Cile invito al viaggio
Isola di
Pasqua È la terra dei moai, le gigantesche statue di pietra che regnano in questo luogo incantato ai confini del mondo. Per arrivarci fate una sosta a Valparaíso, pittoresca città affacciata sul Pacifico. di
Ornella D’Alessio • foto di Franco Barbagallo
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a cavallo tra i moai A sinistra: chi ama l’equitazione può abbinare alle escursioni a cavallo la visita dei maggiori siti archeologici dell’Isola di Pasqua. Per noleggiare i cavalli (prezzi: da 10 a 25 € circa per 8 ore) si può chiedere agli alberghi o alle agenzie di viaggi locali. 74 inViaggio
n molti atlanti geografici l’Isola di Pasqua non compare affatto. In altri è un punto nero nell’azzurro dell’Oceano Pacifico. 3.700 chilometri la separano dalla costa cilena e 4.050 da Tahiti. Un raro e profondo senso di isolamento vi regna sovrano. Con grande enfasi la gente del posto la chiama Te Pito o Te Henua, “l’ombelico del mondo”. Dalla notte dei tempi sotto lo guardo intenso degli enigmatici moai, gigantesche sculture di roccia vulcanica alte fino a 22 metri e con un peso che supera le 200 tonnellate, i cieli si squarciano in tramonti infuocati, le onde si polverizzano sulle nere scogliere verticali e le ombre delle nuvole si rincorrono sulle creste dei vulcani. Tutt’intorno un infinito oceano blu nel quale si riflette un cielo forte e altrettanto infinito. Fu scoperta nel 1686, ma i primi europei a sbarcare sull’isola furono l’ammiraglio olandese Jacob Roggeveen e il suo equipaggio, nel giorno di Pasqua del 1722. Questa terra dai colori esplosivi, fazzoletto di mistero che galleggia nel Pacifico meridionale, poco al di sotto del Tropico del Capricorno, misura inViaggio 75
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Il moai di Ahu Tahai è l’unico cui sono stati
sull’anello nord-orientale A partire da Hanga Roa si snoda un itinerario che porta alle pendici del Rano Raraku (qui sotto), dove gli artisti scolpivano nel tufo i moai, e - dopo una tappa alle 15 statue del sito di Ahu Tongariki (sopra), vicino al faraglione di Motu Marotiri (nell’altra pagina, in basso a sinistra) - arriva fino alla costa nord, sede della spiaggia di Anakena (a lato). Sulla punta sud, invece, si trova il vulcano Rano Kau (in basso, a destra).
Corbis
ridipinti gli occhi nel restauro
piombo, a pochi passi dal mare. Una “sala da pranzo” unica al mondo. Tranne poche eccezioni i moai raffigurano tutti individui maschi. Sul capo alcuni portano enormi capigliature in pietra rossa (pukao), provenienti dalla collina di Puna Pau. Questo spiega la moda di oggi tra i giovani Rapa Nui di portare i capelli lunghi, raccolti in crocchia sulla testa. L’altezza delle statue varia dai due metri ai 22 della più grande mai ritrovata, ancora infissa nella pietra dove è stata scolpita alle pendici del vulcano Rano Raraku. Qui si trovava il cantiere di fabbricazione dei moai e oggi è il sito archeologico più incredibile al mondo. È sorprendente individuare i profili di quei 400 giganti ancora uniti alla montagna dove sono
Contrasto
solo 117 chilometri quadrati. Tutti da scoprire. La terra più vicina è l’isolotto di Pitcairn (quello che ospitò gli ammutinati del Bounty), a soli 1.900 chilometri. Per il resto mare, mare e ancora mare. Vento e silenzio. Anakena, falce di sabbia rosa affacciata sul mare più trasparente che si possa desiderare, è una baia profonda e sicura per proteggersi dalle correnti e dalle onde lunghe dell’oceano. Secondo la leggenda questo fu il punto di approdo di Hotu Matua, il re polinesiano che seguendo il sogno premonitore del saggio Haumaka, inviò prima sette esploratori (Ure, Ira, Raparenga, Kononoma, Ku’u Ku’u, Makoii e Rinirini) e poi li seguì con la sua gente per metterli in salvo dal grande maremoto sognato dal saggio di corte. Così nacque la civiltà Rapa Nui, in grado di svilupparsi per 1.400 anni senza contatti certi con l’esterno. Alle spalle di Anakena spiccano sette moai, simboli inequivocabili dell’isola. A poca distanza, solingo, il gigantesco Ature Huki, restaurato dall’esploratore norvegese Thor Heyerdahl nel tentativo di dimostrare una possibile tecnica di posizionamento delle pesantissime statue antropomorfe. Dalla parte opposta del piccolo promontorio la spiaggia di Ovahe, dove solo per gli ospiti del lussuoso Hotel Explora viene allestito un buffet al di sotto di una parete a stra-
Bruno Barbier/Hemis/Volpe
F. Finetti/pandaphoto
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stati scolpiti. Sono ancora lì immobili e silenti e lì saranno per sempre. Un grande mistero ancora da svelare. I moai che oggi si vedono in piedi sono stati tutti restaurati con finanziamenti stranieri. Uno dei recuperi più spettacolari è quello di Ahu Tongariki: 15 moai in fila ricostruiti con fondi giapponesi, le cui rovine erano state disperse nel 1960 da un’onda anomala. Girando per l’isola si scoprono angoli incantati: l’Ahu Tahai, a nord di Hanga Roa, dove spicca l’unico Moai cui sono stati ricostruiti gli occhi; Maunga Terevaka, il punto più alto dell’isola o il vulcano Rano Kau. Dalla sommità si assiste contemporaneamente a due spettacoli diversi: le pareti interne del cratere precipitano nel lago,
Per dormire sull’isola: Explora en Rapa Nui,
30 camere e una hall di design
una scacchiera verde di vegetazione galleggiante, quelle esterne invece si tuffano nell’oceano color ossidiana. All’orizzonte i faraglioni dei motu (isolotti) dove depongono le uova le sterne marine. L’escursione culmina nella visita di Orongo dove tra i resti del villaggio cerimoniale si osservano le incisioni rupestri a picco nel vuoto che raccontano le imprese dei mitici “uomini uccello”. Il culto di forza e potenza che gli anziani svilupparono dopo la distruzione dei moai per stabilire chi doveva governare l’isola. Filamenti di nubi bianche ogni giorno si rincorrono in un cielo incredibilmente blu, finché dopo un tramonto indimenticabile, calano i primi bagliori lunari che ammantano tutto di un’aura di mistero. La gente del posto è straordinaria. Se chiedi loro come i moai sono arrivati sulla costa, a 10 chilometri da dove venivano scolpiti, ti spiegano che i saggi avevano il mana, un potere mentale, che ordinava alle statue di camminare e ti fa subito capire che qui tutto si risolve con facilità, ma senza troppa fretta e senza stress. Il tempo è come i misteri dell’isola, infinito. E lento.
Valparaíso Giallo. Azzurro. Arancione. Valparaíso è un’esplosione di case, di vita, di allegria. Un agglomerato multicolor ad anfiteatro che abbraccia l’oceano. La curiosa plani-
tappa a valpo A Valparaíso, sulla costa cilena, vivono circa 270.000 persone: seconda solo alla capitale Santiago, questa città portuale (nell’altra pagina, in alto) offre una piacevole atmosfera sudamericana. Qui a lato: passeggiando per le vie di Valpo, come la chiamano i suoi abitanti, si possono ammirare le case variopinte, sorte a cavallo del XIX e XX secolo e da poco riportate all’originario splendore (in basso e nell’altra pagina).
metria, frutto dello sviluppo spontaneo della città, spiega perché i quartieri residenziali e i pittoreschi barrios sulle alture sono collegati al centro da un intricato labirinto di stradine, vicoli e scalinate e la zona commerciale è stretta tra le colline e il porto. Fino all’apertura del Canale di Panama, Valparaíso era lo scalo più importante del Sud America sulla rotta delle navi che doppiavano l’infernale e pericoloso Capo Horn, cariche di lamiera ondulata per fare peso e dominare l’oceano. Vuotate le stive, caricavano le merci mentre riparavano gli eventuali danni, ridipingevano lo scafo e lasciavano gli ormeggi. Passaggi fondamentali per l’aspetto della cittadina. Quel materiale ondulato abbondonato sul molo veniva raccolto dalla gente e applicato alle pareti esterne delle case per proteggerle dai forti venti invernali e i barattoli di pittura, dimenticati sulla banchina, venivano recuperati e utilizzati per ripittare le abitazioni. Ecco perché le case hanno tanti colori diversi e le pareti ondulate, come si vede bene nelle abitazioni a due piani del Cerro Concepción. Una delle case di Pablo Neruda è qui, nel Cerro Bellavista (Avenida Alemania Altura n. 6900, apertura: martedì-domenica, ore 10-18; www.fundacionneruda.org). Il glorioso passato di Valparaíso è legato a molti primati sul resto dell’America latina: qui sono nate le prime banche,
Sono 15 gli ascensores d’epoca che portano su
e giù dalle colline di Valparaíso
la prima borsa valori, i primi tram, la prima illuminazione pubblica e privata, i primi telefoni e il primo quotidiano, El Mercurio. Per conoscere il cuore storico, dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità nel 2003, bisogna girare a piedi. O meglio salire con gli ascensores (funicolari), ce ne sono 15, e scendere dalle scalinate. In Cerro Polanco, uno dei più poveri, rimane una funicolare che sale in verticale attraverso un tunnel. All’uscita, una guida della FundaciÓn Rescate Patrimonio (www.vrf.cl) accompagna su prenotazione i turisti attraverso il quartiere, entrando nelle case della gente, che davanti a un caffè o una bibita (a offerta libera) racconta volentieri la propria vita.
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ospitalità
Cile
Camera con vista sull’Oceano
cabaÑas Un altro modo di soggiornare sull’Isola di Pasqua è scegliere una delle strutture immerse nel verde spesso situate a pochi metri dagli affascinanti moai. Si dorme in ampi bungalows arredati con gusto e dotati di ogni comodità. I prezzi partono dai 20 € a notte. Ecco alcuni indirizzi: Cabañas Pikera Uri (www. pantupikerauri.cl), Residencial Chez Cecilia (www.rapa nuichezcecilia. com), Cabañas Manatea e Cabañas Mana Nui (entrambi visitabili su www. rapanuiweb.com). Una curiosità: tutti i siti internet citati sono tradotti anche in lingua italiana perché, nonostante la distanza dal nostro Paese, l’Isola di Pasqua attira sempre un gran numero di viaggiatori della nostra penisola.
Grand Hotel Gervasoni Paseo Gervasoni 1, Cerro Concepción, Valparaíso, tel. 0056 32 2239236; www.hotelgervasoni.com
Stile vittoriano con marcata influenza europea nelle 15 camere del Grand Hotel, situato in una delle vie più turistiche (siamo nel centro storico della città, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco) e anche cuore finanziario ed economico di Valparaíso. L’hotel dispone di una Spa e di un ottimo ristorante specializzato in pesce. Nella bella stagione si mangia sula terrazza affacciata sul porto (foto a lato). Prezzi: doppia da 90 €.
Hotel
Hotel Explora en Rapa Nui Isola di Pasqua, tel. 0056 2 2066060; www.explora.com
Sulla collina Te Miro Oone ha appena aperto l’Explora, ultimo nato della catena di ospitalità cilena che propone una filosofia del viaggio legata alla voglia di esplorare. Trenta camere di design che circondano la hall dalla forma ovale. Tre gli elementi principali: il legno, la pietra e le ampie vetrate che consentono di vedere la natura e il mare. Le attenzioni dello staff e la cura nel cibo rendono il soggiorno speciale. Prezzi: tre notti in doppia con la mezza pensione, le escursioni guidate a piedi, in bici o a cavallo e i transfer da e per l’aeroporto costano da 1.475 € fino a dicembre 2008. (foto a pag. 78)
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Clima e stagione migliore L’Isola di Pasqua ha poche escursioni climatiche stagionali con una temperatura che si mantiene tra i 24 e i 29 °C. Il periodo meno consigliato per visitarla è maggio, il mese più piovoso. Invece il momento migliore per andare a Valparaíso coincide con l’estate boreale, che si estende da ottobre ad aprile. Come arrivare Con Lan Airlines (tel. 02 72023196; www.vamos.it) dall’Italia a Santiago, via Madrid da 1.133 € a/r tasse incluse; da Santiago all’Isola di Pasqua da 599 €, tasse incluse. Da Santiago a Valparaíso sono circa 2 ore in auto o in pullman.
Hotel Thomas Somerscales San Enrique 446, Cerro Alegre, Valparaíso, tel. 0056 32 2331006; www.hotelsomerscales.cl
Era la casa di un marinaio inglese amante delle belle arti, oggi è un’accogliente casa albergo nel centro storico di Valparaíso. Prezzi: doppia da 43 €. (foto 1) Casa Higueras Calle Higuera 133, Cerro Alegre, Valparaíso, tel. 0056 32 2497900; www.casahigueras.cl
È il primo boutique e design hotel della città: solo 20 camere in una villa degli anni Venti, nel Cerro Alegre, la zona dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. La maggior parte delle stanze ha un balcone o una terrazza
con vista sul porto e sulla Cordigliera. A disposizione degli ospiti una piscina circondata da un parco, una Spa e un ristorante di livello, il Montealegre. Prezzi: doppia con prima colazione a buffet da 170 €. (foto 2)
ristoranti
Ristorante Caffè Turri Templeman 147, Cerro Concepción, Valparaíso, tel. 0056 32 2252091; www.turri.cl
Atmosfera calda e accogliente a pochi passi dal mare. Non solo i sapori locali rivisti con personalità dallo chef Erwan Salaun, ma anche una carta dei vini da capogiro. Da non perdere la lasagna di seppia con gamberi e capesante o il filetto di maiale alla fragola. Prezzi: prezzo medio 40 €. (foto 3)
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in breve
Con chi andare All’Isola di Pasqua: Patagonia World (tel. 011 2293200; www.patagonia world.it ), specialista in destinazioni sudamericane, propone 13 giorni/ 10 notti Dal deserto all’oceano, con pernottamento e prima colazione tra Santiago, San Pedro di Atacama e l’Isola di Pasqua, da 3.690 € a persona voli inclusi (minimo 10 partecipanti). A Valparaíso: Exploring Chile Travel (tel. 055 967620; www.exploringchile. com) organizza viaggi su misura. Tra le novità un tour (variabile a seconda delle esigenze individuali) di 10 giorni tra Santiago, con visita della capitale, i vigneti di Casablanca con degustazioni guidate, Valparaíso, la Val de Maipo, la Valle dell’Elqui dove producono il pisco (bevanda alcolica
Amalia Arosio
Cile
Informazioni pratiche UFFICIO DEL TURISMo
Prochile c/o Ambasciata del Cile, Milano, tel. 02 864093
SITI INTERNET
www.prochile.cl; www.rapanuiweb.com
DOCUMENTI passaporto
LINGUA spagnolo
MONETA
peso cileno (1 peso = 0,001 €; 1 € = 762 pesos)
FUSO ORARIO
Isola di Pasqua: - 7 ore rispetto all’Italia; Valparaíso: - 5 ore
cilena) e la Val di Colchagua, corollata dalla visita alle migliori cantine del Cile, tra cui la Viu Manent, durante la vendemmia a marzo 2009. Mezza pensione, voli intercontinentali
Lan Airlines, trasferimenti in minibus con autista da 3.500 € a testa per due persone e 3.350 € ciascuno per quattro persone. Riduzioni per i membri dell’associazione italiana sommelier.
CILE collana guide EDT/ Lonely Planet, edizioni EDT, novembre 2006, pagg. 560, 25 €. Una guida con due sezioni d’interesse per chi si appresta a fare un viaggio a Valparaíso proseguendo fino a Rapa Nui: Cile Centrale e Isola di Pasqua. Valide cartine locali, info pratiche, notizie sul Paese e tanti dettagli utili anche ai più esperti.
i periodi migliori per una vacanza all’isola di pasqua gen
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* temperature in gradi centigradi
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