Gli esiti del workshop autogestito 12 luglio 2013 dalle ore 16:30 IUAV 20buonimotivi.tumblr.com Magazzini Ligabue workshopaula autogestito 2.10 01 - 12. 07.2013 Venezia La società italiana non ha ancora acquisito la consapevolezza del ruolo del visual design. Quali sono le ragioni per fare il designer oggi? Venti studenti propongono venti buoni motivi.
INTRODUZIONE / INTRODUCTION
“ Oltre ai caratteri alfabetici a stampa dei libri e dei giornali, ci si imbatte […] in composizioni di lettere di ogni tipo, di giorno e di notte, sulle strade e nelle città. Una sviante confusione di segni è l'immagine che si ricava entrando in una città qualsiasi, oggigiorno. Il mondo intero è accomunato da questo disordine, da questo guasto al paesaggio e alle città. Chi è responsabile dell'inquinamento visivo delle nostre città?” (Sergio Polano e Pierpaolo Vetta, Abecedario. La grafica del Novecento, Mondadori Electa, 2002) È su questa riflessione che nasce il progetto di un workshop che mira a chiarire il ruolo del visual designer e l'importanza del suo intervento nelle dinamiche sociali e culturali, a dare consapevolezza e legittimazione ad un corso di laurea magistrale che soffre di una crisi identitaria. Il risultato di questa esperienza è una lista di 20 buoni motivi per essere e per fare il designer oggi rappresentati attraverso 20 manifesti, medium che per eccellenza si contraddistingue per la sua efficacia e immediatezza nella comunicazione. “ Beyond alphabetics characters of books and journals, you encounter in various typesetting, by day and night, along the roads and in the cities. A deviant marks disorder is the image you get nowadays coming in any cities. The whole world is united by this chaos, by this damage to the landscape and the cities. Who is responsible of the visual pollution of our towns?” (Sergio Polano e Pierpaolo Vetta, Abecedario. La grafica del Novecento, Mondadori Electa, 2002) The workshop project born from this thought aims to clarify the visual designer role and the importance of his operation in the social and cultural dynamics, and to give awareness and legitimacy to a magistral degree which suffers from an identity crisis. The results of this experience is a 20 good reasons list to be and to work as designer today, represented by 20 posters, the best media which is distinguished for its efficacy and spontaneity in the visual communication.
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GLORIA ANGELINI
“ PER DIVENTARE IL CAMBIAMENTO CHE VOGLIAMO VEDERE” / “ TO BECOME THE CHANGE WE WANT TO SEE” (Mohandas Karamchand Gandhi)
Credo fortemente nell’uomo, nella cultura e nel design. Credo ancora di più nel filo che li lega, in ciò che riusciamo a vedere e vogliamo diventare. I believe in man, culture and design. I believe even more in the thread that binds them, in what we can see and want to become.
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CHIARA CONTRINO
THESIGN / THESIGN
“ thesign”. Oltre ad una forte assonanza fonetica, il design e the sign hanno un forte collegamento semantico e concettuale. Il segno, una traccia apparentemente piccola, porta in sé la grande responsabilità di rendere riconoscibile l’oggetto al quale viene associato, caratterizzandolo e identificandolo. “ thesign”. In addition to a strong phonetic similarity, design and the sign have a strong semantic and conceptual link. The sign, a seemingly small trace, carries a great responsibility to make recognizable the object to which it is associated, characterizing and identifying it.
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LAURA DAL BÒ
IL DESIGN INTERPRETA LA REALTÀ / DESIGN INTERPRETS REALITY
Il mio buon motivo è l’opportunità di raccontare il mondo in modo sempre nuovo e diverso secondo il proprio punto di vista. Il manifesto prende spunto dalle caratterizzanti macchie simmetriche del test di Rorschach che nella loro apparente casualità stimolano il pensiero di chi le osserva permettendogli di interpretarle secondo la propria individualità. Così il visual designer osserva e guarda la stessa realtà che molti altri uomini vedono e vivono, ma la interpreta in modo unico e originale con lo scopo di rivelarne una nuova immagine, una nuova idea, un nuovo significato. My reason is the opportunity to describe reality in a new and different way according to its own point of view. The poster is inspired by the Rorschach’s test typical symmetrical spots that stimulate through their apparent randomness the thought of the viewers to interpret them according to their individuality. In this way the visual designer observes and looks at the same reality that other men see and live, but interprets it in a unique and original way, with the aim of revealing a new image, a new idea, a new meaning.
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VALENTINA DE AGNOI
TROVARE LA GIUSTA FORMA / TO FIND THE RIGHT SHAPE
Per il poster ho voluto utilizzare il gioco del tangram, che con sette tessere permette di ricavare innumerevoli figure. Secondo me è simile a ciò che fa il designer, con pochi elementi crea molteplici e differenti forme a seconda del messaggio che vuole comunicare. Trovare la giusta forma nel senso che il designer, in base al messaggio che vuole comunicare, cerca di trovare il mezzo e la forma piÚ adatti per divulgarlo e rappresentarlo. For the poster I wanted to use the game of tangram, where seven tiles allow the creation of many shapes. I think it is similar to what designers usually do, with few elements he is able to create many different shapes depending on the message he wants to communicate. Finding the right shape means that the designer, depending on the message which needs to be communicated, tries to find the best vehicles and shapes to disclose and represent it.
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FEDERICA DI LEO
INDICARE LA BUONA STRADA / GIVE THE GOOD DIRECTION
Condurre verso nuove dimensioni, svelare altri modi di vedere le cose, interpretare, elaborare, raccontare storie e immaginari, tutto con gusto e per il gusto di fare. La soluzione è nella traccia, da nutrire con linguaggi diversi per generare punti di arrivo inaspettati ma già presenti, pronti per essere raggiunti. “Il mondo è fatto di storie, non di atomi.” (M. Rukeyser) Lead to new dimensions, reveal other ways of seeing things, interpret, elaborate, tell stories and imaginaries, all with taste and for the sake of making. The solution is in the track to be fed with different languages to generate unexpected arrival points but already there, ready to be achieved. “The world is made of stories, not of atoms.” (M. Rukeyser)
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FEDERICA DRAGO
SCOPRIRE / DISCOVER
Ogni progetto nasce dalla medesima premessa: un foglio bianco. Partendo da esso il designer grafico mostra, spiega, racconta, crea, narra, descrive, superando l’ostacolo dell’horror vacui e mostrando l’universo di possibilità nascoste dietro la medesima pagina bianca. Il termine scelto per superare il muro del bianco è il termine “SCOPRIRE” usato in due accezioni: “scoprire” nel senso figurato di svestire, spogliare, il foglio che infatti è come sfogliato, per mostrare il contenuto interno; e “scoprire” come svelare, mettere in luce, mostrare un contenuto, un progetto futuro misterioso che infatti si lascia solo intravedere.
Each project comes from the same premise: a blank sheet. Starting from it, a graphic designer shows, he (or she) explains, he tells, he creates, he narrates, he describes, overcoming the obstacle of horror vacui and showing the universe of possibilities hidden behind the same blank page. The word chosen to overcome the wall of white is the word “DISCOVER” used in two senses: “discover” in the figurative sense of undress the sheet that is peeled, to show the inner content, and “discover” as reveal, highlight, show a content, a future mysterious project that you can only glimpse.
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LUIGI FRETTOLOSO
VITA ALLE PROPRIE IDEE / MAKE YOUR IDEAS ALIVE
Il mio “Buon Motivo” è racchiuso all’interno del processo creativo e non solo nell’atto all’ideazione ma anche alla sua intera fase di crescita e modellazione. Attraverso la mia esperienza di graphic designer ho capito l’importanza di questo processo e di come attraverso di esso possiamo far crescere le nostre idee nel migliore dei modi. Ma il concetto più importante che volevo trasmettere era quello legato alla passione e l’amore che noi graphic designers mettiamo in quello che facciamo e creiamo. Il mio intento, attraverso la forza comunicativa dell’immagine di una donna in gravidanza, è stato quello di associare il processo creativo ai concetti di amore di cura e dedizione a cui rimanda l’immagine. My “Good Reason” is contained in the creative process and not only in the action but also to his entire conception phase of growth and modeling. Through my experience as graphic designer I realized the importance of this process and how through it we can grow our ideas in the best way. But the most important concept that I wanted to convey was the passion and love that we, graphic designers, put in what we do and create. My intent, through the communicative power of a pregnant woman image, was to associate the creative process to the concepts of love, care and dedication that reflects the image.
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MICHELA GASPARINI
FAR VIAGGIARE LE PAROLE / TO MAKE WORDS FLY
Il designer, attraverso il suo lavoro, dĂ forma ad un contenuto, e grazie a questo permette a pensieri e informazioni di diffondersi. Come gli aerei di carta, i progetti realizzati potranno prendere strade imprevedibili, raggiungere luoghi inaspettati ed incontrare persone sconosciute a cui portare un messaggio. Through his work, the designer gives shape to a content, and because of this makes thoughts and informations able to circulate. Like paper planes, the projects can take unpredictable routes, reach unexpected places and meet unknown people who will get the message.
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FABRIZIO GOGLIA
OLTREPASSARE BARRIERE CULTURALI / CROSSING CULTURAL BORDERS
La placca è stata fissata sulla sonda Pioneer 10 e mandata nello spazio (verso Giove) nel 1972 con lo scopo di dare informazioni sulla Terra ad altri abitanti dell’universo. Questo messaggio ha ricevuto diverse critiche in quanto troppo antropomorfico e difficile da comprendere. Nella targa originale l’uomo ha la mano alzata e la donna sta passivamente al suo fianco. Attraverso il design della comunicazione è possibile oltrepassare barriere culturali e spaziali. Non è necessario puntare ad obiettivi troppo lontani (come Giove per il Pioneer) ma sarebbe sufficiente prefiggersi traguardi più concreti, come progettare un buon sistema di comunicazione che sensibilizzi sulle differenze culturali o le questioni di genere. The image fixed to the hull of the space probe Pioneer 10 was sent into outer space (to Jupiter) in 1972, to give information about us to other inhabitants of the universe. This message received several critiques for being too anthropomorphic and hard to understand. In the original plaque the man has his hand raised and the woman stands passively at his side. Through communication design we can overcome cultural and spatial borders, and we do not need to aim for distant targets (as Jupiter for the Pioneer 10). More concrete goals, as designing good communications about cultural differences or gender issues that are strictly related to the nature of human beings, would serve the purpose of empowering images and words.
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NICOLA GUBERNALE
IDENTITÀ / IDENTITY
L’identità si può definire come un complesso di caratteristiche che distinguono una persona o una cosa da tutte le altre; ciò determina, per l’uomo, la consapevolezza di sé come individuo. Questo lo agevola nel comunicare con gli altri, instaurando legami e relazioni nell’ambiente sociale e culturale a cui appartiene. Il visual design, attraverso la sua natura progettuale e i suoi strumenti multimediali, crea identità in numerosi contesti del vivere umano. Le striature della zebra rappresentano il carattere visivo che la differenzia da altri individui simili, mostrando metaforicamente l’apporto distintivo del visual design. Identity can be defined as a set of characteristics that distinguish one person or thing from all the others, and this determines, for men, the awareness of themselves as an individual. This shall assist him in communicating with others, establishing links and relationships in the social and cultural enviromental he belongs to. The visual design, through its design and its multimedia nature, creates identity in many contexts of human life. The zebra stripes represent the visual character that differentiates it from other likeminded individuals, metaphorically showing the distinctive contribution of visual design.
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ALESSIA LONGO
ANCHE L’OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE / LOOK ALSO COUNTS
“ It’s so beautifully arranged on the plate - you know someone’s fingers have been all over it.” (Julia Child)
La vista è il senso prediletto a cui ci affidiamo maggiormente e, pur essendo meno sviluppato rispetto ad altre specie animali, è sicuramente quello che ha determinato la nostra evoluzione. Per questo motivo si è da sempre alla ricerca della “bellezza”, di parametri gradevoli alla vista dettati dalla propria cultura, sempre mutevoli, insieme al gusto del tempo. Il visual design non si occupa della ricerca del bello ma interviene migliorando l’accessibilità delle informazioni per normo e ipo-vedenti perché sa che la vista è il primo contatto che l’essere umano utilizza per rapportarsi con l’ambiente e lo fa tenendo conto che anche l’occhio vuole la sua parte. The sight is our favourite sense, the one we trust the most and, even if it less developed than other species, it is the one that determined our evolution. For this reason, men are always looking for “the beauty”, standard qualities that depend on its own culture, changing every time and following the taste of a period. Visual design is not about the research of “beauty” but works to improve the accessibility of the informations for people that can normally see and people who can’t. It knows that sight is the first sense through which people have contact with the environment and keeps in mind that look also counts.
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MATTEO MARCATO
CAOS E ORDINE / CHAOS AND ORDER
La caratteristica che trovo fondamentale in un graphic design è la capacità di riorganizzazione dei contenuti attraverso la pratica dell’analisi e sintesi. In un mondo inondato da un crescente numero di informazioni e stimoli che si sovrappongono, l’ordine è il requisito essenziale affinché una comunicazione chiara possa instaurarsi. L’ordine non nasce dal nulla ma si genera proprio dall’indifferenziato piano del caos, da una sua ricontestualizzazione. Nel manifesto ho voluto rappresentare uno scarabocchio come se ne fanno tanti, il cui valore estetico non conta molto, ma dove il designer è capace di sfruttare le sue derive e ribaltarle in ordine e pulizia. Il segno è la sovrapposizione di tratti molto materici e vibranti che si scontrano con il bianco della pagina. In my opinion the main graphic design feature is the ability to reorganize contents through analysis and synthesis. In a world with an overflow of informations and inputs that overlap, the order is the basic requirement to realize a clear communication. Order didn’t come from nothing but it born to the undifferentiated plane of chaos, through your reframing. In the poster I want to represent a common sketch which aesthetic value is not important, but where the designer is able to convert cleanly and tidily its drifts. The mark is the overlapping of material and energetic strokes crushing the white page.
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MARCO MICCICHÈ
DESIGN MIGLIORA LA NOSTRA REALTÀ / DESIGN IMPROVES YOUR REALITY
“ Sentii d’un tratto che le cose andavano troppo oltre. Troppo oltre, anche se andavano in una bellezza più intensa, in un significato più profondo. Il timore, come lo analizzo in retrospettiva, era di essere sopraffatto, di disintegrarmi sotto la pressione di una realtà più grande di quanto una mente abituata a vivere la maggior parte del tempo in un minuscolo mondo di simboli potesse sopportare”. (Aldous Huxley, Le porte della Percezione: Paradiso e Inferno). “ This, I suddenly felt, was going too far. Too far, even though the going was into intenser beauty, deeper significance. The fear, as I analyze it in retrospect, was of being overwhelmed, of disintegrating under a pressure of reality greater than a mind, accustomed to living most of the time in a cosy world of symbols, could possibly bear”. (Aldous Huxley, The Doors of Perception: Heaven and Hell).
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ANDREA PAVAN
LA RICERCA DEL BELLO / THE PURSUIT OF BEAUTY
Come futuri graphic designer abbiamo un compito nella società, come una missione professionale, ed è quella di lottare contro il brutto che caratterizza la nostra quotidianità. Il bello è un concetto molto instabile nella sua definizione oggettiva, in quanto la società e la cultura ne condizionano la percezione soggettiva. Nella cultura del progetto, è un concetto vasto che include termini quali funzionalità e attinenza. Il processo di ricerca di questa condizione rappresenta il fulcro della nostra attività. Questa, spesso lunga, fase di sperimentazione, di ricerca e di errore, è ciò per cui vale la pena provare ad essere un graphic designer oggi. As future graphic designer, we have a role in society, a professional mission, and this is to fight against the ugliness that characterizes our daily life. Beauty is a very unstable concept in its objective definition, as the society and culture influence its subjective perception. In the culture of the project, it is a broad concept that includes terms such as functionality and relevance. The research process of this condition is the focus of our activity addressed to the pursuit of beauty. This long-lasting phase of experimentation, research and error, is the reason why it is worthy trying to be a graphic designer today.
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MARIASOLE PIVA
AMO LE IDEE / LOVING IDEAS
“ Creare nuove grandi idee non è un processo che nasce dal nulla – non è uno sforzo eroico di concentrazione sul problema di qualche genio che, chissà come, trova l’idea seguendo l’ispirazione di un momento […] La creazione è divertente perché è un gioco. Essa consiste, più che altro, nel giocare con gli elementi che abbiamo a disposizione. Non si crea qualcosa dal nulla – come piccoli ghiaccioli creati dall’aria – si crea qualcosa di nuovo partendo da qualcosa che già esiste.” (Chic Thompson, Eureka!) “ Create new great ideas is not a process that comes out of nowhere - it’s not a heroic effort of concentration on the problem of some genius that, somehow, finds the idea on the inspiration of a moment [...] The creation is fun because it is a game. It consists, more than anything, to play with the items we have available. You don’t create something from nothing - like small icicles created from the air - you create something new, starting from something that already exists.” (Chic Thompson, Eureka!)
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MAURO POCOBELLI
COMUNICARE / COMMUNICATE
Il manifesto rappresenta la potenzialità della grafica nel riuscire a definire differenti realtà attraverso la progettazione di codici. In questo modo è possibile far percepire alle persone i mondi di cui si sta parlando. Le lettere della parola comunicare sono sovrapposte da esempi di codici grafici, risultato della ricerca progettuale del visual design. Lo scopo del designer della comunicazione è quello di migliorare la vita delle persone attraverso interfacce sempre più semplici, per permettere un’interazione spontanea e naturale sia nel mondo reale che multimediale. In una realtà caratterizzata dalla velocità e dalla quantità, c’è sempre più bisogno di identità capaci di saper comunicare la complessità dei dati mirando a semplificare l’universo che ci sta dietro. The poster represents the potentiality of graphic design, that can describes different realities projecting codes. Doing this way it is possible to make feel people the worlds we’re speaking about. The letters of the word comunicare (translation: comunicate) are overlayed by examples of graphic codes, results of the projectual research of the visual design. The purpose of the designer is improving the life of the people, designing interfaces more and more smart, with which is possible to reach a more genuine and instintive interaction with the natural and multimedia world. In a reality characterised by speedness and moltitude, there is more needing of identities that know how to communicate the complexity of datas, aiming at semplificate their hidden universe.
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HELENA PRINCIPATO
CAPIRE UN CAVOLO / UNDERSTAND A CAULIFLOWER
La capacità che possiede il designer di vedere (e far vedere) le cose in modo nuovo, rende questa professione sempre viva e affascinante. La metafora del cavolfiore e la sua affinità visiva con il cervello umano rappresentano un modo originale per stravolgere un comune modo di dire della lingua italiana. Un designer è in grado di “capire un cavolo” nel suo significato non banale, trasformandolo in oggetto di senso capace di trasmettere un messaggio semplice, immediato eppure sorprendente. The designer own the ability to see (and show) things in a new way, makes this profession always alive and fascinating. The metaphor of the cauliflower and its visual affinity with the human brain represents an original reinterpretation of an Italian common saying. A designer is able to “understand a cauliflower” (that in Italian means “understand a damn thing”) not in its trivial meaning, but turning it into an object of sense able to convey a simple, immediate but yet surprising message.
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LUDOVICA SACCENTI
PENSIERO / THINK
L’ idea di progetto è quella di mostrare la figura del graphic designer come un costruttore di pensiero: colui che trasforma un pensiero e lo fa diventare immagine. Ho voluto mostrare il metodo di costruzione geometrica di un carattere che simboleggia la trasformazione di un pensiero in forma. Il font scelto è il Baskerville, un carattere serif transizionale progettato nel 1757 da John Baskerville. Il messaggio che ho voluto trasmettere tramite l’utilizzo della parola “think”, in italiano “pensiero”, è che dietro ogni progetto c’è sempre un significato derivato da uno studio approfondito sia costruttivo che concettuale. The idea of this project is to show the figure of the graphic designer as a builder of thought: he transforms a thought and turns it into an image. I wanted to show the method of geometric construction of a character, that symbolizes the transformation of an idea into shape. The font is Baskerville, a transitional serif font designed in 1757 by John Baskerville. The message I wanted to convey through the use of the word “think” is that behind every project there is always a meaning derived from a detailed study of both constructive and conceptual.
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PAOLA SANTORO
IMMAGINARE LA REALTÀ / THINK THE REALITY
Fare design è creare nuovi modi di rappresentazione della realtà trasformandola attraverso l’immaginazione. Tutto può mutare in qualcos’altro, le forme possono collegarsi tra loro tramite affinità visive generando una nuova realtà fatta di nuove relazioni e vista attraverso gli occhi dell’immaginazione. Design is to form new ways of representation changing it through the imagination. Everything can turn into something different, shapes can connect each other through visual similarity developing a new reality made of new relationships and seen through the eyes of the imagination.
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LUISA SIMIONI
FORMARE LEGAMI / SHAPING BONDS
Una delle caratteristiche tipiche del design è la capacità di creare collegamenti e intrecci fra diversi ambiti e linguaggi, ma anche tra persone e culture. Come metafora di queste relazioni, è stata creata una rete di fili, che si tendono a formare legami, componendo le parole e collegando punti diversi. Il lavoro del designer è ciò che tende questi fili, creando relazioni che possono dare vita a sviluppi inaspettati e sorprendenti. Among the typical characteristics of design, one of the most important is the ability to create bonds and links between different fields and languages, but also between people and cultures. As a metaphor of these connections, a network of thread has been created: the threads stretch “shaping bonds” (formare legami), composing the words, and connecting different spots. What tightens these threads is the work of the designer, creating relations able to give birth to unforeseen and surprising developments.
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PARTECIPANTI / PARTICIPANT
Gloria Angelini
Federica Drago
Chiara Contrino
Luigi Frettoloso
Laura Dal Bò
Gasparini Michela
Valentina De Agnoi
Fabrizio Goglia
Federica Di Leo
Nicola Gubernale
amanatwork {at} hotmail {dot} it chiarasmc {at} hotmail {dot} it laura.dalb {at} gmail {dot} com vale.deagnoi {at} gmail {dot} com dileo.federica {at} libero {dot} it
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federica.drg {at} gmail {dot} com frettolosoluigi {at} gmail {dot} com michela.gasp {at} hotmail {dot} it fabrizio.goglia {at} gmail {dot} com n.gubernale {at} gmail {dot} com
Alessia Longo
Mauro Pocobelli
Matteo Marcato
Helena Principato
Marco Miccichè
Ludovica Saccenti
Andrea Pavan
Paola Santoro
Mariasole Piva
Luisa Simioni
longo.alessia {at} gmail {dot} com matteo.cato {at} gmail {dot} com marcomicciche90 {at} gmail {dot} com pvn.andrea {at} gmail {dot} com mariasolepiva {at} gmail {dot} com
mpocobelli {at} gmail {dot} com helena.principato {at} gmail {dot} com ludovica.saccenti {at} gmail {dot} com paolasantoro87 {at} libero {dot} it luisa.simioni {at} gmail {dot} com
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RINGRAZZIAMENTO SPECIALE / SPECIAL THANKS
Per averci concesso la possibilità di realizzare questo Workshop, per il costruttivo intervento e per la disponibilità nonostante la situazione critica dell'università: Emanuela Bonini Lessing, Gianluigi Pescolderung e Giorgio Cedolin. Per la lezione di rilegatura e il sostegno morale nelle traduzioni: Maurizia Carrera e Valeria Milanese. Per la satira che contraddistingue ogni buon progetto: Dante Fusco e Marina Mangiat. To give us the opportunity to realize this Workshop, to meet us for consultings and to help us with availability despite the critical situation of the university: Emanuela Bonini Lessing, Gianluigi Pescolderung and Giorgio Cedolin. To teach us binding and to support our translations: Maurizia Carrera and Valeria Milanese. For satire that distinguishes every good project: Dante Fusco and Marina Mangiat.
COLOPHON /
Il carattere utilizzato per i testi è l’Akkurat Regular e Italic disegnato da Laurenz Brunner nel 2004 pubblicato dalla Lineto. Il carattere viene utilizzato nei pesi Bold per le titolazioni e Light per i testi secondari. Stampa digitale, 11 luglio 2013, Venezia. The type used for text is Akkurat Regular and Italic, designed by Laurenz Brunner in 2004, published by Lineto. The type is used also in Bold for titles and Light for secondary text. Digital print, 11th July 2013, Venice.