AMREF Magazine n° 3/2009

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AMREF

AMREF Italia Onlus Quadrimestrale di AMREF Italia Onlus Via Boezio, 17 - 00193 Roma Dir. Resp. Maurizio Paganelli N.3 - Anno V- Ott/Genn. 2009

Sped.abb.post.DL353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n°46 ART 1 Comma 2 CNS Roma) Iscriz. Trib. Roma n.617/2004 del 30/12/2004

In Kenya la peggiore siccità degli ultimi decenni Natale 2009: la tua azienda per AMREF

CATERINA

MURINO

A SCUOLA CON AMREF L’attrice è la nuova testimonial. Ha visitato le scuole del Kenya per conoscere il Sostegno a Distanza di AMREF. Stampa: OTTAVIO CAPRIOLO S.p.A (Mi)


©Alida Vanni/AMREF

IN FILA PER IL BAGNO In questa foto centinaia di alunni di una scuola sulla costa del Kenya fanno la fila per il bagno. Chi possiede un paio di sandali li presta ai compagni che vanno a scuola scalzi. Prima che AMREF costruisse le latrine e le cisterne d’acqua e promuovesse l’educazione sanitaria di studenti e insegnanti, tutti facevano i loro bisogni nella campagna circostante, causando la diffusione di terribili malattie come dissenteria e colera. Dopo l’intervento di AMREF le malattie sono diminuite, ma dobbiamo costruire nuovi servizi igienici.



EDITORIALE DEL DIRETTORE

LA SICCITA’ COLPISCE LE SCUOLE DEL KENYA di Thomas Simmons | E’ passato più di un anno dal “settembre nero” che ha visto esplodere negli Usa la crisi finanziaria globale.

R

icordiamo ancora le immagini dei manager che se ne vanno a casa con gli scatoloni, sconfitti e licenziati…ma le immagini vere della crisi sono altre, quelle meno raccontate se non ignorate del tutto: famiglie degli slum di Nairobi o delle campagne del Kenya che lavorano meno, guadagnano meno ma sono costretti a spendere di più per il cibo.

decisivo per il paese: la scuola. Già, perché anche se a noi può suonare strano, la mancanza d’acqua si ripercuote su tutti gli aspetti della vita, e il sistema scolastico kenyano ne sta risentendo in maniera pesante. Le famiglie non hanno soldi per pagare il cibo, e così ora milioni di alunni si trovano di fronte ad una drammatica alternativa: rimanere a scuola senza cibo, con la fame che cresce duParlo ancora del Kenya rante le lezioni perché il paese è oggi e la capacità di davvero in difficoltà: agli apprendimento effetti della crisi si è agche diminuisce giunta la peggiore siccità drasticamente, Ora che il 2009 volge al termine degli ultimi decenni. Già con effetti evidobbiamo dire che, purtroppo, la all’inizio di quest’anno denti sul rendisituazione non è migliorata. il governo di Nairobi anmento; oppure nunciava al mondo che abbandonare 10 milioni di persone, la scuola per quasi un terzo della popolazione, era a ri- gettarsi nel mondo senza prospettiva del schio fame perché siccità significa perdita lavoro minorile, in condizioni di sfruttamendei raccolti e morìa del bestiame. Ora che il to. Nelle zone rurali dedite alla pastorizia, 2009 volge al termine dobbiamo dire che, come il distretto del Turkana, molti bampurtroppo, la situazione non è migliorata. bini non vanno più a scuola e passano le In questo numero del Magazine vi parlere- giornate a cercare zone di pascolo per il mo degli effetti della siccità su un settore bestiame moribondo. Si calcola che siano

KENYA

DIRETTORE RESPONSABILE Maurizio Paganelli DIRETTORE ESECUTIVO Pietro Del Soldà COLLABORATORI Federica Tedeschi Eloisa Di Rocco Roberta Bernocco Giulia De Ponte ART DIRECTION Viviana Mattacchioni DONA ONLINE

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già oltre 500mila gli studenti che hanno abbandonato la scuola a causa della siccità: mezzo milione di giovani vite a cui la siccità ha letteralmente compromesso il futuro, perché senza istruzione non c’è possibilità di migliorare le proprie condizioni di vita. E poi la siccità rende più dura anche la gestione delle strutture scolastiche: senz’acqua potabile cresce la possibilità di contrarre malattie. AMREF ha deciso di intervenire investendo ulteriori risorse nell’assistenza alle scuole, per migliorare le condizioni sanitarie e l’attività didattica di migliaia di bambini. Per questo abbiamo proposto alla nostra nuova amica e testimonial, l’attrice Caterina Murino che da anni segue il lavoro di AMREF sul campo, di recarsi proprio lì, nel cuore del problema, nelle scuole del Kenya. Nelle pagine che seguono leggerete del suo viaggio e del progetto che insieme a lei vi chiediamo di sostenere: il Sostegno a distanza dei Piccoli Ambasciatori. Lasciatemi concludere con un caloroso “benvenuta a bordo, Caterina”!


DAL KENYA

I PROGETTI IDRICI DI AMREF

PER COMBATTERE LA SICCITÀ UN’EMERGENZA CRONICA Se ne parla poco, non risvegliano l’attenzione, anche le persone più sensibili ci fanno poco caso: è il destino delle “emergenze croniche”, quelle che non esplodono da un giorno all’altro ma si protraggono per mesi o per anni. E’ il caso delle siccità che ciclicamente colpiscono al cuore molti paesi africani. Come sta accadendo in Kenya. Nei prossimi mesi 3milioni e 800mila persone avranno bisogno di cibo perché i raccolti sono andati distrutti e il bestiame privato di pascolo scompare giorno dopo giorno. Per non parlare delle conseguenze indirette, come l’abbandono scolastico dei bambini di cui abbiamo parlato nell’editoriale. Le notizie dal terreno sono ancor più preoccupanti: alla siccità peggiore degli ultimi decenni si stanno ora per sovrapporre le piogge torrenziali di El Nino. Una manna dal cielo, si potrebbe pensare, finalmente acqua agli assetati! Ma non è così: il carattere irregolare e violento di queste precipitazioni peggiorerà gli effetti della siccità contribuendo all’erosione del suolo, che diverrà ancora meno fertile, e poi causerà pericolose alluvioni e smottamenti del suolo.

UN POZZO SALVA MIGLIAIA DI VITE

Dare accesso ad acqua pulita è una condizione essenziale per aiutare l’Africa: senz’acqua, lo ripetiamo sempre, non c’è salute, non c’è vita, non c’è agricoltura, non c’è sviluppo economico. E poi ci sono tutte le conseguenze “indirette” del mancato accesso all’acqua pulita, quelle che noi cittadini del mondo ricco non riusciamo nemmeno ad immaginare: senz’acqua non funzionano le scuole e aumenta l’abbandono scolastico, senz’acqua le donne passano ore fuori casa alla ricerca di una sorgente e non si occupano dei bambini e dell’igiene domestica, senz’acqua pulita con cui lavarsi si diffondono malattie debilitanti

che colpiscono soprattutto i più piccoli. Ecco perché AMREF, che lavora per la salute dell’Africa, continua a chiedere il vostro sostegno ai progetti idrici, per dare accesso ad acqua pulita alle comunità più vulnerabili: la nostra esperienza insegna che dove costruiamo un pozzo, promuovendo una cultura dell’acqua e dell’igiene tra la popolazione, in breve tempo la mortalità infantile diminuisce del 20% o in alcuni casi del 30%. Ciò significa che le poche migliaia di euro necessarie per costruire un pozzo e formare la popolazione sull’utilizzo dell’acqua pulita, si trasformano nel salvataggio di centinaia, a volte migliaia di giovani vite. A ciò va aggiunto che i progetti idrici di AMREF prevedono anche la distribuzioni di zanzariere trattate con insetticida, necessarie per combattere la malaria, il primo killer dei bambini africani (ne uccide quasi 3mila ogni giorno) legato alla presenza di acqua stagnante e contaminata.

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©Alida Vanni/AMREF

Il metodo di AMREF Il metodo di lavoro di AMREF prevede il coinvolgimento attivo delle comunità locali: i nostri esperti contattano i membri delle comunità prive d’accesso ad acqua pulita, spiegano loro i vantaggi enormi che deriverebbero dalla costruzione di un pozzo, la protezione di una sorgente, la fornitura di una cisterna per la raccolta di acqua piovana a una scuola ... e solo quando tutti ne sono convinti partono i lavori. Quello che più conta è che anche ogni attività vede la comunità protagonista. L’esperienza insegna che soltanto così i progetti funzioneranno, anche nel futuro. Troppi sono i casi di pozzi “regalati dall’alto”, costruiti da stranieri che se ne stanno per conto loro e poi se ne vanno. Risultato: in breve tempo la comunità abbandona il pozzo, al primo problema tecnico lo ignora e lo lascia da parte, come monumento ad una cooperazione allo sviluppo sbagliata. Il metodo di AMREF è tutt’altro: ogni infrastruttura è della comunità, i suoi membri vengono formati sulla manutenzione, sulle attività agricole che si possono ricavare dall’acqua disponibile, sulle norme igieniche da rispettare. Un comitato di gestione, composto almeno per la metà da donne (questa è la condizione posta da AMREF per rispettare i diritti delle donne, vere protagoniste dello sviluppo dell’Africa), si assume la piena responsabilità del progetto. E come spesso accade, questo comitato intraprende anche nuove iniziative per migliorare la vita comunitaria: acqua, in Africa, significa anche diritti, sviluppo e democrazia! 6 | AMREF MAGAZINE

ACQUA é salute Costruendo un pozzo, riduciamo

del 20% la mortalità infantile

SOSTIENI I PROGETTI IDRICI DI AMREF ! Per informazioni: visita il nostro sito www.amref.it scrivi un’email a acqua@amref.it chiamaci allo 06.99704684

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AGIRE PER L’AFRICA AMREF, insieme alle più autorevoli ONG italiane, ha aderito dal 19 settembre al 4 ottobre 2009 all’appello speciale lanciato da AGIRE Onlus (Agenzia Italiana per la Risposta alle Emergenze) per rispondere subito e concretamente a 3 crisi umanitarie provocate da conflitti cronici in paesi da sempre in guerra: Repubblica Democratica del Congo, Sudan e Somalia. Nel corso dell’appello sono stati raccolti fondi per sostenere 11 progetti delle ONG di AGIRE con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita di popolazioni colpite da decenni di guerre ininterrotte. AMREF con il progetto dei Flying Doctors in Sud Sudan fornisce cure mediche e specialistiche alle comunità rurali che vivono in aree remote e svantaggiate per contribuire a migliorare la loro salute e la loro qualità della vita. Anche grazie all’appello sarà possibile realizzare visite di base e specialistiche, interventi chirurgici, cure pre e post operatorie, evacuazioni di emergenza, formazione medica del personale locale, aggiornamento costante di infermieri e operatori sanitari. AMREF lavora a fianco delle comunità locali con l’obiettivo di rendere gli ospedali rurali sempre più autosufficienti, restituire condizioni di vita dignitose e speranza nel futuro alle popolazioni colpite da conflitti. GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE HANNO AGITO INSIEME A NOI E SOSTENUTO I FLYING DOCTORS IN SUD SUDAN.


QUI AFRICA

CATERINAMURINO DISTANZA TESTIMONIAL DEL SOSTEGNO A

©Alida Vanni/AMREF

Il viaggio dell’attrice in Kenya per sostenere i Piccoli Ambasciatori di AMREF

“Sono venuta a Malindi, sulla costa del Kenya, per conoscere da vicino le attività di AMREF nelle scuole. Non mi interessava prestare il mio volto per una causa di beneficienza qualsiasi. Ho scelto questa organizzazione perché ne condivido i principi e il metodo di lavoro… e ho deciso di dare una mano concretamente. AMREF Italia mi ha chiesto di sostenere il progetto Piccoli Ambasciatori: con poche centinaia di euro una persona può far funzionare le scuole, costruire aule e bagni, educare gli studenti e le famiglie contro le malattie. La mia guida a Malindi è Mary Mathenge che segue il progetto Scuole”.

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©Alida Vanni/AMREF

eo che mare di Malindi, il vid dell’auto si scorge il ino str i, la fine ebr cel dal più tre li men ruo ì, Inizia cos mondo (tra i suoi nel osa fam più da sar ha accettato di Caterina Murino, l’attrice Craig in “Casino Royale”) iel Dan 007 o all o ant tegno a Distanza di ricordiamo “bond girl” acc iatori, il progetto di Sos asc Amb o col Pic i e zar ciz realizzare per pubbli er) con la regia di Pietro Sub AMREF. (video realizzato

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aterina è la nuova testimonial bambini ne risente moltissimo. di AMREF. E come sempre, AMREF interviene da tempo nelle scuonella tradizione di AMREF, le della costa del Kenya costruendo il testimonial non è solo un aule, servizi igienici, infrastrutture idripersonaggio famoso che pre- che e sanitarie e promuovendo un’edusta il suo volto e la sua visibilità ad una cazione igienico-sanitaria che è fondabuona causa: Caterina ha fatto questo mentale per la salute di tutti. passo dopo aver conosciuto a fondo l’attività della nostra organizzazione, Guidata da una Piccola Ambasciatrice compiendo diversi viaggi in Africa. di AMREF, Mariam, Caterina ha inconLa scelta è caduta sul Sostegno a Di- trato i compagni di scuola, la famiglia, stanza perché il sistema scolastico in gli insegnanti di questa ragazzina che Kenya oggi risente in modo particolare da grande vorrebbe fare la giornalista. della crisi in cui versa il paese: reces- Ha toccato con mano quanto dura sia sione, disoccupazione e soprattutto la vita di un bambino delle elementasiccità prolungata stanno mettendo a ri, e di quanto importante sia investire dura prova lo svolgimento delle attivi- sulla scuola, soprattutto sulle strutture tà didattiche e il funzionamento stesso rurali più fatiscenti e apparentemente delle infrastrutture scolastiche. E se la abbandonate dallo Stato. “Basta poco scuola è compromessa, è a rischio il per evitare che i bambini contraggafuturo dell’intero paese, e soprattutto no la malaria ed altre malattie che dei giovani più pone comprometveri ai quali verrà tono la crescita interviene da tempo a mancare la pose il rendimento nelle scuole costruendo aule, sibilità di studiare scolastico: una servizi igienici, infrastrutture bene e di costruirsi cisterna d’acqua idriche e sanitarie e promuovendo una vita migliore. pulita, servizi un’educazione igienico-sanitaria igienici, un aula Caterina è arrivata con banchi e sea Malindi, la lodie, insegnanti calità famosa per formati sulle norun turismo italiano spesso assai poco me igieniche più importanti, e la vita rispettoso della popolazione locale, intera di una comunità cambia in modo perché proprio lì, a due passi dalle radicale!” spiagge bellissime e dalle ville di molti L’aiuto di Caterina Murino sarà preziostranieri, migliaia di persone vivono in so per far comprendere in Italia quanto condizioni di povertà estrema, e senza è importante il sostegno a distanza. A trarre alcun beneficio dall’attività turi- nome di tutti gli alunni, dei genitori e stica. La siccità non perdona, la vege- degli insegnanti: tazione è scarsa e l’alimentazione dei GRAZIE MILLE CATERINA!

©Alida Vanni/AMREF

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QUI AFRICA

SOSTIENI A N DISTANZA U

LO PICCO IATORE AMBASC

Chi è il Piccolo Ambasciatore? Il Piccolo Ambasciatore è un bambino che grazie al tuo sostegno, aiuterà AMREF ad offrire strutture scolastiche più attrezzate e vivibili ai suoi compagni e a diffondere le regole igienico sanitarie di base necessarie alla salute dei suoi coetanei e di tutta la sua comunità. Cosa significa sostenere a distanza un Piccolo Ambasciatore? Sostenere a distanza un Piccolo Ambasciatore significa garantire un aiuto economico che AMREF finalizzerà all’educazione sanitaria del bambino e dei suoi compagni di scuola e allo sviluppo delle infrastrutture scolastiche che frequentano: basta veramente poco per offrire loro la possibilità di un futuro migliore. Perché AMREF è così interessata alle scuole nel suo impegno di promuovere lo sviluppo sanitario e sociale delle comunità più deboli? AMREF investe nelle scuole perché in Africa, come e più che altrove, esse sono importantissimi centri strategici per l’educazione alla salute. E i bambini hanno un enorme potenziale come promotori di cambiamento e di sviluppo. Cosa fa AMREF nelle scuole? Nelle scuole, AMREF promuove corsi di educazione alla salute, durante i quali si parla di igiene personale, di malattie contratte utilizzando acqua infetta, di regole basilari per migliorare la propria salute e ridurre il rischio di malattie molto diffuse. Sono spesso concetti molto semplici, ma come si può insegnare ad un bambino che deve lavarsi le mani prima di mangiare, o dopo essere stato in bagno, se l’acqua e i bagni non ci sono? Come si può convincerlo a non bere acqua sporca se quella è l’unica acqua che ha potuto trovare? Ecco perché AMREF aiuta anche i genitori e le comunità a costruire scuole più solide, con aule e bagni, a proteggere le fonti d’acqua vicine o scavare pozzi, a procurare banchi, sedie, lavagne…Queste cose, indispensabili e tangibili, conquistano la fiducia e la collaborazione di tutti.

Premessa: come nasce il progetto? Tutto inizia nel 2002 quando Kibaki, successore di Arap Moi alla presidenza del Kenya, decide di rendere gratuita l’istruzione scolastica primaria. Un’opportunità importantissima per le famiglie più povere, che finalmente possono permettersi di mandare i propri figli a scuola. Ma di fatto mancano le risorse necessarie per ospitare tanti nuovi scolari: le scuole delle zone rurali – costruite dalle famiglie dei bambini - sono spesso fatte di fango e paglia, mancano i banchi, le sedie e perfino le lavagne, non hanno acqua potabile, né i servizi igienici... E adesso sono anche sovraffollate: hanno il 30% di scolari in più! Per aiutare a risolvere le necessità di questo nuovo sistema scolastico in espansione, AMREF - presente da diversi anni in molte scuole del Kenya - ha deciso di puntare sulla collaborazione delle comunità locali. E da un’idea comune è nata l’iniziativa di nominare tra gli stessi bambini di ogni comunità alcuni PICCOLI AMBASCIATORI, per farli diventare dei portavoce attivi di AMREF e favorire il miglioramento delle strutture scolastiche e la diffusione tra i compagni delle norme igienico sanitarie più importanti.

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DOMANDE FREQUENTI

Quanto deve durare il sostegno a distanza? Ai fini del successo del progetto e di una continuità che permetta di pianificare le attività, consigliamo di sostenere i bambini almeno per tre anni. Questo, non solo ci permette di pianificare la gestione del progetto e degli interventi nelle scuole, ma è importante proprio per i bambini stessi. Ognuno di loro si sente, infatti, investito del ruolo di “Piccolo Ambasciatore” dalla sua comunità e da AMREF. Ciò non toglie che il sostegno è libero e in qualsiasi momento si ha la possibilità di sospenderlo, comunicandolo con un preavviso di tre mesi. Quale documentazione riceverò sostenendo un Piccolo Amabsciatore? Riceverai la sua foto, il nome della sua scuola e la classe che frequenta. Inoltre, nel corso dell’anno verrà inviato un aggiornamento sugli sviluppi del progetto e delle comunicazioni personali del Piccolo Ambasciatore. In che modo comunicare con i Piccoli Ambasciatori? E’ possibile inviare delle cartoline illustrate, foto o lettere possibilmente scritte in inglese. E’ importante che i messaggi siano semplici anche nei concetti. Per facilitare la gestione e l’invio, il materiale deve essere spedito alla nostra sede di Milano. Il materiale raccolto sarà consegnato dallo staff di AMREF in visita al progetto direttamente alle insegnanti di riferimento, che lo condivideranno con l’intera classe. E’ possibile inviare regali? Non è possibile.
La consegna di un regalo ad un solo Piccolo Ambasciatore crea invidie, discriminazioni 
e competizione. E’ possibile effettuare visite? AMREF favorisce la conoscenza tra sostenitore e beneficiario. Tuttavia i presidi, gli insegnanti e i responsabili di progetto in loco si sono mostrati molto titubanti all’idea di permettere visite in loco. Ritengono, infatti, che eventuali visite possano creare una sorta di disarmonia all’interno delle scuole creando forti disparità e quasi una competizione tra i bambini. Non è, quindi, prevista la possibilità di effettuare visite. Come si attiva il sostegno a distanza? Per attivare il sostegno a distanza di un Piccolo Ambasciatore è necessaria una donazione di: 360 € come contributo annuale, meno di un euro al giorno, o in alternativa 90 € trimestrali o 30 € mensili. Per maggiori informazioni e per attivare il sostegno a distanza di un Piccolo Ambasciatore:

INFO: Laura Salvatore - 02/54107566 - piccoliambasciatori@amref.it - www.amref.it


foto: www.fabiopalli.it

A Scuola con AMREF

Proposte educative 2009-2010 AMREF AL G8 DELL’AQUILA PER DIFENDERE LA SALUTE DELL’AFRICA Nel summit dei G8 tenutosi all’Aquila lo scorso luglio, la voce di AMREF a nome della societĂ civile africana si è fatta sentire, soprattutto in tema di salute, ma molte aspettative sono andate deluse. Il diritto alla salute e la vita stessa di centinaia di milioni di persone in Africa sono minacciati dalla crisi economica e finanziaria. E’ necessario sostenere i sistemi sanitari nazionali nel Sud del mondo e potenziare il personale sanitario africano. Oggi in Africa mancano all’appello 1,5 milioni di operatori sanitari in Africa. Se, per intenderci, oggi in Europa ci sono 3,20 operatori sanitari ogni 1000 abitanti, in Africa ce ne sono in media 0,21.

In marzo AMREF, insieme a Health Workforce Advocacy Initiative (HWAI), ha presentato ad un gruppo di esperti del G8 le proprie proposte per far fronte alla crisi del personale sanitario in Africa. La voce di AMREF è stata forte e chiara anche nei lavori preparatori del summit dell’Aquila. Victoria Kimotho di AMREF si è fatta portavoce delle richieste della societĂ civile internazionale in materia di salute. A conclusione del Summit G8 2009, AMREF crede che nulla si sia realmente concluso per la salute delle comunitĂ africane. Il Comunicato del G8, infatti, tocca senza dubbio temi sanitari rilevanti – in particolare la carenza di personale sanitario e il necessario rafforzamento dei sistemi sanitari. Tuttavia manca di passare dalle parole ai fatti. “Un consenso sulla necessitĂ di sostenere il personale sanitario – aggiunge Victoria Kimotho - giĂ esiste nella comunitĂ internazionale, ed è consolidato nel Piano di Azione di Kampala del 2008. Il fatto che il Comunicato del G8 “ne prenda notaâ€?, non è semplicemente sufficiente ad innescare cambiamenti reali. Il G8 del 2009 ha perso un’occasione per “AGIREâ€? sulla base del consenso sviluppato a Kampala, e per tradurre le dichiarazioni in investimenti realiâ€?.

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CERTIFICAZIONE “ISTITUTO ITALIANO DELLA DONAZIONE” 2008 AMREF aderisce ai principi sanciti dalla Carta della Donazione La Carta sancisce un’insieme di regole di comportamento per favorire la corretta, trasparente ed efficace gestione delle risorse disponibili, ottenute a fronte di un’attività di raccolta fondi, che l’organizzazione nonprofit (Onp) sostiene per conseguire i suoi scopi di solidarietà, promozione sociale e culturale. La Carta ha l’obiettivo di incentivare e diffondere comportamenti d’eccellenza ispirati ai principi di trasparenza, coerenza, indipendenza, equità, efficienza ed efficacia a tutte le Onp che intendono aderirvi. Inoltre, si vuole promuovere un contesto di fiducia in cui possano moltiplicarsi le opportunità di donazione per far crescere il Terzo Settore.

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