Interior Design Project by Aldo Nozzolillo

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hotel real orto botanico concept board evocazione natura scienza arte zen tradizione contemporaneitĂ relax

project by

aldo nozzolillo for arch.fabrizio mautone design dell’accoglienza Istituto Superiore di Design Napoli


Mario Merz dal 1970 introdusse nelle sue opere la successione di Fibonacci come emblema dell’energia insita nella materia e della crescita organica...

spunti progettuali arte povera

mario merz


tavolozza colori

materiali mood

legno di acero resina bianca vetro trasparente e opaco marmo bianco

tessuti

cotone bianco cuoio bianco

Alvaar Aalto (1940)

L’architettura non è una scienza. L’architettura è, e resta, un meraviglioso processo di sintesi in cui sono coinvolte migliaia di componenti umane: essa rimane pur sempre «architettura». La sua missione è ancora di armonizzare il mondo materiale con la vita. Rendere l’architettura più umana significa fare architettura migliore, e significa anche allargare il concetto di funzionalismo oltre il limite della tecnica. Questa meta può essere raggiunta solo con mezzi architettonici, creando e combinando le tecniche, cosìche si possa offrire all’uomo l’esistenza più armoniosa possibile.


contemporany art marco rossetti



gli arredi letto “king size” (200cm x 200cm) con quattro confortevoli cuscini anatomici ed anallergici di due differenti spessori e materasso anatomico con sistema Technocell Life Pure mobile per bagagli ampia scrivania con IMac e Stampante multifunzione mobile bar con frigo con bicchieri e calici di cristallo mobile porta-valigia con contenitore per scarpe poltrona “chair” Vitra Charles Eames per lettura due sedie Vitra Jill Tube by Alfredo Häberli telescopio design by Odo Fioravanti vasi zen e piante da interni

il bagno rivestimenti in marmo con contrasti lucidi e opachi ampia doccia in Corian e cristallo con cascata, doccetta e regolazione termostatica mobile contenitore con lavabo e specchio riscaldamento a pavimento sanitari sospesi di design Italiano

dotazioni Suite area relax telefono per comunicazioni interne servizio sveglia macchina da caffè Nespresso minibar Tv Led 32” sospeso Tv satellitare con canali internazionali IPad IMac e Stampante multifunzione docking station film on demand nella propria lingua riviste e giochi disponibili su smartphone o tablet cassaforte idonea per Lap Top 15” connessione internet Wi-Fi gratuita climatizzazione biancheria da letto asciugacapelli presa rasoio 110/220 V biancheria da bagno, accappatoio e pantofole dispenser prodotti da bagno linea Eco certificata pulsanti per emergenza sanitaria nella doccia ampia vasca idromassaggio dedicata in zona relax

standard di riferimento: internazionale brand: leisure business


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hotel real orto botanico the project cenni storici stato di fatto stato di progetto render


tavole storiche inquadramento Napoli, via Foria nella storia Via Forìa è una storica via di Napoli che delimita a nord il nucleo antico della città di Napoli e parte da piazza Cavour sino a Piazza Carlo III. Famosa per la numerosa presenza di caratteristiche botteghe di antiquariato, la strada è lunga un chilometro esatto, attraversando i quartieri Stella, San Carlo all’Arena e San Lorenzo. Foria deriva dalla corruzione di Forino (con cui si chiamava la strada dal XVIII secolo, mentre in precedenza la si indicava come strada di San Carlo all’Arena), cioè il principe di Forino che costruì l’omonimo palazzo, il primo di un nucleo di costruzioni nella zona. La strada di Forino era niente altro che un grande lavinaio (un collettore di acque) che correva nei pressi della cortina settentrionale delle mura cittadine che fino all’epoca aragonese partendo da Caponapoli lambivano piazza Cavour e degradavano verso il Castel Capuano lungo il carbonarius, l’odierna via Carbonara. Questo fossato accoglieva tutte le acque torrentizie (la cosiddetta lava) provenienti dalle colline sovrastanti come la Stella, il Moiariello, l’Infrascata, la Veterinaria e dai valloni della Sanità e dei Vergini. In particolare la lava dei Vergini era la più temuta e anche la più micidiale per via delle tante vittime che fece. Il fenomeno della lava terminò nel 1871 con la regolarizzazione delle acque piovane tramite collettore (anche se si ebbero molti anni più avanti alcuni straripamenti dovuti a cattiva manutenzione). Nel XVI secolo Don Pedro di Toledo amplia le mura a nord; ne consegue da queste parti lo spostamento di porta San Gennaro e la costruzione della porta di Costantinopoli. Nel XVII secolo lungo la strada si costruiscono alcuni edifici come la chiesa di San Carlo all’Arena e il palazzo Caracciolo di Forino.

Il boom edilizio avviene nel XVIII secolo, grazie anche alla lastricazione avvenuta precisamente tra il 1767 e il 1768: il palazzo Forino aveva degli splendidi giardini, parte dei quali furono espropriati a cittadini che cominciarono la costruzione dei loro edifici privati. Palazzo Forino, pur avendo perso parte dei suoi splendidi giardini, ebbe in compenso una ristrutturazione barocca che è quella visibile tuttora. Di questo periodo sono la maggior parte dei palazzi che si ergono in via Foria e anche molte chiese come il rifacimento di quella di Sant’Antonio Abate. Tra il 1810 e il 1812 Gioacchino Murat provvede a sistemare ulteriormente la via nonché il riempimento dei restanti fossati: i lavori di rettificazione vengono affidati a Stefano Gasse e a Gaetano Schioppa. Dal 1811 al 1814 si lavora per costruirne un prolungamento fino a Poggioreale (la strada nuova del campo) con progetto di Giuliano De Fazio sotto la supervisione di Luigi Malesci. Restaurata la monarchia borbonica, si costruisce tra il 1846 e il 1849 un mercato di commestibili all’angolo con via Duomo su progetto di Francesco De Cesare, sul luogo della cosiddetta villa dei pezzenti, una passeggiata costruita nei primi del secolo, ma andata in rovina (da qui il nomignolo). Per circa cinquant’anni adibito alla vendita di alimentari, nel XX secolo fu sede di mercato di fiori fino al 1958, quando sarà abbattuto per fare posto ad un enorme edificio-torre, realizzato dal famigerato palazzinaro emblema del laurismo Mario Ottieri, che rovina la lineare altezza dei preesistenti edifici. Si procede sempre su progetto del De Cesare, coadiuvato da Giuseppe Settembre, ad aprire la strada della Pietatella (oggi via Domenico Cirillo), collegamento con via Carbonara, a partire dal 1845 fino al 1856. da Romualdo Marrone, Le strade di Napoli, Newton Compton, 2004 e Wikepedia


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stato di fatto criteri di illuminazione progetto pedana

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La Chaise Charles & Ray Eames, 1948

arredi

GAN By Gandia Blasco | Collezione Hand TuftedCHAMPIONES

Gregg sospensione by Foscarini Jill Alfredo H채berli, 2011

telescopio Odo Fioravanti, 2014

ONE BY ONE Steve Lechot, 2004 woodline,pear and drop models-Agape


92MQ

cad 2d 1:50 pianta e materiali

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cad 2d 1:50 sezioni

sezione A-A

sezione B-B

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