Bolzano/Bozen Architecture Festival

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Centoventimila code di castoro!


Il contesto culturale

Il Bolzano/Bozen Architecture Festival (BAF) è un evento nato per unire, in un’occasione unica, esperienze, all’avanguardia, di design, architettura e urban planning, stimolando il dibattito, la conoscenza e la comprensione a livello locale e internazionale.


Bolzano/Bozen

In un territorio montuoso come l’Alto Adige, dove la vista sui tetti è più frequente che in pianura, il tetto diviene la quinta facciata dell’edificio e contribuisce in modo essenziale all’aspetto esteriore di un bene tutelato. Nel 2009 veniva restaurato l’esterno del simbolo di Bolzano mediante la completa sostituzione del manto di copertura costituito da 120.000 code di castoro smaltate.


Riferimento

Cerco di dare corpo, a Parigi o altrove, ad una operazione semplice basata su questo concetto: lo chiamo “street museum”. È un piccolo insieme di vetrine, scatole trasparenti che contengono ciò che le persone di quel quartiere vorrebbero mostrare o vedere: opere d’arte, fotografie, ecc. Occupa poco spazio, più o meno quello che basta per parcheggiare una o due macchine. Una sorta di bacheche pubbliche. Un’altra operazione basata su un’idea simile è quella del “graffiti museum”, che consiste nel tendere semplici superfici trasparenti, costituite da morbidi teli di plastica, su lampioni, tronchi d’albero o altri supporti analoghi. Su queste superfici la gente disegna graffiti. Una volta riempite, vengono conservate come una sorta di archivio dell’arte dei graffiti e sostituite con delle nuove. Yona Friedman


Il progetto

S cm 9 x 19 M cm 18 x 38 L cm 36 x 76

A partire da un elemento figurativo caratteristico dell’edificio simbolo della città di Bolzano (declinato in tre taglie dimensionali S M L) il workshop intende avviare una riflessione collettiva in merito ad una possibile strategia di decoro urbano spontaneo da adottare per la valorizzazione dei beni dismessi. Si tratta di un vocabolario formale minimo che permetterà a ciascun cittadino di immaginare e comporre qualsiasi elemento di decoro urbano. Reale o fantastico ogni idea sarà possibile! Il progetto è pensato in due fasi: la prima di presentazione, promozione e divulgazione degli elementi caratteristici; la seconda - che avrà luogo durante le giornate del BAF e basata sull’improvvisazione - di prototipizzazione e realizzazione degli elementi decorativi.


Impieghi possibili

aiuola affreschi parietali bassorilievi carta da parati chaise longue doccioni dissuasore di sosta ombrellone panchina pinnacoli playground sdraio sedia sedile stendardi stucchi


Alessandro Bellinato e Alvise Giacomazzi, architetti, sono curatori del progetto “Angolazioni Urbane” realizzato dall’Assessorato alle Politiche Giovanili e Pace del Comune di Venezia in collaborazione con l’Associazione culturale LiveOutsideinVEnice. Nel 2005 i due studi iniziano ad instaurare una collaborazione elastica che trova la sua coerente espressione nel web attraverso la piattaforma www.bellinatogiacomazzi.it. architetture condivise è uno strumento agile che cataloga progetti relativi alle discipline dell’architettura, dell’interior design, e degli interventi a scala urbana. Gli studi promuovono e partecipano a progetti di lettura del territorio e placemaking dialogando e confrontandosi con gruppi multidisciplinari costituiti da realtà istituzionali ed informali. www.bellinatogiacomazzi.it. www.angolazioniurbane.net”



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