PROVE D’INGRESSO Dedichiamo alcune pagine alle prove di verifica delle abilità che i bambini possiedono all’ingresso in classe prima e che costituiscono prerequisiti fondamentali per gli apprendimenti successivi. Le attività proposte consentono all’insegnante di tracciare il profilo iniziale dell’alunno e di intervenire, qualora ve ne fosse il caso, per incrementare le abilità carenti prima di mettere in pratica la progettazione di classe. Un gruppo di prove fa riferimento alle abilità orali di comprensione e produzione (schede 12, 13, 14, 15, 16). Utilizziamo a tal fine storie corredate da immagini. Osserviamo se gli alunni rispondono alle domande in modo coerente, se descrivono le immagini utilizzando frasi complete, chiare e semplici, se sanno riordinare le immagini seguendo la sequenza temporale. Infine, controlliamo se i bambini sanno raccontare oralmente la storia utilizzando semplici connettivi di tipo temporale, spaziale e causale, se cioè sono in grado di costruire oralmente un breve testo narrativo completo e coeso. Per quanto attiene in modo specifico alle abilità di pregrafismo, che coinvolgono la coordinazione occhio/mano, il senso del ritmo, la motricità fine, l’orientamento nello spazio grafico, proponiamo una serie di schede (dalla 1 alla 11); dalle linee di vario tipo, a mano libera o seguendo tracce punteggiate, avremo informazioni sulla capacità dei bambini di fare i movimenti che preparano a tracciare le lettere. Controlleremo inoltre la maturazione dei processi di percezione e orientamento spazio-temporale e la capacità di seguire il ritmo sequenziale. Un gruppo di schede (dalla 17 alla 21) è finalizzato alla verifica della capacità di identificare le componenti fonologiche (sillabe e fonemi) che compongono le parole. Si tratta di un’abilità cruciale per l’acquisizione del sistema alfabetico che, nella nostra lingua, si basa sulla corrispondenza biunivoca tra fonema (suono) e grafema (lettera scritta). Sono prove di “riflessione sul linguaggio”, relative al riconoscimento e alla produzione di rime, riconoscimento di uguale sillaba iniziale e finale, analisi del suono iniziale o finale, relazione quantitativa tra emissione sonora e parola scritta. La verifica sul livello di concettualizzazione della lingua scritta conclude le prove. Si tratta di un aspetto di estremo interesse, messo in luce dagli studi più recenti, che ci informa sulle idee che i bambini si sono fatti intorno alla scrittura. Diamo qui di seguito alcune possibili consegne da far eseguire al bambino sul quaderno: j SCRIVI IL TUO NOME. (Annotare se il bambino inizia da destra o da sinistra, dall'alto o dal basso) j DISEGNA UN RE, IL SOLE, UNA PALLA, UN FIORE, IL MARE. SCRIVI RE, SOLE, PALLA, FIORE, MARE SOTTO IL DISEGNO: SCRIVI COME SAI FARE TU. LEGGI LE PAROLE CHE HAI SCRITTO SEGUENDO CON IL DITO. (Annotare se mentre i bambini scrivono ripetono oralmente la parola scandendola in “pezzi”. Annotare sotto ogni lettera scritta ciò che i bambini leggono)
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j DISEGNA UN BAMBINO, UN ELEFANTE, UNA FORMICA, UNA TARTARUGA, UNA BAMBOLA. SCRIVI BAMBINO, ELEFANTE, FORMICA, TARTARUGA, BAMBOLA. LEGGI LE PAROLE CHE HAI SCRITTO INDICANDO CON IL DITO DOVE STAI LEGGENDO. (Annotare se vengono rappresentati pezzi sonori uguali con grafie uguali) j DISEGNA UN ORSACCHIOTTO GRANDE E POI UN ORSACCHIOTTO PICCOLO. SCRIVI I NOMI SOTTO OGNI DISEGNO. LEGGI LE PAROLE CHE HAI SCRITTO SEGUENDO CON IL DITO. j DISEGNA PRIMA UNA MELA E POI TANTE MELE. SCRIVI IL NOME SOTTO OGNI DISEGNO. LEGGI LE PAROLE CHE HAI SCRITTO SEGUENDO CON IL DITO. (Annotare se ci sono grafie diverse dovute alla modifica della grandezza o della quantità dell’oggetto a cui la parola si riferisce)
Su questo esempio i docenti faranno “leggere” altri materiali e scrivere altre parole su fogli di carta.
8
Italiano I • Prove d’ingresso
LIVELLI DI PRESTAZIONE COMPETENZE FINALI
SCHEDE
In modo parzialmente adeguato
In modo non adeguato
• Utilizza segni grafici non convenzionali; non differenzia i segni all’interno della parola e tra le parole.
SÌ
NO
• Utilizza segni grafici convenzionali senza riconoscerne il significato; differenzia i segni all’interno delle parole e tra le parole.
SÌ
NO
• Scrive parole diverse, lunghe e corte, con uno stesso numero di lettere; comincia a far corrispondere i fonemi a pezzi di grafia.
SÌ
NO
• Fa corrispondere una lettera per ogni sillaba della parola; scrive più lettere di quante sono le sillabe, ma non riesce ancora a suddividere la sillaba nei fonemi che la compongono.
SÌ
NO
• Rappresenta correttamente tutti i suoni che compongono le parole.
SÌ
NO
In modo adeguato
COORDINAZIONE VISUO-GRAFO-MOTORIA Riproduce segni orizzontali, verticali, obliqui, circolari, a spirale; individua un percorso obbligato e lo traccia.
1, 2, 3, 4, 5, 6
DIREZIONALITÀ Riconosce la direzionalità degli oggetti nello spazio (distingue i lati destro e sinistro nello spazio dal punto di osservazione degli oggetti).
7, 8, 9
RITMO Applica nozioni di spazio seguendo un ritmo di colori.
10, 11
COMPRENSIONE DI UNA STORIA Riconosce i personaggi principali, le loro caratteristiche e azioni. Riconosce la sequenza temporale degli eventi. PRODUZIONE DI UNA STORIA Utilizza le informazioni derivanti da immagini o da quanto ascoltato per strutturare una storia e narrarla, con l’uso di nozioni temporali e spaziali. Utilizza i connettivi causali per mettere in relazione gli eventi.
12, 13, 14, 15, 16, 17, 18
CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA Analizza le parole e ne riconosce i suoni: • le sillabe iniziali; • le sillabe finali; • i suoni finali (parole in rima); • il fonema iniziale; • il fonema finale. Stabilisce confronti tra le parole sul piano fonico (entità dell’emissione sonora).
19, 20, 21
FAMILIARITÀ CON LA LINGUA SCRITTA E LIVELLO DI CONCETTUALIZZAZIONE LE ANTICIPAZIONI Fa anticipazioni sul significato di una scritta utilizzando gli elementi a disposizione (immagine, conoscenze testuali e personali).
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SCRITTURA SPONTANEA Scrive il proprio nome e il nome degli oggetti disegnati.
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sul quaderno
Italiano I • Prove d’ingresso
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PROVA D’INGRESSO 1 Nome ......................................... Cognome ................................................
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j CONTINUA A DISEGNARE E OTTERRAI UN UOVO DECORATO!
10
Prove d’ingresso
Riprodurre segni orizzontali, verticali, obliqui, circolari, a spirale.
PROVA D’INGRESSO 2 Nome ......................................... Cognome ................................................
j RIPASSA SUI TRATTEGGI PER FORMARE LE SQUAME DEI DUE PESCIOLINI. POI, CON IL PENNARELLO, RIPASSA ANCHE IL CONTORNO.
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j FORMA LE SQUAME DISEGNANDO I CERCHIETTI E I TRATTI VERTICALI. RIPASSA IL CONTORNO CON IL PENNARELLO.
Riprodurre segni orizzontali, verticali, obliqui, circolari.
Prove d’ingresso
11
PROVA D’INGRESSO 3 Nome ......................................... Cognome ................................................
I FIORI j COMPLETA I DISEGNI PER OTTENERE I FIORI. IN ALCUNI MANCA IL CERCHIO GRANDE, IN ALTRI IL CERCHIO PICCOLO. DISEGNA IL GAMBO.
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j COMPLETA OGNI DISEGNO CON CIÒ CHE MANCA PER OTTENERE IL FIORE.
12
Prove d’ingresso
Riprodurre segni orizzontali, verticali, obliqui, circolari.
PROVA D’INGRESSO 4 Nome ......................................... Cognome ................................................
LA TARTARUGA
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j OSSERVA CON ATTENZIONE. RICOPIA I DISEGNI CHE LA TARTARUGA HA SUL GUSCIO. POI FAI ANCHE GLI STESSI SEGNI CHE VEDI SULLE ZAMPE E SUL COLLO.
Riprodurre segni orizzontali, verticali, obliqui, circolari.
Prove d’ingresso
13
PROVA D’INGRESSO 5 Nome ......................................... Cognome ................................................
LA CHIOCCIOLA j RIPASSA LA CASETTA DELLA CHIOCCIOLA SEGUENDO LE FRECCE.
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j PARTI DAL CENTRO E COSTRUISCI LA CASETTA DELLA CHIOCCIOLA.
14
Prove d’ingresso
Riprodurre segni a spirale.
PROVA D’INGRESSO 6 Nome ......................................... Cognome ................................................
IL PERCORSO DEL GATTO
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j IL GATTO VUOLE TORNARE A CASA A VEDERE LA TV INSIEME CON TE. SEGNA IL PERCORSO CHE DEVE FARE.
Individuare un percorso obbligato e tracciarlo.
Prove d’ingresso
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PROVA D’INGRESSO 7 Nome ......................................... Cognome ................................................
LE FRECCE
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j RICOPIA LE FRECCE. FAI ATTENZIONE ALLA DIREZIONE.
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Prove d’ingresso
Riconoscere la direzionalità degli oggetti nello spazio.
PROVA D’INGRESSO 8 Nome ......................................... Cognome ................................................
IN ORDINE!
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j SEGUI I DISEGNI CON IL DITO DA SINISTRA A DESTRA E DALL’ALTO VERSO IL BASSO. PRONUNCIA IL NOME DI CIÒ CHE VEDI DISEGNATO.
Riconoscere la direzionalità degli oggetti nello spazio.
Prove d’ingresso
17
PROVA D’INGRESSO 9 Nome ......................................... Cognome ................................................
DESTRA/SINISTRA j COLORA DI ROSSO I VEICOLI CHE VANNO VERSO DESTRA. COLORA DI GIALLO QUELLI CHE VANNO VERSO SINISTRA.
j QUAL È LA PAPERA CHE NON VA NELLA STESSA DIREZIONE DELLE ALTRE? COLORALA.
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j TRACCIA IL PERCORSO CHE OGNI FARFALLA DEVE FARE PER ARRIVARE AL FIORE.
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Prove d’ingresso
Riconoscere la direzionalità degli oggetti nello spazio.
PROVA D’INGRESSO 10 Nome ......................................... Cognome ................................................
IL PIATTO
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j COLORA OGNI SPICCHIO DEL PIATTO USANDO LA STESSA SUCCESSIONE DI COLORI.
Applicare nozioni di spazio seguendo un ritmo di colori.
Prove d’ingresso
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PROVA D’INGRESSO 11 Nome ......................................... Cognome ................................................
LE FARFALLE
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j COLORA LE FARFALLE SEGUENDO LA STESSA SUCCESSIONE DI COLORI.
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Prove d’ingresso
Applicare nozioni di spazio seguendo un ritmo di colori.
PROVA D’INGRESSO 12 Nome ......................................... Cognome ................................................
Lettura dell’insegnante STORIA 1
Riccio e gli orsi Riccio si è perso nel bosco. Ha freddo, fame, sonno. Cammina, cammina trova una casa. La porta è aperta e Riccio entra. Nella casa non c’è nessuno. La tavola è apparecchiata: ci sono una ciotola e un cucchiaio grandi, una ciotola e un cucchiaio medi, una ciotola e un cucchiaio piccoli. Riccio mangia la minestra della ciotola piccola con il cucchiaino. Quando ha finito di mangiare Riccio vede tre sedie a dondolo: una grande, una media, una piccola. Riccio si dondola sulla sedia piccola. Riccio ha sonno. Vede una scala e sale di sopra. Vede tre letti: uno grande, uno medio, uno piccolo. Riccio si addormenta sul letto piccolo.
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STORIA 2
Tornano gli orsi Gli orsi tornano a casa. Si siedono a tavola e si accorgono che qualcuno ha assaggiato la zuppa della ciotola grande e di quella media. Orsetto dice: – Chi ha mangiato tutta la mia minestra? Gli orsi guardano le sedie a dondolo e si accorgono che qualcuno è stato anche lì. Orsetto dice: – Chi si è dondolato così forte che la mia sedia dondola ancora? Gli orsi salgono in camera da letto. Orsetto dice: – Venite, venite! C’è qualcuno nel mio lettino! Riccio si sveglia, chiede scusa e racconta la sua storia. Gli orsi decidono di tenere Riccio con loro. Gli faranno una ciotola, una sedia e un letto piccolissimi. Riccio, in cambio, farà la guardia alle piantine perché le lumache non le mangino. Prove d’ingresso
21
PROVA D’INGRESSO 13 Nome ......................................... Cognome ................................................
j OSSERVA LE VIGNETTE DELLA STORIA 1. • Colora di rosso la ciotola più grande e di giallo la ciotola più piccola. • Circonda con un cerchio la sedia che non è la più grande e non è neanche la più piccola. Poi colorala di blu. • Colora i tre lettini usando i tre colori che hai adoperato prima: in che modo farai il letto più grande? E quello mezzano? E quello più piccolo? j OSSERVA LE VIGNETTE DELLA STORIA 2. • Che cosa dice Orsetto guardando la sua scodella? Perché lo dice? • Orsetto vede la sua sedia e dice che qualcuno si è dondolato forte. Come fa a saperlo? • Osserva l’ultima vignetta: che cosa vedi? Che cosa fa Riccio?
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STORIA 1
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Prove d’ingresso
STORIA 2
Riconoscere i personaggi principali, le loro caratteristiche e azioni. Riconoscere la sequenza temporale degli eventi.
PROVA D’INGRESSO 14 Nome ......................................... Cognome ................................................
✃ ✃
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✃
✃
✃
✃
✃
j QUESTA È LA STORIA DI RICCIO CHE SI ADDORMENTA NELLA CASA DEGLI ORSI. LE VIGNETTE PERÒ SONO IN DISORDINE. RITAGLIALE E INCOLLALE IN ORDINE SUL TUO QUADERNO. POI RACCONTA LA STORIA: CHE COSA SUCCEDE ALL’INIZIO? CHE COSA SUCCEDE DOPO? COME FINISCE LA STORIA?
Riconoscere i personaggi principali, le loro caratteristiche e azioni. Riconoscere la sequenza temporale degli eventi.
Prove d’ingresso
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PROVA D’INGRESSO 15 Nome ......................................... Cognome ................................................
LE PAROLE DEL TEMPO E DELLO SPAZIO
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j OSSERVA LE VIGNETTE E RACCONTA LE STORIE.
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Prove d’ingresso
Strutturare una storia e narrarla, con l’uso di nozioni temporali e spaziali. Utilizzare i connettivi causali per mettere in relazione gli eventi.
PROVA D’INGRESSO 16 Nome ......................................... Cognome ................................................
PERCHÉ È SUCCESSO?
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j COLORA LA VIGNETTA CHE SPIEGA IL PERCHÉ.
Strutturare una storia e narrarla, con l’uso di nozioni temporali e spaziali. Utilizzare i connettivi causali per mettere in relazione gli eventi.
Prove d’ingresso
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PROVA D’INGRESSO 17 Nome ......................................... Cognome ................................................
I SUONI DELLE PAROLE j PRONUNCIA LENTAMENTE IL NOME: MA…GO. COMINCIA CON MA. PRONUNCIA LENTAMENTE I NOMI DEI DISEGNI. CERCHIA DI ROSSO SOLTANTO CIÒ CHE COMINCIA CON MA.
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j PRONUNCIA LENTAMENTE IL SUO NOME: RI…NO…CE…RON…TE. FINISCE CON TE. PRONUNCIA LENTAMENTE I NOMI DEGLI ALTRI DISEGNI E IN MODO FORTE LA PARTE FINALE. QUALI NOMI FINISCONO CON TE? CERCHIALI DI VERDE.
j IN OGNI RIQUADRO CI SONO DUE PAROLE CHE COMINCIANO ALLO STESSO MODO. CANCELLA LA PAROLA CHE COMINCIA CON UN SUONO DIVERSO.
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Prove d’ingresso
Analizzare le parole e riconoscerne i suoni: le sillabe iniziali; le sillabe finali.
PROVA D’INGRESSO 18 Nome ......................................... Cognome ................................................
I SUONI DELLE PAROLE j PRONUNCIA LENTAMENTE IL NOME R…A…N…A SCANDENDO UN SUONO PER VOLTA. CON QUALE SUONO COMINCIA LA PAROLA? R… OSSERVA LE IMMAGINI, TROVA GLI ALTRI NOMI CHE COMINCIANO CON R E CERCHIA I DISEGNI DI VERDE.
j OSSERVA IL DISEGNO NEL RIQUADRO E PRONUNCIA IL SUO NOME. CON QUALE SUONO COMINCIA? CON QUALE SUONO COMINCIANO GLI ALTRI NOMI? CANCELLA IL DISEGNO DIVERSO.
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j PRONUNCIA LENTAMENTE IL NOME O…R…S…O. CON QUALE SUONO FINISCE? QUAL È IL NOME CHE FINISCE CON O COME ORSO? CERCHIA IL DISEGNO.
j PRONUNCIA LENTAMENTE IL NOME M…E…L…A. CON QUALE SUONO FINISCE? QUALI SONO I NOMI CHE FINISCONO CON A COME MELA? CERCHIA DI ROSSO I DISEGNI.
Analizzare le parole e riconoscerne i suoni: il fonema iniziale; il fonema finale.
Prove d’ingresso
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PROVA D’INGRESSO 19 Nome ......................................... Cognome ................................................
I NOMI IN RIMA j PRONUNCIA I NOMI DEI DISEGNI. QUALI SONO QUELLI CHE FINISCONO IN ELLO COME CAPP…ELLO? COLORALI DI GIALLO.
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j PRONUNCIA I NOMI DEI DISEGNI. QUALI SONO QUELLI CHE FINISCONO IN RIMA? IN OGNI RIQUADRO CANCELLA QUELLO CHE NON C’ENTRA.
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Prove d’ingresso
Analizzare le parole e riconoscerne i suoni finali (parole in rima).
PROVA D’INGRESSO 20 Nome ......................................... Cognome ................................................
I NOMI IN RIMA j PRONUNCIA I NOMI DELLE IMMAGINI E FAI ATTENZIONE AI SUONI DELLE PAROLE. TROVA LA COPPIA DI DISEGNI CHE HANNO IL NOME QUASI UGUALE E COLLEGALI CON UNA FRECCIA.
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L…A…N…A suona quasi come
R…A…N…A
Analizzare le parole e riconoscerne i suoni finali (parole in rima).
Prove d’ingresso
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PROVA D’INGRESSO 21 Nome ......................................... Cognome ................................................
PAROLE LUNGHE E CORTE j OSSERVA I DISEGNI E PRONUNCIA IL NOME. QUANTO TEMPO IMPIEGHI A PRONUNCIARE OGNI NOME? La parola RE è corta
La parola COCCINELLA è più lunga
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j FAI LA STESSA COSA CON ALTRE PAROLE. PRONUNCIA LENTAMENTE IL LORO NOME E COLORA IL RETTANGOLO PER INDICARE SE UNA PAROLA È CORTA O LUNGA.
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Prove d’ingresso
Stabilire confronti tra le parole sul piano fonico.
PROVA D’INGRESSO 22 Nome ......................................... Cognome ................................................
LE SCRITTE j OSSERVA LE IMMAGINI E LE VARIE SCRITTE. CHE COSA PENSI CI SIA SCRITTO? IN QUALE LUOGO SI POSSONO TROVARE?
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NON SI BEVE
NON SI FUMA
NON SI MANGIA
NON SI PORTANO ANIMALI
Fare anticipazioni sul significato di una scritta utilizzando gli elementi a disposizione (immagine, conoscenze testuali e personali).
SILENZIO
NON SI TELEFONA
Prove d’ingresso
31
Insegnare giorno per giorno con la PER OGNI CLASSE, PER OGNI DISCIPLINA in ogni guida:
PROGETTAZIONE ANNUALE
BATTERIA DI PROVE DI INGRESSO
UNITÀ DI LAVORO con
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• progettazione delle attività • mappa dei contenuti • attività guidate e commentate • attività interdisciplinari • schede operative fotocopiabili • schede di verifica e di recupero
i
ferri del mestiere per aggiornarsi e riflettere sulla propria professionalità
GUIDA GIUNTI SCUOLA BATTERIA DI VERIFICHE FINALI
STRUMENTARIO
L a Gu ida prosegue
on line!
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SUL SITO
Materiali in più per arricchire le attività didattiche.
www.giuntiscuola.it Ogni giorno accanto all’insegnante nel suo lavoro in classe
Un repertorio di materiali: letture, poesie, testi per le feste stagionali, documenti storici, giochi linguistici e matematici, carte, mappe...
Aggiornamenti professionali, articoli e approfondimenti sul mondo-scuola
Schede operative Schede di verifiche e di recupero
La Guida di Italiano I PRESENTAZIONE L’insegnante a cui è affidato in prima classe l’insegnamento dell’Italiano non ha un compito facile: i bambini arrivano desiderosi di affrontare la nuova esperienza, vogliono soddisfare curiosità linguistiche, imparare a leggere e a scrivere, interagire con i coetanei. Per loro occorre predisporre un contesto d’apprendimento ricco e stimolante, favorevole agli scambi comunicativi e pieno di occasioni per compiere atti di lettura e di scrittura significativi. E il leggere e lo scrivere sono processi lunghi e complessi che non riguardano soltanto il riconoscimento dell’alfabeto e la decifrazione di segni. Si tratta, infatti, di portare gradualmente i bambini verso la costruzione di significati e la produzione di testi, per sé e per gli altri.
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L’insegnante che vuole documentarsi al fine di poter progettare e attuare un percorso didattico per gli alunni è spesso sommerso da proposte editoriali eterogenee e frammentarie, di fronte alle quali rischia la confusione. In tal senso abbiamo voluto fornire ai docenti l’aiuto di un volume che suggerisce una proposta ordinata, completa, graduale e sistematica. Si tratta di una proposta che, in continuità con gli obiettivi raggiunti nella scuola dell'infanzia, offre stimoli per poter acquisire un repertorio ricco e differenziato di abilità linguistiche (ascoltare, parlare, leggere e scrivere), imparare progressivamente a riflettere sulle caratteristiche della lingua e della comunicazione, avviare un incontro positivo e motivante con i diversi usi della lingua. Uno strumento che conduce passo passo l’insegnante a sviluppare le abilità linguistiche negli alunni e fornisce nel contempo numerosi materiali fotocopiabili e su cui i bambini possono lavorare. Racconti, poesie, filastrocche, giochi linguistici sono forme testuali a partire dalle quali avviene il primo contatto sistematico con la lingua e vengono strutturate le attività di comprensione e di produzione orale e scritta. Le attività di lingua orale proposte consentono di realizzare scambi linguistici tra i bambini: si conversa e si discute, nella convinzione che soltanto l’interazione sia utile per costruire significati e conoscenze condivisi da tutta la comunità, e che l’apprendimento linguistico sia un processo sociale piuttosto che un percorso individuale. Le attività di lingua scritta consentono di acquisire gradualmente la competenza tecnica della lettura e della scrittura (lettura e scrittura strumentale),che si stabilizzerà e consoliderà nel corso della classe seconda, e che costituisce la premessa per i successivi sviluppi delle abilità di comprensione e produzione del testo scritto. Le attività pensate per gli alunni consentono a tutti di seguire agevolmente il percorso, in quanto: • sono costruite in modo rigorosamente graduale, sono numerose e varie e pertanto utili a consolidare gli apprendimenti attivati; • includono le attività di verifica e quelle di “recupero” di eventuali lacune; • sono ancorate ai bisogni di operatività e di immaginazione dei piccoli alunni e adatte a sostenere la motivazione ad apprendere; • consentono di “trovare legami” tra le conoscenze, in un’ottica di dialogicità e di scambio tra le discipline.
4
Italiano I • Presentazione
PROGETTAZIONE ANNUALE
PROGETTAZIONE ANNUALE
Competenze finali L’alunno: k partecipa a scambi linguistici con compagni e docenti nel corso di differenti situazioni comunicative; utilizza messaggi semplici, chiari e pertinenti e varia il proprio comportamento comunicativo in relazione alle differenti modalità di interazione verbale (modi e tempi dello scambio verbale, diversità di interlocutore, contenuto e scopo della comunicazione); k comprende all’ascolto semplici testi di tipo diverso, in vista di scopi funzionali, di intrattenimento e/o
OBIETTIVI ASCOLTARE E PARLARE
CONTENUTI
UNITÀ
• Interagire in una conversazione: formulare domande e dare risposte pertinenti su argomenti noti o di esperienza diretta; raccontare esperienze personali, esprimere opinioni e punti di vista.
La conversazione
1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9
• Comprendere una semplice narrazione individuando gli elementi essenziali relativi ai personaggi e alle loro caratteristiche, agli elementi spaziali, alla sequenza temporale, a semplici nessi causali.
Le storie
1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9
• Cogliere il significato globale di filastrocche e storie in rima individuando alcune ricorsività nel suono e nel ritmo.
Le filastrocche e le storie in rima
1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9
• Comprendere e dare semplici istruzioni per regolare comportamenti, per svolgere un gioco o un’attività, per realizzare un procedimento.
1, 2, 9 Le istruzioni per un gioco, per realizzare un disegno o un oggetto, per una ricetta di cucina
Acquisire la capacità di leggere e scrivere a livello strumentale:
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LEGGERE E SCRIVERE
• riconoscere globalmente semplici frasi ed individuare gli elementi che la compongono (le parole);
Dalla frase alla parola
1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8
• analizzare le parole discriminando al loro interno “pezzi” (segmenti anche non sillabici, sillabe) e lettere;
I “pezzi” delle parole, grandi e piccoli
1, 3, 4, 5, 6, 7, 8
• riconoscere le vocali e le consonanti sia dal punto di vista grafico (la forma della lettera) che dal punto di vista fonico (il suono corrispondente);
Le vocali Le consonanti: L, N, P, T M, R, S, V B, F D, Z C, G Q
1
Le sillabe e i segmenti non sillabici
1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8
• Mettere in relazione le lettere per formare/riconoscere sillabe, segmenti non sillabici, parole.
6
Italiano I
1 2 3 4 5, 6 8
ITALIANO classe prima
OBIETTIVI • Stabilire relazioni tra suoni e lettere.
CONTENUTI Le lettere doppie I digrammi e i trigrammi: ca co cu, ga go gu ci ce, gi ge, cia cio ciu, gia gio giu, che chi, ghe ghi gl, gn, sc cu, qu, cqu
4
• Conoscere e usare alcune regole ortografiche.
L’apostrofo, l’accento grafico
9
• Conoscere e usare i caratteri della scrittura.
Lo stampato maiuscolo Il corsivo
1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9 5, 6, 7, 8, 9
Le scritte familiari
1
Leggere e scrivere brevi e semplici testi: • comprendere il significato di etichette, insegne, titoli; • comprendere didascalie, definizioni, istruzioni;
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• cogliere il significato globale di semplici filastrocche individuando alcune ricorsività nel suono e nel ritmo;
RIFLETTERE SULLA LINGUA
UNITÀ
5 6 7 8
5, 7, 9 Le filastrocche
4, 5, 6, 7, 8, 9
• Scrivere fumetti e didascalie per una breve storia a partire da una sequenza di immagini.
I fumetti e le didascalie
4, 6, 7, 8, 9
• Scrivere elenchi e liste funzionali, semplici schede informative.
Gli elenchi Le liste funzionali e le schede informative
7 8
• Scrivere semplici istruzioni per realizzare un procedimento.
Le istruzioni
9
• Individuare relazioni tra le parole sulla base della forma, del significato, della forma e del significato.
Il lessico: • famiglie di parole • le parole per esprimere emozioni e sentimenti • i nomi dei negozi • le parole generali e particolari • la gradazione dei significati • le definizioni delle parole • dal disegno alla parola: il testo con i buchi
• Scoprire i significati di nuove parole e utilizzarli adeguatamente in contesti linguistici.
1, 4, 6, 8, 9 2, 5 3 3, 4, 8 6 7 9
Italiano I
7
PROGETTAZIONE ANNUALE
svago, e ne individua il senso globale e/o le informazioni principali; k legge in maniera scorrevole brevi e facili testi per scopi pratici, di intrattenimento e/o svago, sia a voce alta che con lettura silenziosa e autonoma, e ne individua gli elementi essenziali; k produce per iscritto semplici messaggi e testi connessi a scopi pratici e di intrattenimento, rispettando le più importanti convenzioni ortografiche; k a partire dal lessico già in suo possesso comprende nuovi significati e usa nuove parole ed espressioni.
SCHEDA A
k Tempo d’autunno k Ognuno per sé Lo scoiattolo Chiacchiera aveva la vista più acuta di tutti. Era sempre il primo a vedere le ghiande e le noci quando cadevano. – Noci, ghiande, laggiù! – gridava. Poi correva per prenderle, ma purtroppo non era il più veloce. Gli scoiattoli grossi correvano assai più in fretta di lui ed erano sempre i primi a prendere le noci che Chiacchiera aveva avvistato. Poi, con il carico, lo oltrepassavano di nuovo e correvano alle loro tane. – Devono avere le dispense piene zeppe – disse un giorno Chiacchiera, guardando sconsolatamente la propria vuota. Gli venne un’idea. Forse, siccome era stato lui a vedere per primo le noci, tutti gli scoiattoli gli avrebbero dato una noce o una ghianda per ciascuno, ed anch’egli avrebbe avuto la dispensa ben fornita. Ma quando sentirono la sua richiesta, tutti rifiutarono energicamente. – No di certo! – dissero. – Tu sei simpatico, hai la vista acuta, sei un amico, uno dei migliori. Ma quando si tratta di noci da ammucchiare per l’inverno, ognuno fa per sé. Tutti però continuarono a stargli intorno per sfruttare la sua vista acuta. Da allora Chiacchiera non gridò più. Ogni volta che vedeva cadere una ghianda, zitto zitto si avvicinava, e se la portava via. Gli altri scoiattoli, ognuno per sé, si domandavano che cosa mai fosse successo allo scoiattolo Chiacchiera, che non li avvisava più. Ma egli aveva finalmente riempito la dispensa. (R. Scarry, Trecentosessantacinque storie, Mondadori)
Ottobre Topino e topina Vogliono uva da mangiare. Ma ottobre ha fatto vendemmia, non c’è più niente da rosicchiare… Bianca o nera, uva da vino tutti gli acini nel tino! (A. Ivanovitch-Lair, Filastrocche delle quattro stagioni, Fabbri)
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Albero Alberto Albero Alberto aveva una foglia. Albero Alberto aveva una voglia. È arrivato Ottobre ventoso, albero Alberto ha perso la foglia. È arrivato Ottobre noioso: albero Alberto ha perduto la voglia. (R. Piumini, Albero Alberto aveva una foglia, Mondadori)
La fogliolina sul ramo Una fogliolina lassù sul ramo non è capace di saltare giù. Vieni! Vieni! Ti aspettiamo! Chiaman le sorelle da laggiù. Oggi no, forse domani, ancora un poco resto qui. Ti facciamo un tappetino; non temere, salta, su! Oggi no, forse domani, ancora un poco resto qui. Ma ecco passa un uccellino: – Vuoi un passaggio fin laggiù? Oh sì, grazie! Io chiudo gli occhi! Pronti... via... guarda tu! Benvenuta, sorellina! Benvenuta tra noi qui! (Un semino come premio danno poi al suo "taxì"...). (Vivian Lamarque, “G Baby”, N. 11 novembre 2001)
Italiano I • Strumentario
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S T R U M E N T A R I O
SCHEDA B
S T R U M E N T A R I O
k Festa d’autunno: Halloween k Il pipi-strelli
Filastrocca paurosa
Sono un pipistrello sono molto bello quando sono brutto divento un pipidistrutto.
Scuri vampiri, occhi feroci, maghi barbuti, orride voci. Streghe nasone rimestan pozioni, mostri tremendi a tutti i portoni. Candele tremanti in zucche svuotate orchi, fantasmi e bacchette fatate. Vermi di menta, sangue di fragola, ragni di mela, unghioni viola. Scherzi tremendi eppur divertenti per spaventare amici e parenti e divertirsi senza pietà con chi dolcetti in casa non ha!
Sono un pipistrello non porto mai un cappello ma se metto il berretto divento un pipiperfetto. Sono un pipistrello anche un po’ monello quando sono silenzioso divento un pipipensoso. Sono un pipistrello non uso il fornello quando accendo il fuoco divento un pipicuoco. Sono un pipistrello Vado in giro con mio fratello Ma se esco senza un parente Sono un pipiniente. Questa è la storiella E io sono la pipistrella Ma con una rima baciata Mi trasformo in pipifata! (G. Quarenghi, in “Giulio Coniglio”, n. 20/2007, Panini)
(C. Ansuini, Il treno della frutta, Anicia)
Halloween Per le strade stan sfilando diavoletti, streghe brutte, un fantasma, il mostrozucca. Che succede questa sera? Non è il caso di tremare sono i mostri tutti fìnti della festa d’Ognissanti. Fan dispetti solo a quanti non regalano i dolcetti. Che golosi quei fantasmi, streghe brutte e diavoletti! (M. Vago, 101 filastrocche per 4 stagioni, Larus)
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È arrivato Halloween Alla porta fantasmi e spiritelli suonano tutti i campanelli mentre gufi con occhi spiritati ti fissano da cancelli stregati. Gatti neri su manici di scopa, pipistrelli alla luce della luna si fa a gara per riuscire ad avere una fetta di dolce della fortuna. (Riduzione da Dorothy Brown Thompson, in Tante rime per bambini, a cura di F.Waters e C. Carminati, Mondadori)
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Italiano I • Strumentario
SCHEDA C
k Tempo d’inverno k Neve, slitta e…
Ninna nanna bianca bianca
Con la slitta litta litta scivoliamo liamo liamo nella neve fitta fitta giù scendiamo diamo diamo un bel volo olo olo noi faremo remo remo e poi al suolo uolo uolo ricadremo emo emo dopo il salto alto alto viene fame ame ame in un caldo aldo aldo gran tegame game game le frittelle telle telle sfrigolanti lanti lanti... Le mangiamo a crepapelle ci abbuffiamo tutti quanti!
Scendi neve, scendi piano Scendi bianca bianca bianca
(R. Troiano in AA.VV., Tante tante filastrocche, Giunti Junior)
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L’omino di neve L’omino di neve ha un buffo faccione, carota per naso, ogni occhio è un bottone, gli copre la testa un berretto di maglia, di lato ha una scopa che perde la paglia. Gli fa da cravatta una sciarpa di lana che sventola all’aria di tramontana. Ma quel ch’egli teme davvero è il calore e quando c’è il sole è tutto un sudore. (M. Loretta Giraldo, Rime per tutto l’anno, Giunti Junior)
Cara neve copertina Cara neve imbianchina. Scendi neve, scendi piano Scendi bene pian pianino Tutto il bosco si è imbiancato Il mio bimbo si è addormentato. (Vivian Lamarque, in “G Baby”, Anno VI, n. 12 dicembre 2006)
L’inverno L’inverno ha un odorino, davanti ai bar, di cappuccino, odora di panettone di tante cose buone: di frittelle di Natale e di novelle, della neve che c’è per via, del calduccio di casa mia. (L. Martini, in AA.VV., Tante tante filastrocche, Giunti Junior)
Forse sono un po’ malata Etciù! Etciù! Etciù! Tre starnuti e forse più. Prooo! Prooo! Prooo! Soffio il naso a gogò. Cof! Cof! Cof! Questa tosse mi sconquassa Glu! Glu! Glu! Come brucia la mia gola. Brrr brrr brrr... Tanto freddo nelle ossa. Blah! Blah! Blah! E la cena non mi va. Ronf ronf ronf... M’addormento della grossa e domani... tutto passa. (M. Vago, 101 filastrocche per 4 stagioni, Larus) Italiano I • Strumentario
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S T R U M E N T A R I O
SCHEDA D
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S T R U M E N T A R I O
k Feste d’inverno: Natale
e Anno nuovok
La renna in attesa C’era una volta una piccola renna che desiderava crescere in fretta per diventare una delle renne della slitta di babbo Natale. Perciò stava buona tutto l’anno e mangiava grossi pasti e andava a letto presto per crescere più in fretta. – Ormai sono grande abbastanza per tirare la slitta – disse, mentre il Natale si avvicinava; ogni giorno domandava alla mamma se babbo Natale non l’aveva mandata a chiamare. La mamma rispondeva di no. Anche la vigilia di Natale, al momento di andare a letto, non era ancora stata chiamata. Andò a letto, buona come al solito, ma non poteva dormire. Stava seduta sul letto, guardando fuori della finestra e ancora sperando che babbo Natale la chiamasse. Aspettava e aspettava e aspettava, gli occhioni spalancati, il cuore che batteva forte. Anche babbo Natale aspettava: non poteva cominciare il suo giro finché tutti i piccoli non fossero addormentati, ma la piccola renna non si decideva a chiudere gli occhi. – Il mio giro dovrebbe già essere cominciato – borbottò – ma quella piccola non dà il minimo segno di stanchezza. Come si fa? Camminò a lunghi passi nella stanza e continuò, pensieroso: – Vuole trainare la mia slitta. Sì, è buona e sta diventando grande e forte, ma non lo è ancora abbastanza. E intanto non si addormenta. Quando io comincio il giro, soltanto le mie renne devono essere sveglie... Si avvicinò al telefono e chiamò la casa della piccola renna. – Pronto. Signora, per cortesia mandi la sua piccola renna qui da me. È ancora piccola per trainare la slitta, naturalmente, ma è abbastanza grande per trotterellare accanto alle altre e imparare il mestiere. – Subito, babbo Natale – disse la mamma. – Vado a svegliarla. Non ci fu bisogno di svegliarla, naturalmente. La piccola renna in attesa aveva udito la comunicazione ed era già per le scale, con i campanelli del collare tintinnanti e gli zoccoli che risuonavano allegri sull’impiantito. (R. Scarry, Trecentosessantacinque storie, Mondadori)
Indovinello dell’anno nuovo
Berretto rosso e barba bianca
A gennaio è cicciotto, a dicembre s’è ridotto. Sa contare, ma non tanto, si ricorda di ogni santo, si ricorda delle feste. Passa il tempo e lui... si sveste. E finisce, da vecchietto, dentro il fuoco, poveretto. È una specie di diario, ma non proprio: è il ………………… .
Appena scende la neve e imbianca, berretto rosso e barba bianca, tutti gli gnomi della foresta escono insieme e di nascosto preparano i giochi sulla slitta mentre la neve cade giù fitta. E quando arriva Babbo Natale la festa allora può cominciare. Così gli gnomi della foresta, berretto rosso e barba bianca, posson tornare... a fare la siesta.
(M. Vago, 101 filastrocche per 4 stagioni, Larus)
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Italiano I • Strumentario
(Corinne Albaut, Filastrocche di Natale, Motta Junior)
SCHEDA E
k Tempo di primavera k Sei tu la primavera? Al sicuro nella tana, gli orsi si raggomitolarono in un caldo e morbido abbraccio. – Venite qui, cuccioli miei – disse Mamma Orso. – Vi parlerò della Primavera. Ulla e il fratello si strinsero più vicini. – Dovete sapere che quando arriva la Primavera le Grandi Nevi si sciolgono. I fiumi scorrono rapidi. I pesci guizzano e saltano fuori dall’acqua più in alto delle rocce. Allora io vi insegnerò come prenderli... – Sugli alberi spuntano le tenere foglie nuove,e i prati sono pieni del profumo dei fiori selvatici e dei mirtilli, rossi e succosi, come piacciono tanto a noi orsi. Mamma Orso si leccò i baffi. – Ma la cosa più bella, sono le api che nella danza del miele ronzano su e giù, guidandoci al miele dorato. – Gnamm – fece Ulla, rotolando e saltando nella tana. Non poteva aspettare che arrivasse la Primavera! Così, notte dopo notte, raggomitolati nella tana, i due cuccioli ascoltavano i racconti di Mamma Orso finché un giorno Ulla non riuscì più ad aspettare. – Ma chi è la Primavera? – chiese Ulla. – E quando arriva? Mamma Orso rise. Battè con la zampa la neve all’ingresso della tana e guardò fuori. – Questa è la Primavera, Ulla! Vieni a vedere. È arrivata!
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(Caroline Pitcher, Sei tu la primavera?, Mondadori)
Primavera
Nascondino nel giardino
Quando la terra è giovane e fresca, quando la testa è piena di festa, quando la terra splende contenta, quando di erba odora il vento, quando di menta profuma la sera è Primavera.
– Farfallina, dove sei? Vieni qui che t’acchiappiamo! Farfallina, vien vicino!
(R. Piumini, Poesie piccole, Mondadori)
– E io invece, ecco, scappo! Non mi fido dei bambini che hanno in mano un retino. Mi nascondo, sì, ma dove? L’ombrellone! Faccio il fiore. Non mi trova più nessuno. Sono salva, che sollievo! (M. Vago, 101 filastrocche per 4 stagioni, Larus)
Italiano I • Strumentario
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SCHEDA F
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k Festa di primavera: Pasqua k Una sorpresa per Pasqua Il sole stava tramontando e il coniglio di Pasqua era occupato a dipingere l’ultimo uovo, nella sua comoda casetta in cima a una collina. Soddisfatto, lo mise nel cesto insieme a tutte le altre uova, pronte per l’indomani mattina. Sbadigliò e si stiracchiò. Quest’anno aveva molti più bambini del solito, a cui portare le uova di Pasqua. Dopo una gustosa minestra di carote, andò direttamente a dormire. Il mattino dopo, la sua sveglia suonò mentre fuori era ancora buio. Il coniglio di Pasqua bevve una tazza di tè e si sistemò al braccio il cesto colmo, pronto per partire. Uff, com’era pesante! Fuori, la frizzante aria mattutina gli pizzicò il nasetto. All’improvviso il silenzio fu rotto da un rumore secco, come di qualcosa che si rompeva, mentre il cesto diventò improvvisamente leggero... Che disastro! Il manico si era rotto! – Oh, no! – strillò, mentre le uova si rovesciavano sull’erba soffice. Ne acchiappò uno al volo, ma tutte le altre uova rotolarono giù per la collina, sparendo tra gli alberi e i cespugli. In quel momento Poppy, l’amica del coniglio di Pasqua, volò tra i rami della grande quercia. – Che succede? – gli domandò. – Il mio cesto si è rotto! – piagnucolò lui. – E tutte le uova di Pasqua sono rotolate giù per la collina! Come farò? – Aspettami! – disse Poppy, volando via. – Non lasciarmi solo! – le gridò dietro il coniglio di Pasqua, disperato. Ma lei se n’era già andata. Ben presto Poppy fece ritorno. – Ho portato aiuto! – cinguettò. Dal bosco uscì Bruna, seguita dai suoi due orsacchiotti che portavano un cestino per ciascuno. Poi arrivò Spillo, il riccio, con la sua famiglia. Anche loro avevano dei panieri. Il coniglio di Pasqua mostrò da che parte erano rotolate le sue uova. – Per favore, fate attenzione a non pestarle! – raccomandò. Nel bosco si sparse ben presto la voce dell’incidente che era toccato al coniglio e altri amici vennero in aiuto, mettendosi a frugare tra i cespugli e i ciuffi d’erba. La luce dell’alba rischiarava lentamente il cielo. Il coniglio di Pasqua contò le uova e le sistemò nei cestini che gli avevano portato. Sapeva esattamente quante uova aveva decorato e a chi doveva consegnarle. Poco dopo, il figlio più giovane di Spillo andò dondolando verso il coniglio di Pasqua, aprì la zampina e gli consegnò un uovo piccolo piccolo. – È l’ultimo! – esultò il coniglio. – Le mie uova ci sono tutte! Gli amici batterono le mani dalla contentezza. – Puoi farcela! – lo incoraggiarono. – Il sole non è ancora spuntato! Lo aiutarono a sollevare i cestini pieni. Il coniglio di Pasqua guardò il cielo. I suoi amici avevano ragione: se si affrettava, avrebbe fatto in tempo a portare le uova prima che i bambini si svegliassero. – Grazie di cuore a tutti! – esclamò. Poi sparì in un luccichio di magia pasquale. (N.E. Walker-Guye, Una sorpresa per Pasqua, Nord-Sud)
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Italiano I • Strumentario
SCHEDA G
k Tempo d’estate k Giochi da spiaggia
Il Castello Quando andremo sulla spiaggia, con paletta e con secchiello, con la sabbia noi faremo un magnifico castello. Di conchiglie e stelle rosse sarà tutto incastonato e da un granchio con due pinze, bimbi miei, sarà abitato. (R. Scarry, Trecentosessantacinque storie, Mondadori)
All’ombra Io mi godo l’ombra dell’albero e io quella dell’ombrellone. Può ruggire il solleone. Noi qui sotto stiamo benone.
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(M. Vago, 101 filastrocche per 4 stagioni, Larus)
Il caldo di luglio È luglio, fa caldo, ci vuole il ventaglio. Aumenta il calore. Mi sciolgo. Ci vuole il ventilatore. Così va un po’ meglio. (M. Vago, 101 filastrocche per 4 stagioni, Larus)
La sabbia brucia come brace, sulla punta dei piedi cammino. L’acqua è fresca, assai mi piace: ci entro dentro pian pianino. Butto acqua sulle braccia, sulla pancia e sulla faccia. Salto le onde e non mi sbaglio: ogni volta centro il bersaglio. Dalla spiaggia al mare aperto come un delfino nuoto via: poi con movimento esperto tomo alla spiaggia mia! (Corinne Albaut, Filastrocche da mimare, Motta Junior)
Sulla spiaggia Sabbia netta una paletta un rastrello un po’ di mare dentro il secchiello per fare un castello sotto l’ombrello. Ci metto ad abitare una stella di mare un granchio con la famiglia una conchiglia. Tutto il giorno ci gioco intorno. Ma domani quando torno non so più nemmeno dov’era: l’ha distrutto la bufera il mare se l’è mangiato il vento se l’è portato. Facciamo un altro castello più bello. (L. Martini, in Tante tante filastrocche, Giunti Junior)
Italiano I • Strumentario
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S T R U M E N T A R I O
UNITÀ 1 k Le vocali e L, N, T e P SETTEMBRE
PROGETTAZIONE OBIETTIVI
ASCOLTARE E PARLARE
j Eseguire semplici consegne per fare un gioco di gruppo, dando prova di averle comprese. j Fare semplici domande per avere informazioni relative a un compagno. j Offrire informazioni su di sé a partire da oggetti significativi. j Dopo aver ascoltato un racconto, rispondere a domande sui personaggi e sulle loro azioni, dimostrando di averne compreso il contenuto e di saper fare previsioni. j A partire dagli stimoli offerti da un racconto ascoltato, rispondere a domande per parlare di sé e della propria esperienza.
LEGGERE E SCRIVERE
j Riconoscere globalmente scritte familiari, ricopiarle, effettuare confronti per scoprire pezzi comuni. j Riconoscere globalmente una parola all’interno di una frase. j Riconoscere il suono iniziale, interno o finale di una parola ascoltata e associarlo alla lettera corrispondente (le vocali, le consonanti L, N, T, P). j In una parola scritta, riconoscere la lettera iniziale, finale o le lettere interne e associarle al suono corrispondente (le vocali, le consonanti L, N, T, P). j A partire dalle consonanti conosciute (L, N, T, P) e dalle vocali, riconoscere sillabe e segmenti non sillabici che compongono semplici parole. j Utilizzare sillabe e segmenti non sillabici per formare parole. j Utilizzare il carattere stampato maiuscolo nella scrittura.
RIFLETTERE SULLA LINGUA
j Osservare e confrontare parole per scoprire relazioni sul piano della forma e del significato.
ATTIVITÀ INTERDISCIPLINARI
j Eseguire semplici consegne relative a un’attività (disegnare e colorare) dimostrando di aver compreso il contenuto di una filastrocca sui colori; classificare oggetti in base al colore; eseguire correttamente un gioco relativo ai colori.
OTTOBRE
SEZIONE
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Lavoriamo su… primi giorni di scuola rappresentano per i bambini un’esperienza di notevole importanza, che inciderà sul grado di motivazione con cui affronteranno l’esperienza scolastica nel corso dell’anno. Facciamo in modo che questi giorni siano vissuti in modo positivo, e che l’“accoglienza” ricevuta sia calorosa e festosa. Saranno tanti i giochi proposti per cominciare a muoversi nel mondo della lingua scritta.
lavoriamo
I
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Italiano I • Unità 1
ZOOM k Il metodo di apprendimento strumentale La procedura che proponiamo per l’AVVIO ALLA LETTURA E SCRITTURA è la seguente: • lettura globale di una frase, significativa perché tratta da un racconto che i bambini hanno ascoltato e che ha dato modo di sviluppare una conversazione; i bambini “leggono” con l’aiuto dell’insegnante e di “indizi” (le immagini, le scritte alle pareti dell’aula, le conoscenze già in possesso…); • focalizzazione dell’attenzione su una parola della frase (un nome); • “smontaggio” della parola per vedere com’è fatta dentro, e quindi analisi delle lettere e dei corrispondenti fonemi; • ricomposizione delle lettere conosciute, per leggere sillabe o “pezzi” più o meno lunghi. A mano a mano che i bambini conoscono una lettera e il suo corrispondente suono e cominciano a fondere insieme le varie lettere, cerchiamo di far generalizzare la conoscenza acquisita: troviamo altre parole che iniziano o finiscono allo stesso modo, individuiamo i “pezzetti” conosciuti in altre parole (facendo confronti con le scritte affisse al muro o con quelle che compaiono sui giornalini, sui libri, sulle scatole….), proviamo a formare nuove parole con i pezzi noti e quindi ritorniamo alla globalità della parola.
Mappa dei contenuti
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La lingua italiana e l’arte
Le scritte intorno a noi
La lingua orale
La lettoscrittura
UNITÀ 1
Il percorso per imparare a leggere e scrivere
La riflessione sulla lingua
Le parole in famiglia
Vocali e consonanti (L, N, T, P)
Sillabe e segmenti non sillabici
Le vocali in filastrocca
St
ru ment
a
rio
I giochi per fare conoscenza
Conversazione e storie
Italiano I • Unità 1
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ACCOGLIENZA
k Tanti giochi per conoscersi k Sin dal primo giorno diamo ai bambini modo di giocare e di conoscersi, mantenendo il giusto equilibrio tra il tempo del gioco e quello dell’“impegno” scolastico. Lasciamo perciò tempi distesi per attività socializzanti. Sgomberiamo l’aula spostando tavoli e sedie in modo da creare spazio e organizziamo vari giochi.
Palla nomi Giochi per conoscersi: impariamo i nostri nomi...
Portiamo in classe una palla. Disponiamo i bambini in cerchio. Iniziamo gettando la palla di qua e di là nel cerchio. Spieghiamo che ogni volta che un bambino l’afferra deve dire il proprio nome (“Sono Marco”; “Sono Luisa”). Continuiamo così finché ognuno ha preso almeno una volta la palla. Facciamo un secondo giro. Questa volta sono i bambini a lanciare la palla: i giocatori devono dire il nome della persona alla quale lanciano la palla (“Attenzione, Riccardo!”). Chi prende la palla deve dire il nome della persona che gliel’ha passata (“Grazie, Elisa!”). Il giro dura finché tutti hanno lanciato o preso almeno una volta la palla.
La macchina dei nomi Disponiamo i bambini in cerchio. Un bambino spinge un’automobilina verso un altro bambino chiamandolo per nome (“La mia macchina va da Paolo”). Paolo a sua volta la prende e la spinge verso Silvia, e così via finché ogni bambino avrà chiamato un compagno. Se la macchina va fuori corsa, cioè invece di andare da Giovanni arriva in direzione di Sabina, la bambina dice: “Non sono Giovanni, ma mi chiamo Sabina” e la spinge verso un altro compagno.
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Nomi sussurrati Facciamo muovere i bambini liberamente nella stanza. Invitiamoli a salutarsi e a sussurrare all’orecchio di un compagno il proprio nome, come se comunicassero un segreto che nessun altro deve sentire. Avvertiamoli però che a un certo punto sentiranno una campanella che sarà il segnale per fermarsi e ricevere una nuova consegna. Quando ogni bambino è venuto in contatto con circa metà del gruppo, suoniamo la campanella: i bambini devono ricominciare a muoversi nella stanza e sussurrare nell’orecchio il nome del bambino al quale si avvicinano. Un nome dimenticato o ancora sconosciuto non deve essere motivo per non avvicinarsi. Chi non conosce il nome del compagno deve sussurrargli nell’orecchio: “Vorrei conoscere il tuo nome”. Suoniamo la campanella per segnare la fine del gioco.
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Italiano I • Unità 1
ACCOGLIENZA
Tutti quelli che... Facciamo sedere i bambini in cerchio, ognuno su una sedia. Cominciamo il gioco dicendo: “Tutti quelli che hanno un fratellino maggiore si scambiano il posto” (oppure: “Tutti quelli che si lavano i denti prima di andare a letto…; che amano il gioco del calcio…; che adorano le tartarughe…; che sono andati in piscina qualche volta…; che sono andati in vacanza al mare…; che sono nati nel mese di settembre…; che hanno la bici…”). L’importante è che le caratteristiche espresse non siano visibili. I bambini che hanno le stesse caratteristiche si alzano, si abbracciano e si scambiano il posto.
Tre oggetti Chiediamo ai bambini di portare tre oggetti che siano per loro importanti. Questi oggetti devono servire a conoscere meglio ognuno di loro, a scoprire cose importanti sulla loro vita, le abitudini, gli hobby. Ognuno, a turno, si mette al centro del cerchio, mostra un oggetto per volta, spiega che cos’è e perché per lui è importante e significativo.
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Il cesto delle cianfrusaglie Prepariamo un grande cesto con una scelta ampia di cianfrusaglie: un rocchetto di filo, vecchie macchinine, foglie essiccate, fiori secchi, piccole pietre, pigne, piccoli attrezzi, penne, bambolotti, animali, monete, caramelle, ovetti di cioccolato, sorpresine degli ovetti, un mazzo di cartoline vecchie, biglietti di viaggio, audiocassette, dvd, posate, collane, anelli, braccialetti, piccoli indumenti come calzini, piccole scatole ecc. Facciamo sedere i bambini in cerchio e chiediamo di passare in giro il cesto, in modo che ognuno possa prendere un oggetto che gli piace o attira la sua attenzione. Poi ogni bambino, dopo averci pensato un po’, a turno esplicita il motivo per cui ha scelto quell’oggetto, dice perché gli piace e che cosa gli ricorda.
Conosciamo le nostre abitudini...
i
ferri del mestiere
Organizziamo altre attività per saperne di più su ogni bambino, sulla sua personalità e sulla sua vita. Potranno esserci utili per l’organizzazione dei giochi i seguenti volumi che offrono numerose opportunità per avviare bene il gruppo classe: • S. Loos, Viaggio a Fantàsia, Ega – Edizioni Gruppo Abele; • S. Loos, Novantanove giochi cooperativi, Ega – Edizioni Gruppo Abele; • K. Volpel, Giochi per formare il gruppo, Elle Di Ci.
Scopriamo che cosa ci piace e che cosa non ci piace...
Italiano I • Unità 1
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LETTOSCRITTURA
k Un mondo di scritte k I bambini hanno modo di osservare nomi e scritte nella vita quotidiana. Possiamo utilizzare le stesse scritte per stabilire familiarità con la lingua scritta. j Affiggiamo alle pareti dell’aula cartelloni con scritte di diverso tipo che i bambini abbiano già avuto modo di vedere: prodotti alimentari, scritte pubblicitarie, nomi di giochi, titoli di giornali o di libri ecc. Predisponiamo sui banchi un segnaposto con il nome di ogni bambino scritto in stampato maiuscolo. Invitiamo i bambini a leggere i nomi e le scritte delle pareti e facciamo scoprire somiglianze e differenze: lettere e pezzi di parole uguali o simili; nomi lunghi e nomi corti. Guidiamoli con alcune domande.
CONVERSAZIONE
i
ferri del mestiere
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Indirizziamo l’attenzione sulla pronuncia e quindi sul piano fonico: scopriamo suoni che si ripetono, suoni comuni con cui iniziano alcuni nomi o con cui finiscono, nomi in rima con altri.
Osserva le scritte: dove le hai viste? • Riconosci qualche lettera? • Sai trovare lettere comuni alle scritte? • Sai trovare pezzi di parola comuni alle scritte? Osserva il tuo nome e leggilo. • Con quale lettera comincia? • Con quale lettera finisce? • Conosci oggetti che cominciano allo stesso modo? Osserva il tuo nome e poi i nomi dei tuoi compagni di classe: • Ci sono lettere che riconosci? • C’è qualche nome che comincia come il tuo? • Qual è il nome che finisce come il tuo? • C’è qualche nome che contiene un pezzetto del tuo nome? • Riesci a trovare il nome più lungo? • E quello più corto qual è?
IL GIOCO IN PIÙ I palloncini dei nomi Concludiamo le prime attività di lettoscrittura con un gioco. Gonfiamo tanti palloncini quanti sono i bambini; diamo un palloncino a ogni bambino, dopo aver scritto sopra il suo nome con il pennarello in stampato maiuscolo. Facciamo ascoltare un brano musicale: i bambini ballano liberamente lanciando in aria i palloncini. All’alt della musica ogni bambino acchiappa un palloncino e cerca di leggere il nome che vi è scritto per riportarlo al suo proprietario.
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Italiano I • Unità 1
LINGUA ORALE
k Una storia per iniziare k I primi atti significativi di scrittura devono essere svolti in un contesto ricco e stimolante. Perciò proponiamo che la scrittura prenda avvio proprio dalle storie che i bambini ascoltano e che suscitano interesse e curiosità. Gli stimoli innescati dall’ascolto daranno vita a numerose attività. j Leggiamo il racconto.
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LETTURA DELL’INSEGNANTE I calzini verdi – Voglio i miei calzini verdi! – esclamò Matteo appena sveglio. – Sono orribili! – disse la mamma. – È il tuo primo giorno di scuola, non puoi presentarti in classe con quei cosi ai piedi! – Io li voglio, sono il mio portafortuna e l’ultima volta che li ho messi per giocare a pallone ho fatto un bellissimo goal! – Allora fai come vuoi, svelto però perché è già ora di andare – rispose la mamma. Così quel mattino Matteo, tutto soddisfatto, andò a scuola con i suoi calzini verdi ai piedi. Era il suo primo giorno di scuola e la mamma lo accompagnò fino al portone. Entrò in aula e subito una bambina gli fece cenno di sedersi accanto a lui. La maestra iniziò a disegnare tanti simpatici animali, poi disse a Matteo: – Coraggio giovanotto, dimmi quale animale del nostro zoo vuoi essere? – Se c’è uno zoo io voglio fare… l’orso! L’orso polare però perché è il più forte e minaccioso. – Bene, allora sistemo il tuo banco accanto alla finestra, non si sa mai con un animale così pericoloso! Chi vuole sedersi vicino alla gabbia dell’orso polare? – Io, io, io… – risposero alcuni bambini in coro. “Litigano per sedersi vicino a me e sono l’animale più forte” pensò felice Matteo.“I calzini verdi cominciano a funzionare”. Un bambino con un gran cesto di capelli scuri prese posto vicino a Matteo. – Ciao sono Matteo, e tu? – Io sono Shere Khan, la tigre terrore della giungla. Vuoi usare la mia superpenna? Così l’orso e la tigre si tennero compagnia per tutta la mattina. La maestra invitò ogni bambino ad imitare il verso dell’animale che aveva scelto, poi disse: – Provate a copiare i nomi che trovate scritti sul foglio. Matteo si impegnò tantissimo… All’uscita della scuola, la mamma lo aspettava e gli chiese: – Cosa hai fatto a scuola? Hanno funzionato i tuoi calzini verdi? Matteo rispose: – Certo, non mi hanno mai tradito, ho fatto amicizia con Shere Khan, la tigre della giungla e la maestra mi ha messo nella gabbia più vicina alla finestra perché aveva paura di me. (P. Ceccarelli, N. Costa, W i calzini verdi, Giunti Kids)
Italiano I • Unità 1
37
LINGUA ORALE CONVERSAZIONE
i
ferri del mestiere
Contribuiamo gradualmente all’arricchimento del lessico: rivolgiamo attenzione ai significati delle parole e soddisfiamo le curiosità linguistiche che i bambini manifestano.
j Parliamo del contenuto del testo ascoltato, anche per scoprire le emozioni provate in relazione al primo giorno di scuola. Domandiamo: • Perché Matteo vuole assolutamente indossare i calzini verdi? • Che cosa vuol dire portafortuna? • Perché Matteo dice che i calzini verdi cominciano a funzionare? • Gli succedono cose piacevoli? Quali? • Hai anche tu un oggettino che usi come portafortuna? • Il primo giorno di scuola lo hai portato con te? • Che cosa hai pensato quando lo hai messo nel tuo zaino? E adesso continui a portarlo? Facciamo fare ipotesi sulla continuazione della storia: “Secondo te, Matteo porterà i calzini verdi anche nei giorni successivi? Avrà ancora bisogno di un portafortuna? Se sì… perché? Se no… perché?”. j La storia di Matteo ci dà lo spunto per approfondire alcuni aspetti di tipo lessicale. Parliamo dell’orso polare, della tigre e della giungla; chiediamo ai bambini che cosa sanno e poi forniamo ulteriori informazioni.
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
LETTURA DELL’INSEGNANTE L’orso polare L’orso bianco vive al Polo Nord, dove fa molto freddo, c’è neve e ghiaccio. Ma non teme il gelo perché ha una speciale pelliccia bianca folta. I peli, inoltre, sono bianchi per confondersi con neve e ghiaccio; in questo modo l’orso non viene scoperto dalle sue prede. E poi, sotto la pelle, ha uno spesso strato di grasso che lo fa resistere al freddo intenso. È un abile nuotatore e può nuotare ininterrottamente per chilometri senza fermarsi. La sua casa è una tana nel ghiaccio, una specie di igloo, dentro la quale trascorre le giornate più fredde, quando nella zona c’è la bufera. È un carnivoro e le sue prede preferite sono le foche.
38
Italiano I • Unità 1
La tigre La giungla è una foresta molto folta; ci sono alberi, arbusti, liane ed erbe alte. Nella giungla vive la tigre, che ha tanti “parenti” nella sua famiglia: il ghepardo, il leone, il giaguaro e… anche il gatto domestico! Il mantello della tigre è rossiccio, più scuro sul dorso e quasi bianco sull’addome, con striature nere. Le tigri sono animali solitari, sono ottime nuotatrici e spesso si immergono in acqua per rinfrescarsi. Mangiano altri animali e cacciano di notte: con gli artigli afferrano la preda e con i lunghi denti le danno un grosso morso sul collo e la uccidono.
LETTOSCRITTURA
k Le vocali A, E, I, O, U k Iniziamo le attività specifiche per avviare il percorso di lettoscrittura. In questa prima fase soffermeremo l’attenzione dei bambini sulle vocali, sia dal punto di vista grafico che fonico. Riprendiamo la storia di Matteo e dei calzini verdi, intorno alla quale con le attività precedenti abbiamo creato un clima favorevole e la motivazione utile al lavoro linguistico che faremo ora. j Individuiamo alcune frasi significative tratte dal racconto I calzini verdi: IO SONO MATTEO
IO SONO UN ORSO POLARE
IO SONO LA TIGRE DELLA GIUNGLA Scriviamole alla lavagna e soffermiamo l’attenzione dapprima sulla frase, poi su alcune parole intere e infine sulle vocali. Facciamo osservare ai bambini come cominciano e come finiscono le parole MATTEO, ORSO, TIGRE, GIUNGLA; facciamo confronti con altre parole tra quelle affisse alle pareti o con i nomi dei bambini; chiediamo ai bambini se riconoscono pezzetti interni, grandi o piccoli, delle parole. Quindi proponiamo le schede 1, 2, 3 per far ricopiare le parole e per farli esercitare sul riconoscimento e l’uso delle vocali. Continuiamo a soffermare l’attenzione dei bambini su A, E, I, O, U, sia dal punto di vista grafico che fonico, attivando, con il seguente gioco, il loro riconoscimento.
ALLA LAVAGNA
j Leggiamo un testo sulle vocali utilizzando la mimica facciale e le caratteristiche della voce per evidenziare l’articolazione dei suoni. Invitiamo gli alunni a imitarci, come se facessimo il gioco dello specchio.
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LETTURA DELL’INSEGNANTE
Le vocali La O è rotonda come un girotondo Anche la nostra bocca diventa rotonda come la O OOOOOOH!! La A è aperta è grande come una piazza Ci viene la bocca larga quando diciamo: Mamma La A è allegra Che ridere! AH AH AH! La I è sottile come un filo è appuntita come uno spillo I I I I I I I I I…… è il suono del violino La I è fastidiosa e dispettosa IH! IH! IH! Tic tic fa la pioggia.
La E è stretta La nostra bocca si tira è breve come un respiro è un po’ triste e malinconica Quando non senti bene dici: eh? La U è buia come un buco UUUU che paura! è il suono di un tamburo è il rimbombo di un tuono AIUUUUTO! (D. Bisutti, Le parole magiche, Feltrinelli) j Nel libro Le parole magiche si trovano molti spunti per attività da realizzare in classe.
Italiano I • Unità 1
39
LETTOSCRITTURA j Invitiamo i bambini ad osservare la forma della bocca quando pronunciamo una certa vocale, “ascoltiamo” bene il suono che la bocca emette, facciamo confronti con altri suoni e rumori che ricordano le vocali. Cerchiamo insieme tante parole che cominciano o finiscono con una certa vocale; mostriamo varie immagini, in modo che i bambini possano individuare soltanto quelle che cominciano con la vocale richiesta. Infine facciamo riconoscere le vocali all’interno di parole.
ATTIVITÀ DI RINFORZO
L’alfabeto delle vocali j Scriviamo le filastrocche della scheda 4 , complete di disegni, su un grande cartellone. Utilizziamole in classe come testo di riferimento per rinforzare il riconoscimento delle vocali. Facciamole imparare a memoria. j Proviamo a creare il nostro “alfabeto delle vocali”. Ne possono fare parte nomi relativi ad oggetti, animali, persone. Per ogni nome ci divertiremo a imparare una filastrocca, come quella seguente che si riferisce all’astuccio.
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LETTURA DELL’INSEGNANTE A come… astuccio! Le matite sull’attenti il righello troppo lungo pennarelli sfavillanti quattro penne, un po’ di pongo e la gomma in un cantuccio: tutti stanno bene a cuccia nella buccia dell’astuccio.
(C. Carminati, Nella buccia dell’astuccio, Mondadori)
L’alfabeto delle... emozioni j Possiamo costruire un vero e proprio alfabeto delle emozioni, cominciando con le vocali. Pronunciamo la vocale iniziale e la parola di riferimento: sarà l’occasione per approfondire il significato del termine e, nel contempo, per conoscerci meglio.
40
Italiano I • Unità 1
LETTOSCRITTURA
A COME… AMICIZIA
Gli amici sono molto importanti… Tu hai un amico del cuore? Perché è un amico speciale?
E COME… ENTUSIASMO
Ti è capitato di ricevere una notizia che hai accolto con molta gioia? Poi hai fatto festa per la notizia ricevuta? C’è qualcosa che fai di solito con molta gioia?
I COME… INVIDIA
Conosci qualcuno che è invidioso perché vorrebbe avere qualcosa che non ha?
O COME… OTTIMISMO U COME… URLO
Quando sei un po’ scoraggiato e pensi di non riuscire a fare qualcosa, c’è qualcuno che ti dice «Dai, andrà a finire tutto bene!»?
Ti capita di strillare quando hai paura? Quando succede?
Vocali in filastrocca j Utilizziamo una simpatica filastrocca per giocare ancora con le vocali. Leggiamo la filastrocca:
LETTURA DELL’INSEGNANTE
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Ninna nanna AEIOU Nanna nanna della A questo bimbo dormirà. Nenne nenne delle E, dormiremo io e te. Ninni ninni della I, questo bimbo dorme qui.
Nonno nonno della O, questa ninna canterò. Nunnu nunnu della U, dormo io e dormi tu. Ninna nanna AEIOU dormo io e dormi tu. (R. Piumini, Ninne nanne di parole, Fabbri)
j Scriviamo alla lavagna in stampato maiuscolo le parole NANNA, NENNE, NINNI, NONNO, NUNNU, una sotto l’altra in verticale, e leggiamole insieme ai bambini.
ALLA LAVAGNA
Osserviamo: • Che cosa succede? • Che cosa avviene alle parole? Scopriamo che, con il cambio della vocale, sono cambiate le parole e che il verso iniziale della ninna nanna “suona” ogni volta in modo diverso… Italiano I • Unità 1
41
SCHEDA 1 j COME COMINCIA? COLLEGA CON UNA FRECCIA.
ORSO
A
E
ELEFANTE
I
O
APE
U ISTRICE
UCCELLO j RICOPIA.
O R S O
j COMPLETA.
O R S
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
R S O j RICONOSCI LE VOCALI E COLORALE.
A U T O S 42
Italiano I • Unità 1
I
L
E
SCHEDA 2 j COME FINISCE? COLLEGA CON UNA FRECCIA.
GIUNGLA
TIGRE
A
E
ORSO
MATTEO j RICOPIA.
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
T I G R E
U
O
I
j COMPLETA.
T
G R E
T I G R G I U N G L A
G I U N G L G I
N G L A Italiano I • Unità 1
43
SCHEDA 3 j OSSERVA IL DISEGNO E SCRIVI LA VOCALE.
I
A
O
RANCIA
RBA
U
E
VA CCHIALI PPOPOTAMO
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
j SCRIVI LE VOCALI.
A E I O U 44
Italiano I • Unità 1
SCHEDA 4 j LEGGIAMO INSIEME. CERCHIA LE VOCALI CON CINQUE COLORI DIVERSI.
A ARTURO È UN ASINO AMMAESTRATO
E EMILIO È UN ELEFANTE ELEGANTE
I IVO È UN IPPOPOTAMO INGORDO
O
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
OSCAR È UN ORSO OZIOSO
U UGO È UN UCCELLO URLATORE j RIPETI LE FILASTROCCHE. (Riduzione da N. Costa, Prime lettere, Emme Edizioni)
Italiano I • Unità 1
45
LETTOSCRITTURA
k Le lettere L e N k Introduciamo il lavoro sulle consonanti. È questo un passaggio importante nel percorso strumentale: si lavora sull’unione di suoni per la costruzione della sillaba e dei segmenti non sillabici all’interno delle parole. Utilizziamo un’altra storia per proporre attività di lettoscrittura sulle lettere L e N. Il racconto tratta di un bambino che vorrebbe essere un leone e che parla con il papà. j Leggiamo il testo.
LETTURA DELL’INSEGNANTE
E se fossi... un leone? Grrrr! Adesso ti prendo e ti mangio! Ghiri-Ghiri Ghiri-Ghiri, ti faccio il solletico! Ah, se fossi un leone feroce… Allora sarei io a far paura a tutti. Spaventerei a morte il papà! A scuola, farei tutto quello che mi pare. Potrei tirare il naso ad Alessandro e mangiare tutta la sua merendina. Ai giardini, potrei giocare sempre a quello che voglio io. Andrei in altalena, giocherei a pallone… Certo, però, che giocare a pallone tutto solo, sempre solo, non è mica divertente! Papà, papà! Non voglio più essere un leone! Tutti avrebbero paura di me e io resterei sempre solo. Vieni qui, piccolo leone mio! Se ti faccio i dispetti, è solo per giocare, è solo perché ti voglio bene. Grrr! Adesso ti mangio, papà! (E. Tharlet, E se fossi... un leone?, Nord-Sud)
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
CONVERSAZIONE
j Parliamo tutti insieme del racconto che i bambini hanno ascoltato. Cerchiamo di cogliere quali sono le aspettative e i desideri degli alunni. Domandiamo: • Che cosa vorrebbe essere il bambino? Perché vorrebbe trasformarsi? • Alla fine, però, il bambino decide che non vuole più essere un leone… perché? • E a te piacerebbe essere un leone? Se tu fossi un leone… che cosa faresti? i
ferri del mestiere
Lo stampato maiuscolo Suggeriamo di utilizzare lo stampato maiuscolo. Si tratta di un carattere più facile da realizzare e da percepire visivamente rispetto ad altri caratteri. È, infatti, costituito da linee (aste orizzontali, verticali e oblique, cerchi e semicerchi) che il bambino ha già avuto modo di sperimentare; inoltre consente la separazione fra le lettere e facilita la corrispondenza suono/lettera. Tale carattere va usato fino a quando i bambini non hanno raggiunto una sicura competenza nell'abbinamento dei suoni alle lettere corrispondenti.
46
Italiano I • Unità 1
LETTOSCRITTURA Le consonanti j Proseguiamo introducendo le attività di lettoscrittura. Individuiamo una frase legata al racconto appena letto: SE FOSSI UN LEONE TIREREI IL NASO AD ALESSANDRO Procediamo in questo modo: • scriviamo la frase alla lavagna; • leggiamo la frase e invitiamo anche i bambini a farlo con l’aiuto di indizi (le lettere conosciute, il ricordo della storia, le lettere sui cartelloni affissi alle pareti). • focalizziamo l’attenzione su una parola “bersaglio” (LEONE), leggiamola e poi cerchiamo di conoscere meglio le lettere e i suoni di cui la parola è composta lavorando sulla scheda 5 ; • facciamo esercizi di copiatura; • completiamo parole incomplete utilizzando le lettere appena conosciute e leggiamo nuovamente la parola per intero.
ALLA LAVAGNA
LEONE
j A questo punto possiamo dare in fotocopia la scheda 6 e la scheda 7 . I bambini impareranno a pronunciare con una sola emissione di voce la consonante e la vocale. Potranno poi riconoscere le due lettere in parole, come sillabe o elementi non sillabici e, infine, cominceranno a utilizzarle per completare parole. Procediamo nello stesso modo con la consonante N distribuendo la scheda 8 e la scheda 9 .
NASO
j Lo schema per la costruzione sillabica, proposto per la lettera L, può essere ripetuto in modo sistematico ogni volta che i bambini imparano una nuova consonante.
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
N
A
NA
E
NE
I
NI
O
NO
U
NU
A mano a mano che gli alunni imparano a conoscere le consonanti e a riconoscere in parole sillabe e segmenti non sillabici, stimoliamoli a fare confronti con le parole affisse alle pareti per scoprire pezzi comuni.
i
ferri del mestiere
La sistematicità nell’abbinamento consonante/ vocale è un importante elemento per far apprendere con sicurezza. Alla stessa maniera, occorre proporre esercizi sistematici di riconoscimento dei pezzi di parola scoperti ed esercizi di completamento.
Italiano I • Unità 1
47
SCHEDA 5 j LEGGI E RICOPIA.
L
E O N E
j PRONUNCIA LENTAMENTE OGNI SUONO. QUALI PAROLE COMINCIANO CON I SUONI CHE HAI PRONUNCIATO?
L
E
N
O
E
j COMPLETA.
L
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
L E j SCRIVI.
L 48
Unità 1
O N E N E
L
N N
SCHEDA 6 j LEGGI UNENDO I DUE SUONI. COMPLETA.
L
A
LA
NA
E
LE
TTO
I
LI
BRO
O
LO
MBRICO
U
LU
MACA
j COSA MANCA? COMPLETA LE PAROLE.
ME
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
LA
A
ME LE
LI
MU
LO
LU
NA Italiano I • Unità 1
49
SCHEDA 7 j CERCHIA CON CINQUE COLORI DIVERSI LA, LE, LI, LO, LU.
L U P O L E P R E O L I O L AT T E
MIELE
TAV O L O
L A M PA D A
LINGUA
j COSA MANCA? COMPLETA LE PAROLE.
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
MONE
VAGNA
CERTOLA
TTERA COMOTIVA
50
Italiano I • Unità 1
SCHEDA 8 j LEGGI E RICOPIA.
N A S O j LEGGI. QUALE PAROLA COMINCIA CON OGNI LETTERA? DISEGNA.
N
A
O
S
j COMPLETA.
A S O
S O
j COSA MANCA? COMPLETA LE PAROLE.
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
CI NA
NO
NE
MERI NI
DO
NO
NU
VE Italiano I • Unità 1
51
SCHEDA 9 j CERCHIA CON CINQUE COLORI DIVERSI NA, NE, NI, NO, NU.
NOVE
LANA
PA N I N O
NERO
LUNA
UNO
NUOTO
j COSA MANCA? COMPLETA LE PAROLE.
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
VE NA
MA 52
NE
LEO NI
DO Italiano I • Unità 1
NO
NU
VOLA
LETTOSCRITTURA
k Le lettere T e P k Continuiamo le attività di lettoscrittura a partire da un racconto divertente. Creiamo in questo modo un clima favorevole all’apprendimento. Leggiamo una storia: il protagonista è un bambino che vorrebbe trasformarsi in un topolino. Utilizzando il contenuto della storia ascoltata e con lo stimolo delle parole TOPOLINO e PANTOFOLA, scopriamo due nuove lettere: T e P. j Leggiamo il testo.
LETTURA DELL’INSEGNANTE E se fossi... un topolino? Perché hai fatto questo? Perché hai fatto quello? Smettila di succhiare quel lecca-lecca! Metti in ordine i giocattoli! Rifatti il letto! Non mangiarti le unghie! Spegni la televisione! Ah, se fossi un topolino… Non mi direbbero più in continuazione «fai questo» e «non fare quello»! Evviva Potrei sgranocchiare tutto quello che mi pare. Potrei giocare dalla mattina alla sera. Non rifarei mai il letto perché dormirei dentro una pantofola. Mi mangerei tutte le unghie e nessuno potrebbe sgridarmi. Potrei guardare tutti i cartoni animati che voglio. Sì, sì… ma se tu fossi un topolino, non avresti paura… del gatto?! GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
i
Oh, accipicchia! Sciocchino mio! Non è poi tanto male essere un bambino, non è vero? Andiamo, i tuoi giocattoli li rimettiamo in ordine insieme. (E. Tharlet, E se fossi... un topolino?, Nord-Sud)
ferri del mestiere
La biblioteca di classe Leggiamo storie ai bambini per trarre elementi utili e motivanti per la scrittura. Usiamo i libri da cui sono tratte, sfogliamoli insieme per far vedere le belle immagini.
Italiano I • Unità 1
53
LETTOSCRITTURA
CONVERSAZIONE
j Dopo la lettura discutiamo con i bambini in maniera giocosa e cerchiamo di scoprire elementi importanti del loro vissuto. j Domandiamo: • Che cosa vorrebbe essere il bambino? • Perché vorrebbe trasformarsi? • Alla fine il bambino dice “Oh, accipicchia!”. Perché lo dice? A che cosa sta pensando? • E a te piacerebbe essere un topolino? • Se tu fossi un topolino… che cosa faresti? j Individuiamo una frase significativa legata al racconto: SE FOSSI UN TOPOLINO DORMIREI IN UNA PANTOFOLA Le parole TOPOLINO e PANTOFOLA, lette in modo globale, diventano lo stimolo per scoprire due nuove lettere: T e P. Distribuiamo ai bambini la scheda 10 e la scheda 11 . T e P vengono sintetizzate con le vocali e costituiscono sillabe ed elementi non sillabici che potranno essere riconosciuti in parole (come già visto per L e N nelle schede 7 e 9). Saranno poi usati per completare parole.
RIFLESSIONE SULLA LINGUA
Latte
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Lattaio
Latteria
54
Italiano I • Unità 1
Famiglie di parole j A mano a mano che i bambini utilizzano parole per attività di lettura e scrittura, cogliamo l’occasione per suscitare curiosità linguistiche o per soddisfare le curiosità che essi pongono all’attenzione. Il lessico è proprio una “foresta”, che possiamo far esplorare gradualmente agli alunni: scopriamo tanti nuovi significati e, nel contempo, scopriamo i meccanismi che la lingua usa. Proponiamo alcune “famiglie” di parole che consentono di far conoscere non soltanto il nome degli oggetti, ma anche il nome delle persone che li vendono e del luogo in cui si vendono. Stimoliamo confronti tra le parole chiedendo: • Che cosa hanno in comune PANE e PANETTIERE, LATTE e LATTAIO? • Se il luogo in cui si vende la PIZZA si chiama PIZZERIA, come si chiamerà il luogo in cui si vendono i PROFUMI? • Se il LATTAIO vende il LATTE, come si chiamerà il signore che vende i FIORI? I bambini cominciano così a rendersi conto che le parole sono formate di “pezzi” e che la lingua utilizza dei meccanismi per formare le parole.
SCHEDA 10 j LEGGI UNENDO I DUE SUONI. COMPLETA.
T
A
TA
VOLO
E
TE
LEFONO
I
TI
MBRO
O
TO
PO
U
TU
TA
j COSA MANCA? COMPLETA LE PAROLE.
NNO
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
TA
TOR
TE
NDA TI
GRE
TO
TU
BO Italiano I • Unità 1
55
SCHEDA 11 j LEGGI UNENDO I DUE SUONI. COMPLETA.
P
A
PA
NE
E
PE
RA
I
PI
RATA
O
PO
RTA
U
PU
LCINO
j COSA MANCA? COMPLETA LE PAROLE.
LLONE
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
PA
SCE 56
Italiano I • Unità 1
PE
MODORO PI
ZZA
PO
PU
GILE
ATTIVITÀ INTERDISCIPLINARI
k Animali e colori k I bambini amano molto le attività espressive, soprattutto se li guidiamo in modo giocoso e li invitiamo a sviluppare la loro creatività. Le attività più semplici e immediate per stabilire collegamenti tra la lingua italiana e l’arte fanno riferimento ai colori. j Leggiamo il testo.
LETTURA DELL’INSEGNANTE La ballata dei colori Ogni libro è una valigia piena zeppa di tesori e se sai cercare bene troverai tutti i colori. Bianco il coniglio bianco il sasso è bianco e nero il muso del tasso il merlo nero ha il becco rosso rosso il papavero vicino al fosso verde la rana e il coccodrillo lilla la viola, viola il mirtillo la giraffa è gialla e marrone rosa è la coda del grosso talpone blu scuro è il cielo e la luna è calante tutto celeste è l’elefante è grigio il topo e il nuvolone e le carote sono arancione è bianco l’uovo e la farfalla la notte è nera la luna è gialla ma per trovare tutti i colori vai alla finestra e guarda fuori se dopo l’acqua torna il sereno te li regala l’arcobaleno.
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
(N. Codignola, G. Francella, 1 due 3. Quando come xché, Fatatrac)
j Consegniamo la scheda 12 ai bambini e chiediamo di colorare le sagome degli animali con i colori che hanno sentito nominare nel testo. Rileggiamo la filastrocca. Quali oggetti o animali mancano nella scheda? Di che colore sono? Facciamone disegnare soltanto il contorno. Scriviamo alla lavagna i nomi di alcuni colori e chiediamo di fare confronti con parole già note (RO di ROSSO come ROBERTO…).
ALLA LAVAGNA
j Prepariamo un cartellone per ogni colore. Scriviamoci sopra il nome e incolliamoci immagini di quel colore che troviamo su riviste (per il rosso: un cuore, un pomodoro ecc.). Possiamo attaccare pezzi di stoffa, fili di lana ecc. che saranno utili per conoscere i nomi delle sfumature (rosso scuro, rosso chiaro…). Italiano I • Unità 1
57
SCHEDA 12 j COLORA COME HAI SENTITO NELLA FILASTROCCA.
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
j QUALI OGGETTI O ANIMALI MANCANO NELLA SCHEDA? DI CHE COLORE SONO? DISEGNALI E COLORALI.
58
Italiano I • Unità 1
VERIFICHE E RECUPERO VERIFICA 1 La verifica delle attività svolte in questa prima unità fa riferimento a una prova per la lettura e il completamento di parole. Vogliamo, infatti, controllare se gli alunni riconoscono le lettere studiate nel corso dell’unità e i suoni corrispondenti, e se sanno metterli in relazione per formare/riconoscere sillabe, segmenti non sillabici, parole. Registriamo i risultati ottenuti dai bambini su una tabella con le seguenti voci: L’alunno/a .................... In modo adeguato
In modo parzialmente adeguato
In modo non adeguato
Legge parole intere usando sillabe e segmenti non sillabici costituiti dalle consonanti L, N, P, T e dalle vocali. Completa parole utilizzando sillabe e segmenti non sillabici costituiti dalle consonanti L, N, P, T e dalle vocali.
RECUPERO 1
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
La prova di recupero intende rinsaldare l’acquisizione dell’apprendimento dei suoni e delle corrispondenti lettere acquisiti nel corso dell’unità.
Italiano I • Unità 1
59
VERIFICA 1 Nome ...................................... Cognome .............................................
j PROVA A LEGGERE LE PAROLE E COLLEGALE AI DISEGNI.
TOPO AUTO PANE TORTA LUNA NOCE LIMONE ANANAS j COMPLETA.
PAVO
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
FA PO
CERTOLA
VOLO
TTO
NNELLO 60
Italiano I • Unità 1
MATI
Leggere e completare parole intere usando sillabe e segmenti non sillabici costituiti dalle consonanti L, N, P, T e dalle vocali.
RECUPERO 1 Nome ...................................... Cognome .............................................
j COME COMINCIANO LE PAROLE? COLLEGA CON LA FRECCIA.
N
T
j COME COMINCIANO LE PAROLE? COLLEGA CON LA FRECCIA.
L
P
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
j CHE COSA MANCA? COMPLETA.
RAN
FAT
T
T
RO
RET Riconoscere le consonanti N e T, L e P dal punto di vista grafico e fonico. Completare parole utilizzando le vocali.
P OVO
Italiano I • Unità 1
61
UNITÀ 2 k Le consonanti V, S, M e R
NOVEMBRE
OTTOBRE
PROGETTAZIONE SEZIONE
OBIETTIVI
ASCOLTARE E PARLARE
A partire dagli stimoli offerti da un racconto ascoltato: j rispondere a domande per parlare di sé e del proprio vissuto in relazione a sentimenti ed emozioni; j apportare il proprio contributo in una discussione avente come oggetto le regole di buona educazione. Dopo aver ascoltato un racconto: j individuarne i personaggi e la sequenza temporale degli eventi; j dar prova di averlo compreso riassumendolo oralmente con l’aiuto delle immagini e usando i necessari indicatori temporali.
LEGGERE E SCRIVERE
j Riconoscere globalmente una frase. j Riconoscere globalmente una parola all’interno di una frase. j In una parola scritta, riconoscere la lettera iniziale, finale o le lettere interne e associarle al suono corrispondente (le consonanti V, S, M, R). j A partire dalle consonanti conosciute e dalle vocali, riconoscere sillabe (dirette e inverse) e segmenti non sillabici che compongono semplici parole. j Utilizzare sillabe (dirette e inverse) e segmenti non sillabici per completare parole o per scriverle autonomamente. j Utilizzare il carattere stampato maiuscolo nella scrittura.
RIFLETTERE SULLA LINGUA ATTIVITÀ INTERDISCIPLINARI
j Arricchire il lessico riflettendo sui significati delle parole. j Giocare con la lingua per scoprirne alcuni meccanismi. j Eseguire semplici consegne per fare un gioco di gruppo. j Con l’aiuto di filastrocche, eseguire sequenze ritmiche utilizzando parti del proprio corpo.
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Lavoriamo su…
lavoriamo su...
e attività di lingua orale prendono avvio da testi ascoltati: un racconto che parla delle regole di buona educazione è utile per discutere; un altro racconto ci serve per far individuare i personaggi e capire in quale ordine temporale si susseguono le loro azioni. Per la lettoscrittura procediamo focalizzando l’attenzione su una frase tratta dalla storia e, al suo interno, su alcune parole significative: le analizziamo per conoscere le lettere e i suoni; accoppiamo le consonanti appena conosciute a una vocale per pronunciarle
L
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Italiano I • Unità 2
Lavoriamo su… con una sola emissione di voce. I bambini imparano via via a riconoscere le stesse lettere in parole, come sillabe o elementi non sillabici. Le useranno poi per completare o scrivere autonomamente parole intere. Per quanto riguarda la riflessione linguistica, contribuiamo all’ampliamento del lessico facendo usare parole ed espressioni specifiche per esprimere sentimenti ed emozioni.
ZOOM k Parole, ritmo, rima La proposta di questa unità per le attività interdisciplinari fa riferimento alle filastrocche e alle conte. Perché questa scelta? C’è innanzitutto una motivazione linguistica: attraverso le rime, i ritmi e la sonorità delle parole, gli allievi fanno un primo assaggio del linguaggio poetico e del modo di giocare con le parole, abituando l’orecchio a riconoscere i loro suoni; capacità, questa, di fondamentale importanza per imparare a leggere e scrivere. I testi delle filastrocche, inoltre, stimolano molteplici attività legate al linguaggio sonoro/musicale, al movimento e all’espressione corporea. I bambini riproducono il ritmo delle parole: giocano con la voce ripetendo le filastrocche a voce alta e ne gustano la musicalità riproducendo il ritmo sillabico e gli accenti delle parole. Eseguono semplici sequenze ritmiche operando corrispondenze suonomovimento, con l’utilizzo delle potenzialità sonore del proprio corpo a partire dal battito delle mani; il tutto in un contesto coinvolgente e positivamente socializzante.
Mappa dei contenuti
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UNITÀ 2
La lingua italiana, la musica e il movimento
I giochi con le filastrocche
La lettoscrittura
La riflessione sulla lingua
Emozioni e sentimenti: la discussione Le storie: i personaggi e la sequenza temporale
II percorso per imparare a leggere e scrivere
Le parole delle emozioni
Consonanti (V, S, M, R) Sillabe dirette e inverse, segmenti non sillabici, parole intere
St
ru ment
a
rio
La lingua orale
Italiano I • Unità 2
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LINGUA ORALE
k Le regole di buona educazione k Leggiamo un racconto per parlare delle regole di buona educazione e del modo migliore per vivere con gli altri. Contribuiamo all’ampliamento del lessico facendo usare parole ed espressioni specifiche per esprimere sentimenti ed emozioni. j Tra i bambini i litigi sono frequenti: capitano a seguito di una spinta, del mancato prestito di un oggetto, di un appellativo rivolto a un compagno… Traiamo spunto da situazioni comuni di litigio per stimolare una discussione e riflettere sulla necessità di stare bene insieme.
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LETTURA DELL’INSEGNANTE I palloncini dei nomi Oggi, in cortile sono scoppiati tanti litigi, così la maestra Michela ci ha fatto tornare subito in classe. Pensavamo che volesse farci una bella predica, invece lei ha detto: – Allora, bambini, quali sono le parole magiche che conoscete? Prima non sapevamo cosa rispondere, ma poi Vanessa ha detto con una vocina un po’ incerta: – “Scusa” è una parola magica, perché ti fa fare la pace con chi è arrabbiato con te. E così tutti abbiamo cominciato a dire altre parole magiche: “per piacere!”, “permesso”, “grazie!” e in classe si sentiva una grande confusione. – Uno alla volta! – ha chiesto allora la maestra. – Lasciare che parlino anche gli altri è la prima azione magica che mi viene in mente in questo momento. Insomma questa mattina abbiamo imparato perché è importante essere gentili ed educati con gli altri. Filippo ha detto che non è giusto dare le spinte quando si è in fila, perché se tu dai una spinta a qualcuno, poi quando qualcuno dà una spinta a te non ti puoi neanche lamentare. Giuseppe ha spiegato che quando si è in mensa non si deve toccare il cibo con le mani o infilare le dita nella caraffa dell’acqua, perché poi tutti devono bere. Chiara ha detto che quando si usano le cose di tutti, bisogna avere molta cura, come quando si prende in prestito un libro della biblioteca o si usano i pennarelli della classe. E che è importante pulire dove si è sporcato, perché a ognuno piace trovare tutto in ordine. – Insomma – ha osservato la maestra Michela – siamo tutti convinti che la buona educazione serve non solo per rispettare, ma anche per essere rispettati e vivere bene con gli altri. Elisa ha detto che se ricambi un dispetto con una gentilezza, non fai succedere un litigio e magari la persona che è stata maleducata con te finisce per diventare tua amica. A lei è successo proprio così. Questa osservazione mi ha fatto venire in mente un bel pensiero, così ho alzato la mano: – Per me l’azione più magica di tutte è il sorriso – ho detto tutta sorridente – tu ne regali uno, e te ne ritornano indietro tanti – e forse avevo ragione, perché tutti, ma proprio tutti, mi hanno restituito un bellissimo sorriso. (Riduzione da M.L. Giraldo, Anna e le parole magiche, Edizioni San Paolo)
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Italiano I • Unità 2
LINGUA ORALE j Chiediamo anche noi ai bambini quali parole magiche conoscono e le scriviamo su un cartellone. Discutiamo: • Perché spesso ci capita di litigare? • Perché diciamo delle parole cattive? • Che cosa si nasconde dietro a ognuna di queste parole? • Perché i genitori e gli insegnanti della scuola dell’infanzia ci hanno insegnato a dire grazie, prego, buongiorno, buona sera, scusa...? • Che cosa si nasconde dietro ad ognuna di queste parole? • Che cosa vuol dire comportarsi bene con gli altri? j Poniamo ai bambini alcune situazioni che evidenziano comportamenti conflittuali e chiediamo di discuterne insieme.
CONVERSAZIONE PRIMO CASO: FRANCESCA BATTE I PIEDI Ludovica, quando vuole qualcosa che hanno le sue amiche, non lo chiede: pretende che glielo diano, urlando e strepitando. Un giorno, a casa sua, capita la sua amica Francesca; dopo aver giocato tranquillamente per un po’, Francesca chiede a Ludovica di prestarle una bambola Winx. Ludovica ne ha un’intera collezione e ci tiene moltissimo; le tiene ordinate nella sua camera e mai e poi mai si separerebbe da una di loro. Ma Francesca comincia a strapparle la bambola dalle mani, agitando e battendo i piedi, proprio come di solito fa Ludovica… SECONDO CASO: SILVIA TIENE IL MUSO Silvia chiede a Luca: – Mi presti il libro sui pirati? Luca risponde: – Mi dispiace, non posso dartelo adesso; lo vorrei leggere durante le vacanze… Te lo posso dare dopo le vacanze? Silvia tiene il muso per tutto il pomeriggio.
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TERZO CASO: EMANUELE CI RIMANE MALE Emanuele invita spesso i suoi amici a giocare a casa sua; un giorno Simone, uno dei suoi amici, si mette a lanciare per la stanza le macchinine della collezione di Emanuele, proprio come se fossero palline. Ne rompe tre. Emanuele ci rimane molto male e da quel giorno non lo invita più a giocare a casa sua.
Cerchiamo di far emergere come a volte alcuni bambini si credono più forti e importanti di altri, ma sono solo prepotenti, finché non trovano qualcuno più maleducato di loro. È importante fare piccoli gesti che aiutano a stare meglio con gli altri, come per esempio salutare le persone che si incontrano, ringraziare chi è stato gentile, domandare gentilmente qualcosa che si vuole, sapendo che si può anche avere un rifiuto. Anche il rifiuto può essere dato in modo gentile e quindi… si potrà fare una nuova richiesta più tardi: non bisogna tenere il muso a chi dice di no, ma cercare di capire le ragioni del rifiuto. Italiano I • Unità 2
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LETTOSCRITTURA
k Le lettere V, S, M k Continuiamo a lavorare sulle consonanti. Utilizziamo la storia del verme mela blu per proporre attività di lettoscrittura sulle lettere V, S, M. La prima fase di lavoro con le vignette permette di sviluppare la capacità di ordinare le azioni in successione e di usare le parole relative al tempo. j Leggiamo il racconto.
LETTURA DELL’INSEGNANTE
i
ferri del mestiere
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Facciamo attenzione alle espressioni “slarp” e “gnam gnam”: se imitate dagli alunni, possono essere utili sul piano fonico per riconoscere e scandire bene i suoni.
La casa del verme blu Il verme blu abitava in una meletta gialla e rossa, bella e profumata, appesa a un albero magro di un giardino di città. Un giorno, un camioncino non vide che il semaforo era rosso e andò a finire contro la staccionata del giardino. L’albero diede un sussulto molto forte e la mela si staccò dal ramo, precipitando sul camion. L’autista scese, diede un’occhiata al suo parafango ammaccato, due occhiate al suo fanalino rotto, nessuna occhiata alla palizzata distrutta, un’occhiata per vedere se stava arrivando un vigile e poi se la squagliò. Intanto il verme blu si svegliò un po’ dolorante sopra il camion. La sua mela-casa era proprio in disordine. Che disastro. E in più la casa si stava muovendo. Lo capiva da tutti quegli scossoni. Aprì una finestra e che cosa vide? La sua mela si era ammaccata anche fuori. Ma questo non era la cosa più importante: era atterrato, con casa e tutto, sopra un’intera cassa di mele! E attorno a lui, a perdita d’occhio per tutto il camion, c’erano altre casse di mele, belle, rosse, gialle, verdi, gustose, saporite, succulente. “Slarp” fece il verme blu la cui bocca blu, con la sua bella lingua blu, era piena di acquolina trasparente. “Sono arrivato nel grande utazù (paradiso terrestre dei vermi blu)”. E partì per il trasloco. Nei nostri traslochi prendiamo tutti gli oggetti e li mettiamo in grosse scatole e scatoloni, avvolgiamo i mobili con le coperte… una vera seccatura. I vermi blu invece aprono la porta di una mela, gnam gnam, in due bei morsi e, gnam gnam, si aprono l’entrata e il corridoio. Un altro paio di ganasciate e via, la cucina è fatta. Vogliono una finestra? Gnam gnam. Un’altra stanza? Una piccola pausa e gnam gnam, ancora. “Vorrei una finestra qui. E un’altra porta qui.” Il verme blu si diverte un sacco a farsi la casa. Si scava la tavola, mangia tutt’attorno all’armadio. Quando parte è una vera bestia! Il nostro si fece una casa a due piani, con due mele rosse, e un terrazzo dove prendere un po’ di sole. (Riduzione e adattamento da L. Cognolato, G. Francella, La storia vera del verme mela, Giunti Kids)
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Italiano I • Unità 2
LETTOSCRITTURA
j Consegniamo ai bambini la scheda 13 e facciamo ritagliare le vignette; rileggiamo il brano e chiediamo di rimettere in ordine le vignette, per stabilire la giusta sequenza temporale. Poi facciamo ripetere la storia cercando di far usare i necessari indicatori temporali (una volta, un giorno, a un certo punto, poi, e dopo, allora, e così, alla fine). j Scriviamo alla lavagna una frase significativa legata al racconto che abbiamo letto: IL VERME ABITA NELLA MELA Procediamo in questo modo: • leggiamo la frase insieme con l’aiuto di indizi; • focalizziamo l’attenzione sulla parola bersaglio (VERME), leggiamola e cerchiamo di conoscere meglio le lettere e i suoni da cui la parola è composta lavorando sulla scheda 14 ; • accoppiamo la consonante iniziale della parola (V) con le vocali e facciamo pronunciare le due lettere con una sola emissione di voce; • facciamo riconoscere ai bambini le stesse lettere in parole, come sillabe e elementi non sillabici e facciamole utilizzare per completare parole nella scheda 15 . Procediamo nello stesso modo per la lettera M con le schede 16-17 . j Continuiamo a scoprire le consonanti e ci concentriamo sulla lettera S. Scriviamo alla lavagna un’altra frase legata al racconto letto:
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IL SEMAFORO ERA ROSSO • Leggiamo la frase ed evidenziamo le parole SEMAFORO e ROSSO. • Con l’aiuto dello schema sillabico che troviamo sul libro di testo e che possiamo riprodurre alla lavagna leggiamo parole che cominciano o contengono SA, SE, SI, SO, SU. Diamo quindi la scheda 18 su cui lavorare. • Facciamo dei giochi di parola utilizzando le sillabe apprese. Scriviamo alla lavagna le sillabe SE e ME e le facciamo leggere per ottenere la parola intera. Poi invertiamo il posto delle sillabe: che cosa viene fuori? Continuiamo alla stessa maniera con altre sillabe note. SE
ME
ME
LA
TA
NA
ME
SE
LA
ME
NA
TA
• Distribuiamo ai bambini la scheda 19 . Le sillabe e le lettere finora conosciute vengono sintetizzate (unite) per leggere e scrivere semplici parole.
ALLA LAVAGNA
SCHEDA 13
LA STORIA DEL VERME MELA BLU
68
Italiano I • Unità 2
✃
✃
✃
✃
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✃
j RITAGLIA LE VIGNETTE E SISTEMALE IN ORDINE SUL TUO QUADERNO. POI RACCONTA LA STORIA DEL VERME BLU.
SCHEDA 14 j LEGGI E RICOPIA.
V E R M E
j PRONUNCIA LENTAMENTE OGNI SUONO. QUALI PAROLE COMINCIANO CON I SUONI CHE HAI PRONUNCIATO? COMPLETA.
V
E
R
M
R M E
E V E
M E
V E R j LEGGI UNENDO I DUE SUONI. COMPLETA.
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V
A
VA
SO
E
VE
NTO
I
VI
NO
O
VO
LPE
U
VU
LCANO Italiano I • Unità 2
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SCHEDA 15 j CERCHIA CON CINQUE COLORI DIVERSI VA, VE, VI, VO, VU E COLLEGA LE PAROLE AI DISEGNI.
VIGILE
VESPA
VALIGIA
VULCANO
VIOLINO
VOLANTE
j COMPLETA CON VA, VE, VI, VO.
N A N O N E
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L A U L A
N U O L A U O 70
Italiano I • Unità 2
SCHEDA 16 j LEGGI E RICOPIA.
M E L A
j PRONUNCIA LENTAMENTE OGNI SUONO. QUALI PAROLE COMINCIANO CON I SUONI CHE HAI PRONUNCIATO? COMPLETA.
M
M
L L
j LEGGI UNENDO I DUE SUONI. COMPLETA.
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
M
A
MA
NO
E
ME
DUSA
I
MI
ELE
O
MO
RE
U
MU
LINO Italiano I • Unità 2
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SCHEDA 17 J TROVA I PEZZI UGUALI E UNISCILI. LEGGI.
MA NO MU CCA
MA RE
ME DAGLIA ME STOLO
MO TO
MI RTILLI
MU TANDE TI MO NE
MI ELE
J COMPLETA CON MA, ME, MI, MO, MU.
IALE
RO
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
SALA PO
DORI LONE
72
Italiano I • Unità 2
IPPOPOTA TITA
SCHEDA 18 j CERCHIA CON CINQUE COLORI DIVERSI SA, SE, SI, SO, SU.
SANDALI
SEMAFORO
OSSO
SIEPE
SUCCO
J COMPLETA LE PAROLE.
LAME
DIA LE
RENA SINA
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J CHE COSA MANCA? COMPLETA LE PAROLE.
NA
PONE ME
OR ORA Italiano I • Unità 2
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SCHEDA 19 j LEGGI E COLLEGA AL DISEGNO GIUSTO.
LUNA
MANI
VALIGIA SALAME
UNO
VIOLA
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j SCRIVI LE PAROLE.
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Italiano I • Unità 2
VINO
PIPE
PANE
LINGUA ORALE
k Personaggi e azioni in una storia k Per sviluppare l’abilità di ascoltare e comprendere un testo proponiamo una storia con una struttura caratterizzata dall’ordine temporale. Svolgiamo attività mirate a far comprendere quali siano i personaggi della storia e in quale modo gli eventi si susseguano secondo un preciso ordine. j Prima di cominciare a leggere diciamo che nella storia c’è una barbabietola gigante: facciamo vedere l’immagine nella scheda 20 perché probabilmente i bambini non la conoscono. Leggiamo una prima volta la storia.
LETTURA DELL’INSEGNANTE La barbabietola gigante C’era un vecchio, un vecchino, un vecchietto, che piantò una barbabietola. La pianta crebbe e crebbe, si fece così grande che il vecchio decise di strapparla. La afferrò e la tirò, la tirò più forte, la tirò fortissimo… ma non ci fu niente da fare. Allora chiamò la moglie: – Nonna, nonnina, nonnetta, vieni ad aiutarmi! La moglie corse, si attaccò alla sua giacca, e tutti e due tirarono, tirarono più forte, tirarono fortissimo… ma la barbabietola non veniva via. Allora chiamarono la nipotina: – Bimba, bambina, bimbetta, vieni ad aiutarci! La bambina corse, si attaccò alla gonnella della nonna, e tutti e tre tirarono, tirarono più forte, tirarono fortissimo… ma tutto fu inutile. Allora chiamarono il cane: – Cane, cagnino, cagnetto, vieni ad aiutarci! Il cane corse, si attaccò alle trecce della bambina, e tutti e quattro tirarono, tirarono più forte, tirarono fortissimo… ma si ritrovarono al punto di prima. Allora chiamarono il gatto: – Micio, micino, micetto, vieni ad aiutarci! Il gatto corse, si attaccò alla coda del cane, e tutti e cinque tirarono, tirarono più forte, tirarono fortissimo… ma non c’era proprio niente da fare. Allora chiamarono il topo: – Topo, topino, topetto, vieni ad aiutarci! Il topo corse, si attaccò alla coda del gatto, e tutti e sei tirarono, tirarono più forte, tirarono fortissimo… e finalmente riuscirono a strappare la barbabietola gigante, e caddero tutti per terra!
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(F. Lazzarato, Fiabe da un minuto, Mondadori)
j Diamo ai bambini la scheda 20 e rileggiamo la storia della barbabietola gigante. Sulla scheda sono presenti tanti personaggi. A mano a mano che ascoltano la storia per la seconda volta (ma può essere necessario rileggerla anche una terza volta), i bambini devono segnare i personaggi che di volta in volta vengono nominati. In un secondo tempo, gli alunni devono stabilire tra questi personaggi la necessaria relazione temporale. La freccia aiuta a stabilire tale relazione. Italiano I • Unità 2
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SCHEDA 20
LA BARBABIETOLA GIGANTE J QUALI SONO I PERSONAGGI DELLA STORIA? SEGNALI CON UNA ✗.
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J COLLEGA CON LA FRECCIA. LA FRECCIA DICE: TI AIUTO IO!
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Italiano I • Unità 2
LETTOSCRITTURA
k R come rabbia k Come si fa a cambiare emozioni negative come la rabbia in emozioni positive? Non è facile spiegarlo ai bambini. Ci viene in aiuto in tal senso una storia, che ha come protagonista un bambino arrabbiato. La storia, e le illustrazioni relative, ci aiutano a parlare della rabbia e del modo di reagire a essa per trasformare il malessere in benessere emotivo. j Leggiamo ai bambini una storia.
LETTURA DELL’INSEGNANTE Giovanni e la rabbia Giovanni ha trascorso una bruttissima giornata. Entra in casa e la mamma gli chiede di cambiarsi e gli dice che ci sono gli asparagi per cena. Giovanni è ancora più arrabbiato: fa volare le scarpe dalle scale e non vuole mangiare gli asparagi. La mamma lo manda in camera sua: dovrà tornare solo quando si sarà calmato. In camera Giovanni sente una cosa terribile che sale… fino a quando esce fuori all’improvviso… È una “cosa” grande e grossa che in un momento scaraventa a terra le lenzuola, il cuscino, i libri e i giochi. Giovanni è dapprima spaventato e sorpreso; poi vuole riprendere il controllo della situazione e, man mano che la rabbia diminuisce, anche la “cosa” si rimpicciolisce. Il bambino la ripone in una piccola scatola.
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j Distribuiamo ai bambini la scheda 21 che rappresenta la parte centrale della storia. Chiediamo che cosa rappresenta ciascuna immagine. Commentiamo la storia letta. Chiediamo se anche loro hanno vissuto momenti di rabbia e quando è successo. Aiutiamoli ad esplicitare cosa hanno provato in quella situazione. Domandiamo di che colore è la rabbia e facciamo colorare del colore scelto la figura che nella scheda rappresenta la rabbia. j Per aiutare i bambini a definire meglio l’emozione provata quando si è arrabbiati, consegniamo loro in fotocopia la scheda 22 che riporta una serie di espressioni adatte ad esprimere la rabbia. Alla stessa maniera, per aiutarli a impossessarsi di nuove parole che definiscono l’emozione contraria alla rabbia, facciamo loro leggere sulla scheda le altre espressioni adatte ad esprimere la tranquillità.
IL GIOCO IN PIÙ La scatolina della rabbia Diamo a ciascun bambino un po’ di pasta di sale del colore che ha scelto per la rabbia proponendogli di dare una forma alla propria rabbia. Prepariamo poi una scatolina per ogni bambino in modo che possa richiudere o tirare fuori la propria rabbia a seconda del momento.
CONVERSAZIONE RIFLESSIONE SULLA LINGUA i
ferri del mestiere
È normale provare emozioni negative, ma è fondamentale non farsi travolgere da esse e imparare a dominarle. Discutere in classe può rappresentare un aiuto in tal senso in quanto è il primo passo per sviluppare la competenza emotiva di ciascun bambino, cioè la capacità di riconoscere le emozioni e imparare gradualmente a gestirle. Italiano I • Unità 2
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LETTOSCRITTURA j Imitiamo insieme il “suono” della rabbia e aiutiamo i bambini a definire ciò che si prova quando si è arrabbiati. A tale scopo leggiamo il seguente testo. Quando leggiamo le parole scritte in blu, scriviamole alla lavagna e invitiamo i bambini a ripetere con noi i suoni.
LETTURA DELL’INSEGNANTE La RRRR nasce proprio dal fondo della nostra pancia quando ci ARRABBIAMO. Così: RRRR RRRR È una vibrazione che risuona sempre più forte come se dentro di noi si fosse acceso un motore o come il borbottio dell’acqua che bolle. Proviamo un po’ ad ascoltare come sale dentro di noi questa RRRR e poi trabocca in gola e diventa GRRRR! Poi sale ancora più su ed esplode come il ruggito di un leone.
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(D. Bisutti, Le parole magiche, Feltrinelli)
ALLA LAVAGNA
j A questo punto possiamo presentare la lettera R. • Scriviamo alla lavagna lo schema per la costruzione sillabica con la lettera R, come indicato a pag. 47 per la lettera N. Leggiamo insieme, con un’unica emissione di voce, la consonante e la vocale. Utilizziamo anche il libro di testo per lavorare con lo schema sillabico. Procediamo con il consueto itinerario, delineato nella scheda 23 : • facciamo riconoscere RA, RE, RI, RO, RU in parole, come sillabe o elementi non sillabici; • usiamo gli stessi pezzi per completare parole e li uniamo ad altre sillabe e lettere note per leggere e scrivere parole nuove.
ALLA LAVAGNA
j Facciamo leggere e scrivere ai bambini non solo sillabe dirette, ma anche inverse. Scriviamo alla lavagna RA, RE, RI, RO, RU. Poi invertiamo il posto alle lettere e leggiamole ad alta voce. R A
R E
R I
R O
R U
A R
E R
I R
O R
U R
Continuiamo allo stesso modo con sillabe formate da altre consonanti. Distribuiamo le schede 24 e 25 : i bambini usano sillabe inverse iniziali, poi parole in cui manca la consonante finale di una sillaba inversa, pronunciano ad alta voce la consonante che manca e si abituano a scandirla bene prima di scriverla.
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Italiano I • Unità 2
SCHEDA 21
ROBERTO E LA RABBIA j ROBERTO È ARRABBIATO. SENTE UNA COSA GRANDE E GROSSA CHE ESCE FUORI ALL’IMPROVVISO.
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j ROBERTO SI È CALMATO. METTE LA RABBIA IN UNA SCATOLINA E DICE: “NON MUOVERTI PIÙ”.
Italiano I • Unità 2
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SCHEDA 22
LE MIE EMOZIONI j COME DICIAMO QUANDO SIAMO ARRABBIATI? NON CI VEDO DALLA RABBIA!
MI FA PROPRIO RABBIA!
CHE RABBIA!
MI SENTO SCOPPIARE DI RABBIA!
SONO ARRABBIATISSIMO!
j COME DICIAMO QUANDO SIAMO CALMI? MI SENTO MOLTO CALMO.
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PROVO UNA GRANDE GIOIA.
SONO SERENO.
SONO TRANQUILLO.
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Italiano I • Unità 2
SCHEDA 23 J LEGGI CON L’AIUTO DEI DISEGNI. CERCHIA RA, RE, RI, RO, RU. COMPLETA.
RICCIO
N U M E
RUOTA
B I N E T T O
RANA
D I O
ROBOT
T O L O
REGALO
A E
O
J CERCHIA RE, RI, RO, LEGGI E COLLEGA AL DISEGNO GIUSTO.
RISO
ROSA
PERE
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J SCRIVI LE PAROLE.
Italiano I • Unità 2
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SCHEDA 24 J COMPLETA CON AR, OR, UR, ER.
SO
LO
BA
J COMPLETA CON AN, UN, ON, IN.
GHIA
DA
GELO
DIANO
J COMPLETA.
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
VA
MA 82
PIRO
PO
TA
PO
TE
MELLATA
Italiano I • Unità 2
CO
SCHEDA 25 J CHE COSA MANCA? COMPLETA.
T
T
TA
P
DA
POPOTAMO
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
T
S
P
TE
LA
V
PE
LEOP
DO
TARUGA
TALENA
PI AR
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CIA italiano classe prima
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ATTIVITÀ INTERDISCIPLINARI
k Filastrocche e conte k Utilizziamo filastrocche popolari: sono brevi, hanno un ritmo accentuato e sono in rima. Consentono ai bambini di giocare in modo piacevole con i suoni delle parole e di divertirsi. Utilizziamole per accompagnare i giochi dei bambini: hanno una funzione socializzante e di iniziazione al gruppo. Serviamoci delle filastrocche popolari per fare la conta quando si comincia un gioco in gruppo; servono, infatti, per stabilire chi deve ricoprire i vari ruoli: chi sta sotto, chi comincia per primo ecc. j Facciamo ripetere le filastrocche a voce alta scandendo il ritmo con le mani. Facciamo in modo che la nostra voce si fermi con maggiore intensità su alcune sillabe, quelle su cui “cade l’accento”. Non sono accenti scritti, ma sono “nascosti” nelle sillabe che si pronunciano con maggiore intensità, cioè con più forza. Mentre le ripetiamo, possiamo far usare, al posto delle mani, un tamburello o i legnetti. Nelle conte non è importante il significato delle parole, ma il loro suono, cioè il ritmo con cui vengono pronunciate. Per cogliere meglio il ritmo delle conte facciamole inizialmente recitare battendo contemporaneamente le mani.
Allo scambio del sasso Facciamo sedere i bambini a terra in cerchio; ognuno ha in mano un sasso. In coro recitano la filastrocca, mentre passano il loro sasso al vicino di destra, senza confondersi e seguendo il ritmo.
Luisè, sono le tre tu stai sempre qui con me qui con me e con mammà tricche tricche trà. Chi sbaglia nel passare il sasso, e quindi perde il ritmo, viene eliminato.
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Palla al muro Giochiamo con la palla. Facendola rimbalzare contro il muro e riacchiappandola recitiamo la seguente filastrocca popolare:
Rinoceronte che passa sul ponte, che salta e che balla, che gioca alla palla, che sta sull’attenti, che fa i complimenti, che dice buongiorno, girandosi intorno.
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Italiano I • Unità 2
Gira gira la testa mi gira, non ne posso più, palla pallina cadimi giù. (F. Lazzarato, Oh che bel castello, Mondadori)
LINGUA, MUSICA E MOVIMENTO
Paradiso o inferno Due bambini (uno rappresenta il paradiso e l’altro l’inferno) formano un “ponte” dandosi le mani e tenendo alte le braccia, e dicono, mentre gli altri giocatori in fila ci passano sotto:
Passa Garibaldi con i suoi soldati, lasciateli passare vanno a lavorare. Uno due e tre: chi non scappa c’è. A “chi non scappa c’è” le braccia si abbassano, imprigionando un bambino della fila, che dovrà scegliere tra paradiso e inferno. Alla fine, quando tutti i giocatori sono catturati, tra inferno e paradiso vince chi ha più giocatori.
Le conte
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Uccellin che vien dal mare, quante penne puoi portare? Io ne porto mille e tre: uno, due e tre.
A bi ci dì la mia gatta mi fuggì mi fuggì su per un pero gambe storte e muso nero
L’uccellin dal becco rosso è caduto giù nel fosso, giù nel fosso non c’è più: resti fuori proprio tu. Farfalla tutta bianca che vola e non si stanca che vola sempre in su resti fuori proprio tu.
Ticche tocche rose e fiori uno dentro e l’altro fuori, uno fuori e l’altro dentro, il serpente fa spavento, fa spavento quando c’è, ticche tocche fuori te. (F. Lazzarato, Oh che bel castello, Mondadori)
Italiano I • Unità 2
85
VERIFICHE E RECUPERO VERIFICHE 1 E 2 Consegniamo ai bambini la verifica 1 e leggiamo il seguente testo.
La fame di un bruco In una notte piena di stelle la luna vide una pallina bianca in mezzo alle foglie di un albero. “Chissà come mai è lì, – pensò – l’avranno persa i bambini durante il gioco; domani verranno a riprenderla…”. E invece, nei giorni successivi, la pallina era ancora lì… La luna non si era accorta che quella cosa bianca e rotonda era un uovo: una domenica, mentre il sole splendeva nel cielo, l’uovo si aprì e ne uscì fuori un bruco. Era molto piccolo ma aveva una gran fame, per cui si mise subito a cercare del cibo. Lunedì si arrampicò su un albero di pere e ne mangiò una, ma aveva ancora fame; martedì salì su un albero di mele e ne mangiò due, ma erano ancora poche per la sua fame. Mercoledì mangiò tre arance, ma non riuscì a saziarsi. Giovedì mangiò quattro patate, ma la fame era ancora tanta. Venerdì mangiò cinque fette di anguria, ma restò affamato. Sabato mangiò un salame e poi una torta al cioccolato e un gelato, e per finire mangiò un cestino pieno di fragole. Alla sera aveva il mal di pancia! Il giorno dopo era di nuovo domenica. Il bruco si mise a mangiare una bella foglia e si sentì finalmente sazio. Ormai camminava a fatica perché era grande e grosso. Decise di costruirsi un bozzolo come casetta e vi dormì dentro per più di quindici giorni; quando uscì fuori… era diventato una bellissima farfalla! Chiediamo di riordinare le vignette. Rileggiamo la storia e consegniamo la verifica 2.
VERIFICA 3 Controlliamo se i bambini sono in grado di scrivere parole autonomamente. Registriamo i risultati ottenuti dai bambini su una tabella con le seguenti voci: L’alunno/a ................... In modo adeguato
In modo parzialmente adeguato
In modo non adeguato
Individua gli elementi essenziali di un racconto ascoltato.
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Scrive parole intere, dimostrando di conoscere le lettere studiate e i corrispondenti suoni e di saperli fondere.
RECUPERO 1 Consegniamo la scheda di recupero 1e leggiamo ai bambini il testo.
Sopra le nuvole ci son le stelle / ma sotto piove a catinelle / la strega corre sotto l’ombrello con un ranocchio sopra il cappello / sopra il ponte passa un treno / sotto un bell’arcobaleno (N. Codignola, A. Papini, 1 due 3, quando come xché, Fatatrac)
Chiediamo ai bambini di completare i disegni per dimostrare di aver compreso.
RECUPERO 2 Svolgiamo attività mirate al riconoscimento dei suoni iniziali di parole e alla fusione delle sillabe per formare parole.
86
Italiano I • Unità 2
VERIFICA 1 Nome ...................................... Cognome .............................................
LA FAME DI UN BRUCO
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j NUMERA LE VIGNETTE DA 1 A 6 PER RIORDINARE LA STORIA DEL BRUCO.
Individuare gli elementi essenziali di un racconto ascoltato.
Italiano I • Unità 2
87
VERIFICA 2
VERIFICA 2 Nome ...................................... Cognome .............................................
CHE COSA MANGIA IL BRUCO? j LEGGI I GIORNI DELLA SETTIMANA AIUTANDOTI CON I PEZZETTI DI PAROLA CHE CONOSCI. j ASCOLTA NUOVAMENTE LA STORIA. CHE COSA MANGIA IL BRUCO OGNI GIORNO? DISEGNALO.
LUNEDÌ
MARTEDÌ
MERCOLEDÌ
GIOVEDÌ
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VENERDÌ
SABATO
DOMENICA
88
Italiano I • Unità 2
Individuare gli elementi essenziali di un racconto ascoltato.
VERIFICA 3
VERIFICA 3 Nome ...................................... Cognome .............................................
ORA SCRIVO IO
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j SCRIVI LE PAROLE.
Scrivere parole intere, dimostrando di conoscere le lettere studiate e i corrispondenti suoni e di saperli fondere.
Italiano I • Unità 2
89
RECUPERO 1 Nome ...................................... Cognome .............................................
LA FILASTROCCA ILLUSTRATA
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j CHE COSA MANCA? DISEGNALO TU.
90
Italiano I • Unità 2
Individuare gli elementi essenziali di una filastrocca ascoltata.
RECUPERO 2
RECUPERO 2 Nome ...................................... Cognome .............................................
M, R e V j COME COMINCIANO LE PAROLE? COLLEGA CON LA FRECCIA.
M
R
V
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j UNISCI I PEZZI E SCRIVI LE PAROLE, POI COLLEGALE AI DISEGNI.
MO
RA
PE
RE
NA
VE
RA
MO
RE
TE
VE
LA
Riconoscere le consonanti M, R e V dal punto di vista fonico e grafico. Unire sillabe per formare parole.
Italiano I • Unità 2
91
UNITÀ 3 k Le consonanti B e F
DICEMBRE
NOVEMBRE
PROGETTAZIONE SEZIONE
OBIETTIVI
ASCOLTARE E PARLARE
j Dopo aver ascoltato un racconto, individuare i personaggi, i luoghi, le azioni e la sequenza temporale degli eventi.
LEGGERE E SCRIVERE
j Riconoscere globalmente una frase. j Riconoscere globalmente una parola all’interno di una frase. j In una parola scritta, riconoscere la lettera iniziale, finale o le lettere interne e associarle al suono corrispondente (le consonanti F, B). j Riconoscere e usare gruppi di lettere e i suoni corrispondenti (MP, MB, BR, PR, FR, SB, SP). j A partire dalle consonanti conosciute e dalle vocali, riconoscere sillabe e segmenti non sillabici che compongono semplici parole. j Utilizzare sillabe e segmenti non sillabici per completare parole o per scriverle autonomamente. j Utilizzare il carattere stampato maiuscolo nella scrittura.
RIFLETTERE SULLA LINGUA ATTIVITÀ INTERDISCIPLINARI
j Individuare relazioni tra i significati delle parole: i nomi dei negozi e dei prodotti. j Individuare parole in rima.
@ A partire dagli stimoli offerti da una storia in rima ascoltata, apportare il proprio contributo in una discussione sui litigi dei bambini e sulle regole di buona educazione.
Lavoriamo su… e attività di lingua orale prendono avvio da una storia umoristica, che i bambini ascoltano e su cui si discute per poter individuare i personaggi e caratterizzarli, e per poter procedere alla ricostruzione della sequenza temporale. È sempre la storia a stimolare le attività di lettura e scrittura: una frase significativa e, al suo interno, una parola significativa (FARFALLA) diventano l’occasione per scoprire la lettera F e il suono che la contraddistingue. La stessa lettera viene quindi messa a confronto con una lettera simile (V), per cogliere le differenze ed evitare confusioni. Allo stesso modo, personaggi come i BARBAPAPÀ, protagonisti di storie molto amate dai bambini, rappresentano l’occasione per lavorare con la lettera B e il suono corrispondente; anche in questo caso si fanno confronti con un’altra lettera, la P, simile nella forma e nel suono.
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L
lavoriamo su...
92
Italiano I • Unità 3
Lavoriamo su… Il percorso di lettoscrittura segue l’itinerario già delineato nelle precedenti unità: dalla frase alla parola e ai suoni che la compongono, dalle sillabe e dai segmenti non sillabici alla ricostruzione della parola intera. Particolare attenzione viene dedicata ai gruppi di suoni che possono provocare confusione, come MP, MB, BR, PR, FR, SB, SP. I nomi dei negozi e dei prodotti che vi si vendono offrono l’occasione per riflettere sulla lingua e ampliare il lessico; riflessione estesa anche ai nomi in rima, che sono identici sul piano fonico nella loro parte finale. L’educazione alla cittadinanza è sviluppata mediante l’uso di una storia in rima e la discussione successiva, avente come oggetto le regole per vivere bene con gli altri.
ZOOM k I litigi tra bambini Il litigio è una situazione frequente tra i bambini; è però un’espressione di conflitto che privilegia modalità aggressive. Aiutiamo allora i nostri alunni a risolvere le situazioni conflittuali in modo non violento; svolgiamo attività interdisciplinari a partire da un problema posto dall’ascolto di una storia in rima che ha come protagonista una bambina attaccabrighe. Indirizziamo l’attenzione sulle modalità di relazionarsi con i compagni, discutiamo sulle motivazioni che portano a litigare, stimoliamo da parte dei bambini proposte di risoluzione diverse da quelle della violenza fisica. Il discorso si amplia quindi ad altre regole generali di convivenza: non solo non bisogna litigare per stare bene con gli altri, ma bisogna essere “educati” in tante occasioni.
Mappa dei contenuti
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UNITÀ 3
La lingua italiana e la cittadinanza
Le regole per vivere bene con gli altri
Storie di personaggi umoristici Filastrocche
La lettoscrittura
II percorso per imparare a leggere e scrivere
La riflessione sulla lingua
Le parole dei negozi e dei prodotti Le parole in rima
Consonanti (F, B) I gruppi MB, MP, BR, PR, FR, SB, SP, sillabe e segmenti non sillabici, parole intere
St
ru ment
a
rio
La lingua orale
Italiano I • Unità 3
93
LETTOSCRITTURA
k La lettera F k La farfalla ne ha due: è la lettera F, che i bambini scoprono a partire da una storia divertente che tratta di farfalle e… farfalli! Il suono F potrà poi essere meglio conosciuto imitando la voce del vento.
j Facciamo ascoltare ai bambini una storia. Diciamo che il titolo è Il farfallo innamorato e osserviamo se questo titolo suscita qualche curiosità. Stimoliamo eventuali domande sul termine “farfallo”; i bambini usano infatti “la farfalla” al femminile; “ farfallo” non esiste sul dizionario ed è una parola che non bisognerebbe usare. Spieghiamo che a volte agli scrittori piace usare parole nuove per gioco, per rendere la storia più piacevole. In questo caso la scrittrice voleva darci l’idea della farfalla maschio e ha inventato un nome nuovo, per fare un gioco di parole. Parliamo quindi del “farfallo”, ma facciamo acquisire la consapevolezza che questo termine va usato soltanto in situazioni particolari.
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LETTURA DELL’INSEGNANTE Il farfallo innamorato Il farfallo nero era molto innamorato di Biccicalla. Appoggiato allo stelo di un fiore, sospirava: – Biccicallina mia, dove ti sarai cacciata! – Perché non la cerchi? – gli suggerì lo stelo. Fu così che il farfallo nero entrò nella bottega di Maria, che vendeva carni bianche e rosse, per dinosauri e bambini con la tosse. – Ciao Maria, mi aiuti? – E cosa posso fare per te? – gli domandò la donna. – Sto cercando Biccicalla, per caso è passata da queste parti? – Pensiamo... Vediamo... Controlliamo... – e intanto Maria guardava tra i suoi vassoi di carni bianche e rosse. – Ho una salsiccia che con tutti bisticcia, ho un porcello che fa un macello, ho un tacchino con un solo scarpino, ho una coniglia che a Olivia assomiglia... Ma Biccicalla non c’è, non ho sue notizie da più di tre mesi. Chiedi a Tobia, forse lui può aiutarti. Buona fortuna! Fu così che il farfallo nero entrò nella bottega di Tobia, che vendeva salumi e formaggi, per bambini e scarafaggi. – Ciao Tobia, mi aiuti? – E cosa posso fare per te? – gli domandò il signore. – Sto cercando Biccicalla, per caso è passata da queste parti? – Pensiamo... Vediamo... Controlliamo... – e intanto Tobia guardava tra i suoi piatti di salumi e formaggi.
94
Italiano I • Unità 3
LETTOSCRITTURA
– Ho una ricotta che trema e borbotta, ho una mortadella con la varicella, ho un chilo di farina che soffia sulla vetrina, ho un parmigiano che mi gratta la mano... Ma Biccicalla non c’è, non ho sue notizie da più di tre giorni. Chiedi a Lucia, forse lei può aiutarti. Buona fortuna! Fu così che il farfallo nero entrò nella bottega di Lucia, che vendeva oggetti per la scuola e giocattoli, per bambini e scoiattoli. – Ciao Lucia, mi aiuti? – E cosa posso fare per te? – gli domandò la vecchia. – Sto cercando Biccicalla, per caso è passata da queste parti? – Pensiamo... Vediamo... Controlliamo... – e intanto Lucia guardava tra i suoi scaffali di oggetti e giocattoli. – Ho un diario segreto che non sa l’alfabeto, ho un burattino che mi fa l’occhiolino, ho un quaderno che sta chiuso d’inverno, ho un pennarello che scrive a suo fratello... Ma Biccicalla non c’è, non ho sue notizie da più di tre minuti. – Tre minuti? – sobbalzò il farfallo nero. – Hai detto tre minuti? Ma allora deve essere ancora da queste parti... Dai, ti prego, cerca ancora! – Ho una matita, ma è quasi finita. – Cerca, cerca ancora! – Ho una bambola bianca, ma è proprio stanca. – Ancora... ancora, ti prego! – Ho una gomma blu. Ma non ne può più! – Per l’ultima volta, sii buona! – Ho un libro a farfalla... Ma è Biccicalla! – Biccicalla! Biccicallina mia! – esclamò felice il farfallo nero. – Ti ho trovata finalmente! Si alzarono in volo e sparirono nell’azzurro. (A. Sarfatti, Il farfallo innamorato, Giunti Kids)
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j Dopo la lettura diamo ai bambini la scheda 26 . Osserviamo insieme le illustrazioni; invitiamo a leggere la sillaba iniziale di ciascun nome, indicata dal riquadro, e chiediamo se ricordano i nomi dei tre venditori. Rileggiamo il racconto e invitiamo a fare molta attenzione. Al termine della lettura facciamo completare la scheda. j Proponiamo attività di lettoscrittura a partire dalla storia ascoltata. Scriviamo alla lavagna una frase significativa legata al racconto. IL FARFALLO NERO AMA LA FARFALLA BICCICALLA
ALLA LAVAGNA
Procediamo come indicato per la lettera R (pag. 78). • Chiediamo ai bambini di leggere la frase con il nostro aiuto e con l’aiuto di indizi (le parole e le lettere conosciute, il ricordo della storia). • Focalizziamo l’attenzione sulla parola bersaglio (FARFALLA), leggiamola e cerchiamo di conoscere meglio le lettere e i suoni da cui la parola è composta; pronunciamo le lettere scandendo lentamente i suoni uno per uno. Italiano I • Unità 3
95
LETTOSCRITTURA i
ferri del mestiere
Giocare con i suoni è un modo efficace per percepirli meglio, pronunciarli distintamente e quindi leggerli e scriverli correttamente. Il suono F si presta bene a essere “imitato” in varie situazioni: il soffio sulle candeline, il fischietto del vigile, il bambino che sbuffa. E, naturalmente, il vento, che soffia piano, forte o fortissimo. Mettendo la mano davanti alla bocca i bambini potranno sentire che F è un suono che “SOFFIA”.
Mentre i bambini pronunciano i suoni insieme a noi, indichiamo le varie lettere: F A R F A L L A Facciamo notare che in questa parola la lettera L si ripete due volte. A queste lettere ripetute corrisponde nella pronuncia un suono più lungo. Nella prossima unità avremo modo di osservare meglio la differenza tra suoni semplici e prolungati. • Scriviamo lo schema per la costruzione sillabica con la lettera L. • Leggiamo insieme, con un’unica emissione di voce, la consonante e la vocale. Utilizziamo anche il libro di testo per lavorare con lo schema sillabico. j Procediamo con il consueto itinerario, delineato nella scheda 27 : • ricerchiamo i pezzetti FA FE FI FO FU, come sillabe o elementi non sillabici, all’interno di parole; • usiamo gli stessi pezzi per completare parole e li uniamo ad altre sillabe e lettere note per leggere e scrivere parole nuove ( scheda 28 ). Il suono del vento Il suono F si presta bene per imitare la voce del vento, che prima soffia piano e poi sempre più forte. Proponiamo un’attività, svolta sotto forma di gioco, che aiuta i bambini a consolidare l’apprendimento sul piano fonico della lettera F. j Chiediamo ai bambini: vogliamo imitare insieme il vento? Allora immaginiamo… Leggiamo il seguente testo. Quando pronunciamo i suoni e le parole in blu, scriviamoli alla lavagna e invitiamo i bambini a ripeterli con noi.
LETTURA DELL’INSEGNANTE
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È inverno. Ci infiliamo i guanti per uscire, apriamo la porta: chi c’è? La F anzi, due FF, così FF
due FF che soffiano come soffia il vento della F! Ce ne sono sempre di più tante F di fila che fischiano così. FFFFFFFF prima era solo una folata Adesso è addirittura una RAFFICA È meglio tornare indietro: sta arrivando la bufera! UFFA! SBUFFIAMO, visto cosa succede con la F? Bisogna coprirsi bene perché fa FREDDO! (D. Bisutti, Le parole magiche, Feltrinelli)
96
Italiano I • Unità 3
SCHEDA 26
LA STORIA DEL FARFALLO j IN QUALE ORDINE IL FARFALLO NERO ENTRA NEI NEGOZI? SCRIVI NELLE CASELLE I NUMERI 1, 2, 3.
..................................
..................................
..................................
j COPIA IL NOME DI CIASCUN VENDITORE SOTTO ALLA SUA BOTTEGA.
LU CIA
TO BIA
MA RIA
j DOVE SI TROVA BICCICALLA? DISEGNALA NELLA BOTTEGA CON GLI OGGETTI CHE VI SI TROVANO.
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
j CHE COSA SUCCEDE ALLA FINE DELLA STORIA? DISEGNA LA SCENA.
Italiano I • Unità 3
97
SCHEDA 27 j LEGGI E CERCHIA FA, FE, FI, FO, FU. COMPLETA.
FISCHIETTO
S O F
O
R N O
FOCA FUNGO
P R O
FARFALLA
B E
FETTA
M O N A
R I T A
j CERCHIA FA, FE, FI, FO, FU. LEGGI E COLLEGA LE PAROLE AI DISEGNI.
FARO SEMAFORO GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
FINESTRA FUMO FOTO FELPA 98
Italiano I • Unità 3
SCHEDA 28 j COMPLETA CON FA, FE, FI, FO, FU.
S T A T E L E
N O
R M A G G I O M I G L I A N G H I B A F
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
j SCRIVI I NOMI.
Italiano I • Unità 3
99
RIFLESSIONE SULLA LINGUA
k Negozi e prodotti k La storia ascoltata ci dà modo di avviare con i bambini attività di ampliamento lessicale, in relazione ai nomi dei negozi e dei prodotti.
LESSICO
i
ferri del mestiere
L’attività sulle rime è divertente e stimola la fantasia dei bambini in quanto li porta a ipotizzare situazioni non ovvie; inoltre è utile per riflettere sui suoni delle parole e, in particolare, sull’identità dei gruppi finali di suoni.
j Avviamo l’attività chiedendo ai bambini: • la salumeria è il negozio dove si vendono i salumi. Sapete che cosa sono? Ditemi qualche nome: prosciutto, salame, mortadella… • In quale negozio avete comprato i quaderni, le matite, la gomma? Perché secondo voi si chiama cartoleria? Come si chiama il venditore? • Dove si vendono i fiori? Come si chiama il venditore? • E dal fruttivendolo, che cosa comprano mamma e papà? Elencate i nomi di frutta e verdura. Ampliamo l’attività sulla scheda 29 . j Inventiamo insieme brevi testi in rima. Proponiamo ai bambini di giocare a fare i negozianti che parlano con testi in rima sull’esempio di quanto ascoltato nella storia del farfallo. Leggiamo la seguente filastrocca e invitiamoli a completare le parole che lasciamo in sospeso.
LETTURA DELL’INSEGNANTE Ho una patata che è tutta abbron... (zata)
Ho un panino con il cappell… (ino)
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Ho un’arancia che ha mal di… (pancia)
Ho un fagiolino dentro un cal… (zino)
Ho un peperone che suona il trom… (bone)
100
Italiano I • Unità 3
Ho un grissino che fa un piso … (lino)
Ho un biscotto che è tutto ro… (tto)
Ho una ciambella che balla e sal … (tella)
SCHEDA 29
LE INSEGNE DEI NEGOZI j AIUTATI CON I PEZZETTI DI PAROLE CHE CONOSCI E LEGGI LE INSEGNE DEI NEGOZI. COLLEGA CON LA FRECCIA I PRODOTTI AL NEGOZIO IN CUI SI VENDONO.
LATTERIA PANIFICIO PIZZERIA FARMACIA PROFUMERIA
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LIBRERIA GELATERIA PASTICCERIA Italiano I • Unità 3
101
LETTOSCRITTURA
k La lettera B k Quando i bambini imparano a riconoscere la lettera B e il suono corrispondente accostandoli a personaggi noti di storie, l’apprendimento è di certo più motivato e duraturo. Ecco, allora, i BARBAPAPÀ in azione! i
ferri del mestiere
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Il classico gioco del bastimento è sempre molto utile per lavorare sulle parole e, nel contempo, per divertirsi. I bambini fanno a gara per trovare parole che incominciano con la lettera scelta e, mentre le cercano, si esercitano a scandire i suoni. La cosa diventa ancora più piacevole se, con il nostro aiuto, le parole vengono messe in rima. E così, il bastimento carico di B può essere pieno di bambole e bambini, bandiere e burattini, biciclette e budini, baci e biscottini.
Tra i personaggi amati dai bambini ci sono i Barbapapà che, nati nel 1970, sono tornati in libreria negli anni più recenti (le storie sono pubblicate dalla casa editrice Piemme). I Barbapapà sono buffe creature tondeggianti di diversi colori, in grado di trasformarsi e di assumere qualsiasi forma. Sono sempre pronti a risolvere situazioni difficili. Sfogliamo insieme i libri dei Barbapapà e facciamo vedere le illustrazioni per riconoscere e descrivere i protagonisti. j Diamo in fotocopia la scheda 30 e leggiamo insieme la descrizione dei personaggi. Facciamo colorare la cornice di ogni cartellino col colore del personaggio, poi facciamo collegare ciascun nome al disegno del personaggio. Distribuiamo la scheda 31 e chiediamo ai bambini di colorare ogni Barbapapà con il colore adeguato e di ricopiare il nome di ciascuno al posto giusto. Quest’attività è utile anche per scoprire in modo piacevole un’altra lettera dell’alfabeto: la B. j Procediamo come abbiamo fatto con le altre lettere dell’alfabeto: • dopo aver fatto riconoscere la lettera B in parole e dopo aver fatto esercitare i bambini a pronunciarne il suono, costruiamo lo schema sillabico della lettera B utilizzando a tale scopo anche il libro di testo. Procediamo con il consueto itinerario delineato nella scheda 32 : • ricerchiamo i pezzetti BA, BE, BI, BO, BU, come sillabe o elementi non sillabici, all’interno di parole e pronunciamoli; • usiamo gli stessi pezzi per completare parole e li uniamo ad altre sillabe e lettere note per leggere e scrivere parole nuove. j I suoni B/P e F/V possono essere confusi in quanto simili sul piano fonico e, nel caso di B/P, anche sul piano grafico. Facciamo pertanto esercitare i bambini con la scheda 33 al fine di consolidare l’apprendimento nel modo corretto ed evitare disortografie. j Può sorgere confusione anche quando le lettere B/P e F/V sono accoppiate ad altre consonanti (BR, PR/FR; SB/SP; MP/MB ecc.). Facciamo pertanto in modo che i bambini si esercitino nel corretto riconoscimento sul piano fonico e sul piano grafico. Svolgiamo attività specifiche, come quelle proposte dalle schede 34 e 35 .
102
Italiano I • Unità 3
SCHEDA 30
LA FAMIGLIA BARBAPAPÀ j LEGGIAMO INSIEME. COLORA OGNI CORNICE CON IL COLORE CORRISPONDENTE A CIASCUN BARBABEBÉ.
BARBABELLA
È VIOLA. È MOLTO VANITOSA.
BARBALALLA
È VERDE. È LA MUSICISTA DI CASA.
BARBABRAVO
È GIALLO. AMA MOLTO GLI ANIMALI.
BARBAFORTE
È ROSSO. È FORZUTO. AMA INDAGARE.
BARBOTTINA
È ARANCIONE. LEGGE MOLTI LIBRI.
BARBABARBA
È NERO E PELOSO. È L’ARTISTA DI CASA.
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BARBAZOO
È AZZURRO. È SCIENZIATO E INVENTORE.
Italiano I • Unità 3
103
SCHEDA 31 j COPIA E LEGGI I NOMI, POI COLORA NEL MODO GIUSTO OGNI PERSONAGGIO.
B A R B A P A P À B A R B A M A M M A B A R B A B R A V O B A R B A B E L L A B A R B A B A R B A B A R B A L A L L A
B A R B A F O R T E B A R B O T T I N A 104
Italiano I • Unità 3
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B A R B A Z O O
SCHEDA 32 j LEGGI E CERCHIA BA, BE, BI, BO, BU. COMPLETA.
BUDINO
R R O
BOTTIGLIA
T T O N E
BISCOTTI
F O R
C I
BARBA
N C O
BERRETTO
F A N A
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j SCRIVI LE PAROLE.
Italiano I • Unità 3
105
SCHEDA 33 j COMPLETA LE PAROLE: B O P?
E N T O L A
U L C I N O
I D O N E
I R A T A
A R C A
O L L O
j COMPLETA LE PAROLE: F O V?
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E L E
A N T E
I O L A
S T I 106
Italiano I • Unità 3
A L I
I A M M A
T A
O L O
O G L I A
SCHEDA 34 j PRONUNCIA I NOMI. QUALI PAROLE CONTENGONO MB ? COLORA IL QUADRATINO.
BA MB OLA j PRONUNCIA I NOMI. QUALI PAROLE CONTENGONO MP ? COLORA IL QUADRATINO.
VA MP IRO
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j COMPLETA LE PAROLE: MB O MP?
T A
U R O
P O
I E R E
I
U T O
T E
G A
L A
E R I N O
E R O
A D I N A Italiano I • Unità 3
107
SCHEDA 35 j COMPLETA LE PAROLE: BR, PR O FR?
E M U T A
A G O L E
L E
O T T O
O F U M O
O M
E L L O N E
S
L I
O
U L L A T O R E
A C C I A L E T T O
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
j OSSERVA I DISEGNI E PRONUNCIA LE PAROLE: CONTENGONO SB O SP? COLLEGA CON LA FRECCIA.
SP
108
Italiano I • Unità 3
SB
ATTIVITÀ INTERDISCIPLINARI
k Le parole giuste per comunicare k Parliamo con gli alunni del comportamento dei bambini litigiosi. Riflettiamo insieme sul fatto che, quando ci si comporta così, è perché non si riescono a verbalizzare i propri sentimenti, a trovare le parole giuste per comunicare, e si utilizza il piano fisico per scaricare i sentimenti negativi sugli altri. Occorre invece sforzarsi di esprimere quello che si sente dentro, e discutere con gli altri per instaurare con loro rapporti positivi. j Facciamo ascoltare la storia di Emma.
LETTURA DELL’INSEGNANTE Emma l’attaccabrighe
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Arriva Emma, si salvi chi può! A una bella baruffa lei non dice mai di no. C’è chi alza gli occhi al cielo, chi si mette a fischiettare … Ogni scusa è buona per poterla evitare! «Ciao, Emma! Hai visto che bella giornata?» dice Mario in corridoio dove, ahilui, l’ha incontrata. Lei solleva un sopracciglio
e, senza fare complimenti, lo mette subito al tappeto con due bei ganci potenti. Tommaso lo spione, che ha visto la scena, va a chiamare la maestra per risolvere il problema. «Ti meriti proprio una bella lezione» tuona Emma. E … bang … un pugno sul nasone! (Riduzione da P. Bertrand, Emma l’attaccabrighe, Motta Junior)
j Chiediamo ai bambini: • Emma litiga sempre: secondo voi il suo comportamento piace agli altri bambini o dà loro fastidio? • Perché pensate che a Emma piaccia litigare? Proviamo a metterci nei suoi panni: che cosa pensate che lei provi o desideri? • Secondo voi Emma ha paura quando si comporta così? • Oppure Emma litiga perché è arrabbiata? • In quali modi si potrebbe evitare il comportamento di Emma? Avete delle soluzioni? • Non sarebbe meglio aiutare Emma a trovare il modo di esprimere quello che sente dentro? Se riuscisse a parlare prima di agire, a trovare le parole per dire perché è arrabbiata, forse non si comporterebbe così. Voi cosa ne pensate? • E se Emma, quando sta per litigare, si mettesse a disegnare o a dipingere, oppure facesse una bella corsa, potrebbe essere aiutata a scaricare un po’ di rabbia e a sentirsi più serena? • Chi di voi pensa di essere un po’ attaccabrighe come Emma? • In quale occasione litigate? Con chi?
CONVERSAZIONE
Italiano I • Unità 3
109
LINGUA E CITTADINANZA j Per far riflettere i bambini su cosa fare o non fare per rispettare alcune regole di convivenza, prendiamo spunto da esempi tratti dal mondo animale. Fotocopiamo e ingrandiamo le immagini qui sotto. Appendiamole in un luogo visibile e leggiamo a voce alta la frase relativa a ciascuna. Commentiamo le frasi e i disegni insieme ai bambini, poi trascriviamole sul cartellone. Possiamo sviluppare questa attività elencando insieme regole importanti da rispettare nei vari momenti della vita di scuola (quando si lavora, quando si gioca, a mensa…). Scriviamole su un cartellone con frasi brevi e chiare che i bambini leggeranno facilmente quando avranno acquisito la strumentalità e chiediamo loro di illustrarle.
LETTURA DELL’INSEGNANTE I CANGURI, QUANDO SONO ARRABBIATI, SI AZZUFFANO E FANNO A PUGNI. NOI, PERÒ, NON SIAMO CANGURI! QUANDO NON SEI D’ACCORDO CON QUALCUNO, SPIEGAGLI IL TUO PUNTO DI VISTA SENZA LITIGARE.
GLI IPPOPOTAMI SPALANCANO LA BOCCA A TAL PUNTO CHE, SE CI GUARDI DENTRO, PUOI VEDERE PERFINO LE TONSILLE. CHE ORRORE! NOI, PERÒ, NON SIAMO IPPOPOTAMI! QUANDO SBADIGLI, METTI SEMPRE LA MANO DAVANTI ALLA BOCCA.
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LE SCIMMIE MANGIANO ALLA BELL’E MEGLIO, PRENDENDO IL CIBO CON LE MANI. NOI, PERÒ, NON SIAMO SCIMMIE! QUANDO SEI A TAVOLA, STAI SEDUTO COMPOSTO E USA LE POSATE, NON LE DITA.
I CRICETI SI RIEMPIONO LA BOCCA DI CIBO FINCHÉ HANNO LE GUANCE GONFIE. NOI, PERÒ, NON SIAMO CRICETI! QUANDO MANGI, NON RIEMPIRTI TROPPO LA BOCCA E NON PARLARE MAI CON LA BOCCA PIENA. (B. Marchon, Ma che maniere!, Motta Junior)
110
Italiano I • Unità 3
VERIFICHE E RECUPERO VERIFICA 1 La scheda è finalizzata a far riconoscere le lettere B e F, distinguendole da quelle simili sul piano fonico e grafico (P e V).
VERIFICA 2 La scheda serve per verificare se i bambini sanno riconoscere e usare le sillabe e i segmenti non sillabici costituiti dalla consonante F e dalla consonante B. Registriamo i risultati ottenuti dai bambini su una tabella con le seguenti voci: L’alunno/a ................... Alunno
In modo adeguato
In modo parzialmente adeguato
In modo non adeguato
Completa parole, dimostrando di riconoscere e usare sillabe e segmenti non sillabici costituiti dalle consonanti F, V, B e P e dalle vocali. Scrive parole intere usando sillabe e segmenti non sillabici costituiti dalla consonante F, V, B e P e dalle vocali. Riconosce sul piano grafico e fonico i gruppi di lettere MP e MB e li usa per completare parole. Riconosce sul piano grafico e fonico i gruppi di lettere BR, PR e FR.
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RECUPERO 1 E 2 Le schede mirano ad affinare il riconoscimento delle lettere B e F e dei suoni corrispondenti, in modo che i bambini imparino a distinguerli, a usarli con sicurezza ed evitare confusioni con P e V.
Italiano I • Unità 3
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VERIFICA 1 Nome ...................................... Cognome .............................................
F/V e B/P j COMPLETA LE PAROLE.
R M E
R M I C A
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S T I T O
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j SCRIVI LE PAROLE.
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Italiano I • Unità 3
Completare parole e scrivere parole intere, usando sillabe e segmenti non sillabici costituiti dalle consonanti F, V, B e P e dalle vocali.
VERIFICA 2
VERIFICA 2 Nome ...................................... Cognome .............................................
I SUONI DIFFICILI j COMPLETA CON MB O CON MP.
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T A
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O
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G A
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j OSSERVA I DISEGNI E PRONUNCIA IL NOME: QUALI SUONI CONTENGONO? COLLEGA CON LA FRECCIA.
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BR
PR
FR
Riconoscere sul piano grafico e fonico i gruppi di lettere MP, MB, BR, PR, FR.
Italiano I • Unità 3
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RECUPERO 1 Nome ...................................... Cognome .............................................
F o V?
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j OSSERVA I DISEGNI E PRONUNCIA OGNI PAROLA AD ALTA VOCE. CON QUALE LETTERA COMINCIA? F O V? SCRIVILA NEL QUADRATINO.
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Italiano I • Unità 3
Riconoscere sul piano grafico e fonico le consonanti F e V.
RECUPERO 2
RECUPERO 2 Nome ...................................... Cognome .............................................
B o P? j QUALI PAROLE COMINCIANO CON B ? COLORA IL QUADRATINO.
j B O P? COMPLETA LE PAROLE.
I
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S E R
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A N D I E R A Riconoscere sul piano grafico e fonico le consonanti B e P.
Italiano I • Unità 3
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UNITÀ 4 k D, Z e le lettere doppie
SEZIONE
OBIETTIVI
ASCOLTARE E PARLARE
A partire dagli stimoli offerti da un testo ascoltato: j rispondere a domande per parlare di sé e del proprio vissuto; j apportare il proprio contributo in una discussione sulle regole di una sana alimentazione. Dopo aver ascoltato una storia: j individuarne i personaggi e le loro azioni; j ricostruire la sequenza temporale degli eventi; j attribuire la corretta didascalia alle immagini della storia; j dar prova di aver compreso la storia riassumendola oralmente con l’aiuto delle immagini e usando i necessari indicatori temporali.
LEGGERE E SCRIVERE
j Leggere un breve testo in rima con l’aiuto dell’immagine. j In una parola scritta, riconoscere la lettera iniziale, finale o le lettere interne e associarle al suono corrispondente (le consonanti D, Z). j A partire dalle consonanti conosciute e dalle vocali, riconoscere sillabe e segmenti non sillabici che compongono semplici parole. j Utilizzare sillabe e segmenti non sillabici per completare parole o per scriverle autonomamente. j Riconoscere la corrispondenza tra due lettere e un unico suono prolungato (lettere doppie) e usare le lettere doppie per completare parole. j Utilizzare il carattere stampato maiuscolo nella scrittura.
GENNAIO
DICEMBRE
PROGETTAZIONE
RIFLETTERE SULLA LINGUA ATTIVITÀ INTERDISCIPLINARI
j Stabilire relazioni tra la forma delle parole e il loro significato. j Stabilire relazioni tra i significati delle parole che fanno parte della stessa “famiglia”. j Riconoscere gli alimenti e il loro valore nutritivo e saperli classificare. j Acquisire sane e corrette abitudini alimentari.
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Lavoriamo su… e attività di lingua orale prendono avvio da una storia in rima, che i bambini ascoltano e su cui si discute per poter individuare i personaggi e le azioni che li caratterizzano. È sempre la storia a stimolare le attività di lettura e scrittura: due frasi significative e, al loro interno, due parole significative (DUDÙ, ZAMPE) diventano l’occasione per scoprire le lettere D e Z e i suoni che le contraddistinguono. Allo stesso modo, il personaggio di TOPO TIP, protagonista di un’altra storia ascoltata, rappresenta lo stimolo per attività di scrittura e per l’uso delle pa-
L 116
lavoriamo su...
Italiano I • Unità 4
Lavoriamo su… role del tempo, necessarie per ricostruire la sequenza temporale del racconto a partire da immagini che i bambini ritagliano e incollano nel giusto ordine. Il percorso di lettoscrittura segue l’itinerario già delineato nelle precedenti unità: dalla frase alla parola e ai suoni che la compongono, dalle sillabe e dai segmenti non sillabici alla ricostruzione della parola intera. I nomi che hanno la stessa forma ma significati diversi (RISO) e quelli che appartengono alla stessa famiglia (SORRISO/SORRIDERE, MANGIARE/ MANGIONE) rappresentano il modo per riflettere sulla lingua e ampliare il lessico. L’educazione alimentare è sviluppata mediante l’uso di una storia, l’attività su scheda e la discussione sui cibi e sulle regole per una corretta e sana alimentazione.
ZOOM k Parole e suoni per giocare Proponiamo in questa unità la lettura di due brevi nonsense che hanno come protagonisti gli animali. Anche se ci sono alcune lettere non ancora presentate (C, GL), i bambini hanno modo di leggerli con l’aiuto di tutte le altre lettere che invece conoscono. I testi, accompagnati dai disegni, consentono di fare un’esperienza di lettura piacevole e motivante perché gli animali, le azioni e gli oggetti sono presentati in modo umoristico. Inoltre le parole sono in rima o hanno suoni che si accordano e suonano bene all’orecchio. La stessa piacevolezza può essere tratta dai bambini nel ripetere altri due testi, due filastrocche popolari; anche in questo caso i bambini usano la lingua come se fosse un oggetto con cui giocare. Gli animali protagonisti suscitano divertimento perché hanno comportamenti bizzarri, le parole sono in rima e hanno un ritmo cadenzato. Ripetendo i suoni e accostando immagini insolite i bambini si divertono e, nel contempo, si esercitano nella pronuncia.
Mappa dei contenuti
UNITÀ 4
La lettoscrittura
La lingua e l’educazione alimentare
La riflessione sulla lingua
Mangiare bene per vivere sani
Conversazione, filastrocche e storie Le parole del tempo e la sequenza temporale II percorso per imparare a leggere e scrivere Le parole di forma uguale e significati diversi Le parole in famiglia
Vocali e consonanti (D, Z), sillabe e segmenti non sillabici La lettura dei nonsense
St
ru ment
a
rio
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La lingua orale
Italiano I • Unità 4
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LETTOSCRITTURA
k Le lettere D e Z k Una simpatica storia in rima fa scoprire ai bambini due nuove lettere e i rispettivi suoni: D e Z. Prendiamo inoltre spunto dalla storia per conoscere meglio i nostri alunni attraverso una conversazione sulle loro abitudini.
CONVERSAZIONE
Diciamo ai bambini che leggeremo la storia in rima dal titolo: Non vivo più senza il dudù!. Prima di cominciare chiediamo loro se hanno idea di che cosa sia il dudù, una onomatopea che indica il giocattolo oppure il pupazzo o ancora l’oggetto a cui ogni bambino è affezionato. Il dudù è, insomma, il compagno inseparabile che dà sicurezza e aiuta a crescere. Leggiamo il testo.
LETTURA DELL’INSEGNANTE Non vivo più senza il dudù! Stamattina il coniglietto Marcellino Rosicchietto, poverino, sta un po’ giù: ha perduto il suo dudù!
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C’è Luigino il porcospino! Ha un dudù molto carino: un bel riccio di castagna che ha trovato su in montagna. Fa Luigino: – Amico, orsù, vuoi provare il mio dudù? Marcellino prende il riccio. – Quasi quasi, lo stropiccio... Poi si punge, grida: – Ahimè! Che dudù! Non fa per me! Ecco il passero Oliviero! Ha un dudù giallo e leggero: è una piuma di pulcino. – Vuoi provarla, Marcellino? Lui la prende, poi fa: – Etciù! Ma che frana di dudù! Fa il solletico sul naso! Non lo voglio, non è il caso!
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Italiano I • Unità 4
Bruno il topo, con dolcezza, fa le coccole a una pezza. – Sa di cacio, che odorino! Vuoi provarla, Marcellino? Marcellino appoggia il muso sulla pezza, poi, deluso, dice a Bruno: – Grazie, no. È un dudù che puzza un po’! Sconfortato, il coniglietto piange e prende il fazzoletto che la mamma gli ha donato. – Com’è fresco e profumato! È un dudù che fa per me, Di più belli non ce n’è! Oramai non piange più: Marcellino ha il suo dudù! (B. Rachu, Storie di elefanti, ranocchi, sorci e compagnia, Emme edizioni)
LETTOSCRITTURA Chiediamo ai bambini se anche loro hanno un dudù. Facciamoci dire di che si tratta e cerchiamo di conoscere meglio i nostri alunni chiedendo quando lo usano, dove lo conservano, se lo ritengono un amico o un portafortuna ecc. Rileggiamo quindi la storia e chiediamo ai bambini di disegnare il loro dudù sul quaderno. j Diamo agli alunni la scheda 36 . Dopo aver riconosciuto i personaggi e aver letto insieme i nomi, chiediamo ai bambini di stabilire relazioni tra personaggi e oggetti. j Scriviamo alla lavagna una frase significativa legata al racconto che abbiamo letto:
ALLA LAVAGNA
IL DUDÙ DI MARCELLINO È IL FAZZOLETTO DELLA MAMMA • Focalizziamo l’attenzione sulla parola DUDÙ e utilizziamola per presentare la lettera D; • presentiamo alla lavagna o con l’aiuto del libro di testo lo schema sillabico con la lettera D; • proponiamo la scheda 37 : i bambini riconoscono i pezzetti DA, DE, DI, DO, DU e li utilizzano per completare parole; • con la scheda 38 i bambini utilizzano gli stessi pezzi insieme ad altre sillabe e lettere note per leggere e scrivere parole. j Ingrandiamo con la fotocopiatrice la seguente immagine e mostriamola ai bambini. Chiediamo che cosa rappresenta, poi scriviamo alla lavagna la seguente frase:
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MARCELLINO TIENE TRA LE ZAMPE IL SUO DUDÙ
• Focalizziamo l’attenzione sulla parola ZAMPE e utilizziamola per presentare la lettera Z; • presentiamo alla lavagna o con l’aiuto del libro di testo lo schema sillabico con la lettera Z; • proponiamo la scheda 39 : i bambini riconoscono i pezzetti ZA, ZE, ZI, ZO, ZU e li utilizzano per completare parole; • con la scheda 40 i bambini utilizzano gli stessi pezzi insieme ad altre sillabe e lettere note per leggere e scrivere parole. Italiano I • Unità 4
119
LETTOSCRITTURA
j Ripetiamo insieme ad alta voce due filastrocche popolari in rima, piacevoli e allegre. Le filastrocche ci fanno divertire e, nel contempo, con il gioco di rime tra PIAZZA e PAZZA, ci aiutano a conoscere meglio il suono della lettera Z, che abbiamo già individuato nella parola FAZZOLETTO e ZAMPA delle attività precedenti. Inoltre, il contrasto tra PASSA e PAZZA consente di distinguere meglio i due suoni: S e Z.
LETTURA DELL’INSEGNANTE Piazza bella piazza Piazza bella piazza ci passa una pecora pazza e quando passa fa bèè bèè bèè bèè bèè! (L. Gandini, Prime filastrocche, Emme)
Mano mano piazza Mano mano piazza, ci passò una lepre pazza: questo la vide questo l’ammazzò questo la scorticò questo se la mangiò e all’ultimo che era piccolino non ne rimase neanche un pezzettino.
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(F. Lazzarato, Oh che bel castello, Mondadori)
La filastrocca Mano mano piazza può essere accompagnata dai seguenti gesti: si prende la mano di un bambino, tenendola ben distesa, e gli si accarezza il palmo (la piazza) per poi afferrare le dita e scuoterle una per una, sempre più forte, cominciando dal pollice e a seguire l’indice, il medio, l’anulare e il mignolo.
i
ferri del mestiere
Il sibilo della S e il ronzio della Z I suoni S e Z si rassomigliano, perché in entrambi l’aria esce con una specie di fruscio. Per far riconoscere la differenza tra il sibilo della S e il ronzio della Z, imitiamo suoni di oggetti, animali, persone. Per la S, il bambino che fa il gesto del silenzio mettendo un dito davanti alla bocca, oppure l’aria che esce dalla ruota bucata della bicicletta. Per la Z, il ronzio della zanzara, del calabrone, del moscone.
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Italiano I • Unità 4
SCHEDA 36
A OGNUNO IL SUO DUDÙ j QUAL È IL DUDÙ DI OGNI PERSONAGGIO? COLLEGA. LA FRECCIA VUOL DIRE: È IL MIO DUDÙ. MARCELLINO ROSICCHIETTO IL CONIGLIETTO
BRUNO IL TOPO
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LUIGINO IL PORCOSPINO
OLIVIERO IL PASSERO
Italiano I • Unità 4
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SCHEDA 37 j COME COMINCIANO LE PAROLE? COLLEGA CON LA FRECCIA.
DA
DISCO
DELFINO
DE DI DISEGNO
DO
DOTTORE
DU DADO
DUE
j COMPLETA CON DA, DE, DI, DO.
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
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N T I F R I C I O Italiano I • Unità 4
SCHEDA 38 j CERCHIA DA, DE, DI, DO, DU E COLLEGA LE PAROLE AI DISEGNI.
ONDA DINOSAURO DENTE MEDUSA DONDOLO MANDARINO j SCRIVI I NOMI.
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
2
Italiano I • Unità 4
123
SCHEDA 39 j CERCHIA ZA, ZE, ZI, ZO, ZU E COLLEGA AL DISEGNO GIUSTO.
ZUCCA PIZZA RAZZI ZEBRA POZZO MOZZARELLA j COMPLETA LE PAROLE.
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
C A L
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N G A R O
T T E R A
C C O L I
O 124
Italiano I • Unità 4
L E N
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SCHEDA 40 j LEGGI LE PAROLE E COLLEGALE CON LA FRECCIA AI DISEGNI.
ZAINO MARZIANO ZORRO ZUPPA ZERO
j COMPLETA CON ZA, ZE, ZI, ZO, ZU.
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
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Z A N
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C C H I N A Italiano I • Unità 4
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LINGUA ORALE
k Cibi e capricci k Molti bambini fanno i capricci perché non vogliono mangiare certi cibi; parliamone insieme e utilizziamo una storia come stimolo per la conversazione.
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LETTURA DELL’INSEGNANTE Topo Tip non vuole mangiare “Quanta neve! Brrr... che freddo fuori! Per fortuna, Teddy, siamo qui in casa al calduccio!”. Topo Tip, alla finestra, stringe il suo orsetto e intanto immagina il pupazzo di neve che potrà costruire la mattina dopo. – Tip, corri a lavarti le zampine e vieni a mangiare! – chiama la mamma. La mamma ha messo il bavaglino a Tip, e ne ha legato anche uno piccino al collo di Teddy. Ma Tip non ha voglia di mangiare. Vorrebbe restare per ore a guardare fuori della finestra i fiocchi che cadono. – Uffa, che barba mangiare! – protesta incrociando le braccia davanti al piatto. La mamma insiste, con molta pazienza. – Su, Tip, mangia la minestrina di carote! È sempre stata la tua pappa preferita, e sono andata a scegliere le carotine più tenere che ti piacciono tanto! – Non mi piacciono più le carote! Hanno un brutto colore! La mamma sta per perdere la pazienza. Ma Topo Tip non vuole proprio saperne della minestra. Neppure davanti a una crema di formaggino fresco si lascia convincere dalla mamma. – Non mi piace più neanche il formaggio! Voglio solo le caramelle! E alzandosi dal seggiolone, torna in camera sua, portando l’amico Teddy con sé. La mamma, ora, è proprio seccata. – Quale caramella! Tu devi mangiare la minestra, se vuoi diventare un topo bello e robusto come il tuo papà. E poi, pensa a come sei fortunato ad avere una buona pappa calda, mentre gli animali del bosco, con il freddo e la neve, non trovano niente da mangiare! Topo Tip non vuole farlo vedere, ma è rimasto colpito dalle parole della mamma. Lui vuole bene ai suoi amici che vivono nel bosco. “Toc-Toc!” si sente bussare alla finestra. Chi sarà mai? – Sono la Cicala! Presto, aprite! Qui fuori fa un freddo tremendo! Anche con la sciarpa di lana e il berretto in testa, la Cicala sembra proprio congelata. – Non avreste un cucchiaio di zuppa calda, o una crosticina di formaggio? – chiede con una vocina sottile sottile. La mamma si commuove. – Vieni, ti darò la pappa di questo topino capriccioso che dice di non avere fame e vuole mangiare solo caramelle! La zuppa di carotine è ancora fumante. La cicala, senza farselo ripetere due volte, afferra il piatto e divora la minestra a grandi cucchiaiate. – È magnifica questa pappina! Complimenti alla cuoca! Adesso sì che mi sento una cicala felice! (Adattamento da A. Casalis, Topo Tip non vuole mangiare, illustrazioni di Marco Campanella, Dami Editore)
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Italiano I • Unità 4
LINGUA ORALE j Commentiamo con i bambini la storia letta. Rivolgiamo alcune domande per stimolare la conversazione: • Perché Topo Tip non vuole mangiare? • Come si comporta la mamma con Topo Tip? • Con il freddo e la neve gli animali del bosco non trovano niente da mangiare. Che cosa ne pensa Topo Tip? • Conoscete la cicala? L’avete mai sentita cantare in estate? • Avete capito perché in inverno la cicala non ha niente da mangiare? j Fotocopiamo la scheda 41 con i disegni dei tre personaggi. Osserviamo ciascun disegno e proponiamo ai bambini di scrivere le didascalie. Chiediamo: “Che cosa possiamo scrivere accanto a ogni disegno?”. Ascoltiamo le varie ipotesi e poi mettiamoci d’accordo su tre frasi molto semplici, quali: • TOPO TIP NON VUOLE LA MINESTRA. • LA MAMMA DI TOPO TIP SI ARRABBIA. • LA CICALA MANGIA LA ZUPPA DI CAROTE. Facciamo ritagliare le immagini con le didascalie e chiediamo ai bambini di attaccarle sul loro quaderno. Noi attacchiamo su un cartellone una copia dei tre disegni con le didascalie, lasciando una certa distanza tra un disegno e l’altro. Appendiamo il lavoro alla parete dell’aula, in modo che tutti i bambini lo possano vedere bene. Questo cartellone ci servirà per il lavoro successivo. j Chiediamo ai bambini di ritagliare i disegni della scheda 42 tratti dalla storia di Topo Tip. Osserviamo insieme a loro il cartellone appeso in classe e chiediamo: “Dove possiamo collocare i nuovi disegni? Perché?”. A mano a mano che ipotizziamo la loro collocazione sul cartellone, pronunciamo parole come:
CONVERSAZIONE
i
ferri del mestiere
I bambini tendono a esprimere la successione temporale usando parole come “poi… allora”. È importante invece ampliare il lessico ad altre parole che connotano il tempo. Ed è più motivante farlo se, nel contempo, gli alunni hanno modo di operare praticamente, ritagliando immagini e incollandole su cartelloni. Inoltre, la “coralità” dell’attività, svolta insieme con tutta la classe, consente di migliorare gli apprendimenti: si valutano le proposte di un compagno, si esprimono dubbi, si assumono decisioni dopo aver preso in considerazione varie ipotesi. Si costruisce insomma conoscenza con il contributo di tutti.
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PRIMA DI… DOPO… A SINISTRA DI… A DESTRA DI… Quando tutti sono d’accordo sulle scelte effettuate attacchiamo una copia dei nuovi disegni sul cartellone e invitiamo i bambini ad attaccare nello stesso ordine le immagini sul loro quaderno. Raccontiamo oralmente la storia utilizzando altre “parole del tempo” come: E POI… POI… E DOPO… ALLORA… A UN CERTO PUNTO… E COSÌ… Potremo scrivere le didascalie di tutte le illustrazioni in tempi successivi, quando i bambini avranno acquisito più sicurezza nello scrivere. Italiano I • Unità 4
127
LETTOSCRITTURA
k Le lettere doppie k Abbiamo già avuto modo di accennare al raddoppiamento quando abbiamo analizzato la parola FARFALLA per introdurre la lettera F (pag. 96). Lavoriamo adesso in modo più mirato su questa difficoltà. j Forniamo ai bambini in fotocopia la scheda 43 . Leggiamo insieme le due filastrocche. Aiutiamo nella lettura delle parole che contengono suoni ancora non conosciuti: CA, CO, GLI. Chiediamo di prestare attenzione alle parole che hanno le lettere doppie. Ripetiamole, sottolineiamole nel testo, facciamo le nostre osservazioni: in parole come ZUPPA o ZOPPO ci sono due lettere P. Quando si pronuncia la parola, però, c’è un unico suono corrispondente a PP: è un suono prolungato e più forte. j Per consolidare il riconoscimento delle doppie lavoriamo in un primo momento scoprendo la differenza sul piano dei significati. Pronunciamo delle frasi e chiediamo: che cosa cambia se la parola non ha le lettere doppie? Ho mangiato il POLLO freddo. Ho mangiato il POLO freddo.
Oggi c’è molto sole ma non ho il CAPPELLO. Oggi c’è molto sole ma non ho il CAPELLO.
Scopriamo il risvolto umoristico delle situazioni in cui le parole sono state scritte per errore senza doppie. Proseguiamo quindi alla maniera di Rodari chiedendo: “Come può essere un OMBRELO? Sarà probabilmente bucato e farà passare l’acqua… E la GIRAFA? Avrà sicuramente il collo molto corto… E il RAZO? Sarà lento come una tartaruga…”. Facciamo leggere e completare le parole con lettere doppie. Distribuiamo la scheda 44 .
L’IDEA IN PIÙ
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Gianni Rodari, nel suo Libro degli errori (Einaudi Ragazzi), parla del museo degli errori. Fra gli strani personaggi eccone uno dal carattere pacifico:
Giocondo Corcontento, falegname di talento, è un vero tesoro, ha un carattere d’oro: pacione pacioccone, gentile e cordiale con ogni sorta di persone. Il suo segreto? Eccolo
in una parola: egli s’arrabia sempre con un “b” sola… Così nessuno si offende, nessuno se la prende. In grazia di un errore di ortografia vive con tutti in pace e in allegria.
Utilizziamo gli spunti rodariani con i nostri alunni, per imparare a scrivere le doppie… in allegria.
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Italiano I • Unità 4
SCHEDA 41
LE DIDASCALIE DELLA STORIA j SCRIVI NEGLI SPAZI VUOTI.
MINESTRA
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ARRABBIA
MANGIA
Italiano I • Unità 4
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SCHEDA 42
TOPO TIP NON VUOLE MANGIARE j CHE COSA AVVIENE? RITAGLIA LE VIGNETTE E INCOLLALE SUL QUADERNO AL POSTO GIUSTO.
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GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
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j OSSERVA LE VIGNETTE IN ORDINE E RACCONTA LA STORIA.
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Italiano I • Unità 4
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Italiano I • Unità 4
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✃
SCHEDA 43
IL TOPO E LA ZANZARA j LEGGIAMO INSIEME.
IN UN PIATTO DI ZUPPA CASCÒ IL TOPO ZOPPO E TUTTO S’INZUPPÒ
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LA ZANZARA CON L’OMBRELLO SOMIGLIA DI LONTANO AL NERO PIPISTRELLO
(F. Grimaldi, Il gallo canta in rima, Edicolors)
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Italiano I • Unità 4
SCHEDA 44 j LEGGI E FAI IL DISEGNO NEL RIQUADRO VUOTO.
P A L A
P A L L A
C A S A
C A S S A
j COMPLETA I NOMI DEGLI ANIMALI. FAI ATTENZIONE! DEVI AGGIUNGERE LETTERE DOPPIE.
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G A
C A V A
G A
C A
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O
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O P O T A M O
A G A Italiano I • Unità 4
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ATTIVITÀ INTERDISCIPLINARI
k Lingua ed educazione alimentare k Prendiamo spunto dal racconto di Topo Tip per conversare con gli alunni e conoscere le loro abitudini alimentari. Indirizziamo la loro attenzione sul fatto che è necessaria un’alimentazione equilibrata e variata. Insistiamo sull’utilità di una buona prima colazione.
CONVERSAZIONE
j Stimoliamo la conversazione con alcune domande: • Quali sono i cibi che mangi volentieri? • Quali sono i cibi che non ti piacciono? • Anche tu fai i capricci come Topo Tip? • Che cosa mangi di solito a colazione? • Che cosa mangi a merenda? j Adottiamo in classe slogan quali: «PERFETTA È LA MERENDA CON LA FRUTTA: VELOCE E DIVERTENTE, GUSTOSA E NUTRIENTE», «CON FRUTTA E VERDURA SEI UNA POTENZA DELLA NATURA». Scriviamoli su cartelloni e facciamoli illustrare ai bambini. j Esaminiamo insieme alcuni consigli per un’alimentazione sana. Proponiamoli ai bambini e discutiamone insieme:
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• Mangiare in modo vario, cioè mangiare ogni giorno molti cibi diversi. • Fare colazione ogni giorno (con latte, yogurt, frutta, cereali, marmellata, pane, biscotti…): quando incomincia la giornata il nostro corpo ha bisogno di energia per funzionare, come le auto hanno bisogno della benzina! • Mangiare più frutta e verdura, più pane, pasta, riso, patate e cereali: contengono sostanze indispensabili! • Rendere forti le ossa mangiando latticini. • Fare pasti regolari. Per funzionare il nostro corpo ha bisogno di energia. I cibi che mangiamo ci danno l’energia di cui ab-
•
• • •
biamo bisogno; alcuni di essi, però, sono grassi (olio, burro, maionese, salsiccia…) e ci danno più energia di altri. Se ne mangiamo troppi, aumentiamo di peso. È meglio mangiare pochi alimenti che contengono grassi e nutrirsi anche di pane e pasta, frutta e verdura. Fare spuntini “intelligenti” con un panino, uno yogurt, un frutto: lo spuntino non è un pasto! Bere tanto. Fare movimento. Avere cura dei denti: lavarli dopo ogni pasto, non mangiucchiare tutto il giorno, andare dal dentista.
Proponiamo come lavoro individuale il completamento della scheda 45 . i
ferri del mestiere
Informazioni in rete Utili informazioni si possono reperire sul sito http://www.coolfoodplanet.org/ita/kidz/index.htm. Possiamo trovare slogan e frasi significative su opuscoli diffusi dalle Aziende Sanitarie. Gli slogan proposti, per esempio, sono tratti dal progetto di Educazione alimentare «Mangia giusto muoviti con gusto» (http://www.ausl.mo.it/dsp/pubblicazionionline/home.html).
134
Italiano I • Unità 4
RIFLESSIONE SULLA LINGUA
k Parole uguali, significati diversi k Facciamo riflettere i bambini sui significati delle parole: ci sono parole che si scrivono allo stesso modo, ma vogliono dire cose diverse, e ci sono parole che sono imparentate con altre, fanno parte della stessa famiglia. j Leggiamo la seguente filastrocca di Pietro Formentini e, al termine della lettura, chiediamo ai bambini di spiegarci che cos’è il riso.
LETTURA DELL’INSEGNANTE Mio caro Riso Mio caro Riso, ti decidi a dirmi tu chi sei? Sei fatto di denti
bianchi ridenti, oppure di chicchi secchi appuntiti in acqua bolliti? (P. Formentini, Polpettine di parole, Salani)
j Leggiamo poi il racconto di Rodari e, al termine della lettura, chiediamo ai bambini di spiegarci che cos’è un mangione. Alla fine realizziamo i disegni dei Mangioni della storia.
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LETTURA DELL’INSEGNANTE Storia del regno di Mangionia Sul lontano, antico paese di Mangionia, a est del ducato di Bevibuono, regnò per primo Mangione il Digeritore, così chiamato perché dopo aver mangiato gli spaghetti sgranocchiava anche il piatto, e lo digeriva a meraviglia. Gli successe sul trono Mangione Secondo, detto Tre Cucchiai, perché mangiava la minestra in brodo adoperando contemporaneamente tre cucchiai d’argento: due li teneva lui con le sue mani, il terzo glielo reggeva la Regina, e guai se non era pieno. Dopo di lui, nell’ordine, salirono sul trono di Mangionia, che era collocato a capo di una tavola imbandita giorno e notte: Mangione Terzo, detto l’Antipasto; Mangione Quarto, detto Cotoletta alla Parmigiana; Mangione Quinto, il Famelico; Mangione Sesto, lo Sbranatacchini; Mangione Settimo, detto “Ce n’è ancora?” che divorò perfino la corona, e sì che era di ferro battuto; Mangione Ottavo, detto Crosta di Formaggio, che sulla tavola non trovò più nulla da mangiare e inghiottì la tovaglia; Mangione Nono, detto Ganascia d’Acciaio, che si mangiò il trono con tutti i cuscini. Così la dinastia finì. (G. Rodari, I cinque libri, Einaudi)
i
ferri del mestiere
Con la filastrocca di Formentini i bambini potranno acquisire consapevolezza del fatto che esiste il riso con il quale si fa il risotto, ma esiste anche il riso che fa parte della “famiglia” del sorriso, e quindi ci rimanda a parole come ridere, risata, sorridere. Sono queste le prime osservazioni che facciamo con i bambini sulla forma delle parole e sui loro significati.
RISO ▼ RISOTTO SORRISO SORRIDERE ▼ RISO RIDERE In chiave umoristica Rodari ci mette di fronte a numerosi mangioni, dei quali possiamo concordare insieme ai bambini la definizione: il mangione è una persona che mangia molto, è ingordo, si abbuffa.
MANGIARE ▼ MANGIONE Chi mangia molto è un mangione, è ingordo, si abbuffa. Italiano I • Unità 4
135
SCHEDA 45
I GRUPPI ALIMENTARI
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j COLLEGA OGNI ALIMENTO CON IL GRUPPO GIUSTO. FRUTTA
VERDURA
PANE E CEREALI
LATTE E LATTICINI
CARNE, PESCE, UOVA
ALIMENTI ZUCCHERINI
136
Italiano I • Unità 4
VERIFICHE E RECUPERO VERIFICA 1 La scheda è finalizzata a far scrivere parole intere.
VERIFICA 2 Con la scheda verifichiamo l’acquisizione delle conoscenze relative agli alimenti e al loro valore nutrizionale, ai fini di una corretta alimentazione. I risultati potranno essere sintetizzati in una tabella come quella seguente: Registriamo i risultati ottenuti dai bambini su una tabella con le seguenti voci: L’alunno/a ................... In modo adeguato
In modo parzialmente adeguato
In modo non adeguato
Scrive parole intere usando sillabe e segmenti non sillabici costituiti dalla consonante Z e dalle vocali. Scrive parole intere usando sillabe e segmenti non sillabici costituiti dalla consonante D e dalle vocali. Riconosce gli alimenti e il loro valore nutrizionale ai fini di una corretta alimentazione.
RECUPERO 1 E 2
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Le schede servono per affinare il riconoscimento delle lettere S e Z e D e T e dei suoni corrispondenti, al fine di distinguerli, usarli con sicurezza ed evitare confusioni.
Italiano I • Unità 4
137
VERIFICA 1 Nome ...................................... Cognome .............................................
PAROLE INTERE
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j SCRIVI LE PAROLE.
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Italiano I • Unità 4
Scrivere parole intere usando sillabe e segmenti non sillabici costituiti dalle consonanti D e T e S e Z e dalle vocali.
VERIFICA 2
VERIFICA 2 Nome ...................................... Cognome .............................................
LA MIA COLAZIONE j LEGGI. FAI UNA BUONA COLAZIONE E SARAI FORTE… COME UN LEONE!
j CHE COSA DEVE MANGIARE IL BAMBINO?
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DISEGNA O RITAGLIA IMMAGINI DALLE RIVISTE E INCOLLA.
Riconoscere il valore nutrizionale degli alimenti ai fini di una corretta alimentazione.
Italiano I • Unità 4
139
RECUPERO 1 Nome ...................................... Cognome .............................................
S
Z
j OSSERVA I DISEGNI E PRONUNCIA IL NOME A VOCE ALTA. CHE COSA MANCA? S O Z? COMPLETA.
B E N
I N A
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L
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O R R O
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A N N E 140
Italiano I • Unità 4
O L A
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I
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N A
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A L A M E Riconoscere sul piano grafico e fonico le consonanti S e Z.
A
RECUPERO 2
RECUPERO 2 Nome ...................................... Cognome .............................................
D
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j OSSERVA I DISEGNI E PRONUNCIA IL NOME A VOCE ALTA. CHE COSA MANCA? D O T? COMPLETA.
P
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Riconoscere sul piano grafico e fonico le consonanti D e T.
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A N A
V O L O
Italiano I • Unità 4
141
UNITÀ 5 k CA CO CU, GA GO GU PROGETTAZIONE
FEBBRAIO
GENNAIO
SEZIONE
OBIETTIVI
ASCOLTARE E PARLARE
A partire dagli stimoli offerti da un testo ascoltato: j comprendere i contenuti della storia individuandone i personaggi e le loro caratteristiche, i loro comportamenti e le relazioni temporali e causali; j apportare il proprio contributo in una discussione sui comportamenti dei personaggi di un racconto e sulle emozioni da loro provate; j rispondere a domande per parlare di sé e del proprio vissuto, in riferimento alle emozioni positive o negative.
LEGGERE E SCRIVERE
j Leggere un breve testo in rima con l’aiuto dell’immagine. j Leggere una breve didascalia. j In una parola scritta, riconoscere le lettere CA, CO, CU; GA, GO, GU e associarle al suono corrispondente. j A partire dalle consonanti C e G e dalle vocali, riconoscere sillabe e segmenti non sillabici che compongono semplici parole. j Utilizzare sillabe e segmenti non sillabici per completare parole. j Utilizzare il carattere stampato maiuscolo e corsivo nella scrittura. j Tradurre parole dallo stampato al corsivo.
RIFLETTERE SULLA LINGUA ATTIVITÀ INTERDISCIPLINARI
j Conoscere e usare parole che indicano emozioni. j Stabilire relazioni tra i significati delle parole che esprimono emozioni e i linguaggi non verbali (espressione del viso, gesti, postura…).
Lavoriamo su… e attività di lingua orale sono stimolate da due testi letti dall’insegnante, che i bambini ascoltano per individuare i comportamenti che caratterizzano i personaggi. Sono le due storie a stimolare attività di discussione sulle emozioni positive o negative provate non solo dai personaggi ma dai bambini stessi. In tale contesto, contribuiamo all’ampliamento del lessico facendo usare parole ed espressioni specifiche per esprimere sentimenti ed emozioni e utilizziamo anche i linguaggi non verbali. Riflessione linguistica e linguaggi espressivi si intrecciano pertanto in un lavoro interdisciplinare. La lettura e la scrittura hanno origine da frasi significative relative a una delle due storie ascoltate e da un semplice testo in rima che i bambini leggono. Le scoperte di questa unità fanno riferimento alle lettere CA, CO, CU, GA, GO, GU, e ai suoni che le caratterizzano. I bambini si esercitano a riconoscerle acquisendo consapevolezza del-
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L
lavoriamo su...
142
italiano I • Unità 5
Lavoriamo su… la particolarità della loro produzione, che comporta un “raschiamento” in gola. Il percorso di lettoscrittura segue l’itinerario già delineato: dalla frase alla parola e ai suoni che la compongono, dalle sillabe e dai segmenti non sillabici alla ricostruzione della parola intera. Dopo la scoperta di CA, CO, CU, facciamo esercitare i bambini in gruppi di lettere più complesse quali SCA, SCO, SCU.
ZOOM k Il corsivo Lavoriamo con il carattere di scrittura corsivo e proponiamone un’introduzione graduale fatta con gruppi di lettere associate per movimenti affini. Poiché il corsivo non è un carattere facile da eseguire, è opportuno che in precedenza siano stati fatti esercizi grafici preparatori per praticarne i suoi movimenti tipici. È importante esplicitare ai bambini e spiegare loro tutte le convenzioni che regolano la disposizione dello scritto negli spazi, quali ad esempio: i margini di sinistra/destra del foglio, gli spazi da occupare nel rigo e sopra/sotto il rigo, la forma e i tratti distintivi delle lettere, l’esatta inclinazione dei tratti, la loro direzionalità sinistra-destra/altobasso, la distanza tra le lettere e tra le parole. Consigliamo di iniziare il percorso della scrittura con una matita di durezza media (2 B) e sul quaderno a righe per la classe prima, adottando la seguente successione: prima le singole lettere di ogni gruppo e poi i gruppi di più lettere; si passa quindi alla copiatura di parole in corsivo, alla trascrizione di parole e di brevi testi dallo stampato al corsivo, fino alla scrittura sotto dettatura e all’autonoma produzione scritta in corsivo.
Mappa dei contenuti Filastrocche e storie La lingua orale
I personaggi, le loro caratteristiche e azioni
La discussione sulle emozioni
Le specificità sul piano fonico Sillabe e segmenti non sillabici
UNITÀ 5 La lingua italiana e i linguaggi espressivi
La riflessione sulla lingua Esprimere sentimenti ed emozioni
La lettoscrittura
Comunicare in tanti modi
Il percorso per imparare a leggere a scrivere
La lettura della filastrocca Le didascalie Il carattere corsivo
St
ru ment
a
rio
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Vocali e consonanti (CA, CO, CU, GA, GO, GU)
italiano I • Unità 5
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LINGUA ORALE
k Il timido Oscar k Oscar è un bambino timido, proprio come tanti bambini delle nostre classi che si riconosceranno in lui e potranno ricavare dalle attività elementi per essere aiutati. j Leggiamo ai bambini una storia in rima, che diventa lo stimolo per parlare delle loro emozioni.
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LETTURA DELL’INSEGNANTE Un bambino timido Chi sta arrivando lungo il vialetto, con gli occhi bassi, solo soletto? ... Ma è Oscar! Quando entra in cortile, senza farsi notare, in un cantuccio lui si va a rifugiare. In classe si nasconde in qualche angolino. Veronica dice: «È timido!» Norberto dice: «Poverino!» Se Norberto gli chiede di andare a giocare, lui si fissa le scarpe senza fiatare. Oscar resta immobile, con le orecchie basse, a guardare i compagni giocare a palla in classe. «In fila per due» la maestra propone. E Veronica gli dà la mano senza esitazione. Oscar, confuso, non sa cosa fare: un bel vaso di fiori
144
italiano I • Unità 5
vorrebbe diventare. Ci prova e ci riprova, con grande decisione, ma alla fine si ritrova rosso come un peperone. (P. Bertrand, Oscar il timido, Motta Junior)
LINGUA ORALE Leggiamo la storia un’altra volta e chiediamo di individuare le varie situazioni sulla scheda 46 . Chiediamo poi di descrivere ognuna di tali situazioni. j Partiamo dai comportamenti di Oscar, il timido protagonista, per poi far riferire casi personali. Può essere un modo utile per far esprimere il disagio che probabilmente alcuni bambini provano in particolari occasioni e aiutarli a migliorare i rapporti con gli altri. • • • • • • • •
•
•
CONVERSAZIONE
Perché Oscar si comporta così quando sta con i compagni? Secondo voi è preoccupato? Di che cosa? Pensa di non essere bravo come gli altri a giocare a palla? Ha paura che gli altri parlino male di lui? Come si potrebbe aiutare un bambino come Oscar? Facciamo delle proposte. Si sentirebbe meglio se giocasse con un solo compagno invece che con tutti i bambini? A qualcuno di voi è capitato di sentirsi come Oscar? Vi è capitato di diventare rossi come un peperone? Di avere il respiro affannoso? Di sentire il cuore che batte forte forte? In quale momento? Vi siete trovati in qualche situazione in cui non sapevate cosa, quando e come fare? Per esempio durante una conversazione, o quando dovevate fare o chiedere informazioni ad altri, o quando avete ricevuto dei complimenti? C’è stato qualcuno che vi ha aiutato? Come?
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i
ferri del mestiere
Come affrontare la timidezza Capita spesso di trovarci davanti a bambini timidi, confusi, ansiosi, che mostrano insicurezza o introversione e si sentono impacciati nei rapporti con gli altri. Un bambino timido pensa di essere inadeguato o incapace di agire in modo appropriato in una certa situazione; ha ansia e tensione che provocano reazioni a livello fisico (battito cardiaco accelerato, respiro affannoso, sudore, rossore); mostra disagio nei comportamenti di tipo sociale. Le sue preoccupazioni, le sue reazioni alla paura di essere valutato negativamente dagli altri e rifiutato, vanno comprese e non sottovalutate. Occorre accettarlo per quello che è, evitando di fare paragoni con gli altri bambini e cercando di rassicurarlo a partire dalle cose che sa fare. Bisogna inoltre cercare di non usare mai l’etichetta “timido” per spiegare i suoi comportamenti davanti ad altre persone, bambini o adulti: gli psicologi sostengono infatti che questa etichetta potrebbe diventare una “stampella” che il bambino userà per sottrarsi a tutte le successive situazioni sgradevoli. Nel contempo, è utile parlare con lui delle situazioni che possono mettere ansia, per aiutarlo ad entrare gradualmente in relazione con gli altri senza averne timore. È altresì importante evitare di metterlo al centro dell’attenzione (far vedere agli altri quanto è bravo a fare una cosa, ad esempio) e invece è opportuno fornire un contesto sociale stabile che gli permetta di non essere svalutato sul piano sociale e di ricevere critiche costruttive. E, soprattutto, gli consenta di socializzare gradualmente, secondo i suoi tempi. italiano I • Unità 5
145
SCHEDA 46
LA STORIA DI OSCAR
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j ASCOLTA LA STORIA E, A MANO A MANO, SEGNA CON UNA ✗ IL DISEGNO CORRISPONDENTE ALLA SITUAZIONE DI CUI SI PARLA.
j RISPONDI: COM’È OSCAR? COME SI SENTE? ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................
146
italiano I • Unità 5
LETTOSCRITTURA
k Una gallina molto speciale k Galli e galline provano sentimenti ed emozioni come gli umani. Diventano così personaggi molto simpatici. È da loro che prendiamo le mosse per discutere, leggere e scrivere. j Leggiamo ai bambini una storia scritta da Pinin Carpi. A partire da questo racconto possiamo impostare molteplici attività.
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LETTURA DELL’INSEGNANTE Le uova della gallina bianca C’era una gallina bianca che quando pioveva faceva le uova. Ma le faceva blu. Perciò era una gallina bianca melanconica e cantava sempre: – Coccoimè coccoimè coccoimè. Una notte che c’era buio, però non proprio tanto, lei si svegliò. Dormivano ancora tutti. Dormiva arruffato anche il gallo verde brontolone, sicché non si era alzato nemmeno il sole. Invece nevicava e la neve faceva un po’ di luce: per questo il buio non era tanto. E dato che nevicava la gallina bianca fu tutta felice. Perché pensò: “La neve è bianca e allora oggi farò le uova bianche!”. E cantò dondolando svelta svelta: – Coccontentamè coccontentamè coccontentamè. Poi fece l’uovo e quando voltò il becco per guardarlo si accorse che era rosso. Rosso come un pomodoro. Appena vide quel rosso la gallina bianca scosse la cresta e, piangendo con un pianto proprio da gallina, disse: – Col mio uovo rosso oggi faranno la frittata al pomodoro senza il pomodoro! Almeno facessero l’uovo strapazzato col formaggio! Disse questo perché il formaggio le piaceva. Però mentre le lacrime le scendevano cantò molte e molte volte: – Coccoimèee mèee mèee coccoimèee mèee mèee. Tanto cantò che il gallo verde si svegliò. Era un gallo permaloso, stizzoso, rabbioso. E si infuriò talmente che si beccò la lingua e se la tagliò in due come quella di una vipera. Allora diventò inviperito e strillò: – Chicchiristrillalì?! Pensa un po’ che, sentendo quello strillo, il sole fu costretto a alzarsi perché, quando il gallo strilla il sole si alza sempre.
i
ferri del mestiere
Per facilitare la comprensione del racconto, possiamo drammatizzarlo. Il testo si presta bene perché è ricco di dialoghi. I bambini potranno fare così le diverse voci: il gallo arrabbiato; la gallina triste, delusa, infelice, spaventata.
italiano I • Unità 5
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LETTOSCRITTURA
Era un sole mezzo addormentato e intirizzito, e poi sbatteva gli occhi dato che ci vedeva poco. Difatti era mezzanotte e c’era un bel buio, anche se non era un buio pesto. In più c’era un bel freddo perché nevicava. La gallina bianca, sentendo che il gallo verde la sgridava, si spaventò tanto che, se non fosse stata bianca, sarebbe diventata bianca per la paura. Poi per la paura le venne la pelle d’oca e perciò diventò ancora più infelice. Perché, come sai, un’oca è un’oca, ma una gallina no. Allora la gallina bianca si lamentò: – Ma gallo perché mi sgridi? Il gallo verde sentendo quel lamento diventò meno inviperito e brontolò: – Gallina, non ti ho sgridata sul serio. Ero nervoso, cosa vuoi! Non è bello sentir piangere le galline a quest’ora della notte! E la gallina bianca disse: – Va bene gallo. Però piangevo perché nevica e la neve è bianca. Così pensavo di fare un uovo bianco e invece mi è venuto rosso. Il gallo verde tornò ringalluzzito e disse: – Il rosso è un bel colore. E la gallina bianca spiegò: – Ma la neve è bianca. Il gallo verde rispose: – Anche il bianco è un bel colore. E la gallina bianca disse: – Ma io quando piove faccio le uova blu. E il gallo verde rispose: – Anche il blu è un bel colore. E la gallina bianca chiese: – Ma gallo, se la neve è bianca perché quando nevica le uova vengono rosse? E il gallo verde rispose: – Ma perché quando piove fai le uova blu? La pioggia non è mica blu. Così la gallina bianca capì che le uova non si fanno bianche perché scende la neve e diventò felice e contenta per sempre. Fece moltissime uova quando pioveva e quando nevicava, quando era buio e quando c’era il sole, quando c’era il temporale e quando c’era un bel venticello. (P. Carpi, La gallina bianca e i due gatti, EL)
j Forniamo ai bambini la scheda 47 per consentire l’individuazione dei personaggi e le loro caratteristiche, i comportamenti, le relazioni causali. Agli esercizi di comprensione presenti sulla scheda affianchiamo le attività di lettoscrittura, invitando i bambini a completare le didascalie.
148
italiano I • Unità 5
LETTOSCRITTURA j Avviamo attività di lettura e scrittura finalizzate al riconoscimento del suono e della grafia di GA, GO, GU, a partire da una didascalia relativa alla storia ascoltata dai bambini. Procediamo così: • distribuiamo in fotocopia la scheda 48 e leggiamo insieme la didascalia: IL GALLO LITIGA CON LA GALLINA • Chiediamo ai bambini: com’è il suono G di GALLO, LITIGA, GALLINA? È un suono “brutto”, vero? Raschia un po’ la gola! Quale vocale c’è dopo G, che fa ottenere un suono duro? • Scriviamo alla lavagna le sillabe formate dalla lettera G con le vocali A, O, e U e leggiamo insieme i suoni che si ottengono (GA, GO, GU). Utilizziamo a tale scopo anche gli schemi presenti sul libro di testo.
G
A O U
GA GO GU
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j Facciamo notare come dopo G, suono duro, ci sono le vocali A, O, U. • Esercitiamoci a riconoscere e leggere i suoni GA, GO, GU, lavorando sulla scheda. • Proponiamo la scheda 49 per far esercitare gli alunni nel riconoscimento dei suoni e delle lettere sul piano fonico e grafico e nel loro uso: facciamo osservare i disegni e pronunciamone il nome; completiamo le parole con le lettere mancanti e poi rileggiamole. • Proponiamo inoltre attività di traduzione delle parole dallo stampato maiuscolo al corsivo. j Introduciamo poi CA, CO, CU e attiviamo il riconoscimento delle lettere e dei suoni corrispondenti. • Distribuiamo la scheda 50 , leggiamo insieme la filastrocca ed evidenziamo CA e CO. • Facciamo notare come anche con C seguito da O e A si fa uno sforzo di gola nella pronuncia. • Proponiamo la composizione sillabica della lettera C con le vocali A, O e U: scriviamola alla lavagna o utilizziamo il libro di testo. • Distribuiamo la scheda 51 , per far riconoscere suoni e lettere e farli usare nella costruzione di parole. • Diamo in fotocopia la scheda scheda 52 : gli alunni completano le parole sulla scheda con le lettere mancanti e rileggono per ricordare meglio il suono. Gradualmente, si abituano a tradurre le parole dallo stampato al corsivo.
i
ferri del mestiere
Il carattere corsivo è abbastanza complesso; richiede infatti movimenti curvilinei e con cambi di direzione. Il bambino ha bisogno di costanti allenamenti per riprodurre le lettere, caratterizzate da tratti distintivi maggiori rispetto allo stampato. Ci sono infatti lettere che differiscono per l’altezza (2a/2d), per l’orientamento sinistra/destra (2d/ 2b), per la lunghezza (2m/2n), per il fatto di occupare spazio anche sopra o sotto il rigo (1l/ f). È opportuno proporre le lettere gradualmente, raggruppandole in cinque gruppi in base al tipo di movimento di base comune che richiedono: 1° gruppo di lettere:
1i 1u 2t 1r
2° gruppo di lettere:
2e 1l f 1b
3° gruppo di lettere:
2n 2m 1h 1p
4° gruppo di lettere:
2c 2a 2d 2g 2q 2o
5° gruppo di lettere:
1s 3z 2v Dopo aver fatto esercitare gli alunni a scrivere le singole lettere di ogni gruppo, proviamo a farle unire per formare parole e non parole. Facciamo quindi sperimentare modalità di unione di lettere che presentano difficoltà a unirsi alle lettere successive, quali ad esempio e . Procediamo poi con esercizi per sperimentare i collegamenti tra digrammi e trigrammi o gruppi consonantici che vengono usati con più frequenza.
1b 2v
italiano I • Unità 5
149
RIFLESSIONE SULLA LINGUA
k Linguaggi espressivi k I sentimenti provati dalla gallina del racconto di Pinin Carpi rappresentano uno stimolo per acquisire consapevolezza del fatto che si comunica con le parole, ma si comunica altresì con le espressioni del viso, con i gesti, con la postura; il testo, inoltre, offre l’occasione di arricchire il lessico con le parole che esprimono emozioni.
CONVERSAZIONE
j Rileggiamo il racconto e poi distribuiamo la scheda 53 . Aiutiamo, se necessario, nella lettura delle frasi e facciamo completare. Rileggiamo insieme la scheda e commentiamo la scelta delle faccine. Lavoriamo sulle parole che esprimono emozioni. Chiediamo: • Come si sente la gallina quando fa le uova blu? È allegra? È triste? Spieghiamo il significato della parola malinconia che viene usata nel racconto. • Che cosa fa quando si accorge di aver deposto un uovo rosso? Come si sente? • E cosa le succede quando il gallo la sgrida? • E alla fine, quando il gallo dice che le sue uova sono belle, e lei si mette a fare tante uova, com’è la gallina?
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j Guidiamo i bambini a riflettere sulle proprie emozioni e facciamo in modo che arricchiscano il proprio lessico usando le parole che le esprimono in contesti linguistici (frasi) adeguati. Chiediamo: • Quando vi capita di essere felici? • Ricordate un momento in cui vi siete sentiti tristi? Malinconici? O un’occasione in cui vi siete sentiti dispiaciuti? • Che cosa vi rende allegri? Distribuiamo e facciamo completare la scheda 54 . j Abbiamo proposto un’attività che implica un lavoro interdisciplinare. Utilizziamo infatti le faccine della scheda 53 per riconoscere le espressioni della gallina in relazione al sentimento provato. Stimoliamo i bambini a espandere il loro vocabolario emotivo: cerchiamo su giornali, libri e riviste, espressioni diverse di volti e corpi, facciamo le nostre osservazioni e usiamo parole per definirle: soddisfatto, contento, dispiaciuto, preoccupato, infastidito, nervoso, terrorizzato, arrabbiato… Facciamo quindi in modo che i bambini si esercitino a riconoscere le diverse intensità con cui le emozioni vengono provate. Scegliamo tre facce che indicano i diversi gradi di un’emozione positiva o negativa e chiediamo ai bambini di attaccarle sul quaderno, dalla meno intensa alla più intensa. Scriviamo le parole sotto ogni faccia. Ad esempio:
150
PREOCCUPATO
AGITATO
SPAVENTATO
CONTENTO
ALLEGRO
FELICE
italiano I • Unità 5
SCHEDA 47
LA GALLINA BIANCA j COLORA LE UOVA. SCRIVI IL VERSO DELLA GALLINA. LEGGI E COMPLETA LE SCRITTE.
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LA GALLINA BIANCA FA LE UOVA ........................................
LA GALLINA BIANCA FA UN UOVO ......................................
italiano I • Unità 5
151
SCHEDA 48 j LEGGI.
IL GALLO LITIGA CON LA GALLINA.
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j LEGGI, TROVA I PEZZI UGUALI E CERCHIALI CON LO STESSO COLORE.
GALLINA
FUNGO
GUSCIO
GALLO
RIGA
MAGO
GUFO 152
italiano I • Unità 5
CANGURO
SCHEDA 49 j COMPLETA CON GA, GO, GU.
STRE
BBIA
MITOLO
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ROFANO
FRA
LA
LA
MMA
ANTI italiano I • Unità 5
153
SCHEDA 50 j LEGGI E CERCHIA CA, CO.
COCCODRILLO HA UN GRAN BEL NOME, MA NON HA NESSUN COGNOME. HA IL COLORE DI UNA PIANTA, RIDE SEMPRE E A VOLTE CANTA. (C. Mieli, Filastrocca dell’ABC, Peek-a-boo – Pika edizioni)
j COME COMINCIANO LE PAROLE? COLLEGA CON LA FRECCIA.
COCCODRILLO CA
CASTELLO CU
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CO CAROTA
COLORI
CUORE 154
italiano I • Unità 5
SCHEDA 51 j COMPLETA CON CA, CO, CU. RICOPIA LE PAROLE IN CORSIVO.
MALEONTE TELE
MANDO
PE
RA
STELLO TO
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1pecø3ra
2ca3ste3l3lo 2me3rcato 2a3rco
AR BAL
2telecømando
1lumaca
LUMA
MER
2camaleonte
NE
1ba3lcøne fuoco
FUO LLA
2cu3l3la italiano I • Unità 5
155
SCHEDA 52 j LEGGI E COMPLETA LA SCRITTA SOTTO IL DISEGNO.
LO SCOIATTOLO IN CRAVATTA È FILIPPO CODAMATTA. GIOCA A FARE L’AVVOCATO SENZA ESSER LAUREATO. (C. Mieli, Filastrocca dell’ABC, Peek-a-boo – Pika edizioni)
FILIPPO LO j CHE COSA MANCA? COMPLETA CON SCA, SCO, SCU.
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TOLA
VA
RPA
LA 156
italiano I • Unità 5
MU
DO
MO
LI
SCHEDA 53 j LEGGI. COM’È LA FACCIA DELLA GALLINA? SCEGLI CON ✗ LA FACCINA GIUSTA.
LA GALLINA FA LE UOVA BLU.
LA GALLINA FA UN UOVO ROSSO.
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IL GALLO SGRIDA LA GALLINA.
IL GALLO DICE ALLA GALLINA: – LE TUE UOVA SONO BELLE! E LA GALLINA FA TANTE UOVA. italiano I • Unità 5
157
SCHEDA 54
LE MIE EMOZIONI j LEGGI E ILLUSTRA CON UN DISEGNO.
MI SENTO FELICE SE…
j LEGGI, COMPLETA E ILLUSTRA CON UN DISEGNO.
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MI SENTO .......................... SE…
158
italiano I • Unità 5
VERIFICHE E RECUPERO VERIFICA 1 Il cruciverba è utile per far produrre autonomamente parole e segmentarle nelle lettere che le compongono. I bambini osservano i disegni e scrivono le parole corrispondenti, che contengono le lettere e i suoni appresi nell’unità.
VERIFICA 2 Diamo agli alunni la scheda e diciamo loro: “Ascolterete una filastrocca; parla di alcuni animali che vanno a un ballo. Ascoltate con attenzione e cercate di ricordare ciò che i vari personaggi indossano per il ballo. Poi dovrete disegnare questi elementi”. È utile fare più di una lettura.
Il ballo degli animali La mucca con gli astucci del formaggio s’è fatta gli orecchini. Al suo passaggio scappano tutti, chissà mai perché. Sarà l’odore che non è un granché? Graziose scarpe con i tacchi a spillo si è messa la formica, che ha l’assillo d’esser piccina. Adesso non lo è più, ma appena fa due passi casca giù. Si è stretto la cintura l’elefante per essere più magro ed elegante,
davanti è bello, non si può negare, però di spalle... be’, lasciamo stare. La chioccia, per produrre un certo effetto, s’è messa sopra il becco del rossetto e dei lustrini sulla cresta rosa. Perbacco, che gallina vanitosa! E il millepiedi? È ancora affaccendato: per mettersi le scarpe s’è attardato. per giunta, sono scarpe con i lacci. che vita i millepiedi! Poveracci!
(AA.VV., Storie di elefanti, ranocchi, sorci e compagnia, Emme edizioni)
Registriamo i risultati ottenuti dai bambini su una tabella con le seguenti voci: L’alunno/a ................... In modo adeguato
In modo parzialmente adeguato
In modo non adeguato
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Individua informazioni da una filastrocca ascoltata. Scrive parole intere usando sillabe e segmenti non sillabici costituiti dalle lettere CA, CO; GA, GO, GU.
RECUPERO 1 E 2 Utilizziamo queste schede se i bambini manifestano difficoltà nella scrittura del corsivo; la presenza delle frecce rappresenta un indubbio aiuto per la produzione corretta delle lettere.
italiano I • Unità 5
159
160
j OSSERVA I DISEGNI E SCRIVI LE PAROLE NEL CRUCIVERBA.
IL CRUCIVERBA DEGLI ANIMALI
Nome ...................................... Cognome .............................................
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VERIFICA 1
italiano I • Unità 5
Scrivere parole intere usando sillabe e segmenti non sillabici costituiti dalle consonanti C e G.
VERIFICA 2
VERIFICA 2 Nome ...................................... Cognome .............................................
GLI ANIMALI AL BALLO
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j CHE COSA HANNO MESSO GLI ANIMALI PER ANDARE AL BALLO? DISEGNA E COLORA.
Individuare gli elementi essenziali di una filastrocca ascoltata.
italiano I • Unità 5
161
RECUPERO 1 Nome ...................................... Cognome .............................................
LE LETTERE IN CORSIVO
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j OSSERVA LA DIREZIONE DELLE FRECCE. RICOPIA LE LETTERE IN CORSIVO MAIUSCOLO E MINUSCOLO SEGUENDO L’ORDINE DEI NUMERI.
162
italiano I • Unità 5
Riconoscere e utilizzare il carattere corsivo.
RECUPERO 2 Nome ...................................... Cognome .............................................
LE LETTERE IN CORSIVO
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j OSSERVA LA DIREZIONE DELLE FRECCE. RICOPIA LE LETTERE IN CORSIVO MAIUSCOLO E MINUSCOLO SEGUENDO L’ORDINE DEI NUMERI.
Riconoscere e utilizzare il carattere corsivo.
italiano I • Unità 5
163
UNITÀ 6 k I suoni C e G e la lettera H SEZIONE
OBIETTIVI
ASCOLTARE E PARLARE
A partire dagli stimoli offerti da un testo in rima ascoltato: j rispondere a domande per dimostrare di averne compreso il contenuto; j apportare il proprio contributo in una discussione sulle regole di una efficace conversazione. Dopo aver ascoltato una storia: j individuarne i personaggi, le loro caratteristiche e azioni; j attribuire ai personaggi le battute di dialogo.
LEGGERE E SCRIVERE
j Leggere brevi frasi. j Leggere una semplice storia in rima individuando il personaggio protagonista e le sue azioni. j Riconoscere le lettere C e G e i loro diversi suoni davanti a E, I, A, O, U. j Riconoscere la funzione grafica della lettera H. j Riconoscere la diversa articolazione dei suoni C e G davanti a E, I in presenza o in assenza dell’H. j A partire dalle consonanti C e G, dalle vocali e dalla lettera H, riconoscere sillabe e segmenti non sillabici che compongono semplici parole. j Utilizzare sillabe e segmenti non sillabici per completare parole o per scriverle autonomamente. j Utilizzare il carattere stampato maiuscolo e corsivo nella scrittura.
RIFLETTERE SULLA LINGUA
j Stabilire relazioni tra i significati delle parole che fanno parte della stessa “famiglia”. j Stabilire relazioni di significato tra le parole che hanno significati simili ma non identici. j Utilizzare le parole a mano a mano conosciute inserendole in contesti linguistici (frasi) per dimostrare di averne compreso l’esatto significato.
MARZO
FEBBRAIO
PROGETTAZIONE
ATTIVITÀ INTERDISCIPLINARI
j Riconoscere e classificare oggetti in base alla forma. j Leggere e interpretare la riproduzione di un quadro d’autore. j Utilizzare tecniche grafiche per produrre immagini.
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Lavoriamo su… e attività di lingua orale prendono avvio da una storia che ha come protagonista la luna; i bambini la ascoltano e nel contempo rintracciano le immagini che rappresentano le diverse situazioni. Potranno poi completare le vignette con le scritte da inserire nei fumetti vuoti e che rappresentano le battute di dialogo. Un’altra storia, questa volta in rima, ci conduce a discutere il caso di un bambino eccessivamente chiacchierone, e a riflettere sulle modalità più opportune per comunicare con gli altri; il risultato sarà la produzione collettiva di un elenco di regole da rispettare nella conversazione.
L
164
Italiano I • Unità 6
lavoriamo su...
Lavoriamo su… La storia della luna stimola le attività di lettura e scrittura e diventa l’occasione per scoprire le lettere C e G e i suoni che le contraddistinguono davanti alle vocali e in presenza dell’H. Allo stesso modo, il personaggio di Pelagio gatto randagio, protagonista di una filastrocca, stimola la lettura di un testo, utile anche per consolidare l’apprendimento dei suoni studiati. I nomi che appartengono alla stessa famiglia (valigia/svaligiare) e quelli che hanno significati simili ma non identici (parlare/chiacchierare/borbottare/brontolare), e pertanto vanno usati in contesti diversi, rappresentano il modo per riflettere sulla lingua e ampliare il lessico. L’educazione all’arte è sviluppata mediante l’uso di immagini che rappresentano oggetti comuni o la riproduzione del quadro di un artista famoso.
ZOOM k Il mondo di Joan Miró Proponiamo un’attività interdisciplinare di lingua e arte su un quadro di Joan Miró, un famoso artista spagnolo surrealista, noto per la vivacità dei colori e le immagini fantastiche. Si tratta del primo approccio con l’opera di un artista famoso, per cui facciamo in modo che avvenga in un contesto ludico. Potrà essere l’inizio di un piacevole viaggio nel mondo dell’arte, oltre che della lingua. Cercando in internet possiamo trovare il quadro The Lightning Bird Blinded by Moonfire (1955, Museo ThyssenBornemisza, Madrid) dal quale possiamo ricavare molte suggestioni fantastiche. Possiamo inoltre utilizzare anche gli ormai diffusi libri sull’autore, che i bambini si divertiranno a sfogliare insieme per osservare le illustrazioni e nel contempo fantasticare su che cosa rappresentino le buffe forme e gli strani personaggi presenti nei suoi quadri. Incoraggiamo i bambini a colorare una copia in bianco e nero del quadro di Miró e appendiamo poi tutti i disegni alla parete.
Mappa dei contenuti I personaggi, le loro caratteristiche ed azioni
La lingua orale
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La discussione e le regole per comunicare
UNITÀ 6
La lingua italiana e l’arte Immagini, forme, colori
La lettoscrittura
La riflessione sulla lingua
II percorso per imparare a leggere e scrivere
Le specificità sul piano fonico Sillabe e segmenti non sillabici
Vocali e consonanti (C, G, H)
La lettura della filastrocca
I significati delle parole
St
ru ment
a
rio
Filastrocche e storie
Italiano I • Unità 6
165
LETTOSCRITTURA
k La storia della luna k Una luna personificata, capace di amare gli altri e aiutarli, è un personaggio che ci accompagnerà in numerose attività. Leggiamo ai bambini la storia Alice luna felice, che ci dà modo di svolgere attività di lettoscrittura finalizzate al riconoscimento del suono e della grafia di CE e CI. j Prima di leggere distribuiamo in fotocopia la scheda 55 e invitiamo i bambini a osservare i disegni mentre leggiamo; potranno comprendere meglio con il supporto dell’immagine. Rileggiamo due volte il testo per far sì che i bambini possano individuare i personaggi e le diverse situazioni della storia.
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LETTURA DELL’INSEGNANTE Alice luna felice – Ciao, sto tornando da un viaggio sulla Terra. Sai che non mi sono mai divertita tanto? – sta dicendo Clementina nuvola birichina alla sua amica Luna. – Perché non vai anche tu? – Perché no? – è la risposta di Alice luna felice. Detto fatto. Il tempo di mettere insieme i fili di alcuni palloncini volati troppo in alto, un frammento di stella cadente… E anche Alice luna felice è pronta per l’atterraggio. «Volare è proprio bello!» pensa Alice luna felice. – E tu, perché non voli con me? – chiede a una cicogna appollaiata sul camino più alto del mondo. – Perché m’è rimasta un’ala soltanto – risponde mesta la cicogna. – Ma te la faccio subito io un’ala! Su, vieni, ecco, così… Non è una meraviglia? E se ne volano via quasi sottobraccio. Volano, volano, finché… – Sono ancora debole. Avrei bisogno di riposarmi un po’ – mormora la cicogna. – Che ne dici di un nido così? – è la proposta di Alice luna felice. Dopo un po’ incomincia a piovere forte. Piove tanto. Tantissimo. Così tanto che si allaga tutto e l’acqua sale, sale, sale… Ma ecco passare un branco di pesci. – E perché tu sei così indietro? – chiede Alice luna felice all’ultimo pesciolino. – Non vedi che sono senza coda? – le fa il pesciolino indispettito. – Già, la coda… Ma non è un problema la coda! – è la risposta di Alice luna felice. – Su, via a tutta velocità adesso! Il pesciolino ritrova il suo branco e Alice luna felice esce dall’acqua. È un po’ stanca, però… […] (Riduzione da G. Quarenghi, C. Carrer, Alice luna felice, Panini)
166
Italiano I • Unità 6
LETTOSCRITTURA j Discutiamo a partire dalle sensazioni provate da Alice. Alice è una luna felice e riesce a far felice anche gli altri. Per i nostri alunni, che cos’è la felicità? Parliamo: • Alice è una luna felice, così felice che vorrebbe che tutti fossero felici come lei. Un giorno lascia il cielo e fa un viaggio sulla terra. Chi incontra? • I personaggi che incontra hanno dei problemi: quali? • Riesce a rendere felice quelli che incontra? In che modo? • Proviamo a elencare: per Alice felicità è… • E per te, che cos’è la felicità? j Distribuiamo la scheda 56 . Spieghiamo che nella scheda sono riprodotte le diverse battute di dialogo relative alla storia ascoltata. Chiediamo ai bambini di leggerle, di attribuirle ai diversi personaggi e di ricopiarle nei rispettivi fumetti della scheda 55 . Facciamo usare il corsivo sia per questa scheda che per quella successiva, in modo che i bambini possano esercitarsi nella traduzione da un carattere all’altro.
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j Procediamo in questo modo: • distribuiamo la scheda 57 e leggiamo insieme le didascalie; • poniamo l’attenzione sulla pronuncia del suono C. Chiediamo: il suono C di ALICE, FELICE, CICOGNA, “suona“ come C di CAMINO? Osserviamo che si tratta della stessa lettera dell’alfabeto, ma che il suono è diverso. Infatti il suono C di Alice si articola con la lingua schiacciata sul palato e si ottiene un suono dolce, piacevole. Il suono C di CAMINO, invece, come abbiamo già avuto modo di osservare nell’unità 5 è un suono duro, che si articola in gola, ed è brutto da sentire; • diamo in fotocopia la scheda scheda 58 . Facciamo leggere le parole e stimoliamo le osservazioni. Il suono dolce di C è sempre seguito da E e da I, mentre il suono duro che i bambini già conoscono è seguito sempre da A, O, U. Per concludere facciamo completare le parole nella scheda. j Presentiamo i suoni GI, GE e la relativa grafia. • Distribuiamo la scheda 59 e leggiamo insieme la filastrocca. • Soffermiamo la nostra attenzione sulle parole che contengono GI. Chiediamo: come pronunciamo le due lettere? • Chiediamo ai bambini quali parole conoscono che contengono GI e GE: facciamole pronunciare ad alta voce e facciamo osservare che il suono dolce di G è sempre seguito da E e da I, mentre il suono duro di G (in parole come GATTO, FUNGO, GUSCIO), che i bambini già conoscono, è seguito sempre da A, O, U. • Facciamo esercitare con la scheda 60 : i bambini completano le parole con le lettere e i suoni fino ad ora appresi. Oltre a GE e GI, si esercitano con pezzi più grandi in cui compaiono i suoni dolci di C e G (CIO, GIA…). I bambini li pronunciano con un’unica emissione di voce e poi li scrivono per completare parole.
CONVERSAZIONE
i
ferri del mestiere
Nel modo più semplice possibile va fatto osservare agli alunni che al suono c di cera e di cinema e g di gelato e giro possono seguire soltanto le vocali e e i. Il problema si presenta però quando le stesse due lettere vengono adoperate per scrivere parole come cane o gatto. Dopo aver stimolato il riconoscimento dei suoni sul piano articolatorio enfatizzandone la pronuncia, si può dire agli alunni che non c’è una lettera per questi suoni. Si adoperano infatti due lettere, come c e g, già utilizzate per altri suoni. Non ci può essere però pericolo di confusione perché dopo i due suoni segue a, o, u (casa, gara, guscio ecc.), tre vocali che, come abbiamo già visto, non possono mai seguire i suoni c di cena, cinese e g di gelo, gita.
Italiano I • Unità 6
167
SCHEDA 55
ALICE LUNA FELICE j A MANO A MANO CHE ASCOLTI IL RACCONTO, RITROVA LE IMMAGINI CHE
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CORRISPONDONO ALLA STORIA.
168
Italiano I • Unità 6
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Italiano I • Unità 6
169
SCHEDA 56
CHI LO DICE? CHE COSA DICE? QUANDO? j LEGGI E COLLEGA OGNI FRASE AL PERSONAGGIO CHE LA PRONUNCIA. POI RIPRENDI LA SCHEDA PRECEDENTE E RICOPIA NEI FUMETTI LE FRASI CHE I PERSONAGGI PRONUNCIANO. USA IL CORSIVO.
VOLARE È PROPRIO BELLO! PERCHÉ NON VOLI CON ME? NON POSSO VOLARE. ECCO IL NIDO PER RIPOSARTI. NON HO LA CODA! TI FACCIO IO UN’ALA! SONO STANCA MA FELICE!
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TI FACCIO IO LA CODA!
170
Italiano I • Unità 6
SCHEDA 57
ALICE E LA CICOGNA j LEGGI.
ALICE È UNA LUNA FELICE. j RICOPIA IN CORSIVO.
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..............................................................................................................
LA CICOGNA SI RIPOSA SUL CAMINO. j RICOPIA IN CORSIVO. .............................................................................................................. Italiano I • Unità 6
171
SCHEDA 58 j LEGGI LE PAROLE. CERCHIA CON IL COLORE ROSSO CI E CON IL COLORE BLU CE.
CILIEGIA
CIVETTA
CERA
CINEMA
CIRCO CETRIOLO
AMICI
j COMPLETA CON CI O CON CE.
L U
R T O L A
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R I N O
B I
R O N T E
C L E T T A
P O L L A 172
P U L
Italiano I • Unità 6
N O
R V O
S T A
N T U R A
SCHEDA 59
IL GATTO PELAGIO j LEGGI.
IO SONO PELAGIO IL GATTO RANDAGIO. PIÙ CASA NON HO, NÉ TAZZA NÉ LETTO. IL CIELO È IL MIO TETTO. IO SONO PELAGIO IL GATTO RANDAGIO.
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SE SONO UN PO’ MOGIO SVALIGIO IL CILIEGIO. (P. Coran, M.J. Sacré, Pelagio gatto randagio, Emme edizioni)
j CERCHIA CON IL COLORE ROSSO GI.
Italiano I • Unità 6
173
SCHEDA 60 j COMPLETA CON GI O CON GE.
M E L L
I
R A F F A L A T O V I
L E
j CHE COSA MANCA? PRONUNCIA LA PAROLA E COMPLETA.
C C A
C C O L A T O
A R A N
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
C A R
R N A L E
F O
S T R A
C I L I E 174
Italiano I • Unità 6
C C I O
O R O L O
R D I N O
LINGUA ORALE
k Chiacchiere in classe k Utilizziamo una filastrocca che parla di un bambino chiacchierone per riflettere insieme sui modi più adeguati per imparare a controllare e a dirigere le proprie abilità comunicative. A partire dalle parole contenute nei testi adoperati nel corso dell’attività didattica possiamo gradualmente ampliare il lessico dei bambini. Con vari esempi i bambini imparano a comprendere il significato delle parole e a contestualizzarle. j Leggiamo ai bambini il seguente testo.
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LETTURA DELL’INSEGNANTE
Un bambino chiacchierone Norberto chiacchiera da mattina a sera, e borbotta fra sé e sé come una caffettiera. Norberto è come un treno che corre veloce: nessuno può fermarlo e non perde mai la voce. Finita la scuola, Amir ha incontrato. Ha parlato per ore senza prendere fiato.
Puoi tapparti le orecchie e non prestargli attenzione, ma lui parla e parla senza interruzione. Perfino in classe, nell’ora di disegno, Norberto chiacchiera senza alcun ritegno! Non c’è via di scampo, lo devi ascoltare, perché in classe le orecchie non ti puoi tappare. (P. Bertrand, Norberto il chiacchierone, Motta junior)
Italiano I • Unità 6
175
LINGUA ORALE j Prendendo spunto dal comportamento verbale di Norberto, stimoliamo la discussione sul fatto che la comunicazione implica scambio, interazione, condivisione, sia quando il dialogo si svolge tra due persone, sia quando sono presenti più voci. Domandiamo: • Che ve ne pare del comportamento di Norberto? • Perché, secondo voi, chiacchiera sempre? • Vi pare che Norberto consideri importanti gli altri bambini? o si comporta come se gli altri non esistessero? Perché? • Come reagiscono gli altri alle continue chiacchiere di Norberto? Lo ascoltano con piacere o sono disturbati dal suo modo di fare? • Come ci si deve comportare quando si sta con un gruppo di bambini?
CONVERSAZIONE
j Riflettiamo su come si svolgono le conversazioni che facciamo in classe e osserviamo se ci sono bambini troppo chiacchieroni o, al contrario, troppo timidi e isolati. Chiediamo: secondo voi quali regole bisogna rispettare per conversare bene? Ascoltiamo e sollecitiamo gli interventi. Facciamo in modo che i bambini acquisiscano gradualmente consapevolezza del fatto che il parlato è governato da regole: occorre prestare attenzione, per sapere di che cosa si sta parlando, e alimentare la conversazione formulando domande, dando risposte pertinenti ecc. Il tutto nel rispetto dei turni di parola.
ALLA LAVAGNA
j Scriviamo i suggerimenti dei bambini alla lavagna e poi fissiamo su un cartellone da affiggere al muro i risultati delle nostre riflessioni, che possono essere le seguenti.
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LE NOSTRE REGOLE PER CONVERSARE Quando si parla, bisogna ricordarsi che non si è da soli, ma si sta insieme agli altri bambini e perciò: • Bisogna ascoltare con attenzione gli altri e capire quello che dicono. • Si deve intervenire sull’argomento di cui si sta parlando insieme. • Si deve tenere conto di quanto hanno detto gli altri. • Quando si vuole parlare si alza la mano e si aspetta il proprio turno. • Non bisogna parlare sempre, perché tutti devono poter parlare. • Non bisogna parlare tanto, altrimenti gli altri si stancano e non riescono a seguire bene il discorso.
Prima di ogni conversazione in classe rileggiamo le regole che abbiamo scritto.
176
Italiano I • Unità 6
RIFLESSIONE SULLA LINGUA
k Parole e significati k Le continue chiacchiere di Norberto, nella filastrocca prima ascoltata, stimolano attività mirate all’ampliamento del lessico. j Facciamo riflettere i bambini sui significati delle parole. Scriviamo alla lavagna le seguenti parole e chiediamo ai bambini se ne conoscono il significato.
ALLA LAVAGNA
BRONTOLARE BORBOTTARE CHIACCHIERARE Poi diciamo agli alunni che leggeremo alcune frasi e che loro devono indicarci, fra quelle scritte alla lavagna, l’azione giusta per completarle. • Matteo è tutto sporco; la mamma gli dice di lavarsi e di mettere maglietta e calzini puliti. Ma lui non ne ha voglia, e così …….......….....………….: parla sottovoce e non si capisce quello che dice. Allora la mamma fa: – Matteo, vai subito a cambiarti e smettila di …….....………….! Sembri una caffettiera! • Quando ho fame il mio stomaco fa uno strano rumore: …….......…………….........! • Luisa è venuta ieri sera a trovarmi; abbiamo ……..............………. tutta la sera.
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• La mia stanza è spesso in disordine; la mamma la vede e …….......…………….........!
Prendiamo quindi spunto dalla filastrocca del gatto Pelagio per avviare ancora una riflessione sul lessico. Se necessario, rileggiamo la filastrocca e poi domandiamo: • Il gatto Pelagio è senza padrone e senza casa; voi avete avuto modo di vedere altri animali RANDAGI? Li avete visti vicini ai cassonetti della spazzatura? Perché, secondo voi, sono lì? • Se dico: SVALIGIARE, a quale oggetto pensate? Quale parola è nascosta? • Se dico: hanno svaligiato una banca e hanno portato via i soldi… a chi pensate? • E a voi, che cosa piace svaligiare in cucina? L’armadio in cui sono nascosti i biscotti? Il freezer in cui sono contenuti i gelati?
CONVERSAZIONE
Italiano I • Unità 6
177
LETTOSCRITTURA
k CHI CHE, GHI GHE k Prendiamo spunto dalla filastrocca Un bambino chiacchierone per presentare i suoni CHI CHE e poi GHI GHE e far riflettere i bambini sulla funzione dell’H nella grafia di questi suoni. j Invitiamo i bambini a pronunciare insieme a noi la parola CHIACCHIERONE e a scandirne bene i suoni. Chiediamo: • Il suono della lettera C di CHI è duro o dolce? • È pronunciato in gola o invece si schiaccia la lingua sul palato? j Spieghiamo ai bambini che per indicare, come in questo caso, che la C vuole fare la dura con la I, fra le due lettere si mette una H; scriviamo alla lavagna la parola CHIACCHIERONE ed evidenziamo CHI.
ALLA LAVAGNA CHIACCHIERONE A volte, la C vuole fare la dura anche con la E: anche in questo caso fra le due lettere si mette una H. Scriviamo alla lavagna la parola FOCHE, evidenziamo CHE e invitiamo i bambini a leggere la parola. FOCHE
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i
ferri del mestiere
Non è facile far capire ai bambini a cosa serve l’h; lo comprenderanno lentamente e con molti esercizi. Possiamo utilizzare coppie di parole come baci/bachi, giro/ghiro, magi/maghi e far osservare che sono parole con significati diversi anche se ci sono le stesse lettere. Ciò che cambia è soltanto la presenza/assenza dell’acca, che di per sé non corrisponde a nessun suono; serve soltanto a segnalare quando il suono c o g va indurito, pronunciato in gola, davanti a e oppure i.
178
Italiano I • Unità 6
j Chiediamo ai bambini di pronunciare insieme a noi le seguenti parole, scandendo bene i suoni. Le scriviamo alla lavagna e le leggiamo, notando le differenze nei suoni CE e CHE. ARANCE FORMICHE RINOCERONTE BARCHE Spieghiamo poi che a volte anche la lettera G vuole fare la dura con E e con I. Anche in questi casi dopo la G si mette la lettera H. j Chiediamo ai bambini di pronunciare insieme a noi le seguenti parole, scandendo bene i suoni. Le scriviamo alla lavagna e le leggiamo, notando le differenze. MAGHI TARTARUGHE VALIGIA GELATO SPAGHETTI j Facciamo completare o scrivere parole con CHI/CHE, GHI/GHE nella scheda 61 , nella scheda 62 e nella scheda 63 . In quest’ultima scheda è presente inoltre un’attività con la consonante C raddoppiata.
SCHEDA 61 j COMPLETA LE PAROLE CON CHE O CON CHI. POI RISCRIVILE IN CORSIVO.
F O R
T T A
T A R R A
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
T A S
.............................................
.............................................
.............................................
M A S
R A
.............................................
F I S
E T T O
.............................................
M O S
.............................................
B A N
............................................. Italiano I • Unità 6
179
SCHEDA 62
PAROLE DA COMPLETARE j CHE COSA MANCA? SCRIVILO E POI RICOPIA IN CORSIVO LE PAROLE.
SPA STRE
LLO ..........
RI
TTI
...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................
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GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
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...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................
180
Italiano I • Unità 6
SCHEDA 63
CHE COSA MANCA? j CHE COSA MANCA? COMPLETA LE PAROLE. ATTENTO ALLE DOPPIE!
O
A L
S E
O
Z U
I
P I N O
O
R A N O
O
C U
A I O
j COMPLETA CON LE PAROLE GIUSTE.
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UNO/UNA
TANTI/TANTE
T A R T A R U G A
TARTARUGHE
M U C C A
................................................
R I G A
................................................
L A G O
................................................
G I O C O
................................................ Italiano I • Unità 6
181
ATTIVITÀ INTERDISCIPLINARI
k La forma della luna k La forma della luna Alice ci dà modo di trovare tanti oggetti che le rassomigliano, di scoprirne il nome ed esplicitarne la funzione. j Chiediamo ai bambini: “Quali oggetti conoscete che hanno la forma della mezza luna?”. Invitiamoli a sfogliare giornali e riviste per trovarne tanti. Poi facciamoli ritagliare e incollare su un foglio da disegno. Per ciascuno chiediamo di scrivere il nome e poi di spiegarne la funzione. Potrà trattarsi di orecchini o ciondoli ma anche di una borsa, un gelato, un tavolinetto, un paralume, un ventaglio, un cuscino, un dolce, un oggetto da cucina… Oggetti diversi che hanno però in comune la forma di “mezza luna”.
ATTIVITÀ IN PIÙ NEL WEB
j Mostriamo ai bambini la riproduzione di un quadro di Miró. È possibile reperirla nel sito http://www.museothyssen. org/thyssen_ing/coleccion/ficha490.htm. Possiamo stamparlo a colori e farlo vedere. Dello stesso autore si trovano facilmente anche sul web dei quadri in cui la luna è rappresentata in modo particolare: Miró, infatti, dipingeva come fanno i bambini, con forme semplici, e linee e segni un po’ strani per rappresentare i vari elementi. Diciamo ai bambini: • Un grande pittore di nome Miró ha fatto questo disegno. Riuscite a riconoscere la luna? • Chi sono, secondo voi, i personaggi che la guardano? • Che cos’altro c’è nel disegno? • È giorno o notte?
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j Facciamo una copia in bianco e nero. Poi chiediamo ai bambini se vogliono esercitarsi per diventare dei piccoli Miró. Invitiamoli a colorare il disegno con i pastelli a cera o le matite colorate.
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Italiano I • Unità 6
VERIFICHE E RECUPERO VERIFICA 1 La scheda è finalizzata a far riconoscere le lettere C e G e i loro diversi suoni davanti a E, I, A, O, U.
VERIFICA 2 Invitiamo i bambini a riconoscere la funzione grafica della lettera H e la diversa articolazione dei suoni C e G davanti a E, I in presenza o in assenza dell’H. Registriamo i risultati ottenuti dai bambini su una tabella con le seguenti voci: L’alunno/a ................... Alunno
In modo adeguato
In modo parzialmente adeguato
In modo non adeguato
Scrive parole intere usando sillabe e segmenti non sillabici costituiti dalla consonante C e dalle vocali. Scrive parole intere usando sillabe e segmenti non sillabici costituiti dalla consonante G e dalle vocali. Usa la lettera H nella scrittura delle parole.
RECUPERO 1 E 2
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Le attività di recupero tendono ad affinare il riconoscimento dei suoni corrispondenti alle lettere C e G davanti alle diverse vocali, anche in presenza dell’H; e ciò, al fine di farli distinguere con sicurezza e di evitare confusioni.
Italiano I • Unità 6
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VERIFICA 1 Nome ...................................... Cognome .............................................
I SUONI DI C e G j SCRIVI LE PAROLE.
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j SCRIVI LE PAROLE.
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Italiano I • Unità 6
Scrivere parole intere usando sillabe e segmenti non sillabici costituiti dalle consonanti C e G e dalle vocali.
VERIFICA 2
VERIFICA 2 Nome ...................................... Cognome .............................................
LE PAROLE MANCANTI j LEGGI, RISPONDI E SCRIVI IL NOME.
IL COLORE DEL GIRASOLE SERVONO PER FARE LA SPREMUTA SI METTE CON L’OLIO NELL’INSALATA VERDE SI FA CON LA FRUTTA TAGLIATA A PEZZI
È NEL FREEZER, È BIANCO E… FREDDISSIMO!
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j SCRIVI LE PAROLE.
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Scrivere parole con la lettera H.
Italiano I • Unità 6
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RECUPERO 1 Nome ...................................... Cognome .............................................
CE, CI, GE, GI j CON CHE COSA COMINCIA? COLLEGA CON LA FRECCIA.
CE
CI
GE
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GI
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Italiano I • Unità 6
Distinguere suono dolce di C e G e associarlo alla relativa grafia.
RECUPERO 2
RECUPERO 2 Nome ...................................... Cognome .............................................
SUONI DURI E SUONI DOLCI j PRONUNCIA I NOMI SCANDENDO BENE I SUONI. COLORA DI VERDE IL QUADRATINO SE IL NOME FINISCE CON CHE. COLORA DI ROSSO IL QUADRATINO SE IL NOME FINISCE CON GHE.
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j PRONUNCIA I NOMI SCANDENDO BENE I SUONI. COLORA DI VERDE IL QUADRATINO SE IL SUONO C È DURO. COLORA DI ROSSO IL QUADRATINO SE IL SUONO C È DOLCE.
Riconoscere la funzione della lettera H per indurire il suono C e G davanti a E e I.
Italiano I • Unità 6
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UNITÀ 7 k GL, GN e SC PROGETTAZIONE OBIETTIVI
ASCOLTARE E PARLARE
A partire dagli stimoli offerti da un testo ascoltato comprendere i contenuti della storia individuando: j i personaggi e i relativi stati d’animo espressi nel dialogo; j l’ordine temporale delle azioni. j Apportare il proprio contributo in una conversazione rispondendo a domande per parlare di sé e del proprio vissuto, in riferimento alle emozioni negative (la paura).
LEGGERE E SCRIVERE
j Leggere e comprendere brevi filastrocche in rima. j In una parola scritta, riconoscere le lettere GL, GN, SC e associarle al suono corrispondente. j Discriminare il suono GL e SC dai suoni G + L e S + C. j A partire dalle lettere GL, GN, SC e dalle vocali, riconoscere sillabe e segmenti non sillabici che compongono semplici parole. j Utilizzare sillabe e segmenti non sillabici per completare parole o scriverle autonomamente. j Scrivere brevi didascalie per le vignette di una storia. j Comprendere il contenuto di semplici definizioni. j Scrivere elenchi di parole. j Utilizzare il carattere stampato maiuscolo e corsivo nella scrittura.
APRILE
MARZO
SEZIONE
RIFLETTERE SULLA LINGUA ATTIVITÀ INTERDISCIPLINARI
j Comprendere il significato di parole a partire dalle loro definizioni. j Usare le parole nuove conosciute per costruire frasi.
j Leggere in modo espressivo le battute di dialogo di un testo.
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Lavoriamo su… e attività di lingua orale prendono avvio da una storia che parla delle paure dei bambini e, nel contempo, del modo divertente per riconciliarsi con i “nemici” che fanno spaventare. Il testo stimola numerose riflessioni sulla paura, tema molto importante per i nostri alunni. I bambini raccontano le proprie esperienze e trovano insieme situazioni scacciapaura, anche in modo umoristico, sull’esempio di filastrocche che facciamo leggere. Un altro testo orale, la storia di un coniglietto, stimola le attività di lettura e scrittura e diventa l’occasione per scoprire le lettere GL e il suono che le contraddistingue.
L
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Italiano I • Unità 7
lavoriamo su...
Lavoriamo su… Da GL si passa a GN e SC: sono tutti suoni che non hanno una lettera specifica nel nostro alfabeto ma ne adoperano due già note. Occorre fare molti esercizi per consolidare il loro riconoscimento sul piano grafico e fonico. Il percorso di lettoscrittura prevede, oltre alla parola e ai suoni che la compongono, e oltre alle sillabe e ai segmenti non sillabici, anche i primi “testi” che i bambini cominciano autonomamente a leggere e/o a scrivere: filastrocche e scioglilingua, elenchi, didascalie e definizioni. Saranno proprio le definizioni a rappresentare il modo per riflettere sulla lingua e ampliare il lessico. L’educazione all’espressività è sviluppata mediante l’uso della lettura ad alta voce e il gioco del “far finta”, con l’imitazione di personaggi in un contesto umoristico.
ZOOM k Il gioco del teatro Il “gioco del teatro” è molto efficace: attraverso il corpo e il movimento, l’espressione del viso e il tono di voce per imitare i personaggi e identificarsi in essi, i bambini acquisiscono potenzialità espressive e comunicative, superano gradualmente le inibizioni, canalizzano adeguatamente eventuali forme di aggressività. Il tutto, in modo divertente e in un contesto socializzante. Facciamo esercitare sin da piccoli gli alunni a leggere a voce alta e in modo espressivo le battute di dialogo delle fiabe che a mano a mano proponiamo loro. Personaggi arrabbiati, allegri, tristi, cattivi, gentili… provati prima davanti allo specchio, confrontati con immagini tratte da giornali e riviste, prenderanno vita in classe dando la possibilità ai bambini di utilizzare tutte le potenzialità della lingua e dei linguaggi.
Definizioni e significati
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La riflessione sulla lingua
Filastrocche e storie La lingua orale
La lettura espressiva di un testo dialogato
a
I personaggi, le loro caratteristiche ed azioni I dialoghi
La conversazione sulla paura
UNITÀ 7 La lingua italiana e i linguaggi espressivi
ru ment
rio
St
Mappa dei contenuti
La lettoscrittura
Il percorso per imparare a leggere e scrivere
Vocali e consonanti (GL GN SC, G+L, S+C)
Le specificità sul piano fonico Sillabe e segmenti non sillabici
La lettura delle filastrocche Le didascalie e le definizioni Gli elenchi
Italiano I • Unità 7
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LINGUA ORALE
k Che paura! k Proponiamo l’ascolto di un testo che parla delle paure dei bambini. Pipistrelli, civette, ragni, topolini, lupi… sono tutti animali che a volte spaventano. Ma c’è un modo divertente e tenero per riconciliarsi con i propri nemici. Basta vedere le cose dal punto di vista degli animali: anche loro tremano di paura!
j Prima di iniziare la lettura spieghiamo che il testo è un dialogo a due voci: sono, infatti, due bambine a esprimere le proprie emozioni.
LETTURA DELL’INSEGNANTE
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Uh! Che paura! UH! Che paura mi fa il pipistrello quando stride e svolazza in soffitta! Vorrei tagliargli le ali. ZAC! Oh! A me invece piace il pipistrello che dorme con la testa in giù. E poi ha un nome così buffo che mi faccio la pipì addosso dal ridere. Uh! Che paura mi fa la civetta quando sbuffa e sputacchia in soffitta! Vorrei tapparle il becco. CLAC! Oh! A me invece piace la civetta. I suoi occhi lampeggiano come fari e il suo uh-uh, uh-uh, mi culla di notte. UH! Che paura mi fa il topolino quando scorrazza e squittisce in soffitta! Vorrei darlo in pasto al gatto. GNAM! Oh! A me invece piace il topolino. È coraggioso e generoso quando ti porta i regali sotto il cuscino. UH! Che paura mi fa il ragno! Tutto peloso, si penzola in soffitta. Vorrei spiaccicarlo. CIAC! Oh! A me invece piace il ragno che sferruzza con otto zampe e appende le sue fantastiche tele in ogni angolo. UH! Che paura mi fa il lupo mannaro! Lo so che si nasconde in soffitta. Vorrei torcergli il collo. CRAC! Mah! Forse sbagliamo ad avere tanta paura… A furia di gridare «Al lupo! Al lupo!» lui è scappato così lontano che in giro non si vede più. E se scappa anche il pipistrello? E la civetta? E il ragno? E se scappa il topolino, quando ci cadrà un altro dentino, chi ci porterà un regalo sotto il cuscino? Chissà che paura hanno loro quando noi giochiamo in soffitta! Stridono, squittiscono e sbuffano per cacciarci via. SCIÒ! Dai, lasciamoli vivere in pace… (A. Rouvière, Uh! Che paura!, Arka)
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Italiano I • Unità 7
LINGUA ORALE j Distribuiamo ai bambini la scheda 64 e leggiamo nuovamente il dialogo. Mentre rileggiamo il testo, facciamo individuare sulla scheda le immagini corrispondenti ai personaggi nelle diverse situazioni. In un secondo momento chiediamo ai bambini di scrivere una frase accanto a ogni immagine. Si tratta di esprimere con poche parole l’emozione provata, usando formule molto semplici come: • Ho paura dei ragni. • Non ho paura dei pipistrelli. • A me piace il canto della civetta. j Facciamo parlare i bambini delle paure e delle emozioni che provano in particolari momenti. Troviamo insieme situazioni scacciapaura, anche in modo umoristico, sull’esempio delle filastrocche della scheda 65 , che facciamo leggere. Chiediamo: • In quali momenti ti capita di avere paura? • Che cosa ti fa paura? • Che cosa immagini in questi momenti? • Che cosa senti dentro? • Che cosa possiamo fare per mandare via la paura?
CONVERSAZIONE
i
j Dopo il racconto delle varie esperienze registriamo su un cartellone le cose più importanti emerse e poi leggiamo insieme le frasi.
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
IL CARTELLONE DI CLASSE Mi capita di avere paura… Mi fa paura il brutto sogno. (Luca) Ho paura quando sento un rumore nella notte. (Marco) Ho paura quando nella stanza c’è buio e la tenda si muove. Mi fa paura il dottore che vuole farmi la puntura. Ho paura quando penso ai ladri. Mi fa paura il rumore forte del vento. Ho paura se non riesco a dormire di notte perché nel buio vedo un uomo nero. Per mandare via la paura… Accendo la luce e il lupo non c’è più. (Sara e Luca) Penso che il babau ha paura dei bambini. (Marta e Franco) Penso che il babau può diventare mio amico. (Giorgio) Penso che sono più forte dell’uomo nero, lui si spaventa e io lo lego con una corda come un salame. (Federica)
ferri del mestiere
La paura ha un ruolo positivo per i bambini in quanto, come ogni emozione, serve per strutturare il loro mondo, la loro vita. L’importante è che essi imparino i modi per fronteggiarla. Se, ad esempio, hanno paura del mostro della notte, raccontare loro una storia che li aiuti a umanizzare il mostro, a vederlo sotto una luce diversa, è utile per elaborare e superare le paure. Per difendersi dal mostro si ribaltano i ruoli: il mostro è bruttissimo ma non è più minaccioso, perché il bambino contrattacca. Le caratteristiche “mostruose” vengono ridicolizzate, il personaggio mostruoso fa ridere e la paura è sdrammatizzata. Italiano I • Unità 7
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SCHEDA 64
UH! CHE PAURA!
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j CHI PARLA? SEGNA LA VIGNETTA GIUSTA MENTRE ASCOLTI. j CHE COSA DICONO? SCRIVILO.
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Italiano I • Unità 7
SCHEDA 65
FORMULE MAGICHE j LEGGI LA FORMULA MAGICA PER SCACCIARE IL LUPO. DISEGNA NEL RIQUADRO UNA COSA CHE TI FA PAURA.
Lupo nel buio che mi spaventi fatto di peli, fatto di denti ma nella luce del sole splendente lupo sei fatto di niente. (B. Tognolini, Mal di pancia calabrone, Salani)
j LEGGI E POI RISPONDI: CHE COSA DICI TU AL BABAU? SCRIVILO SOTTO.
Se arriva il babau sai cosa gli dico? – Buongiorno babau, vuoi essere mio amico? Su entra a giocare GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
un poco con me, la mamma prepara biscotti col tè. (M. L. Giraldo, Filastrocche scaccia paura, Giunti Kids)
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Italiano I • Unità 7
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LETTOSCRITTURA
k I suoni GL e GN k Per introdurre alcuni suoni difficili del nostro alfabeto, utilizziamo i personaggi di storie e filastrocche. I loro nomi diventano lo stimolo per il riconoscimento dei suoni. j La lettura di una storia in rima consente di svolgere varie attività. Leggiamo il testo a voce alta.
LETTURA DELL’INSEGNANTE La bella foglia di Coniglietto Fa un gran freddo. Da gelare! non c’è nulla da mangiare! Coniglietto, però, è fiero: ha trovato, sul sentiero, una bella, grande foglia. Che acquolina! Viene voglia di mangiarla, e così sia. Lui, però, la porta via. Ma su un ramo cosa vede? Guarda, un passero che ha sete! Poveraccio, ha un’ala storta! Coniglietto lo conforta, dai pasticci poi lo sbroglia: corre al fiume e con la foglia prende l’acqua, gliela dà, lo saluta e se ne va. Piove forte, tutt’a un tratto. Coniglietto è soddisfatto. Di bagnarsi non ha voglia: come ombrello usa la foglia! Vede un riccio. S’è bagnato!
Piange, strilla, è raffreddato! Con la foglia, e con affetto, lo ripara Coniglietto. L’acquazzone è terminato. Coniglietto è un po’ affamato. Ma nel fiume c’è un topino, sta annegando, poverino! Coniglietto nel torrente getta, a mo’ di salvagente, la sua foglia eccezionale. Salvo è il topo, meno male! Ma la foglia, nel trambusto, s’è perduta, non è giusto! – Colazione, ti saluto! – fa il coniglio, un po’ abbattuto. Ma il sorcetto, allegramente, gli risponde: – Non è niente! C’è di foglie pieno un orto che conosco. Ti ci porto? E il coniglio, con prontezza: – Si va a pranzo? Che bellezza!
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(Aa. Vv. Storie di elefanti, ranocchi, sorci e compagnia, Emme edizioni)
j Distribuiamo la scheda 66 e rileggiamo nuovamente il testo. Invitiamo i bambini a rintracciare sulla scheda, a mano a mano che ascoltano la storia in rima, le vignette corrispondenti allo sviluppo della storia. Dopo che hanno individuato tutti i momenti della storia, chiediamo ai bambini di metterla in ordine, scrivendo il numero giusto per ogni vignetta. Facciamo poi ritagliare le vignette e facciamole incollare sul quaderno nell’esatta sequenza, dall’alto verso il basso. Osserviamo le vignette e per ciascuna formuliamo insieme una semplice didascalia che scriviamo alla lavagna. Invitiamo i bambini a Italiano 7 I • Unità 7 194 Unità
LETTOSCRITTURA copiarla sul quaderno accanto alla relativa vignetta. Ad esempio: • Coniglietto trova una foglia. • Coniglietto aiuta il riccio. • Coniglietto si ripara dalla pioggia. j Nello scrivere le didascalie relative alla storia del coniglio i bambini si trovano davanti a una difficoltà: la scrittura del suono GL. Lo scriveranno con il nostro aiuto. Rileggiamo insieme le didascalie, facciamo pronunciare bene ad alta voce le parole che contengono il suono GL ed evidenziamo in rosso le due lettere. Facciamo esercitare i bambini a riconoscere nella lettura il suono GL. Osserviamo che è sempre seguito da I. Ci sforziamo di pronunciare bene il gruppo GLI e poi facciamo utilizzare le tre lettere per completare parole scheda 67 .
CONIGLIETTO
j Richiamiamo l’attenzione dei bambini su alcune parole che contengono le stesse lettere, ma con una differenza: G e L si leggono come due suoni separati anziché come un unico suono. Parole con queste caratteristiche sono GLADIOLO, GLICINE ecc. che non sono però correntemente usate dai bambini. Svolgiamo pertanto attività di ampliamento lessicale. Distribuiamo la scheda 68 , facciamo vedere le immagini e chiediamo di dirci che cosa c’è raffigurato; diciamo il nome e ne diamo la definizione. Chiediamo poi di usare la parola in alcune frasi, del tipo: • Ho visto gli igloo in un film. • Ho comprato una maglietta dello stesso colore del glicine. • I gladioli si vendono dai fiorai.
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j Soffermiamoci sul suono GN: lo abbiamo incontrato nella parola RAGNO, parlando delle paure. Scriviamo questa parola alla lavagna e osserviamo che per il suono GN succede come per GL: non esiste una lettera corrispondente nel nostro alfabeto e si adoperano due lettere già conosciute. Diamo in fotocopia la scheda 69 : ritroviamo il suono in una filastrocca e poi usiamolo per scrivere parole. j Esercitiamoci ancora nel riconoscimento e nell’uso dei nuovi suoni introdotti e, in generale, nella lettura e scrittura: • presentiamo la scheda 70 che in due filastrocche presenta in modo spiritoso alcune caratteristiche del coniglio; • chiediamo agli alunni di dirci ciò che hanno capito di questo animale; • diamo noi altre informazioni sul coniglio e stimoliamoli a descriverlo fisicamente sulla base di immagini trovate in vari libri. Facciamo completare la parte della scheda che richiede attività di scrittura; • con la scheda 71 ci soffermiamo su alcune parole che contengono i nuovi suoni introdotti e parliamo dell’animale o dell’oggetto indicato. Se serve, diamo ulteriori indicazioni.
RAGNO
i
ferri del mestiere
Questo è il primo approccio con le definizioni e la loro comprensione. Gradualmente guideremo i bambini a scrivere definizioni e a leggerne delle altre, per far scoprire un testo con caratteristiche proprie, diverso dai racconti e dalle filastrocche conosciuti fino ad ora. Italianoclasse I • Unità 7 italiano prima
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SCHEDA 66
LA BELLA FOGLIA DI CONIGLIETTO
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j CHE COSA SUCCEDE? MENTRE ASCOLTI TROVA LA VIGNETTA GIUSTA E INDICALA COL DITO. j CHE COSA SUCCEDE PRIMA? CHE COSA SUCCEDE DOPO? NUMERA LE VIGNETTE DA 1 A 7.
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Italiano I • Unità 7
SCHEDA 67
PAROLE CON GLI j LEGGI E CERCHIA LE PAROLE CHE CONTENGONO GLI.
Sul tagliere l’aglio taglia non tagliare la tovaglia, la tovaglia non è aglio, se la tagli fai uno sbaglio! j CHE COSA MANCA? COMPLETA, LEGGI E RICOPIA IN CORSIVO.
TOVA
A
MEDA
A
FO MA
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MANI
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SVE
A A
j SCRIVI E DISEGNA UNA FOGLIA GIALLA E DUE BIGLIE BLU.
Italiano I • Unità 7
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SCHEDA 68
PAROLE CON GL j OSSERVA I DISEGNI E DESCRIVI CIÒ CHE È RAFFIGURATO. SAI COME SI CHIAMA? ASCOLTA LA DEFINIZIONE CHE NE DÀ L’INSEGNANTE.
Le torte o i pasticcini sono a volte ricoperti con dello zucchero che rassomiglia al ghiaccio; altre volte sono ricoperti con cioccolato. Questo decoro delle torte si chiama GLASSA.
In alcuni giardini c’è una pianta rampicante con fiori a grappolo molto profumati, di colore violetto o bianco che si chiama GLICINE.
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Gli Inuit abitano in una casa a forma di cupola, costruita con blocchi di neve. Si chiama IGLOO e si legge IGLU.
Il GLADIOLO è un fiore dai vivaci colori, ha il gambo lungo, con lunghe foglie. Il nome viene da un’antica parola, “gladio”, che significa spada; e infatti la forma delle foglie ricorda proprio quella di una spada. 198
Italiano I • Unità 7
SCHEDA 69
FILASTROCCA DEGLI GNOMI j LEGGI E SOTTOLINEA LE PAROLE CHE CONTENGONO GN.
Filastrocca degli gnomi per trovare tesori nascosti Gnomo che dormi, sogna che posto, fammi trovare il tesoro nascosto. Sogna che è ricco, sogna che è molto, fammi trovare il tesoro sepolto. Chiave di ferro, cassa di legno, sognati un sogno e segnami un segno. Segno per terra per dire dov’è: tutto il tesoro per me! (M. Cecchi, B. Tognolini, Filastrocche e canzoni della Melevisione, Rai-Eri)
j FORMA LE PAROLE E SCRIVILE IN CORSIVO, POI COLLEGALE AI DISEGNI.
1legno
LE PU
GNO
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RA LAVA PRU
GNA
SPU Italiano I • Unità 7
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SCHEDA 70
LE FILASTROCCHE DEL CONIGLIO j LEGGI LE FILASTROCCHE.
Filastrocca del CONIGLIO che lo rincorro ma non lo piglio, che se con garbo gli do una carota lui la rimpiatta dentro una gota, che ci rimango come un babbeo quando col naso mi fa marameo! (N. Codignola, Millanta, la gallina canta, Fatatrac)
Quando coniglio senza consiglio con la coniglia fece famiglia, gli nacque un figlio e poi un altro figlio e un’altra figlia. Ora coniglio
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senza consiglio ha una famiglia lunga tre miglia. (R. Piumini, Albero Alberto aveva una foglia, Mondadori)
j RISPONDI SUL QUADERNO. • CHE COSA MANGIA IL CONIGLIO? • È UN ANIMALE AGILE E VELOCE OPPURE È LENTO? • QUANTI CONIGLIETTI HA DI SOLITO MAMMA CONIGLIA?
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Italiano I • Unità 7
SCHEDA 71
LE DEFINIZIONI j LEGGI E RISPONDI ALLE DOMANDE.
CONIGLIO È un piccolo animale; ha le orecchie lunghe. Assomiglia alla lepre. Gli piace mangiare le carote. CONIGLIO CHE COS’È? ....................................................................................................... COME SONO LE SUE ORECCHIE? ................................................................. A CHI ASSOMIGLIA? ........................................................................................ CHE COSA GLI PIACE? .....................................................................................
RAGNO È un animale molto piccolo; ha otto zampe. Fa una tela che si chiama ragnatela. RAGNO CHE COS’È? ......................................................................................... QUANTE ZAMPE HA? ........................................................................... CHE COSA FA? .....................................................................................
RAGNATELA GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
È la tela fatta dal ragno. La possiamo vedere sul muro. Nella ragnatela rimangono prigionieri molti insetti. RAGNATELA CHE COS’È? ......................................................................................... DOVE SI TROVA? .................................................................................. CHI CI RIMANE PRIGIONIERO? ............................................................ Italiano I • Unità 7
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LETTOSCRITTURA
k Il suono SC k Il nostro alfabeto è difettoso: per il suono SC non esiste una lettera specifica ma si adoperano due lettere già note. I bambini lo scopriranno gradualmente e si eserciteranno nella pronuncia e nel riconoscimento delle lettere. Sarà bene poi far distinguere la differenza fra SC e S + C sul piano fonico.
CONVERSAZIONE
j Iniziamo l’attività con una filastrocca che parla di un posto magico: Settecuscini. Diamo in fotocopia la scheda 72 e leggiamo insieme il testo. Parliamo con i bambini per sapere che cosa sanno di streghe, maghi, personaggi magici in genere; chiediamo come immaginano questo posto strano che si chiama Settecuscini e come pensano sia la bottega. Invitiamo i bambini a completare la scheda scrivendo un elenco degli oggetti destinati ai maghi e un elenco dei prodotti riservati alle streghe. Aiutiamo noi nella scrittura se ci sono suoni che ancora i bambini non conoscono.
ALLA LAVAGNA
j Scriviamo alla lavagna la parola SETTECUSCINI. Richiamiamo l’attenzione dei bambini sul suono SC all’interno della parola ed evidenziamo le lettere SC. Pronunciando il suono i bambini si renderanno conto che si sente un sibilo nel momento in cui l’aria, frusciando, fuoriesce dalla bocca, passando attraverso una fessura tra la lingua e il palato. Distribuiamo la scheda 73 : leggiamo insieme la filastrocca, scriviamo alla lavagna la parola PESCECANE, e richiamiamo come prima l’attenzione dei bambini sul suono SC. Osserviamo che nel caso di PESCECANE SC è seguito da E, mentre in SETTECUSCINI era seguito da I. Procediamo in questo modo: • facciamo eseguire esercizi di completamento con SCI, SCE; • invitiamo i bambini a pronunciare parole che contengono SCI, SCE, scriviamole alla lavagna e facciamole copiare.
SETTECUSCINI
PESCECANE
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SCOIATTOLO
j Passiamo adesso ad analizzare i suoni S + C. Distribuiamo la scheda 74 e leggiamo insieme la filastrocca. Scriviamo alla lavagna la parola SCOIATTOLO. Facciamo notare che le lettere SC in questa parola si pronunciano separatamente: S + C. Distinguiamo la pronuncia di SC in SCOIATTOLO e in SCERIFFO. j Scriviamo alla lavagna le seguenti parole e leggiamole insieme. SCARPA
SCOPA
SCUDO
• Facciamo notare che quando dopo SC ci sono le lettere A, O, U, la S e la C si pronunciano separatamente. • Proponiamo ai bambini esercizi di completamento con SCA, SCO, SCU. Italiano 7 I • Unità 7 202 Unità
SCHEDA 72
NELLA BOTTEGA DI SETTECUSCINI j LEGGI.
Settecuscini A Settecuscini c’è una bottega che vende scope e cappelli da strega vende incantesimi e attrezzi per maghi l’azzurro dei principi e il rosso dei draghi. Ci trovi i sogni che fanno i bambini nella bottega di Settecuscini. (G. Quarzo, Paese che vai, Salani)
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j SCRIVI L’ELENCO DELLE COSE CHE SI VENDONO PER STREGHE E MAGHI A SETTECUSCINI.
Per la strega si vendono:
Per il mago si vendono:
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..................................................................................
Italiano I • Unità 7
203
SCHEDA 73
SCI, SCE j LEGGI E SEGNA LA PAROLA CHE CONTIENE IL SUONO SC.
Filastrocca del PESCECANE che non mangia le banane, che non mangia i lecca-lecca, ma gli piace la bistecca e che a furia di safari ha percorso tutti i mari. (N. Codignola, Millanta, la gallina canta, Fatatrac)
j COMPLETA CON SCI E SCE.
RIFFO
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
PRO
UTTO
STRI
CO 204
Italiano I • Unità 7
MMIA
CU
NO
PE
PI
NA
SCHEDA 74
SCA, SCO, SCU j LEGGI.
Filastrocca dello SCOIATTOLO così piccino che sta in un barattolo, mangia un pinolo tenendolo in mano e con un salto è già lontano, scende dall’albero a testa in giù e in tre secondi… non lo vedi più! (N. Codignola, Millanta, la gallina canta, Fatatrac)
j COMPLETA CON SCA, SCO, SCU E LEGGI.
I3l 1pe
2tø3re 1pe
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La 2mo
2vø3la 1sui 3rami 2de3l 1pe
È 2nø3tte. I3l 1bo Ne3l3la
2ne3l fiume.
2è
2tø3la 2c3i 1søno 1le
3ro
.
3ro. 3r3pe. Italiano I • Unità 7
205
ATTIVITÀ INTERDISCIPLINARI
k Tra fate, orchi e lupik Utilizziamo due canzoni per far esercitare i bambini in un “laboratorio teatrale” molto speciale. j Facciamo esercitare i bambini a leggere a turno, a voce alta e in modo espressivo, le battute di dialogo di due canzoni, il cui testo è stato scritto da Bruno Tognolini per la trasmissione Melevisione. Svolgiamo attività per far loro interpretare i diversi personaggi: occorrerà allenarsi a usare l’espressione del viso adatta, il giusto tono di voce, i movimenti del corpo e i gesti. j Nella canzone C’è un ragno! ci sono due personaggi: Rosparospa, che è spaventata dal ragno, e Fata Gaia che, invece, ne è piacevolmente attratta. Invitiamo ogni bambino a mettersi davanti allo specchio e a provare a fare la faccia di una persona spaventata oppure soddisfatta. Una volta individuate le espressioni migliori, ogni alunno prova ad accompagnare l’espressione del viso con il tono giusto (una voce aspra, tesa, con volume alto, o invece decisa ed esultante). C’è un ragno!
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FATA GAIA C’è un ragno, qui! C’è un ragno! Ma guarda che bellezza! C’è un ragno, qui! C’è un ragno! Gli faccio una carezza... C’è un ragno, guarda, un ragno! Ma che bella giornata! Il ragno fa guadagno: io sono fortunata! ROSPAROSPA La ragnatela è orrida nel buio della notte! Con la sua bava umida ti appiccica e ti inghiotte! FATA GAIA La ragnatela è splendida nel sole del mattino! Luminosa e fantastica Tela d’oro zecchino! (M. Cecchi, B. Tognolini, Filastrocche e canzoni della Melevisione, Rai-Eri)
206
Italiano I • Unità 7
LINGUA E LINGUAGGI ESPRESSIVI j Nel testo della canzone Lo so io come sono i bambini! i due personaggi sono i cattivi delle storie. Hanno una voce profonda e terribile, adatta al loro carattere feroce, e si prendono scherno dei bambini che sono piccoli e deboli. I bambini, come in un vero laboratorio teatrale, possono esercitarsi a leggere facendo finta di essere i due personaggi, creando una situazione umoristica che li farà senz’altro divertire.
Lo so io come sono i bambini! Ritornello: ORCO BRUNO e LUPO FOSCO Lo so io come sono i bambini! Lo so io cosa fanno i bambini! Lo so io dove vanno i bambini! Lo so meglio dei bambini! ORCO BRUNO Hanno piedi puzzolenti. Hanno bocche ma non hanno denti. Han tre dita nelle mani. Sono deboli, inutili e strani! Se ti vengono vicini, con quei loro sorrisini da bugiardi innocentini, tu non crederci perché...
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Ritornello LUPO FOSCO Hanno zampe mingherline. Hanno peli ma non hanno spine. Hanno code fatte a ciuffi. Sono piccoli, stupidi e buffi! E se te li trovi accanto, con quei moccoli di pianto che ti fanno pena tanto, tu non cedere perché... Ritornello (M. Cecchi, B. Tognolini, Filastrocche e canzoni della Melevisione, Rai-Eri)
Italiano I • Unità 7
207
VERIFICHE E RECUPERO VERIFICA 1 E 2 Le attività di verifica fanno riferimento, da una parte, alla competenza tecnica di lettoscrittura e, dall’altra, alla lettura e comprensione di una filastrocca per individuare alcuni elementi da riproporre in scrittura sotto forma di elenco. Si tratta pertanto di: • riconoscere le lettere GL, GN, SC e associarle al suono corrispondente, utilizzando tali gruppi di lettere per scrivere parole intere e distinguendo il suono SC dai suoni S+C; • scrivere elenchi di parole sulla base di una precisa consegna, ricavando gli elementi dell’elenco dal testo di una filastrocca. Registriamo i risultati ottenuti dai bambini su una tabella con le seguenti voci: L’alunno/a ................... Alunno
In modo adeguato
In modo parzialmente adeguato
In modo non adeguato
Scrive parole intere usando sillabe e segmenti non sillabici contenenti il digramma GL. Scrive parole intere usando sillabe e segmenti non sillabici contenenti il digramma GN. Scrive parole intere usando sillabe e segmenti non sillabici contenenti il digramma SC. Scrive parole intere usando sillabe e segmenti non sillabici contenenti le lettere S + C.
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Dopo aver letto e compreso una filastrocca ricava parole da scrivere sotto forma di elenco.
RECUPERO 1 Le attività di recupero sono finalizzate alla corretta ortografia di parole contenenti SC, GL, GN, SC.
208
Italiano I • Unità 7
j COMPLETA IL CRUCIVERBA CON LE PAROLE GIUSTE.
CRUCIVERBA
Nome ...................................... Cognome .............................................
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VERIFICA 1
Scrivere parole intere usando sillabe e segmenti non sillabici contenenti SC, GL, GN, SC.
Italiano I • Unità 7
209
VERIFICA 2 Nome ...................................... Cognome .............................................
LA MAGICA POZIONE j LEGGI.
Una strega pasticciona nella pentola per sbaglio, mise al posto di un ranocchio uno spicchio o due di aglio. Mise invece che il veleno della vipera reale un mazzetto di carote, dei fagioli e un po’ di sale. E al posto di un serpente versò un cardo e una cipolla e poi disse: – È tutto fatto, aspettiamo che ben bolla. Ben bolliva quell’intruglio tra scintille, fuoco e fumo e nell’aria si spandeva un buonissimo profumo. Stupefatta quella strega, mescolando il minestrone, assaggiava e poi diceva: – Ma che magica pozione! GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
(M. L. Giraldo, Filastrocche scaccia paura, Giunti Kids)
j RILEGGI LA PARTE RIQUADRATA E SOTTOLINEA GLI INGREDIENTI. POI SCRIVI L’ELENCO. Per fare il minestrone della strega si mette: 4 ......................................................................... 1 ................................................................... 2 ................................................................... 5 ......................................................................... 3 ................................................................... 6 .........................................................................
210
Italiano I • Unità 7
Leggere e comprendere una filastrocca. Ricavare parole da scrivere sotto forma di elenco.
RECUPERO 1 Nome ...................................... Cognome .............................................
SCI O SCE? j COMPLETA CON SCI O SCE E LEGGI.
BI
FA
PI
A
A
NE
NSORE
RIFFO
PE
j COMPLETA CON GLI E LEGGI. POI SCRIVI I NOMI IN CORSIVO.
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PA
A
SO
OLA
GI
O
j LEGGI E RICOPIA LE PAROLE SOTTO AL DISEGNO GIUSTO: SPUGNA • LEGNO • PIGNE
Scrivere parole intere usando sillabe e segmenti non sillabici contenenti SC, GL, GN, SC.
Italiano I • Unità 7
211
UNITÀ 8 k CU, QU e CQU PROGETTAZIONE
MAGGIO
APRILE
SEZIONE
OBIETTIVI
ASCOLTARE E PARLARE
A partire dagli stimoli offerti da un testo ascoltato comprendere i contenuti della storia: j individuando i personaggi, le loro caratteristiche e comportamenti, i luoghi, le relazioni temporali e causali; j distinguendo gli oggetti ed eventi reali da quelli fantastici.
LEGGERE E SCRIVERE
j Leggere e comprendere brevi filastrocche in rima. j In una parola scritta, riconoscere le lettere Q, CQ e associarle al suono corrispondente. j Discriminare sul piano grafico la forma CU dalle forme omofone QU e CQU. j A partire dal riconoscimento delle lettere QU e CQU scrivere parole che contengano tali forme. j Comprendere il significato di parole appartenenti alla “famiglia dell’acqua” e utilizzarle per strutturare frasi. j Ricavare liste funzionali da un insieme di parole date. j Scrivere liste funzionali ricavando i contenuti da un insieme di immagini. j Produrre schede informative su personaggi, sulla base di uno schema dato. j Utilizzare il carattere stampato maiuscolo e corsivo nella scrittura.
RIFLETTERE SULLA LINGUA ATTIVITÀ INTERDISCIPLINARI
j Comprendere il significato di parole relative ai cibi e ai modi per cucinarli; usare le parole per costruire frasi. j A partire da filastrocche popolari, eseguire una semplice sequenza ritmica utilizzando parti del proprio corpo.
Lavoriamo su… e attività di lingua orale prendono avvio da una storia che parla di teneri draghi e del loro mondo fantastico. Il testo stimola conversazioni su mondi fantastici e confronti con i mondi reali degli alunni e rappresenta l’occasione per avviare attività di lettura e scrittura. Un altro testo orale, la storia di un aquilone, è utilizzato per attività di comprensione ma anche come punto di partenza per esercizi ortografici: diventa infatti l’occasione per scoprire la lettera Q e le sue caratteristiche. Il percorso prevede il riconoscimento e il confronto, sul piano grafico e fonico, dei segmenti CU, QU e CQU: sono suoni uguali per i quali si adoperano lettere diverse. Si tratta di fare molti esercizi per la memorizzazione della “forma” delle parole che contengono tali particolarità ortografiche.
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L
lavoriamo su...
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Italiano I • Unità 8
Lavoriamo su… Il percorso di lettoscrittura prevede anche la lettura di divertenti filastrocche in rima e la scrittura dei primi “testi” quali schede informative. La produzione di liste funzionali, poi, rappresenta un utile esercizio in quanto avviene dopo aver fatto operazioni di lettura, comprensione, classificazioni con le parole e le immagini. Il mondo dei cibi offre l’occasione per riflettere sulla lingua e ampliare il lessico. L’educazione alla musica è sviluppata mediante l’uso della lettura ad alta voce di filastrocche popolari e la contemporanea esecuzione di una sequenza ritmica utilizzando parti del proprio corpo.
ZOOM k Le difficoltà ortografiche L’ortografia può essere appresa anche in modo allegro. Proprio per questo motivo presentiamo filastrocche d’autore: i bambini potranno leggere e ripetere parole che contengono particolarità ortografiche e nel contempo potranno divertirsi. I bambini fanno così il loro ingresso in maniera giocosa nel mondo della parola e dei suoni che la compongono: la scoperta delle varie difficoltà ortografiche diventa più attraente e gli apprendimenti più duraturi perché più motivati.
Mappa dei contenuti Parole generali e particolari Parole in cucina
Le storie La lingua orale
La riflessione sulla lingua
I personaggi fantastici e le loro caratteristiche I rapporti temporali e causali
La conversazione: realtà e fantasia
UNITÀ 8 Le letture e i suoni: QU, CU, CQ
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La lettoscrittura Il ritmo delle filastrocche
Il percorso per imparare a leggere e scrivere
Le filastrocche La scheda informativa Le liste funzionali
I testi
St
ru ment
a
rio
La lingua italiana e la musica
La “famiglia” dell’acqua
Italiano I • Unità 8
213
LINGUA ORALE
k Tutti a Dragolandia! k Personaggi simpatici e dai gusti alimentari davvero particolari, gli abitanti di Dragolandia ci trasportano in un mondo fantastico e davvero divertente. j Parliamo con i bambini dei draghi, esseri inventati dalla fantasia e protagonisti di tanti racconti per l’infanzia. Per cominciare leggiamo un testo sui draghi di Dragolandia. Le attività stimolate dalla lettura saranno numerose, sia sul versante dell’oralità che della lettoscrittura. E le risate saranno assicurate!
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LETTURA DELL’INSEGNANTE I draghi di Dragolandia Dragolandia è la valle rocciosa dove abitano da millenni draghi di ogni tipo. Ci sono draghi alti e grossi e draghi piccini piccini, draghi verdi e draghi gialli, draghi a strisce e draghi a macchie! C’è chi ha le corna e chi il becco, chi ha la coda e chi le zanne! I draghi sono tipi un po’ strani… Di certo sono tutti assai simpatici, però anche molto pasticcioni! Fanno sempre un sacco di rumore quando si muovono e… attenti a non farli arrabbiare! Potrebbero sputare fuoco! Ma niente paura! I draghi, se si arrabbiano, fanno subito la pace! Per loro il miglior modo di tornare amici è farsi una bella mangiata insieme… e sono dei veri campioni di abbuffate! Per smaltire tutte le rocce che mangiano ogni giorno, i draghi passano molto del loro tempo a giocare: e bisogna ammettere che sono davvero bravi ad organizzare corse, gare, giochi a premi e prove di abilità. I draghi più terribili, più tremendi, insomma i più temuti in tutta Dragolandia sono i piccoli draghi. Proprio così! I cuccioli di drago si divertono così tanto a combinare guai e a fare dispetti che tutti hanno paura di loro… anche i draghi grandi, grossi e con tanti muscoli!!! Quando crescono, i draghi diventano tranquilli e pacifici, ma da piccoli non stanno mai fermi! Tutti scappano a zampe levate quando sfrecciano a gran velocità con i loro carretti! Ma il peggio arriva al loro terzo compleanno, quando cioè iniziano a sputare fuoco. E da quel momento… si salvi chi può! Come si divertono ad arrostire le codine dei loro amici, a bruciacchiare i giochi dei fratellini e a carbonizzare il minestrone della mamma! E appena si stancano di abbrustolire tutto ciò che trovano intorno a sé, corrono in piscina: quando scendono dallo scivolo o si lanciano dal trampolino, gli schizzi d’acqua arrivano fino ai confini di Dragolandia! Per fortuna queste pesti, prima o poi, cresceranno! (Riduzione da T. Wolf, Piccoli draghi, Dami)
214
Italiano I • Unità 8
LINGUA ORALE j Avviamo una conversazione con i bambini: verifichiamo che abbiano compreso il contenuto del testo e invitiamoli a esplicitare altre conoscenze, acquisite mediante l’ascolto di altre storie e la lettura di libri che parlano del mondo fantastico dei draghi. Cerchiamo di stimolare la loro fantasia. Chiediamo: • Ai confini del bosco si trova la valle dove vivono i draghi. Dicono che si trovi al di là delle Montagne Infinite e oltre il villaggio degli gnomi. Ricordate come si chiama e di che cosa è fatta questa valle? Voi come la immaginate? Che cosa pensate ci sia nella valle? Come pensate siano fatte le abitazioni dei draghi? • La vita a Dragolandia scorre serena e in modo silenzioso, o è serena e rumorosa? Perché? • I draghi sono molto golosi e fanno delle supermerende. Quanto tempo durano secondo voi queste merende? Che cosa mangiano? • Avete sentito che i draghi organizzano spesso delle gare; per esempio organizzano gare di velocità con i carretti. Perché corrono sempre? • Gli gnomi, che abitano vicino alla valle dei draghi, si lamentano spesso perché la notte non riescono a dormire. Che cosa non li fa dormire, secondo voi? • Quali dispetti piace fare ai draghetti? • Che cos’altro conoscete sulla vita dei draghi? • Avete letto qualche libro che ne parla? Raccontate.
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j Distribuiamo ai bambini la scheda 75 , che contiene due “carte d’identità” incomplete dei draghi genitori. Chiediamo poi ai bambini di completarle con alcune semplici informazioni ricavabili dal disegno: come segni particolari, il papà ha due corni sul muso e la mamma ha una collana di perle rocciose ed è la miglior cuoca di Dragolandia. Diamo in fotocopia la scheda 76 e invitiamo i bambini a sbizzarrirsi per completare la scheda di Draguzzo e Draghetto con informazioni fantasiose o che hanno ricavato dalla conversazione e dall’ascolto del testo. Le informazioni possono riferirsi alla frequenza scolastica, ai giochi, ai dispetti, a ciò che i draghetti amano mangiare, agli abbracci e alle punizioni dei genitori ecc. j Approfittiamo della conversazione avviata con gli alunni per approfondire le caratteristiche del cibo dei draghi. Distribuiamo la scheda 77 : la lettura dei loro piatti può farci fare qualche risata e nel contempo far scoprire le differenze tra un piatto di tagliatelle al ragù e un pasticcio al ragù di roccia, una torta al cioccolato e una torta alla cioccoroccia. I bambini possono sottolineare le parole che sono loro note e a partire da esse parleranno delle differenze. Domandiamo: • Com’è fatto il ragù draghesco? C’è pomodoro e carne tritata o c’è dell’altro? • Con che cosa sono imbottite le zucchine giganti? Formaggio, carne… o altro?
CONVERSAZIONE
i
ferri del mestiere
Le storie fantastiche di draghi piacciono ai bambini e sono molto utili perché permettono loro di giocare con la fantasia e sviluppare l’immaginario: la mente crea i luoghi dove la storia è ambientata, crea boschi, case, animali stranissimi e simpatici… I bambini si immedesimano nei protagonisti delle varie storie e vivono con loro le avventure. Creature miticoleggendarie, i draghi sono presenti nell’immaginario di molte culture, a volte come esseri malefici e a volte, invece, come creature benefiche. Nei libri per bambini i draghi sono generalmente personaggi buoni, buffi e divertenti. Ma se per caso se ne incontra qualcuno cattivo… niente paura! Il bambino è rassicurato dalla consapevolezza che arriverà un lieto fine perché, dopo i momenti di tensione, si trova sempre il modo di sconfiggerlo! E il lieto fine arriva sempre!
Italiano I • Unità 8
215
LETTOSCRITTURA
k Il vocabolario in cucina k Dal cibo dei draghi passiamo al nostro cibo. L’attenzione è indirizzata alle liste funzionali da una parte, e al lessico specifico dall’altra: parole generali e particolari, termini specialistici usati in cucina in relazione ai cibi. j Diamo in fotocopia la scheda 78 e invitiamo gli alunni a distinguere tra primi piatti, secondi piatti e contorni all’interno della lista dei cibi della mensa scolastica. Approfittiamo dell’occasione per conoscere o approfondire il significato di alcune parole. j Possiamo proporre un’ulteriore attività di scrittura facendo preparare a ogni alunno una specie di carta d’identità utilizzando la scheda 79 . Diciamo ai bambini che questa scheda potrebbe essere utile per un compagno nuovo, che così ha modo di leggere alcune cose per conoscere meglio ognuno di loro. Prima di scrivere parliamo insieme, in modo che ciascuno possa elencare le cose che preferisce e quelle che proprio non gli piacciono: colori, cibi, passatempi, capi d’abbigliamento, comportamenti quotidiani con i familiari e gli amici, giocattoli ecc.
RIFLETTERE SULLA LINGUA
j Diamo in fotocopia la scheda 80 . Dopo che i bambini hanno completato gli elenchi, facciamo leggere ad alta voce i nomi dei frutti e delle verdure e chiediamo quali altri tipi di frutti e di verdure conoscono. Completiamo insieme, se i bambini sono in difficoltà, le risposte alle ultime due domande.
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j Utilizziamo le proposte operative della scheda 81 per far comprendere il significato di alcune parole. Facciamo poi produrre delle frasi per utilizzare le parole conosciute, del tipo: • La mamma ha arrostito il pollo in forno e si sentiva un buon profumino in tutta la casa; • La nonna mangia spesso il pesce lesso: lo fa cuocere nell’acqua bollente e poi lo mette nel piatto con un po’ di olio.
L’ATTIVITÀ IN PIÙ L’utilizzo di parole relative ai cibi può portare a un notevole ampliamento lessicale. Stimoliamo i bambini ad abituarsi gradualmente a descrivere il cibo che preferiscono e il modo in cui va cucinato. Ecco quindi che si può friggere (come le patate), bollire (come l’acqua per la pasta), arrostire, cuocere al forno, cuocere ai ferri, cuocere in padella. Il sapore, inoltre, ci porta a usare aggettivi quali saporito, gustoso, insipido, dolce, amaro, aspro. Il cibo, infine, può presentarsi: poco cotto, ben cotto, bruciato, oleoso, grasso, marcio.
216
Italiano I • Unità 8
SCHEDA 75
LA FAMIGLIA DRAGOSAURI j LEGGI, OSSERVA I DISEGNI E COMPLETA.
NOME: Dragopapà. SEGNI PARTICOLARI: …………………………………………………….............................
A DRAGOLANDIA È: un bravo ingegnere roccioso. GLI PIACE: il pasticcio al ragù di roccia che fa Mammadraga e giocare con i draghetti. NON GLI PIACE: quando Mammadraga si arrabbia! NOME: Mammadraga. SEGNI PARTICOLARI: …………………………………………………….............................
A DRAGOLANDIA È: …………………………………………………….............................
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LE PIACE: la sua famiglia. NON LE PIACE: • che Draghetto si nasconda (e non riesce mai a trovarlo!); • i dispetti di Draguzzo; • quando Dragopapà ha la testa fra le nuvole. Italiano I • Unità 8
217
SCHEDA 76
LA FAMIGLIA DRAGOSAURI j COMPLETA LE INFORMAZIONI SUI DUE DRAGHETTI DELLA FAMIGLIA DRAGOSAURI.
NOME: Draguzzo ETÀ: 7 anni A DRAGOLANDIA È: …………………………………………………….............................
GLI PIACE ……………………………………………………............................. …………………………………………………….............................
NON GLI PIACE ……………………………………………………............................. …………………………………………………….............................
NOME: Draghetto ETÀ: 5 anni A DRAGOLANDIA È:
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…………………………………………………….............................
GLI PIACE ……………………………………………………............................. …………………………………………………….............................
NON GLI PIACE ……………………………………………………............................. …………………………………………………….............................
218
Italiano I • Unità 8
SCHEDA 77
LE RICETTE SPECIALI DI DRAGOLANDIA j LEGGI CIÒ CHE MANGIANO I DRAGHI. CI SONO PAROLE CHE TI RICORDANO LE COSE CHE MANGI ANCHE TU? SOTTOLINEALE.
Lasagne di roccia Minestrone con i cavoletti di dragolandia Arrosto di rocce miste Bistecca di dinosauro Zucchine giganti imbottite alla draghese Peperoncini fiammeggianti al forno bollente Noci di cocco in salsa di roccia Sassi caramellati
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Torta di cioccoroccia Millerocce alla crema j QUAL È LA DIFFERENZA TRA I PIATTI DEI DRAGHI E I TUOI? ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................
Italiano I • Unità 8
219
SCHEDA 78
ALLA MENSA DELLA SCUOLA j LEGGI CHE COSA MANGIANO I BAMBINI ALLA MENSA DELLA SCUOLA.
pasta al pomodoro e basilico • polpettone • spezzatino di pollo • patate arrosto • arrosto di tacchino • zucchini ripieni • tagliatelle al ragù • pasta al pesto • cosce di pollo al forno • minestra di fagioli con pastina • spinaci lessi • risotto con carciofi • polpette • insalata di pomodori • pesce lessato • piselli al tegame • pasta al burro • minestrone di verdura con crostini j SOTTOLINEA CON IL ROSSO CIÒ CHE MANGIANO COME PRIMO PIATTO. SOTTOLINEA CON IL BLU CIÒ CHE MANGIANO COME SECONDO PIATTO. SOTTOLINEA CON IL VERDE CIÒ CHE MANGIANO COME CONTORNO DEL SECONDO PIATTO.
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j RICOPIA SUDDIVIDENDO TUTTI I PIATTI IN TRE LISTE. I PRIMI PIATTI
I SECONDI PIATTI
I CONTORNI
....................................................
....................................................
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....................................................
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....................................................
220
Italiano I • Unità 8
SCHEDA 79
MI PRESENTO NOME: ......................................................................................................................................................................
ETÀ: ......................................................................................................................................................................
MI PIACE: ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................
NON MI PIACE: ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................
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......................................................................................................................................................................
DA GRANDE FARÒ: ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................
Italiano I • Unità 8
221
SCHEDA 80
FRUTTA E VERDURA j OSSERVA I DISEGNI. QUALI DI QUESTI PRODOTTI SONO VERDURE? CERCHIALI DI VERDE.
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j SCRIVI AL POSTO GIUSTO I NOMI DI CIÒ CHE VEDI DISEGNATO, DIVIDENDO IN DUE GRUPPI: SONO FRUTTI
SONO VERDURE
...........................................................
...........................................................
...........................................................
...........................................................
...........................................................
...........................................................
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...........................................................
j Come
si chiama il venditore di frutta e verdura?
......................................................................................................................................................................
j Le
verdure si coltivano nell’orto. Per questo motivo si chiamano: .................................................................................................................................................
222
Italiano I • Unità 8
SCHEDA 81
PAROLE DA... CUCINARE j LEGGI E SEGNA LA CASELLA GIUSTA.
A Giulio piacciono i maccheroni gratinati, perché hanno sopra una bella crosticina dorata. In che modo li ha gratinati la sua mamma?
Barbara odia gli spinaci lessati, anche se sono conditi con burro e parmigiano. Come li ha preparati la mamma?
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Buone la patate arrosto! Papà è più bravo della mamma a prepararle… Che cosa usa?
Oggi per contorno si mangiano piselli al tegame con prosciutto. In che modo vengono cucinati?
Italiano I • Unità 8
223
LETTOSCRITTURA
k La lettera Q • Parole con CUO k Sperimentiamo le specificità del nostro alfabeto esercitandoci con parole un po’ più difficili del solito. Le storie e le filastrocche aiuteranno i bambini a ricordare meglio la configurazione delle parole e i loro suoni. j Distribuiamo ai bambini la scheda 82 , quindi leggiamo loro la storia del signor Aquilone invitandoli, mentre ascoltano la storia, a osservare i disegni sulla scheda.
LETTURA DELL’INSEGNANTE Il signor Aquilone Il signor Aquilone vive da solo sopra una nuvola. La sua nuvola ha tutte le comodità. Ogni mattina il signor Aquilone prende la scopa e fa le pulizie. Dopo un po’ arriva l’uccello postino. Ma non ci sono lettere per il signor Aquilone. Il signor Aquilone va in cucina e si prepara un buon brodino di foglie per consolarsi. Il pranzo è pronto. Ma il signor Aquilone è triste perché deve mangiare sempre solo. Dopo mangiato si mette a dormire, e sogna. Sogna di quando giocava con i bambini legato a un filo. Un giorno, mentre dorme, viene svegliato da un rumore: ci-ci-ci, ci-ci, ci. È una grande famiglia di uccellini, che vuole riposare sulla nuvola. Il signor Aquilone è molto contento. Corre a prendere da mangiare e da bere per gli uccellini. Il signor Aquilone passa un bellissimo pomeriggio insieme ai suoi nuovi amici. Il sole tramonta, e gli uccellini partono. Il signor Aquilone è di nuovo triste; ma non si è accorto che un uccellino è rimasto sulla nuvola. L’uccellino si chiama Ugo, e ha deciso di restare per sempre sulla nuvola. Evviva, il signor Aquilone ha trovato un nuovo amico!
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(N. Costa, La storia del signor Aquilone, Emme Edizioni)
j Assicuriamoci che i bambini abbiano riconosciuto le sequenze della storia ascoltata e invitiamoli a completare i fumetti. Poi proponiamo agli alunni la scheda 83 per verificare se i bambini sanno riconoscere i rapporti di tipo causale e sanno usare le parole del tempo per stabilire l’ordine delle azioni. La storia del signor Aquilone ci ha fatto scoprire la lettera Q. Esercitiamoci pertanto con la scheda 84 a usare questa nuova lettera, facendo osservare ai bambini che è sempre seguita da U e da una vocale.
224
Italiano I • Unità 8
LETTOSCRITTURA j Diamo in fotocopia la scheda 85 : la filastrocca di Roberto Piumini permette ai bambini di familiarizzare con parole come CUOCERE e CUOCA, che contengono le lettere CUO. Facciamo notare che il suono di queste lettere è lo stesso di QUO in LIQUORE. Quando scriviamo, però, utilizziamo lettere diverse. Presentiamo altre parole che si scrivono con CUO come CUOCA e CUOCERE: SCUOLA, CUOIO, CUORE. Facciamo formulare e scrivere delle frasi con queste parole. Soltanto con il tempo e molti esercizi i bambini impareranno quali parole si scrivono con Q + U e quali, invece, con C + U. Puntualizziamo infine che c’è una parola particolare che si scrive con due Q: è SOQQUADRO, che vuol dire “caos, confusione”. Facciamo esempi per far comprendere bene il significato di questa parola, con frasi come: I ladri hanno messo a soqquadro la casa! j Diamo ai bambini la scheda 86 per far conoscere con filastrocche, in contesti simpatici, alcune parole appartenenti alla famiglia dell’acqua. Si tratta di parole che spesso non sono conosciute dai bambini e che non vengono usate nel linguaggio di tutti i giorni. Facciamo notare che queste parole, come la parola ACQUA da cui derivano, si scrivono con CQ. Presentiamo in modo divertente altre parole della famiglia di ACQUA. Parliamo dei tanti figli che fanno parte di questa numerosa famiglia e scriviamo i loro nomi alla lavagna. Facciamo notare che la lettera C precede sempre la Q.
ALLA LAVAGNA
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La famiglia dell’acqua • Un figlio monello come l’ACQUAZZONE che fa fare la doccia a tutti anche se non ne hanno voglia. • Un figlio molto serio come l’ACQUEDOTTO che distribuisce acqua nelle case e nelle città. • Un figlio giocherellone come l’ACQUARIO che gioca con i pesci. • Un altro che fa il pittore e si chiama ACQUERELLO. • Una figlia molto golosa, l’ACQUOLINA, sempre in cerca di dolci.
i
ferri del mestiere
Non serve dare ai bambini regole di ortografia del tipo: “Il suono cq è un rafforzamento che si usa con acqua e con tutte le parole derivate da acqua”. Forme ortografiche quali cq di acqua potranno infatti essere apprese soltanto con molti esercizi, perché necessitano di memorizzazione specifica da parte dei bambini per evitare errori ortografici. Per far apprendere ai bambini la “forma” delle parole della “famiglia dell’acqua” si possono proporre definizioni/indovinello del tipo: Si beve ............................. Vasca per i pesci ........... ................................................
Colori ad acqua
........... ...............................................
Pioggia forte e violenta ..........................................
La memorizzazione potrà poi avvenire con l’uso del dettato ortografico e con il completamento di frasi in cui si dovrà inserire la parola che contiene cq.
j Distribuiamo la scheda 87 che fa esercitare i bambini con le parole che abbiamo presentato. Formiamo alcune frasi con parole della famiglia di ACQUA, per contestualizzarle e capirne meglio il significato: • Ho comprato tanti pesciolini rossi per l’acquario. • Mi piace sciacquettare le mani sotto il rubinetto. • La lavatrice risciacqua i panni tante volte. Italiano I • Unità 8
225
SCHEDA 82
LA STORIA DEL SIGNOR AQUILONE j CHE COSA PENSA IL SIGNOR AQUILONE? COMPLETA SCRIVENDO NEL FUMETTO.
M3i 2c3h3iamo .....................................................................................
2e 2vivo .....................................................................................
M3i 1sen3to .....................................................................................
Nøn 2m3i 1p3iace
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...........................................................................................................................
E3ra 1be3l3lo ............................................................................................................ ............................................................................................................
226
Italiano I • Unità 8
O2gg3i 1søno 2dav√e3ro .....................................................................................
M3i 1sen3to .......................................................................................................
C3he 1be3l3lo!
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..................................................................................................................
Italiano I • Unità 8
227
SCHEDA 83
IL SIGNOR AQUILONE È... j COMPLETA LE FRASI.
L’aquilone è felice perché ......................... ................................................................................................ ................................................................................................
L’aquilone è ............................................................. perché gli uccellini partono.
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L’aquilone è felice perché ......................... ................................................................................................ ................................................................................................
j SCRIVI LE SEGUENTI PAROLE AL POSTO GIUSTO NEI RETTANGOLI VUOTI.
POI 228
Italiano I • Unità 8
PRIMA
ALLA FINE
SCHEDA 84
QUA, QUE, QUI, QUO j LEGGI LA FILASTROCCA. QUALE PAROLA SI SCRIVE CON LA STESSA Q DI AQUILONE? SOTTOLINEALA.
La mia amica quaglia Betty ama tanto gli spaghetti con il sugo ed il ragù di mangiare non smette più. (C. Mieli, Filastrocca dell’ABC, Peek-a-boo – Pika edizioni)
j COMPLETA CON QUA, QUE, QUI, QUO, LEGGI E RICOPIA IN CORSIVO.
__ __ __ DRO
__ __ __ DERNO
__ __ __ DRIFOGLIO
A __ __ __ LA
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CIN __ __ __
__ __ __ NDICI
LI __ __ __ RE Italiano I • Unità 8
229
SCHEDA 85
CUO j LEGGI LA FILASTROCCA.
Un’oca vestita da cuoca per gioco accese il fuoco sotto una pentolata d’acqua salata. Ci mise un pizzico di basilico, un aglio (per sbaglio) mescolò lentamente col mestolo lucente, aggiunse un po’ di menta, e quando fu contenta si tolse il vestito da cuoca, lo appese a un chiodo, quell’oca, e si tuffò nel brodo. GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
(R. Piumini, C’era un bambino profumato di latte, Mondadori)
j COMPLETA.
Prima l’oca vuole fare la ..................................................; poi l’oca non è più una ..................................................; accende il .................................................. sotto la pentola e si tuffa nel brodo e si fa cuocere. 230
Italiano I • Unità 8
SCHEDA 86
CQU j LEGGI E POI RISPONDI.
Filastrocca del PESCE SPAZZINO che pulisce l’acquitrino con i baffi a spazzolone e non tiene altra ambizione che passare l’esistenza a pulire con pazienza. (N. Codignola, Millanta, la gallina canta, Fatatrac)
HAI CAPITO CHE COS’È L’ACQUITRINO? È UN TERRENO RICOPERTO DI
..............................................................................................
Filastrocca del RAGNO ACQUAIOLO che fa la tela e gli piace star solo, che in riva al fiume ricama ricama e intanto ascolta cantare la rana, che quando spunta la luna e c’è vento va in altalena su un filo d’argento. GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
(N. Codignola, Millanta, la gallina canta, Fatatrac)
PERCHÉ QUESTO TIPO PARTICOLARE DI RAGNO SI CHIAMA ACQUAIOLO? GLI PIACE TANTO L’ ..............................................................! INFATTI VIVE SULLA RIVA DEL
.................................................................................................
Italiano I • Unità 8
231
SCHEDA 87
LA FAMIGLIA DELL’ACQUA j LEGGI LA FILASTROCCA.
Sopra il lago di SCIACQUETTA c’è un traghetto che strombetta sotto il lago c’è una biscia che nell’ACQUA sguscia e striscia. (G. Quarzo, Paese che vai, Salani)
j NEL RIQUADRO CI SONO PAROLE DELLA FAMIGLIA DELL’ACQUA. OSSERVA IL DISEGNO E SCEGLI QUELLE CHE TI SERVONO PER COMPLETARE LA FILASTROCCA. ACQUERELLI • ACQUOLINA • SUBACQUEO • ACQUAZZONE • ACQUEDOTTO • ACQUARIO
Sopra il lago di Sciacquetta piove piove in continuazione. Ecco arriva un ……………….......................…………….! Dentro il lago di Sciacquetta un ………………………..................… nuota in fretta.
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j OSSERVA I DISEGNI E USA LE PAROLE DEL RIQUADRO PER FORMARE DELLE FRASI. SCRIVILE SUL QUADERNO.
232
Italiano I • Unità 8
ATTIVITÀ INTERDISCIPLINARI
k L’accento e il ritmo k Utilizziamo due filastrocche molto conosciute e ci poniamo come modello per gli alunni nella scansione degli accenti ritmici. j Proponiamo due filastrocche popolari. Ripetiamole più volte insieme ai bambini per far cogliere il diverso ritmo. Battiamo nel contempo le mani e facciamo sentire bene con la voce le sillabe che compongono le parole. Si tratta di accenti non scritti, ma nascosti (segnalati dal colore blu nel testo).
LETTURA DELL’INSEGNANTE
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Ho una spilla regalata Ho una spilla regalata Ma non so chi me l’ha data Me l’ha data mia sorella Che si chiama mortadella Me l’ha data mio cugino Che si chiama formaggino Me l’ha data mio papà Che si chiama baccalà.
Stella stellina Stella stellina la notte s’avvicina: la fiamma traballa, la mucca è nella stalla. La mucca ed il vitello, la pecora e l’agnello, la chioccia coi pulcini la mamma e i suoi bambini. Ognuno ha la sua mamma e tutti fan la nanna. j Proseguiamo facendo scoprire agli alunni le pulsazioni ritmiche, e cioè il tempo di ogni battuta nella sequenza verbale della filastrocca Stella stellina; in questo caso si tratta di un ritmo binario (in musica è di 2/4). Consegniamo ai bambini la scheda 88 . All’interno di ogni battuta (o di ogni cellula ritmica) per scandire la durata delle due pulsazioni usiamo inizialmente la sillaba TA (1/4) e le sillabe TI-TI (1/4); ma potremmo anche usare nomi di colori (BLU/ROS-SO) o nomi di animali (GRU/GAT-TO). Italiano I • Unità 8
233
SCHEDA 88
BATTI IL RITMO j LEGGI DA SINISTRA A DESTRA IL RIGO TRATTEGGIATO E BATTI IL RITMO COSÌ: TA
TA : BATTI LE MANI SULLE COSCE TI-TI : BATTI DUE VOLTE LE MANI
TA
TA =
TA
TI - TI
Stel
la stel li
na la
not te
fiam
ma tra bal
la la
muccaed
il vi
chioc
cia coi pul
tel
TI - TI
TI-TI
TI - TI
TI - TI s’av vi
TI-TI TA
TI - TI
ci
na la
muc caè nel la
stal
la la
lo la
pe co
gnel
lo la
cini la
mammaei suoi
bambi
ni o
TI - TI
TA
rae l’a
Per finire… TI - TI
TI - TI
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gnu noha la sua
TA mam
TI - TI ma e
tut ti
TI - TI fan la
nan
TA na
j ADESSO LEGGI LA FILASTROCCA BATTENDO IL RITMO COME HAI FATTO PRIMA.
234
Italiano I • Unità 8
VERIFICHE E RECUPERO VERIFICA 1 E 2 Nelle attività di verifica puntiamo l’attenzione sulla capacità di: • leggere e comprendere una filastrocca per individuare alcuni elementi da riproporre in scrittura sotto forma di scheda informativa. L’attività permette, tra l’altro, di dimostrare l’avvenuto riconoscimento sul piano grafico e fonico del segmento CQU in quanto si tratta di leggere e scrivere parole che lo contengono; • mettere nell’esatta successione temporale le sequenze illustrate di una storia nota e individuare le relazioni causali; • scrivere le didascalie relative alle vignette ordinate. Registriamo i risultati ottenuti dai bambini su una tabella con le seguenti voci: L’alunno/a ...................
Alunno
In modo adeguato
In modo parzialmente adeguato
In modo non adeguato
Scrive parole contenenti il segmento CQU. Scrive una scheda informativa sulla base di uno schema, utilizzando gli elementi ricavati da una filastrocca. Numera le vignette di una storia per individuarne le relazioni temporali. Scrive le didascalie per le vignette di una storia collocandole nell’esatto ordine temporale.
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Utilizza le proprie conoscenze per dare spiegazioni causali.
RECUPERO 1 E 2 Le attività di recupero sono finalizzate allo sviluppo delle relazioni temporali e causali, alla corretta ortografia di parole contenenti CU, QU, CQ, alla scrittura di frasi.
Italiano I • Unità 8
235
VERIFICA 1 Nome ...................................... Cognome .............................................
FATA LINA j LEGGI.
Fata Lina è una delle FATE ACQUATICHE; abita nel paese di OLTRACQUE, ricchissimo di fiumi e laghi. È davvero brava a nuotare; si diverte molto anche a scendere nel mare profondo e a parlare con i pesci. I suoi capelli sono lisci e biondi, e adora farsi pettinare dalla mamma e dalla nonna, che sono FATE ACQUATICHE come lei. Sa fare molte magie, però non le piace andare a scuola; e infatti ogni tanto dimentica le formule magiche perché non le ha studiate. Dice che leggere i libri di magia è una perdita di tempo… La sua bibita preferita è la SCIACQUETTOSA, che ha una bianchissima schiuma. j PREPARA UNA SCHEDA PER FAR CONOSCERE LA FATA AI TUOI AMICI CHE NON HANNO LETTO IL TESTO.
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NOME
..................................................................................................................................................
TIPO DI FATA
...................................................................................................................................
DOVE ABITA
.....................................................................................................................................
LE PIACE
..............................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................
NON LE PIACE
................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................
236
Italiano I • Unità 8
Leggere e comprendere una filastrocca. Scrivere una scheda informativa sulla base di uno schema.
VERIFICA 2 Nome ...................................... Cognome .............................................
LA FIABA DI BIANCANEVE j OSSERVA LE TRE VIGNETTE. RICONOSCI DUE PERSONAGGI DELLA FIABA DI BIANCANEVE? CHE COSA SUCCEDE PRIMA? CHE COSA SUCCEDE DOPO? NUMERA LE VIGNETTE E POI SCRIVI, IN ORDINE, LE COSE CHE SUCCEDONO.
PRIMA
...................................................................................................................................................
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....................................................................................................................................................................
POI
..........................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................
ALLA FINE ........................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................
PERCHÉ
................................................................................................................................................
.................................................................................................................................................................... Numerare le vignette di una storia per individuarne le relazioni temporali.
Italiano I • Unità 8
237
RECUPERO 1 Nome ...................................... Cognome .............................................
PRIMA E DOPO j GUARDA LA VIGNETTA E SCRIVI CHE COSA VEDI. Giacomo ha
..............................................
............................................................................ ............................................................................
j PERCHÉ È SUCCESSO? SCEGLI LA POSSIBILE CAUSA.
j COMPLETA. Giacomo ha ................................................................................................................................ perché ............................................................................................................................................ .............................................................................................................................................................
j OSSERVA LE VIGNETTE E COMPLETA LA FRASE.
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PRIMA
DOPO
Martina è a letto ..................................................................................................................... perché ............................................................................................................................................ .............................................................................................................................................................
238
Italiano I • Unità 8
Scrivere le didascalie per le vignette di una storia collocandole nell’esatto ordine temporale.
RECUPERO 2 Nome ...................................... Cognome .............................................
I SUONI CU, CQ E QU j OSSERVA I DISEGNI E SCRIVI I NOMI NEL RIQUADRO GIUSTO.
CU
CQ
QU
........................................
........................................
........................................
........................................
........................................
........................................
........................................
........................................
........................................
j SCEGLI UN NOME DA OGNI RIQUADRO E PER CIASCUNO SCRIVI UNA FRASE. 1.
....................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................
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.......................................................................................................................................................
2.
....................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................
3.
....................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................... Scrivere parole contenenti CU, QU, CQ e utilizzarle per comporre frasi.
Italiano I • Unità 8
239
UNITÀ 9 k L’accento e l’apostrofo PROGETTAZIONE SEZIONE
OBIETTIVI
LEGGERE E SCRIVERE
j Leggere e comprendere brevi filastrocche in rima. j Scrivere parole e frasi relative a immagini. j Scrivere semplici istruzioni. j Usare l’accento grafico e l’apostrofo. j Utilizzare il carattere stampato maiuscolo e corsivo nella scrittura.
MAGGIO
ASCOLTARE E PARLARE
A partire dagli stimoli offerti da un testo ascoltato: j individuare i comportamenti e le caratteristiche dei personaggi e l’ordine temporale delle azioni; j apportare il proprio contributo in una discussione sulle modalità di instaurare adeguate relazioni sociali tra bambini; j apportare il proprio contributo in una conversazione sulle diverse attività lavorative e le persone che le svolgono; j sintetizzare su una scheda le informazioni del testo ascoltato, sulla base di uno schema predisposto; j raccontare oralmente una storia dimostrando di averla compresa; j comprendere/dare istruzioni relative a un procedimento (fare il pane, realizzare una semplice ricetta di cucina).
RIFLETTERE SULLA LINGUA ATTIVITÀ INTERDISCIPLINARI
j Riconoscere le relazioni di significato di parole che fanno parte della stessa famiglia. j Comprendere ed eseguire istruzioni orali per fare un disegno e realizzare un oggetto.
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Lavoriamo su… e attività di lingua orale prendono avvio da una storia in rima che parla di una bambina un po’ particolare: si sente una principessa! Il testo stimola la discussione e porta a riflettere sulle modalità relazionali più opportune per stare bene con gli altri e sulla necessità di tener conto anche delle loro esigenze. Un altro testo stimola attività relative ai vari mestieri e alle modalità del loro svolgimento e rappresenta l’occasione per avviare attività di lettura e scrittura. Il percorso prevede poi la familiarizzazione con testi che danno istruzioni e l’attenzione è indirizzata sull’ordine temporale delle azioni e sulle parole specifiche da usare.
L
240
Italiano I • Unità 9
lavoriamo su...
Lavoriamo su… L’apostrofo e l’accento sono due particolarità ortografiche con le quali i bambini prendono via via dimestichezza, anche con l’aiuto di filastrocche. È sempre il mondo dei mestieri ad offrire l’occasione per riflettere sulla lingua e ampliare il lessico (le parole derivate). L’educazione all’arte è sviluppata mediante l’uso di istruzioni da ascoltare per realizzare disegni e oggetti.
ZOOM k I testi di istruzioni Come si scrive una ricetta di cucina? Che cos’ha di particolare rispetto ad altri testi? Non è difficile per i bambini capire che per realizzare un piatto in cucina occorre seguire in modo preciso certe istruzioni e mettere specifici ingredienti, altrimenti per il piatto (che si tratti di una torta o di una pizza o di altro ancora) non ci sarà il risultato atteso. La stessa cosa succede quando bisogna costruire un oggetto o eseguire un disegno: occorre seguire bene le istruzioni per realizzarlo. In questa unità gli alunni familiarizzano con semplici testi di istruzioni, e scoprono le loro caratteristiche: • una terminologia specifica relativa ai nomi (nel caso della ricetta di cucina si tratta delle parole che indicano ingredienti e utensili) e ai verbi che indicano le azioni da fare; • una sequenza ordinata delle istruzioni, che va rispettata per ottenere il risultato voluto.
St
Le parole in famiglia
La riflessione sulla lingua
Filastrocche e storie La lingua orale
ru ment
a
rio
Mappa dei contenuti
I personaggi, le loro caratteristiche L’ordine delle azioni Tanti mestieri
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La discussione: vivere bene con gli altri
UNITÀ 9
La lingua italiana e l’arte
La lettoscrittura
Il percorso per imparare a leggere e scrivere
L’accento e l’apostrofo Parole e frasi La lettura della filastrocca I testi che danno istruzioni
Le istruzioni per realizzare disegni e oggetti
Italiano I • Unità 9
241
LINGUA ORALE
k I comportamenti corretti in classe k Discutere con i bambini è fondamentale; ci serve per conoscerli meglio, ma serve anche per creare condivisione su aspetti specifici, su argomenti importanti relativi al loro sviluppo personale e sociale.
i
ferri del mestiere
Discutere su questi aspetti aiuta a migliorare le relazioni tra i bambini e a trovare vie d’uscita per situazioni di disagio che spesso si creano quando in classe ci sono bambini come Giulia.
j Utilizziamo una filastrocca in rima per introdurre una discussione su alcuni comportamenti che spesso registriamo nelle nostre classi. Ci sono bambini pretenziosi ed esigenti, che pensano di dover ottenere tutto ciò che vogliono e pretendono di essere trattati dagli altri nel modo in cui desiderano. Sono bambini che vanno incontro a frustrazioni e crisi di rabbia quando le cose non vanno come vogliono. j Leggiamo ai bambini la seguente filastrocca.
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LETTURA DELL’INSEGNANTE Giulia la principessa Giulia è un tipo davvero speciale: è convinta di avere sangue reale. Da principessa si veste ogni giorno per farsi ammirare da chi le sta intorno. Giulia sorride da mattina a sera, come deve fare una principessa vera! E come si usa a palazzo reale, si spruzza il profumo in quantità industriale! Come una principessa, lei cammina senza fretta.
E se anche è in ritardo, il suo seguito l’aspetta! Giulia mette gli occhiali a forma di cuore per essere più bella e trovare l’amore! E come ogni principessa che si rispetti vuole essere riverita da tutti i valletti! Chissà perché nessuno ai miei piedi si è inchinato? “Che strano!” pensa Giulia che sguardo preoccupato. E allora tira pugni e grida stizzosa, come fa una principessa quando è molto furiosa! (P. Bertrand, Giulia la principessa, Motta Junior)
242
Italiano I • Unità 9
LINGUA ORALE j Nel corso della discussione invitiamo i bambini a raccontare le proprie esperienze per far emergere situazioni che spesso si presentano in classe: ci sono amici che pretendono di fare solo ciò che desiderano, che vogliono prevalere sugli altri, che impongono la propria volontà. Chiediamo: • Giulia è una bambina come tante… però si sente superiore agli altri. Chi crede di essere? • Fa alcune cose per essere ammirata dai compagni: che cosa? • Possiamo dire che Giulia è vanitosa? • Nella storia si dice che Giulia vuole essere riverita da tutti i valletti e vuole che i compagni si inchinino ai suoi piedi. Che cosa significa? • Possiamo dire che Giulia è una bambina PREPOTENTE, che vuole imporre la propria volontà e costringere i compagni a fare ciò che vuole? • Possiamo dire che è una bambina SUPERBA, perché si sente superiore agli altri e si comporta in modo ARROGANTE? • Possiamo dire che è una bambina ESIGENTE, che pretende molto dagli altri? • Come si comportano i compagni nei confronti di Giulia? • Perché alla fine Giulia si arrabbia? • E voi, come vi comportereste? • Secondo voi, di fronte a una bambina che si sente una principessa o a un bambino che si sente un principe, che cosa è meglio fare? È bene esaudire tutte le sue richieste al primo cenno di desiderio? Oppure è utile parlare, e ricordare che per vivere bene insieme agli altri non si deve pretendere con forza alcune cose e non si può fare solo ciò che piace?
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j Utilizziamo frasi per contestualizzare aggettivi quali PREPOTENTE, ESIGENTE, SUPERBO ecc. Indirizziamo la riflessione dei bambini sul fatto che non si può soltanto chiedere agli altri, ma occorre anche dare e che spesso otteniamo di più con la gentilezza che con la prepotenza. Proponiamo ai bambini alla lavagna le seguenti frasi e invitiamoli a concluderle.
CONVERSAZIONE
i
ferri del mestiere
Che cosa fare di fronte a un bambino che, come Giulia, tende alla superiorità perché crede di essere speciale, ha necessità eccessiva di ammirazione, vuole che venga soddisfatta ogni sua richiesta e pensa che tutto gli sia dovuto? Occorre lavorare, da una parte, sul piano dell’autostima in quanto, contrariamente alle apparenze, in casi come questi spesso la stima di sé è bassa e ci troviamo davanti a bambini molto fragili. Dall’altra parte, occorre lavorare sul piano delle relazioni sociali, al fine di far crescere la sensibilità per gli altri e far acquisire consapevolezza del fatto che anche gli altri hanno desideri, sentimenti e necessità.
ALLA LAVAGNA Un bambino esigente dice... Io devo assolutamente avere… I miei amici devono fare… I miei genitori devono…
Un bambino gentile dice… Mi piacerebbe se… Sarebbe bello se… Vorrei… preferirei… desiderei…
• Quali formule è meglio usare quando si vive con gli altri?
Italiano I • Unità 9
243
LETTOSCRITTURA
k I mestieri k Parliamo di alcuni mestieri noti ai bambini, e lo facciamo con l’aiuto di un personaggio protagonista di una storia. È un tartarughino, ed è ancora indeciso su che cosa farà da grande… j Proponiamo ai bambini una storia che fa da stimolo per numerose attività. Leggiamo il testo e, nel contempo, presentiamo la scheda 89 . Invitiamo i bambini ad osservare le illustrazioni a mano a mano che ascoltano; soltanto in un secondo momento chiederemo loro di scrivere ciò che Sebastiano vuole fare da grande.
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LETTURA DELL’INSEGNANTE Sebastiano il tartarughino – Ascolta, papà, – disse Sebastiano – sai cosa farò da grande? Papà tartaruga si meravigliò. – Ci hai già pensato? – gli chiese. – Sicuro, – rispose Sebastiano – farò il pompiere. Così avrò un’uniforme rossa come le fragole e anche un casco argentato, brillante come le stelle del cielo. E se a casa nostra scoppierà un incendio, arriverò io e lo spegnerò! – Sarebbe bello – disse il papà. – Io e la mamma non dovremmo mai preoccuparci degli incendi, perché tu ci salveresti. – Però ci sono altri mestieri fantastici! Sebastiano era eccitato; nella sua testolina le idee si accavallavano in disordine una sull’altra, a raffica. – Per esempio, potrei fare il pirata. – Il pirata!? – esclamò stupito il babbo. – Perché un mestiere così terribile? Vuoi essere il terrore di tutti i mari? – Ma no, ma no… – lo rassicurò Sebastiano, dandogli una spintarella col naso. – Io sarei un pirata buono, mica cattivo! Non assalterei neanche una nave! – Ah no? E cosa faresti, allora? – Andrò in cerca di tesori – gli spiegò Sebastiano. – Frugherò tutte le isole solitarie. E quando avrò trovato un tesoro, lo regalerò ai poveri. – Bravo! Questo sarebbe proprio un bel gesto. – Oppure sommozzatore! Che te ne pare? Mi tufferò a grande profondità nel mare e farò le gare di nuoto con i pesci! – Sì, questo è certo – gli diede ragione il papà. Padre e figlio alzarono lo sguardo al cielo. La luna piena sembrava un lampione acceso nel blu della notte. Sebastiano si sentiva le palpebre pesanti, come se il folletto dei sogni gli avesse messo un granello di sabbia negli occhi, per farglieli chiudere. Ricacciò indietro uno sbadiglio: gli era appena venuto in mente un mestiere fantastico, che papà doveva assolutamente sapere. – Potrei diventare paracadutista – disse. – Farò amicizia con un uccello e lui mi porterà su, nel cielo. Quando sarò più in alto delle nuvole, mi butterò con il paracadute e il mio amico, l’uccello, volerà tutto il tempo accanto a me. Volando, si potrà chiacchierare di com’è il mondo visto dal cielo. – Certo, – il papà annuì di nuovo – sarebbe una cosa di cui andare fiero: mio figlio un coraggioso paracadutista! (P. Horn, C. Kadmon, Quando sarò grande, Nord-Sud) Italiano 9 I • Unità 9 244 Unità
LETTOSCRITTURA j Leggiamo una seconda volta la storia e poi invitiamo i bambini a completare la scheda 89 . Discutiamo insieme: • Che cosa sapete dei mestieri di cui si parla nel racconto? • Quali informazioni avete? Chiediamo di spiegare ai compagni ciò che ognuno ha scritto nell’ultima parte della scheda: il lavoro che ciascuno vuole fare da grande e perché. Nella conversazione invitiamo i bambini ad arricchire con particolari la loro spiegazione: che cosa sanno del lavoro che vogliono fare, se conoscono degli adulti che lo fanno… Ampliamo la nostra conversazione parlando di diversi lavori: il vigile, il corridore, l’autista del pullman, il portalettere ecc.
CONVERSAZIONE
L’ATTIVITÀ IN PIÙ Completiamo l’attività suggerendo le parole adatte relative al lavoro dei pompieri, come ad esempio: IDRANTE, ELMETTO, MASCHERA ANTIGAS. Diamo quindi il giusto nome ai diversi automezzi che essi usano: c’è l’autopompa con il serbatoio d’acqua, l’autobotte che ha un serbatoio d’acqua molto più grande, l’autoscala che ha una scala lunghissima.
j Soffermiamo l’attenzione sul lavoro dei pompieri, che generalmente piace molto ai bambini. Sfogliamo libri per ragazzi e osserviamo immagini dei pompieri al lavoro, con la divisa e le varie attrezzature. Poi distribuiamo la scheda 90 e chiediamo di completarne il testo. j Proponiamo la scheda 91 in cui si parla di aspetti relativi al pilota della Formula 1 e alle gare automobilistiche.
k L’accento k
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Nel racconto del tartarughino Sebastiano ci sono molte parole con l’accento: farò, scoppierà, arriverò, spegnerò, andrò… j Focalizziamo l’attenzione su queste parole e avviamo una riflessione sull’accento. È proprio l’esercizio orale che può far capire ai bambini la regola: l’accento va indicato nella scrittura quando cade sull’ultima sillaba, quando cioè questa sillaba si pronuncia con più forza delle altre. • Diamo in fotocopia la scheda 92 e facciamo svolgere le proposte operative. • Scriviamo alla lavagna le seguenti coppie di parole: CASCO/CASCÒ PASSERO/PASSERÒ FARO/FARÒ e altre che cambiano con o senza accento. Chiediamo ai bambini di spiegarci il significato di ciascuna e utilizziamole all’interno di frasi che essi scriveranno sul quaderno (con il nostro aiuto, se serve). • Consolidiamo l’uso dell’accento con la scheda 93 .
i
ferri del mestiere
Portiamo a conclusione il lavoro impostato in classe nei mesi precedenti. Prima abbiamo presentato varie filastrocche e abbiamo fatto scandire il ritmo con le mani; poi abbiamo insistito sull’intonazione per evidenziare gli accenti tonici, cioè quelli non scritti, ma nascosti nelle varie sillabe delle parole. Adesso i bambini sono pronti per confrontare parole con o senza l’accento. Italianoclasse I • Unità 9 italiano prima
245
SCHEDA 89
DA GRANDE FARÒ… j OSSERVA LE VIGNETTE E COMPLETA IL TESTO. Sebastiano dice: DA GRANDE FARÒ…
Farò
.............................................................................
Indosserò
...............................................................
Andrò a spegnere
Farò
.............................................................................
Cercherò
Farò
................................................................
.............................................................................
Mi tufferò
Farò
..............................................................
.............................................................................
Andrò GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
........................................
........................................................................
e mi butterò
.......................................................
j E TU, QUALE LAVORO VUOI FARE DA GRANDE? SCRIVILO.
Io da grande farò
.....................................................................................................................
Questo lavoro mi piace perché
................................................................................
......................................................................................................................................................................
246
Italiano I • Unità 9
SCHEDA 90
VITA DA POMPIERI j OSSERVA LE IMMAGINI E COMPLETA.
Come si veste il pompiere?
....................................................................................... ....................................................................................... .......................................................................................
Suona l’allarme: c’è un incendio! I pompieri salgono su
.........................
.......................................................................................
di colore
.............................................................
e partono a sirene spiegate. Eccoli al lavoro!
Per salvare le persone che si trovano ai piani alti di un palazzo in fiamme
..................................
.......................................................................................
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
.......................................................................................
Per spegnere l’incendio
....................
....................................................................................... .......................................................................................
Per non respirare il fumo ................. ....................................................................................... ....................................................................................... Italiano I • Unità 9
247
SCHEDA 91
LA FORMULA 1 j LEGGI E COMPLETA CON LE PAROLE CHE MANCANO.
Dentro la
iniziare. La
………………….........................…………
la gara sta per
………………….............................…………
è sulla linea
di partenza. È molto bella. Sul cofano ha un
…………………..................................…………
. Al suo interno il
…………………..................................…………
è pronto e aspetta il segnale
di partenza. Alla fine della gara, la ………………….................................…
sventolerà per proclamare il vincitore.
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(A. Pimont, Sulla strada, Emme)
248
Italiano I • Unità 9
SCHEDA 92
UN CAFFÈ CON L’ACCENTO j DOVE VA L’ACCENTO? SCRIVILO TU.
In primavera il PESCO è tutto fiorito.
Il nonno racconta sempre di quando PESCO un pesce grossissimo. j LEGGI LA FILASTROCCA A VOCE ALTA.
Se papà prende il caffè Se papà prende il caffè nei caffè della città se in città lui più non è il caffè non prenderà.
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
Se papà mangia il purè, quanto più purè lui può, se ne dà metà a me, il purè io mangerò. Se papà chiede il perché, perché lui non lo sa già, non può chiederlo a sé, perché non risponderà. (R. Piumini, Ridi ridì. Filastrocche di parole difficili, Fabbri)
• Quali sono le parole con l’accento? Sottolineale. • Che tipo di suono senti nella parte finale delle parole con l’accento? ...................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................
Italiano I • Unità 9
249
SCHEDA 93
DOVE VA L’ACCENTO? j LEGGI LE FRASI E METTI L’ACCENTO SULLE PAROLE QUANDO È NECESSARIO.
Da grande faro il giocatore di pallone. Allo zoo c’è un simpatico scimpanze. Mi piacciono le tagliatelle al ragu. Al bar ci sono dei bigne con la crema davvero squisiti. Domenica pomeriggio vedro un film divertente al cinema. Sara tornera dalle vacanze venerdi.
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j SU QUALI GIORNI DELLA SETTIMANA VA L’ACCENTO? SEGNALO.
Lunedi chiuso chiusino; martedi bucò l’ovino; sgusciò fuori mercoledi; “Pio! pio pio” di giovedi; venerdi un volettino; beccò sabato un granino; la domenica mattina aveva già la sua crestina. 250
Italiano I • Unità 9
LETTOSCRITTURA
k Procedimenti e istruzioni per… k La storia che presentiamo è utile per parlare di come si fa il pane, per indagare sulle conoscenze possedute dagli alunni ed eventualmente ampliarle, per espandere il lessico. I personaggi di Richard Scarry ci aiutano infatti ad avviare con i bambini attività sui “procedimenti” e sulle “istruzioni per…”. j Chiediamo ai bambini se aiutano mai la mamma e il papà in cucina e se hanno mai fatto il pane o la pizza. Scriviamo alla lavagna una traccia delle istruzioni per fare il pane e completiamole con l’aiuto dei bambini.
ALLA LAVAGNA Si prende .......................................................................................................................................... Si impasta ………………..............................… con ......................................................................... Si divide ............................................................................................................................................ Si mette ……………….......................………… nel ........................................................................... Si toglie ............................................................................................................................................. j Distribuiamo la scheda 94 e leggiamo la storia della pagnotta parlante. Chiediamo ai bambini di osservare le vignette della scheda durante la lettura.
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LETTURA DELL’INSEGNANTE La pagnotta parlante Gigio, il fornaio, stava preparando il pane con l’aiuto di Gino Fornace. La sua bambina li osservava impastare e spiaccicare e pasticciare. Quando finirono di lavorare l’impasto, lo divisero in tante pagnotte di tutte le forme e dimensioni. Poi Gigio infilò tutto nel forno caldo. Terminata la cottura, il fornaio sistemò le pagnotte sul tavolo per farle raffreddare. Mmm… che buono il profumino del pane caldo! Ma all’improvviso, quando anche l’ultima pagnotta fu tolta dal forno… Ehi! Avete sentito? La pagnotta ha detto: “Mamma!”. Com’è possibile? Forse è stregata! Il fornaio afferrò la mano della sua bambina e scappò via come un fulmine, gridando: “Devo avvertire il sergente Multa!”. (Riduzione da R. Scarry, Le più buffe storie, Mondadori)
j Chiediamo agli alunni di numerare le vignette per ricostruire le sequenze della storia. Cerchiamo di incuriosire i bambini: perché la pagnotta grida: “Mamma”? Che cosa sarà successo? Invitiamo i bambini a immedesimarsi nel sergente Multa e a ipotizzare la conclusione della storia. Diamo loro un suggerimento: devono guardare nuovamente le vignette della storia e aguzzare la vista!
CONVERSAZIONE
Italiano I • Unità 9
251
RIFLETTERE SULLA LINGUA • Osservate di nuovo le vignette relative alla storia. Che cosa fa Gigio il fornaio con l’aiuto di Gino Fornace nella vignetta numero 1? • Che cosa hanno mescolato per ottenere l’impasto? • Che cosa fanno dopo aver impastato? • E poi che cosa succede? • Che cosa non si vede più nella vignetta numero 4? Al termine sveliamo il mistero: la bambola della bambina è finita nella pagnotta! Ma sarà necessario aprire la pagnotta per scoprirlo.
L’IDEA IN PIÙ I testi che i bambini scriveranno possono essere inseriti in un raccoglitore in cui troveranno posto altri testi dello stesso genere, finalizzati a dare istruzioni (per fare un gioco, per costruire un oggetto ecc.).
j Facciamoci raccontare dai bambini le loro esperienze in cucina. Distribuiamo la scheda 95 e chiediamo loro di completare in modo corretto il procedimento per fare la spremuta d’arancia. Rileggiamo quello che i bambini hanno scritto, poi mettiamoci d’accordo sull’ordine giusto delle varie sequenze e scriviamole alla lavagna usando i verbi adeguati.
k Parole in famiglia k A mano a mano che svolgiamo le varie attività, è bene stimolare curiosità sulle parole che adoperiamo. Invitiamo i bambini a scoprire “parentele” fra parole facendo confronti sul piano della forma e dei significati. Così gli alunni imparano nuovi termini e si impadroniscono gradualmente dei meccanismi che la lingua usa per la produzione del lessico. j Dalla spremuta di arance passiamo agli ingredienti per fare il pane o la pizza e alle parole da usare per indicare il procedimento. Chiediamo: • Quando si mescola acqua, farina e sale per fare il pane o la pizza si dice che si ……..………........… (impasta). Perché si dice così?
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ALLA LAVAGNA
j Scriviamo alla lavagna la parola IMPASTARE. Chiediamo: quale parola si nasconde nell’azione di impastare? Se i bambini non riescono a trovarla, ripassiamo con il colore la parola PASTA in IMPASTARE. Giochiamo ancora a trovare parole imparentate: • E il PASTICCINO che cos’è? È imparentato con PASTA? Quali altre parole fanno parte della famiglia di pasticcino? (PASTICCERIA, PASTICCIERE…) Scriviamo poi alla lavagna le seguenti parole e leggiamole ad alta voce. FORNAIO INFORNARE
FORNELLO
SFORNARE
Invitiamo i bambini a scoprire qual è la parola capofamiglia nascosta in tutte queste parole (FORNO). Poi giochiamo a trovare insieme parole che fanno parte della famiglia di PANE: • Il negozio in cui si fa e si vende il pane: PANIFICIO • La persona che lavora nel panificio: PANETTIERE • Un pane piccolo: PANINO, PAGNOTTA… Italiano 9 I • Unità 9 252 Unità
LEGGERE E SCRIVERE
k L’apostrofo k Le parole con l’apostrofo non sono una novità per i bambini. Nel corso delle varie unità che si sono snodate lungo l’anno scolastico gli alunni hanno già avuto modo di leggere parole con l’apostrofo. j Facciamo notare ai bambini che nel racconto della pagnotta parlante compaiono diverse parole con l’apostrofo:
CONVERSAZIONE
L’AIUTO L’IMPASTO ALL’IMPROVVISO Svolgiamo attività più specifiche sulle parole con l’apostrofo invitando i bambini a ripetere alcune parole con l’articolo, prestando particolare attenzione al livello fonico. j Scriviamo alla lavagna e chiediamo di leggere: LO UOVO
LO ALBERO
LA UVA
ALLA LAVAGNA
LO IPPOPOTAMO
Suonano bene le parole all’orecchio? Scriviamo: L’UOVO
L’ALBERO
L’UVA
L’IPPOPOTAMO
Osserviamo che il suono all’orecchio va molto meglio. Per far “suonare” bene le parole abbiamo tolto una delle due vocali uguali vicine mettendo, al suo posto, un piccolo segno che si chiama apostrofo. L’apostrofo indica appunto che la prima vocale non c’è più. Facciamo esercitare i bambini con la scheda 96 .
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j Diamo in fotocopia la scheda 97 . Con una simpatica filastrocca di Roberto Piumini facciamo riflettere i bambini su due parole (L’UNO e L’ALTRO) usate al maschile e al femminile e sempre con l’apostrofo. È uno stimolo per riflettere e fare confronti tra parole apostrofate con l’articolo e parole non apostrofate che suonano allo stesso modo (L’UNA e LUNA).
i
ferri del mestiere
Tutti questi aspetti riguardanti l’apostrofo saranno approfonditi in classe seconda.
Italianoclasse I • Unità 9 italiano prima
253
SCHEDA 94
LA PAGNOTTA PARLANTE j ASCOLTA E, A MANO A MANO CHE L’INSEGNANTE LEGGE, TROVA IL DISEGNO CORRISPONDENTE.
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j CHE COSA SUCCEDE PRIMA? CHE COSA SUCCEDE DOPO? NUMERA LE VIGNETTE. POI RITAGLIALE E ATTACCALE SUL TUO QUADERNO NEL GIUSTO ORDINE.
254
Italiano I • Unità 9
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j RACCONTA LA STORIA USANDO LE PAROLE DEL “TEMPO”.
Prima…
poi…
subito dopo…
e allora…
a un certo punto…
dopo un po’ di tempo… Italiano I • Unità 9
255
SCHEDA 95
LA SPREMUTA D’ARANCIA j SCRIVI COME SI FA LA SPREMUTA.
Prendere
............................................................
....................................................................................... ....................................................................................... .......................................................................................
▼
▼ ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... .......................................................................................
▼
▼ ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... .......................................................................................
▼
▼ ....................................................................................... .......................................................................................
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
....................................................................................... .......................................................................................
▼
▼ ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... .......................................................................................
256
Italiano I • Unità 9
SCHEDA 96
L’APOSTROFO j CANCELLA LA VOCALE, METTI L’APOSTROFO E LEGGI LE PAROLE OTTENUTE. OSSERVA L’ESEMPIO.
Lo ✕’ aereo la erba la altalena lo indiano la amica lo orso lo ufficio la oca j LEGGI LE PAROLE E FAI BENE ATTENZIONE AI SUONI. SCRIVI L’APOSTROFO SOLTANTO QUANDO LE PAROLE NON SUONANO BENE.
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lo ippopotamo la mela la bicicletta lo sciroppo la anatra lo orologio la cintura la stazione lo autista la ruota j LEGGI LE PAROLE DI SINISTRA E COLLEGALE CON UNA FRECCIA A QUELLE DI DESTRA.
la l’ l’ la l’ lo
elica squadra inchiostro scarpa zaino aquilone Italiano I • Unità 9
257
SCHEDA 97
CON O SENZA L’APOSTROFO? j LEGGI LA FILASTROCCA. A MANO A MANO CHE LEGGI INDICA I DISEGNI: • Chi è l’una? Chi è l’altra? • Chi è l’uno? Chi è l’altro?
L’una andava L’una andava sulla luna, l’altra andava in altalena.
L’una andava a far l’alunna, l’altra andava a far la nanna.
L’uno andava sugli sci, l’altro andava a Mondovì.
L’uno andava in capo al mondo, l’altro andava in girotondo.
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(R. Piumini, Ridi ridì, Fabbri)
j QUAL È LA SCRITTA SBAGLIATA? CANCELLALA.
luna 258
l’una Italiano I • Unità 9
l’ago
lago
loro
l’oro
ATTIVITÀ INTERDISCIPLINARI
k Istruzioni e operazioni k Diamo ai bambini istruzioni orali per fare un disegno o per realizzare una piccola scatola, adatta a contenere un regalo. Chiediamo di eseguire in ordine le operazioni richieste e accertiamoci che vengano comprese ed eseguite nel modo giusto. Utilizziamo delle forbici senza punta e la colla. j Diciamo ai bambini: “Volete disegnare una gallina? Ascoltate ed eseguite le istruzioni in ordine”.
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1. 2. 3. 4. 5.
Con un pennarello disegna il corpo della gallina. Aggiungi il collo e la testa. Disegna il becco, un occhio e la coda. Disegna le due zampe e le penne delle ali. Colora la gallina.
j Distribuiamo ai bambini la scheda 98 e proponiamo loro un’altra attività: “Vuoi costruire una scatolina? Ci potrai mettere un regalino per un amico che fa il compleanno. Esegui le istruzioni che ti diamo”. 1. Ritaglia i contorni della scatola. 2. Piega verso l’interno secondo le linee indicate. 3. Incolla all’interno della scatola le linguette dove è scritto “incollare”. 4. La linguetta grande in basso serve a mantenere la scatola chiusa quando avrai ripiegato il coperchio. Italianoclasse I • Unità 9 italiano prima
259
SCHEDA 98
LA SCATOLA PER IL REGALO
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j RITAGLIA IL CONTORNO DELLA SCATOLA E PIEGA LE LINGUETTE. INCOLLALE SOLO DOVE È INDICATO ALL’INTERNO DELLA SCATOLA.
Questa grande linguetta serve a tenere chiuso il coperchio della scatola 260 Unità 9
VERIFICHE E RECUPERO VERIFICA 1 La scheda contiene un testo incompleto, fatto di parole e disegni (relativi a un viaggio in pullman). Sulla base delle immagini e dei frammenti di frasi i bambini dovranno scrivere le parole necessarie a completare il testo.
VERIFICA 2 Proponiamo una scheda nella quale gli alunni devono ordinare alcune vignette relative al procedimento per fare il frullato di fragole. Successivamente i bambini dovranno scrivere il procedimento esatto, dimostrando così di saper ordinare le azioni e di saper usare i verbi specifici e i termini relativi a ingredienti e utensili. Registriamo i risultati ottenuti dai bambini su una tabella con le seguenti voci: L’alunno/a ................... In modo adeguato
In modo parzialmente adeguato
In modo non adeguato
Scrive parole relative ad immagini per completare un testo. Riconosce l’esatta successione delle azioni in un procedimento illustrato con immagini. Scrive un procedimento: • usa le parole specifiche relative alle azioni da fare; • elenca le azioni nell’esatta successione temporale; • usa le parole specifiche relative agli ingredienti; • usa le parole specifiche relative agli utensili.
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RECUPERO 1 E 2 Le attività di recupero sono finalizzate all’individuazione dell’esatta successione delle azioni in un procedimento illustrato con immagini e alla descrizione scritta di un semplice procedimento.
Italiano I • Unità 9
261
VERIFICA 1 Nome ...................................... Cognome .............................................
IL PULLMAN j LEGGI E SCRIVI LE PAROLE CORRISPONDENTI AI DISEGNI.
Il
…………………..............................…………
Tutti i
è fermo al suo posto.
…………………..............................…………
di partire. L’
…………………..................................…………
…………………..................................…………
…………………................................…………
e l’
………………….............................…
carica le
nel
. È arrivato il momento dei saluti,
………………….................................…
questo bel
non vedono l’ora
si mette al
. Sarà un viaggio piacevole a bordo di …………………..................................…………
!
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(A. Pimont, Sulla strada, Emme Edizioni)
262
Italiano I • Unità 9
Scrivere parole relative ad immagini per completare un testo.
VERIFICA 2 Nome ...................................... Cognome .............................................
IL FRULLATO DI FRAGOLE j RIMETTI IN ORDINE LE VIGNETTE NUMERANDOLE DA 1 A 6.
j SCRIVI COME SI FA IL FRULLATO DI FRAGOLE. INGREDIENTI
OGGETTI
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
PROCEDIMENTO
1. Prendere le fragole e
...........................................................................................
2.
......................................................................................................................................................
3.
......................................................................................................................................................
4. ....................................................................................................................................................... 5. ....................................................................................................................................................... 6. ....................................................................................................................................................... Riconoscere l’esatta successione delle azioni in un procedimento illustrato con immagini. Scrivere un testo di istruzioni.
Italiano I • Unità 9
263
RECUPERO 1 Nome ...................................... Cognome .............................................
UN PANINO CON LA MARMELLATA RICCARDO VUOLE PREPARARE UN PANINO CON LA MARMELLATA MA… FA UN PO’ DI CONFUSIONE! AIUTALO TU. j RIMETTI IN ORDINE LE VIGNETTE NUMERANDOLE DA 1 A 4. • Ritagliale e incollale sul tuo quaderno dall’alto verso il basso. • Poi spiega a voce come si fa.
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• QUALI OGGETTI SERVONO? CERCHIALI.
264
Italiano I • Unità 9
Riconoscere l’esatta successione delle azioni in un procedimento illustrato con immagini. Riconoscere gli oggetti necessari per realizzare un procedimento.
RECUPERO 2 Nome ...................................... Cognome .............................................
UN TOPO DI CARTA j OSSERVA LE IMMAGINI E SCRIVI LE ISTRUZIONI PER DISEGNARE IL TOPO.
1. Disegnare
.........................................................................................................................
.............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................
2. Aggiungere
....................................................................................................................
.............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
..............................................................................................................................................................
3.
......................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................
Riconoscere l’esatta successione delle azioni in un procedimento illustrato con immagini. Scrivere un testo di istruzioni.
Italiano I • Unità 9
265
VERIFICHE FINALI A conclusione dell’anno scolastico svolgiamo una serie di attività mirate a verificare i traguardi linguistici raggiunti dai nostri alunni. Le schede di verifica corrispondono ad aspetti specifici svolti nelle varie unità di lavoro della guida e ci consentono di raccogliere informazioni utili a definire il profilo di uscita di ogni alunno. COMPETENZE FINALI
SCHEDE
LIVELLI DI PRESTAZIONE In modo adeguato
ASCOLTARE E PARLARE
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LEGGERE E SCRIVERE
RIFLETTERE SULLA LINGUA
266
COMPRENDE GLI ELEMENTI ESSENZIALI DI UNA STORIA ILLUSTRATA, ASCOLTATA O LETTA Data una sequenza di immagini, scrive didascalie a corredo di ciascuna immagine. Racconta oralmente la storia descrivendo ogni vignetta con frasi brevi e chiare e utilizzando i connettivi (un giorno, allora, dopo, alla fine…) nel passaggio da un’immagine all’altra.
1
Data una sequenza di vignette relative a una storia ascoltata, scrive fumetti a corredo di ciascuna delle vignette. Racconta oralmente la storia descrivendo ogni vignetta con frasi brevi e chiare e utilizzando i connettivi (un giorno, allora, dopo, alla fine…) nel passaggio da un’immagine all’altra.
2A e 2B
Date alcune vignette relative alla storia letta, le riordina rispettando la successione temporale delle azioni. Scrive didascalie a corredo di ciascuna immagine. Racconta oralmente la storia descrivendo ogni vignetta con frasi brevi e chiare e utilizzando i connettivi (un giorno, allora, dopo, alla fine…) nel passaggio da un’immagine all’altra.
3A e 3B
SCRIVE PAROLE E BREVI TESTI Ricava da una filastrocca letta gli elementi utili per scrivere la definizione di un personaggio. Scrive le parole in modo ortograficamente corretto.
4
Scrive didascalie per la sequenza illustrata di un semplice procedimento, indicando le azioni da compiere. Scrive le parole in modo ortograficamente corretto.
5
Completa un cruciverba scrivendo le parole corrispondenti alle definizioni, con il supporto dei disegni.
6
Identifica, all’interno di un gruppo di oggetti disegnati, liste di materiali in base a precisi criteri e ne scrive i nomi sotto forma di elenchi. Scrive le parole in modo ortograficamente corretto.
7, 8
CONOSCE LE PAROLE E I LORO SIGNIFICATI Date alcune immagini riferite ad ambienti di lavoro, sa ricavare il nome della persona che svolge uno specifico lavoro.
9
STABILISCE RELAZIONI TRA LE PAROLE SUL PIANO FONICO Date alcune filastrocche incomplete, individua le parole in rima necessarie per completarle.
10
Italiano I • Verifiche finali
In modo In modo non parzialmente adeguato adeguato
VERIFICA FINALE 1 Nome ...................................... Cognome .............................................
Che bella festa! j SCRIVI LE DIDASCALIE E FAI IL DISEGNO DOVE MANCA. USA LE PAROLE DEL “TEMPO”.
La festa della mucca Carolina Oggi la mucca fa una festa e invita tutti gli amici.
............................................................................... ............................................................................... ...............................................................................
............................................................................... ............................................................................... ...............................................................................
Poi mangiano tante fragole GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
succose.
............................................................................... ............................................................................... ............................................................................... ...............................................................................
Scrivere didascalie a corredo di una sequenza di immagini.
Verifiche finali
267
VERIFICA FINALE 2A
Lettura dell’insegnante La lucertola Gonzilla
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C’era una volta una lucertola molto prepotente: era più grossa delle altre e si chiamava Gonzilla. Quando vedeva un’altra lucertola, le andava davanti e diceva: – Non rubarmi il sole, tu! – Ma io non te lo rubo, Gonzilla! Di sole ce n’è per tutte! – Storie! Il sole che prendi tu non lo prendo io! – gridava Gonzilla. – Vattene, o ti mordo la coda! Più in là c’era un’altra lucertola al sole. Gonzilla le correva davanti. – Questo sole è per me, ladruncola! – Ma di sole ce n’è per tutte! – Sciocchezze! Il sole che prendi tu non lo prendo io! – e la scacciava. Così faceva Gonzilla, giorno dopo giorno. La vita delle lucertole era difficile, e allora decisero di andare da Malibù, una vecchia gazza saggia, che viveva su un’acacia. Malibù ascoltò le lucertole, e così rispose: – Domani a mezzogiorno nascondetevi tutte, e lasciate fare a me. Il giorno dopo Malibù volò su un ramo vicino a dove Gonzilla stava prendendo il sole. Non c’era nessun’altra lucertola nelle vicinanze. La gazza guardò un poco Gonzilla, poi tolse da sotto le piume una lente che aveva rubato qualche anno prima sulla nave di un pirata. La mosse di qua e di là, spostandosi sul ramo, finché riuscì a concentrare un raggio di sole sulla testa di Gonzilla, che se ne stava beata a occhi chiusi. – Ahiahia! – gridò la lucertolona, e aprì gli occhi. Da sopra la testa saliva un filo di fumo. – Cosa succede, cara? – disse Malibù, dopo aver nascosto la lente sotto l’ala. – Succede che mi sono bruciata qui sopra! – È stata la luce del sole, cara! – disse Malibù, muovendo la coda pennata. – Il sole? Ma come? Il sole non mi ha mai scottato in questo modo! – disse Gonzilla. – Eh già… Ma vedi, adesso le altre lucertole non ci sono più… – disse la gazza. – Prima la luce andava su tutte: ora che sei sola cade tutta su di te, e ti scotta! – Davvero? – disse Gonzilla, e si mise a correre di qua e di là chiamando: – Sorelle, amiche, lucertole care, tornate, presto! Fu così che Gonzilla smise di disturbare le lucertole, e non si scottò più. (R. Piumini, T. Altan, Mi leggi un’altra storia?, Einaudi Ragazzi)
268
Verifiche finali
VERIFICA FINALE 2B Nome ...................................... Cognome .............................................
La lucertola Gonzilla j ASCOLTA LA STORIA. j COMPLETA I FUMETTI VUOTI. POI RACCONTA ORALMENTE LA STORIA.
Nøn 3ru3ba3rm3i 1i3l 1sø3le! V2a3t3tene, 2o 1t3i 2mø3rdo 1la 2coda!
I2o 2nøn 1t3i 3r3u3bo 1i3l 1sø3le, Gøn3z3i3l3la!
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Q1ue3sto 1sø3le 2è 1pe3r 2me, 1lad3r3uncø3la!
È 1s3ta3ta 1la 1luce 2de3l 1sø3le, 2cade 1t3u3t3ta 1s3u 2d3i 1te!
Scrivere fumetti a corredo di una sequenza di vignette relative a una storia ascoltata. Raccontare oralmente la storia.
Verifiche finali
269
VERIFICA FINALE 3A
Lettura dell’insegnante Il compleanno della luna Il giorno è finito, e il sole è andato a dormire. Ora nel cielo buio splende la luna. Questa notte la luna ha una faccia speciale, ma non tutti i gatti sanno perché… Il gatto Pelliccia guarda dalla finestra. Il momento che aspettava è arrivato: questa notte è il compleanno della luna! Il gatto Pelliccia ha un progetto per fare festa, e la sua amica Nina è d’accordo. Il gatto Pelliccia e Nina prendono una scala e vanno a trovare la luna. Prima le fanno gli auguri, poi le mettono un po’ di trucco rosso sulle guance. – Sei sempre così pallida – le dicono. Poi Nina e il gatto Pelliccia invitano la luna a saltare giù: la luna è indecisa, ha paura… Finalmente la luna trova il coraggio di saltare. Nina e Pelliccia sono molto contenti. Tutti salgono sulla bici di Nina, chissà dove andranno… Vanno sotto un albero a fare un picnic, e la luna beve l’aranciata. Poi si mettono a leggere, ma il gatto Pelliccia ha già sonno… ZZZ… ZZZ… La notte è passata. Nina si sveglia, e pensa di aver fatto un bel sogno. Intanto anche la luna sta andando a dormire: ha ancora un po’ di rossetto sulle guance…
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(N. Costa, Il compleanno della luna, Emme Edizioni)
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Verifiche finali
VERIFICA FINALE 3B Nome ...................................... Cognome .............................................
Il compleanno della luna
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j ASCOLTA LA STORIA. RITAGLIA LE VIGNETTE E METTILE IN ORDINE, POI INCOLLALE SUL TUO QUADERNO COSÌ COME LE HAI ORDINATE. j SCRIVI LE DIDASCALIE ACCANTO ALLE VIGNETTE ORDINATE. j RACCONTA ORALMENTE LA STORIA.
Riordinare alcune vignette relative alla storia ascoltata rispettando la successione temporale delle azioni. Scrivere didascalie a corredo di ciascuna immagine. Raccontare oralmente la storia.
Verifiche finali
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VERIFICA FINALE 4 Nome ...................................... Cognome .............................................
Le definizioni j CHI È? COM’È? CHE COSA GLI PIACE FARE?
j LEGGI LA FILASTROCCA E POI SCRIVI UNA DEFINIZIONE.
Mammolo Io sono Mammolo, un po’ timidone: parlo pochissimo con le persone. Quando ricevo un bel complimento divento rosso sulle gote e sul mento. Sono sensibile ai suoni e ai colori, ascolto la musica e annaffio i fiori. ......................................................................................................................................................................
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Pisolo Io sono Pisolo, gran dormiglione. Dormo sul letto e sulle poltrone. Appena sveglio faccio sbadigli, poi mi stendo su tutti i giacigli. Quando, già pronto, sto per uscire mi viene voglia di tornare a dormire. ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... (Riduzione da P. Nencini, in AA.VV., Tante tante filastrocche, Giunti Junior)
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Verifiche finali
Ricavare da una filastrocca letta gli elementi utili per scrivere la definizione di un personaggio.
VERIFICA FINALE 5 Nome ...................................... Cognome .............................................
Istruzioni per... j COME DEVE FARE LUCA PER LAVARE I CAPELLI? SCRIVI LE ISTRUZIONI. .......................................................................................... ..........................................................................................
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Scrivere didascalie per la sequenza illustrata di un semplice procedimento, indicando le azioni da compiere.
Verifiche finali
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VERIFICA FINALE 6 Nome ...................................... Cognome .............................................
Cruciverba j RISOLVI IL CRUCIVERBA CHE I POMPIERI HANNO PREPARATO PER TE; VOGLIONO RICORDARTI DI STARE ATTENTO AI PERICOLI!
1 1 2 T
2
3 4
3
S 4 5 G 6
C 5
7 N GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
8 ORIZZONTALI 1 Non ti sporgere, è pericoloso. 2 Se hai meno di 12 anni, non puoi salire da solo. 3 Puoi creare fresche bevande, ma attento alle dita. 4 Più è affilata, più è pericolosa. 5 Sono utili per pulire, ma attenzione, sono velenosi. 6 Non è un giocattolo, potrebbe scoppiare un incendio. 7 Quando la mamma lo apre stai lontano. 8 Non lo toccare quando è stato appena usato.
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Verifiche finali
D
VERTICALI 1 Se non fai attenzione, puoi abbrustolire le mani. 2 Tagliano la carta… ma anche le dita. 3 Quando lo usi stai lontano dall’acqua. 4 Non si guarda da troppo vicino. 5 Sali e scendi, ma attento alle cadute.
Completare un cruciverba scrivendo le parole corrispondenti alle definizioni, con il supporto dei disegni.
VERIFICA FINALE 7 Nome ...................................... Cognome .............................................
In cucina con la mamma j GUARDA QUANTE COSE HA COMPRATO LA MAMMA AL SUPERMERCATO. VUOLE FARE IL MINESTRONE, LA MACEDONIA DI FRUTTA E UNA TORTA AL CIOCCOLATO. SCRIVI NELLE TRE COLONNE I NOMI DI CIÒ CHE HA COMPRATO.
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PER IL MINESTRONE PER LA MACEDONIA
Identificare, all’interno di un gruppo di oggetti disegnati, liste di materiali in base a precisi criteri e scriverne i nomi sotto forma di elenchi.
PER LA TORTA
Verifiche finali
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VERIFICA FINALE 8 Nome ...................................... Cognome .............................................
Lo zaino per le vacanze j LUISA DEVE PARTIRE PER LE VACANZE AL MARE. HA TIRATO FUORI DALL’ARMADIO TANTE COSE MA… FA UN PO’ DI CONFUSIONE. AIUTALA TU SCRIVENDO UN ELENCO DELLE COSE CHE DEVE METTERE NELLO ZAINO.
NELLO ZAINO LUISA DEVE METTERE: GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
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Verifiche finali
Identificare, all’interno di un gruppo di oggetti disegnati, liste di materiali in base a precisi criteri e scriverne i nomi sotto forma di elenchi.
VERIFICA FINALE 9 Nome ...................................... Cognome .............................................
Le parole e i loro significati j CHE LAVORO FA? SCRIVI IL NOME.
In
lavora al
......................................................................................................................................................................
Nella
prepara i
......................................................................................................................................................................
Nell’
visita
......................................................................................................................................................................
Nell’
aggiusta l’
......................................................................................................................................................................
Sull’
si occupa dei
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......................................................................................................................................................................
Nel
prepara i
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Nel
ti dà il
...................................................................................................................................................................... Date alcune immagini riferite ad ambienti di lavoro, ricavare il nome della persona che svolge uno specifico lavoro.
Verifiche finali
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VERIFICA FINALE 10 Nome ...................................... Cognome .............................................
Relazioni tra parole j SCEGLI LA PAROLA ADATTA E COMPLETA LE FILASTROCCHE.
A Coriandolo il postino si è inciampato in un ................................... telegrammi buste e pacchi son volati via dai ................................... son volati in mezzo al viale come quando è ................................... . spazzolino • tombino • carnevale • sacchi • ghiacci • giornale
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Ogni giorno a Strapaesello se fa brutto non fa ................................... se fa caldo non si gela chi fa pesca non fa ................................... e se piove a Strapaesello o ti bagni o ci hai l’ ................................... . ombrello • castello • anello • candela • mela • bello (G. Quarzo, Paese che vai, Salani)
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Verifiche finali
Date alcune filastrocche incomplete, individua le parole in rima necessarie per completarle.