La Finestra Periodico dell’Istituto Comprensivo “ XX Settembre” Uscita nr. 1
Anno Scolastisco 2016/2017
Un anniversario importante: 60 Anni di Unione Europea Sabato 25 marzo 2017 è stato un anniversario importante: l'Unione Europea ha compiuto 60 anni! Lo stesso giorno del 1957, infatti, a Roma vennero firmati i "Trattati di Roma", accordi grazie ai quali 6 Paesi europei posero le basi per l'Europa unita! L'Unione Europea che conosciamo oggi, quella del libero passaggio di cittadini tra i Paesi Membri, di un unico Parlamento e un'unica moneta ha dovuto percorrere parecchie tappe prima di raggiungere la forma attuale. Uno dei momenti fondamentali per la realizzazione di questo sogno avvenne proprio in Italia nel 1957. Stiamo parlando dei Trattati di Roma, grazie ai quali i 6 Paesi promotori posero le basi per l'Europa unita! All'indomani della fine del secondo, disastroso, conflitto mondiale, in molti pensarono che nel nuovo mondo dominato dalle superpotenze americane e sovietiche, l'Europa avrebbe avuto bisogno di un'unica voce per poter ritagliarsi un ruolo di primo piano sia in campo politico che in quello economico. I leader più influenti del Vecchio Continente iniziarono allora a tessere una fitta rete di relazioni diplomatiche per realizzare una struttura sovra-nazionale (non legata quindi ad una sola nazione) che unisse, sotto interessi comuni tutti gli stati europei. Un primo passo fu l'istituzione della CECA, Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio, nel 1951. Quest'organo internazionale metteva in comune la produzione
Sommario
in questo numero:
Speciale Europa -Un anniversario importante “60 anni dai Trattati di Roma” - Generazione Erasmus - L’Europa chiama la “XX Settembre” risponde con due Progetti Erasmus-Plus di acciaio e carbone di tutti i Paesi europei aderenti. La CECA aveva dimostrato che era possibile unirsi per uno scopo comune e garantire il benessere a tutti i partecipanti. La Comunità europea era pronta per nascere! Nel 1957 si passò alla CEE. I leader dei 6 Paesi promotori, Francia, Italia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo e Germania dell'Ovest si trovarono a Roma per sancire la nascita di una nuova Europa. Il 25 marzo 1957 quindi, nella Sala degli Orazi e dei Curiazi al Campidoglio di Roma, vennero firmati due Trattati di Roma. Il primo sanciva la nascita della Comunità Europea dell'Energia Atomica (CEEA o EURATOM), un accordo di collaborazione per la gestione e lo sviluppo di questa nuova e potente forma d'energia. Il secondo e più importante, istituiva la Comunità Economica Europea (CEE), il nuovo organismo nasceva per promuovere ed incentivare un mercato comune attraverso l'abolizione dei dazi doganali, la libertà di circolazione dei cittadini, l'istituzione di una Fondo Sociale Europeo e di una Banca comune per gli investimenti, l'introduzione di politiche
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Speciale generazione Erasmus
L’Europa chiama la XX Settembre risponde: 2 progetti Erasmus per la nostra scuola. continua a pag. 2
comuni per agricoltura e trasporti e, soprattutto, la collaborazione tra i vari Stati membri. Altro elemento importantissimo del trattato fu la creazione di un Assemblea parlamentare europea, che qualche anno più tardi diventerà il Parlamento Europeo moderno Con i Trattati di Roma, i Paesi più industrializzati e potenti del Continente (eccetto la Gran Bretagna) si dotavano quindi di strumenti comuni per accrescere il benessere di tutti. La strada per l'Unione Europea da quel giorno fu in ascesa, dall’Europa dei 6, siamo oggi arrivati all’Europa dei 27 Paesi membri, anche se, come sapete
ascoltando il telegiornale o leggendo le notizie, da un po' di tempo alcuni movimenti politici, in Italia e in Europa mettono in discussione le conquiste dell'Unione Europea e si illudono che il ritorno alle monete nazionali e ai piccoli e poco influenti Stati indipendenti possano essere un vantaggio in un mondo sempre più interconnesso. Io ho qualche dubbio a proposito, proprio quest’anno la mia scuola è coinvolta in ben due Progetti Erasmus, con altre scuole europee stiamo condividendo una serie di percorsi formativi molto interessanti e coinvolgenti e soprattutto stiamo avendo la possibilità di confrontarci con stili di vita e di didattica nuovi, che ci insegnano a essere cittadini europei. Chiara Licciardello II B
“Generazione Erasmus”
30 anni di progetti Erasmus: l’esperienza di maggiore succeso dell’Europa Unita.
Il 24 febbraio 2017 si sono svolti a Roma, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, gli Stati Generali della Generazione Erasmus, Primo Consiglio Italiano. L'incontro è stato promosso da Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire, Erasmus Student Network Italia e garag Erasmus in collaborazione con Dipartimento per le Politiche Europee, Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e Unione Europea. L'iniziativa ha coinvolto oltre 200 studenti in rappresentanza del mondo universitario italiano per una giornata di lavoro dedicata a sei temi: Erasmus fra global o non
global, Comunità locali e mondo digitale, Europa unita, Cittadinanza europea, Erasmus for all, Mobilità tra studio e lavoro. Un'occasione per discutere e confrontarsi sui temi di interesse per l'Europa dei giovani, facendo leva sulla loro esperienza di mobilità quale momento fondamentale per la formazione, la crescita personale e lo sviluppo della cittadinanza europea. Per il Sottosegretario Sandro Gozi, che ha aperto i lavori insieme alla Ministra dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, "il Progetto Erasmus resta a trent'anni dalla sua ideazione la più importante storia di successo dell'Europa. Un moltiplicatore di opportunità per le decine di migliaia di giovani coinvolti ogni anno. Erasmus significa più cultura, più lingue, più formazione, più visione. Ma dobbiamo fare di più. Il nostro impegno è affinché nel bilancio 2020-2026 le risorse stanziate per il progetto passino da 2 a 20 miliardi. Cosicché, parallelamente , cresca il numero di studenti coinvolti. Oggi l'Italia ne invia in Europa trentamila ogni anno, l'obiettivo è arrivare a 300 mila giovani italiani". Il Programma in 30 anni ha permesso a oltre 4 milioni di giovani di studiare e formarsi nelle università europee. Nel 2016 oltre 30 mila universitari italiani sono partiti in Erasmus e il nostro Paese ogni anno ospita circa 20mila studenti europei. Gli Stati Generali della Generazione Erasmus sono stati la prima occasione di ascolto, confronto, dibattito e raccolta di opinioni e pareri di studenti ed ex studenti Erasmus. La discussione proseguirà nelle prossime settimane aprendosi a tutti gli Erasmus che vorranno intervenire grazie alla piattaforma online messa a disposizione da GaragErasmus. "L'Erasmus - ha spiegato Gozi - è anche il migliore antidoto contro il
ritorno di razzismo, xenofobia, muri, pregiudizi. E' per questo che non dovrà più essere un programma solo per chi se lo può permettere. Bisogna fare arrivare in Europa anche quel pezzo di Paese meno fortunato dove spesso si annida euroscetticismo e eurodelusione. E' dalla generazione Erasmus che dobbiamo ripartire per rilanciare il progetto europeo nell'anno in cui celebriamo i sessant'anni dei Trattati di Roma". Mi auguro per me e per tutti i miei coetanei di poter essere in futuro parte di questa storia, la trentennale storia dell’Erasmus, che già abbiamo cominciato a conoscere come opportunità di crescita culturale. Chiara Licciardello II B
L’Europa chiama la “XX Settembre” risponde: 2 progetti Erasmus per la nostra scuola.
Foto di gruppo al meeting in Irlanda
Intervista alla coordinatrice dei progetti Erasmus plus, ins. Alessandra Coco. 1. Può spiegare brevemente che cos’è il progetto Erasmus plus? Il progetto Erasmus plus è il programma dell’Unione Europea per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport. 2. Quali sono gli obiettivi e priorità politiche? Gli obiettivi e priorità politiche sono inerenti alla Strategia Europa 2020 che prevede: 1-innalzamento del tasso di occupazione al 75%; 2-aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo
al 3% del PIL nell’U.E. ; 3-cambiamenti climatici e sostenibilità energetica; 4-istruzione; 5-lotta all’emarginazione 6-educazione all’imprenditorialità, multilinguismo e competenze digitali. 3. Quali sono le priorità per il settore scuola? Le priorità per il settore scuola sono: ridurre l’abbandono scolastico precoce, migliorare il raggiungimento delle competenze di base, rafforzare la qualità dell’educazione e migliorare la professionalità dell’insegnamento. 4. In che modo e da chi o che cosa vengono selezionati i partecipanti? Il Programma Erasmus plus ha come principali destinatari le scuole, i docenti e gli studenti che possono ottenere dei finanziamenti non come singoli partecipanti ma attraverso gli istituti scolastici, gli enti e le università. 5. Che ruolo possono avere le scuole all’interno di un progetto Erasmus plus? Le scuole possono decidere di candidarsi sia come coordinatorisia come partner di uno o più progetti Erasmus plus. 6. Quali sono i compiti di una scuola coordinatrice e di una scuola partner in un progetto Erasmus plus? La scuola che coordina,oltre ad occuparsi della stesura del progetto,ha il compito di presentare la candidatura alla propria Agenzia nazionale, compilare il rapporto finale e inserire i risultati delle attività del progetto nella piattaforma dei risultati. L’istituto partner partecipa attivamente alla stesura del progetto individuando le tematiche, gli obiettivi, le attività e il budget necessario. Anche la scuola partner compila il rapporto finale. 7. Quali Paesi dell’Unione Europea partecipano al programma Erasmus? I paesi aderenti al programma
sono tutti i 28 stati dell’Unione Europea e alcuni Paesi non dell’UE: Islanda, Turchia, Liechtenstein, Ex Repubblica di Macedonia e la Norvegia. 8. Quanti progetti sono stati approvati alla nostra scuola e come si chiamano? Sono stati approvati due progetti Erasmus plus. Il primo, “ Getting There On Your Own” è di durata biennale, mentre il secondo “ Engaging Young Entrepreneurs” è di durata triennale. 9. Quali sono i Paesi partecipanti ai due progetti Erasmus plus? I paesi partecipanti al primo progetto sono: Regno Unito, Italia, Spagna, Svezia e Finlandia. Al secondo progetto partecipano: Irlanda del Nord, Italia, Islanda, Polonia, Croazia e Spagna. 10. Quali sono le attività previste per entrambi i progetti? I due progetti prevedono attività diverse perché diversi sono gli argomenti e le finalità che ci proponiamo di raggiungere. Il progetto Getting There On Your Own prevede la lettura di racconti o libri che caratterizzano i paesi coinvolticon le finalità di: accrescere l'alfabetizzazione degli studenti in lingua madre e in lingua straniera;aumentare la motivazione degli alunni ad apprendere.; sviluppare la creatività attraverso lo studio della letteratura comune e attraverso la condivisione di questa esperienza con altri studenti europei per imparare da e con gli altri. Sono previste le seguenti attività:scrittura di copioni, la produzione di libri illustrati, scrittura di recensioni, produzione di diari e lettere scritte interpretando il ruolo dei personaggi, poesie basate sulle storie;realizzazione di una banca di parole relative ai termini o parole chiave presenti nei racconti letti;realizzazione di un dizionario multi-linguistico,
stesura di un diario itinerante che viaggerà fisicamente nel corso dei meeting di progetto;creazione di audiolibri. Il progetto Engaging Young Entrepreneurs prevede la simulazione a scuola di una miniimpresa. Le finalità che ci proponiamo sono:aprire le menti degli alunni del primo grado di istruzione allo sviluppo della competenza imprenditoriale in un momento della loro vita nel quale sono maggiormente creativi e aperti a nuove opportunità;aumentare gli standard accademici di alfabetizzazione nella lingua madre e in matematica; migliorare le competenze scientifiche e tecnologiche; evitare l’abbandono scolastico. 11. Qual è il ruolo dei docenti? I docenti hanno il compito di portare avanti le attività che vengono stabilite durante Incontro Transnazionale.
Assemblea di benvenuto alla Saint Brigid primary School 12. Che cosa sono gli Incontri Transnazionali? Gli Incontri Transnazionali o Meeting di progetto sono riunioni che a rotazione si svolgono nelle scuola partner del progetto. Durante gli incontri di progetto non solo si stabilisce cosa fare per sviluppare al meglio il progetto ma i docenti presenti vengono invitati a fare lezione nelle classi della scuola ospitante allo scopo di avviare lo scambio delle buone pratiche per attuare e trasferire pratiche innovative a livello locale, regionale, nazionale ed europeo, modernizzare e raffor-
zare i sistemi di istruzione e formazione e sostenere effetti positivi e di lunga durata sugli organismi partecipanti, sui sistemi e sugli individui direttamente coinvolti. 13. Dato che la nostra scuola ormai da tempo è coinvolta nei progetti europei, quali sono secondo lei i prerequisiti e i consigli che si sentirebbe di dare a una scuola che volesse iniziare un'esperienza internazionale? Non credo che ci siano ricette particolari; dopo le diverse esperienze europee sono sempre più convinta che il requisito di base sia uno solo: credere che non ne possiamo fare a meno! La cittadinanza europea non si può insegnare, si deve vivere! E per viverla bisogna lanciarsi in prima persona; i risultati saranno sempre superiori ad ogni aspettativa. Unico requisito, questo sì, fondamentale: essere disponibili alle mobilità e all’incontro con culture diverse dalla nostra. Grazie per la disponibilità, Claudio Mansueto IIIA.
“Getting there on your own”: il diario della rondine vola in tutto il mondo e si ferma alla “XX Settembre”
Ehila! Siamo noi, Giuly, Cocò e Mara, studentesse di primo anno della scuola Secondaria di I grado del nostro fantastico istituto!!! Quest’anno abbiamo provato l’ebbrezza dell’avventura del progetto Erasmus+ dal titolo “Getting there on your own”,
progetto di scambio culturale e di cooperazione transnazionale finanziato dall’Unione Europea che offre l’opportunità a noi discenti insieme ai nostri docenti di condividere pratiche scolastiche innovative, di confrontarci su valori, idee, progetti di ampio respiro interculturale. Le scuole partner sono l’istituto “Pilton Bluecoat”, situato nella principale città mercato del North Devon, una regione rurale di Inghilterra, l’istituto “El Peñascal” nella città di Segovia, circa 90 chilometri a nord-ovest di Madrid; l’istituto “Skönsmons”, una scuola situata a Sundsvall, in Svezia, e l’istituto “Kuloinen” a Raisio, una città sulla costa occidentale della Finlandia. Ma da dove ha avuto inizio l’avventura? Dalla lettura, ovviamente, per condurci alle più inattese piste di volo della creatività. Abbiamo cominciato da “Il Principe felice” di Oscar Wilde. Tra tutte le attività ciò che ci ha entusiasmato di più e ci ha regalato emozioni uniche è aver avuto l’onore di tener tra le mani il libro-diario, che ha viaggiato e continua a viaggiare nelle scuole europee insieme alla mascotte del personaggio del libro letto: nel libro in questione è stata scelta la rondine. L’attività “Diario del personaggio” prevede, infatti, la produzione di un diario caratterizzante; una mascotte del personaggio principale di ogni libro viene inviato a ciascuna scuola dal paese della storia di origine. La mascotte trascorre una settimana in ogni paese accompagnata da un diario, scritto dagli studenti rigorosamente in inglese, per mostrare ciò che il personaggio ha fatto, visto, sperimentato durante la sua permanenza nel paese ospitante. Questo diario tornerà, a sua volta, al mittente originale consentendo agli studenti di leggere sul suo viaggio e le sue esperienze. Nel mese di febbraio, quindi, termina-
ta l’avventura della lettura della storia ci è stata data la consegna di “tradurre” immagini, colori, suoni della nostra terra nelle pagine del diario, che studenti nostri coetanei avrebbero visto, studiato e confrontato con le loro usanze e tradizioni.[Modestamente davamo per scontato che ci avrebbero scelte per un compito così faticoso e impegnativo, essendo infatti le studentesse più brillanti di tutto l’istituto… !(credeteci, credeteci… )]. Che trepidazione e soprattutto che responsabilità! ma grazie al nostro lavoro di squadra ce la siamo cavata. Come vi avevamo già accennato, è stato tutto molto complicato e impegnativo, ma divertente e gratificante (soprattutto per aver saltato le lezioni ). Inizialmente il team dei docenti, che coordinano il progetto, ci ha mostrato il diario in questione, dandoci l’opportunità di metterci in gioco. Ci siamo divertite a leggere i messaggi, le storie, i brevi racconti della rondinella in volo scritti dai nostri coetanei dall’Inghilterra alla Spagna, dalla Svezia alla Finlandia. Ma le ultime nere pagine del diario ci attendevano: toccava a noi concludere il diario e noi abbiamo trasformato quelle semplici e modeste pagine in pagine ricche e colorate, riportando in esse la Sicilia in miniatura. Abbiamo cominciato progettando il da farsi, elaborando brevi testi poetici in lingua inglese. Nella seconda fase abbiamo pensato all’arricchimento e alla decorazione, che comprendeva foto e brillantini rigorosamente rosa. Successivamente, abbiamo lavorato ai dettagli, ma la cosa più difficile e facoltativa è stata scegliere il nome per la mascotte del progetto: la rondinella del Principe Felice. Abbiamo scelto per lei il nome “Leave”, che significa viaggiare. Il lavoro è durato una settimana e
abbiamo portato Leave e la sua cultura fino alla piazza più bella e tradizionale di Catania. L’abbiamo, inoltre, portata a casa, a mangiare pesce e a provare la brezza di farsi un bagno nell’unico fiume di Catania, l’Amenano. Le abbiamo anche fatto sentire l’odore e i profumi della Sicilia dall’epoca normanna fino ad ora; l’abbiamo adagiata sui cannoni con cui i nostri antenati sparavano per ottenere la terra che oggi ci ospita. Le abbiamo pure fatto scaricare tutte le sue forze possibili e immaginabili. Infine siamo tornate a casa. Ma la rondine “delle nostre storie e dei nostri sogni” , personaggio metafora dell’amicizia, continua a volare tra i cieli dell’Europa.
Abbiamo finito… potete applaudire … lo meritiamo!!! Aloisi Giulia Alecci Costanza Politano Marina Classe I C
L’idea vincente
Lanciare il cuore oltre l’ostacolo per poi raggiungerlo, gettare lo
sguardo oltre l’orizzonte: questo è il senso che stiamo cogliendo dal progetto Erasmus + “Enganging young entrepreneurs”, “Coinvolgere giovani imprenditori” propostoci quest’anno e che proseguirà per tre anni. È un’occasione per noi per sentirci studenti e cittadini attivi dell’UE attraverso questi programmi di scambio e di condivisione interculturale tra le scuole europee; anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo recente discorso per la cerimonia del 60° anniversario dei Trattati di Roma, ci ricorda che l’Europa fragile e vulnerabile dopo la seconda guerra mondiale è diventata oggi più stabile e potente, ma esorta noi giovani a uno scatto di coraggio per cogliere le nuove sfide della società contemporanea. Come siamo stati coinvolti, quindi, all’avvio del progetto? Era necessario, innanzitutto, inventare un logo per tale progetto; è stata lanciata, quindi, una divertente gara tra le scuole degli Stati partner. Ma cos’è un logo? Un logo è un messaggio pubblicitario che anziché essere comunicato con un linguaggio verbale scritto è costituito da un disegno e solitamente rappresenta un prodotto, un servizio, un'azienda, un'organizzazione, un gruppo o, nel nostro caso appunto, un progetto. Gli alunni si sono cimentati a disegnare un logo che fosse immediatamente riconoscibile, quindi semplice nella grafica, appropriato al programma del progetto e nello stesso tempo efficace nel veicolare il messaggio previsto. Insomma non è proprio facile raggiungere un buon risultato: un logo richiede pensiero e creatività, oltreché bravura nella grafica! Il computer può aiutare ma carta e matita sono indispensabili per generare velocemente idee.
Ogni scuola ha pubblicato sul proprio sito il logo che avesse superato una prima selezione ed è stata lanciata un’amichevole competizione tra gli stati partecipanti attraverso una piattaforma digitale in cui tutti, alunni, docenti e genitori potessero votare per scegliere il miglior logo. Il logo d noi progettato rappresenta un occhio che simboleggia la visione del futuro, la volontà di proiettarsi oltre l’orizzonte; al posto delle pupille c’è una lampadina che rappresenta la curiosità, le idee innovative dell’uomo che favoriscono la nostra evoluzione. Infine una spina elettrica è posta sopra l’occhio al posto del sopracciglio: è l’energia, la nostra voglia di fare e sperimentare. Dopo diversi giorni di votazione inaspettatamente e con stupore arrivò la vittoria che ci ha reso felici: il nostro logo è stato scelto per rappresentare il progetto“Enganging young entrepreneurs”. L’idea vincente è quella più coinvolgente. Bonaiuto Giulia Giustolisi Eleonora Classe II A
Engaging Young Entrepreneurs
“GIOVANI IMPREDITORI” A SCUOLA continua a pagina 6
Ella Bella trova un amico speciale
“GIOVANI IMPREDITORI” A SCUOLA
Da quest’anno, all’I.C. XX Settembre, noi alunni di prima media, classi IA e ID, abbiamo incominciato un progetto sulla imprenditorialità, di durata triennale, dal titolo “ENGANGING YOUNG ENTREPRENEURS” all’interno dei Progetti Erasmus, in partenariato con altre nazioni europee. Lo scopo del progetto è quello di stimolare in noi giovani studenti lo spirito di iniziativa e di imprenditorialità. Fin dall’inizio dell’anno scolastico, con i nostri professori, abbiamo affrontato la tematica, svolgendo diverse attività: nella prima fase, abbiamo studiato chi è un imprenditore, di cosa si occupa, e sull’esempio di alcune figure di imprenditori famosi al livello internazionale (Trump, Jobs e tanti altri) e nazionale (Briatore, Berlusconi, etc.), abbiamo indagato le qualità che deve possedere un imprenditore di successo. Dall’approfondimento della tematica, alcuni compagni hanno realizzato un powerpoint riepilogativo sulle qualità, sui rischi ed i vantaggi che deve possedere un imprenditore, imparando che cos’è il businessaplan, il marketing e tanto altro. Sempre sull’argomento abbiamo realizzato due cartelloni: in uno abbiamo rappresentato una scacchiera, metafora dell’imprenditore di successo e nell’altro, un puzzle delle qualità imprenditoriali, usando sempre-
la lingua ufficiale, che è l’inglese. In un altro cartellone, abbiamo rappresenta un albero, con tante foglie quante le qualità necessarie di un imprenditore, scritte in italiano e in inglese, per poi creare, ognuno di noi, una mano, nella quale appuntare, in ogni singolo dito, i nostri punti di forza, le nostre qualità personali, visti da noi e dai nostri compagni. Ne è venuto fuori un cartellone con tante mani, quanti siamo noi alunni della classe!
Il 21 aprile, poi, a scuola, abbiamo incontrato un imprenditore locale di successo, il manager d’azienda della S.T. microelettronics di Catania, che ci ha dato dei consigli molto utili, per intraprendere la carriera dell’imprenditore, ponendo l’attenzione soprattutto su tre fattori determinanti per il successo lavorativo: formazione, curiosità e capacità di “andare oltre”. Adesso, tocca a noi ragazzi trovare un’idea di successo, per fare impresa, tra le mura scolastiche! Martina Impallari ID
La seconda fase del progetto Erasmus “Getting There On Your Own “ prevede la stesura da parte nostra di racconti che hanno come protagonista una ragazza di nome Ella Bella, in realtà Ella è una trasposizione in chiave contemporanea della svedese Pippi Calzelunghe. Ella Bella, come la sua antenata Pippi, è una ragazza molto vivace, ricca di fantasia, creativa, in grado di trovare sempre una soluzione ai problemi che vive in prima persona o che vivono le persone a lei vicine. Ella è molto generosa con gli amici, sensibile e si adopera sempre per sconfiggere le ingiustizie e aiutare i più deboli. Qualche volta è un po’ trasgressiva, nel senso che non sempre accetta le regole acriticamente, cerca sempre di capirne le ragioni, qualche volta può anche trovarsi nella condizione di dover mentire, ma le sue bugie sono sempre a fin di bene e non nuocciono mai nessuno. Nei nostri racconti Ella si confronta con situazioni difficili che deve risolvere. Sono varie le questioni che Ella affronta: da casi di bullismo, alla difesa di animali, alle questioni ambientali, discariche abusive, zone verdi deturpate, all’incontro con bambini che fuggono dai loro Paesi in guerra. Noi, insieme alla nostra classe, abbiamo lavorato a una storia in cui Ella conosce un ragazzo della sua età, sbarcato a Catania con
altri profughi provenienti dalla Siria, Paese che in questo periodo è devastato da un’orrenda guerra.
Scrivere questa storia ci ha dato l’opportunità di conoscere meglio il problema dei migranti nel Mediterraneo e soprattutto la questione che riguarda i minori che arrivano in Italia non accompagnati da adulti. Loro sono i più deboli perché essendo soli sono a rischio sfruttamento. I bambini e i ragazzi che dovrebbero essere difesi, protetti, amati, si trovano a dover affrontare viaggi pericolosissimi e poi un futuro incerto, lontani dai loro familiari. Secondo l’UNICEF nel 2016, rispetto al 2015, i bambini arrivati in Italia via mare sono più del doppio. Quelli non accompagnati rappresentano il 91% di tutti i 28.200 minorenni che hanno raggiunto il nostro Paese come rifugiati o migranti. Ella incontra uno di loro, Yusuf diventa un amico gspeciale, ma fortunatamente, la sua storia ha un epilogo molto più felice rispetto alle storie di altri ragazzi come lui. Yusuf potrà frequentare una scuola a Catania e i suoi genitori, grazie all’aiuto di Ella Bella, troveranno un lavoro che consentirà loro di restare nel nostro Paese. Alice Acquaviva, Vittoria Di Bernardo, Giulia Tomasello, Ludovica Grillo, Caterina Foti, Ansley Larche IB
Che emozione incontrare in videoconferenza i nostri amici spagnoli di Segovia!
Esperienza unica questo nostro progetto Erasmus – Plus e che emozione incontrare virtualmente e poter parlare con i nostri amici spagnoli della scuola C. E. I. P. “ El Peñascal “ in videoconferenza. In realtà è stato un po’ come se noi entrassimo nelle loro classi e loro nelle nostre, e come si fa con amici che non si conoscono, come prima cosa ci siamo presentati, noi a loro e loro a noi, poi abbiamo parlato delle nostre rispettive scuole e delle attività svolte e di quelle che da lì a poco avremmo svolto. Ovviamente abbiamo comunicato in inglese, per alcuni di noi è stata la prima esperienza di una vera conversazione in lingua inglese, che non fosse una simulazione di quelle che normalmente facciamo durante l’attività didattica ed è stato molto bello ed emozionante mettersi alla prova. Questa esperienza ci ha dato realmente la sensazione di essere studenti e cittadini europei. Non vediamo l’ora di poter conoscere e parlare con altri amici che stanno
condividendo insieme a noi questa straordinaria avventura del progetto Erasmus. Grazie e al prossimo appuntamento cyber-spaziale. Gli alunni della 5^ A della Primaria e della 1^ B della secondaria di primo grado.
Scuola & Arte 2017
Nell’ambito del progetto “Scuola & Arte”, il lavoro di noi alunni della XX Settembre è stato un omaggio ai progetti Erasmus Plus e all’ Europa, perchè vogliamo essere cittadini europei dalla mente aperta.