alice ghizzoni | architecture portfolio
ALICE GHIZZONI 30|04|90 alice.ghizzoni@gmail.com linkedin issuu +39 334 2737591
D o m i c i l i o | via Principe Eugenio 15, 20155 Milano R e s i d e n z a | via delle viole 23, 26020 Spinadesco (CR)
cover
| “Work in progress”, vista dall’High Line, New York (2015)
intro Sono una giovane neolaureata in Architettura delle Costruzioni al Politecnico di Milano con una tesi sul nuovo campus della Columbia University a New York. Affronto con entusiasmo ogni sfida progettuale: dall’elemento d’arredo, per cui nutro interesse da sempre, all’urbanistica, alla quale mi dedico in qualità di tutor all’interno del laboratorio di Disegno Urbano presso il Politecnico di Milano. Sensibilità estetica e compositiva mi hanno portata nel tempo ad avvicinarmi alla fotografia e al graphic design, passioni che tutt’ora coltivo e che arricchiscono le mie competenze, costituendo un ottimo supporto comunicativo al progetto. Attraverso questo portfolio intendo, dunque, presentare uno spettro completo delle mie capacità mediante una selezione dei progetti più significativi di cui mi sono occupata finora.
RÉSUMÉ
istruzione
2012-2015
Laurea Magistrale in Architettura delle Costruzioni Politecnico di Milano 110/110 e lode
Tesi: “Columbia University Manhattanville Campus: proposta per un nuovo campus urbano a New York - Business School”
esperienze lavorative
2009-2012
Laurea Triennale in Scienze dell’Architettura Politecnico di Milano 110/110
2004-2009
Diploma di maturità classica Liceo D. Manin | Cremona 100/100
Set 2015 - oggi
2013 - 2015
esperienze formative
P o l i t e c n i c o _ l a b . d i D i s e g n o u r b a n o | Milano Tutor studenti / assistente docenza (prof. Laura Montedoro) P o l i t e c n i c o _ l a b . d i P r o g e t t a z i o n e u r b a n i s t i c a | Milano Tutor studenti / assistente docenza (prof. Laura Montedoro)
Lug - Ott 2015
S t u d i o N D B D G A | Milano Tirocinio
Set - Dic 2012
A r c h . W a l t e r G i l i b e r t o | Bergamo Tirocinio
20/24 Feb 2014
Workshop - Responsive Buildings Charrette 2O14 | Institute without Boundaries, George Brown College - Toronto (CAN) Premio prmo classificato
27 Nov 2013
I n t e r v e n t o p u b b l i c o - C o n s i g l i o d i Z o n a 3 | Milano “Città Università Architettura”- presentazione progetto di recupero dello Scalo di Lambrate
Feb - Mar 2007
E s p e r i e n z a d i s t u d i o a l l ’ e s t e r o | Nambour State High School - Queensland (AUS)
pubblicazioni
Ott 2012
Prove di rigenerazione urbana. Tre temi e sei progetti p e r B a r a n z a t e | a cura di Laura Montedoro, Alinea Editrice Progetto pubblicato
esposizioni
Nov 2012
Prove di rigenerazione urbana. Tre temi e sei progetti p e r B a r a n z a t e | Baranzate, Milano Progetto esposto
COMPETENZE
informatiche
Autodesk Autocad Autodesk 3D Studio Max Google SketchUp
Adobe Illustrator Adobe Photoshop
Adina 900 nodes Adobe Indesign
Microsoft Power Point Microsoft Publisher Microsoft Excel Microsoft Word Arc Gis gvSig QGis
Matlab
linguistiche
Inglese Francese Spagnolo
INTERESSI fotografia / viaggi / arte / artigianato / grafica / danza / musica
progetti 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.
| selezione
Columbia Manhattanville Campus _ New York | A R C H I T E T T U R A Wiring (bis)sides _ Milano | A R C H I T E T T U R A Ri-membra-re _ Rho, Milano | U R B A N I S T I C A Rushing to a local macrocity_ Nord Italia | U R B A N I S T I C A Clockwise _ Stazione Lancetti, Milano | A R R E D O Spazio+arredo=abitare _ Politecnico Bovisa, Milano | A R R E D O Autoproduzione | A R T I G I A N A T O (E)scapes _ New York, Rotterdam, Toronto, Valencia, Yale | F O T O G R A F I A
2015
columbia manhattanville campus | nuova concezione di campus urbano a New York
lab | progettazione e costruzione dell’architettura 2
prof | Emilio Battisti | Francesca Battisti
MANHATTANVILLE CAMPUS un nuovo campus urbano per la Columbia University
Il tema progettuale affrontato risponde alle esigenze di espansione della Columbia University a New York attraverso il disegno di un nuovo campus urbano per la ricerca scientifica e la didattica a Manhattanville nel West Harlem. Il masterplan, infatti, sviluppa un’idea di università che prende le distanze dall’introversione caratteristica del modello classico di campus urbano americano, aprendosi, invece, alla città, al quartiere e ai loro flussi. Per tale motivo, assume un ruolo fondamentale il “layer urbano”: piano pubblico a livello zero in cui percorsi e spazi aperti si articolano con funzioni universitarie accessibili alla collettività e attività di servizio al cittadino collocate al piano terra degli edifici. Tale basamento, strutturato come un unico elemento solido interconnesso, talora scavato, talora emergente dal terreno a raccordarsi col suo naturale andamento, si imposta a partire dalla quota e dall’orientamento della 125a strada, rara eccezione nella regolarità della griglia urbana di Manhattan, causata dalla presenza di una depressione del terreno. Sono proprio il completamento fisico del bordo più definito di tale strada ed il suo prolungamento dalla Broadway all’Hudson a costituire il gesto più forte del piano generale.
new york
| Harlem, Manhattanville
+
+
1.Tracciati
2.Edif icato
3.Faglia
=
Progetto
lettura della cittĂ Manhattan / Harlem / Manhattanville
13
11
9
7
1
5
10 12
6
8
2
14 15
3 4
1. School of International and Public Affair 2. Business School 3. Academic Conference Center 4. Pier / Boat departure 5. Gerome L.Greene Science Center 6. Vivarium 7. School of Art 8. Recreation Center 9. Multidisciplinary center 10. Expo Center /art gallery 11. Administration off ices, theatre 12. Studebaker caf è / Administration off ices 13. Administration off ices 14. Hudson River Caf è 15. Market, Caf è
Columbia Business School La Business School rappresenta il “portale d’accesso” al campus dalla 125a strada. Ciò avviene attraverso l’in-between permeabile compreso tra il basamento pubblico scavato nel terreno ed i volumi degli spazi didattici sospesi al di sopra di esso. Questi ultimi sono messi in comunicazione da un percorso centrale a tutt’altezza in linea con il carattere delle infrastrutture sopraelevate che superano l’avvallamento dell’area: non un mero percorso di collegamento, ma uno spazio vissuto da cui è possibile osservare la città ed il microcosmo universitario.
I volumi
Il percorso
Il suolo
la promenade / i volumi la promenade centrale e i volumi didattici ripropongono dinamiche urbane
1
atrio d’ingresso
Uffici Amministrativi Sale conferenze Auditorium
BUSINESS SCHOOL
area lounge
Facoltà di Management
spazi espositivi
Facoltà di Financial economics
2
FacoltĂ di Marketing
testa del percorso
Scuola di Affari pubblici ed Internazionali/ Earth Institute
SIPA BUILDING
spazio espositivo
atrio lounge
spazio lounge
attesa/accoglienza
auditorium
percorso centrale
A
1
A
area relax
Sezione trasversale AA BB
percorso centrale
terrazza/caffetteria
box studio collettivo
atrio/attesa
aula polifunzionale
distribuzione verticale
2
Planimetria percorso centrale livello 5.50/10.70
1
microcosmo universitario comunicazione / scambio / collaborazione
2
1. Struttura verticale 2. Struttura orizzontale 3. Struttura di piano
il framework progetto strutturale e tecnologico
2013
wiring (bis)sides | spazi universitari per andare oltre
lab | progettazione e costruzione dell’architettura 1
prof | Emilio Battisti | Francesca Battisti
CAMPUS SOSTENIBILE una megastruttura di servizi universitari per ricucire la città
Il progetto, sviluppato presso il dismesso scalo di Lambrate a Milano, prevede la realizzazione di spazi di supporto alla didattica ed alla ricerca legate alla attività della vicina Città Studi, ma che sappiano coinvolgere contemporaneamente la popolazione locale all’interno di una realtà sociale e culturale comune. L’intervento lavora a tre scale principali: quella dell’infrastruttura ferroviaria, con cui si confronta oltrepassandola attraverso un unico corpo massiccio e scultoreo ed insediandovi una nuova fermata della “circle line”; quella della città, per la quale diventa insieme punto di riferimento e punto di osservazione; quella dell’uomo, in cui il disegno degli spazi aperti in relazione a strutture di servizio pubblico fortemente radicate al suolo fa da collante tra le diverse realtà locali.
milano
| Lambrate, scalo ferroviario
residenze
music center
campus center
stazione recreation center
SVILUPPO E ARTICOLAZIONE FUNZIONALE
Stazione ferroviariaria
Auditorium
Piazza esterna/punto di snodo
Lounge/area studio
Megastruttura e suolo Il progetto si compone di due elementi fondamentali: l’edificio, le cui dimensioni fuori scala intendono confrontarsi con la presenza imponente della massicciata ferroviaria; il suolo, ovvero la modulazione del terreno tramite cui l’edificio viene messo in comunicazione con il livello zero e ricondotto alla scala umana.
Lobby/ forum
Piazza interna/segreteria/ aule open 24h
Spazi espositivi
galleria espositiva / laboratori creativi
PIANO SECONDO
mediateca/ aule didattica
aule per associazioni/ zona poiezioni
PIANO PRIMO
aule didattiche, spin off / biblioteca, area studio
atrio con postazioni multimediali / bookstore ingresso, segreteria / aule conferenze, bar
auditorium exterior workspace/ terrazza
PIANO TERRA
il
CAMPUS CENTER
un canyon artif iciale connette le quote della città e dell ’infrastruttura
La porzione della megastruttura adibita a campus center si sviluppa in due bracci convergenti entro cui si fa strada un percorso pubblico che conduce dalla quota della città a quella della massicciata ferroviaria. Esso ha inizio nel grande atrio d’accesso dove i visitatori sono accolti ed introdotti negli spazi interni da un gigantesco sbalzo all’estremità dell’edificio. All’ingresso si trovano i servizi di interesse comune come segreterie ed aree wi-fi aperte 24h su 24. Continuando nel percorso, si giunge ad un livello intermedio, da cui si può accedere agli spazi adibiti alla didattica ed alle associazioni. Infine si approda al livello superiore, dove una piazza affacciata sui binari mette in comunicazione diretta con la nuova stazione ferroviaria, una struttura a ponte che oltrepassa la massicciata.
PIANO PRIMO
PIANO TERRA
pista running
arrampicata / fitness e pesi
area attesa stazione
piscina olimpionica PIANO INTERRATO
campo da rugby palestra agonistica
il
RECREATION CENTER un microcosmo che emerge dal sottosuolo
La parte di edificio che ospita il recreation center poggia su di un rigonfiamento artificiale del suolo, al di sotto del quale si sviluppa un piccolo universo dedicato allo sport ed al benessere, accessibile non soltanto agli studenti, ma anche a fruitori esterni. Vale, infatti, il principio per cui all’interno della megastruttura, fatta eccezione per il percorso principale che sormonta la ferrovia, sono ospitati spazi semi-privati, mentre laddove il terreno si modula e l’edificio si adagia si collocano locali adibiti a funzioni di carattere pubblico. Il recreation center fa parte, insieme alla stazione a ponte e al campus center, del cuore del’edificio: quel sistema, cioè, che permette di superare fisicamente il limite della massicciata ferroviaria.
il “suolo� scelte tecnologiche nel progetto degli spazi pubblici: l ’auditorium
In apparenza una collina erbosa, il recreation center si dischiude progressivamente, svelando il suo interno cavernoso da punti di vista diversi mentre ci si muove lungo i percorsi che si aggrovigliano su di esso e collegano le diverse quote degli spazi pubblici.
la “megastruttura” dettaglio tecnologico di facciata: prospetto e sezione tipo
Il rivestimento di facciata della megastruttura è costituito da pannelli modulari di GRC che conferiscono all’edificio una forte espressività materica finalizzata ad enfatizzarne ulteriormente il carattere volumetrico. L’edificio assume, così, un aspetto quasi monumentale di reperto adagiato da sempre su quel terreno.
2014
rushing to a local macrocity | immaginare uno scenario per il futuro del nord Italia
lab | progettazione urbana e territoriale 2
prof | Alessandro Mingolo
VERSO UNA NUOVA DISPERSIONE preservare l ’identità locale valorizzando le connessioni
In uno spazio che si evolve verso uno scambio continuo, si sfruttano le potenzialità della comunicazione per creare entità urbane che ragionino a scala europea e che, insieme, contengano l’ espansione delle città, riconoscendo e preservando le identità locali che ne hanno regolato lo sviluppo nel corso della storia. Imponendo una regola alla dispersione si è in grado di mantenere il principio identitario e di indirizzarlo verso la globalità. Con una serie di interventi minuti, controllati a larga scala, si intende creare un sistema fondato sugli aspetti positivi della città diffusa.
italia
| area settentrionale
CENTRO STORICO PROSSEMICA D E G L I E D I F I C I
Z O N E PRODUTTIVE N O D I D E L C O N N E T T I VO
P R I M A PERIFERIA C A R AT T E R E U R B A N O DIFFUSO
A R E E L O I S I R PRINCIPIO DEBOLE/ DIFFUSO
in
COSTRUITO
1. [in]: used to indicate inclusion within space, a place, or limits
DENSITA’
between/through 1. [bih-tween]: in the space separating (two points, objects, etc.)
1. [throo]: in at one end, side, or surface and out at the other
CONNESSIONI
1. [uh-muhng] in or through the midst of;
2013
ri-MEMBRA-re
| progetto urbanistico per il post Expo 2015
lab | progettazione urbana e territoriale 1
prof | Cesare Macchi Cassia | Michele De Lucchi
RI-MEMBRA-RE nuova energia per la vita del post Expo 2015
Obiettivo fondamentale è valorizzare il tema di Expo 2015, “Nutrire il pianteta. Energia per la vita”, rafforzando il legame dell’area di progetto con i concetti di nutrimento, agricoltura e sostenibilità, e con la presenza concreta di spazi verdi. Il sito di Expo diviene, così, elemento di cerniera tra diverse tipologie di verde, fulcro di un sistema in cui lo spazio aperto e la natura diventano protagonisti, in quanto risorse preziose. Del sistema fanno parte: i pochi spazi verdi del Nord di Milano, invasi progressivamente dalla città e collegati da un percorso che si innesta nei parchi delle Groane e di Monza; il raggio verde che permette, seguendo l’asse del Sempione, di collegare l’area Expo con il centro di Milano; il collegamento con il Parco Agricolo Sud attraverso il potenziamento del sistema strutturato delle cascine. L’insediamento del nuovo mercato ortofrutticolo, l’espansione della Facoltà di Agraria e la sensibilizzazione nei confronti dell’autoproduzione fanno di quest’area una nuova risorsa per la città di Milano.
rho
| area Expo 2015
CASCINA TRIULZA
CASCINA MERLATA CASCINA TORCHIERA
CASCINA BOLDINASCO CASCINA RIZZARDI CASCINA TRENNO
PORTELLO CASCINA SAN ROMANO
CASCINA BELLARIA CITY LIFE CASCINA BRUSADA CASCINA CALDERA CASCINA MADONNA DELLA PROVVIDENZA
CASCINA CASE NUOVE OVEST
CASCINA LINTERNO
CASCINA TORRETTE DI TRENNO
CASCINA MONASTERO
CASCINA MOLINELLO
CASCINA SELLA NUOVA
CASCINA CASSINAZZA
PARCO AGRICOLO SUD
Area urbanizzata
Verde nel 1954
Verde attuale
Parco agricolo
Parco urbano
Nuovo edificato
Verde di collegamento
Percorso ciclo-pedonale
layers progettuali verde / edif icato / asse ciclopedonale
il masterplan verde e spazi aperti entro e oltre i limiti
CORTI + ORTI
la dimensione pubblica dello spazio
1.Isolato
4.Corti semipubbliche
2.Collegamenti stradali
5.Variazione tipologie
3.Collegamenti verdi
6.Variazione fronti
milano
| cascina Cuccagna
RIMEMBRA-MI / il gioco una metafora interattiva della nuova proposta per il post Expo
Ri-membra-mi è un gioco/manifesto metafora della proposta progettuale per il futuro dell’area Expo 2015 al termine dell’evento. Il suo nome è sia un’esortazione al ricordo del tema di Expo e del contesto rurale in cui Milano si è sviluppata, sia un invito alla creazione di una nuova spazialità a partire dagli spunti concettuali che Expo ha lasciato in eredità. Ai giocatori si fornisce in partenza un mosaico la cui forma riproduce l’area dell’esposizione universale simboleggiandone il tema. Durante lo svolgimento del gioco questa forma, chiusa, introversa, nettamente delimitata, viene fisicamente S-MEMBRATA. Il tema, ovvero gli elementi di cui è costituita la sagoma di partenza, viene invece tenuto in considerazione, RIMEMBRATO, ma riassemblandolo all’interno di un organismo diverso, RI-MEMBRATO. I giocatori devono scomporre la figura iniziale “Expo” e posizionarne i tasselli sul profilo corrispondente nella sagoma “Post Expo”. Per completare il disegno si utilizzando anche i “jolly”, elementi di novità che contribuiscono a generare una nuova immagine del teritorio in esame, in grado di spingersi al di là degli originari confini dell’area. La vittoria coincide col determinare un nuovo assetto dell’area, che aggiunga ad essa un plusvalore: i concetti di coltura, crescita, nutrimento, confronto, condivisione, cultura declinati secondo le specificità di Milano. Per giocatori di tutte le età in grado di guardare oltre il presente, cogliendone le potenzialità.
2013
clockwise
| allestimento urbano temporaneo per la stazione Lancetti
lab | allestimento e museografia
prof | Mara Servetto
SCEGLI LE TUE PAUSE uno spazio di attesa “intelligente” per ridare valore al tempo
Clock come lo strumento misuratore del tempo, per eccellenza; wise come saggio, avveduto; clockwise come senso orario, il “verso giusto” del moto delle lancette; “Clockwise: scegli le tue pause” come il verso giusto di impiegare il proprio tempo. L’obiettivo del progetto non è spingersi fino alla definizione di un dettaglio costruttivo, ma piuttosto, creare delle immagini a partire da un tema,“il tempo”, declinandolo relativamente all’area di progetto e alle criticità che essa presenta. La stazione di Lancetti, sviluppata soltanto al livello interrato, presenta, invece, esternamente spazi aperti ricchi di potenziale, soprattutto se pensati come luoghi in cui ottimizzare il tempo dell’attesa. Per questo si è studiato un allestimento composto da diversi elementi protagonisti: un portale informativo, un sistema di sedute, un’area di sosta e bookcrossing un orologio solare, ognuno dei quali sviluppa la tematica principale concordemente al tipo di fruizione, veloce o lenta, dello spazio.
milano
| stazione Lancetti
CLOCK WISE
M LANO LANCETTI
il sistema inserimento di nuovi luoghi dello stare per generare flussi lenti 4 Una fascia in corten ricopre la balaustra preesistente, caratterizzando l’ingresso alla stazione sotterranea del passante e costituendo una sorta di portale informativo che, grazie alla foratura superficiale e alla retroilluminazione a led, consente di visualizzare anche all’esterno della stazione i tempi di attesa dei treni. Un sistema di sedute in legno si integra con il pendio del prato antistante modulandosi secondo diverse inclinazioni e consentendo differenti possibilità di seduta in base al tempo a disposizione. Un sistema integrato di pavimentazione, sedute, tavoli, distributori e strutture per il bookcrossing in assi modulari di legno crea un paesaggio ritmicamente articolato e dialoga con le attività dislocate sotto i portici. Un orologio solare racchiuso parzialmente da una seduta rappresenta il lento scorrere del tempo legato al ritmo della natura ed è invito a fermarsi per prenderne parte.
3
5
2
1. visibilitĂ /logo
1
flussi lenti flussi veloci
2. informazione
3. attesa/alternative
4. loisir/lettura
5. lentezza/luce
tempo per ... alternative per recuperare il tempo dell ’attesa rimanendo informati
tieni il tuo ritmo sedersi per riappropriarsi del proprio tempo
1
2
2010
spazio+arredo=abitare | arredi semplici per l’economia degli spazi
lab | progettazione dell’architettura d’interni
prof | Michele Ugolini
AREA STUDIO/ASSOCIAZIONI attrezzature versatili con cui riapprorpriarsi di spazi inutilizzati
L’intervento mira alla riappropriazione di spazi di risulta e di passaggio attraverso arredi versatili, che fungano da punto di visibilità e desk informativo per le associazioni studentesche, ma che possano anche trasformarsi all’occorrenza in luogo per lo studio libero. Si prevede una serie di attrezzature realizzabili con materiali economici e tecniche di montaggio semplici, che permettano all’occorrenza una facile e veloce sostituzione degli elementi usurati. I pilastri vengono totalmente inglobati all’interno di armadiature di diverse forme e dimensioni, che ne eliminano volutamente la modularità e si protendono verso il corridoio o in senso opposto ad invitare all’interno dello spazio di progetto. Tappeti colorati in materiale adesivo segnalano i percorsi d’ingresso alle postazioni delle associazioni verso il patio, incorniciato da ‘portali’ rossi d’ordine gigante.
milano
| Politecnico Bovisa
la superficie leggerezza e continuità in un’unica lamina sottile
Il tavolo proposto è costituito da un unico foglio di lamiera piegata dello spessore di 3 mm, retta anche grazie ad una sottostruttura saldata in tubolari metallici a sezione rettangolare e quadrata, posizionati in modo da conferire una maggiore resistenza al piano d’appoggio rinforzandone i punti particolarmente sollecitati. La piegatura della lamiera non solo consente di irrigidire l’elemento d’arredo, minimizzando la necessità di ulteriori sostegni, l’uso di materia e, quindi, i tempi ed i costi di realizzazione, ma permette anche di creare elementi accessori, quali porta carte o porta matite, integrati al tavolo stesso. Al fine di evitare un effetto di pesante chiusura verso il patio, e di consentire, invece, una certa permeabilità visiva, le lamiere verticali sono state in alcuni punti ritagliate e sostituite da esili sostegni puntuali in tubolare metallico.
sezione AA
sezione BB
D C
sezione CC
A
A
B
B
sezione DD
D C
il volume solidità ed articolazione volumetrica per negare la modularità
Le armadiature in compensato verniciato, sono pensate in differenti forme e dimensioni, per nascondere la modularità ed il ritmo costante degli elementi di sostegno. Inoltre, al fine di negare il legame dei blocchi d’arredo con il sistema strutturale, lo scuretto alle estremità superiore ed inferiore li fa apparire contemporaneamente sollevati dal pavimento e staccati dal soffitto. Le parti incavate del volume costituiscono vani per il materiale informativo relativo alle associazioni, disponibile a tutti. Le parti piene, invece, presentano al loro interno vani di contenimento, con scaffalature e appendiabiti, dotati di serratura ed adibiti al deposito di materiale accessibile soltanto agli autorizzati. Le armadiature sono dotate di antine a “L” allo scopo di esaltare gli spigoli, rafforzando l’aspetto solido dei volumi senza svelare la loro inevitabile costruzione per piani accostati.
A
B
B A A
quota 130 cm
quota 60 cm B
B A
2015
autoproduzione | realizzazione di una sedia di Enzo Mari
lab | falegnameria Cuccagna
con | collettivo Breadtree
AUTOPRODUZIONE leggere, riflettere, capire, fare, guardare, sedersi
Il workshop “Autoproduzione: le sedie di Enzo Mari”, svoltosi presso il laboratorio di falegnameria di Cascina Cuccagna da Breadtree, un collettivo di professionisti appassionati di autoproduzione ed impegnati in progetti sociali in ambiente urbano, ha previsto la realizzazone da parte di ciascun partecipante di una delle sedie progettate dal designer italiano. Con la supervisione di esperti nel campo della produzione artigianale è stato possibile realizzare, a partire dalla semplice materia, un elemento d’arredo finito ed utilizzabile. Ai partecipanti sono stati forniti strumenti e assistenza necessari per portare a compimento un progetto con le proprie mani.
milano
| cascina Cuccagna
(E)SCAPE interpretare paesaggi attraverso l ’obiettivo: vedere, comporre, conoscere
Nel fuggire più o meno lontano dalla quotidianità, immortalare un paesaggio inteso come ambiente contraddistinto da particolari caratteristiche, non significa semplicemente documentarlo, ma, anzi, crearlo attraverso un’inquadratura selezionando i soggetti e mettendoli in relazione tra loro all’interno di un definito campo visivo. Fotografare, infatti, non è soltanto un processo conoscitivo, ma anche e soprattutto un atto compositivo di piani, volumi, linee in un equlibrato rapporto proporzionale. In questo caso, si è scelto di restituire i soggetti in bianco e nero per semplificare la lettura di geometrie e profondità grazie soltanto al discriminante costituito dalla luce. I due esempi di ‘City scapes’, rappresentano uno l’appiattimento bidimensionale di elementi realistici, l’altro la tridimensionalità prospettica di trame astratte. Negli ‘Interior scapes’, invece, si è cercato di cogliere, oltre alla forte componente geometrica, il carattere predominante degli spazi: un quadro nel quadro, un’ascesa infinita, un frattale. Infine gli ‘Street Scapes’, inquadrando costantemente la prospettiva centrale di una strada delimitata da cortine edificate, consentono il confronto immediato delle differenti qualità spaziali di ogni luogo fotografato.
in viaggio
| New York, Rotterdam, Toronto, Valencia, Yale
City scapes | New York, Toronto
Interior scapes |Yale Center for British Art (L. Kahn), Guggenheim Museum (F. L. Wright), Yale University Art Gallery (L.Kahn)
Street scapes |Toronto, Rotterdam, New York, Valencia, Toronto
grazie dell’attenzione
Contatti alice.ghizzoni@gmail.com linkedin +39 334 2737591