Rapporto annuale 2013 Lettera agli stakeholder dell’Amministratore Delegato
Alberto Bartoli
Egregi azionisti, gentili interlocutori, firmo la mia seconda lettera da amministratore delegato quando si celebra il ventesimo anniversario dell’accordo che a gennaio del 1994 diede il via a quella che oggi chiamiamo familiarmente “globalizzazione”. Quando Bill Clinton, alla fine del 1993, firmò il trattato che dava il via al Nafta (North American Free Trade Agreement), l’accordo di libero scambio fra i paesi del Nord America, furono in molti a sottolinearne il valore rivoluzionario. Ebbene, quella rivoluzione si è avverata, ma forse non esattamente come i più auspicavano: la globalizzazione, più ancora che un’opportunità, si è trasformata in un obbligo e restare a casa propria, chiusi nei propri limiti, è diventato un rischio che, di questi tempi, nessuno si può più permettere. Il mercato oggi è il mondo e chi crede di poterne delimitare i confini è destinato a un lento ed inesorabile declino.
Facendo una considerazione di carattere generale, le prime delocalizzazioni e le prime joint ventures, anni fa, avevano lo scopo di produrre a costi inferiori, più vantaggiosi, rispetto a quelli di casa nostra. Le cose sono drammaticamente cambiate: andare all’estero ora è un’esigenza imprescindibile per un’impresa che vuole crescere, qualunque siano le sue dimensioni. La crescita, anche semplicemente quella demografica, non è più qui, ma in Brasile, in India, in Cina, in Egitto, in Turchia, in Medio Oriente, e non è pensabile poter intercettare questi flussi rimanendo a casa propria, nei confini del proprio cortile. In altre parole, si va
all’estero per fornire chi cresce, chi intercetta i grandi numeri, spesso con prodotti ad hoc, pensati espressamente per determinati mercati. Bisogna accettare di diventare competitori globali. Sabaf fornisce componenti di qualità a produttori internazionali di piani di cottura le cui esigenze, in molti casi, è impossibile soddisfare a distanza. Significherebbe passare attraverso dogane, leggi protettive, problemi di logistica che alla lunga indebolirebbero la nostra posizione a vantaggio di qualche concorrente disposto a trasferirsi dove più è opportuno. E presto o tardi, finiremmo per perdere non soltanto le forniture in questione, ma apriremmo a potenziali concorrenti anche la concreta possibilità di penetrare nuovi mercati, compresi quelli dove oggi abbiamo posizioni di leadership. Presidiare il mondo è quindi fondamentale non soltanto per crescere, ma anche per salvaguardare il cuore delle nostre attività, che continua e continuerà ad essere in Italia.
La ricerca di un’impronta più internazionale per Sabaf è stato il primo obbiettivo dal momento della mia nomina, avvenuta nel maggio del 2012. Pochi anni fa, oltre la metà del nostro fatturato era realizzato in Italia, e le vendite fuori dall’Europa rappresentavano meno del 10% del totale. Ora fatturiamo in Italia poco meno del 33% e solo il 5,7% è di pertinenza dell’Europa Occidentale. L’Europa Orientale (Polonia e Turchia) pesa per il 20%, e il restante 40% è venduto in Africa, in America, in Asia. Le nostre fabbriche in Brasile e in Turchia sono due pilastri fondamentali della nostra strategia, a cui presto si aggiungerà un polo produttivo in Cina. Se le cose vanno come speriamo, a medio termine aggiungeremo insediamenti produttivi in India e negli Stati Uniti. Bisogna evidenziare che essere presenti in mercati internazionali è molto più difficile che vendere in Italia o in Europa. Al di là dei prodotti specifici, si deve possedere una profonda conoscenza del Paese in cui si vuole lavorare. È per questo che da qualche anno abbiamo iniziato un percorso di formazione per
quadri internazionali. Dopo la laurea sono venuti in Sabaf ragazzi indiani, turchi, polacchi, brasiliani che hanno passato qualche anno ad apprendere la nostra filosofia produttiva e gestionale e poi sono tornati nei loro Paesi d’origine: ora sono i general manager delle nostre controllate o i nostri agenti locali. Per operare sui mercati internazionali ci servirebbe anche un sistema-paese più credibile e più forte, per presentarci all’estero con maggiore autorevolezza: è bene pertanto che, anche nell’attuale fase di ineludibile spending review, non venga a mancare, ma anzi si rafforzi il supporto delle istituzioni italiane all’internazionalizzazione delle imprese. Il contesto è dunque sempre più complesso, ed è difficile anche solo prevedere il fatturato del mese successivo, ma si è contemporaneamente chiamati a elaborare piani di sviluppo a medio termine. Da molti anni pensiamo che fattori quantitativi ed elementi qualitativi del nostro agire debbano essere valutati in modo integrato. Sono orgoglioso di sottolineare che nel 2013, come già nel 2004, questo nostro modo di agire e di pensare è stato premiato dalla Federazione Relazioni Pubbliche Italiana (Ferpi) con l’Oscar di bilancio per la categoria Medie e Piccole Imprese Quotate, un riconoscimento al nostro approccio innovativo alla rendicontazione. Per noi è un modo per dire a tutti che siamo una squadra e che la sfida della qualità globale non potrà che essere vinta solo giocandola tutti insieme: innovazione, affidabilità, competenza, precisione.
Per questo negli anni abbiamo continuato ad investire, soprattutto in Italia, grosse quote del nostro fatturato in ricerca e tecnologia. È la nostra assicurazione sul futuro, anche in assenza di incentivi e sgravi fiscali che pure avremmo auspicato. Esemplare è quanto siamo riusciti a ottenere in poco tempo grazie alla maggiore efficienza nella produzione rubinetti in lega leggera. Abbiamo saputo trasformare le complessità di un processo produttivo innovativo in punti di forza: oggi Sabaf è
in grado di realizzare a Ospitaletto prodotti che associano agli altissimi standard di qualità un pari livello di competitività, ed è grazie alla capacità di dare vita a questo tipo di percorsi virtuosi che l’Italia continuerà a essere centrale anche in futuro.
Sabaf di recente ha ritenuto di tornare a far parte della maggiore organizzazione imprenditoriale italiana, Confindustria, proprio per esercitare con maggior peso il proprio ruolo nei confronti della politica. Ci piacerebbe un maggior riconoscimento del valore dell’impresa nei piani di sviluppo del nostro paese. Fare industria, in Italia, pare essere rimasto un pallino di pochi. Noi continuiamo a considerarla una priorità senza alternative. Finché da qualche parte per i nostri componenti ci sarà un mercato noi continueremo a produrre e innovare, per poterlo soddisfare e migliorare. È una missione che ha a che fare con la nostra stessa essenza, quella di uomini moderni che non si arrendono a un mondo in cui i beni materiali vengono prodotti da altri.
Alberto Bartoli
INTRODUZIONE AL RAPPORTO ANNUALE Il percorso di Sabaf verso il Reporting Integrato La pubblicazione del Rapporto Annuale di Sabaf, giunto quest’anno alla nona edizione, conferma l’impegno del gruppo, intrapreso sin dal 2005, nella rendicontazione integrata delle proprie performance economiche, sociali ed ambientali.
imprese stesse, attraverso una migliore comprensione dell’articolazione della strategia e una maggiore coesione interna, sia la comunità degli investitori, che può così comprendere in modo più chiaro il collegamento tra la strategia, la governance e le performance aziendali.
A conferma della rilevanza della rendicontazione integrata come nuovo modello di corporate reporting emergente, sono proseguiti i lavori a livello internazionale sul tema. Nel dicembre 2013 è stato presentato, infatti, da parte dell’International Integrated Reporting Council (IIRC), il Framework Internazionale sul reporting di sostenibilità “The International <IR> Framework”, che definisce i principi guida da seguire per la predisposizione di un Bilancio Integrato ed i contenuti chiave dello stesso. L’Integrated Reporting rappresenta un’importante evoluzione della rendicontazione aziendale, sempre più focalizzata sulla creazione di maggiore coesione ed efficienza nel processo di rendicontazione e sull’adozione di un “integrated thinking”.
Nel 2013 l’impegno di Sabaf sul fronte della rendicontazione integrata ha ricevuto un prestigioso riconoscimento con l’assegnazione dell’Oscar di Bilancio nella categoria Medie e Piccole Imprese Quotate. Queste le motivazioni che hanno spinto la Giuria, presieduta dal Prof. Andrea Sironi, Rettore dell’Università Bocconi di Milano, a premiare il bilancio di Sabaf “Si tratta di un bilancio integrato con una sezione dedicata alla sostenibilità, con un evidente impegno nel coniugare i vari aspetti di rendicontazione finanziaria e non. Buone le parti relative all’informativa economico finanziaria e alla gestione e organizzazione, così come quella dedicata alla CSR. Il documento ha un forte impatto visivo, dal momento che sfrutta diverse soluzioni grafiche per sintetizzare il testo ed evidenziare Key Performance Indicators e altre tematiche chiave. Ottima la sezione sul risk management, di immediata comprensione anche per i non addetti ai lavori e molto apprezzabile la trasparenza nella descrizione dei processi di selezione e remunerazione delle risorse”.
Sabaf, tra le prime società a livello internazionale a cogliere il trend della rendicontazione integrata, intende proseguire nel cammino intrapreso, ispirandosi a quanto indicato dal Framework internazionale, consapevole che un’informativa integrata, completa e trasparente è in grado di favorire sia le
Nota metodologica Le Sezioni 1 – Business Model ed approccio strategico, 2 – Dimensione internazionale e mercati di riferimento e 4 – Sostenibilità sociale e ambientale costituiscono il bilancio sociale al 31 dicembre 2013, predisposto secondo: - le Sustainability Reporting Guidelines 2006 definite dal GRI/G3, il cui livello di applicazione riteniamo corrispondere ad A+; - i principi AA 1000 emanati da AccountAbility, per quanto attiene il processo di rendicontazione sociale e il dialogo con gli stakeholder. In continuità rispetto agli anni precedenti, il processo di definizione dei contenuti e di determinazione della materialità si è basato sui principi previsti dal GRI (materialità, inclusività degli stakeholder, contesto di sostenibilità e completezza). A partire dal 2013 il perimetro di rendicontazione del Bilancio Sociale include la società controllata Sabaf Beyaz Esya Parcalari Sanayi Ve Ticaret Limited Sirteki (Sabaf Turchia), che ha avviato la produzione nell’ultimo trimestre 2012 ed è stata pienamente operativa nel corso del 2013. Si segnala che, dove non specificato diversamente, i dati comparativi al 31 dicembre 2012 fanno riferimento a valori che escludono Sabaf Turchia, in quanto non è stato possibile ricostruire le informazioni in modo retrospettivo. La Sezione 3 – Governance, Risk Management, Compliance e Remunerazione riporta le informazioni rilevanti in merito alla struttura di governo societario e al sistema di gestione dei rischi aziendali.
Le Sezioni 5 – Relazione sulla Gestione, 6 – Bilancio Consolidato e 7 – Bilancio d’esercizio di Sabaf S.p.A. costituiscono la Relazione Finanziaria Annuale al 31 dicembre 2013. Da ultimo è riportata la Relazione sulla Remunerazione, predisposta ai sensi dell’articolo 123-ter del Testo Unico della Finanza. Anche quest’anno tra gli “indicatori non finanziari” sono esposti i risultati conseguiti nella gestione e valorizzazione del capitale intangibile, il principale driver che consente di monitorare la capacità della strategia aziendale di creare valore in una prospettiva di medio-lungo termine.
Al fine di garantire l’attendibilità delle informazioni riportate nel Bilancio Sociale, sono state incluse grandezze direttamente misurabili, limitando il più possibile il ricorso a stime. I calcoli si basano sulle migliori informazioni disponibili o su indagini a campione. Le grandezze stimate sono chiaramente indicate come tali. Il Rapporto Annuale è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione il 20 marzo 2014 e presentato all’assemblea degli azionisti del 29 aprile 2014.
SABAF - RAPPORTO ANNUALE 2013
INTRODUZIONE AL RAPPORTO ANNUALE
Temi rilevanti per l’attività del Gruppo Al fine di identificare i temi rilevanti da approfondire nel Rapporto Annuale 2013 si è tenuto conto: - delle priorità strategiche definite a livello aziendale; - delle aspettative degli stakeholder.
Sviluppo sostenibile
Clienti
Strategia e gestione della sostenibilità
Customer satisfaction
Etica degli affari
Ricerca e innovazione di prodotto e di processo
Valorizzazione delle attività immateriali e del capitale intellettuale
Immagine e Reputazione
Affermazione sui mercati internazionali
Partnership con gruppi multinazionali
Ambiente
Impatti ambientali Eco-efficienza e gestione della qualità
Collaboratori
Gestione, sviluppo e formazione del personale Occupazione Salute e sicurezza
Fornitori
Azionisti
Collettività
Monitoraggio della Supply Chain
Corporate Governance e tutela degli azionisti di minoranza
Rapporti con il territorio
5
6
Sabaf aderisce al Codice di Comportamento del CECED Sabaf ha aderito al codice di condotta di CECED Italia, associazione che rappresenta oltre 100 imprese del settore dell’industria degli apparecchi elettrodomestici. Aderendo a tale iniziativa Sabaf riconosce e si assume la responsabilità di agire come “good corporate citizen”. Il Codice di Condotta CECED Italia è un accordo volontario e risponde al desiderio degli associati CECED Italia di essere attivi nel promuovere condizioni di lavoro leali e sostenibili, responsabilità sociale e qualità dell’ambiente. Prevede inoltre che le imprese firmatarie promuovano l’applicazione dei principi del Codice nella propria catena di fornitura. Il Rapporto Annuale di Sabaf rappresenta in tal senso anche lo strumento attraverso il quale il Gruppo relaziona anno per anno sull’attuazione pratica dei principi del Codice e sui progressi ottenuti, come specificamente richiesto alle aziende aderenti.
Sabaf aderisce al Global Compact Sabaf nell’aprile del 2004 ha formalmente aderito al Global Compact, l’iniziativa delle Nazioni Unite per le aziende che si impegnano a sostenere e promuovere i dieci principi universalmente accettati relativi ai diritti umani, ai diritti del lavoro, alla tutela dell’ambiente e alla lotta alla corruzione. Con la pubblicazione del Rapporto Annuale 2013, rinnoviamo il nostro impegno per fare del Global Compact e dei suoi principi parte integrante della nostra strategia, della nostra cultura e delle nostre operazioni quotidiane e ci impegniamo inoltre a dichiarare esplicitamente questo nostro impegno a tutti i dipendenti, ai partner, ai clienti e più in generale all’opinione pubblica. Nel Rapporto Annuale sono illustrate dettagliatamente le azioni intraprese dal Gruppo Sabaf a supporto dei dieci principi; i riferimenti sono contenuti nell’indice degli indicatori GRI, secondo la linea-guida “Making the connection. The GRI Guidelines
and the UNGC Communication on Progress”. Alberto Bartoli
SABAF - RAPPORTO ANNUALE 2013
INTRODUZIONE AL RAPPORTO ANNUALE
I 10 principi del Global Compact Diritti umani Pr i nci pi o I Alle imprese è richiesto di promuovere e rispettare i diritti umani universalmente riconosciuti nell’ambito delle rispettive sfere di influenza e
Pr i nci pi o II di assicurarsi di non essere, seppure indirettamente, complici negli abusi dei diritti umani.
Lavoro Pri nci pi o III Alle imprese è richiesto di sostenere la libertà di associazione dei lavoratori e riconoscere il diritto alla contrattazione collettiva.
Pri nci pi o IV L’eliminazione di tutte le forme di lavoro forzato e obbligatorio.
Pri nci pi o V L’effettiva eliminazione del lavoro minorile.
Pr i nci pi o VI L’eliminazione di ogni forma di discriminazione in materia di impiego e professione.
Ambiente Pri nci pi o VII Alle imprese è richiesto di sostenere un approccio preventivo nei confronti delle sfide ambientali e
Pri nci pi o VIII di intraprendere iniziative che promuovano una maggiore responsabilità ambientale; e
Pr i nci pi o IX di incoraggiare lo sviluppo e la diffusione di tecnologie che rispettino l’ambiente.
Lotta alla corruzione Pr i nci pi o X Le imprese si impegnano a contrastare la corruzione in ogni sua forma, incluse l’estorsione e le tangenti.
7
INDICATORI DI PERFORMANCE IN SINTESI (KPI) Legenda
2013
2012
2011
variazione
Indicatori finanziari Dati economici
Situazione Patrimoniale e Finanziaria
(valori in €/000)
2013
2012
2011
(valori in €/000)
31/12/2013
31/12/2012
31/12/2011
Ricavi delle vendite
130.967
130.733
148.583
Attività non correnti
97.467
101.728
102.310
Margine operativo lordo (EBITDA)
24.572
21.813
30.092
Capitale circolante
41.241
41.086
37.915
Risultato operativo (EBIT)
11.132
7.920
16.566
Attività finanziarie correnti
22
0
0
Utile ante imposte
9.811
6.219
15.454
Fondi per rischi e oneri, TFR, imposte differite
(4.049)
(3.392)
(3.606)
4.196
10.775
Capitale investito
134.681
139.422
136.619
Patrimonio netto
117.955
115.626
121.823
Indebitamento finanziario netto
16.726
23.796
14.796
utile netto
8.104
TOTALE FONTI
134.681 139.422 136.619
Altri indicatori 2013
2012
2011
Redditività del capitale investito (EBIT/capitale investito)
8,3%
5,7%
12,1%
Dividendi per azione (euro)
0,40 1
0,35
0,60
Indebitamento netto/Mezzi propri
14%
21%
12%
Capitalizzazione di mercato al 31 dicembre /patrimonio netto
1,27
0,88
1,06
(valori in €/000)
2013
2012
2011
Investimenti in ricerca e sviluppo capitalizzati
368
369
648
Altri investimenti
9.658
13.628
13.842
(valori in €/000)
2013
2012
2011
• stampaggio ottone e pressofusione alluminio
4.519
4.682
5.049
• altre lavorazioni
5.606
6.734
8.010
Valore di beni e servizi esternalizzati: 5
+0,18%
0
variazione fatturato
-1,5%
-10
-12,0%
1 dividendo proposto
-5
-15
SABAF - RAPPORTO ANNUALE 2013
INTRODUZIONE AL RAPPORTO ANNUALE
9
VALORE ECONOMICO GENERATO E DISTRIBUITO Si riporta di seguito l’analisi della determinazione e della ripartizione del valore economico tra gli stakeholder, elaborata in conformità alle indicazioni del GRI. Il prospetto è stato predisposto distinguendo tre livelli di valore economico. Quello generato, quello distribuito e quello trattenuto dal Gruppo. Il valore
(migliaia di euro)
economico rappresenta la ricchezza complessiva creata da Sabaf, che viene successivamente ripartita tra i diversi stakeholder: fornitori (costi operativi), collaboratori, finanziatori, azionisti, pubblica amministrazione e collettività (liberalità esterne).
2013
2012
Variazione
Valore economico generato dal gruppo
133.397
132.260
1.137
Ricavi
130.967
130.733
234
3.885
3.592
293
Proventi finanziari
138
219
(81)
Rettifiche di valore
915
1.056
(141)
Svalutazione crediti
(1.240)
(1.608)
368
Differenze di cambio
(186)
(293)
107
71
54
17
Rettifiche di valore di attività materiali ed immateriali
(655)
(1.028)
373
Utili/perdite da partecipazioni
(498)
(465)
(33)
Valore economico distribuito dal Gruppo
116.992
119.104
(2.112)
Remunerazione dei fornitori
78.504
82.661
(4.157)
670
716
(46)
Remunerazione dei collaboratori
31.339
29.302
2.037
Remunerazione dei finanziatori
775
1.162
(387)
Remunerazione degli azionisti 2
4.613
3.911
702
Remunerazione della pubblica amministrazione 3
1.707
2.023
(316)
54
45
9
Valore economico trattenuto dal Gruppo
16.405
13.156
3.249
Ammortamenti
12.856
12.919
(63)
Accantonamenti
91
21
70
Utilizzo fondi
(33)
(69)
36
3.491
285
3.206
Altri proventi
Proventi/oneri dalla vendita di attività materiali ed immateriali
di cui per spese ambientali
Liberalità esterne
Riserve
2 Per il 2013 l’importo è stimato sulla base del dividendo proposto 3 Include le imposte differite
Indicatori non finanziari Legenda
2013
2012
2011
Indicatori di capitale umano
Età media del personale
ELEVATA SCOLARITà
Turnover in uscita
Ore di formazione per addetto
(somma dell’età dei dipendenti/ totale dipendenti al 31/12)
(numero laureati e diplomati/totale dipendenti al 31/12)
(dipendenti dimessi e licenziati/ totale dipendenti al 31/12)
(ore di formazione / dipendenti medi)
Investimenti in formazione/ fatturato 4
Anni
%
%
ORE
%
36,6 36,2 35,9
54,5 51,7 50,7
7,1 5,6 5,0
18 16,1 12,3
0,45 0,42 0,42
Indicatori di capitale strutturale
%
Ore dedicate allo sviluppo di nuovi prodotti/ore lavorate
Budget (investimenti + spese correnti) IT/fatturato
0,6 0,8 0,6 1,9
2,0
1,8
Investimenti materiali/fatturato
7,2
Ore dedicate all’ingegneria di processo/ore lavorate (ore dedicate a commesse per la costruzione di nuove macchine per nuovi prodotti o per aumentare la capacità produttiva/totale ore lavorate)
10,1 9,2
Investimenti immateriali/fatturato
0,4 0,6 2,0
2,7
2,5
4 L’indice è stato ricalcolato includendo il costo della formazione del personale temporaneo.
0,5
INTRODUZIONE AL RAPPORTO ANNUALE
SABAF - RAPPORTO ANNUALE 2013
Spese correnti per la qualità/fatturato
Investimenti per la qualità/fatturato
0,14
0,07
0,09
0,02
0,11
0,04
Scarti presso i clienti (addebiti da clienti e note di
Valori degli scarti/fatturato
credito a clienti per resi/fatturato)
(scarti in produzione/fatturato)
0,04
1,13
0,06
1,25
0,06
1,32
Incidenza costi qualità/fatturato (scarti in produzione + resi da clienti/fatturato )
1,18 1,31 1,38
Indicatori di capitale relazionale
Ore di sciopero per cause interne
Fatturato medio per cliente (fatturato totale/numero di clienti)
Percentuale di fatturato derivante dai nuovi clienti
0
0
424
516
Incidenza percentuale dei primi 20 clienti
46
49
49
0,33
0,34
0,38
Numero campionature per i clienti
%
%
Incidenza percentuale dei primi 10 clienti
445
N°
0
%
H
€/000
(fatturato derivante dai nuovi clienti/fatturato)
70
70
73
1.109
1.178
1.059
Reclami da clienti
Fatturato fornitori certificati (fatturato fornitori certificati/fatturato)
2.176
2.344
2.283
249
302
446
53,9
54,7
54,2
N°
Cause avviate contro le società del Gruppo
N°
Numero di analisti che seguono con continuità il titolo
%
N°
N°
Numero di codici forniti ai primi 10 clienti
2
2
3
3
2
3
Indicatori sociali Totale dipendenti
N°
• uomini • donne
%
Tasso di malattia
(ore di malattia/totale ore lavorabili)
%
%
730 65,2 34,8
702 65,4 34,6
714 65,7 34,3
2,88
2,75
2,77
12,99 12,00 18,48
Indice di frequenza degli infortuni (numero infortuni (esclusi infortuni in itinere) x 1.000.000/totale ore lavorate)
0,22
0,15
0,27
N°
5
11
11
Percentuale di fatturato dei fornitori in provincia di Brescia
%
49,9
53,3
52,3
Liberalità/utile
%
0,66
1,07
0,71
Indice di gravità degli infortuni (giorni di assenza (esclusi infortuni in itinere) x 1.000/totale ore lavorate)
Posti di lavoro creati (persi)
5 Dato rideterminato per considerare anche i 23 dipendenti in forza in Sabaf Turchia al 31 dicembre 2012
5
Indicatori ambientali Materiali utilizzati
t
OTTONE
LEGHE DI ALLUMINIO
ACCIAIO
1.234
7.332
6.784
1.186
6.847
5.853
1.384
7.928
6.948 t
Rifiuti assimilabile urbano
rifiuti pericolosi
rifiuti non pericolosi
214
2.831
6.046
176
3.053
5.230
178
3.345
6.402
3.616 Consumo di metano
m3 x 000
2.726 3.308
31.944 Consumo di energia elettrica
29.290
MWh
31.098
20.109 Emissioni CO2
17.133
t
18.898
0.51 Spese correnti ambientali/ fatturato al 31/12
0.55
%
0.56
Investimenti ambientali/ fatturato al 31/12
0.18 0.00
%
0.06
Legenda
2013
2012
2011