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Navimagazine Anno 2005 · Numero 9 PRIMAVERA
IN QUESTO NUMERO · LE ONDE ANOMALE 4 / SUMONG! THE DAY AFTER 6 / IL SISTEMA NAVIMETEO PER LA PREVISIONE DELLE MAREGGIATE 10 / LA BOA METEOROLOGICA 12 / IL MOTO ONDOSO 13 / UNDICI REGOLE PER AFFRONTARE LA NAVIGAZIONE CON MARE FORMATO 14
Naviblu POLIZZA
Colori compositi
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UNITÀ
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urora Navimeteo INFORMAZIONE METEO PERSONALIZZATA
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EDITORIALE
NEWS
Anno 3 N° 9 – Primavera 2005 Autorizzazione del Tribunale di Milano n° 284 del 06.05.2003 Direttore responsabile Cesarina Tavani Coordinatore Carla Anselmi Hanno collaborato Massimo Boyer Alessandro Casarino Paolo Gemelli Luciana Ingrassia Gianfranco Meggiorin Vincenzo Melidona Progetto grafico Claudio Maria Lerario www.lerario.net Editore Aurora Assicurazioni Spa Via della Unione Europea n.3 20097 San Donato Milanese (MI) Tel. 02 518.15.199 Fax 02 518.15.252 www.auroraassicurazioni.it
Questo numero di Navimagazine presenta alcune novità, un filo conduttore
Capitani d'Aurora. Una ventina di Agenti Aurora, specializzati in servizi
nuovo. Ci siamo ripromessi, pur continuando ad analizzare e a raccontare il
assicurativi per la nautica da diporto, hanno partecipato a Sestri Levante e a
mare, il viaggio, il diporto e la sicurezza di chi naviga, di allargare gli orizzonti
Portovenere a un incontro tecnico pratico destinato all'approfondimento delle
della nostra newsletter partendo ogni volta da un tema centrale, da un
tematiche legate alla nautica da diporto e alla sicurezza dell'andar per mare.
protagonista.
Alla giornata "laboratorio" ha fatto seguito una stupenda esercitazione pratica
In questo numero, sotto la lente d’ingrandimento c’è l’onda. Come attenti
di navigazione, con esperti istruttori, a bordo delle imbarcazioni della flottiglia
osservatori del mare, abbiamo chiesto all’esperto biologo Massimo Boyer di
del centro velico Horca Myseria. L'iniziativa è una delle tante promosse da
raccontarci della sua spedizione lungo le coste dell’Oceano Indiano e delle prime
Aurora Assicurazioni con l'obiettivo di rafforzamento nel settore della nautica del prodotto assicurativo Naviblu per le unità da diporto.
immersioni alla riscoperta di quei preziosi fondali duramente toccati dal terribile Sito internet www.navimeteo.it E-mail navimagazine@navimeteo.it
terremoto di Dicembre. Anche i fondali, e non solo le terre emerse, sono un elemento vitale per le popolazioni di quei luoghi.
Aurora Navimeteo informazione meteo personalizzata
con successo il trasferimento del trimarano Cotonella del navigatore solitario
Paolo Gemelli, meteorologo di Navimeteo, ci spiega con chiarezza l’origine del fenomeno Tsunami, e ancora di onde, di quelle di tutti i mari, ci parla il
servizio operativo tutto l’anno copertura rotte del Mediterraneo e traversate atlantiche dialogo diretto telefonico corsi di formazione meteo marina per naviganti
sulle attività dell’uomo. Buona lettura e un appuntamento al numero dell’estate
In soli 11 giorni, infatti, Cotonella è riuscita a percorrere le oltre 2.000 miglia di mare in assoluta tranquillità. Manzoli è alla sua quarta partecipazione alla
Modi diversi di esplorare uno stesso tema, quello delle onde e dei loro effetti Fotografie, carte e illustrazioni Copertina e pag. 2, 3: Claudio Maria Lerario Pag. 4, 12, 13, 15: NOAA Pag. 6, 7, 8, 9: Massimo Boyer Pag. 10, 11: APT Tigullio
dallo staff degli esperti di Aurora Navimeteo, che hanno consigliato loro le rotte più sicure e veloci per la navigazione sia in Mediterraneo che in Oceano.
Mediterraneo, un progetto che ci illustra Vincenzo Melidona. Gianfranco Meggiorin affronta l’argomento in relazione alla pratica della navigazione.
Trans Atlantic Race- la regata transatlantica in solitario. Per tutta la navigazione Franco, ai più conosciuto come Ciccio, e i suoi due co-equipier sono stati seguiti
per chi naviga, anche nella ricerca oceanografica; da cui deriva un nuovo prodotto informativo di previsione del moto ondoso sulle zone costiere del
Franco Manzoli dal porto sardo di Olbia a Plymouth, sulla costa britannica meridionale, da dove prenderà il via la celeberrima Ostar-Original Singlehanded
geologo marino Alessandro Casarino nella sua scheda didattica. Anche il centro Aurora Navimeteo è impegnato, oltre che nei servizi informativi
Lo staff di Aurora Navimeteo al fianco di Franco Manzoli. Si è concluso
routage regate d’altura
prova oceanica e ormai da molte stagioni si affida al servizio di Sestri Levante per la consulenza meteomarina legata all'agonismo.
che avrà come nuovo protagonista, il vento: il vento di mare. consulenze per l’industria marittima e il naviglio professionale
Cesarina Tavani Aurora - Marketing - Responsabile Iniziative Commerciali
In alto: un momento della navigazione dei “Capitani d’Aurora” a Porto Venere
0185 45.61.28
Nel riquadro: Franco Manzoli a bordo di Cotonella in un momento della navigazione oceanica
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di Paolo Gemelli
INFORMAZIONE METEO PERSONALIZZATA
si metta in movimento una massa d’acqua, tanto più consistente quanto maggiori saranno le dimensioni del corpo. Come l’esperienza comune ci insegna, questo movimento avviene con la formazione di onde che si propagano radialmente, cioè come una serie di circonferenze concentriche, con una velocità proporzionale anch’essa all’energia complessiva in gioco. Dato che la distanza da una cresta all’altra è estremamente lunga, nell’ordine delle centinaia di metri, fintanto che le onde si spostano in
LE ONDE ANOMALE. DAL PASSATO AI GIORNI NOSTRI
acque profonde la loro percezione può essere difficoltosa se non attraverso precisi sistemi di misura; è solo nel momento in cui il fondo marino fa sentire la sua presenza che, per effetto di attrito, la lunghezza d’onda si riduce generando
Nonostante le origini nipponiche della parola Tsunami (onda nel porto), già
sulle regioni costiere gli effetti devastanti ai quali abbiamo recentemente assistito.
la letteratura della Grecia classica si riferisce, anche se non direttamente, al
Proprio a seguito di fatti come questi, in alcune aree del globo particolarmente
fenomeno delle onde anomale attraverso il Timeo di Platone.
colpite dal fenomeno, sono stati messi in opera, già da diversi anni, sistemi di
Secondo il filosofo, infatti, la fine della misteriosa civiltà di Atlantide sarebbe
monitoraggio che consentano, attraverso un minimo preavviso, di far evacuare
ascrivibile ad un terremoto e alle conseguenti ondate che la sommersero. Per
le zone costiere maggiormente esposte.
quanto a tutt’oggi non esistano evidenze scientifiche di un simile evento, è
Alle isole Hawai, gli tsunami rappresentano un rischio concreto e, per poter
comunque interessante osservare la correlazione che già in tempi remoti si era osservata, tra i fenomeni sismici e lo sviluppo di onde di eccezionale violenza. Con le conoscenze che si hanno oggi, questa relazione è stata definitivamente
convivere con questi devastanti fenomeni naturali, il governo statunitense ha Per chi fosse interessato ad approfondire il problema degli tsunami esistono numerosi siti web dedicati:
dimostrata: i maremoti sono fenomeni di natura strettamente geologica e hanno origine in seguito a movimenti della crosta terrestre o ad altri fenomeni che prevedano la cessione di energia dalla Terra agli oceani. Frane dunque, come quella che si è verificata a Stromboli, intensi sismi come il più recente che ha coinvolto l’Oceano Indiano, oppure, ipotesi questa meno frequente, impatto
sismica sul fondale oceanico, fornendo in tempo utile indicazioni sulla possibilità di formazione delle onde di maremoto. Anche i sistemi di monitoraggio però
www.ingv.it Sito italiano dedicato ai maremoti. Riporta un interessante catalogo dei maremoti che hanno interessato le coste italiane.
di corpi dallo spazio sulla superficie marina.
hanno le loro limitazioni: se infatti forniscono un certo preavviso nel caso di attività sismica, poco possono nel caso di onde anomale associate a frane o impatti. In tal senso l’unica strategia possibile, anche se non di facile attuazione, è quella della protezione costiera attraverso il mantenimento della flora locale, le mangrovie ad esempio sono in grado di ridurre notevolmente gli effetti delle
La caduta di meteoriti, per quanto possa apparire un evento piuttosto improbabile, rimane una delle possibili responsabili di una catastrofe naturale in grado di cambiare letteralmente il volto del pianeta.
www.pmel.noaa.gov/tsunami/ Sito relativo al programma di monitoraggio delle onde anomale nell’Oceano Pacifico.
Da un punto di vista fisico, l’onda di maremoto è qualche cosa di molto simile alle onde generate in uno stagno quando vi viene lanciata una pietra. Quando il corpo impatta sulla superficie acquea avviene una cessione di energia, cinetica in questo caso, dal sasso allo stagno. Questo trasferimento di energia fa si che
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disposto una rete di boe oceanografiche che consentono di monitorare l’attività
onde anomale sulla costa, evitando di costruire insediamenti abitativi in aree ad alto rischio. Per quanto riguarda la realtà mediterranea, come dimostra un recente studio, nemmeno le coste del mare nostrum, sono esenti dal rischio tsunami. Solo per
www.tsunami.org Ancora relativamente all’area del Pacifico, il sito di un museo interamente dedicato agli tsunami.
citare i fatti più recenti, negli ultimi anni si sono sviluppate onde anomale presso le isole Baleari, e in prossimità dell’isola di Stromboli a seguito ad una frana nelle acque tirreniche.
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di Massimo Boyer
INFORMAZIONE METEO PERSONALIZZATA
26 dicembre 2004. Alle 6:58 A.M. (ora locale) si scatena al largo di Sumatra, lungo le coste Indonesiane sull’Oceano Indiano, il secondo terremoto mai registrato da strumenti umani per potenza, dopo il terremoto del Cile, maggio 1960 (magnitudo di 9,3 della scala Richter). L’onda di tsunami (maremoto) conseguente al fenomeno si propaga seminando morte e devastazione da Sumatra all’Africa, una delle peggiori sciagure naturali che la storia ricordi. Febbraio 2005. L’isola di Simeulue (Nord Sumatra, Indonesia) è la meta di una spedizione scientifica, organizzata dall’Università Politecnica delle Marche e dall’Università di Genova, in collaborazione con la LIPI (Istituto Indonesiano per le Scienze) e con edge-of-reef.com, con lo scopo di verificare a quasi 2 mesi dall’evento lo stato delle formazioni coralline più colpite dal sisma e dal maremoto, e di suggerire misure per un veloce recupero. Simeulue è un’isola
SUMONG! THE DAY AFTER PRIMO RAPPORTO DA UNA SPEDIZIONE SCIENTIFICA ITALIANA NELLE ZONE DEVASTATE DAL TERREMOTO E DALLO TSUNAMI DEL 26 DICEMBRE 2004
lunga circa 80 km, la terra emersa più vicina all’epicentro. Poco conosciuta dal turismo, è soprattutto meta di surfisti alla ricerca dell’onda perfetta. L’equipe comprende esperti italiani e indonesiani in diversi settori della biologia ed ecologia marina, dagli invertebrati bentonici ai pesci di reef, in grado di dare un quadro completo della situazione. Siamo i primi testimoni ad esplorare la parte sommersa attorno all’epicentro, che raggiungiamo con un viaggio lungo e disagevole. Lo spettacolo di Simeulue è di quelli che non si dimenticano. L’intera parte settentrionale dell’isola, per uno sviluppo di circa 100 km di costa si è spostata A destra. Raccolta di dati scientifici in immersione.
in alto di almeno 2 metri: il sisma ha provocato un sollevamento della crosta terrestre, e la piattaforma corallina è stata sbalzata verso l’alto. Un evento che normalmente consideriamo associato a ere geologiche è stato prodotto da
Foto a lato. Il reef sollevato nella zona di Lekon. Evidenti colonie di corallo blu (Heliopora caerulea). Le alghe verdi colonizzano la zona bagnata da spruzzi.
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pochi minuti di tremore. Colonie intere di corallo, perfettamente integre, portate fuori dal loro ambiente sono sinistramente sbiancate sotto i raggi del sole. Granchi, molluschi, animali che vivono sotto il livello del mare, al riparo
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della loro madrepora, trovatisi improvvisamente all’asciutto si sono lasciati morire e sono grottescamente essiccati nella posizione che avevano il 26 dicembre. La salvezza era a pochi metri, ma chi non conosceva il mondo emerso non ha saputo come affrontare questo spostamento. Enormi macigni rovesciati, spaccature impressionanti, caratterizzano il paesaggio sommerso. I coralli superstiti combattono per sopravvivere in posizioni completamente innaturali mostrando chiaramente i segni dell’urto di oggetti trasportati dall’onda. I coralli morti, prontamente ricoperti di alghe, non servono più nemmeno da rifugio ai piccoli pesci. Solo pesci erbivori li frequentano alla ricerca di cibo (pesci pappagallo, pesci chirurgo). I pesci sono stati probabilmente in gran parte spazzati via. La maggior parte di quelli che vediamo sono forme giovanili, nati da larve pelagiche arrivate dopo il 26 dicembre. Proiettati in un ambiente subito ostile, disperatamente raccolti attorno alle poche madrepore rimaste in vita, dalla loro sopravvivenza di involontari pionieri dipenderà la ricolonizzazione del reef, la rinascita di una comunità biologica e anche la sussistenza di popolazioni umane costiere, la cui economia è largamente fondata sulla pesca. Tra i fattori che hanno maggiormente danneggiato il reef non sembra sia stato tanto importante l’impatto diretto dello tsunami: i coralli abituati ad avere a che fare con onde oceaniche hanno assorbito bene l’urto. Sono viceversa
un ricordo ancestrale, la gente si è
direzioni l’unico effetto è stato
dendo molti coralli e provocando
evidenti il danno e la distruzione causati dal sisma, che ha frantumato la
messa in movimento: lontano dal
un’innalzamento del livello del ma-
uno stress fisico che rallenta la cre-
piattaforma di carbonato (la parte del reef depositata durante ere geologiche
mare, verso l’entroterra, verso la
re, subito rientrato. Altre località
scita ed espone a malattie quelli
dall’accumulo degli scheletri dei coralli costruttori) provocando crolli e distruzione.
salvezza.
vicine sulla carta geografica ma
che rimangono.
L’altro fattore è il trasporto di una massa impressionante di sabbia, terra,
Mentre altrove la gente, vedendo
ridossate, come Singapore, il resto
In quanto tempo il reef tornerà
fango e detriti ad opera dell’onda di ritorno da terra, che ha ricoperto i coralli
il mare ritirarsi nei minuti che pre-
dell’Indonesia, non hanno registra-
come prima? Ogni previsione è im-
soffocandoli e togliendo loro la luce (necessaria per via della simbiosi con alghe
cedevano l’onda gigantesca, si pre-
to il minimo danno.
possibile. Probabilmente la risposta
unicellulari). Questo effetto è stato particolarmente pesante nelle aree costiere
cipitava sul reef per raccogliere pe-
Il reef, ben lontano dall’immagine
giusta sarebbe che il reef, come
vicino a insediamenti umani: il disboscamento (in particolare delle mangrovie)
sci, molluschi e crostacei e firmava
di un entità fissa e stabile che dipin-
entità dinamica, non sarà mai ugua-
deve aver aumentato l’erosione del suolo. Nelle zone con una copertura naturale
la propria condanna, la gente di
sero i primi naturalisti, è in realtà
le a prima. Sicuramente però la sua
di mangrovie e con praterie di fanerogame marine, l’effetto di infangamento
Simeulue voltava le spalle al mare
un sistema soggetto a continui cicli
condizione dovrebbe migliorare, e
e si metteva in salvo nell’unica ma-
di costruzione e distruzione.
il miglioramento sarà tanto più ve-
niera possibile.
L’attività biocostruttrice delle ma-
loce ed efficace quanto più l’uomo
Simeulue e la vicina Banda Aceh
drepore è controbilanciata da
sarà in grado di lasciare inalterato
(estremo nord di Sumatra) hanno
un’attività erosiva di organismi quali
l’ambiente.
assorbito la forza dello tsunami
pesci pappagallo, spugne, molluschi
proteggendo tutto ciò che sta alle
e vermi perforanti.
sul reef è minore, per l’azione di filtro che le piante operano sul materiale proveniente da terra. Una nota a margine. Un legame profondo con la Natura, con le follie di una crosta terrestre sempre in movimento, il ricordo tramandato da padre in figlio, hanno permesso alla gente di queste isole di limitare le perdite umane (6 in tutta Simeulue). Nel 1907 un evento analogo, forse nemmeno riferito dai giornali dell’epoca ma ancora vivo nella cultura orale, aveva devastato la costa. Alla scossa di terremoto aveva fatto seguito una colossale onda di tsunami. In assenza del potere globalizzante dei media, che oggi diffondono ovunque il termine giapponese, la gente del posto aveva battezzato il fenomeno nel dialetto locale: sumong. Ed è così che a distanza di quasi 100 anni, appena la fine delle fortissime scosse ha consentito di rimettersi in piedi, obbedendo a
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Sopra. Una forma giovanile di Chaetodon trifasciatus, un pesce farfalla corallivoro, assaggia con poca convinzione un corallo rotto. Nato dopo l’evento distruttore, si è trovato in un ambiente sfavorevole, in cui tenta di sopravvivere. I pesci giovanissimi abbondano, probabilmente perché gli adulti sono stati spazzati via dallo tsunami, e tutti i pesci presenti sono nati da larve arrivate dopo il 26 dicembre 2004. A lato. Un magnifico reef, con diverse specie di corallo duro, ucciso per sempre dalla furia del terremoto.
Comunque, tenendo presente una velocità di accrescimento
loro spalle (verso Est e Sud). Mentre
In un reef in salute e in buon
dell’ordine di 1-10 centimetri
in direzione Nord e Ovest, non tro-
equilibrio con gli ecosistemi vicini
all’anno (a seconda della specie), si
vando ostacoli nell’oceano Indiano,
la biocostruzione di solito prevale.
può calcolare velocemente che per
l’onda si è propagata fino a rag-
Un evento catastrofico come il ter-
avere nuovamente colonie di 1 me-
giungere le coste dell’Africa, in lo-
remoto del 26 dicembre accelera
tro o oltre di diametro possono
calità molto più vicine nelle altre
ovviamente i processi erosivi, ucci-
occorrere almeno dai 10 ai 100 anni.
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di Vincenzo Melidona
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IL SISTEMA NAVIMETEO PER LA PREVISIONE DEL MOTO ONDOSO E DELLE MAREGGIATE Nell’ultimo decennio la previsione del moto ondoso, grazie ai moderni
Abbiamo impostato il lavoro sul-
nire un dato rigoroso ma di facile
previsione, con passo di 12 ore,
sistemi di calcolo, ha compiuto importanti progressi. Le caratteristiche delle
le 72 ore poiché, nonostante i mo-
interpretazione anche per i non
fornisce l’indicazione dello stato
onde dipendono da svariati fattori e principalmente dalla forza del vento,
delli di previsione consentano oggi
addetti ai lavori, l’indice di criticità
del mare (secondo la scala Dou-
dalla sua durata, dal fetch (distanza di mare libero lunga la quale il moto
delle proiezioni maggiori, viste le
costiero funziona come un sempli-
glas), l’altezza stimata dell’onda,
ondoso si propaga senza incontrare ostacoli) e dalla profondità dei fondali
caratteristiche e i limiti che la me-
ce semaforo ed è sviluppato per
la direzione e la definizione del
che favoriscono i frangenti.
teorologia marina rivela ancora
fornire tre diversi tipi di informa-
moto ondoso in atto, eventuali
Oltre a questi fattori primari, altri elementi secondari, quali le correnti e
oggi nell’area mediterranea, il pre-
zioni meteomarine per ognuno
commenti utili alla migliore com-
gli effetti di riflessione delle onde lungo le coste a picco possono incidere sul
supposto era quello di fornire in-
dei tre giorni di previsione:
prensione dell’informazione.
moto ondoso.
formazioni con il più elevato indice
– verde = condizioni di sicurezza,
Questo modello è applicabile,
di affidabilità su un periodo suffi-
– giallo = condizioni di attenzione,
dopo uno studio accurato di alcuni
cientemente esteso.
– rosso = condizioni meteomarine
parametri (batimetria, ecc), anche
avverse e quindi rischio di mareg-
ad altre zone costiere del litorale
giate.
italiano quali le coste tirreniche o
Il movimento della superficie del mare è quindi un argomento di grande attualità, che catalizza l’attenzione dei ricercatori e può avere utilissime applicazioni legate alle attività marittime e alla sicurezza delle coste.
Lo studio del moto ondoso viene
Proprio in quest’ottica, il centro Navimeteo ha sviluppato un pratico servizio
effettuato su un punto specifico
informativo utilizzato per la prevenzione delle mareggiate lungo le coste,
del Mar Ligure (44.15 N — 9.15 E
L’aspetto importante è il fornire,
adriatiche e alcuni enti privati e
per zone selezionate.
a circa 5 miglia da costa) scelto in
ad ogni comune del comprensorio,
istituzionali supporteranno lo svi-
mare aperto, dove si assume che
un grado di attenzione differente
luppo del progetto.
le onde ancora non risentano
in considerazione del tipo di mare
Si tratta di un’informazione uti-
dell’effetto dei bassi fondali.
previsto e delle caratteristiche oro-
le, che integra e non sostituisce le
grafiche del luogo.
fonti ufficiali, ma che rappresenta
Abbiamo chiesto all’oceanografo Vincenzo Melidona di Navimeteo di spiegarci di che cosa si tratta.
Il calcolo dell’altezza d’onda e Abbiamo sviluppato il progetto di previsione del moto ondoso partendo
la determinazione della sua dire-
Anche i porti vicini possono su-
un buon punto di partenza nella
con una fase di test per la ristretta zona del Golfo del Tigullio – Levante
zione si basa sui moderni sistemi
bire in modo assai diverso l’effetto
prevenzione delle gravi problema-
Ligure, ipotizzando di poter allargare l’orizzonte dei possibili utilizzatori ad
di calcolo nell’ambito della previ-
del moto ondoso in relazione
tiche legate alle condizioni meteo-
altre zone marittime che sono esposte a fattori di criticità determinati dal
sione del moto ondoso e in questo
all’orografia costiera.
marine avverse.
moto ondoso.
ambito ci siamo avvalsi anche della
Nella seconda parte del bolletti-
Nello sviluppo futuro del proget-
Siamo partiti dal presupposto che l’attenzione verso il rischio di mareggiate,
collaborazione di Manuel Bensi,
no viene fornita un’analisi e una
to si può prevedere la messa in
assuma un ruolo importante sia per i porti che per i comuni del comprensorio
giovane ricercatore di Sestri Levan-
previsione particolareggiata, sem-
opera di una boa ondametrica in
del Levante Ligure ma che per questi enti non vi fosse un’informazione mirata
te, che sta svolgendo un dottorato
pre su tre giorni, dello stato del
corrispondenza dei diversi punti
di facile utilizzo e interpretazione.
proprio sullo studio del moto on-
mare: l’analisi è relativa alle ore
di monitoraggio individuati, allo
doso, nel centro oceanografico di
07 del giorno di emissione e forni-
scopo di poter verificare costante-
Fortaleza in Brasile.
sce la lettura del vento e del moto
mente la correlazione tra i dati
ondoso (altezza e direzione); la
misurati e quelli previsionali.
L’obiettivo di Navimeteo è quello di fornire alla comunità pubblica e privata un servizio di facile comprensione per la prevenzione del rischio di mareggiata su una previsione a 3 giorni.
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Vista la primaria finalità di for-
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urora Navimeteo
di Alessandro Casarino
INFORMAZIONE METEO PERSONALIZZATA
LA BOA METEOROLOGICA
Le boe meteorologiche sono le instancabili sentinelle del tempo in mare. Vengono ancorate sia vicino alle coste che in alto mare e trasmettono in continuazione ai centri meteo i principali dati meteorologici: la pressione barometrica, la temperatura, la direzione e velocità del vento e naturalmente tutti i parametri legati all’energia del moto ondoso quali altezza dell’onda, lunghezza, periodo e direzione. Inoltre, alcune di queste stazioni scientifiche hanno anche una “coda sottomarina” che, contenendo numerosi sensori, permette di raccogliere i dati di temperatura, salinità e corrente anche a notevoli profondità. Le forme e le misure delle boe sono varie e dipendono dalla posizione dell’ancoraggio, dalla profondità e dalla strumentazione che recano a bordo: la dotazione NOAA comprende anche boe di 12 metri di diametro in grado di ospitare numerosi apparati, affrontando in sicurezza le tempeste oceaniche.
IL MOTO ONDOSO La superficie del mare è costante-
“fetch”. Quando le onde non sono
ripide, fino a frangere in prossimità
mente in moto, la sua natura irre-
più alimentate dal vento, esse con-
della riva.
quieta è particolarmente in risalto
tinuano a propagarsi, anche per
Ricordiamo inoltre che i sistemi
lungo le coste, dove frangono le
migliaia di chilometri, attenuandosi
d’onda subiscono ulteriori modifiche
onde e fluiscono le correnti: questa
progressivamente.
lungo costa a causa di ostacoli, moli
energia e questo inarrestabile mo-
Le onde che si generano nell’area
e insenature dando luogo a notevoli
vimento sono dovuti all’azione del
del fetch, ovvero quelle dovute
variazioni di direzione e creando
vento sul mare.
all’azione diretta del vento, si chia-
forti correnti.
Quando su una zona di mare inizia
mano onde di vento o onde di mare
L’altezza dell’onda è la caratteri-
a spirare un flusso di vento regolare
vivo: sono molto irregolari e il loro
stica più significativa, tanto che su
questo genera, per attrito, delle
moto sulla superficie del mare risulta
di essa si basa la scala Douglas dello
piccole oscillazioni della superficie
a prima vista confuso.
stato del mare.
marina che si propagano in tutte le direzioni.
l’area del fetch o che non sono più
riflettono sulla condotta della barca:
Queste oscillazioni, sommandosi,
alimentate dal vento, vengono chia-
la lunghezza, cioè la distanza tra
mate onde lunghe o di mare lungo:
due creste; il periodo, che indica il
grandi che tendono a organizzarsi
sono regolari nell’aspetto ed hanno
tempo che intercorre tra il passaggio
nella stessa direzione del vento cre-
una maggiore lunghezza d’onda.
di due creste e la ripidità, il rapporto
L’oscillazione dell’onda avviene
tra altezza e lunghezza.
L’accrescimento dell’onda conti-
non solo in superficie ma anche in
Così talune andature della barca
nua fino al raggiungimento
profondità e pertanto nell’avvicinarsi
saranno rese difficoltose da onde
Queste moderne stazioni meteorologiche, ancorate praticamente in tutti
dell’altezza massima, che sarà diret-
alla costa i treni d’onda risentono
ripide e corte mentre, per esempio,
i mari del mondo, sono in comunicazione via satellite con i centri operativi
tamente proporzionale all’intensità
progressivamente della risalita del
una navigazione tra onde di consi-
ed in molti casi si possono raggiungere comodamente da casa via internet:
del vento, alla sua durata e alla lun-
fondale: a questo punto le onde
derevole altezza ma molto lunghe
provate voi stessi a navigare sul sito del National Buoy Center (www.noaa.gov)
ghezza dello specchio d’acqua sul
tendono a disporsi parallelamente
permetterà comunque buoni spazi
e a contattare una delle boe del NOAA.
quale insiste, comunemente detto
alla costa e diventando sempre più
di manovra.
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Colori compositi
Tuttavia diversi altri elementi si
danno luogo ad onde sempre più
ando il moto ondoso.
Sopra. Una delle navi del NOAA abilitate al posizionamento delle boe meteorologiche.
Le onde che si propagano oltre
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urora Navimeteo
di Gianfranco Meggiorin
INFORMAZIONE METEO PERSONALIZZATA
UNDICI REGOLE PER AFFRONTARE LA NAVIGAZIONE CON MARE FORMATO
Premessa: la direzione dell’onda è quella di provenienza. Il Libeccio per esempio, genera onda da SW. In realtà l’onda rappresenta più un’ondulazione (sinusoidale) del mare che un suo spostamento. Immaginate per esempio una lunga corda alla quale, tenendola per un capo, voi imprimete un colpo di frusta. L’onda si propagherà lontano verso l’altro capo, divenenedo via via meno ripida, ma la corda sarà sempre lì, dove si trovava prima. 1. Le onde diventano più insidiose e frangenti in prossimità dei bassi fondali. Le onde vengono riflesse da una costa a picco sul mare. Queste sono due buone ragioni per scegliere di non restare troppo vicini alla costa durante la navigazione, quando il moto ondoso proviene dal largo. 2. Il moto ondoso è più ordinato e regolare in mare aperto, in acque profonde. Sempre che non vi sia un rapido cambiamento della direzione del vento, come nel caso del passaggio di un fronte freddo. 3. La navigazione, a vela o a motore, con mare formato, diventa più difficile al traverso, quando il mare impatta sulle murate (fiancate). Per questo le onde andrebbero affrontate al mascone, se si risale e al giardinetto, se si naviga a un’andatura portante. L’imperativo in entrambi i casi è quello di non lasciar “ingavonare” la prua dell’imbarcazione. Al passaggio di un’onda di prua è importante timonare in modo che la barca non ricada pesantemente nel cavo. 7. La presenza di onde di mare
Scala Douglas dello stato del mare F
metri
0
0
1
0 – 0,1
descrizione Calmo Quasi calmo
2
0,1 – 0,5
Poco mosso
3
0,5 – 1,25
Mosso
4
1,25 – 2,50
Molto mosso
5
2,50 - 4
6
4-6
Agitato Molto agitato
7
6-9
Grosso
8
9 -14
Molto grosso
9
Oltre 14
Tempestoso
Per questa ragione è prudente, per
te più alte della media.
quanto le condizioni lo consentano,
4. La velocità è un presupposto di governabilità del mezzo, pertanto, in caso
lungo, sono il segnale di un vento
di mare formato, sia che si navighi a vela che a motore, una buona spinta
che soffia lontano dalla zona in cui
propulsiva permette di gestire in modo più efficace il passaggio delle onde.
ci troviamo. Se le onde si fanno via
9. La pericolosità di un’onda è
un’andatura meno esposta alle on-
Piuttosto che seguire una rotta al traverso del mare formato, in genere si
via più ripide e alte è segno che
data non soltanto dalla sua altezza
de e più conservativa. Si faranno
privilegia un’andatura per linee spezzate che espongano maggiormente mascone
quel vento persiste, rinforza o che
ma dal suo rapporto con il periodo
forse più miglia ma con minori dif-
e giardinetto
noi ci stiamo avvicinando alla zona
e lunghezza (intervallo in secondi
ficoltà. A bordo si valuteranno le
del vento in atto.
tra due creste e distanza tra due
misure di sicurezza da adottare
creste). Nel Mediterraneo, per
come, su uno yacht da diporto,
5. Le onde generate dal vento diventano assai più ripide ed insidiose quando
privilegiare alla rotta ottimale
hanno una direzione contraria a quella della corrente superficiale. Può succedere
8. Le onde non hanno sempre la
esempio, le onde possono essere
assicurarsi con adeguate dotazioni
anche nel Mediterraneo specialmente in prossimità degli stretti; l’esempio più
stessa altezza a parità di condizioni
molto ripide e ravvicinate e rivelarsi
(life line, ecc).
tipico è il passaggio dello Stretto di Gibilterra.
meteo. I modelli di previsione dello
talvolta, seppur meno alte, molto
stato del mare sono sempre più
più impegnative che in oceano.
11. La diminuzione del moto on-
6. Le onde, come il vento del resto, subiscono gli effetti orografici che possono
accurati e indicativi. Va detto che
determinare zone di convergenza o di divergenza a seconda che esse convergano
l’altezza media delle onde può es-
10. La forza delle onde è straor-
graduale e si protrae per diverse
in un canale o divergano dopo averlo attraversato. Le onde inoltre, nel loro
sere suscettibile di significative va-
dinaria. Una massa d’acqua che
ore se non intervengono nuovi fat-
propagarsi, tendono a essere deviate rispetto alla direzione originaria, facendo
riazioni poiché il movimento della
spazza la coperta di un’imbarca-
tori quale un vento contrario. Di
perno, quando incontrano degli ostacoli (coste, isole, promontori ecc.)
superficie del mare, che è un fluido,
zione investendo l’equipaggio, è
questo bisogna tenere conto anche
L’osservazione del moto ondoso in prossimità delle coste può risultare sfalsata
può subire dei picchi proprio perché
in grado di trascinare le persone e
quando il vento si è calmato in pre-
rispetto al reale moto delle onde in acque libere.
i “treni” di onde possono talvolta
di generare danni alle attrezzature.
visione di una nuova navigazione.
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Colori compositi
determinare onde inaspettatamen-
doso al calare del vento è lenta e
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