Massa Rigenerazione

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Comune di Massa

Area di Rigenerazione “I Poggi” scheda in via di completamento


Lotto n.1 – Arch. Massimo Carta – Arch. Francesco Monacci


Lotto n. 1

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A. INQUADRAMENTO.................................................................................................... 4 1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE DELLʼAMBITO ................................................................................................... 4 2.1 Classe di appartenenza dellʼambito di relazione ................................................................................... 8 2.2 Descrizione di eventuali incoerenze ........................................................................................................ 9 3. DISCIPLINA E PROGETTUALITÀ ........................................................................................................................... 12 3.1 Ricognizione dei vincoli ........................................................................................................................... 12 4. STRUMENTI DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ........................................................................................... 13 4.1 PIT/PPPR .................................................................................................................................................. 13 4.2 Invarianti strutturali e relazione con lʼabaco dei tessuti edilizi del PIT/PPR .................................... 13 4.3 Relazione con lʼabaco dei tessuti edilizi del PIT/PPR......................................................................... 15 5. STRUMENTI DELLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA ............................................................................................. 19 6. PROGETTI SULLʼAMBITO ..................................................................................................................................... 20

B. ELEMENTI PER LʼINDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI DEGRADO ...................... 22 7. DESCRIZIONI DELL'AMBITO DI RELAZIONE .......................................................................................................... 22 7.1 Analisi della proprietà fondiaria .............................................................................................................. 22 8. ANALISI DEGLI SPAZI APERTI RILEVANTI AI FINI DELLA RIQUALIFICAZIONE ......................................................... 23 9. ANALISI DEGLI EDIFICI ........................................................................................................................................ 24 10. ANALISI DEGLI ELEMENTI E DELLE CARATTERISTICHE UTILI O RIFERIBILI AL PROTOCOLLO ITACA ................ 25 11. ANALISI DEL DEGRADO .................................................................................................................................... 25 11.1 Analisi e descrizione delle condizioni di degrado presenti nellʼambito di relazione ..................... 25

AREA DI RIGENERAZIONE URBANA - “I POGGI” ................................................... 26 12. DESCRIZIONE DELLʼAREA E DELLE CONDIZIONI DI DEGRADO .......................................................................... 26 13. OBIETTIVI DI RIQUALIFICAZIONE DA CONSEGUIRE ATTRAVERSO GLI INTERVENTI DI RIGENERAZIONE URBANA ............................................................................................................................................................................... 27 13.1 Tabella degli obiettivi e delle azioni..................................................................................................... 27 14. PARAMETRI DA RISPETTARE NELLA PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI ....................................................... 29 15. INCREMENTI E PREMIALITÀ .............................................................................................................................. 29 16. ELABORATI DA PRESENTARE PER IL PIANO DI INTERVENTO ............................................................................ 29

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1. AMBITO DI RELAZIONE A. INQUADRAMENTO 1. Inquadramento territoriale dellʼambito

Figura 1 Inquadramento dellʼambito su Carta Topografica 1:50.000 Regione Toscana

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Figura 2 Inquadramento dellʼambito su CTR 10K (Fonte: Geoscopio, Dati WMS)

Figura 3 - Inquadramento dellʼambito su ortofoto AGEA Anno 2013 (Fonte: Geoscopio, Dati WMS)

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Figura 4 Inquadramento dellʼambito anno 1954 (Fonte: Geoscopio, Dati WMS)

Figura 5 Inquadramento dellʼambito anno 1978 (Fonte: Geoscopio, Dati WMS)

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Figura 6 Inquadramento dellʼambito anno 1988 (Fonte: Geoscopio, Dati WMS)

Figura 7 Inquadramento dellʼarea con periodizzazione dei sedimi edificati: dal Catasto Generale Toscano al 2012 (Fonte: Geoscopio, Dati WMS, modificato) In nero edifici presenti al Catasto ottocentesto, in rosso scuro quelli al 1954, in arancio quelli al 1978, in giallo quelli al 1988, in verde scuro quelli al 1996, in verde chiaro quelli alla data della CTR (20xx). In blu aggiornamento speditivo degli edifici al 2013.

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2. Coerenza con l'ambito di applicazione di cui allʼart. 122 della L.R. 65/2014, 2.1 Classe di appartenenza dellʼambito di relazione classe

SINTESI CRITERI

A

1

aree di media/grande estensione, generalmente collocate nella fascia periferica dell'area urbanizzata e/o con diretta relazione con il territorio aperto, caratterizzata da una marcata prevalenza di fabbricati a destinazione produttive commerciali direzionali, con lotti medio grandi). Problematiche di degrado urbanistico legate al sotto utilizzo o all'abbandono. Da verificare la possibilità di una rigenerazione in APEA

2

Medesime caratteristiche di A1ma con estensione medio/piccola

1

aree di medio/grande estensione caratterizzata da tessuto urbano misto (residenziale artigianale): media densità edilizia con fabbricati pluri-piano e capannoni artigianali; collocate generalmente nelle aree marginali dell'area urbanizzata. Generalmente le problematiche di degrado urbanistico prevalentemente sono legate a: scarsa qualità degli spazi aperti (pubblici e privati) e del costruito; insufficienza o inefficienza della maglia viaria e degli standard e dei servizi

2

Medesime caratteristiche di A1 ma con estensione medio/piccola

B

Area

C

aree di piccola/ media dimensione; collocazione non necessariamente marginale; le condizioni di degrado dell'area sono fortemente legate allo stato di conservazione ed al grado di abbandono del patrimonio immobiliare che insiste sull'area stessa; la rigenerazione dell'area pertanto è connessa ad interventi di recupero puntuali a scala edilizia

D

VUOTI: area con prevalenza di spazi aperti prevalentemente ad uso pubblico connotati da una generale mancanza o debole destinazione funzionale; abbandono/sottoimpiego; degrado architettonico determinato dalla scarsa qualità del disegno degli spazi e dell'arredo urbano; scarsa qualità dei materiali e dello stato di conservazione/manutenzione.

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X


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2.2 Descrizione di eventuali incoerenze Territorio urbanizzato (art. 122 co.2)

Figura 8 Individuazione del territorio urbanizzato secondo il Regolamento Urbanistico recentemente adottato (Del. C.C. n. 58/2015)

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Edifici e tessuti urbanistici di pregio (Zone omogenee “A” del DM 1444 del 2 aprile 1968) (art. 122 co.3 lett. b)

Figura 9 Nellʼarea non sono presenti edifici di valore storico architettonico e/o culturale

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Edifici ricadenti in aree a pericolosità geologica o idraulica elevata o molto elevata Art. 122 co.3 lett. d)

Figura 10 Piano Strutturale (Del C.C. n. 66 del 9/12/2010), Indagini_geologiche_geomorfologiche_e_idrauliche, Carta della pericolosità idraulica.

Edifici vincolati quali immobili di interesse storico sensi della parte II del D.Lgs 42/2004 Nessun edificio vincolato

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3. Disciplina e progettualità 3.1 Ricognizione dei vincoli

Figura 11 Inquadramento dellʼarea in relazione ai vincoli paesaggistici (Fonte: Geoscopio, Dati WMS – PIT con valenza PPR)

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4. Strumenti della pianificazione territoriale 4.1 PIT/PPPR

Figura 12 PIT/PP, Carta delle componenti i morfotipi insediativi

Figura 13 Il morfotipo "Sistema binario dei pendoli costieri ", al quale afferisce Massa. "Il sistema si configura come una struttura doppia di centri litoranei e sub-costieri collegati da un pettine di assi trasversali che mettono in relazione la montagna con la costa. Gli insediamenti litoranei, sviluppatisi a partire da sporadici avamposti difensivi o approdi, e accresciutisi come marine dei centri sub-costieri, si sono progressivamente saldate lungo il boulevard costiero".

4.2 Invarianti strutturali e relazione con lʼabaco dei tessuti edilizi del PIT/PPR 13


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Figura 14 – Inquadramento dellʼarea entro la carta del territorio urbanizzato del PIT, che riporta, in relazione allʼallegato 2 i “morfotipi delle urbanizzazioni contemporanee”(Fonte: sito Regione Toscana – PIT con valenza PPR)

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4.3 Relazione con lʼabaco dei tessuti edilizi del PIT/PPR

Figura 15 Estratto dallʼabaco regionale TR4, “Tessuto ad isolati aperti e blocchi prevalentemente residenziali di edilizia pianificata".

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Figura 16 Estratto corrispondente alla rappresentazione del TR4 - “Tessuto ad isolati aperti e blocchi prevalentemente residenziali di edilizia pianificata", Tessuti urbani a prevalente funzione residenziale e mista , nello “Allegato 2 - Linee guida per la riqualificazione paesaggistica dei tessuti urbanizzati della città contemporanea”.

Descrizione e individuazione AllʼABACO DEI MORFOTIPI DELLE URBANIZZAZIONI CONTEMPORANEE - "Tessuti urbani a prevalente funzione residenziale e mista - TR4 - “Tessuto ad isolati aperti e blocchi prevalentemente residenziali di edilizia pianificata" "Tessuti organizzati in lotti di grandi dimensioni con disegno omogeneo derivante da un progetto unitario, caratterizzato dalla ripetizione dello stesso tipo edilizio a blocchi, o da una composizione di tipi edilizi, isolato su lotto e arretrato dal fronte stradale. I blocchi residenziali sono sistemati conformemente al progetto su lotti di forme e geometrie pianificate".

MORFOTIO PIT/PP

Specificazioni Poggi

Rapporto con la strada e grado di complessità funzionale

"Il rapporto con la strada è mediato dagli spazi di pertinenza che circondano gli edifici, e che sono abitualmente posti in diretta relazione con gli spazi aperti ad uso pubblico. Gli spazi pubblici ed aperti presentano un grado di organizzazione adeguato a strutturare una rete. In molti casi il progetto prevede lʼinserimento di edifici destinati ad ospitare funzioni pubbliche e servizi. Spesso però la dotazione di servizi alla scala di quartiere e di funzioni accessorie alla residenza è scarsa o assente. Tessuto con una netta strutturazione viaria elementare, ma molte volte disgiunta e addirittura giustapposta a quella dei tessuti vicini".

Il grado di complessità funzionale che ne ha determinato la conformazione è basso,trattandosi di un tessuto prevalentemente residenziale, di un tipo di residenza Economica e popolare, con tuttavia delle eccezioni significative di edilizia mono/bifamiliare isolata su lotto.

"tipo edilizio a blocchi o stecche, nella maggior parte dei casi di dimensioni maggiori rispetto a quello tipico dei

Corrisponde alla decrizione: le tipologie sono relativamente omogenee e poco diversificate, con l'eccezione di alcuni volumi edilizi

Tipo edilizio prevalente

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Collocazione e margini

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tessuti limitrofi, isolato su lotto e arretrato dal fronte stradale. Dal punto di vista morfotipologico è progettato con regole compositive e tipologiche autonome e risulta decontestualizzato sia da preesistenti trame agrarie sia dai caratteri tessuto urbano circostante"

specialistici (alcuni limitati servizi pubblici per l'istruzione) e non destinabili a funzioni diverse da quelle per le quali sono stati realizzati. (attrezzature e impianti); il cambiamento funzionale è pertanto difficoltoso, in presenza anche di problemi notevoli di obsolescenza delle caratteristiche edilizie (necessità di adeguamento sismico ed energetico).

“Tessuto posizionato spesso in aree periurbane, o come quartiere satellite dei centri maggiori. Il margine è ben definito sia nei casi di interventi inglobati da edificato che nei casi di contatto con aree aperte, ed è rappresentato da una strada. Le relazioni con il territorio aperto sono assenti".

Si tratta di un “tessuto” inglobato in una porzione densamente urbanizzata di Massa, con una densità più bassa al di là dei confini dell'area stessa a nord e ad est), la presenza di una notevole barriera infrastrutturale a sud (l'asse autostradale, che pur essendo in elevato su piloni, per la conformazione del suolo costituisce tuttavia una importante barriera e una forte di inquinamento acustico e atmosferico), e il collegamento con un importante asse nord/sud (Viale Roma

Tabella ricavata dagli abachi delle invarianti Regionali, nello specifico da ABACO DEI MORFOTIPI DELLE URBANIZZAZIONI CONTEMPORANEE - "Tessuti urbani a prevalente funzione residenziale e mista - TR4 “Tessuto ad isolati aperti e blocchi prevalentemente residenziali di edilizia pianificata". Valori / Opportunità PIT

Criticità PIT* *rimodulate in base alle caratteristiche dellʼarea Poggi

Affacci e relazioni con la città storica e il territorio aperto:

- "Margini urbani ben definiti, cesura morfotipologica e percettiva con il tessuto urbano circostante".

- Presenza di connessioni e relazioni sia con il centro urbano che con il territorio aperto e la costa, tuttavia da riqualificare e potenziare; - Presenza di infrastrutture paesaggisticamente impattanti di notevoli dimensioni (autostradalimite SUD) e costituenti barriera, sia verso il territorio aperto sia verso le aree urbane contigue.

Spazi aperti interclusi e dismesse e/o degradate:

aree

-­‐ Presenza di spazi aperti non edificati, utile occasione per progetti di trasformazione e recupero urbano.

Spazio pubblico e servizi:

-­‐ Adeguata dotazione di spazi

pubblici; - Presenza di tessuto connettivo ciclo/pedonale e di una “rete di spazi pubblici” strutturata

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- Spazi aperti interstiziali deficitari di interventi di manutenzione con presenza di fenomeni di degrado e abbandono, comunque sottoutilizzati e non adeguatamente messi in valore rispetto alle esigenze e potenzialità del'Area. - Bassa qualità o scarsa manutenzione degli spazi pubblici, con presenza di fenomeni di degrado fisico e social; - Assenza di servizi alla scala di quartiere e funzioni accessorie alla residenza, con marginalizzazione strutturale e sociale del quartiere (quartieri dormitorio).


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Qualità urbana e dellʼarchitettura:

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- Disegno urbano ben strutturato, frutto di una progettazione unitaria. - In alcuni casi architetture di un certo pregio (patrimonio edilizio contemporaneo). - Interventi di edilizia pubblica.

- Tipi edilizi a blocchi riconoscibili per lʼuniformità della conformazione morfologica, epoca di costruzione, fenomeni di degrado; altre tipologie edilizie riconoscibili (palazzine plurifamiliari tipo Ina-Casa) che si prestano anch'esse ad ipotesi di riqualificazione sismica ed energetica; - Tipologie edilizie con strutture seriali, prive di relazioni con il contesto e generalmente fuori scala rispetto ad esso (interventi prevalentemente pianificati e giustapposti al contesto territoriale di riferimento). [il tessuto presenta caratteristiche di possibile recupero di brani pregiati]

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5. Strumenti della pianificazione urbanistica Stato della pianificazione comunale:

Figura 17 Regolamento Urbanistico recentemente adottato (Del. C.C. n. 58/2015)

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6. Progetti sullʼambito Parziale variante al PRGC e al PEEP finalizzata al superamento del degrado fisico di un fabbricato di edilizia residenziale pubblica ed al potenziamento del parco pubblico del comprensorio dei Poggi (Gennaio 2015). Il Comune di Massa ha predisposto la parziale variante al PRGC e al PEEP prevedendo la realizzazione delle seguenti opere dʼinteresse pubblico: • la demolizione del fabbricato di edilizia economica e popolare di via Pisacane con la conseguente eliminazione del degrado fisico e del pericolo per la sicurezza delle persone; • la realizzazione di un nuovo fabbricato di edilizia residenziale pubblica che soddisfa i moderni requisiti di sicurezza strutturale, di qualità architettonica e dotazione impiantistica dove rialloggiare le famiglie interessate, valutando la possibilità di incrementare di alcune unità gli alloggi ERP; • la valorizzazione del tessuto insediativo con l'incremento della dotazione complessiva di superficie destinata a verde pubblico ed il miglioramento della funzionalità del parco pubblico esistente attestato su via Confalonieri attraverso la riconversione a parco dell'area su cui attualmente insiste il fabbricato da demolire e la realizzazione di un parcheggio lungo via Pisacane.

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Figura 18 Edifici di sostituione della "stecca" PEEP in via di delocalizzazione

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B. ELEMENTI PER LʼINDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI DEGRADO 7. Descrizioni dell'ambito di relazione L'osservazione allargata (fatte salve le analisi e le interpretazioni del PS/RU) lascia emergere: -­‐ -­‐

-­‐

una scarsa/insufficiente connessione con le aree ove sono presenti servizi pubblici adeguati, o dove si svolgono alcune funzioni urbane che da questʼarea sono più difficilmente raggiungibili; mancata integrazione delʼarea ristretta in un sistema di verde pubblico più ampio, con promiscuità di aree a parcheggio con verde pubblico minimamente e scarsamente attrezzato (fatti salvi alcuni spazi minimamente recintati e ridotti di verde pubblico recintato, come allʼincrocio tra Via Romana e Via Sciesa); lʼasse autostradale (fonte di rumore e inquinamento atmosferico) costituisce una barriera difficilmente attraversabile; gli attraversamenti principali (a est Viale Roma e a ovest Viale della Repubblica) sono fortemente utilizzati anche per il collegamento nord sud di altre aree della città, e i sottopassi di via Matteoni, via Nazario Sauro/Silvio Pellico, Via Fonda, la sezione stradale non è adeguatamente strutturato per la connettività

7.1 Analisi della proprietà fondiaria

Figura 19 Struttura della proprietà fondiaria (aggiornamento al 15 Ottobre 2015)

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8. Analisi degli spazi aperti rilevanti ai fini della riqualificazione

 Figura 20 Analisi dell'uso del suolo dell'area in oggetto, con particolare riferimento agli spazi aperti pubblici e privati.

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9. Analisi degli edifici

Figura 21 Analisi delle tipologie edilizie

Figura 22 Numero dei piani degli edifici ricompresi nell'area

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10. Analisi degli elementi e delle caratteristiche utili o riferibili al protocollo ITACA SEZIONE in via di completamento

11. Analisi del degrado 11.1 Analisi e descrizione delle condizioni di degrado presenti nellʼambito di relazione (rif. Regolamento 3/R alla L.R. 1/2005) Principali categorie di degrado:

Descrizione degli elementi di degrado

a) degrado urbanistico, per ambiti urbani ove vi sia carenza di funzionalità dovuta a insufficienza degli standard urbanistici di cui al D.M. 1444/1968, o delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria;

La destinazioni funzionale attuale abbisogno di una ridistribuzione degli standar, per conformarsi a più elevati livelli qualitativi/quantitativi;

b) degrado fisico, per ambiti urbani connotati in prevalenza da precarie condizioni di staticità dellʼedificato, connesse allʼusura del tempo o ad inadeguate tecniche costruttive, da diffusa fatiscenza delle strutture e delle finiture degli edifici, ovvero da inadeguatezza tipologica degli edifici rispetto alle esigenze funzionali, anche per carenza o insufficienza degli impianti tecnologici;

La presenza di un patrimonio edilizio notevole e densità elevata (numerosi edifici multipiano di EEP), e un impianto urbano organizzato e gerarchizzato, presenta un sistema di servizi e di infrastrutture, quasi esclusivamente carrabili, evidenza la carenza di servizi quali verde pubblico attrezzato, parcheggi, servizi di prossimità per sport e istruzione viabilità secondaria e delle relative opere come i marciapiedi, lʼilluminazione pubblica, ecc.

c) degrado igienico, per ambiti urbani connotati in prevalenza da mancanza o insufficienza degli impianti igienico-sanitari, sia come dotazione che come organizzazione funzionale, da insufficiente aerazione e illuminazione diurna dei singoli edifici, ovvero da ridotte condizioni di abitabilità e di utilizzazione, in relazione allʼimpianto planivolumetrico o alla presenza di condizioni generali di insalubrità; d) degrado socio-economico, per ambiti urbani o Presenza di degrado socio-economico insediamenti minori ove sussistano condizioni di abbandono, di sottoutilizzazione o sovraffollamento degli immobili, o comunque di impropria utilizzazione degli stessi, ovvero in presenza di strutture produttive non compatibili con le preesistenti funzioni residenziali, o infine in presenza di fenomeni comportanti la sostituzione del tessuto sociale, nonché delle forme produttive ad esso integrate;

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Principali categorie di degrado:

Descrizione degli elementi di degrado

e) degrado geofisico, per gli ambiti territoriali o insediativi caratterizzati dalla presenza di fenomeni di dissesto idrogeologico richiedenti complessi interventi di messa in sicurezza degli insediamenti, di aree libere impropriamente utilizzate, o su cui insistono ruderi di edifici distrutti da eventi naturali o artificiali, di diffuse superfetazioni che alterino la morfologia di insediamenti urbani storicizzati, nonché nei casi di impropria utilizzazione, abbandono o impoverimento fisico delle aree libere urbane ed extraurbane.

2. ATTO DI RICOGNIZIONE DELLE AREE DEGRADATE AREA DI RIGENERAZIONE URBANA - “I POGGI” 12. Descrizione dellʼarea e delle condizioni di degrado Lʼarea è composta da porzioni di “recente formazione, progettate, attraverso interventi unitari riconducibili ad un disegno urbanistico generale omogeneo o autonomo rispetto alla griglia urbana, con presenza di tipologie in linea o a schiera, spazi pubblici (standard) a destinazione prevalentemente residenziale” (da RU). In questʼarea il degrado può dirsi di diverso tipo, sia urbanistico che socio-economico, e deve essere osservato e rilevato alle diverse scale. Ad una analisi ristretta al perimetro dellʼarea di rigenerazione (cfr. perimetrazione proposta), si rileva: -­‐ -­‐

-­‐ -­‐

-­‐ -­‐

-­‐

presenza di medi/grandi insediamenti per lʼedilizia economica e popolare (PEEP) a cui non corrisponde una adeguata presenza di dotazioni infrastrutturali e servizi; presenza di sezioni stradali inadeguate, prive di percorsi protetti, scarsa mediazione del passaggio dagli spazi pubblici agli spazi privati, insufficiente articolazione delle aree di sosta lungo strada, scarsa cura/manutenzione/presenza di verde pubblico lungo strada e in aree apposite recintate e attrezzate; assenza di percorsi protetti per ciclisti/pedoni (assenza di marciapiedi); Via Romana, che è stato individuata come confine nord dellʼarea di rigenerazione dei Poggi, appare insufficientemente strutturata, sia nella sua funzione di distribuzione del traffico veicolare, che di eventuale percorrenza ciclopedonale; appare inadeguata anche in quanto possibile/probabile confine con unʼarea libera/agricola dirimpetto allʼarea di rigenerazione; il tessuto edilizio appare disomogeneo e non integrato con lʼintorno, con qualche carattere di possibile conflittualità; alle maggiori densità che si raggiungono in alcune porzioni (su via Pisacane, ad esempio, dove edifici in linea - si fronteggiano su di un asse stradale molto ridotto) non corrispondono adeguate distanze e superfici a terra per lʼorganizzaione delʼaccesso, della sosta, dei percorsi ciclopedonali; la viabilità presenta delle discontinuità e non appare adeguatamente connessa, se non per la viabilità motorizzata, almeno per quella ciclopedonale (strade senza sfondo in Via Amatore Sciesa, strade ad accesso privato in via Matteoni; scarsa connettività tra via Maroncelli e via Sciesa…);

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13. Obiettivi di riqualificazione da conseguire attraverso gli interventi di rigenerazione urbana Gli obiettivi di trasformazione integrano la generale azione di riqualificazione indicata nel PS/RU; gli obiettivi si intendono integrati per le aree di degrado per come individuate dal RU e sono rivolti essenzialmente alla elevazione della qualità dellʼabitare in questa porzione di Massa, nello specifico per quegli episodi ivi rilevati di edilizia densa con una tipologia economica e popolare. La connettività con lʼintorno urbano di riferimento, la maggiore accessibilità ai servizi pubblici e ai luoghi della socialità urbana, la maggiore dotazioni di percorsi ciclopedonali e di verde pubblico, la maggiore mixitè di funzioni, sono gli obiettivi principali.

13.1 Tabella degli obiettivi e delle azioni Descrizione degli obiettivi di riqualificazione da conseguire attraverso gli interventi di rigenerazione urbana, in coerenza con le finalità di cui allʼart. 122 della L.R. 65/2014, oppure descrizione delle eventuali discordanze. PIT/PP RT OBIETTIVI Il PIT/PP recentemente approvato detta per gli specifici morfotipi urbani degli “Obiettivi specifici”: per i “Morfotipi delle urbanizzazioni contemporanee - Tabella ricavata dagli abachi delle invarianti Regionali, per TESSUTI URBANI A PREVALENTE FUNZIONE RESIDENZIALE E MISTA > T.R.4. Tessuto ad isolati aperti e blocchi prevalentemente residenziali di edilizia pianificata” ai quali lʼarea “I Poggi” afferisce; gli Obiettivi della RT sono i seguenti: Attivare progetti di rigenerazione urbana orientati a valorizzare e favorire la qualità e riconoscibilità dellʼarchitettura contemporanea e la qualità degli spazi aperti urbani, congiuntamente alla realizzazione di nuove relazioni funzionali, ambientali e paesaggistiche tra il presente tessuto e i tessuti adiacenti, la città ed il territorio aperto. Incentivare la qualità degli interventi di architettura e ristrutturazione urbanistica ed edilizia nei linguaggi della contemporaneità ed attivare occasioni per rivalutare il patrimonio edilizio contemporaneo (efficienza e produzione energetica, qualità dei fronti urbani). Costruire permeabilità tra città e campagna valorizzando e creando relazioni e rapporti di continuità spaziale, visuale e percettiva tra spazio aperto urbano e campagna periurbana (coni visivi e connessioni in chiave paesaggistica). Realizzare o recuperare aree attrezzate specializzate, accessibili dalla città e dallo spazio periurbano, conferendogli il ruolo di nuove centralità urbane. Riprogettare il margine urbano con interventi di qualificazione paesaggistica (costruire permeabilità tra spazio urbano e aperto, ridisegnare i fronti urbani verso lo spazio agricolo, progettare percorsi di connessione/attraversamento, fasce alberate, orti , frutteti e giardini periurbani).

OBIETTIVI DI RIGENERAZIONE Art. 125 Comma 3, B2: La scheda contiene “Obiettivi di riqualificazione da conseguire attraverso gli interventi di rigenerazione urbana, in coerenza con le finalità di cui allʼart. 122 della L.R. 65/2014 (oppure descrizione delle eventuali discordanze).

Obiettivi 65/2014

Obiettivi specifici per lʼarea di rigenerazione

Azioni per la realizzazione degli obiettivi

a) la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente volta anche a migliorare la relazione con i tessuti urbani circostanti o

- Riqualificazione e/o sostituzione del patrimonio edilizio esistente, per larga parte di EEP.

- adattamento antisismico degli edifici;

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- efficientamento energetico


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la ricomposizione dei margini urbani, tenuto conto del necessario rapporto visuale e morfo- tipologico con il tessuto urbano consolidato;

b) il recupero, il miglioramento o il potenziamento delle opere di urbanizzazione, servizi e del verde urbano;

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- Ridisegno degli spazi/attacco a terra degli edifici principali. - riconfigurazione dei margini con i tessuti e gli spazi contermini, anche per la riqualificazione e lʼaccrescimento della riconoscibilità urbana dellʼarea. - Riqualificazione e miglioramento delle opere di urbanizzazione nel loro complesso. - Potenziamento dei servizi pubblici di prossimità.

degli edifici; - riqualificazione architettonica degli edifici; - ridisegno del margine, delle recinzioni, delle barriere, della viabilità perimetrale…. - ridisegno delle sezioni stradali; - redistribuzione degli spazi a parcheggio; - ridisegno del verde urbano; - realizzazione di percorsi pedonali e ciclabili protetti e separati; -…

c) la compresenza di funzioni urbane diversificate e complementari;

- Valorizzare il tessuto urbano interno al perimetro e immediatamente circostante con opportunità di integrazione socio-economica delle attività economiche. - Riorganizzazione funzionale dellʼarea entro il perimetro ristretto con inserimento di spazi per funzioni collettive (spazi ludici, spazi di formazione e integrazione…. Cfr. RU.

- realizzare/riqualificare gli spazi pubblici verdi interni allʼarea, raccordandoli opportunamente con lʼintorno prossimo e qualificandoli morfo-tipologicamente; - prevedere alcune destinazioni di piani terra per il commercio al dettaglio; -…

- Introdurre alcune funzioni differenziate e integrate, quali il piccolo commercio di vicinato. -… d) il raggiungimento di unʼequilibrata composizione sociale, anche attraverso interventi di edilizia sociale, tenuto conto altre sì di quanto stabilito dall'articolo 63;

- Riqualificazione dellʼedilizia sociale già presente entro lʼarea, attraverso il trasferimento di quota parte della residenza in social housing.

e) lʼefficientamento energetico degli edifici e l'uso integrato di fonti rinnovabili;

- Per i nuovi edifici, valorizzazione di soluzioni architettoniche a basso impatto ambientale e autosufficienti dal punto di vista energetico. - Per gli edifici esistenti, tendere allʼautosufficienza energetica attraverso opportuni interventi di riqualificazione. -…

f) il miglioramento della sostenibilità ambientale e della biodiversità volto a favorire lʼinserimento o il rafforzamento delle reti ecologiche legate alla

- Potenziare le connessioni territoriali ciclopedonali per una più facile accessibilità alle aree di interesse naturalistico (pedecollina; costa). - Potenziare le connessioni con il

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Lʼarea presenta importanti percentuali di edilizia sociale, da riqualificare integralmente, anche con la dotazione di adeguate connessioni e servizi.


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presenza di corsi dʼacqua o aree naturali residue, a cui possono essere associati percorsi per la mobilità ciclo - pedonale;

corso del Fiume Frigido.

g) gli interventi finalizzati a conseguire un migliore allineamento della cortina edilizia in coerenza con lʼassetto planimetrico urbano storicizzato e tenuto conto del necessario rapporto visuale con gli elementi espressivi dellʼidentità dei luoghi;

- Operare per una maggiore integrazione delle diverse tipologie edilizie presenti nellʼarea.

h) la riqualificazione delle connessioni con gli spazi e servizi pubblici, anche esterni allʼarea, con particolare attenzione al trasporto collettivo.

- Evidenziare la natura pubblica di alcune funzioni in previsione.

-…

- Potenziare le reti di accessibilità motorizzata e ciclopedonale e quelle del trasporto pubblico locale; -…

14. Parametri da rispettare nella progettazione degli interventi − − −

Superficie Territoriale: 195.780mq Volume esistente: 247.000mc SUL esistente: 301.800mq

15. Incrementi e premialità − − − −

Incrementi volumetrici: nessun incremento volumetrico SUL: + 10%, pari a 30.000 mq Hmax 23ml Rapporto copertura: 0.35

16. Elaborati da presentare per il piano di intervento a) il cronoprogramma degli interventi; b) lʼimpegno dei soggetti attuatori alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria ed eventuale cessione delle aree al comune; c) lʼimpegno alla sottoscrizione di idonee garanzie fideiussorie in ordine allʼattuazione del piano di intervento e circa il rispetto della convenzione medesima; d) lo schema di convenzione. e) lo schema delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria f) il progetto preliminare degli interventi

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