AMREF PRESENTA
Il Caftano delle Regine per aiutare, ci vuole stoffa
Sostenere significa dare la possibilitĂ di crescere in piena autonomia. Per questo AMREF ha sempre un solo obiettivo:
aiutare l’africa a non aver bisogno di aiuto
Sostenere significa dare la possibilitĂ di crescere in piena autonomia. Per questo AMREF ha sempre un solo obiettivo:
aiutare l’africa a non aver bisogno di aiuto
L’idea
L
a contaminazione tra diversi popoli e culture è, in tutti i campi, sinonimo di ricchezza, innovazione, apertura.
Anche nella moda è un fattore importantissimo, ed è per questo che le maison più in vista danno nuova vita ad antichi capi tradizionali, aggiornati e personalizzati secondo il proprio stile. Negli ultimi anni è tornato alla ribalta il caftano, la tradizionale tunica di origini arabe utilizzata nelle cerimonie nuziali, dalle mille anime e dalle infinite varianti, simbolo della cultura femminile in diversi paesi africani. Di qui l’idea di proporre ai grandi stilisti italiani di dedicare un caftano d’eccezione all’Africa, in particolare a quelle donne che, nella difficile realtà urbana di Nairobi, conducono una vita senza prospettive e che, nonostante tutto, restano la risorsa più preziosa per lo sviluppo del continente. Un Caftano per vestire simbolicamente le donne africane e restituir loro la dignità perduta nelle strade delle baraccopoli. In poche parole: un omaggio alle Regine d’Africa.
L’idea
L
a contaminazione tra diversi popoli e culture è, in tutti i campi, sinonimo di ricchezza, innovazione, apertura.
Anche nella moda è un fattore importantissimo, ed è per questo che le maison più in vista danno nuova vita ad antichi capi tradizionali, aggiornati e personalizzati secondo il proprio stile. Negli ultimi anni è tornato alla ribalta il caftano, la tradizionale tunica di origini arabe utilizzata nelle cerimonie nuziali, dalle mille anime e dalle infinite varianti, simbolo della cultura femminile in diversi paesi africani. Di qui l’idea di proporre ai grandi stilisti italiani di dedicare un caftano d’eccezione all’Africa, in particolare a quelle donne che, nella difficile realtà urbana di Nairobi, conducono una vita senza prospettive e che, nonostante tutto, restano la risorsa più preziosa per lo sviluppo del continente. Un Caftano per vestire simbolicamente le donne africane e restituir loro la dignità perduta nelle strade delle baraccopoli. In poche parole: un omaggio alle Regine d’Africa.
L’evento
I
caftani realizzati dagli stilisti saranno in esposizione il 30 settembre a Palazzo Durini di Milano nel corso del prestigioso evento realizzato con il contributo di Banca Profilo e il patrocinio dalla Camera Nazionale della Moda Italiana.
AMREF Italia propone agli invitati (personalità di spicco della società milanese, del mondo della moda e dello spettacolo, grandi donatori e rappresentanti istituzionali) di sostenere il progetto di recupero delle ragazze di strada di Nairobi con l’acquisto di uno degli eleganti caftani generosamente offerti dalle case d’alta moda. Onori di casa affidati ad Ilaria Borletti Buitoni, Presidente Onorario di AMREF Italia, accompagnata da una testimonial d’eccezione come Caterina Murino, già impegnata al fianco di AMREF in occasione dei Mondiali di Nuoto (Roma, 2009) e della campagna “Piccoli Ambasciatori”, per il sostegno a distanza a favore dei bambini del Kenya. L’evento coinvolge anche gli amici del mondo artistico, culturale e dello spettacolo che nel corso degli anni si sono impegnati a favore dei progetti di sviluppo di Amref. Una forte testimonianza di come, ancora una volta, l’alto valore sociale della moda possa essere occasione per esaltare la figura femminile e contribuire in maniera preziosa ad importanti cause sociali.
L’evento
I
caftani realizzati dagli stilisti saranno in esposizione il 30 settembre a Palazzo Durini di Milano nel corso del prestigioso evento realizzato con il contributo di Banca Profilo e il patrocinio dalla Camera Nazionale della Moda Italiana.
AMREF Italia propone agli invitati (personalità di spicco della società milanese, del mondo della moda e dello spettacolo, grandi donatori e rappresentanti istituzionali) di sostenere il progetto di recupero delle ragazze di strada di Nairobi con l’acquisto di uno degli eleganti caftani generosamente offerti dalle case d’alta moda. Onori di casa affidati ad Ilaria Borletti Buitoni, Presidente Onorario di AMREF Italia, accompagnata da una testimonial d’eccezione come Caterina Murino, già impegnata al fianco di AMREF in occasione dei Mondiali di Nuoto (Roma, 2009) e della campagna “Piccoli Ambasciatori”, per il sostegno a distanza a favore dei bambini del Kenya. L’evento coinvolge anche gli amici del mondo artistico, culturale e dello spettacolo che nel corso degli anni si sono impegnati a favore dei progetti di sviluppo di Amref. Una forte testimonianza di come, ancora una volta, l’alto valore sociale della moda possa essere occasione per esaltare la figura femminile e contribuire in maniera preziosa ad importanti cause sociali.
La mostra fotografica
L’
iniziativa è l’occasione per conoscere i progetti di AMREF anche attraverso la mostra fotografica “Nel continente vero: l’Africa di AMREF”, percorso d’immagini di Francesco Acerbis, fotogiornalista indipendente, che ha realizzato un reportage sugli interventi di
Francesco Acerbis nasce a Bergamo nel 1969. L’esperienza di assistente in uno studio fotografico gli permette di affinare la tecnica e l’uso della luce finché non si dedica al fotogiornalismo a tempo pieno.
sviluppo in Kenya.
Tra il 1994 e il 2000 realizza diverse mostre sulla condizione dei profughi
La scelta degli scatti pone l’accento sull’essere umano e sulla sua esistenza, rendendo visibile sia
nell’area dei Balcani (Slovenia, Bosnia, Albania, Kosovo, Serbia) e un
la realtà rurale che quella urbana.
libro sul dopoguerra in Bosnia, La sospensione dell’anima, finalizzato alla
Costruito in tre blocchi narrativi - acqua, istruzione e slum - il percorso tocca il cuore del lavoro di
raccolta fondi per la chirurgia pediatrica dell’ospedale Kocevo di Sarajevo. Dal 2001 collabora come fotografo con l’Ong AMREF Italia, realizzando
AMREF, accompagnando alla scoperta di quei cambiamenti che, in un contesto di povertà, sono la
alcuni reportages in Africa.
base per un reale miglioramento della qualità della vita dell’individuo e della società in cui vive.
Nel 2002 comincia a collaborare con l’agenzia francese Editing.
Un pozzo che permetta un facile accesso all’acqua pulita ha un costo irrisorio per la nostra società, ma ha un valore inestimabile per chi, a causa della mancanza d’acqua potabile, è dovuto soccombere a malattia, fame, povertà. Francesco Acerbis Le opere esposte e la vendita di un’immagine simbolo a tiratura limitata autografata dall’autore, contribuiscono a sostenere il progetto “Children in Need”.
Nel 2004 si trasferisce a Parigi e nel 2007 partecipa al lancio della Maison de Photographes Signatures. Le sue fotografie sono pubblicate sulle maggiori testate italiane ed estere.
La mostra fotografica
L’
iniziativa è l’occasione per conoscere i progetti di AMREF anche attraverso la mostra fotografica “Nel continente vero: l’Africa di AMREF”, percorso d’immagini di Francesco Acerbis, fotogiornalista indipendente, che ha realizzato un reportage sugli interventi di
Francesco Acerbis nasce a Bergamo nel 1969. L’esperienza di assistente in uno studio fotografico gli permette di affinare la tecnica e l’uso della luce finché non si dedica al fotogiornalismo a tempo pieno.
sviluppo in Kenya.
Tra il 1994 e il 2000 realizza diverse mostre sulla condizione dei profughi
La scelta degli scatti pone l’accento sull’essere umano e sulla sua esistenza, rendendo visibile sia
nell’area dei Balcani (Slovenia, Bosnia, Albania, Kosovo, Serbia) e un
la realtà rurale che quella urbana.
libro sul dopoguerra in Bosnia, La sospensione dell’anima, finalizzato alla
Costruito in tre blocchi narrativi - acqua, istruzione e slum - il percorso tocca il cuore del lavoro di
raccolta fondi per la chirurgia pediatrica dell’ospedale Kocevo di Sarajevo. Dal 2001 collabora come fotografo con l’Ong AMREF Italia, realizzando
AMREF, accompagnando alla scoperta di quei cambiamenti che, in un contesto di povertà, sono la
alcuni reportages in Africa.
base per un reale miglioramento della qualità della vita dell’individuo e della società in cui vive.
Nel 2002 comincia a collaborare con l’agenzia francese Editing.
Un pozzo che permetta un facile accesso all’acqua pulita ha un costo irrisorio per la nostra società, ma ha un valore inestimabile per chi, a causa della mancanza d’acqua potabile, è dovuto soccombere a malattia, fame, povertà. Francesco Acerbis Le opere esposte e la vendita di un’immagine simbolo a tiratura limitata autografata dall’autore, contribuiscono a sostenere il progetto “Children in Need”.
Nel 2004 si trasferisce a Parigi e nel 2007 partecipa al lancio della Maison de Photographes Signatures. Le sue fotografie sono pubblicate sulle maggiori testate italiane ed estere.
IL progetto di AMREF in Africa Le Regine
E
ssere una giovane donna in una delle tante baraccopoli dell’Africa sub-sahariana, zone di degrado che attraversano il cuore delle città come ferite di miseria e di violenza, è una delle sfide più complesse del nostro tempo.
Se da un lato l’opportunità di sviluppo del continente africano poggia in primo luogo sulle donne, sul loro senso di responsabilità e sul loro spirito d’intraprendenza, dall’altro rappresentano anche i soggetti più vulnerabili di una realtà segnata dalla povertà, in cui il diritto alla salute e l’accesso all’istruzione sono privilegio di pochi. Uno scenario inaccettabile per chi, come AMREF, si impegna da più di 50 anni a favore dello sviluppo socio-sanitario del continente africano. Dal 2005 AMREF guarda con particolare attenzione alla realtà delle ragazze di strada di Nairobi – adolescenti tra i quattordici e i venti anni, nate e cresciute nelle baraccopoli – avviandole ad un programma di recupero attraverso il teatro. Il percorso ha avuto il suo culmine nella realizzazione dello spettacolo “Malkia” (Regine, in lingua swahili) riscuotendo il consenso unanime del pubblico di Parma (marzo 2009), nuovamente in scena a Milano a gennaio 2011. Un laboratorio artistico permanente (Malkia Style) impegna tutt’oggi le ragazze coinvolte nell’ideazione e produzione di borse, teli e sciarpe con l’obiettivo di creare una vera e propria impresa al femminile.
IL progetto di AMREF in Africa Le Regine
E
ssere una giovane donna in una delle tante baraccopoli dell’Africa sub-sahariana, zone di degrado che attraversano il cuore delle città come ferite di miseria e di violenza, è una delle sfide più complesse del nostro tempo.
Se da un lato l’opportunità di sviluppo del continente africano poggia in primo luogo sulle donne, sul loro senso di responsabilità e sul loro spirito d’intraprendenza, dall’altro rappresentano anche i soggetti più vulnerabili di una realtà segnata dalla povertà, in cui il diritto alla salute e l’accesso all’istruzione sono privilegio di pochi. Uno scenario inaccettabile per chi, come AMREF, si impegna da più di 50 anni a favore dello sviluppo socio-sanitario del continente africano. Dal 2005 AMREF guarda con particolare attenzione alla realtà delle ragazze di strada di Nairobi – adolescenti tra i quattordici e i venti anni, nate e cresciute nelle baraccopoli – avviandole ad un programma di recupero attraverso il teatro. Il percorso ha avuto il suo culmine nella realizzazione dello spettacolo “Malkia” (Regine, in lingua swahili) riscuotendo il consenso unanime del pubblico di Parma (marzo 2009), nuovamente in scena a Milano a gennaio 2011. Un laboratorio artistico permanente (Malkia Style) impegna tutt’oggi le ragazze coinvolte nell’ideazione e produzione di borse, teli e sciarpe con l’obiettivo di creare una vera e propria impresa al femminile.
Il “Children in Need project”
L’
esperienza di Malkia si inserisce all’interno del più ampio “Children in Need project” di AMREF. Il progetto, nato nel 2000, si focalizza sul
recupero delle ragazze e dei ragazzi di strada di Nairobi che vivono ai margini della società, nelle discariche delle baraccopoli, spesso abbandonati a se stessi e soggetti a fame, malattie, violenza, prostituzione e droga. Il progetto permette a migliaia di giovani di ricevere assistenza medica e alimentare, consulenza legale e istruzione di base, fino a coinvolgerli nello sviluppo di progetti di microcredito, formazione professionale e sostegno individuale e familiare. Oggi AMREF affronta una sfida ancora più grande: costruire il “Children Village”, un vero e proprio villaggio dei ragazzi con un centro di riabilitazione, aule per corsi di reinserimento scolastico, una cucina, un orto, una biblioteca, spazi per attività sportive, teatrali e artigianali, un laboratorio artistico e un anfiteatro. Un centro in cui i ragazzi potranno crescere e istruirsi per conoscere un futuro diverso e, un giorno, insegnarlo ai loro figli. L’intero ricavato della vendita dei caftani sostiene il “Children in Need project”.
Il “Children in Need project”
L’
esperienza di Malkia si inserisce all’interno del più ampio “Children in Need project” di AMREF. Il progetto, nato nel 2000, si focalizza sul
recupero delle ragazze e dei ragazzi di strada di Nairobi che vivono ai margini della società, nelle discariche delle baraccopoli, spesso abbandonati a se stessi e soggetti a fame, malattie, violenza, prostituzione e droga. Il progetto permette a migliaia di giovani di ricevere assistenza medica e alimentare, consulenza legale e istruzione di base, fino a coinvolgerli nello sviluppo di progetti di microcredito, formazione professionale e sostegno individuale e familiare. Oggi AMREF affronta una sfida ancora più grande: costruire il “Children Village”, un vero e proprio villaggio dei ragazzi con un centro di riabilitazione, aule per corsi di reinserimento scolastico, una cucina, un orto, una biblioteca, spazi per attività sportive, teatrali e artigianali, un laboratorio artistico e un anfiteatro. Un centro in cui i ragazzi potranno crescere e istruirsi per conoscere un futuro diverso e, un giorno, insegnarlo ai loro figli. L’intero ricavato della vendita dei caftani sostiene il “Children in Need project”.
Partner del progetto:
Con il prezioso contributo di:
Con il patrocinio di:
I giovani designers del progetto Incubatore della Moda di CNMI e Comune di Milano:
Grazie a:
Si ringrazia per la comunicazione del progetto:
Partner del progetto:
Con il prezioso contributo di:
Con il patrocinio di:
I giovani designers del progetto Incubatore della Moda di CNMI e Comune di Milano:
Grazie a:
Si ringrazia per la comunicazione del progetto:
thesign.biz
www.amref.it
ROMA | Sede centrale Via Boezio 17, 00193 Roma Tel. 06. 99704650 Fax 06.3202227 info@amref.it MILANO Via Carroccio 12, 20123 Milano Tel / Fax 02.54107566 milano@amref.it