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Il dirottamento aereo, questo sconosciuto.
i Gianluca Palisi

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Storia di un evento finito bene ma è stata dura…
- Pronto Luca? Sono papà, accendi subito la televisione, hanno dirottato un aereo a Brindisi!!!!!
- Si si lo so papà, l’ho gestito io.
Finì così il mio turno del 3 ottobre 2006, dove un po’ frastornato me ne tornai a casa facendo lo slalom tra i giornalisti che si erano appostati fuori dal nostro ACC. Ero contento, soddisfatto del mio operato, delle pacche sulle spalle ricevute dai colleghi, dalla telefonata del Presidente che mi preannunciava un encomio (smarrito??) ma, allo stesso tempo scioccato da tutti gli scenari che avevo immaginato nella mia testa e da alcuni accadimenti che mi avevano lasciato perplesso….. Cercavo poi di ripassare mentalmente tutto ciò che avevo detto e fatto, alla ricerca del più minimo errore, con il timore che qualcosa potesse non essere stato corretto.
Però mi tornava tutto, allora mi dicevo che forse dovevo solo accettare di aver fatto tutto bene e godermi il momento di notorietà.
Ahimè non ci riuscii a lungo, anzi quasi per niente, i fatti, le persone, ma soprattutto l’inconscio a lungo termine causarono in me uno stress che era difficile da gestire, soprattutto la notte. Di giorno andava meglio, ritrovavo quella sicurezza che mi consentiva di affrontare i turni operativi e discutere con i colleghi e anche convincere qualche superiore della bontà di quanto operato. Sì anche questo è un brutto ricordo, che mi ha turbato non poco.
Oggi la chiamiamo blame culture, l’aver dovuto combattere con chi a tutti i costi voleva trovare qualcosa che non fosse stato fatto come dovuto, nel timore di ricadute o perché noi giovani non eravamo proprio amatissimi in quel periodo…
Ma veniamo ai fatti.
Quel giorno ero in turno, arriva il relief e, come spesso mi piaceva fare, vado a farmi una chiacchierata con gli amici del reparto Addestramento e quello di Safety. Passo dal primo, poi dall’altro. Ero da Nicola (Capo Ufficio Safety) quando ad un certo punto squilla il telefono. E’ il Caposala, Nicola cambia espressione. Chiude dicendo arrivo subito. Si avvia spedito, mi dice:
- Vieni con me in sala? Abbiamo un emergenza carburante , l’aereo vuole andare a Roma dal Papa!
Lo seguo e mentre corriamo verso la sala rimugino sulle sue parole, qualcosa non mi torna. Entriamo, nemmeno il tempo di avvicinarci al settore e…..mi ritrovo con la cuffia in testa….. (non era il mio settore..) La scena era concitata 3-4-5-6, tante persone alle mie spalle. Colleghi, civili, militari. Il PLN e il CSO che mi informano. Abbiamo un aereo in emergenza carburante che vuole andare a Roma e ha un messaggio per il Papa.
Ma sullo schermo appare una traccia: THY1476 codice A7500 !!!!!
Posizione: 50NM a EST di Brindisi, velocità pazzesca !!!!
Mi viene in mente tutto insieme: Linate, Cagliari, 11 settembre, obiettivi sensibili, una serie di imprecazioni non imprecate, bollettini meteo, ferma le partenze, libera lo spazio aereo, dove sono gli intercettori, perché mi urlano di spostarmi al FIC per farmi dettare il messaggio per il Papa??? Ok realizzo che sono solo. Molto solo…. Guardo i militari, continuo a sentirmi solo. Scruto lo schermo alla ricerca di qualcosa che sia supersonico, ma non vedo nulla.

Vorrei ucciderli tutti, quelli alle mie spalle, quelli che urlano, che raccontano un film diverso da quello che stai vedendo, quelli che assistono, quelli che tacciono. Uno sguardo al PLN, siamo io e te.
Arriva la prima chiamata radio:
“Brindisi THY1476, with you, we are on hijack, two hijackers on board, one in the cockpit, the other in the cabin. They told us to have bombs, we want to land in Brindisi, they have a message for the Pope!” (ecco dov’era l’inghippo !!!!)
“Roger” rispondo (mentre guardo su Gioia, Grazzanise e Trapani chiedendomi da dove partiranno) e mi chiedo: “Chi starà pilotando l’aereo?”
Chiedo al PLN i bollettini di LIBR/LIBD e forse anche degli altri a/d limitrofi. Cavolo mi dico, Brindisi ha il RDR ma non è acceso. Avvisa subito la TWR e vedi cosa possono fare dico al PLN. Noi all’epoca non eravamo RADAR APP. Il SVZ TWR/APP era fornito da AMI.
Ma chi starà pilotando? Sarà vero che vuole atterrare o si stamperà sull’ONU o sul Petrolchimico o da qualche altra parte? Comunque andrà sono fottuto, mi dice il mio inconscio…….
“THY1476 select 113.200” gli dico. Il pilota mi risponde “We receive BRD VOR”.
“Roger”, forse è il pilota vero ai comandi, o forse no ed è uno bravo con la barba….
E ora che faccio? Elaboro una strategia. E una alternativa alla strategia. E una alternativa all’alternativa della strategia.
Eh no, non mi sposto al FIC (senza radar) per copiare il messaggio per il Papa.Smettete di chiedermelo!!!
Opzione 1: a) Lo porto a spasso in qualche modo, in attesa che i caccia lo prendano e poi si vede, forse lo abbatteranno?? b) Gli comunico tutte le informazioni in modo che possa settare l’FMS di bordo per andare a 25 NM in finale, poi lo faccio scendere alla minima RDR di 4500FT gli dico di scendere a 3000FT quota ILS a sua discrezione e di riportarmi stabilizzato sotto la sua responsabilità e poi lo cambio alla torre. (e se si stampa su qualche obiettivo sensibile? Andrò in galera?).
Opzione 2: a) Come opzione 1 sperando che abbocchi b) Lo vettoro per un Visual Approach anche se non posso, quindi verso un FIX a 4500FT in finale e mi faccio riportare pista in vista e poi lo cambio alla torre (se si stampa vado sempre in galera).
Opzione 3: a) Come opzione 1 b) Spero che mi funzioni una delle opzioni precedenti.
Finalmente vedo una traccia, velocissima, sale come un missile, supersonico DEP LICT DCT LIBR, sento alle mie spalle “arrivano gli F16”
OK mi dico, proviamoci.
Ps: avevo già appurato che il volo non era in emergenza carburante….
“THY1476 reduce to minimum clean speed.” (procedo con opzione 1). Inizio il vettoramento, e gli sparo una serie di prue stile Trombone per fargli perdere tempo….Per fortuna mi segue. Gli detto tutti i dati da inserire in FMS ma ahimè mi dice che non ha l’AIRAC della nostra area e che non vuole toccare niente per non innervosire il dirottatore.
OK, vai con l’opzione 2. Mi faccio due conti e mi invento un finto cambio pista a causa del vento. Parto con il vettoramento, largo sul mare e lontano da tutti gli obiettivi sensibili. Nel frattempo arriva Roberto al quale avevo chiesto le cartine che ha recuperato con velocità alla superman.
Mai sono stato così flemmatico a dettare la LDA, il bollettino finto aggiornato e a descrivere la procedura ILS RWY31 perché gli dico “ti vettoro sul LOC per intercettare l’ILS e poi continui VSA, come mi hai chiesto…”.
Gli dico: “Seleziona freq. 109.55 (se ricordo bene, la vecchia frequenza ILS Brindisi), inbound track 315. Riportami stabile e pista in vista.”
Squilla il telefono della TWR. Il radarista AMI di Brindisi è arrivato, il RDR APP è pronto, l’F16 pure. Metto il “turco in virata stile holding” con la scusa di fargli perdere quota. L’F16 l’ha preso gli è in coda. “Contact Brindisi TWR”, l’ultima mia comunicazione. E’ finita. Mi alzo. Dopo poco l’aereo atterra. I colleghi mi abbracciano. Il dirottatore viene arrestato. Era solo, senza bombe, voleva atterrare a LIBR e consegnare un messaggio per il Papa.

Salgo sul terrazzo a respirare. Mi squilla il telefono. “Ciao Luca come stai? Sappiamo che l’hai gestito tu. Vuoi il CISM? “
“No” rispondo, “grazie è tutto ok”.
Conoscevo bene il CISM, avevamo lottato in ANACNA per la sua introduzione. Non ne avevo bisogno, era andato tutto bene. …………………
Risquilla il telefono: era papà…….
E poi…? Eccolo che arriva, lo stress. L’incredibile stress.
Il giorno seguente vengo chiamato dalla Direzione a giustificare il perché del mio rifiuto ad andare al FIC per copiare il messaggio per il Papa. Segue tentativo di strigliata per aver fornito al pilota la radiale sbagliata, visto che la radiale era la 135 secondo qualcuno. Rispondo che infatti lo era ma l’ILS si fa con la Course settata sul reciproco cerco di spiegare… che rabbia però!!!
Mi lasciano in una sorta di standby. Del tipo le faremo sapere. Scatta la ricerca alla medaglia. Code di figuranti davanti alla direzione alla ricerca di premi… Riprendo i turni, nella quasi diffidenza di coloro i quali erano fino a qualche giorno prima i miei colleghi delle pause relief….
Ed ecco che iniziano gli incubi. Notti insonni, notti sudate, notti di THY1476 che precipita o che viene abbattuto in volo o che si scaglia sull’ONU. Mi arrestano, sono solo. La mia famiglia si vergogna di me quasi mi rinnega, i familiari delle vittime vogliono giustizia. Sono solo……
Di giorno andava meglio. Riuscivo a mascherare o forse con la cuffia in testa dimenticavo….
Quando è finita?
Anni dopo, il nuovo Direttore mi chiese di condurre le sessioni di CT visto che la Polizia aveva dissequestrato i nastri. Accettai volentieri. Quella fu la mia salvezza, la liberazione.
Quello che maledettamente sbagliando avevo rifiutato anni prima arrivava ora. Non un PEER ma 100 !!!! 100 colleghi, nelle varie sessioni, che mi hanno abbracciato con i loro sguardi, accarezzato con le loro braccia sorriso con sincerità, offerto il loro sostegno, al lavoro e fuori, sostenendomi con senso di ammirazione e lealtà che non avevo mai avvertito prima.
Grazie amici, ora so che quello per cui avevo lottato ma ahimè erroneamente rinunciato ha un suo perché, un grande perché!
So che in tutta questa storia uno sbaglio grosso l’ho fatto. E’ stato quello di dire no alla prima telefonata. Non fate come me. Non siate orgogliosi e non vergognatevi, accogliete l’abbraccio di chi vi può capire. Grazie ANACNA per aver voluto dedicare a me il vostro riconoscimento, ne sono orgoglioso.
PS: l’equivoco dell’emergenza carburante e della volontà del dirottamento a Roma nasceva da una terribile incomprensione nelle telefonate con il Caposala di Tirana dove “HIJACK” diventava “Fuel” e “Message for the Pope” diventava “vuole andare a Roma dal Papa”
……Non facevamo ancora i check di inglese…..