IL MISTERO DELLE CHIAVI PERDUTE - 2 PER ARRIVARE AL MIO CAFFÈ PASSO PER DEI VICOLI PIENI DI SCRITTE. IO LE SCRITTE LE LEGGO TUTTE PERCHÉ PENSO CHE CONTENGANO MESSAGGI NASCOSTI. ALCUNE SONO SCRITTE RASSICURANTI.
DUNQUE: LE MIE CHIAVI NON ENTRANO PIÙ NELLA PORTA DEL MONDO. O NON SONO LE CHIAVI GIUSTE O IL MONDO HA CAMBIATO SERRATURA SENZA AVVERTIRMI.
QUANDO SONO NATO, IL PRESIDENTE USA ERA EISENHOWER. AILE SELASSIE ERA IMPERATORE D’ETIOPIA. I SUOI MINISTRI SPENDEVANO MOLTO IN VESTITI E POCO IN SCARPE. MA ALMENO I SOLDI PER I VESTITI IN ETIOPIA ALLORA CE LI AVEVANO.
ERANO PROPRIO ALTRI TEMPI, INSOMMA.
A SCUOLA SEMBRAVAMO TUTTI UGUALI. PERÒ I RICCHI AVEVANO IL FIOCCO PULITO E INAMIDATO, I POVERI MOSCIO E FRITTELLOSO. IO, DIPENDEVA DAI GIORNI. A UN CERTO PUNTO SI MISERO TUTTI A DIRE DI FARE L’AMORE E NON LA GUERRA. IO NON AVEVO IDEA DI CHE PARLASSERO, MA LA COSA MI SUONAVA BENE.
E CONTINUA ANCORA A SUONARMI BENE, PER QUANTO DI AMORE E GUERRA CAPISCA SEMPRE BEN POCO.
NON RICORDO DI AVER MAI VISTO I MIEI GENITORI CON LA PAURA DI RESTARE SENZA LAVORO, QUANDO ERO BAMBINO. NON CE L’HO MAI AVUTA NEPPURE IO, FINO A QUALCHE ANNO FA. ORA INVECE….
E OLTRETUTTO, LA FRUTTA NEL MONDO LA CONTROLLA LA MONSANTO...
SONO NATO IN UN MONDO DIVERSO, SARÀ PER QUELLO CHE LE MIE CHIAVI NON FUNZIONANO PIÙ? ORMAI TUTTO FUNZIONA CON CODICI ALFANUMERICI. MA QUALI C@ZZO SONO QUELLI DEL MONDO?
C’È UNA COSA CHE MI VIENE MOLTO BENE QUANDO SONO DAVANTI A DOMANDE SENZA RISPOSTA. SAI QUELLE COSE CHE TI VENGONO PROPRIO NATURALI?
IN TEMPI COME QUESTI LA FUGA È L’UNICO MANTENERSI VIVI E CONTINUARE A SOGNARE”. (HENRI LABORIT, L’ARTE DELLA FUGA)
MEZZO
PER
SCAPPO DAL CENTRO DELLE COSE, DAL VOLER ESSERCI A TUTTI I COSTI. LE RISPOSTE LE CERCO AI MARGINI, NELLE TERRE DI CONFINE, NELLE PERIFERIE. MI PIACCIONO LE PERIFERIE.
A VOLTE ME LO FACCIO DARE APPOSTA, IL TURNO SERALE.
(C’È UN ORGOGLIO DISPERATO CHE MI METTE TENEREZZA, NELLA POETICA DELLA PERIFERIA. LA PERIFERIA HA UNA SUA POETICA, O SONO IO A IMMAGINARMI CHE CE L’ABBIA? NON SO, MA QUESTO MI PARE IRRILEVANTE.) ANCHE GLI OGGETTI ABBANDONATI, CHE MI SEMBRANO COMUNQUE BELLI, MI SEMBRANO ANCORA PIÙ BELLI NELLE PERIFERIE. LONTANO, NEL SILENZIO, DIVENTANO INTENSI, ASSOLUTI, QUASI IERATICI. STANNO LÌ A CONSUMARSI LENTAMENTE, SI TENGONO IL DIRITTO DI MORIRE IN PACE.
NON C’È CENA O PRANZO O SODDISFAZIONE DEL MONDO CHE VALGA UNA CAMMINATA SENZA FINE PER LE STRADE POVERE, DOVE BISOGNA ESSERE DISGRAZIATI E FORTI, FRATELLI DEI CANI. (PIERPAOLO PASOLINI) PENSO A TUTTO QUESTO E INTANTO CAMMINO PER LA CITTÀ. È BELLA, LA MIA CITTÀ. MI PIACCIONO LE SUE PIAZZE, DI NOTTE, E LA GENTE CHE CI VA.
C’È SOLO LA STRADA SU CUI PUOI CONTARE/LA STRADA È L’UNICA SALVEZZA/C’È SOLO LA VOGLIA E IL BISOGNO DI USCIRE/DI ESPORSI NELLA STRADA E NELLA PIAZZA/ PERCHÉ IL GIUDIZIO UNIVERSALE NON PASSA DALLE CASE/LE CASE DOVE NOI CI NASCONDIAMO/ BISOGNA TORNARE NELLA STRADA/ NELLA STRADA PER CONOSCERE CHI SIAMO. (GIORGIO GABER….. UN ABBRACCIO DOVUNQUE TU SIA).
ALLA FINE PERÒ I PENSIERI COMINCIANO A INTRECCIARMISI NELLA TESTA COME RAMI DI UN ALBERO. MA DOVE VOGLIONO ANDARE? I MIEI PENSIERI SONO COME I PALLONCINI A ELIO DEI BAMBINI: SE LI LASCIO ANDARE VANNO IN SU, TROPPO IN SU. LO SO.
DI SOLITO QUESTO INTRECCIO DI PENSIERI SIGNIFICA CHE È ORA DI ANDARE A LETTO.
VADO VERSO CASA E PENSO ALL’AMORE. CI PENSO SPESSO, DI NOTTE. È LA CHIAVE PIÙ DIFFICILE DA TROVARE. A VOLTE CI CAPITA DI FINGERE DI AVERLA TROVATA PER VINCERE LA PAURA DELLA SOLITUDINE, E FINGIAMO COSÌ BENE CHE IN QUELLA NOSTRA FINZIONE CI RIMANIAMO CHIUSI DENTRO. E A QUEL PUNTO CI ASSALE UN’ALTRA PAURA, QUELLA DI SCAPPARE E LIBERARCI. PER QUELLO LABORIT ANDREBBE LETTO PIÙ SPESSO.
I CANI RANDAGI, CHE SPESSO SONO CANI LIBERI E FELICI, NON LO FANNO. VANNO DOVE SENTONO CHE DEVONO ANDARE. FORSE QUALCOSA POTREMMO IMPARARE ANCHE DA LORO.
MI INFILO NEL LETTO, CON TUTTE QUELLE TROPPE COSE INTORNO, PENSANDO CHE FORSE MI DEVO ALLONTANARE UN PO’, PER RITROVARE LE MIE CHIAVI. A VOLTE BISOGNA LASCIAR DEPOSITARE LE COSE SENZA INSEGUIRE LA SMANIA DI FRUGARCI DENTRO. PARTIRE E CAMBIARE PANORAMA FA SEMPRE BENE, TI RIGENERA. POI TROVI MEGLIO TUTTO.
CERTO, È RASSICURANTE RESTARE FERMI, MUOVERSI SOLO IN TERRITORI CONOSCIUTI. ANCH’IO, QUANDO MI SDRAIO SULL’ERBA DELLA PIAZZA DEL DUOMO DELLA MIA CITTÀ (E LO SO, GRAZIE, CHE È PROIBITO) MI SENTO SICURO LÌ AL CENTRO DEL MIO MONDO. È FACILE.
IMPARARE È UN PROCESSO INCOMODO, OLTRE CHE FATICOSO, PERCHÉ TI OBBLIGA A USCIRE DAI TUOI TERRITORI ED ENTRARE IN TERRITORI SCONOSCIUTI. ANCHE AMARE LO È, PER LO STESSO MOTIVO, SOLO CHE NEI TERRITORI SCONOSCIUTI CI SI ENTRA IN DUE, ED È MOLTO PIÙ BELLO. CI SI ENTRA TENENDOSI PER MANO, E SÌ, È MOLTO PIÙ BELLO.
SI CAMMINA SUL FILO, NEI TERRITORI DELL’AMORE. A MENO CHE NON SI PENSI CHE L’AMORE SIA UN RIFUGIO IN CUI RINTANARSI. A VOLTE, ANCHE. MA SE DIVENTA UN RIFUGIO PERMANENTE FINIAMO PER RINCHIUDERCI NELLE CASE, E COSÌ FACCIAMO ARRABBIARE GABER. AMORE È NON AVER PAURA DELLE VERTIGINI, CHE SONO COSA DI UNO, NON DI DUE.
MEGLIO PARTIRE, INSOMMA.
OLTRETUTTO IN ITALIA ABBIAMO I TRENI PIÙ SEXY D’EUROPA. LE PULCI, CHE LI PRENDONO SPESSO, POSSONO TESTIMONIARLO.
OLTRETUTTO, IL PRESIDENTE DELLE FERROVIE DELLO STATO PASSA IL TEMPO A SCRIVERE MESSAGGI D’AMORE AI SUOI CLIENTI.
INSOMMA, HO DECISO. DOMATTINA MONTO SU UN TRENO E ME NE VADO A FARE UN GIRO.
2 – continua © andrea marchetti 2014 andrea.marchetti@gmail.com
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