Modelli di imprenditorialità e politiche di innovazione nel settore dell'artigianato artistico

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European Union European Regional Development Fund

Modelli di imprenditorialità e politiche di innovazione nel settore dell’artigianato artistico



European Union European Regional Development Fund

Modelli di imprenditorialità e politiche di innovazione nel settore dell’artigianato artistico


INNOCRAFTS – INNOvating entrepreneurship policies in the CRAFTS sector è un progetto approvato e finanziato dal programma europeo di cooperazione interregionale INTERREG IV C attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR). Il programma incoraggia la collaborazione tra le regioni europee attraverso la condivisione e lo scambio di esperienze e buone pratiche nei settori dell’innovazione, dell’economia della conoscenza, dell’ambiente e della prevenzione del rischio.

PARTNER DI PROGETTO:  

Comune di Firenze (IT) – capofila di progetto www.comune.fi.it ANCI Toscana (IT) www.ancitoscana.it

 Istituto Nazionale dei Mestieri d’Arte - INMA (FR) www.institut-metiersdart.org  Fondazione Pubblica El Legado Andalusí (ES) www.legadoandalusi.es  Comune di Bistria (RO) www.primariabistrita.ro  Associazione Regionale dei Comuni Central Stara Planina (BG) www.rso-csp.org  Comune di Burgas (BG) www.burgas.bg  Camera di Commercio di Barcellona (ES) www.cambrabcn.org  Città di Riga – Dipartimento di educazione, cultura e sport (LV) www.iksd.riga.lv  Agenzia per la Riqualificazione del Centro Storico di Vilnius (LT) www.vsaa.lt  Comune di Reims (FR) www.ville-reims.fr  Consiglio Nazionale d'Irlanda per l'Artigianato e il Design (IE) www.dccoi.ie  Agenzia per lo Sviluppo di Budapest (HU) www.bvk.hu  Camera dell'Industria e del Commercio della Slovacchia (SK) www.sopk.sk  Università di Scienze Applicate di Vaasa – (FI) www.muova.fi


Indice EDITORIALE Louise Allen

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1. MODELLI DI IMPRENDITORIALITÀ E SERVIZI DI SOSTEGNO Xavier GREFFE 1.1. Introduzione 1.2. Gli ostacoli più comuni affrontati dalle iniziative partecipanti 1.3. Orientamenti principali delle iniziative partecipanti 1.3.1. Peculiarità del settore artigianale 1.3.2. Per una crescente sostenibilità 1.3.3. Artigianato nel territorio 1.3.4. L’importanza dell'etichettatura 1.3.5. Fornitura di servizi: partnership interaziendali 1.3.6. Integrare il patrimonio culturale nella progettazione

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2. Modelli di imprenditorialità e servizi di sostegno alle imprese: Buone Pratiche 2.1. Bando Oltrarno 2.2. Mostra nazionale d’arte e artigianato 2.3. Servizi alle imprese dell'organizzazione finlandese dell'artigianato 2.4. Programma delle iniziative etnografiche, artigianali e fieristiche di Vilnius 2.5. Programma di sostegno allo sviluppo di imprese artigianali nella Regione della Champagne-Ardenne

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3. ACCESSO DELLE PMI ALL’INNOVAZIONE E ALL’ASSISTENZA FINANZIARIA Xavier GREFFE 3.1. Introduzione 3.2. Gli ostacoli più comuni incontrati dalle Buone Pratiche 3.3. Orientamenti principali delle Buone Pratiche 3.3.1. Dall’incubazione all’innovazione 3.3.2. Gestire il rapporto tra Artigianato e Design 3.3.3. Strategie innovative di marketing 3.3.4. Finanziamenti per l’innovazione 3.3.5. Dall’innovazione economica e sociale all’innovazione urbana 3.3.6. Politiche nazionali

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4. Accesso delle PMI all’innovazione e all’assistenza finanziaria: Buone Pratiche 4.1. Incubatori di imprese 4.2. CIAV Meisenthal Francia 4.3. FUSE 4.4. Design SOS 4.5. Empremtes de Catalunya e oficios singulares 4.6. Cristallo in Contemporanea

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CONCLUSIONI Elisa GUIDI

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EDITORIALE Louise Allen



EDITORIALE Louise Allen, Coordinatore dei programmi di innovazione e sviluppo Consiglio Nazionale d'Irlanda per l'Artigianato e il Design

Il settore dell’artigianato in Europa è un arazzo formato da un intreccio ricco e complesso di tradizione, patrimonio culturale, competenze e design. Ceramica, vetro, tessili, gioielleria, lavorazione del metallo e del legno: la vasta gamma di discipline che l’artigianato racchiude in sé riflette la profondità, l’ampio respiro e la multiformità dell’identità culturale europea. Sotto il profilo economico, l’artigianato è importante in termini di creazione di ricchezza e posti di lavoro. L’anima di questo settore è costituita dalle piccole imprese che creano concrete e sostenibili opportunità di lavoro nelle città, nei villaggi e persino nelle remote regioni rurali dell’Unione Europea. Il settore dell’artigianato rappresenta una parte importante dell’industria culturale e dell’economia creativa europea. Esso apporta un contributo vitale all’economia intesa nel senso più ampio del termine, intessendo legami con il turismo, l’industria alimentare, il design, arricchendo così la nostra esperienza culturale. Per citare Schwarz e Yair, “il valore dell’ “artigianato” nell’economia e nella società contemporanee non è ristretto al valore prodotto da chi si identifica come creatore, o al valore degli oggetti che produce”. L’artigianato è da intendersi più come “un corredo peculiare di conoscenze, competenze e attitudini incentrate su di un processo di impegno riflessivo nel mondo materiale e in quello digitale” (Making Value: craft and the economic and social contribution of makers, Crafts Council UK, 2010). Come altri settori, l’artigianato richiede politiche di sostegno e sviluppo adeguate a livello nazionale e regionale. Il progetto Innocrafts, varato nell’ambito del programma europeo INTERREG IV C, intende offrire una piattaforma di condivisione e scambio di buone pratiche volte a migliorare l’efficacia delle politiche. L’importanza di Innocrafts consiste nel mettere a disposizione delle agenzie e degli enti coinvolti nell’ideazione di politiche e programmi di sviluppo uno spazio di condivisione delle conoscenze e delle esperienze maturate nel settore. Questo rapporto rappresenta un traguardo intermedio: evidenzia i punti di forza e le debolezze delle imprese artigianali, dona visibilità a tematiche condivise a livello transnazionale e fornisce le soluzioni elaborate nei paesi che aderiscono al progetto. Una politica di sostegno fattiva supportata da un flusso continuo di investimenti è garanzia di un significativo potenziale di crescita per questo settore e di un rafforzamento dell’artigianato a beneficio delle generazioni future.

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MODELLI DI IMPRENDITORIALITÀ E SERVIZI DI SOSTEGNO Xavier Greffe



1.

MODELLI DI IMPRENDITORIALITÀ E SERVIZI DI SOSTEGNO

Xavier Greffe Professore all’Université Paris 1 - Panthéon-Sorbonne Esperto dell’ Istituto Nazionale dei Mestieri d’Arte - INMA

1.1. Introduzione Il primo tema del progetto riguarda l’analisi dei modelli economici e imprenditoriali e dei relativi servizi di sostegno, considerato il potenziale impatto delle politiche e dei finanziamenti pubblici a livello nazionale e locale e la loro sostenibilità. Un’analisi di questo tipo mira a verificare se i sistemi europei favoriscano lo sviluppo del settore artigianale oppure se queste prospettive di sviluppo siano insufficienti a prescindere dalle iniziative e misure già adottate. La complessità di concetti quali modelli di imprenditorialità, servizi, interventi pubblici e trasferibilità, impone di tenere a mente una serie di precisazioni:

I termini “modello di imprenditorialità” e “servizi” sono più complessi di quanto non si creda e la loro interpretazione può variare considerevolmente da paese a paese. In questa sede “modello economico” è usato nel senso più ampio del termine: fa riferimento al modo in cui un’impresa cerca di garantire la propria sostenibilità, organizza il proprio mercato e si procura le risorse necessarie a sviluppare i propri prodotti e servizi.

Il contributo delle misure pubbliche varia a seconda del paese e della regione di appartenenza. Si passa dal garantire che il settore artigianale sia rappresentato adeguatamente così da metterlo in condizione di tutelare i propri interessi, al pianificare specifici provvedimenti legislativi o finanziari in suo favore. Il presente documento prende in esame misure di varia natura attuate dal governo centrale o dalle autorità locali.

Anche il termine trasferibilità si presta a diverse interpretazioni. La relazione con il contesto in cui un’iniziativa prende vita può determinarne la trasferibilità o la non trasferibilità. Identificare il principio trainante delle singole iniziative aiuta a chiarirne la natura, dal momento che il loro scopo è spesso piuttosto generico. Inoltre è importante riuscire a stabilire in quali casi, al variare delle condizioni che governano questo principio, è possibile sortire gli stessi effetti.

Cinque iniziative prese in esame in questa fase iniziale sono state giudicate trasferibili: la loro genericità, la rilevanza dei loro obiettivi e la loro potenziale flessibilità in termini di risultati concreti in specifici ambiti istituzionali le qualificano come Buone Pratiche: ~ Programma delle iniziative etnografiche, artigianali e fieristiche di Vilnius – Agenzia per la riqualificazione del centro storico di Vilnius (LT) ~ Servizi alle imprese dell'Organizzazione Finlandese dell'Artigianato - Università Aalto (FI)

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~ ~ ~

Bando Oltrarno - Comune di Firenze (IT) Programma di sostegno allo sviluppo di imprese artigianali nella regione della Champagne-Ardenne - CNAMS (FR) Nazionale d’Arte e Artigianato, villaggio di Oreshak – Associazione Regionale dei Comuni Central Stara Planina (BG).

Ove ciò si renda necessario, questo riassunto farà riferimento ad altre Buone Pratiche, pur evidenziandone il grado inferiore di trasferibilità.

1.2. Gli ostacoli più comuni affrontati dalle iniziative partecipanti L’analisi delle Buone Pratiche presentate dai partner di progetto ha portato all’identificazione di alcune criticità che hanno messo a rischio l’implementazione delle iniziative e il conseguimento dei risultati auspicati.

• La stesura di un adeguato business plan. L'accesso alle sovvenzioni pubbliche è vincolato

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alla presentazione di un piano d’impresa che in molti casi, a fronte di rigorosi criteri di valutazione e di fattibilità, ha dimostrato di non possedere i requisiti necessari. In una certa misura, questi piani peccano di autoreferenzialità e tendono a minimizzare i rischi omettendone l’analisi.

• Le

difficoltà incontrate da imprese molto piccole nell’acquisire le competenze specifiche necessarie ad attuare il piano d’impresa in tutte le sue sfaccettature rappresentano un problema ancora più vasto che spiega in parte la problematica già analizzata. Benché, in genere, l’aspetto tecnico sia ben curato grazie alla creatività e alla competenza del responsabile di progetto o della struttura, gli aspetti commerciali e finanziari tendono a essere di gran lunga più approssimativi.

• La difficoltà di reperire fondi costituisce un terzo problema di natura leggermente diversa.

Generalmente l’accesso ai finanziamenti è riservato a realtà imprenditoriali già consolidate che potrebbero essere definite “insider”, piuttosto che “outsider”. Sotto un certo punto di vista, questo dato di fatto può essere motivato dal grado maggiore di esperienza raggiunto da strutture di più lungo corso: le istituzioni pubbliche che erogano il finanziamento preferiscono evitare di correre rischi. Pur non essendo del tutto criticabile, questa prudenza non favorisce certo il rinnovamento nel settore artigianale. Strutture già avviate potrebbero essere meno attente alle esigenze della popolazione in continuo mutamento, finendo per compromettere la propria sostenibilità a lungo termine.

• Paradossalmente, il quarto ostacolo è una diretta conseguenza delle difficoltà di accesso ai

finanziamenti sperimentate da alcuni artigiani: diventa problematico assumere apprendisti a integrazione delle risorse umane preesistenti. Anche a fronte di una manifesta necessità, il rapporto costi/benefici è scoraggiante. I piani di investimento, dovrebbero, dunque, garantire che il sostegno fornito non causi aggravi di spesa.


1.3. Orientamenti principali delle iniziative partecipanti 1.3.1. Peculiarità del settore artigianale L’analisi evidenzia in prima battuta la necessità di tenere in conto le peculiarità del settore artigianale. Questa, di per sé, non è una novità; le difficoltà nascono nel decidere se ciò che contraddistingue le aziende artigianali dal “mainstream” sia una questione di forma o di ordine di grandezza.

• La differenza per ordine di grandezza accomuna le piccole aziende artigianali che stentano a

coprire tutte le specifiche competenze professionali necessarie per fare fronte alle sfide della commercializzazione, R&S, ecc. una volta che il processo di produzione, nei suoi aspetti più tecnici, si è concluso.

• La differenza di forma riguarda l’incertezza che comporta il riconoscimento e l'apprezzamento di prodotti “creativi” o radicalmente nuovi dal mercato oppure da consumatori che non ne hanno mai fatta esperienza.

1.3.2. Per una crescente sostenibilità Alcuni schemi di finanziamento destinati a favorire lo sviluppo di start-up o di imprese già avviate contrasta con il ciclo di vita delle aziende artigianali. Se non ne tiene conto, è probabile che l’assistenza si riveli inappropriata o inefficace. Come si determina il ciclo di vita di un’azienda? La sostenibilità delle aziende artigianali è direttamente proporzionale alla loro capacità di far fronte ai rischi inerenti alla propria attività. Sono stati identificati due tipi di rischi:

• che l’artigiano veda negati al proprio prodotto il riconoscimento e la legittimizzazione che ne attestino la buona qualità;

• un rischio di carattere organizzativo è legato alla diversificazione delle attività artigianali, e

alla capacità di passare da un prodotto all’altro o di produrre diversi beni e servizi allo stesso tempo.

Se è auspicabile assistere a una diminuzione del primo fattore di rischio, col tempo, il secondo può solo aumentare, e questo spiega la situazione in cui versano le aziende artigianali. Molte Buone Pratiche trasferibili si stanno muovendo in questa direzione: L'Organizzazione Finlandese dell'Artigianato, Bando Oltrarno a Firenze, i servizi di sostegno alle imprese nella Champagne-Ardenne.

1.3.3. Artigianato nel territorio Le grandi aspettative suscitate dal settore artigianale in termini di un incentivo allo sviluppo locale dovrebbero servire a ricordare che la sostenibilità di tali imprese dipende dalle condizioni ambientali che caratterizzano il territorio in cui sono immerse. Esiste dunque una stretta correlazione tra lo sviluppo delle aziende artigianali e il territorio locale. Aziende artigianali creative alla continua

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ricerca di lavoratori specializzati contribuiscono a creare valore aggiunto e posti di lavoro, mentre il territorio può offrire un ambiente favorevole. Potrebbero anche prodursi effetti benefici sugli spazi vitali che aumentino l’attrattiva esercitata su residenti e turisti, determinando un incremento nel valore degli immobili. Naturalmente, oltre una certa soglia, alcuni di questi effetti potrebbero avere un impatto negativo sul territorio: la gentrificazione, l’esodo di artisti e artigiani che non possono più permettersi di sostenere l’aumento dei costi legati agli immobili. Siamo dunque in presenza di “circoli virtuosi” che rischiano di volgersi in circoli viziosi. Benché sia opportuno offrire sostegno ai professionisti del settore artigianale permettendo loro di trarre vantaggio da condizioni locali favorevoli, è comunque importante accertarsi che non vi siano ripercussioni negative. L’analisi delle Buone Pratiche evidenzia tra l’altro: - Un effetto di rendita: a beneficiare maggiormente dei provvedimenti sono state le aziende già affermate e non chi ne avrebbe avuto maggiormente bisogno; - Un effetto di gentrificazione: i beneficiari rischiano di non essere in grado di sostenere l’aumento dei costi operativi in quest’area, a lungo termine; - Un effetto di esodo: i beneficiari non sono in grado di sostenere la pressione fiscale loro imposta soprattutto in termini di restauro e conservazione del patrimonio edilizio. Questi effetti sono perlopiù circoscritti all’ambito urbano, e si prospettano meno problematici in un contesto rurale, benché identificarli sia più difficile e richieda più tempo. Sotto questo punto di vista tre Buone Pratiche trasferibili si sono dimostrate particolarmente preziose: Vilnius in Lituania, Conventino Vecchio a Firenze e la Mostra Nazionale d’Arte e Artigianato nel villaggio di Oreshak, in Bulgaria.

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1.3.4. L’importanza dell'etichettatura Una popolare forma di supporto allo sviluppo delle attività artigianali è il ricorso a etichette e a certificazioni. Definire le etichette ed esercitare una vigilanza sulla conformità di un prodotto è senza alcun dubbio una delle prime condizioni di sostenibilità: • Nel confronto con i mercati destinati ai prodotti nuovi, vale a dire mercati riservati a prodotti di cui si conosce il valore solo dopo che i consumatori non ne hanno fatto esperienza, le etichette contribuiscono a ridurre l’incertezza.

• Per quanto concerne i servizi resi, come l’ottenimento di qualifiche, le etichette fungono oltre

che da garanzia, da indicatori di competenza, permettendo agli artigiani l’accesso a molti mercati, condizione ormai indispensabile per la loro sostenibilità.

Tra le iniziative proposte, poche si sono mosse in questa direzione; la maggior parte però si è dichiarata interessata a questo metodo di intervento che pertiene più al campo legislativo che non a quello finanziario, come nel caso del centro di formazione di Albayzín di Granada e di Pireneu Art, “marchio territoriale” nell’area della Val d’Aran, in Spagna.

1.3.5. Fornitura di servizi: partnership interaziendali La visione tradizionale della fornitura di servizi alle imprese è filtrata dall’intermediazione di enti non profit pubblici o privati (tra cui figurano enti e organizzazioni professionali artigianali). Il finanziamento resta pubblico e, nella maggior parte dei casi, i servizi sono erogati da operatori


economici tradizionali. Ciò spiega il prevalere della formula degli incubatori: la direzione resta generalmente non profit mentre la gestione dei vari servizi coinvolge importanti elementi commerciali. Questo equilibrio è garanzia di:

Una missione d’interesse generale organizzata a livello territoriale, a beneficio di tutti i membri;

Servizi improntati alla massima professionalità, per es. forniti da stakeholder con una solida esperienza finanziaria e manageriale.

Comunque, simili eventualità potrebbero verificarsi in presenza di servizi analoghi approntati dalle stesse imprese, sfruttando l’esperienza acquisita nel rapporto con i terzisti. Si potrebbe quasi definire queste esperienze come incubatori privati, fermo restando che il reperimento di finanziamenti privati è e resta una priorità. Non stiamo dicendo che questo equilibrio tra un’iniziativa puramente privata e l’esigenza di finanziamenti del settore pubblico a coprire i costi addizionali di questa azienda privata sarebbe sostenibile ma, come dimostra il caso di Yamakado in Francia, è certamente un’interessante prospettiva.

1.3.6. Integrare il patrimonio culturale nella progettazione Lo studio delle Buone Pratiche insegna quanto sia importante ideare nuovi e più efficienti meccanismi di finanziamento pubblico integrando il patrimonio culturale nelle sue diverse forme nella progettazione. Le imprese che operano nel settore artigianale vanno incontro a notevoli difficoltà se non sono in grado di diversificare la loro attività. Lo sviluppo di un’azienda è legato alla capacità di sfruttare competenze diverse per fare fronte a esigenze diverse. Sono state identificate due leve di crescita:

• mobilitare il patrimonio culturale intangibile o il know-how in ambiti diversi rispetto a quelli

d’origine, per esempio trasferendo il know-how tessile dai settori tradizionali a settori molto più moderni;

• acquisire competenze ispirate al passato e alla tradizione e mobilitarle per nuovi prodotti.

Benché non sia questa la sede per prendere in esame iniziative trasferibili, è comunque opportuno nominare due realtà che esemplificano questo orientamento: Riga in Lettonia e Franciade a Saint-Denis, in Francia.

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2. Modelli di imprenditorialitĂ e servizi di sostegno alle imprese: Buone Pratiche


2.1. Bando Oltrarno Finanziamento a progetti di creazione e sviluppo di impresa nel settore dell’artigianato artistico e tradizionale in aree di degrado urbano e sociale, art. 14, Legge 266/97. Soggetto promotore della buona pratica: Comune di Firenze

Presentazione Date le pesanti ripercussioni che il periodo congiunturale di recessione economica sta avendo sulle imprese che operano nel settore dell’artigianato tradizionale e artistico, il bando pubblico Oltrarno si propone di fornire sostegno imprenditoriale a imprese tradizionali e innovative operanti a Firenze, promuovendo la rivitalizzazione, lo sviluppo e la riqualificazione di specifiche aree della città caratterizzate da situazioni di degrado urbano e sociale.

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L’area individuata per beneficiare dell’istituzione del bando è il quartiere Oltrarno, sede di numerose botteghe artigiane ritenute indispensabili in un ottica di salvaguardia del patrimonio storico e artistico dell’area. Grazie al contributo della Camera di Commercio di Firenze, che ha offerto il suo sostegno operativo e finanziario, il Comune di Firenze ha indetto un bando di concorso per l’assegnazione di incentivi a piccole e a microimprese che abbiano, o scelgano di individuare la propria sede operativa nelle aree selezionate, focalizzandosi sull’innovazione di prodotto e di processo, sull’internazionalizzazione e sul decoro urbano (estetica della bottega, ecc.). Il bando di concorso ha identificato come ammesse ad agevolazione finanziaria le spese inerenti all’acquisto di beni materiali o immateriali a utilità pluriennale, usati per realizzare prodotti all’avanguardia. Gli incentivi destinati a coprire i costi operativi erano riservati a nuove imprese e a imprese costituite da non oltre 24 mesi alla data di presentazione della domanda sede in Oltrarno per un contributo totale massimo di 20.000,00 euro a impresa.


Valutazione e prospettive Su 26 domande pervenute, 24 sono state giudicate ammissibili. L’ammontare complessivo degli incentivi assegnati ai progetti selezionati ha superato i 248.000,00 euro. Hanno avuto accesso al bando i seguenti settori imprenditoriali: restauro (38%), abbigliamento e sartoria (21%), creazioni e lavorazioni orafe (21%), lavorazione del bronzo (8%), lavorazione del vetro (8%) e lavorazione dell’argento (4%). A due anni dall’inizio dell’operazione, è possibile osservare che il 36% dei finanziamenti è stato impiegato per acquistare un nuovo equipaggiamento, il 27% per l’etichettatura dei prodotti e il 27% per la creazione di siti internet. Nel suo insieme, il processo combina diverse forme di finanziamento, offrendo vari livelli di benefici che possono durare per tutta la vita di un’azienda, a condizione che siano messi in produzione nuovi prodotti. È proprio questa condizione a garantire che il finanziamento contribuisca allo sviluppo locale.

Contatti Comune di Firenze Direzione Attività Economiche e Turismo Lucia De Siervo, Direttore innocrafts@comune.fi.it www.comune.fi.it

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2.2. Mostra Nazionale d’Arte e Artigianato Soggetto promotore della buona pratica: Comune di Troyan

Presentazione

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Sin dal 1971, l’anno in cui è stata istituita la Mostra nazionale d’arte e artigianato di Oreshak, si è creata una sinergia di arte moderna e tradizione. Ogni sala ospita un’area dimostrativa al cui interno i visitatori possono assistere alla realizzazione di oggetti artigianali e divertirsi a creare con le loro mani oggetti in ceramica, a intagliare, a disegnare con il pirografo e a tessere. I visitatori hanno modo di sperimentare l’essenza dell’artigianato, realizzando qualcosa di originale da portare a casa come ricordo di un’esperienza unica. Questo schema espositivo mira a trasformare le attività artigianali tipiche di Troyan in una sorta di arte terapia. Ogni anno la Mostra nazionale d’arte e artigianato organizza una fiera pasquale. Il festival dura tre giorni e si tiene nei pressi del terzo monastero della Bulgaria per ordine di grandezza – il monastero di Troyan. L’iniziativa Crafts Alive si propone di promuovere la diffusione di prodotti tipici del territorio, perlopiù oggetti di artigianato artistico, mediante dimostrazioni in workshop aperti al pubblico, mostre, concerti e performance. Essa è frutto di una partnership tra il comune di Troyan, tour operator, alberghi, pensioni e ristoranti. Crafts Alive rappresenta un prodotto turistico unico e un importante presupposto per lo sviluppo del turismo locale. Nel 2012 il Comune di Troyan, in collaborazione con il Ministero per lo sviluppo regionale e le opere pubbliche, ha varato il progetto Sviluppo di attrazioni turistiche nel Comune di Troyan trasformando la Mostra Nazionale nella principale attrazione turistica della regione. L’ammontare complessivo dei fondi stanziati per il progetto è pari a 752.756,00 €. La sovvenzione richiesta per l’attuazione del Piano Operativo Regionale finanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale ammonta a 640.000,00 €; il Comune di Troyan ha investito 112.756,00 €.


23 Valutazione e prospettive Il progetto ha un impatto economico rilevante. Molti turisti provenienti dalla Bulgaria e dall’estero visitano il sito più volte all’anno, incentivando lo sviluppo dell’imprenditoria locale: ne traggono beneficio il settore artigianale, l’industria della ristorazione , gli alberghi e le pensioni a gestione familiare. Il mondo della finanza guarda con rinnovato interesse all’artigianato artistico. Il risultato è che un numero sempre crescente di persone intraprende attività artigianali, e che gli artigiani hanno finalmente l’opportunità di proporre le loro creazioni tradizionali o contemporanee in un mercato permanente.

Contatti Mostra nazionale d’arte e artigianato fairoreshak@abv.bg www.fairoreshakbg.com


2.3. Servizi alle imprese dell'Organizzazione Finlandese dell'Artigianato Soggetto promotore della buona pratica: Organizzazione Finlandese dell'Artigianato

Presentazione L'Organizzazione Finlandese dell'Artigianato (Taito) è nata nella cornice del programma di sviluppo del settore manifatturiero varato dal Ministero del lavoro e dell’economia. Taito Group è un ente privato e i suoi servizi di sostegno alle imprese sono il cuore di una struttura modulare e versatile dedicata alle imprese e alle start-up artigianali, costituita da vari pacchetti volti a soddisfare le diverse esigenze che caratterizzano quest’area. I consulenti tecnici e finanziari Taito assistono gli imprenditori nel loro processo di crescita, nel rispetto delle loro esigenze.

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• Taito Start: è rivolto a chi sta progettando di avviare un’impresa artigianale. Consta di un’idea d’impresa e di un’analisi di fattibilità. • Taito product analysis: fornisce assistenza nell’analisi del potenziale commerciale dei prodotti e nell’identificazione di aree passibili di miglioramento. • Taito Product Information: fornisce assistenza nella messa a punto dei prodotti per i mercati curando anche aspetti legali quali la gestione delle informazioni di prodotto e il packaging. • Taito Marketing 1: include il piano di marketing, la segmentazione della clientela e altri elementi di marketing. • Taito Start Online: fornisce consulenza nell’e-commerce, per es. e-mail, sito e negozio online • Taito Test Marketing • Taito Pricing: assiste l’artigiano nel calcolo dei prezzi per prodotti e servizi. • Taito IPR: assiste nel definire i diritti d’autore di proprietà immateriale per prodotti immateriali • Taito Network and classified advertisement è uno spazio di marketing riservato a prodotti manifatturieri, artigianali e servizi. Informazioni su imprenditori, associazioni, punti vendita ed esperti del settore sono qui reperibili come parte del know-how artigianale finlandese.

Valutazione e prospettive L'Organizzazione Finlandese dell'Artigianato offre alle aziende artigianali un sistema di assistenza e di consulenza che le accompagna sin dalle prime progettualità lungo tutto il ciclo di vita potenziale, offrendo loro servizi specifici pensati per assisterle nelle varie procedure che con ogni probabilità si troveranno ad affrontare. L’accesso ai servizi non è gratuito, ma il costo è contenuto. Al termine di ogni sessione lavorativa, il consulente redige un rapporto scritto che può fungere da “checklist”: una


prima lista di controllo per verificare che le raccomandazioni siano state seguite, anche nell’interesse del beneficiario. È prevista inoltre una serie di provvedimenti specifici: analisi del prodotto, analisi dell’informazione trasmessa sul nuovo prodotto; programma di marketing a sostegno del lancio di nuovi prodotti; ricorso a nuove tecnologie dell’informazione per il lancio sul mercato; test e feedback dalle attività di marketing.

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Contatti Università Aalto Scuola di Arte e Design tanja.oraviita@aalto.fi www.aalto.fi

Organizzazione Finlandese dell'Artigianato (Taito) Marketta Luutonen, managing director marketta.luutonen@taito.fi www.taito.fi


2.4. Programma delle Iniziative Etnografiche, Artigianali e Fieristiche di Vilnius Soggetto promotore della buona pratica: Agenzia per la Riqualificazione del Centro Storico di Vilnius

Presentazione Il Programma delle iniziative etnografiche, artigianali e fieristiche di Vilnius è stato varato dal Consiglio Comunale di Vilnius nel 2001. L’obiettivo finale rappresentava una vera e propria sfida: valorizzare il know-how locale e riqualificare la Città Vecchia prevenendo il deterioramento del patrimonio dell’artigianato di pregio e donando una seconda vita ad alcuni edifici ormai in disuso e in stato di abbandono.

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Un’altra priorità del programma era la rinascita del quartiere Tymo, distrutto dopo la Seconda Guerra Mondiale. Si è deciso di stabilire qui la sede della Città dell’artigianato e nel 2002 sono arrivati i primi finanziamenti per l’allestimento delle infrastrutture. Attualmente partecipano al programma 17 gallerie-workshop: donano visibilità all’opera di ceramisti, fabbri, orafi, artigiani tessili, artigiani dell’ambra, maestri vetrai, esperti di intaglio nella carta e di altre arti della tradizione popolare. I bambini e gli studenti sono protagonisti di workshop educativi e didattici. I partecipanti al programma contribuiscono attivamente ai festival cittadini, alle fiere e agli eventi internazionali. L’iniziativa ha fatto propria una delle caratteristiche peculiari dell’artigianato artistico: l’esigenza di fornire soluzioni grazie al contatto diretto con i consumatori. Questo programma di sostegno all’artigianato artistico consente agli artigiani di lavorare a stretto contatto con il pubblico, con gli utenti e con i consumatori dei loro prodotti e servizi, mettendoli in condizione di lavorare in alcuni dei luoghi più frequentati della città. La Buona Pratica di Vilnius resta un modello: il consiglio comunale ha in programma di mettere a disposizione dei professionisti del settore artigianale una quarantina di atelier nella città vecchia frequentata dai turisti: spazi di lavoro in cui possano creare, esporre e organizzare una serie di attività dimostrative ottenendo un feedback immediato sulla rilevanza del loro lavoro a fronte delle mutevoli esigenze dei consumatori.


Valutazione e prospettive Il progetto ha ricevuto un’ottima accoglienza da tutte le parti in causa, inclusa la popolazione locale; i principali beneficiari sembrano essere stati i turisti e i bambini residenti in città. Tra i numerosi risultati conseguiti: 17 installazioni; 63 mostre temporanee; 14 seminari di formazione aperti al pubblico; 192 laboratori destinati agli studenti; 11 fiere campionarie dal 2001. Sono stati creati quasi 200 posti di lavoro (equivalenti a tempo pieno oltre l’ anno), nonché un’associazione che riunisce gli artisti e gli artigiani coinvolti nel progetto (Fine Crafts Association of Vilnius), altamente significativa in un contesto in cui la gente tende a cercare soluzioni individualistiche piuttosto che unire le forze collaborando fianco a fianco con altre persone.

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Contatti Agenzia per la Riqualificazione del Centro Storico di Vilnius Jurate Raugaliene, direttore raugaliene@gmail.com www.vdaa.lt


2.5. Programma di Sostegno allo Sviluppo di Imprese Artigianali nella Regione Champagne-Ardenne Soggetto promotore della buona pratica: Confédération Nationale de l’Artisanat des Métiers et des Services

Presentazione Il CNAMS (Confédération Nationale de l’Artisanat des Métiers et des Services) ha implementato questo progetto nella regione della Champagne-Ardenne nell’ambito del Programma Regionale per lo sviluppo dell’artigianato artistico, volto a incoraggiare le imprese a migliorare la struttura della loro strategia commerciale, preparando il campo all’evoluzione di tecniche aziendali che ne incrementino la competitività e le aiutino a conquistare una buona posizione. L’iniziativa è costruita intorno a tre elementi fondanti:

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1. Assistenza individuale e personalizzata da parte di un consulente aziendale specializzato esperto nel settore dell’artigianato artistico. Per prima cosa il consulente ha il compito di effettuare un'analisi dell’impresa e di redigere un progetto. Segue la stesura di un’apposita strategia d’impresa. Il consulente si rende disponibile a fornire nel corso dell’anno ulteriore assistenza alle imprese coinvolte nel progetto. 2. Istituzione di uno stage. Il direttore commerciale è assistito nell’implementazione della sua strategia da uno studente in procinto di conseguire una laurea biennale in economia: stage di un giorno alla settimana e/o continuativi. Lo stagista beneficia dell’assiduo supporto del consulente nello svolgimento delle sue mansioni in azienda. 3. Partecipazione a sessioni formative di gruppo. Il direttore commerciale partecipa a un programma di formazione di gruppo calibrato sullo sviluppo del progetto.


Valutazione e prospettive Il progetto è stato varato nel luglio del 2007. Da allora, 5 gruppi di imprese hanno tratto beneficio dal programma, per un totale di 35 imprese nella Champagne-Ardenne, inclusa l’area di Reims. L’iniziativa di sostegno alle imprese nella Champagne-Ardenne mette a disposizione dei partecipanti un sistema di supporto personalizzato dalla fase di definizione di progetto alla creazione del prodotto finale. Le sovvenzioni sono usate per finanziare misure di consulenza e di sostegno piuttosto che a copertura dei costi: a condizione che un progetto sia originale, lo sviluppatore del progetto sia motivato e la dimensione tecnologica sia adeguata, la struttura offre un servizio di sostegno multifase senza costi aggiuntivi per lo sviluppatore del progetto.

Contatti CNAMS Cécile Debart, coordinatore del PRDMA (Programme Régional de Développement des Métiers d'Art) cecile.debart@metiersdart-champagne-ardenne.org www.metiersdart.info

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Maryse Maillard Felix Maitre-verrier



3. ACCESSO DELLE PMI ALL’INNOVAZIONE E ALL’ASSISTENZA FINANZIARIA Xavier Greffe



3.

ACCESSO DELLE PMI ALL’INNOVAZIONE E ALL’ASSISTENZA FINANZIARIA

Xevier Greffe,

Professore all’Université Paris 1 - Panthéon-Sorbonne Esperto dell’ Istituto Nazionale dei Mestieri d’Arte -INMA

3.1. Introduzione Solitamente si parla di innovazione in relazione all’implementazione di nuovi prodotti o servizi. Una via di mezzo tra la creazione pura priva di risonanza economica, ferma allo stadio di idea, e la gestione quotidiana di un’attività ormai avviata. Quando ci occupiamo di innovazione, mettiamo in risalto l’abilità di scoprire nuove opportunità e di implementare nuove attività. L’implementazione di nuovi prodotti o servizi si fonda sulla capacità di accedere a nuovi mercati e di organizzare nuove ed efficienti combinazioni produttive. Ciò spiega le più diffuse e apprezzate accezioni di innovazione: nuovi prodotti, nuovi mercati, nuove combinazioni produttive e nuove modalità di finanziamento. Nel campo dell’artigianato artistico, l’innovazione può prendere forme diverse rispetto a quelle che assume nel settore industriale: ~ La creazione di nuovi prodotti è ovviamente un importante discrimine; in molti casi, l’artigiano-artista è innovativo perché a lui spetta il ruolo centrale, in qualità di ideatore e implementatore. ~ Anche la ricerca di nuovi input e di nuove combinazioni produttive, pur su scala ridotta, è fondamentale per gli artigiani, essendo determinante per contenere i costi di produzione. ~ In entrambi i casi, l’avvento dell’innovazione è subordinato all’introduzione di innovazioni in campo legale, tecnico, finanziario e organizzativo. Sia che sia prenda in considerazione l’artigianato, l’industria o il settore dei servizi, l’enfasi sull’innovazione deve metterne a fuoco anche le dimensioni sociali. Anche se il fine resta la creazione di valore aggiunto e di posti di lavoro, dobbiamo sempre considerare l’innovazione come un risultato di mutamenti sociali quali il consolidamento del capitale sociale e culturale, nuove forme di organizzazione sociale, nuove forme di vita urbana e rurale, ecc. I workshop di Budapest e Turku ci hanno aiutato ad analizzare queste sfide, le misure adottate per fronteggiarle e il ruolo del sostegno pubblico in questo ambito. I partner al progetto hanno presentato più di 20 potenziali Buone Pratiche, sei delle quali sono state oggetto di approfondita analisi in quanto offrivano, al di là del contesto specifico in cui sono state implementate, molti spunti utili a predisporre un’atmosfera innovativa per le imprese artigianali. Il criterio di selezione è basato principalmente sulla trasferibilità in altri contesti. Alcuni esempi saranno presi nuovamente in esame nelle due fasi successive.

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3.2 Gli ostacoli più comuni incontrati dalle Buone Pratiche Per comprendere appieno le barriere e gli ostacoli che le imprese artigianali incontrano più di frequente allorché si impegnano in pratiche innovative, è importante sfatare due luoghi comuni. ~ L'immagine dell'artigianato è quello di un settore tradizionalmente non incline all'innovazione. Comunemente gli artigiani non sono considerati innovativi perché i loro prodotti tendono a restare uguali nel tempo e creano valore proprio perché non cambiano. Ma il rispetto che gli artigiani nutrono per le risorse, le tradizioni e i valori non impedisce loro di perseguire l’innovazione. Al contrario, mobilitano ogni possibile risorsa e nuova conoscenza per ottimizzare la loro produzione. ~ Un altro errore è credere che un artigiano possa sopravvivere senza rinnovare la sua produzione. Spesso un artigiano esordisce sul mercato con il progetto di un nuovo prodotto utile e originale al tempo stesso che ha comunque un’aspettativa di vita ben definita; pertanto è assolutamente necessario anticipare nuovi usi e valori. Questo non è facile, perché un artigiano spesso è solo e non può usufruire del tipo di risorse e di informazioni a cui ha accesso un’azienda.

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Quali sono gli ostacoli principali che inibiscono il desiderio di innovazione negli artigiani? Un primo ostacolo risiede nell’assenza di informazioni rilevanti su mercati, tecnologie, formazione, ecc. L’innovazione richiede un accesso diretto a informazioni molto precise. Oltretutto la crescente globalizzazione dei mercati, persino nel caso dei prodotti artigianali, impone di acquisire conoscenze specifiche su opportunità e competitor anche al di fuori del proprio ambito. Si fa evidente a questo proposito la necessità di poter contare su network professionali esterni: i singoli artigiani, nel loro isolamento, spesso non dispongono del tempo e delle risorse necessarie per accedere a queste reti di scambio professionale. Anche se il tema del della creazione delle reti ed internazionalizzazione sarà centrale nella terza fase del progetto Innocrafts, costituisce già il nucleo di ogni innovazione. Un secondo ostacolo è la scarsa padronanza delle tecnologie disponibili. Se alcune innovazioni sono connesse all’identificazione delle utilità da fornire, molte altre hanno a che vedere con il processo produttivo e, di conseguenza, con l’esigenza di by-passare le tecnologie tradizionali. Un terzo ostacolo potrebbe derivare dalla (fittizia) contrapposizione tra artigianato e design. In origine l’attività artigianale integrava il design come un’attività centrale, ma l’evoluzione dei mercati contemporanei e globalizzati ha riconosciuto al design lo status di un’attività indipendente. Il rischio è che l’artigiano si veda precluso l’accesso a questo nuovo ambito di conoscenza. Un quarto ostacolo è legato all’esigenza di elaborare nuove strategie di prezzo e di finanziamento. Naturalmente i mestieri artigianali non rientrano nella categoria delle attività a “contenuto immateriale” per le quali si configura di importanza cruciale l’innovazione finanziaria. La materialità del prodotto consente al prodotto artigianale di rimanere in un ambito piuttosto tradizionale, ma il pericolo della ripetitività è sempre in agguato, e dunque si impone la necessità di attirare un primo gruppo di consumatori che agiranno da outsourcer nei confronti di altri consumatori, e di adottare una strategia di aumento graduale del prezzo del prodotto.


3.3. Orientamenti principali delle Buone Pratiche 3.3.1. Dall’incubazione all’innovazione La prima area tematica del progetto era incentrata sull’incubazione. È convinzione comune che una stessa struttura sia in grado di sostenere la nascita di nuove imprese artigianali e il loro potenziale innovativo. A nostro parere, invece, una struttura di incubazione non è sufficiente di per sé a innescare la scintilla dell’innovazione. Una cosa è mettere un creativo nella condizione di beneficiare di un ambiente favorevole per avviare una prima attività, un’altra è adattare la sua produzione alle nuove condizioni di mercato. L’incubatore deve dunque poter usufruire di una piattaforma di servizi specializzati o perlomeno di una rete di scambio professionale che dia accesso a servizi qualificati e personalizzati. Questo è un passaggio difficile e dimostra che una politica di innovazione non può limitarsi a creare un incubatore: deve anche garantire l’accesso alle reti professionali.

3.3.2. Gestire il rapporto tra artigianato e design Un secondo insegnamento emerso dai workshop riguarda la necessità di mettere in comunicazione artigianato e design. Il dialogo non è molto facile a causa di considerevoli differenze di cultura, formazione ed età tra questi due mondi. Eppure coltivare un buon rapporto è essenziale se si vuole coglierne equamente i frutti. Non si tratta di una strada a senso unico, dal momento che l'artigiano parte da una conoscenza profonda dei bisogni dei suoi clienti.

3.3.3. Pianificare nuove e innovative strategie di marketing Due programmi gemellati in Catalogna lavorano in sinergia per consentire alle imprese artigianali di dare vita e di promuovere nuovi prodotti destinati a soddisfare la domanda di più di 27 milioni di visitatori stranieri in Catalogna, senza contare i turisti provenienti dal resto della Spagna. Il rilancio di questi prodotti, ideati e realizzati in aree che vantano una storica tradizione di produzione artigianale, favorisce la decentralizzazione del settore artigianale e lo sviluppo del territorio. Questi due programmi sono messi a punto e implementati dal Consorzio del Commercio, Artigianato e Moda della Catalogna, che fa capo al Direttorato Generale per il commercio della Regione Catalogna.

3.3.4. Finanziamenti per l’innovazione Un terzo bilancio riguarda la necessità di predisporre modalità di finanziamento innovative. Molti casi studio dimostrano che interventi governativi a livello locale e globale marginalizzano il ruolo dei sussidi a favore delle spese fiscali e di qualunque altro sistema di detrazione fiscale. Per tutti questi governi, la seconda formula è molto più interessante della prima perché previene la formazione di pesanti dossier e facilita il processo di controllo rimpiazzando il controllo a priori con un controllo a posteriori. L’efficacia di questi sistemi di sgravio fiscale e confermata da diversi studi. È un dato di fatto, però, che questa formula favorisce maggiormente le imprese artigianali già sostenibili. Solo attività artigianali ben organizzate consentono di trarre vantaggio dalle informazioni beneficiando di una formula che sottende dimensioni e livelli di attività minimi, dialogando con funzionari che potrebbero osteggiare la concessione di determinate detrazioni.

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Quel che è certo è che l’innovazione in campo finanziario si impone come un tema di scottante attualità, qualunque sia la formula adottata. È appurato che il processo di innovazione attraversa due fasi: ~ Una fase creativa in cui si verifica la mobilitazione di una nuova conoscenza, dominata però dall’incertezza economica; ~ Una fase di innovazione nella quale la conoscenza acquisita è messa a frutto alla luce di dati di marketing sempre più precisi in virtù dei quali l’incertezza si trasforma in termini di rischio per creare valori monetari: i rischi permangono, anche se in forma ridotta. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di adottare un finanziamento a fondo perduto nel primo periodo che diventi rimborsabile in un secondo momento. Ma naturalmente ciò vorrebbe dire riuscire a distinguere chiaramente le due fasi, il che non si prospetta un compito facile. Questo problema potrebbe essere semplificato operando una distinzione tra diversi tipi di spese, come quelle che facilitano l’acquisizione di nuove informazioni e altre spese richieste.

3.3.5. Dall’innovazione economica e sociale all’innovazione urbana

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Gli studi presi in esame nel corso dei workshop dimostrano che le frontiere dell’innovazione sono molto flessibili. Più precisamente, si verificano contaminazioni tra diverse forme di innovazione. Nel caso delle attività artigianali, questa correlazione risulta evidente quando prendiamo in esame l’innovazione economica e quella sociale. La connessione tra l’innovazione economica e sociale, da una parte, e l’innovazione nell’arredo urbano, dall’altra, è molto più insolita. Se il caso proposto ha che fare con l’arredo urbano, altre situazioni hanno mostrato come un contesto rurale può trarre beneficio dallo sviluppo di un ambiente innovativo.

3.3.6. Che ruolo svolge il governo? La seconda fase del nostro progetto ha dimostrato che il sostegno pubblico all’innovazione, per essere determinante, deve tenere conto di tutta una serie di condizioni specifiche: qual è la dimensione economica di una impresa artigianale? Da quanto tempo è in attività? I suoi mercati sono diversificati dal punto di vista geografico oppure no? La principale criticità di un processo innovativo è legata all’isolamento e alla mancanza di sostegno finanziario di un’impresa. Il sostegno pubblico è utile quando crea opportunità di collaborazione, oltre che di finanziamento. Tutte le Buone Pratiche esaminate sottolineavano l’importanza di questo aspetto, specialmente a livello locale. Al fine di prevenire una duplicazione di strumenti, fonte di confusione e complessità, si configura come auspicabile una suddivisione dei compiti: ~ Le amministrazioni locali dovrebbero supportare l’analisi, la mobilitazione di risorse e il marketing. La loro azione potrebbe rivelarsi particolarmente incisiva soprattutto sul fronte logistico mettendo a disposizione gli immobili o supportando progetti di formazione mirati. A loro dovrebbe spettare il compito di organizzare saloni e fiere, avendo cura di affiancare agli artigiani locali professionisti di rilievo internazionale. L’incisività di tali interventi è


commisurata a un’approfondita conoscenza del territorio e al coinvolgimento delle associazioni professionali in partnership proficue e consolidate. ~ I governi centrali dovrebbero assumersi due incarichi principali: creare sistemi di finanziamento rilevanti a garanzia di una più efficace tutela della proprietà intellettuale degli artigiani e favorire un dialogo aperto e continuativo tra la cultura artigianale e la cultura del design: un traguardo più facilmente raggiungibile a livello nazionale, dato il gran numero di barriere interne da abbattere. Forum o programmi educativi specifici potrebbero incentivare la contaminazione e l’ibridazione vicendevole delle due culture. Dai vari Workshop è emerso che ovunque, in Europa, i mestieri artigianali hanno perso terreno su più fronti. Nessuno auspica un ritorno ai sistemi tradizionali, ma molti partecipanti sono del parere che favorire il dialogo e lo scambio tra il design creativo e l’artigianato tradizionale sia il modo migliore per fronteggiare e ridimensionare le sfide dell’economia globale. I dibattiti sulla globalizzazione, comunque, tendono a sminuire il potenziale degli artigiani.

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4. ACCESSO DELLE PMI ALL’INNOVAZIONE E ALL’ASSISTENZA FINANZIARIA: BUONE PRATICHE


4.1. Incubatori di imprese Promotori della buona pratica: Latvian Folk Art Union e Investment and Development Agency of Latvia (IDAL)

Presentazione Per le PMI si prospetta una partecipazione attiva a tutta una serie di programmi dedicati alle startup. Per esempio, possono usufruire di incubatori di imprese o prendere parte ai concorsi riservati alle start-up indetti dalle banche come Ideju kauss (Coppa idea organizzato da IDAL), o fruire di programmi come Atsp riens (Decollo – organizzato dal Consiglio Comunale di Riga e dalla Swedbank Latvia).

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Per consentire e promuovere lo sviluppo di nuove PMI, vitali e competitive, e per creare un ambiente imprenditoriale positivo ricco di servizi di consulenza alle imprese, IDAL, acronimo di Investment and Development Agency of Latvia (Agenzia lettone di investimento e sviluppo) sta implementando il progetto Sviluppo di incubatori di impresa in Lettonia, cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. Un incubatore di imprese supporta l’avvio e lo sviluppo di PMI, mettendo a loro disposizione infrastrutture e servizi di base di consulenza e sviluppo, al fine di creare nuove opportunità di lavoro e di promuovere lo sviluppo socio-economico a livello locale e regionale. Attualmente, in Lettonia sono attivi 10 incubatori d’imprese, uno dei quali, riservato all’industria creativa e denominato Creative Andrejsala, ha sede a Riga.

Valutazione e prospettive Dall’ottobre del 2012 a oggi, 535 PMI (1251 posti di lavoro creati) hanno usufruito dei servizi offerti dagli incubatori di imprese lettoni. Tra questi, solo Creative Andrejsala supporta aziende nel settore dell’artigianato artistico come parte dell’industria culturale e creativa insieme ad altri settori quali: architettura, design, cinema, arti sceniche, arti visive, editoria, televisione, radio, interactive media, pubblicità, computer games e software interattivi, patrimonio culturale, educazione culturale, ricreazione, intrattenimento, ecc. L’incubatore di imprese Creative Andrejsala ha già concluso più di 50 accordi di sostegno alle imprese. Entro il 2014 ha in programma di supportare un numero minimo 100 aziende .


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Contatti Associazione Latvian Folk Art Union Gita Prìberga, Coordinatore per le relazioni internazionali latviesu.tautas.maksla@gmail.com www.tautasmaksla.lv Investment and Development Agency of Latvia (IDAL) Evija Vintere, Project Manager Evija.Vintere@liaa.gov.lv www.liaa.gov.lv Incubatore per l’industria creativa “Creative Andrejsala” (LLC “HUB Riga”) www.creativeandrejsala.lv


4.2. Ciav Meisenthal France Soggetto promotore della buona pratica: Centre International d’Art Verrier

42 Presentazione Il Centre International d’Art Verrier (CIAV) è stato istituito nel 1992 a Meisenthal, un piccolo villaggio francese nel cuore della Lorena, regione celebre per la sua produzione vetraria, per celebrare l’arte del vetro e per promuovere e condividere conoscenze e innovazione. Questa fabbrica abbandonata ospita tre strutture complementari: 1. Il CIAV, un laboratorio di ricerca, formazione e produzione articolato in studi professionali di artisti e designer, stabilimenti per la produzione di vetro riservati ai vetrai residenti, una galleria, alcuni padiglioni espositivi e uno spazio commerciale. 2. Un centro espositivo per l’arte contemporanea, la musica, il teatro e le arti performative. 3. Un Museo del vetro, creato per celebrare il legame esistente tra l’arte del vetro e la comunità locale. I visitatori sono invitati a sperimentare il ricco e variegato patrimonio culturale e sociale di Meisenthal, sede di una comunità creativa all’avanguardia. Per preservare e salvaguardare competenze e metodologie tradizionali, vetrai qualificati lavorano ogni giorno nel centro, contribuendo a costruire un significativo archivio di stampi per vetro. Sin dalla sua creazione, infatti, il CIAV custodisce una collezione di 1500 stampi.


Valutazione e prospettive Da un punto di vista quantitativo, è significativo il numero di aziende coinvolte. Dal 1992 a oggi, la struttura ha accolto 342 artisti e designer. 21 anni dopo la sua creazione, il CIAV ha visto crescere il suo organico da 2 a 16 impiegati full time, 6 impiegati stagionali e 50 diverse opportunità di crescita professionale. L’economia locale (ristoranti, strutture alberghiere e servizi turistici) trae beneficio dalla presenza del CIAV. Nel 2012, 15.000 visitatori hanno visitato il centro nel periodo natalizio. Dal punto di vista qualitativo, l’istituzione del CIAV all’interno degli stabilimenti abbandonati ha indubbiamente rilanciato l’economia locale e l’intera area. La mastodontica carcassa della fabbrica in disuso era percepita come un simbolo del fallito tentativo della regione nel cercare di tenere la propria industria al passo con i tempi e con un mercato in continua evoluzione. Una volta restaurato, questo sito industriale è diventato un simbolo di ottimismo e la chiave di un futuro vitale per la regione. Il mix di tradizione, maestria artigianale e innovazione incoraggia l’identità sociale e l’orgoglio per la storia, le tradizioni e la cultura di Meisenthal. Ultima considerazione, ma non per questo meno importante, i visitatori e il pubblico familiarizzano con la regione e con il mondo dell’arte, anche grazie all’ospitalità delle comunità locali. Questo lascia ben sperare per il futuro dell’arte vetraria nella regione, incoraggia la coesione sociale e il senso di appartenenza alla comunità.

Contatti Centre International d’Art Verrier Yann GRIENENBERGER, Direttore email. ciav@wanadoo.fr web. www.ciav-meisenthal.com


4.3. Fuse Soggetto promotore della buona pratica: Consiglio d’Arti e Mestieri d’Irlanda

Presentazione FUSE accorpa una serie di progetti sperimentali sviluppati dal Consiglio Nazionale d'Irlanda per l'Artigianato e il Design per incentivare il design e l’innovazione nel settore artigianale. Il progetto presenta una serie di aspetti dedicati all’innovazione del prodotto e dei processi ed esplora le potenzialità di accesso a nuovi mercati.

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FUSE - Innovation and Design Event, Design Week 2012 Il progetto si proponeva di affiancare agli artigiani e ai loro prodotti alcuni designer. Agli artigiani è stato chiesto di documentare con immagini il loro lavoro per consentire a un team di designer di ripensarlo, reinventarlo e farlo proprio all’insegna di quella creatività e perizia progettuale che costituisce l’anima del loro lavoro. Il National College of Art and Design ha ospitato un workshop riservato a designer e artigiani per lavorare fianco a fianco, a gruppi di due, discutere approcci progettuali e infine scoprire come il prodotto ultimo poteva essere reinventato combinando processi industriali e metodi tradizionali. L’evento è frutto di una partnership tra il National College of Art and Design e Design Week 2012. L’obiettivo di questo team e del workshop era quello di creare un forum per lo scambio di idee per promuovere il lavoro in rete, per creare nuove prospettive di crescita e preparare il terreno a eventi futuri che combineranno artigianato, design e nuove tecnologie. FUSE - Design Challenge L’obiettivo del workshop era quello di consentire a piccoli gruppi di designer e artigiani di lavorare insieme per fare fronte a incarichi commerciali. Nell’ambito di un corso durato due giorni, i team hanno presentato i loro prodotti, il brand, i costi e i prezzi di listino a un team di retail design. Quattro team hanno sviluppato prodotti che sono stati esposti alla 37ª edizione del Showcase Ireland’s Creative Expo 2013. FUSE Facilities Support Funding FUSE Facilities Support Funding è un programma di finanziamento e mentoring rivolto a studi artigianali già avviati, mirato a sviluppare piani strategici, a favorire l’indipendenza economica e a lavorare in previsione dell’espansione futura. La logica è quella di supportare i cluster fornendo servizi, equipaggiamenti, consulenza e uno spazio di studio/incubazione per le imprese artigianali. L’obiettivo a lungo termine è quello di creare una sana e florida industria artigianale in Irlanda supportando ambiziosi e competitivi cluster. La presenza costante di tutor nel corso dell’anno e 20.000,00 € di fondi elargiti a uno o due gruppi sono garanzia di successo per sviluppare nuove occasioni di business.


Valutazione e prospettive Fino a oggi, i tre progetti sperimentali FUSE hanno ottenuto risultati molto interessanti. L’Innovation and Design Event e il Design Week 2012 hanno coinvolto 26 artigiani e 13 designer. Terminati i workshop, due team hanno proseguito la collaborazione con i designer. Attualmente stanno sviluppando la messa in produzione di una gamma di apparecchi per l’illuminazione. La competizione Design Challenge ha visto coinvolti sei team interdisciplinari, quattro dei quali sono riusciti a mettere a punto prodotti finiti. Un team si è assicurato ordini consistenti allo Showcase Ireland’s Creative Expo 2013. Per finire, il Facilities Support Funding ha finanziato sei organizzazioni che supportano più di 42 imprese artigianali. Gli strumenti forniti nell’ambito del laboratorio consentono di avere accesso a un equipaggiamento all’avanguardia determinante per tenersi al passo con un settore in continua evoluzione.

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Contatti Crafts Council of Ireland Louise Allen, Coordinatore dei programmi di innovazione e sviluppo louise@dccoi.ie www.dccoi.ie


4.4. Design Sos Soggetto promotore della buona pratica: Università di Scienze Applicate di Vaasa

Presentazione Design SOS, una piattaforma di inesauribile innovazione, è un modello di processo elaborato nell’ambito del progetto Design SOS, finanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale.

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Gli obiettivi sono quelli di incrementare la competitività su diversi livelli societari, incluse le imprese, e di creare strutture di base per mezzo di una piattaforma di innovazione in continuo mutamento, attivata da una combinazione di input dal mondo della politica, dalla ricerca, da pratiche di sviluppo, dalle competenze e dal know-how di ricercatori nel campo dello sviluppo, dell’ innovazione e del design orientati al mercato, e ai servizi per aziende. Lo scopo è quello di incrementare la competitività e il potenziale innovativo delle aziende e di altre realtà imprenditoriali (per es. imprese artigiane). Tre sono i vettori di innovazione: a) incrementare il livello e la qualità dei servizi per mezzo di un adeguato service design; b) rafforzare la sostenibilità mediante lo sviluppo di progettualità market-oriented; c) rafforzare le istanze di innovazione mediante progettualità orientate al futuro. I gruppi target sono costituiti in larga parte da PMI attive in diversi settori e da enti pubblici e privati, localizzati principalmente nella regione di Ostrobotnia, oltre che in Finlandia e in Europa.


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Valutazione e prospettive Avviato nel 2011, il progetto si è concluso alla fine del dicembre 2013. Si sono registrati risultati molto positivi e il numero di partecipanti e di partner al progetto è cresciuto in modo assai rilevante, considerate le dimensioni della regione. Indicatori di realizzazione: 60 aziende partecipanti al progetto (di cui 38 acquisite entro dicembre 2012), altri 48 enti partecipanti al progetto, cinque posti di lavoro creati, tre dei quali destinati a donne (di cui uno acquisito entro dicembre 2012), quattro posti di lavoro creati nel settore Ricerca e Sviluppo, due dei quali destinati a donne (di cui uno acquisito entro dicembre 2012).

Contatti Università di Design e Architettura Aalto - Università di Vaasa Annika Hissa, Direttore annika.hissa@aalto.fi www.arts.aalto.fi/en


4.5. Empremtes de Catalunya and Oficios Singulares Soggetto promotore della buona pratica: Consorzio del Commercio, Artigianato e Moda della Catalogna

Presentazione I progetti Empremtes de Catalunya e Oficios Singulares mirano a promuovere e a certificare prodotti moderni per soddisfare la domanda di più di 27 milioni di visitatori stranieri che visitano la Catalogna ogni anno. Oltre a essere realizzati e ideati in aree in cui la produzione artigianale vanta una storica tradizione, questi programmi favoriscono la decentralizzazione geografica del settore artigianale e lo sviluppo del territorio.

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I programmi sono organizzati e implementati dal Consorzio di commercio, artigianato e moda della Catalogna. A grandi linee i programmi si articolano come segue: - Empremtes de Catalunya: creazione di un brand e allestimento di un catalogo dinamico (più di 1000 prodotti) grazie al coinvolgimento di 125 aziende artigianali. Ciò ha un forte impatto sul marketing dei prodotti artigianali, un’attività relativamente debole nel settore. - Oficios Singulares: favorire il contatto e la collaborazione tra uno o più rinomati designer, e uno o più produttori o artigiani molto conosciuti in un territorio rinomato per le sue attività artigianali. L’obiettivo finale, oltre a promuovere uno sviluppo economico, territoriale e sociale che interessa 11 comuni, è quello di ottenere più di 200 prodotti specifici.

Valutazione e prospettive Fino a oggi, le 160 aziende coinvolte in entrambi i progetti hanno creato approssimativamente 325 posti di lavoro. Nel 2012 le vendite sono aumentate del 25% rispetto al 2011 e in Catalogna sono state organizzate 27 mostre e fiere. Grazie a questi programmi, il mercato dell’artigianato in Catalogna ha acquisito maggiore rilievo; gli artigiani riuniti in associazioni private, consorzi commerciali e sindacati hanno parte attiva nella gestione del centro e si sentono supportati nel loro sviluppo sociale e imprenditoriale. Il lancio sul mercato di oltre 2000 nuovi prodotti ha imposto all’attenzione del pubblico i prodotti artigianali catalani e, di conseguenza, ha migliorato la diversificazione, la considerazione, la domanda, cambiando la mentalità e il modus operandi del settore.


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Contatti Centre d’Artesanía de Catalunya Xavi Villas, manager cca@artesania-catalunya.com www.artesania-catalunya.com


4.6. Cristallo in Contemporanea Soggetto promotore della buona pratica: Comune di Colle Val d’Elsa

Presentazione Sin dalla sua prima edizione (1996), la città di Colle Val d’Elsa partecipa all’evento Arte all’Arte, (www.arteallarte.org), promosso dall’Associazione Arte Continua di San Gimignano. Per l’occasione, opere di rinomati artisti contemporanei sono allestite in un contesto urbano.

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In questa cornice, particolare attenzione è stata riservata alla sinergia tra l’arte contemporanea e il cristallo. L’esempio più recente è costituito dall’opera dell’artista americana Kiki Smith, sotto il ponte di San Francesco, nella zona più elegante della città, nei pressi dell’UMoCA (Under Museum of Contemporary Art) istituito nel in 2001 da Cai Guo-Qiang, il celebre artista cinese che ha curato lo spettacolo pirotecnico nell’ambito della cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Pechino nel 2008. È sorto così il desiderio di rafforzare la connessione tra lo spazio urbano e il linguaggio dell’arte contemporanea, tra il cristallo e la ribalta internazionale, supportando progetti che rilancino i prodotti sul mercato internazionale, incluse nuove applicazioni nel settore tecnico e artistico. Il programma di rivalutazione e ripristino del patrimonio urbano è un momento importante per la rivitalizzazione degli spazi pubblici della città e per il rilancio di tutto il settore commerciale e terziario. Gli interventi di riqualificazione urbana mirano a valorizzare l’immagine e il patrimonio storico, sociale e urbano della città. In questo contesto, è importante sottolineare le qualità che rendono unico il territorio di Colle, ponendo nel giusto risalto l’acqua e il cristallo. Questi due elementi, in diversi periodi storici, hanno determinato lo sviluppo economico e sociale della città e sono parte integrante del patrimonio urbano da restituire all’antico splendore. Oggi Colle Val d’Elsa è considerata la capitale del cristallo italiano. Il programma di valorizzazione e ripristino del patrimonio urbano di Colle è prioritario per le autorità municipali, ma per realizzarsi appieno necessita della collaborazione attiva di operatori commerciali, imprenditori, autorità locali, partner sociali e dei cittadini. Questo processo è improntato ai valori della partecipazione, dell’informazione e della trasparenza.


Valutazione e prospettive Il programma di rivalutazione e ripristino del patrimonio urbano è un momento significativo per la rivitalizzazione degli spazi pubblici cittadini e per il rilancio del settore commerciale e terziario. Il fine è quello di promuovere lo sviluppo economico e sociale della città mediante l’innovazione e la coesione sociale: implica il coinvolgimento degli abitanti in scelte che riguardano la trasformazione della loro città. Gli interventi di riqualificazione urbana a Colle mirano a valorizzarne l’immagine e il patrimonio storico, sociale e urbano.

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Contatti Comune di Colle di Val d’Elsa Sandra Busini, responsabile Sport, Cultura, Associazionismo ed Istruzione responsabilecultura@comune.collevaldelsa.it www.comune.colle-di-val-d-elsa.si.it



5. CONCLUSIONI Elisa Guidi



5.

CONCLUSIONI

Elisa Guidi

Coordinatore Generale ARTEX Centro per l'Artigianto Artistico e Tradizionale della Toscana

Le buone pratiche presentate nel quadro dei primi due Policy Working Groups del progetto Innocrafts evidenziano alcune linee guida, alcuni aspetti chiave delle problematiche e delle potenzialità dell’artigianato artistico, già enucleati nella Carta Internazionale dell’Artigianato Artistico e ripresi e rafforzati in recenti documenti europei1. Ciò che emerge con forza dalle varie proposte è innanzitutto la forte interdisciplinarietà dell’artigianato artistico e tradizionale, la sua capacità di rapportarsi con mutuo beneficio con le altre risorse economiche, culturali e sociali - del territorio di appartenenza: questo è sicuramente il punto di forza e la principale linea strategica per la valorizzazione e lo sviluppo del settore negli anni a venire. Esaminando le varie buone pratiche, emergono risposte differenziate in base alle diverse problematiche espresse dal settore, risposte che possono essere ricondotte ad alcune principali linee di azione così sintetizzabili:

• Creazione di eventi e/o progetti finalizzati a facilitare i rapporti diretti con i consumatori locali e/o “localizzati”, anche in una logica di accorciamento della filiera, recuperando e rivalutando al contempo aree urbane e/o beni degradati o poco fruiti dalla cittadinanza e dai turisti. (Etnographic, Fine Crafts and Fairs Programme - Città di Vilnius - e dell’Oltrarno Call presentato dal Comune di Firenze).

• Creazione di centri e/o modelli di consulenza mirata alle imprese del settore, che tengano

conto delle peculiarità del settore stesso, della sua eterogeneità, dei punti di forza e dei punti di debolezza. Tali modelli – fisici e non – sono importanti per rispondere sia in termini di servizi e supporti generali, sia in termini di approccio e accesso all’innovazione. (Servizi alle imprese dell'Organizzazione Finlandese dell'Artigianato, Finland Business incubator, presentati dalla Latvian Folk Art Union e IDAL- Investment and Development Agency of Latvia).

• Creazione di percorsi di affiancamento con giovani (e/o con esperti) che possono poi costituire

un network di consulenti specializzati territorialmente localizzati, in grado di rispondere sia a problematiche di organizzazione, gestione e sviluppo aziendale, sia a problematiche di progetto, innovazione di prodotto e/o tecnologica e/o di marketing e distribuzione. (Accompanying Commercial Program presentato da Reims e il progetto Fuse proposto dal partner irlandese).

1. Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni, Valorizzare i settori culturali e creativi per favorire la crescita e l’occupazione nell’UE, Bruxelles, 26.09.2012.

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• Creazione

di rapporti tra l’artigianato artistico e altre industrie culturali e creative – dal patrimonio all’arte moderna, all’architettura, al design - in un’ottica di reciproco vantaggio e in una logica di innovazione e di miglior fruizione della città e del territorio da parte degli abitanti e dei turisti. (National exhibition of Crafts and Arts - Comune di Troyan, Emprentes de Catalunya e Oficios Singulares – Consorcio de Comercio, Artesania y Moda de Catalunya; Centre International d’Art Verrier - Meisenthal; Cristallo in Contemporanea – Comune di Colle Val d’Elsa; Design SOS – Finland).

I temi fin qui affrontati e le esperienze presentate danno già importanti indicazioni per politiche locali di sviluppo e valorizzazione dell’artigianato artistico, con particolare attenzione a quelle imprese che hanno nel mercato locale il loro principale riferimento, che hanno necessità di essere supportate tecnicamente in alcune fasi della loro vita e della loro evoluzione, che mantengono uno stretto rapporto con il territorio di appartenenza e che hanno necessità di un rapporto diretto con il consumatore finale.

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Tali politiche locali, per essere maggiormente incisive, hanno necessità però di un quadro politico di riferimento regionale o nazionale – a seconda dell’organizzazione dei vari paesi partner – nonché di un supporto delle politiche e delle programmazioni europee: in tal senso, i risultati del progetto Innocrafts potranno sicuramente divenire un importante strumento per la Commissione per focalizzare futuri sistemi e linee di intervento per il sostegno, la valorizzazione, lo sviluppo dell’artigianato artistico, a cui deve essere riconosciuto un ruolo di volano per lo sviluppo economico, culturale e sociale dell’intera Europa.



NOTA LEGALE Né la Commissione Europea né qualsiasi persona che agisce per conto della Commissione Europea è responsabile dell’utilizzo che potrebbe essere fatto dell’informazione contenuta in questa pubblicazione. Le informazioni fornite non riflettono necessariamente la posizione ufficiale della Commissione Europea. A questo riguardo, si fa presente che le informazioni fornite sono considerate di natura preliminare e che gli utilizzatori dovrebbero contattare le autorità competenti e le altre organizzazioni pubbliche o private per ottenere informazioni più dettagliate o per notizie riguardanti particolari azioni

CREDITI Testi a cura del Comune di Firenze e dei partners del Progetto Innocrafts Elaborazione grafica e fotografie a cura di ANCI Toscana Visual design a cura di Marcello Bucci, Osman Bucci, Sandro Bartoletti Traduzioni a cura di NTL – Il Nuovo Traduttore Letterario - Firenze


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