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L’approccio full face in Medicina Estetica
from Numero 66
Dr.ssa Raffaella Perello Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica – Firenze
L’importanza, per il clinico e il paziente, di passare da un trattamento standalone a un trattamento full face
La soddisfazione del paziente ha un ruolo cruciale nella pratica clinica odierna; tale tendenza è riscontrata dai medici estetici, che si confrontano costantemente con le aspettative dei propri pazienti in merito ai risultati – e alla durata degli stessi – che una procedura di Medicina Estetica può apportare. Quando poi il paziente appartiene alla generazione dei Millennials, definita anche generazione Y, questo è ancor più vero. Da studi recenti, infatti, questa generazione è risultata essere una dei principali utilizzatori di procedure di Medicina Estetica non invasive. Le più popolari tra queste sono i cosiddetti injectables, ovvero la tossina botulina e i filler dermici (Dati ASAPS). Questi pazienti, tra i 30 e i 40 anni, vogliono vedere il risultato e che sia in linea con le loro specificità e le loro aspettative in termini di “pre-juvenation”, ovvero di prevenzione e ringiovanimento. Sostanzialmente il ricorso preventivo a procedure di Medicina Estetica mininvasiva che ritardino l’insorgenza dei segni dell’invecchiamento e migliorino qualche inestetismo. Nell’ambito della Medicina Estetica, la soddisfazione ottenuta dopo un trattamento è probabilmente uno dei parametri principali che consente di valutare il raggiungimento dello scopo prefissato. Essa esprime, infatti, quanto il risultato finale sia corrispondente al desiderio iniziale del paziente e al piano di trattamento definito dal clinico. LA SODDISFAZIONE DEL PAZIENTE A riprova di ciò, dobbiamo considerare l’uso diffuso dei cosiddetti “PRO - Patient Reported Outcome”. Possiamo considerarli come un’evoluzione della Medicina Estetica, sempre più distante dal conseguimento di risultati standardizzati, ma volta ad avere un impatto significativo sulle vite delle persone, a partire dall’ascolto dei loro bisogni, anche di natura psicologica. In quest’ottica, comprendere il grado di soddisfazione del paziente diventa cruciale per giungere a un piano di trattamento personalizzato, che incontri i suoi reali bisogni. È indubbio, infatti, che sentirsi meglio passa anche dal vedersi meglio. Un intervento sul proprio aspetto aiuta a sbloccare il proprio potenziale di sicurezza, quello che viene definito “The Power of Confidence”. Spesso, però, un intervento mirato a correggere un singolo aspetto apporta una soddisfazione limitata anche nel tempo. Il paziente tende a non cogliere i benefici di quel singolo intervento sull’intera struttura del volto. La quale, invece, potrebbe beneficiare di un intervento full face, appunto, ovvero di un intervento che, agendo su tutte le aree del volto, ridoni struttura, elasticità, compattezza e migliori la qualità della pelle. Possiamo affermare, quindi, che la Medicina Estetica negli anni si è evoluta, passando dal trattamento di singole aree con l’utilizzo di un prodotto solo a un approccio globale definito “trattamento panfacial”, che prevede l’utilizzo di prodotti diversi e in sinergia per raggiungere il risultato migliore.
Uso delle immagini cortesemente concesso dalla Dr.ssa Raffaella Perello
Uso delle immagini cortesemente concesso dalla Dr.ssa Raffaella Perello LA RICERCA DELL’EQUILIBRIO Questo approccio, che considera il volto nel suo insieme, impiega una varietà di tecniche iniettive per affrontare nel suo complesso l’aspetto del volto. Bilanciando la correzione della perdita di volume con il trattamento delle rughe dinamiche statiche, è possibile raggiungere un armonioso equilibrio estetico, caratterizzato da un aspetto più naturale e riposato. In letteratura si trovano diversi studi che dimostrano l’efficacia di trattamenti combinati, ma in particolare Harmony è il primo studio clinico che ha dimostrato sistematicamente l’impatto fisico e psicologico positivo di un tratta-
mento panfacial. In genere, gli studi si sono concentrati sulla valutazione degli effetti farmacologici di un farmaco o di un dispositivo medico, tramite l’utilizzo di scale che misurano i cambiamenti fisici oggettivi in specifiche caratteristiche facciali. Tali valutazioni non forniscono una prospettiva completa sui benefici che in realtà possono estendersi oltre al miglioramento di specifiche rughe facciali. Inoltre, gli esiti riferiti dai pazienti con i PRO, generalmente non vengono utilizzati come endpoint primario nelle valutazioni sui filler riempitivi o negli studi sulle tossine. Tuttavia, i dati recenti indicano ampi benefici psicologici associati al trattamento di Medicina Estetica: come dicevamo sopra, sentirsi meglio passa anche dal vedersi meglio. Lo studio Harmony, al contrario, prende in considerazione l’uso combinato di neuromodulatori iniettabili, acido ialuronico iniettabile, da parte di medici esperti che stabiliscono quale prodotto iniettare, quale sia la tecnica migliore e il volume più adatto. Le valutazioni dei risultati sono state fatte sia da parte dell’injector sia da parte del paziente trattato, al quale è stato richiesto di compilare dei questionari sulla propria soddisfazione in seguito al trattamento (PRO), quattro mesi dopo il trattamento.
LE VALUTAZIONI Nello studio erano stati arruolati 100 pazienti e di questi 93 sono stati sottoposti alla valutazione post-trattamento a quattro mesi, mediante il questionario approvato a livello internazionale “FACE-Q” ed è emerso che l’età autopercepita è diminuita da 0,2 anni in più al basale a 4.6 anni più giovane al quarto mese. Quasi tutti i pazienti (99%) si sono classificati come migliorati o molto migliorati nella scala globale di miglioramento estetico (GAIS). Anche le valutazioni degli sperimentatori hanno dimostrato significativi miglioramenti. Eventi avversi da lievi a moderati si sono verificati in 42 pazienti, legati perlopiù alla formazione di edemi e lividi circoscritti alle aree di trattamento. Le conclusioni di questo studio dimostrano come, oltre al beneficio fisico del trattamento di molteplici aree del volto, questo si ripercuota su un miglioramento generale della percezione di se stessi, sul sentirsi più giovane e complessivamente più felice: il The Power of Confidence che esplode così in tutto il suo significato.
ESPERIENZA PERSONALE Nella mia pratica clinica, di norma pianifico tre/quattro sedute a distanza di uno/due mesi circa l’una dall’altra L’età media dei pazienti che si sottopongono ai trattamenti è tra i 30 e i 40 anni, con una prevalenza a favore delle donne sugli uomini. Durante la prima visita viene fatto un assesment approfondito sui needs del paziente e sulle possibili soluzioni. Nella prima sessione mi occupo del trattamento del terzo superiore con tossina botulinica e trattamento del terzo medio con fillers a tecnologia Vycross (Vyc 20). Si procede poi a rimodellamento delle labbra con prodotto a tecnologia Hylacross ed eventuale correzione del gummy smile e del mento*. Nella seconda sessione, sulla base delle esigenze del paziente, si procede al ritocco delle labbra, al trattamento del terzo inferiore e al rinofiller, aree per le quali personalmente utilizzo prodotti a tecnologia Vycross*. In terza seduta si armonizza il profilo della linea mandibolare e delle tempie. Come già descritto, è fondamentale la raccolta di documentazione fotografica pre e post trattamento e in alcuni casi anche l’esecuzione di clip video per dimostrare in dinamica la naturalezza del trattamento. In sintesi, utilizzare un modello definito di trattamento, con corretti dosaggi, prodotti con determinate caratteristiche e corrette tecniche di iniezione, permette di avere un effetto sinergico sul risultato finale e sulla soddisfazione espressa dai pazienti. ◼︎
Uso delle immagini cortesemente concesso dalla Dr.ssa Raffaella Perello
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* Le opinioni espresse in questo articolo sono frutto dell’esperienza clinica della Dr.ssa Perello e liberamente espresse dall’esperto.