondo e con la racchetta perpendicolare al terreno:questa è la fase di apertura del colpo che ti permetterà di dare slancio e potenza al rovescio. Particolare importante sono le due braccia che sono distese,questo ti permetterà di essere più facilmente all’altezza giusta per avanzare verso la palla ed andare a colpire più facilmente al punto esatto.
passo 3 - movimento con apertura
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Come si può notare dal video devi provare prima a vuoto fermandoti ad ogni step e poi cercare di mettere insieme tutto il movimento in un moto continuo e fluido,fatto ciò puoi passare al lavoro con la palla. Per questo terzo step ti consiglio in un primo tempo di arrivare dall’apertura al punto d’impatto,fermarti e poi farti lanciare una palla e completare con impatto-finale,sempre tenendo conto della traiettoria tesa e diritta. In un secondo tempo potrai partire direttamente dall’apertura e fare tutto il movimento dopo che la palla è stata lanciata.
Anche qui devi cercare una traiettoria ben tesa e diritta davanti a te. Il resto…alla prossima puntata! A presto
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