La nostra attività Il Piano di lavoro 2013 Approvato dall’Assemblea dei Comuni Toscani del 16 gennaio 2013
Indice Premessa
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Il contesto
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L’indirizzo politico generale
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1. Studi e ricerche 1.1. Indagini 1.2. Osservatori
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2. Produzione 2.1. Formazione 2.2. Convegni e animazione 2.3. Progetti in corso 2.4. Servizi 2.5. Progetti speciali
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3. Rappresentanza e relazioni istituzionali 3.1. Le relazioni con la Regione 3.2. Azioni di partenariato con il Consiglio delle Autonomie Locali 3.3. Le relazioni con la società toscana 3.4. Progetti speciali 3.5. Articolazioni tematiche
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4. Relazioni esterne e comunicazione 4.1. Rapporti con i media 4.2. Anci Toscana sul web 4.3. Pubblicazioni 4.4. Eventi 2013
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5. Amministrazione e gestione 5.1. La struttura di Anci Toscana e le risorse umane 5.2. L’assetto organizzativo 5.3. Budget e rispetto del dl 78/2010 5.4. L’amministrazione
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APPENDICE Il Piano della comunicazione del piano di attività 2013 La Struttura politica Lo Staff Informazioni utili – le sedi
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Premessa Arriviamo quest’anno al tradizionale appuntamento della consegna ai soci del piano di lavoro annuale di Anci Toscana con un documento che, portato all’attenzione del Comitato Direttivo l’11 dicembre e approvato poi dall’Assemblea dei Sindaci il 16 gennaio scorso, risente dell’evoluzione degli eventi politici nazionali che sono seguiti, con accelerazione ed esiti annunciati, nelle ultime settimane dell’anno. Dopo il sì definitivo alla Legge di stabilità, le annunciate dimissioni del governo tecnico guidato da Mario Monti sono state rassegnate nelle mani del Presidente della Repubblica il 20 dicembre, aprendo la strada alle elezioni anticipate. Come ipotizzato in premessa di questo documento, le dimissioni del Governo hanno vanificato la discussione in Parlamento sulla legge di conversione del DL di riordino delle province e di istituzione delle città metropolitane e assestato una battuta d’arresto alla messa a punto della riforma degli assetti istituzionali, una riforma fortemente auspicata dall’Associazione dei Comuni. Un anno fino all’ultimo giorno denso di avvenimenti quindi quello concluso, ancora fortemente segnato dalle ripercussioni di una crisi economica, politica e strutturale che ormai stringe in maniera trasversale tutti i settori del Paese dal mondo del lavoro, dell’industria e della scuola a quello del welfare e della sanità - le cui conseguenze stanno cambiato in maniera indelebile la fisionomia del Paese. Una crisi epocale, palesatasi in maniera immediata ed evidente ai Comuni, i primi ad essere colpiti dalle manovre governative e i primi, ricordiamo, a denunciare il rischio effettivo del deperimento, poi avvenuto, di servizi pubblici fondamentali per i cittadini. Il nuovo anno si apre in uno scenario politico istituzionale complicato ed ancora confuso, con i Comuni chiamati ancora a confrontarsi con riforme strutturali abbozzate e ulteriori tagli di bilancio, in un clima di incertezze su temi portanti della politica nazionale – federalismo e costi standard, IMU e patto di stabilità - e di preoccupante dilagante precarietà dei conti. Molte sono le sfide che ci attendono, parecchie delle quali sono battaglie già avviate da tempo e che richiedono il massimo impegno. Le questioni aperte 5
paiono concentrarsi sul futuro degli assetti istituzionali ma facendo questo guardano al futuro dei cittadini, ai loro nuovi bisogni in una società in veloce mutamento. L’obiettivo che ci poniamo e che vogliamo condividere è quello di contribuire alla definizione del Comune di domani. C’è da ripensare un Paese più efficiente, solidale e giusto: noi ci siamo.
Il Presidente Alessandro Cosimi
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Il Segretario Generale Alessandro Pesci
“Il contesto” Nell’anno trascorso sono state affrontate le emergenze poste da una crisi profonda che ha colpito tutte le economie avanzate, ponendo l’Europa di fronte al dilemma di una solidarietà che rafforza l’unione o di una divisione che prenda atto della diversa capacità di reazione dei paesi membri. La sottovalutazione e l’incertezza con cui è stato affrontato l’attacco speculativo di una finanza aggressiva ha peggiorato la situazione, rendendo più forte il rischio di fallimento di stati sovrani e mettendo a repentaglio la moneta unica e, con essa, l’intera Europa, con la prospettiva di un crollo dell’economia mondiale. Il costo di questa incapacità di reazione sarà destinato a pesare per lungo tempo. Infatti, se si può sperare di essere fuori dalla fase più acuta e di aver superato il rischio di fallimento a catena dei paesi più deboli o più esposti, restano tutti i nodi di economie nazionali con problemi di posizionamento competitivo nel contesto internazionale, gli squilibri dei conti pubblici, la necessità di una profonda revisione degli equilibri interni e, non certo per ultimo, la reale volontà di una Europa unita, oltre che dalla moneta unica, anche da una integrazione economica che non si limiti al mercato, ma renda più forte la struttura finanziaria e gli assetti contabili. Il governo tecnico ha operato in modo eccellente nella fase più acuta, rendendo credibile la volontà di risanamento e, grazie anche a questo, ha permesso all’Italia di recuperare il proprio ruolo internazionale e di far sentire la propria voce ed il proprio peso a livello europeo. Di minore efficacia si sono rivelati invece altri provvedimenti, a cominciare dalla confusa revisione degli assetti istituzionali. La riforma delle Province, iniziata male, rischia di concludersi nel modo peggiore o di non avere futuro, alimentando incertezze e confusione. Il federalismo sembra ormai un ricordo del passato e viene vissuto più come potenziale fonte di spreco che come maggiore responsabilizzazione delle autonomie, alimentando un centralismo già manifestatosi pesantemente nel precedente governo. La vicenda dell’IMU denuncia l’incapacità ad affrontare il nodo della spesa statale, razionalizzandola e riducendola. Le stesse Regioni si sono rivelate deboli nella gestione efficiente delle risorse. La crisi ha messo in evidenza una situazione di precarietà dei conti che interessa la grande maggioranza delle Regioni, sia al sud che al nord. In un quadro così complesso non è più sostenibile adottare restrizioni della spe7
sa attraverso tagli lineari, che si sono dimostrati un rimedio peggiore del male, aumentando le difficoltà degli enti virtuosi e non toccando la sostanza di quelli inefficienti. Occorrono provvedimenti mirati, capaci di incidere con efficacia sulle vere fonti di spreco e facendo pesare le responsabilità della cattiva gestione. Chi ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità deve necessariamente ridimensionarsi, chi ha gestito in modo corretto non può essere ulteriormente penalizzato. La Toscana soffre particolarmente di questa situazione. Sia a livello di Regione che dei Comuni si registra una sostanziale buona gestione economico finanziaria, effetto di una continua revisione e razionalizzazione della spesa, i servizi sono diffusi ed efficienti, la solidarietà sociale e la qualità della vita sono tra le migliori. Tutto questo è ora messo in discussione. Per la Toscana dal 2008 ad oggi si sono registrati tagli consistenti ai bilanci comunali (superiori al 20%) e continui aggravi nel prelievo sui cittadini. I minori trasferimenti ed il patto di stabilità hanno ridotto di oltre 800 milioni le disponibilità nel triennio 2010-2012, ed altri 500 verranno tagliati il prossimo anno. Contemporaneamente gli aggravi di IMU, IVA e le addizionali regionali hanno inciso sui bilanci familiari per oltre 1.000 euro. Occorre uscire da questa morsa derivante dai tagli. I Sindaci hanno detto con forza che non sono sostenibili ulteriori tagli senza che vengano aboliti servizi essenziali. Occorre che sia riconosciuta una autonomia finanziaria e restituita l’IMU ai Comuni. E’ necessario rivedere il patto di stabilità. Non si tratta più solo della spesa corrente, sono anche gli investimenti a non essere più comprimibili se non si vuole far precipitare le città in un declino difficilmente recuperabile. D’altra parte la spesa in investimenti pubblici è fondamentale per il rilancio dell’economia. La ripresa poggia infatti su due fattori: le esportazioni ed i consumi interni, per i quali la spesa pubblica gioca un ruolo cruciale, grazie all’effetto moltiplicatore, capace di far riprendere ossigeno a tutta la filiera delle costruzioni, ma anche con la qualità degli investimenti per ricreare un contesto favorevole all’attività di impresa, grazie alle infrastrutture e alla attrattività che è legata alla qualità del vivere. La risorsa territorio va quindi pensata come fattore di sviluppo in una strategia complessiva che tuteli la qualità e valorizzi le vocazioni, quelle ambientali e quelle economiche, avendo a riferimento i bisogni delle popolazioni. Si tratta di evidenze che hanno trovato riscontro in elaborazioni che mettono le città al centro delle nuove potenzialità di sviluppo. Esse sono al tempo stesso il luogo dove si concen8
trano i problemi, ma anche il fattore di maggiore dinamicità, ricche come sono di potenzialità per la conoscenza, la ricerca, l’innovazione, la nuova economia. L’Anci Toscana ha elaborato su questo tema un documento, “Le città motore dello sviluppo”, che è stato oggetto di un confronto con la Regione. Un concetto che fa ora parte sia del PRS che del PRSE della Regione Toscana, così come lo sono le dieci priorità settoriali che in esso erano elencate. A livello nazionale, ANCI ha lanciato la proposta di “Un patto tra città e forze sociali per la crescita e lo sviluppo del Paese” che ricalca la nostra impostazione, ponendo le città al centro, con un ruolo fondamentale per la crescita e proponendo cinque progetti Paese: le città ad alto potenziale di innovazione, le città laboratorio di liberalizzazioni e semplificazioni, le città in lotta contro l’evasione fiscale, le città come luoghi della contrattazione del welfare, le città del sud una risorsa per il Paese. A livello comunitario si sono moltiplicate le iniziative sulle “smart cities” che hanno trovato riscontro in iniziative del governo nazionale, con due bandi di finanziamento, promossi rispettivamente dal Ministero delle Infrastrutture e dal MIUR. Nei regolamenti per la Programmazione comunitaria 2014-2020 dei fondi strutturali è prevista una specifica linea di finanziamento che riserva a progetti urbani almeno il 5% delle risorse disponibili. Nel ribadire che la spesa pubblica non può essere considerata genericamente un mero spreco, va affiancata una proposta seria ed articolata per l’efficienza e lo snellimento della Pubblica Amministrazione. Gli stessi indirizzi comunitari lo individuano come un obiettivo prioritario e, come tale, finanziabile dai fondi strutturali. Noi pensiamo che si debba muovere da un Progetto regionale, capace poi di divenire proposta nazionale. La nuova fase che si aprirà nel 2014 deve essere avviata già oggi, dando continuità e preparando un parco progetti che sia cantierabile già dal primo giorno dell’avvio del programma, accelerandone così l’attuazione e gli effetti positivi. D’altra parte le ipotesi di riforma istituzionale e la dura compressione delle risorse pubbliche obbligano a prendere atto che niente potrà essere come prima, nei fatti siamo già ad una diversa dimensione e possibilità di intervento delle pubbliche amministrazioni. Fino ad oggi queste trasformazioni sono avvenute esclusivamente sotto la pressione della tenuta dei conti. E’ giunto il momento di cercare una soluzione razionale e funzionale che sia capace di definire una nuova PA, con minor burocrazia e maggiore speditezza. 9
In primo luogo, certamente l’Agenda digitale, con una applicazione e diffusione delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Ma per un cambiamento profondo non basta trasferire l’attuale procedimento amministrativo su un supporto digitale, occorre rivedere il concetto stesso di amministrazione, aumentare programmazione e controllo, ridurre la gestione, abolire leggi e regolamenti superati, cambiare le procedure burocratiche, rivedere l’organizzazione degli enti, sfruttare l’enorme massa di conoscenze che sono contenute nelle banche dati delle più diverse istituzioni, farle colloquiare e interagire, eliminando pesi inutili a cittadini ed imprese. Un capitolo importante di questa nuova PA deve essere costituito dalla lotta all’evasione fiscale, che rappresenta uno dei problemi maggiori del Paese e una enorme riserva di risorse oggi non disponibili. Anche se muoviamo dal livello regionale, l’azione di contrasto all’evasione non può limitarsi ai soli tributi locali. Per quanto incisiva possa essere, la sola iniziativa centrale perde di efficacia se non sfrutta le conoscenze e le possibilità offerte dalle amministrazioni locali. Un corretto federalismo fiscale si compone anche di queste opportunità, in una collaborazione istituzionale che consideri il problema di un equo prelievo come priorità nazionale. Nel progetto regionale per una efficiente PA, si pone in primo luogo la ridefinizione del ruolo e dei compiti dei Comuni. Un ruolo da definirsi in relazione ai problemi ed ai bisogni dei cittadini e non per risultanza di tagli o abolizione di enti, che debbono semmai esserne conseguenza. Ciò che occorre meglio definire sono le modalità di collaborazione, la governance dei diversi livelli, gli strumenti per l’attuazione degli interventi, le modalità e le procedure amministrative. Un lavoro importante che dovremo svolgere in stretta collaborazione con le diverse amministrazioni. In questa ottica avanziamo la proposta di un Progetto regionale per le energie alternative, che veda protagonisti Regione ed enti locali. L’attenzione dei sindaci sui livelli di CO2 è ormai un dato acquisito, la metanizzazione ha molto contribuito ad una sua riduzione, resta però ancora molto da fare, sia per una mobilità sostenibile che per ridurre la dipendenza dalle fonti tradizionali. Senza considerare che una veloce diffusione di fonti alternative può tradursi in un risparmio delle spese energetiche. I Comuni possono essere sia gli attori che i promotori di investimenti 10
in questo campo. Gli strumenti ci sono, sia il piano regionale che i programmi comunitari dispongono di risorse importanti. Si tratta quindi di definire insieme priorità e modalità di intervento per una iniziativa pubblica regionale. Come sarà il Comune domani? Le questioni sono molteplici: si tratterà di un Comune mediamente più grande di quello attuale a forza di Unioni e di fusioni, che avrà meno risorse e quindi che dovrà ripensare cosa fare e come farlo. L’Italia è cambiata, la struttura economica e demografica è molto diversa da quella degli anni ‘70, i bisogni sono mutati e occorre ripensare all’agenda. Dev’esserci uno spazio da lasciare all’intervento pubblico, magari con forme più snelle ed efficienti (l’Agenda digitale, ad esempio); unitamente a questo deve esserci un’area di “interesse pubblico” in cui stimolare l’iniziativa privata, anche inventando nuove professioni, di cui il Comune è solo regolatore. Naturalmente non ipotizziamo un “menù” rigido, che riguardi tutti i Comuni indifferenziatamente, perché sta nel senso dell’autonomia il fatto che ogni comunità abbia il diritto di scegliere se vuole più interventi nella cultura o più giardini pubblici, una volta definito lo “zoccolo duro” dei compiti fondamentali.
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L’indirizzo politico generale
Il contesto politico-istituzionale per il prossimo triennio è caratterizzato da una densità di scadenze elettorali, di cui per forza di cose come associazione dei Comuni dobbiamo tenerne conto. Il precipitare della situazione politica nazionale degli ultimi giorni comporterà un anticipo nel ritorno al voto dei cittadini, previsto per il mese di febbraio 2013. Dalle urne uscirà un nuovo governo, ed il nuovo Parlamento dovrà in primis eleggere il nuovo Presidente della Repubblica, figura diventata ancor più importante del solito in questo periodo di crisi economica. Ma l’anno che sta per cominciare, per la Toscana, vedrà il rinnovo di 16 consigli comunali, di cui 3 città capoluogo di provincia (Pisa, Siena e Massa): non un appuntamento di poco conto insomma. Ad oggi, non è ancora stato stabilito se la data sarà la stessa per elezioni politiche e comunali. Il 2013 vedrà inoltre nella nostra Regione ben cinque referendum consultivi su dei progetti di fusione di Comuni già deliberati dalla Giunta regionale. Il 2014 sarà invece interessato dal ciclo generale per le amministrative, con 204 Comuni toscani che andranno al voto, e dalle elezioni europee. Resta ancora un punto interrogativo per la nascente città metropolitana, che in teoria dovrebbe essere eletta anch’essa nella primavera del 2014, ma ad oggi vi sono dei dubbi a riguardo. Il triennio si concluderà nel 2015 con le elezioni regionali e con 8 Comuni che rinnoveranno i loro consigli. La densità delle scadenze elettorali va di pari passo con la fitta agenda dei provvedimenti politico-istituzionali. Il precipitare della situazione politica, con le dimissioni del Presidente del Consiglio Monti, ha portato alla mancata conversione del provvedimento, vanificando quindi gli sforzi fatti dal Governo per la messa a punto della riforma. Accogliamo con favore le iniziative nate sul territorio per quanto riguarda le fusioni e le Unioni di Comuni, dimostrando quindi la sensibilità politica e istituzionale degli amministratori locali toscani. Quello che maggiormente ci preoccupa, in questo quadro in cui le istituzioni sono in fase di profonda trasformazione, è il notevole ridimensionamento delle forme della rappresentanza delle autonomie locali. L’UNCEM, per via di un accordo 12
nazionale tra la stessa e ANCI, ha avviato in Toscana un processo di convergenza con la nostra associazione; l’UPI, interessata direttamente dalla questione del riordino delle province, sembra essere in futuro poco legittimata a sedere a quel tavolo. Resta quindi l’ANCI come unico potenziale interlocutore. Questo comporterà, per i prossimi anni, una revisione degli organismi addetti a tale funzione di rappresentanza: è il caso del Consiglio delle autonomie locali (CdAL) e dei tavoli di concertazione. La struttura che è stata data al Piano secondo una logica che prende le mosse dall’attività di analisi delle questioni d’interesse dei Comuni, passa dalla descrizione dei servizi offerti e approda in un breve commento sullo stato e le prospettive della prossima azione di rappresentanza politico-istituzionale. La struttura dell’indice segue tale schema non solo per programmare il lavoro della struttura operativa, ma anche per condividere la nostra attività con tutti i soci con la stessa chiarezza e la medesima trasparenza presenti anche nel Bilancio Sociale, l’annuale documento di rendicontazione di Anci Toscana.
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1. Studi e ricerche 1.1. Indagini Fabbisogni standard Continuerà nel 2013 il processo di determinazione dei fabbisogni standard relativi alle sei funzioni fondamentali assegnate al comparto comunale, così come espressamente elencate nel D.Lgs 216/2010, seguendo però la tempistica modificata dalle novità normative recentemente intervenute in materia. In particolare, nel corso del 2013 almeno due terzi dei fabbisogni standard dovranno essere determinati entro il 31 marzo e applicati nei rapporti finanziari tra Stato e Comuni, mentre andrà contestualmente a concludersi il processo di rilevazione dei dati contabili e strutturali utili alla determinazione dei fabbisogni standard relativi alle funzioni fondamentali Ambiente e Territorio e Viabilità e Trasporti. Soprattutto dovranno essere affrontate, tuttavia, tanto in ambito nazionale quanto a livello regionale diverse questioni ancora aperte e di importanza fondamentale per la futura tenuta dei bilanci comunali: costruzione del nuovo modello perequativo, regolazione delle forme associate obbligatorie per i piccoli Comuni, definizione dei livelli essenziali e ruolo della Regione nella rimodulazione dei fabbisogni standard per gli enti locali ricadenti all’interno del suo territorio. Anche per il 2013 Anci Toscana, rinnovando l’impegno fin qui profuso su tale fronte, è pronta ad assumere un ruolo attivo sul piano politico-istituzionale, interloquendo con la Regione Toscana nello sforzo di disegnare un condiviso modello toscano del federalismo municipale, rinnovando al contempo la disponibilità ad offrire un supporto tecnico-operativo ai suoi enti associati nel percorso di analisi dei fabbisogni standard.
La riforma della contabilità pubblica Con lo scopo di favorire la trasparenza e il consolidamento dei conti pubblici, consentendo effettivamente il controllo e la valutazione delle risorse impiegate a soddisfare le complesse esigenze informative legate all’attuazione del federalismo mu14
nicipale e all’introduzione del criterio dei fabbisogni standard, il D.Lgs 118/2011 si propone come obiettivo la possibilità, mediante la definizione di nuove regole contabili uniformi, di ricavare dati di bilancio omogenei e confrontabili. Fra le principali novità che il Legislatore ha introdotto troviamo l’adozione di nuovi schemi di bilancio articolati in missioni e programmi (medesimi per tutti gli enti locali e pertanto funzionali a un’omogenea rappresentazione delle spese sostenute), la previsione di un bilancio consolidato con le proprie aziende, società o altri organismi controllati, l’obbligo di redigere un piano dei conti integrato (per affiancare alla tradizionale contabilità finanziaria un sistema di contabilità economico-patrimoniale), la definizione di un comune sistema d’indicatori di risultato (semplici, misurabili e riferiti ai programmi contenuti nel bilancio) e l’introduzione del principio contabile della cosiddetta competenza finanziaria.
1.2. Osservatori Cimiteri toscani Prosegue la complessa e difficile rilevazione dei cimiteri pubblici e quindi comunali e privati. In base all’accordo con il Servizio Cartografico della Regione Toscana, i cimiteri già rilevati sono stati georeferenziati. I cimiteri mancanti, circa ottanta, devono essere recuperati nel 2013 per completare il quadro generale.
Audit 2013 Il questionario Audit – indagine periodica che Anci Toscana propone ai suoi soci per la quarta volta– verrà somministrato nel corso del 2013 in varie occasioni d’incontro (assemblee dei Soci, Consiglio regionale, convegni e giornate di formazione). L’obiettivo è quello di aumentare il numero di questionari con risposta, in modo da ottenere un dato affidabile e solido, fermo restando la distinzione tra amministratori e funzionari. Verranno effettuate delle modifiche e delle integrazioni al questionario, per implementare le domande con l’intento di scendere maggiormente nel dettaglio e fornire in questo modo delle spiegazioni più esaustive a riguardo. Al termine della fase di rilevazione, i dati verranno informatizzati e successivamen15
te si provvederà alla pubblicazione di un documento cartaceo che verrà distribuito nei diversi appuntamenti previsti dall’Associazione. L’idea per il 2013 è quella di mettere on line il documento, in modo da diffonderlo in maniera più capillare.
Atlante elettorale delle elezioni amministrative toscane dal 1946 a oggi Il progetto, con il sostegno e in collaborazione con l’Ufficio e Osservatorio elettorale della Regione Toscana, è teso a creare una banca dati che contenga, per ogni Comune toscano, i risultati elettorali delle elezioni amministrative dal 1946 a oggi. L’idea nasce dalla presa d’atto dell’assenza di una banca dati completa delle elezioni amministrative, e pertanto Anci Toscana intende impegnarsi nel recupero di questo importante patrimonio storico-politico-culturale. Terminata la fase di raccolta del materiale e messa a punto la banca dati, il progetto prevede per l’anno 2013 l’inserimento dei dati nel database appositamente creato, coinvolgendo in maniera attiva l’Osservatorio elettorale della Regione Toscana. Allo stesso tempo è previsto per il prossimo anno la messa a punto di un supporto informatico contenente i dati di tutte le elezioni comune per comune suddivisi per Provincia. L’idea è quella di organizzare un incontro pubblico in cui presentare il materiale alla cittadinanza e spiegare i motivi ed il significativo valore che questa ricerca rappresenta per la comunità regionale.
Banca dati degli amministratori toscani Anci Toscana aggiorna periodicamente i dati che si riferiscono agli amministratori in carica nei Comuni toscani, inserendoli in una banca dati che è uno strumento di lavoro essenziale per i contatti con i Comuni soci. Questa banca dati permetterà di aggiornare progressivamente le informazioni sugli amministratori locali toscani, in maniera da poter utilizzare questi dati per i vari scopi dell’Associazione. L’obiettivo è quello di poter disporre degli indirizzi mail di tutti gli amministratori e delle loro deleghe, in modo da poter svolgere in maniera ottimale l’attività di informazione e comunicazione.
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Osservatorio elettorale sulle elezioni comunali (I Comuni al voto) L’Osservatorio si occupa di mantenere un quadro completo della situazione dei Comuni toscani riguardo ai temi elettorali. A tal fine è tenuto aggiornato l’elenco delle scadenze elettorali dei Comuni toscani e, una volta svolte le elezioni, sono recuperate tutte le informazioni necessarie relative ai sindaci eletti e agli altri amministratori in carica. A partire dal 2012, viene fatto al termine di ogni tornata elettorale amministrativa un report contenente elaborazioni e analisi dei dati che vengono diffusi agli organi dell’Associazione.
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2. Produzione 2.1. Formazione L’attività di formazione realizzata direttamente o indirettamente da Anci Toscana è notevolmente cresciuta sia in termini di offerta sia di partecipazione. Prendendo ad esempio il 2011, sono stati organizzati oltre 150 corsi di formazione che hanno visto qualcosa come 4488 partecipanti. Il 2012, nonostante la crisi economica che ha investito il nostro Paese, evidenzia dei risultati molto similari. Al fine di comprendere l’evoluzione importante attesa per il 2013 del sistema, è necessario spendere due parole sul quadro attuale dell’offerta e della partecipazione. L’offerta si caratterizza da una parte per le aree tematiche trattate e dall’altra per il profilo organizzativo dell’erogazione che distingue due principali tipologie, iniziative a pagamento e iniziative gratuite e diversi soggetti che per conto di Anci Toscana, quando questa non opera direttamente, si occupano dell’erogazione delle iniziative. Per quanto riguarda le aree trattate, una sommaria analisi della situazione evidenzia come alcune di queste siano particolarmente coperte per effetto del combinarsi da una parte della richiesta dei Comuni dall’altra di opportunità di finanziamento. Si pensi per esempio all’area territorio e ambiente oppure all’area finanza e fiscalità locale, o ancora all’area di supporto amministrativo. Ci sono invece aree che avrebbero necessità di un lavoro di promozione, finalizzato a riportarle alla giusta importanza nelle priorità formative dei Comuni proprio in un momento di criticità e contrazione delle risorse. In particolare, ciò riguarda l’area del welfare e quella dei servizi culturali. In una fase così difficile, in cui numerosi servizi rischiano la chiusura o il ridimensionamento è forte il bisogno di affrontare tali problematiche sotto il profilo formativo in una logica di ripensamento possibile dell’offerta e dell’organizzazione di servizi. Il profilo organizzativo dell’offerta è segnato senza dubbio dalla costante diminuzione di risorse che i Comuni possono destinare alla formazione. Ciò significa che sono molto richiesti e positivamente accolti tutti gli interventi a carattere gratuito, scontano non poche difficoltà le iniziative a pagamento se non strettamente colle18
gate a problematiche impellenti che necessitano gioco forza di approfondimenti di tipo tecnico - amministrativo. In tal senso Anci Toscana sta caratterizzando l’attività che svolge direttamente sulla formazione per la continua ricerca di risorse finanziarie a sostegno. A oggi queste risorse provengono soprattutto da IFEL (concentrate tuttavia sui temi della finanza e della fiscalità locale) e dalla Regione Toscana, risentendo tuttavia di una certa disorganicità collegata naturalmente alla disponibilità e alle priorità del momento. Accanto ad Anci Toscana, sono principalmente affidate a una rete di partnership con diversi soggetti operanti sul territorio toscano le iniziative a pagamento. Si tratta di partnership nate tutte all’insegna dell’altissima specializzazione dei soggetti coinvolti in specifici ambiti tematici, con la volontà di Anci Toscana di rendere disponibile ai Comuni un prodotto formativo di alta qualità, arricchito dell’autorevolezza delle posizioni espresse dal mondo ANCI con le logiche interpretative che le stesse si portano dietro. Si pensi in tal senso alla “storica” partnership con Ti Forma che ha fruttato la massima specializzazione nelle iniziative formative su territorio e ambiente, oppure si pensi all’interessante partnership con la SELF, società di servizi e consulenza per gli Enti Locali, sul tema dei servizi locali e delle partecipazioni societarie dei Comuni. Anche questa modalità organizzativa risente a oggi di alcune criticità che dovranno essere superate ed eliminate nel corso del tempo: un esempio può essere il meccanismo con cui si è dato vita alle collaborazioni, collegato nella maggior parte dei casi a esigenze contingenti del momento, e poco invece orientato a programmare in un quadro di crescita delle competenze delle risorse umane dei Comuni toscani. Insieme all’offerta è cresciuta anche la partecipazione del personale alle iniziative. Accanto alle partecipazioni alle offerte formative, sono sorte delle vere e proprie comunità professionali che alimentano nuovi progetti pensando ad Anci Toscana non quale soggetto meramente erogatore, ma nell’accezione più propria quale soggetto associativo capace di raccogliere e portare a frutto il bisogno formativo. L’esperienza di questi mesi e l’osservazione dell’indicatore numero di partecipanti/ numero d’iscritti hanno mostrato come la partecipazione alle iniziative formative gratuite sia considerata come meno importante creando spesso un vero e proprio problema organizzativo dovuto alla forbice che si va aprendo fra numero d’iscritti e veri e propri partecipanti. 19
Il quadro critico fin qui presentato dell’offerta e della partecipazione alle iniziative formative di Anci Toscana è utile nel comprendere meglio l’individuazione degli obiettivi che si intendono realizzare nel 2013.
La Scuola Anci Toscana-Agenzia formativa L’area formativa di Anci Toscana ha ottenuto nel mese di ottobre 2012, con codice di accreditamento n. FI0856, il riconoscimento di Agenzia formativa, ai sensi e per gli effetti della legislazione della Regione, con decreto n. 4654 del 8/10/2012 per come rettificato con Decreto n.4862 del 23/10/2012. L’Agenzia formativa, cui è stato dato il nome “La Scuola Anci Toscana” è divenuta operativa già dal mese di novembre 2012, avendo infatti partecipato alla gara della Regione Toscana in RTI per l’affidamento dei “Percorsi formativi in tema di innovazione dell’azione amministrativa”. L’aggiudicazione, intanto provvisoria, della procedura aperta all’ RTI Anci Toscana capofila, ha permesso di assolvere all’obbligo annuale di partecipazione a bandi del FSE previsto per le agenzie formative. Quando l’aggiudicazione diverrà definitiva, sarà avviata l’attività di erogazione della formazione prevista in questo bando per un totale di circa 2500 ore di formazione. L’altro obbligo che vedrà impegnato lo staff de “La Scuola Anci Toscana” sarà la certificazione di qualità, il cui ottenimento è uno degli obiettivi obbligatori del primo anno di attività. L’accreditamento quale Agenzia formativa rappresenta il punto di arrivo e specularmente il punto di partenza dell’intensa attività di formazione già messa in campo negli ultimi anni da parte dell’Associazione. L’accreditamento consente di riorganizzare, qualificandolo, il processo formativo e apre nuovi scenari di lavoro, collegati soprattutto al Fondo Sociale Europeo, fondamentale per sostenere il crescente fabbisogno formativo espresso dai Comuni, ma anche dal sistema più complessivo della PA: istituzioni, associazioni, imprese, cittadini, che si muove intorno al mondo dei Comuni. Fra l’altro in una fase densa di cambiamenti e di diversi assetti del sistema formativo toscano.
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Le ragioni di questa scelta risiedono nella necessità di governare attraverso una struttura specificatamente destinata il complesso sistema che si va definendo intorno alla formazione. Anci Toscana infatti, nel pieno rispetto delle proprie finalità istituzionali, svolge attività di realizzazione e gestione di percorsi formativi, attività, queste, oggetto della procedura aperta di cui trattasi, avendo fra i propri compiti statutari la promozione dell’organizzazione e la realizzazione di seminari di studio e occasioni formative. L’Associazione, infatti, offre stabilmente sul mercato della formazione, a favore di Enti della PA, del personale della PA e dei privati interessati, corsi e percorsi formativi , sia in forma gratuita che a pagamento, su tematiche trasversali d’interesse diretto o indiretto della PA e/o su materie specifiche relative alle funzioni dei Comuni e degli Enti Locali in generale. Governare il sistema significa qualificare le relazioni con tutti i soggetti che collaborano con Anci Toscana ma anche strutturare tutto il processo che va dalla pianificazione, alla programmazione, alla realizzazione delle attività formative qualunque sia l’organizzazione delle stesse (Anci Toscana direttamente o Anci Toscana indirettamente). Attraverso l’accredito come Agenzia Formativa, Anci Toscana dovrà necessariamente porre l’accento sulla formazione e il mantenimento delle relazioni di collaborazione, sul processo che porta all’erogazione, fino alla necessità di certificazione di qualità dello stesso. Accreditarsi come Agenzia Formativa comporta, tuttavia, la possibilità di fruire di risorse messe a disposizione dalla Regione Toscana attraverso bandi specifici realizzati direttamente oppure attraverso le Province, con l’utilizzo del FSE. Inoltre “Anci Toscana Agenzia Formativa” potrà partecipare a nuovi programmi europei di finanziamento. Si tratta quindi di un importante passaggio che aprirà altri ambiti di attività per la nostra Associazione e opportunità per i Comuni.
Fabbisogni formativi e offerta sul territorio toscano per i Comuni Dal punto di vista della qualificazione dell’offerta nel corso del 2013 saranno posti al centro dell’attenzione i fabbisogni formativi dei Comuni toscani. Il fabbisogno formativo indica l’insieme dei contenuti di specifici interventi di formazione formulati a partire dai bisogni emersi. Per questo motivo abbiamo preso in esame l’idea di rafforzare ancora di più la raccolta delle esigenze formative di dirigenti e amministratori attraverso l’invio a coloro che hanno frequentato le nostre iniziative di un questionario con la richiesta delle tematiche più sentite come indispensabili per la crescita della propria professionalità. 21
Partendo dalle osservazioni formulate nei questionari di valutazione, e di quelli inviati per posta elettronica, Anci Toscana punta alla realizzazione di un unico punto di raccolta delle informazioni sulle esigenze formative divise per area tematica al fine di sistematizzare le conoscenze e soddisfare appieno i fabbisogni formativi che provengono da tutti gli amministratori, dirigenti e funzionari dei Comuni, indipendentemente dal loro grado di presenza alle iniziative formative della nostra associazione. La tematica dei fabbisogni formativi sarà affrontata anche attraverso lo sviluppo, il rafforzamento e l’arricchimento del lavoro svolto dalle comunità professionali. Sono due le comunità professionali che a oggi funzionano meglio: quella dei Ragionieri e quella degli Urbanisti. Queste, infatti, oltre che supportare il lavoro dei colleghi mantenendo fra loro un contatto continuo e costante, riescono a essere un elemento assai interessante per l’attività formativa di Anci Toscana con proposte, suggerimenti e consigli. Così facendo la proposta formativa dell’associazione resta sempre aggiornata alle novità normative più attuali, affrontandole con taglio operativo e diretto. Per questo motivo riteniamo necessario riuscire a rilanciare l’attività di quelle comunità professionali meno attive e che potrebbero invece costituire un importante punto di riferimento non solo per il lavoro quotidiano dei dipendenti dei Comuni Toscani, ma anche per la qualificazione dell’offerta formativa della nostra associazione. Altro elemento conoscitivo rilevante per qualificare l’offerta formativa di Anci Toscana è costituito dalla piena conoscenza del quadro dell’offerta formativa disponibile sul territorio toscano per i Comuni. Si tratta di un elemento importante per arricchire il quadro delle potenziali collaborazioni di Anci Toscana anche in ambiti tematici che oggi non sono particolarmente ricchi di proposte verso i Comuni. Si tratta di un lavoro di ricerca che potrà essere condotto anche in collaborazione con realtà regionali più avanzate quali ad esempio il CELVA, il Consorzio dei Comuni della Valle D’Aosta e il Consorzio dei Comuni Trentini.
Iniziative specifiche per il 2013 Fra le iniziative che caratterizzeranno il 2013, meritano di essere elencati alcuni progetti formativi particolarmente rilevanti e nuove importanti collaborazioni: 22
L’alta formazione in partnership con la fondazione CESIFIN Nel corso del 2012 si è avviato un progetto di collaborazione per lo sviluppo d’iniziative di alta formazione con la Fondazione Cesifin, finanziata dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Scopo della Fondazione è quello della promozione di studi e convegni su temi economico-giuridico-finanziari di estrema attualità, ai quali sono chiamati a intervenire studiosi ed esperti ed esponenti del mondo imprenditoriale e delle istituzioni. I convegni e i seminari promossi da Cesifin in molti casi hanno dato luogo a pubblicazioni di largo respiro com’è avvenuto per temi di grande rilevanza nel Paese: la liberalizzazione valutaria, la riforma dei mercati finanziari, le autorità amministrative indipendenti, i fondi strutturali europei, il governo delle società, il sistema monetario internazionale. E’ del tutto evidente la coerenza fra le modalità di lavoro e i temi sviluppati da Cesifin e gli interessi dei Comuni toscani e ci appare opportuno individuare un programma di lavoro comune fra Anci Toscana e Cesifin, finalizzato a proporre interventi di approfondimento formativo.
Gruppo Maggioli Per l’anno 2013 è stato siglato un accordo a livello nazionale tra ANCI e Gruppo Maggioli per la stesura della “Guida normativa 2013 per l’amministrazione locale”. Sulla scia di questo accordo quindi, a livello regionale Anci Toscana ha in cantiere per il 2013 la messa a punto di una Guida on line avente ad oggetto la normativa regionale d’interesse per i Comuni, tralasciando per il prossimo anno l’opportunità di avvalersi di una Guida cartacea. Visto anche il concretizzarsi di un rapporto di collaborazione nell’attività di formazione tra ANCI e Maggioli che nella fine del 2012 hanno sviluppato insieme diverse giornate formative è possibile trovare un punto di incontro tra la nostra Associazione e Maggioli per lo sviluppo di iniziative formative sulle tematiche che necessitano di approfondimenti. Sempre in base all’accordo nazionale Anci Toscana intende collaborare con il Gruppo Maggioli per diverse pubblicazioni tematiche che vedranno la luce nel corso del 2013.
Formazione per la protezione civile La Protezione Civile è diventata negli ultimi anni un sistema di prevenzione e recupero del territorio che ha assunto caratteri di partecipazione particolarmente significativi. La sensibilità sociale, stimolata negli ultimi decenni da una serie di 23
eventi catastrofici di grande rilevanza economica, sociale e politica, e l’evoluzione tecnologica ha richiesto lo sviluppo di nuove competenze e aumentato l’esigenza di qualificare ulteriormente le esigenze di specializzazione. In tal senso Anci Toscana in collaborazione con la Regione Toscana e con l’Università di Firenze e il Sant’Anna di Pisa, ha l’intenzione di realizzare nel corso del 2013 un progetto formativo da destinare agli amministratori, ai funzionari e agli addetti degli enti locali toscani impegnati nel settore della Protezione Civile e al mondo del volontariato che opera nel settore della protezione civile con l’obiettivo di fornire agli addetti degli enti locali toscani del settore un’approfondita conoscenza del Sistema di Protezione Civile, degli attori che vi operano, dei meccanismi e degli strumenti per la gestione operativa del complesso sistema sia a livello locale che nazionale e internazionale e delle procedure di coordinamento tra i vari livelli. I processi formativi saranno articolati in due distinti percorsi formativi destinati a target differenziati, un primo percorso rivolto alle figure di responsabilità sia istituzionali che del mondo del volontariato (sindaci, assessori e responsabili delle associazioni), un secondo percorso, specificatamente indirizzato alle figure operative degli enti locali (tecnici comunali) e tecnici con responsabilità operative delle Associazioni del Volontariato e saranno finalizzati all’acquisizione di conoscenze/ competenze di base e di tipo specialistico. L’attività è sostenuta da uno specifico protocollo d’intesa firmato il 1° giugno 2012 con la Regione Toscana.
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Formazione per il Comune di Firenze Per l’anno 2013 prosegue il rapporto di collaborazione con il Comune di Firenze per l’attività di formazione rivolta ai dipendenti del Comune. L’amministrazione comunale fiorentina in attuazione delle innovazioni introdotte e in coerenza con la programmazione ritiene indispensabile per le risorse umane che operano per l’Ente, siano esse dirigenti o personale nelle diverse categorie, un’attività di formazione continua al fine dell’aggiornamento professionale e al fine della crescita, della qualificazione e del perfezionamento della cultura amministrativa espressa dall’Ente. Con la propria esperienza e dal punto di vista dell’assolvimento della propria missione istituzionale, Anci Toscana ha interesse a proseguire la collaborazione, iniziata nel 2012, con il Comune di Firenze nell’organizzazione e nell’attuazione del proprio processo di formazione delle risorse mettendo a disposizione la propria capacità organizzativa per creare un modello che sia poi utilizzabile per le occasioni formative ai Comuni toscani. Anche per il 2013 proseguirà quindi l’organizzazione di specifiche attività formative a partire dal piano di formazione già previsto e in fase di aggiornamento per l’anno 2013. Ricordiamo che ai corsi organizzati da Anci Toscana per il Comune di Firenze potranno partecipare anche i Comuni dell’area fiorentina potendo beneficiare dell’abbattimento di costi derivante dal fatto che il Comune capoluogo garantisce la copertura dei costi vivi delle iniziative formative. Riteniamo in questa maniera di portare un contributo importante a tutti i Comuni dell’area e di sperimentare una metodologia che potrebbe essere replicata con le altre città capoluogo.
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Contare in Comune (edizione 2013) Nell’anno 2013 è in programma la sesta edizione di “Contare in Comune”, percorso formativo organizzato da Anci Toscana in collaborazione con IFEL sulla finanza e la fiscalità locale. A questo proposito nell’anno appena concluso sono stati affrontati i temi relativi alla partecipazione dei Comuni al recupero dell’evasione fiscale con particolare riferimento all’evasione contributiva, le gestioni associate e delle Unioni dei Comuni che sono entrate nel vivo dell’organizzazione operativa. Per il 2013 verranno proposti altri temi significativi, come ad esempio il Patto di Stabilità per i Comuni compresi tra 1000 e 5000 abitanti che entra in vigore dal prossimo 1° gennaio 2013; il rafforzamento dei controlli in materia di enti locali; i principi contabili degli Enti locali. Parte delle giornate formative tratteranno invece tematiche più classiche della formazione sulla Finanza locale con approfondimenti su TARES, IMU e Riscossione.
PERSEO Con l’avvio della fase operativa di raccolta delle adesioni al Fondo Pensione contrattuale “Perseo”, è stata ufficializzata nelle scorse settimane la partenza della previdenza complementare per i lavoratori pubblici dei comparti contrattuali “Regioni – Autonomie Locali” e “Sanità”. La gestione di questa nuova forma di previdenza, che affianca ed integra le forme di previdenza obbligatoria già esistenti, prevede un coinvolgimento diretto delle Amministrazioni datrici di lavoro sotto il duplice aspetto: da un lato l’adempimento delle attività di natura amministrativa e contabile, imposte dalle nuove norme; dall’altro il supporto informativo, in materia, da offrire ai lavoratori dipendenti, in funzione del ruolo svolto come soggetto istituzionale di primo ed immediato riferimento per i medesimi. Per questo motivo Anci Toscana organizza nel prossimo anno, con la collaborazione del FONDO PERSEO, un ciclo di incontri formativi/informativi per i Comuni toscani in cui verranno approfondite tutte le novità del fondo pensione Perseo. In una prima fase verranno organizzati tre incontri formativi, uno per area vasta, rivolti ai dipendenti dell’Ufficio personale dei Comuni toscani. Successivamente, a partire dal 2013 verranno organizzati dieci incontri informativi, uno per provincia, aperti a tutti i dipendenti dei Comuni della Provincia interessata. 26
Percorsi formativi per il personale degli uffici stampa Nei mesi scorsi Anci Toscana ha siglato con l’Ordine dei giornalisti, l’Associazione della Stampa Toscana e il Gruppo giornalisti Uffici Stampa della Toscana un protocollo d’intesa per definire un sistema di criteri e regole condivisi per l’assegnazione d’incarichi presso gli uffici stampa. Anche sulla scia di quell’intesa, l’Associazione si propone di mettere a punto, in collaborazione con gli altri soggetti interessati, un percorso formativo pensato per accrescere e sviluppare le competenze di coloro che lavorano o si apprestano a lavorare negli Uffici stampa comunali. Nel corso del 2013 saranno promosse giornate formative per accrescere e sviluppare le competenze di coloro che lavorano o si apprestano a lavorare negli uffici stampa pubblici e non solo. Saranno affrontati temi quali il diritto all’informazione, l’applicazione della legge 150/2000, i rapporti tra uffici stampa, portavoce e Urp, il linguaggio giornalistico, le caratteristiche del messaggio pubblico, gli strumenti di comunicazione (comunicati stampa, newsletter, riviste, comunicazione online), aspetti etici e deontologici.
2.2. Convegni e animazione Anci Toscana, grazie all’esperienza maturata, prevede anche per il 2013 di approfondire alcuni temi dell’agenda nazionale e regionale con una serie d’iniziative di carattere seminariale e convegnistico da offrire come momento di approfondimento e scambio ad amministratori e dirigenti e funzionari dei Comuni toscani. L’idea è quella di svolgere diverse iniziative al mese, oltre a confermare il tradizionale meeting sulla Finanziaria e a ottobre il V meeting sull’Urbanistica. Inoltre sono previsti una serie di incontri di animazione per condividere analisi, individuare soluzioni alle problematiche e superare, in una logica di mutualità associativa, le criticità che si incontrano nel governo locale. Le giornate potranno avere una dimensione territoriale o tematica, essere finalizzate anche ad avviare la costituzione di comunità professionali, anche di ridotte dimensioni, far emergere nuove richieste di coinvolgimento dell’Associazione, coinvolgere nel confronto operatori ed amministratori di altri livelli istituzionali, in particolare della Regione e dell’ANCI nazionale. 27
Sono già in programma per gennaio: • un convegno in collaborazione con la Regione Toscana e Federsanità-Anci Toscana sulla riorganizzazione dei servizi socio-sanitari alla luce dei tagli messe in atto dall’insieme delle manovre nazionali; • un convegno sulla riorganizzazione delle funzioni di acquisizione di lavori, servizi e forniture degli enti locali e la presentazione della funzione di Anci Toscana come Centrale Unica di Committenza e dei servizi a supporto per soddisfare il fabbisogno di acquisti dei Comuni toscani e risolvere, almeno parzialmente, le problematiche evidenziate; • un seminario in collaborazione con ANCI volto a coinvolgere i Comuni interessati a sviluppare progetti di valorizzazione immobiliare e operazioni di partenariato pubblico-privato; • un convegno nazionale sulle concessioni demaniali marittime e sulle proposte di modifiche al decreto Sviluppo degli articoli che disciplinano i termini per le concessioni delle spiagge demaniali agli stabilimenti balneari proponendo di allungarle a trent’anni, violando dunque la direttiva Bolkeistein che disciplina la concorrenza in Europa; • la presentazione del Protocollo siglato da ANCI e dal Dipartimento Amministrazione Penitenziaria per dare avvio ad un programma sperimentale di attività dei Comuni volto a coinvolgere i detenuti, con i requisiti di legge, nel lavoro esterno al carcere. Seguiranno, dopo lo stop elettorale, nel corso dell’anno un ciclo di convegni nazionali sulle Politiche urbane e sul’Innovazione (Smart Communities - L’economia intelligente ed il futuro delle città toscane, Le città nella programmazione 20142020, Il riordino istituzionale in italia), un convegno sull’anticontraffazione, un ciclo di incontri di studio sul governo del territorio in collaborazione con INU Toscana. Proseguiranno gli incontri di animazione sui temi della riscossione, dei servizi socio-sanitari e dei servizi pubblici locali.
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2.3. Progetti in corso Unioni di Comuni Nella rapida evoluzione dei principali quadri legislativi che disciplinano l’ordinamento comunale, Anci Toscana individua l’asse portante nel graduale passaggio verso il federalismo municipale e i fabbisogni standard, accompagnati dalla riforma della contabilità pubblica e la sopravvenuta obbligatorietà, per i Comuni di minori dimensioni, di svolgere l’esercizio delle funzioni fondamentali in forma associata, tramite l’Unione di Comuni o con lo strumento della Convenzione. Anci Toscana sostiene l’opportunità di affrontare con rinnovato dinamismo la sfida del cambiamento, sebbene spesso rivolta all’universo comunale in modo confuso e distorto, con lo scopo di rilanciare il ruolo istituzionale e la capacità di governo del territorio affidati al Comune. Con questa convinzione, nel corso del biennio 2011-2012, Anci Toscana ha condotto, in materia di associazionismo intercomunale, parallelamente due azioni in stretto raccordo fra loro: la concertazione e il supporto alle amministrazioni comunali. Da una parte, Anci Toscna ha assicurato la propria assidua e partecipativa presenza al tavolo di concertazione per tutto ciò che concerne la formulazione, le modifiche e la disciplina attuativa della Legge regionale 68/11, recante “Norme sul sistema delle autonomie”. Dall’altra, ha messo a disposizione dei Comuni toscani una serie di strumenti e interventi per approfondire la tematica, favorendo il confronto fra gli amministratori e sviscerando gli aspetti normativi, economici e organizzativi delle gestioni associate. In particolare, questo secondo ambito di intervento è stato condotto da Anci Toscana su tre livelli: 1. attività di sensibilizzazione, confronto e formazione sul territorio; 2. incontri tecnici di coordinamento tra le figure apicali delle Unioni di Comuni; 3. attività di monitoraggio dello sviluppo in Toscana delle gestioni associate. Per quanto riguarda l’attività di sensibilizzazione e formazione nei Comuni toscani, Anci Toscana ha organizzato due cicli di incontri: un primo ciclo, organizzato in collaborazione con Ifel, tra settembre 2011 e marzo 2012, ed un secondo ciclo 29
tra aprile e luglio 2012. Le iniziative sono state costruite coinvolgendo i Comuni in base all’ambito territoriale di appartenenza, interessando diversi enti comunali in tutte le provincie toscane, e negli ambiti a maggiore criticità individuati con la L.R. 68/2011. L’intervento formativo di Anci Toscana si è posto l’obiettivo di approfondire, con gli amministratori locali e il management degli Enti, la riflessione sulle prospettive dell’associazionismo comunale, alla luce dei vincoli e delle opportunità posti in essere, tanto dall’evoluzione normativa, quanto dal contesto socio-economico di riferimento. Anci Toscana intende realizzare nel corso del 2013, dopo l’intervento generalizzato sopradescritto del biennio 2011-2012, un’attività di assistenza e supporto in favore dei Comuni toscani per l’avvio operativo e il buon funzionamento delle gestioni associate, tramite Unione di Comuni o Convenzione. Il DL 95/12 “Spending Review”, convertito in legge 135/12, ha confermato e rafforzato l’obbligatorietà dell’esercizio associato, disciplinando il regime sanzionatorio, le scadenze normative, definendo l’elenco delle funzioni fondamentali e intervenendo sulla natura e caratteristiche delle forme associative (Unioni di Comuni e Convenzioni). La Regione Toscana ha prontamente recepito le novità contenute nel DL 95/12 adeguando coerentemente la L.R. 68/11. Pertanto i Comuni toscani oggi dispongono di un quadro normativo di riferimento, seppure non privo di criticità e questioni aperte. In particolare, la scadenza imposta dalla normativa nazionale che obbliga i Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti (o 3.000 se appartenenti a Comunità Montane) a gestire in forma associata tutte le funzioni fondamentali entro il 1° gennaio 2014, caratterizzerà evidentemente l’attività dell’Anci Toscana in materia per tutto il corso del 2013. Infatti, pur proseguendo tutte le “attività generalizzate” (sensibilizzazione, coordinamento e monitoraggio) sopradescritte, per il 2013 l’attività dell’Anci Toscana in materia sarà focalizzata sull’assistenza differenziata e specifica in favore dei Comuni coinvolti in processi di associazionismo, con particolare riguardo per i Comuni obbligati. In tal senso, s’intende fornire un ausilio tecnico-scientifico finalizzato alla costruzione di un modello di governo sovra comunale, per affrontare al meglio le problematiche che si pongono concretamente nell’esercizio associato dell’intero pacchetto di funzioni comunali. Le principali problematiche che si pongono e 30
andranno affrontate nel corso del 2013 riguardano alcune questioni spinose quali: sistemi di governance e rapporto fra gli organi di governo, politiche del personale e riorganizzazione degli uffici, programmazione finanziaria annuale e pluriennale, rapporto tra i bilanci degli enti associati, omogeneizzazione dei regolamenti comunali e valutazione dei risultati conseguiti. L’Anci Toscana dispiegherà il proprio impegno e professionalità per supportare i Comuni ed affrontare al meglio gli interrogativi e le problematiche gestionali e operative di cui sopra. Tale attività si svolgerà, principalmente, all’interno del “Progetto di assistenza e supporto alle gestioni associate in Toscana”, in collaborazione con Uncem Toscana, che la Regione Toscana, in attuazione dell’art.150 ter della L.r. 66/2011 (e relativo DGR 880 del 08/10/12), ha ritenuto opportuno finanziare, tramite decreto dirigenziale n°5610 del 23 novembre 2012. Il Progetto si svilupperà per tutto il corso del 2013 e potrà essere confermato per il successivo 2014.
I Comuni e il recupero dell’evasione fiscale Il tema del recupero dell’evasione fiscale ha acquistato nel corso degli ultimi anni una centralità sempre maggiore nella più ampia discussione relativa al percorso del federalismo fiscale per effetto, da una parte, delle gravissime difficoltà che investono la finanza locale e dall’altra, degli interventi del legislatore sulla materia. Dopo i diversi provvedimenti del governo Monti, il recupero dell’evasione fiscale, in tutte le sue diverse accezioni, diviene una delle attività più importanti a sostegno dei bilanci a venire dei Comuni anche dal punto di vista di assicurare agli Enti la massima estensione della base imponibile di quella che sarà la nuova fiscalità locale, qualsiasi sarà il disegno a regime, anche nelle fasi transitorie. Recupero dell’evasione fiscale significa per i Comuni oggi operare nell’ambito di almeno due grandi aree di attività: da una parte quella collegata al recupero dell’evasione sulla fiscalità locale, dall’altra -e quella è una recente funzione- la partecipazione all’accertamento dei tributi erariali, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, all’accertamento dei tributi regionali, ancora in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate e della Regione e all’accertamento dell’evasione contributiva, in collaborazione con INPS. Anci Toscana intende supportare i Comuni nel pieno sviluppo di entrambi gli ambiti di attività, garantendo fra l’altro il coordinamento fra i diversi soggetti che 31
a diverso titolo si rapportano con i Comuni per i suddetti temi, in particolare appunto Regione Toscana, Agenzia delle Entrate, e INPS. Nel corso dello scorso anno, Anci Toscana ha svolto questo duplice ruolo: da una parte si è occupata di rappresentare i Comuni ai tavoli di lavoro a livello regionale sulla materia, dall’altra invece ha accompagnato direttamente i Comuni attraverso l’organizzazione d’iniziative informative e formative per lo sviluppo delle competenze e delle attività di recupero dell’evasione fiscale. In particolare, per contrastare a tutto campo l’evasione fiscale e contributiva Anci Toscana per il 2013 porterà avanti un progetto che consiste nella realizzazione di azioni formative verso i Comuni condotte in collaborazione e diretto raccordo con l’ Agenzia del Territorio su tematiche connesse ad attività di contrasto all’evasione fiscale e ampliamento delle basi imponibili. Gli ambiti trattati saranno la partecipazione dei Comuni all’attribuzione della rendita presunta ai fabbricati mai dichiarati, le possibilità di interscambio informativo tra Agenzia delle Entrate e Comuni analizzando nello specifico i canali e il migliore utilizzo dello stesso, le attività ad alta valenza fiscale per il recupero di base imponibile immobiliare occultata.
TOSCA, e supporto utilizzo TOSCA Sul versante del recupero dell’evasione fiscale per il 2013 è previsto il proseguo del progetto “TOSCA”, con delle significative novità rispetto agli anni precedenti. Con la delibera 1055 del 26 novembre 2012, la Giunta regionale della Toscana ha previsto che l’Anci Toscana diventi l’Ente attuatore del progetto “TOSCA”, ruolo svolto in precedenza dal Comune di Fabbriche di Vallico. La Regione Toscana ha preso atto dello stato di avanzamento raggiunto ad oggi dal processo di realizzazione del “Sistema Informativo Catasto e Fiscalità in Toscana” nonché delle difficoltà, delle esigenze e delle possibilità evolutive emerse nel confronto con le singole realtà territoriali interessate da questa prima fase di concreta implementazione del Sistema stesso, ed ha quindi deciso di affidare per il 2013 all’Anci Toscana il ruolo di Ente attuatore. Lo status di Ente attuatore comporterà per l’Associazione la necessità di svolgere un’azione di affiancamento e supporto agli enti in fase di avvio all’interno del Siste32
ma e di analisi e bonifica delle loro banche dati, in considerazione tanto dell’esperienza maturata sul Sistema stesso quanto del primario ruolo di rappresentanza che riveste nei confronti dei Comuni toscani. L’obiettivo di questa azione strategica sta nel miglioramento della capacità di recupero dell’evasione da parte dei Comuni dal momento che la strumentazione disponibile, attraverso il collegamento alle banche dati dei diversi soggetti (Agenzia delle Entrate, Agenzia del territorio, Camera di Commercio, Regione Toscana etc) consentirà di operare per l’accertamento sia sul versante dei tributi locali che su quello dei tributi erariali e regionali. Unitamente a questo, appare necessario coinvolgere maggiormente i Comuni toscani alle iniziative di accertamento dei tributi erariali in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate. E’ evidente, infatti, come la qualità e la quantità di segnalazioni qualificate che giungono dai Comuni toscani presentino ampi margini di miglioramento soprattutto quando l’attività è messa a confronto con quanto, accade in Regioni con esperienza oramai consolidata quali l’Emilia Romagna. L’obiettivo è quindi per Anci Toscana quello di coinvolgere ed assistere il maggior numero possibile di amministrazioni comunali. Per far questo, l’associazione avvierà nel 2013 un supporto per l’utilizzo di TOSCA, in modo tale da permettere ai Comuni di poter comprendere il funzionamento del sistema. L’ordinaria attività formativa destinata alla struttura degli Enti coinvolti, alla luce del quadro fin qui riferito, non appare più uno strumento sufficiente a raggiungere gli obiettivi che il sistema Toscana si propone. Occorre mettere in campo un modello d’intervento innovativo capace di garantire, in uno spazio di tempo limitato e con il minimo investimento di risorse, il massimo spazio di confronto possibile all’interno del quale Sindaci, assessori, dirigenti funzionari dei diversi Enti trovino una risposta qualificata alle incertezze e alle difficoltà dei processi da attuare e una spinta motivazionale che vada oltre a quella derivante dalla necessità di sostenere il quadro delle entrate dei propri Enti. Ecco perché riteniamo di lavorare nel 2013 alla ricerca di fondi necessari per la realizzazione del primo roadshow dell’accertamento fiscale in Toscana al fine di soddisfare i bisogni espressi dagli Enti e raccogliere gli indirizzi politici e le volontà di tutti i soggetti partecipanti ai patti territoriali antievasione toscani. Il roadshow consiste in una combinazione di sessioni espositive, informative / formative e wor33
kshop itineranti sul territorio toscano per fare incontrare gli addetti ai lavori della materia provenienti da Comuni, Regione Toscana, Agenzia delle Entrate, INPS e gli altri soggetti interessati consentendo un confronto attivo diretto e immediato su questioni aperte e problematiche emergenti collegate all’accertamento dei tributi comunali, regionali, erariali e all’accertamento contributivo, ma anche al coinvolgimento della popolazione.
Stazione Unica Appaltante (SUA) Il lavoro per la costituzione della Centrale di Committenza dei Comuni Toscani è stato approvato con la sottoscrizione con la Regione Toscana del protocollo d’intesa che sancisce la collaborazione fra i due enti per coordinare le iniziative sul territorio Toscano rispetto al tema delle procedure di acquisizione beni e di servizi di appalti e lavori. Il protocollo è stato approvato con DGR n. 823 del 07/09/2012, ed è stato siglato lo scorso 24 settembre. Fra le richieste dei Comuni, si fa sempre più pressante e urgente la messa in atto di attività che consentano la riorganizzazione delle proprie funzioni di acquisizione lavori, servizi e forniture, nucleo strategico di attività, da curare con attenzione per il buon funzionamento dell’Ente e per lo sviluppo socio-economico del territorio. Nei Comuni l’esercizio di tali funzioni sta divenendo veramente critico per il combinarsi di molteplici condizioni fra le quali meritano di essere ricordate la sempre maggiore complessità della normativa di riferimento, l’impossibilità, per la maggior parte degli Enti, di destinare risorse umane specializzate e specificatamente dedicate. In ultimo il sistema delle imprese che, esasperato dalla notevole riduzione delle risorse economiche disponibili, reagisce utilizzando ogni possibile spazio di contenzioso. Le difficoltà incontrate dai Comuni si riflettono inevitabilmente sulla quantità e sulla qualità delle forniture e dei servizi acquisiti, sul visibile rallentamento delle iniziative di manutenzione delle città e del territorio, oltre che di sviluppo infrastrutturale con la conseguente sofferenza del mondo imprenditoriale direttamente o indirettamente collegato e dei connessi livelli occupazionali. Anci Toscana ritiene di dover dare ai Comuni una risposta concreta in termini di servizi finalizzati a risolvere, almeno parzialmente, le problematiche evidenziate. In tal senso, l’Associazione, secondo quanto previsto dal proprio vigente Statuto, può operare quale 34
centrale di committenza per conto dei Comuni toscani e degli altri associati nel rispetto delle disposizioni nazionali e regionali. Lo sviluppo di questo servizio specificatamente ed esclusivamente destinato a soddisfare il fabbisogno di acquisti dei Comuni toscani appare coerente e in linea con gli obiettivi che la normativa nazionale, per come declinata nel Codice dei contratti e nel recente DPCM 30/11/2011 sulla Stazione Unica Appaltante (SUA), si propone anche sotto il profilo dello sviluppo delle condizioni di legalità. Lo svolgimento da parte di Anci Toscana delle attività di stazione unica appaltante è coerente inoltre con le previsioni della L.R. 38/2007 e i successivi regolamenti attuativi.
Coperture assicurative per Amministratori, Dirigenti dei Comuni e per i Comuni Dall’estate del 2011 Anci Toscana ha avviato lo sviluppo di un progetto che vede quale ambito d’intervento il campo dei servizi assicurativi per i Comuni e per gli Amministratori e i Dirigenti/Responsabili degli Enti, molto innovativo e di grande interesse per i possibili sviluppi futuri in termini di razionalizzazione dei costi e qualificazione del prodotto per i Comuni. Il progetto muove dalla consapevolezza dell’esigenza per tutti i Comuni di avere idonee coperture assicurative per le attività istituzionali svolte (RCT/O Tutela legale) e dall’evidenza dei costi esosi dei premi, dettati da logiche di cartello delle compagnie assicurative e non dalla banale legge della domanda e dell’offerta. Dal 2011 è possibile acquistare la propria polizza assicurativa per le responsabilità amministrative e civili derivanti da colpa grave attraverso la piattaforma www. colpagraveancitoscana.com; sempre nello stesso anno si sono avviate le iniziative per arrivare alla definizione dei prodotti assicurativi per i Comuni. Queste attività proseguono anche per il 2013, con l’obiettivo di coprire un numero maggiore di soggetti assicurati.
Progettazione su misure europee Nel corso del 2013 sarà operativa la definitiva strutturazione dell’attività dell’Ufficio Europa dell’Anci Toscana. Questo grazie al fatto che il lavoro di presentazione progetti condotto in modo assiduo nel corso del biennio 2011-2012, sta dando i propri frutti, con l’approvazione di alcune iniziative proposte. Il finanziamento 35
ottenuto renderà necessario e possibile fruire in maniera stabile di risorse umane molto specializzate per le materie, che saranno disponibili sia a realizzare le attività previste per Anci Toscana nei progetti approvati, sia a mettere a disposizione dei Comuni toscani tutta la capacità di ricerca dei programmi di finanziamento, elaborazione progettuale e composizione della partnership necessaria a utilizzare al meglio le opportunità regionali, nazionali e comunitarie. Fino ad oggi, infatti, l’attività dell’Ufficio Europa è stata prevalentemente rivolta alla partecipazione diretta di Anci Toscana ai bandi. Fra il 2011 e il 2012 sono stati presentati 20 progetti a valere su diversi programmi, 6 dei quali propongono Anci Toscana quale capofila del progetto. Nel 2012 ha preso il via, dopo la sua approvazione INNOCRAFTS nell’ambito del quarto bando del programma INTERREG IVC. Capofila del progetto è il Comune di Firenze. Anci Toscana è partner dello stesso ed sta curando interamente la fase di progettazione e della costruzione del partenariato in raccordo con il settore Sviluppo economico del Comune. Il progetto vedrà il suo completamento nel mese di dicembre 2014. L’obiettivo generale del progetto INNOCRAFTS è quello di promuovere l’imprenditorialità e la creazione di imprese nel settore dell’artigianato artistico e contemporaneo, migliorando l’efficacia delle politiche di sviluppo regionali e locali attraverso la condivisione e lo scambio di esperienze e buone pratiche. INNOCRAFTS mira a rafforzare la capacità politica dei partner coinvolti nel progetto per sostenere l’imprenditorialità e le PMI, puntando su un mix coerente ed efficace di politiche per modernizzare le loro economie e migliorare la loro posizione competitiva globale. Proseguendo il lavoro iniziato nel 2012, in prossimi due anni il progetto realizzerà un trasferimento intenso di esperienze, conoscenze e know-how tra i partner sulle migliori pratiche e approcci selezionati congiuntamente, relativamente ai sotto-obiettivi di progetto, nei seguenti settori: • Modelli di business e servizi di sostegno alle imprese, compresi gli incubatori di imprese e i business park e altri servizi collegati; • Accesso al design innovativo e l’assistenza finanziaria alle PMI; • Internazionalizzazione delle PMI, networking professionale e scambio di informazioni; • Promozione dell’imprenditorialità tra specifici gruppi target come i giovani imprenditori e le donne. 36
Per ciascun settore, il progetto produrrà delle guide intermedie alle buone pratiche che verranno raccolte in un’unica pubblicazione. Anci Toscana porterà in Europa le esperienze tratte dalle iniziative di maggior successo dei Comuni toscani in termini di metodologie, progetti, processi, tecniche, strumenti, etc. sviluppati nel quadro delle loro strategie e programmi di sviluppo locale e regionale. Nel mese di novembre ci è stata anticipata l’approvazione del progetto ZEMEDS nel ambito del programma Intelligent Energy Europe di cui Anci Toscana è partner. Il progetto ha come obiettivo la promozione di iniziative necessarie ad aumentare la capacità e la possibilità di ristrutturazione a basso impatto energetico di edifici scolastici situati in zone a clima mediterraneo. Le attività inizieranno nei primi mesi del 2013 e avranno una durata di 36 mesi.
Cooperazione territoriale europea ll contesto di progressiva riduzione di risorse libere e disponibili rende più interessante l’opportunità che offre la cooperazione territoriale, o meglio i progetti che ad essa fanno riferimento. Le risorse attivabili non sono dell’ordine di grandezza di quelle del main stream, raramente infatti si possono finanziare grandi investimenti, ma i progetti di cooperazione sono utilissimi per migliorare l’efficienza di molti servizi e consentono di progettare interventi di promozione e marketing ormai, inavvicinabili data la scarsità di risorse. Se ancora si può pensare alla crescita economica, nel quadro di un’economia mondiale globalizzata, lo si deve fare consapevoli che essa dipende in misura crescente da strutture di cooperazione multiple e interdipendenti, che coinvolgono diversi tipi di soggetti pubblici e privati. Questo vale in particolare per le strategie di innovazione, che hanno bisogno della partecipazione di nuovi soggetti anche al di fuori del settore imprenditoriale. È necessario di conseguenza adattare le modalità di attuazione delle strategie di crescita locali per riflettere la nuova realtà. La Commissione Europea considera la cooperazione territoriale uno strumento per migliorare la competitività dei territori ritenendo che possa apportare un chiaro valore aggiunto sotto varie forme: garantire che le frontiere non diventino barriere, avvicinare gli europei tra loro, favorire la soluzione di problemi comuni, facilitare la condivisione delle idee e delle buone pratiche e incoraggiare la collaborazione strategica per realizzare obiettivi comuni. Essa rappresenta il tentativo di dare una risposta 37
politica su scala geografica variabile, che comporta la cooperazione fra autorità locali vicine in alcuni casi (tranfrontaliera e transnazionale), fra paesi diversi in altri casi (interregionale) e fra l’UE e i paesi confinanti (ENPI/ENI in futuro) in altri ancora. La chiave è la massimizzazione delle potenziali risorse, perseguendo la crescita sempre nell’ottica del rispetto e del miglioramento dell’habitat (tutela dell’ambiente ma anche riprogettazione di spazi in ambito urbano e rurale a rafforzamento dell’identità e della funzionalità di un territorio). Promuove l’attivazione di azioni innovative e coerenti, funzionali a uno sviluppo che esige una risposta collettiva alle necessità di essere competitivi e al contempo di assicurare al maggior numero di persone possibile dignitose condizioni di vita e di lavoro. Oltre all’utilizzo dei Fondi Strutturali main stream (FESR e FSE) quindi, che richiede sempre l’intermediazione regionale che ne rappresenta l’Autorità di Gestione, la Cooperazione Territoriale consentirà (questo periodo di programmazione può considerarsi sostanzialmente terminato) di misurarsi direttamente con i bandi che le tre Autorità di Gestione emaneranno tra il 2014 e il 2020. La cooperazione territoriale europea è infatti composta da tre tipologie: · tranfrontaliera, in cui sono ammissibili le regioni situate lungo le frontiere terrestri interne nonché le frontiere marittime separate da 150 chilometri al massimo (la Toscana è inclusa nello spazio Italia-Francia Marittimo); · transnazionale, composta da 13 zone di cooperazione (la Toscana appartiene all’Area Med); · interregionale in cui è ammissibile l’intero territorio dell’Unione Europea; Il fallimento del Consiglio Europeo di fine novembre sulle prospettive finanziarie del prossimo periodo di programmazione ha dimostrato quanto sia difficile il compromesso sulle risorse da destinare alla crescita. Ed è quasi certo che la riduzione del budget graverà principalmente sulla politica di coesione (i fondi strutturali) e quindi anche le previsioni per la cooperazione territoriale dovranno essere ridimensionate. Quella Transfrontaliera però gode dei favori dalla Commissione Europea che sosterrà le seguenti priorità: 1) l’integrazione dei mercati del lavoro transfrontalieri, inclusa la mobilità transfrontaliera, le iniziative locali congiunte a favore dell’occupazione e della formazione; 38
2) la promozione dell’uguaglianza di genere e delle pari opportunità attraverso le frontiere, nonché promozione dell’inclusione sociale attraverso le frontiere; 3) lo sviluppo e la realizzazione di programmi d’istruzione e formazione congiunti (nel quadro dell’obiettivo tematico legato all’investimento in competenze, istruzione e formazione lungo tutto l’arco della vita); 4) la promozione della cooperazione giuridica e amministrativa e fra i cittadini e le istituzioni (nel quadro dell’obiettivo tematico del rafforzamento della capacità istituzionale e di una pubblica amministrazione efficiente); La Toscana è ora inclusa parzialmente (le 5 province costiere) nel programma transfrontaliero Italia-Francia Marittimo, per il quale è previsto un allargamento nel prossimo periodo di programmazione. Ne faranno parte anche i 2/3 Dipartimenti della Regione Paca (Provenza-Alpi-Costa Azzurra) che si affacciano sul mare e anche la Toscana vedrà aumentare il proprio territorio ammissibile in considerazione della nuova geografia istituzionale e alla necessità di riequilibrare popolazione e territorio. L’esperienza del 2007-2013 e il nuovo assetto istituzionale hanno convinto l’Autorità di Gestione, che rimarrà in capo alla Regione Toscana, ad allargare la platea dei potenziali beneficiari, non circoscrivendola di fatto, come spesso è avvenuto, alle sole Province. Nuovi potenziali partner depositari di interessanti buone pratiche (PACA), Autorità di Gestione ancora in Regione Toscana e volontà di allargamento della cooperazione a un numero maggiore e più vario di soggetti costituiscono di fatto una grande opportunità per i Comuni della Toscana che, singolarmente o in forma associata, potranno cimentarsi con la progettazione europea, magari sostenuti e accompagnati dall’Ufficio Europa dell’Anci Toscana.
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2.4. Servizi Nel 2013 sarà fatta una riorganizzazione dei Servizi che Anci Toscana offre ai propri soci, sia quelli erogati completamente gratuiti che quelli che prevedono una compartecipazione alle spese. L’obiettivo è quello di mettere a disposizione dei Comuni un sistema di iniziative di loro interesse che possano garantire maggiori livelli di qualità e risparmi nella gestione.
Anci Toscana risponde Prosegue nel 2013 “Anci Toscana risponde”, il servizio di consulenza giuridica a disposizione dei Comuni toscani. Il servizio offre un supporto tecnico sulla legislazione vigente e pareri specifici sulla sua applicazione, per quanto concerne problemi e temi di interesse generale delle pubbliche amministrazioni.
Tassa di concessione governativa sulla telefonia mobile Dal 2008 Anci Toscana ha deciso di supportare, con l’incarico a un legale di propria fiducia, i Comuni nell’azione giurisdizionale per il recupero della Tassa di Concessione Governativa sulla telefonia mobile in abbonamento che non è più dovuta a seguito dell’entrata in vigore del Nuovo Codice delle Comunicazioni (Dlgs 259/2003). Dalla prima sentenza favorevole del 2011, oggi hanno avuto esito positivo di 1° grado 30 Comuni, dato corrispondente ad un totale di 724 apparecchi, per un valore € 493.118,41. Ad oggi, sono 108 i Comuni più un’Unione di Comuni coloro che hanno deciso di avvalersi di questo servizio che permetterà loro di recuperare tre anni di tassa ingiustamente pagata con importi che vanno da qualche migliaio di euro a decine di migliaia, cifre comunque interessanti in questi momenti difficili. La strada da percorrere è ancora lunga ma i risultati stanno arrivando. L’obiettivo per il 2013 è quello di offrire e far conoscere a tutti i Comuni questa possibilità e contemporaneamente solleciteremo i Comuni che devono ancora consegnare la documentazione a farlo per poter fissare quanto prima l’udienza.
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Verifica assicurazioni INAIL In collaborazione con uno Studio di professionisti che hanno già collaborato con i Comuni della Lombardia, viene offerta anche ai Comuni toscani la possibilità di un’approfondita ricognizione sulle polizze stipulate con INAIL in merito agli infortuni sui luoghi di lavoro. Ciò potrà portare, da una parte, a sensibili riduzioni di costi e, dall’altra, a una più attenta e appropriata tutela delle Amministrazioni e dei lavoratori interni agli enti. In sostanza, attraverso una metodologia di accertamento innovativa e a un sistema di verifiche collaudato, si punta a individuare scelte possibili nell’allocazione di risorse per le amministrazioni comunali sulle polizze assicurative INAIL in relazione alle migliori forme e garanzia di tutela per gli Enti e i propri dipendenti.
Evasione ICI in immobili di cat. D1 In accordo con uno studio di Milano, che già opera a supporto dei Comuni veneti, viene offerto ai Comuni della Toscana un servizio di verifica e accertamento di eventuali evasioni dal pagamento dell’ICI negli immobili classificati di categoria D1 e in particolare gli impianti di energie rinnovabili, quali bacini idrografici, pale per la produzione di energia elettrica, impianti a bio masse, ecc. Nell’ambito del sistema di supporto che Anci vuole dare alle amministrazioni comunali in tema di recupero dell’evasione, questo progetto mira al recupero della tassa specifica ICI su determinati immobili (accatastati come cat. D1) tenendo in conto tutte le peculiarità normative e regolamentari che ruotano attorno all’applicazione dell’ICI per cat. D1 e per gli impianti.
Fornitura energia elettrica Il Consorzio Energia Toscana nasce nel 2003, sotto l’impulso della Regione Toscana come Centrale di Committenza per l’acquisto di energia elettrica e gas metano, al fine di aggregare la domanda, minimizzare la spesa, ottimizzare la gestione dei dati, utilizzare le conoscenze del mercato. Il Cet conta attualmente fra i suoi soci diverse aziende sanitarie e ospedaliere, camere di commercio, Comuni, province, oltre che alcune università, e Anci Toscana e 41
Uncem Toscana; è proprio in virtù della partecipazione al Consorzio da parte di queste Associazioni delle Autonomie che tutti gli enti locali che lo desiderino possono avvalersi dei servizi ed usufruire dei vantaggiosi prezzi ottenuti in fase di gara, in qualità di Centrale di Committenza, per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico. A oggi sono quarantaquattro i Comuni che hanno aderito al Consorzio tramite Anci Toscana, la quale ha promosso la sottoscrizione della relativa convenzione, che consente di usufruire, senza doverne diventare soci, di tutti i servizi offerti dal Consorzio, già dal 2006. Per l’anno 2013 s’intende rilanciare ulteriormente questa campagna di adesione, considerato che gli Enti locali che se ne avvalgono stanno riscontrando benefici economici rilevanti.
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2.5. Progetti speciali Nel 2009 abbiamo riordinato i progetti di Anci Toscana producendo una scheda informativa e di lavoro per ognuno di essi. L’elenco è stato tenuto aggiornato per il triennio 2010-2012. Nel 2013 si prevede di produrre le schede dei progetti non conclusi svolgendo un monitoraggio degli stessi che riportiamo di sotto e nei paragrafi successivi.
Progetti speciali GiovaniSI! Fin dall’avvio del Progetto Regionale GiovaniSì, Anci Toscana ha monitorato le azioni previste nei principali ambiti individuati: Servizio Civile, Casa, Scuola e Formazione, Lavoro. Nell’anno 2011 Anci ha promosso cicli d’incontri di condivisione e d’informazione rivolti agli enti locali e agli sportelli territoriali ed ha contribuito alla redazione dei principali bandi rivolti ai giovani. Anci fa parte della cabina di regia di GiovaniSì, all’interno della quale sono condivise le linee di sviluppo del Progetto. Nel 2012 si è entrati nel vivo del Progetto rivolto ai giovani, ed è per questo che si prevede di continuare a seguire attentamente gli sviluppi di GiovaniSì, così da garantire un supporto costante ai Comuni che, attraverso l’implementazione di politiche giovanili innovative potranno collegarsi al progetto regionale, ma anche garantire il raggiungimento degli obiettivi previsti e moltiplicarne gli effetti. Anci utilizzerà tutti gli strumenti (sito internet, newsletter, incontri mirati, rilevazioni periodiche) perché le politiche giovanili pensate a livello regionale s’incontrino realmente con le esperienze e le attività promosse a livello locale. Sono stati attivati sul territorio regionale 21 sportelli “Infopoint GiovaniSì”, con degli operatori individuati direttamente dai Comuni: questi sportelli resteranno aperti anche nel 2013, grazie ad un accordo raggiunto con la Regione Toscana. Anci Toscana si sta facendo carico, unitamente ad UPI ed UNCEM, di promuovere l’implementazione della rete, il decentramento degli uffici ed il coinvolgimento dei Comuni. Nel 2013 quindi, verranno fatti corsi di formazione e aggiornamento per gli operatori di sportello.
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Riduzione danni alla salute per soggetti a forte marginalità sociale E’ prossimo alla firma l’accordo di collaborazione con la Regione, diverse Società della Salute ed il Coordinamento Toscana Comunità di Accoglienza (CTCA), con la finalità di promuovere e fornire servizi e certezze nell’erogazione delle prestazioni e per la salvaguardia della salute, della dignità della persona e della sicurezza dei cittadini sul versante degli interventi in ottica integrata per diminuire la marginalità sociale e per ridurre danni alla salute delle persone tossico/alcoldipendenti (ad es., il coordinamento degli interventi di diversi enti, tra cui le amministrazioni comunali, sempre più necessari nell’ambito dei numerosi e diffusi piccoli, medi e grandi eventi di divertimento giovanile o di “movida” urbana). Il ruolo di Anci Toscana sarà rivolto alla diffusione capillare dei contenuti e delle opportunità del’accordo a tutto il territorio regionale, organizzando iniziative di promozione e di formazione ai tecnici comunali competenti ed interessati al progetto.
ISEE (indicatore della situazione economica equivalente) Nel novembre 2011 Anci Toscana ha firmato un protocollo d’intesa con Regione Toscana insieme a Università degli Studi di Firenze, Pisa e Siena, Organizzazioni Sindacali CGIL CISL UIL, con l’obiettivo di voler mantenere elevato il sistema di welfare e dei servizi correlati. L’auspicio è quello di creare un sistema equo e rigoroso possibilmente omogeneo, specie in questo momento di difficoltà e considerata la probabilità di compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini. Con la firma di questo accordo Anci Toscana s’impegna a promuovere sul territorio regionale un metodo di valutazione uniforme della situazione economica degli utenti dei servizi, riconoscendo nell’ISEE questo strumento. L’Ente detentore dei dati e abilitato a certificarli è l’INPS, che ha dato disponibilità sulla possibilità di rendere accessibili le risultanze dei propri archivi ISEE agli Enti interessati che ne sono gli utilizzatori finali. Ci adopreremo perché in maniera congiunta e contemporanea tutti gli Enti adottino, l’ISEE standard per favorire una sensibilità d’uso dello strumento che 44
porti a una revisione condivisa dello stesso ISEE nazionale, come previsto fra l’altro nel decreto “Salva Italia”, con l’introduzione di nuovi indicatori che possano assumere particolare significato sulla valutazione delle condizioni delle famiglie. Saranno quindi organizzati alcuni incontri sul tema con amministratori e responsabili dei servizi comunali per spiegare come tale uniformità consenta alcuni immediati benefici.
Osservatorio sulle politiche socio-sanitarie Nell’ottobre del 2010 la Regione e Anci Toscana hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per un Osservatorio sulle Società della Salute, finalizzato all’implementazione delle SdS nel territorio regionale, alla condivisione dell’obiettivo di valorizzare le innovazioni prodotte e far emergere le relative buone pratiche e i punti di criticità. Anci Toscana ha affidato una parte del lavoro a Federsanità Toscana. Nel primo anno si sono strutturate le attività sulle materie del welfare e della sanità costituendo fra l’altro una comunità tecnica che raccoglie le competenze e le esperienze accumulate nei 287 Comuni toscani e nelle Società della Salute. Nel 2012 le attività hanno riguardato l’aggiornamento della normativa di riferimento per le SdS, la conseguente trasformazione del sistema regionale delle SdS e la sua interconnessione con le forme associate con cui le Autonomie locali eserciteranno le funzioni fondamentali in materia sociale e sociosanitaria. Il progetto proseguirà nelle prossime annualità trovando come fondamento delle proprie attività la profonda trasformazione alla quale saranno sottoposti i sistemi socio sanitari della Toscana. I tagli subiti dai fondi nazionali nel corso degli ultimi anni, hanno esaurito la capacità della Regione e dei Comuni di provvedere con risorse propri al contenimento della ricaduta effettiva sui servizi alla popolazione; si rende necessario ora attuare una accelerazione dei processi di riforma del sistema toscano della salute che avrebbe meritato tempi più lunghi. Il progetto con la Regione Toscana quindi avrà l’obiettivo di fornire supporto tecnico congiunto ai processi di riforma, legando le trasformazioni dei servizi con il federalismo municipale e con il processo di associazionismo delle funzioni fondamentali che la legge mette in capo ai Comuni. Il lavoro sarà teso ad implementare l’integrazione istituzionale e professionale anche nell’ottica del superamento delle Società della Salute come forma di consorzio, per sostituirle eventualmente con forme di integrazione e pro45
grammazione dei servizi maggiormente funzionali alle esigenze attuali. Occorrerà accompagnare gli Enti coinvolti anche nell’uscita eventuale della forma consorzio stabilendo buone prassi e diffondendo norme di comportamento validate a livello regionale rendendo la governance istituzionale maggiormente efficace e accompagnandola con un supporto tecnico continuo. Da non trascurare l’importanza della parte dedicata al sociale allargato che si rivolge all’immigrazione, alle nuove povertà, alla marginalità sociale, alla popolazione carceraria e altro ancora, visto il forte impatto di queste tematiche sulle realtà territoriali e sui Comuni. Accanto al lavoro strettamente legato al progetto proseguirà l’attività di animazione di comunità professionali su specifici argomenti con l’obiettivo di creare un legame sempre più stretto con i tecnici comunali e regionali quotidianamente impegnati sul fronte dei servizi.
Servizio Civile Anci Toscana nel 2012 ha richiesto il passaggio, in base al nuovo regolamento regionale, ad Ente accreditato di prima classe, per il servizio civile regionale. Dallo scorso anno l’associazione si è dotata di una organizzazione interna rivolta specificatamente all’erogazione di un supporto ai Comuni mirato alla duplice realtà del Servizio civile. Duplice perché, dal 2011, in Toscana è decollato il Servizio Civile Regionale, che ha affiancato il più vecchio Servizio Civile Nazionale e che, almeno al momento, appare essere una più consistente opportunità per i giovani toscani. Tale attività di Anci Toscana si va concretizzatando di anno in anno nella presentazione di progetti di servizio civile da attuarsi nelle diverse sedi comunali, dalla successiva gestione amministrativa degli stessi, ovviamente per quelli in precedenza finanziati, dalla ricerca e selezione dei giovani toscani da impiegarsi nei medesimi progetti. Questo lavoro è stato condotto per conto di ventotto Comuni, accreditati tramite Anci Toscana in più fasi, ed ha riguardato entrambe le forme del servizio civile. Ed è proprio in quest’ottica che si è ritenuto opportuno sottoporre nuovamente all’attenzione di quei Comuni che fino ad ora non si sono occupati di servizio civile, la possibilità di farlo attraverso un accordo con Anci Toscana stessa. A latere del progetto principale sul Servizio Civile Regionale, Anci Toscana si offre per valutare il monitoraggio della ricaduta delle azioni del Servizio civile stesso. 46
L’obiettivo per l’anno 2013, ampliate il più possibile il numero di sedi ed enti, è quello di presentare al prossimo bando regionale un numero di progetti accresciuto per soddisfare necessità e richieste degli enti, in particolar modo riguardanti servizi sociali e culturali; sarà possibile inoltre presentare progetti “di rete”. A seguito di un accordo con la Regione Toscana, Anci Toscana ha provveduto ad accreditare gli “infopoint GiovaniSì!” come sedi di servizio civile; in questo modo, Anci Toscana si presenterà al prossimo bando regionale con 33 Comuni accreditati e oltre 60 sedi.
Assistenti familiari La Giunta Regionale con delibera n.1204 del 26 dicembre 2011 ha approvato la rimodulazione del progetto regionale denominato “Sistema integrato di servizi per le famiglie e gli assistenti familiari” per promuovere la realizzazione di azioni organizzate sull’intero territorio regionale che possa garantire alle famiglie e agli assistenti familiari qualità dei servizi, facilitazioni, emersione dal lavoro nero e qualificazione. Nell’ambito di questa progettualità è previsto il coinvolgimento dei comuni del territorio toscano attraverso la rete degli sportelli informativi del progetto ReSISTo, dedicato ai cittadini stranieri che hanno intrapreso un progetto di vita e lavoro nel territorio della Regione. Come da progetto, l’utilizzo di una banca dati dedicata (IDOL) in favore dell’estensione del sistema di incontro tra domanda e offerta di lavoro è finalizzato alla creazione di un unico sistema informatizzato regionale con tutte le notizie relative al percorso formativo ed al curriculum di chi si dedica al lavoro di cura così come alle informazioni sul sistema di accreditamento. I Comuni, in tal senso, avranno la titolarità di interrogare e aggiornare la banca dati e fornire informazioni sul sistema sia alle famiglie sia agli operatori. Anci Toscana, come da Intesa con Regione Toscana si occuperà di organizzare specifici percorsi formativi, a partire dal mese di febbraio, volti all’utilizzo della banca dati da parte egli operatori ed a fornire tutte le indicazioni in merito alle procedure di accreditamento. Inoltre, sarà messo a disposizione dell’utenza uno specifico call-center per i soggetti privati, mentre per tutti gli operatori che fanno riferimento agli sportelli dei Comuni rimane a disposizione il sistema di consulenza di secondo livello, già utilizzato per il disbrigo dei casi più complessi nell’ambito del progetto ReSISTo. 47
Anci Toscana, inoltre, si occuperà di organizzare un monitoraggio in merito al numero di sportelli attivi sul territorio e di fornire il materiale informativo a tutti i Comuni, anche quelli fuori dalla rete ReSISTo che verranno comunque sistematicamente coinvolti nel progetto.
Resisto 2013 Con la progettualità legata al sistema di rete ReSISTo, Rete di Sportelli Informativi per Stranieri in Toscana, si è delineato, a partire dal 2008 un sistema informativo territoriale capillare volto alla piena promozione dei diritti di cittadinanza e dell’inclusione sociale. In questi anni, grazie a specifiche Intese con la Regione Toscana, 191 Comuni hanno aderito alla rete ReSISTo e hanno potuto sviluppare progetti di implementazione e ampliamento dei servizi dedicati alla richiesta e al rinnovo dei titoli di soggiorno per i cittadini stranieri. Con le attività del 2013 Anci Toscana continuerà a dare supporto agli enti coinvolti nel processo di rete e per la condivisione delle buone prassi. In particolar modo, verranno garantite anche per il prossimo anno tutte le azioni di sistema fino a questo momento poste in essere. In tal senso, tutti gli operatori che fanno riferimento agli sportelli dei Comuni potranno usufruire del servizio di consulenza di secondo livello per il disbrigo dei casi più complessi e di momenti formativi ad hoc con corsi di diversi livelli in materia di immigrazione. Particolare attenzione verrà anche dedicata, come in precedenza, al sistema di protezione internazionale ed ai sistemi di accoglienza diffusa che si sono sviluppati in Toscana con l’emergenza Nord Africa e che, una volta superata la fase emergenziale, devono esser tesi ad una risposta sistematica delle richieste di asilo. Rimane, dunque, a disposizione il numero verde dedicato alle questioni legali sul diritto di asilo e protezione internazionale. Come sempre Anci parteciperà ai tavoli di lavoro con Regione, Protezione Civile, Prefettura e tutti gli enti coinvolti nei processi di superamento del momento dell’emergenza profughi per consolidare le prassi di accoglienza nei territori. Il progetto avrà come fine ultimo il potenziamento e l’ampliamento della rete che si è venuta a creare; in tal senso, il monitoraggio sui Comuni legati al progetto e quelli che ancora non fanno parte della rete sarà volto a definire le modalità di ac48
cesso al sistema per caratterizzare un network completo che copra tutto il territorio toscano. Il progetto godrà, inoltre, di una visibilità nuova caratterizzata dalla sistematizzazione sul sito di Anci Toscana di specifiche pagine internet. Mentre al momento le pagine, infatti, sono organizzate per mettere a disposizione dei fruitori i materiali di consultazione e di lavoro, una nuova caratterizzazione del web permetterà di rendere più visibile e quindi più conosciuto il sistema ReSISTo con un conseguente miglior orientamento tra tutti gli sportelli legati al progetto.
E-Gov 2013 In attuazione del Protocollo di Intesa fra Regione Toscana e Anci Toscana, finalizzato al coordinamento delle iniziative in relazione ai settori dell’innovazione tecnologica ed organizzativa volti allo sviluppo della Società dell’Informazione e della conoscenza, sarà rinnovata la Convenzione tra i due soggetti per il triennio 2013-2015. Le azioni che caratterizzano questa Convenzione sono: a) Suap: in continuità con le azioni già svolte, sono previste azioni di project management, sperimentazione della Conferenza telematica dei servizi in accordo con il Ministero dello Sviluppo Economico; inoltre, ci sarà la trasmissione telematica della pratiche SUAP/ASL ed il supporto al tavolo tecnico regionale. Oltre a quanto detto, come attività di supporto ai Comuni, Anci Toscana fornirà un Help desk gestito da Ancitel Toscana. b) Agenda Digitale: supporto all’opera di promozione presso gli Enti Toscani delle politiche per l’Agenda Digitale regionale e locale, unitamente al coordinamento dello sviluppo con quanto messo in atto dalla Regione Toscana. c) Giustizia: servizi per la Giustizia digitale, mirando all’abbattimento nella Pubblica Amministrazione del digital divide.
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Montagna in salute Approvato alla fine del 2012, questo progetto, promosso da UNCEM Toscana, estende e attua i piani di formazione e sensibilizzazione alle problematiche legate alla prevenzione del suicidio e disagio nei territori montani, a tutti i componenti della rete sanitaria regionale. Inoltre, gli obiettivi sono quelli di tradurre, pubblicare e diffondere le linee guida dell’OMS sulla prevenzione del suicidio, di creare una “Carta di Firenze” sulla relazione “suicidio-mass media” e di estendere l’attività del numero verde del Centro di Ascolto regionale a tutti i territori toscani.
Comunicazione in protezione civile Uno degli aspetti più importanti per avere la massima diffusione della cultura della sicurezza e della prevenzione tra la cittadinanza, è proprio la promozione di una corretta e puntuale conoscenza di cos’è la Protezione Civile e di ogni attività, anche di carattere formativo, operativo e tecnico, che viene svolta per assicurare interventi in questo campo sempre più efficaci ed efficienti. Con questo progetto, l’obiettivo è quello di definire il “core business”, attuatandolo in enti dotati di un Piano di Protezione Civile aggiornato e in linea con le previsioni normative vigenti. Negli altri enti meno virtuosi, invece, si procederà al termine del monitoraggio, all’aggiornamento (o alla realizzazione ex novo per i Comuni sprovvisti) del Piano di Protezione Civile.
Archivi comunali Il progetto “Archivi comunali. Bene culturale delle comunità locali”, della durata complessiva di cinque anni, intende intervenire sulla gestione degli archivi comunali attraverso la creazione di una rete di consulenza di professionisti qualificati che possano offrire un supporto mirato alle amministrazioni comunali nella gestione e conservazione degli archivi correnti, di deposito e storici. L’obiettivo è quello di contribuire al miglioramento della gestione degli archivi comunali attraverso una forma di consulenza qualificata che possa offrire un supporto mirato alle amministrazioni comunali nella gestione, conservazione e valorizzazione dei loro archivi correnti, di deposito e storici; con particolare attenzione alle problematiche derivanti dallo sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
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OSCAR OSCAR, Osservatorio controllo animali e randagismo, è un progetto volto a organizzare o migliorare, secondo criteri di efficacia ed efficienza, la gestione delle problematiche relative agli animali randagi e selvatici in bisogno di soccorso unitamente al rapporto dell’Amministrazione con i portatori d’interesse. Il progetto “OSCAR” si realizza a cura di Anci Toscana in favore degli enti locali e opera in materia di interesse tecnico o scientifico di competenza di altri enti. Per questo motivo è ritenuto opportuno attivare delle partnership in grado di formare una rete operativa più efficace e integrata. Le popolazioni animali hanno un ruolo fondamentale nella trasmissione delle zoonosi (malattie trasmissibili all’uomo) e di sicurezza generale quando questi sono vaganti senza controllo. Mettere in cooperazione operativa vari soggetti pubblici, che hanno le competenze sanitarie e di studio scientifico delle problematiche, con gli enti locali, che hanno la responsabilità di gestione dei territori, è senz’altro la strada da percorrere per una migliore conoscenza scientifica delle problematiche di igiene urbana veterinaria e per una maggiore appropriatezza della loro gestione.
PAAS Continua anche per il 2013 il progetto PAAS, uno sviluppo del progetto principale “PAAS. Punti di accesso assistito ai servizi e a internet”. Lo stesso è stato definito in collaborazione con le associazioni del Terzo Settore, ed ha come obiettivo quello di progettare e offrire servizi di supporto agli sportelli PAAS, finalizzati alla riduzione del divario digitale in Toscana. La promozione della rete di PAAS negli scorsi anni è stata allargata oltre il territorio toscano, a livello nazionale ed europeo. L’obiettivo per il futuro è quello di riuscire ad abbattere il divario digitale, coinvolgendo nel progetto un numero maggiore di Comuni.
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Registro unico controlli dell’agricoltura Il progetto RUC (Registro unico controlli) nasce da un protocollo firmato il 14 novembre 2011 tra la Provincia di Firenze con Regione Toscana, ARTEA, Anci Toscana, Upi Toscana, Uncem Toscana per la semplificazione della governance dello sviluppo rurale. L’obiettivo è quello di progettare e realizzare strumenti informatici a supporto della pianificazione e gestione delle attività di controllo. Nello specifico l’Anci Toscana svolgerà per 2013 la funzione di informare i suoi associati e allo stesso tempo di comunicare ai referenti del progetto i feed-back avuti.
Bilancio di genere Il progetto prevede un finanziamento regionale per quegli enti locali che, nell’ottica di una valorizzazione della prospettiva di genere ad ogni livello del processo di costruzione dei bilanci pubblici, si propongono di promuovere l’uguaglianza tra i sessi. Questo grazie alla partecipazione in forma aggregata a Bandi Regionali per la concessione di contributi finalizzati all’approvazione da parte degli Enti locali della Regione Toscana di un bilancio di genere, diretto principalmente a identificare le ricadute in termini di genere delle politiche di bilancio ai sensi dell’articolo 13, comma 3, della legge regionale 2 aprile 2009, n.16 (Cittadinanza di genere) e successive modifiche. Anci Toscana grazie alle sue specifiche conoscenze nella comunicazione pubblica ed istituzionale, all’esperienza nell’elaborazione di strumenti di rendicontazione sociale per gli Enti pubblici e alla profonda conoscenza del “sistema” degli enti locali, propone una peculiare metodologia. L’obiettivo principale è quello di supportare l’ente nella realizzazione del Bilancio di Genere, trasferendo ai dipendenti le conoscenze e le competenze necessarie a sviluppare a regime e costantemente tale prassi di analisi e di rendicontazione da affiancare all’elaborazione del consuntivo annuale. Le attività proposte da Anci Toscana, avviate nel 2012 e che si concluderanno nel 2013, sono rivolte ai dipendenti degli Enti coinvolti nel progetto e sono organizzate e gestite in collaborazione con consulenti esperti in Gender Mainstreaming in forma collettiva.
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Donazioni organi e tessuti In base ad un articolo inserito nel “decreto milleproroghe 2009”, è stato consentito agli uffici anagrafe dei Comuni la possibilità di sottoporre all’attenzione del cittadino l’espressione di volontà in materia di donazione degli organi e tessuti. Questi dati, che vengono a loro volta informatizzati, mettono direttamente in contatto i Comuni con il database del Centro Nazionale Trapianti, superando in questo modo il sistema vigente. Dalla primavera del 2013 Anci Toscana, con la collaborazione di Federsanità Toscana ed in accordo con la Regione Toscana, stipulerà un protocollo a riguardo in modo tale che già da quest’anno sia attivo questo servizio nei Comuni toscani.
Celiachia La legge 123/2005, “Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia”, ha come finalità generale quella di favorire l’inserimento nella vita sociale dei soggetti affetti da celiachia. La prima parte di questo progetto, che coinvolge direttamente Anci Toscana, prevede, in accordo con la Regione Toscana e con Federsanità Toscana di determinare i criteri per la distribuzione dei fondi ai Comuni.
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3. RAPPRESENTANZA E RELAZIONI ISTITUZIONALI
3.1. Le relazioni con la Regione Le relazioni con la Regione costituiscono il cuore dell’azione di rappresentanza politico-istituzionale condotta dall’Anci Toscana. L’attività di rappresentanza politico-istituzionale si articola nell’ambito di due aree: 1) il confronto e la concertazione con la Regione sulla formazione degli atti normativi d’interesse dei Comuni. 2) la collaborazione su singoli progetti in grado di intercettare nuove risorse e opportunità da mettere a disposizione dei Comuni e dell’Associazione. E’ naturalmente dentro la prima area, tuttavia, che si incardina la missione stessa dell’Anci regionale. Com’è noto, da un punto di vista formale, il lavoro di rappresentanza presso la Regione è principalmente svolto nella sede del Tavolo di Concertazione Istituzionale insieme con le altre associazioni delle autonomie locali e in sede di Tavolo Generale di Concertazione insieme con i soggetti economici e sociali più rappresentativi della Toscana. E’ perciò specialmente intorno agli appuntamenti del Tavolo che Anci Toscana, attraverso i suoi organi e la sua struttura operativa, organizza quel processo politico e tecnico che culmina nella partecipazione attiva alla formazione degli atti normativi regionali. Al contempo, sono altrettanti i confronti e i contatti informali a carattere politico e tecnico che l’Associazione conduce con la Regione su proposte di atto di natura legislativa, regolamentare e programmatoria. E’ del tutto evidente infatti che l’Associazione dei Comuni dovrà mantenere una forte capacità di proposta rispetto alle questioni ritenute prioritarie per il futuro sia nei canali formali che in quelli informali. In altre parole, è solo attraverso un deciso spirito d’iniziativa e di programmazione da parte nostra che si riesce ad ovviare agli inevitabili limiti insiti nei meccanismi della concertazione istituzionale formale. In quest’ottica diventa inoltre essenziale ed imprescindibile un continuo presidio del processi politici e 54
delle procedure normative di interesse dei Comuni che attraversano non solo la Giunta ma anche il Consiglio Regionale.
Stato e prospettive del sistema della concertazione Nel corso del 2012, abbiamo assistito ad una regolare, seppur a fasi alterne, attività di convocazione dei Tavoli e delle relative discussioni sulle proposte di provvedimento adottate dalla Giunta regionale. Si tratta naturalmente di un fatto positivo che rispecchia l’intenzione della Regione di tenere aperto il dialogo istituzionale con i Comuni prevalentemente nelle sedi formali deputate alla concertazione. Nei primi mesi dell’anno l’attività di concertazione ha riguardato principalmente l’attuazione della legge regionale 68/2011 “norme sul sistema delle autonomie locali” ed in particolare riguardo i capi della legge in materia di cooperazione finanziaria e di contrasto all’evasione fiscale. Nella seconda parte dell’anno sono state discusse le proposte di regolamento della Giunta soprattutto in materia ambientale, tra cui le norme di attuazione della L.R. 69/2011 relative all’istituzione dell’Autorità Idrica Toscana e delle tre nuove autorità per la gestione dei rifiuti. E’ però negli ultimi quattro mesi dell’anno che l’attività del Tavolo ha avuto una forte accelerazione e ciò a partire dalla negoziazione sul Patto di stabilità territoriale 2012, sul’integrazione della disciplina paesaggistica del P.I.T., nonché su Dpef, bilancio, finanziaria regionale 2013 e proposte di legge collegate. Anche in questa nuova fase però, evidenziamo come si sia talvolta confermata una certa inclinazione da parte della Giunta regionale a organizzare in modo frettoloso alcuni rilevanti percorsi concertativi. Ad esempio, in occasione della procedura sull’integrazione paesaggistica del P.I.T. la documentazione è stata consegnata tardivamente, o in occasione della discussione sul documento preliminare unitario a Dpef, bilancio, finanziaria 2013 e proposte di legge collegate dove la discussione si è svolta in assenza degli articolati. Tuttavia, sappiamo bene che la leale collaborazione interistituzionale e le efficaci e consolidate relazioni politiche tra la Giunta regionale e le Associazioni delle autonomie locali consentiranno di mantenere un clima improntato alla feconda cooperazione. Nel presente contesto che vede la riforma delle province avviarsi verso un esito ine55
vitabile, crediamo sia nostro dovere cogliere positivamente la sfida della contingenza per proporre una riforma strutturale della concertazione istituzionale toscana per coniugare l’elemento della discussione con quello della rapidità. In concreto, si è proposto alla Giunta regionale di approvare un addendum alla vigente disciplina del Tavolo di concertazione istituzionale per riordinare e aggiornare tempi e modalità delle procedure concertative. Ancora oggi infatti, il modello si fonda su di un Protocollo d’Intesa stipulato con Regione, Upi e Uncem il 6 febbraio del 2006 e si radica dunque in una disciplina che, oltre ad essere vecchia di oltre sette anni, rispondeva a esigenze di un’altra fase politica. In altri termini, occorre oggi ripensare il sistema della concertazione allo scopo da un lato, di assicurare la qualità dei provvedimenti per chi si trova ad amministrare sul campo quotidianamente e dall’altro di accelerare i tempi dei procedimenti concertativi. Per questo, intendiamo consolidare l’azione di confronto settoriale che svolgiamo con le strutture regionali sui singoli temi prima che gli atti approdino in sede di Tavolo. Contemporaneamente auspichiamo inoltre la creazione di una struttura unica di supporto al Tavolo in rappresentanza delle autonomie per riformare un metodo che, pur distinguendosi per spirito di leale collaborazione tra i livelli istituzionali, vede un forte squilibrio tra le articolazioni della Regione e la sottigliezza delle associazioni delle autonomie. Del resto, la stessa legge regionale “Norme sul sistema delle autonomie locali”, ha richiamato per la prima volta in un testo legislativo il procedimento del Tavolo di concertazione istituzionale puntando dunque su questo strumento come canale privilegiato delle relazioni interistituzionali. Giudichiamo la norma un fatto positivo poiché crediamo che una riforma della concertazione non potrà che partire dall’istituto del Tavolo. E’ perciò auspicabile fare tesoro dell’esperienza acquisita per costruire in modo condiviso un nuovo impianto delle relazioni istituzionali che, oltre a stare al passo delle macro-riforme istituzionali in corso, consenta alle rappresentanze dei Comuni di partecipare nelle forme migliori alle decisioni politiche di loro interesse. Tale impostazione non mira a ottenere maggiore spazio politico fine a se stesso, ma è 56
guidata dall’obiettivo di dare attuazione piena al principio di sussidiarietà istituzionale che, per inverarsi completamente a livello verticale, richiede complesse e costanti relazioni d’interscambio tra tutti i livelli di governo.
Le questioni prioritarie Il documento preliminare unitario a Dpef, Bilancio, Finanziaria e pdl collegate, oltre a costituire un momento fondamentale per l’iter di approvazione di quegli atti, rappresenta una vera e propria agenda legislativa e programmatoria per il 2013. Ma non è solo in questa grande cornice, naturalmente, che si incardinerà lo spirito di stimolo, iniziativa e proposta dell’Anci Toscana nei confronti di Giunta e Consiglio regionale. In questo quadro, abbiamo individuato quei temi che secondo noi dovranno rappresentare (e in parte già rappresentano) il principale terreno di confronto e collaborazione tra Anci e Giunta regionale. Su tali priorità abbiamo da tempo avviato con la Regione specifici filoni di lavoro che vogliamo adesso approfondire e che riguardano alcune grandi partite: - Attuazione della riforma delle province, riordino della governance regionale e delle funzioni amministrative; - Cooperazione finanziaria, in particolare circa l’accordo sul patto di stabilità territoriale, il coordinamento della fiscalità e la partecipazione fattiva dei Comuni al recupero dell’evasione fiscale; - Politiche sociali e sanitarie, soprattutto rispetto alla costruzione del nuovo ISEE, al futuro dell’organizzazione sanitaria toscana e alla revisione della legge sull’edilizia residenziale pubblica; - Governo del territorio, revisione della legge regionale in materia di valorizzazione del patrimonio pubblico e approvazione del nuovo Piano di Indirizzo Territoriale; - Politiche di liberalizzazione, declinazione regionale sul demanio marittimo e attuazione della nuova disciplina del commercio; Servizi pubblici locali, a partire dall’istituzione dell’Autorità Idrica Toscana e dalla gestione dei rifiuti; 57
- Sviluppo economico e “Smart Cities”, ovvero le città toscane come motori dello sviluppo, dell’innovazione e dell’attrazione degli investimenti; - Ambiente, a cominciare dalla proposta di legge in materia di difesa del suolo e bonifica, l’attuazione della legge regionale sulle opere pubbliche di interesse strategico e la proposta di legge in materia di cave e torbiere.
Presidiare i tavoli paralleli Oltre che al Tavolo di concertazione, la collaborazione e il confronto settoriale tra Anci e Regione Toscana avviene presso i “tavoli paralleli”. Questi tavoli hanno funzioni consultive e sono stati istituiti dalla Regione con il fine di favorire la partecipazione delle Associazioni degli Enti locali nel processo decisionale riguardo a determinati temi e specifiche politiche. I tavoli paralleli sono al momento solo tre: la Conferenza regionale delle Società della salute, il Comitato di Coordinamento Istituzionale (d’interesse prevalentemente provinciale e in materia di lavoro formazione e istruzione) e il Tavolo di consultazione in agricoltura (c.d. “tavolo verde”). Da parte nostra auspichiamo che tale modalità di partecipazione, nel rispetto delle altre sedi di concertazione e consultazione, potrà essere in futuro maggiormente istituzionalizzata riguardo anche nuove questioni. Parimenti, rileviamo che la Regione non ha dato la giusta continuità a questi canali. Rispetto all’anno precedente, registriamo infatti nel 2012 un trend negativo di convocazione di questi appuntamenti. Dal canto nostro, ci impegneremo ad approfondire e ad assicurare la presenza di rappresentanti di Anci nei tavoli paralleli esistenti ma al contempo sappiamo che sarà opportuno premere presso la Regione per costruirne di nuovi anche tenendo conto dei percorsi di confronto già aperti anche in modo informale.
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3.2. Azioni di partenariato con il Consiglio delle Autonomie Locali Il Consiglio delle Autonomie Locali rappresenta un luogo fondamentale per il confronto politico e istituzionale Regione-Comuni. La stessa legge regionale “Norme sul sistema delle autonomie locali” ha concretamente rafforzato il ruolo anche rispetto alla discussione sulle proposte di riforma degli assetti istituzionali toscani anche alla luce delle disposizioni nazionali, relative alla trasformazione e al riordino delle Province. Senza nulla togliere a ciò, crediamo che il Consiglio delle Autonomie Locali potrebbe svolgere, in reciproco coordinamento con le associazioni delle autonomie, una funzione di confronto non solo rispetto al Consiglio Regionale ma anche riguardo alla stessa Giunta. Ciò servirebbe a dare al CdAL un ruolo più marcato anche nell’esame degli atti e delle proposte di legge regionali, così da alleggerire il carico di lavoro affidato al Tavolo di concertazione istituzionale. Per questo, d’accordo con gli organi politici e la struttura tecnica del CdAL, intendiamo proporre nuove intese operative che vadano nella direzione di questa razionalizzazione dei meccanismi procedimentali della concertazione istituzionale. Il collaudato e positivo rapporto instaurato tra Anci e CdAL, e tra le nostre rispettive strutture operative, ci ha ispirato nell’ideazione di un progetto volto a consolidare questa collaborazione attraverso la proposta di condivisione di una convenzione per rendere ancora più stretti i rapporti tra strutture tecniche in modo da facilitare l’ampia attività di pareristica tecnico-giuridica sui singoli provvedimenti da esaminare, non solo per contribuire insieme a snellire i procedimenti, ma anche per mettere a rete le nostre migliori competenze. Vogliamo impegnarci a fare ciò anche per contribuire a un eventuale sviluppo e potenziamento dell’importante funzione assolta dal CdAL di partecipazione all’attività di controllo della sezione regionale della Corte dei Conti. In sintesi, s’intende stringere la cooperazione tecnica anche per assistere e supportare, tramite gli Enti locali, il CdAL nella sua attività di cooperazione con la Corte dei Conti.
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3.3. Le relazioni con la società toscana Per Anci Toscana, la “rappresentanza degli interessi dei Comuni” non si esaurisce nel rapporto con la Regione ma prosegue attraverso una densa rete di relazioni con: le altre associazioni delle autonomie locali; i singoli enti locali; l’ANCI nazionale; le ANCI regionali (coordinate peraltro da Anci Toscana dal 2009); i soggetti del terzo settore; altri soggetti della società civile toscana. Concretamente tali relazioni si sostanziano in accordi e intese su specifici temi, interventi o azioni comuni. Gli accordi e le intese con questi soggetti, una volta definiti compiutamente nei contenuti, vengono costantemente monitorati e rubricati entro alcune macro-aree che riguardano il mondo della salute, del sociale e della cultura, le tematiche ambientali, la sfera della formazione e del lavoro, il campo della gestione delle risorse umane, lo sviluppo della società dell’informazione, l’ambito della valutazione e del controllo di gestione, gli accordi con le associazioni sindacali e i contratti di servizio. Nel prossimo breve periodo programmiamo di stringere nuovi accordi e intese (già dettagliati nel Piano) ed in particolare con: • Legacoop e Dipartimento di scienze aziendali, protocollo d’intesa in materia di facility management; • Maggioli Editore, realizzazione e commercializzazione della Guida per gli enti locali della Toscana 2013; • Cgil Toscana, sostegno sulla riorganizzazione del personale nelle unioni e fusioni di Comuni; • Cnca Toscana, accordo di collaborazione per la prevenzione e la gestione dei fenomeni di tossico-dipendenza giovanile; • Anpi Toscana, protocollo d’intesa per la costruzione e promozione sui luoghi della Resistenza in Toscana; • Istituto degl’Innocenti, accordo di collaborazione per la promozione dell’uso responsabile e consapevole di internet; • Agenzia del Territorio-sez. Toscana, protocollo d’intesa sul contrasto all’evasione fiscale immobiliare; 60
• Fondazione Cesifin, protocollo d’intesa sull’alta formazione e la collaborazione nell’attività di convegnistica; • Consip, accordo per la crescita regionale dell’uso del sistema Consip nll’acquisto di beni e servizi per la PA; • Convenzione con Ancitel Toscana per l’e-gov 2013. In sintesi, possiamo dire che mettere a “sistema” tutti questi accordi e intese, siano essi da stipulare o già in essere, continua a rappresentare un obbiettivo prioritario per Anci Toscana non solo per attrarre genericamente interesse e partecipazione alle attività dell’Associazione, ma anche per dare nel tempo sempre maggiore visibilità al lavoro, ai servizi, alle collaborazioni e ai migliori progetti portati avanti dall’Associazione insieme con i soggetti della società toscana e non solo.
3.4. Progetti speciali Progetto su conciliazione, difesa civica e mediazione civile Dal punto di vista di Anci Toscana, il Consiglio Regionale non riveste solo un ruolo d’interlocutore politico nelle consultazioni sulle proposte di legge ma, attraverso le sue articolazioni, incorpora molte potenzialità per la costruzione di progetti comuni. Tra questi, abbiamo stipulato nel novembre 2012 una convenzione volta alla creazione di una rete di sportelli comunali che, in stretto raccordo con il Difensore civico regionale ed il Co.re.com (organi istituiti presso il Consiglio), svolga funzioni informative su tutti gli strumenti a disposizione del cittadino in materia di difesa civica, conciliazione e di mediazione civile. Tale nuovo servizio rappresenterà nella sostanza una sorta di “ufficio giustizia” che, in un continuo coordinamento con il Difensore civico regionale ed il Co.re.com, consentirà alla pubblica amministrazione toscana sia di conservare la positiva esperienza dei difensori civici comunali (in via di soppressione) sia di coniugare la missione amministrativa della difesa civica con le grandi novità offerte dalla conciliazione e dalla mediazione civile.
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Coordinamento ANCI Regionali Nell’assemblea nazionale di ANCI a Bologna dell’ottobre 2012 il Presidente di Anci Toscana è stato confermato come il coordinatore dei presidenti delle ANCI regionali e di conseguenza il segretario di Anci Toscana il coordinatore dei segretari/direttori. Tale carica, prevista dall’art. 22 dello Statuto di ANCI durerà per i prossimi tre anni, anche se il presidente Cosimi terminerà il suo secondo mandato di Sindaco a Livorno nella primavera del 2014. La riconferma dimostra l’ottimo lavoro svolto dai vertici di Anci Toscana, un lavoro che ha visto impegnato il Presidente in numerose riunioni a Roma per incontri col Governo e varie commissioni parlamentari. La partecipazione all’ufficio di presidenza e alla Conferenza unificata saranno un impegno costante anche per i prossimi anni. Il coordinamento dei segretari sarà impegnato nel 2013 oltre che nelle questioni di attualità politico- istituzionale, a migliorare le relazioni e la collaborazione con ANCI e con le società a essa collegate e a definire un nuovo sistema di suddivisione delle quote anche e soprattutto in considerazione dei risultati del censimento generale della popolazione. Si porterà infine a termine il progetto ANCI regionali in rete che permetterà alle ANCI regionali di stare in contatto tra loro attraverso il sistema di videoconferenza e numeri telefonici diretti, oltre che a utilizzare per la parte di scambio documentale il sistema Google apps. In questi giorni anche ANCI nazionale ha mostrato interesse a partecipare al sistema della videoconferenza.
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3.5. ARTICOLAZIONI TEMATICHE ANCI Giovani Toscana Nell’ottobre 2006, nel corso della prima Assemblea dei giovani amministratori toscani, tenutasi a Firenze, è stata nominata la Consulta regionale toscana dell’ANCI Giovani e sono stati eletti i rappresentanti toscani alla Commissione dell’ANCI nazionale per le politiche giovanili. Nel corso di questi anni, le composizioni sono state modificate in relazione ai cambiamenti intervenuti nelle amministrazioni dopo le elezioni. L’impegno dell’Ufficio di Presidenza e del Coordinamento è quello di creare uno spazio di confronto, costruire una rete attraverso la quale i giovani amministratori della Toscana possano scambiarsi esperienze, idee, proposte, socializzando tutte quelle buone pratiche che qualificano l’azione amministrativa degli under 35. In questa direzione sono andate le iniziative svolte nel corso del 2012, in cui l’evento di Montecatini Terme ha rappresentato un punto di partenza importante per il rilancio della Consulta. Sempre nello stesso anno, a Dire&Fare sono state organizzate tre iniziative aventi ad oggetto smart cities e bandi europei. Nei prossimi mesi, alla luce dei cambiamenti in atto nella struttura nazionale e prendendo atto del nuovo regolamento della Consulta nazionale ANCI Giovani, il Coordinamento toscano ha intenzione di aumentare le giornate di incontro e di formazione per i giovani amministratori.
Coordinamento Consigli comunali Il coordinamento dei consigli comunali partecipa alla vita dell’Associazione promuovendo attività specifiche per i consiglieri comunali. Dal dicembre del 2004 si è dotato di una struttura organizzativa agile e rappresentativa di tutte le province toscane. Nel prossimo futuro l’attività del coordinamento si concentrerà su tematiche di interesse nazionale, in stretta collaborazione con il Coordinamento Nazionale dei Consigli Comunali. Le proposte contenute nel codice delle autonomie, valutate anche alla luce di ipotesi di contenimento dei costi della politica, hanno avuto l’intento di chiarire e rendere maggiormente incisivo il ruolo dei consigli. Nel 2013 si provvederà ad eleggere il nuovo Coordinatore, e al contempo l’obiettivo è quello di rilanciare il Coordinamento con lo scopo di condividere le buone pratiche ed aumentare le sinergie tra i Consigli comunali toscani. 63
4. Relazioni esterne e comunicazione La comunicazione, risorsa strategica All’interno di Anci Toscana la comunicazione rappresenta il miglior modo per integrare il ruolo di rappresentanza politico-istituzionale e quello di servizio e supporto agli enti locali toscani. Attraverso un’ampia gamma di canali e strumenti, che vengono declinati e integrati in rapporto ai diversi soggetti di riferimento, Anci Toscana adempie da un lato ai propri doveri istituzionali garantendo ai Comuni toscani, in maniera trasparente, una corretta informazione sulle attività in corso e sulle opportunità a loro disposizione; dall’altra parte valorizza e promuove presso i media il punto di vista, la linea politica e le proposte dell’Associazione contribuendo in maniera significativa e qualitativamente rilevante alla discussione regionale e nazionale.
Comunicazioni ai soci Obiettivo di Anci Toscana è quello di rendere la comunicazione interna sempre più di qualità e mirata a soddisfare le esigenze informative dei sindaci, degli amministratori e di tutti coloro che lavorano nel mondo degli enti locali. In particolare ci si propone di valorizzare e rendere fruibili tutte le informazioni relative alle attività di servizio e di supporto che l’Associazione mette a disposizione dei Comuni, ma anche di informare in maniera tempestiva gli amministratori, i dirigenti e i funzionari rispetto alle ultime novità normative e alle opportunità che si presentano. Diverse le tipologie di comunicazione che vengono inviate: si va dalle comunicazioni nazionali di ANCI (lettere, note interpretative), a quelle relative alla presentazione d’iniziative e progetti di Anci Toscana, dalla firma d’intese e protocolli alla segnalazione di bandi e opportunità d’interesse per i Comuni, fino all’invito ai sindaci e agli amministratori ad aderire alle campagne promosse dall’Associazione.
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4.1. Rapporti con i media Conferenze stampa e comunicati Attraverso l’organizzazione di conferenze stampa e l’invio di comunicati stampa l’Associazione punta a potenziare il rapporto con i media, accrescendo la propria visibilità sulle testate locali, regionali e nazionali, e a proporsi con sempre maggiore autorevolezza quale attore presente a pieno titolo nella sfera pubblica e di opinione, protagonista nel dibattito politico-istituzionale. In quest’ottica vanno collocati anche l’invito ai giornalisti a partecipare a convegni, seminari ed eventi promossi dall’Associazione e l’organizzazione di forum e tavole rotonde con la stampa. Nel corso del 2012 si sono svolte interessanti esperienze nel campo della produzione di comunicati video e di trasmissioni radiofoniche che nel corso del 2013 vedranno ulteriore sviluppo. L’attività di supporto ai giornalisti delle testate locali e regionali comprende anche la messa a disposizione di dati e dossier (sui provvedimenti economico-finanziari, la finanza locale, i riassetti istituzionali, i risultati elettorali, la normativa regionale e nazionale e così via) realizzati dall’Associazione su argomenti di particolare interesse dal punto di vista giornalistico.
Rassegna stampa Già dal 2011 si è provveduto alla messa a punto di un nuovo profilo per la rassegna stampa di Anci Toscana, realizzata con il supporto del servizio di mediamonitoring di Waypress s.r.l. La rassegna stampa monitora le edizioni locali e regionali dei quotidiani e le edizioni on-line sugli articoli che riguardano Anci Toscana (che vengono anche resi disponibili sul portale dell’Associazione) e tutti gli altri temi d’interesse per il sistema degli enti locali toscani. L’intento è quello di favorire una maggiore diffusione della rassegna attraverso l’invio giornaliero ai componenti del Comitato direttivo. L’obiettivo che ci si pone è quello di affinare e potenziare sempre più lo strumento in modo tale da renderlo ancora più funzionale e rispondente alle esigenze di coloro che usufruiscono del servizio, e di dispiegarne appieno le possibilità stimando, in termini di visibilità acquisita sui media, il riscontro ottenuto da comunicati stampa ed eventi promossi dall’Associazione.
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Percorsi formativi per il personale degli uffici stampa Nei mesi scorsi Anci Toscana ha siglato con l’Ordine dei giornalisti, l’Associazione della Stampa Toscana e il Gruppo giornalisti Uffici Stampa della Toscana un protocollo d’intesa per definire un sistema di criteri e regole condivisi per l’assegnazione d’incarichi presso gli uffici stampa. Sulla scia di quell’intesa l’Associazione ha messo a punto per il 2013 alcune giornate formative per accrescere le competenze di coloro che lavorano o si apprestano a lavorare negli uffici stampa comunali.
Media partnership Per il 2013 sono state confermate le due media partnership con l’agenzia Toscana Media Channel srl e Radio Italia 5, avviate in via sperimentale nel corso del 2012. Toscana Media è l’agenzia informativa cui Anci Toscana ha affidato la realizzazione di servizi video su argomenti di interesse per l’Associazione, e della loro diffusione tra le principali testate televisive regionali: dalle interviste con i rappresentanti di Anci su temi d’attualità, alla copertura di eventi organizzati dall’Associazione, Radio Italia 5 produce a cadenza quindicinale un notiziario dedicato, il “Gr Comuni Toscani”, in onda – sulle frequenze della radio casentinese a diffusione regionale – il mercoledì alle 18.50 e in replica dopo una settimana. Il notiziario è accompagnato anche da pillole informative a cadenza settimanale sui corsi di formazione e i convegni organizzati dall’Associazione.
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4.2. Anci Toscana su web Social network Alla luce della rapida e costante diffusione di strumenti dedicati al networking “sociale” in settori di interesse che gravitano attorno alle principali attività dell’Associazione, Anci Toscana ha deciso di dotarsi di “profili” e pagine personali sui principali social networks (Facebook, Twitter). L’obiettivo è quello di creare una fitta rete di contatti di interesse, condividendo al contempo in modo ancor più capillare e interattivo le attività e le produzioni di Anci Toscana. Parallelamente l’Associazione intende offrire assistenza e supervisione a progetti di lavoro di gruppo condiviso, sfruttando alcuni applicativi google che ben si prestano a favorire una più rapida e costruttiva comunicazione(Google Groups, Google Drive).
«AUT&AUT - Autonomia&Autonomie» Il mensile «Aut&Aut - Autonomia & Autonomie» dal marzo 2012 è diventata una testata online, cessando così la pubblicazione cartacea. Un cambiamento necessario, per ragioni di evidente razionalizzazione delle risorse e per continuare ad essere, dopo vent’anni di “carriera”, uno strumento utile d’informazione e di approfondimento per il mondo delle autonomie, che consente di sviluppare le potenzialità offerte dal web, integrandosi con gli altri canali informativi di Anci Toscana. Aut&Aut ha un proprio sito in cui i lettori possono sfogliare, oltre al numero del mese, i numeri degli ultimi due anni, per avere un quadro completo degli argomenti trattati. Pur nella sua nuova veste, infatti, la rivista mantiene la struttura monografica, scegliendo e approfondendo ogni mese un tema di particolare interesse per i Comuni. Aut&Aut viene pubblicato on line e, contestualmente, inviato tramite newsletter, a un indirizzario di circa 6000 contatti
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• Le newsletter Il sistema delle newsletter di Anci Toscana comprende quattro newsletter tematiche con cui l’associazione informa sulle proprie attività. • “Anci Toscana Notizie”. Inviata settimanalmente a circa 4000 indirizzi, raccoglie tutte le notizie dal mondo dei Comuni e delle autonomie pubblicate sul portale di Anci Toscana. • “ELIA”. Appuntamento mensile con i responsabili dei servizi comunali per l’approfondimento tecnico-giuridico su tematiche particolarmente attuali, casi pratici, selezioni normative, la newsletter “Elia” è realizzata in collaborazione con la Guida Normativa per l’Amministrazione Locale. • “UEA”. È la newsletter prodotta dall’Ufficio Europa di Anci Toscana e contiene le informazioni sui bandi europei e le opportunità selezionate dall’Ufficio per i Comuni. • “DIREeFARE news”, è la newsletter che accompagna la rassegna della PA che innova, che ogni anno Anci Tosca e Regione Toscana organizzano. La newsletter viene mandata a circa 8000 contatti, propone una selezione dei progetti più innovativi realizzati dalla PA e promuove la rassegna.
I siti www.ancitoscana.it Ad un anno dalla sua modifica, il nuovo sito di Anci Toscana ha dimostrato di essere un apprezzato strumento informativo sulle attività dell’Associazione da parte dei soci, oltre che lo strumento di lavoro quotidiano per l’associazione. Una grafica essenziale ed elegante che consente di reperire in maniera agevole le informazioni relative a quanto l’Associazione produce. I dati (dal 1 gennaio al 10 dicembre 2012) relativi agli accessi al portale di Anci Toscana nel corso del 2012 sono assolutamente positivi: 70.902 sono state le visite uniche, 262.965 le pagine visitate, e il tempo medio di permanenza sul portale è pari a 2 minuti.
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www.politicheurbane.it Nello scorso anno è stato messo a punto il nuovo sito internet Politiche Urbane che raccoglie tutta la documentazione relativa ai convegni e seminari promossi dall’Associazione (a Grosseto, Livorno, Firenze ed Arezzo), sulle progettazioni dei Comuni PIUSS e le politiche di riqualificazione urbana a livello regionale, italiano ed europeo. Al suo interno il sito ha uno specifico approfondimento dedicato all’analisi dell’impatto dei finanziamenti del Programma DocUp sui Sistemi Locali del Lavoro ed a livello dei Comuni toscani. www.ucatnet.eu Nell’ambito del progetto Ucat – Unione delle città dell’Alto Tirreno – promosso da Anci Toscana, con ANCI Sardegna, ANCI Liguria e i Comuni di Genova, Ajaccio, Livorno e Cagliari, oltre che Plural, per migliorare l’accesso e l’integrazione ai servizi urbani, attraverso la creazione una stabile rete istituzionale transfrontaliera fra i Comuni dell’area per promuovere politiche congiunte, è prevista la creazione di un portale web urbano comune per l’accesso ai servizi, bilingue, e che guidi i cittadini nell’accesso e nella fruizione dei servizi. www.innocrafts.eu Anci Toscana nell’ambito del progetto Innocrafts cura integralmente la parte della comunicazione e ha quindi realizzato il sito http://www.innocrafts.eu/ secondo la grafica del progetto. Il sito è lo strumento principale per la comunicazione del progetto INNOCRAFTS verso gli attori sociali ed economici, delle amministrazioni a livello locale e dell’UE, nonché pubblico generale. I suoi obiettivi principali sono quelli di aumentare la consapevolezza tra i potenziali beneficiari e gruppi di target sulle attività del progetto e di costruire uno spazio condiviso che raccoglie la conoscenza, innovazione e idee. Viene aggiornato regolarmente sui progressi e sulle attività del progetto con una newsletter.
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4.3. Pubblicazioni Le pubblicazioni sono lo strumento per sviluppare e consolidare un efficace sistema di relazione con i soci, con il sistema istituzionale toscano e con i suoi portatori d’interesse. Costituiscono un valore per l’Associazione che vuole essere incrementato e qualificato nel corso del mandato. Nel prossimo 2013 abbiamo già in programma la stampa delle seguenti pubblicazioni, altre potranno seguire in base allo svolgersi delle attività: - Bilancio sociale 2012; - Catalogo delle pubblicazioni di Anci Toscana; - “Progetto Atlante storico elettorale delle elezioni comunali in Toscana 1946-2011”; Supporto informatico (cd) - Manuali sui porti e sulle prassi condivise del paesaggio - Audit 2013; - Brochure “Noi Comuni toscani 2012”;
Bilancio sociale 2012 Il Bilancio sociale di Anci Toscana arriverà alla sua quinta pubblicazione. In questi anni è stato sempre realizzato dalla struttura interna anche per un ripensamento del nostro agire e per rappresentare lo strumento principale mediante il quale l’Associazione rende conto dell’attività svolta ai propri soci e, più in generale, ai propri stakeholders. A partire dal 2013, il Bilancio sociale illustrerà come l’Associazione intende svolgere il suo ruolo di rappresentanza politico-istituzionale e, allo stesso tempo continua a mettere in campo azioni per sostenere gli enti – dalla formazione alla convegnistica sugli argomenti di principale interesse – e metterli in condizione di adottare modalità gestionali adeguate e di volta in volta diverse. La compilazione di un Bilancio sociale richiede la partecipazione e il coinvolgimento di tutta la struttura dell’associazione e in particolare della parte operativa che ha l’onere di fornire i dati per la pubblicazione.
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4.4. Eventi 2013 DIRE e FARE Dal 14 al 16 novembre 2012 si è svolta a Firenze, presso la Fortezza da Basso, la XV edizione di Dire e Fare, la rassegna dell’innovazione e delle buone pratiche nella Pa locale promossa da Anci Toscana e Regione Toscana. Il ritorno a Firenze della sede espositiva, per contribuire alla visibilità della manifestazione in un momento di difficoltà degli enti locali a partecipare, si è accompagnato a una doverosa impostazione secondo criteri di sobrietà, per i quali la rassegna ha occupato, per la parte espositiva, gli spazi del più ridotto padiglione Cavaniglia della Fortezza da Basso anziché il Padiglione Spadolini, tradizionale sede delle precedenti edizioni fiorentine di Dire e Fare. Tuttavia, i risultati in termini di visitatori e partecipanti alle numerose iniziative tra convegni, tavole rotonde, workshop e seminari che si sono svolti nelle sale allestite all’interno della Fortezza, hanno premiato la scelta e convalidato la buona riuscita di questa edizione, ancorché ridotta nelle dimensioni. Per il futuro l’Associazione intende confermare l’evento annuale, confermando le intese economiche con la Regione Toscana necessarie per lo svolgimento della manifestazione. Le novità da apportare riguarderanno principalmente il ruolo di direzione, che sarà affidato ad Anci Toscana, eventualmente supportata da un comitato scientifico operativo. Dovrà inoltre essere discusso quale sarà per i prossimi anni il partner operativo dell’evento, oltre alla necessità di strutturare un nuovo format.
XII Meeting Finanziaria, Viareggio Anci Toscana, in collaborazione con ANCI, organizzerà il tradizionale Meeting formativo a Viareggio giunto quest’anno alla dodicesima edizione. Il convegno di quest’anno tratterà i provvedimenti finanziari contenuti nel DL 174/2012 “Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali” e nella Legge di Stabilità 2013. L’obiettivo del Meeting è quello di continuare ad essere un momento di incontro e riflessione per amministratori, dirigenti e funzionari dei Comuni Toscani sugli effetti che questi provvedimenti, una volta approvato dalle Camere, avrà sui bilanci comunali e sulla possibilità di reperire risorse per gli enti locali.
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V Meeting Urbanistica, Scandicci Il Meeting dell’Urbanistica, aperto a amministratori, dirigenti, funzionari dei Comuni ed esperti della materia, organizzato da Anci Toscana quest’anno arriva alla sua quinta edizione. Nel corso degli anni passati questo appuntamento formativo ha affrontato le criticità e le problematiche con cui gli enti devono misurarsi e avanzare proposte sulle necessità dei territori che dovrebbero trovare soluzioni nella nuova normativa. La quinta edizione, prevista per l’autunno del 2013, avrà come obiettivo quello di approfondire la normativa toscana e di districare le questioni interpretative che ancora sono aperte nella nostra regione.
Meeting antirazzista, Cecina Con l’occasione del Meeting Antirazzista di Cecina, la Toscana si propone come teatro delle numerose iniziative che vedono in questo incontro annuale riunirsi gli esponenti che, a vario titolo, si occupano dei temi dell’immigrazione e dell’antirazzismo in Europa. Anci Toscana partecipa attivamente all’evento che si è posto fin dall’inizio l’obiettivo di essere uno spazio pubblico di dibattito e riflessione, nonché un luogo nel quale i diversi soggetti, pubblici e privati, che sono impegnati nelle nostre comunità su questi temi, possano scambiarsi idee ed esperienze. Il Meeting rappresenta un momento unico per approfondire temi importanti, raccogliere spunti di riflessione e condividere il lavoro svolto in materia di diritti e discriminazione. In particolare crediamo sia importante focalizzare l’attenzione e quindi prevedere la partecipazione di Anci Toscana su alcuni aspetti di stretta attualità, di dibattito pubblico e di progettualità operative quali: 1) I flussi migratori del Nord Africa: il sistema di accoglienza toscano dall’emergenza all’integrazione. 2) Campagna L’Italia sono anch’io per la riforma della legge che attualmente regolamenta l’accesso alla cittadinanza per le persone di origine straniera e l’introduzione del diritto di voto alle elezioni amministrative per gli stranieri residenti. 3) Progetto ReSISTo, Rete di Sportelli Informativi per i cittadini stranieri in Italia, volto alla standardizzazione delle prassi informative sul territorio regionale in materia di rilascio e rinnovo dei titoli di soggiorno.
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5. Amministrazione e gestione* 5.1. La struttura di Anci Toscana e le risorse umane L’impegnativo piano di attività fin qui descritto e gli importanti obiettivi che l’Associazione intende realizzare nel corso del prossimo triennio a servizio e supporto dei Comuni toscani impongono una riflessione sul’organizzazione della struttura operativa di Anci Toscana. E’ affidato al Segretario Generale, secondo quanto previsto dallo Statuto vigente dell’associazione, il mandato di elaborare e presentare all’approvazione del Comitato Direttivo una proposta di organizzazione che tenga conto degli indirizzi del Comitato direttivo stesso. Nel tentativo di tracciare un bilancio sugli obiettivi raggiunti dall’Associazione, occorre innanzitutto partire dall’avvenuto completamento amministrativo e associativo. Questo passaggio è caratterizzato da una serie di risultati conseguiti: da un punto di vista “amministrativo”, sono stati approvati l’atto costitutivo, lo Statuto e i regolamenti; nel 2011 è avvenuto il riconoscimento della personalità giuridica da parte delle Regione Toscana. Dal 2012, l’Anci Toscana è stato accreditato come Ente di prima classe del Servizio Civile, evidenziando quindi un ottimo lavoro svolto che ha portato e porterà a sviluppare ulteriormente la materia. Sempre nel 2012, l’Associazione ha ottenuto sia l’accreditamento come Agenzia formativa che la possibilità di essere Centrale di committenza per i bandi e le gare di evidenza pubblica: sarà l’obiettivo per i prossimi anni quello di farle decollare. Quello che poi va messo maggiormente in risalto è il fatto che, nonostante la crisi economica ed i provvedimenti che spingono ad un ridimensionamento (basti pensare alla Spending review), l’Anci Toscana ha un bilancio solido che prevede per i prossimi anni nuove entrate grazie all’ottimo lavoro svolto, fin qui riassunto. Questa maturità raggiunta, porta quindi l’Associazione ad avere la consapevolezza di dover giocare complessivamente un doppio ruolo: da un lato, rafforzando la rappresentanza politico-istituzionale attraverso la messa a punto di un’agenda a breve periodo con una strategia di più ampio respiro. Dall’altro invece, continuare * Piano approvato dal Comitato Direttivo nella seduta dell’11 dicembre 2012 73
a servire i Comuni su più fronti, facendo il punto su quelli già attivi e lanciando il pacchetto dei nuovi. Nel complesso, quindi, l’Anci Toscana ha raggiunto un buon livello sotto diversi punti di vista. Quello logistico, con una sede, molte attrezzature e infrastrutture che permettono all’Associazione di poter lavorare in maniera continua e puntuale. A livello organizzativo, si è creata nel corso degli anni una rete professionale molto fitta composta da personale qualificato e consulenti specializzati. Da un punto di vista tecnico, invece, vi è un costante presidio su questioni fondamentali come i tavoli di concertazione, i progetti e le attività svolte. In questo quadro più che positivo, la nota dolente è rappresentata da alcune forti criticità, come ad esempio, l’assenza pressoché totale di organi politici ed un’agenda troppo affollata di temi e argomenti su cui lavorare, composta dal livello regionale e nazionale.
5.2. L’assetto organizzativo La strada intrapresa, alla luce dei risultati finora raggiunti appare, dunque quella giusta. Occorre dunque procedere in quella direzione, mettendo a fuoco gli obiettivi che ci aspettano nei prossimi anni, quanto a strategicità per i soci, impegno richiesto, risorse necessarie per la realizzazione, senza avere la presunzione di pensare che possa trattarsi di un elenco esaustivo, ma al momento sufficiente per compiere la riflessione sull’organizzazione dell’Associazione che sarà condotta nei paragrafi successivi. Da questo punto di vista è opportuno ipotizzare una consistente riflessione sullo stato reale dei Comuni, proprio per partire dai soci, dalle loro problematiche ed esigenze. Si renderà dunque opportuno offrire alla platea toscana e nazionale una circostanza che consenta di mettere a fuoco lo stato reale e le prospettive future dei Comuni del nostro Paese: unica istituzione che nessuno pone in discussione, ma che ogni Governo mortifica nelle politiche pubbliche che adotta. Di grande rilevanza per i soci nell’ambito dell’attività di rappresentanza istituzio74
nale promuovere presso i settori competenti della Regione Toscana la piena attuazione della riforma delle attività di concertazione per come previste nella L.R. 68/2011. Ancora in questo settore appare fondamentale mettere a punto il sistema delle relazioni con le competenze dei Comuni, affinché ai vari tavoli Anci Toscana possa sempre essere presente con proprie posizioni istituzionali formate sulla base del confronto con il personale politico e con i tecnici punto di riferimento tematico. Il raggiungimento di simili obiettivi in tema di rappresentanza istituzionale impone la conoscenza e il presidio della relazione con i dirigenti regionali competenti, oltre che con le tante risorse ad alta qualificazione presenti nei Comuni. Tali relazioni sono patrimonio che si costruisce nel tempo e che deve essere disponibile nella struttura in modo diffuso, ma che necessariamente è, e deve essere in futuro, presidiato da un nucleo preciso di risorse umane di Anci Toscana. Fra gli obiettivi più sfidanti in termini di attenzione e impegno richiesti per la struttura ci sarà quello della certificazione di qualità (UNI EN ISO 9001-2008). Si tratta di un obiettivo strumentale al buon funzionamento dell’Associazione, anche se reso obbligatorio nell’area della formazione per il mantenimento dell’accreditamento come agenzia formativa, ed è tuttavia da ritenersi veramente importante per tutte le diverse aree di lavoro. Si tratta, infatti, di un passaggio fondamentale per assicurare ai soci stabilità e qualità nei processi di lavoro, siano essi legati all’attività di rappresentanza istituzionale oppure riferiti all’erogazione di servizi e alla realizzazione di progetti. La certificazione di qualità aggiungerà un ulteriore elemento di valore al marchio Anci Toscana, consolidando ulteriormente quanto fin qui raggiunto. Si tratta di un obiettivo che coinvolgerà trasversalmente tutta la struttura di Anci Toscana, da quella direttamente collegata all’agenzia formativa, puntualizzando responsabilità, funzioni e passaggi nell’ambito dei processi che sottendono alle attività svolte, elementi che dovranno entrare in breve nella prassi di lavoro della struttura stessa attraverso attività formative interne di rilevante impatto. Molteplici gli obiettivi strategici nell’ambito servizi, formazione e progetti. Tuttavia in una sintesi che intenda semplificare l’articolatissimo insieme di iniziative e relazioni che dovranno essere messe in campo e curate, due le proposizioni di rilievo. Dovrà essere organizzata l’attività che porta a intercettare e mettere a fuoco il fabbisogno dei soci, anche quello latente, e dovrà essere rafforzata la funzione di fund raising, met75
tendo a punto un sistema che permetta di conoscere e cogliere la maggior parte delle opportunità disponibili oltre che a sollecitare le stesse per mettere a punto e realizzare progetti di formazione, assistenza e supporto per i Comuni toscani. È evidente che quest’ultimo obiettivo prefigura un orientamento dell’associazione verso un’offerta di servizi il più possibile gratuita per gli Enti. Non sempre questo potrà avvenire ed è dunque sul piano più comunicazionale e di sviluppo del marchio Anci Toscana che dovrà essere diffusa l’idea che anche i Comuni possano essere coinvolti nel finanziamento di iniziative di grande interesse e ritorno per gli enti stessi. Due obiettivi specifici speciali riguardano l’agenzia formativa e la centrale di committenza. Per l’agenzia formativa sarà determinante, nel corso del proprio start up, conquistare un ruolo nel prossimo periodo di programmazione del fondo sociale europeo e nelle nuove organizzazioni del sistema regionale della formazione. Per la centrale di committenza sarà cruciale affrontare le prime importanti gare, anche sotto eventuali profili giurisprudenziali, per affermare la propria capacità operativa e la propria identità. Tutti obiettivi questi ultimi che richiedono una struttura di grande esperienza nel mondo dei Comuni, ma al contempo in possesso delle competenze e delle capacità che maturano nell’assumere e vivere quotidianamente il punto di vista dell’associazione di rappresentanza.
Un nuovo assetto organizzativo Alla luce di quanto detto, non sussistono oggi limiti alla possibilità di operare e crescere di Anci Toscana, se non quelli imposti dalle norme cui è sottoposto il sistema delle autonomie locali , dalla generale crisi economica e quelli che potrebbero derivare dall’Associazione stessa nella capacità di rispondere alle sollecitazioni dei propri soci e nella capacità di cogliere le opportunità che si generano dalla cura delle proprie relazioni istituzionali, attraverso l’organizzazione e le risorse effettivamente presenti e disponibili. Affinché si possano dispiegare tutte le potenzialità, ancora in parte inespresse, è necessario affrontare il nodo dell’organizzazione della struttura gestionale, del ruolo e delle funzioni delle risorse che nella stessa e per la stessa operano, del ruolo del sistema delle partecipate strumentali alle attività di Anci Toscana e della relazione con le stesse 76
in una logica di consolidamento di quanto fin qui raggiunto e di rilancio delle iniziative. E questo nodo dovrà essere affrontato distinguendo il profilo di attività istituzionale dell’Associazione da quello di attività extraistituzionale, a vocazione più commerciale, al fine di non creare confusione e disorientamento nei soci, ma anche nei tanti soggetti che a diverso titolo svolgono una relazione con noi e al fine di distinguere obiettivi e iniziative per dare massima efficacia all’azione complessiva dell’Associazione.
La riorganizzazione della struttura La struttura organizzativa che si propone, graficamente rappresentata nell’organigramma allegato al presente documento, intende inquadrare la suddivisione delle varie funzioni-attività tra le varie posizioni che compongono l’organizzazione e i collegamenti-relazioni organizzative che s’instaurano tra le diverse posizioni titolari delle funzioni-attività assegnate. Quella che proponiamo fotografa, con opportuni ritocchi, come, nel percorso di crescita tumultuosa degli ultimi anni, si sono naturalmente strutturate aree di attività, processi di lavoro e relazioni connesse. Gli opportuni ritocchi hanno cercato di cogliere il sistema di relazioni informali presenti nella struttura (interpretando i più recenti approcci all’organizzazione di sistemi complessi), di porre un’adeguata enfasi sui processi di lavoro, cercando di evitare che il disegno favorisse la tendenza alla rigidità, il diffondersi di una modalità di lavoro settoriale e la conseguente creazione di compartimenti stagni in seno all’organizzazione. I principi su cui si fonda l’organizzazione di Anci Toscana sono due:
• la semplicità • la flessibilità Il più rilevante in questo momento la flessibilità. Rispetto alla semplicità la struttura di Anci Toscana ha inteso ridurre al minimo i livelli gerarchici nella convinzione che sia necessario non assorbire le proprie risorse umane più qualificate sottraendole ai compiti operativi, che sia necessario avvicinare la responsabilità di trovare le soluzioni a chi effettivamente detiene le competenze e conosce meglio i processi e che sia necessario liberare il più possibile il vertice 77
dalla supervisione formale dell’operato dei livelli inferiori, per concentrarsi efficacemente sulla funzione di pianificazione strategica. La flessibilità è intesa come capacità di dare, attraverso i processi operativi, risposte appropriate, tempestive e specifiche ai bisogni dei soci e degli interlocutori dell’associazione, è intesa come sviluppo di caratteristiche organizzative tali da non richiedere continui processi di ristrutturazione al variare delle condizioni ambientali facendo del cambiamento organizzativo un flusso adattivo ininterrotto e non un evento eccezionale, è intesa come capacità di adattamento delle strategie dell’organizzazione al sistema di opportunità e di vincoli presenti nell’ambito in cui operiamo. Nel merito, la struttura proposta vede al vertice il Segretario Generale le cui funzioni e attività sono previste nello statuto dell’Associazione. A quello occorre certamente aggiungere per la strategicità e per l’impatto sull’attività del Segretario che è in capo a lui il coordinamento, ma anche la gestione per alcuni specifici ambiti di relazione dell’attività lobbistica dell’Associazione. Il Segretario Generale inoltre coordina direttamente ai fini della pianificazione strategica e della programmazione operativa dell’attività l’ampio e variegato sistema di consulenti ed esperti di cui Anci Toscana si avvale anche per i continui necessari approfondimenti tematici. Il Segretario coordina direttamente l’Area delle relazioni politico istituzionali, funzionali anche allo svolgimento dell’attività lobbistica, area nella quale risiedono funzioni di supporto all’attività di concertazione, di supporto agli organi dell’associazione, di supporto allo sviluppo di intese istituzionali e partenariati. In diretta relazione con il Segretario Generale, la Direzione Operativa, di cui si propone la conferma, si occupa materialmente dell’organizzazione di Anci Toscana per il raggiungimento degli obiettivi generali dell’Associazione. Si occupa inoltre direttamente della relazione con Anci nazionale e con le altre Anci regionali, seguendo direttamente le iniziative attivate da Anci Toscana quale coordinatore delle Anci regionali. Alla Direzione Operativa si propone di continuare a coordinare direttamente la segreteria e l’accoglienza dell’Associazione che opera comunque in staff all’intera struttura, l’ufficio stampa e il sistema delle relazioni esterne, anche questi di staff per l’intera struttura e infine l’area risorse con le funzioni di amministrazione, contrattualistica e gestione economica e contabile, anche delle risorse umane che operano per l’Associazione. 78
L’area risorse, in modo collegato a quanto si dirà nel prossimo paragrafo dedicato alla riorganizzazione delle partecipate, potrà fornire analoghi servizi di supporto anche alle società partecipate in maniera tale da integrare i processi di controllo di gestione, favorire una lettura consolidata del bilancio del sistema Anci Toscana e di conseguenza razionalizzare al massimo i costi di gestione. In rapporto di line diretto alla Direzione Operativa si propone che vengano collocate le aree di produzione e progetti che concentrano al proprio interno le funzioni di studio, ricerca, progettazione, erogazione servizi di formazione e realizzazione progetti collegati al fabbisogno di assistenza supporto e crescita competenze proveniente dai Comuni e dal sistema che intorno agli stessi si muove. Vediamo nel dettaglio l’ipotesi di suddivisione delle funzioni. L’area produzione seguirà due funzioni: da una parte i servizi ai Comuni gestendone direttamente l’organizzazione, l’erogazione e la relazione con i partner siano essi società piuttosto che professionisti, dall’altra parte seguirà tutta l’attività convegnistica e di animazione che potrà anche essere originata in termini di input da altre aree dell’associazione in particolare dalle relazioni politico istituzionali e dall’area progettazione sui progetti che potranno essere saranno finanziati. L’area progettazione avrà le funzioni di studio e ricerca, necessario supporto scientifico per l’impianto dell’attività di tutta l’associazione e a supporto delle relazioni politico istituzionali. Seguirà la funzione di progettazione dell’attività di formazione, assistenza e supporto ai Comuni sia essa finalizzata alla successiva organizzazione di un servizio offerto stabilmente piuttosto che alla presentazione di un vero e proprio progetto ai diversi soggetti possibili finanziatori piuttosto che a singoli enti specificatamente interessati. Per questa funzione l’area s’integrerà con le iniziative di fund raising condotte dal Segretario Generale. L’area si occuperà di coordinare la partecipazione dell’Associazione alle gare di appalto, una volta opportunamente stabilito se sarà una partecipazione diretta dell’associazione piuttosto che delle proprie società partecipate. In tale funzione si raccorderà con l’area risorse per la produzione della documentazione amministrativa necessaria. All’area è inoltre assegnata la funzione di progettazione a valere su risorse comunitarie e la costruzione dei relativi partenariati internazionali. 79
Di conseguenza si propone che sia incardinata in quest’area la funzione relativa alla formazione e pertanto il coordinamento di tutte le iniziative di Anci Toscana quale Agenzia Formativa. Doppia la ragione, da una parte collegata al fatto che la responsabile dell’area svolge anche le funzioni di direttore dell’Agenzia Formativa, dall’altra l’opportunità di mantenere l’Agenzia Formativa, nella delicata fase dello start up, il più vicino possibile alle attività di studio e ricerca e quindi di indagine anche sui fabbisogni formativi e alle attività di progettazione che danno luogo all’organizzazione dei processi formativi. Infine, all’area potrà essere attribuita la funzione di coordinamento dei progetti che saranno finanziati, siano essi gestiti direttamente attraverso specifici project manager incaricati dall’associazione, siano essi gestiti attraverso le partecipate di Anci Toscana. Entrambe le aree gestiranno la relazione con le società partecipate di Anci Toscana per quei servizi o quei progetti le cui caratteristiche contenutistiche, organizzative ed erogative siano tali da essere considerate fuori dal profilo istituzionale dell’Associazione e che si deciderà dunque di affidare alla realizzazione di società partecipate dall’Associazione.
Il sistema delle partecipate, strumentali all’attività di Anci Toscana Il processo di riorganizzazione del sistema delle società di Anci Toscana, avviato già nel corso del 2012, si colloca in un quadro di coerenza con il processo di riorganizzazione, oltre che nel più generale quadro di crisi economica che ha colpito senza risparmiarlo anche il settore delle attività supporto ai Comuni. In questo quadro è intervenuta la chiusura di Comunica Srl, sulle cui spalle è gravata la drammatica crisi che ha colpito il settore della comunicazione e del marketing; in questo quadro interviene la messa in liquidazione di An.to.s. Srl. Anche per An.to.s., come per Comunica, progressivamente sempre di più, Anci Toscana stava divenendo l’unico committente e allora poco senso ha mantenere in piedi una società quando con molta maggiore semplicità possono essere affidati incarichi professionali ai soci privati per la realizzazione dei servizi e dei progetti direttamente acquisiti dall’Associazione stessa. In un simile quadro, e alla luce degli obiettivi da raggiungere, volendo op80
portunamente mantenere la disponibilità di un soggetto con natura societaria, per soddisfare con diversi modelli operativi le richieste che potranno arrivare dai committenti, è ragionevole scegliere la strada del concentramento della partecipazione su un’unica società candidata a divenire vera e propria in house di Anci Toscana. Tale società non può che essere l’attuale Ancitel Toscana Srl, rispetto alla quale si propone che Anci Toscana possa acquisire l’intero pacchetto azionario, possedendone già la quota maggioritaria, da Ancitel SpA (30%)e da Uncem Toscana (5%). In tal senso sono già stati avviati dei contatti per uno studio di prefattibilità che hanno dato esito positivo. L’ in house Ancitel Toscana, opportunamente rimodulata, consentirà di poter operare su ambiti di attività fuori dal profilo istituzionale dell’Associazione più congeniali ad un assetto societario che associativo. Allo stesso tempo Ancitel Toscana potrebbe recuperare il curriculum e l’esperienza professionale di Comunica e attraverso una specifica integrazione al proprio statuto operare in quel particolare settore della comunicazione avvalendosi delle risorse umane e delle competenze oggi temporaneamente confluite in Anci Toscana. Fra le partecipazioni minori di Anci Toscana merita una riflessione quella in Ti Forma. La società Ti Forma è un’agenzia formativa tanto quanto Anci Toscana e si rivolge al mondo dei Comuni con iniziative formative progettate e proposte in larga misura da Anci Toscana. Sebbene più strutturata dal punto di vista operativo per seguire i processi di formazione, oggi questo diventa uno degli obiettivi collegati alla piena operatività dell’agenzia formativa di Anci Toscana. Questa partecipazione, sebbene veramente di dimensioni molto piccole, appare quindi poco conciliabile con le scelte nel campo della formazione assunte dall’Associazione. A questo si aggiunga che le forme di collaborazione, che potrebbero essere utili anche nella partecipazione a procedure di gara, potrebbero comunque essere regolate da accordi commerciali, liberando Anci Toscana dall’onere di questa partecipazione. Si propone di valutare la possibilità di ceder la partecipazione in Ti Forma Srl
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Ruolo e inquadramento delle risorse umane Il ruolo delle risorse umane nell’organizzazione è sempre strategico, ma lo è ancora di più in momenti di passaggio quale quello che si trova a vivere oggi l’Associazione, avendo raggiunto una maturità operativa, volendola consolidare e dalla stessa ripartire per proseguire nel percorso di crescita. Il quadro di risorse che opera stabilmente in questo momento presso l’Associazione e che ha contribuito fortemente a rendere Anci Toscana quello che oggi è, è un quadro di valore, competente, anche in modo molto specialistico, capace di interpretare il ruolo dell’Associazione di rappresentanza, giovane, dotato di quello slancio e di quella flessibilità indispensabile perché il brand Anci Toscana possa continuare a crescere. Un quadro che si è composto in modo ad onor del vero casuale, grazie all’incontro in luoghi diversi e in momenti diversi con persone di cui si è avuto la possibilità di apprezzare la capacità ancora prima del loro arrivo in Anci Toscana, oppure messe alla prova attraverso percorsi di stage e di avvicinamento graduale all’Associazione in piena attività e in piena corsa. Fra queste risorse anche una parte del personale di Comunica transitato in Anci Toscana dopo la chiusura della società. Di fatto questo modello di selezione, magari poco codificato dalle teorie dell’organizzazione, ha funzionato da centrifuga espellendo, nel corso di questi anni, tutti coloro con scarsa competenza e privi soprattutto di capacità di adattamento e di flessibilità, caratteristiche centrali per il lavoro di frontiera che ogni giorno qui si svolge. Oggi Anci Toscana ha bisogno, per proseguire il cammino cogliendo i prossimi sfidanti obiettivi, di risorse umane formate sul campo e il cui know how non esiste in modo scollegato dalla diretta esperienza di lavoro nei Comuni e nell’Associazione, persone e competenze che andranno a riempire il disegno organizzativo di cui abbiamo parlato nei precedenti paragrafi, con ruoli e funzioni diversificate, anche in termini di responsabilità il cui affidamento è anche collegato alla diversa esperienza di lavoro maturata con i Comuni. Tutte queste risorse, fatto salvo la responsabile dell’amministrazione, oggi collaborano con Anci Toscana con contratti a progetto. Appare del tutto evidente che questa situazione non è più adeguata rispetto al nuovo profilo di Anci Toscana e sostenibile rispetto al quadro normativo di riferimento dopo la legge di riforma del lavoro, che spinge verso processi di stabilizzazione dei lavoratori a progetti. Il 82
consolidamento della struttura di servizio dell’Associazione e dell’organizzazione non può avvenire fondandosi su un gruppo di risorse umane prevalentemente in collaborazione a progetto. Il progetto oramai è realizzato e i nuovi obiettivi da raggiungere hanno bisogno di personale stabile presso l’Associazione, in maniera tale da non disperdere il patrimonio di conoscenze, relazioni e esperienze fin qui acquisite. Si propone dunque di stabilizzare l’insieme di risorse umane che oggi lavorano in Anci Toscana. Questo ovviamente non potrà avvenire caricando l’Associazione di nuovi e ulteriori costi e dunque il processo di stabilizzazione potrà essere condotto attraverso l’utilizzo di tutti gli incentivi disponibili, regionali e nazionali, attraverso l’utilizzo di forme di part time congeniali, fra l’altro, alla tipologia di lavoro che si svolge in associazione. Si propone che l’assunzione avvenga con l’applicazione del contratto di lavoro del settore terziario, commercio e servizi adeguato alla tipologia di attività che prevalentemente sono svolte. L’applicazione del contratto di Anci nazionale non appare opportuna trattandosi oramai di un vero e proprio “contratto di nicchia”, il cui mantenimento in vita in questo specifico momento di crisi appare assai difficile. Le risorse umane potranno essere inquadrate nei diversi livelli contrattuali secondo le loro competenze, le loro esperienze, le loro attività e i diversi livelli di responsabilità che saranno loro attribuite. Appare evidente infine che, nell’ambito di un processo di questo tipo, di consolidamento della struttura e di stabilizzazione di larga parte dei collaboratori, il vertice della struttura non possa distinguere la natura del suo rapporto professionale con l’Associazione da quello del resto delle risorse, se non per lo statutario collegamento al vertice politico, che materialmente può essere tradotto nella durata determinata del contratto di lavoro. Forme diverse di collaborazione snaturerebbero il disegno gerarchico funzionale dell’organizzazione, impedendo nei fatti il conferimento e il conseguente esercizio dei poteri datoriali oggi affidati al Segretario Generale.
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5.3. Budget e rispetto del dl 78/2010 Anche per l’anno 2013 l’Associazione si muove nel rispetto dei vincoli imposti dalla Legge 122/2010 di conversione del D.L. 78/2010. Il rispetto dell’obbligo imposto dalla normativa limita notevolmente il raggio d’azione e impone di sottostare a tale norma che è chiaramente indirizzata alle pubbliche amministrazioni.
5.4. L’amministrazione Recupero crediti da soggetti terzi/Recupero morosità dai Comuni Nel 2013 è intenzione proseguire nell’attività di recupero dei crediti da soggetti terzi, che, sulla scorta delle conclamate difficoltà di carattere finanziario, provvedono ai versamenti delle nostre spettanze con lentezza. In questo contesto particolare significato lo acquista il ritardo nell’erogazione dei contributi su progetti da parte della Regione Toscana. Proseguiremo inoltre il lavoro di recupero delle quote associative dei Comuni “morosi”.
Contabilità, gestione e rendicontazione per centri di costo Come già avviato nel corso del 2012, il prossimo esercizio sarà contrassegnato da un ulteriore miglioramento delle procedure amministrative, che renderanno sempre più facilmente consultabile e “leggibile” l’andamento gestionale dell’Associazione, con particolare attenzione alla fase propedeutica di rendicontazione relativa ai progetti in corso di esecuzione. Tutto questo comporta una crescita professionale del personale addetto ai servizi amministrativi.
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Informatizzazione Nel 2011 si è avviata una proficua collaborazione con un nuovo partner che ha portato nel novembre 2011 alla messa on line il nuovo sito e alla realizzazione del sito della nuova versione online del giornale AUT&AUT. Nel 2012 si è effettuato il lavoro per il passaggio della gestione della posta elettronica da microsoft a google. Il passaggio è propedeutico alla nuova intranet e alla conclusione del progetto Ancinrete. Nel 2012, dopo una prima sperimentazione, sarà inoltre possibile, a breve, sperimentare fra i vari prodotti di google apps lo strumento google groups per la gestione di gruppi di lavoro o di interesse su specifici argomenti. Questa modalità di lavoro e di scambio di informazioni è infatti una richiesta che ci è stata fatta in più occasioni dai partecipanti alle varie comunità professionali e sarà pienamente operativa nel 2013. A questo, dopo un lavoro di ricognizione e di approfondimento sulle piattaforme dedicate al networking “sociale” a partire dai primi mesi del 2013 Anci Toscana utilizzerà questi nuovi strumenti per diffondere e presentare la propria attività nel mondo social network.
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APPENDICE Il Piano della comunicazione del piano di attività 2013* Il tema della comunicazione è stato un costante riferimento a cui Anci Toscana, nella propria attività, ha prestato attenzioni non ordinarie. Proprio grazie a questa tradizionale sensibilità sembra ormai maturo il tempo per dare corpo e sostanza a un più organico e strutturato Piano della comunicazione. Obiettivo del 2013 può essere quello di sperimentare procedure, metodi e format del Piano di comunicazione annuale legato al piano di attività dell’Associazione, da consolidare in un vero e proprio documento programmatico, validato e condiviso, capace di orientare, disciplinare e regolare attività, strumenti, azioni, stili di lavoro. In coerenza con gli obiettivi generali e le specifiche azioni definite nel Piano di attività, l’obiettivo principale del piano di comunicazione per il 2013 sarà quello di consolidare, sviluppare e razionalizzare le iniziative di comunicazione orientandole intorno ad alcuni essenziali assi strategici. 1. Arricchire la vita associativa 2. Accrescere la reputazione dell’Associazione 3. Promuovere una nuova cultura delle autonomie 4. Sostenere l’innovazione e il cambiamento 5. Strutturare i meccanismi della comunicazione interna Si tratta di assi che, tenendo conto e confermando la natura complessa ed estremamente articolata della comunicazione di Anci, tendono a focalizzare le diverse e molteplici attività, intorno a specifici obiettivi che possano garantire una maggiore produttività delle risorse investite, con effetti e ricadute utili all’Associazione e all’intero sistema delle autonomie della Toscana. Mentre in questa fase ci limitiamo a definire obiettivi e linee strategiche degli assi, si dovrà poi passare alla loro implementazione, definendo per ciascuno di essi in modo organico specifici obiettivi, strumenti e azioni.
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* Il piano della comunicazione è stato inserito per la prima volta nel piano di attività dell’Anci Toscana
Arricchire la vita associativa La prima necessità di ogni associazione, ancora più pregnante per una associazione rappresentativa di soggetti istituzionali come è l’Anci, è quella di stabilire forti legami con i propri soci. Fondamentale è la capacità di coglierne interessi, aspettative, bisogni, al fine di poterli adeguatamente rappresentare. Tanto più in una fase di fortissime difficoltà vissute dai Comuni, che rischiano di avere ricadute non positive, di aprire frizioni e incomprensioni, con la stessa Associazione. In questo contesto, oltre allo sforzo per un costante miglioramento degli strumenti di informazione rivolti ai soci, assume ruolo strategico, l‘organizzazione sistematica degli strumenti e la pratica permanente dell’ascolto. L’ascolto dovrà sempre più caratterizzare la comunicazione Anci Toscana, moltiplicando e qualificando gli strumenti già adottati, facendoli diventare centrali nella definizione delle proprie attività. Si tratta di dare vita a una molteplicità di strumenti: Audit, valutazione delle iniziative, consultazioni, coinvolgimento e apertura della vita degli organi, circolazione di informazione, concorso nella definizione delle posizioni e delle politiche. Non solo nei livelli politici istituzionali degli enti, ma anche nell’apporto che le competenze diffuse nelle strutture comunali possono dare per arricchire le capacità di elaborazione, i contenuti del lavoro di Anci Toscana. Condivisione e cooperazione sono le parole chiave che devono orientare un lavoro che punti alla partecipazione attiva dei soci alla vita e alle scelte dell’Associazione.
Accrescere la reputazione Pur godendo di un discreto credito, non deve essere mai essere sottovalutato il lavoro volto a far pesare di più l’opinione di Anci Toscana nelle vicende che riguardano le istituzioni, la politica e la società della Toscana. Anche perché le posizioni acquisite non lo sono mai una volta per tutte, il peso, il ruolo e il prestigio devono essere quotidianamente confermati e riaffermati, Anci Toscana vuole essere un soggetto autorevole nella definizione delle scelte che riguardano non solo le autonomie locali ma, proprio come espressione rappresentativa di soggetti che hanno nella propria natura la responsabilità della rappresentanza 87
generale degli interessi delle comunità locali, l’intera vita della comunità regionale. Un posizionamento che deve essere esplicitato e rafforzato: non una Associazione di categoria ma un soggetto il cui riferimento, seppure mediato e indiretto sono i cittadini della Toscana. Un ruolo a cui si risponde rappresentando, sostenendo e aiutando i Comuni nella propria funzione. Esiste dunque, anche sul piano della comunicazione un’area di relazioni da curare sistematicamente con tutti i soggetti che si muovono nella realtà regionale. È il terreno specifico delle attività di informazione e di Pubbliche Relazioni, su cui anche rispetto alle esperienze finora svolte, si tratta di dare forme più organiche e continuative, anche pensando a strumenti e iniziative specifiche. È l’area ampia degli stakeholders che risiedono nelle sedi della vita istituzionale, della politica, dell’economia e dell’impresa, del mondo del lavoro, del terzo settore, del volontariato e dell’associazionismo, anche nelle espressioni nuove che essi assumono, in un contesto in cui sono entrati in crisi i modelli tradizionali della rappresentanza e vengono meno i portatori di sintesi unificanti.
Promuovere una nuova cultura delle autonomie Una parte fondamentale del Piano di attività di Anci Toscana per il 2013 riguarda il lavoro per la costruzione del nuovo Comune. L’esaurirsi di un paradigma che affonda le sue radici nella stagione autonomistica degli anni ’70, impone il ripensamento strutturale di identità, ruoli e funzioni del Comune. Una necessità accresciuta e accelerata dalla crisi strutturale di sistema che viviamo in questi anni. Si tratta di uno sforzo particolarmente arduo e impegnativo, che si scontra con resistenze di ogni genere, ma di una battaglia che deve essere obbligatoriamente vinta, pena l’impoverimento della stessa vita democratica che conseguirebbe alla marginalizzazione di comuni e autonomie incapaci di ridefinire la propria collocazione nei nuovi scenari istituzionali, economici e sociali. Abitudini consolidate, culture e pratiche ormai incapaci di rispondere alle nuove domande della società, interessi e posizioni restie a mettersi in discussione, sono i termini che danno il senso della necessità del grande lavoro per affermare una nuova diffusa cultura dell’autonomia e delle autonomie.
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La comunicazione svolge in questo ambito un ruolo fondamentale, insieme alla capacità di immaginare e progettare i nuovi scenari. La ricerca e l’elaborazione di modelli innovativi, la diffusione della sperimentazione, la condivisione delle buone pratiche, la formazione di una nuova classe di amministratori e di funzionari pubblici sono i passaggi essenziali di questo obiettivo. Il piano di attività 2013 indica numerose linee di lavoro (dal progetto regionale per la ridefinizione del ruolo e dei compiti dei Comuni ai temi dell’agenda digitale, da quello della smart cities alle energie alternative, dalle questioni delle nuove cittadinanze alle unioni di comuni) che dovranno tutte essere supportate da specifici piani di comunicazione orientati a creare comunità di operatori, diffondere idee, condividere esperienze, scambiare informazioni, dare corpo a un innovativo processo di mutamento degli approcci e delle culture. In questo contesto è evidente l’importanza di poter capitalizzare e rafforzare la reputazione di Anci Toscana, per potersi proporre come autorevole interprete del bisogno di innovazione e soggetto trainante nella elaborazione e diffusione di una nuova cultura delle autonomie.
Sostenere l’innovazione e il cambiamento Altro asse della comunicazione di Anci è quello volto al sostegno dell’attività dei comuni, concentrandosi in modo particolare, senza trascurare attività tradizionali, sulle aree maggiormente innovative. Il piano di comunicazione dovrà integrare in questo ambito le azioni di tipo istituzionale dell’Associazione con il complesso sistema di servizi e di assistenza ai comuni. Le attività di formazione con la novità della Scuola, la convegnistica, i protocolli e le intese, le diverse attività di Anci Utile, le iniziative derivanti e legate a progetti comunitari, le stesse azioni supportate da società partecipate e da partner operativi, dovranno trovare forme di coordinamento e di promozione che possono trovare un filo comune proprio nel proporre e far vivere l’Anci Toscana come partner dei comuni che innovano, qualificano la propria attività, migliorano le proprie prestazioni.
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La comunicazione interna L’Anci, come ogni altro soggetto comunica attraverso i materiali e gli strumenti propri della comunicazione, ma comunica anche con il proprio stile di lavoro, il modo in cui si presenta, il modo in cui i tanti soggetti che in ruoli diversi lavorano per l’Associazione, trasmettono all’esterno messaggi e immagini dell’organizzazione. Una struttura informata e consapevole degli obiettivi, degli strumenti, degli stili di lavoro, è un canale di comunicazione essenziale di ogni organizzazione complessa, da curare con continuità ed attenzione. L’affermazione di uno stile di lavoro caratterizzato da qualificati skill comunicativi diventa quindi una necessità per fornire una immagine coerente e credibile dell’Associazione che non venga smentita dai comportamenti di singoli. La condivisione degli obiettivi di comunicazione da parte di tutta la struttura di Anci Toscana diventa quindi una necessità inderogabile. Si tratta di dare forma strutturata e organizzata ad alcuni strumenti che consentano di gestire e governare la comunicazione interna, a partire da quelli più elementari come la messa a punto del manuale della comunicazione, altro obiettivo sperimentale del 2013. Sulla base degli orientamenti generali indicati in relazione ai diversi assi, si dovrà procedere alla redazione di un primo piano della Comunicazione di Anci Toscana, che consenta di sperimentare modello e procedure che siano poi replicabili e possano diventare una routine ordinaria nei prossimi piani di lavoro annuali.
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La Struttura politica Per rispondere alle domande di efficienza delle attività, trasparenza e partecipazione dei propri soci, lo Statuto di Anci Toscana indica all’art. 5 gli Organi dell’Associazione e negli articoli seguenti ne definisce ruoli e compiti. Assemblea regionale, Consiglio regionale, Presidente, Comitato Direttivo e Collegio dei revisori sono supportati dalle Aree, i Settori, le Consulte permanenti che permettono conto separando le attività di indirizzo politico e le conseguenti iniziative organizzative ed operative.
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Lo Staff Le linee generale della struttura organizzativa di Anci Toscana sono state presentate dal Segretario Generale, ai sensi dell’art. 13, comma tre al Comitato Direttivo che le ha approvate nella riunione dell’11 gennaio 2013 contestualmente al regolamento interno di organizzazione. ed è graficamente rappresentata nell’organigramma che segue. La struttura e l’organizzazione così delineata è il risultato del percorso di crescita degli ultimi anni che ha portato ad un sistema di lavoro improntato sulla semplicità e la flessibilità. La rappresentazione grafica che segue individua aree e settori mentre l’ordine di servizio del Segretario Generale individua e definisce le competenze, le responsabilità, le mansioni e e gli incarichi del personale. Allo staff si aggiunge un nutrito e competente gruppo di consulenti di direzione in diretta collaborazione con il Segretario Generale.
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Segretario Generale Alessandro Pesci alessandro.pesci@ancitoscana.it Relazioni politico-istituzionali Referente Daniele Caruso daniele.caruso@ancitoscana.it Francesco Brandiferri francesco.brandiferri@ancitoscana.it Direzione Operativa Marcella Fidanzati Vicesegretario Generale marcella.fidanzati@ancitoscana.it Settore produzione Responsabile Marcella Fidanzati Vicesegretario Generale e Direttore Operativo Convegnistica Referente Tiziana Tropea tiziana.tropea@ancitoscana.it Marcella Tatavitto marcella.tatavitto@ancitoscana.it Enzo Priori enzo.priori@ancitoscana.it Ufficio stampa e relazioni esterne Referente Olivia Bongianni ufficio.stampa@ancitoscana.it Sandro Bartoletti sandro.bartoletti@ancitoscana.it Segreteria Anna Mercurio anna.mercurio@ancitoscana.it Settore risorse Responsabile Vanessa De Feo vanessa.defeo@ancitoscana.it
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Settore progettazione Responsabile Elena Conti Vicesegretario Generale elena.conti@ancitoscana.it Sara Denevi sara.denevi@ancitoscana.it Giulia Falcone giulia.falcone@ancitoscana.it Besnick Mehmeti ufficio.europa@ancitoscana.it Lorena Vidas ufficio.europa@ancitoscana.it Formazione Nicola Fratello nicola.fratello@ancitoscana.it Marco Gambacciani marco.gambacciani@ancitoscana.it Giuditta Giunti giuditta.giunti@ancitoscana.it Hilde March hilde.march@ancitoscana.it Settore eventi Responsabile Monica Mani monica.mani@ancitoscana.it Guendalina Barchielli guendalina.barchielli@ancitoscana.it Osman Bucci osman.bucci@ancitoscana.it I Consulenti di Direzione Ordinamento: Carlo Paolini Economia: Marco Romagnoli Finanza Locale: Ugo Bercigli Welfare: Simone Naldoni, Michelangelo Caiolfa Territorio: Lorenzo Paoli, Enrico Amante Ambiente: Pietro Rubellini, Agostino Zanelli Studi & Ricerche: Stefania Tusini Servizio Civile: Riccardo Turchi Economia dei territori: Giovanni Maltinti Comunicazione: Marcello Bucci Affari Europei: Livia Marinetto
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Informazioni utili – le sedi (i dati dell’Associazione) La sede legale è presso il Municipio di Prato Piazza del Comune, 2 – 59100 PRATO La sede operativa è a Firenze Viale Giovine Italia, 17 50122 Firenze Tel 055 2477490 055 0935182 Fax 055 2260538
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Gli Uffici sono aperti dal lunedì al venerdì dalle ore 800 alle ore 1630 Nel 2013 saranno chiusi: venerdì 26 aprile lunedì 24 giugno da mercoledì 7 agosto a martedì 20 agosto esclusi da sabato 21 dicembre a martedì 31 dicembre 95