Parte 2
ALLA MENSA COI SANTI
Pani Devozionali dolci
Racconti e tradizioni dall'Italia e dal Mondo
MIRIA ONESTA - MONICA COSTA - SIMONA MILANI
Premessa Questo ebook nasce dalla voglia di condividere un comune progetto, Alla mensa coi Santi, iniziato nell’anno 2020 sui nostri blog. Un progetto ideato da Miria, ma poi condiviso da tutte con grande entusiasmo: questo ci ha portato ad una ricerca sempre in crescita, con slancio ed interesse, per tutto ciò che poteva riguardare la tradizione culinaria legata a Santi e Beati attraverso libri, nozioni in rete, tradizioni familiari e regionali, sia in merito alla nostra bella Italia che al resto del mondo. Un progetto comune che ci ha, giorno per giorno, ricetta dopo ricetta, sempre più unite da un’amicizia solida e sincera, oltre a donarci un arricchimento a livello personale di nozioni, cultura ed informazioni. Il risultato di tutto ciò, è sfociato in una serie di ebook (che speriamo vi piaceranno, li abbiamo amati fin da subito!) dove vi vogliamo mostrare alcuni dei pani devozionali, sia dolci che salati, nel tempo realizzati e che hanno, ciascuno a modo loro, una storia bella ed interessante da raccontare.
CIAMBELLE
Buona lettura!
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Chi siamo MIRIA ONESTA
Romana di nascita e umbra d’adozione, sono moglie e mamma. La mia cucina è semplice, con ingredienti freschi e di stagione. Erbe spontanee, bacche e fiori, sono spesso ispirazione per i miei piatti. Adoro le ricette della tradizione, soprattutto quelle umbre. Mi piace andare in cerca di quei piatti quasi dimenticati, che poi sperimento e condivido con i miei lettori. Creo, cucino e fotografo personalmente tutte le ricette presenti sul blog,. 2 Amiche in cucina è on line dal lontano 2011.
2 Amiche in cucina
MONICA COSTA
Sono Monica ed insieme a mio marito Luca (“il fotografo”), dal 2012, siamo gli autori del blog Fotocibiamo. Innamorati della nostra regione la Liguria, in questi anni abbiamo cercato di raccontarne le ricette e le tradizioni partendo dall’esperienza di casa nostra. Viviamo immersi nella campagna con i nostri tre figli, una cagnolina e due gatti ed io sono una mamma a tempo pieno, una grande sognatrice che ama rifugiarsi al sicuro della propria casa magari in compagnia di un bel libro e dei propri cari.
Fotocibiamo
SIMONA MILANI
Simo per gli amici: semplice, aperta, sensibile, ecco come mi definisco! Di origini lombarde, ma con la Liguria nel cuore, scrivo ormai da più di 15 anni sul blog “pensieri e pasticci”. Questo piccolo spazio virtuale, che coltivo e seguo con amore è una sorta per me di diario dove racconto appunto i miei pensieri, e sperimento quelli che sono i miei pasticci . Adoro il mare, le letture, i viaggi, la natura, l’uncinetto e la mia cucina rispecchia la mia semplicità e concretezza, con ricette genuine di facile realizzazione ed alla portata di tutti.
Pensieri e pasticci
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In questo numero
I Santi
6 Giorno di Ognissanti 12 Giorno dei Morti 28 San Nicola 33 Santa Lucia 1 novembre
2 novembre
6 dicembre
13 dicembre
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In questo numero
Le ricette
10 Pan co’ Santi senese 16 Pan de muerto 21 Pan de yema de Oaxaca 25 Tantawawas 31 Mannelés di Saint Nicolas 38 Ciambella all’anice per Santa Lucia 42 Lussekatter Santa Lucia Pan dei morti messicano
Pan dei morti messicano
Pan dei morti boliviano
Santa Lucia crown bread 44 Corona intrecciata di Santa Lucia
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Giorno di Ognissanti Il giorno 1 novembre è la festa di tutti i Santi, chiamata anche Ognissanti, dove si celebra e si santifica la gloria e l’onore di tutti i Santi, compresi quelli non canonizzati. Le sue origini però si perdono fra il sacro ed il profano… Le commemorazioni dei martiri, comuni a diverse Chiese, cominciarono ad essere celebrate nel IV secolo; per quanto riguarda la Chiesa occidentale, la ricorrenza di Ognissanti potrebbe derivare dalla festa romana che celebra la trasformazione del Pantheon in Chiesa dedicata alla Vergine e a tutti i martiri. Questa trasformazione avvenne il giorno 13 maggio del 610, ma in seguito il Papa Gregorio III decise di fissare il primo di novembre come data dell’anniversario di consacrazione di una cappella in San Pietro alle Reliquie dei “Santi apostoli e di tutti Santi, martiri e confessori”. Successivamente nell’ 835, il re franco Luigi il Pio, decretò questa festa il primo di novembre come “festa di precetto”. In diversi paesi compresa l’Italia, il giorno di Ognissanti è considerato festivo, a differenza del giorno successivo (2 novembre) dove si commemorano i defunti.
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In questa giornata tante sono le ricorrenze; in Austria e in Baviera, ad esempio, è consuetudine che i padrini diano ai loro figlioli una pasta lievitata intrecciata chiamata Allerheiligenstriezel. In Portogallo invece, nel”Dia de Todos los Santos", i bambini vanno di porta in porta e ricevono dolcetti, caramelle, noci e melograni. In Messico questa giornata coincide con il primo giorno della celebrazione del giorno dei morti; in Guatemala invece nel giorno di Ognissanti si prepara un pasto speciale chiamato “fiambre” a base di salumi e verdure, che poi viene lasciato sulle tombe dei propri cari. E’ anche consuetudine, sempre in occasione di questa festa, far volare degli aquiloni, come simbolo di unione fra vivi e morti. Negli Stati Uniti Halloween viene celebrato in occasione del giorno di Ognissanti, sebbene le celebrazioni siano generalmente limitate al 31 di ottobre. Infine il Samhain è una festa antica celtico-pagana, che viene celebrata nei paesi di origine celtica e gaelica, fra il 31 ottobre ed il 1 di novembre, conosciuta anche come Capodanno Celtico. Le celebrazioni legate ad esso, sia religiose che folkloristiche, hanno origine da un’antica festività del paganesimo celtico, che si pensa abbia anche influenzato la festa di Halloween e quella cristiana religiosa di tutti i Santi.
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Pan co’ Santi senese
Il Pan co’ Santi senese è un lievitato ricchissimo di noci ed uvette, leggermente pepato e profumato, preparato in occasione di Ognissanti. E’ la versione senese dei tradizionali dolci con uvetta e frutta secca tipici di questo periodo dell’anno preparati in tutta Italia; la sua particolarità consiste nello spiccato profumo di pepe nero ed il basso contenuto di zucchero. Si tratta infatti di un pane morbido però dalla crosta croccante, a base di farina di frumento, strutto ed olio, pepe nero, uvetta e noci, rinvenuta nel vinsanto. Inoltre viene poi spennellato, prima di essere cotto, con il rosso dell’uovo, che lo rende bello colorito e dorato poi in fase di cottura. Nota: Nella ricetta di seguito, lo strutto è stato sostituito con il burro.
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Ricetta
Fonte: Sito Web - Pane libri e nuvole
Simona Milani
INGREDIENTI 250 g farina 00 250 g farina manitoba 20 g lievito di birra 3 cucchiai zucchero 70 ml olio extravergine d'oliva 50 g burro 80 ml acqua tiepida 80 ml latte 40 ml vinsanto 200 g gherigli di noce spezzettati 120 g uvetta sultanina 1 e 1/2 cucchiaino pepe nero 1 e 1/2 cucchiaino sale fino 2 tuorli d'uovo per lucidare la superficie
PREPARAZIONE 1. Far sciogliere il burro nell’olio a fuoco bassissimo e lasciar raffreddare. 2. Ammollare l’uvetta in acqua tiepida per 10 minuti, poi scolare, strizzare bene e bagnare con un cucchiaio di vinsanto. 3. Sciogliere il lievito nell’acqua tiepida mescolando delicatamente con una forchetta o una piccola frusta; in una ciotola, amalgamare le farine, lo zucchero, il sale ed il pepe.
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delicatamente con una forchetta o una piccola frusta; in una ciotola, amalgamare le farine, lo zucchero, il sale ed il pepe. 4. Versare l’acqua con il lievito disciolto, poi il latte, il vinsanto rimasto e l’olio con il burro, lasciandone da parte un paio di cucchiai, che serviranno per soffriggere poi le noci per 3-4 minuti. 5. Lavorando con una forchetta, fare assorbire i liquidi alle farine, poi iniziare ad amalgamare a mano. 6. Impastare vigorosamente per 10-15 minuti e verso la fine aggiungere l’uvetta e le noci. 7. Dividere l'impasto in due parti ed adagiarne ciascuno in due grandi ciotole pulite leggermente infarinate e coperte da un telo leggero. 8. Mettere a lievitare in un luogo caldo e al riparo da correnti d’aria per almeno 4 ore (perfetto lasciarlo nel forno tiepido spento, con la lucetta accesa). Se possibile, è ottima cosa farlo lievitare anche di più: in questo caso bisognerà diminuire la quantità di lievito di birra. 9. Trascorso il tempo di lievitazione, sgonfiare delicatamente l’impasto premendolo con i palmi, poi dividerlo in 4 parti dando ad ognuna la forma di una pagnottina. 10. Fare un incisione a croce sulla superficie di ognuna e rimettere a lievitare per circa un’ora e mezzo. 11. Spennellare con il tuorlo d’uovo sbattuto e cuocere a 180° per circa 25 minuti (nel caso si decida di farli più grandi ci vorranno 30-35 minuti). 12. Una volta pronti, sfornare i pani e lasciarli raffreddare su una gratella.
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Giorno dei Morti Il giorno della commemorazione dei defunti, o “Giorno dei morti” è una ricorrenza della Chiesa Latina celebrata il giorno 2 novembre di ogni anno, subito dopo la Festa di Ognissanti. Secondo il calendario liturgico Romano, è considerata come una festività, con precedenza sulla domenica; nella messa tridentina invece, quando il 2 novembre cade di domenica, la commemorazione dei defunti si sposta al giorno successivo, lunedì 3 novembre. Non è considerata festa di precetto. La giornata è preceduta da un tempo di penitenza, preparazione e suffragio di nove giorni, la “novena dei morti”; è possibile anche con questa commemorazione, acquistare un’indulgenza parziale o plenaria, secondo i dettami della religione cattolica. Il colore liturgico della commemorazione è il viola o il nero. Secondo la Chiesa cattolica romana, le anime dei fedeli defunti che alla morte non si sono purificate dai peccati veniali, possono in qualche modo, attraverso la preghiera dei propri cari e la celebrazione della messa in questa giornata particolare, riscattarsi e raggiungere Cristo e i santi in Paradiso.
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La solennità è collegata a ciò che viene detto nel credo apostolico, ovvero la verità di fede della comunione dei santi, la remissione dei peccati, la resurrezione della carne e la vita eterna. Nel resto del mondo le tradizioni legate al giorno dei morti sono molteplici e tutte particolari… In molte località europee è d’abitudine, come in Italia del resto, visitare i cimiteri e portare fiori freschi sulle tombe dei propri cari defunti; in Francia però, nella città di Tours, la credenza diffusa era che le anime del purgatorio tornassero in maniera violenta e burrascosa durante quella che sarebbe poi diventata la notte di Halloween. In America centrale e latina, nel “el dia de muertos”, si visitano i cimiteri addobbando le tombe con fiori e oggetti, giocattoli nel caso di bambini o anche alcolici per gli adulti. In Messico, in alcune case, è d’abitudine preparare un altarino per i morti con l’immagine del defunto, incenso e ceri accesi; questo perché si pensa che in questo modo lo spirito di chi non c’è più, possa tornare a visitare i propri cari in preghiera.
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Pan de muerto
Pan dei morti messicano
Il pan de muerto è una ricetta tipica messicana, preparato in occasione della festività del Giorno dei Morti. Ha una simbologia ben precisa, che può variare in base al luogo di preparazione. È di forma rotonda, decorato con una sfera d’impasto che rappresenta il cranio e due pezzi di pasta incrociati a simboleggiare le ossa di braccia e gambe. In alcune parti del paese, i significati sono diversi, possono rappresentare le lacrime versate per la perdita della persona cara, oppure 4 divinità preispaniche. Anche le decorazioni finali cambiano, il pan de muerto può essere spennellato con burro o uova e cosparso di zucchero semolato bianco, ma anche con zucchero rosa o rosso.
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Ricetta
Fonte: Sito web - La cocina di Frabisa
Miria Onesta
INGREDIENTI Primo impasto 80 g di farina 330W 20 g di zucchero semolato 90 g di latte intero 1 uovo medio 20 g di lievito di birra fresco 1 cucchiaino di acqua di fiori d’arancio
Secondo impasto Tutto il primo impasto 350 g di farina 0 80 g di zucchero 1 tuorlo 5 g di sale 100 g di burro Scorza di un’arancia grattugiata
Per decorare Una noce di burro Zucchero semolato
PREPARAZIONE 1. Mettete tutti gli ingredienti del primo impasto nel boccale di un frullatore e frullate per amalgamare tutti gli ingredienti. 2. Coprite e lasciate lievitare finché non avrà raddoppiato il volume.
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2. Coprite e lasciate lievitare finché non avrà raddoppiato il volume. 3. Versate tutti gli ingredienti del secondo impasto tranne il burro, nella ciotola della planetaria con montata la frusta K. unite il lievito e azionate. 4. Impastate finché non si formeranno delle briciole. 5. Sostituite la frusta K con il gancio e impastare 5 minuti per 3 volte, con pause di 5 minuti tra un impasto e l’altro. 6. Unite anche il burro e lasciate amalgamare. 7. Rovesciate l’impasto su un piano da lavoro e impastate a mano e fate incorporate tutto il burro. 8. Mettete l’impasto in una ciotola, coprite con la pellicola e lasciate lievitare fino al raddoppio. 9. Una volta che l’impasto avrà raddoppiato il suo volume, rovesciate su un piano da lavoro e sgonfiate. 10. Togliete 100 g di impasto e tenetelo da parte. 11. Dividete l’impasto rimasto a metà, formate due pagnotte rotonde e sistematele su una teglia rivestita di carta forno. 12. Prendete i 100 g d’impasto e dividetelo a metà. 13. Dividete ogni metà in tre parti, con una formate una pallina, con le altre due dei cordoncini con 3 punti più sottili. 14. Mettete i pezzi d’impasto lunghi sulle pagnottine, mettete la pallina nel punto dove si incrociano. 15. Coprite con la pellicola e lasciate lievitare fino al raddoppio.
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15. Coprite con la pellicola e lasciate lievitare fino al raddoppio. 16. Preriscaldate il forno a 190 gradi, posizionate una ciotola con acqua sul fondo del forno. 17. Togliete la pellicola da sopra i pani e infornate per circa 15 minuti. 18. Abbassate il forno a 170 gradi, eliminate la ciotola con l’acqua e proseguite la cottura per circa 20 minuti. 19. Sfornate e fate raffreddare i pani su una griglia. 20. Una volta freddi, spennellate i pani con burro fuso e cospargete con zucchero semolato.
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Pan de yema de Oaxaca Pan dei morti messicano
Il Pan de Yema de Oaxaca, o pan dei morti messicano, è un pane tradizionale soffice, profumato all’anice e lievemente dolce. La sua origine risale all'epoca Pre-ispanica e la sua storia lo lega al "Pan de Muerto"; questa infatti, secondo le informazioni dell'istituto nazionale dei popoli indigeni, è una varietà regionale proprio di questo pane e si ritiene che sia originario di Santo Domingo di Tomaltepec. Nonostante sia presente in tutte le feste popolari e sia comune trovarlo insieme al cioccolato di Oaxaca, è tradizionalmente consumato a novembre, precisamente nel giorno della celebrazione dei Morti. Gli ingredienti sono pochi: farina di frumento, lievito, zucchero, burro, sale, acqua, tanti tuorli e un uovo intero. La sua preparazione tradizionale prevede che l’impasto venga lavorato in recipienti di legno, che venga sbattuto con le mani, fino a raggiungere la giusta consistenza, e che la cottura venga effettuata in forni di mattone. Molto spesso viene trovato con un’immagine raffigurante il volto dei defunti, o piccoli teschi.
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Ricetta
Simona Milani
Fonte: Sito web - Kiwilimòn
INGREDIENTI 370 g farina 00 45 g zucchero 60 g burro morbido 2 uova 60 ml acqua tiepida 12 g lievito di birra fresco 1 cucchiaio semi di anice 1/2 cucchiaino sale fino 1 tuorlo d'uovo per spennellare q.b semini di sesamo per la superficie
PREPARAZIONE 1. Sciogliere il lievito in acqua tiepida e versarlo nel contenitore della planetaria; aggiungere la farina e lo zucchero, mescolando con il gancio apposito, poi aggiungere il burro, il sale, le uova ed i semini di anice. 2. Formare una palla, adagiarla in una grossa ciotola, coprirla e lasciar lievitare in luogo tiepido per un'ora e mezza circa, fino più o meno al raddoppio. 3. Una volta trascorso questo tempo, re-impastare brevemente l'impasto in modo da sgonfiarlo e formare un salsicciotto, da tagliare in sei – otto parti della stessa pezzatura. 4. Formare con le pezzature di impasto sei – otto palline ben rotonde, che andranno posizionate su una teglia da forno ben distanziate fra loro. 5.
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brevemente l impasto in modo da sgonfiarlo e formare un salsicciotto, da tagliare in sei – otto parti della stessa pezzatura. 4. Formare con le pezzature di impasto sei – otto palline ben rotonde, che andranno posizionate su una teglia da forno ben distanziate fra loro. 5. Coprirle con un canovaccio e farle lievitare per circa mezz'ora in luogo tiepido, al riparo da correnti d'aria. 6. Accendere il forno a 185° con funzione statica; riprendere i panini, praticare un taglio centrale in ciascuno di essi; spennellare il tutto col tuorlo sbattuto e spolverizzare con abbondanti semini di sesamo. 7. Infornare e cuocere per mezz'ora - 35 minuti; i Pan de Yema si dovranno dorare e gonfiare ben bene. 8. Una volta cotti, spegnere il forno, sfornare e lasciar raffreddare prima di gustare.
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Tantawawas
Pan dei morti boliviano
I Tantawawas sono dei dolci di pasta lievitata, diffusi nelle regioni andine di Bolivia, Perù, Ecuador, parte della Colombia e dell’Argentina. Sono elementi immancabili negli altari dedicati ai defunti; i Tantawawas in Bolivia, hanno sembianze umane, con il viso di gesso colorato. Insieme alle bambole di pane, si modella anche una scala che simboleggia l'ascesa delle anime in cielo. Oltre ad essere sfornati in occasione del giorno dei morti, questi dolci si preparano anche i occasione di feste agricole, carnevale e Natale.
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Ricetta
Fonte: Canale YouTube - Recetas de Melito
Miria Onesta
INGREDIENTI 500 g di farina 0 50 g di zucchero 50 g di strutto 7,5 g di sale 1 uovo 1 cucchiaino di lievito di birra disidratato 150 ml di acqua 50 ml di latte
Per decorare 1 uovo Chiodi di garofano
PREPARAZIONE 1. Versate l’acqua in una ciotola, unite il lievito, lo zucchero, 1 cucchiaio di farina e mescolate, tenete da parte. 2. In una ciotola setacciate la farina, unite il sale, formate un incavo al centro, unite lo strutto e iniziate a mescolare. 3. Versate anche il latte, le uova e il lievito, mescolate e quando inizierà a formarsi l’impasto, rovesciate su un piano da lavoro e impastate per circa 10 minuti. 4. Trasferite l’impasto in una ciotola leggermente unta di olio, coprite con la pellicola e lasciate lievitare fino al raddoppio.
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4. Trasferite l'impasto in una ciotola leggermente unta di olio, coprite con la pellicola e lasciate lievitare fino al raddoppio. 5. Una volta che l'impasto avrà raddoppiato il suo volume, rovesciatelo di nuovo su un piano da lavoro e dividete in parti delle dimensioni che preferite, e in base alle forme che volete realizzare. 6. Per formare le bambole vi occorreranno delle palline d'impasto grandi come una grande arancia, per la scala 2 palline più grandi e 4 più piccole, se vi avanza un po' d'impasto, potete fare dei semplici panini. 7. Mentre date la forma, tenete le altre parti d'impasto che non utilizzate, coperte con la pellicola. 8. Iniziamo dalle bambole, stendete la pallina d'impasto e dategli una forma ovale, più larga verso il basso e stretta in alto. 9. Con un paio di forbici fate due tagli in diagonale per formare le braccia, un taglio centrale dal basso verso l'alto per formare le gambe e con le mani stringete la sommità dell'ovale per formare la testa. 10. Bagnate l'impasto e piegate le braccia verso il punto vita, sovrapponendole all'altezza delle mani. 11. Con piccoli pezzi d'impasto create i capelli, e qualche accessorio, per la versione maschile scarpe, cintura e colletto. 12. Aiutandovi con una forbice e un coltello decorate i vestiti, io ho fatto dei tagli a croce con le forbici per l'abito femminile e dei tagli verticale con un coltello per i pantaloni della versione maschile. 13. Con due chiodi di garofano formate gli occhi e con il gambo del chiodo di garofano formate la bocca. Utilizzato i chiodi di garofano, anche per la cintura.
Ricetta
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gambo di chiodi di garofano formate la bocca. Io ho utilizzato i chiodi di garofano, anche per decorare la cintura. 14. Una volta che avrete terminato la decorazione spennellate con uovo, coprite con la pellicola e lasciate riposare per 10 - 15 minuti. 15. Per formare la scala, rotolate i due pezzi d'impasto più grandi e formate le parti verticali, poi rotolate anche le 4 parti d'impasto più piccole e formate i pioli. Incollateli bagnando leggermente con dell'acqua. 16. Con l'impasto rimasto formate dei panini e incidete sulla sommità due tagli a croce, spennellate con l'uovo, coprite e lasciate riposare per 10 -15 minuti. 17. Preriscaldate il forno a 180 gradi e infornare le teglie per circa 12 -15 minuti. 18. Sfornate e fate raffreddare completamente prima di servire.
Ricetta
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San Nicola San Nicola di Mira (Bari) viene festeggiato il 6 dicembre; patrono di bambini, ragazzi, studenti, mercanti, pescatori e naviganti, ha come emblema oltre che il bastone pastorale, anche tre sacchetti di monete (palle d’oro). Nato fra il 250 e il 260 a Patara, nella Licia, diventò Vescovo di Mira in tempo di persecuzione, affrontando anche la prigionia: si salvò grazie all’Editto di Costantino nel 313 che concedeva la libertà di culto. Morì intorno all’anno 335 e nel 1807 le sue reliquie arrivarono a Bari, dove è venerato come patrono. E’ uno dei santi più venerati ed amati al mondo; una delle figure più grandi nel campo dell’agiografia: fra il X e il XIII secolo non è facile trovare santi che possano reggere il confronto con lui quanto a vivacità di culto, essendo lui difensore dei deboli e di coloro che subiscono ingiustizie. La carità infatti per lui è il miracolo più grande che nasce dalla fede: prendersi cura degli ultimi e del prossimo in genere era la sua missione. La tradizione gli attribuisce infatti un’attenzione particolare verso i bisognosi: come alle due giovani ragazze, per esempio che lui aiutò a sposarsi donando loro una dote, o battagliando per la riduzione delle pesanti tasse che gravavano in quel periodo sulla popolazione.
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Mannelés di Saint Nicolas
Per celebrare la festa di San Nicola nel nord-est della Francia, si organizzano sfilate in cui il Santo offre doni ai bambini buoni e dove l’uomo nero (il macellaio) punisce coloro che non lo sono stati. Tra i doni distribuiti vi sono dolci, pan di zenzero, clementine, cioccolatini e manneles o mannalas, piccole brioches al latte a forma di piccolo uomo. Queste buffe ma deliziose brioches si possono trovare in tutte le pasticcerie dell’Alsazia dal 6 fino a tutto dicembre. Alcune pasticcerie usano degli appositi stampi per creare la sagoma dell’omino, ma la tradizione vuole che questi omini vengano modellati a mano partendo dalla grossa testa tondeggiante. La forma non deve essere perfetta ma anzi l’aspetto buffo e per nulla aggraziato è caratteristico di questa piccola delizia.
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Ricetta
Fonte: Sito web - 36 quai des saveurs
Monica Costa
INGREDIENTI 500 g farina 20 g lievito di birra fresco 150 g latte tiepido 2 uova medie 100 g zucchero semolato ½ bacca di vaniglia 100 burro morbido ½ cucchiaini di sale Per finire 1 uovo e poso latte gocce di cioccolato
PREPARAZIONE 1. Sciogliete il lievito in 50 ml latte tiepido (preso dal totale previsto nella ricetta) aggiungete un cucchiaio di farina e un cucchiaino di zucchero (sempre presi dal totale della ricetta). Mescolate bene e lasciate riposare il tempo che sulla superficie si formino delle bolle. 2. Nella ciotola dell’impastatrice mettete la farina, lo zucchero, le uova, e i semi di mezza bacca di vaniglia. Aggiungete ora il lievito attivato ed iniziate ad impastare aggiungendo poco alla volta il latte tiepido.
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zucchero, le uova, e i semi di mezza bacca di vaniglia. Aggiungete ora il lievito attivato ed iniziate ad impastare aggiungendo poco alla volta il latte tiepido. 3. Con l’ultimo latte aggiungete anche il sale. Continuate ad impastare, quando l’impasto sarà formato aggiungete il burro morbido a tocchetti facendolo ben amalgamare all’impasto. 4. Trasferite l’impasto sul piano di lavoro, date velocemente qualche piega portando i lembi esterni di pasta verso l’interno quindi, dopo aver dato forma tonda, mettete a lievitare in una ciotola coperto da un canovaccio fino al raddoppio (a seconda della temperatura ci vorranno 1 ora e mezza o due ore). 5. Riprendete l’impasto, trasferitelo sul piano di lavoro e stendete la pasta col matterello ad uno spessore di poco meno di un centimetro. Con l’aiuto di un taglia pasta a forma di omino, tagliate le brioches e disponetele su una teglia coperta di carta forno distanziate tra loro. 6. Lasciate lievitare ancora 30 minuti circa, coperti da un canovaccio. 7. Decorate con le gocce di cioccolato e spennellate la superficie delle brioches con uovo leggermente sbattuto mescolato a qualche cucchiaio di latte. 8. Cuocete in forno già caldo a 180°C per circa 20 minuti e comunque fino a doratura. 9. Fate raffreddare completamente prima di servire.
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Santa Lucia La vergine e martire Lucia è una delle figure più care alla devozione cristiana; si festeggia il giorno 13 di Dicembre, in quello che viene definito il giorno più corto che ci sia (perché cade in prossimità del solstizio d’inverno). Nata a Siracusa intorno alla fine del III secolo da una famiglia cristiana nobile, Lucia è infatti patrona di questa città ed anche la protettrice degli oculisti, dei ciechi, degli elettricisti e si invoca per guarire le malattie agli occhi. L’etimologia del suo nome deriva dal latino e significa splendente, luminosa. Le sue spoglie mortali sono custodite nel Santuario di Santa Lucia a Venezia, mentre il luogo di culto principale è la Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro a Siracusa. Lucia nacque nell’anno 281 da una nobilissima e ricchissima famiglia; rimasta orfana di padre all’età di cinque anni venne educata nella religione cristiana dalla pia madre Eutichia. Diventata più grandicella, la ragazza decise all’insaputa della madre di mantenere perpetua verginità; la donna però, non sapendo nulla di tutto questo, come allora era usanza di fare, non tardò ad interessarsi per trovarle un bravo ragazzo che potesse essere poi suo sposo. Scelse un ragazzo buono, nobile, ma non cristiano; Lucia, per non turbare la madre, non disse nulla, anche se cercò in tutti i modi di trovare dei pretesti per rimandare le nozze, sperando che Dio potesse aiutarla nel su intento.
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Improvvisamente però Eutichia si ammalò gravemente, per cui non bastando né medici né medicine, per consiglio di Lucia, mamma e figlia decisero di andare in pellegrinaggio a Catania, alla tomba di S. Agata, per ottenere la guarigione. Pregando presso le Reliquie Sacre, Eutichia ottenne la guarigione e Lucia si convinse ancor di più della scelta fatta; parlò e si confidò quindi con lei, ottenendo libertà di poter mantenere il suo voto. Così, con una lampada fissata sul capo, iniziò a percorrere gli angusti cunicoli delle catacombe per distribuire ai bisognosi il denaro ricavato dalla vendita delle sue ricchezze. Il promesso sposo però, deluso ed arrabbiato, giurò vendetta appena seppe che il rifiuto di Lucia proveniva dal fatto di essere cristiana: si presentò quindi al proconsole romano Pascasio e accusò la giovane come ribelle agli dèi ed a Cesare. Portata davanti al Console, Lucia non cambiò le sue idee e il suo pensiero, così fu martirizzata il 13 dicembre del 304; cosparsa di olio, venne posta su un cumulo di legna e torturata col fuoco, ma le fiamme non la toccarono. Fu infine messa in ginocchio e finita con la spada per decapitazione. La salma fu posta successivamente nelle Catacombe, dove sei anni dopo sorse un maestoso tempio a lei dedicato.
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Esiste anche una leggenda dove si dice che un giovane si innamorò di Lucia e del suo sguardo; lei rifiutò il suo amore ma in cambio gli diede i suoi occhi. Accadde allora un miracolo: Lucia riebbe i suoi occhi ancor più belli di quelli di prima. Il giovane glieli richiese, ma lei si rifiutò e così lui la uccise infilandole un coltello nel cuore.
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Ciambella all’anice per Santa Lucia
La ciambella all'anice per Santa Lucia è un ricetta tipica marchigiana, preparata il 13 dicembre in occasione della festa di Santa Lucia. Una ciambella soffice con un impasto lievitato, semplice e profumatissimo, come quelli che solo le nostre nonne sapevano fare
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Ricetta
Fonte: Sito Web - Forchetta e pennello
Miria Onesta
INGREDIENTI 250 g di farina 0 1 uovo 70 g di zucchero semolato 50 ml di latte 50 g di olio di semi di girasole 12 g di lievito di birra fresco 1 cucchiaio di rum 20 g di anice
PREPARAZIONE 1. Con l'aiuto delle fruste elettriche, montate l'uovo con lo zucchero, quando l'uovo sarà ben montato, unite il lievito sciolto nel latte tiepido. 2. Incorporate anche l'olio il rum e la farina, rovesciate su un piano da lavoro e impastate fino ad ottenere un impasto liscio e morbido. 3. Mettete l'impasto in una ciotola unta di olio, coprite e lasciate lievitare fino al raddoppio. 4. Riprendete l'impasto rovesciatelo di nuovo su un piano dal lavoro, unite i semi di anice e impastate per incorporarli all'impasto. 5. Formate un rotolo con l'impasto e formate una ciambella, che metterete in uno stampo rivestito di carta forno. 6. Coprite con la pellicola e lasciate lievitare fino al raddoppio.
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carta forno. 6. Coprite con la pellicola e lasciate lievitare fino al raddoppio. 7. Quando la ciambella avrà raddoppiato il suo volume, preriscaldate il forno a 180 gradi. 8. Infornate la ciambella per circa 15 - 20 minuti. 9. Sfornate e fate raffreddare su una griglia prima di servire.
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Lussekatter svedesi
I Lussekatter svedesi per Santa Lucia sono dei dolcetti allo zafferano dalla forma sinuosa e dalla consistenza morbida come una brioche. Nei paesi scandinavi, in particolare in Svezia, migliaia di bambine con una veste bianca, una coroncina di candele in testa ed una in mano, effettuano una processione per illuminare l’oscurità della notte svedese. La veste bianca sta a simboleggiare il colore della purezza del battesimo; viene indossata anche una fascia rossa alla vita, che invece simboleggia il colore del sangue del martirio della Santa. Si cantano canzoni e le ragazze, vestite da Santa Lucia, portano in processione biscotti e panini allo zafferano, come metafora del “portare la luce del Cristianesimo attraverso le tenebre del mondo”. Questi panini, sono appunto i Lussekatter: la loro forma un po’ ad S, ricorda vagamente la codina arrotolata di un gatto, infatti sono noti anche con il nome di “Gatti di Santa Lucia”. Questi dolcetti si chiamano anche così perchè, avendo come ingrediente lo zafferano, acquistano un colore luminoso, come delle fiammelle portatrici di luce; secondo una credenza popolare tedesca infatti, il diavolo, con le sembianze di un gatto, spaventava i bambini: Gesù però li proteggeva attraverso questi dolcetti che, con il loro colore luminoso lo avrebbero allontanato.
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Ricetta
Fonte: Sito web - 2 Amiche in cucina
Simona Milani
INGREDIENTI Per l’impasto
375 g farina 00 100 g zucchero di canna 1 bustina zafferano 15 g lievito di birra fresco 1 tuorlo 150 ml latte 75 g burro 1/4 cucchiaino sale fino q.b uvetta sultanina
Per spennellare
1 uovo 2 cucchiai di latte
PREPARAZIONE 1. Sciogliere il lievito nel latte appena intiepidito; far fondere il burro a bagnomaria o nel microonde. 2. Setacciare la farina e metterla in una planetaria, unire poi lo zucchero, il sale, lo zafferano, ed azionare col gancio apposito per impastare. 3. Unire pian piano a filo il latte con il lievito, il burro fuso e il tuorlo, impastando per 10 minuti circa. 4. Formare una palla, coprire l’impasto e far riposare per circa un’ora e mezza.
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e il tuorlo, impastando per 10 minuti circa. 4. Formare una palla, coprire l’impasto e far riposare per circa un’ora e mezza. 5. Dividere l’impasto in 12 parti, e creare dei rotolini lunghi circa 20 cm che andranno arrotolati a forma di S e posati sulla teglia del forno (ricoperta di carta aderente) ben distanziati fra loro. 6. In ogni estremità, inserire un chicco di uvetta, poi coprire con uno strofinaccio e far riposare ancora per circa un’ora (io nel forno spento). 7. Una volta trascorso questo tempo, estrarre la teglia dal forno dove ha lievitato, ed accenderlo portandolo ad una temperatura di 200° circa con funzione statica. 8. Battere il tuorlo e il latte per la glassatura, poi spennellare i lussekatter. 9. Infornare per circa 15-20 minuti, (tenendo la teglia un po' in basso per non farli dorare eccessivamente) sfornare e servire tiepidi.
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Santa Lucia crown bread Corona intrecciata di Santa Lucia
La Corona intrecciata di Santa Lucia è un pane dolce, aromatizzato allo zafferano, tipico dei paesi scandinavi che viene realizzato per la ricorrenza del 13 dicembre. In questi paesi infatti, in particolare in Svezia, Santa Lucia è molto venerata; il 12 dicembre di ogni anno i bambini cucinano biscotti e poi, la mattina del 13, la figlia più grande della famiglia si veste come la Santa, indossando una camicia o una tunica bianca con una cintura rossa e una corona decorata con tante candeline. Anche le figlie più piccole indossano una camicia bianca mentre i figli maschi dei cappelli di paglia. Così vestiti ed agghindati, vanno come in processione svegliando gli altri membri della famiglia, ed offrendo loro i biscotti cucinati il giorno precedente. Alcune volte questa processione si sposta di casa in casa nel quartiere, intonando una canzone per la Santa dal titolo: Luciasången (che non è altro che la celebre canzone “Santa Lucia” napoletana con un testo in lingua svedese). Proprio da questa tradizione ecco che nasce questo pane semi dolce a forma di corona, profumato allo zafferano e con all’interno dei cranberries essiccati; un pane che può poi venire poi decorato con nastri colorati e candeline accese, consumato in famiglia insieme ai lussekatter.
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Ricetta
Simona Milani
Fonte: Sito web - Dolci da sogno
INGREDIENTI 220 g farina 00 100 g farina manitoba 12 g lievito di birra fresco 50 g zucchero 60 g latte 60 g acqua naturale 2 uova 25 g burro 50 g cranberries essiccati 2 g sale fino 1 cucchiaino scorza d'arancia finissimamente grattugiata 1/2 bustina zafferano
PREPARAZIONE 1. Grattugiare la scorza d'arancia finemente ed ottenerne un cucchiaino. 2. Intiepidire il latte e l'acqua, versarli in una ciotola e scioglierci il lievito amalgamando con una piccola frusta; unire la mezza bustina di zafferano. 3. Versare il composto ottenuto dentro alla ciotola della planetaria, aggiungendo un uovo sbattuto, la scorza grattugiata, lo zucchero ed il burro a pezzetti, amalgamando con il gancio a foglia. 4. Cambiare il gancio mettendo alla planetaria il gancio per impastare ed incorporare pian piano le farine addizionate col sale, sempre amalgamando.
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4. Cambiare il gancio mettendo alla planetaria il gancio per impastare ed incorporare pian piano le farine addizionate col sale, sempre amalgamando. 5. Unire all'ultimo i cranberries ed amalgamare per un po' fino all'incordatura dell'impasto sul gancio; formare poi una palla, adagiarla in una ciotola grande leggermente unta di burro, coprire con pellicola e mettere a lievitare in un luogo tiepido ed al riparo da correnti d'aria per circa due ore, deve raddoppiare. 6. Trascorso questo tempo, riprendere l'impasto, sgonfiarlo su una spianatoia leggermente infarinata e poi dividerlo in tre parti uguali. 7. Formare con ciascuna di queste parti un salamotto lungo e stretto, per poi intrecciarli fra loro in modo da ottenere una lunga treccia, che andrà arrotolata su se stessa formando una corona. 8. Unire le estremità pizzicandole e sigillandole con un pochino d'acqua, ed adagiare la corona ottenuta su una teglia rivestita di carta forno. 9. Coprire la corona con un telo pulito e mettere a lievitare in un luogo tiepido al riparo da correnti d'aria per circa 1 ora. 10. Nel frattempo accendere il forno e portarlo ad una temperatura di 190° con funzione statica; raggiunta la temperatura, riprendere la treccia e spennellarla con l'altro uovo sbattuto, poi infornare. 11. Cuocere per 25 minuti, coprendo, se necessario, negli ultimi dieci minuti la corona con carta alluminio nel caso diventasse troppo scura (io non l'ho fatto). 12. Una volta trascorso il tempo di cottura, spegnere il forno, sfornare e lasciar raffreddare su una gratella. 13. Decorare a piacere con nastri e candeline accese!
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Testi: Miria Onesta Monica Costa Simona Milani Foto: Luca Grasso Miria Onesta Simona Milani Ebook realizzato con Canva
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