# 02 BIMESTRALE // ANNO 2017 // APRILE/MAGGIO app digital magazine social
DINO BONELLI
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PERIODICO BIMESTRALE | 4ACTIONMEDIA DATA DI USCITA: * /7,
Dino Bonelli - La Sportiva Kirghizistan 2016
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sommario
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EDITORIALE
Guardati attorno, non sei mai solo… Nella foto, il ghiacciaio Perito Moreno, situato nel Parco Nazionale Los Glaciares, nella parte sudoccidentale della provincia di Santa Cruz, in Argentina. Caterina Vacchi e Simone Centemero, già collaboratori del nostro magazine, stanno ultimando un articolo molto bello sul loro viaggio in Patagonia, che uscirà sul #3 in edicola il 25 maggio. Si parlerà ovviamente di running, ma non solo, perché ancora una volta lo spirito, l’osservazione e la curiosità faranno la differenza.
Caterina Vacchi |
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l pruno davanti casa è in fiore da pochi giorni, segno che, in un modo o nell’altro, la stagione si avvia verso temperature a noi runner più consone. Anche questa mattina il Naviglio Pavese si è regalato un risveglio più mite. Alle 6:00 tutto tace o quasi, i rumori sono quelli di chi lavora veramente. I netturbini sono i primi fra tutti. Riportano la zona della Darsena a una spontanea bellezza che durante la notte e la sera precedente si è affievolita un po’. Complice la movida milanese che ha nuovamente bisogno di muoversi. Proprio lei, che costretta per mesi in locali angusti, accalcata tra tavolini e sedie fin troppo stretti, ritrova spazi vitali all’esterno dei locali, tra vie chiassose, profumo di gioventù e baldoria, di spensieratezza e brio. Dalle colonne di San Lorenzo a scendere verso il mare, tutto si anima fino alla notte, che puntualmente spegne ogni cosa. È l’alba, gli ultimi bicchieri di carta per terra, piatti di plastica e cannucce fanno da cornice alle acque chete del canale, mentre due germani si rincorrono, testimoniando la rinascita del giorno e di una quasi primavera. I primi runner arrivano verso le 5:30, levatacce imposte da allenamenti lunghi e
Perito Moreno | Patagonia corse prima del tempo. Bisogna presentarsi carichi poche ore dopo sul posto di lavoro, soddisfatti di avere svolto con rigore programmi ferrei, precisi test, ritmi imposti, frequenze di falcata, produzione di watt e battiti cardiaci. Noi podisti comuni, uomini della strada, iniziamo un po’ più tardi. Le 6:00, le 6:30… e siamo già in tanti. All’inizio passi timidi, resi pigri dal sonno ancora troppo vicino, e poi più caldi, distesi, agili. Il tempo è poco, ma un’ora basta. La corsa è qualcosa che hai nel sangue, a volte lo sai, e corri da sempre, altre lo scopri negli anni, nei meandri delle rughe che si fanno strada sulla tua faccia. È movimento: facile da dirsi, corri… movimento mentale, sbilanciamento di passi prima, riequilibrio di forze poi. È il vissuto di tante esperienze, verso una medesima espressione che questo numero di 4Running ha voluto ripercorrere pagina dopo pagina, nella convinzione che, se la corsa è cronometro, performance e record, non può certo essere scevra da emozione, fotografia e sentimento. Buona lettura Daniele Milano Pession
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RUMORS
4Running SCOOP!!!
NIKE SOTTO LE 2H
LA NUOVA FRONTIERA DELLA CORSA? ALL’AUTODROMO DI MONZA IN PRIMAVERA SI ANDRÀ A CACCIA DEL PRIMO “UNDER 2 HOUR” IN MARATONA, UN PROGETTO CHE HA DIVISO FORTEMENTE IL MONDO ATLETICO. CONFRONTIAMO I PRO E I CONTRO
Di Gabriele Gentili | foto: Andrea Schilirò
7 Sarà all’Autodromo di Monza, probabilmente a maggio, che Nike allestirà l’attacco al muro delle due ore in maratona. L’8 marzo c’è stato un primo approccio con i tre campioni (l’olimpionico kenyano Eliud Kipchoge, il primatista mondiale di mezza maratona eritreo Zersenay Tadese e il due volte vincitore a Boston, l’etiope Lilesa Desisa) che si sono cimentati sulla mezza con un nugolo di pacer insieme a loro, con Kipchoge primo in 59’17”. In attesa che anche Adidas annunci il proprio tentativo (coinvolti gli ultimi tre primatisti mondiali Patrick Makau, Wilson Kipsang e Dennis Kimetto), nel mondo dell’atletica ci si è divisi tra favorevoli e contrari all’idea. Essendo noi di quest’ultima fazione, abbiamo deciso di confrontarci con chi la pensa in maniera diversa, Alberto Stretti, affermato blogger e organizzatore di meeting, molto conosciuto e apprezzato soprattutto all’estero, che a Monza era presente, per dare un quadro complessivo di un tema piuttosto delicato.
della maratona, ora quel ritmo (corrispondente a un finale di 2h06’34”) è quasi comune per i campioni africani. La maratona si è evoluta naturalmente, attraverso le gare e il progresso tecnico, ma sempre gestito all’interno di esse. Un evento come Breaking 2 ha troppo il sapore del palcoscenico mediatico teso al risultato a ogni costo.
QUESTO ATTACCO AL MURO DA PARTE DI NIKE, ADIDAS E ALTRE AZIENDE IN UN CONTESTO ESTRANEO ALLE GARE RISCHIA DI INFLUIRE SUL REGOLARE SVOLGIMENTO DELLA STAGIONE, ASTRAENDO I CORRIDORI DAL NORMALE CALENDARIO INTERNAZIONALE?
NIKE HA ANNUNCIATO UN COMPLESSO PROGETTO PER ABBATTERE IL MURO DELLE 2 ORE IN MARATONA: SEI FAVOREVOLE? Stretti: SÌ, e la ritengo una sfida affascinante. Anche quando Moser fece il record dell’ora di ciclismo sembrava tutto strano. Ora le ruote lenticolari e altri particolari sono usati da tutti. È un esperimento, nessuno parla di stabilire un nuovo primato mondiale che potrà scaturire solo da una gara, ma le novità che deriveranno da questa innovativa idea serviranno all’affermazione del nostro sport. Gentili: NO, perché stravolge il senso stesso della corsa. Negli anni Ottanta nacque un periodico voluto dall’Ellesse, si chiamava “3 a km” e rappresentava la frontiera inaccessibile
stesso delle prestazioni. C’è troppo interesse verso l’abbattimento del muro a ogni costo: allora perché non correre attaccanti alla macchina del cronometro, oppure proporre un percorso in discesa a una pendenza tale da non inficiare l’assetto di corsa? Stretti: SÌ, il mondo va avanti, quindi le novità possono e devono esistere. Anni fa, quando correvo master, non esistevano i gps, mentre adesso sono all’ordine del giorno. Ci possono stare anche queste innovazioni che sicuramente diventeranno consuetudine nei prossimi anni”.
PER OTTENERE QUESTO RISULTATO, OLTRE A UN PERCORSO PIATTO, SI STA LAVORANDO PER TUTTA UNA SERIE DI SOLUZIONI TECNICHE RIGUARDANTI SCARPE, ABBIGLIAMENTO E ALTRI ACCORGIMENTI AERODINAMICI: SEI FAVOREVOLE? Gentili: NO, o almeno non in questo contesto e in questa quantità. Maglietta e pantaloncini superaderenti per fendere l’aria ricordano tanto i body acquatici che rivoluzionarono il nuoto pochi anni fa, riscrivendo tutti i record mondiali, salvo poi essere messi al bando quando si capì che stravolgevano il senso
Stretti: NO, perché le tutte le gare hanno presentato dei cast incredibili, e in quelle competizioni si andrà sicuramente ad attaccare eventuali record del mondo. Penso che nessun evento soffra questo tentativo fantascientifico. Il duello in maratona resta qualcosa di splendido, ma anche la sfida al cronometri genera emozioni, solamente diverse, ma da rispettare entrambe. Gentili: SÌ, tanto è vero che i tre campioni della Nike hanno già deposto ogni velleità agonistica per la prima parte dell’anno per dedicarsi al progetto, e sinceramente avremmo preferito vedere Kipchoge messo alla prova magari da Bekele e Kipsang a Londra, piuttosto che in corsa contro il cronometro. Lo spettacolo della vera atletica è la sfida “uomo contro uomo”, è quella che attrae anche spettatori che non sono stretti appassionati, ma troppo spesso tutto ciò viene dimenticato.
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RUMORS
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di Gabriele Gentili
Il 7 maggio torna Wings for Life Il 7 maggio il mondo tornerà a correre, per la quarta volta, per raccogliere fondi a favore della ricerca sulle lesioni al midollo spinale. Quello sarà infatti il giorno della quarta edizione della Wings for Life Run, l’evento globale di corsa e solidarietà unico nel suo genere, e considerato il più grande appuntamento della stagione di ultramaratona. Per un giorno, in base ai diversi fusi orari dei 23 Paesi interessati dalla manifestazione, si correrà sempre, nell’arco delle 24 ore, tutti con il principale obiettivo di raccogliere fondi, ma anche con un reale significato agonistico. Le regole sono rimaste identiche rispetto alle edizioni precedenti: mezz’ora dopo la partenza, scatterà la Catcher Car che, raggiungendo una determinata velocità uguale per tutte le auto, eliminerà ogni concorrente raggiunto lungo il percorso. L’ultimo uomo e l’ultima donna che saranno ripresi saranno i vincitori, con una classifica che comparerà tutti i risultati conseguiti in ogni parte del mondo. Detentore del trofeo è Giorgio Calcaterra, che aveva gareggiato a Milano, teatro anche quest’anno della tappa italiana. Come ogni anno, il totale del ricavato andrà alla Fondazione Wings for Life, che nelle sue prime edizioni ha raccolto complessivamente oltre 13 milioni di euro. Il percorso di gara italiano prenderà il via da Piazza Castello per toccare i luoghi più suggestivi della città e poi svilupparsi per un centinaio di km fino a raggiungere l’Oltrepò pavese e concludersi a Verzate Fumo.
wingsforlifeworldrun.com
foto: Mauro Puccini for Wings for Life World Run
Jepchirchir, ora è suo anche il record A Ras Al Khaimah la storia della mezza maratona è cambiata. Merito di Peres Jepchirchir, la kenyana che negli Emirati Arabi ha aggiunto al titolo mondiale che aveva conquistato lo scorso anno a Cardiff anche il record, fermando i cronometri su un fantascientifico 1h05’06” al termine di una straordinaria battaglia con la connazionale ed ex primatista Mary Keitany. Un premio per gli organizzatori, che avevano lavorato per costruire il miglior cast di sempre puntando sulle donne. La Keitany è stata l’ultima a cedere, siglando in 1h05’13” il suo primato personale e la terza prestazione all time, buona consolazione per lei alla prima sconfitta sui 21,097 km dopo ben 13 vittorie. Straordinaria è stata pure la performance dell’altra kenyana Joyciline Jepkosgei, che ha chiuso terza in 1h06’08” migliorandosi di qualcosa come 3’ e siglando la settima prestazione di sempre. Di grande livello poi la prova maschile, che ha riproposto agli onori delle cronache il kenyano Bedan Karoki, capace di siglare con 59’10” la miglior prestazione mondiale dell’anno. Ultimo a cedere è stato un altro specialista dei 10000 in pista, l’etiope Yigrem Demelash staccato di 9”; sotto l’ora hanno chiuso anche gli altri kenyani Augustine Choge, al personale in 59’26”, e Solomon Yego in 59’50”.
ENERGIA e REIDRATAZIONE 9 con la MASSIMA PRATICITÀ Run&Golf in Costa Smeralda Il Pevero Golf a Porto Cervo, in collaborazione con Simply Market e lo staff di Golf Channel One TV e Track & Field Channel TV organizzano il 17 aprile una corsa non competitiva sulla distanza dei 10K Trail interamente disegnata nella meravigliosa macchia mediterranea della Costa Smeralda. Si avrà l’opportunità di fare una prova di golf con maestri del circolo tra i più prestigiosi d’Italia. I soci e i golfisti potranno invece conoscere un nuovo sport e praticare liberamente il fit walking o il trail running, che consentiranno loro di respirare meglio il proprio circolo e condividere, coinvolgere e regalare ai propri amici una giornata diversa di Run & Golf all’aria aperta. I bambini e i ragazzi potranno poi sfidare e correre a fianco del due volte campione del mondo dei 3000 metri indoor Genny Di Napoli, testimonial e direttore tecnico di questo evento. Il costo di partecipazione ammonta a 20 euro e include la maglia tecnica per i primi 200, il pettorale gara, il programma di allenamento Easy Running Program, il ristoro e la cartolina autografata da Gennaro Di Napoli.
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Ruggero Pertile Ï Maratona
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Osaka rilancia le giapponesi È tutta giapponese l’Osaka Women Marathon, prova dello Iaaf Silver Label che ha confermato come il movimento femminile nipponico viva un momento di ottima salute, forse l’unica alternativa insieme a quello americano allo strapotere africano. La gara doveva servire come prima prova di selezione per i Mondiali di Londra, e sicuramente un posto per Risa Shigetomo ci sarà, dopo la sua sontuosa vittoria in 2h24’22”. La gara ha seguito canoni fatti appositamente per le giapponesi, con la kenyana Flomena Cheyech Daniel a fare da pacemaker coprendo la mezza in 1h11’46”, con insieme a lei le giapponesi Kisaki Kato, Misato Horie e Kaori Yoshida. La Kato è stata la prima a cedere dopo 25 km, mentre da dietro la Shigetomo ha iniziato a recuperare, raggiungendo la Yoshida al 29° km e agguantando la leader Horie al 35° per poi volare verso il successo. La Horie ha chiuso seconda in 2h25’44”, suo nuovo PB, mentre a completare il podio tutto di casa è stata Hanae Tanaka, terza in 2h26’19”. Prima straniera l’americana Serena Burla, anch’ella in recupero nella fase finale, che in 2h26’53” si è migliorata di oltre 1 minuto, precedendo la favorita della vigilia, Shitaye Eshete Habtegebrel del Bahrain, quinta in 2h28’36”.
Leggere attentamente le avvertenze riportate sulla confezione del prodotto. In vendita nelle farmacie, parafarmacie, negozi di integratori e negozi specializzati.
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RUMORS
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ERREÀ LA NUOVA COLLEZIONE PER I RUNNER PIÙ ESIGENTI Design moderno, funzionalità, tecnicità e comfort caratterizzano le proposte 2017 di Erreà, i cui capi hanno ottenuto nel 2007 la Certificazione Oeko-Tex 100, rilasciata dal più importante Istituto internazionale nel campo dei test e dell’ecologia tessile. Ampio scollo e apertura ascellare, vestibilità semi-aderente e spalline incrociate sulla schiena per la canotta smanicata da donna, che esalta la silhouette favorendo i movimenti del corpo in assoluta libertà. Dotata di inserti laterali funzionali alla ventilazione, realizzata in tessuto leggero e antiumidità, la canotta Robson è ideale per mantenere la pelle asciutta, assicurando il massimo comfort anche durante gli allenamenti più intensi. In abbinamento il pantalone a 3/4 traspirante e morbido, che segue alla perfezione le linee del corpo, senza costrizioni e frizioni nella corsa.
INFO: it.errea.com
BUFF PACK RUN CAP SEMPRE A DISPOSIZIONE Cappello ultra-leggero realizzato in tessuto high-tech Fastwick Extra Plus, a nido d’ape in poliestere, che asciuga rapidamente e garantisce un ottimo controllo dell’umidità e della temperatura. Pack Run Cap di Buff pesa soltanto 30 grammi e assicura protezione solare UPF 50, asciugatura rapida e alta traspirabilità, oltre a una perfetta vestibilità. La piccola visiera è realizzata in poliuretano indeformabile: piegato e avvolto su se stesso, per occupare il minor spazio in una tasca o in una piccola zip, Pack Run Cap riacquisterà la sua forma originale alla prima necessità.
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ARCH MAX ARCH FIT, LA PRIMA CALZA ANATOMICA A SUPPORTO VARIABILE E REGOLABILE ARCh MAX, grazie a una lunga esperienza in podologia e biomeccanica, produce innovative calze per lo sport. La tecnologia ARChFIT previene disturbi e infortuni tipici di discipline in cui la sollecitazione provoca fascite plantare, periostiti tibiali, lesioni al tendine d’Achille e distorsioni alle caviglie. La calza ARChFIT offre un appoggio anatomicamente corretto, stabilizza il tallone in posizione neutra e solleva l’arco plantare con due bande laterali in elastomero che, poste in tensione secondo la necessità e la conformazione dell’arto, mantengono costante la postura, ammortizzano l’impatto, ritardano la fatica e facilitano la circolazione. È realizzata in tessuto tecnico, morbido e traspirante, con cuciture piatte e rinforzi su punta e tallone.
INFO: arch-max.com | nov-ita.com
R-EVENGE CALF TUBOLAR TAPE È DEDICATO AL BAREFOOT RUNNING Calf Tubolar Tape di R-Evenge è uno strumento tecnico utile per tutti coloro che vogliono prevenire disturbi conseguenti allo stress e al sovraccarico muscolare. Si propone come un ausilio con funzione di prevenzione per le infiammazioni, sfruttando i principi del TNM (Taping Neuro Muscolare) e il suo effetto biomeccanico sui movimenti cutanei e muscolari. Diversamente dai supporti sportivi con effetto compressivo, Calf Tubolar Tape, realizzato con filato Carbon Resistex, agisce decomprimendo la regione in cui è posizionato. È naturale al 100%, non è tossico e non contiene prodotti chimici. Prezzo al pubblico: 29,90 euro.
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JULBO AERO È L’OCCHIALE LEGGERO COME L’ARIA DELLA LINEA SPEED Per i runner che amano gli sforzi intensi come i Vertical, Aero non accetta compromessi in termini di prestazione e comfort. Modello molto versatile, è dotato di lente fotocromatica monoschermo per un ampio campo visivo, con qualsiasi luminosità. La costruzione sospesa offre una ventilazione incredibile tra lente e montatura. Grazie al concept Air Link e all’inserto ammortizzatore sull’estremità delle aste, assicura tenuta e leggerezza maggiori. È disponibile con lenti Zebra light e Zebra light red ideate per la gamma Speed, fotocromatiche e antiappannamento, per una visione ottimale in ogni condizione. Prezzo consigliato al pubblico: 175 euro.
INFO: julbo-eyewear.com | oberalp.com
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NEW BALANCE RUNIQ, LO SMARTWATCH “MADE TO RUN” New Balance annuncia il suo primo device da indossare dalla sua Digital Sport Division – RunIQ – uno smartwatch “made to run” ideato in collaborazione con le compagnie leader del settore digital hardware e software, Intel, Google e Strava. Contemporaneamente al lancio di RunIQ, New Balance presenta PaceIQ, cuffie Bluetooth wireless per lo sport, con il sound by Jabra – fornitore delle migliori soluzioni per un suono premium dedicate a tutti gli appassionati di sport. RunIQ riunisce le migliori caratteristiche per il running in un unico accessorio stiloso, da indossare tutto il giorno.
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MIZUNO WAVE RIDER 20 OSAKA MARATHON EDITION La Wave Rider compie 20 anni e, per celebrare uno dei suoi modelli più apprezzati, Mizuno presenta l’inedito CloudWave™, sistema di ammortizzamento che assicura più stabilità e comfort per una perfetta reattività sui percorsi piani. Grazie alla forma convessa, il nuovo Wave consente una reattività al suolo più veloce rispetto a quella tradizionale e maggiore forza di ritorno. La parte concava accompagna la rullata garantendo un appoggio più stabile. La Wave Rider 20 Special Edition Osaka è un tributo alla maratona di Osaka, città sede degli stabilimenti del brand. Partner ufficiale della manifestazione, Mizuno ha scelto un design che si ispira agli alberi di Ginkgo, venerati nella cultura giapponese come “portatori di speranza”. Prezzo consigliato al pubblico: 155 euro.
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LA SPORTIVA AKYRA È LA CONFERMA PER CHI VUOLE IL MEGLIO NELL’OFF-ROAD Calzatura da mountain running strutturata e protettiva, adatta per ultra trail e ultra marathon, Akyra è particolarmente avvolgente, confortevole e flessibile, concepita per utilizzi prolungati fuori strada. La tomaia calza come un guanto ed è traspirante grazie a un’innovativa costruzione a 3 strati. La suola, con esclusivo sistema Trail Rocker™, favorisce l’appoggio naturale “tacco esterno-punta interna” del piede durante la corsa, e la struttura generale della scarpa è concepita per garantire la fasciatura dell’arto, dando al contempo struttura e protezione.
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FLEXOR LE SOLETTE PER OGNI TIPO DI RUNNER Il marchio spagnolo Flexor® Sport lavora da più di cinquant’anni con l’obiettivo di migliorare la salute e il comfort del piede. Le sue solette sono utilizzate da importanti brand di calzature (Adidas, Mephisto, Asics, Munich) in tutte le discipline della corsa e non solo. I plantari sportivi Flexor® Sport sono realizzati in poliuretano Dop-Air Flexor®, che possiede alta capacità di assorbire gli impatti restituendo una spinta che agevola il passo successivo, potenzia la falcata e quindi la performance, mantengono inalterati forma e spessore. Assorbono inoltre il sudore trasferendolo verso l’esterno: il Cooling System disperde il calore mantenendo così la temperatura del piede costante. Il Foot-fit System di Flexor® permette alle solette di adattarsi perfettamente all’arto e alla calzatura, oltre a neutralizzare in maniera efficace gli effetti di pronazione e supinazione.
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Milano Marathon 2 aprile 2017
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Quota iscrizione Staffetta a Squadre 160 euro fino al 31 gennaio 2017 200 euro dopo il 31 gennaio 2017
Ogni staffetta è composta da 4 persone che percorreranno rispettivamente tra gli 8 e i 12 km. PUOI AVERE IL PETTORALE IN REGALO !
Se scegli di affiancare alla corsa una Maratona di Solidarietà online su Rete del Dono. CONTATTACI Flavia Cozzi: flavia.cozzi@cafonlus.org - T 02 8378360
Dal 1979 Associazione CAF accoglie e cura nelle sue Comunità minori vittime di maltrattamento e abuso. www.caf-onlus.org
UNIRE IL PIACERE DELLA CORSA A QUELLO DI FARE DEL BENE L’Associazione CAF Onlus si riconferma per il settimo anno tra i principali partner charity della Milano Marathon. I runner che si sono iscritti alla manifestazione a staffetta del 2 aprile con l’Associazione CAF contribuiranno infatti a garantire l’opportunità di praticare uno sport ai bambini e ai ragazzi vittime di maltrattamento ospiti delle sue Comunità, aiutandoli così, in modo divertente ed efficace, a superare le difficoltà personali e relazionali dovute ai gravi traumi subiti.
INFO: caf-onlus.org
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CAMELBAK ARRIVANO LE BORRACCE QUICK STOW CHILL E QUICK STOW FLASK Quick Stow nasce grazie alla collaborazione di ciclisti e atleti di trail running e ultra runner. I prodotti disponibili sul mercato erano troppo morbidi o flessibili per essere trasportati facilmente, anche da pieni, e chi pratica sport ha bisogno di riporli, e dunque di appiattirli, quando sono vuoti. CamelBak ha creato due borraccette per venire incontro a queste esigenze: una versione isolata, la fiaschetta morbida Quick Stow Chill, e una non isolata termicamente, la Quick Stow Flask. Entrambe sono costruite con il materiale poliuretanico per serbatoi, robusto ed ermetico, che CamelBak usa per i propri Antidote e per il nuovissimo Crux. Grazie a questa soluzione, flessibile eppure robusta, entrambe le Quick Stow sono facili da trasportare, e vengono facilmente ripiegate e arrotolate da vuote. Sono da 500 ml e sono provviste della valvola brevettata Big Bite™ Valve in silicone, autosigillante, che non perde una goccia.
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NO-DOL ESI LA GIUSTA RISPOSTA AI DOLORI ARTICOLARI E MUSCOLARI No-Dol Esi è una linea completa di prodotti indicati nella protezione delle cartilagini e nel ripristino della naturale flessibilità articolare, grazie a ingredienti efficaci per le articolazioni. La gamma include, per esempio, No-Dol Crema, a base di glucosamina, MSM, estratti di artiglio del diavolo, salice e arnica, utile per dolori e rigidità articolari (prezzo: 13,90 euro confezione da 100 ml), e No-Dol Traumgel, a base di escina ed estratti di artiglio del diavolo e arnica, ideato per il trattamento locale di gonfiori da urti, ematomi, traumi e contusioni (prezzo: 8,50 euro confezione da 50 ml).
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LB LYOPHARM NUTRALYO® ALIMENTA PIÙ: IL GUSTO DI RIMANERE ATTIVI NutraLYO® Vellutata, Gusto Yogurt e Bevanda sono le proposte dell’innovativa gamma di integratori alimentari liofilizzati sviluppata da LB LYOpharm, ad alto contenuto proteico, con vitamine e sali minerali, per combattere l’avanzamento dell’età senza perdere i sapori originali dei prodotti. La Vellutata NutraLYO® Alimenta Più rappresenta la soluzione ideale per un pasto gustoso, in soli 5 minuti, Gusto Yogurt è perfetto per un break, mentre Bevanda è un prodotto alla frutta, ricco, nutriente, da sorseggiare dove e quando si vuole. La linea NutraLYO® Alimenta Più è in vendita in farmacia al costo di 3,20 euro a busta.
INFO: nutralyo.it
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ENDURA LA NUOVA VERSIONE DEL COLLAUDATISSIMO PRO SL BIBSHORT Disponibile in due versioni di lunghezza, il nuovo Bibshort Pro SL II di Endura è elegante e stiloso. Realizzato con Lycra Italiana di alta qualità, è trattato con tecnologia coldblack® per la riduzione drastica del calore, e fornisce una protezione UPF50 contro i raggi solari. La salopette è equipaggiata con il fondello della Serie700, tagliato a laser con tecnologia CVP (Profilo Continuo Variabile), frutto della ricerca minuziosa portata avanti con gli atleti del Team Movistar e mediante la collaborazione con gli esperti in mappatura della pressione GebioMized®. Punta di diamante del fondello laminato è la schiuma a celle aperte stratificata in una costruzione a “sandwich”, che assorbe la pressione costante anche durante le pedalate più lunghe.
INFO: endurasport.com
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RUMORS
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DAL DIVANO ALLA MARATONA
TUTTO SULLA CORSA
IL METODO ALBANESI
AUTORE: Alessandro Arboletto e Franco Faggiani EDITORE: Endemunde SITO WEB: endemunde.it TWITTER: – FACEBOOK: /Endemunde-Edizioni
AUTORE: Scott Douglas EDITORE: Sperling & Kupfer SITO WEB: sperling.it TWITTER: /Sperling_Kupfer FACEBOOK: /sperling.kupfer
AUTORE: Roberto Albanesi EDITORE: Tecniche Nuove SITO WEB: tecnichenuove.com TWITTER: /TecnicheNuove FACEBOOK: /TecnicheNuove
Preparatore atletico e runner Alessandro, giornalista affermato e runner Franco. Arboletto e Faggiani hanno scritto insieme la loro fatica letteraria fatta di consigli, aneddoti, ma soprattutto di piccole tecniche psicologiche per portare ognuno di noi a correre per strada o nel sentiero dietro casa. Poco più di 100 pagine per affrontare in modo mai noioso il mondo del running. Perfetto per chi vuole iniziare a correre e non sa proprio che pesci pigliare. Si parte da zero e si arriva alle prime tabelle per preparare al meglio una 10k, senza dimenticare alcuni esercizi fondamentali da svolgere comodamente a casa.
Se la lettura approfondita non è proprio il vostro forte… ma volete a tutti i costi sapere ogni cosa e subito, sicuramente “Tutto sulla corsa” di Scott Douglas è il libro giusto per voi. Ben 250 consigli brevi, ma tutti fondamentali per chi inizia a correre o per chi vuole approfondire il proprio background di runner. Douglas è americano di Portland, nella sua vita ha già corso per oltre 160.000 chilometri e vanta collaborazioni con le principali testate sportive statunitensi.
Giunto alla terza edizione, “Il Metodo Albanesi” si rivolge a tutti coloro che, attraverso la pratica di attività sportive, decidono di migliorare e rendere più efficiente il loro rapporto con la vita e con gli altri. Albanesi non è assolutamente nuovo a questo tipo di trattazioni. Sempre molto attento al rapporto tra corpo e mente, cerca di avviare attraverso un percorso semplice ma strutturato ognuno di noi all’attività fisica. Se si sta bene dentro… si sta meglio fuori, e Albanesi, anche questa volta, ci spiega come fare.
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LA NUOVA ESCALANTE SFIDA LA TRADIZIONE, GRAZIE A UNA FORMULA IBRIDA CHE UNISCE UN LIVELLO DI AMMORTIZZAZIONE SUPERIORE ALLA TRASPIRABILITA' E MORBIDEZZA DEL TESSUTO. LA MESCOLA ALTRA EGO OFFRE UNA RISPOSTA DINAMICA VIVACE E DIRETTA, PUR MATENENDO LA BASE DI APPOGGIO DEL PIEDE IN UN CONFORT ASSOLUTO. LA PERCEZIONE CAMBIA QUANDO LA POTENZA INCONTRA LA MORBIDEZZA. ALTRARUNNING.IT / #ZEROLIMITS
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RUMORS
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NEGOZIO SOTTO LA LENTE
AFFARI&SPORT MICHELE CECOTTI CI RACCONTA LA SUA STORIA DUE PUNTI VENDITA, VILLASANTA E LECCO, PER ACCONTENTARE UNA CLIENTELA SEMPRE PIÙ ESIGENTE, GARANTENDO LA MASSIMA PROFESSIONALITÀ di Daniele Milano Pession
Ciao Michele, benvenuto su 4Running. Nell’ambiente sei conosciuto come un grande appassionato di running, ma gestire due negozi è un’altra cosa… Come hai iniziato?
Tra i negozianti lombardi e non solo sei uno di quelli che si distingue per attività al di fuori della vendita, con presentazioni prodotto, test, organizzazione di gare.
Ho cominciato nel 1987 con mio fratello Andrea, era un negozio tradizionale, ma nel 1994 lui ha fatto una scelta diversa, quindi ho continuato da solo, ho cambiato il nome della mia attività in Affari&Sport cercando già da quel momento prodotti o marchi alternativi e/o dai contenuti tecnici di alto valore in diverse discipline, con un’offerta che tenesse conto anche del prezzo più conveniente rispetto alla distribuzione tradizionale. È stato poi una conseguenza specializzarsi sempre di più nel settore running/trail running; una tappa fondamentale è stata l’acquisto di una pedana baropodometrica per l’analisi dell’appoggio del piede. Tutto ciò è accaduto circa 15 anni fa, guardando una trasmissione in tv di un canale americano.
È parte integrante del nostro lavoro: sponsorizzare atleti, presentare i prodotti che vendiamo anche con l’utilizzo del web, essere presenti nelle gare è fondamentale per “capire” in tempo reale dove si muove il nostro mondo. Questo ci rende ancora più credibili di fronte ai nostri clienti.
Il nostro settore si è espanso notevolmente negli ultimi 5 anni e le statistiche lo danno comunque in crescita. Sei d’accordo? Sì, ma è in espansione in altri ambiti del running come fitwalking, nordic walking, gruppi di cammino, mentre i primi dati del 2017 confermano una flessione della corsa “tradizionale”.
Quali sono i marchi che hai in negozio? Sono Saucony, Mizuno, Altra, Hoka, ASICS, Brooks, Adidas, New Balance, La Sportiva, Salomon, Karu.
Oltre alle molteplici attività di cui stiamo parlando, sei estremamente attivo anche sul web con la produzione di numerosi video dedicati a illustrare le caratteristiche tecniche del prodotto. La vendita on line è diventata il cavallo di battaglia di molti negozi fisici. Cosa ne pensi? Per quanto riguarda il web, non abbiamo puntato su questo canale come mezzo di selling per adesso, vendiamo sempre “fisicamente” le nostre scarpe, e con l’apertura del punto di Lecco, 5 anni fa, abbiamo coperto una zona più vasta. Nel futuro potrebbero però esserci sviluppi pure in questo senso. Per quanto riguarda i negozi che vendono on line il mio pensiero è che tutti devono essere messi sullo stesso piano in termini di costi/margini… e poi vinca il migliore, nel rispetto delle regole e della concorrenza, cosa che non è assolutamente rispettata oggi a livello sia italiano sia europeo.
È però innegabile che il contatto diretto con il cliente finale faccia ancora la differenza. Come ricevi i tuoi acquirenti? Ci sono domande fondamentali per indirizzare la scelta di una scarpa? I nostri clienti sono per noi tutti “runner nell’anima”, anche se quelli nuovi non lo sanno ancora, quindi li ascoltiamo e cerchiamo subito di capirli con alcune domande base del tipo: quanto corrono, dove corrono, a che passo vanno, il peso… Facciamo l’analisi baropodometrica e, se serve, li guardiamo correre, per avere la certezza di quello che consigliamo.
19 Da pochi mesi è nato il nuovo progetto Running Dop di cui tu fai parte: 16 negozi, tutti iper specializzati, che hanno deciso di collaborare. Cosa ne pensi? Grandi progetti? Running Dop è un consorzio nato per tutelare il nostro lavoro quotidiano, frutto di anni spesi nel consigliare le scarpe più giuste o adatte con grandissimi sforzi, sia personali sia economici, oggi messi in discussione da vendite on line senza controllo sia dall’Italia sia dall’estero. È chiaro a tutti noi che bisogna porre un freno con leggi italiane ed europee che mettano tutti i competitor (europei) sullo stesso piano a livello di fiscalità ecc…
Vuoi dare qualche indicazione a chi vuole iniziare a correre recandosi in uno dei tuoi punti vendita? Attività primaverile, corsi, uscite? Il consiglio che posso dare è di frequentare dei corsi; noi è da tanti anni che ne organizziamo, in due periodi diversi (primavera e fine estate), sia a Lecco sia a Villasanta: si chiamano Five Steps To Run e sono tenuti dall’allenatore federale Mino Passoni. Tutte le info si possono trovare su affariesport.com o sulla nostra pagina facebook che è super attiva!
LA SCHEDA DI
AFFARI&SPORT Via Confalonieri, 103 20058 Villasanta (MB) tel. 039.303408 info@affariesport.com Corso Bergamo 84 Angolo via alla Spiaggia 23900 Lecco tel. 0341.220541 lecco@affariesport.com affariesport.com
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RUNNING DOP
SCOPRI L’ECCELLENZA NEI NEGOZI CONSORZIATI
READY TO RUN – TORRE BOLDONE (BG)
MONDO CORSA - PISTOIA
Dal 2006 Ready to Run è il running shop di riferimento di Torre Boldone, in provincia di Bergamo. Gestito da Luigi Ferraris, runner laureato in scienze motorie, Ready to Run dispone di circa 175 modelli diversi di scarpe da running, oltre a fungere da Punto iscrizione gare e a gestire e organizzare eventi podistici. Specializzato in scarpe chiodate, il negozio effettua la valutazione dell’appoggio e la preparazione di tabelle d’allenamento. readytorun.it
Aperto nel 2014 dai fratelli Laura e Fabrizio Migliori, Mondo Corsa si trova nella zona sportiva di Pistoia. Unico negozio in quell’area specializzato in scarpe chiodate, Mondo Corsa è anche Punto iscrizione gare, oltre a organizzare allenamenti e incontri con fisioterapisti e nutrizionisti. Riferimento assoluto per running, trail e atletica, Mondo Corsa fornisce la prova gratuita dell’appoggio e organizza alcuni eventi podistici. mondocorsa.org
SPORT CLUB – MARTINENGO (BG) Con ventinove anni di esperienza, Sport Club di Tiziano Lamezia è il running shop di Martinengo, in provincia di Bergamo, specializzato in running, atletica e volley. Con i suoi 500 metri quadrati interamente dedicati al running, Sport Club organizza da ventidue anni il Palio delle Porte, coordina 25 eventi podistici nazionali, è Punto iscrizione, sede del Marathon Team e all’interno del punto vendita ospita una pista di 50 metri per testare le scarpe. sportclub.it
BASE RUNNING – TORINO
NATO DA POCHE SETTIMANE, RUNNING DOP È IL MARCHIO OMBRELLO CHE RIUNISCE 16 DEI PIÙ NOTI E PROFESSIONALI RUNNING SHOP DEL NORD E CENTRO ITALIA. L’INTENTO DEL PROGETTO È TORNARE A ESSERE UN PUNTO DI RIFERIMENTO DI QUALITÀ PER TUTTI GLI AMANTI DEL RUNNING E DELL’OUTDOOR Sedici negozi, distribuiti tra Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana, Lazio ed Emilia Romagna: sono i running shop che hanno aderito a Running Dop, il nuovo Consorzio nato con l’intento di creare un “sigillo di qualità” nel mondo del podismo. Negozi sportivi, quindi, ma caratterizzati da una professionalità, un’esperienza e una passione che li rendono, a tutti gli effetti, Specialisti di Origine Protetta. Ma scopriamo i primi otto punti vendita Running Dop.
INFO runningdop.it
Aperto nel 2007 in centro a Torino, Base Running di Alessandro Giannone è il negozio specializzato in running del torinese. Situato a due passi dal Parco del Valentino, il negozio è sede del Team Base Running che annovera 500 soci e organizza quattro eventi podistici che coinvolgono ogni anno circa 20.000 appassionati. Tra i marchi di riferimento del negozio, Diadora, che è partner ufficiale sia del Team che degli eventi. baserunning.it
BROGGIOLI SPORT VERGHERA DI SAMARATE/TRADATE (VA) Con due punti vendita, uno a Verghera di Samarate e uno a Tradate, in provincia di Varese, Broggioli Sport è stato aperto dai fratelli Angelo e Stefania nel 1985. Specializzato in running, trail, walking, triathlon, nuoto e volley, Broggioli Sport dispone di un’ampia scelta di scarpe chiodate. Sede della Nuova Atletica Samverga, il running shop varesino propone come marchi di riferimento Diadora e Altra, e a Verghera ospita una pista di atletica. bro-sport.com
OLIMPIQUE – TREVIGLIO (BG) Gestito da Stefano, maratoneta, Renzo, Head coach Team nuoto di Sportmanagement e maratoneta, e da Francesca, Tecnico Federale e maratoneta, Olimpique Srl è il running shop di Treviglio, in provincia di Bergamo, specializzato in podismo e nuoto. Nato nel 1993, Olimpique Srl organizza stage di allenamento di nuoto a Fuerteventura, ma anche stage di allenamento-vacanza per runner e triathleti a Lampedusa. info@olimpique.it
PASSPORT BUSCHE (BL)/SIGNORESSA (TV) Grazie ai due punti vendita, quello di Busche, a Belluno, e quello di Signoressa, a Treviso, Passport è il più importante punto vendita del veneto orientale specializzato in running, trail, nordic walking, montagna e sci di fondo. Aperto nel 1991 da Marco Piovesan, Passport offre l’analisi posturale, organizza eventi a tema e gare e dispone di un eccellente laboratorio per la cura e la manutenzione degli sci. Punto di forza del negozio, il sito passport.it
SPORT SIDE – SONDRIO Aperto nel 2004 e gestito da Sabrina Zani e Cino Ortelli, Sport Side si trova a Sondrio ed è specializzato in abbigliamento e materiali per il running. Partner di numerosi eventi podistici, tra cui spiccano il Vertical Tube e il Valtellina Wine Trail, Sport Side dispone di una macchina per la valutazione dell’appoggio, funge da Punto iscrizione gare e, entro la fine dell’anno, vedrà sorgere il proprio Team. Tra i marchi di riferimento, Altra. sport-side.it
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PROGETTO TOR DES GEANTS 2017 PROMOSSO DA 4RUNNING, SEGUIRÀ DUE ATLETI DURANTE I SEI MESI DI PREPARAZIONE CHE LI SEPARA DALLA LORO PARTECIPAZIONE ALLA COMPETIZIONE VALDOSTANA. PIERO CASSIUS, PREPARATORE ATLETICO, SARÀ IL MENTORE DELLA LORO IMPRESA Di Daniele Milano Pession | foto: Lorenzo Belfrond, Marco Bassi e Piero Cassius
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Lorenzo Belfrond |
La Thuile - TdG 2015 |
Enzo Benvenuto
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Lorenzo Belfrond |
Piero, Enzo e Marco per i prossimi 6 mesi affronteranno insieme tutta la fase di preparazione che precede un grande evento come il Tor des Géants, ormai simbolo internazionale del trail su lunghe distanze. Una delle gare di ultratrail più dure al mondo, con i suoi 330k e oltre 12.000 di d+.
IL PROGETTO L’obiettivo è di mettere a confronto due realtà decisamente diverse, quella degli atleti professionisti e semi professionisti e quella degli amatori. Marco Bassi è l’amatore, mentre Enzo Benvenuto il professionista. Entrambi saranno legati da un sogno, quello di raggiungere l’ambito traguardo dei 330k! Enzo ha già conquistato il suo obiettivo nel 2014, e l’anno scorso ha concluso al 6° posto il 4K; Marco ha provato a confrontarsi con le migliaia di metri di dislivello del Tor nella passata edizione, ma un imprevisto lo ha bloccato dopo poco più di 100k. Beh, nulla è perduto, nel senso che per Marco si tratterà di riprovarci quest’anno, mentre per Enzo sarà la volta buona per alzare l’asticella, con due stagioni di maturazione ed esperienza in più. E Piero? Piero, preparatore atletico laureato in scienze motorie, sarà il vero artefice di tutto. Seguirà entrambi nei mesi che ci separano dalla grande sfida con attenzione e meticolosità, caratteristiche che gli sono care nello svolgimento della sua professione di preparatore atletico in varie discipline sportive e di professore di educazione fisica. 4Running monitorerà e darà conto in chiave
Val Ferret - VdA |
Enzo Benvenuto
giornalistica di tutta l’impresa. Le pagine che seguono sono dedicate principalmente ai tre protagonisti. Piero, Enzo e Marco per i prossimi 6 mesi affronteranno insieme tutta la fase di preparazione che precede un grande evento come il Tor des Géants, ormai simbolo internazionale del trail su lunghe distanze. Una delle gare di ultratrail più dure al mondo, con i suoi 330k e oltre 12.000 di d+.
PIERO CASSIUS: I DIVERSI CARICHI DI LAVORO PER ENZO E MARCO “Con molto entusiasmo ho accettato la proposta di Daniele di documentare l’avvicinamento di due atleti, un neofita e un esperto, a una grande avventura come questa! Dal momento che nella maggior parte delle riviste di running vengono pubblicati articoli prevalentemente teorici e con poche indicazioni pratiche, il mio obiettivo invece è quello di documentare, in modo semplice, con contributi fotografici ed esempi concrete, il percorso che i due trail runner affronteranno per arrivare a correre il Tor. Sicuramente i lavori proposti saranno molto differenti tra l'amatore e il trail runner esperto”.
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MARCO BASSI “Marco dovrà iniziare ad allenarsi dalle basi; sicuramente la prima parte della programmazione, il periodo preparatorio, verrà dedicata al potenziamento muscolare per acquisire le nozioni necessarie per il rafforzamento dei principali gruppi muscolari, attraverso esercitazioni a carico naturale, con gli elastici, ed esercizi di stabilizzazione per il ‘core’. Il suo primo obiettivo sarà quello di allenarsi con carichi graduali e crescenti, il programma sarà modulato e modificato continuamente in base alle sensazioni e ai risultati dei test a cui verrà sottoposto ogni mese”.
ENZO BENVENUTO “Enzo arriva da tre stagioni agonistiche in cui la sua prestazione è cresciuta gradualmente, incrementando i carichi di lavoro dal punto di vista sia qualitativo sia quantitativo. Nella sua programmazione si partirà dal fase specifica, in quanto la parte di periodizzazione che riguarda la parentesi introduttiva e quella generale sono già state svolte dall’atleta durante l’inverno. L’obiettivo di Enzo, invece, sarà quello di migliorare la sua prestazione
Piero Cassius
dell’anno scorso al 4K Alpine Endurance, cercando di ovviare alle difficoltà incontrate nelle due competizioni da 330 km affrontate precedentemente”.
DISTANZA, DISLIVELLO E INCOGNITE… “In base alla mia esperienza, preparare una gara come il TdG è totalmente differente rispetto a un ultratrail di 100/170 km. Quando la competizione dura più giorni, subentrano complicazioni quali l’alimentazione, il non dormire per 3/5 notti e la gestione dal punto di vista mentale della prova, che diventa molto complicata su un periodo così lungo”.
GLI SPORT ALTERNATIVI: L’ULTRA TRAIL NON È SOLO “CORSA” “In ultima analisi, ritengo fondamentale per un ultra-runner inserire nella sua programmazione sport alternativi, quali ski alp, ciclismo, nuoto, che occupano un volume dell’allenamento dal 20 al 30% in base al periodo preso in esame. Tutte queste discipline sono poco traumatiche a livello articolare, ma permettono di sollecitare, in maniera importante, le capacità aerobiche e anaerobiche”.
Marco Bassi
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portfolio
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DINO BONELLI THE TRAIL WORLD GALLERY
Dino Bonelli è un maestro di sci e di snowboard, un triatleta, un Ironman finisher, un collaudato organizzatore di eventi, un quotato fotografo e un bravo storyteller. Ma Dino è soprattutto e in primo luogo un viaggiatore, è una persona a cui lo snowboard e il freeride italiano devono molto. Dino è una specie di “catalizzatore”, un acceleratore di idee e di progetti in grado, con la sua sensibilità e con l’entusiasmo, di tirar fuori da ogni persona che ha di fronte il “cromosoma della libertà” che naviga dimenticato nel nostro DNA. Dino è soprattutto un curioso del mondo, e le sue foto raccontano le avventure (vere) che ha avuto occasione di vivere. Emilio Previtali - direttore di Freerider Mag
Ho voluto lasciare alle parole di Emilio Previtali, amico comune, freerider a 360° e storyteller, la descrizione di Dino Bonelli perché in poche righe riassumono le sue qualità come uomo e come professionista. È vero, si parla di snowboard e di sci in un pensiero scritto anni addietro, ma che lo descrive in modo impeccabile, lucido e chiaro. Ho conosciuto Dino tanto tempo fa… in mezzo alla neve di un ghiacciaio assolato a Tignes, intento a immortalare le gesta eroiche di snowboarder fluorescenti e controcorrente. Ora i tempi sono cambiati e mi sono ritrovato a condividere con lui la passione per il running, fatto di scritti, fotografie, corse vere, e di amore per le cose semplici. Buon viaggio. Daniele Milano Pession
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ARGENTINA I Penitentes sono una formazione nevosa, tipica delle Ande, che normalmente s’incontra ad alta quota. Lame nevose sottili e fragili che sembrano crescere dal nulla lasciando stretti spazi, percorribili, fra di loro. Lame cristalline che assomigliano alle mani giunte dei penitenti, da cui appunto il nome. Nel periodo d’acclimatamento pre ascesa dell’Aconcagua (6.963 m), siamo stati a correre sugli altopiani nel nord dell’Argentina. La Corona del Inca è un bellissimo anfiteatro naturale tra i 5.000 e 5.500 m d’altezza, dove ci siamo infilati nel ventre di uno dei tanti Penitentes che adornano la zona. Nella foto, fatta con ottica grandangolare Canon 10-22/4,5, il triathleta piemontese Mattia Torraco.
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GREENLAND Herik il Rosso l’aveva chiamata Greenland, terra verde, ma di questo colore nella zona c’è né ben poco. Un mare apparentemente calmo e dalle tonalità gelidamente scure fa da sfondo al quieto galleggiamento di enormi iceberg bianchi, che nelle loro anse ospitano sfumature d’acque apparentemente caraibiche. A riva, il fortissimo maratoneta bergamasco Migidio Bourifa saltella tra le rocce con la leggerezza che l’ha sempre contraddistinto sull’asfalto. Un giretto di corsa, il suo, che è più una perlustrazione curiosa che un allenamento vero e proprio, perché finita l’ossessione del cronometro, anche un grande campione come lui sa rigenerarsi in amante della corsa esplorativa. Foto scattata con uno zoom Canon 70-200/2.8 usato al massimo del suo potenziale.
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ICELAND Un prato verde che ospita gli appoggi leggeri di un runner che sembra danzare, una colata lavica graffiata dalle possenti unghie di un gigante accompagna la marcia dell’atleta per un lungo tratto, questa è l’Islanda. Una terra senza eguali, dove la natura sa sorprendere con i colori e le forme più incredibili, dove il tempo, quello meteorologico, sa ingannare anche i local, dove la quiete sa ancora essere sovrana. Foto scattata a Fabrizio Botanica durante la prima edizione della Run Iceland, una bellissima gara a tappe che in questa natura si perde e si ritrova. In questo caso ho usato il mio vecchio e fido zoom da viaggio, un Canon 35350/5,6, che appena dopo questa trasferta mi ha definitivamente lasciato.
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KYRGHISTAN Cosa fai se durante una breve corsa d’acclimatamento ai 4.500 metri di quota, tra una morena sassosa (la stessa che nella cover di questo numero fa da sfondo alla corsa di Flavio Ferrero) e le ultime lingue di un ghiacciaio che si distende dalla vetta del Peak Lenin (7.134 m), un crepaccio taglia il tuo percorso? Semplice, lo salti. Ma semplice non è, e l’iniziale esitazione di Maurizio Basso mi permette di calarmi nel ventre nevoso del ghiacciaio e immortalarlo dal basso nel suo gesto tecnico. La determinazione e l’elasticità dell’azione vengono ripagate da una foto decisamente suggestiva, fatta con il grandangolo Canon 10-22/4,5.
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GRECIA Non c’è niente di più romantico di un tramonto, e non c’è nulla di più bello e suggestivo di una rovina in buono stato di conservazione che identifica appieno il posto che la ospita e la storia che rappresenta. Se poi al tutto s’aggiunge la silhouette slanciata di una runner che ha posto in quella rovina di colonne, ancora erte verso la casa degli Dei, il suo traguardo della corsetta serale, allora il quadretto sportivo è completo. Foto scattata (con obiettivo fisso Canon 50/1.8) qualche giorno prima della Maratona di Atene del 2010, esattamente 2500 anni dopo la battaglia di Maratona (490 a.C.) e conseguente corsa, di 42 km, di Filippide che annunciava ai politicanti greci la vittoria del loro esercito. Runner Elena Gatto.
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IRAN Una lunga passeggiata lastricata e ben curata fiancheggia il movimento fluido di un fiume sonnolento che attraversa la bella e storica Esfahan, immersa nell’arido Iran centrale. Una dozzina di ponti attraversa il fiume, sovrasta la passeggiata e collega le due parti della città. Uno di questi viadotti, esclusivamente pedonale, lo splendido Khaju (costruito nel 1650), composto da un’infinità di archi e nicchie, è una straordinaria testimonianza dell’architettura d’epoca che fu. Stiamo correndo con il sole alle spalle, il ponte brilla in fronte a noi. Chiedo a Roberto Bergantin di andarvi oltre e ritornare dallo stesso passaggio chiuso tra i muri dell’antica pietra e lo immortalo. Sto correndo con la mia piccola Canon Power Shot 120, attrezzo del mestiere che porto sempre con me (anche il selfie di pag. 27, durante la Marathon des Sables, è stato fatto con questo piccolo gioiello).
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portfolio
HAWAII Quando Madre Natura, magari con colate laviche millenarie mescolate ad altre decisamente più recenti, disegna dei parchi giochi di cotanta bellezza, l’occhio gode e l’obiettivo prova a trasmettere questa immensa emozione, con l’intento di riuscirci. Pendici del Mauna Loa (4.169 m), Big Island, una bolla rosso fuoco si staglia dalle grinze nere della lava circostante come se fosse la pupilla di un enorme drago che fuoriesce dalla sua pelle rugosa. Qui il runner è solo una meteora insignificante che allunga la sua falcata in un mondo dalle fisionomie preistoriche. Non ricordo che obiettivo ho usato, ero troppo preso a scattare una foto dopo l’altra, a cercare la ruga giusta, la fessura con il disegno più artistico, la bolla più evidente… a cercare un’inquadratura che quietasse il mio animo agitato da questa smisurata bellezza. Runner Elena Gatto.
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ETHIOPIA Valle dell’Omo, Etiopia meridionale, culla dell’umanità, dove alcune tribù vivono ancora nelle stesse condizioni in cui vivevano i loro avi migliaia d’anni fa. Tra queste anche i Mursi, divenuti famosi per il piatto labiale indossato dalle donne a cui viene inserito, per simboleggiare la maturità sessuale, a 15 o 16 anni, 6 o 12 mesi prima del matrimonio. Io incuriosito da loro e nello specifico dall’eleganza di una donna con un disco di terracotta di 16 cm circa, lei incuriosita da me e dalla mia attrezzatura fotografica (corpo Canon 7D e obiettivo fisso 50/1.8), e il bimbo che tiene in braccio incuriosito dal passaggio di un runner, l’altoatesino Massimo Zanoni, che nel frattempo sta terminando la sua fatica giornaliera proprio nel loro villaggio.
36 protagonisti » trail » road » triathlon
DANIEL JUNG
UN ALTOATESINO AI CONFINI DEL MONDO
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LA STAGIONE INTERNAZIONALE DEL TRAIL SI È APERTA A HONG KONG: TRA I PROTAGONISTI A SORPRESA ANCHE UN ITALIANO, DANIEL JUNG, CHE HA SORPRESO TUTTI FINENDO SECONDO, MA IL SUO STUPORE È SCATURITO SOPRATTUTTO DAL LUOGO
di Graziano Guidi | foto: Lao Yao e Lloyd Belcher
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aniel Jung è un personaggio molto particolare, una perfetta espressione dell’anima montanara altoatesina strettamente legata ai suoi luoghi ma aperta al mondo, condividendo via social tutte le sue esperienze, vantando così un enorme numero di “amici” che seguono con costanza e passione le sue imprese. L’ultima è stata dall’altra parte del mondo: mentre tanti suoi colleghi trailer erano ancora alle prese con allenamenti e smaltimento dei bagordi natalizi, Daniel si è imbarcato con destinazione Hong Kong, per esordire nella prima tappa del World Tour. Una scelta dettata dall’agonismo, ma anche dalla voglia di conoscere qualcosa di nuovo: “Ero entusiasta all’idea di partecipare a una corsa in Asia e poter visitare una città così bella. D’accordo con il mio sponsor GoreTex, quest’anno voglio disputare una serie di gare del World Tour, e partire da Hong Kong mi è sembrato la maniera migliore per mettermi in gioco”.
Hong Kong è una città magica. Il contrasto tra grattacieli, templi antichi, giardini curatissimi, isole e le belle montagne la rende secondo me unica a livello mondiale.
Come descriveresti la gara di Hong Kong, quali sono le sue principali difficoltà? L’ho trovata molto interessante, la cosa che mi ha colpito maggiormente è che c’era una continua variazione di paesaggi e di caratteristiche del percorso, era impossibile annoiarsi! Per me la sfida e le difficoltà più grandi sono state nei tratti di gara in piano e molto veloci, ma anche i gradini molto alti e ripidi non erano da meno!
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Il momento più duro è stato sicuramente in corrispondenza dell’ultima salita e dell’ultima discesa: ero al limite e ho chiesto il OCUUKOQ CN OKQ æUKEQ RGT CTTKXCTG secondo all’arrivo.
Rispetto ad altre tue esperienze all’estero, com’è l’accoglienza nella città, qual è la partecipazione del pubblico? Premesso che non ho avuto altre esperienze di gare all’estero, posso solo parlare per via dei miei viaggi fatti per turismo… amo viaggiare. La gara è organizzata molto bene, ed è molto bello vedere l’impegno e la passione che ci mettono gli organizzatori! Il clima lungo tutto il percorso e la folla che ci sosteneva erano emozionanti, l’entusiasmo era presente sempre!
Che impressione ti ha fatto la città, come la descriveresti? Hong Kong è una città magica. Il contrasto tra grattacieli, templi antichi, giardini curatissimi, isole e le belle montagne la rende secondo me unica a livello mondiale! Ero molto entusiasta dell’atmosfera che si provava, e posso solo consigliare a tutti di fare un viaggio a Hong Kong, perché si aveva sempre l’impressione di sentirsi bene accolti in un ambiente molto diverso dal nostro.
degli atleti, e ha fatto un lavoro certosino a qualsiasi ora. Hanno tenuto una conferenza stampa dove tutti i partecipanti erano trattati alla stregua di grandi campioni, ma in generale tutti si sentivano a proprio agio grazie alla puntualità dei servizi. Credo che tutti i trailer possano avere solo ricordi positivi di questa gara, pure i miei colleghi stranieri dicevano di essere stati molto bene. Ma non è solo la competizione a farmi dire che merita il viaggio, perché per un appassionato poter competere in una città così speciale e fuori dell’ordinario, che unisce aspetti ultramoderni a tradizioni millenarie, è qualcosa d’imperdibile.
Tornando alla tua gara, quali sono stati i momenti più difficili?
L’organizzazione è abbastanza attenta a tutti i concorrenti, i primi come gli ultimi?
Per me è risultata dura dal primo all’ultimo km, ho dovuto spingere costantemente al limite per poter rimanere con gli Elite presenti. Il momento più duro è stato sicuramente in corrispondenza dell’ultima salita e dell’ultima discesa: ero al limite e ho chiesto il massimo al mio fisico per arrivare secondo all’arrivo. Ho avuto un bel duello con l’americano Sage Canaday, che mi ha fatto tirare fino alla fine!
L’organizzazione si è occupa tantissimo
Confrontandola con altre prove del
39 World Tour, la ritieni più facile o difficile? Per me questo risultato stratosferico è stato bellissimo, e sicuramente mi motiverà per le prossime gare del World Tour. Io cerco di andarci tranquillo, con tanta gioia. Sicuramente ora diventerà un po’ più dura per me, gli atleti Elite mi conoscono e vengo visto come concorrente per le prime posizioni, così sono salite anche la pressione e le aspettative.
Ciò non toglie che sarei molto felice, grato e onorato di poter correre con la maglia azzurra e addirittura nei Mondiali in casa.
La consiglieresti a chi vuole vivere un ultratrail all’estero, e perché? L’Ultra Marathon di Hong Kong sicuramente merita un viaggio, e non solo per la gara, anche la città è stata qualcosa di meraviglioso!
Cosa ti attendi da questa stagione? Punti a trovare spazio nella Nazionale italiana per i Mondiali in Toscana? Di questa stagione avrò sicuramente ricordi bellissimi e indimenticabili, perché avrò occasione di vedere tanti nuovi posti e conoscere tante persone. Sulla Nazionale italiana non vorrei esprimermi, perché viene deciso da altri se potrò farne parte o meno, oltretutto devo vedere se potrei eventualmente partecipare. Giugno e luglio sono mesi intensi, ho in programma diverse gare, e forse alla fine diventerebbe troppo.
IDENTIKIT
DANIEL JUNG
È
nato a Silandro (BZ) il 15 novembre 1983. Residente a Naturno (BZ), svolge molti lavori: idraulico, maestro di sauna, guida di mtb e di trail running. Tesserato per la Gore Running Wear, si è sempre dedicato sportivamente alle corse off-road, e vanta nel suo palmarès vittorie prestigiose al Gore-Tex Transalpin Run, Sudtirol Ultraskyrace, Dolomiti Extreme. Quello di Hong Kong è il suo primo grande risultato lontano dal contesto alpino-dolomitico.
40 protagonisti » trail » road » triathlon
CECILIA FLORI
UNA ROMANA AGLI ANTIPODI
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LA TARAWERA ULTRAMARATHON HA SVELATO IL TALENTO DI UNA TRAILER ITALIANA TRAPIANTATA PER LAVORO ALL’ESTERO E CAPACE DI SALIRE SUL PODIO IN UNA DELLE PIÙ IMPORTANTI TAPPE DEL WORLD TOUR
di Graziano Guidi | foto: archivio personale
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alla Tarawera Ultramarathon, tappa neozelandese del World Tour, arrivano le prime notizie riguardo a una tale Cecilia Flori terza al traguardo dopo una grande rimonta nelle fasi finali della gara. Proviamo a fare qualche ricerca in Rete e si apre davanti a noi un mondo, che racconta di una ragazza romana che, per dare un senso ai propri anni di studio, si è dovuta trasferire all’estero, lasciandosi tutto alle spalle, ma portando con sé anche la sua grande passione per la corsa all’aria aperta e un enorme talento che l’ha subito resa molto popolare da quelle parti e in tutti i Paesi di lingua inglese: “Mi sono trasferita in Nuova Zelanda un anno fa per motivi di lavoro. Ho trovato un posto come Lecturer nel dipartimento di Matematica nell’Università di Waikato e, nello stesso tempo, proseguo il mio lavoro di ricercatrice di Fisica Quantistica. Prima ero in Canada presso il Perimeter Institute of Theoretical Physics, dove ho iniziato a praticare il trail. Lì ho fatto la mia prima ultra di 50 miglia. La mia passione per il trail e la corsa in generale è nata un po’ per caso: prima ero una freeclimber, poi un amico mi ha convinta a fare una mezza maratona. Mi sono allenata
prima ero una freeclimber, poi un amico mi ha convinta a fare una mezza maratona. Mi sono allenata per due settimane e ho fatto la gara. Da quel giorno ho deciso che volevo correre.
per due settimane e ho fatto la gara. Da quel giorno ho deciso che volevo correre. Amando la montagna come scalatrice, volevo unire le due cose, così ho scoperto il trail running.
Com’è la vita agli antipodi? Mi sono ambientata abbastanza bene. I Kiwi, così si chiamano gli abitanti della Nuova Zelanda, sono gente veramente simpatica e ospitale. Mi ricordano un po’ gli italiani. Sono stata accolta in modo molto caloroso sia nell’ambito lavorativo sia in quello sportivo. La natura è meravigliosa ma, vi posso assicurare, l’Italia non è assolutamente da meno…
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Non ho mai gareggiato in Italia, quindi non so bene come siano i percorsi, posso però dire che in Nuova Zelanda le competizioni a cui ho partecipato sono tutte molto veloci, e con minor elevazione rispetto a quelle nel nostro Paese.
Il tuo è uno dei tanti esempi di giovani italiani costretti ad andare all’estero per lavorare e costruirsi una carriera: se avessi la possibilità torneresti in Italia e, secondo te, cosa servirebbe per impedire questa diaspora? Tornerei volentieri in Italia se mi offrissero un lavoro, anche perché sono figlia unica, i miei genitori stanno invecchiando, e riesco a vederli solo una volta l’anno. Sono una ricercatrice di Fisica Quantistica, madrelingua inglese, con laurea presa in Inghilterra nell’università di York, Master a Londra presso l’Imperial College, e il PHD a Berlino. Ho lavorato sei anni presso il Perimeter Institute of Theoretical Physics a Waterloo, Canada, e ora sono in Nuova Zelanda. Sono anni che purtroppo non vivo più in Italia. Secondo me il Governo e i politici in generale dovrebbero capire l’importanza del lavoro dei ricercatori e investire su di loro o, come dicono in Italia, sui loro “cervelli”, perché contribuirebbero in modo determinante allo sviluppo del nostro Paese.
Come descriveresti i percorsi e le gare che si disputano in Nuova Zelanda, considerando che la vegetazione e gli spazi sono ben diversi da quelli nostrani? Non ho mai gareggiato in Italia, quindi non
so bene come siano i percorsi, posso però dire che in Nuova Zelanda le competizioni a cui ho partecipato sono tutte molto veloci, e con minor elevazione rispetto a quelle nel nostro Paese. Alcuni percorsi sono tecnici e, specialmente nell’Isola del Nord, molto fangosi. Le grandi montagne si trovano solo nell’Isola del Sud, dove i sentieri hanno maggiore dislivello. In Nuova Zelanda le gare di trail running sono molto seguite e la disciplina ha una tradizione consolidata. Quest’anno mi cimenterò in alcune prove nell’Isola del Sud.
Che gara è la Tarawera Ultramarathon, che impatto ha sui media locali? Tarawera Ultramarathon è la gara trail più famosa in Nuova Zelanda perché molti atleti internazionali vi partecipano, ed è una delle poche elite. Nell’ambito sportivo è molto conosciuta, e numerosi giornali e televisioni neozelandesi ne parlano.
Raccontaci la tua gara e le sensazioni che hai vissuto quel giorno… Ho iniziato senza alcuna aspettativa, solo per divertirmi. All’inizio ero abbastanza veloce perché mi sentivo molto in forma. Dopo soli 10 km ero già quarta. Allora ho deciso di continuare
43 ad andare spedita e vedere se potevo riuscire a sostenere quell’andatura per tutta la gara. Con mia grande sorpresa sono riuscita addirittura ad accelerare verso la fine. Gli ultimi 30 km stavo praticamente correndo con Magdalena Boulet, il che mi ha aiutato molto, perché ci siamo incoraggiare a vicenda. Non avrei mai sognato di poter competere a fianco di una campionessa, è stato bellissimo! Anche se è stato faticoso, sono riuscita a mantenere sempre un atteggiamento positivo e a sorridere.
Quest’anno a giugno ci sono i Mondiali a Badia Prataglia: ti piacerebbe far parte della Nazionale? Pensi sarebbe possibile un tuo ritorno in Italia per l’occasione? Magari! Mi piacerebbe moltissimo, ho appena fatto richiesta di iscrizione, ma so che il numero è già chiuso, per cui non so se potrò essere accettata, inoltre sono solo due anni e mezzo che corro. Sarebbe un sogno. Non ho mai gareggiato in Italia, e sarei onorata di poterlo fare e rappresentare gli azzurri.
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi sportivi e quali i tuoi sogni? Ora che so che posso correre 100 km in maniera competitiva vorrei gareggiare di più, possibilmente anche in America e in Europa. Il
mio obiettivo è riuscire a entrare nella Western States 100, possibilmente con il World Tour, o vincendo un Golden ticket.
ORA LA VEDREMO IN NAZIONALE? La notizia del podio di Cecilia Flori in Nuova Zelanda è stata dirompente nel mondo del trail italiano, che prima non aveva notizia di questa romana agli antipodi, e proprio 4Running, tramite il suo portale 4actionsport. it, è stato il megafono della sua impresa. Ci sono arrivate richieste di notizie e di contatti, e non abbiamo dovuto far altro che fare da tramite: se per i Mondiali di trail sarà difficile vederla coinvolta, non altrettanto si può dire per altri eventi ultra, tanto che sono già in corso accordi per inserirla nella rappresentativa azzurra per la 100 Km. Tornando alla Tarawera Ultramarathon, l’azzurra ha chiuso terza nella gara dove l’americana Camille Herron, ex campionessa mondiale sia sui 100 sia sui 50 km, ha frantumato il record della corsa, portandolo a 8h56’00” davanti alla connazionale Magdalena Boulet (9h20’16”), che solo nel finale è riuscita a staccare la Flori (9h21’42”). Record anche in campo maschile con l’americano Jim Walmsley che, correndo in 7h23’32”, ha abbassato il precedente limite di oltre 21 minuti. Alle sue spalle lo svedese ex iridato sui 100 km Jonas Budd, a ben 47’26”; terzo il campione locale Sam McCutcheon a 49’03”.
IDENTIKIT
CECILIA FLORI
È
nata a Roma il 18 novembre 1980 e risiede ad Hamilton (NZL), dove lavora come Lecturer all’Università di Waikato e ricercatrice di Fisica Quantistica. Tesserata per l’Athletics New Zealand, ha conquistato la vittoria alla Taupo Ultramarathon 100 km in Nuova Zelanda, giungendo terza alla North Face Endurance Ontario 50 Miles in Canada, e salendo sul podio alla Tarawera Ultramarathon, valida per il World Tour.
44 protagonisti » trail » road » triathlon
BERNARD E MARTIN DEMATTEIS
I GEMELLI CHE VENGONO DAI MONTI
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BERNARD E MARTIN DEMATTEIS SONO ATTUALMENTE L’EMBLEMA DELLA CORSA IN MONTAGNA, CAMPIONI DAL CURRICULUM STRARICCO DI SUCCESSI, MA ANCORA CON TANTI SOGNI DA REALIZZARE INSIEME, A COLPI DI SFIDE INTERNE
di Graziano Guidi | foto: Newspower.it e Fabio Menino
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uropei di corsa in montagna 2016 ad Arco: le immagini dell’arrivo con Bernard Dematteis che si ferma, aspetta il fratello Martin e gli lascia la vittoria fanno il giro del mondo, valicano gli angusti confini della specialità e scatenano la curiosità generale a proposito di due gemelli talmente forti da sgominare la concorrenza e poi decidere fra loro chi deve tagliare per primo il traguardo. Una scelta dettata dal passato, un piccolo compenso, infinitesimale di fronte a un immenso dolore che Martin, pur nella sua ancor giovane età, ha stampato a fuoco nel cuore. Ma anche i piccoli gesti a volte servono, se poi a farli è chi ha vissuto ogni attimo al suo fianco addirittura da prima di venire alla luce, allora tutto assume un significato particolare. Bernard e Martin Dematteis “sono” la corsa in montagna, l’espressione massima di un movimento che da sempre è un fiore all’occhiello dell’atletica italiana che i due interpretano nella maniera più moderna, con grande amore ma senza disdegnare “capatine” in altri ambiti, che siano il Vertical Kilometer o la maratona, due gare agli antipodi, ma proprio questo dimostra la versatilità dei due ragazzi
Da piccoli però sì che eravamo rivali, contavamo le vittorie mie e sue, ma eravamo nella dimensione del gioco. Da adulti ci diamo aiuto e ci stimoliamo a vicenda per crescere. martin Dematteis
cuneesi, quasi indivisibili anche nel momento del racconto di sé, che diventa un continuo ping pong di considerazioni, pensieri, ricordi, a cominciare dai loro inizi atletici: “La passione per la corsa in montagna è nata sin da bambini – racconta Martin – veniamo da un paese di 1.000 metri, un piccolo borgo nella Valle Varaita, verso la Francia, 150 anime; sin da piccoli correvamo nei boschi del paese, giocavamo a guardie e ladri, per noi non esisteva il rimanere in casa davanti al computer… Non stavamo mai fermi: abbiamo fatto un po’ di calcio, sci di fondo, ciclismo, ma a 13 anni, dopo una gara con
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...ho solo rallentato perché sapevo che non c’era nessun altro oltre lui; per me sarebbe stata solo un’altra vittoria, così è stato molto più bello affrontare gli ultimi 50 metri per mano. A quel punto non era più importante chi vinceva. bernard Dematteis
la scuola, ci siamo innamorati della corsa. Ci ha avvicinato Giulio Peyracchia, è stato lui a scoprirci, faceva programmazione di corsa in montagna d’estate e da allora abbiamo trovato il nostro mondo”. “Una passione simile – dice la sua Bernard – è difficile da spiegare, la montagna ce l’abbiamo nel sangue, come diceva l'alpinista Walter Bonatti ‘la più difficile da scalare è quella che abbiamo dentro di noi’, il nostro sogno è sempre stato salire e scendere percorsi di gara più veloci degli altri”.
La vostra carriera è sempre proceduta in parallelo: quanta rivalità c’è tra voi in gara? Bernard: “C’è sempre stato sano agonismo, ma mai rivalità negativa, il mio interesse non era mai essere davanti a mio fratello, ma a tutti gli altri; quella che c’è fra noi è più competitività complice, che si sviluppa in allenamento, certe volte più impegnativo della la gara stessa… Ma questo significa che ogni volta che ci alleniamo insieme abbiamo il miglior metro di paragone possibile”. Martin: “Da piccoli però sì che eravamo rivali, contavamo le vittorie mie e sue, ma eravamo nella dimensione del gioco. Da adulti ci diamo aiuto e ci stimoliamo a vicenda per crescere”.
Il fatto di condividere ogni aspetto della vostra attività è sempre un vantaggio, in che termini? Martin: “Non è sempre facile, anche noi litighiamo, a volte con la stanchezza emerge pure il nervosismo. Poi non è che stiamo sempre insieme, abbiamo due vite abbastanza diverse, abbiamo nostri gruppi di amici, nostre famiglie, ma questo accresce poi il confronto”. Bernard: “La quotidianità si vive insieme quando si è insieme, io abito spesso in provincia di Bergamo, e quando sono lì seguo il mio programma, poi quando si è insieme misuriamo quello che abbiamo fatto e verifichiamo le nostre reciproche condizioni. L’allenamento diventa un metro di giudizio, ed è ancora più fondamentale per crescere”.
Tecnicamente in cosa vi differenziate? Bernard: “Io sono più muscolare di mio fratello, più potente, vado meglio nei percorsi di sola salita, pur essendo più pesante, mentre soffro maggiormente in pianura rispetto a lui che va più in agilità, infatti i suoi personali in pista e su strada sono migliori”. Martin: “Forse ho avuto più risultati, mi distendo meglio nell’azione di corsa, anche se non sono compostissimo, ma non è detto che
47 sia sempre avvantaggiato, visto il suo talento, perché compensa con un motore migliore”.
L’Europeo di Arco, soprattutto sul piano dell’immagine, è il momento più alto della vostra popolarità: come è nata quella scelta? Bernard: “Ho fatto quello che mi sentivo, ho ascoltato il mio cuore, ho fatto una cosa per me naturale. Ha fatto scalpore perché in questa società succedono molti fatti brutti, e questo risalta; ho solo rallentato perché
sapevo che non c’era nessun altro oltre lui; per me sarebbe stata solo un’altra vittoria, così è stato molto più bello affrontare gli ultimi 50 metri per mano. A quel punto non era più importante chi vinceva”.
Entrambi vi siete approcciati lo scorso anno con la maratona: la corsa in montagna secondo voi è utile per affrontare i 42,195 km? Bernard: “Sì, perché dal punto di vista psicologico in maratona bisogna avere i giusti
attributi… Anche la corsa in montagna è dura, servono la forza di volontà e la capacità di soffrire, è un grande allenamento. È chiaro che poi dal punto di vista tecnico le cose cambiano”. Martin: “Credo che si possa far vedere che si può andare forte da tutte e due le parti, altri l’hanno fatto e vorrei dimostrarlo di persona, allenarmi per una maratona primaverile e poi dedicarmi alle gare in montagna che accrescono la potenza muscolare. Dopo le prove titolate vorrei preparare un’altra 42k per l’autunno/inverno: ci credo e voglio dimostrare che si può”.
Dopo tanti successi, cosa vi attendete dal futuro, quali sono i vostri sogni? Martin: “Ho ottenuto tanto, ma non mi accontento mai, bisogna avere sempre fame di vittoria; di sogni ne ho diversi, ma non voglio svelarli, posso solo dire che sono legati sia alla corsa in montagna sia alla maratona”. Bernard: “L’importante è realizzarne almeno qualcuno. Quest’anno ci sono i Mondiali in montagna a Premana il 30 luglio, salita e discesa: il mio sogno grande è riuscire a conquistare il gradino più alto del podio, e ci proverò con tutte le mie forze. Nella maratona l’obiettivo forse è ancora più lontano, ma bisogna sempre provarci, perché purtroppo per ora la corsa in montagna non è disciplina olimpica: ci stiamo lavorando perché un giorno lo diventi, magari la vedrò da dirigente, quindi l’unica possibilità è la maratona…”.
È
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MARTIN DEMATTEIS
BERNARD DEMATTEIS
nato a Rore di Sampeyre (CN) il 24 maggio 1986. Tesserato per la Corrintime, vanta 21 maglie azzurre. Ai Mondiali di corsa in montagna ha conquistato un bronzo mondiale da Junior nel 2005, agli Europei ha due ori, un argento e un bronzo. Tre volte campione italiano fra il 2009 e il 2011. I suoi primati sono 29’54”33 sui 10000, 1h04’54” nella mezza e 2h18’20” in maratona.
È
nato a Rore di Sampeyre (CN) il 24 maggio 1986. Tesserato per la Corrintime, ha al suo attivo 23 maglie azzurre fra corsa in montagna e cross. Ai Mondiali di mountain running ha conquistato l’argento nel 2015, oltre a due quarti posti, agli Europei vanta due titoli, un argento e un bronzo. Detiene il record del mondo di Vertical Kilometer senza ausilio di agenti esterni con 30’27” stabilito a Chiavenna nel 2013 in 30’27”. I suoi primati personali sono 30’10”2 sui 10000, 1h06’35” sulla mezza e 2h27’42” in maratona.
48 protagonisti » trail » road » triathlon
URBAN ZEMMER
IL “RE” SPIEGA IL NUOVO VERTICAL LA FEDERAZIONE SKYRUNNING LANCIA IL NUOVO CIRCUITO DI VERTICAL KILOMETER: ENTRIAMO IN QUESTO MONDO CON IL VINCITORE DELLE ULTIME WORLD SERIES, URBAN ZEMMER
di Graziano Guidi | foto: archivio personale e ISF
primo all’ultimo metro, ciò significa che ci vogliono una testa dura, la volontà di soffrire, avere una certa forza nelle gambe e nelle braccia, e polmoni grandi. Sono però convinto che la cosa più importante sia di sicuro il talento che uno porta dentro dalla nascita, e che non si può compensare con nessun allenamento. C’è chi è portato e chi no.
È tendenza degli ultimi anni vedere molti campioni della corsa in montagna partecipare anche alle gare di VK: fra le due discipline quali sono le differenze, e in cosa gli specialisti “puri” di VK hanno qualcosa in più?
I
l Vertical Kilometer è alle porte di una rivoluzione: nelle scorse settimane l’ISF ha sancito la sua fuoriuscita dalle World Series per dare vita a un circuito tutto suo, il World Circuit (a dir la verità poteva essere scelto un altro nome, perché si rischia di far confusione con l’omonimo challenge dedicato ai vertical nei grattacieli) sviluppato su più prove. Questa è solo l’ultima novità di una specialità in continua evoluzione, ma che ha nel movimento italiano il suo principale bacino di campioni. Se infatti la Spagna nel complesso dello skyrunning è la nazione guida, nella specifica prova i nostri sono maestri: alcuni si dividono con la corsa in montagna, ma ci sono anche specialisti “puri”, e Urban Zemmer, per tutti il “maestro”, è uno di questi, atleta che, se si tratta di correre (perché lo sci alpinismo è altra cosa…), concentra tutte le
sue energie in questa gara che più adrenalinica non si può: “La mia prima competizione vertical è stata a Canazei sulla crepa nera nel 2008, dove ho partecipato quasi per caso, dopo che Diego Amplatz di Sport Amplatz me ne aveva parlato e mi aveva motivato a provarci. Inaspettatamente sono arrivato terzo dopo Manni Reichegger e Augusti Roc Amador. Vedendo che ero dotato per questo tipo di prova, ho iniziato ad allenarmi, e il fatto che per questo genere di competizioni non servono training lunghi mi ha permesso di trovare il tempo di prepararmi, visto il poco libero che mi rimane tra lavoro e maso”.
Che caratteristiche bisogna avere per emergere in gare di durata così limitata, eppure così intense? Per i vertical bisogna riuscire a dare tutto dal
Penso che sia un fatto di allenamenti diversi. Un campione vero di corsa in montagna può riuscire benissimo nei vertical se si prepara su pendenze ripide camminando, ma proprio visto che si tratta di atleti di corsa in montagna, il loro training si concentra nella corsa, che è una cosa differente. Talvolta i vertical sono anche un po’ più tecnici.
Cosa ne pensi della nuova struttura del Vertical Circuit e del suo distacco dalle World Series? Dico che un vertical dovrebbe rimanere un vertical, e negli ultimi anni questo principio non sempre è stato rispettato nel circuito World Series: una gara di più di 4 km, per arrivare persino ai 7 km della Transvulcania, con un dislivello di 1.000 metri, per me è corsa in montagna e non un vertical. Dovrebbe invece avere caratteristiche più o meno uguali per quanto riguarda la lunghezza del percorso e un dislivello di 1.000 metri, e non variare da 1,9 km a 7 e più km. Poi devo dire che il nuovo circuito non è più ideato per gente come
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50
17 TAPPE, BISOGNA COMPLETARNE 6 Il calendario del nuovo Vertical Kilometer World Circuit si compone di ben 17 gare da maggio a ottobre: per entrare in classifica conteranno i migliori 6 risultati ottenuti nell’arco dell’anno. Al vincitore andrà un premio di 10.000 euro. Ben 5 le tappe allestite in Italia, una in più della Spagna.
VERTICAL KILOMETER WORLD CIRCUIT
Il livello degli atleti italiani nei vertical è altissimo, e ci sono tanti percorsi che meritano di farne parte.
me che lavora, ma più che altro per professionisti, perché non è facile trovare il tempo per girare in tutta Europa solo per partecipare a una gara, sebbene sarebbe bello.
Tu hai gareggiato e vinto in tutto il mondo: analizzando le 17 prove del calendario, quali sono le più belle, le più particolari dal punto di vista tecnico, quelle che ti attraggono di più per paesaggi e luoghi toccati? Ho notato con piacere che ci sono gare nuove in Portogallo, Spagna e Norvegia che sembrano molto interessanti.
Il calendario è molto intenso, e costringe anche a trasferte continue, soprattutto nella prima parte: pensi sia necessario fare una scelta di obiettivi, considerando anche che la classifica sarà su 6 prove? Certo che si dovranno fare delle scelte, visto che ben pochi avranno la possibilità di girare di continuo e di andare in trasferta. Nella vita c’è anche altro, non solo le gare. In più c’è il rischio che con tante date le prove divengano meno importanti, con partecipanti sempre diversi, e un livellamento verso il basso.
Il primato di gare spetta all’Italia con 5 eventi: pensi sia dovuto anche alla forza del nostro
7 maggio 11 maggio 26 maggio 4 giugno 11 giugno 16 giugno 7 luglio 9 luglio 20 luglio 29 luglio 4 agosto 1 settembre 15 settembre 1 ottobre 6 ottobre 13 ottobre 21 ottobre
Trentapassi Vertical Race Transvulcania Vertical Kilometer Zegama-Aizkorri Kilometro Vertical Santana Vertical Kilometer KM Vertical Fuente Dé Santa Caterina Vertical Kilometer Kilomètre Verical Face de Bellevarde Vertical Cabanera Dolomites Vertical Kilometer Red Bull K3 Blamann Vertical Lone Peak Vertical Kilometer Salomon Marmores VK Verticale du Grand Serre Pico Mountain VK Grèste de la Mughéra Vertical Kilometer Kilomètre Vertical de Fully
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movimento, che più che nelle altre specialità dello skyrunning riesce a tenere testa anche numericamente alla scuola spagnola? Sicuramente. Il livello degli atleti italiani nei vertical è altissimo, e ci sono tanti percorsi che meritano di far parte del circuito mondiale. In più, nell’associazione Skyrunning ci sono italiani ai vertici, e anche il peso politico è un motivo.
Il fatto che quest’anno non ci siano i Mondiali può essere d’aiuto al lancio del nuovo challenge? Non penso che l’uno e l’altro si influenzino, anzi. Chi vuole partecipare ai Mondiali dovrà ancora fare più scelte. Gli atleti non sono macchine, ma umani, e le energie sono quelle che sono. Trasferte incluse, non è possibile andare bene varie settimane di seguito, almeno io parlo per me. Speriamo che la gente trovi piacere per i vertical e che vengano seguiti da tanto pubblico. Per chi organizza è sempre importante.
Cosa ti aspetti da questa stagione? Per tutto l’inverno non vado a piedi o corro, mi alleno esclusivamente in pista con le pelli, e finora non ho ancora pensato all’estate. Non ho programmi precisi di cosa fare o non fare. Vediamo. Diamo tempo al tempo. Non sono dei più giovani, non dimenticatevene….
(ITA) (ESP) (ESP) (POR) (ESP) (ITA) (FRA) (ESP) (ITA) (ITA) (NOR) (USA) (GBR) (FRA) (POR) (ITA) (SUI)
URBAN ZEMMER
È
nato a Castelrotto (BZ) il 5 luglio 1970. Lavora a tempo pieno come idraulico e dedica molto tempo anche alla sua fattoria: si alza tutti i giorni alle 6:00 per occuparsi della stalla prima di andare al lavoro, per poi ricontrollare i suoi animali e l’orto una volta finito. Solo alla sera può dedicarsi alla corsa, e anche in questo è un integralista: nessun allenatore e nessun integratore, sono più che sufficienti gli alimenti che fa rigorosamente in casa con i prodotti della terra. È tesserato per la Bogn da Nia e il suo sponsor principale è La Sportiva. Vanta il record mondiale di Vertical Kilometer con ausilio di bastoncini in 29’42” a Fully (SUI) nell’ottobre 2014. Si è aggiudicato le World Series nel 2012 e 2013, ma ha conquistato anche titoli mondiali ed europei sempre nel VK.
52 protagonisti » trail » road » triathlon
AMARCORD
RON HILL
UN RECORDMAN EVERGREEN LA STORIA DI RON HILL, DUE VOLTE CAMPIONE EUROPEO E VINCITORE DI MOLTE GRANDI MARATONE, HA VISSUTO IL GRAN FINALE IL 30 GENNAIO 2017, QUANDO PER L’ULTIMA VOLTA HA CORSO IL MIGLIO ENTRANDO NEL GUINNESS DEI PRIMATI
Di Gabriele Gentili | foto: sephotos.co.uk e archivio Iaaf
D
ovrebbero farlo Baronetto, se lo meriterebbe, perché Ron Hill è per il fondismo britannico un’istituzione, un personaggio assoluto, e lo è stato per tutta la sua vita, in varie vesti. Corridore abbastanza tarchiato con i suoi 61 kg per 1,67 di altezza, faceva del ritmo e della resistenza un’accoppiata vincente e fruttuosa, fin da quando nel 1963 vinse il titolo britannico sulle 6 miglia in 27’49”8 eguagliando il primato nazionale. I record sono stati una costante per Hill, che ne ha ottenuti ben tre mondiali, sempre sulle distanze delle miglia, ma proprio questa sua propensione ha forse inciso sulla sua carriera di maratoneta, approcciata abbastanza tardi, sebbene nel 1964 fosse stato selezionato per i Giochi Olimpici di
Tokyo finendo 19° in 2h25’34”. Nel 1966 disputò i Campionati Europei di maratona chiudendo 12°, ma andò ben diversamente tre anni dopo ad Atene, quando si aggiudicò la sua prima grande vittoria. Il 1970 fu il suo anno: in aprile fu il primo britannico a conquistare la Boston Marathon in 2h10’30”, a luglio a Edimburgo fece ancor meglio, divenendo il secondo uomo della storia a scendere sotto le 2h10’ con 2h09’28” al termine di una gara per certi versi scriteriata. I giornalisti dell’epoca raccontano di una partenza suicida del britannico: quando transitò ai 10 km nessuno voleva credere al cronometro che portava il tempo di passaggio di 29’24”, un ritmo che sarebbe equivalso a un finale da 2h04’, ancora adesso – nell’epoca dell’assalto alle due ore – decisamente straordinario. Tutti pensavano che Hill si sarebbe arreso, che non sarebbe neanche arrivato al traguardo, invece finì ancora brillante. Lo sforzo si fece sentire però più avanti quando, iscrittosi alla Fukuoka Marathon dov’era dato per netto favorito, finì solamente al nono posto. Ma questo non influì sull’attribuzione da parte di Track & Field News della palma di miglior maratoneta dell’anno, e soprattutto del titolo di Cavaliere dell’Ordine della Corona. Dopo il secondo successo riportato agli Europei di maratona, a Helsinki 1971, fu selezionato per i Giochi Olimpici di Monaco, dove era uno dei pronosticati. Alla fine fu sesto, il suo miglior risultato nel consesso a cinque cerchi, e questo gli bastò. Ma non smise certo di correre: nel 1981 fu il primo a conquistare la Hong Kong Marathon, in 2h34’35”, gara che considerò “la più dura che abbia mai disputato”. Abbiamo detto che la storia di Ron Hill passa per vittorie ma anche e soprattutto per primati, e il più singolare lo ha stabilito lo scorso 30 gennaio, quando ha corso il
miglio per la 19.032ª volta: per 52 anni e 39 giorni, senza saltarne neppure uno, a Natale come a Ferragosto, Hill ha affrontato i classici 1.609 metri e spicci. L’ultima volta in 16’34”, con una certa difficoltà per gli acciacchi dell’età, certo, ma l’ha fatto, entrando così nel Guinness dei Primati. Acclamato da una folla festante, come ai tempi delle sue gloriose vittorie, ha chiuso alla maniera di Forrest Gump, con un laconico: “Sono stanco…”.
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RON HILL
È
nato in Gran Bretagna il 25 settembre 1938. Sin da giovane si è dedicato al mezzofondo affrontando la sua prima maratona a 25 anni. Ha partecipato a tre Olimpiadi giungendo 18° sui 10000 e 19° in maratona a Tokyo 1964, 7° sui 10000 a Città del Messico 1968 e 6° in maratona a Monaco 1972. Sui 42,195 km ha conquistato l’oro agli Europei di Atene 1966 e Helsinki 1969, a cui si aggiunge quello dei Giochi del Commonwealth 1970 a Edimburgo, quando con 2h09’28” fu il secondo uomo a infrangere la barriera delle 2h10’. Al suo attivo vittorie a Boston 1970, Enschede 1973 e 1975, Hong Kong 1981. Ha stabilito i primati mondiali delle 10 miglia (47’02” nel 1968), 15 miglia (1h12’48” nel 1965) e 25 km (1h15’22” nel 1965). Chiusa la carriera agonistica, si è dedicato all’allenamento.
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di Daniele MIlano Pession | foto: Marco Melloni
MATTEO, TU SEI UN RIVENDITORE SPECIALIZZATO DI PIÙ MARCHI, QUALI SONO I BRAND CHE TROVIAMO DA TE IN NEGOZIO? ASICS, Brooks, Nike, Skechers, Adidas, Puma, Garmin, Polar.
DA QUALCHE ANNO LE AZIENDE HANNO RINUNCIATO ALLA CLASSIFICAZIONE STORICA DELLE SCARPE IN CATEGORIE: A1, A2, A3, ECC... CE NE PARLI? Sì, esattamente. Somigliandosi molto, soprattutto le A2 con le A3, le aziende hanno pensato di distinguere tra modelli “da gara” e “da allenamento”, mantenendo invece in vita la categoria delle “stabili” antipronazione. Per esempio Nike prevede la distinzione tra “run fast”, in cui fa rientrare le calzature veloci, “run easy” per quelle da training, e “stability” per le antipronazione. In pratica sono state raggruppate le A2 pesanti e le A3, quindi spetta a noi negozianti, che acquistiamo di conseguenza maggiore rilevanza, indirizzare il cliente in base al suo peso e alle reali esigenze personali, uscendo un po’ da uno schema rigido dettato dalle categorie.
È VERO CHE SI È TRATTATO DI UN FENOMENO TIPICAMENTE ITALIANO? In realtà mi risulta che sia una tendenza generale, non solo nel nostro Paese.
LE NUOVE MACRO-CATEGORIE TENGONO IN CONSIDERAZIONE ANCHE PROBLEMI DI APPOGGIO COME LA SUPINAZIONE E LA PRONAZIONE? La pronazione rimane una categoria
sempre ben distinta, la supinazione invece no, non esistendo scarpe specifiche per chi ha questo difetto di appoggio.
LA TENDENZA DELLE AZIENDE VERSO UN USO PIÙ CONSAPEVOLE DELLE CALZATURE, QUINDI DI PRODOTTI DI QUALITÀ, VIENE COSÌ ESALTATA O PERDE UN PO’ DI VALORE? Se il consumatore sceglie più accuratamente la scarpa, sicuramente ne percepisce meglio la qualità e può apprezzarla di più durante il suo intero corso di utilizzo.
NELLA SCELTA DELLA CALZATURA, ABBANDONATE OGGI LE CATEGORIE DI CUI PARLAVAMO PRIMA, È PIÙ FACILE O PIÙ DIFFICILE SBAGLIARE ACQUISTO O ANDARE VERSO UN MODELLO NON TROPPO ADATTO ALLE PROPRIE CARATTERISTICHE? Secondo me è più facile fare una scelta corretta ora, se consigliati da persone competenti, perché uscendo da uno schema rigido di categorie la selezione diventa più personalizzata: molti atleti possono usare modelli che venivano considerati come A2, per esempio per la corsa lenta, e altri invece quelli ritenuti come A3, leggeri, per le ripetute. Con le categorie c’era il rischio che il runner si ostinasse a prendere una scarpa perché appartenente a un determinato segmento, ma che poi non rappresentava correttamente le sue esigenze e caratteristiche.
RITIENI CHE DA PARTE DELLE AZIENDE CI SIA UN TENTATIVO DI LIMITARE LE TIPOLOGIE DI SCARPE E ARRIVARE UN GIORNO A PROPORRE UNA CALZATURA UNIVERSALE? ESISTERÀ MAI QUELLA PERFETTA PER OGNI PIEDE E OGNI ANDATURA? No, non credo. Ritengo che rimarrà sempre una differenziazione tra le varie tipologie. Non penso che si arriverà neppure alla scarpa perfetta e universale: ogni persona ha sempre esigenze diverse ed è impossibile soddisfarle tutte con un unico prodotto.
DA ALCUNI ANNI, DOPO IL BOOM DEL BOOST DI ADIDAS (CHE ALLA SUA PRESENTAZIONE SUL MERCATO ERA STATO DEFINITO DA ALCUNI CONCORRENTI UN “QUASI” DOPING TECNOLOGICO), LA MAGGIOR PARTE DELLE AZIENDE HA ABBANDONATO L’USO DELL’EVA NELL’INTERSUOLA PER ORIENTARSI VERSO NUOVI MATERIALI PIÙ PERFORMANTI. COSA È CAMBIATO E PERCHÉ? Sicuramente da parte dei brand c’è la tendenza a sperimentare nuove tecnologie e materiali rivoluzionari, forse anche per una questione di marketing, con lo scopo di proporre sempre qualcosa di inedito, ma sicuramente pure con la volontà di continuare a migliorare il prodotto finale da offrire al cliente. Le aziende con cui lavoro sono costantemente molto attente ai feedback dei runner, che tengono in notevole considerazione quando mirano a innovare i propri modelli.
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TEST
» trail » road » triathlon
ADIDAS
ULTRABOOST X ADIDAS.IT
PESO DICHIARATO 234 G (N. 38 2/3)
DROP 10 MM
PREZZO
179,95 EURO
LA PAROLA ALL’AZIENDA L’ ultima versione dell’iconica scarpa UltraBOOST è pensata per offrire alle runner la migliore esperienza possibile durante la corsa. È ideale per prestazioni al top, perché appositamente studiata per adattarsi alla forma unica del piede femminile, assecondandone il profilo naturale durante la corsa. Il sistema ARAMIS, tecnologia di rilevamento che permette di analizzare in dettaglio i movimenti del corpo, ha consentito di individuare i punti
esatti in cui è necessario maggiore supporto e quelli in cui il piede richiede più spazio per la sua naturale espansione. Tra i tratti distintivi, il caratteristico Adaptive Arch, il profilo scolpito della zona mediale e la tomaia Primeknit, che si adatta perfettamente ai cambiamenti della forma dell’arto durante la corsa. La struttura Primeknit avvolge l’arco del piede per un supporto aggiuntivo, con più spiccata apertura in corrispondenza delle dita per una migliore
traspirabilità. Il controtallone UltraBOOST presenta un nuovo design più stretto, riadattato all’anatomia femminile, per un giusto supporto senza mai compromettere la libertà di movimento. L’intersuola boost™ lungo tutta la scarpa offre un ritorno di energia ineguagliabile ed è in grado di resistere a qualsiasi temperatura. La suola Stretchweb con gomma Continental, progettata per assecondare l’andatura femminile, garantisce una flessibilità assoluta e un ottimo grip.
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TEST DI ANNA MAINO PESO RILEVATO 223 g (n. 38 EU, 6 ½ US, 5 UK).
DESIGN Scarpa da running su asfalto molto innovativa, con sistema UltraBOOST che esalta la leggerezza e la reattività. Rivoluzionaria anche come design per la forma della tomaia “a calza”.
FINITURE Anch’esse particolari e inedite: la tomaia è sostituita da una leggerissima chiusura “a calza” che avvolge il piede in maniera minimale. Buona la tenuta laterale della chiusura a stringhe che va a dare sostegno alla parte centrale dell’arto.
CHIUSURA A lacci comodi, di giusta lunghezza. Robusta e decisa per sopperire al senso di instabilità che dona la tomaia. Grazie alla sua posizione avvolge il piede e lo stabilizza.
IMPATTO INIZIALE/SETUP PRIMA USCITA Molto ammortizzata, quasi troppo. Sicuramente avvolge in una maniera diversa dalle scarpe di concezione classica. Reattività e leggerezza sono qualità che si scoprono usandola sia negli allenamenti sia in gara (21 km).
COMFORT La forma e la presenza del boost™ invitano alla rullata tacco-punta tipica di un’andatura in spinta propria di un’atleta che sta cercando un buon tempo. È un modello adatto per corse “brillanti” e non troppo lunghe.
TRASPIRABILITÀ Ottima. La calza che fa da tomaia è assolutamente traspirante, nonostante si bagni un po’ troppo se si è sorpresi da un temporale. Si può considerare utile soprattutto nella stagione calda.
GRIP La suola è sufficientemente isolante dal terreno, dato il sostenuto strato di boost™ che la sorregge. Ha abbastanza presa sul fondo, ma tende a consumarsi velocemente.
STABILITÀ La calza che funge da tomaia potrebbe mettere in dubbio questo aspetto; la scarpa risulta invece essere molto affidabile, grazie alla fascia centrale della chiusura e ai lacci che avvolgono e bloccano bene il piede.
DEFORMABILITÀ Parecchia, proprio per la mancanza di una tomaia classica e rigida. Anche la suola è molto morbida e deformabile. La scarpa segue il piede in tutto e per tutto.
PROTEZIONE Discutibile, soprattutto sulla parte dell’avampiede (dove un sasso o semplicemente un ostacolo potrebbero danneggiare le unghie) e su quella posteriore della caviglia a salvaguardia dei tendini e del calcagno.
CAPACITÀ DI AMMORTIZZARE Notevole e apprezzabile anche il “rimbalzo” che fornisce la suola.
TEST IN PILLOLE QUALITÀ PRINCIPALI Leggerezza e adattabilità, spinta e reattività.
CRITICITÀ Eccessiva ammortizzazione e bassa protezione del piede.
CONSIGLIATA PER Gare di media lunghezza (10-21 km) e lavori veloci, ripetute e fartlek.
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TEST
» trail » road » triathlon
ADIDAS SUPERNOVA ADIDAS.IT
PESO DICHIARATO 307 G (N. 42 2/3)
DROP 10 MM
PREZZO
139,95 EURO
LA PAROLA ALL’AZIENDA P otenza e stabilità sono le prerogative di Supernova, scarpa neutra in cui l’intersuola con tecnologia di ammortizzazione boost™ ultrareattiva è studiata per fornire il massimo ritorno di energia. Il controtallone sagomato FITCOUNTER avvolgente migliora il supporto
e guida il piede in movimenti ottimali del tendine d’Achille, mentre la tomaia in mesh tecnico assicura traspirabilità e comfort. La suola elasticizzata in gomma STRETCHWEB, firmata da Continental™, si flette assecondando l’appoggio a terra e assicura grip eccezionale anche sul bagnato.
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TEST DI MATTEO PARRAVICINI PESO RILEVATO 321 g (n. 9,5 US).
DESIGN Accattivante e attuale, esaltato dall’inserzione di materiali diversi tra l’avampiede della scarpa e il tallone: ne sono stati usati alcuni tessili con altri di rinforzo in plastica. Il tessuto esterno a coste strette è accoppiato con uno dal colore in contrasto per un risultato di sicuro effetto.
FINITURE
GRIP
Il tessuto esterno sembra robusto grazie al fatto che è accoppiato a un altro. La scarpa è ben rifinita sia dentro sia fuori. Si nota la presenza di una struttura di rinforzo sulla linguetta e sulla parte posteriore interna a supporto della caviglia, come pure uno esterno, di plastica, posizionato sul tallone.
La suola si avvale di una buona “tassellatura” (ma certo non paragonabile a quelle da trail) che rende la scarpa sicura anche su asfalto umido e bagnato. Si nota certamente la firma importante di Continental, e ciò avvalora la sensazione di buon grip che abbiamo riportato.
CHIUSURA
STABILITÀ
Ottima, particolarmente avvolgente anche per un piede molto stretto; la linguetta è alta e larga, con un’imbottitura abbondante che protegge molto bene il collo del piede in tutte le sue parti.
È la caratteristica principale di Supernova: il piede è ben saldo e trattenuto con un adeguato supporto della caviglia. La scarpa inoltre è estremamente reattiva grazie all’intersuola boost™ particolarmente alta che assicura grande capacità ammortizzante e ottimo ritorno di energia.
IMPATTO INIZIALE/SETUP PRIMA USCITA La sensazione è molto buona, il piede è estremamente stabile e ben avvolto, creando un corpo unico con la scarpa.
COMFORT Supernova ha mostrato da subito un’ottima calzata, è comoda, offre una rullata del piede piena e sicura grazie alla perfetta tenuta della caviglia ottenuta mediante il rinforzo in plastica.
TRASPIRABILITÀ Dato il periodo in cui abbiamo testato la scarpa, ci è difficile dare un giudizio. Sembra però che il tessuto esterno, forse troppo strutturato per permettere un’ottima traspirabilità, possa risultare pesante per un modello neutro da allenamento su strada. Tutto ciò risulta un aspetto positivo in inverno, ma potrebbe rappresentare un problema nelle calde giornate estive.
DEFORMABILITÀ Si adatta facilmente al terreno, la suola è elastica, si flette e si deforma bene con l’appoggio, in modo controllato, garantendo però sempre grande stabilità, frutto pure del controtallone avvolgente che assicura supporto ai movimenti.
PROTEZIONE Ottima, pur rimanendo nell’ambito di un utilizzo su strada, grazie al rinforzo di plastica sul tallone e a una parte anteriore leggermente protetta; a ciò si aggiunge un’abbondante imbottitura interna intorno la caviglia e al tallone.
CAPACITÀ DI AMMORTIZZARE Ottima. Abbiamo avuto la sensazione di calzare una scarpa molto reattiva, comoda e rilassante.
TEST IN PILLOLE QUALITÀ PRINCIPALI Buon effetto cushioning, comfort elevato, reattività.
CRITICITÀ Potrebbe presentare scarse doti di traspirabilità in estate, il tessuto utilizzato è forse troppo pesante e potrebbe far sudare eccessivamente il piede.
CONSIGLIATA PER Allenamenti quotidiani anche lunghi in cui privilegiare maggiormente la comodità. Perfetta per mezze maratone e maratone.
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TEST
» trail » road » triathlon
ASICS
NOOSA FF ASICS.COM
PESO DICHIARATO
245 G (M), 200 G (W)
DROP 10 MM
PREZZO
150 EURO
LA PAROLA ALL’AZIENDA D otata di ammortizzazione F-GEL nel retropiede, per un cushoning ottimale a ogni passo, un’efficace attenuazione degli urti in appoggio e una transizione graduale alla fase intermedia, la NOOSA FF si distingue per il peso contenuto, e presenta l’Impact Guidance System (IGS) che segue i movimenti naturali e l’anatomia dei piedi. Ancora più leggera,
la rivoluzionaria intersuola in FlyteFoam è più resiliente che mai e, grazie alle fibre organiche che la riportano immediatamente alla sua forma originaria dopo ogni falcata, offre sempre la massima ammortizzazione. Presenta una suola aderente e l’avampiede in gomma Wet Grip, con miscela speciale di componenti organici e non, progettata per ottimizzare la trazione anche
sulle superfici umide. La riflettività 3M consente di rimanere visibili pure in condizioni di scarsa illuminazione. Una tomaia traspirante senza cuciture conserva il piede in costante comfort: ventilato e fresco. La linguetta aderente al tallone permette di indossare e togliere la scarpa facilmente. La NOOSA FF è nata per i runner su strada, dal ritmo elevato e con appoggio neutro.
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TEST DI SIMONE CENTEMERO PESO RILEVATO 250 g (n. 42,5 EU).
DESIGN Decisamente innovativo; viene completamente stravolto il caratteristico desing ASICS. Il modello testato è quello in livrea nero e verde.
(dettaglio assolutamente non trascurabile per rendere più agevole la transizione in “zona cambio”).
TRASPIRABILITÀ Molto buona, garantita da una tomaia esterna in tessuto retinato notevolmente leggero e comunque abbastanza resistente.
FINITURE
GRIP
Decisamente ben curate sotto il profilo sia qualitativo sia estetico.
Modello adatto ad affrontare percorsi asfaltati.
CHIUSURA
STABILITÀ
Tradizionale ed essenziale.
Ideale per tracciati senza troppe insidie.
IMPATTO INIZIALE/SETUP PRIMA USCITA
DEFORMABILITÀ
È una scarpa tanto leggera e reattiva quanto ben ammortizzata, e basta percorrere pochi metri per accorgersene.
Più che discreta sull’asfalto.
COMFORT Decisamente elevato, anche se indossata senza calze. Pratica e veloce da calzare, grazie a una particolare e robusta linguetta posta esternamente sul tallone
PROTEZIONE Scarpa indicata su fondi poco accidentati.
CAPACITÀ DI AMMORTIZZARE L’intersuola in FlyteFoam assicura un ottimo rapporto tra peso e capacità di ammortizzare.
TEST IN PILLOLE QUALITÀ PRINCIPALI Finalmente una vera e propria scarpa dedicata al triathlon, bella, comoda, veloce e performante.
CRITICITÀ L’assenza di stringhe elastiche.
CONSIGLIATA PER Gare veloci e per gli atleti più forti anche sulle lunghe distanze, di triathlon ovviamente… ma se qualche podista volesse provarle si farebbero certamente apprezzare!
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TEST
» trail » road » triathlon
OUTFIT
ASICS
ASICS.COM
FUZEX TEE R
ealizzata in un tessuto comodo e fresco, è dotata della tecnologia ASICS MotionCool. La stampa sul pannello anteriore interno mantiene sempre freschi, proteggendo di conseguenza dal freddo e isolando dall’umidità. Le cuciture spostate lungo il fianco riducono la possibilità di sviluppare arrossamenti e irritazioni, mentre l’orlo posteriore leggermente esteso offre protezione e comfort. Una stampa con barra reflective sulla schiena e la spirale ASICS reflective sul petto assicurano visibilità pure dopo il tramonto. Una vestibilità aderente e la stampa stagionale sulle spalle e sull’inserto posteriore rendono questa T-shirt dal taglio tradizionale un componente essenziale di qualsiasi guardaroba da corsa. Si integra con gli altri capi della gamma FuzeX. TAGLIE: S-XXL COLORI: jungle green, real white, performance black
PREZZO: 40 EURO
FUZEX 7IN SHORT L
eggeri pantaloncini dalla vestibilità regolare, 2 in 1: un aderente ed elasticizzato “ciclista” all’interno, con lunghezza fino a un terzo della coscia, in grado di proteggere da freddo e umido e di mantenere allo stesso tempo la pelle asciutta, e uno short 7/8 da “calciatore” all’esterno in tessuto perforato che migliora la ventilazione. Tale scelta dei materiali, insieme alla tecnologia ASICS MotionCool, offre proprietà rinfrescanti di livello superiore, così da rendere il capo sempre comodo, indipendentemente dalla distanza affrontata. Presentano una lunghezza al cavallo di 18 cm, un marchio reflective per aumentare la visibilità, e inserti laterali a rete stretch per migliorare la libertà di movimento. Nelle tasche con apertura laterale o in quella a zip sicura invisibile si possono conservare gli oggetti essenziali, mentre la fascia in vita elastica e il cordino piatto regolabile si traducono in una vestibilità ottimale. TAGLIE: M-XL COLORI: performance black
PREZZO: 45 EURO
TEST IN PILLOLE QUALITÀ PRINCIPALI Il tessuto della maglia si asciuga molto rapidamente, soprattutto nelle parti più delicate. Gli short, dal versatile colore nero, sono funzionali dal punto di vista sia estetico sia pratico, soprattutto per catturare qualche raggio di sole in più nelle mezze stagioni.
CRITICITÀ Assenza di taschino laterale o posteriore nella maglia. I pantaloncini sono un po’ pesanti per essere utilizzati in competizione.
CONSIGLIATI PER Allenamenti sia all’aria aperta sia in palestra. La particolare conformazione dei pantaloncini li rende adatti anche per le corse in montagna.
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TEST
» trail » road » triathlon
BROOKS RAVENNA 8 BROOKSRUNNING.COM
PESO DICHIARATO 298 G
DROP 10 MM
PREZZO
140 EURO
LA PAROLA ALL’AZIENDA S foggiando un look e una calzata ancora più lineari, la Ravenna 8 offre una corsa molleggiata grazie al cushioning reattivo e al design rinnovato in modo da rendere le transizioni tacco-punta ancora più semplici, così i piedi si muovono rapidamente e traghettano naturalmente da un passo a quello
successivo. L’intersuola in Biomogo DNA ammortizzata si adatta in modo dinamico a ogni tipo di corsa. Il Diagonal Roll Bar riporta il corpo nel proprio schema di movimento naturale, mentre il Midfoot Transition Zone e il Crash Pad segmentato garantiscono rapide transizioni tacco-punta, come già evidenziato.
L’avampiede è ulteriormente migliorato con la gomma soffiata che assicura spinte ultra-molleggiate. La fascia regolabile tira dal tallone per abbracciare la parte mediale del piede in una calzata sicura. La tomaia in maglia traforata, infine, gestisce al meglio l’umidità per mantenere i piedi asciutti e freschi.
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IMPATTO INIZIALE/SETUP PRIMA USCITA Buon feeling dalla prima uscita. Avevamo già corso con edizioni precedenti dello stesso modello, ma con la 8 la Ravenna ha fatto un bel balzo in avanti, rivelandosi il giusto compromesso per allenamenti quotidiani, senza incorrere in infortuni. Il buon supporto dell’intersuola nell’avampiede la rende comoda, ma reattiva.
COMFORT Sempre comoda e valida nei cambi di direzione o nelle curve.
TRASPIRABILITÀ Il mesh nella zona dell’avampiede garantisce sempre una buona aerazione, che crediamo sia mantenuta anche nei periodi più caldi rispetto ai mesi di febbraio/marzo in cui è stata testata questa scarpa.
GRIP
TEST DI DANIELE MILANO PESSION PESO RILEVATO 316 g (n. 9,5 US).
DESIGN Colori sicuramente accattivanti (l’abbiamo testata nella versione grigio, verde e nera). Shape filante.
FINITURE Di pregio. Brooks ci ha abituati a questo, e con la Ravenna 8 non si è smentita. Abbinamento intersuola-tomaia curato e privo di difetti. La prima è pressoché seamless. Rifiniture interne decisamente valide, a garanzia di un ottimo alloggiamento del piede. Linguetta abbondante e molto comoda con la scarpa allacciata.
CHIUSURA Ottimo lavoro sinergico tra conchiglia posteriore, tomaia dell’avampiede e sistema di allacciatura differenziata per un miglior bloccaggio del tallone e sostegno dell’arco plantare.
Brooks conferma la validità dei materiali delle proprie suole. Nell’insieme un buon grip, in ogni condizione, bagnato compreso.
STABILITÀ Scarpa decisamente stabile, ottima per chi ha problemi di pronazione da leggeri a medi. Forse non troppo indicata per chi ha un appoggio neutro corretto. Il supporto anti-pronazione infatti svolge egregiamente la propria funzione.
DEFORMABILITÀ Dà sempre una sensazione di appoggio solido, e la deformabilità/torsione laterale è minima. In fase di rullata invece le scanalature della suola nella parte anteriore garantiscono una buona deformabilità che aiuta la spinta dell’avampiede.
PROTEZIONE “Protegge” ma non “invade” l’appoggio, stravolgendo i normali equilibri in fase di rullata. La Ravenna 8 ti lascia correre, correggendo là dove serve.
CAPACITÀ DI AMMORTIZZARE Sicuramente buona. L’altezza dell’intersuola non eccessiva è comunque garanzia di buona ammortizzazione ed efficace risposta a ogni ritmo.
TEST IN PILLOLE QUALITÀ PRINCIPALI Calzatura dalla doppia personalità: a ritmi blandi garantisce un buon supporto del tallone, favorito anche dall’inserto antipronazione, e una apprezzabile ammortizzazione; ad andature più elevate permette di spingere con facilità sull’avampiede, pur non dando mai quella sensazione di scarpa “secca”. Il feeling con il terreno è sempre positivo, garantendo un appoggio sicuro.
CRITICITÀ Ci si corre bene sin dalla prima uscita, anche se la si apprezza di più da ritmi medi (intorno ai 5’20, 5’30) a più veloci. Brooks produce scarpe che vanno sempre “corse” per qualche chilometro, quindi in questo caso bisogna prevedere un periodo di adattamento di 3 o 4 uscite.
CONSIGLIATA PER Runner che vogliono alternare ritmi più blandi ad altri più sostenuti e si vogliono affacciare al mondo delle competizioni senza troppi compromessi. Ama essere spinta e supporta tranquillamente pesi non troppo leggeri (sopra i 70 kg).
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TEST
» trail » road » triathlon
NEW BALANCE
FRESH FOAM BORACAY V3 NEWBALANCE.IT
PESO DICHIARATO 273 G (M), 231 G (W)
DROP 4 MM
PREZZO
130 EURO
LA PAROLA ALL’AZIENDA L e Fresh Foam Boracay v3 sono il modello ideale per andare alla continua ricerca della velocità. I miglioramenti apportati all’intersuola e alla suola agevolano la transizione taccopunta, mentre la nuova tomaia in materiale sintetico e mesh avvolge e supporta il piede per una corsa senza pari e una morbidezza incredibile. La scarpa si avvale di una costruzione con applicazioni di materiale senza cuciture, oltre che di un’intersuola in Fresh Foam creata con un unico strato di schiuma, per un comfort a lunga durata. La suola è realizzata in gomma soffiata.
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TEST DI MATTEO PARRAVICINI PESO RILEVATO
TRASPIRABILITÀ
290 g (n. 9,5 US).
La tomaia non presenta inserti in mesh visibili, ma al contrario un tessuto molto compatto e rinforzato, nonostante la sua leggerezza.
DESIGN Molto giovanile grazie ai colori attuali. Abbiamo provato la scarpa in livrea grigia che sfuma in una tonalità più scura, terminante poi in un vivacissimo arancione. La forma arrotondata è molto attuale.
GRIP La suola con molte tassellature assicura efficace aderenza anche su asfalto bagnato.
FINITURE
STABILITÀ
Curate. Si nota subito l’assenza di cuciture.
Modello da running su strada, ha una buona stabilità in termini di torsione, nonostante la sua leggerezza. Adatta su asfalto, lo è meno sui terreni misti impegnativi.
CHIUSURA Ottima: la scarpa si adatta bene al piede, anche se di pianta stretta. I lacci stretch sono una novità e permettono una regolazione elastica che non guasta mai.
DEFORMABILITÀ Elevata.
IMPATTO INIZIALE/SETUP PRIMA USCITA
PROTEZIONE
Sembra estremamente leggera e reattiva, morbida, con maggiore ammortizzazione sia sull’avampiede sia sul tallone. Modello veloce, al limite tra un A2 e un A3.
La Boracay non assicura grande protezione al piede, ma si adatta molto bene al terreno.
COMFORT Nonostante la leggerezza e la reattività, è estremamente comoda e il piede è trattenuto ottimamente.
CAPACITÀ DI AMMORTIZZARE L’ammortizzazione in Fresh Foam funziona veramente bene, si avverte un buon assorbimento degli impatti con il terreno, unitamente a una grandissima sensazione di morbidezza.
TEST IN PILLOLE QUALITÀ PRINCIPALI Ottima flessione della pianta, con efficace spinta di ritorno, pregevole ammortizzazione sul tallone, con un proficuo ritorno dell’energia impressa. L’intersuola in schiuma fornisce una continua ammortizzazione
CRITICITÀ Scarsa protezione.
CONSIGLIATA PER Allenamenti veloci in cui è importante la reattività della scarpa. Perfetta per il training e le gare veloci di media distanza, reattiva e veloce. Indicata per fisici leggeri che puntano su una grande risposta per ottenere velocità.
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TEST
» trail » road » triathlon
TEST DI ANNA MAINO PESO RILEVATO 219 g (n. 7 ½ US, 5 ½ UK, 38 EU).
DESIGN Colorazione innovativa, con una nuance pastello sfumata che arriva al nero sul tallone. Pianta del piede allargata e stabile. Scarpa decisamente compatta e singolare.
FINITURE Classiche, senza nulla di particolarmente innovativo. La scarpa denota una marcia in più per la precisione della forma, non facilmente alterabile. La “N” riflette molto bene la luce al buio, facendo da catarifrangente.
CHIUSURA Lacci ben calibrati e morbidi, di giusta lunghezza. La linguetta rimane in sede e non dà fastidio neppure dopo allenamenti di durata importante.
IMPATTO INIZIALE/SETUP PRIMA USCITA Assolutamente confortevole fin da quando si infila il piede: basta fare due passi per godere della reattività compatta e concentrata nella parte anteriore della scarpa, ma anche lungo tutta la pianta del piede.
COMFORT Ottimo: la Boracay risponde a qualsiasi tipo di prestazione richiesta; dalla dinamicità si passa alla staticità a seconda della velocità che si vuole mantenere. Adatta per qualsiasi tipo di corsa.
TRASPIRABILITÀ Sufficiente. Questo modello non vanta
particolari “doti” in merito, ma l’aerazione fornita dalla tomaia assicura comunque un efficace scambio interno-esterno e non si bagna troppo in presenza di acqua.
GRIP Regolare; non emergono caratteristiche eclatanti da segnalare. Un buon battistrada rende la Boracay reattiva anche su sterrato compatto.
STABILITÀ Il piede si sente protetto e stabile. La pianta un po’ più larga del solito fornisce questa sensazione pur abbracciando anche gli arti più magri che amano essere protetti senza “navigare” all’interno della scarpa in fase di appoggio.
DEFORMABILITÀ Ridotta. Sembra assicurare rigore e prestazioni a lunga durata. Di certo non è “immortale”, ma è decisamente più longeva di altre.
PROTEZIONE Buona per i tendini e relativamente alla zona della tomaia. L’efficace ammortizzazione previene dolori alle ginocchia. Morbida sulla fascia plantare.
CAPACITÀ DI AMMORTIZZARE Calzatura molto bella, reattiva e frizzante, non passa inosservata. La si può considerare ambivalente: adatta a lunghe distanze a ritmo medio ma anche a corse lente ad andatura tranquilla.
TEST IN PILLOLE QUALITÀ PRINCIPALI Robustezza, reattività e spinta.
CRITICITÀ Nessuna.
CONSIGLIATA PER Percorsi su strada da 10 a 21 km, gare su lunghe distanze come le maratone per donne di peso contenuto. Apprezzabile anche per corse al parco su sterrato battuto.
CH
A LL E N G
E
F TA
CORSA S U
FETTA
DI RADA A S ST
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TEST
» trail » road » triathlon
PUMA IGNITE 3 PUMA.COM
PESO DICHIARATO 338 G
DROP 12 MM
PREZZO
120 EURO
LA PAROLA ALL’AZIENDA L a nuovissima imbottitura traspirante della IGNITE 3 garantisce un ritorno di energia ottimale per una corsa ancora più comoda e piacevole. La tomaia è realizzata con leggero tessuto in mesh dall’elevata aerazione e caratterizzata da un supporto in TPU sul tallone che aumenta la stabilità di questa zona del piede. La soletta sagomata
in EVA avvolge in totale comfort la pianta, mentre l’intersuola in IGNITE conferisce un’elevata e duratura ammortizzazione. Il tooling dal design intrecciato con una maggiore densità di gomma aumenta la velocità, garantisce lunga durata e incrementa il ritorno di energia per un’azione ancora più fluida. Massima flessibilità si
riscontra in particolare in punta, grazie alle scanalature sull’avampiede. La Transition Line ridisegnata, infine, richiama l’andatura naturale per una corsa ancora più morbida. Ultimo dettaglio di rilievo la suola in gomma EverTrack+ sviluppata per una resistenza e un’aderenza maggiori al tallone e sull’avampiede.
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TEST DI LORENZO BERGAMASCHI PESO RILEVATO 350 g (n. 9,5 US).
DESIGN Una delle scarpe che ci ha colpito di più per la sua personalità. Molto interessante l’intersuola, sia per effetto della struttura a spina di pesce, sia per la suddivisione cromatica longitudinale che riprende nella parte interna il colore della tomaia. A guardarla trasmette un’idea di leggerezza, velocità e reattività.
FINITURE Sembrano ben curate. Molto apprezzabili il materiale della tomaia, la soluzione a “spina di pesce” per una maggiore durata, le rifiniture di rinforzo in plastica dura poste esternamente sulla conchiglia, così come la soletta in EVA che avvolge la pianta del piede.
CHIUSURA La scarpa risulta molto avvolgente per via della forma fasciante attorno al collo del piede. La ritenzione è assicurata da una conchiglia in plastica dura nel tallone, con chiusura alta (che potrebbe tuttavia creare fastidio ad alcuni in corrispondenza del tendine d’Achille), oltre che da un sistema di stringhe fitto e ben posizionato. La linguetta in materiale soffice e leggero aderisce bene al piede senza spostamenti nella fase dinamica della corsa. L’arto risulta così ben saldo all’interno della calzatura.
IMPATTO INIZIALE/SETUP PRIMA USCITA Molto particolare: da un lato si ha la sensazione di correre con una scarpa veloce e reattiva, nonostante si tratti di un modello protettivo e non tra i più “leggeri ”; dall’altro si potrebbe rilevare un po’ la mancanza di stabilità, motivo per cui si richiede un periodo di adattamento iniziale.
COMFORT È frutto in particolare della soletta in EVA che avvolge ergonomicamente la pianta del piede, accentuando il potere ammortizzante della scarpa. Il resto lo fanno la tomaia e la forma allargata dell’avampiede che concedono all’arto il giusto spazio di movimento.
TRASPIRABILITÀ Sembra una delle caratteristiche più spiccate di questo modello grazie all’adozione di un materiale molto leggero nella tomaia.
GRIP È la nota dolente di queste Puma IGNITE 3, aspetto che sembra essere stato sacrificato a favore del design. In particolare si sente che vanno un po’ in crisi soprattutto su asfalti bagnati in salita, dove la tenuta viene maggiormente a mancare. Da evitare percorsi sterrati “mossi” e umidi.
STABILITÀ È un altro aspetto un po’ carente a causa della forma stretta della pianta associata a una deformabilità torsionale importante. Si avverte la mancanza di un elemento di rigidità nell’intersuola che dia una certa “struttura” alla scarpa per impostare la corsa.
DEFORMABILITÀ Molto buona, ma purtroppo a discapito della stabilità, soprattutto su percorsi accidentati come i terreni con presenza di sassi.
PROTEZIONE Per quanto riguarda la capacità di assorbire gli urti, se da un lato si è favoriti da una buona capacità di ammortizzare, dall’altro la scarsa rigidità torsionale dell’intersuola gioca decisamente a sfavore di questo aspetto.
CAPACITÀ DI AMMORTIZZARE Si avverte una certa differenza tra avampiede e tallone: la parte posteriore offre infatti un buon sostegno e tanto potere ammortizzante grazie al sistema di schiuma adottato da Puma per l’intersuola; per l’avampiede, invece, è stata cercata maggiore reattività per conferire una spiccata velocità alla calzatura.
TEST IN PILLOLE QUALITÀ PRINCIPALI Reattività, traspirabilità dei materiali, design.
CRITICITÀ Poco grip, stabilità migliorabile, conchiglia forse un po’ alta con possibili fastidi sopra il tallone.
CONSIGLIATA PER Scarpa neutra concepita per atleti orientati ad allenamenti medio-lunghi, ma che vogliono anche una certa velocità oltre a protezione. Ideale per runner dai 70-80 kg in su. In termini di cadenza di corsa, si adatta bene a ritmi intorno ai 4’30”/5’ al km. Si presta per maratone e gare di 30 km e potrebbe risultare una soluzione interessante pure nelle mezze per i podisti meno evoluti che trovano un buon compromesso tra sostegno e reattività. Il poco grip sicuramente ne fa un modello concepito prettamente per correre su asfalto e su percorsi poco “mossi” o accidentati. Probabilmente la reattività dell’avampiede non la rende adatta a tutti, soprattutto ai meno “esperti”.
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TEST
» trail » road » triathlon
REEBOK
HARMONY ROAD REEBOK.IT
PESO DICHIARATO
300 G (M), 245 G (W)
DROP 10 MM
PREZZO
119,95 EURO
LA PAROLA ALL’AZIENDA M odello con ammortizzazione neutra e tecnologia innovativa KOOSHRIDE. Intersuola a costruzione TriZone: zona tallonare con innovativa mescola KOOSHFEEL, più leggera e resistente dell’EVA, per un maggiore assorbimento degli shock durante la corsa; zona avampiede con mescola propulsiva e zona mediale per una facile transizione. Tomaia ultraleggera e traspirante, 100% Smoothfuse (senza cuciture) per minimizzare le irritazioni. La suola DMPRTek, in gomma di carbonio antiabrasione, concorre a migliorare la trazione e l’ammortizzazione. Immancabile il logo iconico sulla parte laterale.
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TEST DI PIETRO BROGGINI
COMFORT
PESO RILEVATO
Notevole, ha una pianta larga che la rende anche molto stabile.
300 g (n. 42 EU).
DESIGN Il giudizio a riguardo è sempre molto soggettivo. Da un punto di vista estetico la Harmony Road non ci dispiace, sebbene la colorazione grigia con intersuola giallo lime non sia particolarmente accattivante e un po’ distante dalla tendenza dei competitor a fare scarpe che non passano inosservate.
FINITURE Di ottimo livello. Si tratta di una scarpa curata nei dettagli, con cui Reebok cerca di riguadagnare quote di mercato nel settore running. La tomaia è senza cuciture, come per la quasi totalità dei concorrenti, sufficientemente traspirante e robusta allo stesso tempo.
CHIUSURA
TRASPIRABILITÀ Buona. La tomaia è robusta, senza nulla togliere all’efficiente ventilazione del piede.
GRIP Ottimo. Il disegno e la mescola della suola fanno sentire incollati al terreno.
STABILITÀ Nonostante il drop classico (10 mm), la pianta larga rende la scarpa molto stabile. La sensazione, per la verità, è quella di un valore inferiore a quello dichiarato.
DEFORMABILITÀ Giusta per un modello polivalente, né troppo rigido né troppo morbido.
PROTEZIONE
Elemento spesso sottovalutato nel giudizio sulle calzature, in questo caso è ottima. Una volta trovata la regolazione corretta, con la giusta pressione sui diversi occhielli, le stringhe non si muovono di un millimetro e il piede rimane sempre perfettamente stabile.
Sufficiente, tuttavia si segnala come in zona tallone il sistema di ammortizzazione a vista (particolarmente morbido) lo renda esposto a elementi esterni, come sassi, che potrebbero dare qualche dispiacere. Attenzione quindi ai percorsi off-road particolarmente ostili! Nessun rischio invece su normali strade sterrate.
IMPATTO INIZIALE/SETUP PRIMA USCITA
CAPACITÀ DI AMMORTIZZARE
Scarpa polivalente, dotata di una buona ammortizzazione, stabile, idonea ad allenamenti lunghi, ma al tempo stesso anche abbastanza leggera per affrontare qualche ripetuta.
Ottima. Il sistema di cushioning made in BASF, visibile in zona tallone (che sembra un piatto di ditalini di pasta!), ricorda le sensazioni del sistema BOOST di Adidas, ammortizzante ed elastico.
TEST IN PILLOLE QUALITÀ PRINCIPALI Polivalenza. Ottima scarpa, ben ammortizzata, sufficientemente leggera, si sa destreggiare bene in tutti i campi.
CRITICITÀ Se si esclude la pianta nella zona tallonare leggermente esposta ai sassi (del resto il rischio appare veramente ridotto, a meno di usarla in montagna su sentieri particolarmente sassosi), nulla di particolare da rilevare.
CONSIGLIATA PER Atleti fino al peso medio, per allenamenti dalle ripetute medie ai lunghi, si trova a suo agio sui ritmi tra i 4’ e i 5’ al km.
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TEST
» trail » road » triathlon
TEST DI ANNA MAINO PESO RILEVATO
TRASPIRABILITÀ
225 g (n. 7 US, 4,5 UK, 37,5 EU).
La tomaia in mesh e il materiale sintetico giocano a favore di questo aspetto. Buon comportamento della scarpa anche in presenza di acqua: non si impregna, lasciando il piede umido ma non eccessivamente bagnato.
DESIGN La scarpa presenta una forma regolare e un design senza particolari innovazioni. La pianta larga e comoda con suola massiccia si abbina alla tomaia morbida e avvolgente. I colori sono piuttosto spenti e la chiusura è affidata ai lacci classici. Il taglio basso sulla caviglia ne migliora la libertà di movimento.
FINITURE La tomaia in materiale sintetico è senza cuciture a favore della leggerezza e di una maggiore resistenza all’abrasione; la solida suola protegge la scarpa su ogni tipo di terreno e la rende più longeva.
GRIP Buono, sia su sterrato compatto sia su strada. Il tallone in gomma di carbonio aumenta l’aderenza e la stabilità in spinta.
STABILITÀ La scarpa è affidabile. La tomaia unita alla suola in gomma la rende sicura: il piede non trova difficoltà nella fase di appoggio perché è ben indirizzato.
CHIUSURA
DEFORMABILITÀ
Classica, con stringhe di giusta lunghezza. Non si sono riscontrati problemi di “adattamento” del piede alla scarpa, che non stringe in punti particolari: l’arto vi alloggia perfettamente e in totale comfort.
Solida, ma allo stesso tempo adattabile anche alle curve a gomito proprie dei cambi di direzione improvvisi, sia in salita sia in discesa.
IMPATTO INIZIALE/SETUP PRIMA USCITA Apprezzabilmente ammortizzata ed elastica, ha una buona altezza della suola che trasmette la sensazione di un adeguato isolamento da terra.
COMFORT La forma regolare dall’avampiede al tallone invita a una rullata tacco-punta tipica di un’andatura tranquilla, e soddisfa un runner medio che usa la scarpa anche per allenamenti lunghi a velocità moderate.
PROTEZIONE La robustezza (tomaia+suola+collo del piede) assicura una buona protezione sia alla fascia plantare sia posteriormente, nella zona del tendine d’Achille, nonostante la parte più bassa sul tallone a cui si è già accennato.
CAPACITÀ DI AMMORTIZZARE L’intersuola è a tripla mescola e migliora quindi il cushioning. Poco reattiva, è da considerare una scarpa per runner tranquilli che comunque “macinano” anche un po’ di km…
TEST IN PILLOLE QUALITÀ PRINCIPALI Praticità e affidabilità, senza nessuna pretesa di prestazioni.
CRITICITÀ Un po’ scontata dal punto di vista del design, non rispecchia i più moderni canoni di innovazione tecnologica.
CONSIGLIATA PER Corsa su strada o sterrato battuto, andature medie e chilometraggio sostenuto.
Una straordinaria vacanza all insegna della corsa in quota per tutti!
e la corsa è la tua passione, che tu sia amatore o campione, vieni a provare una settimana, un weekend lungo o un semplice fine settimana nel vallone di Saint-Barthélemy, in Valle d’Aosta. Potrai vivere una parentesi magica e speciale dedicata alla corsa e al benessere. In un contesto incontaminato a contatto con la natura, sarai accompagnato da uno staff specializzato. Grazie ad una formula flessibile potrai modulare il tuo impegno a seconda della tua preparazione, degli obiettivi agonistici o del semplice piacere di godere di un contesto di eccezionale bellezza.
X. C hevri er e T.J. L okom wa
S
DATE DISPONIBILI Giugno 2017 Dall’11/06 al 17/06 oppure dal 18/06 al 24/06 Luglio 2017 Dal 2/07 all’8/07 Agosto 2017 Dal 20/08 al 26/08 (settimana con Xavier Chevrier) Settembre 2017 Dal 3/09 al 9/09
INFORMAZIONI E ISCRIZIONI Se sei interessato a partecipare contattaci ai seguenti numeri telefonici: Chiara: +39-340-193.16.57 Fulvio: +39-338-639.87.47 Per iscrizioni e prenotazioni: +39-0165-36.33.76 info@aostarunningcamp.com http://www.aostarunningcamp.com
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TEST
» trail » road » triathlon
361°
SENSATION 2 361EUROPE.IT
PESO DICHIARATO 323 G
DROP 8 MM
PREZZO
129,90 EURO
LA PAROLA ALL’AZIENDA L a nuova versione del cavallo di battaglia di 361 Degrees deve il suo successo all’azione ammortizzante della suola in gomma soffiata, resistente all’abrasione e dall’efficiente grip, e dell’intersuola in QuickFoam (EVA e gomma incapsulata in poliuretano) con inserto cushioning QDP a
triplo strato, provvista di stabilizzatore Medial Post a doppia densità. Notevole pure la stabilità a sostegno dell’arco plantare, che consente di avere un’azione perfetta dal punto di vista biomeccanico. La calzata è resa confortevole e sicura dalla tomaia in Air mesh, con applicazioni termosaldate in
TPU Film, rinforzi in suede, e dal contrafforte tallonare esterno in leggero TPU. Gioca un ruolo fondamentale anche il plantare sagomato in QuickFoam, estraibile. Per la massima sicurezza persino in condizioni di scarsa luminosità, non possono mancare gli inserti catarifrangenti.
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TEST DI DANIELE MILANO PESSION PESO RILEVATO
TRASPIRABILITÀ
310 g (n. 9,5 US).
Nel complesso buona, anche se nel nostro test l’abbiamo sempre “corsa” con temperature intorno ai 5-7°.
DESIGN Lineare e semplice. Accostamento di colori corretto. La scarpa ha uno shape buono e l’abbinamento dei diversi materiali di intersuola e tomaia è appropriato.
GRIP
FINITURE
Decisamente apprezzabile pure su terreno bagnato e su sterrato; la Sensation 2 trova comunque nell’asfalto il suo naturale e privilegiato campo di battaglia.
Scarpa fatta decisamente bene, a vantaggio di una calzata comoda.
STABILITÀ
CHIUSURA Semplice, ma precisa. Posizione corretta degli occhielli, che permettono una chiusura micrometrica.
IMPATTO INIZIALE/SETUP PRIMA USCITA Per capire se la Sensation 2 è una buona scarpa non è stato necessario correre. Dai primi secondi abbiamo apprezzato la calzata, forse per noi leggermente stretta, ma sempre comoda. Il resto è venuto da sé, e i 20k dell’ultima uscita sono letteralmente volati via!
COMFORT Stabile, ma nello stesso tempo molto comoda. Il posizionamento e lo spessore della linguetta sono corretti: anche dopo uscite lunghe mantiene sempre la sua posizione.
Decisamente buona, con efficace controllo in curva. Ottima anche in discesa. Il piede è sostenuto dalla struttura della tomaia piuttosto rigida.
DEFORMABILITÀ Poca lateralmente, ma secondo noi è una caratteristica positiva; nella rullata la scarpa si lascia spingere senza troppi problemi, grazie ai profondi intagli della suola.
PROTEZIONE Elevata, anche per chi denota leggeri problemi di pronazione. Questa 361° Sensation 2 è assolutamente utilizzabile da tutti i runner neutri!
CAPACITÀ DI AMMORTIZZARE Buoni il feeling con il terreno e la capacità di ammortizzazione in ogni condizione.
TEST IN PILLOLE QUALITÀ PRINCIPALI Buon feeling da subito. È il primo modello di questa azienda che testiamo, e ne siamo rimasti positivamente colpiti. Ottima calzata, perfetta per piedi non troppo larghi. Buon alloggiamento del tallone grazie alla conchiglia posteriore rinforzata. Stabile, ma non troppo protettiva.
CRITICITÀ Forse non troppo adatta a pesi leggeri, sotto i 65 kg.
CONSIGLIATA PER Runner che amano correre per tanti chilometri senza stancarsi mai. Ideale per atleti non troppo leggeri che hanno bisogno di una scarpa che sostenga sempre e in modo corretto ogni appoggio.
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TRAINING
Pista
VARIA IL CAMPO DI ALLENAMENTO È MOLTO UTILE PER IL PODISTA ALTERNARE TUTTE LE TIPOLOGIE DI PERCORSI CHE SI HANNO A DISPOSIZIONE, SIA PER MIGLIORARE LA CONDIZIONE FISICA SIA PER TRARRE MAGGIOR MOTIVAZIONE E DIMINUIRE LA MONOTONIA DURANTE LA PREPARAZIONE ATLETICA. L’IMPORTANTE È RISPETTARE ALCUNI ACCORGIMENTI E CONSIGLI del professor Ignazio Antonacci | runningzen.it | foto: dal dvd “Parti con il piede giusto” di Eros Grazioli
P
er chi corre su strada la “pista di atletica” è un optional durante la preparazione, difficilmente chi predilige fare attività fisica a contatto con la natura, tra boschi, mare e montagna, si ostina a allenarsi sul “giro di pista rossa”, ma ciò non significa che l’amatore che predilige immergersi nella natura non si possa dedicare al training di qualità anche in questo ambito. Sicuramente la pista di atletica ha i suoi pregi, uno dei quali è quello di avere punti di riferimento ben definiti sulle distanze di corsa; al tempo stesso girare sempre sullo stesso “tartan” potrebbe creare disagi ai tendini e alle caviglie, soprattutto se si utilizzano scarpe leggere o chiodate. Sicuramente l’alternanza di asfalto, percorsi trail con sterrato e pista può essere il giusto compromesso per variare l’allenamento e non creare disagio all’organismo.
CONSIGLI PRATICI PER LAVORI IN PISTA E/O SU STRADA Vediamo allora alcune indicazioni su quali devono essere le caratteristiche tecniche di un percorso per svolgere un allenamento di ripetute (brevi, medie , lunghe), interval training, esercitazioni tecniche per migliorare gli appoggi e la tecnica di corsa.
PISTA DI ATLETICA Ormai molti podisti hanno nelle vicinanze qualche struttura dove poter svolgere training di qualità e sedute tecniche per migliorare la tecnica di corsa. Come già menzionato, va bene sfruttare il “giro di pista” una volta a settimana per chi ha possibilità di allenarsi con lavori di qualità e tecnici. Si possono svolgere sedute di interval training, ripetute, esercizi preatletici (skip, calciata, doppio impulso, saltelli sul posto e in movimento, e molti altri).
PERCORSI SU STRADA PIANEGGIANTE Se non abbiamo opportunità di sfruttare la pista di atletica, possiamo allenarci su un percorso pianeggiante su strada, in questo caso possiamo svolgere training di qualità e tecnici simulando la situazione dell’anello di tatan. È da tener presente che ogni tipologia di allenamento ha necessità di essere svolta in un determinato tipo di percorso che presenti particolari difficoltà e caratteristiche tecniche. Per esempio, non possiamo svolgere lavori a ritmo gara se il tracciato presenta pendenze considerevoli, mentre potrebbe essere utile per delle ripetute in salita al fine di migliorare la forza muscolare.
PERCORSO TRAIL L’utilizzo di sterrati, in prossimità di boschi, campagne, montagne, può essere molto utile anche per i podisti che gareggiano su strada, in quanto si vanno a migliorare diverse qualità tecniche e condizionali. Allenandosi su tracciati impegnativi dal punto di vista muscolare, si migliorano la forza specifica, la resistenza alla forza, la tecnica di corsa e la propriocettività, in quanto i piedi e l’organismo in generale devono adattarsi a continui cambi di pendenza e di tipologia di percorso. Sono molto utili nei periodi lontani dalle gare per migliorare la forza muscolare e la resistenza generale.
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QUALI SEDUTE SVOLGERE SUI DIVERSI PERCORSI? ALLENAMENTI IN PISTA DI ATLETICA Come menzionato, in pista è ideale svolgere sedute di ripetute con lo scopo di: migliorare la velocità aerobica massima (VAM), migliorare la soglia anaerobica e quindi correre più veloce, migliorare la capacità di produrre grandi quantità di acido lattico e di smaltirlo nel più breve tempo possibile, rimettendolo in circolo nel torrente ematico, migliorare il consumo di ossigeno durante la corsa, migliorare la spinta dei piedi e quindi la tecnica di corsa, migliorare la scioltezza e l’agilità delle gambe, migliorare la sensibilità al mantenimento del ritmo.
t t t t t t t
SEDUTE DI ALLENAMENTO IN PISTA SEDUTA Ripetute brevi Ripetute medie Ripetute lunghe
DISTANZA Da 100 a 800 m Da 1.000 a 1.500 m Da 2.000 m e oltre
INTENSITÀ Da 10 a 20-30” più veloce del ritmo gara 10k Da 5 a 10” più veloce al 100% del ritmo gara 10k Da 5 a 15” più lento del ritmo gara 10k
RECUPERO Da 1 a 2’ Da 2 a 3’ Da 3 a 4’
ALLENAMENTI SU STRADA Le sedute in questo ambito riguardano tutti i mezzi di allenamento utili al podista, dalla corsa continua a quella variata, dalle ripetute in pianura e in salita all’interval training, dai lunghi ai medi. Se nelle vicinanze della propria abitazione si dispone di una varietà di percorsi, ci si può allenare come si vuole e ottenere ottimi risultati: basta trovare il tracciato ideale in base al training da svolgere. Di seguito alcuni esempi.
SEDUTE DI ALLENAMENTO SU STRADA SEDUTE Corsa lenta Lungo lento Corsa media Ripetute in pianura Ripetute in salita
DISTANZA Da 10 a 15 km Da 20 a 36 km Da 12 a 20 km Da 8 a 15 km Da 5 a 10 km
INTENSITÀ Aerobica Aerobica Aerobica Aerobica e anaerobica Aerobica e anaerobica
ALLENAMENTI SU PERCORSI TRAIL E STERRATO Le sedute che possiamo svolgere sono sicuramente gestite a sensazione, a mo’ di fartlek a sensazione, interval training, lunghi collinari. Migliorano la forza muscolare e la resistenza. Come già menzionato, possono essere molto utili per i podisti che gareggiano su strada, oltre che per coloro che effettuano gare di trail.
SEDUTE DI ALLENAMENTO SU PERCORSI TRAIL E STERRATO SEDUTE Corsa lenta collinare Lungo lento collinare Corsa media collinare Fartlek a sensazione
DISTANZA Da 10 a 15 km Da 20 a 36 km Da 12 a 20 km Da 8 a 15 km
INTENSITÀ Aerobica Aerobica Aerobica Aerobica e anaerobica
PROF. ANTONACCI IGNAZIO CONSULENTE RUNNING & TRIATHLON Docente Ipssar A. Perotti (Bari) Diplomato ISEF Istruttore FIDAL & FITRI Maratoneta e triatleta in attività runningzen.net
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ten tips
Benessere
C
ominciare un nuovo sport o praticarlo da anni è sempre motivante ed emozionate. Alla fase iniziale, piena di dubbi su come approcciarsi al meglio all’attività, su come e quando allenarsi, seguono poi i primi miglioramenti e maggiore entusiasmo accompagnato dalla voglia di correre sempre e ovunque. Le endorfine ci inebriano e trasmettono energie per la vita quotidiana. Successivamente si potrebbe andare incontro a una fase di “adattamento” e di “stallo” in cui non si sa come procedere, tutto sembra uguale, scontato… Si iniziano a percepire le prime fatiche, gli infortuni incombono e condizionano la corsa. Il running è uno sport adatto a tutti, semplice dal punto di vista tecnico, può esaltare chiunque lo pratichi con costanza, regolarità, passione, motivazione e pianificazione. Le tipologie di persone che vi si dedicano sono diverse, l’importante è trovare stimoli giusti per prendersi cura di sé, del proprio corpo, della propria anima e del benessere generale, con la voglia di abbandonare le errate abitudini sedentarie, di cambiare azioni e stato mentale per godere appieno dei benefici della corsa.
NON FARTI MALE! ATTRAVERSO LA CORSA È POSSIBILE MIGLIORARE LE PROPRIE PERFORMANCE, RAGGIUNGERE UNO STATO DI SALUTE E BENESSERE GENERALE A PATTO CHE OGNI GIORNO VI SI INVESTA DEL TEMPO, SI RISPETTI L’ORGANISMO E SE NE ASCOLTINO I MESSAGGI, CI SI AFFIDI A PROFESSIONISTI DEL SETTORE, SI SVOLGANO TUTTE LE VISITE MEDICHE UTILI, SI CURI IL “MOTORE” ALLENANDOSI AL MEGLIO, NON TRASCURANDO NEPPURE LA MENTE E RILASSANDOSI QUANDO IL CORPO LO CHIEDE
del professor Ignazio Antonacci | runningzen.it | foto: Brooks Challenge 2017
VALUTIAMO LE CARTE DA GIOCARE Come abbiamo sempre evidenziato, prima di iniziare un nuovo sport è opportuno porsi delle domande e capire se si hanno le “carte in regola”. Ecco alcuni aspetti da tenere in considerazione. 1. Certificato medico agonistico: è fondamentale per assicurarsi di essere a posto dal punto di vista fisico per sostenere allenamenti lunghi e intensi , come del resto richiede la pratica della corsa. Il certificato medico deve essere aggiornato ogni anno,
sia per un discorso regolamentare se si partecipa a gare agonistiche, sia per salute personale. 2. Valutazione biomeccanica: accertarsi del tipo di appoggio e della postura che si hanno in corsa per meglio definire l’acquisto di scarpe da running adatte ed evitare infortuni frequenti. A volte si potrebbero presentare asimmetrie, differenze tra gli arti, sbilanciamento del bacino che potrebbero procurare sovraccarichi funzionali da un lato del corpo rispetto all’altro.
81 3. Valutazione funzionale: prima di intraprendere l’attività della corsa è fondamentale conoscere la propria condizione fisica, avere informazioni sulla “potenza” del proprio motore e poter avere dei range di intensità per allenarsi al meglio. Per il professionista, l’amatore ma anche il semplice “neofita” è importante avere le idee chiare per correre per benessere e star bene. Si potrebbero svolgere dei Test Conconi o Test Lattato Ematico (personalmente eseguo entrambi per gli atleti). 4. Senso di autostima: ci si deve approcciare alla corsa con maggiore autostima, con la forza mentale di chi sa che può farcela, e non sentirsi inadeguati e inferiori a nessun. Si rischierebbe di non “tuffarsi” mai in questa nuova ed entusiasmante avventura. Proviamoci! 5. Approccio tecnico adeguato: in ogni sport ci sono abbigliamento e calzature specifici da utilizzare. Questo serve per allenarsi al meglio, in salute, senza sovraccarichi funzionali inutili, senza incorrere in problematiche fisiche che si potrebbero tranquillamente evitare con un adeguato approccio e un’analisi dello sport che si sta praticando. Quindi, come sempre, rivolgersi a un negozio tecnico specializzato in running, dove i commessi possano dare informazioni tecniche utili per l’acquisto di una scarpa da corsa adeguata alle proprie caratteristiche. È sempre preferibile comprarne due paia: uno più leggero e uno più ammortizzato. 6. Aumentare i carichi con gradualità: l’adattamento al nuovo sport è fondamentale, ogni organismo ha i suoi tempi fisiologici per adeguarsi agli inediti stimoli allenanti. Forzare non serve a nessuno, anzi si rischia di esagerare e di infortunarsi perdendo solo tempo e innervosendosi se non si riesce a correre. Bisogna costruire sempre una base “aerobica e muscolare” per sopportare successivamente carichi via via più elevati e intensi. 7. Non trascurare i fondamentali tecnici: ci sono delle regole di base per evitare eccessi
e infortuni, sembrerebbero banali, ma a volte vengono trascurate: C>OB RK ?RLK OFP@>IA>JBKQL QBOJFK>OB @LK ABDIF >IIRKDEF >CCOLKQ>OB I> PBARQ> PMB@FCF@> OFPMBQQ>KAL I> propria condizione fisica, QBOJFK>OB @LK RK> @LOP> AF ABC>QF@>JBKQL e con una sessione di allungamento muscolare, KLK QO>P@RO>OB ABIIB PBARQB AF potenziamento in palestra per costruire una base muscolare, FAO>Q>OPF MOFJ> ARO>KQB B ALML I >IIBK>JBKQL e rifocillarsi con frutta e alimenti naturali senza intossicare l’organismo. 8. La corsa come abitudine quotidiana: come abbiamo accennato nella premessa, inizialmente l’entusiasmo la fa da padrone, i miglioramenti si notato subito, mentre successivamente si deve far fronte alla propria motivazione che va a scemare e far diventare la corsa un’abitudine quotidiana che rientri nella normale attività della giornata, perché serve per vivere meglio, raggiungere uno stato di salute e benessere generale. Per far ciò ci deve essere disciplina. 9. Varietà, creatività e fantasia: come per ogni interesse che si sviluppa in noi, anche per la corsa è necessario trovare sempre nuovi stimoli, sia mentali sia fisici. Per tale motivo, durante le sedute di allenamento servono creatività, fantasia, variare l’intensità man mano che si affina il feeling con il running. Correre sempre allo stesso modo e magari lentamente porta a una fase di stallo, quindi è importante alternare le tipologie di allenamento per migliorare la propria salute, il benessere e la performance atletica.
10. Reiterare azioni quotidiane come la corsa: molte volte chi si avvicina alla corsa dopo un periodo di inattività può incappare nelle vecchie abitudini, come prendere l’ascensore, andare a fare la spesa con la macchina anche quando si potrebbe andare a piedi, farsi tentare da un’alimentazione non salutare. Nel momento in cui ci si è prefissi di cambiare stile di vita, di stringere un feeling con la corsa, bisogna cambiare pure le cattive abitudini, perché il più delle volte per dimagrire, per raggiungere uno stato di benessere generale serve allenarsi anche con altre attività come nuoto, ciclismo, palestra, mettere in atto azioni salutari, mangiare in maniera equilibrata. 11. Evitare eccessi: se, dopo aver intrapreso questa nuova avventura da poco, nel giro di alcuni giorni ci si sente eccessivamente stanchi, evitare di allenarsi per forza perché il programma di training prevede una sessione impegnativa. Un organismo già stressato che si allena ancora intensamente potrebbe mettere a dura prova le strutture tendinee, legamentose, muscolari e pure la mente, che deve sopportare tutta questa fatica. Il più delle volte il riposo e il relax sono un ottimo “training” per migliorare la forma fisica. È proprio durante il riposo che il corpo mette in atto tutti quegli adattamenti fisiologici che permettono di migliorare. 12. Allenarsi, ma anche riposarsi: la corsa è fatta di momenti di training alternati ad altri di recupero e riposo per supercompensare il lavoro svolto durante il periodo di preparazione e poter ottenere risultati soddisfacenti, evitando infortuni e cali prestativi causati dall’overtraining.
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ten tips
Maratona all estero
TUTTI I CONSIGLI PER VIVERE BENE IL GRAN GIORNO STEP BY STEP OGNI RUNNER PRIMA O POI DECIDE DI PARTECIPARE A UNA 42K, E VISTO CHE SI PROSPETTANO IN CALENDARIO IMPORTANTI EVENTI OLTRE CONFINE, VEDIAMO COME POTERSI PRESENTARE PIÙ TRANQUILLI E SERENI ALLA PARTENZA, SENZA IL RISCHIO DI VANIFICARE MESI DI PREPARAZIONE E TANTI SACRIFICI, ADEGUATAMENTE PREPARATI PER NON SBAGLIARE NULLA, O IL MENO POSSIBILE
del professor Ignazio Antonacci | runningzen.it | foto NY City Marathon: David Gardiner Garcia
IL VIAGGIO ALL’ESTERO
N
on so voi, ma io prima di una maratona devo avere tutto “sotto controllo”, anche se sono consapevole che in gara non è possibile monitorare a priori ogni cosa. Si possono però prendere in giusta considerazione tutti gli aspetti che condizionano una prova sulla distanza regina. Nel caso di un appuntamento all’estero, i momenti che lo caratterizzano sono: il viaggio, le fasi prima dell’arrivo in zona partenza, il momento antecedente lo start, la gara e il dopo gara.
1. Arrivare almeno due giorni prima dell’evento se non c’è fuso orario tra la città di partenza e quella della gara o se esso è limitato, come per esempio alla Maratona di Dubai. 2. Arrivare almeno quattro giorni prima dell’evento se c’è un fuso orario di 5/6 ore, per esempio in maratone come New York, Boston, Tokyo, dove il disagio si percepirebbe maggiormente. 3. Cercare di abituarsi già in viaggio al fuso orario, quindi prevedere pranzi e spuntini agli orari classici della città che stiamo raggiungendo. 4. Adeguare anche i nostri orologi (oltre a
quello biologico) al fuso orario, posizionando le lancette sull’orario della città in cui correremo. 5. Riposare il più possibile nei giorni prima dell’evento e durante il volo per recuperare maggiori energie. 6. Arrivati nella città sede della maratona, se l’orario ce lo permette svolgere un po’ di corsa lenta e qualche esercizio di allungamento muscolare per alleviare le tensioni del lungo viaggio. 7. Cercare il prima possibile di abituarsi al fuso svolgendo le operazioni quotidiane come da orario della città che stiamo visitando, e immergersi anche mentalmente nel suo contesto.
83 LE FASI PRIMA DELL’ARRIVO IN ZONA DI PARTENZA 1. Se la partenza è posizionata in una zona della città diversa da quella di arrivo (Londra, Boston, New York) dovremo spostarci con i pullman dell’organizzazione per depositare nei camion appositi le borse che saranno poi trasportare al traguardo. Per tale motivo la sveglia sarà anticipata di qualche ora, anche perché in ogni maratona che si rispetti, per le 6:00 circa dovremo aver fatto già colazione, cioè 3 ore prima della partenza. 2. In attesa di arrivare nella zona dello start, evitate di stare in piedi nel pullman e, se proprio capita, cercate di effettuare qualche esercizio di allungamento e di rilassarvi ascoltando della musica. 3. Se l’attesa nel pullman per arrivare alla zona di partenza si prevede medio/lunga (per esempio a New York, Boston e Londra), sorseggiate un po’ d’acqua o sali minerali, visto che la temperatura nell’autobus sale per l’affollamento di maratoneti.
IN ZONA DI PARTENZA 1. Arrivati nella zona dello start, iniziate a orientarvi su com’è organizzato il tutto, su dove si trovano i camion dell’organizzazione per depositare le borse, dove i bagni, dove sarà possibile effettuare un riscaldamento pre-gara, dove si trova la vostra griglia. 2. Organizzatevi in tempo, arrivando in anticipo nella griglia di vostra competenza rispetto all’ora dello sparo per i soliti preparativi pre-gara. 3. Mezz’ora prima della partenza iniziate a effettuare un pre-riscaldamento (se le griglie lo permettono effettuatelo al loro interno); non c’è bisogno che sia eccessivamente lungo: un po’ di corsa lenta con allunghi e mobilità articolare vanno bene. 4. Non state fermi e in piedi in attesa della sparo per non sovraccaricare la muscolatura adibita al mantenimento della postura eretta; a circa 10/15’ dal via cercate di rilassarvi stando seduti tra i podisti ed eseguendo dello stretching blando o esercizi di mobilità articolare. 5. Rimanete ancora coperti, evitate di sbarazzarvi troppo in fretta degli indumenti superflui, per evitare di sentire freddo e di irrigidire la muscolatura; se fa caldo non state nel gruppo e posizionatevi all’estremità delle griglie. 6. Trovate una posizione comoda per poter correre nei primi metri senza difficoltà, per esempio se la partenza presenta delle curve cercate di disporvi in maniera tale da non essere chiusi dagli altri podisti e da avere adeguato spazio per correre agevolmente. 7. Start… inizia l’avventura. Allo sparo fatevi spazio intorno per evitare di venire travolti dalla folla di podisti, sia davanti sia lateralmente sia dietro di voi. Azionate il crono quando sarete transitati sotto lo striscione della partenza.
DURANTE LA GARA 1. Iniziate a impostare un ritmo che sia di qualche secondo più lento rispetto alla media finale della gara che vorreste mantenere, per esempio se il vostro obiettivo è percorrere la maratona nelle 3 ore (4’15 al km), iniziate a 4’20 al km. 2. Consumate più grassi possibili: le fasi iniziali servono per fare in modo che l’organismo inneschi il meccanismo del loro consumo per risparmiare glicogeno muscolare che vi servirà negli ultimi km. 3. Trovate una vostra posizione: è importante che dopo qualche chilometro iniziate a trovare la vostra corsia, nelle maratone internazionali il percorso viene segnato con delle linee colorate, quasi sempre blu/verde, che indicano la traiettoria ideale per percorrere effettivamente i 42,195 km. 4. Evitare sorpassi azzardati, è inutile cercare di superare gruppi di podisti dinnanzi a voi se la strada non ve lo permette, programmate invece di farlo in una zona abbastanza comoda e visibile, per esempio su rettilinei e strade ampie, per evitare spreco inutile di energia. 5. Occhio ai rifornimenti, la regola vuole che siano presenti ogni 5 km, quindi al 5°, 10°, 15° km e così via, quindi qualche metro prima del buffet dei ristori sappiate già cosa prendere e da dove (sinistra o destra), visto che a volte i tavoli si trovano da entrambi i lati del percorso, perciò decidete in anticipo dove spostarvi. 6. Evitate le fermate, cercate il più possibile di non fare stop ai rifornimenti, perché verreste “investiti” dai podisti che avete alle spalle, al massimo spostatevi dopo qualche metro dai ristori e poi fermatevi a bere. 7. Siete solitari o di compagnia? Se vi piace correre da soli cercate una vostra dimensione, procedete tranquillamente seguendo solo il vostro ritmo e le vostre sensazioni; se invece vi piace chiacchierare per stemperare la tensione cercate un gruppo che abbia lo stesso vostro obiettivo. 8. Calma e pazienza, la maratona è una gara lunga e di attesa, non abbiate fretta, soprattutto di arrivare al traguardo. Abbiate la consapevolezza che tutto quello che risparmiate di energia nei primi 21 km ve li troverete nella seconda parte della competizione. 9. Distraetevi, ma con attenzione: cercate di stemperare la tensione osservando ogni tanto quello che vi circonda, monumenti, pubblico, ma mantenete sempre lo sguardo proiettato dinnanzi a voi. 10. Non scoraggiatevi se qualcosa non va, se non transitate nel tempo previsto nella mezza, o se i tempi di passaggio non sono quelli programmati. Capite qual è il motivo e, se non è giornata, correte tranquillamente per il piacere di arrivare al traguardo senza innescare pensieri negativi.
11. Pensate sempre positivo: siate sempre convinti di farcela. 12. Costruite una vostra immagine: cercate durante la gara di figurarvi al traguardo con il sorriso, le braccia e il volto rivolti al cielo. 13. Muovetevi… muovetevi, non bloccatevi di colpo al traguardo, è ovvio che viene spontaneo fermarsi, ma cercate di camminare e copritevi immediatamente con il telo termico, anche se fa caldo. La stanchezza farà infatti percepire il freddo in maniera più accentuata. 14. Godetevi la medaglia: nel momento in cui gli organizzatori ve la metteranno al collo soffermati un attimo a godere di questo piacevole momento dopo mesi e mesi di preparazione. Sono emozioni e sensazioni che vi accompagneranno per sempre, che si tratti di New York o di Milano.
DOPO LA GARA 1. Cambiatevi appena possibile, cercate di raggiungere il camion dell’organizzazione per indossare indumenti asciutti e caldi. 2. Cercate di bere e reidratarvi: ricorrete a soluzioni idrosaline (meglio quelle che vi preparate voi). 3. Godetevi appieno i momenti successivi all’arrivo e quelli post gara, sono indimenticabili e vi permetteranno di apprezzare quanto di buono avete fatto. Tutti i vostri sacrifici saranno stati ripagati. 4. Immortalate con delle foto la vostra immagine con gli amici e le medaglie al collo, fieri di averle conquistate, non per l’oggetto in sé, ma per l’immenso valore che esso cela.
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TRAINING
Rifinitura
L’INCUBO DELLE ULTIME 3 SETTIMANE
85 NELLA PREPARAZIONE DI UNA MARATONA GLI ULTIMI 20 GIORNI SONO QUELLI ESSENZIALI PER PORTARE IL FISICO AL SUO MASSIMO LIVELLO IN VISTA DELLA GARA. TOMMASO TICALI, TECNICO DELL’AZZURRA ANNA INCERTI, INDICA QUALCHE ACCORTEZZA DA TENERE A MENTE di Gabriele Gentili | foto: Kolesky/Nikon/Red Bull Content Pool
A
prile è il mese delle grandi maratone, sia all’estero sia nel nostro Paese: da domenica 2, con il doppio appuntamento sull’asse Milano-Roma, si andrà avanti per due mesi con eventi di grande interesse, concentrando di fatto l’obiettivo della gran parte degli atleti in poche settimane. Il periodo precedente la 42k, le settimane di vigilia verso “l’ora X” sono delicatissime, e serve grande attenzione sia nel lavoro fisico sia in quello mentale, due sfere da miscelare con sapienza. Di vigilie Tommaso Ticali ne ha vissute tantissime, seguendo tutta la carriera della sua pupilla Anna Incerti, e non solo, e sa quali sono i consigli più giusti per affrontare la ventina di giorni che precede la maratona, a cominciare dai lavori di rifinitura: “20 giorni prima della gara sono solito inserire l’ultimo lunghissimo di 36 km, dove i primi 21 km si correranno a un ritmo di 30’’ secondi più lento del ritmo gara, con gli ultimi 15 km a ritmo maratona. In questo modo i muscoli si abituano a utilizzare una miscela più ricca di grassi e ci si adatta a una buona economia della corsa. Il lunghissimo può essere effettuato anche con delle variazioni brevi o lunghe negli ultimi 15-20 km. Nei giorni successivi si effettuano pure lavori di potenza aerobica frazionata 10’’ a km più veloce del ritmo maratona, tipo 5x2 km con recupero di 2’ in souplesse, o 10x1000 metri sempre con recupero di 2’”. “Un altro lavoro importante è quello sui ritmi di gara del maratoneta sui 21-25 km – prosegue il tecnico siciliano – tipo 6x3 km o due volte la sequenza 5 km-3 km-1 km a un ritmo leggermente più forte del ritmo gara, con 1 km di recupero un po’ più lento. Di solito per gli atleti top le ultime tre settimane corrispondono alla discesa dall’altura: in quel caso i lavori di potenza aerobica frazionata servono per trasformare la mole di quelli effettuati precedentemente”.
I RISCHI DA EVITARE “Le ultime tre settimane sono importanti perché bisogna saper dosare bene i carichi di lavoro, c’è il rischio di fare degli allenamenti specifici troppo impegnativi o viceversa faticare troppo poco, cioè ridurre drasticamente i carichi di lavoro. Bisogna concentrarsi molto sui ritmi di gara, per abituare l’atleta ad avere padronanza di quello che poi terrà nella prova agonistica. Nelle ultime tre settimane, ma anche durante tutta la preparazione, non bisogna esagerare nel numero dei km percorsi: io personalmente cerco di qualificare la singola seduta, cioè esprimere velocità mediamente più elevate, piuttosto che esagerare nella distanza”.
LA VERIFICA AGONISTICA “Tre settimane prima si può partecipare a gare sui 15 km o mezza maratona. L’ideale sarebbe correre a un ritmo leggermente inferiore a quello della maratona, senza rincorrere il proprio primato, ma con alcuni atleti mi è capitato che abbiano realizzato i loro record sia nella mezza sia, tre settimane, dopo nella maratona”.
PICCOLE REGOLE DI ALIMENTAZIONE “Bisogna alimentarsi in modo regolare fino agli ultimi tre giorni prima della maratona. Solo nelle ultime 72 ore è opportuno adottare una dieta ricca di carboidrati e ridurre (non eliminare) le proteine. È fondamentale il giorno della gara avere una buona scorta di glicogeno nell’organismo. Gli ultimi tre giorni gli atleti scaricano, cioè riducono notevolmente i chilometri percorsi, in questo modo si favorisce l’accumulo del glicogeno nei muscoli. Per l’apporto di vitamine è buona abitudine introdurre frutta (anche frullati) e verdure in maniera consistente nella fase finale della preparazione”.
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training
Performance
ADDOMINALI DA CAMPIONI SPESSO CE NE DIMENTICHIAMO, MA OTTIMIZZARE LA POSTURA NELLA CORSA ATTRAVERSO IL POTENZIAMENTO DEI MUSCOLI DELL’ADDOME È FONDAMENTALE PER CORRERE CORRETTAMENTE, A LUNGO E LIMITANDO GLI INFORTUNI
del professor Sandro Valbonesi
I
muscoli addominali hanno la funzione di chiudere lo spazio tra le coste e il bacino (servono per flettere il busto o portare il bacino in retroversione), ma anche il compito di limitare l’iperestensione della colonna (chiamiamoli molto banalmente anti-estensori). In quanto tali andrebbero fatti lavorare anche in forma eccentrica. I muscoli addominali sono 4: OBQQL >AALJFK>IB L?IFNRL BPQBOKL L?IFNRL FKQBOKL QO>PSBOPL ABII >AALJB
Per sviluppare bene gli addominali è necessario cercare di curare la qualità del movimento evitando di lavorare su serie infinite (utilizzando invece, eventualmente, dei carichi), poiché sono costituiti in buona percentuale da fibre veloci. Sfatiamo innanzitutto il mito degli addominali “bassi” e “alti” quando parliamo di retto addominale! Questo è infatti unico, e lavora sempre: possiamo coinvolgere maggiormente gli epigastri superiori o inferiori. Tutta la parete addominale è fondamentale per la vita quotidiana, figuriamoci per gli sportivi! Addominali forti e allenati possono fornire grossi vantaggi in termini di postura e performance. Di seguito proponiamo 10 esercizi che non richiedono l’impiego di materiale specifico e che possono essere effettuati in qualsiasi palestra o a casa con pochissima attrezzatura.
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ROLL UP-DOWN FKHƅEQNV
CRUNCH CLASSICO A CORPO LIBERO FKHƅEQNV
Eseguire 3 serie da 10 ripetizioni (eventualmente con un peso in mano). Partenza da supini, a gambe flesse e con i piedi saldamente in appoggio. Salire con il busto staccando “una vertebra alla volta” e poi scendere di nuovo a terra appoggiandone una alla volta. L’esercizio va eseguito con una respirazione accurata, espirando sia quando si sale sia quando si scende per lavorare sulla componente anti-estensione degli addominali. Durante la fase di salita e discesa le braccia sfiorano le ginocchia.
Eseguire 3 serie da 10 ripetizioni, eventualmente con sovraccarico. In posizione supina, con le gambe sollevate, le ginocchia a 90° e le mani alla nuca, piegare il busto in direzione del bacino, che deve restare in saldo appoggio, evitando di schiacciare il mento sullo sterno. Inspirare scendendo ed espirare salendo. Variante: eseguire l’esercizio su una panca declinata o con la schiena sulla fitball (difficoltà 7/10).
CRISS CROSS A CORPO LIBERO FKHƅEQNV
CRUNCH INVERSO A CORPO LIBERO FKHƅEQNV
Eseguire 3 serie da 10 ripetizioni + 10. Supini, con le mani dietro la nuca e le gambe flesse, effettuare lentamente una torsione del busto portando il gomito verso il ginocchio opposto, senza esagerare, mentre l’altra gamba si distende. Abbinare sempre la corretta respirazione mentre si esegue l’esercizio da entrambe le parti.
Eseguire 3 serie da 10 ripetizioni. Supini, sollevare il bacino e le gambe portandoli verso l’alto, mantenendo la parte superiore della schiena ben fissa a terra, espirando forzatamente nella fase finale del movimento. Evitare di spingere con le mani e soprattutto con la testa. Variante: crunch inverso con la fitball tra le gambe (difficoltà 8/10).
88 CHIUSURA A LIBRO FKHĆ…EQNVÂ&#x; Eseguire 3 serie da 12 ripetizioni. Partenza con schiena ben appoggiata a terra e i piedi in alto, ginocchia flesse a 90° e busto leggermente sollevato con le mani dietro la nuca. Iniziare l’esercizio espirando in “chiusuraâ€? e inspirando poi in “aperturaâ€?. Sollevare il bacino alla fine del movimento sfruttando l’espirazione forzata: ci si ritroverĂ cosĂŹ chiusi a libro avendo “svuotatoâ€? totalmente i polmoni.
SOLLEVAMENTO LATERALE FKHĆ…EQNVÂ&#x; Eseguire 3 serie da 10 ripetizioni + 10. Stesi su un fianco, con le gambe leggermente avanzate rispetto al piano del busto, la testa appoggiata su una mano mentre l’altra, a terra, ci dĂ stabilitĂ , sollevare lateralmente entrambe le gambe tese. Espirare durante il sollevamento e inspirare durante la discesa, senza piĂš toccare il suolo.
PLANK BRACCIA TESE E PLANK SUI GOMITI FKHĆ…EQNVÂ&#x; C UGEQPFC FGN VGORQ KP RQUK\KQPG Eseguire 3 serie per 60â€?. Esercizio isometrico (statico) molto valido per lo sviluppo del core e il potenziamento generale, che coinvolge anche il comparto anteriore delle cosce, i muscoli stabilizzatori di braccia e spalle. In appoggio sugli avambracci e sulle mani se siamo con i gomiti a 90°, oppure sulle mani se siamo a braccia distese, formare una linea retta con il busto e le gambe. Rimanere in posizione con i gomiti stesi e in “spintaâ€? con le spalle. Curare la respirazione, cercando di non accentuare la lordosi lombare. Variante: piedi appoggiati su un rialzo o su fitball.
RUSSIAN TWIST FKHĆ…EQNVÂ&#x; Eseguire 3 serie da 20 ripetizioni. Ottimo esercizio per coinvolgere tutto il reparto addominale. Partenza da seduti, con le ginocchia leggermente flesse e le gambe in sospensione da terra. Tenere la palla medica o il kettlebell saldamente in mano. Eseguire delle torsioni del busto muovendo leggermente, e sul lato opposto, le gambe unite e flesse. Abbinare sempre l’espirazione nel momento della torsione. Variante: eseguire l’esercizio con un compagno “schiena contro schienaâ€?, passandosi la palla medica o il kettlebell.
89 ADDOMINALI “A SBALZOâ€? FKHĆ…EQNVÂ&#x; Eseguire 3 serie da 10 ripetizioni + 10. Facendosi sostenere da un compagno di allenamento, portare tutto il busto fuori dalla panca e iniziare il movimento di salita e discesa abbinando una torsione del busto stesso in entrambe le fasi. Ăˆ un ottimo esercizio per coinvolgere tutta la parete addominale. Curare la respirazione, inspirando nella discesa ed espirando nella salita.
LEG RAISE ALLA SBARRA FKHĆ…EQNVÂ&#x; Eseguire 3 serie da 8 ripetizioni. In sospensione appesi alla sbarra, partire quando si ha il perfetto controllo dell’oscillazione del corpo. Sollevare le gambe con le ginocchia estese o flesse. Il corpo non deve dondolare, quindi bisogna curare molto bene anche la fase eccentrica (di discesa), eseguendo il movimento a velocitĂ rallentata. Espirare nella fase di salita. Per i piĂš allenati, salire oltre l’orizzontale a gambe tese. Varianti: gambe tese/gambe flesse.
LEG RAISE ALLE PARALLELE FKHĆ…EQNVÂ&#x; Eseguire 3 serie da 10 ripetizioni. Partendo con il corpo perfettamente in linea con le braccia, espirare in salita sollevando le gambe (stese o piegate) e inspirare nella fase di discesa. Il busto non deve mai andare oltre la linea delle braccia (controllo della fase eccentrica di discesa). Rimanere in spinta con le spalle e con i gomiti estesi. Attenzione: nel leg raise a gambe flesse curare la retroversione del bacino nella parte finale del movimento. Varianti: gambe tese/gambe flesse.
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training
Fitball
L’ALLENAMENTO DALLA A ALLA Z del professor Piero Cassius
L
a fitball, chiamata anche palla svizzera o Swiss ball, è una palla polifunzionale in PVC dal diametro variabile, dai 45 ai 75 cm, utilizzata per effettuare delle esercitazioni di allungamento, tonificazione muscolare, stimolando l’equilibrio, la propriocezione e i muscoli stabilizzatori dei comparti interessati. A seconda dell’altezza del soggetto, si utilizzano differenti grandezze. Ecco un esempio indicativo a cui fare riferimento per l’acquisto di una fitball. ALTEZZA PERSONA
DIAMETRO FITBALL CONSIGLIATO
Inferiore a 165 cm Da 165 a 175 cm Da 175 a 185 cm Superiore a 185 cm
45 cm 55 cm 65 cm 75 cm
In ogni caso, un diametro corretto è quello che permette, sedendosi sulla palla, di formare un angolo retto tra cosce e gambe. Con la fitball si ottiene un allenamento globale di tipo neuro-muscolare che migliora la postura generale, tonifica i muscoli, previene disturbi articolari, stimola la propriocezione e il potenziamento del “core” attraverso la sollecitazione dei muscoli stabilizzatori. L’instabilità della Swiss ball, dovuta alla forma sferica dell’attrezzo, costringe il soggetto che la utilizza a continui aggiustamenti della postura allo scopo di mantenere l’equilibrio; essi stimolano muscoli che generalmente non vengono sollecitati nelle altre tipologie di esercitazioni di potenziamento muscolare. Nei miei programmi per il trail-running inserisco sempre, nel periodo preparatorio e generale, una o due sedute alla settimana di esercitazioni con la fitball e con le tavolette propriocettive, per rendere maggiormente stabili le articolazioni e prevenire, in parte, gli infortuni tipici dei corridori di trail. Cerchiamo ora di fornire delle indicazioni per il loro svolgimento. È consigliabile, quando possibile, eseguirli di fronte a uno specchio, facendo attenzione a non avere ostacoli nelle vicinanze che, in caso di perdita di equilibrio, possono diventare pericolosi.
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ESERCITAZIONI PER I MUSCOLI ADDOMINALI Inizialmente si consigliano 3 serie da 15 ripetizioni con un recupero di 1’/2’ tra una serie e l’altra. Con il tempo si potranno aumentare le serie fino a 5, e portare le ripetizioni a 25.
ESERCIZIO 1
ESERCIZIO 2
Con le mani alla nuca, sollevare il busto tenendo la testa in linea con il corpo.
Con le braccia in alto, sollevare il busto tenendo la testa in linea con il corpo.
ESERCIZIO 3 Con le mani alla nuca, sollevare il busto e con il gomito toccare ginocchio opposto. Variante: posizione di partenza con i piedi uniti.
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ESERCITAZIONI DI STABILIZZAZIONE DEL CORE Inizialmente si consigliano 3 serie da 20”/30” con un recupero di 1’/2’ tra una serie e l’altra. Con il tempo si potranno aumentare le serie fino a 5 e tenere la posizione fino a 45”/50”.
ESERCIZIO 1
ESERCIZIO 2
Plank con partenza ginocchia a terra. Per eseguire correttamente l’esercizio Plank bisogna tenere sempre il bacino in retroversione (ombelico in dentro), le spalle perpendicolari con i gomiti, gli addominali contratti e mantenere la posizione. Partenza con ginocchia a terra, distendersi in posizione con il corpo proteso dietro, mantenendo la retroversione del bacino; tenere la posizione per 5”/10” per 15/20 ripetizioni.
Plank, corpo proteso dietro con gambe divaricate. Varianti: partenza con gambe unite.
ESERCIZIO 3 Plank laterale su di un fianco, in appoggio su un gomito; sollevare il bacino e tenere la posizione da 20 a 40” per 3 serie per lato.
ESERCITAZIONI PER GLI ARTI INFERIORI ESERCIZIO 1
ESERCIZIO 2
1/2 squat con palla sopra la testa. Palla sopra la testa, gambe divaricate alla larghezza delle spalle, piedi leggermente in fuori, effettuare un 1/2 squat portando la palla davanti. Eseguire 3 serie per 15/20 ripetizioni, recupero 2’.
1/2 squat in appoggio alla parete. Gambe divaricate alla larghezza delle spalle, mani ai fianchi, piedi leggermente in fuori, mettere i piedi bene avanti. 3 serie per 15/20 ripetizioni, recupero 2’. Variante: tenere la posizione in isometria per 30/45”.
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ESTENSIONI DELLE ANCHE Inizialmente si consigliano 3 serie da 15 ripetizioni con un recupero di 1’/2’ tra una serie e l’altra. Con il tempo si potranno aumentare le ripetizioni fino a 25.
ESERCIZIO 1
ESERCIZIO 2
Gambe piegate, bacino sollevato, circonduzione braccia tese avanti e dietro, alternate.
Supini, braccia lungo i fianchi, gambe tese con piedi in appoggio sulla fitball, sollevare il bacino e tenere la posizione 5” e ritorno.
ESERCIZIO 3 Supini, con i talloni in appoggio sulla fitball, braccia in fuori, contrarre i glutei sollevando le anche e portare la palla, avvicinando i talloni, prossima al bacino; andare sulle punte dei piedi.
Questi sono solo alcuni dei molteplici esercizi che si possono eseguire con la fitball. Prima di iniziare, non dimenticate di effettuare un buon riscaldamento e una serie di esercitazioni di stretching e mobilità articolare. Ultimo consiglio, ma non meno importante: la respirazione deve essere modulata, in modo che quando contraete i muscoli espiriate, mentre quando vi rilassate inspiriate. Buon allenamento a tutti.
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Le buone abitudini
IL GIUSTO EQUILIBRIO QUOTIDIANO IN TAVOLA GLI OBIETTIVI DI OGNI RUNNER SI RAGGIUNGONO PIÙ FACILMENTE SE AL PIANO DI ALLENAMENTO VIENE ABBINATA UNA DIETA SPECIFICA. GLI ATLETI PROFESSIONISTI E I COSIDDETTI “AMATORI AVANZATI” SONO, CON MOLTA PROBABILITÀ, SEGUITI DA SPECIALISTI, MENTRE TUTTI GLI ALTRI HANNO SPESSO LA TENDENZA A SOTTOVALUTARE L’IMPORTANZA DI UNA NUTRIZIONE ADEGUATA
di Marco Caccialupi
N
el running possiamo distinguere diverse classi di atleti: ovviamente i professionisti, che dedicano la loro giornata alla messa a punto della condizione perché hanno fatto della loro passione la propria attività principale, e gli amatori avanzati che, pur avendo una vita lavorativa, sono in grado di ritagliare molto tempo per pianificare gli allenamenti. Un’altra categoria che a me piace definire amatori “professionali” è costituita da coloro che, pur avendo tempi ridotti, riescono a dare continuità al proprio training, eseguito in maniera programmata, alla ricerca di prestazioni. E infine non dimentichiamo i runner che si mantengono in forma correndo due o tre volte alla settimana. Oltre alla passione, quello che accomuna tutti loro è la ricerca dei benefici e delle prestazioni che possono derivare dalla corsa.
UNA REGOLA PER TUTTI Nutrirsi bene nei giorni di allenamento è importante, farlo sempre lo è di più! È infatti
difficile pretendere maggiore efficienza se rivolgiamo attenzione a cosa mangiamo solo quando ci dedichiamo al training o siamo impegnati in una gara. Facciamo un esempio: l’atleta che lavora e corre tre volte alla settimana, per un’ora in pausa pranzo, dovrebbe sapere che è necessario mangiare (di preferenza carboidrati) prima di correre; magari lo fa, ma nei giorni di riposo preferisce un piatto di bresaola, che di solito non arriva a 100 g, per stare leggero. Questo è un errore, perché l’organismo continuerà a ricercare sostanze nutritive anche quando non è sottoposto a sforzo per recuperare e riportare in equilibrio la propria fisiologia. Quindi il giusto rapporto di carboidrati e proteine deve essere mantenuto quotidianamente, a prescindere dall’allenamento. Senza addentrarci in dibattiti morali sulla società odierna, la realtà è che il mercato propone sempre di più cibi conservati, stagionati, precotti, raffinati, ecc…, ai quali anche gli atleti fanno ricorso. Spesso per praticità, mancanza di tempo,
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poca abitudine a cucinare, questi alimenti sostituiscono quelli che una volta erano i cibi “genuini”, ricchi di sostanze nutritive proprio perché non alterati o lavorati. Molte sostanze chimiche come conservanti, esaltanti del sapore, coloranti, conservanti, sono contenute in determinati alimenti, e ingerendole condizionano negativamente la fisiologia dell’organismo. L’uomo per milioni di anni si è nutrito con quello che trovava in natura, ma solo da poche decine la chimica è entrata negli alimenti, e oggi alcune malattie e disturbi possono essere ricondotti a questa incapacità di adattamento. Un esempio semplice è quello del sodio – ma potrebbe valere per molte altre sostanze – che è causa di infiammazione quando è in eccesso. Consideriamo che alla fine della corsa, specialmente se intensa, si vengono a creare uno stato infiammatorio e una produzione di radicali liberi: la capacità di recupero è data proprio da quanto tempo impiegano i sistemi dell’organismo a tornare in equilibrio e a smaltire le sostanze tossiche prodotte inevitabilmente dal metabolismo. Un’alimentazione quotidiana con alte quantità di sodio (vedere le etichette dei prodotti per rendersene conto) impedisce di recuperare al meglio, e quindi di potersi allenare il giorno successivo al massimo delle possibilità. Il ricorso a cibi con scarso apporto nutrizionale dovrebbe essere un’eccezione e non una consuetudine! Fare la spesa scegliendo consapevolmente e con attenzione, e dedicare tempo a cucinare in maniera semplice prodotti freschi, è parte dell’allenamento per tutti quelli che dalla corsa ricercano sia il benessere che le prestazioni.
LE INTOLLERANZE ALIMENTARI E L’ALTERAZIONE DELLA PERFORMANCE Può capitare che all’assunzione di un alimento si presenti un disturbo (mal di pancia), e questo accade tutte le volte che viene mangiato: sarà evidente che quel
cibo non è adatto. Ma per le intolleranze alimentari il problema è più articolato e complesso, poiché la manifestazione del disturbo dipende dalla dose, e spesso non è associabile all’alimento: pur assumendone una quantità limitata, ma quotidianamente e per lunghi periodi, non avremo sintomi o disturbi tali da far capire la relazione alimentodisturbo, ma un’intossicazione cronica che obbligherà l’organismo ad “adattarsi” alla nuova condizione. È evidente che questa situazione è negativa per ogni essere vivente che pone sempre, per natura, la sopravvivenza a “qualunque costo” al primo posto. Così, mentre chiediamo al nostro fisico uno sforzo non comune per poter correre distanze sempre maggiori, con più intensità, non potrà risponderci come vogliamo e pretendiamo perché sarà impegnato nel tentativo quotidiano di disfarsi di queste tossine.
SAPER SCEGLIERE, SEMPRE Con questi esempi intendo sottolineare la necessità di considerare le scelte alimentari di tutti i giorni per “sentire” che sono “giuste per noi” e che con esse riusciamo a vivere pienamente, con energia e forza la quotidianità, correre e recuperare sempre al meglio. In conclusione, non importa a quale categoria di runner si appartiene: non bisogna mai sottovalutare i piccoli segnali di malfunzionamento che l’organismo invia. Se il motore non gira, ha bisogno di una messa a punto e di carburante adatto!
96 alimentazione
MANGIARE SEMPRE Correre richiede energia, e per produrla il nostro organismo la deve ricevere attraverso l’alimentazione. Quindi per prima cosa non è consigliabile affrontare l’attività fisica a digiuno. Vediamo di capire in maniera semplice perché. Per fare sport l’organismo ricava l’energia necessaria utilizzando l’ossigeno e i nutrienti che introduciamo con l’alimentazione: carboidrati, grassi e, in maniera ridotta, proteine. Per un soggetto poco allenato il consumo dei grassi avverrà dopo un minimo di trenta minuti, prima dei quali dovranno essere i carboidrati a fornire energia. In assenza di zuccheri disponibili, l’organismo non utilizzerà i grassi, come molti pensano, ma provvederà alla demolizione delle proteine, quindi dei muscoli, per ricavarne l’energia necessaria; questo perché è più “economico” o, se vogliamo, più conveniente in termini di efficienza, sacrificare le proteine che bruciare grassi. Spesso chi inizia a correre riesce a perdere peso, ma se non pianifica uno schema alimentare adeguato questa diminuzione potrebbe riguardare anche la massa muscolare, con conseguenze sul metabolismo, sulla possibilità di aumentare le distanze e sull’effettiva perdita di grasso. È ormai noto che per bruciare i grassi occorrono i carboidrati. Quindi è indispensabile nutrirsi in maniera adeguata anche se corriamo per pochi chilometri o pochi minuti.
Principianti
CORRI MEGLIO MANGIANDO BENE “VOGLIO INIZIARE A CORRERE!”… CON L’ARRIVO DELLA STAGIONE PIÙ CALDA È UN OTTIMO PROPOSITO DA ATTUARE. QUALSIASI SIA L’OBIETTIVO, DAL PERDERE PESO AL RIMETTERSI IN FORMA, ALLO SVAGARSI, UN’ATTREZZATURA ADEGUATA E UN PIANO ALIMENTARE POTRANNO ESSERE DI SICURO AIUTO
di Marco Caccialupi
97 QUELLI DELLA PAUSA PRANZO Chi può andare ad allenarsi in pausa pranzo dovrebbe prevedere una colazione completa con carboidrati (pane tostato, fette biscottate, cereali non zuccherati), proteine (magari albumi) con frutta secca (noci o mandorle) e finire con due biscotti. Durante la mattina un frutto può andare bene, ma prima di partire con la corsa due fette biscottate con marmellata riempiranno i serbatoi di glucosio pronto per essere trasformato in energia. Al ritorno, per quelli che rientrano al lavoro, cracker con frutta secca, e per i più affamati anche gallette o piadina con bresaola. Chi può tornare a casa può consumare pure un piatto unico con cereali e proteine, ma non trascurare per la sera un pasto completo in cui le proteine dovranno essere maggiori dei carboidrati. Attenzione: in queste situazioni la colazione è fondamentale, al risveglio sarà utile avere fame, perciò cena completa sì, ma digeribile.
QUELLI DELLA MATTINA Chi avrà la possibilità di correre la mattina, dovrà sempre prevedere una colazione completa (per esempio due albumi strapazzati con noci, crostini secchi con olio e tè), con aggiunta di due fette biscottate con marmellata. Come spuntino al rientro, cracker e frutta, e a pranzo cereali integrali e proteine (meglio se vegetali, o pesce o uova) e verdure, con magari del pane tostato. Fare merenda, e per cena un secondo con verdure e pane tostato, inserendo ogni tanto un brodo vegetale con verdura fresca.
QUELLI DEL PRE-CENA Allenarsi la sera prima di cena permette di fare una colazione normale (dolce o salata), uno spuntino con frutta o cracker e frutta secca, un pranzo con poca pasta o cereali e proteine con verdure. La merenda invece dovrebbe essere sostanziosa (ma digeribile!), quindi pane tostato o fette biscottate, o piadina con marmellata e frutta con frutta secca. Cena completa con una maggiore quantità di proteine rispetto ai carboidrati (meglio se integrali) e verdure.
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CONSIGLI PER TUTTI Qualsiasi sia il momento in cui si decide di correre, limitare il consumo di carboidrati semplici (zucchero), ruotare le proteine (non esiste solo la carne), non dimenticare le verdure (mai troppe in una volta sola), ricordarsi di bere. I primi tempi le distanze saranno brevi e la necessità energetica sarà limitata, quindi limitare i carboidrati, ma senza escluderli; con il passare dei mesi e l’allungarsi delle distanze il fabbisogno energetico aumenterà e si avrà bisogno di modificare la propria dieta tenendo conto dell’attività che si svolge. Ricordarsi sempre che, qualsiasi sia l’obiettivo, l’attività fisica richiede una nutrizione adeguata.
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ten tips
Triathlon
COME ALLENARSI PER LE TRANSIZIONI D
al punto di vista tecnico, le transizioni non si esplicano e terminano nella cosiddetta “Transition Area”, ma coinvolgono sia la fase finale della frazione che precede sia quella iniziale della frazione successiva. Possono condizionare la gara, in maniera specifica per atleti che lottano per la vittoria, ma anche per gli Age Group e per i Principianti sono in grado di determinare l’andamento della competizione, e quindi pure il risultato e la fatica finale.
DURANTE LA PREPARAZIONE ATLETICA PER UNA GARA DI TRIATHLON NON SI PUÒ CURARE SOLO IL MIGLIORAMENTO DELLA PERFORMANCE NELLE SINGOLE DISCIPLINE (NUOTO, CICLISMO, CORSA) SENZA PREOCCUPARSI DEL FATTO CHE NELLA REALTÀ DI GARA QUESTE SI SUSSEGUONO SENZA INTERRUZIONE. È QUINDI NECESSARIO ANALIZZARE LE PROBLEMATICHE E LE DIFFICOLTÀ CHE SI PRESENTANO NELLE TRANSIZIONI
del professor Ignazio Antonacci | runningzen.it foto: Shady Habash e Graeme Murray/Red Bull Content Pool | archivio Running Zen
ASPETTI REGOLAMENTARI DELLE TRANSIZIONI +BII >OB> AF QO>KPFWFLKB I >QIBQ> MR¸ lasciare solamente il materiale strettamente necessario allo svolgimento della gara. 1RQQL FI J>QBOF>IB RP>QL FK D>O> A>DIF >QIBQF dovrà essere, negli orari stabiliti, disposto o sulla bike o a sinistra della stessa, nei posti
riservati e contraddistinti dai rispettivi numeri AF D>O> +RII> MR¸ BPPBOB MLPFWFLK>QL A>S>KQF o alla destra della bici. $IF >QIBQF PLKL QBKRQF > OFMLPFWFLK>OB FI casco, la muta, la cuffia, gli occhiali e tutto il materiale usato nelle diverse frazioni al posto assegnato. $IF >QIBQF ALSO>KKL P>IFOB PRII> ?FHB MBO
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iniziare la frazione ciclistica solamente dopo la linea di salita, e dovranno scendere al termine della frazione ciclistica prima della linea di discesa. I OFQLOKL A>II> CO>WFLKB @F@IFPQF@> I> ?F@F dovrà essere posizionata senza invadere lo spazio riservato ai concorrenti vicini.
ASPETTI ORGANIZZATIVI DELLE TRANSIZIONI Vediamo nel dettaglio come è opportuno organizzare la “Transition Area” prima dell’evento per evitare di incorrere in qualche errore che possa pregiudicare la prova agonistica: !FPMLOOB FI J>QBOF>IB FK 7 PBDRBKAL RK ordine logico e abituale. -OLS>OB > FKALPP>OB FI J>QBOF>IB MOFJ> ABII> gara, una volta sistemato presso proprio posto in ZC. SBOB OFCBOFJBKQF BPQBOKF MBO QOLS>OB FI proprio posto in ZC. -OLS>OB FI MBO@LOPL RP@FQ> >@NR> WLK> @>J?FL RP@FQ> ?F@F B BKQO>Q> ?F@F WLK> @>J?FL RP@FQ> @LOP> SBOB @EF>O> I> PQO>QBDF> A> >ALQQ>OB KBII> prima e nell’ultima fase della frazione di ciclismo (per esempio indosso le scarpe in questo punto se… oppure in quell’altro se…). 3FPR>IFWW>OB @LP> C>OB FK 7 KBIIB C>PF MOFJ> della gara e nelle ultime del nuoto.
T1 – Aspetti pratici della transizione nuoto/ciclismo Una volta organizzata la “Transition Area” di nostra competenza, assegnata in base al pettorale di gara, è opportuno focalizzarsi sulle azioni che dovremo compiere nelle diverse fasi della competizione, quindi in pratica bisogna crearsi precedentemente “a secco” una “immagine ideomotoria” delle azioni da compiere, per avere la certezza di non sbagliare nulla nel momento in cui si è in gara in preda alla tensione agonistica. - Uscita dall’acqua: rappresenta la prima fase della T1 ed è importante riuscire ad assumere il più velocemente possibile la posizione eretta al termine della frazione di nuoto, gestendo situazioni spesso differenti e raggiungendo in maniera spedita la zona di cambio. - Raggiungimento della zona cambio: in questo caso ci possono essere delle variabili soggettive che ogni atleta deve valutare al momento e che si possono sintetizzare in: affaticamento, abilità nella corsa in condizioni particolari, situazione tattica della gara. Esistono anche delle variabili oggettive, come la lunghezza del tratto da percorrere dall’uscita dall’acqua alla zona cambio, la superficie, le variazioni altimetriche. - L’arrivo in zona cambio: è opportuno avere già uno “schema mentale” delle azioni che
dobbiamo mettere in pratica. L’obiettivo è orientarsi tra tante bike, quindi individuare e raggiungere la propria postazione. Una volta arrivati nella zona cambio di competenza, è importante che ogni atleta sappia quali operazioni mettere in pratica. - Salire sulla bike in movimento: una volta eseguite tutte le operazioni richieste dall’uscita dall’acqua fino all’arrivo in zona cambio, un altro aspetto fondamentale e cruciale è quello di condurre la bike correndo rapidamente e di salirvi in modo veloce, coordinato, efficace e produttivo per poter subito iniziare a pedalare. In questo caso ogni atleta deve provare e riprovare in allenamento quale possa essere il modo più efficace per farlo. T2 – Transizione ciclismo/corsa È fondamentale e cruciale saper scendere agevolmente dalla bicicletta in movimento, condurla il più rapidamente possibile nella postazione di cambio e prepararsi per la frazione di corsa. Si deve tener conto del fatto che da regolamento è obbligatorio farlo prima della “linea di discesa” e poi spingere la bici correndo a piedi. Bisogna fare in modo, nel momento in cui ci si avvicina alla zona cambio, di rallentare e non frenare di scatto, per evitare cadute e tamponamenti da parte di triatleti che sono alle nostre spalle. Una volta
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ten tips scesi dalla bike e condottala nella nostra zona cambio di competenza, inizia l’ultima fase della T2, ossia la partenza per la corsa che comincia già all’interno della ZC.
PREPARAZIONE ATLETICA E DIDATTICA DELLE TRANSIZIONI +BII‰>QIBQ> >ARIQL DB $OLRM >K@EB MBO un discorso di miglioramento tecnico/ prestativo, si ricercano maggiormente adattamenti fisiologici e capacità di prestazione in situazione d’affaticamento. Diventa fondamentale lo sviluppo della capacità motoria unita alla massima naturalezza possibile.
OBIETTIVI TECNICI DELLE TRANSIZIONI Gli obiettivi tecnici possono essere molteplici e possiamo proporre esercitazioni che riguardano svariate combinazioni FKBOBKQF IB AFSBOPB 1O>KPFWFLKF 1 1 "@@L alcuni esempi: � 0>MBO >PPRJBOB SBIL@BJBKQB I> PQ>WFLKB eretta al termine della frazione di nuoto. � 0>MBO @LOOBOB P@>IWF FK MOBPBKW> AF >@NR> bassa e/o sabbia, in salita, sui gradini, ecc‌ � 0>MBO @LOOBOB P@>IWF FK @LKPFABO>WFLKB AF LDKF difficoltà tecnica che caratterizza la zona che dall’uscita dall’acqua conduce in ZC. � 0>MBO O>DDFRKDBOB O>MFA>JBKQB I> MOLMOF>
zona di transizione ed eseguire velocemente tutte le operazioni necessarie (togliere cuffia, occhialini e muta). Â? &KALPP>OB @>P@L B KRJBOL AF MBQQLO>IB prendere la bicicletta e correre a piedi, scalzo o con le scarpe da bike. Â? 0>IFOB FK JLSFJBKQL PRII> ?FHB B FKFWF>OB >
pedalare in condizione di precario equilibrio. Â? 0>MBO P@BKABOB A>II> ?FHB @LOOBOB @LK BPP> al fianco, lasciarla in zona cambio, togliere il casco e le scarpe da ciclismo. Â? *BQQBOB IB P@>OMB A> @LOP> B @LOOBOB MBO l’ultima frazione. Le proposte tecniche per gli atleti adulti per migliorare le transizioni sono sicuramente quelle che riguardano gli allenamenti “combinatiâ€?, che si possono sintetizzare in: Â? KRLQL @F@IFPJL Â? @F@IFPJL @LOP> Â? KRLQL @LOP> Â? KRLQL @F@IFPJL @LOP> Le variabili tecniche/organizzative possono essere tante, tutto dipende dalla gara che stiamo preparando e dalle qualitĂ che pensiamo di dover migliorare in un determinato momento. Sicuramente si parte sempre dal presupposto che la progressione didattica debba essere dal facile al difficile per poter acquisire con calma tutti quegli adattamenti neuromuscolari necessari per gestire al meglio queste fasi importanti per la riuscita della gara di triathlon. Le distanze degli allenamenti combinati possono essere differenti, possono essere proposti in un’unica soluzione, oppure frazionati per potersi concentrare ancora di piĂš sulle transizioni. Ecco nella tabella di seguito alcuni esempi.
TRANSIZIONI (T1) 4 x nuoto 400 m + bike 5 km
TRANSIZIONI (T2) 3 x ciclismo 20 km + corsa 3 km
TRANSIZIONI (T1 - T2) 2 x nuoto 500 m + bike 15 km + corsa 4 km
4 x nuoto 500 m + bike 8 km
2 x ciclismo 25 km + corsa 5 km
3 x nuoto 800 m + bike 20 km + corsa 4 km
4 x nuoto 600 m + bike 10 km
4 x ciclismo 15 km + corsa 4 km
2 x nuoto 1.000 m + bike 25 km + corsa 5 km
3 x nuoto 700 m + bike 15 km
1 x ciclismo 40 km + corsa 12 km
1 x nuoto 1.500 m + bike 40 km + corsa 10 km
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ten tips
Posizionamento
COS’È LA BIOMECCANICA?
È
una scienza che, mescolando principi di ingegneria, bioingegneria, chinesiologia e posturologia, studia i principi della meccanica applicati a un corpo biologico, cercando di individuare le dinamiche strutturali e funzionali che stanno dietro al movimento.
IL PERFETTO ASSETTO IN BICI È FRUTTO DI UN COMPLESSO INSIEME DI FATTORI, DALLA SCELTA DELLA GIUSTA MISURA DI TELAIO ALLA CORRETTA CALIBRAZIONE DI COMPONENTI E ACCESSORI. FACCIAMO UN PO’ DI CHIAREZZA SUI PUNTI FONDAMENTALI PER PEDALARE CON MAGGIORE EFFICIENZA E COMFORT
di Giulio Galleschi | sportevolution.eu | foto: Caterina Vacchi e Canyon
G
li studi di biomeccanica sono stati applicati nell’indagine scientifica sia sul corpo umano, sia su quello animale e vegetale. Si deve addirittura ad Aristotele la paternità delle prime ricerche a riguardo. L’uomo dunque, fin dall’antichità, è stato incuriosito nel capire quello che si cela
dietro al movimento. La biomeccanica, in questo caso applicata in ambito sportivo, è la scienza che studia il movimento atletico e individua la corretta postura che il soggetto deve assumere per migliorare l’aspetto meccanico, e quindi prestazionale, legato al gesto che compie.
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PERCHÉ ESEGUIRE UN TEST BIOMECCANICO? Il ciclismo è, per antonomasia, uno sport a catena cinetica chiusa. Ciò vuol dire che il corpo non è libero di muoversi nello spazio (come nella corsa, disciplina a catena cinetica aperta), poiché le nostre estremità risultano vincolate al mezzo meccanico, in particolare le mani al manubrio, il bacino alla sella, i piedi ai pedali. La postura che assumiamo mentre pedaliamo non è dunque naturale (ricordiamoci che geneticamente non siamo stati concepiti per questo) ma è causata dalla regolazione della nostra bici. Diventa perciò fondamentale provvedere correttamente. In sintesi, gli obiettivi di un check-up biomeccanico sono: MBOJBQQBOB >IIB KLPQOB IBSB I> JFDIFLO OBP> meccanica possibile (ricordiamoci che, sebbene siamo costituiti da tessuti, ossa, muscoli e tendini in movimento, il nostro sistema lavora come un meccanismo meccanico al quale è possibile, appunto, applicare i principi di ingegneria e fisica), JFDIFLO>OB @LJCLOQ BA BODLKLJF> @BO@>KAL di escludere alcuni possibili disturbi e tensioni fisiche causati da sovraccarichi derivanti da una cattiva postura.
QUAL È IL METODO MIGLIORE? Spesso le persone si domandano quale sia la differenza tra eseguire un test basato su una strumentazione tecnologica, sia in rilevazioni sia in simulazione, oppure con il classico metodo empirico, ossia basato su valori antropometrici determinati manualmente e sul successivo lavoro di regolazione eseguito sulla bicicletta dell’utilizzatore, ma soprattutto si chiedono quale sia la soluzione migliore. Personalmente sono dell’idea che non potrà essere tutto totalmente automatizzato, non potremo mai arrivare a una macchina che, in modo autonomo e veloce, potrà individuare la postura ottimale; rimarranno, infatti, sempre fuori da questa rilevazione alcune variabili qualitative (quindi non quantitative, ossia sintetizzabili in numeri e dunque successivamente elaborate da un algoritmo o da un software). Queste di fatto dovranno essere valutate dal tecnico e dall’atleta stesso, che insieme potranno trovare la soluzione più adatta. Premesso questo, credo che il metodo empirico sia alquanto limitato, in quanto:
precisione, poiché è praticamente impossibile trasferire a mano, in maniera accurata, altezza sella, arretramento, dislivello ecc… Da sottolineare, inoltre, come la componente culturale e professionale del tecnico sia fondamentale ma non sufficiente: oggigiorno, in un ciclismo sempre più tecnologico o nel quale ogni piccolo dettaglio può fare la differenza, utilizzare una strumentazione tecnologia all’avanguardia, che oggettivi determinate variabili, diventa fondamentale per fornire un servizio di altissima qualità. )> OFIBS>WFLKB ABIIB NRLQB >KQOLMLJBQOF@EB e di alcune caratteristiche posturali eseguita a mano è troppo imprecisa. Per fare un esempio, provate su uno stesso soggetto a misurare il cavallo con il sistema manuale, eseguite tre prove e vi renderete conto che otterrete 3 valori diversi. La rilevazione difficilmente sarà oggettiva. ) L@@EFL RJ>KL PB??BKB PF> RK> J>@@EFK> perfetta, non ha incorporato un software di analisi. La biomeccanica è basata sull’ottimizzazione delle catene cinetiche del corpo; oggi esistono software molto precisi, sviluppati secondo i risultati di importanti studi in materia, che ci dicono dettagliatamente se le nostre leve lavorano nel modo corretto oppure no. Questa analisi permette un’ottimizzazione sia meccanica sia ergonomica molto specifica. Tutto questo a occhio nudo non si può certo fare. &I DFRAFWFL ?>P>QL PRII BPQBQF@> « QOLMML IFJFQ>QL non esiste un atleta bello e uno brutto, esiste un atleta che pedala bene per le proprie caratteristiche posturali, viscerali e fisiologiche e uno che pedala male. 1OLS>OB I> MLPFWFLKB FAB>IB AFOBQQ>JBKQB PRII> bicicletta del soggetto è troppo limitante, utilizzare un simulatore invece permettere di prendere in considerazione qualsiasi variabile, sia di telaio sia di assetto, intervenendo sui parametri in pochi istanti. Questo significa poter far percepire al soggetto anche piccole variazioni e sottoporre ad analisi strumentale, per esempio tramite un software di analisi di pedalata (io uso SRM Torque Analysis System), cosa cambia da un punto di vista funzionale. -BO CFKFOB AFSBKQ> CLKA>JBKQ>IB OFMLOQ>OB le quote ideali, anche per fornire il report al cliente in maniera puntuale, tramite una dima di
CIÒ CHE È BELLO È ANCHE FUNZIONALE? Lo ribadisco con forza: chi appare “esteticamente bello” in sella non è detto che assuma la posizione biomeccanicamente ideale, come colui che appare “esteticamente brutto” non è detto che sia posizionato male! Viviamo in un mondo basato su canoni estetici, e il settore biomeccanico nel ciclismo non è di certo escluso da tale considerazione. Il giudizio biomeccanico che definisco “ignorante” è basato sulla percezione essenzialmente estetica, su canoni generici quali per esempio, per un agonista, una posizione con un dislivello sella-manubrio importante, allungata, e con una pedalata con le ginocchia molto vicine al telaio. Dobbiamo finirla di ragionare in questi termini. La biomeccanica scientifica analizza una serie di variabili anche muscolari, viscerali, posturali che vanno ben oltre questi concetti. Prendiamo a esempio il campione di ciclismo Chris Froome, che molti definiscono “brutto in sella”: la sua posizione non è di certo esteticamente appagante, tuttavia è molto funzionale, poiché basata sulla considerazione di molti altri dati dell’atleta e, come immaginate, nel Team Sky niente è lasciato al caso. Mi spiace vedere ancora professionisti del settore, e anche gli atleti stessi, che continuano a giudicare l’assetto corretto in questo modo. Oggi infatti, tramite strumentazioni tecnologiche, è possibile capire e giudicare tali variabili, ragion per cui il mio consiglio è sempre quello di non ragionare più in termini puramente estetici, ma funzionali. Se poi riusciamo a unire un corretto posizionamento biomeccanico in termini funzionali con un aspetto estetico appagante ancora meglio, ma non dobbiamo essere schiavi di quest’ultimo.
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ten tips È PIÙ IMPORTANTE L’ASSETTO O IL TELAIO? Ovviamente è fondamentale, ai fini della miglior resa, assicurarsi di pedalare nel miglior modo possibile sul miglior telaio, tuttavia dobbiamo sempre ricordarci che il frame ideale è sempre e comunque conseguenza di un assetto corretto individuato prima. Un errore molto comune è quello di acquistare un nuovo telaio basandoci sull’impatto estetico, sulla leggerezza ecc…, per accorgersi successivamente che magari su su di esso non è possibile sviluppare il nostro assetto ideale. Dobbiamo invece sempre scegliere la geometria più adatta (sul mercato esistono modelli con caratteristiche molto diverse tra loro) in base al nostro assetto.
ASSETTO IDEALE, TELAIO IDEALE... E POI? Chi esegue un test biomeccanico ha spesso l’idea che questo sia fondamentale per ottenere appunto una scheda di assetto ideale e, in alcuni casi, di un telaio ideale. Purtroppo ci si dimentica che il comfort, ma anche la resa meccanica, non dipendono solamente da una scelta corretta di questi due parametri, bensì pure dei componenti di appoggio, che devono essere ottimizzati e selezionati sulla base della soggettività dell’individuo. Sono accessori relativi alle tre parti del nostro corpo vincolate al mezzo, ossia i piedi, il bacino e le mani.
LE SCARPE Per prima cosa diventa fondamentale la scelta della calzatura ideale: deve essere ergonomica,
comoda, deve permettere al piede di traspirare, e deve avere nelle proprie caratteristiche di appoggio plantare una struttura per poter assecondare al meglio quello del piede (in tal senso molti atleti utilizzano solette o plantari specifici) poiché, com’è chiaro, questo è il terminale di spinta della nostra leva principale durante il gesto della pedalata.
I PEDALI E LE TACCHETTE Conseguentemente, dobbiamo scegliere il pedale ideale: ne esistono di varie marche e modelli, con caratteristiche meccaniche e strutturali molto diverse, ed è possibile effettuare una selezione accurata attraverso l’individuazione del punto massimo di spinta tramite un buon software di analisi di pedalata. Com’è logico, dopo la scelta del pedale ideale, è fondamentale ottimizzare la regolazione della cleat: deve essere posizionata in maniera estremamente precisa, poiché eventuali errori possono portare una peggiore resa meccanica, ma soprattutto sovraccarichi o fastidi alle articolazioni, in particolare alle ginocchia. La tacchette hanno tre regolazioni: verticale, orizzontale e longitudinale. Da un punto di vista verticale, il proprio baricentro (per esempio nella cleat Kéo questo punto è indicato da due piccole linee nel bordo), che meccanicamente, una volta agganciato al pedale, corrisponde al centro dell’asse del pedale, deve corrispondere al punto mediano del primo metatarso del piede. Le regolazioni orizzontali (distanza dall’asse del pedale) e
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LA SELLA Un altro componente di fondamentale importanza è quindi la sella, accessorio spesso scelto per l’estetica o su consiglio di un amico. Come potete osservare, sul mercato questo componente esiste in varie dimensioni, forme e strutture diverse, dunque deve essere scelto – e oggi esistono anche test molto specifici – in maniera ponderata in base ad alcune specifiche caratteristiche: dimensioni del bacino, in particolare distanza tra le due protuberanze ischiatiche, flessibilità, peso e tipo di utilizzo. Tuttavia è fondamentale ricordarsi che, al di là di una scelta corretta della sella, il comfort che si prova su di essa dipende anche da un buon assetto, poiché questo deriva in parte dal modo in cui ci sediamo. longitudinali (quindi l’angolo di regolazioni) sono fondamentali, e hanno l’obiettivo di creare verticalità nel segmento cavigliaginocchio durante la pedalata. Convinzione molto comune, e sbagliata, è quella che le due cleat debbano essere posizionate esattamente nello stesso modo: ogni regolazione deve essere ponderata alle caratteristiche del soggetto, che spesso non sono uguali, per una serie di motivi posturali e antropometrici, tra gamba destra e gamba sinistra.
IL MANUBRIO Infine, ultimo – ma non per importanza – accessorio di appoggio da scegliere è il manubrio: il primo dato antropometrico importante, e al quale esso deve essere correlato, è la larghezza delle nostre spalle, tuttavia oggi esistono sul mercato modelli con caratteristiche geometriche molto diverse tra loro, che vanno a influenzare l’aspetto ergonomico, migliorando anche in maniera molto importante per esempio la comodità delle mani rispetto ai componenti di qualche anno fa, ma pure l’aspetto posturale globale del soggetto. Prendiamo in considerazione la curva tradizionale tipica della bicicletta da corsa con geometria compact (quindi con reach e drop più stretti rispetto al passato): essa ha permesso a una fetta molto ampia di ciclisti di trovare maggiore comodità in presa bassa, sia da un punto di vista posturale che respiratorio.
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FOCUS
» trail » road » triathlon
INDOOR
SOLAMENTE UN ALTRO TEATRO... ANALIZZANDO L’ALBO D’ORO MONDIALE DEI 3000 IN SALA, SI SCOPRE COME I MIGLIORI SIANO SEMPRE ATLETI CHE POI EMERGONO ANCHE ALL’APERTO E/O SU STRADA. L’ESEMPIO DI BEKELE E KIPCHOGE È PIÙ CHE INDICATIVO Di Gabriele Gentili | foto: Giancarlo Colombo/Fidal
L’
inverno dei mezzofondisti e degli specialisti della strada (almeno di quelli che non amano seguire per intero il calendario di maratone e mezze nei 12 mesi, privilegiando altre specialità in quelli invernali) non passa solo per il cross. Potrà sembrare strano, ma pure le indoor hanno un loro peso e valore nella preparazione, oltre che nella costruzione della carriera dei grandi atleti, tanto è vero che la gara più lunga del
programma ufficiale, i 3000 metri (si corrono anche distanze più lunghe, ma qui si parla solo di sporadiche migliori prestazioni), ha avuto come interpreti principali coloro che hanno fatto la storia sia su pista che su strada. Prendiamo come riferimento i Mondiali indoor, lanciati nel 1985, e che presentano sulla distanza più lunga un albo d’oro degno di un’Olimpiade. Basti ricordare l’edizione del 2006 a Mosca: primo
posto per l’etiope Kenenisa Bekele, secondo Saif Saeed Shaheen, il più grande interprete dei 3000 siepi dell’epoca, e terzo il kenyano Eliud Kipchoge. Sono passati 10 anni, e la sfida fra Bekele e Kipchoge è ancora il piatto più prelibato che la corsa su lunghe distanze può offrire (peccato non sia stato presentato a Rio 2016, chissà quando si potrà assistere…). Le indoor hanno contribuito a costruire la leggenda di Haile Gebrselassie, per molti il più grande di tutti proprio per la sua capacità di spaziare ed emergere in ogni contesto: non erano certamente il suo pane quotidiano, anzi faticavano un po’ a collimare con la sua corsa leggera, con i continui rimbalzi della pista e soprattutto le curve leggermente sopraelevate,
ALBO D’ORO ANNO 1985 1987 1989 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016
LOCALITÀ (FRA) (USA) (HUN) (ESP) (CAN) (ESP) (FRA) (JPN) (POR) (GBR) (HUN) (RUS) (ESP) (QA) (TUR) (POL) (USA)
Parigi Indianapolis Budapest Siviglia Toronto Barcellona Parigi Maebashi Lisbona Birmingham Budapest Mosca Valencia Doha Istanbul Sopot Portland
VINCITORE Joao Campos Frank O’Mara Said Aouita Frank O’Mara Gennaro Di Napoli Gennaro Di Napoli Haile Gebrselassie Haile Gebrselassie Hicham El Guerrouj Haile Gebrselassie Bernard Lagat Kenenisa Bekele Tariku Bekele Bernard Lagat Bernard Lagat Caleb Mwangangi Ndiku Yomif Kejelcha
(POR) (IRL) (MAR) (IRL) (ITA) (ITA) (ETH) (ETH) (MAR) (ETH) (KEN) (ETH) (ETH) (USA) (USA) (KEN) (ETH)
TEMPO 7:57.63 8:03.32 7:47.94 7:41.14 7:50.26 7:50.89 7:34.31 7:53.57 7:37.74 7:40.97 7:56.34 7:39.32 7:48.23 7:37.97 7:41.44 7:54.94 7:57.21
VINCITRICE Debbie Scott Tatyana Samolenko Elly Van Hulst Marie-Pierre Duros Yvonne Murray Gabriela Szabo Gabriela Szabo Gabriela Szabo Olga Yegorova Berhane Adere Meseret Defar Meseret Defar Meseret Defar Meseret Defar Hellen Onsando Obiri Genzebe Dibaba Genzebe Dibaba
(CAN) (URS) (NED) (FRA) (GBR) (ROM) (ROM) (ROM) (RUS) (ETH) (ETH) (ETH) (ETH) (ETH) (KEN) (ETH) (ETH)
TEMPO 9:04.99 8:46.52 8:33.82 8:50.69 8:50.55 8:54.50 8:45.75 8:36.42 8:37.48 8:40.25 9:11.22 8:38.80 8:38.79 8:51.17 8:37.16 8:55.04 8:47.43
La A.S.D. RUNNERS MARATONETI BERZANTINA LQ FROODERUD]LRQH FRQ la Pro Loco di Badi, Suviana e Bargi, con il patrocinio dei comuni di Castel di Casio, Camugnano, e della Regione Emilia Romagna
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ma l’etiope seppe elevarsi persino in questo ambito. Indimenticabile la finale del 1999 a Maebashi, quando rintuzzò il tentativo di rivincita del kenyano Paul Bitok, già nettamente battuto due anni prima. Un grande interprete delle indoor, che sapeva gestire in maniera impagabile, è stato Genny Di Napoli, che in sala poteva esaltare sulla distanza lunga le sue qualità di finisseur con volate straordinarie che gli sono valse due titoli mondiali vinti di stretta misura sul francese Dubus e lo spagnolo Jimenez. Si può anzi dire che Di Napoli sia stato l’ultimo grande europeo prima dell’avvento delle scuole africane che, nelle indoor come in tutte le specialità lunghe all’aperto, hanno scavato un solco forse insanabile, tanto che gli unici successi non africani sono arrivati da atleti di nascita nel Continente Nero, come Bernard Lagat capace di vincere il titolo per due differenti bandiere. Da notare come nel 1991 a conquistare il bronzo fu quel Rob Denmark che oggi è acclamato come uno dei più grandi tecnici contemporanei, gestore del talento della scozzese Laura Muir dominatrice di 1500 e 3000 metri agli ultimi Euroindoor di Belgrado. Veniamo così alle donne, con l’Etiopia che dal 2005 domina la scena con una schiera di campionesse intercambiabili, come Berhane Adere capace di emergere anche su strada, Meseret Defar eccezionale interprete dei 10000 e considerata una scommessa non giocata in maratona, fino a Genzebe Dibaba, pluriprimatista mondiale in sala che forse proprio nelle indoor sa esaltarsi, più ancora che su pista. Anche gli ultimi Euroindoor della specialità sono risultati molto interessanti in confronto agli Europei di cross dello scorso dicembre a Chia, con molti interpreti in comune, in primis l’azzurro Yeman Crippa, che a Belgrado ha mostrato di avere ancora molto da imparare, finendo settimo appena dietro l’altro azzurro Marouan Razine nella gara dove, con la vittoria dello spagnolo Adel Mechaal (tipico interprete delle indoor) sul norvegese Henrik Ingebritsen, si è registrata la debacle degli africani naturalizzati, con il turco Ali Kaya dominatore a Chia pallida ombra di se stesso. Fra le donne la già citata Muir, prima della vittoria sui 3000 dove ha stracciato la turcokenyana Yasemin Can staccata di 8”, pur arrivando al primato nazionale, ha dato scacco matto sui 1500 ad altre due ori di Chia, la talentuosissima giovane tedesca Konstanze Klosterhalfen e la polacca Sofia Ennaoui. Come si vede, cambia l’ambientazione, ma se c’è il talento…
Gare , aperte a tutti gli atleti che abbiano com-
piuto il 20^ anno alla data del 11 giugno H VLDQR LQ SRVVHVVR GH, UHTXLVLWL necessari: Certificato medico agonistico per l’atletica leggera, tessera FIDAL, RUNCARD, UISP, CSI o altro EPS.
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report
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TREVISO MARATHON
UN PEZZO DI STORIA ITALIANA LA 42K VENETA HA CAMBIATO PELLE PIÙ VOLTE FINO A SPOSTARSI A CONEGLIANO, MA RESTA UNA PIETRA MILIARE NELLA MARATONA NAZIONALE CONTEMPORANEA
LA CRONACA SE NON CI FOSSE STATA LA PIOGGIA…
Di Gabriele Gentili | foto: Bolgan
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ono ormai lontani i tempi della Ghirada, quando Treviso era il centro dello sport italiano: sul finire del secolo scorso, sotto la propulsione eccezionale della famiglia Benetton, la città veneta era il riferimento per quasi tutti gli sport di squadra, con basket, rugby e volley a lottare costantemente per titoli italiani e internazionali che andavano ad affollare le bacheche del centro sportivo, il calcio che si evolveva rapidamente fino alla massima serie, e anche l’atletica che ebbe un peso specifico non di poco conto. Nel 2004 nacque la Treviso Marathon. Nei propositi doveva diventare il contraltare della Venicemarathon e un appuntamento di rilevanza internazionale, e la sua storia alla fine ha portato la corsa a svolgere un ruolo importante nel panorama delle maratone italiane, sebbene per vie un po’ contorte. I continui cambi di percorso non hanno fatto sempre bene all’affermazione della Treviso Marathon, che muta veste ogni anno, da un lato divenendo sempre qualcosa di nuovo, capace di attrarre chi ne ha fatto un evento imperdibile nel corso della propria stagione, ma dall’altro privandola di riferimenti certi. Nel corso delle edizioni ci sono però state pagine storiche, come quella del 2006 quando Deborah Toniolo e Giovanna Volpato si sfidarono su ritmi eccezionali
arrivando in città frantumando entrambe il muro delle 2h30’, ma poi quella prestazione non venne ritenuta valida per problemi di misurazione del percorso. Oppure quando due anni dopo la manifestazione allestì addirittura tre partenze in contemporanea, a Vittorio Veneto, Vidor e Ponte di Piave per celebrare il 90° anniversario della fine della Grande Guerra, con ricongiungimento dei tre gruppi a Ponte della Priula. I corridori avevano maglie bianche, rosse e verdi in base alla loro località di start, al ricongiungimento si andava così a formare una suggestiva commistione dei colori della bandiera italiana. Un successo clamoroso, che sarebbe stato ripetuto nel 2013 in occasione della decima edizione. L’anno successivo nuovo cambio, e Treviso “perde” la sua maratona che si sposta a Conegliano per toccare le località chiave della Marca, come Santa Lucia di Piave, Susegana, Nervesa della Battaglia, Arcade, Povegliano, Villorba. Una scelta obbligata da parte del C.O., che per un grande evento come il suo ha necessità di avere quell’appoggio stretto da parte delle istituzioni locali che a Treviso è venuto a mancare. Il contraccolpo c’è stato, ma lo staff organizzativo è stato bravo a mitigarlo. I numeri non sono più quelli di un tempo, dalle migliaia si è passati alle centinaia, anche se l’introduzione della mezza ha
n 2h12’ ottenuto con parte del percorso battuta dalla pioggia ha un valore maggiore di quello effettivo, e questa è la consolazione che ha trovato Stefano La Rosa all’arrivo della sua seconda vittoriosa Treviso Marathon. Partito per avvicinare quanto più possibile il muro delle 2h10’, il carabiniere grossetano si è presto trovato a correre da solo, e la fatica fatta nella prima parte sull’asfalto bagnato e scivoloso ha influito quando la volontà di spingere c’era, ma le gambe non rispondevano. La distanza inflitta agli africani, arrivati al traguardo in evidente crisi, è lì a testimoniare il valore della prova dell’azzurro. Fra le donne la kenyana Liavoga è andata progressivamente spegnendosi, e solo per poco ha salvato il successo dal ritorno della campionessa uscente Vraijc. Da sottolineare, proprio considerando l’asfalto viscido, la prestazione di Rosaria Console nella mezza, con un tempo che conferma come la strada verso il ritorno alla maratona sia quella giusta.
mantenuto un’alta partecipazione complessiva e, cosa non da poco, geograficamente molto allargata dato che arrivano veramente da tutta Italia per essere presenti, e ciò dato conferma come la gara sia ancora molto amata. Quando poi a vincere è un big della maratona italiana come Stefano La Rosa, che ne ha fatto la sua seconda casa, allora arriva la quadratura del cerchio, sebbene i nostalgici rimpiangano ancora gli arrivi nel centro della città trevigiana per l’atmosfera che ivi si respirava per tutto il weekend. Ma quelli erano altri tempi…
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TREVISO MARATHON 1.4 5 marzo | Conegliano (TV) | 14ª edizione C.O.: Maratona di Treviso Scrl DISTANZE: 42,195 km | 21,097 km | 8,5 km ARRIVATI: 800 CRONOMETRAGGIO: MySDAM CONTATTI: trevisomarathon.com | iscrizioni@trevisomarathon.com
1 2 3 PM SM SM35 SM40 SM45 SM50 SM55 SM60 SM65 SM70 SM75 SM80 SF SF35 SF40 SF45 SF50 SF55 SF60 DIS Uomini Donne
17.06.2017
www.stelviomarathon.it
CLASSIFICA MASCHILE Stefano La Rosa Carabinieri Wesley Kiprono Kemboi KEN–Run2gether Simon Rugut Kipngetich UGA–Toscana Atl. Futura CLASSIFICA FEMMINILE Lucy Liavoga KEN Marija Vraijc CRO–Ak Maksimir Jasmina Ilijas CRO–Tk Marathon95 VINCITORI DI CATEGORIA Michael Bonsembiante Dejan Radanac CRO–Ak Slieme Nicolae-Alexandru Soare ROM Abramno Salvestrin Generali Runners Andrea Zambelli Pol. Scandianese >`Xee` GXeÔc` Gp Livenza Sacile Michele Santoni Gardasportevents Virginio Trentin Atl. San Biagio Vinko Pisarovic CRO–Ak Pozega Roberto Marcon Gs Tortellini Voltan Martellago Giuseppe Zonta Atl. Bassano Running Store Giovanni Bertoli Atl. Mareno Mirela Turk SCO–TkMarathon95 Varazdin Giuseppina Cauli Cagliari Marathon Club Veronika Jurisic CRO Simonetta Menestrina Atl. Trento Margherita Fraternali Nadia Pascon Scuola di Maratona Vittorio Veneto Barbara Leininger USA–Usatf Maria Tereza Biz VINCITORI MEZZA MARATONA | ARRIVATI: 884 Fabio Bernardi Body Evidence Elgevero Rosaria Console FF.GG.
2:12:25 2:16:30 2:23:40
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2:52:12 2:52:29 2:31:57 3:46:19 2:44:41 2:33:17 2:45:30 2:31:57 2:49:40 2:53:09 2:56:39 3:51:05 4:53:26 3:59:57 5:57:14 3:07:26 3:07:19 2:57:30 3:04:20 3:15:58 4:11:56 4:09:24 4:00:38 1:10:06 1:13:29
15.07.2017
www.reschenseelauf.it
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REPORT
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UNA RIVOLUZIONE MOLTO AFFIEVOLITA I
l primo dato emerso dalle gare d’inizio stagione riguarda innanzitutto la rivoluzione adottata dalla Fidal, che ha imposto nuove regole per maratona e mezza. Prima dell’entrata in vigore del “label” che classifica il livello delle prove, si pensava che questo avrebbe ridotto fortemente il numero degli eventi sui 42 e 21 km, ma ciò è avvenuto solo in parte. Alcuni organizzatori, come quelli della Maratonina del Campanile in Umbria e della Maratonina di Terrasini in Sicilia, hanno virato verso i 20 km, ma altri hanno tenuto in vita le proprie creature senza farsi impressionare, semplicemente aderendo alle regole di
qualche ente di promozione sportiva. Solo a fine stagione potremo sapere se il numero di prove si è “asciugato”, ma certamente la portata rivoluzionaria del progetto federale finora appare molto edulcorata. Dal punto di vista agonistico emerge sempre più forte la presenza straniera negli albi d’oro delle varie manifestazioni, sono ormai veramente poche quelle non prettamente amatoriali che hanno vincitori italiani. Protagonista assoluto del periodo il kenyano Paul Tiongik, impostosi per ben tre volte sui 21,097 km, e la cui collezione potrebbe diventare molto lunga a fine stagione, se saprà scegliere con
ERRATA CORRIGE Nel numero 1 di 4Running, nel report della Maratona di San Silvestro, abbiamo erroneamente indicato come comitato organizzatore Runners Maratoneti Berzantina. La manifestazione di Calderara di Reno (BO) è invece orchestrata dalla Podistica Lippo Calderara Asd. lippomaratona.com
cura gli impegni e soprattutto dosarli, evitando una sovraesposizione su una distanza pur sempre impegnativa come la mezza. Tre pure le prestazioni nell’arco di un mese per l’azzurra Rosaria Console, autrice di un range di risultati di tutto rispetto: terza piazza a Verona in 1h12’48”, vittoria a Treviso in 1h13’29”, settimo posto alla RomaOstia in 1h12’19”. Ottimi segnali in vista del suo ritorno alla maratona.
TERNI, UNA FESTA PER 2.500 E OLTRE
GORIZIA, UNA MARATONINA DAL MESSAGGIO FORTE
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ontinua a crescere la Maratona di San Valentino, che ha avuto oltre 2.500 podisti sparsi per le sue varie prove a colorare le strade di Terni e dei suoi dintorni, un caleidoscopio podistico formato da corridori di ogni regione e anche da tanti stranieri alla scoperta del cuore verde dell’Italia. Una giornata vissuta all’insegna del piacere della corsa, pur in un periodo ancora molto freddo, e dello spettacolo e dell’incertezza, grazie soprattutto a Carmine Buccilli, il corridore dell’Atl. Casone Noceto partito solo per fare un test lungo, ma che per buona parte della corsa ha viaggiato ben al di sotto dei suoi limiti, accusando nel finale una profonda crisi che ha favorito il ritorno del marocchino Mohamed Hajjy, andato così a rimpinguare la sua collezione di successi nelle classiche italiane. Festa per il podismo locale fra le donne, con il successo della sempre più convincente Silvia Tamburi. ARRIVATI: 566. CLASSIFICA MASCHILE Mohamed Hajjy MAR-Atl. Castenaso Celtic Druid Carmine Buccilli Atl. Casone Noceto Rachid Berhamdane MAR-Dinamo Sport CLASSIFICA FEMMINILE 1 Silvia Tamburi Atl. Avis Perugia 2 Paola Salvatori Us Roma 83 3 Marija Vraijc CRO-Ak Maksimir VINCITORI MEZZA MARATONA | ARRIVATI: 1.032 Uomini Yassine Kabbouri MAR-Atl. Vomano Gran Sasso Donne Deborah Toniolo Laguna Running 1 2 3
2:19:01 2:19:26 2:24:11 2:49:12 2:52:01 3:00:18 1:08:33 1:19:54
eanche la pioggia ha potuto ostacolare la riuscita della 39ª edizione della Maratonina Transfrontaliera Città di Gorizia, che ha confermato come l’idea di fare della corsa un evento condiviso fra Italia e Slovenia, con il percorso che attraversa la frontiera, sia assolutamente vincente, non solo dal punto di vista agonistico, ma soprattutto come concetto di unione, estremamente importante nei tempi che stiamo vivendo. A premiare gli sforzi degli organizzatori l’impegno dei campioni in gara, a cominciare dall’ucraina Olha Kotovska, nome prestigioso della maratona europea, presente anche alle ultime Olimpiadi, che ha onorato appieno il suo impegno goriziano frantumando il record della corsa nonostante le disagevoli condizioni, e facendo fermare i cronometri sul tempo di 1h13’18”, che assume un significato molto maggiore proprio per la pioggia. Vittoria estera pure fra gli uomini, con il kenyano Jonathan Kosgei Kanda (Atl. Castello) schizzato via alla partenza senza più voltarsi indietro, ma pagando un po’ lo sforzo nel finale. Per trovare il primo italiano bisogna scendere all’8° posto, con Matteo Gobbo (Tornado Trail Team) in 1h12’49”. ARRIVATI: 542.
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CLASSIFICA MASCHILE Jonathan Kosgei Kanda Tariq Bamaarouf Hakim Radouan CLASSIFICA FEMMINILE Olha Kotovska Teresa Montrone Petra Tratnik
KEN-Atl. Castello MAR-Team Marathon MAR-Intesatl. Latina
1:05:01 1:09:00 1:09:02
UKR Alteratl. Locorotondo SLO-Sd Nanos K2 Sport
1:13:18 1:19:33 1:22:07
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I RISULTATI (29 GENNAIO-12 MARZO) DATA 29-gen 05-feb 12-feb 18-feb 26-feb 26-feb 05-mar 05-mar 12-mar
LOCALITÀ Ragusa Fano (PU) S. Benedetto del Tronto (AP) Brescia Salsomaggiore Terme (PR) Carrara Conegliano (TV) Castiglione del Lago (PG) Brescia
MANIFESTAZIONE 14a Maratona di Ragusa 1a Supermarathon 15a Maratona sulla Sabbia 1a Marathon nel Castello 20a Sojasun Verdi Marathon 1a White Marble Marathon 14a Treviso Marathon 1.4 11a Strasimeno Marathon 15a Brescia Art Marathon
ARRIVATI 131 178 86 27 591 312 800 119 845
MARATONA VINCITORE Cosimo Azzollini (Asd No al Doping) Riccardo Quattrini (ColleMar-Athon Club) Rachid Hallabou (MAR-Pol. Acli Macerata) Nicola Federici Tariq Bamaarouf (MAR-Team Marathon) Mohamed Hajjy (MAR-Atl. Castenaso ) Stefano La Rosa (Carabinieri) Cristian Marianelli (Atl. Avis Perugia) Bernard Too (KEN)
TEMPO 02:50:31 02:43:57 03:05:52 03:40:44 02:20:09 02:21:44 02:12:26 02:37:55 02:09:47
VINCITRICE Elisa Simonelli (Asd No al Doping) Nadia Tosi (Atl. 85 Faenza) Daniela Riva (Daini Carate Brianza) Claudia Gugole Katia Figini (Azalai Asd) Cristina Gogna (Atl. Verbano) Lucy Liavoga (KEN) Veronica Correale (Free Runners) Hayimanot Shewe (ETH)
TEMPO 03:29:20 03:36:49 04:20:48 04:48:38 02:59:12 03:10:34 02:52:12 03:14:22 02:40:28
DATA 29-gen 29-gen 05-feb 05-feb 05-feb 05-feb 05-feb 05-feb 12-feb 12-feb 12-feb 19-feb 19-feb 19-feb 19-feb 19-feb 26-feb 26-feb 26-feb 26-feb 26-feb 26-feb 05-mar 05-mar 05-mar 05-mar 05-mar 05-mar 05-mar 05-mar 12-mar 12-mar 12-mar 12-mar 12-mar 12-mar 12-mar 12-mar 12-mar
LOCALITÀ Capriva del Friuli (GO) Ragusa S. Margherita Ligure (GE) Zola Predosa (BO) Viareggio (LU) Fano (PU) Napoli Gallipoli (LE) Verona Fusignano (PR) Capo d’Orlando (ME) Vittuone (MI) Busseto (PR) Scandicci (FI) Monteprandone (AP) Barletta Canelli (AT) Imperia Treviglio (BG) Salsomaggiore Terme (PR) Carrara Parabita (LE) Verbania Cernusco Lombardone (LC) Conegliano (TV) Fucecchio (FI) Conrinaldo (AN) Castiglione del Lago (PG) Agrigento Oristano Caselle Torinese (TO) Vigevano (PV) Brescia Brugnera (PN) Pieve di Cento (BO) Ravenna Civitanova Marche (MC) Roma Lecce
MANIFESTAZIONE 3a Maratonina del Collio 14a Straragusa 12a M.M. delle Due Perle 40a Trofeo Lolli Auto 12a Puccini Marathon 1a Fano H.M. 4a Mostra d'Oltremare H.M. 9a Maratonina dello Jonio 10a Giulietta&Romeo H.M. 38a Fusoloppet 7a Run for Passion 13a Mezza del Castello 34a Strabusseto in Maschera 14a M.M.Città di Scandicci 28a Maratonina di Centobuchi 5a Pietro Mennea H.M. 1a MonferRun 10a Imperia H.M. 16a Maratonina di Treviglio 20a Mezza di Fontanellato 1a White Marble Marathon 18a Maratonina Salento d'Amare 10a Lago Maggiore H.M. 16a Maratonina di Cernusco Lomb. 2a Treviso H.M. 1.4 12a M.M. Città di Fucecchio 4a Correndo per i Colli 11a Strasimeno M.M. 14a M.M.della Concordia 4a M.M. del Giudicato 2a Una Mezza da Record 11a Scarpadoro H.M. 15a Brescia H.M. 18a Maratonina Comune di Brugnera 34a Maratonina delle 4 Porte 43a Valli e Pinete 9a M.M.Città di Civitanova Marche 43a RomaOstia H.M. 7a Corri a Lecce
ARRIVATI 431 363 1.334 417 634 82 3.811 959 5.391 580 950 1.160 415 969 587 2.510 570 173 1.058 530 476 802 1.404 267 884 577 141 461 1.112 632 394 989 1.761 320 405 501 495 9.969 1.201
MEZZA MARATONA VINCITORE Mitja Krevs (SLO-Atletscko Kladivar) Luigi Spinali (Atl. Augusta Club) Paul Tiongik (KEN-Gp Parco Alpi Apuane) Vasyl Matviychuk (UKR-Gs Gabbi) Jacopo Boscarini (Atl. Grosseto) Nicola Borini (Calcinelli Run) Philip Kibungei Tarbei (KEN) Alberico Di Cecco (Farnese Vini) Edwin Koech (KEN) Mattia Camporesi (Edera Forlì) Mohamed Idrissi (Mega Hobby Sport) Massimo De Ponti (Friesian Team) Adil Lyazali (MAR-Atl. Casone Noceto) Jilali Jamali (MAR-Gp Parco Alpi Apuane) Biniyam Senibeta Adugna (Atl. Vomano Gran Sasso) Pasquale Rutigliano (Olimpiaeur Camp) 8Y[\cd`a[ <[ ;\iiXq D8I$Jj M`kkfi`f 8cÔ\i` Abdellaziz El Mennani (FRA-Sco Marseille) Daniel Kipkirui Ngeno (KEN-Atl. Lib.Orvieto) Alessandro Giacobazzi (La Fratellanza 1874) Paul Tiongik (KEN-Gp Parco Alpi Apuane) Luca Antonio Vitali (Pod. Parabita) Reuben Kiprop Kerio (KEN) Federico Cagliani (Runners Bergamo) Fabio Bernardi (Body Evidence Elgevero) Julius Kipngetich Rono (KEN-Atl. Recanati) Antonio Gravante (Atl. Fabriano) Mohammed Lamiri (MAR-Usa Runners Avezzano) Hamad Bibi (MAR-Universitas Palermo) Paul Tiongik (KEN-Gp Parco Alpi Apuane) Youssef Sbaai (MAR-Team Marathon) David Nikolli (ALB-Atl. Cento Torri) Corrado Pronzati (Maratoneti Genovesi) Abdoullah Bamoussa (Atl. Brugnera Friulintagli) Vasyl Matviychuk (UKR-Gs Gabbi) Abderrahim Karim (MAR-Traversetolo Running Club) Daniel Kipkirui Ngeno (KEN-Atl. Lib.Orvieto) Guye Adola (ETH) Hakim Radouan (MAR-Asi Intesatl.)
TEMPO 01:07:31 01:13:29 01:08:02 01:12:24 01:09:12 01:19:53 01:01:21 01:13:19 01:00:24 01:10:35 01:11:02 01:08:10 01:12:14 01:11:27 01:10:36 01:08:33 01:08:39 01:11:03 01:07:34 01:08:38 01:05:12 01:17:06 01:01:21 01:11:48 01:10:06 01:04:30 01:17:09 01:14:31 01:10:15 01:03:58 01:08:02 01:13:17 01:09:07 01:06:42 01:09:44 01:13:29 01:07:44 59:18:00 01:07:12
VINCITRICE Teresa Montrone (Alteratl.Locorotondo) Margareth Maia Cotrin (BRA-Atl. Padua) Pamela Chemurgor Talam (KEN-Run2gether) Federica Moroni (Golden Club Rimini) Denise Cavallini (Gs Lammari) Laura Antonioni (Calcinelli Run) Eva Vrabcova (CZE) Luana Boellis (Asd La Mandra Calimera) Mimi Belete Gebregeiorges (BRN) Silvia Laghi (Avis Castel S. Pietro) Tatiana Betta (Pod. Messina) Gloria Giudici (Free Zone) Isabella Morlini (Atl. Reggio) Emanuela Martinelli (Atl. Sestini Fiamme Verdi) Marcella Mancini (Marà Avis Marathon) Ilenia Maria Colucci (Alteratl. Locorotondo) Elisa Stefani (Asd Brancaleone Asti) Ivana Iozzia (Corradini Rubiera) Sonia Maria Lopes (Atl. Brugnera Friulintagli) Ilaria Bergaglio (Atl. Novese) Isabella Morlini (Atl. Reggio) Paola Bernardo (Atl. Am. Corigliano) Brigid Jepchirchir Kosgei (KEN) Katarzyna Kuzminska (POL-Atl.Canavesana) Rosaria Console (FF.GG.) Ivyne Jeruto Langat (KEN) Laura Campelli (Gs Giannino Pieralisi) Paola Garinei (Atl. Avis Perugia) Tatiana Betta (Pod. Messina) Claudia Pinna (Laguna Running) Catherine Bertone (Atl. Sandro Calvesi) Karin Angotti (Gp Garlaschese) Marinella Guida (X-Bionic Running Team) Naima Masoudi (Atl. Brugnera Friulintagli) Francesca Ravelli (Pol. Pontelungo) Isabella Morlini (Atl. Reggio) Ruth Chelangat Wakabu (KEN-Atl. Futura) Gladys Cherono (KEN) Paola Bernardo (Atl. Am. Corigliano)
TEMPO 01:21:03 01:30:06 01:18:22 01:22:34 01:24:27 01:30:45 01:11:54 01:25:55 01:09:15 01:25:03 01:25:10 01:21:19 01:21:18 01:23:36 01:24:17 01:28:03 01:16:48 01:16:35 01:20:10 01:21:59 01:21:16 01:27:56 01:07:35 01:28:42 01:13:29 01:14:09 01:37:44 01:24:03 01:25:59 01:17:51 01:15:28 01:22:54 01:23:25 01:18:20 01:27:29 01:21:43 01:20:39 01:07:01 01:24:43
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NEWS
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UN PALINSESTO SEMPRE PIÙ RICCO APRILE E MAGGIO SONO DUE MESI STRAPIENI DI EVENTI DOVE CI SI GIOCA GRAN PARTE DELLA STAGIONE. IL GIRO DELL’UMBRIA IDEALE PER PREPARARE LA PROPRIA MARATONA PRIMAVERILE
GIRO PODISTICO DELL’UMBRIA
RUN IN’COMO
Corciano (PG), 6-9 aprile
Como, 14 maggio
LA NOVITÀ DELLA CRONOSCALATA Torna per la 15ª edizione la gara a tappe umbra, capostipite di questo genere di manifestazioni per il panorama nazionale, anche perché ha raccolto l’eredità della medesima prova che si disputava negli anni Ottanta richiamando il meglio della maratona italiana. Quattro le tappe da affrontare, con la novità della cronoscalata di Corciano, di 3 km, che aprirà la corsa al giovedì alle 17:00. Il giorno dopo appuntamento a Liscano Niccone per 8,7 km, al sabato invece a San Venanzo per 8 km che, come il giorno precedente, scatteranno alle 17:30. Domenica conclusione a San Savino con la prova più lunga, di 10,5 km. Il costo dell’iscrizione è di 45 euro. Per informazioni: Athl. Team Perugia, tel. 347.4416086, mencaronisauro@libero.it
LA GARA DEL GRANDE RITORNO Torna la mezza comasca, che si è risistemata nel calendario superando anche un anno di stop che solitamente significa la chiusura definita di un evento sportivo. La prova lariana invece è rientrata più forte che mai, e lo testimoniano i 663 arrivati della scorsa stagione (riferendoci solo alla gara sui 21,097 km, considerando che sono presenti anche le apprezzate non competitive). Epicentro della corsa sarà il Tempio Voltiano, da dove verrà dato il via alle ore 9:00. Tutti i servizi saranno invece posizionati al vicino Stadio Sinigaglia. L’iscrizione alla gara ha un costo di 25 euro. Per informazioni: Aries Como, tel. 338.9656131, runincomo.it
COLLEMAR-ATHON
STRALUGANO
Barchi (PU), 7 maggio
Lugano (SUI), 21 maggio
C'È ATTESA PER LA NUOVA 10 KM Pur in una domenica straricca di eventi podistici, la gara marchigiana prosegue per la sua strada, forte di un affetto da parte dell’intero mondo amatoriale che non viene mai meno, un amore nato soprattutto dalla grande passione con la quale la gara che collega Barchi a Fano attraverso tanti borghi è allestita. Quest’anno poi c’è la novità della 10 km interamente a Fano a fare da contorno alla maratona, che prenderà il via al colpo di bombarda alle ore 9:00 da Porta Nova a Barchi, per concludersi al Porto Turistico “Marina dei Cesari” di Fano. Il costo di partecipazione è di 45 euro fino al 15 aprile per poi passare a 50 euro. Per informazioni: ColleMar-Athon Club, tel. 338.1222694, collemar-athon.com
È COME SE SI CORRESSE IN ITALIA Chiariamo subito un punto: anche se si svolge nel Canton Ticino, la Stralugano ha una fortissima partecipazione italiana, grazie a una straordinaria opera di promozione che gli organizzatori hanno fatto, arrivando al punto di rivedere la struttura stessa della propria gara, trasformandola in una mezza maratona che nella seconda metà di maggio è tra gli eventi con più italiani al via. Insieme alla mezza il C.O. ha previsto anche la staffetta e la 10 km, senza dimenticare l’affollatissimo sabato dedicato alle prove per bambini e alla Charity Run. La 21k scatterà alle ore 10:00 dal Piazzale Lac, per una quota di partecipazione che ammonta a 48 euro, che arriveranno a 60 euro nell’ultima settimana. Per informazioni: Comitato Stralugano, stralugano.ch
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CALENDARIO APRILE-GIUGNO LE ALTRE MARATONE DATA LOCALITÀ
MANIFESTAZIONE
ORGANIZZAZIONE
ALTRE DISTANZE
TELEFONO
SITO
02-apr Milano
EA7 Emporio Armani Milano M.
RCS Active Team
staffetta
02/62827562
milanomarathon.it
EMAIL info@milanomarathon.it
02-apr Roma
Maratona di Roma
Italia Marathon Club
4 km
06/4065064
maratonadiroma.it
info@maratonadiroma.it
09-apr Russi (RA)
Maratona del Lamone
Gs Lamone
5 km
335/6933050
gslamone.blogspot.it
info@gslamone.org
23-apr Padova
Padova Marathon
Assindustria Sport
Mezza
049/8227114
padovamarathon.com
info@padovamarathon.com
23-apr Dugenta (BN)
Maratona delle Carrere
Atl. Dugenta
6 ore, staffetta
333/1116536
atleticadugenta.it
atleticadugenta@libero.it
23-apr Cagliari
Maratona di Cagliari
Asd Rigel
Mezza, 10 km
348/5157960
maratonacagliari.com
maratonacagliari@gmail.com
30-apr Rimini
Rimini Marathon
Asd Rimini Marathon
10 miglia
311/016736
riminimarathon.it
info@riminimarathon.it
01-mag Santhià (VC)
Del Riso La Maratona
Atl. Santhià
Mezza, 10 km
339/4876633
delrisolamaratona.it
delrisolamartona@gmail.com
07-mag Trieste
Green Europe Marathon
Apd Miramar
Mezza, 7 km
040/410399
triestemarathon.it
info@triestemarathon.it
07-mag Cervia (RA)
Ecomaratona del Sale
Eco Sale & Sport
Mezza
342/6198712
ecomaratonadelsale.it
info@ecomaratonadelsale.it
07-mag Procchio (LI)
Maratona dell’Isola d’Elba
Asd Elba Runners
Mezza, 10 km
349/2685368
maratonadellisoladelba.it
info@maratonadellisoladelba.it
13-mag Banzi (PZ)
Maratona dei Templari
Asd Atl. Palazzo
6 ore, mezza
392/5868486
6oredeitemplari.it
6oredeitemplari@gmail.com
02-giu Bernalda (MT)
Ecomaratona di Filippide
Cs Amatori Bernalda
Mezza, 10 km
339/6748743
runningmagnagrecia.it
info@runningmagnagrecia.it
04-giu Policoro (MT)
Maratona del Pantano
Asd Transeo
Ultra
-
6giornidelpantano.com
-
10-giu Cagnano Varano (FG)
Maratona del Gargano
Gs Stracagnano
50 km, mezza
348/4759712
maratonadelgargano.it
pasquale.giuliani@tiscali.it
11-giu Castel di Casio (BO)
Maratona di Suviana
Runners Marat. Berzantina
Mezza
347/7856602
maratonasuviana.com
info@maratonasuviana.com
17-giu Prato allo Strelvio (BZ)
Maratona dello Stelvio
Asv Stelvio Marathon
26 km
-
stelviomarathon.it
info@stelviomarathon.it
17-giu Putignano (BA)
Stranamarathon
La Palestra in Fitness
50 km, mezza, 10 km
338/2513649
stranamarathon.it
stranamarathon@gmail.com
114
NEWS
DATA 02-apr 02-apr 02-apr 02-apr 02-apr 02-apr 02-apr 02-apr 09-apr 09-apr 09-apr 09-apr 09-apr 09-apr 09-apr 17-apr 23-apr 23-apr 23-apr 23-apr 23-apr 23-apr 23-apr 23-apr 23-apr 25-apr 25-apr 30-apr 30-apr 30-apr
LOCALITÀ Saluzzo (CN) Cellatica (BS) Rovigo Caldaro (BZ) Alfonsine (RA) Mondolfo (PU) Città di Castello (PG) Pergusa (EN) Genova Uboldo (VA) Fiesso d’Artico (VE) Forlì Firenze Napoli Vieste (FG) Prato Asti Trecate (NO) Assago (MI) Cervia (RA) Numana (AN) Borgo Hermada (LT) Ostuni (BR) Siracusa Marsala (TP) Fabbrico (RE) Luco dei Marsi (AQ) Vigone (TO) Lecco Merano (BZ)
» trail » road » triathlon MANIFESTAZIONE La Mezza del Marchesato Maratonina di Cellatica Rovigo H.M. Sportler M.M.Lago di Caldaro Alfonsine H.M. Omphalos H.M. Trofeo Marathon Club M.M. Città di Enna M.M. Internazionale di Genova Mezza dei Boschi Dogi’s H.M. Diabetes Marathon Firenze H.M.-Vivicittà M.M. di Napoli M.M. Trabucchi del Gargano Maratonina Città di Prato La Mezza di Asti M.M. di Trecate Runner's Angels Assago H.M. M.M. Da Port a Port Conero Running Pedagnalonga Maratonina degli Ulivi Secolari Siracusa City Marathon Maratonina Città del Vino Mezza 25 Aprile 21K dei Marsi La Mezza di Varenne Volkswagen Lecco H.M. H.M. Merano Lagundo
LE ALTRE MEZZE MARATONE ORGANIZZAZIONE ALTRE DISTANZE Atl. Saluzzo Atl. Cellatica RovigoHM Asd 10 km Sudtiroler Laufverein 10,5 km Podistica Alfonsinese 10 km Omphalos Autismo & Fam. Onlus 12 km Marathon Club Cdc 8 km Atl. Enna Pod. Peralto 13 km Astra Asd 10,5 km, 5,2 km Atl. Riviera del Brenta Diabetes Marathon Asd 10 km Lega Atl.Uisp Firenze 8 km, staffetta Ssd Napoli 1000Venti Srl Asd Vieste Runners Asd Prato Promozione 9 km Asd Gate-Cral Inps Asd New Run Team 8 km, staffetta Asd Runner's Angels 5 km Atl. Cervia 12 km Atl. Recanati 10,8 km Atl. Hermada 9 km Atl. Città Bianca Asd Idea Events Marathon 10 km Pol.Marsala Doc Gp Fabbrico 11 km, 5,5 km Podistica Luco dei Marsi 12 Asd Vigone che Corre 11 km Spartacus Events 10,5 km Sportclub Meran 12,5 km
TELEFONO 030/2774033 337/6099432 895/6060668 339/1080863 329/0030678 328/0453672 0934/599598 339/8816456 335/5648259 041/5600084 388/1613262 055/9060156 346/2383788 338/2330639 339/2291413 338/2061409 344/1436639 331/2972238 329/2522274 339/6809977 335/5967020 338/3388775 339/7437768 0522/660175 327/1436624 340/2313354 031/874275 0473/069021
SITO lamezzadelmarchesato.it atleticacellatica.org rovigohalfmarathon.it kalterersee-halbmarathon.com associazioneomphalos.org marathonclubcdc.it asdatleticaenna.jimdo.com lamezzadigenova.it dogishalfmarathon.it diabetesmarathon.it _Xc]dXiXk_feÔi\eq\%`k napolimarathon.com lamezzadeitrabucchi.it maratoninaprato.it lamezzadiasti.com mezzamaratonaditrecate.it runnerangels.it atleticacervia.it conerorunning.it pedagnalonga.it atleticacittabianca.it maratonadisiracusa.com asdmarsaladoc.jimdo.com podisticalucodeimarsi.it vigonechecorre.it spartacusevents.com marathon.meran.com
EMAIL press@lamezzadelmarchesato.it gianpaolo61@alice.it info@rovigohalfmarathon.it dariaghirotti@virgilio.it Ôfi\cc`dXo7^dX`c%Zfd lucamartinelli@tin.it atleticaenna@gmail.com info@lamezzadigenova.it mezzadeiboschi@gmail.com info@dogishalfmarathon.it info@diabetesmarathon.it `e]f7_Xc]dXiXk_feÔi\eq\%`k segreteria.napolimarathon@gmail.com silvio.masanotti@hotmail.it info@maratoninaprato.it info@lamezzadiasti.com info@davidedacco.com runnersangels@gmail.com info@atleticacervia.it info@conerorunning.it atleticahermada@gmail.com atleticacittabianca@inwind.it info@maratonadisiracusa.com asdmarsaladoc@libero.it podistifabbrico@libero.it podisticalucomarsi@libero.it antonella.scarasso@gmail.com spartacus@triathlonlecco.com f]ÔZ\7dXiXk_fe%d\iXe%Zfd
115 30-apr 30-apr 30-apr 01-mag 01-mag 07-mag 07-mag 07-mag 07-mag 07-mag 07-mag 14-mag 14-mag 14-mag 14-mag 20-mag 21-mag 21-mag 27-mag 27-mag 28-mag 28-mag 03-giu 03-giu 04-giu 04-giu 10-giu 10-giu 10-giu 17-giu 17-giu 25-giu
Orbetello (GR) S. Giovanni Rotondo (FG) Chia (CA) Guarda di Montebelluna (TV) Pontassieve (FI) Adro (BS) S. Michele al Tagliamento (VE) Piacenza Lucca Trevi (PG) Apice (BN) Vercelli Buccinasco (MI Bellaria Igea Marina (RN) Terni Montespertoli (FI) Cernusco sul Naviglio (MI) Rimini Cavallino Treporti (VE) Pula (CA) Orzinuovi (BS) Pescara Sanremo (IM) La Maddalena (OT) Verona Gabicce Mare (PU) Biella Rovereto (TN) Lignano Sabbiadoro (UD) Chiavari GE) Roma Spoleto
Giro della Laguna Mezza del Santo Chia Laguna H.M. Guarda H.M. M.M. CittĂ di Pontassieve Run for Help Bibione H.M. Placentia H.M.for Unicef Lucca H.M. La Mezza di Trevi Ritorno al Borgo H.M. Via Francigena H.M. Mezza di Bucci Maratonina dei Laghi Maratona delle Acque La Mezza di Notte M.M. del Naviglio Strarimini Moonlight H.M. Maratonina dei Fenici Bossoni H.M. Pescara H.M. Sanremo H.M. M.M. del Parco Naz. dellâ&#x20AC;&#x2122;Arcipelago Palio del Drappo Verde Eco Mezza La Panoramica Maratonina di Biella 21 km for Peace Lignano Sunset Run M.M. di Chiavari M.M. di Roma Spoleto Country H.M.
Gs Reale Stato dei Presidi Atl. Padre Pio Ss Laguna Running Atl. Montebelluna Master Gsd Lib.La Torre Lions Club Adro Asd SLR Asd Placentia Events Asd Lucca Marathon Atl. Trevi Am. Podismo Benevento Atl. Vercelli 78 Asd Verde Pisello Group Asd Dinamo Sport Podistica Terni Asd Montesport Atl.Cernusco Asd Celle Pecore Nere Asd Venice Marathon Club Atl. Pula Gs Croce Verde Orzinuovi Asd Runners Pescara C.O. Sanremo Marathon C. Interparrocchiale Don G.Riva Gsd Mombocar Asd Atl. Centro Storico Gruppo Amici Corsa Pettinengo Servizi Eventi Volontari Athl. Club Apicilia Asd Chiavari Tigullio Outdoor Italia Marathon Club Asd Il Perugino Running Club
10 km, 5 km 11 km 10 km, 5 km 10 km 5 km 7 km 17 km, 10 km, 5 km 12 km, 4 km 8 km 10,4 km 10 km 14 km 10 km 10 km, staffetta 10 km 10 km 10 km, 5 km -
329/4283187 335/233247 344/1100265 347/0915115 331/3468748 331/5422182 335/7698137 339/2225659 349/1565805 331/7798239 347/2638220 392/5329556 02/89155610 348/4760310 360/960179 324/8469111 349/0546152 339/5066204 041/5321879 348/3030161 320/6191088 335/7266981 345/3426463 339/1015045 380/7416400 335/6077034 0158/445219 331/6129460 345/0802159 392/6909948 06/4065064 335/6247018
ipresidi.it mezzadelsanto.it chialagunahalfmarathon.com mezzamaratonadipontassieve.it lionsclubadroelafranzacurta.it bibionehalfmarathon.it placentiahalfmarathon.it luccamarathon.it atleticatrevi.it alborgohalfmarathon.com atleticavercelli78.it verdepisellogroup.it maratoninadeilaghi.it amatoripodisticaterni.it montespertolihalfmarathon.it maratonadelnaviglio.it strarimini.it moonlighthalfmarathon.it asdatleticapula.it gscroceverdeorzinuovi.it pescarahalfmarathon.it sanremomarathon.it lamaddalenahalfmarathon.com mombocar.it atleticacentrostorico.it biellasport.net sevolontari.it lignanosunset.it lamezzadichiavari.it mezzamaratonadiroma.it spoletocountryfestival.it
info@ipresidi.it info@mezzadelsanto.it info@chialagunahalfmarathon.com gs.latorre@alice.it run4help@lionsclubadroelafranzacurta.it info@bibionehalfmarathon.it info@placentiahalfmarathon.it info@luccamarathon.it carlofalco14@alice.it info@alborgohalfmarathon.com piero.volpiano@gmail.com vpverdepisello@yahoo.it info@maratoninadeilaghi.it info@amatoripodisticaterni.it barby.running@gmail.com info@maratonadelnaviglio.it info@strarimini.it info@venicemarathon.it paolo.croce68@gmail.com info@gscroceverdeorzinuovi.it pescarahm@asete.it info@lamaddalenahalfmarathon.com mombocar@tin.it info@atleticacentrostorico.it biellasport@biellasport.net info@sevolontari.it info@lignanosunset.it asdchiavaritigullioutdoor@gmail.com info@mezzamaratonadiroma.it info@spoletocountryfestival.it
116
news
» trail » road » triathlon
TRAIL SACRED FOREST A BADIA PRATAGLIA UN MONDIALE DIVERSO ENTRIAMO NEL DETTAGLIO DELLA RASSEGNA IRIDATA CHE IL 10 GIUGNO SI SVOLGERÀ IN TOSCANA, MOLTO LONTANA DAI CLICHÉ DELLE EDIZIONI PRECEDENTI Di Graziano Guidi | foto: C.O.
10
giugno, ore 8:00: il trail italiano si spalanca verso una nuova frontiera. Per la prima volta nella sua storia toccherà al nostro Paese allestire il Campionato Mondiale di specialità, e a ospitare l’evento, che si spera permetta anche a chi non è appassionato di avvicinarsi a questa bellissima disciplina, sarà Badia Prataglia, in Toscana. L’organizzazione ormai lavora H24 per l’allestimento della manifestazione, ed è stato
già approvato il percorso di gara, disegnato dai tracciatori del Trail Running Project all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, del Monte Falterona e Campigna. Si passa per la Foresta della Lama che costeggia la Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino, la più antica d’Europa. La prima cosa che emerge dalla sua analisi è che si tratta di un trail completamente diverso da quelli che hanno ospitato le edizioni
più recenti della rassegna iridata, in Francia e Portogallo, perché la sua lunghezza è estremamente compressa, appena 49 km per 2.700 metri. Una scelta che ha destato stupore in molti, abituati a prove di 8-9 ore, mentre qui il vincitore taglierà il traguardo al di sotto delle 5 ore. Ritmi più serrati e anche una diversa gestione delle energie su un percorso molto morbido e divertente ma selettivo, che nei
117 GERMANETTO “MONDIALE PER MOUNTAIN RUNNER”
N
primi 10 km presenta subito lunghe salite, fino all’Eremo di Camaldoli, per poi ridiscendere fino a metà gara. Chi ha affrontato il Trail Sacred Forest dello scorso anno sa che proprio la discesa potrebbe alla fine risultare decisiva per l’assegnazione delle posizioni, badando bene agli appoggi e alle giuste scelte di gestione delle energie a disposizione. La sezione che decreterà le medaglie sarà comunque quella che dal 35° km porterà fino al traguardo con una ripidissima salita di 9 km fino a La Crocina (1.300 metri di altezza), che vedrà lo sviluppo di un alto dislivello in pochissimi km, per poi ridiscendere verso Badia Prataglia. Chi avrà il serbatoio più pieno in quella delicata fase potrà giocarsi le sue carte, e per questo il tecnico azzurro Paolo Germanetto sta studiando attentamente le caratteristiche del tracciato per scegliere le giuste pedine che andranno
a comporre il mosaico azzurro, con idee che potrebbero pure essere estremamente innovative, e per tal motivo scontentare molti. Da non trascurare la differenza altimetrica complessiva: 923 metri che in una distanza inferiore ai 50 km rappresentano un elemento da tenere a mente. Lungo il percorso è previsto un solo cancello orario, alla Diga di Ridracoli dopo 6 ore di gara e 25 km. Non mancheranno naturalmente le altre prove aperte a tutti. Gli organizzatori hanno previsto ben 4 proposte: l’estremo di 80 km per 4.200 metri con start alle ore 5:00, quella sul tracciato iridato che partirà alle 10:30, le prove più “leggere” di 25 e 13 km per rispettivi dislivelli di 1.500 e 700 metri con il via alle ore 15:00. Le premiazioni del Mondiale si svolgeranno in una suggestiva cerimonia al chiaro di luna a partire dalle ore 21:00. trailsacredforest.com
La Crocina Pietrapazza m
1200
Lama
1000 800
el riassetto dei quadri tecnici federali, Paolo Germanetto ha assunto la responsabilità di tutto il settore off-road, e fra i suoi primi impegni c’è stato quello di tracciare le linee guida che porteranno alla costruzione della squadra italiana per Badia Prataglia: “Abbiamo previsto due eventi che serviranno da gare di selezione per la nazionale, scelti appositamente perché vicini per distanza e dislivello al percorso mondiale: il 23 aprile il Val Bregaglia Trail a Chiavenna (SO) su 42 km per 2.770 metri, e il 13 maggio la Val Borbera Marathon, su 42 km per 2.200 metri, percorso intermedio de Le Porte di Pietra. La squadra uscirà da qui, e due giorni dopo sarà ufficializzata”. Il tracciato toscano che caratteristiche ha? “Rispetto agli altri Mondiali è un percorso molto più breve, con i suoi 49 km, il che significa che impegnerà gli atleti su 4-5 ore, sarà quindi un trail dove si svilupperanno alti ritmi, tanto è vero che ci avrei visto bene molti specialisti della corsa in montagna, quelli tendenti alle lunghe distanze, ma la contemporaneità con la rassegna iridata di specialità a Premana imporrà scelte difficili. Credo che molti protagonisti del World Tour, quelli portati alle prove di 10-12 ore e oltre, saranno messi fuori gioco a favore di altri, ma gente come i campioni uscenti Hernando e Chaverot partiranno comunque tra i favoriti, perché hanno una base di velocità e resistenza superiore. Mi sarebbe però piaciuto tanto vedere in gara gente come Chevrier e i Dematteis. Sono convinto che ci avrebbero fatto divertire…”.
m (Altitudine)
600 0
5
10
Eremo di Camaldoli
Rifornimento liquido e solido
15
25 Diga di Ridracoli
Assistenza medica
Cancello orario
35
44
km
Passo Lupatti
Rifornimento idrico
Difficoltà moderata
Difficoltà elevata
Servizio navetta per team di supporto #1
Servizio navetta per team di supporto #2
118
NEWS
» trail » road » triathlon
CORSA IN MONTAGNA TUTTE LE DATE DELLA STAGIONE ITALIA PROTAGONISTA ASSOLUTA DEL SETTORE, CON TANTISSIMI GRANDI EVENTI SUL NOSTRO SUOLO, A COMINCIARE DALLA DOPPIA RASSEGNA IRIDATA DI PREMANA. MA ANCHE AL SUD QUALCOSA SI MUOVE Di Graziano Guidi | foto Premana: Newspower.it
L’
Italia è il centro del mondo della corsa in montagna: in nessuna disciplina sportiva infatti è mai avvenuta una simile concentrazione di grandi eventi tutti nel nostro Paese. La specialità, che già di suo vive una stagione molto concentrata intorno alla sola estate, vedrà assegnate in Italia tutte le maglie iridate assolute, sia classiche sia su lunghe distanze, ma anche ben due prove di Coppa del Mondo, senza dimenticare i tanti appuntamenti nazionali, fra campionati e classiche, che il calendario propone in questo 2017. Il principale sarà a Premana, dove dal 30 luglio al 6 agosto si daranno convegno tutti i big della disciplina: nella prima domenica di agosto si assegneranno le medaglie della maratona alpina, e la scelta della località lombarda esce un po’ dai soliti schemi, che abbinavano la manifestazione iridata a una maratona già esistente. Un appuntamento che in Italia non viene vissuto come tecnicamente inferiore a quello classico di mountain running, anzi: sin dalla sua nomina a responsabile tecnico della nazionale, Paolo Germanetto ha chiarito subito come il Mondiale
28/05 4/06 11/06 24/06 8/07 30/07 6/08 27/08 2/09 24/09 7/10 17/11 23/04 25/04 30/04 6/05 14/05 21/05 27/05 28/05 28/05 4/06 6/06 11/06 25/06 2/07 9/07 9/07 23/07 23/07 23/07 6/08 13/08 20/08 16/09 17/09 24/09 22/10 29/10
IL CALENDARIO INTERNAZIONALE 2017 Arco (ITA) 1a prova Coppa Mondo Bludenz (AUT) 2a prova Coppa Mondo Willer sur Thur (FRA) 3a prova Coppa Mondo Gagliano del Capo (ITA) WMRA International Youth Cup Kamnik (SLO) Campionati Europei Premana (ITA) Campionati Mondiali Premana (ITA) Campionati Mondiali Lunghe Distanze Susa (ITA) 5a prova Coppa Mondo Dubnika nad Vahom (SVK) Campionati Mondiali Master Bergen (GER) 6a prova Coppa Mondo Lubiana (SLO) 7a prova Coppa Mondo Villa La Angostura (ARG) Campionati Sudamericani IL CALENDARIO ITALIANO 2017 Gavardo (BS) Grimpeur Race Trofeo Beppe Comini Riva del Garda (TN) La Ponale Running Casto (BS) Campionati Italiani Lunghe Distanze Leffe (BG) Trofeo Valli Bergamasche Albavilla (CO) Trofeo Jack Canali Caddo di Crevoladossola (VB) Campionati Italiani Giovanili Piancavallo (PN) 10 Miglia Aviano-Piancavallo Arco (TN) Campionati Italiani 1ª prova (sola salita) Chiaromonte (PZ) Trofeo Correre Pollino Lanzada (SO) Campionati Italiani Giovanili Staffette Villeneuve (AO) Trofeo Baroli Sport Dolcedo (IM) Campionati Italiani Master Gagliano del Capo (LE) Trofeo Ciolo Premana (LC) Cronoscalata Premana San Pellegrino Terme (BG) Scalata dello Zucco Ortisei (BZ) Val Gardena Mountain Run Tavagnasco (TO) Corsa Tavagnasco-S.M. Maddalena ai Piani Piana del Cansiglio (TV) Giro della Piana del Cansiglio San Giacomo di Brentonico (TN) S. Giacomo/Altissimo Pergine Valsugana (TN) Trofeo Panarotta Malonno (BS) Memorial Giovanni Bianchi Margno (LC) Campionati Italiani 2a prova (salita e discesa) Sesto (BZ) Sudtirol Drei Zinnen Alpine Run Ivrea (TO) Ivrea-Mombarone Chiavenna (SO) Trofeo Marmitte dei Giganti Morbegno (SO) Trofeo Ezio Vanoni/Campionati Italiani Staffette Dorgali (NU) Mare-Montagna
119 Lunghe Distanze sia primario per il movimento, organico con i Mondiali Trail, stabilendo in base alle caratteristiche dei percorsi dove indirizzare i vari azzurri. Una settimana prima sarà stata la volta dei Campionati iridati classici, evento al quale guardano tutti gli specialisti, e il sogno è di rivedere un italiano sul gradino più alto del podio individuale, mentre a squadre la superpotenza azzurra cercherà l’ennesima conferma. La curiosità principale sarà però legata anche alle presenze africane, al solito indecifrabili, con l’Eritrea e l’Uganda protagoniste in attesa che pure il Kenya, dove sono sempre più i corridori che si cimentano nelle prove di montagna, allestisca un proprio programma di avvicinamento al grande evento. Scorrendo il calendario italiano, un altro dato che salta agli occhi è l’allargamento geografico: ormai al Sud si organizzano prove di rilievo, tanto è vero che sarà la Puglia, con l’attesissimo festival di Gagliano del Capo, a ospitare la Wmra Youth Cup, massima rassegna internazionale giovanile, ma anche in Basilicata come in Sardegna sono in calendario appuntamenti nazionali, e questo è un segnale molto positivo, quella linfa di cui il settore ha bisogno per continuare la sua strada dorata.
120 REPORT & NEWS » trail » road » triathlon
IL FELICE AVVIO DELLE DUE SILVIE
L
a prima cosa che colpisce analizzando l’avvio della stagione off-road è la numerosa partecipazione a molti eventi: nel trail non sono molte le gare che possono vantare di aver superato i 1.000 arrivati, ma la sensazione è che con l’avvento della bella stagione questo significativo muro (soprattutto per gli organizzatori) possa essere abbattuto in più occasioni che in passato. Quel che è certo è che gli appassionati di questa disciplina sono
DATA 07-gen 07-gen 08-gen 08-gen 14-gen 22-gen 22-gen 29-gen 29-gen 05-feb 05-feb 05-feb 12-feb 12-feb 12-feb 12-feb 12-feb 19-feb 19-feb 19-feb 19-feb 19-feb 04-mar 05-mar 05-mar 05-mar 05-mar 05-mar 12-mar 12-mar 12-mar 12-mar
LOCALITÀ Bione (BS) Bione (BS) Casola Valsenio (RA) Corleone (PA) Candelo (BI) Montef. d’Alpone (VR) Montef. d’Alpone (VR) Castiglion Fiorent. (AR) Castiglion Fiorent. (AR) S. Giuliano Terme (PI) Allumiere (RM) Trasacco (AQ) Valdengo (BI) Tovo S. Giacomo (SV) Montalcino (SI) Montalcino (SI) Porto S. Stefano (GR) Arsago Seprio (VA) Malo (VI) Cividale del Friuli (UD) Cortona (AR) Cortona (AR) Firenze Finale Ligure (SV) Firenze Firenze Domusnovas (CI) Domusnovas (CI) Galbiate (LC) Rivergaro (PR) Viterbo Viterbo
MANIFESTAZIONE 5° M. Prealba Winter Trail Hard 5° M. Prealba Winter Trail Softly Hard 10° Winter Trail Poggiolo Trail della Ficuzza Ysangarda Night Trail 6° Ecomaratona Clivus 2° Ecorun Collis Ronda Ghibellina Ronda Valligiana 2° Trail del Monte Penna 5° Trail Mezzaluna dell'Acqua 6° Winter Trail Monte Labbrone 7° Winter Brich 5° Val Maremola Trail 1° Brunello Crossing 1° Half Brunello Crossing 3° Argentario Trail 4° Trail di Bozz 2° Aim Energy Ultra Trail 3°. Trail Tremendo 3° Ultra Trail Città di Cortona 3° Trail Città di Cortona 4° Firenze Urban Trail by Night 3° Trail del Marchesato 3° Firenze Urban Trail 3° Firenze Urban Trail 2° Trail dei Marganai 2° Trail dei Marganai Galbiate-San Genesio Run 3° Trail Ballando 2° La China Francigena 2° Il Nibbio
in misura sempre maggiore, merito pure di un calendario che, sebbene andato allargandosi fino a comprendere tutte le settimane a disposizione, si sta componendo intorno a una nutrita serie di classiche capaci di fungere da colonne portanti della stagione. Molti big hanno scelto di privilegiare l’allenamento, non così Luca Carrara, l’azzurro degli ultimi Mondiali che, come aveva fatto nel 2016, si è subito messo in evidenza nelle prove
DIST. 52 26 21 23 19 44 26 45 27 30 21 14 21 27 44 22 22,5 26 50 25 46 24 13 37 45 30 47 27 22 30 62 32
lunghe, e dopo la vittoria d’inizio anno alla Corsa della Bora ha portato a casa la sua riconferma pure alla Ronda Ghibellina, mentre in campo femminile la prima parte di stagione conferma l’estrema duttilità di due atlete come Silvia Serafini e Silvia Rampazzo, in grado di emergere indifferentemente nell’ultratrail come nello skyrunning, e che si candidano a protagoniste della stagione con un pensierino anche ai Mondiali.
I RISULTATI DI GENNAIO-MARZO DISLIV. ARRIVATI VINCITORE TEMPO 3.500 65 Giulio Ornati (Team Salomon) 06:01:37 1.600 188 Luca Miori (Gs Fraveggio-Noene) 02:38:12 1.200 120 Giulio Piana (Team Mud & Snow) 01:49:28 940 136 Lorenzo Abbate (Universitas Palermo) 02:03:41 250 226 Juan D. Orozco Sanchez (COL-Atl. Monterosa) 01:14:03 1.900 582 Simone Wegher (Tornado Trail Team) 03:25:51 900 445 Enrico Bonati (Gp Avis Taglio di Po) 02:03:23 2.500 427 Luca Carrara (Team Mammut) 04:08:24 1.400 140 Luca Balducci (Corri Pergola) 02:28:40 1.300 152 Federico Matteoli 02:42:59 500 Andrea Azzarelli (Santa Marinella Athl. Club) 01:27:17 201 204 Fiorenzo Mariani (Tocco Runner) 01:06:22 195 Enzo Mersi (Atl. Monterosa) 01:29:24 1.600 312 Claudio Del Grande (Team Italtende) 02:19:50 1.500 190 Oliviero Bosatelli (Valetudo Skyrunning) 03:28:02 900 294 Alessandro Galizzi (Atl. Isola d ’Elba) 01:35:34 1.100 157 Cristian Fois (Atl. Costa d’Argento) 01:48:20 500 397 Christian Pizzatti (Trail Running Movement) 01:40:37 2.000 388 Christian Modena (New Balance) 04:08:36 1.350 334 Nicolò Francescatto (Us Aldo Moro) 02:05:22 2.283 112 Corrado Ramorino (Gr. Gittà di Genova B.) 04:06:33 1.103 84 Luca Balducci (Total Training Team) 01:49:44 300 771 Luca Carrara (Team Mammut) 00:50:06 2.200 232 Claudio Del Grande (Team Italtende) 03:36:38 1.200 205 Riccardo Borgialli (Bergteam Salomon) 03:12:24 600 214 Diego Bizzarri (Silvano Fedi Ascd) 02:18:42 2.000 55 Antonio Filippo Salaris 04:43:47 1.250 131 Emanuele Sini (Triathlon Team Sassari) 02:48:42 716 394 Davide Invernizzi (Team Pasturo) 01:39:05 1.150 170 Francesco Baldessari (Atl. Trento) 02:09:29 120 Henrik Westerlin (DEN) 06:28:09 89 Cesare Iacovacci (Uisp Latina) 02:42:23
VINCITRICE TEMPO J`cm`X J\iXÔe` KfieX[f KiX`c K\Xd 07:14:47 Monica Guerini (Atl. Franciacorta) 03:28:59 Giada Golinelli (Asd I Cinghiali) 02:25:20 Antonella Di Carlo (Marathon Altofonte) 02:26:13 Sara Garavaglia (Quelli della Via Baracca) 01:37:41 Silvia Rampazzo (Tornado Trail Team) 03:49:29 Roberta Maule (Avis Pol. Malavicina) 02:15:07 J`cm`X J\iXÔe` KfieX[f KiX`c K\Xd 04:47:35 Ginevra Cusseau (Mugello Outdoor) 02:52:30 Jessica Perna 03:01:52 Manuela Piccini Nataliya Shablista (UKR-Gs Celano 01:23:35 Cecilia Pedroni (Trailrunner Finale Ligure) 02:04:15 Lara Crivelli (Team Vibram) 03:01:30 Simona Morbelli (Asd Gli Orsi) 04:03:02 Maria Cristina Guzzi (Asd Amici dello Sport) 02:03:29 Laura Sordini (Bolsena Forum Sport) 02:16:25 Elisabetta Di Gregorio (Atl. Verbano) 02:03:52 Isabella Lucchini 05:18:43 Silvia Rampazzo (Tornado Trail Team) 02:16:14 Maria Chiara Parigi (Trail Running Project) 05:07:44 Valentina Scheggi (Gs Gualdo) 02:29:36 Francesca Biagini (Nave Us) 01:01:47 Cristiana Follador (Team Aldo Moro) 04:43:35 Simona Morbelli (Salomon) 03:54:30 Katrin Kommer (GER- Sv Ohmenhausen) 02:31:32 Martina Centa (Selvarek) 05:37:13 Maena Delrio 03:23:33 Francesca Rusconi (Team Zenithal) 01:58:58 Andree Merli (Piacenza Sport) 02:54:09 Maria Chiara Parigi (Trail Running Project) 06:39:23 Tamara Ferrante (Atl. Ceccano) 03:39:16
121
IL CALENDARIO ENTRA NEL VIVO ARRIVANO LE CLASSICHE PRIMAVERILI PER GLI AMANTI DEL TRAIL E DELL’ULTRA. APRILE LANCIA ALLA GRANDE IL 2017 DELLO SKY: A CASTO I TITOLI NAZIONALI DI VERTICAL E LUNGHE DISTANZE, A MAGGIO POI ARRIVANO LE PROVE INTERNAZIONALI Di Gabriele Gentili | foto: Simone Paccini
I
l calendario del trail non ha più termine, con eventi tutto l’anno, ma tecnicamente ci apprestiamo a vivere un cambiamento, con percorsi più secchi di quelli invernali, spesso sulla neve. È arrivato il momento di tirare le somme, e le classiche della primavera serviranno a mettere a frutto gli allenamenti svolti e a preparare, per chi è orientato verso le prove di ultraresistenza, quelle alpine dell’estate, con il grande obiettivo dell’Utmb. Gli eventi sono i più diversi, e nel nostro tabellone abbiamo dovuto dare più spazio a quelli consolidati e alle prove lunghe, ma ormai ogni domenica propone almeno 10 competizioni nel Bel Paese. Staremo a vedere
se i prossimi Mondiali daranno ulteriore impulso a una disciplina amatissima e che, in base a lunghezze, dislivelli, caratteristiche geomorfologiche ha moltissime sfaccettature. È finalmente arrivato anche il momento dello sky: la stagione delle prove in altura prende il via, dopo sporadici appuntamenti prevalentemente dedicati ai vertical, che propongono tracciati più facilmente gestibili. Il calendario entra nel vivo, e lo fa subito con un grande evento, lo Sky del Canto che viene interpretato come la “MilanoSanremo” dello skyrunning non solo dagli appassionati italiani, basti guardare l’albo d’oro della manifestazione con molti big al
suo interno. Una grande curiosità circonda la Trentapassi Vertical Race, che il 7 maggio darà il via al Vertical Kilometer World Circuit, new entry nel calendario dei challenge internazionali, ma altrettanta curiosità desta l’intero programma italiano nel suo insieme, perché si moltiplicano gli appuntamenti che tendono a scendere sotto la classica linea del Nord. Nel Lazio per esempio l’attività è fiorente, e propone eventi che si stanno affermando sempre di più per la loro qualità e professionalità, spesso mutuata da precedenti esperienze su strada, come nel caso di Formia. Intanto aprile darà già i primi verdetti, con il weekend tutto azzurro di Casto.
VIBRAM MAREMONTANA TRAIL
TUSCANY CROSSING
Loano (SV), 2 aprile
Castiglione d’Orcia (SI), 22 aprile
UNA SCELTA APERTA A TUTTI Siamo all’8ª edizione della gara considerata il primo grande appuntamento ligure: “dalla sabbia al mare”, lo slogan della corsa, dice già molto dell’evento articolato su una vasta scelta di percorsi in grado di accontentare ogni palato: si va infatti dai 63 km per 3.481 metri del tracciato lungo ai 46 per 2.514 del medio e ai 20 per 986 del corto, senza dimenticare la camminata non competitiva di 14 km per 508 metri. Le partenze saranno naturalmente differenziate per orari, con gli ultratrailer al via alle 6:00, mentre le altre prove avranno inizio alle 9:00 e alle 10:00. Iscrizioni a 50 euro. Per informazioni: Maremontana Asd, tel. 348.2632320, maremontana.it
IN ARRIVO FROTTE DI STRANIERI Festeggia il suo primo lustro la gara toscana, tappa inaugurale del Lost World Trail Series, circuito che coinvolge molti appassionati provenienti da tutta Europa e non solo, facendo del Tuscany Crossing uno degli eventi più frequentati in Italia da trailer stranieri. Il tracciato principale con i suoi 103 km per 3.400 metri di dislivello è uno dei più severi, ma al contempo più affascinanti d’Italia, passando per tutti i luoghi più caratteristici del Senese: Pienza, San Quirico, Montalcino… Gli altri percorsi di 53 e 15 km per rispettivi dislivelli di 1.950 e 450 metri. Partenza alle prime luci dell’alba, alle 5:15 per il lungo, alle 8:45 e 10:00 per gli altri. Costo di partecipazione 75 euro. Per informazioni: Asd Sienarunners, tel. 393.8656521, tuscanycrossing.com
LAGONI TRAIL
GRAN TRAIL RENSEN
Dormelletto (NO), 21 maggio
Arenzano (GE), 28 maggio
LA GIUSTA DIMENSIONE NEL TRAIL La trasformazione in trail sembra aver fatto davvero bene alla prova piemontese, che fino a pochi anni fa era una delle tante mezze maratone ospitate nel territorio regionale: il successo crescente della competizione, che nel 2016 ha visto le vittorie di Fabio De Angeli e Lorenza Di Gregorio, testimonia che la scelta di cambiare è stata quella giusta, anche se si è trattato di piccoli mutamenti, considerando che il tracciato misura 21 km per 300 metri di dislivello. Partenza dal Centro Sportivo “F. Martini” alle 9:00 per una quota di partecipazione di 18 euro fino al 30 aprile, per poi passare a 25 euro. Previste poi le non competitive di 11 e 6 km. Per informazioni: Asd Podistica Arona, tel. 348.8643436, podisticaarona.it
UNA LIGURIA DIVERSA E FASCINOSA Torna l’appuntamento di Arenzano, uno dei trail più amati della primavera su un percorso completamente immerso nel Parco Naturale del Monte Beigua (la più vasta area protetta regionale), capace di dare una veste insolita e diversa alla Liguria che siamo abituati a conoscere. La lunghezza dei tracciati della gara, alla sua 7ª edizione, è di 45 km per 3.000 metri, di 23 km per 1.300 metri e i più abbordabili 10 km per 500 metri. Partenza unificata alle ore 7:00 per una quota di adesione di 30 euro fino al 30 aprile, poi si salirà fino a 45 euro. Per tutti è disponibile il pernotto gratuito nella palestra comunale. Per informazioni: Pol. Arenzano, tel. 331.3715574, trailarenzano.it
122
CALENDARIO APRILE-MAGGIO TRAIL DATA LOCALITÀ
MANIFESTAZIONE
ORGANIZZAZIONE
DISTANZE
DISLIVELLI
08-apr Salò-Gargnano (BS)
BVG Trail
Comitato Bi.Vi.Gi.Alto Garda
75-50
4.350-3.400
TELEFONO
SITO
08-apr Guiglia (MO)
Trail della Riva
Team Mud&Snow
34-20
1.900-1.000
328/9466683
traildellariva.com
09-apr Val della Torre (TO)
Maratona Alpina
Pol.Sportinsieme
42,195-22
2.600-1.550
011/9689676
sportinsiemevdt.it
09-apr Mergozzo (VB)
Ossola Trail
Ossola Trail Events
27
1.900
0323/406809
ossolatrail.com
19,7
bvgtrail.it
09-apr Morbegno (SO)
Colmen Trail
Team Valtellina
1.250
342/949427991 teamvaltellina.com
09-apr Teolo (PD)
Traversata Colli Euganei
Giovane Montagna sez.Padova 42-21
2.000-1.200
335/6898118
traversatacollieuganei.it
15-apr Pedavena (BL)
Dolomiti Beer Trail
C.O.DolomitiBeerTrail
45-24
2.400-1.400
22-apr Laives (BZ)
Laives Trail
Asd Laives Runners
51-21
2.850-1.600
0471/950420
laivestrail.it
dolomitibeertrail.it
23-apr Ponzone (AL)
Trail dei Gorrei
Jonathan Sport
54-35
2.800-2.000
338/2814466
traildeigorrei.org
23-apr Vado Ligure (SV)
Trail Aschero
Podistica Savonese
30-20
1.700-1.100
338/7431135
trailaschero.it
23-apr Chiavenna (SO)
Val Bregaglia Trail
Asd Amici Madonna della Neve 42,1-22,5
23-apr Vallelaghi (TN)
DiVinNosiola Eco Running Marathon Asd Charly Gaul Internazionale 42-21
0461/216000
discovertrento.it/valle-dei-laghi
2.758-1.032 860-590
trailvalbregaglia.it
23-apr Cormons (GO)
Ecomaratona del Collio-Brda
Asd Maratona delle Città del Vino 44,3-24,4
1.140-780
334/1578407
colliobrdatrail.it
23-apr Bagno a Ripoli (FI)
Ecobar Ecomaratona
Gp Fratellanza Popolare
42-28
1.300-950
333/8375293
ecomarathonbagnoaripoli.com
23-apr IfZZXdfeÔeX :<
Trail Bicincanto nel Vulcano
Asd Bicincanto nel Vulcano
22
1.000
320/8825170
bicincantonelvulcano.it
23-apr Mattinata (FG)
Gargano Raid
Asd Gargano Run
79-34
2.882-1.780
338/3748002
garganorunningweek.com
25-apr Cornuda (TV)
DueRocche Trail
Ass. Duerocche
48-21
2.300-1.000
366/1316946
duerocche.com
041/5321871
garminvenicenighttrail.it
328/6695990
schiocityjungle.com
29-apr Venezia
Venice Night Trail
Ass. Venicemarathon
16
-
30-apr Taggia (IM)
Trail della Maddalena
Running Free Armataggia
25
1.400
30-apr Schio (VI)
Schio Ultra Jungle
Asd Summano Cobras
47-18
2.900-800
30-apr Bobbio (PC)
The Abbots Way Ultra Trail
Asd Lupi d’Appennino
125
5.500
333/6418441
theabbotsway.wordpress.com
30-apr Firenzuola (FI)
Scott Ultra Trail del Mugello
Mugello Outdoor Asd
60-23,5
3.180-1.280
334/6519022
ultratrailmugello.it
ultramaddalena.com
01-mag Brisighella (RA
Krash Trail
Asd Leopodistica
44-22
2.000-700
335/5880440
krashtrail.it
06-mag Villaverla (VI)
100 e Lode
Gs Villaverla
100-50
4.200-1.100
347/4821624
100elode.it
06-mag Arco (TN)
Garda Trentino Trail
Asd Garda Trentino Trail
60-42-30
3.500-2.400-1.000 0464/514288
gardatrentinotrail.it
07-mag Brossasco (CN)
Valle Varaita Trail
Podistica Valle Varaita
36
2.000
328/5406399
vallevaraitatrail.it
07-mag Armeno (NO)
Trail de Motty
Ass.Vivimottarone
40-18
2.400-1.000
339/2717450
traildelmotty.it
Asd Val Veddasca e Molinera
52,6-21
2.971-1.300
327/9303569
vmrunning.com montefortiana.org
07-mag Maccagna con Pino e Verdasca (VA) Lago Maggiore Trail 07-mag Soave (VR)
Trail Soave Bolca
Gsd Valdalpone De Megni
45-33
2.450-1.950
349/0854525
07-mag Clauzetto (PN)
Furlander Ultra Trail
Alkosa Sc
63,7-32
3.727-1.802
333/5079898
alkosa.guru
07-mag Borzano (RE)
Un Gir per Bursan
Pol. Borzanese
21,2
700
339/7859089
polisportivaborzanese.it
07-mag Carpineti (RE)
Amorotto Trail
Amorotto Asd
68-48
3.120-2.100
335/205907
amorottotrail.it
07-mag Marina di Carrara (MS)
Grande Trail-Dal Mare alla Vetta
Asd Grande Trekking
27
2000
328/8169280
^iXe[\ki\bb`e^%Ôc\j%nfi[gi\jj%Zfd
07-mag San Casciano (FI)
Chiati Classico Trail
Podistica Valdipesa
48-24
-
055/8247254
chianticlassicomarathon.com
07-mag Collelongo (AQ)
Ecomaratona dei Marsi
Asd Ecomaratona dei Marsi
42,195-21,195 -
329/3406517
ecomaratonadeimarsi.it tordeschateaux.it
12-mag Aosta
Tor des Chateaux
TDA Trailers
170-100
4.000-3.000
-
13-mag Candia Canavese (TO)
Erbaluce Night Trail
CO2
32
800
338/7406295
terre-erbaluce.com
13-mag Cantalupo Ligure (AL)
Le Porte di Pietra
Asd Gli Orsi
71-42
4.000-2.200
338/5788558
gliorsi.org
13-mag Venzone (UD)
T3C Trail dei 3 Castelli
Asd Ultra
50,9-25
3.970-1.870
347/9210121
trail3castelli.com
13-mag Murlo (SI)
Val di Merse Ultramarathon
Accademia Culturale Siena
52-20
1.081-425
377/9774025
sienamarathon.it
14-mag Tolfa (RM)
Ecomaratona Monti della Tolfa
GP Monti della Tolfa Airone
42-160
1.200-500
338/6463630
aironetolfa.it
20-mag Segusino (TV)
Gran Raid delle Prealpi Trevigiane
Gruppo Prealpi Venete
70-29
4.500-2.100
333/3476914
gruppoprealpivenete.it
20-mag Borgo Val di Taro (PR)
Quadrifoglio UT della Valtaro
Asd 3T Valtaro
100-61
4.700-3.000
338/8992101
3tvaltaro.com
21-mag Scandicci (FI)
Trail del Mulinaccio
Podistica Il Ponte
26,5
900
328/7052869
trailmulinaccio.it
21-mag Giglio Trail
Isola del Giglio (GR)
1063AD Ssd
26,4
1.350
347/7785089
gigliotrail.com
21-mag Vicovaro (RM)
Trail dei Monti Lucretili
Atletica Vicovaro
21
-
349/7438251
atleticavicovaro.it
27-mag Forno Canavese (TO)
Trail del Monte Soglio
Asd Monte Soglio Trail
66-35
3.600-2.000
335/5316054
trailmontesoglio.it
27-mag Brentino Belluno (VR)
Trail dell’Orsa Ultra
Asd Verona Trail Runners
50-31
3.000-2.100
329/0561666
veronatrailrunners.it asinaraultratrail.it
27-mag Stintino (SS)
Asinara Ultra Trail
Ssd Deltarunning
52-35
2.000-1.300
348/3537575
28-mag Abbadia Lariana (LC)
Trail del Viandante
Gp Santi
49-25
2.750-1.370
331/3615895
traildeviandante.it
28-mag Monza
Monza-Montevecchia Eco Trail
Monza Marathon Team
33,5
700
334/3015100
momot.it alpagoecomarathon.it
28-mag Farra d’Alpago (BL)
Alpago Ecotrail
Pro Loco Pieve d'Alpago
50-21,3
2.900-990
345/2265070
28-mag Bettola (PC)
Trail Alta Val Nure
Asd Lupi d'Appennino
60-22
3.500-1.400
331/3716117
trailaltavalnure.wix.com/trailaltavalnure
28-mag San Michele Tiorre (PR)
Trail del Salame
Atl. Casone Noceto
36-21
1.600-850
340/5645436
traildelsalame.jimdo.com
28-mag Agerola (NA)
8dXcÔ$Gfj`kXef LckiX KiX`c
8dXcÔ :fXjk LckiXkiX`c
55
3.450
339/2037673
XdXcÔgfj`kXeflckiXkiX`c%`k
123
SKY DEL CANTO
TROFEO NASEGO
Carvico (BG), 2 aprile
Casto (BS), 29-30 aprile
PRIMO EVENTO DI RANGO INTERNAZIONALE La prova bergamasca, alla sua 8ª edizione, rischia di fare il tutto esaurito, con molti big della specialità che attendono con apprensione la data del loro esordio. La gara conferma il suo tracciato, contenuto nella lunghezza ma molto impegnativo, con i suoi 21,3 km per un dislivello di 1.280 metri che lo scorso anno coinvolsero oltre 500 concorrenti, con vittorie di due grandi nomi della skyrace, lo svizzero Pascal Egli e la danese Katrine Villumsen. Epicentro della corsa Parco Serraglio, da dove verrà dato il via alle ore 9:00. Iscrizione al costo di 36 euro per gli ultimi ritardatari. Per informazioni: Carvico Skyrunning Asd, carvicoskyrnning.it
Due giorni di Campionati Italiani Un weekend tutto tricolore per il trofeo Nasego, che nell’arco di due giorni assegnerà una sfilza di titoli italiani. Si comincia al sabato con la prova tricolore di Km Verticale, che assegnerà i titoli italiani individuali e di società, su un percorso di 4,2 km per un dislivello di 1.000 metri. Il giorno dopo sarà la volta della competizione di lunghe distanze, affrontando un tracciato di 20,425 km per 1.336 metri che potrebbe esaltare gli specialisti della corsa in montagna e dare importanti indicazioni in vista dei Mondiali. Il via dal Palazzetto dello Sport di Casto alle ore 9:30; iscrizione a 30 euro, che dopo il 24 aprile diverranno 35. Per informazioni: Abcf Comero e Atl. Valli Bergamasche, tel. 347.8792073, trofeonasego.it
SKY DATA LOCALITÀ
MANIFESTAZIONE
08-apr Montagna in Valtellina (SO) Valtellina Vertical Tube Race
08-apr 08-apr 09-apr 15-apr 17-apr 21-apr 23-apr 23-apr 25-apr 30-apr 01-mag 01-mag 01-mag 06-mag 07-mag 07-mag 10-mag 12-mag 14-mag 14-mag 14-mag 14-mag 14-mag 14-mag 17-mag 21-mag 21-mag 24-mag 26-mag 27-mag 27-mag
Borso del Grappa (TV) Bobbio (PC) Villacidro (VS) Roccarainola (NA) Torre de Busi (LC) Mattinata (FG) Carate Urio (CO) Sora (FR) Lecco Fenis (AO) Cossogno (VB) Valmadrera (LC) Valstagna (VI) Carpineti (RE) Marone (Bs) Ottaviano (NA) Piossasco (TO) Cantalupo Ligure (AL) Mosso (BI) Sondalo (SO) Suello (LC) Vertova (BG) Baselga di Piné (TN) Formia (LT) Porte (TO) Esino Lario (LC) Cava de’ Tirreni (SA) Roure (TO) Positano (SA) Pasturo (LC) Bresimo (TN)
ORGANIZZAZIONE
Asd Valtellina Wine Trail Vertical del Monte Grappa Akkawa AKW Asd Vertical del Penice Vetta Pol. Piacenza Sport Villacidro Skyrace Asd Artzia Partenio Vertikal Race Proloco Roccarainola Passo Valcava Vertical Evolution Sport Team Matinus Moon Vertical Asd Gargano Run Vertical Lago di Como Moltrasio 2013 Asd San Casto Skyrace Gs Cai Sora Kif]\f 8[\cÔf Jgi\XÔZf Asd Falchi Vertical K2 Fenis Sci Club Tersiva Kilometro Verticale di Cossogno Avis Marathon Verbania Trofeo Dario & Willy Osa Valmadrera ChronosCalà del Sasso Emme Running Team Castello Carpinete Vertical Amorotto Trail Trentapassi Skyrace Sci Club Cai Marone Vesuvio SkyMarathon Atl. San Giuseppe Cronoscalata al Monte San Giorgio Asd Athletic Piossasco Diagonale di Pietra Asd Gli Orsi Mosso Vertical Mille Asd Biella Running 4 Passi in Casa Nostra Atl. Alta Valtellina Cornizzolo Vertical Asd Sport & Benessere Skyrace del Segredont Gruppo Alpinistico Vertovese Trofeo Fiorella e Luca Soc. Alpinisti Tridentini Let’s Sky Trail Asd Poligolfo Atletica Crono Fontana degli Alpini Atl. Valpellice Esino Skyrace Pol. Esino Lario Vertikal Monte Finestra Team Anima Trail 1/2 KVR Gsp Pomaretto 80 Oreadi Vertical 8j[ 8dXcÔ :fXjk LckiXkiX`c Pasturo-Grignone Run Up Team Pasturo Vertical Monte Pin Maddalene Sky Team
DISTANZE
DISLIVELLI
1 3,8 5 21 4,3 4,5 1,5 4,5 22 5,25 10,1-5,3 5,5 23 5 1,6 16-3,5 46-21 1,95 6 6,2-5 23 3 23 11,2 18 1,8 25-16 4,2 2,4 5 7,5 km 5
500
1.050 1.000 1.540 600 1.000 300 1.185 1.860 790 2.000-1.000 1.000 2.050 900 260 1.280-1.000 2.700-913 420 720 1.000-680 1.600 1.000 1.650
TELEFONO
SITO
verticaltube.it 0424/1940608 verticalgrappa.info
334/7966740 piacenzasport.wixsite.com/eventi/penice 391/3051549 villacidroskyrace.it partenioultratrail.it 338/7759274 valsassinatrailrunning.com 338/3748002 garganorunningweek.com 333/1266350 verticallagodicomo.it 392/9440024 caisora.it 328/7092476 asfalchi.it 338/9061673 verticalfenis.com 348/2702271 avismarathonverbania.it 335/6818513 trofeodarioewilly.it 338/2987189 cronoscala.com 335/205907 amorottotrail.it 347/1544640 trentapassiskyrace.it 336/842380 vesuviotrailmarathon.it 338/2396943 verticalsunsets.it 338/5788558 gliorsi.org 347/4602464 mossoverticalmille.it 0342/801894 atleticaaltavaltellina.it 0341/220541 cornizzolovertical.weebly.com 338/6297790 gavvertova.it 550 349/5973632 sat.tn.it 339/6367699 poligolfo.com 880 300 338/2396943 verticalsunsets.it 2.000-800 esinoskyrace.it 1.000 347/4998604 vertikalfest.it 500 338/2396943 verticalsunsets.it 1.000 339/2037673 XdXcÔgfj`kXeflckiXkiX`c%`k 1.800 teampasturo.it 1.350 347/3108637 maddaleneskymarathon.it
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L’ITALIA DEL TRIATHLON CONTA SEMPRE DI PIÙ GIORNO PER GIORNO TUTTE LE DATE DEL PALINSESTO ITALIANO DA TENERE A MENTE, IN UNA STAGIONE MAI COSÌ RICCA DI EVENTI INTERNAZIONALI E DI APPUNTAMENTI DA NON PERDERE Di Giuliano Guareschi | foto: ITU Triathlon Cagliari World Cup
S
i preannuncia particolarmente ricco e interessante il calendario di triathlon nel nostro Paese, con un affollamento di eventi che ormai segue la scia di quanto avviene nel mondo del running, del ciclismo e di tutte le specialità sportive di massa. Il fattore principale però è che nella triplice disciplina si sta verificando una totale diffusione geografica degli appuntamenti, e questo può essere considerato un vanto da parte della Fitri, che punta a dare spazio a tutte le realtà con un forte impulso pure ai challenge regionali. Il fatto che in Italia si svolgano ben 14 prove internazionali è la dimostrazione della crescita del movimento, perlomeno a livello organizzativo, in attesa che
5/05 31/05 3/06 10/06 18/06 25/06 8/07 23/07 28/07 3/09 8/09 23/09 8/10 28/10 22/04 29/04 28/05 4/06 9/07 22/07 30/09
ciò avvenga anche dal punto di vista agonistico. Tra i must della stagione si segnala innanzitutto la data del 3 giugno, quando a Cagliari arriveranno gli specialisti dell’Olimpico per la prova di Coppa del Mondo. È chiaro come nel triathlon il circuito sia subordinato per importanza alle World Series, ma molti big sono soliti gareggiare anche per accumulare punti nel ranking e per affilare le armi in vista delle competizioni più importanti, per cui appare lampante come la gara sarda sarà un test quanto mai probante per il settore italiano. Lo stesso dicasi per le due prove lunghe, l’Ironman 70.3 di Pescara del 18 giugno e soprattutto l’Ironman di Cervia del 23 settembre, che punta a crescere e a
GARE INTERNAZIONALI Rimini Challenge Rimini 2017 Porto Sant’Elpidio (FM) Old Europe People Triathlon Contest Cagliari Prova World Cup Bardolino (VR) Triathlon Internazionale di Bardolino Pescara Medio-Ironman 70.3 Italy Idro (BS) Triathlon Medio Internazionale Idroman Iseo (BS) Paratriathlon World Cup Roma Triathlon Internazionale di Roma Arona (NO) Aronamen 112.9 Triathlon Mergozzo (VB) Triathlon Internazionale di Mergozzo Cesenatico (FC) Triathlon Olimpico di Cesenatico Cervia (RA) Lungo Ironman Italy Orosei (NU) Tnatura Sardegna 2017 Pula (CA) Challenge Forte Village-Sardinia CAMPIONATI ITALIANI Segrate (MI) Paratriathlon Cremona Giovani Palermo Sprint U23 Lovere (BG) Medio Iseo (BS) Olimpico Alpago (BL) Cross country Lignano Sabbiadoro (UD) Sprint-Staffetta 2+2
inserire anche l’Italia nel massimo consesso internazionale delle lunghe distanze. Ad aprile intanto inizierà la serie di campionati nazionali con le gare di Segrate per i diversamente abili (e si è visto agli ultimi Giochi Paralimpici quanto il paratriathlon sia seguito e soprattutto quale valore abbia il movimento italiano) e di Cremona per le categorie giovanili. La stagione sta per entrare nel vivo, e noi la seguiremo passo passo con grande attenzione, fornendovi pure un aggiornamento costante su tutti gli eventi nazionali con il nostro calendario, per essere un valido riferimento per una disciplina che, fra le olimpiche, è sicuramente fra quelle che si stanno evolvendo con la maggiore rapidità.
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CALENDARIO ITALIANO
TRIATHLON 2017 DATA 8-apr 9-apr 9-apr 9-apr 22-apr 22-apr 22-apr 22-apr 22-apr 22-apr 23-apr 23-apr 23-apr 25-apr 29-apr 29-apr 29-apr 30-apr 30-apr 30-apr 30-apr 5-mag 6-mag 6-mag 6-mag 7-mag 7-mag 7-mag 13-mag 13-mag 13-mag 14-mag 14-mag 14-mag 14-mag 15-mag 20-mag 20-mag 21-mag
LOCALITÀ Comacchio (FE) Pinerolo (TO) Pachino (SR) San Vito Lo Capo (TP) Segrate (MI) Asola (MN) Cavallino Treporti (VE) Sapri (SA) Capoliveri (LI) Domus de Maria (CA) Milano Livorno Santa Croce Camerina (RG) Trevignano Romano (RM) Cremona Lignano Sabbiadoro (UD) S. Benedetto del Tronto (AP) Andora (SV) Lodi Verona Scarlino (GR) Rimini Candia Canavese (TO) Portovenere (SP) Caldaro (BZ) Monopoli (BA) Gaeta (LT) Cefalù (PA) Laigueglia (SV) Cervia (RA) Castiadas (CA) Bolzano Novellara (RE) Barberino del Mugello (FI) Numana (AN) Predazzo (TN) Segrate (MI) Ronciglione (VT) Piasco (CN)
MANIFESTAZIONE Irondelta di Primavera Triathlon Città di Pinerolo Triathlon MarzaMemi Trapaniman 113 Campionato Italiano Paratriathlon Triathlon Città di Asola Laguna Ligerman Grand Prix di Sapri Iron Tour Cross 2017 Chia Sardinia Triathlon Triathlon Milano Triathlon Città di Livorno TrinacriaHalf Triathlon Trevignano Romano Campionato Italiano Givani Triathlon Città di Lignano TriO Olimpico Triathlon di Andora Triathlon del Barbarossa Triathlon Fumane Halfcastman Challenge Rimini 2017 Triathlon Candia Canavese Triathlon di Portovenere Triathlon di Caldaro ParadiseTri Triathlon Gaeta Triathlon Cefalù In3pid Laigueglia Triathlon Sportur Triathlon Cervia Ajoman Castiadas 17 Ironkid Triathlon Città di Novellara Ironlake Mugello Conero Triathlon Numana Campionati Studenteschi Milano Deejay Tri Triathlon Lago di Vico Triathlon Piasco
SPECIALITÀ Medio Sprint Sprint Medio-Sprint Sprint Sprint Sprint-Atipica Sprint Sprint MTB Medio-Sprint Olimpico Sprint medio Sprint crono Sprint Olimpico Sprint Sprint Sprint Olimpico Medio-Sprint Medio-Olimpico Sprint Olimpico Sprint Sprint Sprint Cross Country Sprint Olimpico Youth Sprint Medio-Olimpico Olimpico Youth Sprint-Olimpico Olimpico Sprint
SITO qualitry.it sicilytriathlonseries.com trapaniman113.it ecorace.net ligertri.it grandprixtriathlon.com irontour.it/mtb followyourpassion.it/chiasardiniatriathlon.html ecorace.net livornotriathlon.it trinacriahalf.com forhansteam.it triathlonstradivari.it triathlonlignano.it porto85.it andorarace.com piacenzasport.it challenge-rimini.it triathlondiportovenere.it kalterersee-Triathlo.com icron.it gaetatriathlonsprint.com sicilytriathlonseries.com poolcantu.it eware.it lcbozen.it cooperatori.it ironlake.it conerotriathlonnumana.com deejaytri.it forhansteam.it hydrosport.it
MAIL paolo.triathlon@libero.it pinerolo@qualitry.it fabiopruiti@gmail.com massimobelotti74@gmail.com info@capolineasportwellness.it triathlonasola@gmail.com info@mes3sports.it mastriani.luigi@gmail.com spartacus@triathlonlecco.it chiatri@followyourpassion.it info@capolineasportwellness.it fabio.quaglierini67@alice.it info@multisportcatania.com presidente@forhansteam.it segreteria@triathlonstradivari.it info@triathlonlignano.it roberto.silvestri45@gmail.com andoratriathlon@libero.it piacenzatriathlon@gmail.com centrofumane@sportmanagement.it srb3triathlon@gmail.com infochallengerimini@gmail.com info@torinotriathlon.it segreteria@speziatriathlon.net werner.maier69@gmail.com iscrizioni.freedogs@gmail.com massimiliano.zanetti@fastwebnet.it fabiopruiti@gmail.com poolcantu@yahoo.it info@duathlon.it trisinnai@gmail.com info@lcbozen.it triathlon@cooperatori.it trievolution@gmail.com triathlon@happinessgroup.it glauco.veronesi@gmail.com info@trioevents.it presidente@forhansteam.it stefano@hydrosport.it
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DATA 21-mag 21-mag 21-mag 21-mag 21-mag 21-mag 27-mag 27-mag 28-mag 28-mag 28-mag 28-mag 31-mag 1-giu 2-giu 2-giu 2-giu 3-giu 4-giu 4-giu 10-giu 10-giu 11-giu 11-giu 11-giu 11-giu 18-giu 18-giu 18-giu 18-giu 18-giu 18-giu 24-giu 25-giu 25-giu 25-giu 25-giu 25-giu 25-giu
LOCALITÀ Pietra Ligure (SV) Manerba del Garda (BS) Caorle (VE) Oderzo (TV) Piacenza Cagliari Gatteo (FC) Capoliveri (LI) Pianezza (TO) Spresiano (TV) Polignano a Mare (BA) Palermo Porto S. Elpidio (FM) Porto S. Elpidio (FM) Sommariva Perno (CN) S. Giovanni in Persiceto (BO) Porto S. Elpidio (FM) Cagliari Lovere (BG) Cagliari Bardolino (VR) Santa Teresa Gallura (OT) Venezia Vittorio Veneto (TV) Capodimonte (VT) Modica (RG) Toscolano Maderno (BS) Riva del Garda (TN) Nibbiano (PC) Pescara Colle Val d'Elsa (SI) Catania Sirmione (BS) Idro (BS) Sasso Marconi (BO) Parma Fiumicino (RM) Senise (PZ) Oristano
MANIFESTAZIONE Triathlon Pietra Ligure Triathlon Città di Manerba Triathlon Città di Caorle Triathlon Città di Oderzo Triathlon Città di Piacenza Cross Triathlon Cagliari Triathlon Valle del Rubicone Irontour 2017 Triathlon Città di Pianezza Triathlon Le Bandie Triathlon di Calaponte Mondello Cup Old Europe People Triathlon Contest Triathlon Città di Porto S. Elpidio Triathlon del Roero Triathlon San Giovanni in Persiceto Tappa Circuito Triathlon Tappa Itu World Cup Ecorace Triathlon Series-Camp. Italiano Triathlon Cagliari Triathlon Internazionale di Bardolino Cross Triathlon Santa Teresa Gallura Challenge Venice Triahlon Città di Vittorio Veneto Triathlon della Tuscia Triathlon Marina di Modica Xgardaman Triathlon Kids Riva del Garda Triathlon Alta Val Tidone Ironman 70.3 Italy Triathlon della Valdelsa Triathlon Città di Catania Garmin TriO Sirmione Triathlon Internazionale Idroman Marconi Triathlon Bologna Triathlon Campus Triathlon Fiumicino Triathlon Città di Senise Triathlon di Torregrande
SPECIALITÀ Olimpico Sprint Sprint Sprint Sprint Cross Country Sprint Sprint-Olimpico Sprint Olimpico Olimpico Sprint Staffetta Sprint Sprint Sprint Sprint Sprint Medio Sprint Olimpico Cross Country Lungo Super Sprint Sprint Sprint Sprint-cross Youth Youth Medio-Olimpico Sprint Sprint Olimpico Medio-Olimpico Olimpico Sprint Sprint Olimpico Sprint
SITO triathlonpietra.it gsmanerba.it silcaultralite.it reactiontri.it nlsport.it/crosstri eware.it irontour.it 47annodominitriathlon.it calapontetriweek.com nowteam.it portosantelpidiotriathlon.it portosantelpidiotriathlon.it italiatriathlon.it portosantelpidiotriathlon.it wtcsardegna.com ecorace.net wtcsardegna.com triathlonbardolino.it triathlonsassari.it silcaultralite.it esttrathlon.wix.com/greenhill sicilytriathlonseries.com xgardaman.com 33trentinitriathlon.com piacenzasport.it mgazza9.wixsite.com/trivaldelsa cuscatania.it garmintriosirmione.it polisportivaportasaragozza.it cusparma.it forhansteam.it piscinadisatriano.it -
MAIL gianbo71@inwind.it info@gsmanerba.it info@silcaultralite.it info@triathlonoderzo.it enrico.campolunghi@gmail.com info@nlsport.it info@duathlon.it spartacus@triathlonlecco.it info@qualitry.it triathlon@47annodomini.it info@tretriathlonteam.com nowteamtriathlon@gmail.com marcocomotto@minervaroma.it marcocomotto@minervaroma.it direttore@italiatriathlon.it trievolution@gmail.com marcocomotto@minervaroma.it info@wtcsardegna.com info@capolineasportwellness.it info@wtcsardegna.com dante@triathlonbardolino.it triathlonsassari@tiscali.it challengevenice@gmail.com info@silcaultralite.it tusciatriathlon@gmail.com fabiopruiti@gmail.com segreteria@k3triathlon.it presidente@33trentinitriathlon.com piacenzatriathlon@gmail.com simonadidomenico@ironman.com triathlondellavaldelsa@gmail.com sezioniagonistiche@cuscatania.it info@trioevents.it spartacus@triathlonlecco.it polportasaragozza@fastwebnet.it triathlon@cusparma.it presidente@forhansteam.it splashtriathlon@gmail.com triathlonsassari@tiscali.it
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bimestrale di running N. 2 t APRILE/MAGGIO 2017
I REDAZIONE
Â?Â&#x2019;Â&#x203A;Â&#x17D;Ä´Â&#x2DC;Â&#x203A;Â&#x17D;ČąÂ&#x203A;Â&#x17D;Â&#x153;Â&#x2122;Â&#x2DC;Â&#x2014;Â&#x153;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x2019;Â&#x2022;Â&#x17D; Marco Melloni marco.melloni@4actionmedia.it Â&#x152;Â&#x2DC;Â&#x2DC;Â&#x203A;Â?Â&#x2019;Â&#x2014;Â&#x160;Â?Â&#x2DC;Â&#x203A;Â&#x17D;ČąÂ&#x17D;Â?Â&#x2019;Â?Â&#x2DC;Â&#x203A;Â&#x2019;Â&#x160;Â&#x2022;Â&#x17D; Daniele Milano Pession daniele.milano@4actionmedia.it Â&#x160;Â&#x203A;Â?ČąÂ?Â&#x2019;Â&#x203A;Â&#x17D;Â&#x152;Â?Â&#x2DC;Â&#x203A; Carlo Alfieri gianpaolo.ragno@4actionmedia.it Â&#x2122;Â&#x203A;Â&#x2DC;Â?Â&#x17D;Ä´Â&#x2DC;ČąÂ?Â&#x203A;Â&#x160;Ä&#x2122;Â&#x152;Â&#x2DC; Gianpaolo Ragno gianpaolo.ragno@4actionmedia.it Â&#x2019;Â&#x2013;Â&#x2122;Â&#x160;Â?Â&#x2019;Â&#x2014;Â&#x160;ÂŁÂ&#x2019;Â&#x2DC;Â&#x2014;Â&#x17D; Antonella Di Gennaro redazione@4actionmedia.it Â&#x2019;Â&#x2014;ČąÂ&#x203A;Â&#x17D;Â?Â&#x160;ÂŁÂ&#x2019;Â&#x2DC;Â&#x2014;Â&#x17D; Gabriele Gentili gentilguidi@libero.it Silvia Toia redazione@4actionmedia.it Â&#x203A;Â&#x17D;Â&#x2022;Â&#x160;ÂŁÂ&#x2019;Â&#x2DC;Â&#x2014;Â&#x2019;ČąÂ&#x17D;Â&#x153;Â?Â&#x17D;Â&#x203A;Â&#x2014;Â&#x17D; Gionata Caimi gionata.caimi@4actionmedia.it Emanuele Pini pini.ema@alice.it Â&#x152;Â&#x2DC;Â&#x2014;ČąÂ&#x2022;Â&#x160;ČąÂ&#x2122;Â&#x203A;Â&#x17D;ÂŁÂ&#x2019;Â&#x2DC;Â&#x153;Â&#x160;Čą prof. Ignazio Antonacci, dott. Marco Caccialupi, Â&#x152;Â&#x2DC;Â&#x2022;Â&#x2022;Â&#x160;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x203A;Â&#x160;ÂŁÂ&#x2019;Â&#x2DC;Â&#x2014;Â&#x17D;ČąÂ?Â&#x2019; Caterina Vacchi, Paolo Iavagnilio, Carlo Brena Dino Bonelli, Graziano Guidi, Giuliano Guareschi Â?Â&#x2DC;Â?Â&#x2DC;Â?Â&#x203A;Â&#x160;Ä&#x2122; Matteo Malaspina, Dino Bonelli, Tommaso Pession Â?Â&#x17D;Â&#x153;Â?ČąÂ?Â&#x17D;Â&#x160;Â&#x2013; Stephane Agliata, Lorenzo Bergamaschi, Pietro Broggini, Simone Centemero, Matteo Parravicini, Anna Maino, Tatiana Locatelli, Mattia De Guio, Gianluca Caimi
I 4ACTIONMEDIA
Â&#x152;Â&#x2DC;Â&#x2014;Â&#x153;Â&#x2019;Â?Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x2DC;ČąÂ?Â&#x2019; Achille Palma (Presidente) Â&#x160;Â&#x2013;Â&#x2013;Â&#x2019;Â&#x2014;Â&#x2019;Â&#x153;Â?Â&#x203A;Â&#x160;ÂŁÂ&#x2019;Â&#x2DC;Â&#x2014;Â&#x17D; ap@johnsons.it Tiziano Magni (Vice presidente) tiziano.magni@johnsons.it Gionata Caimi (Amministratore delegato) gionata.caimi@4actionmedia.it Â&#x153;Â&#x17D;Â&#x203A;Â&#x;Â&#x2019;ÂŁÂ&#x2019;ČąÂ?Â&#x17D;Â&#x2014;Â&#x17D;Â&#x203A;Â&#x160;Â&#x2022;Â&#x2019; Luisa Pagano luisa.pagano@4actionmedia.it
Caterina Vacchi |
Cerro Torre - Patagonia
Se siete arrivati a leggere queste righe, significa che il giornale vi è piaciuto, ecco allora un poâ&#x20AC;&#x2122; di anteprime del prossimo numero. Quando penso al Cerro Torre, penso alla montagna, quella vera, dove chiodi, corde, ramponi e picozze trovano il loro vero habitat. Per noi italiani il Cerro Torre è diventato famoso grazie alla sfida storica tra Cesare Maestri, Walter Bonatti e Carlo Mauri. Come anticipato nellâ&#x20AC;&#x2122;editoriale, il Cerro Torre avrĂ la sua giusta consacrazione sul #3 di 4Running, attraverso le parole di Simone Centemero e Caterina Vacchi, autrice degli scatti. Non si tratterĂ di alpinismo, ma di piĂš semplice running ai piedi di una montagna tanto sinuosa, quanto aggressiva. 4Running volerĂ poi tra i canguri dellâ&#x20AC;&#x2122;Australia per presentare una delle maratone piĂš affascinanti che si possano correre. Tel Aviv non sarĂ da meno con la sua 42K corsa in diretta da Valentina Schenone. Lungo il tragitto incontrerete le due maratone italiane di Milano e Roma, che si sono a loro volta lanciate una sfida a distanza, entrambe â&#x20AC;&#x153;corseâ&#x20AC;? il prossimo 2 aprile. Dalle competizioni direttamente vissute, ai personaggi che contano, primo fra tutti Oliviero Bosatelli, signore dellâ&#x20AC;&#x2122;ultra trail internazionale. I test troveranno nuovamente ampio spazio con uno speciale scarpe trail SS 2107, senza comunque dimenticare le migliori proposte road e triathlon. New entry, i test dedicati agli zaini per lâ&#x20AC;&#x2122;off-road e uno speciale bici da crono, grazie al supporto di CANYON cycling. A contorno di tutto le numerose rubriche tecniche e gli speciali approfondimenti dedicati al mondo delle corse e ai calendari redatti da Gabriele Gentili. E ricordate questa data: saremo in edicola il 25 maggio! Daniele MILANO PESSION
Â&#x153;Â&#x17D;Â?Â&#x17D; via Valparaiso, 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087 fax +39.02.48022901 - adv@4actionmedia.it - 4actionmedia.it Â&#x2122;Â&#x17E;Â&#x2039;Â&#x2039;Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x152;Â&#x2019;Â?ÂĽ Emanuele Pini, tel. 347.6927604 pini.ema@alice.it Â?Â&#x2019;Â&#x153;Â?Â&#x203A;Â&#x2019;Â&#x2039;Â&#x17E;Â?Â&#x2DC;Â&#x203A;Â&#x17D; Press-di Distribuzione Stampa e Multimedia s.r.l. Â&#x17D;Â&#x153;Â&#x152;Â&#x2022;Â&#x17E;Â&#x153;Â&#x2019;Â&#x;Â&#x2DC;ČąÂ&#x2122;Â&#x17D;Â&#x203A;ČąÂ&#x2022;Č&#x201A; Â?Â&#x160;Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x160; 20090 Segrate (MI) Â?Â&#x2019;Â&#x153;Â?Â&#x203A;Â&#x2019;Â&#x2039;Â&#x17E;Â?Â&#x2DC;Â&#x203A;Â&#x17D; Johnsons International News Italia Â&#x17D;Â&#x153;Â&#x152;Â&#x2022;Â&#x17E;Â&#x153;Â&#x2019;Â&#x;Â&#x2DC;ČąÂ&#x2122;Â&#x17D;Â&#x203A;ČąÂ&#x2022;Č&#x201A;Â&#x17D;Â&#x153;Â?Â&#x17D;Â&#x203A;Â&#x2DC; via Valparaiso, 4 - 20144 Milano Â&#x203A;Â&#x17D;Â?Â&#x2019;Â&#x153;Â?Â&#x203A;Â&#x160;ÂŁÂ&#x2019;Â&#x2DC;Â&#x2014;Â&#x17D; Â&#x152;Â&#x2DC;Â?Â&#x2019;Â&#x152;Â&#x17D;ČąÂ&#x2019;Â&#x153;Â&#x153;Â&#x2014; Â&#x2122;Â&#x17D;Â&#x203A;Â&#x2019;Â&#x2DC;Â?Â&#x2019;Â&#x152;Â&#x2019;Â?ÂĽ Â&#x2122;Â&#x203A;Â&#x17D;ÂŁÂŁÂ&#x2DC;ČąÂ?Â&#x2019;ČąÂ&#x17E;Â&#x2014;Â&#x160;ČąÂ&#x152;Â&#x2DC;Â&#x2122;Â&#x2019;Â&#x160;Čą Â?Â&#x160;Â&#x2022;Â&#x2019;Â&#x160; Â&#x153;Â?Â&#x160;Â&#x2013;Â&#x2122;Â&#x160;
tribunale di Milano n°471 del 05.09.2001 8113-1038 bimestrale 5,00 euro Elcograf S.p.A - Verona
Ĺ&#x161; Â&#x17E;Â&#x2014;Â&#x2014;Â&#x2019;Â&#x2014;Â? è una testata della Ĺ&#x161; Â&#x152;Â?Â&#x2019;Â&#x2DC;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x17D;Â?Â&#x2019;Â&#x160; che pubblica anche: Çą Ĺ&#x161; Â&#x201D;Â&#x2019;Â&#x17D;Â&#x203A;Â&#x153; (freeski), Ĺ&#x161; Â&#x2014;Â&#x2DC; Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x160;Â&#x203A;Â? (snowboard), Ĺ&#x161; Â&#x201D;Â&#x160;Â?Â&#x17D;Â&#x2039;Â&#x2DC;Â&#x160;Â&#x203A;Â? (skateboard), Ĺ&#x161; Â&#x2019;Â&#x2014;Â?Â&#x153;Â&#x17E;Â&#x203A;Â? (windsurf ), Ĺ&#x161; Â&#x17E;Â&#x2122; (stand up paddle), Ĺ&#x161; Â&#x17E;Â&#x203A;Â? (surf ), Ĺ&#x161; Â&#x2019;Â?Â&#x17D;Â&#x153;Â&#x17E;Â&#x203A;Â? (kite), Ĺ&#x161; Â&#x17E;Â?Â?Â&#x2DC;Â&#x2DC;Â&#x203A; (outdoor), Ĺ&#x161; Â&#x203A;Â&#x160;Â&#x2014;Â?Â&#x2DC;Â&#x2014;Â?Â&#x2DC; (road bike), Ĺ&#x161; Â?Â&#x2039;Â&#x2019;Â&#x201D;Â&#x17D; (mountain bike) ǹȹĹ&#x161; Â&#x2014;Â&#x2DC; (snowboard, freeski), Ĺ&#x161; Â&#x17E;Â&#x203A;Ä&#x2122;Â&#x2014;Â? (surf, windsurf, kite, sup), Ĺ&#x161; Â&#x17E;Â?Â?Â&#x2DC;Â&#x2DC;Â&#x203A; (montagna), Ĺ&#x161; Â&#x2019;Â&#x152;¢Â&#x152;Â&#x2022;Â&#x17D; (road bike), Ĺ&#x161; Â?Â&#x2039;Â&#x2019;Â&#x152;¢Â&#x152;Â&#x2022;Â&#x17D; (mountain bike), Ĺ&#x161; Â&#x203A;Â&#x2019;Â&#x160;Â?Â&#x2018;Â&#x2022;Â&#x2DC;Â&#x2014; (swimming, road bike, running) Tutti i diritti di Ĺ&#x161; Â&#x17E;Â&#x2014;Â&#x2014;Â&#x2019;Â&#x2014;Â? sono riservati e appartengono aČąĹ&#x161; Â&#x152;Â?Â&#x2019;Â&#x2DC;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x17D;Â?Â&#x2019;Â&#x160;ČąÂ&#x153;ÇŻÂ&#x203A;ÇŻÂ&#x2022;ÇŻ Nessuna parte di Ĺ&#x161; Â&#x17E;Â&#x2014;Â&#x2014;Â&#x2019;Â&#x2014;Â? può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione di Ĺ&#x161; Â&#x152;Â?Â&#x2019;Â&#x2DC;Â&#x2014;Â&#x2013;Â&#x17D;Â?Â&#x2019;Â&#x160;ČąÂ&#x153;ÇŻÂ&#x203A;ÇŻÂ&#x2022;ÇŻ testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non espressamente richiesti. Lâ&#x20AC;&#x2122;editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui, nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di riproduzione di eventuali testi e immagini. Lâ&#x20AC;&#x2122;editore e gli autori non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dallâ&#x20AC;&#x2122;utilizzo improprio delle informazioni contenute in questa rivista. Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (Conv. L. 27.02.2004, n° 46), Art. 1 comma 1, LO/MI