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Reborn, l’ultima innovazione nel body contouring per una riduzione efficace delle adiposità

Dr. Carlo Borriello Specialista in Chirurgia Maxillo-Facciale, Medico Estetico - Lucca

Questa tecnologia, brevettata, consente un calore uniforme in tutta l’area del trattamento, allo stesso tempo la nuova tecnologia di raffreddamento consente trattamenti sicuri, non invasivi e confortevoli

Grazie alla rivoluzionaria tecnologia Power LED, ReBorn rappresenta una sostanziale innovazione nei trattamenti medici professionali basati sulla luce. Power LED utilizza LED centinaia di volte più potenti dei LED standard. Questa tecnologia, brevettata, consente un calore uniforme in tutta l’area del trattamento, allo stesso tempo la nuova tecnologia di raffreddamento consente trattamenti sicuri, non invasivi e confortevoli. Considerando la pletora di dispositivi sul mercato che offrono riduzione della circonferenza e rimodellamento del corpo, che cosa offre di diverso ReBorn? ReBorn è un dispositivo medicale approvato CE con l’indicazione specifica di riduzione delle adiposità localizzate. L’esperienza ingegneristica e industriale alla base di ReBorn ha generato un sistema intelligente, sicuro, versatile, che permette ai medici di sfruttare al meglio la tecnologia Power LED, un notevole passo in avanti rispetto alla tradizionale tecnologia che utilizza luce laser per la riduzione del grasso. Grazie all’ingegneria di precisione e all’innovatività, la sorgente di luce e il sistema di raffreddamento brevettati da ReBorn consentono un trattamento di maggiore efficacia, ma con le stesse garanzie di sicurezza per tutti i tipi di pelle.

IN CHE MODO POWER LED DIFFERISCE DALLA CONCORRENZA? Il diodo a emissione di luce (LED) è da molto tempo associato a una varietà di beni di consumo e applicazioni.

I VANTAGGI DI ReBorn

Area di trattamento più ampia rispetto alle altre tecnologie

Distribuzione uniforme dell’energia per risultati clinici ripetibili e rilevanticonsistenti

Nessun tempo di recupero

Tecnologia senza materiali di consumo ausiliari o monouso

Funzioni innovative per la sicurezza del paziente

Tecnologia non operatore dipendente

Schermo ergonomico e accesso ottimale all’applicatore, contrariamente ad altri dispositivi

Gli applicatori sottili sono più facili da posizionare e più stabili durante il trattamento

Indicato per più zone del corpo rispetto ad altre tecnologie

La tecnologia Flexible Power LED offrirà in futuro la possibilità di realizzare più applicatori, per adattarsi a un numero ancora maggiore di aree del corpo I LED di vecchia generazione producono luce poco potente, nell’ordine dei milliwatt. ReBorn utilizza LED di potenza di livello medicale (KiloWatt), che offrono una migliore efficienza di conversione elettricitàluce e raggiungono intensità centinaia di volte maggiori, generando frequenze infrarosse a valori di watt.

Il manipolo brevettato a base di Power LED di ReBorn fornisce energia e calore omogenei su tutta l’area da trattare, ideale per i trattamenti che richiedono energia costante per periodi più lunghi La riduzione del grasso richiede il riscaldamento di un’ampia area di trattamento per un periodo di tempo stabilito, determinando una temperatura continua delle cellule adipose da 42˚C a 47˚C. La luce infrarossa a 940 nm viene assorbita in modo efficiente nelle cellule adipose e scarsamente nella melanina e nell’epidermide; questo, sommato al sistema di raffreddamento cutaneo, protegge la cute e le strutture in essa contenute (nervi, vasi sanguigni, etc), mentre la luce penetra in profondità scomponendo le cellule adipose. Il tipico laser a diodi fornisce calore focalizzato, diffondendo la luce da un’unica sorgente sull’area di trattamento, portando a una disomogenea distribuzione del calore fino al 60% tra il centro e la periferia dell’applicatore. Al contrario, il design Power LED proprietario di ReBorn ha un angolo ottico semiottuso (80˚) e utilizza più sorgenti luminose. Nella fattispecie, 63 sorgenti luminose con una matrice di 9x7. Questo consente al singolo applicatore di sviluppare un’area di riscaldamento leggermente più ampia della sua dimensione, senza rischi di aree non trattate tra gli applicatori. Distribuendo l’energia in modo molto più ampio e omogeneo, si ottiene una maggiore efficacia clinica e omogeneità sull’intera area di trattamento. I Power LED brevettati utilizzati da ReBorn sono molto più sicuri e affidabili dei laser anche in termini di durata; sono infatti in grado di garantire oltre 50.000 ore di lavoro senza deterioramento. Dal punto di vista dei costi, quindi, si riduce drasticamente la tradizionale preoccupazione per il superamento delle ore di utilizzo e dei costi di sostituzione degli applicatori.

INFORMAZIONI CLINICHE Il protocollo di trattamento ReBorn prevede normalmente due o tre sessioni di trattamento da 35 a 50 minuti ciascuna, in base alle singole esigenze cliniche, ogni quattro settimane. Il sistema linfatico del corpo eliminerà naturalmente le cellule adipose distrutte. I pazienti noteranno i primi risultati già dopo quattro settimane dalla prima seduta. Nei casi ostinati è possibile prescrivere in sicurezza una o due sessioni aggiuntive.

PROTOCOLLO DI TRATTAMENTO Come per tutti i trattamenti medico-estetici, sarà necessaria una visita iniziale per valutare l’anamnesi e discutere le aspettative del paziente. I pazienti devono evitare l’esposizione al sole una settimana prima e una settimana dopo il trattamento. Durante il trattamento, il paziente avverte una sensazione di calore interno intervallata da una sensazione di freddo che rende confortevole il trattamento. Una sensazione di formicolio nei giorni post trattamento rappresenta un evento assolutamente normale e non pericoloso. Eventuali dubbi o incertezze devono essere portati all’attenzione del medico. Dopo il trattamento, l’operatore esaminerà l’area trattata e il paziente sarà libero di riprendere immediatamente le attività quotidiane. Nei primi giorni dopo il trattamento, un massaggio manuale accelererà il riassorbimento delle cellule adipose distrutte. In genere si consiglia ai pazienti di massaggiare l’area trattata 5 volte al giorno per 5 minuti, per 4-5 giorni. Questo accelera il drenaggio linfatico. Come per tutti i trattamenti medico-estetici, le risposte individuali variano e i pazienti devono avvisare e consultare il proprio medico in caso di eventi avversi. ◼︎

Avv. Federica Lerro Legale SIES e AFI - Roma Membro del Comitato Scientifico SIES Lo Studio Legale Lerro Plebani & Associati, da sempre attento ai possibili problemi derivanti da Medicina e Chirurgia Estetica, in giudizio al fianco di una Struttura Sanitaria, chiamata a rispondere per un asserito danno conseguente a intervento di mastoplastica additiva

Ècon molto piacere, e anche con un pizzico di orgoglio professionale, che ho deciso di dedicare questo spazio a un caso giudiziario che ci ha visti protagonisti nella difesa in giudizio di una Struttura Sanitaria chiamata a rispondere, per un asserito danno conseguente a intervento di mastoplastica additiva. Il processo, dopo la fase istruttoria e la Consulenza Tecnica di Ufficio, si è concluso con il rigetto della domanda della paziente e la condanna alla refusione delle spese di lite. Ma l’importante novità è nel principio che la Sentenza ha pronunciato in tema di nesso causale, così innovativo che la decisione è stata pubblicata su diverse riviste giuridiche e costituirà sicuramente un precedente giurisprudenziale per le decisioni future sul tema. La controversia in commento trae origine da un intervento di chirurgia estetica relativo a mastoplastica additiva, che la paziente aveva effettuato nel 2011 rivolgendosi al chirurgo: otto anni e mezzo dopo l’intervento, nell’ottobre 2019, la paziente aveva promosso un accertamento tecnico preventivo nei confronti del professionista e della Struttura Sanitaria, deducendo l’esistenza di una colpa medica nell’esecuzione dell’intervento e domandando di quantificare il danno subìto.

SENTENZA STORICA

Dopo il deposito dell’ATP (Accertamento Tecnico Preventivo), la paziente aveva promosso il giudizio di merito, chiedendo la solidale condanna al pagamento di un risarcimento, sul presupposto che l’ATP avrebbe confermato l’esistenza di un erroneo intervento di chirurgia di mastoplastica additiva, produttivo di inestetismi derivanti da differenza di forma e volume delle due mammelle. La Struttura Sanitaria, da me assistita, deduceva l’assenza di colpa medica sul presupposto che, così come accertato dall’ATP, i modesti inestetismi residuati, integrati da una leggera asimmetria mammaria, erano riferibili a una complicanza ben descritta nella letteratura scientifica e della quale la paziente era stata adeguatamente informata. Il collegio peritale aveva concluso che “da un punto di vista chirurgico plastico, non si hanno elementi documentali che ci permettano di affermare che la modesta asimmetria mammaria esistente e la modesta dislocazione verso l’alto e lateralmente della protesi mammaria sinistra siano la conseguenza di un errato allestimento delle tasche sottomuscolari di alloggiamento delle protesi” . La domanda della paziente veniva, come detto, rigettata. Con la sentenza n. 188/2022, è stato affermato che in caso di dedotta responsabilità sanitaria, l’onere della prova va modulato sulla cosiddetta scomposizione del ciclo causale in due elementi: spetta innanzitutto al paziente provare il nesso causale tra l’insorgere della patologia e la condotta del medico; solo in un secondo momento, laddove il paziente abbia dato prova di tale ciclo causale, il sanitario deve provare il pieno rispetto delle leges artis o comunque delle best practices, evidenziando la causa non imputabile che gli ha reso impossibile fornire la prestazione corrispondente ai canoni di professionalità dovuti. Consegue che, nel caso rimanga incerta la causa del danno lamentato, la domanda risarcitoria del paziente dovrà essere rigettata, non avendo il paziente stesso provato il nesso causale tra l’insorgere della patologia e la condotta del medico. Questo importante risultato è frutto della continua ricerca in materia e della grande attenzione portata su ogni caso di cui ci occupiamo. Colgo l’occasione per ringraziare la dottoressa Martina Bianco (Legal Consultant Studio Legale Lerro Plebani & Associati) per il commento alla sentenza e Claudio Plebani (Name Partner Studio Legale Lerro Plebani & Associati) con il quale ho condiviso l’intera strategia di difesa nel giudizio, perché lavorare insieme significa vincere insieme! ◼

corso teorico-pratico L’AVVOCATO NELL’AMBULATORIO DI MEDICINA ESTETICA

Obiettivo del Corso Aspetti organizzativi, amministrativi, regolamentari, autorizzativi nonché l’analisi della normativa posta a disciplina dei prodotti utilizzati in Medicina Estetica (farmaci - dispositivi medici - preparati galenici). Ampio spazio dedicato agli aspetti assicurativi e ai profili di responsabilità professionale in un approccio di gestione del rischio. DATA DEL CORSO: 16 (pom) Dicembre 2022 DIDATTICA A CURA DI: Avv. Federica Lerro ECM: 4 crediti

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