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Inno nazionale

gna; rosso, il sangue degli eroi morti per l’indipendenza. L’arco di stelle collocato nella banda azzurra rappresenta le province unite della prima federazione venezuelana: Caracas, Cumaná, Barinas, Barcelona, Margarita, Mérida e Trujillo. Durante la dominazione spagnola, nel 1777, fu istituita la regione del Capitaneria Generale del Venezuela, il cui limite orientale rispetto alle colonie olandesi di Guyana venne stabilito nel confine naturale del fiume Esequibo. Quel territorio entrò quindi de iure a far parte della nazione liberata da Bolívar. Ma i britannici, che acquistarono la Guyana nel 1840, non rispettarono il confine, includendo nella loro colonia l’intero bacino del Cuyuni. Il Venezuela rivendica ancora oggi il territorio della Guyana Esequiba, ed è proprio in riferimento a ciò che, sotto la presidenza di Chávez, l’Assemblea Nazionale ha approvato l’aggiunta di un’ottava stella alla bandiera nazionale (2006). La scelta è stata contestata dall’opposizione.

Inno nazionale

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Gloria al Bravo Pueblo è l’inno nazionale del Venezuela. Per quanto riguarda il testo, tutte le testimonianze concordano nel riconoscere in Vicente Salia - medico, poeta e rivoluzionario - l’autore. Alcune ipotesi attribuiscono la composizione della musica a Lino Gallardo (1773-1837) e il testo ad Andrés Bello, tuttavia, con la musica di Juan José Landaeta, il “Gloria al Bravo Pueblo” fu creato nei giorni che seguirono il 19 aprile del 1810. Questo inno patriottico non sarà decretato ufficialmente inno nazionale del Paese fino al 25 maggio 1881 per volere del presidente Antonio Guzmán Blanco. Da allora e fino al 1947 furono diffuse diverse versioni, fino a quando venne pubblicata quella attuale, con il divieto di apportare qualsiasi modifica al testo.

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