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Raccolta articoli
Gennaio-Febbraio 2010 numero 3
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INDICE
Pagina Rovescio a una mano:il ruolo del braccio libero
3
Il secondo servizio:preparazione e lancio di palla
5
Il secondo servizio:impatto e finale
10
Errore tattico nel tennis parte 1
14
Errore tattico nel tennis parte 2
16
Le posizioni del doppio
18
Trasformare una sconfitta in un evento positivo
26
Voleè di diritto:lʼimpatto corretto
29
Voleè di diritto:errori ed esercizi correttivi
32
Il rovescio in backspin
35
La pronazione nel servizio
40
Doppio:da che parte stai?
46
La forza dellʼumiltà
49
Il gioco a handicap
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Rovescio a una mano:il ruolo del braccio libero 7 January 2010 | Autore: Max
La spalla posteriore nel rovescio a una mano Nel mio lavoro dopo tanti anni passati sul campo ad analizzare errori ed a effettuare correzioni ci si ritrova a vedere molto spesso lo stesso tipo di errore riprodotto in tutte la salse da moltissimi giocatori di età,sesso e livello diversi. Per quanto riguarda il rovescio ad una mano uno degli errori che riscontro più comuni avviene … sul braccio che non conduce la racchetta. Un errore molto diffuso Terminata la parte di apertura del rovescio,infatti,spesso e volentieri mi ritrovo a vedere allievi che ,per poter spingere con più forza la palla utilizzano la parte posteriore del corpo per accompagnare la spinta in avanti del braccio racchetta con la conseguenza di portare in avanti la spalla posteriore e quindi mettersi con il corpo fronte alla rete nelle fasi impatto finale.
Questo mio allievo si scompone mentre gioca un rovescio a una mano:da notare che la spalla posteriore avanza e nel finale il busto è fronte alla rete Questo porta a scomporsi molto durante il colpo con conseguente perdita di controllo della direzione ,spin e ed equilibrio perchè portando le spalle fronte alla rete durante la fase d’impatto ci si sposta dalla linea del colpo (specie se lo si vuole giocare lungolinea) e quindi la direzione non sarà precisa. Inoltre così facendo il piatto corde non riuscirà più ad effettuare un tragitto dal basso verso alto e avanti per un corretto topspin ma bensì spazzolerà la palla dal basso verso alto-destra (per un destro) creando così una spazzolata laterale (sidespin) che non avrà la tipica parabola del topspin Per finire questa rotazione del busto porterà a girare esageratamente le anche,compromettendo così l’equilibrio sulla gamba anteriore nel finale del colpo
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4 La spalla posteriore nel rovescio dei professionisti Cominciamo col video di Gonzales con ripresa da dietro e osserviamo la spalla posteriore cosa notiamo? http://www.youtube.com/watch?v=WhyBVTyRvEg Si può notare che per tutto il movimento la spalla sinistra rimane relativamente ferma e lo slancio della racchetta verso la palla viene portato dal braccio racchetta. Questo permette di tenere la parte superiore sinistra del corpo sempre dietro (specialmente l’anca sinistra) per tutto il movimento dando bilanciamento e quindi precisione al colpo. Questo “tenere dietro” la spalla posteriore nel rovescio a una mano è molto importante ed è secondo me una delle prime cose da considerare nel proprio movimento per ottenere un rovescio a una mano efficace! Ma vi dirò di più… Usate attivamente il braccio libero Se volete veramente avere un movimento coordinato nella parte superiore del corpo la cosa migliore è fare un movimento sincronizzato di apertura di braccia e anche qui il mio collaboratore Blake mi fornisce uno splendido esempio http://www.youtube.com/watch?v=JNVn0Q9EDn0 Questa apertura di braccia vi fa aprire aprire i pettorali in sincronia e da sicuramente più compattezza e spinta al colpo per cui combina perfettamente potenza insieme a controllo. Inoltre,specie se avete il difetto che ho sopracitato di accompagnare con la spalla posteriore il rovescio,questo di aprire le braccia insieme è un ottimo metodo per correggere il vostro errore E…se proprio non volete dare retta a me…date retta almeno a “loro” che di rovescio a una mano se ne intendono http://www.youtube.com/watch?v=lLL8C7cBIC4 http://www.youtube.com/watch?v=gUQxb4ZtR-4 Pubblicato in Tecnica Avanzata
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Il secondo servizio:preparazione e lancio di palla 15 January 2010 | Autore: Max
La seconda battuta in lift (parte I)
Uno dei fattori cruciali per “salire di livello” agonistico nel tennis risulta l’apprendimento e la consolidazione del secondo servizio. Molto spesso giocatori non esperti,nei loro giudizi sulla forza dei loro avversari,si basano sulla potenza del primo servizio:in realtà la forza in battuta di un giocatore agonista si vede da quanto è efficace la sua seconda palla di servizio. Questo perchè,a livello agonistico,non ci si può accontentare di rimettere la palla in gioco con regolarità,poichè se la palla in arrivo è priva di difficoltà per un avversario capace,quello che otterrò sarà solo…una risposta vincente! Cominciamo così a vedere le caratteristiche principali che una buona seconda di servizio deve avere:il mio consiglio è spendere molto tempo per migliorare questo colpo che,spesso nei momenti topici di un match,vi può essere molto,ma molto utile (braccino permettendo ).
L’impugnatura Qui non si ammettono troppi personalismi (vedi impugnature di diritto usate per servire):l’impugnatura obbligatoria per poter servire un buon servizio tagliato è l’impugnatura Continental.
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Come deve essere tagliata la palla Se immaginate il retro della vostra pallina da tennis come un quadrante di un orologio,se volete eseguire un taglio efficace per una seconda di servizio dovrete “spazzolare” la palla con un movimento che andrà dalle ore 8 alle 2,o meglio ancora dalle ore 7 all’una.
Questo perchè,così facendo,otterete una traiettoria (chiamata “lift”) molto simile al topspin dei colpi da fondocampo,che quindi tenderà a passare alta sulla rete e,dopo il rimbalzo si alzerà molto,costringendo l’avversario a colpire la risposta ad altezze d’impatto non ottimali. I più bravi poi oltre al rimbalzo alto tendono a far cambiare direzione alla palla,proprio perchè lo “spazzolamento” non avviene esattamente dal basso verso l’alto come per il topspin,ma avviene un pò diagonale e quindi,se consideriamo un destro,la traiettoria si sposterà un pò verso destra dopo il rimbalzo,complicando ulteriormente la risposta.
La fase di preparazione e lancio di palla Il movimento tecnico di preparazione all’impatto del secondo servizio è pressochè identico alla prima battuta,ma la differenza sostanziale,ancor prima di pensare di spazzolare la palla,è il lancio che è molto diverso da quello del primo servizio e che deve essere ben consolidato se si vuole ottenere la regolarità del colpo,e se una seconda non è regolare…non è una seconda!
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Differenze del lancio di palla tra prima e seconda Cliccate sul video qua sotto e osservate alla fine la posizione della pallina in aria:
Come si può notare,la pallina nel video di sinistra (primo servizio) è molto più avanzata e dentro al campo,mentre nel video di destra (secondo servizio) il mio impatto è esattamente sopra la mia testa. Questa differente locazione del punto di impatto è fondamentale per eseguire una seconda efficace. Nella prima,infatti,il mio scopo primario è:scaricare tutta la mia potenza (quindi anche il peso del mio corpo) nella direzione del bersaglio che ho scelto e quindi il lancio avanti mi permette di portarmi dentro al campo. Ma nella seconda i miei scopi primari sono la regolarità e l’efficacia che vengono ottenute da una corretta rotazione della palla. Per poter dare uno spazzolamento come quello visto in precedenza nel video dell’orologio,occorre avere il punto d’impatto sulla vostra testa,altrimenti spazzolerete sì la palla,ma l’impatto troppo avanzato non vi darà una buona traiettoria arcuata e con conseguenti errori in rete. Per questo,se volete realmente essere dei buoni battitori,allenatevi sui differenti lanci di palla per il primo e per il secondo servizio.
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Esercizio di base per allenare il lancio di palla La prima cosa da fare quindi è consolidare i due diversi lanci di palla,per questo il mio consiglio è dimenticarsi per un attimo del colpo e lavorare molto sulla prima fase del movimento,quella che va dalla posizione di partenza fino alla fine del lancio di palla (fase di apertura).
Lancio di palla del primo servizio
Come potete vedere dai video se farete in maniera corretta i lanci e lascerete cadere la palla dopo il lancio,questa dovrebbe sempre atterrare quasi nel medesimo punto e se nel primo servizio il punto corretto è davanti al vostro piede anteriore,nel secondo servizio è dietro la vostra schiena.
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Lancio di palla del secondo servizio Questo perchè,se volete andare ad impattare sulla vostra testa,dovrete ottenere una parabola di lancio che all’apice sia esattamente sopra di voi. Un ultimo consiglio:se in un primo momento potete provare i differenti lanci solo col braccio non dominante,vi esorto poi ad allenarvi con tutta la fase di apertura coordinata(come sto facendo io nei video),poichè vi renderete presto conto che è molto più complesso farlo in maniera sincronizzata con le due braccia,ma purtroppo….è anche il modo reale di eseguire il gesto tecnico.
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Il secondo servizio:impatto e finale 15 January 2010 | Autore: Max
La seconda battuta in lift (parte II)
Dopo avere automatizzato l’indispensabile prima parte del colpo,passiamo ora alla fase cruciale del secondo servizio,quella cioè che mi permetterà di ottenere regolarità ed efficacia e che non dovrà permettere ai miei avversari di prendere vantaggi dalla mia seconda battuta.
Una delle considerazioni che occorre fare sull’utilità dell’uso della rotazione nella seconda di servizio,rispetto al colpo “appoggiato piatto” (tipico del giocatore autodidatta) è che il braccio che esegue il gesto non deve cambiare la velocità di esecuzione rispetto al primo servizio. Questo è molto importante poichè,una volta automatizzato il taglio della palla,non ci saranno più variazioni di esecuzione e grazie a questo l’effetto “braccino” viene in parte neutralizzato;infatti,anche sotto tensione non dovremo più pensare a “quanta spinta dare alla palla” ma semplicemente pensare di imprimere tanto spin e basta.
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Le differenze fra prima e seconda Se consideriamo i filmati ad alta velocità,che sono i soli che possono permetterci di vedere particolari altresì invisibili ad occhio nudo,possiamo rilevare alcuni particolari interessanti. Come abbiamo precedentemente affermato nella prima parte,per eseguire una buona battuta,efficace come seconda palla,occorre “spazzolare” la pallina da tennis dalle ore 7 all’una o dalle 8 alle 2
Per fare questo necessariamente si dovrà modificare qualche cosa al momento dell’impatto rispetto ad un servizio piatto. Fermo restando di aver correttamente lanciato la palla sopra la nostra testa,osservando i video a 300 fotogrammi/sec si può subito notare che, se facciamo partire i due movimenti dal momento in cui la racchetta è con la punta bassa dietro la schiena,le due esecuzioni differiscono notevolmente. Questi particolari, però,a velocità normale vengono difficilmente registrati dalla nostra mente ed è per questo che poter utilizzare la tecnologia adatta come queste videocamere “high-speed”,permette di facilitare notevolmente il mio lavoro ed il vostro apprendimento,poichè non dovrete più solo….credermi sulla parola .
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12 Le differenze di esecuzione
Come si può notare,infatti,dal punto in cui la punta della racchetta è direzionata verso il terreno dietro la nostra schiena,l’attrezzo comincerà un percorso diverso:nella prima di servizio (video 1) la mia racchetta si posiziona dietro la palla in linea col bersaglio che voglio raggiungere,mentre nella seconda (video 2) il mio piatto-corde è ancora a sinistra della palla,proprio perchè deve effettuare la “spazzolata”. Appena dopo l’impatto,inoltre,nel video 1 il mio finale del colpo tende ad essere direzionato subito verso il bersaglio e la racchetta viene portata molto velocemente in basso dall’altra parte del corpo,mentre nel video 2 il finale è più “largo” con la racchetta che,per effetto dello spin appena impresso,prosegue la sua traiettoria verso l’alto e verso l’esterno del corpo,per poi finalmente terminare in modo pressochè identico al primo servizio.
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13 I dettagli dell’impatto
Osservando poi in dettaglio la fase di impatto si notano particolari interessanti.
Come si può chiaramente notare,effettuando l’avanzamento fotogramma per fotogramma,nel primo servizio (video 1) la pronazione è molto più accentuata,infatti il piatto-corde con cui abbiamo colpito la palla prosegue decisamente il suo movimento pronatorio e si orienta verso l’esterno del campo,mentre nel caso di palla liftata (video 2),per effetto della spazzolata la pronazione avviene dopo e fa flettere il polso orientando il piano delle corde con cui colpisco la palla verso il basso. Inoltre si vede chiaramente che all’impatto nel video 1 (colpo piatto) la racchetta “spinge” in avanti,mentre nel video 2 (colpo liftato) la racchetta “scivola” verso l’esterno,imprimendo così uno sfregamento delle corde con la palla che genera lo spin. Tutto questo,naturalmente,è possibile solo se utilizzo l’impugnatura corretta e quindi la Continental,poichè utilizzando l’impugnatura del diritto,che è la più immediata in termini di risultati (vedi:metto la palla in gioco),ottengo sì regolarità ma non potrò mai nè effettuare una corretta pronazione per il colpo piatto (e quindi generare potenza),nè effettuare una corretta entrata sulla palla come al video 2 (e quindi generare effetto). Pubblicato in Tecnica Avanzata
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L’errore tattico nel tennis - parte I 3 January 2010 | Autore: Max
Le scelte sbagliate che ci fanno perdere le partite Una delle tematiche che più mi preme insegnare agli allievi della mia agonistica è sicuramente quella riguardante la comprensione del tipo di errore che si è appena compiuto. La coscienza del tipo di sbaglio che si commette è per me uno dei fattori che contribuiscono a determinare la qualità della futura carriera di un giovane tennista. In PNL (Programmazione Neuro Linguistica) si afferma giustamente che ”non esistono fallimenti,ma solo feedback”,ciò sta a significare che: ogni errore,sconfitta o evento negativo hanno anche intrinsecamente una loro valenza positiva nell’insegnare qualche cosa di utile,se si comprendono le cause reali dell’evento Durante un match di tennis,dal punto di vista strettamente legato all’esecuzione del colpo,l’errore più evidente è sicuramente l’errore tecnico,ma vi assicuro che c’è un tipo di errore più subdolo che può a lungo termine neutralizzare quanto di buono sa fare tecnicamente un giocatore:questo è l’errore tattico Cos’è l’errore tattico? L’errore tattico è una scelta errata da parte del giocatore che ,per vari motivi,esegue un colpo diverso e non ottimale rispetto a quello che la situazione richiederebbe:è sostanzialmente un errore di scelta (mentre l’errore tecnico è un errore di esecuzione) Perchè l’errore tattico è più difficile da comprendere? L’errore tattico può essere un errore “invisibile”,cioè può anche non produrre la perdita del punto,ma produrre solo un colpo meno efficace. Questo, man mano che sale il livello di gioco,ci porterà a perdere il controllo degli scambi e quindi alla perdita di un maggior numero di partite! Quanti tipi di errori tattici ci sono? Possiamo ricondurre l’errore tattico a 2 tipologie in base agli effetti visibili che producono: 1) Errore Tattico Nascosto, che ho chiamato così proprio perchè non produce un riscontro visibile immediato,dato principalmente da due motivi: a) La paura di sbagliare (troppa prudenza):quando non si prendono i rischi che si dovrebbero prendere e si gioca solo per non sbagliare.b) La pigrizia: quando ci si adagia sempre sulle comode soluzioni che ben si conoscono e non si prova neanche a valutare qualche alternativa più ottimale. Risultato:non si commettono errori ,ma si limita drasticamente il proprio potenziale e ,contro un avversario esperto,questo si tradurrà sempre nella perdita del controllo del gioco.
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Il giocatore riceve una palla comoda dall’avversario e invece di prendere in mano decisamente il gioco,rimette semplicemente la palla oltre la rete concedendo l’iniziativa all’avversario 2) Errore Tattico Visibile,spesso dato dalla troppa presunzione:quando,pur essendo in situazioni di scambio svantaggiose,si vuole giocare un colpo troppo aggressivo o,peggio ancora,vincente.
.Il giocatore arriva in corsa su un colpo molto efficace dell’avversario e dovrebbe giocare un colpo alto e lontano dalle righe per riprendere posizione,invece sceglie la soluzione molto rischiosa e… regala il punto all’avversario Risultato:moltissimi errori evitabili con scelte più oculate e…qualche gran punto! .Qui termina la prima parte sulla definizione dell’errore di scelta e delle sue caratteristiche intrinseche,nella seconda puntata ci concentreremo sulle soluzioni da adottare per cercare di capire ed eliminare dalla nostra mente scelte tattiche non produttive per il nostro gioco. …alla prossima
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L’errore tattico - parte II 11 January 2010 | Autore: Max
Perchè è importante capire quando si commette un errore tattico
Capire gli errori tattici è il primo passo per operare scelte migliori per il futuro:se non comprendo il mio errore non posso fare scelte nuove Perchè evitare gli errori tattici è importante? Capire e operare scelte tattiche più produttive fa innalzare molto repentinamente il livello del proprio gioco:già la semplice presa di coscienza dell’errore contribuisce notevolmente a evitare di ricaderci (anche se non sempre è così…ne conosco tante di teste dure ) Questa è una sostanziale differenza con l’errore tecnico dove il prendere coscienza di cosa si sbaglia è solo il primo passo per correggerlo,poichè occorre poi tanto lavoro in allenamento per modificare l’abitudine sbagliata. Altri vantaggi del comprendere l’errore tattico Può dare spunti molto produttivi per l’allenamento e per trovare nuove strategie di gioco. Come riconoscere un errore tattico visibile da un errore tecnico Dopo un errore domandatevi sempre: Ero in equilibrio e ben piazzato sulla palla avversaria? SI‘ : probabile errore tecnico NO : probabile errore tattico di presunzione In relazione della posizione dell’avversario e con le mie attuali capacità tecniche ho preso la decisione giusta? SI’ : errore tecnico NO : errore tattico (presunzione o scarsa capacità di analisi della situazione)
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17 Se ho preso la decisione errata: cosa avrei dovuto fare = feedback utile molto importante! E per l’errore tattico nascosto? E’ il più difficile da comprendere perchè ,come detto sopra, non è visibile (e non comporta la perdita del punto),ma è una scelta errata che mi comporta uno svantaggio nello scambio Da notare che in uno stesso scambio possiamo commettere molti errori di scelta Come comprendere un errore di scelta Capire quando si sta sbagliando scelta tattica senza un riscontro visibile non è sempre facile a meno di un aiuto esterno. Un buon metodo “fai da te” parte da un lavoro di autoanalisi fatto a tavolino: 1) Utilizzate le vostre esperienze personali di gioco e trovate le situazioni in cui gli avversari vi creano spesso difficoltà tattiche (In che zona di campo mi trovo? Che tipo di palla mi giocano?) 2) Spendete un pò di tempo per capire quale potrebbe essere un colpo che dovrebbe essere tatticamente corretto giocare nella particolare situazione (con le vostre attuali capacità tecniche) e quale sarebbe la direzione giusta per rendere il colpo il più efficace possibile 3) Provate e riprovate ad applicare nelle vostre partite queste vostre decisioni tattiche “ideali” finchè non saranno automatizzate ed entreranno a fare parte del vostro schema mentale In conclusione migliorare a tennis non vuol dire solo giocare meglio il diritto o il servizio,vuole dire soprattutto pensare meglio in ogni situazione che il gioco ci pone davanti e ,siccome le situazioni nel tennis sono molteplici, questo vuole essere uno spunto di quanto potete migliorare il vostro gioco semplicemente…pensando! Pubblicato in Tattica
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Le posizioni del doppio 27 January 2010 | Autore: Max
Dove posizionarsi nel doppio Uno degli sport più praticati all’interno dei tennis club è sicuramente il doppio. Questo perchè i circoli tennis (per lo meno quelli che conosco io nell’ambito milanese) soffrono di una sindrome di anzianità dei loro soci che porta naturalmente i giocatori a dedicarsi a questa specialità che risulta decisamente meno faticosa rispetto al singolo. Ma non voglio che pensiate che io sia un detrattore del doppio,tutt’altro…anzi i miei migliori risultati in “carriera” (parola grossa… ) li ho ottenuti proprio in questa specialità che ,secondo me, è veramente molto divertente ed anche molto più socializzante rispetto al singolare. Una delle domande che spesso mi vengono poste dai miei allievi adulti riguarda le posizioni da tenere in campo e come agire se siamo la coppia in risposta o in battuta. Vediamo perciò tutte le posizioni possibili che si possono tenere,valutandone i pregi e difetti e cerchiamo di chiarire quali sono a lungo termine le più produttive e più divertenti. La posizione “dei quattro cantoni”
Che noia …. Questa è la posizione tipica nei doppi delle signore dei club (perlomeno del mio) dove tutte e quattro le contendenti si posizionano a fondocampo e ingaggiano “feroci” scambi nell’attesa dell’errore della coppia avversaria!
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19 A parte il fatto che mi è veramente oscuro quanto si possa trarre piacere da un simile tipo di gioco,occorre anche notare che questo tipo di posizione in campo non è ottimale per le caratteristiche del gioco del doppio. Il doppio,infatti,è un tipo di gioco che, rispetto al singolare,è basato molto meno sugli errori non forzati,infatti la tattica principe del gioco è la ricerca della pressione sulla coppia avversaria per poter avere l’occasione di piazzare il colpo vincente (che spesso è una voleè o uno smash) o per costringere gli avversari ad un errore forzato. Quando è tatticamente corretto stare tutti e due a fondo
Questo tipo di impostazione perciò,con tutte e due i giocatori della coppia a fondocampo,può essere tatticamente giusta solo per esigenze tattiche per la coppia in risposta,mentre non ha nessun senso per chi dovrebbe avere in mano il gioco (coppia alla battuta).
Problema:il mio compagno ha una risposta debole e chi serve spesso mi gioca una voleè forte al corpo Usate la posizione “tutte e due a fondo” quando voi o il vostro compagno avete difficoltà a giocare una risposta efficace,per cui il giocatore al servizio può molto spesso giocare una facile voleè su chi non risponde.
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Soluzione:usate la posizione tutti e due a fondo Le posizioni della coppia alla battuta Spesso e volentieri,soprattutto a livello di club e a livello giovanile,vedo uno schieramento offensivo (quello della coppia alla battuta che ha in mano l’iniziativa) come quello nel video sottostante.
Posizione non corretta della coppia in battuta:troppo difensiva Come si può notare,questo tipo di posizione con il giocatore che non serve in una zona così arretrata (cerchio blu) presenta notevoli svantaggi tattici e viene mantenuta a causa di insicurezze a rete nel ricevere passanti al corpo o a difesa di pallonetti sull’uomo a rete.
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21 Ma come si può notare dall’animazione,se l’uomo a rete è così arretrato si permette un atteggiamento molto più aggressivo ad una coppia esperta in risposta,a cui si concede l’ulteriore opzione di giocare verso l’uomo a rete che,così distante da rete avrà meno angoli vincenti e spesso si potrà ridurre solamente a rimettere la palla oltre la rete,preda della coppia avversaria. Se poi il battitore di questa coppia non effettuerà la presa immediata della rete dopo il servizio,il rischio sarà quello di trovarsi a rete la coppia avversaria,ribaltando di fatto il vantaggio dato da avere l’iniziativa in mano inizialmente.
Ecco cosa può accadere contro una coppia esperta
Le posizioni agonistiche corrette della coppia in battuta La posizione più efficace,ma anche la più difficile
Ad alti livelli la regola principe del doppio è:la coppia che prende per primo la rete vince quasi sempre il punto. Noi giocatori normali spesso non ci rendiamo conto di quanto rapidi siano a rete i professionisti,ma vi posso assicurare sulla mia pelle,che la velocità di reazione a rete di questi atleti è impressionante e giocare un passante risulta impresa titanica. Vi racconto un aneddoto:nel 1990 stavo giocando un torneo satellite (che è il primo gradino dei tornei del circuito professionistico) alle isole Azzorre dove si giocava sia singolo che doppio. Al torneo partecipavano molti giocatori americani,abituati alle superfici veloci (da loro si gioca poco sulla terra). Io ed il mio partner eravamo una coppia collaudata,in Italia avevamo vinto un paio di tornei di serie B di doppio (ce ne sono stati sempre pochi…peccato) ed io sul servizio me la sono sempre cavata.
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22 Ebbene…per la prima volta ho visto qualcuno rispondere alla mia prima di servizio (la mia prima viaggiava intorno ai 185/190 km/h misurata col radar) e….scendere a rete subito in risposta arrivandoci quasi prima di me che stavo facendo serve and volley! Gli scambi sotto rete non ve li racconto…mi sembrava di stare alla playstation Questo per dirvi che in un ipotetico doppio ideale chi serve dovrebbe sempre fare servizio e voleè sulla prima e sulla seconda,per cui il compagno deve essere pronto ad intervenire subito sull’eventuale risposta poco angolata e quindi essere già in prossimità della rete.
La posizione agonistica più corretta e più difficile
La posizione “di compromesso”
Molto spesso,però,una posizione così aggressiva risulta difficile da digerire per giocatori che non hanno così dimestichezza con voleè e smash per cui è normale non effettuare sistematicamente il servizio e voleè sulla prima e sulla seconda,che comporterebbe la perdita di numerosi punti e quindi di molti turni di battuta preziosi. Per questo la posizione più comune da mantenere per essere “aggressivi ma non troppo” è quella che vede il giocatore che non serve in prossimità della rete ed il giocatore che serve effettuare la battuta e rimanere a fondo,iniziando di fatto uno scambio incrociato in attesa di una palla da attaccare o nella speranza di un’ intercettazione del compagno a rete. Questo tipo di posizione può essere efficace,ma ricordatevi di avere il compagno a rete ben vicino ad essa (riguardate i video in alto sulla posizione non aggressiva a rete e di cosa potrebbe succedere contro coppie esperte).
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La posizione agonistica corretta per i meno esperti a rete:no serve and volley
La posizione classica della coppia in risposta
Concludiamo questa disamina sulle posizioni del doppio parlando della coppia in risposta. In questo caso possiamo avere due opzioni: 1 - La coppia sta a fondocampo,e abbiamo visto all’inizio che può essere utile specie se il ribattitore non è molto efficace. 2 - La coppia in risposta utilizza la classica posizione dove chi non risponde sta all’incirca sulla linea del servizio:questo gli permette di controbattere ad eventuali intercettazioni a rete sulla risposta del compagno ,che non sarebbero possibili se la posizone fosse troppo avanzata,lasciando campo libero dietro.
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Posizione corretta:riesco ad intercettare la voleè dell’uomo a rete
Posizione scorretta:sono troppo avanti e lascio campo scoperto dietro Inoltre,se il giocatore che serve e scende gioca la voleè addosso all’avversario a rete quest’utimo,essendo posizionato più arretrato,ha il tempo di reagire,cosa che non potrebbe fare se fosse troppo vicino alla rete.
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Mi giocano una voleè al corpo:da metà campo ho il tempo di reagire In conclusione posso affermare che il doppio praticato con le corrette posizioni nel campo porta moltissimo divertimento e soddisfazione ai giocatori,è sicuramente un buonissimo allenamento,soprattutto in quei colpi (come voleè e smash) che non utilizziamo frequentemente in singolare,allena colpi importantissimi come la risposta al servizio e ci permette di migliorare il nostro tennis divertendoci:tutto questo a patto di metterci un pò in discussione e quindi di giocarlo come deve essere fatto. Pubblicato in Tattica
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Trasformare una sconfitta in un evento positivo 19 January 2010 | Autore: Max
Non esistono fallimenti ma solo risultati
Una delle cose su cui personalmente spingo molto per cercare di ottenere una mentalità da giocatore vincente nei miei ragazzi è di sicuro la gestione degli eventi negativi. Questa è una tematica molto importante poichè è una di quelle cose che rendono veramente formativo lo sport,ed in special modo uno sport individuale come il tennis,dove l’individuo viene responsabilizzato sia nell’esaltante fase della vittoria che soprattutto nel’angoscioso momento della sconfitta. Sono convinto che il momento della sconfitta,e soprattutto la sua gestione a posteriori,sia la caratteristica che più differenzia la persona che avrà un avvenire tennistico comunque positivo da quella che invece arrancherà nel miglioramento e che spesso abbandonerà questo bellissimo e crudele sport per “troppo stress da sconfitta”. Riuscire a trasformare una cocente sconfitta in un momento di positiva crescita personale e tennistica non è facile,me ne rendo conto,ma credo veramente che impegnarsi a fondo in questa direzione sia una delle più importanti caratteristiche di una “mente vincente”. Per questo motivo ho creato per la mia scuola agonistica un piccolo questionario che i ragazzi devono compilare alla fine di ogni match,e soprattutto nei match in cui sono usciti sconfitti:è da questi momenti negativi,infatti,che possono uscire gli spunti di miglioramento più produttivi per il loro futuro e che possono facilitare notevolmente il mio lavoro. Tutto questo dovrà servire (spero) per infondere in loro l’abitudine a chiedersi il perchè delle cose e non subire sempre passivamente gli eventi che si presentano loro davanti.
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27 Una sconfitta è una vero fallimento solo se….non ci insegna niente!
Di seguito vi propongo una traccia del suddetto questionario:per esperienza personale posso dirvi che,porsi queste domande ed approfondire il più possibile le risposte,vi può dare tantissimi spunti di crescita tennistica e vi farà evitare molto spesso il più brutto degli errori:l’errore ripetuto. Sì perchè sbagliare è normale,ma se non si comprendono le cause dei propri errori l’unica cosa che si eviterà sarà solo di …non fare nuovi tipi di errorii e ci si fermerà sempre sugli stessi sbagli. Questo vuol dire ….fermare la nostra personale evoluzione verso un livello tennistico più elevato. Ecco di seguito una traccia delle domande che pongo ai ragazzi. Sviluppare la percezione della propria prestazione (autoanalisi più obiettiva possibile)
-Secondo il tuo parere,come hai giocato? Evitare di limitarsi ad affermare ho giocato bene o male,ma chiedersi sempre perchè la prestazione è o non è stata positiva. -Hai dato il 100% della tua concentrazione nella partita? Se no dammi una tua percentuale e spiega perché. Riuscire a rispondere positivamente alla prima parte di questa domanda è un dovere per il giocatore vincente, perchè se l’impegno mentale non è massimo (o quasi massimo) le cause tecnico-tattiche che possiamo trovare riguardo alla prestazione andranno necessariamente in secondo piano e saranno meno utili come spunti di miglioramento Identificare le cose positive fatte durante il match
Sviluppare l’abitudine a trovare le cause dei problemi è il punto di partenza per cercare delle soluzioni logiche a prestazioni scadenti - I d e n t i fi c a gli aspetti positivi (tecnica,tattica,atletica,comportamento,impegno,ecc.)
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della
tua
prestazione
28 Questo mi permette di: 1) Trovare qualche aspetto positivo da mantenere anche in caso di prestazione pessima 2) Identificare e consolidare gli aspetti che hanno funzionato in caso di ottima prestazione Identificare le cose negative riscontrate durante il match
- I d e n t i fi c a gli aspetti negativi (tecnica,tattica,atletica,comportamento,impegno,ecc.)
della
tua
prestazione
Questo è un momento molto importante che è la base per sviluppare un vero atteggiamento da vincente 1) In caso di prestazione positiva mi permette di avere spunti ulteriori di crescita e di allenamento costruttivo 2) In caso di prestazione negativa mi permette di analizzare razionalmente la mia prestazione e di trovare le cause per evitare di ripetere in futuro gli errori. Dopo una prestazione negativa,però,il consiglio è di evitare di eseguire questa analisi a “mente calda”,ma di aspettare che la delusione passi,proprio per impedire alle emozioni di dare giudizi non obiettivi. Identificare gli spunti di crescita
-Che spunti di miglioramento ti ha dato questa partita? -Sulla base di questa partita,quale allenamento può servire ? Questo è l’aspetto più concreto che può darvi questa analisi,poichè vi permette di costruire il vostro futuro e trasformare veramente un brutto episodio tennistico in uno spunto di crescita e tenendo conto che,per noi comuni mortali,”le sconfitte fioccano”,porsi queste e molte altre domande può essere veramente molto utile
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Voleè diritto:l’impatto corretto 1 February 2010 | Autore: Max
Come giocare una voleè di diritto efficace
Nella mia esperienza di maestro di tennis una delle difficoltà maggiori che ho spesso incontrato nell’insegnamento dei colpi al volo,riguarda certamente il corretto impatto della voleè di diritto. Questa fase del colpo,infatti,sebbene a prima vista possa risultare semplice ed essenziale,in realtà necessita di un buon controllo motorio del proprio corpo,soprattutto nel braccio che conduce l’attrezzo,perchè è proprio la sua essenzialità che genera le difficoltà maggiori. Vediamo quindi le caratteristiche principali che deve avere un buon impatto per la voleè di diritto.
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30 Come si deve impattare la voleè di diritto Osserviamo la foto seguente:
Possiamo notare che: 1- L’impatto corretto della voleè avviene davanti al corpo e specialmente davanti alla spalla destra
Questa è una caratteristica che differisce rispetto alla voleè di rovescio;infatti proprio per la differente posizione della spalla dominante (che nel rovescio è davanti,mentre nel diritto è dietro),nell’impattare la voleè di diritto occorre obbligatoriamente colpire davanti alla spalla e al corpo per avere spinta e controllo. Nella voleè di rovescio,invece,la situazione è molto più “elastica” ed il mio impatto efficace può essere fatto sia avanti alla spalla ,ma anche in linea o addirittura un pò dietro per ottenere lo stesso spinta e controllo. Da questo risulta che:occorre più essenzialità e velocità di preparazione per giocare una buona voleè di diritto. 2- Per eseguire una voleè di diritto corretta occorre mantenere il piatto-corde per tutto il gesto tecnico rivolto verso il bersaglio
Per fare questo occorre tenere costante la relazione tra braccio e racchetta e quindi non cambiare l’angolo che formato dal polso durante l’esecuzione del colpo,soprattutto nelle fasi iniziali dell’apprendimento o se abbiamo oggettive difficoltà nell’esecuzione della voleè.
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angolo corretto del polso Facendo questo vi accorgerete che la punta della racchetta,anche alla fine del colpo rimane verso la parte esterna del campo (guardate il primo video o il video alla fine dell’articolo) e non termina,come spesso accade,rivolta verso l’altra parte del campo o peggio verso l’interno del campo. Questo “punto di controllo” vi può essere di aiuto per verificare,una volta terminato il gesto tecnico,se il polso non ha perso il giusto angolo di esecuzione.
Voleè di diritto Nel prossimo articolo analizzeremo gli errori più comuni e vedremo un semplice esercizio per migliorare il controllo del braccio-racchetta nella voleè di diritto,alla prossima…. Pubblicato in Tecnica di Base
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La voleè di diritto:errori ed esercizi correttivi 7 February 2010 | Autore: Max
Gli errori più frequenti della voleè di diritto Come ho già accennato nella prima parte dell’articolo sull’impatto della voleè di diritto,questo tipo di gesto tecnico necessita di molta essenzialità per poter essere efficace,ed è proprio dalla mancanza di questa compattezza che possono nascere molti problemi di controllo del colpo. Gli errori più comuni della voleè di diritto 1- Apertura troppo ampia
Questo in realtà può essere o non essere un errore,in quanto l’apertura del colpo viene messa anche in relazione alla velocità della palla in arrivo e quindi su palle molto lente aprire un pò di più può aiutare la spinta di palla, a patto di controllare il polso durante l’impatto: In generale,aperture molto abbreviate tolgono problemi di controllo dell’attrezzo,specie nelle fasi iniziali dell’apprendimento. 2- Uso del polso per dare spinta alla palla
Questo,purtroppo,è uno degli errori più frequenti che vedo fare da allievi di qualunque età ed è anche il fulcro di ogni errore grossolano nel gioco al volo. Osservate il video qua sotto ed avrete una buona idea di cosa sto parlando.
uso eccessivo del polso durante la voleè
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33 Come si può notare,spesso il giocatore nel tentativo di dare spinta alla palla utilizza in maniera esagerata il polso dando una vera e propria frustata di polso,modificando la posizione del piatto corde all’impatto e generando così troppa spinta e perdita di controllo della palla. Ricordate sempre che nella voleè (ed in special modo quella di diritto) maggior parte della spinta di palla viene data dal peso che si scarica e non dal braccio.
dettaglio della “frustata” di polso (da non fare!) Un esercizio utile per migliorare il contollo della racchetta La buona notizia,però, è che per migliorare questo particolare aspetto tecnico della voleè potrete fare da soli. Osservando i due video seguenti vi propongo un semplice eercizio per addestrare il vostro polso a non “frustare”.
esercizio per l’impatto della voleè di diritto (lato)
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34 Sostanzialmente dovrete lanciarvi la palla da soli ed effettuare un breve voleè di diritto evitando al massimo l’accompagnamento finale,ma altresì “congelando” il colpo all’impatto,facendo in modo che la palla esca dalle corde diritta davanti a voi. In questo modo addestrerete i muscoli del vostro polso e avambraccio e “tenere” la racchetta in posizione all’impatto,sperimentando la giusta sensazione di una corretta voleè piatta.
esercizio per l’impatto della voleè di diritto (retro) Come si può notare dalla vista da dietro il mio piatto corde si blocca all’impatto rimanendo bene rivolto verso il bersaglio davanti a me. Questo esercizio,una volta eseguito in maniera corretta faciliterà notevolmente il controllo dell’attrezzo durante la fase reale di gioco in quanto è una sorta di “esagerazione” di quello che in realtà poi accade e,se si riesce a fare le cose esagerate…poi fare le cose normali è molto più semplice!
A questo punto non mi resta che augurarvi: Buon gioco … al volo!
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il rovescio backspin 17 February 2010 | Autore: Max
Un rovescio fondamentale
Uno dei colpi che non può mancare nel bagaglio tecnico di un giocatore di qualsiasi livello che voglia innalzare il proprio gioco è il rovescio in backspin. Cos’è il backspin
La rotazione backspin è sostanzialmente contraria a quella in topspin:la palla viene colpita con “sfregamento” dall’alto verso il basso e ruota sul proprio asse all’indietro. Questo tipo di rotazione produce una traiettoria tesa sulla rete ed un rimbalzo più basso sul campo.
Perchè occorre sapere giocare il rovescio in backspin
Sia utilizzando un rovescio a due mani,che con un rovescio piatto o in topspin a una mano,è ormai essenziale saper gestire anche il rovescio in backspin poichè molte situazioni di gioco ci costringono a giocare lontano dal punto ottimale d’impatto:per questo,per essere pienamente utilite,questo tipo di colpo deve essere giocato esclusivamente a una mano. Osservando i professionisti,che per la maggior parte ormai gioca bimane,ci si accorge che tutti sono in grado di staccare la mano e giocare il rovescio tagliato all’occorrenza e questo accade perchè in
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36 certe tipi di situazioni di gioco (quando si è in ritardo sulla palla,quando si è troppo lontani,quando è troppo bassa e quando è troppo alta) giocare il colpo “coperto” è poco efficace,ma soprattutto produce tanti errori. Questo,per mia esperienza,è molto più vero se giocate il rovescio a una mano poichè questo tipo di rovescio deve essere molto più “rigido” sul punto ottimale d’impatto,ma,come ben sappiamo tutti,molto spesso non si riesce ad avere un così buon tempismo,per cui saper giocare un colpo che ci faccia controllare la palla anche se non si trova bene davanti al corpo o non è all’altezza giusta,diventa fondamentale per l’efficacia del gioco. L’impugnatura del rovescio in back
Nel corso della mia carriera di maestro ho visto tante variazioni sul tema riguardo l’impugnatura utilizzata per tagliare la palla in maniera corretta. Comunque sia,l’impugnatura che meglio si presta a giocare un efficace rovescio back è l’impugnatura Continental che è quella che mette in condizione il polso di essere solido all’impatto ed orientare in maniera efficace il piano delle corde durante il tragitto verso la palla dall’alto verso il basso-avanti. Fattore importante da ricordare bene è che l’impatto ottimale del rovescio in back avviene all’altezza della spalla anteriore e non davanti (cosa che accade se teniamo la Eastern di rovescio):questo perchè,a questa distanza,riusciremo a “spingere” in avanti mentre diamo effetto alla palla. Se colpissimo più avanti (cosa che avviene con l’impugnatura Eastern) avremmo il colpo molto più scarico e il contatto palla-corde sarebbe minore,con conseguente minor controllo e minore effetto del colpo. Le fasi principali del backspin di rovescio 1) L’apertura del colpo
La fase di preparazione del colpo avviene in maniera compatta,con le spalle che girano insieme (non viene portato indietro solo il braccio racchetta).
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37 Come si può notare dalle foto,alla fine della preparazione la racchetta risulterà dietro la testa e sopra la linea delle spalle,la spalla anteriore tocca quasi il mento. Il fatto di toccare il mento con la spalla è un buon punto di controllo di avere caricato le spalle ed il tronco. Altro fattore importante da notare è l’angolo che il polso forma con l’avambraccio:come si vede il polso dei nostri “collaboratori” non è diritto e questo è molto importante in quanto nelle fasi successive del gesto tecnico. Il mantenere questo angolo,infatti, permetterà di arrivare al contatto con la giusta inclinazione del piatto corde e conferirà solidità e controllo dell’impatto. Il gomito in questa fase è piegato:anche questo è molto importante in quanto la sua successiva distensione ci permetterà di tagliare e spingere meglio la palla. Il peso del corpo comincia a portarsi sulla gamba anteriore,ma non è totalmente trasferito.
2) Lo slancio verso la palla
Portando il peso del corpo ed il braccio verso la palla il gomito si distenderà e,mantenendo il polso sempre con la medesima angolazione iniziale, si arriverà all’impatto (circa all’altezza della spalla anteriore) con la racchetta che forma una specie di “L” con l’avambraccio e con il piatto corde rivolto al bersaglio (al massimo leggermente inclinato verso l’alto). Questo è molto importante da considerare,perchè molti giocatori inesperti pensano di dover tagliare molto “sotto la palla” con il risultato di dare una traiettoria molto ascendente. In realtà la traiettoria ideale del backspin è tesa sulla rete ,per cui il taglio avviene dietro la palla con un movimento della racchetta dall’alto verso basso-avanti per dare appunto anche spinta al colpo e non solo effetto.
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3) La fase d’impatto
In questa delicata fase il punto cruciale è mantenere l’angolo che si è precedentemente formato con il polso con il piano corde verso la rete,mentre si conduce in avanti il corpo e il braccio (che è disteso e non piegato) “spinge” la palla in avanti,per dare energia al colpo. 4) Finale del colpo
A questo punto si prosegue con l’accompagnamento del colpo nella direzione del bersaglio,con il braccio racchetta che si distenderà bene in avanti e si alzerà portando la mano che impugna circa all’altezza della spalla. Come per il rovescio coperto,anche nel rovescio tagliato è importantissimo mantenere la linea delle spalle di fianco rispetto alla rete per tutto il colpo (vedi il post sul ruolo del braccio libero),per cui la spalla posteriore rimane dietro per tutta la durata del colpo.
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Conclusioni Come detto precedentemente,saper alternare rovesci coperti e tagliati è di fondamentale importanza per poter esprimere un gioco realmente efficace;il mio consiglio pertanto è di dedicare del tempo all’apprendimento di questo colpo che,molto spesso,vi potrebbe togliere da situazioni molto critiche a prescindere che siate giocatori a una o due mani. Eccovi infine una carrellata,tratta dal nostro TennisTube volenterosi aiutanti.
,dei rovesci in backspin dei nostri
http://www.youtube.com/watch?v=yI-5Unf3Zxc&feature=player_embedded
http://www.youtube.com/watch?v=M1a_-94peLE&feature=player_embedded
http://www.youtube.com/watch?v=SFThz9QDYGo&feature=player_embedded
http://www.youtube.com/watch?v=-GzW401yri4&feature=player_embedded
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La pronazione nel servizio 23 February 2010 | Autore: Max Un elemento fondamentale per servire bene
la pronazione Uno dei passaggi certamente più difficili nell’apprendimento della tecnica di base del tennis è giocare un servizio corretto. Questo avviene perchè fondamentalmente giocare un servizio con la corretta impugnatura è,soprattutto all’inizio,un gesto innaturale che comporta un certo periodo di adattamento per poter essere fatto con la dovuta fluidità ed efficacia. Ci sono infatti due tipi di approccio che un novizio può effettuare per apprendere il servizio:a breve e a lungo termine Il servizio a breve termine Questo primo tipo di approccio è quello più veloce che consente di imparare a piazzare la palla nella giusta area con una certa regolarità. Per giocare un servizio regolare,infatti,il metodo più semplice è quello di utilizzare l’impugnatura del diritto come presa di base.
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41 Questo tipo di grip mette subito il piatto corde orientato verso il bersaglio e permette un immediato controllo della direzione del colpo.
Servizio con impugnatura del diritto Questo tipo di approccio,però,è consigliato solo per chi ha poco tempo a disposizione per apprendere la tecnica corretta e vuole subito essere messo in condizione di “giocare”,e quindi dovrà prediligere la regolarità all’efficacia del colpo. Il servizio a lungo termine Questo è l’approccio che ogni maestro consiglia ai propri allievi,in quanto occorre più tempo per “metabolizzare” il gesto (di solito qualche mese),ma i benefici a lungo termine sono tantissimi perchè,utilizzando la corretta impugnatura (che è l’impugnatura Continental),si potrà sviluppare in seguito un servizio molto più potente e si saranno poste basi serie per sviluppare una seconda palla di servizio tagliata.
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il servizio corretto Cos’è la pronazione? La pronazione è l’elemento tecnico che più differenzia i due tipi di battuta ed è quella che permette successivamente di sviluppare un colpo efficace e non solo un colpo regolare. Si tratta in parole povere di una rotazione dell’avambraccio e della mano,che nel caso della battuta avviene dall’interno verso l’esterno. Per capire meglio il concetto cliccate sui video sottostanti
pronazione
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pronazione La pronazione durante un servizio Le difficoltà tecniche iniziali di incorporare questo particolare nel movimento è dato dal fatto che,utilizzando la corretta impugnatura Continental,la racchetta arriva naturalmente sulla palla di taglio (non di piatto,come nell’utilizzo dell’impugnatura di diritto):è proprio in questo momento che interviene la pronazione che riallinea la racchetta all’impatto e permette un utilizzo ottimale del polso.
Qui inizia la pronazione
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Con l’impugnatura del diritto:non c’è pronazione Perchè un servizio con la pronazione è migliore
la pronazione come non l’avete mai vista Imparare ad utilizzare la giusta impugnatura ed effettuare bene la pronazione vi consentirà un deciso innalzamento di livello tecnico del vostro servizio per molti motivi: 1- Con la pronazione il polso si muove in maniera naturale e questo permette molta più potenza e fluidità al colpo 2- Con la pronazione il polso schiaccia meglio la palla e con un servizio potente ci sono molte più possibilità di colpire l’area del servizio 3- Con la pronazione si può sviluppare il servizio tagliato,indispensabile per una seconda battuta agonistica e non una semplice rimessa in gioco Come capire se il nostro movimento è corretto Uno dei “trucchi del mestiere” di Maestro,per capire se l’allievo sta utilizzando la giusta impugnatura e si predispone a fare la pronazione,consiste nell’effettuare la prima parte del movimento,fermarsi e lasciare cadere la palla e concentrarsi su quello che è avvenuto dietro di noi.
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45 Se ho mantenuto la corretta impugnatura e il corretto assetto del polso,la racchetta avrà un orientamento simile a quello della foto,con il piano corde che è rivolto verso la mia testa e verso l’esterno e la punta della racchetta orientata verso l’alto.
Corretto orientamento della racchetta Se invece utilizzo l’impugnatura del diritto,la racchetta dietro si presenterà in questa posizione,con il piatto corde rivolto verso l’alto e la punta della racchetta che punta la recinzione laterale,dietro di me.
Orientamento errato:la posizione “del cameriere” Cercate quindi di fare delle prove a vuoto finchè non riuscite a mantenere dietro la testa la giusta postura che vi creerà i presupposti per un servizio …. da professionista.
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Doppio:da che parte stai? 11 February 2010 | Autore: Max Perchè scegliere una parte?
Il gioco del doppio è uno sport molto particolare,molto diverso come interpretazione dal singolare in quanto la presenza di due giocatori dall’altra parte del campo limita notevolmente le scelte tattiche da poter attuare per poter essere efficaci. Per questi motivi,per riuscire a giocare un buon doppio ed essere un buon partner per il vostro compagno,è molto importante stabilire a priori quale possa essere la parte del campo dove potrete rendere meglio,soprattutto in risposta al servizio e soprattutto relazionandosi alla tattica che attuano i vostri avversari. Stabiisci quale è il tuo colpo più sicuro come risposta al servizio
La prima che cosa che dovete stabilire è sicuramente quale sia il colpo che viene più sicuro alla risposta. Questo è molto importante perchè molti punti si perdono facilmente se non si riesce a giocare delle risposte efficaci che non devono essere preda del giocatore a rete. Una volta capito questo sembrerebbe ovvio che la soluzione migliore dovrebbe essere stare dalla parte del colpo forte,ma in realtà non sempre è così…anzi spesso la scelta tattica migliore è stare dalla parte del colpo debole.
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47 Quando stare dalla parte del colpo più debole
Stare dalla parte del colpo più debole presenta alcuni vantaggi determinanti,che soprattutto nella risposta al servizio hanno la loro motivazione principale. La maggior parte delle risposte,infatti,dovrebbero essere giocate incrociate,per evitare così l’intervento dell’uomo a rete che potrebbe essere risolutore. Questo però sta a significare che se il battitore è preciso,spesso e volentieri potrebbe costringervi a giocare la risposta con il colpo più più debole verso un’angolazione molto complessa come il colpo a sventaglio e questo comporterebbe il fatto di essere spesso preda della voleè avversaria. Posizionandoci invece sul lato debole (di solito il rovescio),sarà molto più semplice giocare la risposta incrociata che ha molti più margini di errore,tenendo soprattutto conto che avremo anche il corridoio a disposizione,per cui il nostro gioco di risposta potrebbe essere più efficace e soprattutto più regolare (vedi l’animazione).
Rispondere di rovescio incrociato,ha molti margini di errore Io sono un esempio pratico di questo metodo tattico,infatti sebbene il mio colpo più forte sia il rovescio (decisamente più forte,specie in risposta) gioco prevalentemente a destra,dove posso sopperire un pò alla mia debolezza “cronica” nella risposta di diritto (che spesso impatto in ritardo ) giocando un colpo incrociato che mi è di certo meno problematico del colpo a sventaglio giocato dalla parte sinistra.
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48 Quando stare sul lato più forte
Alcune volte,però,stare nel proprio lato forte (specie nel diritto) può rivelarsi la scelta migliore,soprattutto se si conoscono le abitudini tattiche della coppia avversaria (quindi è una coppia conosciuta o si è giocato un set ed all’inizio del secondo si possono cambiare i lati di risposta). Vediamo quindi alcune considerazioni tattiche di base: 1- Se i battitori avversari attuano spesso il “serve and volley” abbiamo visto che è meglio la tattica del lato debole 2- Se i battitori stanno spesso a fondo sulla risposta e quindi rimane solo un giocatore a rete è meglio stare sul proprio lato forte Questo perchè non scendendo a rete,la vostra risposta anche con il colpo debole non dovrà essere così precisa e bassa per mettere in difficoltà un giocatore di volo. Inoltre lo schema più ricorrente di una formazione di questo tipo sarà uno scambio diagonale da fondo,con due giocatori a rete pronti ad intervenire,per cui rimanendo sul lato debole l’avversario vi potrà “martellare” sul vostro colpo più traballante.
Se lo schema ricorrente è uno scambio da fondo incrociato è meglio stare sul lato forte Concludendo posso affermare che un doppio efficace non è solo dovuto alle qualità tecniche dei singoli giocatori che costituiscono la coppia,ma è anche in relazione di come essi si posizionano in campo rispetto alle caratteristiche dei loro avversari:considerare che tipo di doppisti avete davanti come avversari vi può sicuramente dare tante indicazioni su come agire di conseguenza e quindi come piazzarvi nel campo per “rendere la vita dura” agli avversari. Pubblicato in Tattica
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La forza dell’umiltà 12 February 2010 | Autore: Max
L’umiltà che porta al successo
Guardate la foto qui sopra. Ritrae un giovane Massimiliano felice di avere avuto l’onore di potersi allenare una settimana intera con un vero top ten degli anni 90,lo svedese Jonas Svensson:un’esaltante settimana in cui mi sono “potuto immergere ” nella mentalità e nei metodi di un vero campione di tennis. Quello che mi ha veramente colpito di questo ragazzo,da me visto giocare fino a poco tempo prima solo in televisione (splendida la finale di Wembley persa in 5 set contro Noah),è stato sicuramente la sua semplicità e soprattutto la sua umiltà. Memorabile per me è stato un fatto:alla fine di un allenamento dissi a Jonas di andare a fare la doccia che le palline,sparse per il campo,le avrei raccolte volentieri io. Jonas per tutta risposta non solo mi disse che le palline le avremmo raccolte insieme poichè ci eravamo allenati insieme,ma nel raccoglierle….correva pure!
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50 Svensson,ma anche altre persone famose del mondo del tennis che ho avuto occasione di incontrare nel corso della mia vita (uno tra tutti,il nostro coach internazionale per eccellenza Riccardo Piatti),mi hanno fatto capire che una dote comune a tutte e uno dei motivi principali del loro successo,è certamente la loro umiltà. Ma cosa significa umiltà? Definirei umile una persona che si mostra sempre consapevole dei propri limiti e che non si esalta esageratamente per risultati positivi che consegue. L’umiltà è importante nel tennis?
In uno sport individuale e stressante come il tennis essere umili è molto più importante di quello che si potrebbe immaginare per poter gestire gli eventi positivi e negativi che questo sport ci pone di fronte. Umiltà significa dare agli eventi il giusto valore,significa sempre pensare “Ok! Sono stato bravo ma… “. Questo “ma” sta a significare che la strada da percorrere è ancora lunga e che ci sono molte altre cose da migliorare. Ma umiltà non sta a significare sottostima di sè o mancanza di grinta e mordente:al contrario del pessimista,che prende come scusa gli eventi negativi che capitano per trovare conferma della propria mancanza di impegno e grinta,l’umile sa che la strada è lunga…ma che si può percorrere e soprattutto che si deve percorrere se si vuole arrivare. L’umile sa che ogni cosa ha un prezzo e che il prezzo per ottenere un successo passa attraverso il sacrificio e la dedizione. L’umiltà di Nadal Da qualche parte ho letto un aneddoto molto significativo per capire a quali risultati può portare l’umiltà.
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51 . . Subito dopo la prima vittoria del Roland Garros di qualche anno fa il giovanissimo Rafael Nadal divenne un vero eroe per il proprio paese e l’orgoglio di tutti gli spagnoli. Il giorno dopo ricevette un biglietto dal suo allenatore con questo tono: “Bravo! ma ricorda che ci sono molte cose che puoi e devi migliorare!” Questo tipo di mentalità,che ha portato un ragazzo così giovane a competere nell’olimpo del tennis mondiale,dovrebbe far riflettere tutti quelle persone che spesso si esaltano e “se la tirano” per avere vinto magari un “importantissimo” torneo al TC Rimbalzello (spero non esista,ma ogni riferimento è puramente casuale ) e che si atteggiano a campionissimi,quando in realtà sono dei semplici quarta categoria…. Questo non vuol dire essere sempre insoddisfatti dei propri risultati,bensì sta a significare di non dare ad essi un valore assoluto. E questo modo di ragionare può aiutarci molto nel bene e nel male,perchè non dare agli eventi valore assoluto significa non esaltarsi oltre la giusta soddisfazione del risultato,ma anche non deprimersi oltre il normale rincrescimento per una prestazione negativa,sempre consci che ,nel bene e nel male,si può sempre migliorare.
Perchè costruirsi una buona dose di umiltà
Costruirsi una giusta dose di umiltà è quindi un requisito necessario per avere successo e miglioramenti nel tennis,ma spesso anche nella vita.
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52 Questa è una delle cose che cerco di far capire ai miei giovani agonisti,ma spesso purtroppo ho dovuto constatare che in loro spesso questo è un vocabolo quasi sconosciuto. Con l’andare degli anni,però, nel mio lavoro mi sono reso conto che il vero talento di un giovane tennista va molto più ricercato nelle sue qualità morali (in primis l’umiltà,che è un requisito fondamentale per sviluppare le altre doti come attenzione,impegno,sacrificio,grinta) che nelle sue qualità tecniche:ho visto veramente tanti giovani talenti perdersi in fretta per avere avuto troppa presunzione. Dal punto di vista strettamente didattico,se ho a disposizione un elemento che ha la voglia e l’umiltà di voler imparare da qualcuno che ne sa più di lui ….beh…le cose sono notevolmente facilitate per me e se questo elemento non impara e non migliora,sono io come Maestro che mi devo mettere in discussione e rivedere il mio modo di insegnare,ma se l’elemento che ho davanti manca di umiltà e si crede già “imparato” …..allora nessun Maestro può fare nulla per lui:non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire! Essere umili significa essere realisti e sapere che c’è sempre qualcuno più bravo di noi (che può diventare un obiettivo da raggiungere) o se invece si è Federer (non vi sembra abbia la dote dell’umiltà?) c’è sempre qualche cosa da migliorare anche se si è sul tetto del mondo:solo così si possono raggiungere traguardi impensati.
“Io so di non sapere” (Socrate) Pubblicato in Psicologia Tennis
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Il gioco a handicap 28 February 2010 | Autore: Max
Un match interessante
Prendo spunto da un articolo scritto da Massimo Sartori (coach di Andreas Seppi) sul suo blog “Personal Coach” riguardo l’utilità di giocare partite con handicap,sullo stile del golf per poter mettere in competizione giocatori di livelli nettamente differenti. L’articolo in questione lo potete trovare qui. Nel corso degli anni ho provato vari modi per allenarmi ed allenare utilizzando questa motodica,che ritengo molto importante per affinare una capacità psico-tattica essenziale per il giocatore che aspira a diventare un vincente:la capacità di aumentare la concentrazione nei punti più importanti del game. Devo ammettere,però, di avere utilizzato fino ad ora i sistemi canonici:quelli cioè che fanno partire gli avversari da +15,+30 o addirittura + 40 ad ogni game (mi ricordo di avere perso da B2 con un NC in un torneo sociale a Handicap partendo ad ogni game sempre sotto 40 a zero),che sono molto allenanti a livello di concentrazione,ma a livello tattico ti costringono sempre sulla difensiva (non si può mai sbagliare e quindi non si può mai rischiare) e quindi non molto allenanti al gioco reale. Questo sistema proposto da Sartori,invece lo trovo interessante perchè è un sistema a handicap progressivo che permette di alternare momenti tattici più “tranquilli” (dove si può giocare anche prendendo rischi) a momenti in cui la nostra concentrazione deve essere massima( non si può rischiare nulla),sempre cercando di dare equilibrio ad un match che,in condizioni di parità,sarebbe noioso e scontato nel punteggio. Ho fatto un test con un mio allievo 4.2 giocando un set in questa maniera e mi sono però accorto che probabilmente il metodo migliore è quello di partire i primi game con l’handicap preventivato e man mano che il giocatore più forte (in questo caso ero io) accumula svantaggio di games,alleggerire la pressione psicologica scalando l’handicap.
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54 Questo perchè,col metodo Sartori,partendo da zero a zero inizialmente il giocatore forte “scappa” almeno 2 o 3 a zero,prima che l’incremento di handicap possa ristabilire equilibrio al gioco e spesso il giocatore in svantaggio (che è anche più debole tecnicamente,ma probabilmente anche meno esperto psicologicamente) a questo punto ha già perso fiducia in una rimonta e la partita tende a “morire” di interesse. Ho perciò provato partendo con un handicap di 40 per ogni game (in sostanza il mio avversario partiva 40 a zero…lo so,sono masochista ) quando il punteggio dei game era in parità,e scalavo di un 15 per ogni game di svantaggio (quindi se ero sotto 0-1 o 1-2 ecc. il mio handicap diveniva di 30,se ero 0-2 diventava di 15 e così via). Così facendo mi sono accorto che il maggior equlibrio di punteggio che questo tipo di impostazione dell’handicap porta il match ad essere psicologicamente allenante per me (che devo aumentare la mia attenzione per cercare la rimonta in quanto giocatore più forte ed esperto) e per il mio avversario (che può allenarsi a gestire situazioni di vantaggio con un giocatore più forte,situazioni che spesso possono accadere anche in torneo,ma che non si sfruttano per mancanza di esperienza ed allenamento sulla situazione in esame). Comunque sia,vi invito a provare,invece della solita partitella anche a immergervi in queste “strane” partite che possono dare molto beneficio dal punto di vista della forza mentale e che,soprattutto,vi possono permettere di giocare un match in maniera proficua anche con avversari nettamente inferiori,traendo entrambi benficio e soprattutto agonismo e divertimento. Per far questo dovrete naturalmente essere attenti a stabilire un giusto handicap iniziale:fate delle ipotesi e provate sul campo finchè non avrete trovato il giusto compromesso con quel particolare compagno di gioco con cui di solito non giocate mai perchè “troppo scarso”. Una volta trovata la giusta formula,vi accorgerete di quante persone che non avevate mai considerato come possibili compagni di match,potranno invece contribuire ad un vostro proficuo allenamento,soprattutto dal punto di vista mentale della concentrazione e del giusto atteggiamento tattico secondo il punteggio. Pubblicato in Psicologia Tennis
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