La rivista del
Bere Bene di
Bimestrale di informazione sul mondo del beverage
In caso di mancato recapito inviare al CPO di Brindisi per la restituzione al mittente previo pagamento Resi
Anno 7 - n째40 - Lug/Ago 2013
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Crisi, confusione e incertezza: questo difficile presente non ci fa mancare nulla. Tuttavia, a ben vedere, ci sono anche degli aspetti positivi. Ad esempio c’è un evidente e decisivo “cambiamento” che potrebbe essere foriero di nuove e migliori condizioni. Tutto sta a non lasciarsi piangere addosso, anzi, a imparare a leggere il cambiamento, a trovare il coraggio e la prontezza di riflessi di coglierlo al volo. Si sa: il futuro non attende. Non attende a maggior ragione nemmeno per coloro che svolgono un lavoro più classico, come può essere quello dei distributori. Anche in questo comparto i cambiamenti possono essere decisivi. Ma attenti. Devono essere cambiamenti ponderati che non stravolgano identità e storia. Ma come è possibile evolvere in un settore, in un mestiere, alquanto tradizionale? È questa la domanda alla
quale il consorzio U.DI.AL. ha voluto dare delle risposte. Risposte e progetti che si sono basate su due precisi fattori: innovazione e collaborazione. Il concetto di collaborazione mutua quella che è la vocazione più antica di una compagine consortile: collaborare fra soci, fare forza insieme è la prima prerogativa, quindi parliamo di un valore primario che in questo caso deve essere coniato nel modo più fattivo. Poi l’innovazione: chi non è capace di usare, sfruttare quanto la moderna tecnologia oggi mette a disposizione, è automaticamente fuori dal mercato. La tecnologia favorisce non solo la comunicazione e quindi i processi decisionali, ma offre un enorme contributo per costruire una rete di relazioni con la quale aggredire in modo più organico un mercato, offre strumenti che servono a fidelizzare i clienti, se non a conquistarne di nuovi. In questo senso innovazione e collaborazione sono un connubio perfetto, un insieme vincente per la distribuzione che punta al cambiamento.
Anno 7 - Numero 40 Luglio/Agosto 2013
Rivista specializzata di: 72021 Francavilla Fontana (Br) C.da Carlo Di Noi Inferiore Via per Ceglie Km 1 Tel. 0831.815906 - Fax 0831.811050 www.udial.it - udial@libero.it Direttore Responsabile: Giuseppe Rotolo Editore: edizioni
Iscrizione al R.O.C. n°6648 V.le Aldo Moro, 44 - 70043 Monopoli (BA) Tel. 080.9306460 - Fax 080.9373100 input@inputedizioni.it - www.inputsrl.it Testi e collaborazioni: Marianna Iodice, Angela Svezia, Maria Vittoria Petrosillo, Valeria Todisco.
Tutti i diritti di riproduzione di testi e foto, in qualsiasi forma, compresa la messa in rete, sono riservati. Per qualsiasi utilizzo è necessaria un’autorizzazione scritta dell’editore. Ai sensi dell’Art. 10 della L. 675/1996, le finalità del trattamento dei dati relativi ai destinatari del presente periodico consistono nell’assicurare un’informazione tecnica, professionale e specializzata a soggetti identificati per la loro attività professionale. L’Editore, titolare del trattamento, garantisce ai soggetti interessati i diritti di cui all’Art. 13 della suddetta legge. Reg. Trib. Bari n°49 del 10/12/2007 La rivista Drink Style è di proprietà del consorzio U.DI.AL. - Consorzio fra distributori indipendenti di bevande. La pubblicazione ha il compito di trasferire e implementare, attraverso l’informazione puntale, credibile e professionale, il sapere e la cultura del fuoricasa italiano. La rivista è edita bimestralmente e postalizzata in modo mirato verso i locali altovendenti ho.re.ca. e superhoreca, clienti dei soci del consorzio.
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Distribuzione e innovazione
Distribuzione e innovazione
Editoriale
a cura di Giuseppe Rotolo
Anno 7 - Numero 40 - Luglio/Agosto 2013
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Editoriale Distribuzione e innovazione
Eventi Birra and friends. Birra e Sound. September Fest
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Il mercato del beverage “Re Drink” e “Regina Appetizer”. Nasce l’Apericena
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Udialito Assemblea 2013
Udialito I funzionari U.DI.AL. si incontrano
Udialito Riunione in Sicilia
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Il Mercato del Beverage
Per Saperne di Più
Leggendo un libro o tra amici, un piacere slow
Ristrutturazioni Prorogate le detrazioni Fiscali
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Pubbliredazionale A Ragusa nasce l’Oligominerale Santa Maria
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Il Mercato del Beverage Minerale: da gustare non solo da bere
38 Pubbliredazionale Il Successo è una ricetta semplice
Pubbliredazionale Sibeg - Coca-Cola in Sicilia
L’Intervista Seritti Distribuzione - Rinascere è più bello che nascere
Birra and friends - Birra e Sound - September Fest
Eventi
Birra and Friends
L’A.S. Vernole ASD ripropone la 2° edizione della festa popolare dedicata al piacere di bere della buona birra. Il 19, 20 e 21 luglio 2013 si svolge la 2° edizione della festa: “BIRRA AND FRIENDS”, anifestazione gastro-musicale caratterizzata dalla presenza di grandi marchi di birra quali Paulaner, Guinness, Forst etc... accompagnata da degustazioni varie e soprattutto da tanta buona musica live. birraandfriends.altervista.org
Birra e Sound, tantissime birre in festa
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Anche quest’anno Birra e Sound, a Leverano, offre l’occasione dal 31 luglio al 5 agosto di trascorrere piacevoli serate nella penisola salentina. Birra
e Sound è, infatti, il primo festival europeo della birra nel Salento, organizzato per offrire il piacere di serate trascorse in compagnia di un buon boccale di birra legato a un fenomeno di rivalutazione del mondo del gusto e a tutte quelle novità che stanno interessando sempre di più il popolo della degustazione di qualità. Si rinnova così anche quest’anno il tanto apprezzato appuntamento con il gusto di una vastissima collezione di birre da tutta Europa, coronando l’impegno di vent’anni di importazione e distribuzione dei più famosi e acclamati marchi birrai. www.birraesoundfestival.com
Carrara com e Inglostadt Septemberfest è una Festa della birra nata per dare testimonianza del gemellaggio tra e città di Inglostadt e Carrara nel 1962. In fiera è possibile trovare birra bavarese di alta qualità, musica, spettacoli e specialità gastronomiche bavaresi da degustare o da acquistare come regalo o da portare a casa. Dedicata sia ad un pubblico professionale che di consumatori, si terrà da venerdì 23 agosto a sabato 7 settembre presso il Centro fieristico CarraraFiere. www.carrarafiere.com
Il Mercato del Beverage
Siamo in estate, e non mancano le indagini sul connubio turismo/fuori casa. Stando ai dati FIPE cortesia e ospitalità e qualità del mangiare sono i primi due criteri con cui i turisti scelgono una meta vacanziera nel nostro Paese. “Si tratta di valori immateriali - si legge nel focus Fipe - che, almeno nel caso della ristorazione, assumono anche valenza economica considerando che il 19,3% delle spese sostenute dai turisti che hanno soggiornato in Italia nel 2012 è stato destinato alle consumazioni in ristoranti, pizzerie, bar, caffè e rosticcerie per un valore di circa 13,9 miliardi di euro. Nell’immaginario del turista ed anche nell’esperienza vissuta, il cibo è la vera star dell’offerta turistica nazionale”. Forte di questa consapevolezza il mondo del fuori casa italiano può affrontare la stagione più turistica dell’anno con un atteggiamento maggiormente positivo. Lo possono fare anche e soprattutto i bar che, insieme ai locali serali, sono
i protagonisti delle notti calde dell’estate. Questi locali, prima ancora dell’intrattenimento, devono puntare sul servizio e sull’offerta, a misura di cliente, facendo i conti con la sua voglia di relax e divertimento e il suo portafogli non più ricco come negli anni pre-crisi. Uno dei “format eno-gastronomici” che va per la maggiore in questo periodo, viene dalla tradizione piemontese e lombarda, l’aperitivo, che oggi, con un neologismo milanese, s’è trasformato in apericena. Un matrimonio fra il drink che stimola l’appetito e un buffet che lo sazia, senza appesantirsi troppo né spendere quanto una cena. Così i bar di tutta Italia, Torino e Milano in testa, offrono insieme al bicchiere anche una serie di piattini e ciotole stracolme di ogni bendiddio che spazia in tutta la gamma della cucina. L’aperitivo fast, veloce, rispetto al pranzo o alla cena, da consumare perlopiù in piedi, è oggi un buffet di antipasti accompagnati da gustosi drink analcolici come i bitter, oppure alcolici, bevande che i mixologist preparano pescando dai classici, o rivisitando le vecchie glorie (Martini, Negroni e via discorrendo) o inventando nuovi mix. Sicuramente i drink più
Nell’immaginario del turista ed anche nell’esperienza vissuta, il cibo è lazzzzzzzzzz vera star dell’offerta zzzzzzzz turistica zzzzzzzzzz Italiana
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“Re Drink” e “Regina Appetizer”. Nasce l’Apericena
“Re Drink” e “Regina Appetizer”. Nasce l’Apericena
“Re Drink” e “Regina Appetizer”. Nasce l’Apericena
Il Mercato del Beverage
diffusi sono l’Americano, il Pirlo, lo Spritz, il Campari, il Rossini e il San Pellegrino. I locali che mettono a disposizione l’aperitivo sanno che questo tipo di offerta si presta a tantissime interpretazioni e permette di giocare con il menu e il prezzo. L’aperitivo si caratterizza come potpourri di sfizi, presi in prestito dalla tradizione locale, da assaporare anche con il vino top della regione, magari bianco, e non solo con bitter o cocktail.
Il ruolo dei bartender
Il fascino del preparare un drink è così sentito nel mondo del fuori casa che oggi si sta aprendo una vera e propria “era dei nuovi mixologist”
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Se l’apericena, evoluzione dell’aperitivo, ha dato grande enfasi al ruolo del cibo, non dimentichiamo mai che il cibo è una regina che accompagna il re, e il re è nel nostro caso il drink. Il fascino del preparare un drink, anche quello destinato ad un aperitivo speciale, è così sentito nel mondo del fuori casa che oggi si sta aprendo una vera e propria “era dei nuovi mixologist”. Le tendenze dei mixologist Ma chi è il mixologist? È un esperto miscelatore attento alla freschezza delle materie prime, ai mix, allo studio dei sapori; rilancia i drink del passato con nuove varianti o inventa nuovi cocktail. Ecco le tendenze maggiori che caratterizzano il mondo del mixologism moderno: Revival del Cocktail Classico Pensiamo al Corpse reviver N.2, di
Guglielmo Miriello, con basso tasso alcolico, meno gin e whisky. Michele Orsalla ama invece la mixology molecolare e propone elisir artigianali in combinazione con bitter dell’antica farmacopea. Un esempio Memento: gin allo zafferano, sciroppo alla vaniglia preparato da lui, limone, liquore di litchi. I Tasting Menu C’è poi il mixologist che usa materie prime prestate dalla cucina: Kareem Bennett usa fruste, torce, albumi, verdure e spezie per abbinamenti particolari, dal Sauternes Martini con nigiri di foie gras al mojito al basilico con spring rolls di gamberi. Emanuele Broccatelli propone invece menu di piatti abbinati a una quarantina di cocktail anni Settanta alternati a classici dell’Ottocento. “Ichigo-Ichie” La scienza orientale dell’ospitalità: il barman si sintonizza col cliente. Tommaso Cecca, ad esempio, propone mix variati sui gusti personali. Daniele Zoppi, appena entrato in classifica per la finale mondiale della World Class (a luglio a Rio), propone un menu iPad dove ogni drink è accompagnato da una pagina. Il drink dalla forte identità Il barman che gira il pianeta fra corsi, serate e campionati, fa proprie le esperienze e le riversa nelle sue creazioni; Debora Cicero, 28 anni, per esempio, suole introdurre un po’ di mediterranea anguria pestata nelle sue ricette.
Udialito
ASSEMBLEA 2013
News dal mondo U.DI.AL.
Giovedì 6 giugno, presso il Grand Hotel Masseria Santa Lucia si è rinnovato l’appuntamento assembleare del consorzio U.DI.AL. All’ordine del giorno le comunicazioni relative al bilancio consortile che anche per il 2012 è stato chiuso con lusinghieri risultati di gestione. L’assemblea è stata aperta con i saluti del presidente Argentieri, il quale nel suo intervento ha ribadito quanto sia importante e fondamentale che i soci siano “vicini” al consorzio e lo sentano come qualcosa che gli appartiene profondamente. Rivolgendosi ai presenti ha sottolineato: «Le porte del consorzio sono sempre aperte, in qualsiasi momento dell’anno potete venire per chiedere ogni sorta di chiarimento su quanto il consorzio compie, su come gestisce le risorse, su come progetta il futuro». Un invito sincero e appassionato finalizzato a stimolare il senso di appartenenza e il maggior coinvolgimento dei soci delle vicende consortili. Relativamente al bilancio le relazioni sono state esposte dal Dr. Massimo D’Angela, re-
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sponsabile amministrativo del consorzio e dal Dr. Vito Giordano nel suo ruolo di revisore dei conti. Il caloroso applauso che ha seguito la lettura del bilancio è stata la palese dimostrazione di quanti i soci hanno apprezzato e condiviso contenuti e risultati.
Il punto di Luigi Cetrangolo Ampia e circostanziata la relazione allegata al bilancio redatta dal Generale Manager che ha fatto il punto sull’andamento delle vendite, ribadendo la crescita del consorzio che registra un trend positivo, nonostante gli ultimi anni siano stati contrassegnati, e lo sono ancora, da una crisi generale senza precedenti. Tuttavia, in questa delicatissima fase, il consorzio U.DI.AL. ha compattato
Udialito
News dal mondo U.DI.AL.
le fila e messo in campo politiche commerciali molto aggressive, che hanno garantito, in parte, il sostegno e il mantenimento del fatturato dei soci. Nello specifico ci si è adoperati, con le aziende contrattizzate, di aumentare, lì dove è stato possibile, le poste di sconto in periferia a favore dei soci e di mettere in atto continue e impattanti attività promozionali e di taglio prezzo. Nel 2012, complessivamente, sono state effettuate 150 attività promozionali. Attività semplici, ma molto efficaci e assolutamente indispensabili soprattutto in momenti di congiuntura, dove il fattore “prezzo” acquisisce una rilevanza strategica, per consentire ai soci, durante le attività promozionali di essere in parte competitivi e in qualche modo conservare il rapporto con il cliente. Relativamente alla struttura consortile, Cetrangolo ha ribadito la bontà di tutte le operazioni perseguite sottolineando quanto è stato fatto per lo sviluppo sociale del consorzio che, nel 2012, ha visto l’ingresso nella compagine consortile di ben 33 nuovi soci, operanti in varie regioni d’Italia. Grossisti che in U.DI.AL. hanno trovato professionalità, serietà, progettualità, entusiasmo e sintonia commerciale. Non più quindi un consorzio Pugliese - ha evidenziato il GM - considerando che i suoi 225 soci, oltre che in Puglia operano nelle regioni Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna, Lazio, Marche, Abruzzo e Molise. Senza contare associati anche nelle città di Milano e Torino che vengono considerati gli avamposti per fare sviluppo anche nel Nord Italia. Nelle sue conclusioni Cetrangolo a
sottolineato concetti a lui molto cari: «Le attività consortili devono partire dai territori nei quali operano i soci. La politica futura del consorzio è anche di tutti i soci che tengono a cuore le sorti del gruppo è quella di mantenere e rafforzare la vitalità del consorzio, di evidenziarne il suo spirito di gruppo, di rafforzare i suoi riconosciuti valori come militanza, rigore, sobrietà e professionalità. Un consorzio consapevole della sua missione, radicato alla sua storia, ma con la testa rivolta al futuro, un futuro verso il quale, alimentando passione, speranza e nuove idealità si possa continuare a lavorare e prosperare».
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Altro importante momento della riunione assembleare ha riguardato la presentazione in anteprima di progetti a forte innovazione, progetti che comunque restano incentrati su quelli che sono le tradizionali attività dei distributori. Il primo progetto punta a offrire agli associati U.DI.AL., che vorranno attuarlo, un innovativo strumento per sostenere e ampliare le vendite Porta a Porta (Sell-home). Le innovazioni riguardano un uso funzionale della tecnologia e delle leve di marketing per crescere in un canale, quello delle vendite domestiche che può garantire, come si è evinto nella presentazione, ottimi incassi e margini di guadagno. L’altro progetto presentato è funzionale invece alle vendite nel canale Horeca. L’innovazione consiste, attraverso un uso mirato del web, nel veicolare in modo impattante le attività di sell-out verso i
“Al N.H. Dott Nicola Arnone, per le sue doti umane, per la sua figura professionale e le sue immense capacità che sono sempre state per noi un luminoso e prestigioso esempio di insegnamento.” Queste le belle e apprezzate parole riportate sulla targa che Antonio Argentieri ha consegnato al Dr Nicola Arnone, patron di Acqua Lete, in occasione dell’inaugurazione della nuova linea produttiva nello stabilimento di Pratella lo scorso 30 aprile.
Udialito
locali Horeca, un servizio di fidelity card ad hoc per l’esercente con l’obiettivo di raccogliere ed elaborare dati di vendita. Innovazione quindi, tenendo ben ferma la barra della distribuzione di qualità svolta con competenza e passione come da sempre viene svolta dai grossisti associati al consorzio U.DI.AL.
News dal mondo U.DI.AL.
Nuove proposte e progetti
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Udialito
I funzionari U.DI.AL. si incontrano
News dal mondo U.DI.AL.
Altro importante momento di lavoro e di programmazione è stato vissuto il 10 giugno, quando si è tenuta pressola sede del consorzio la riunione degli
Presenti i funzionari delle aree storiche del consorzio: Puglia, Campania e Basilicata, soprattutto presenti i funzionari di recenti e delle nuove aree di sviluppo come Francesco Giambrone per la Sicilia, Gianni De Vita che si occuperà di far crescere i soci in Sardegna. E poi ancora Sergio De Marco per lo sviluppo della Calabria e per la crescita del consorzio nelle aree Nielsen 1 e 2. Ad Alessandro Baracchi il compito di ampliare la base sociale in Emilia Romagna, Toscana e Umbria. A completare la squadra dei funzionari ricordiamo Mauro Iafrate il cui compito è quello di supportare il consorzio nel Lazio.
Viaggio a Pucket
La commissione U.DI.AL. ha deciso la nuova destinazione per il viaggio convention 2013. Si parte per l’Oriente, destinazione Pucket
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RT (Responsabili territoriali) del consorzio, ai quali per l’occasione e per fermo volere del presidente Argentieri gli è stata assegnata la qualifica di Funzionari. Non cambia tuttavia il ruolo che li vede sempre come il punto di riferimento delle aree di mercato di competenza. Un ruolo importante di collegamento e sviluppo che ha reso possibile importanti e altrimenti non perseguibili risultati di crescita, non solo nel gruppo ma anche degli stessi soci.
La commissione U.DI.AL. ha deciso la nuova destinazione per il viaggio convention 2013. Si parte per l’Oriente, destinazione Pucket, in Thailandia, il viaggio avrà luogo fra fine ottobre e inizi novembre. Che dire di Pucket: una meta da sogno, un paradiso sulla terra, un luogo d’incanto che saprà offrire relax e divertimento. Mare bellissimo, ma anche paesaggi indimenticabili, un luogo perfetto per una vacanza al top, nella quale il “gruppo” U.DI.AL. non farà mancare la sua esuberante e numerosa presenza.
Udialito
In Sicilia, a Capaci, dove U.DI.AL. ha una sua base, mercoledì 19 giugno, alla presenza dei soci siciliani e del funzionario del consorzio per l’isola Francesco Giambrone, sono stati illustrati i risultati conseguiti dal consorzio nonché le nuove progettualità connotate da specifiche innovazioni. Una sorta di assemblea dedicata esclusivamente ai soci dell’isola che vede ad oggi la cospicua partecipazione di ben 33 distributori. L’incontro, che si è tenuto nella nuova e comoda sede di Capaci, è stato aperto dal presidente Argentieri che ha portato “idealmente” il saluto di tutti i soci: «Il consorzio è vostro, siete voi la sua parte viva e attiva» ha detto rivolgendosi ai presenti e spronandoli a guardare avanti con la consapevolezza di essere parte di un gruppo forte e sano che vuole essere punto di incontro e di riferimento della moderna distribuzione. La parola è stata poi presa da Luigi
Cetrangolo che ha illustrato le numeriche del gruppo ponendo in evidenza i risultati conseguiti e sottolineando le linee guida di sviluppo. Giuseppe Rotolo ha poi presentato i nuovi progetti fra i quali molto apprezzamento ha suscitato quello dedicato al Sell Home, che vede l’applicazione di particolari innovazioni tecnologiche e di marketing. Poi brindisi finale con immancabile foto di gruppo e per concludere la giornata, tutti a tavola in un tipico ristorantino “Capricci di Mare” incastonato nella amena spiaggetta di Sferracavallo a Capaci.
News dal mondo U.DI.AL.
Riunione in Sicilia
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Il Mercato del Beverage
Leggendo un libro o tra amici, un piacere slow
Leggendo un libro o tra amici, un piacere slow
Può dirsi grappa solo l’acquavite ricavata dalle vinacce ottenute da uve prodotte e vinificate in Italia
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La grappa appartiene alla tradizione italiana e la “cultura” del far grappa è codificata dalla legge: infatti, può dirsi grappa solo l’acquavite ricavata dalle vinacce ottenute da uve prodotte e vinificate in Italia, poste direttamente in alambicco e distillate in impianti ubicati nel territorio nazionale (regolamento 1576/89 dell’Unione Europea e decreto italiano 297/97). Dietro ogni bicchiere c’è una lunga storia e il lavoro di tante distillerie che, pur nell’innovazione di impianti moderni, mantengono una lavorazione accurata che rispetta le fasi tradizionali delle distillerie artigianali d’un tempo.
In Italia il comparto produttivo della grappa (e degli altri distillati) conta all’incirca 135 distillerie e più di 500 imbottigliatori, aziende concentrate nel Nord del Paese, territorio storicamente cuore produttivo di questa acquavite di vinaccia. Negli ultimi anni, però, anche il Centro-Sud Italia ha aperto le porte alla grappa ed è sempre crescente il numero di distillerie capaci di distillare grappe di alta qualità. Quando parliamo di grappa bisogna differenziare i vari tipi in cui si declina: nel corso degli ultimi anni, infatti, si è affermata la segmentazione dell’offerta, con l’obiettivo di soddisfare le richieste di un consumatore dal palato più esigente, desideroso di nuove sensazioni gustative. Così, alla generica grappa il mercato ha risposto con tante tipologie di grappe monovitigno. Se prima i distillatori offrivano poche etichette corrispondenti ad una ristretta gamma di grappe, oggi le tradizionali grappe plurivitigno sono affiancate da grappe monovitigno, grappe invecchiate, grappe aromatizzate, o grappe plurivitigno ottenute da miscele di vinacce corrispondenti alle composizioni di pregiati e noti vini (es. Grappa di Brunello, Grappa di Chianti ecc.).
I consumatori di Grappa Quanti sono i consumatori di grappa? Gli ultimi dati dicono che gli estimatori di questa acquavite sono il 17% circa della popolazione italiana fra i 17 e i 69 anni. Un numero molto cresciuto rispetto agli anni ’90 quando
Il Mercato del Beverage
nel mondo beverage anche per i momenti di consumo ad essa legati: la tavola, il fine pasto, la serata fra amici, è insomma una bevanda raffinata e slow. La grappa è in sintesi un “vissuto”: chi beve grappa ne enfatizza le caratteristiche organolettiche, a partire dal gusto: un sapore pieno e assolutamente particolare, inconfondibile. Dire grappa significa dire , per gli appassionati, benessere, relax, piacere da assaporare lentamente, genuinità.
Il rito della grappa: come servirla Bere la grappa è un piccolo rito fatto di lentezza, piacere e ricerca delle percezioni odorose prima ancora che gustative. La grappa, quindi, va servita in un certo modo se si vuole gustare al meglio ogni sensazione. Va versata per prima cosa ad una temperatura media, non fredda, ma soprattutto non calda. Per le grappe giovani la temperatura ideale è tra i 9 e i 13°C, mentre per quelle invecchiate (salvo rare eccezioni),la giusta temperatura si aggira intorno ai 17°C. Nel dubbio meglio servirla fresca: infatti l’errore può essere sempre corretto riscaldando il bicchierino nel palmo della mano. A proposito di bicchierino: molti sanno che la grappa va sorseggiata nel tipico tulipano: perfetto è il bicchiere a tulipano di medie dimensioni (100-150 millilitri), panciuto e con la imboccatura non eccessivamente stretta, fatto in cristallo o vetro sonoro. Inadatti sono, invece, i ballon e i bicchieri a palloncino che culminano con un’imboccatura (camino) stretta.
Bere grappa è un piccolo rito fatto di lentezza, piacere e ricerca delle percezioni odorose prima ancora che gustative, va servita ad una temperatura media, non fredda, zzzzzzzzzz ma soprattutto zzzzzzzznon zzzzzzzzzz calda.
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Il rito della grappa: come servirla
invece che 8 milioni di consumatori si contavano solo 5 milioni di appassionati. Dal 2000 in poi il mercato della grappa ha visto una crescita molto florida, corrispondente ad una riappropriazione da parte degli italiani del valore di questo prodotto. Se il numero degli abitudinari è sceso, è aumentato il numero dei consumatori medi e dei consumatori occasionali, che bevono poche volte l’anno ma sono attenti alla scelta di ciò che gustano. Possiamo dire che i consumi di grappa seguono tre tendenze. Il primo trend riguarda la continua crescita su livelli di consumo per lo più moderati dei giovani e dei giovani adulti. Anche le donne sono estimatrici: il secondo trend, infatti, riguarda il gentil sesso; aumentano in modo continuativo le donne che scelgono la grappa ad altre bevande alcoliche o superalcoliche. Il terzo trend riguarda l’allargamento dei consumi al Sud. Negli anni l’immagine della grappa s’è svecchiata, cosicché è diventato un prodotto amato da diverse fasce di consumatori. Non è da sottovalutare la recente filosofia del consumo ragionato e moderato dell’alcol: i giovani italiani trovano nella grappa un alcolico ideale in questo senso, dato che la grappa si sorseggia in piccole dosi a fine pasto. Per i nuovi consumatori, giovani e donne, la grappa rappresenta un prodotto conviviale, semplice, una bevanda alcolica ritenuta “calda”, diversa dai “freddi” whisky e vodka e gin, o dai troppo “vivaci” rum, tequila e cocktail centro-sudamericani. La grappa non è solo rivalutata per il suo aroma e la qualità che c’è dietro alla sua lavorazione, ma è apprezzata
Con Decreto Legge in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, sono state emanate importanti novità in tema di detrazione fiscale su ristrutturazioni edilizie e risparmio energetico. In sintesi il provvedimento prevede: 1. In tema di detrazione fiscale sulle ristrutturazioni edilizie una proroga della scadenza dell’agevolazione fiscale al 31-12-2013 (con la conferma dell’aumento della detrazione al 50% ed al raddoppio del tetto da 48.000 a 96.000 euro). 2. In tema di risparmio energetico è previsto un aumento della detrazione dal 55% al 65% da tarare su un tetto di soglia variabile a secondo dell’intervento. La proroga è generalizzata al 31-122013 per quasi tutti gli interventi già agevolati. Con l’approvazione del decreto legge è previsto un forte potenziamento dell’attuale regime di detrazioni fiscali che passerà dal 55% per gli interTipo Di Intervento
venti di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici (detrazione in scadenza il 30 giugno prossimo) al 65%, concentrando la misura sugli interventi strutturali sull’involucro edilizio, maggiormente idonei a ridurre stabilmente il fabbisogno di energia. Un’ultima conferma, e non ne sono previste successive, stabilita per dare la possibilità a quanti non lo avessero già fatto di migliorare l’efficienza energetica del proprio edificio. Così, per le spese documentate sostenute a partire dal 1° luglio 2013 fino al 31 dicembre 2013 o fino al 31 dicembre 2014 (per le ristrutturazioni importanti dell’intero edificio), spetterà la detrazione dell’imposta lorda per una quota pari al 65% degli importi rimasti a carico del contribuente, ripartita in 10 quote annuali di pari importo. Possono usufruire della detrazione tutti i contribuenti residenti e non residenti, anche se titolari di reddito d’impresa, che possiedono, a qualsia-
Spesa Max Valore Max Della Agevolabile Detrazione Fiscale Fino Al 30.06.2013
Spesa Max Agevolabile Dal 01.07.2013
Riqualificazione Energetica
€ 100.000
€ 181.818,18 (€ 100.000 = 55% di € 181.818,18)
€ 153.846,15 (€ 100.000 = 65% di € 153.846,15)
Interventi sull’involucro
€ 60.000
€ 109.090,90 (€ 60.000 = 55% di € 109.090,90)
€ 92.307,69 (€. 60.000 = 65% di € 92.307,69}
Installazione di Pannelli Solari
€ 60.000
€ 109.090,90 (€ 60.000 = 55% di € 109.090,90)
€ 92.307,69 (€. 60.000 = 65% di € 92.307,69}
Sostituzione d’impianti di Climatizzazione Invernale
€ 30.000
€ 54.545,45 (€ 30.000 = 55% di € 54.545,45}
€ 46.153,84 (€. 30.000 = 65% di € 46.153,84)
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Rubrica
RISTRUTTURAZIONI PROROGATE LE DETRAZIONI FISCALI
Per sa perne di più
Ristrutturazioni. Prorogate le detrazioni fiscali
Rubrica di informazione giuridico finanziaria a cura dello STUDIO GIORDANO
Rubrica
Ristrutturazioni. Prorogate le detrazioni fiscali
Per sa perne di più
Detrazione 36% spese agevolabili Manutenzione ordinaria Manutenzione straordinaria Restauro e risanamento conservativo
Su parti comuni di edifici residenziali (condomini)
Ristrutturazione Manutenzione straordinaria Restauro e risanamento conservativo Ristrutturazione
Su singole unità immobiliari residenziali (e loro pertinenze)
Ricostruzione e ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di calamità naturale Realizzazione di autorimesse e posti auto pertinenziali Eliminazione delle barriere architettoniche per i portatori di handicap Interventi per prevenire a illeciti da parte di terzi Cablatura degli edifici e contenimento dell’inquinamento acustico Interventi per il risparmio energetico, “con particolare sguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia Misure antisismiche e la messa in sicurezza statica su edifici o complessi di edifici Bonifica dell’amianto Opere volte ad evitare infortuni domestici Restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia di interi fabbricati eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare o cooperative edilizie che provvedono, entro 6 mesi dalla fine del lavori, alla vendita o all’assegnazione delle singole unità immobiliari Spese di progettazione e prestazioni professionali connesse
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si titolo, l’immobile oggetto di intervento. In particolare, sono ammessi all’agevolazione: - le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni; - i contribuenti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali); - le associazioni tra professionisti; - gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale. - i titolari di un diritto reale sull’immobile; - i condomini, per gli interventi sulle parti comuni condominiali; - gli inquilini e chi detiene l’immobile in comodato.
Detrazione per acquisto di arredi È prevista una ulteriore detrazione del 50% delle spese per l’acquisto di mobili destinati ad arredare la casa ristrutturata. La detrazione va calcolata su un ammontare complessivo di 10 mila euro e va ripartito in 10 rate annuali. Attestato di prestazione energetica per gli immobili e le unità immobiliari. Il D.L. introduce in nuovo documento obbligatorio che sostituirà la certificazione energetica degli edifici. L’obbligo di consegna del documento è riferito alle compravendite e locazioni di immobili o unità immobiliari.
A Ragusa nasce l’oligominerale Santa Maria
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A RAGUSA NASCE L’OLIGOMINERALE SANTA MARIA L’acqua Da un’antica sorgente nel cuore dell’altopiano ibleo, nella Sicilia sudorientale, su una vasta e fertile pianura calcarea, nasce l’acqua oligominerale Santa Maria. Dalla combinazione delle caratteristiche idrogeologiche di questo ambiente incontaminato, dal clima temperato e piovoso, nasce un’acqua oligominerale batteriologicamente pura, limpidissima, con i valori di sodio tra i più bassi. Santa Maria, come tutte le oligominerali, ha ottenuto il riconoscimento del Ministero della Salute, che le riconosce preziose virtù terapeutiche. Per il basso contenuto di sodio è infatti indicata nelle diete iposodiche. Può avere effetti diuretici e facilita l’eliminazione dell’acido urico.
Da un’antica sorgente nel cuore dell’altopiano ibleo nasce l’acqua oligominerale Santa Maria.
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Da un’analisi di mercato condotta a livello regionale è emerso che Santa Maria è apprezzata per il suo gusto e il conveniente rapporto qualità/prezzo. Si colloca tra le 5-6 marche che vanno in rotazione nella scelta del consumatore e registra una fidelizzazione del 17%. La linea L’acqua oligominerale Santa Maria viene imbottigliata in diversi formati: la naturale da mezzo litro, da un litro catering, da un litro e mezzo e la familiare da lt 2,0. È presente anche un formato dal design elegante, progettato per il canale della ristorazione. E poi la gamma delle frizzanti, molto apprezzate dai consumatori per il riconosciuto effetto digestivo. La qualità del prodotto, l’attenzione e la minuziosa valutazione della materia prima utilizzata, la puntualità dei servizi alla clientela, la riduzione dei costi di produzione e l’attenzione per l’ambiente, sono da sempre gli obiettivi aziendali. Sono stati recentemente progettati dei nuovi design delle bottiglie, prodotte utilizzando pet riciclabile al 100% per ridurre l’eco-bilancio post-consumo della plastica. È stata sostituita inoltre una linea di imbottigliamento con macchine altamente tecnologiche che permettono di ottimizzare i tempi di produzione ed ottenere un notevole risparmio energetico. Servizio Clienti: info@acquasantamaria.it www.acquasantamaria.it
Il Mercato del Beverage
Minerale: da gustare non solo da bere
In Italia si producono circa 12 mila milioni di litri d’acqua l’anno e si contano quasi duecento società imbottigliatrici
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Minerale: da gustare non solo da bere L’Italia è una grandissima imbottigliatrice di acqua minerale (produce circa 12 mila milioni di litri d’acqua l’anno, non solo, nel nostro Paese si contano quasi duecento società imbottigliatrici). Questa ricchezza idrogeologica trova un mercato prospero, infatti, gli italiani sono dei grandi amanti di mi-
nerale in bottiglia. Per gli italiani l’acqua minerale è sinonimo di sicurezza e di salubrità, grazie alla sua caleidoscopica gamma di tipologie (minerali, oligominerali, solfate, clorurate, calciche, magnesiche, fluorate, ferruginose, iposodiche). Un aspetto da sottolineare è che l’acqua minerale è capace di soddisfare precise esigenze di gusto perché tra piatte, naturalmente effervescenti o frizzanti con anidride carbonica aggiunta, il palato può godere esperienze sensoriali differenti. Acqua, dunque, da gustare, non solo da bere. Questo concetto però non è ancora ben radicato, nonostante la minerale sia così amata: secondo Bevitalia gli italiani non hanno spiccate predilezioni fra tipologie, segno di un non ancora ben definito know how dei ristoratori e consumatori sul fatto che ogni acqua si può abbinare a piatti differenti. L’acqua piace esclusivamente naturale al 20% degli italiani, frizzante al 17%, effervescente naturale ad un altro 17%. Tutti gli altri le amano tutte. Tuttavia da qualche anno qualcosa si sta muovendo e iniziano ad esserci le carte delle minerali, attraverso cui un commensale può provare differenti bottiglie e saggiarne le differenze.
Identikit dell’acqua minerale Stando alla normativa vigente, l’acqua minerale per essere definibile tale deve soddisfare certi parametri: deve essere di origine sotterranea e protetta (sorgente), batteriologicamente pura
La vendita Per essere commercializzata, l’acqua minerale deve ottenere un riconoscimento da parte del Ministero della Salute, placet dato in base a studi geologici, analisi batteriologiche e chi-
Il Mercato del Beverage
mico-fisiche nonché sperimentazioni clinico-farmacologiche. La commercializzazione deve essere autorizzata dagli Enti competenti, dopo una serie di sopralluoghi ed accertamenti sull’idoneità delle captazioni, degli impianti e del processo di imbottigliamento.
Le classificazioni In base alla quantità preponderante di uno dei sali minerali presenti le minerali possono essere catalogate in differenti tipologie; il sale preponderante conferisce alla minerale una specifica capacità di effetto sull’organismo: Con bicarbonato Il tenore di bicarbonato è superiore a 600 mg/l - azione antiinfiammatoria (bicarbonato-alcaline) - digestive, antispastiche (bicarbonato-calciche) Solfate Il tenore di solfati è superiore a 200 mg/l - lievemente lassative - effetto antispastico e antinfiammatorio - indicate nelle malattie dell’apparato digerente e delle vie biliari
La vendita
all’origine, con composizione e caratteristiche costanti, imbottigliata all’origine in contenitori sicuri e controllati. Non tutti sanno che le sorgenti sono caratterizzate da una certa costanza, cioè clima e stagioni non recano che minime variazioni; da secoli, da alcune sorgenti, sgorga acqua minerale nella stessa quantità e con le stesse caratteristiche qualitative. Sono vietati per legge tutti i trattamenti risananti. L’acqua minerale, batteriologicamente pura e priva di inquinanti alla sorgente, imbottigliata in contenitori sicuri e igienici, arriva al consumatore così come sgorga alla fonte. Potremmo affermare che come i fiocchi di neve, anche le minerali sono una diversa dall’altra, non esistono minerali identiche fra loro, perché la particolare storia idrogeologica le rende tipiche, con gusto e proprietà specifiche.
Le sorgenti sono caratterizzate da una certa costanza, cioè clima e stagioni non recano che minime variazioni
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Il Mercato del Beverage
Le classificazioni In base alla quantità preponderante di uno dei sali minerali presenti le minerali possono essere catalogate in differenti tipologie
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Clorurate Il tenore di cloruri è superiore a 200 mg/l - azione stimolante della peristalsi e della secrezione intestinale - effetto epatoprotettore Calcica Il tenore di calcio è superiore a 150 mg/l - indicate durante la crescita, in gravidanza e in menopausa -indicate nella prevenzione dell’osteoporosi e dell’ipertensione Magnesiache Il tenore di magnesio è superiore a 50mg/l - antistress - effetto antispastico e antiflogistico - indicate nelle malattie dell’apparato digerente (stipsi cronica) e in carenza di magnesio Fluorite Il tenore di fluoro è superiore a 1 mg/l (*) - indicate nelle prevenzione della carie dentaria e dell’osteoporosi
Ferruginose o contenenti il ferro Il tenore di ferro bivalente è superiore a 1 mg/l - indicate nelle anemie da carenza di ferro Acidule Il tenore di anidride carbonica libera è superiore a 250 mg/l - indicate nelle gastropatie Sodiche Il tenore di sodio è superiore a 200 mg/l - indicate in stati di carenze specifiche Iposodiche o a basso contenuto di sodio Il tenore di sodio è inferiore a 20 mg/l - indicate per le diete povere di sodio
(*) Oltre 1,5 mg/l di fluoro sulle etichette è riportata la dicitura “non è opportuno il consumo regolare da parte dei lattanti e dei bambini di età inferiore a 7 anni” (Direttiva n. 2003/40/CE).
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Sibeg - Coca-Cola in Sicilia
L’AZIENDA La società Sibeg dal 1960 produce, imbottiglia e distribuisce tutti i prodotti a marchio The Coca-Cola Company. Grazie alla sua struttura organizzativa interna, forte di 200 dipendenti, 79 agenti e al capillare indotto, con una forza lavoro di oltre 1.000 persone, dallo stabilimento di Catania ogni giorno partono dai 30 ai 60 autotreni di prodotto che viene consegnato - direttamente o tramite distributori - a circa 32.000 punti vendita dell’intera isola. L’azienda rappresenta uno dei principali attori dello sviluppo e dell’innovazione dell’economia siciliana. Detiene oltre il 52% del mercato delle bevande gassate nel canale Modern Trade (GDO) con un portafoglio di circa 350 clienti. Oggi può vantare il primato nel dissetare e rinfrescare i 5 milioni di consumatori si-
Sibeg dal 1960 produce, imbottiglia e distribuisce tutti i prodotti a marchio The Coca-Cola Company.
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ciliani. La vision è quella di essere leader del mercato delle bevande in Sicilia sia per presenza e conoscenza del mercato che per capillarità distributiva, capacità di sviluppare occasioni di business innovazione e attenzione all’ambiente e allo sviluppo delle risorse umane. I RECENTI INVESTIMENTI Sibeg ha investito grandi risorse in ricerca e sviluppo: lo stabilimento catanese offre oggi innovative soluzioni tecnologiche al fine di garantire il rispetto degli standard qualitativi propri di The Coca-Cola Company e consentire lo sviluppo di nuovi prodotti e pack. Negli ultimi anni significativi investimenti tecnologici e di processo sono stati eseguiti al fine di garantire la
ESTREMA ATTENZIONE ALL’AMBIENTE Nello stabilimento siciliano sono confezionati Sleek 33 cl, Slim 15 cl, Standard 33 e 50 cl nei diversi brand della The Coca-Cola Company: Coca-Cola standard, Zero, Light e senza caffeina; Fanta Orange e Lemon; Sprite; Kinley
Tonic Water e Kinley Bitter Lemon. Un sofisticatissimo processo produttivo accompagna la lattina dal suo arrivo allo stabilimento fino al packaging. Ispettori elettronici effettuano controlli scrupolosi sulle lattine scartando dal circuito qualsiasi prodotto presenti irregolarità, anche impercettibili ad occhio nudo. Controlli che si susseguono in ogni fase di produzione, dalla
SIBEG S.r.l. V Strada, 28 - Zona Industriale 95121 Catania - Italy Tel. +39 095 523811 Fax +39 095 592713 www.sibeg.it
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purezza dell’acqua, all’intensità della miscela, alla igienicità del contenitore. Tutto il processo produttivo risponde a rigidissime regole di produzione dettate da “The Coca-Cola Company” e si caratterizza per l’estrema attenzione all’ambiente. La Coca-Cola, nello stabilimento di Catania, grazie a macchinari all’avanguardia viene confezionata a temperature sopra la media così da limitare il consumo energetico. Ancora, gli scarti in alluminio vengono differenziati e inviati al riciclo. Per quanto riguarda il trattamento dei reflui l’azienda si è dotata, con un investimento di oltre un milione e mezzo di euro, di un nuovo impianto di trattamento acque reflue che utilizza la tecnologia più avanzata oggi disponibile sul mercato. L’acqua è così purificata che supera i parametri richiesti dalla normativa cogente. A testimonianza di ciò, Sibeg ha realizzato il progetto “Fish life”: un acquario alimentato dalle acque provenienti dallo scarico del trattamento acque dove trovano spazio e vita i pesci.
Sibeg - Coca-Cola in Sicilia
tracciabilità del prodotto ma anche per mantenere e migliorare l’affidabilità e la sicurezza delle infrastrutture. Nel triennio 2010-2012 il volume degli investimenti effettuati per le attività industriali è stato di oltre 20 milioni di Euro. La quota maggiore di risorse economiche è stata destinata al progetto “Tetris”, con l’obiettivo di realizzare un potenziamento della capacità produttiva complessiva e completamento della gamma delle produzioni svolte nello stabilimento.
Sibeg, estremamente attenta all’ambiente, ha realizzato “Fish life”: un acquario alimentato dalle acque provenienti dallo scarico del trattamento acque dove trovano spazio e vita i pesci.
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L’Intervista
Seritti Distribuzione - Rinascere è più bello che nascere
Non tutti i mali vengono per nuocere potremmo dire a proposito di quanto accaduto a Nicola che dal 2009 ha avuto una serie di disavventure che l’hanno costretto ad affrontare con coraggio e determinazione una battaglia difficilissima. Una specie di calvario nel quale ha dovuto scovare dentro di se forze nascoste e sconosciute.
Rinascere è più bello che nascere La Seritti Distribuzione nasce a Bari nel 1987 per volontà di Nicola e della moglie Antonella la cui famiglia già proveniva da un’esperienza nel campo delle bevande. Tutti e due giovanissimi, all’epoca 20 anni o poco più, cominciano con un piccolo negozio al dettaglio. I ragazzi ci sanno fare: le prime consegne con la Panda di famiglia, le prime concessioni, i primi guadagni investiti con giudizio e poi tanta voglia di farsi strada. E così con impegno, sudore, tanti sacrifici e una crescente professionalità la Seritti Distribuzione con gli anni diventa una delle aziende di ingrosso più importanti del capoluogo pugliese. Ma il destino è beffardo, a volte crudele e dispensa trappole nel suo cammino. Uno dietro l’altro, Nicola è vittima di un succedersi di accadimenti che portano la sua azienda quasi al collasso. Una situazione difficilissima, dalla quale però trova la forza e il coraggio di tirarsi fuori. Cadere si può, ma è possibile anche rialzarsi: questo è il succo della storia di Nicola che vi raccontiamo in questa intervista.
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Ma andiamo per ordine e cominciamo a chiedergli: quali sono stati e quando sono iniziati i tuoi guai? Il primo grosso problema mi è piovuto addosso nel 2009, quando sono stato vittima di un furto qui nel mio deposito, mi hanno preso tutto: mezzi, merce, un danno di 350mila euro. È stata una mazzata, ma ho serrato le fila e sono andato avanti con la speranza di recuperare quanto prima. Brutta storia, e poi cosa è successo? Poi mi è capitato un colpo di fortuna, ma solo in apparenza, in verità era una polpetta avvelenata. Non me ne sono accorto, o sono stato superficiale, e l’ho mangiata. Di cosa stiamo parlando? Nel 2010 un importante Ingrosso di Bari ha chiuso e ha così liberato una consistente fetta di mercato. Le aziende che lo fornivano mi hanno proposto di gestire il parco clienti che aveva lasciato. Mi hanno concesso fido, forse troppo. Ho accettato pensando di fare un affare, non rendendomi conto che mi stavo cacciando nei guai. Perché nei guai, se stavi ampliando il tuo mercato? È vero ampliavo il mercato, però co-
L’Intervista
Cosa hai fatto? Ho preso di petto la situazione, sono stati giorni e notti terribili, ho trovato la forza e il coraggio di rivedere completamente la mia organizzazione, ho tagliato tutti i costi possibili, e nello stesso tempo mi sono dato da fare per ristrutturare i debiti. Non è stato facile bloccare e rinegoziare assegni, chiedere e ottenere tempo, pregare banche e fornitori di attendere e procrastinare: ma sono riuscito a gestire il tutto sul filo del rasoio. Non sei crollato? No, sono rimasto in piedi, anche se mi suggerivano di mollare tutto, di fare terra bruciata. Ma io non brucio nessuno. Io voglio vincere questa partita, e voglio farlo a testa alta. Poi oltre a tagliare i costi ho iniziato a fare piazza pulita anche dal lato commerciale. Cosa hai fatto di preciso? Ho cominciato a dire no a tutti quei
Ho trovato la forza e il coraggio di rivedere completamente la mia organizzazione, ho tagliato tutti i costi possibili, e nello stesso tempo mi sono dato da fare per ristrutturare i debiti.
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Seritti Distribuzione - Rinascere è più bello che nascere
stringendo a girare l’azienda su ritmi elevatissimi. Ritmi da collasso. Maggiore fatturato necessita di maggiori risorse finanziarie. Più clienti significano più rischi, clienti poi che non conoscevo, che pagavano tardi e male, alcuni non pagavano proprio. Ho perso un sacco di soldi. Senza contare che mi ero buttato in un giro dove le marginalità erano nulle. Insomma le mie finanze, già compromesse dal furto, sono ancor più e velocemente peggiorate. Ero alle corde. E poi? E poi, giusto per non farmi mancare nulla, è venuto il 2012, l’anno in cui la crisi generale ha inciso maggiormente nel nostro mondo e la situazione si è complicata ancora di più. Tutto sembrava perso. I miei concorrenti e i falsi amici già mi davano per morto. Devo dire che questa loro cattiveria gratuita ha fatto scattare in me una molla decisiva. Ho reagito.
L’Intervista
Seritti Distribuzione - Rinascere è più bello che nascere
Correre all’alba in una Bari deserta e silenziosa, vedere il sole sorgere dal mare è bellissimo. Allora avverto una forza potente che mi pulsa nelle vene e mentre zzzzzzzzzz corro mi zzzzzzzz sento zzzzzzzzzz rinascere.
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clienti che non rientravano in precisi standard di marginalità, quei clienti che non mi garantivano i pagamenti nei tempi dovuti, che erano fonte di rischio. Insomma ho avuto il coraggio di dimezzare nel giro di pochi giorni il mio fatturato, riservandomi solo la clientela migliore, quella che garantiva i minori rischi con i margini adeguati. Ammetto che è stata una scelta complessa, nella quale ho dato retta solo ai numeri, senza badare né a chiacchiere, né a promesse. Ma era, ed è stata, una scelta necessaria se mi volevo salvare. Selezionando i clienti ho anche trovato del tempo da dedicare al negozio a Bari, dove continuo a fare un ottimo lavoro con i privati. Insomma ora lavori meno ma meglio. E il deficit accumulato? Nessun problema, è tutto sotto controllo, con le aziende fornitrici ho una serie di accordi e rientri pianificati: sto pagando e pagherò tutto. Dove hai trovato la forza per reagire? Nella fede e nella mia famiglia che ringrazio, anche perché le decisioni che abbiamo dovuto prendere non
sono state facili, ma grazie a Dio il sentimento che ci unisce è fortissimo. Un grazie di cuore lo rivolgo al presidente Argentieri e al direttore Cetrangolo e ai tanti amici sinceri che ho nel consorzio U.DI.AL. Così come ringrazio tutti fornitori che mi hanno dato fiducia, insieme abbiamo trovato soluzioni e tracciato la strada del risanamento. Strada che sto percorrendo di corsa e con rinnovato entusiasmo. Entro qualche anno, sono certo, sarà tutto a posto. A proposito di corsa: ma è vero che ogni mattina ti alzi alle quattro e mezza e ti fai una quindicina di chilometri correndo? È roba da pazzi! Si è vero, ma non sono pazzo. Correre per me è più che necessario, è un bisogno irresistibile nel quale scarico le mie tensioni. Mentre corro mi sento la mente libera e allora penso e rifletto. Vedo tutto più chiaro e trovo soluzioni. Poi, correre all’alba in una Bari deserta e silenziosa, vedere il sole sorgere dal mare, è bellissimo. Allora avverto una forza potente che mi pulsa nelle vene e mentre corro mi sento rinascere, così come sta rinascendo la mia azienda.
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Il Successo è una ricetta semplice
Italpepe - Il Successo è una ricetta semplice
Attiva da oltre 40 anni, ITALPEPE Industria Alimentare del settore spezie ed erbe aromatiche, è presente sul territorio nazionale con una vasta gamma di prodotti, ottima immagine di marca, chiarezza propositiva, prezzi altamente competitivi. Oltre 40 anni di attività caratterizzati da costanti successi e riconoscimenti commerciali. Grazie alla moderna struttura dotata di innovative linee di produzione, ITALPEPE si posiziona ai vertici nazionali per capacità produttiva e distributiva. Attualmente fornisce in Italia le più importanti Società della Grande e Moderna Distribuzione e dell’Industria, nonché numerosi clienti in paesi esteri di tutto il mondo. La nostra produzione comprende un’ampia gamma di prodotti tradizionali come spezie ed erbe aromatiche, insaporitori, zafferano disponibili in numerosi formati, grammature e confezioni. A completamento, sono disponibili
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Pubbliredazionale La presenza sul territorio. La moderna distribuzione ha scelto Italpepe come fornitore. Grazie a una rete capillare, ogni anno milioni di prodotti Italpepe arrivano in tutto il mondo, inclusa l’Italia, dove è presente un efficientissimo sistema distributivo. L’attenzione per la qualità. Ogni chiodo di garofano, ogni grano di pepe, ogni seme di peperoncino è scelto con cura nei paesi produttori. I controlli approfonditi e il certificato UNI EN ISO 9001concludono un processo di rigoroso controllo per ogni prodotto Italpepe che arriva sulla vostra tavola.
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