Bimensile di Turismo Culturale 1-15 Giugno
Trapani
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Sommario Il Cous Cous Fest
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Le vie del Sale
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Erice
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Il dolce gusto di Marsala 12 Turismo Alternativo
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5 Direttore xxxxxx xxxxxxxx Grafica Alessia Torre Foto Editor Alessia Torre Resp. Distribuzione xxxxxx xxxxxxxx Hanno collaborato : xxxxxx xxxxx xx xxxxxx xxxxx xxx xxxxxx xxxxxxxx xxxxx xxxx xxxx xxxxxxx xx xxxxxxx
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Questa rivista bimensile ad ogni uscita propone un itinerario da poter seguire se si ha voglia di intraprendere un viaggio alla scoperta di culture e usanze diverse. Uci doluptus ma volupistis aut res idunt, cum simet rem rehent idebis quas adia dolupiendant eicid ma que doluptatem quis volorunt volorero.
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Le vie del Sale Nella costa che da Trapani va a Marsala troviamo alcuni tra i più romantici tramonti del territorio, sono quelli su cui si stagliano i mulini a vento e le vasche della Via del Sale. Passeggiando sulle vie del Sale è possibile osservare il volo dei tanti uccelli migratori che trovano casa nell’habitat della Riserva dello Stagnone di Marsala dove, come in un meraviglioso palcoscenico , si mostrano ai nostri occhi sia la misteriosa isola di Mothia (culla della civiltà Fenicio-Punica di Sicilia), che i mulini a vento e le saline con i monticelli di sale che è, e sarà (se l’uomo saprà preservarlo) l’unico protagonista del territorio costiero trapanese. Quando l’acqua marina evapora al calore del sole resta un grumo di cristalli bianchi ed
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asciutti che sembrano simboleggiare, per la loro natura amara e spigolosa, la vita dura degli abitanti di questa terra. Per infinite generazioni di Siciliani della costa occidentale, il sale è stato ed è ancora motivo di vita e sopravvivenza: Infatti sulla costa che va da Trapani e Marsala, sin da tempi remoti, i residenti hanno convogliato il mare, con l’aiuto dei mulini a vento, in basse vasche recintate di tufo. Il sole con il suo calore ha fatto il resto ,permettendo di raccogliere dal fondo delle vasche il sale e dando così inizio all’industria estrattiva che ancora oggi è fonte di vita e ricchezza. Da queste parti il sale è chiamato “oro bianco”: buono per conservare la carne, il pesce o per conciare le pelli, come per scacciare i demoni. Nel ’500, il prezzo era pari all’oro, ed era usato come moneta di scambio fin dall’antichità (da cui il termine “salario”). I Fenici furono i primi ad estrarrre il sale in questa zona costiera e ancora oggi è una risorsa per tante famiglie, come per esempio per Alberto Culcasi che oggi ha 75 anni ed ha sempre lavorato nella salina. Dalle sue proprietà vicino Paceco racconta:”ho cominciato a 6 anni come bracciante addetto alla pulizia del sale; allora noi operai eravamo schiavi venduti. Nel 1977, ho comprato dodici ettari. Dopo l’alluvione i padroni svendevano, avevano paura. Oggi è tutto mio, ma Dio sa quanto è stata dura. Sole è sudore mi hanno cotto la pelle del collo e delle mie mani”. E’ grazie a uomini come Alberto Culcasi se oggi i vecchi mulini a vento funzionano ancora come quattro secoli fa. I più avevano rinunciato, troppo dura e poco redditizia l’attività estrattiva. Ma lui come altri hanno tenuto duro, “la salina si lavora come un campo qualsiasi” ci dice, è così che ogni giorno vince la sua battaglia regalandoci anche questi paesaggi unici che oggi è nostro compito preservare.
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Il Cous Cous Fest
Nato 17 anni fa per destagionalizzare i flussi turistici, è un’ evento culturale e gastronomico diventanto, nel mondo, il testimonial più prestigioso di San Vito lo Capo. Come il Cous Cous piatto tipico capace di riunire sapori e influenze così il Cous Cous Fest celebra ed incoraggia la pace, la multiculturalità e il sentimento della condivisione. Il Cous Cous Fest è il Festival internazionale dell’integrazione culturale, un importante appuntamento che si rinnova da sedici anni, coinvolgendo nella sua atmosfera festosa tutti i paesi dell’area euro-mediterranea e non solo. La prossima edizione della manifestazione è in programma a San Vito Lo Capo dal 23 al 28 settembre 2014. Protagonista indiscusso dell’evento è il cous cous, piatto ricco di storia ed elemento di sintesi tra culture, sim-
bolo di apertura, meticciato e contaminazione. Momento centrale e’ la gara gastronomica internazionale alla quale partecipano chef provenienti da tutto il mondo. All’interno del villaggio gastronomico ricette per tutti i gusti. I sapori della tradizione e le preparazioni più eccentriche provenienti da paesi lontani. Nelle case del cous cous, da mezzogiorno a mezzanotte, ci saranno trenta golose ricette di cous cous tra cui scegliere che accontentano
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Cous Cous Trapanese • 250 grammi di cuscus • 1 kg di pesci da brodo di varie qualità (scorfani, dentici, triglie, orate, gamberi, ecc.) • Olio extravergine d’oliva • Una noce di burro • 2 carote • 2 gambi di sedano • 2 cipolle • 1 spicchio d’aglio • Un mazzetto di prezzemolo • Una foglia di alloro • 3– 4 pomodori • Una bustina di zafferano • 50 grammi di mandorle tritate • Sale e pepe q.b.
Il Cous Cous Fest
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davvero tutti i gusti, compresa una versione senza glutine. Ci sono le ricette a base di carne, tipiche del Maghreb, quelle con il pesce dei paesi mediterranei, ma anche il taboulè e le varianti più insolite con latte di cocco e frutti di mare, con il nero di seppia o quello pantesco. La fantasia degli chef del Cous Cous Fest non ha limiti e abbraccia anche le ricette più audaci. Nel menu anche la possibilità di assaggiare diverse ricette con le busiate, la pasta artigianale tipica del Trapanese. E, come tutti i menu che si rispettano, non poteva mancare il dolce. Per i più golosi ci saranno, infatti, le specialità di pasticceria della tradizione siciliana, da degustare abbinate ad un calice di vino dell’isola. Il tutto è condito con aperitivi sul mare, un mercato suq con oggetti artigianali e altre curiosità e notti di musica. Da non perdere il Cous Cous Lab, con la possibilità per il pubblico, di assistere alla preparazione del piatto e assaggiare le migliori ricette di cous cous gratuitamente. Info: www.couscousfest.it A fare cornice di questo evento è un borgo marinaro che con il suo clima caldo, le sabbie bianche con sfumature dorate, il suo mare cristallino è la location ideale per prolungare un altro po’ il piacevole relax delle vacanze estive. La manifestazione è un’occasione di festa, fatta di sapori, sfide gastronomiche tra grandi chef, momenti di approfondimento e spettacoli che vedranno alternarsi sul palco del Cous Cous Fest numerosi artisti di fama internazionale. Anche quest’anno il programma promette concerti per tutti i gusti, proprio come tanti sono i tipi di cous cous che si potranno degustare.
Il Ticket Ha un costo di 10 euro ed è composto da due tagliandi di cui Il primo dà diritto a una porzione di cous cous, a scelta tra i menu proposti, e un bicchiere di vino. Il secondo, invece, è per la degustazione di un dolce tipico siciliano. Sarà possibbile acquistarli dalle ore 12.00 alle ore 24.00 presso le tre biglietterie della manifestazione che si trovano in prossimità delle Case del cous cous.
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Le bellezze di Erice La posizione isolata di Erice l’ha resa un luogo amato da studiosi e religiosi. Oggi è un luogo stimato per la sua bellezza. Poco lontano da Trapani, sulla vetta di un monte isolato, a 751 m d’altezza poggia, naturalmente protetto, solenne e solitario, un piccolo e prezioso gioiello provincia Trapanese. Per secoli la bellezza delle vedute, la tranquillità del luogo e la nebbiolina che spesso la nasconde agli sguardi indiscreti hanno reso Erice il luogo privilegiato per gli studi degli eruditi e le preghiere dei religiosi. Fatta di stradine strette e tortuose, archi tipicamente medioevali, cortili riccamente decorati e piccole botteghe mantiene immutato ancora oggi il suo antico fascino. Ad oggi una funivia collega la città di Trapani con Erice vetta, lungo un tracciato di 3099 mt che riprende quello della vecchia funivia costruita alla fine degli anni ‘50 ma dismessa da oltre trenta anni. L’ impianto è costituito da una telecabina automatica monofune, nella quale i veicoli a 8 posti offrono una suggestiva panoramica di un’ampia porzione della provincia di Trapani. La mappa delle cittadina ha la forma di perfetto triangolo equilatero, coronato su due vertici dal Castello di Venere, a sud-est, e dalla Chiesa Matrice, a sud-ovest. Al centro, la chie-
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Le bellezze di Erice
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sa di San Domenico è oggi sede del prestigioso Centro Internazionale di Cultura Scientifica “Ettore Majorana”, fulcro di un’intensa attività di ricerca scientifica diretta dal Prof. Antonino Zichichi che lo fondò nel 1963. La città è famosa anche per la particolarissima pasticceria locale, a cui le monache si sono dedicate fin da tempi lontani. Tra i dolci tipici: bocconcini di Erice, dolcini di pasta reale con l’anima di marmellata di cedro al liquoregenovese alla crema, dolce di pastafrolla con zucchero a velo sulla parte superiore mustaccioli, antichi biscotti fatti secondo la ricetta delle monache di un convento. Se siete in zona, non perdetevi la festa dedicata a Maria SS. di Custonaci, patrona della città. Le celebrazioni cominciano in tutto l’agro ericino nella settimana che precede l’ultimo mercoledì d’agosto per culminare poi nella processione che si snoda per le vie cittadine. Il Venerdì Santo si svolge la processione dei Misteri: con il favore della suggestiva ambientazione medievale, sfilano per la città i gruppi statuari che ripercorrono le tappe più importanti della passione di Cristo.
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Il dolce gusto di Marsala Dallo sbarco di Garibaldi alla produzione di vini unici al mondo come il Marsala e il Moscato di Alessandria
Marsala con i suoi colori giallotufo, azzurromare, rossotramonto, biancosale, Marsala è ricca di bellezze artistiche e di contenuti unici, irripetibili. Con lo sbarco di Giuseppe Garibaldi - 11 maggio 1860 - questa Città inizia a scrivere una delle più belle pagine del Risorgimento che, un anno dopo, culminerà nell’Italia unita e repubblicana. Con un’economia prevalentemente agricola e basata sull’industria del vino, Marsala ha nel tempo sviluppato la sua vocazione turistica che la vede, ormai da dieci anni, tra le mete più amate della Sicilia occidentale. La cosa che rende tutto più magico è conoscere la storia della Famiglia Florio. Durante il periodo borbonico, la famiglia Florio era una delle eccellenze del mondo dell’epoca. Originari della Calabria si sono spostati in Sicilia per commerciare spezie e successivamente si sono dedicati alla coltivazione di vitigni. Agli inizi del 1800 gli inglesi che transitavano per la Sicilia vollero portare il vino siculo oltre manica, e visto che il tragitto era lun-
Il dolce gusto di Marsala
go e travagliato, scelsero di aggiungere dell’alcool per permettere al vino di reggere il “trauma da viaggio”. Così nasce il marsala, vino, alcool e mosto. Ma il primo Marsala, quello originale, diremmo, non aveva mosto, quindi era secco, si usava per pasteggiare e soprattutto per gli aperitivi. Le cantine Florio aprono nel 1833 e diventano ben presto i produttori di Marsala più conosciuti del mondo.
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In 100 anni la famiglia Florio è diventata una delle più importanti del mondo, le sue cantine hanno visto ospiti illustri, come Garibaldi, Mussolini e Vittorio Emanuele. Dopo l’Unità d’Italia Ignazio Florio invitò Garibaldi ad una visita in cantina dopo la quale creò una una riserva a suo nome. Ad oggi essa offre diverse varietà di vini molto rinomate al mondo.
www. sanvitoclimbingfestival.it
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M E E T I N G I N T E R N A Z I O N A L E D I A R R A M P I C ATA 1 5 - 1 8 M AG G I O
SAN VITO CLIMBING FESTIVAL
Patrocinato dal comune di San Vito Lo Capo
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Turismo
Alternativo La Riserva dello Zingaro
Fra le perle siciliane, c’è un luogo magico: sette chilometri di terra intatta, nella penisola di San Vito Lo Capo che si affaccia sul Tirreno, tra Castellamare del Golfo e Trapani. È la Riserva dello zingaro, famosa come una delle coste più belle d’Italia, perfetta per gli appassionati del trekking e del mare. Scarpe da ginnastica ai piedi, entrando dal sentiero principale si possono ammirare scogliere a picco e imboccare percorsi più stretti che portano alle calette o sulle spiaggette intime, dove le acque cristalline celano fondali ricchi di coralli e pesci. Angoli memorabili che fondono il verde e l’azzurro, con le rocce bianche o d’un rosso intenso sono Cala Marinella, Cala Beretta o Punta della Capreria.
S a n Vi t o C l i mb i n g Festival
Dal 15 al 18 maggio nella splendida località di San Vito Lo Capo si svolgerà la VI edizione del SanVito Climbing Festival, con la formula degli Outdoor Games. Gare e raduni di Arrampicata sportiva, Trail running, mountain bike e kayak. Il Festival sarà sede di un importante rassegna cinematografica di film di montagna e d’avventura. Un appuntamento sportivo turistico di caratura internazionale che richiama centinaia di atleti ed appassionati da tutta Europa. Gli atleti delle diverse discipline si confronteranno sulle rocce, percorsi e sentieri di uno dei luoghi più suggestivi della Sicilia, il bellissimo scenario di San Vito Lo Capo.
F A R M C U LT U R A L PA R K
Fondata il 25 giugno 2010 dal notaio Andrea Bartoli e dalla moglie l’avvocato Florinda Saieva, sorge all’interno del Cortile Bentivegna, un aggregato costituito da sette piccoli cortili che ospitano piccoli palazzi di matrice araba ed è situato nei pressi del centro storico di Favara. Oltre che come museo si propone anche come centro culturale e turistico dove vengono allestite mostre pittoriche temporanee e installazioni permanenti di arte contemporanea. Inoltre vi sono residenze per artisti e vengono svolte presentazioni di libri e vari corsi di architettura. Il 28 giugno Favara festeggia l’arrivo dell’estate e i quattro anni di Farm Cultural Park ma soprattutto la nostra Comunità. Artisti e architetti, creativi e operatori culturali, cuochi e agricoltori, musicisti e performer, innovatori sociali e startupper arriveranno da tutta Italia e da diverse parti del mondo per condividere una serata straordinaria di conoscenza, gioia ed amicizia. www.farm-culturalpark.com
Assapora il dolce gusto del Mediterraneo
GRECALE MOSCATO DI ALESSANDRIA Il Grecale è estremamente gradevole con ogni tipo di dessert e con la frutta fresca.