COPIA GRATUITA COP C OP PIIA PIA AG GRA RA ATU TUI T UIIT U TA A
Anno 4 - n. 7 agosto-settembre 2010
Anna Pettinelli dagli esordi nelle radio private Julia Robertss Il ritorno al cinema a della grande attrice americana
Max Pisu Un insospettabile Tarcisio molto di più che cabaret e risate
Speciale Lomellina Un viaggio verso le iniziative autunnali in provincia di Pavia
al successo completo Liberta? di stampa L’acceso dibattito sulla cosiddetta legge bavaglio ha scatenato forti prese di posizioni da entrambe le parti. Ma quanto è vero e quanto pretestuoso?
Drupi Dai grandi successi degli anni ’70 ad oggi si è mantenuto fuori dagli schemi, libero di scegliere e di tornare a Pavia a rilassarsi sulle rive del Ticino >> pg. 10
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ŠAdverum
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SOMMARIO
n.7 - ago-sett 2010
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&Co. Magazine
Management
pubblicazione periodica registrata presso il Tribunale di Pavia il 18 marzo 2007 - n. 675 EDITORE: Adverum S.r.l. Via Defendente Sacchi 8, 27100 Pavia tel. (+39) 0382 309826, fax (+39) 0382 308672 www.adverum.net - info@adverum.net DIRITTI: tutti i diritti di p proprietà letteraria e p artistica sono riservati
PRESIDENTE ESIDENTE: S Stefano f Spalla S la a
Redazione edazione DIRETTORE RESPONSABILE: Claudio Milani VISUAL DESIGNER: Chiara Bogliani COLLABORAZIONI Paola Arensi, Alessia Benaglio ,Daniela Capone, Mario Cristiani, Alberto Fiori, Alessandra Lombardi, Fulvio Longoni, Tommaso Montagna, Chiara Pelizza, Simona Rapparelli, Rossana Trespidi, Irina Turcanu
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Super Anna il successo grazie ad una volontà di ferro
Libertà? Di stampa legge bavaglio o pretesto politico?
Riprende la scuola… riformata le nuove regole del ministro Gelmini
Yes weekend crisi o non crisi, sulle spiagge tutto esaurito
Cultura veicolo di promozione quando l'intrattenimento diventa viatico per territorio
Robbio, Valle, Garlasco, Mortara e Gambolò. La Lomellina. Sesto Festival Jazz grandi artisti a Serravalle Outlet
Casalpusterlengo by night l'estate lodigiana ricca di eventi
Rivivi il Medioevo, Castell'Arquato sferragliare d'armi e fascino antico sulle colline piacentine
Mangia, prega, ama il ritorno di una grandissima attrice: Julia Roberts
Drupi un pavese doc innamorato della musica
Max Pisu oltre la maschera alla scoperta dell'uomo
Due ruote d'amore Guzzi e Gilera, i mitici nomi che hanno fatto la storia
Produzione STAMPA: Pv Print s.r.l. V.le della Libertà, 11 - 27100-Pavia LAYOUT PUBBLICITARI E IMPAGINAZIONE: Adverum S.r.l.
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FONDO
Claudio Milani Direttore
Mangio Italiano Q
uando posso mangio italiano. Non per un campanilismo di tipo calcistico, ma per la radicata convinzione che l’agroalimentare italiano sia la massima espressione dell’equilibrio tra qualità, sicurezza alimentare, tradizione, cultura e convenienza. Ho iniziato dicendo quando posso perché di frequente mi è impossibile farlo. Non perché lontano dal suolo patrio e alla prese con una cucina esotica, ma perché molto spesso di italiano nel cibo c’è solo la confezione o il nome. Sia chiaro, non ho nulla contro i cibi francesi o etnici o di qualsiasi altra provenienza, ma preferisco italiano e vorrei sapere se quel che metto sulla mia tavola lo è o no. Nelle ultime settimane la Coldiretti, il più grande sindacato agricolo d’Europa, ha denunciato l’indiscriminato utilizzo di derrate alimentari straniere per confezionare cibo generalmente riconosciuto come italiano. Ai valichi di frontiera gli agricoltori della Coldiretti hanno segnalato e documentato, l’ingresso di autoarticolati carichi di cosce di suini destinati a salumifici di località note per la produzione di prosciutti tipici, autotreni colmi di formaggi o pasta filata con destinazione italianissime cittadelle conosciute nel mondo come patria di formaggi caratteristici. La leg-
ge italiana non impone di citare sulle confezioni la provenienza del cibo,o lo fa solo in parte, nonostante tutti i sondaggi dichiarino che quasi l’ottanta per cento (fonte SWG) degli italiani lo ritenga necessario. Moltissimi politici affermano di condividere tale necessità ma, evidentemente, il bisogno di sedare le correnti, evitare le lacerazioni, sopportare i tagli allo stipendio e rispondere alle dichiarazioni della parte avversa, hanno impedito di trovare il tempo di approntare una legge a tutela dei consumatori. Perché di questo si tratta di tutela e rispetto per chi ogni settimana va a fare la spesa. Non so se vi capita di andare al supermercato, io sì. Accompagno al sabato, come milioni di altri forzati della spesa nel fine settimana, mia moglie spingendo il carrello. Sugli scaffali è un fiorire di colori nazionali, di nomi
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inneggianti ad una bucolica campagna italiana, di sorridenti fanciulle e simpatiche immagini che richiamano l’italico paesaggio eppure, di tutto quello pubblicizzato, pochissimo è italiano. L’agricoltore che accarezza il proprio grano per poi farne pasta è nostro connazionale solo per il 10%, tanto è il grano italiano che finisce nella più italiana delle paste; nel mondo su cinque forme di formaggio venduto come Parmigiano Reggiano solo una arriva dall’omonimo consorzio. Si tratta di una gran presa in giro nei confronti dei consumatori che dovrebbe spingere tutti noi, i forzati della spesa nel fine settimana, ad attuare uno sciopero mangereccio all’insegna del Tricolore. Quando posso mangio Italiano!
di Daniela Capone
Dagli inizi delle radio private al successo con una costante:
la volontà
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mozionata, mozi mo zion onata, a,, mi mi preparo p ep pr par aroo all aall’interal l’interinter vi ista sta. IImpossibile m osssiibi mp bile nnegarlo, egar eg arllo, so ssono no vista. da avver eroo ec cci cita taata ta aall ppensiero enssie iero ro di davvero eccitata pote ter inte te iintervistare nte t rviistare ree uuna naa D on nna iinn ca car rrieraa. rrie rr poter Donna carriera. Una Un na Do Donna onn na chee pu p può ò di dire irree ““io io ccee l’ l’ho ’ho ffatattta”. ta” a”. ”. Anna Pettinelli, An Pet etti ttiine nell llii, sii pu ll può davv verro defi fin nire r davvero nire una donn d onnaa di suc ccesso. o.. donna successo. La ssua L ua carri rieraa in ri nizia all l ’eetà ll tà di di 16 6 ann aanni, n ii,, nn carriera inizia all’età come me prese ent n atriice radio ofonica iin n radi io presentatrice radiofonica radio locali p riva ri vaate t .D ì, la la su ua scalat ta non n ssii private. Daa llì, sua scalata è anco ora fer errmata. D onn nnaa, a, m am mmaa, diret-ancora fermata. Donna, mamma, tore, pr to pres eseenta es taatr triicce ra radi diof di offonica, a, attrice e, presentatrice radiofonica, attrice, opin op inio io onista. opinionista. C he in nvidi dia! a Ma ch he fort rtun rt u a po un p ote terl r a in rl iinnChe invidia! che fortuna poterla te erv rvisstaare r ! tervistare! ago -sett 2010
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INTERVISTA
Impossibile non notare il suo tono di voce. Deciso. Sicuro. In maniera molto disponibile si concede alla mia inesperta intervista. “Chissà quante volte avrà sentito queste domande” mi domandavo nervosamente ascoltando il suo saluto. Respiro profondamente e dopo averla ringraziata per la disponibilità, inizio:
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nna Pettinelli, la conosciamo come presentatrice radiofonica, come opinionista, come attrice, ma in realtà, quale tra questi incarichi professionali le da maggiori soddisfazioni?
“La radio è ed è sempre stata il mio lavoro e anche se mi piace fare altre esperienze, amo la mia professione. Per quanto riguarda fare l’attrice, beh, non l’ho mai considerato un vero lavoro. Mi sono divertita a provarci ma il cinema richiede molto impegno.”
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ei crede che oggi c’è qualcuno che merita di stare in televisione o sono troppe le persone che scendono a compromessi e nonostante scarse capacità ottengono il successo?
“Chi scende a compromessi non è perché non ha capacità, ma fa delle scelte che io personalmente non farei. E’ disposto a partecipare a programmi a basso contenuto, ma purtroppo questo è il sistema, per fare ascolti bisogna accontentare il pubblico e la qualità spesso si abbassa. Io preferisco prenderne le distanze.”
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er Anna Pettinelli, cosa significa essere Donna nel XXI secolo?
“Devo fare una premessa: io sono stata molto fortunata, non mi posso lamentare, ma non mi sono mai posta questo problema. Non ho mai incontrato ostacoli e mai sono stata vittima di sessismo, ho sempre lavorato e non mi sono mai trovata in difficoltà. Esiste una sola dif7
ferenza certa tra l’essere donna e l’essere uomo: noi donne possiamo mettere al mondo i figli, gli uomini no.”
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el corso degli anni, ha mai avuto un modello a cui ispirarsi?
“In realtà, quando ho iniziato a fare radio, non c’erano molti modelli da seguire. Sono stata una delle prime in Italia. Mi viene in mente che probabilmente le radio americane potevano offrire modelli da imitare, e forse questi potevano essere gli unici ai quali potersi ispirare.”
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lei, oggi, si sente modello?
“ Assolutamente no, non mi sento modello per nessuno. Sono felice quando mi chiedono consigli, e sarei onorata se qualcuno pensasse di ispirarsi a me, ma sono dell’idea che ognuno di noi ha le proprie peculiarità, siamo tutti diversi, quindi ben vengano i consigli pur mantenendo il proprio modo di essere.”
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nna e la musica?
A A
nna e la politica?
“Beh, è il mio pane quotidiano. Io vivo di musica ma devo ammettere di avere dei gusti particolari. Quella che ascolto io, a casa, è decisamente insolita, non potrei metterla in programmazione su RDS, mi piace quella alternativa, strana, particolare.”
“Si, Anna vota!” nna e i reality?
“Sono anche opinionista quindi, sì. Li seguo. Mi divertono, mi annoiano, mi innervosiscono, li amo, li disprezzo e li critico!”
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uali sono le sue migliori qualità, quelle che maggiormente l’hanno aiutata nella sua carriera?
“Ho una gran faccia tosta. Difficilmente mi emoziono, non ho paura, questo è il mio segreto.
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Io o vivo di musica ma devo ammettere di avere m dei gusti particolari, d mi piace quella alternativa, strana m a.
INTERVISTA
L’emozione mi cattura solo quando non so fare qualcosa. Di cosa dovrei avere paura? E per cosa dovrei essere emozionata? E’ il mio lavoro!”
Q H
uali sono i difetti di Anna Pettinelli?
“Io ho sempre ragione! Sono una gran testarda!” a dei rimpianti?
“Sinceramente no! Non vivo di rimpianti, la vita è fatta di scelte. Se penso al passato forse ci sono state alcune occasioni che ho perso oppure ho voluto perdere, ma questi si chiamano limiti e fanno parte del bagaglio di ogni persona.”
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i domando quali possano essere, in una donna realizzata come lei, le prossime tappe, gli obiettivi e i desideri nella vita lavorativa. Sempre che ce ne siano?
“Sì, ho degli obiettivi e desideri. Ad esempio trasmettere ciò che ho imparato a chi ha la mia stessa passione. Qui, a RDS, teniamo dei corsi di perfezionamento ed è davvero importante il lavoro che stiamo facendo. Non è come insegnare a giocare a tennis, è molto particolare come insegnamento ed è una delle cose che seguo con maggior passione.” Davvero soddisfatta della mia intervista, saluto cortesemente Anna Pettinelli, ringraziandola per la sua gentilezza e disponibilità.
Anna Pettinelli
Ci sono persone che lasciano il segno. Ci sono persone che con una sola parola ti spingono a riflettere. Per me, Anna Pettinelli non è stata solo questa intervista, ma è stata una Donna che ha espresso la sua intelligenza, la sua femminilità in pochi minuti. Testarda e decisa ha saputo arrivare in alto. Tanta gavetta, tanta esperienza e tanta determinazione. Ora, dopo questo –a tu per tu – anch’io mi sento più carica, più grintosa e determinata! Temo tuttavia che la testardaggine sia però l’unico punto in comune con una professionista di quel calibro. Avrei ancora mille domande da farle, ma soddisfatta chiudo il taccuino e, ancora più convinta di quanto lo fossi in precedenza, ad alta voce mi ripeto: “Chi vuole, può!”.
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di Simona Rapparelli
L’imperante polemica sulla revisione della legge che regola la stampa spesso nasconde altri interessi in un settore il cui i confini di libertà sono molto confusi
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on è mai facile parlare di libertà di stampa. E’ un argomento dai confini decisamente sfumati e di cui spesso si è parlato troppo e in modi quasi sempre troppo generici. E’ difficile affrontare tale argomento anche alla luce dei fatti che in luglio hanno colpito proprio Pavia, città (e provincia) investita improvvisamente da uno scandalo quasi più grande di lei: è arrivato in un giorno meterologicamente bollente ma come un fulmine a ciel sereno l’arresto del direttore dell’Asl cittadina, per concorso in associazione mafiosa e corruzione; idem per le accuse rivolte all’assessore al Commercio del Comune Pietro Trivi. Dopo i titoloni a sei colonne della stampa locale, è arrivata puntuale la pubblicazione dei testi delle intercet-
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ATTU TTUALITÀ TUA TU ALITÀ
Libertà?
di stampa tazioni telefoniche, che ha spinto molti pavesi a leggere e a rimanere a bocca aperta davanti ai nomi, alle affermazioni e alle minacce, spesso davvero poco velate, che hanno letteralmente inchiodato molte persone coinvolte alle proprie affermazioni e alle azioni che ne sono seguite. Intanto, nei giorni precedenti allo scoppio del caos pavese, nei principali mezzi di comunicazione le opinioni circa la libertà di stampa sono state variegate: molte testate giornalistiche hanno aderito agli scioperi indetti dai sindacati contro la cosiddetta legge bavaglio, alcune hanno voluto però precisare che probabilmente i giornalisti avrebbero fatto meglio a non tacere, ma anzi, forse sarebbe stato il caso di utilizzare i mezzi di comunicazione per dare informazioni agli spettatori e creare opinione, ricordando che spesso le intercettazioni coin-
volgono e “sbattono in prima pagina” fatti delicati e molto privati (vedi intervento di Clemente Mimun, direttore del Tg5 dell’8 luglio). Strano però che nella bagarre mediale che è seguita alla proposta del disegno di legge sulle intercettazioni, nessuno abbia parlato di un fenomeno che per molti giornalisti è pane di ogni giorno: alzi la mano il collega a cui non è mai capitato di imbattersi in un fenomeno sicuramente non raro, quello di vedersi tagliare un articolo per esigenze di pubblicità. Non nascondiamoci dietro ad un dito: l’editoria e il commerciale vanno troppo spesso deliziosamente a braccetto, una sostiene l’altro e viceversa, in uno strano giro di walzer fatto di commistioni a volte poco controllabili. 11
I pubbli-redazionali, articoli scritti per accompagnare e promuovere una pagina pubblicitaria, per gli addetti ai lavori si chiamano banalmente marchette... Un motivo ci sarà, no? Almeno in parte il concetto intoccabile della libertà di stampa deve necessariamente contemplare anche questo versante, ovvero il delicato equilibrio che dovrebbe permettere alla stampa di non essere piegata alla volontà del vil denaro. Un articolo di approfondimento troppo lungo che non lascia spazio ad un box
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pubblicitario va sfrondato, salta se non è in grado di creare appeal nel lettore, se non gli riesce di far aumentare le vendite. Può anche essere ben fatto, ma se non lo “compra” nessuno, sarà difficile vederlo pubblicato. Quante battaglie avvengono nelle redazioni di tutto il mondo con gli agenti che quotidianamente si avviano per cercare sponsorizzazioni per la carta stampata? Quante volte nella casella mail di un giornalista arriva la richiesta di pubblicazione (ovviamente a titolo gratuito) di testi che racconta-
no di quant’è buona la pizza di Ciccio sul lungommare di Surriento? Vuol dire fare pura informazione raccontare in un articolo che nel bar TizioCaio di via Taldetali è stato organizzato un bel concerto jazz? Dove finisce il lavoro del redattore e dove inizia quello dell’agente di commercio? Non stiamo cercando di dare ragione all’uno o all’altro, perché tutt’e due le categorie lavorano sodo e vanno rispettate, il problema di fondo è quello di tracciare un confine tra i due ambiti, che in realtà ad oggi è quasi inesistente.
ATTUALITÀ
Leggere un articolo può significare tante cose: capirlo, a volte condividerlo, trarre la giusta informazione, farci sorridere se è un approfondimento scherzoso o farci rilassare. Un pubbli-redazionale nella maggior parte dei casi non riesce a fare tutto questo, il suo scopo è sostanzialmente unico: far sì che il lettore (piuttosto che l’ascoltatore o lo spettatore), compri un prodotto, vada in una spa, giochi una lotteria, insomma, metta in circolo moneta. Una divisione di questo genere potrebbe aiutare i fruitori a fare
un po’ di chiarezza su quello che stanno leggendo, in modo tale da renderli almeno più consapevoli. C’è chi poi fa l’estremista sostenendo che la pubblicità andrebbe semplicemente tolta di mezzo del tutto: in questo caso chi promuoverebbe e sosterrebbe nuove proposte editoriali? Chi aiuterebbe i giornali e i giornalisti a stare in piedi in un periodo di continui tagli? No, il ragionamento non torna nemmeno percorrendo la via integralista, che appare impraticabile.
“Non demonizziamo”, sembrerebbe quindi la parola d’ordine di questi ultimi difficili tempi, in cui il disegno di legge sulle intercettazioni può rischiare di imbavagliare l’informazione forse quanto il tentativo di screditarla e di renderla il più possibile vendibile può incrinare il meccanismo virtuoso di molte testate giornalistiche che tentano ancora di puntare sulla qualità e sul passaggio di notizie.
Musica, cinema e letteratura per la rassegna autunnale del Collegio Ghislieri
Collegio Ghislieri
Intervista a Giulio Prandi, Direttore Musicale del Collegio Ghislieri M° Prandi, si è da poco conclusa la Primavera barocca del Collegio Ghislieri. Il bilancio è positivo? Direi proprio di sì. Siamo particolarmente soddisfatti per la presenza di un pubblico in costante crescita: 1.800 presenze in otto serate e quasi 90 abbonamenti sono dati che in questo momento difficile per lo spettacolo dal vivo dimostrano un’affezione preziosa da parte del pubblico, che ci gratifica e ci spinge a proseguire su questa strada. Il nostro accoglimento lo scorso maggio nel REMA, la prestigiosa Rete Europea dei Festival di Musica Antica, testimonia inoltre come la nostra programmazione stia riscuotendo apprezzamento anche a livello internazionale. E per il prossimo autunno che cosa avete in programma? Come consueto la nostra programmazione autunnale lascerà temporaneamente il repertorio barocco per esplorare altri percorsi, con suggestive contaminazioni tra generi, con spettacoli musicali ma anche proiezioni cinematografiche e incontri letterari. Troveremo dunque delle proposte accattivanti anche per il pubblico più giovane? Sì, la Rassegna è ideata con un occhio di riguardo per i giovani proprio perché costituisce anche un’occasione per presentare nel quadro della nostra attività educational produzioni giovanili curate e di alto livello, con la partecipazione del Coro del Collegio Ghislieri accanto ad artisti di fama. Crediamo che questa formula sia particolarmente importante per la diffusione della musica sul territorio e tra i giovani in particolare e sono contento che, oltre alla Fondazione Cariplo, alla Regione Lombardia e al Comune di Pavia, anche la Provincia di Pavia sostenga da quest’autunno il nostro progetto con un importante contributo.
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di Paola Arensi
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empo d’estate ma anche di libri, tra poco si torna sui banchi di scuola. Dal mese di settembre entrerà in vigore la riforma scolastica voluta dal Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, rivolta agli studenti che si iscrivono per il primo anno di ogni livello. I cambiamenti sono veramente molti anche se, travolti da nuove esperienze, impegnati a conoscere numerosi amici, che saranno più del solito perché si prevedono classi “affollate”, i ragazzi li percepiranno soltanto gradualmente. Il Ministro intende rimodernare un sistema obsoleto, eliminando percorsi risultati inutili mettendo in un angolo i “fannulloni” e lasciando spazio alla voglia di fare e alla meritocrazia. A partire dal
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ATTUALITÀ
Riprende la scuola… riformata terminate le vacanze, ogni prima torna sui banchi di scuola alle prese con la riforma
2011 i docenti migliori potranno ricevere un bonus di massimo 7.000 euro come premio di produttività. L’assistenza scolastica inizia presto con la possibilità dei genitori di mandare alla scuola dell’infanzia i loro piccoli dai due anni e mezzo di vita. Sì al maestro unico della primaria e all’educazione civica. Per quanto riguarda la scuola secondaria superiore si mira allo sviluppo delle competenze di base, italiano, matematica, scienze e lingue straniere, per mettere l’Italia al passo con gli altri paesi dell'Unione Europea. Nei licei gli indirizzi e le sperimentazioni saranno ridotti da più di 750 a 20. Artisti-
co, che prevede 6 diversi indirizzi e quindi arti figurative, architettura e ambiente, design, audiovisivo e multimediale, grafica, scenografia; classico; linguistico; musicale e coreutico; scientifico, in cui è disponibile l'opzione scienze applicate, che non prevede il latino ed è caratterizzata da un più alto numero di ore dedicate a biologia, chimica, scienze della terra e informatica; scienze umane, con un'opzione economico-sociale e lo studio di antropologia, metodologia della ricerca, psicologia e sociologia, seconda lingua straniera al posto del latino, diritto ed economia politica. Gli istituti tecnici sa-
ranno di carattere economico, suddiviso in due indirizzi e quindi amministrazione, finanza e marketing e turismo e tecnologico, con ben nove indirizzi: meccanica, meccatronica e energia, trasporti e logistica, elettronica ed elettrotecnica, informatica e telecomunicazioni, grafica e comunicazione, chimica, materiali e biotecnologie, sistema moda, agraria, agroalimentare e agroindustria, costruzioni, ambiente e territorio. Nella formazione professionale ci sono due diversi settori: industria e artigianato, suddiviso in produzioni industriali e artigianali e manutenzione e assistenza tecnica e pro-
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fessionale dove si potranno approfondire servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, socio-sanitari, per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera e commerciali. La riforma punta anche ad uno studio più intenso delle lingue straniere. Con un diploma professionale si potrà frequentare l’università. Il ministro Gelmini ha limitato le ore di lezione, di 60 minuti, a 30/32 –massimo 35 per l’artistico-. Al termine delle scuole medie gli studenti potranno scegliere di frequentare un percorso formativo organizzato dalle regioni per conseguire una qualifica triennale e un diploma quadriennale riconosciuti a livello nazionale. Infine l'iscrizione al quinto anno della scuola superiore o la frequenza a un corso di preparazione universitario. E’ stato posto un limite anche alla presenza di stranieri in una stessa aula con un tetto massimo del 30 per cento. Bocciature all’orizzonte per chi invece “marina” la scuola e sms per avvisare i genitori. Inoltre, per adeguare agli standard internazionali le valutazioni, “salvando” gli studenti dalla discrezionalità dei docenti, si punta a garantire prove unificate che permettano un giudizio “oggettivo” del ragazzo. Anche all’esame di maturità. Nel 2010 prosegue anche la riforma universitaria che è orientata verso un sistema meno burocratizzato nell’intento di stimolare autonomia e concorrenza tra le università. Dopo la laurea di primo livello (ex laurea triennale) e la laurea magistrale (ex specialistica) che dura due anni, master universitari di primo e secondo livello della durata di un anno e il dottorato di ricerca di 3 anni. Ma le novità principali più contestate sono i tagli previsti per ogni ateneo che porteranno ad una drastica riduzione dei fondi a disposizione delle università e a una netta riduzione di corsi ritenuti “inutili”. Per alcune professioni come quelle di medici, avvocati e insegnanti, l’abilitazione all’esercizio si conseguirà frequentando, dopo la laurea, le specifiche scuole di specializzazione o praticantati,
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che durano in genere 1-2 anni e prevedono l’esame di Stato. Le modalità per il superamento degli esami sono stabilite, in modo autonomo, da ogni ateneo e vengono specificate nel regolamento didattico del corso di studio: possono consistere in prove scritte o orali, o giudizi di idoneità. Tuttavia la riforma universitaria prevede che, al termine della laurea di primo livello, vi sia una prova finale che viene decisa da ogni Ateneo. Quindi adesso è prevista la stesura della tesi e la presentazione alla commissione solo al termine della laurea magistrale. Tra le novità più sentite: la laurea in scienze della formazione primaria diventa abilitante all'insegnamento.
ATTUALITÀ
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di Daniela Capone
Vacanza si, vacanza no!
Yes weekend! C
risi. Crisi. E ancora crisi! Ma dunque che fare? Non si parte? Rimaniamo in città a boccheggiare? Secondo i dati raccolti da Confesercenti, quest’anno a partire saranno aranno in 39 milioni. estate scorsa. Ma gli Molti di più rispetto l’estate er cambiato metodo. italiani sembrano aver Infatti l’unico calo registrato nelle vacanze degli italiani è la permanenza fuori casa. nze a rate. Fine settiVacanze sì, ma vacanze ta vanno per la magmana e gite fuori porta giore. na, due o tre settimaNon si usa più fare una, ne al mare. In voga, per l’estate 2010, ci sono le mini-vacanze. Il 17% degli italiani preferisce provare a risparmiare. Bye bye elcome weekend! settimana al mare, welcome Le vacanze insomma, non cedono alla crisi. Se prima la mediaa era di circa di 10 uest’anno la media si giorni, a conti fatti, quest’anno ndo quindi un budget abbassa a circa 8 usando nciare alle sospirate più basso senza rinunciare ita durante l’inverno ferie. L’italiano escogita zare il meritato relax come potersi organizzare ento da condividere estivo. Tipico momento canza, per il 46% dei con la famiglia, la vacanza, sto trascorrerla in alnuclei familiari, è giusto berghi o pensioni. In discesa il 4 e 5 stelle, in aumento il 3 stelle. Altra particolarità è che, spinti dai prezzi più vantaggiosi, gli ago -sett 2010
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Quest’estate non cambiare! Stessa spiaggia stesso mare! Ahimè, non proprio
VACANZE
italiani stanno ridisegnando la mappa delle località più richieste e alcune regioni stanno vivendo un vero boom. Tattiche, escamotages e piani studiati alla perfezione per un’estate all’insegna del risparmio. Bisogna fare i conti con il portafoglio e questo spinge ad un’analisi più attenta delle offerte. Cosa certa è che nelle località balneari italiane, è impossibile trovare una stanza libera per trascorrere un fine settimana. La parola “crisi” dunque, sembra essere sulla bocca Degli italiani ma nel portafoglio solo in parte. No, non si rinuncia a partire. Ma si pro-
va a risparmiare. L’attenzione al costo c’è e “stessa spiaggia, stesso mare” è un concetto che per ’estate 2010 è alieno in parte da rivisitare. “Vacanza” per l’italiano è cambiare regione. Per la maggiore la Puglia e la Sicilia per le località di mare, Trentino Alto Adige per la montagna. Intramontabile la bella Sardegna, che però, quest’anno perde qualche vacanziero affezionato rispetto agli anni scorsi. Per chi “vacanza” invece significa “estero” , ecco che la Spagna balza al primo posto della classifica come meta preferita. Ma, visto che si sta parlando di crisi, impossibile non
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valutare la Grecia. Il 13% degli italiani ha scdto di visitare la vicina Greci` forse anche perché oltre ahl’indubbio fascino storico e paesaggistico offre anche un certo risparmio. Come biasimarci. Dopm un lunfo e rigido inverno di lavoro e freddo, di sacrificI e rinunce … chi ha il coraggio di dire di no a qualche giorno di mare, sole e relax? Insomma, prepariamo i bagagli e contiamo i soldi nel portafogli. Weekend, ecnnomia e non uscire dal budget stabilito sono il must dell’estate 2010.
di Teresa Passondri
Cultura, veicolo di promozione E
’ un vulcano di idee e progetti, fermamente convinto com’è che la cultura sia un formidabile veicolo di promozione del territorio, nell’ottica di valorizzare le ricchezze e le bellezze della nostra provincia. A Marco Facchinotti, assessore provinciale ai beni culturali nonché vicepresidente dell’ente di Piazza Italia, brillano gli occhi nel parlare delle nuove iniziative in cantiere: “Abbiamo appena stanziato cinquantamila euro per le pro loco, i comuni e le associazioni, allo scopo di promuovere manifestazioni, feste e rievocazioni storiche” ci spiega. Un contributo che darà una boccata d’ossigeno alle piccole realtà locali che faticano a mantenere vivi usi e costumi e a proporre eventi che altrimenti andrebbero perduti, insieme all’identità e alla peculiarità dei territori, così diversi tra Lomellina, Oltrepò e Pavese, così simili
Provincia di Pavia Assessorato ai Beni e alle Attività Culturali tel. 0382.597415-227
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nell’attaccamento alle proprie tradizioni e alle proprie peculiarità. Piccola pausa estiva per ricaricare le batterie “e ripartire a testa bassa a settembre” e poi via con un mese carico di appuntamenti da non perdere. Si comincia subito il 7 settembre con il concerto della PFM in programma nella suggestiva cornice del cortile del Castello Visconteo di Pavia. Un evento che è diventato ormai consuetudine per l’Assessorato alla cultura che organizza l’appuntamento, in collaborazione con la Fondazione Banca del Monte, per segnare il rientro dalle ferie. L’esibizione della Premiata Forneria Marconi è una sorta di antipasto del Festival dei Saperi, frutto della sinergia, avviata da tempo, con il Comune di Pavia e con il collega Gian Marco Centinaio con cui Facchinotti condivide la fede leghista. La PFM, guidata dal suo inossidabile leader Franz
Di Cioccio, si esibirà in uno spettacolo articolato in due parti, un omaggio a Fabrizio De Andrè e una carrellata dei successi storici della band. “Mi auguro che vengano pavesi da tutta la provincia” è l’aspettativa di Facchinotti “Il concerto è gratuito e aperto liberamente al pubblico. Sicuramente le generazioni passate, ma anche molti giovani appassionati di buona musica, apprezzeranno”. L’attenzione si sposta poi sull’immenso patrimonio di musei e biblioteche della provincia, luoghi, secondo Facchinotti, non più polverosi e crepuscolari, ma “diventati vivi, vissuti, spazio di incontro delle famiglie e richiamo per i ragazzi”. In tale direzione si inserisce l’accordo che si sta per concludere con l’Università di Pavia, una convenzione che permetterà a tutti gli utenti di usufruire di un numero considerevole di “record”, siano essi libri,
ATTUALITÀ
Marco Facchinotti, assessore ai beni culturali e vice presidente provinciale, ci accompagna in un settembre di spettacolo tutto pavese supporti multimediali, cd e dvd, grazie alla rete interattiva che si creerà su tutto il territorio. Da sottolineare inoltre, un progetto cui l’assessore Facchinotti tiene particolarmente, l’atteso via libera da parte della Regione Lombardia del cosiddetto “Bando REIL”, ovvero Registro Eredità Immateriali Lombarde, cui Pavia ha aderito. Si tratta di uno screening a 360° avviato sulle vecchie cascine lomelline in collaborazione con l'Ecomuseo del Paesaggio Lomellino, il GAL Lomellina e la Cooperativa Curma. Lo studio è consistito in una ricerca sul mondo che gravitava attorno ai cascinali, dalle usanze alle tradizioni, dalla vita quotidiana ai sistemi di auto sostentamento di quei microcosmi. La ricerca, condotta proprio su beni non tangibili ma di enorme valore storico e culturale, vuole portare alla luce gli aspetti dimenticati
della vita contadina, a volte tramandati solo oralmente nei racconti degli anziani, un patrimonio che confluirà in un libro. Un volume della memoria, nel solco del ero della tradizione lombarda. Setrecupero tembree è poi il mese per antonomasia del Palio per l’intera Lomellina: sei appuntamenti diventati un elemento di attrattiva ca, come spiega lo stesso Facturistica, tti “Sostengo queste machinotti azioni con convinzione nifestazioni perchéé sono uno straordinario o per richiamare turisti viatico utta la regione”. Mede da tutta con ill Palio d‘la Ciaramela, io con quello dl’UrRobbio mon, Cergnago intitolato al Bove Grasso, Garlasco con il tone, Mortara con il noto Paliottone, Palio dell’Oca e Valle con il Palio di Barlafus, sono considerati
Assessorato ai Beni alle Attività culturali
ormai un “classico” da non perdere. A fine settembre, precisamente il 25 e 26, verrà riproposto infine “Fai il pieno di cultura”, uno degli eventi immancabili voluti dalla Regione, spostato quest’anno dalla sua solita collocazione primaverile per via della competizione elettorale. Appuntamento a fine settembre quindi con una serie di spettacoli, cinema, teatro, musica, distribuiti su tutta la provincia in luoghi e località particolari, come abbazie e chiese storiche, per portare arte e cultura fuori dagli spazi canonici.
MARCO FACCHINOTTI - VICEPRESIDENTE E ASSESSORE AI BENI E ALLE ATTIVITÀ CULTURALI
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I.p.
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ATTUALITÀ
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di Chiara Pelizza
Robbio
Sostenibilità e sicurezza per i cittadini nel rispetto dell’ambiente e della storia locale
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ROBBIO - P.ZZA SAN PIETRO
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Si è appena concluso il primo anno del nostro mandato amministrativo. L’entusiasmo iniziale che ci ha coinvolto, non è venuto meno, nonostante le scarse risorse economiche con le quali quotidianamente ci dobbiamo confrontare, per affrontare le priorità inderogabili” afferma il sindaco di Robbio, Marcello Gasperini “abbiamo già portato a compimento alcuni importanti progetti racchiusi nel nostro programma elettorale”. Difficoltà in-
LOMELLINA
PV
il Palio dl'Urmon Il Palio dl'Urmon (urmon è il nome dialettale dell'olmo), è così chiamato in ricordo dell'albero secolare che per oltre duecento anni è stato parte del paese, diventandone il simbolo. Si inizia con giochi rionali e spettacoli teatrali e popolari. La Sfilata Storica con cinquecento figuranti e gruppi folcloristici che rappresentano vari periodi storici importanti per il paese (dal tardo medioevo alla denominazione spagnola del '600, fino alla tradizione campagnola con le mondine di metà secolo XX), precede la corsa delle Carriole tra gli otto Rioni, il cui vincitore si aggiudicherà il Palio. All'interno della manifestazione, Sagra del Cotechino con maxi paniscia, salame dell'olla e altri piatti lomellini.
MARCELO GASPERINI - SINDACO DI ROBBIO
clu e la precisione di bilancio tra entrate e uscite che il Patto di cluse Sta Stabilità richiede, Robbio è risuscito a confermarsi vera e propria cap capitale del volontariato, nonostante l’assessorato ai servizi sociali sia uno dei comparti più sofferenti per i diversi tagli fatti alla spesa pu pubblica. Riconosciuto recentemente dalla stampa nazionale come centro Ri de del volontariato, Robbio ha un servizio di telesoccorso, operativo gra grazie al sostegno del Comune, oltre ad una rete per l’assistenza domiciliare agli anziani e alle fasce deboli della cittadinanza. “S “Sul territorio di Robbio operano una quantità di associazioni che
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ROBBIO - PAESAGGI CIRCOSTANTI
si prodigano in maniera seria e costante per gli altri”; oltre mille persone quotidianamente si impegnano per il prossimo in alcune associazioni quali Avis, Vigili del Fuoco, Croce Azzurra che effettua anche servizio di 118, Caritas, Oftal, Acli e la neonata Robbio nel cuore per la prevenzione e la diagnosi precoce delle malattie cardiache. Robbio è comune della Lomellina situato tra il fiume Sesia e il torrente Agogna, noto per la presenza di un castello medioevale oggi di proprietà privata e tre chiese completamente ristrutturate; conta circa seimiladuecento abitanti per i quali l’amministrazione Gasperini punta ad una promozione e salvaguardia della
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sicurezza individuale. “Uno dei nostri obiettivi è sicuramente incrementare il progetto sicurezza - afferma il Sindaco - entro breve il numero di telecamere presenti sul territorio comunale verrà aumentato e nuovi dispositivi saranno posizionati nei punti strategici e più isolati del paese per dare garanzia di tutela ai cittadini”. Per la stessa priorità legata alla sicurezza e all’incolumità, sono stati posizionati dissuasori per la velocità della auto: “Per indurre gli automobilisti a rallentare e a mantenere una velocità consona durante l’attraversamento del paese, abbiamo deciso di posizionare, anche nelle zone periferiche, alcuni dossi artificiali ed
altri saranno posizionati lungo tutte le principali arterie del paese”. Per quanto riguarda la questione viabilità anche il parcheggio del centro urbano è stato regolato con la sosta a disco orario. A Robbio l’attenzione è grande anche per il rispetto dell’ambiente, in chiave di utilizzo di energie rinnovabili e risparmio energetico. Il montaggio dei pannelli solari al Centro sportivo e al Palazzetto comunale e il bando di gara per un impianto fotovoltaico per ridurre i costi dell’energia elettrica delle strutture comunali, sono alcuni dei punti presenti nel programma dalla Lista Civica vincitrice alle elezioni 2009 che ha portato all’elezione del Sindaco Gasperini.
INTERVISTA Lugani Roberto, 44 anni, robbiese Direttore Generale Mobil Plastic SpA
Dal 2010 l’azienda, identificata anche con il marchio MP GROUP si propone come una dinamica realtà industriale che raggruppa i seguenti marchi, molto conosciuti ed apprezzati ciascuno nel proprio settore di appartenenza:
Negli anni 60, più precisamente nel 1968, inizia l’attività della Mobil Plastic SpA asce con l’idea di realizzare prodotti in plastica per immagazzinare, stoccare, catalogare,classificare materiali di ogni genere in ambito industriale e professionale. Il successo è stato immediato prima in Italia e successivamente in tutta europa con la presenza alle manifestazioni fieristiche più importanti del settore ferramenta e magazzino. Una mirata e costante politica di investimenti in progettazione, tecnologie, stampi e soprattutto in risorse umane ha consentito e consente tutt’oggi a Mobil Plastic di consolidarsi e di crescere in maniera esponenziale diventando
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uno dei leader di mercato in Italia nel proprio settore. Pronta alle sfide del nuovo millennio, nel 1998 si espande anche con la realizzazione di un nuovo stabilimento produttivo all’estero. Nel 2008 una ulteriore ed importante svolta nella storia aziendale, l’acquisizione totale di una nota azienda Italiana leader nei settori garden, enologia, casalinghi ed ecologia, raddoppiando il fatturato e triplicando i volumi di produzione. Ancora grandi investimenti in tecnologia ed infrastrutture con produzione ventiquattro ore al giorno, hanno portato l’azienda ad occupare complessivamente una area di 50.000 metri quadrati, di cui oltre 17.000 mq di superficie coperta, e ad impiegare complessivamente oltre 130 addetti tra collaboratori dipendenti ed esterni. La proprietà, la Famiglia Ruggerone, ed il management aziendale, giovane ed estremamente dinamico, sono a capo dell’azienda e pongono ‘IL CLIENTE’ al centro di tutte le politiche e strategie aziendali.
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ROBBIO - CHIESA DI S. PIETRO
I pannelli fotovoltaici saranno installati nella zona del depuratore, area di proprietà comunale, sul tetto di scuole e palazzetto “per venire incontro alle esigenze di risparmio energetico ed economico degli edifici comunali”, conferma il Sindaco. Per quanto riguarda le opere pubbliche si è concluso il rifacimento del piazzale antistante la Chiesa Parrocchiale, finanziato al 90% dalla Regione Lombardia: un’opera di significativo impatto per la valorizzazione estetica e funzionale della piazza. Altri interventi sono stati effettuati nelle scuole. Robbio offre sia il servizio di asilo nido che di elementari e medie in-
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feriori, dove, per l’inizio del prossimo anno scolastico, saranno sostituite e sistemante le caldaie. In particolare per i ragazzi ma in ogni caso per tutti, diverse possibilità di sport, dal calcio al basket, dal tennis alla ginnastica, alla danza, al podismo, alla pesca, al karate e ai gruppi di cammino. “Uno dei prossimi lavori da affrontare sarà sicuramente la manutenzione alle strade per una nuova asfaltatura” prosegue Gasperini mentre dopo le vacanze partirà, in collaborazione con Clir – Consorzio Lomellino Incenerimento Rifiuti - una sperimentazione che coinvolgerà il centro storico per la raccolta
differenziata “con l’obiettivo di estenderla sicuramente a tutto il territorio”. “Forti della volontà di portare avanti il nostro nutrito programma, che contiamo possa essere sostenuto da risorse economiche più importanti, ci apprestiamo ad affrontare la 26^ edizione del Palio dell’Urmon, sicuramente la manifestazione più coinvolgente ed importante per la nostra cittadina che, grazie agli sforzi di tutti, è diventata un appuntamento interessante per tutta la provincia, come lo è sicuramente la fiera zootecnica e delle attrezzature agricole”, chiude il Sindaco.
INTERVISTA
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LOMELLINA
di Chiara Pelizza
PV
Valle Lomellina
Le inaspettate caratteristiche della patria del riso
ROBERTO CARABELLI - SINDACO DI VALLE LOMELLINA
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l principale campo produttivo del comune di Valle Lomellina, paese posto nel cuore del paesaggio risicolo pavese, è l’agricoltura. “La nostra compagine agricola e le industrie di trasformazione ad essa collegata sono per me e per gli abitanti di Valle motivo di orgoglio: mi è capitato spesso all’estero di vedere riso Curti o Colussi è questo mi fa capire quando l’ossatura agricola della nostra economia sia forte”, dice il Sindaco Roberto Carabelli, eletto tre anni fa tra le fila dell’allora Alleanza Nazionale. Un paese moderno che conta all’incirca duemilacinquecento abitanti che per scelte mirate ad incentivare i servizi e a non penalizzare il piccolo commercio, ha deciso di non avere sul proprio territorio grandi centri commerciali. “Una scelta ponderata che questa amministrazione ha preso per sostenere i piccoli negozi di quartiere: tra bar, alimentari ed esercizi commerciali, a Valle abbiamo venticinque attività”, continua il Primo cittadino. Sostenere il terziario e quindi obiettivo primario dell’amministrazione guidata da Carabelli, vallese doc, anche per andare incontro ai cittadini in un momento 31
di congiuntura economica particolarmente difficile per tutti. “Il negozio al dettaglio sicuramente contribuisce a contenere le spese e a evitare sperperi inutili in un momento in cui le difficoltà sono oggettive”. Valle Lomellina, proprietà dei Beccaria nel lontano XV secolo, passò poi agli Sforza. Dopo vari vicissitudini e passaggi di proprietà tra i signori che allora si alternavano con velocità sorprendente nel 1707 con tutta la Lomellina passò ai Savoia, confermandosi di fatto territorio
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piemontese fino alla definitiva separazione dal Piemonte e l’annessione alla provincia di Pavia e alla Lombardia nel 1859. Insieme ai comuni di Sartirana Lomellina, Lomello, Frascarolo e Zeme costituiva la cintura difensiva della parte sud occidentale del Ducato di Milano. Questa vocazione difensiva, dettata anche dalla conformazione stessa del territorio, si evince ancora oggi dalla presenza in paese del Castello medioevale. Tra le attrattive storico- artistiche anche
INTERVISTA
AFFRESCHI NELLA CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO
la chiesa di San Michele Arcangelo, costruita su un’unica navata. Risalente al ventennio fascista, l’edificio comunale concluso nel 1938 è stato riconosciuto dalla Sovraintendenza delle Belle Arti come edificio storico “un riconoscimento importante”, riferisce Carabelli. Fiore all’occhiello dei servizi offerti ai cittadini più giovani dal comune di Valle Lomellina, la squadra di scherma. “Con alcuni degli allievi del Maestro Severi abbiamo raggiunto riconoscimenti a livello nazionale; in particolare la nostra atleta Ilaria Botti si è recentemente posizionata tra i primi della sua specialità in competizioni di carattere italiano”. La squadra di scherma è composta in tutto da cinquanta allieve: “É uno sport che mi piace molto: insegna carattere e disciplina”, continua il Sindaco. Oltre la squadra di scherma il Comune offre an-
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VALLE LOMELLINA - ESTERNO DELLA CHIESA E SCORCIO PAESE
che una scuola di tennis e di calcio con circa cento partecipanti dai pulcini alla seconda categoria. A Valle una delle due strutture in cui sono ubicate le scuole è stata da poco ristrutturata con il riconsolidamento delle solette; in paese sono presenti le elementari, le scuole medie inferiori e l’asilo. Il Comune di Valle Lomellina ospita anche due strutture dedicate agli anziani: Fondazione Don Ventura e Sant’Eulalia. Motivo di vanto e di orgoglio per cittadini e amministrazione sono i volontari civici che collaborano in maniera cosante in tutte quelle attività necessarie ad
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esempio per la raccolta dei rifiuti ingombranti. Grande attenzione al verde pubblico nei lavori di rivalorizzazione della zona cimiteriale dove saranno piantumate circa trenta piante. Recentemente si sono conclusi i lavori di ristrutturazione della pesa pubblica e prossimamente saranno ultimati i lavori di asfaltatura grazie ai fondi ricevuti da Regione Lombardia. Una adeguata illuminazione è inoltre stata installata nelle adiacenze del laghetto, frequentato dagli amanti della pesca, in via Cascina Prati e via della Pista, sempre per la ricerca di un’ottimizzazione
dei servizi ai cittadini. A Valle i rifiuti si separano: la raccolta differenziata è per il momento in via sperimentale e coinvolge i circa seicento residenti del centro storico: “Valle si è dimostrata all’altezza della raccolta differenziata e presto sarà estesa a tutto il comune” conclude il Sindaco. Dal 1998 il comune di Valle Lomellina ha stretto un gemellaggio con un comune europeo simile per dimensioni, ambiente, cultura ed economia: la cooperazione in spirito di fratellanza è stata stretta con Fourques, un comune della Camargue.
INTERVISTA
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di Chiara Pelizza
volontariato e tante iniziative per la gente
Garlasco E
nzo Maria Spialtini è Sindaco di Garlasco dal 2001 e da allora ha portato avanti, con tutta l’amministrazione, un lavoro di valorizzazione e sostegno dei servizi d’eccellenza che il paese offre ai suoi cittadini. “In Garlasco esiste una vera e propria cittadella del volontariato di cui andiamo molto orgogliosi; grazie anche alla tante persone che offrono spontaneamente la loro collaborazione con le molte realtà associative presenti sul nostro territorio”, dichiara il Sindaco. Oltre quarantadue le associazioni presenti a Garlasco che, per l’orENZO MARIA SPIALTINI - SINDACO DI GARLASCO
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PAVIA E PROVINCIA
UNA FIGURANTE DEL
PALIOTTONE
ganizzazione, rispondono ad una Consulta e che creano una rete di sostegno, anche dal punto di vista parasanitario, di rara efficienza: la Croce Garlaschese innanzitutto, gestita dal Comune, con un impegno di 24 ore su 24 per il soccorso e poi Avis, Aido, Guardia Medica e Vigili del Fuoco si prodigano quotidianamente per assistere i garlaschesi, prevenire ed intervenire in momenti d’urgenza. “Garantire tali servizi di alto livello è sicuramente la nostra arma vincente: Garlasco è un comune all’avanguardia da questo punto di vista”, prosegue Spialtini. Per quanto riguarda gli interventi di rilievo sul territorio, a Garlasco la sinergia tra pubblico e privato ha portato a lavori di notevole rilevanza, in particolare per quanto riguarda i lavori pubblici e il settore viabilità. Investimenti importanti sono stati fatti i questi anni di amministrazione Spialtini: cinque le rotatorie nuove costruite anche vista la nascita di nuove attività commerciali, la realizza-
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zione di alcune delle quali è stata posta a carico dei privati in nome della sicurezza viabilistica. Novità in fase di realizzazione la nuova piazza Unità d’Italia che sostituirà ampliandola l’attuale Piazza Togliatti.”Prevediamo dopo l’estate di portare a termine il progetto, già iniziato, di costruire questa nuova piazza che sarà luogo di aggregazione e sarà dedicata alla ricorrenza dell’Unità d’Italia, importantissimo momento della nostra storia”, continua Spialtini. La nuova piazza non è l’unico progetto di lavori pubblici di tali dimensioni realizzato di recente: piazza Europa è stata realizzata grazie ad un accordo tra amministrazione comunale e privati. Il Comune di Garlasco ha nell’agenda delle opere pubbliche anche la valorizzazione della
nuova area industriale senza dimenticare il verde pubblico: tre parchi sono mantenuti con irrigazione e interventi costanti di potatura a cespugli e alberi. “Grazie ad uno scambio di aree (ndr: il comune ha ceduto un terreno di sua proprietà su cui è stato costruito un nuovo complesso abitativo), nel retro dell’ex ospizio Sant’Anna è stata realizzata a carico di privati questa nuova area pubblica che offre anche cento posti di parcheggio auto in più nei pressi della piazza centrale”. Di grande importanza l’ultimazione della pista ciclabile che collega il paese alla frazione Bozzola, posta a due chilometri dal centro del paese e sede del notissimo santuario, che sarà ultimata entro la fine dell’anno. Un’opera importante anche dal punto di vista turistico, in particolare
Sopra: GARLASCO - IL SANTUARIO DELLA BOZZOLA E IL MUNICIPIO
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per il turismo religioso che frequenta il santuario, costruito nel luogo della visione della tredicenne Maria. Il fatto miracoloso avvenne all’incirca nell’anno 1465 quando la giovane ragazza, che aveva perduto l’uso della parola come conseguenza dell’aver assistito all’eccidio della sua famiglia da parte di soldati che combattevano nella zone della Lomellina, mentre curava il bestiame al pascolo, ebbe la visione della Vergine. La Vergine Maria consegnò un messaggio alla pastorella: “costruite qui un santuario per me” e così fu. Il paese della Lomellina conta quasi diecimila cittadini per i quali vengono offerti diversi servizi culturali presso il teatro Martinetti ma soprattutto aiuti economici importanti alle persone in difficoltà e ai nuclei familiari con persone diversa-
INTERVISTA
mente abili. A Garlasco centocinquanta cittadini, soprattutto i senior del paese, frequentano l’Università del tempo libero, “un modo di aggregazione sano e divertente per tutti”, scherza il Sindaco. Grazie a fondi regionali è stata bonificata un’area diventata oggi l’oasi del Vignolo gestita dalla Lipu. Con l’assegnazione di fondi sempre da parte di Regione Lombardia è stata ristrutturata la tribuna del palazzetto del campo sportivo. Lo sport infatti è un altro fiore all’occhiello con una squadra di volley femminile posizionata in serie C e una scuola di calcio che conta centocinquanta iscritti, la FC Garlasco. “Dopo il rientro dalla vacanze, a parte il progetto di piazza Unità d’Italia, sistemeremo la zona cimiteriale e ultimeremo l’asfaltatura delle strade”, conclude il Sindaco.
©Adverum
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LOMELLINA
di Fabio Rubini
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Mortara Salame d’oca e non solo. Sfilata e palio medioevale e non solo.
MORTARA - BASILICA DI SAN LORENZO
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ortara, capoluogo della Lomellina (titolo che ottenne nel 1706 dai Savoia e che mantenne fino all’unità d’Italia) in realtà offre molto di più durante tutti i 365 giorni dell’anno. La splendida San Lorenzo, col suo presepe ligneo e i suoi quadri settecenteschi; la suggestiva S. Albino, con la leggenda di Amico e Amelio, i paladini di Carlo Magno inseparabili amici periti nella battaglia del 773, seppelliti in due chiese diverse e ritrovati l’indomani misteriosamente abbracciati nello stesso sepolcro. Da allora i numerosi pellegrini che si incamminavano sulla Via Francigena facevano (e fanno) tappa a quello che consideravano un vero e proprio santuario per pregare sulle tombe dei due pa-
L'ASSESSORE FABIO RUBINI
ladini, le cui imprese erano narrate in numerose Chanson de geste. E ancora Santa Croce, l’Abbazia sorta per donazione di Adamo da Mortara che venne consacrata da Papa Urbano II e divenne sede dell’ordine Mortariense, che per 350 anni fu uno dei più famosi e potenti d’Italia con sede nel magnifico Palazzo Lateranense ancor oggi visibile. Nel ‘400 fu residenza di svago e caccia per i Visconti e gli Sforza e qui conobbe anche il suo momento di massimo splendore. A testimoniare la presenza di Ludovico il Moro in città c’è un palazzo che, secondo la tradizione, rappresenterebbe l’antica palazzina di caccia del Duca di Milano e signore di Mortara. Oggi il “Palazzo del Moro” interamente 41
restaurato si è trasformato in un centro culturale per la valorizzazione del territorio. E proprio all’era di Ludovico e della moglie Beatrice d’Este, sorella di Isabella la “Signora del Rinascimento”, si ispira il corteo storico, tra i migliori della Lombardia e non solo, che si snoda per le vie del centro cittadino l’ultima domenica di settembre. Una fiumana di oltre 400 figuranti divisi in sette Contrade e la Corte dove, su tutti, spiccano le figure dei due signori di Mortara: Ludovico il Moro e Beatrice d’Este. Al termine del corteo si gioca il Palio dell’Oca. Stando alla leggenda il gioco sarebbe stato inventato per distrarre Beatrice e le sue dame durante le lunghe giornate in attesa del ritorno degli uomi-
ni impegnati nelle battute di caccia. Sul percorso le pedine umane si muovono a seconda dell’abilità degli arcieri che difendono i colori delle Contrade. Negli anni la rievocazione storica, oggi più che mai tornata di gran moda, è diventata una delle carte vincenti della “Sagra del Salame d’Oca di Mortara”, il cui Consorzio di Tutela ha da tempo ottenuto il marchio Igp. “Mortara, a meno di 50 km a sud di Milano è una città ideale per la classica
MORTARA - ABBAZIA DI S. ALBINO
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gita fuori porta - racconta l’assessore al Turismo Fabio Rubini -. In giornata si può visitare la città, pasteggiare a riso e oca e poi passeggiare per le vie del centro lontani dal traffico intenso e dagli stress delle grandi città”. E in più: “Con l’aiuto di una guida fornita di regolare patentino abbiamo approntato una serie di itinerari turistici che possono essere prenotati dai visitatori andando sul sito del Comune (www.comune.mortara. pv.it) oppure chiamando la Biblioteca F.
Pezza (0384-91805) negli orari di apertura. Quasi duemila persone - racconta Rubini - hanno visitato la nostra città nel corso del 2009 e a questi si sono aggiunti anche i pellegrini che percorrono la Via Francigena. E il 2010 sta facendo registrare numeri ancora più interessanti. Insomma - conclude l’assessore - se è vero che oltre il 50% delle opere d’arte catalogate nel mondo sono in Italia, anche Mortara, nel suo piccolo, è pronta a fare la sua parte”.
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ŠAdverum
INTERVISTA
di Simona Rapparelli I.P. Capo Barman AIBES
Villa Necchi per eventi esclusivi in Lomellina
Ci sono voluti ben quattro anni di lavori di Ci sono voluti ben quattro anni di lavori di restauro per riportare agli antichi splenrestauro per riportare agli antichi splendori la tenuta di Villa Necchi alla Portaludori la tenuta di Villa Necchi alla Portalupa. Ma ne valeva davvero la pena. pa. Ma ne valeva davvero la pena. La splendida splendida proprietà proprietà risale risale agli agli anni anni ’30, ’30, La costruita per volontà dell’imprenditore costruita per volontà dell’imprenditore pavese Vittorio Vittorio Necchi, Necchi, fondatore fondatore della della pavese Necchi macchine macchine per per cucire, cucire, quale quale tenuta tenuta Necchi di caccia e residenza estiva. Era il 2006 quando Renato Grassini ed Alessandro Fontana, imprenditori milanesi, visitarono per la prima volta Villa Necchi alla Portalupa. Alla loro vista la tenuta si si presentò presentò in in uno uno stato stato di di totale totale degrado. degrado. IlIl parco, che fi no agli anni ’80 parco, che fino agli anni ’80 era era rigogliorigoglioso so di di piante piante secolari, secolari, prati prati ed ed orchidee, orchidee, era era diventato diventato una una ‘selva ‘selva oscura’ oscura’.. La La dimora dimora principale, svuotata degli arredi e corredi principale, svuotata degli arredi e corredi
che l’avevano resa meta ambita di imporche l’avevano resa meta ambita di importanti personaggi, civili e militari, durante tanti personaggi, civili e militari, durante la seconda guerra mondiale, risultava alla la seconda guerra mondiale, risultava alla stregua di un cascinale abbandonato, agstregua di un cascinale abbandonato, aggredito da da edere edere rampicanti rampicanti che che quasi quasi ne ne gredito impedivano la delimitazione. impedivano la delimitazione. Ma ii due due visitatori visitatori milanesi milanesi si si sono sono lasciati lasciati Ma sedurre dal dal lento lento fruscio fruscio dell’acqua dell’acqua della della sedurre canaleche cheattraversa attraversa tutta Castellana, ililcanale tutta la la tenuta. Il fascino della storia e del temtenuta. Il fascino della storia e del tempo evocato dalladalla VillaVilla li haliconvinti a restaupo evocato ha convinti a rerarla. staurarla. ‘Ogni tanto ripenso a Villa Necchi come ad ad un un segno segno del del destino’ destino’ commenta commenta ReRenato Grassini mentre, soddisfatto, amminato Grassini mentre, soddisfatto, amra il restaurato pannello a muro di Gianmira il restaurato pannello a muro di carlo Palanti ( Milano 1906 – S. Paolo del Giuseppe Palanti ( Milano 1881 – 1946 Brasile 1977 - dimensioni: H 2,92mt; L - dimensioni: H 2,92mt; L 4mt) che arric-
chisce la parete della splendida zona bar 4mt) che arricchisce la parete della splendella Villa, a ridosso della veranda affacdida zona bar della Villa, a ridosso della ciata sul colonnato. veranda affacciata sul colonnato. Villa Necchi Hotel & Restaurant è una Villa Necchi Hotel & Restaurant è una dimora dove ogni ogni dimora elegante elegante ee di di fascino, fascino, dove evento diventa speciale: meeting, conevento diventa speciale: meeting, congressi e corsi aziendali ‘in’ e ‘out door’ , corgressi e corsi aziendali ‘in’ e ‘out door’, corsi cultusi di di formazione formazione residenziali, residenziali, eventi eventi culturali, matrimoni e cerimonie esclusivi. La gestione della Villa e l’organizzazione tutto tondo tondo di dieventi eventiprivati, privati,pubblici, pubblia tutto ci, culturali e commerciali, è curata nei culturali e commerciali, è curata nei miniminimi dettagli, un servizio mi dettagli, per offper rire off unrire servizio di stile, di grado stile, indigrado di soddisfare in soddisfare i desiderii desideri più esipiù esigenti. In un luogo tempo’ , la genti. In un luogo ‘senza‘senza tempo’ , la localocation ideale per eventi esclusivi in Lotion ideale per eventi esclusivi in Lomelmellina essere Necchi lina nonnon puòpuò che che essere VillaVilla Necchi alla alla Portalupa Hotel & Restaurant . Portalupa Hotel & Restaurant .
ATTUALITÀ
LOMELLINA
di Elena Nai
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Gambolò
Una passeggiata in compagnia del sindaco co Elena Nai
ELENA NAI - SINDACO DI GAMBOLÒ
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ambolò si trova in Lomellina, a poca distanza dal Ticino e lambito dal torrente Terdoppio. Oltre al centro principale, il Comune comprende le frazioni di Remondò, Garbana e Belcreda. Vi invito ad una passeggiata per Gambolò: Castello Litta, Piazza Cavour e le chiese del paese. Castello Beccaria-Litta è una spaziosa ed ampia fortificazione a pianta quadrilatera, con torri cilindriche a due angoli e torri quadre al centro delle mura perimetrali, dotata di dimora “signorile”, oggi in veste seicentesca e di un lungo e spazioso portico a colonne binate, che
occupa l’ala di sud ovest; è la “Manica Lunga” o “Loggia delle Dame” e al cui termine si trova la “torre Mirabella”. Si accede al Castello da un viale d’accesso guarnito da murature in cotto, realizzato nel 1614 dai Litta, con uno slargo su Via Vittorio Emanuele; questo serviva, in origine, per i movimenti delle carrozze dei nobili e dei loro ospiti. All’interno del castello, Salone Litta conserva un pregevole camino del tardo ‘500, un pavimento in mosaico degli anni ’20 del Novecento e una serie di quadri ispirati a fatti e personaggi della storia locale. Piazza Cavour, recentemente riordinata
e valorizzata, occupa la parte centrale dell’abitato, con l’ottocentesco Palazzo Municipale, elegantemente porticato e la parrocchiale di San Gaudenzio, che conserva il campanile di epoca romanica. Il centro storico è definito da quelle che erano, un tempo, le porte di accesso al borgo medievale, Porta Genova, Porta Milano e Mortara. Le numerose e pregevoli chiese di Gambolò conservano opere d’arte rilevanti e interessanti. La chiesa parrocchiale di S.Gaudenzio, documentata già nel 1132 e integralmente rifatta alla fine del secolo XIX, conserva, fra le altre opere, un affresco
della Madonna col Bambino, del 1400, uno della Madonna tra i SS.Rocco e Sebastiano del 1400 e le sculture di una tomba della famiglia Litta dell’artista G. Martelli, appartenente alla scuola del Canova. La pieve medievale di S.Eusebio, recentemente restaurata, conserva una Crocifissione attribuibile alla del Lanino, notevoli opere di Bernardino Campi (una natività, 1572) e di Giovan Battista Tassinari, oltre a tele dei Fiammenghini. In via Roma si trova la chiesa di S.Maria,
GAMBOLÒ - CHIESA DI SAN PAOLO
testimoniata già nel secolo XIV, che conserva pregevoli opere d’arte e un coro ligneo del ‘700. La chiesa di S.Paolo, in Via Pietro Magenta, offre ai visitatori un coro in noce del ‘600, un gruppo della Natività in terracotta del secolo XVIII e uno ligneo della Pietà, attribuito a Giovan Angelo del Maino. La chiesa di S.Rocco, dedicata in origine S.Chiara, si trova fra Via Carrobbio e Via Mazzini e custodisce, fra le altre opere, un coro ligneo del ‘700. La minuscola chiesa della Madonna del
Terdoppio è stata eretta nel 1605, per voti alla Madonna Addolorata nei pressi del torrente.
Il Museo Archeologico Lomellino Si trova in Piazza Castello, all’interno di Castello Litta-Beccaria, nella “Manica Lunga” o “Loggia delle Dame”. E’ impostato con criteri didattici e accompagna il visitatore con una grande carta archeologica della Lomellina e numerosi
INTERVISTA
pannelli, ricchi di fotografie, illustrazioni e didascalie. Il percorso è caratterizzato dalla presenza di colori differenti su pannelli, vetrine e didascalie che distinguono le diverse fasi cronologiche e facilitano la comprensione. Presenta, in quattro sale, una panoramica completa della presenza umana in Lomellina, dal mesolitico recente, all'età romana imperiale. Il museo presenta oltre un migliaio di reperti, accompagnati da una facile ed accattivante apparato didattico. Sono qui esposte alcune fra le più significative testimonianze del dell’età del bronzo, periodo celtico e di quello romano. Il prodotto tipico Il prodotto tipico di Gambolò è il fagiolo borlotto, un legume che nel corso dei secoli si è guadagnato la fama di “carne dei poveri”. Ancora oggi svincolato
LOMELLINA
dai metodi e dalle quantità della grande distribuzione, viene coltivato e raccolto ancora secondo i metodi tradizionali, gode della denominazione di “prodotto tipico del Parco del Ticino”. La sagra, organizzata dalla pro loco gambolese e caratterizzata dalla vendita del fagiolo verde, si è tenuta il 25 luglio. A base di farina di fagiolo vengono proposti i biscotti e la torta “ariosa”, che è possibile degustare tutto l’anno presso la pasticceria da “Gusto’s” , che si affaccia sulla piazza della città. La festa patronale della città si svolge la quarta domenica del mese di ottobre. Quest’anno per la prima volta il 10 di giugno si è svolto il Palio di S. Getulio, patrono della città, festa religiosa che ha visto il coinvolgimento di tutte le associazioni del territorio e del Comune per la condivisione di un momento religioso e di festa.
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RISTORANTE AL CASTELLO cucina raffinata e ambiente da favola Immerso nella splendida cornice del Castello di Gambolò, il Ristorante al Castello mette a disposizione dei suoi clienti un ambiente raffinato, un’accurata scelta di menu e una variegata carta dei vini. Gli arredi accuratamente rinnovati donano luminosità e raffinatezza all’ambiente: dalle tovaglie damascate alla fine vetreria, tutto elegantemente disposto attorno alle profumate composizioni floreali. L’ampio salone a volta può accogliere un centinaio di ospiti mentre la piccola saletta offre una calda intimità per le coppie. Si potranno gustare piatti particolari che lo chef Carlo preparerà con delicatezza e passione, gustosi risotti, ghiotte ricet-
te della tradizione culinaria locale, dolci prelibatezze e saporiti piatti stagionali che vi lasceranno senza parole. La nostra cantina dei vini accontenta i cultori più esigenti con un’ampia scelta tra i vini italiani delle migliori case vinicole. Se siete alla ricerca di un ambiente elegante, un servizio impeccabile ed una atmosfera romantica venite a farci visita: saremo lieti di accompagnarvi a visitare la sala ristorante ed il grande giardino, luogo ideale per buffet estivi e ricchi aperitivi. Lo chef Carlo vi guiderà nella composizione di menu personalizzati che accontentano i palati più fini senza dimenticare il gusto e la fantasia. La no-
stra offerta culinaria è varia e aggiornata: sapremo accontentarvi nel gusto e nel prezzo. Se state progettando il vostro matrimonio scegliete il Ristorante al Castello che per voi ha in serbo una piacevole sorpresa: a tutti gli sposi che vorranno festeggiare il loro matrimonio presso di noi, sarà offerta una romantica cena per rivivere i momenti più emozionanti di quel magico giorno. Il ristorante offre anche il servizio della torta matrimoniale: un’autentica prelibatezza preparata secondo i vostri personali gusti! Venite a trovarci!
LOMELLINA
di Giorgio Bonati
Elena Nai
i tratti salienti dell’azione di governo in una presentazione del sindaco di Gambolò
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ignor Sindaco, vorrebbe in breve presentarsi e raccontare ai nostri lettori quali sono i punti fondamentali messi in atto dalla sua amministrazione?
ELENA NAI - SINDACO DI GAMBOLÒ
“Questa è la mia prima esperienza da prima cittadina di Gambolò, ma non la prima esperienza politica perché sono stata seduta per dieci anni tra i banchi dell’opposizione come consigliere di minoranza i primi cinque anni e come capogruppo i cinque successivi. La mia amministrazione condivide
una grande passione per l’ambiente e per la tutela del territorio, sfociata lo scorso anno nella sottoscrizione del “patto dei sindaci”, quale accordo proposto a livello comunitario ed in collaborazione con il Ministero per la salvaguardia dell’ambiente finalizzato a contribuire alla diminuzione dei gas che concorrono a creare il cosiddetto “effetto serra” entro l’anno 2020. Perciò stiamo promuovendo una campagna di sensibilizzazione verso le energie alternative. Lo scorso anno è stato pubblicato un avviso per la ricerca di un partner privato che si accollasse l’onere di coprire con pannelli fotovoltaici la ex discarica di rifiuti solidi urbani di proprietà comunale, Il soggetto privato è stato individuato e sono in corso le pratiche burocratiche che consentiranno la produzione di energia “pulita”. La stessa attenzione è rivolta ai nuovi insediamenti produttivi e socio assistenziali.
LOMELLINA
La Casa di Riposo, da poco inaugurata, utilizza la geotermia e si sta attivando per l’uso di un impianto fotovoltaico. Nell’ambito del Consorzio Lomellino dei rifiuti abbiamo aderito al potenziamento della raccolta differenziata porta a porta dei rifiuti, che consentirà una maggior differenziazione e recupero del rifiuto, l’eliminazione dei cassonetti in una parte della città ed nella frazione di Remondò e a una riduzione dei costi futuri sulla tassa per lo smaltimento dei rifiuti. Quest’amministrazione è caratterizzata non solo dall’ attenzione all’ambiente, ma dall’attenzione al cittadino e al lavoro. Per tale motivo con la revisione dell’attuale Piano di Governo del territorio abbiamo deciso di salvaguardare imprese esistenti sul territorio, che essendo edificate nella zona di competenza del Parco del Ticino, sarebbero destinate alla chiusura, chiedendo al Parco una modifica della zona d’iniziativa comunale. Abbiamo inoltre sottoscritto accordi con privati per l’inserimento dei bambini che non avrebbero trovato collocazione presso il nido comunale, favorendo così reali pari opportunità per le donne che lavorano”.
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“da Carla” trattoria con locanda dal 1996 ospitalità e gusto in Lomellina
Nel cuore del Parco del Ticino, a pochi chilometri da Vigevano e da Milano, ecco il luogo ideale dove ritagliarsi un momento speciale, immersi nella natura e lontani dal tour de force quotidiano. Il successo della trattoria con locanda “da Carla” è fatto di ingredienti semplici: ambiente confortevole, cordialità dei titolari e dello staff, cucina tipica lomellina miscelata a tocchi innovativi dello chef che accontentano anche i palati più esigenti e infine, buoni vini che accompagnano tutte le portate.
“da Carla” non è soltanto un raffinato ristorante dove nessun dettaglio è lasciato al caso e dove deliziarsi il palato, ma può diventare l’inizio di una giornata diversa: una passeggiata in bicicletta (messa a disposizione dall’hotel) lungo i sentieri che costeggiano il fiume per un pomeriggio di puro relax, circondati dal verde, lasciandosi avvolgere da un’atmosfera suggestiva, quasi di altri tempi … e perché non concludere pernottando in una delle dieci camere dotate di ogni confort e dalle quali, aprendo le finestre, potrete go-
dervi il panorama della valle del Ticino? Gli arredi d’epoca, i soffitti in legno, il cotto del pavimento, le ceramiche dei bagni e una cena in veranda, renderanno il vostro soggiorno davvero unico. Per avere tutto questo, non dovrete fare centinaia di chilometri. Spesso i piccoli sogni si realizzano a pochi passi da casa nostra.
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di Alessia Benaglio
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ato sulle fondamenta del Collegio dei Costruttori ed Imprenditori Edili di Pavia del 1910, l’ANCE (Collegio dei Costruttori Edili ed Affini) sottoscrive il suo atto costitutivo nel 1967. Spinti dal desiderio di raggruppare le Imprese edili ed affini in un’unica associazione e di creare un’organizzazione che si occupasse solo del settore edile, i costruttori pavesi decidono di costituire una Associazione tra gli imprenditori edili della Provincia di Pavia: l’ANCE. Oggi come allora, i costruttori associati, agiscono nella convinzione che nessuna impresa, grande o piccola che sia, è in grado, da sola, di cambiare l’ambiente esterno e di risolvere problemi condivisi da imprese simili sia dal punto di vista dell’investimento delle risorse umane e finanziare, sia dal punto di vista della credibilità e trasparenza verso la società nel suo complesso. Infatti, i compiti più importanti che l’Associazione deve affrontare sono razionalizzare l’ambito, normativo e burocratico nel quale le Aziende si trovano ad operare e combattere le relative inefficienze e inadeguatezze che si ripercuotono sull’operatività quotidiana delle aziende. E’ all’interno dello statuto che il Collegio espone dettagliatamente gli obiettivi che intende perseguire come fornire assistenza alle ditte associate nelle questioni sindacali, economiche, tributarie, curare e trattare con autorità, enti, società, organizzazioni, organismi e privati per tutto ciò che riguarda i fini morali e materiali del Collegio, stabilire e mantenere fra le imprese della categoria rapporti di collaborazione tenendo vivo lo spirito di associazione. Dal lato pratico, l’ANCE vuole rappresentare gli interessi della categoria e delle singole imprese, nei confronti delle strutture politiche ed amministrative che esercitano la loro giurisdizione nell’am-
ANCE Una concreta espressione di solidarietà e modernizzazione del settore edile.
bito della Provincia. Offre un servizio sindacale attraverso la partecipazione di propri rappresentanti alle trattative sindacali per il rinnovo dei Contratti Nazionali di Lavoro e stipula i Contratti Collettivi Provinciali di Lavoro per tutte le aziende appartenenti al settore industriale. Si occupa delle questioni generali assicurative, assistenziali e previdenziali intrattenendo rapporti con INAIL, INPS e Cassa Edile. Fornisce consulenza in merito all’interpretazione delle norme di legge e di contratto sulle materie di lavoro riguardanti il collocamento, la normativa dei Contratti Collettivi di Lavoro e la normativa sui licenziamenti. Si dedica anche alla raccolta e all’analisi di una variegata documentazione fondamentale per meglio conoscere la situazione del settore e per supportare con dati e notizie le proposte e gli interventi del collegio a tutela delle imprese interessate. Queste sono soltanto alcune delle attività svolte dall’ANCE che, in tempi più
recenti, ha anche costituito il Gruppo Giovani Imprenditori Edili. Nato nel 1994, il gruppo mira a stimolare nei giovani imprenditori edili lo spirito associativo e la libera iniziativa, esaminare i problemi specifici interessanti i giovani imprenditori edili, per il migliore inserimento di questi nell’attività industriale ed economica del Paese e promuovere iniziative e ricerche per lo sviluppo dei valori associativi e per la qualificazione dell’immagine della categoria. Perché un’azienda dovrebbe associarsi al Collegio? Facile rispondere. Per il rilievo istituzionale dell’Associazione, per ricevere un’assistenza ed una consulenza efficace nella soluzione delle problematiche di carattere imprenditoriale, nei rapporti con la pubblica amministrazione e le organizzazioni sindacali, per mettere in comune conoscenze e competenze contribuendo alla diffusione della cultura d’impresa. E soprattutto perché uniti si conta di più.
ATTUALITÀ
di Mario Marchioni
Rigore e Crescita per rilanciare il sistema Italia Emma Marcegaglia, presidente di confindustria all’assemblea di Confindustria Alessandria
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mma Marcegaglia, Presidente di Confindustria, ha partecipato, ospite e relatrice, all’assemblea generale 2010 di Confindustria Alessandria, mentre Bruno Lulani, presidente di Confindustria Alessandria – che rappresenta 500 imprese con 27mila addetti – ha condotto i lavori dell’Assemblea, svoltasi il 14 luglio ad Alessandria, presso l’Aula Magna della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche Naturali. Emma Marcegaglia e Bruno Lulani hanno trattato il tema: “L’Italia Sistema Paese. Il tempo delle scelte”. L’assemblea 2010 di Confindustria Alessandria ha festeggiato inoltre quest’anno, insieme a tutto il sistema associativo, il Centenario di fondazione di Confindustria a livello nazionale. Confindustria Alessandria, ancor più longeva, è stata fondata nel 1903. Nell’intervento introduttivo all’assemblea, Bruno Lulani, si è soffermato sui fattori chiave che identificano la qualità di un sistema paese: “Rapidità di decisione, meritocrazia, ma anche coesione di tutte le forze sociali che lo compongono, in grado di sviluppare una politica di indirizzo. Questo è ciò che non avviene oggi in Italia, perché in questo paese manca una progettualità, un’idea di fu-
EMMA MERCEGAGLIA
turo. Lulani ha sottolineato che le “scelte imprescindibili per la crescita del Paese e delle imprese riguardano il credito, le liberalizzazioni, le infrastrutture, la legalità e la tutela del mercato, la concorrenza e la lotta all’evasione fiscale e infine, la riforma fiscale, necessaria e non più rinviabile”. A livello locale, Lulani ha focalizzato l’attenzione sull’impegno di Confindustria Alessandria: “La nostra Associazione, per ciò che rappresenta nel sistema
produttivo territoriale, forte del tessuto delle principali imprese manifatturiere e per il prestigio acquisito e consolidato in oltre un secolo di vita, può proporsi come un interlocutore qualificato e soprattutto, propositivo delle forze sociali e istituzionali”. A questo proposito Lulani ha posto l’accento su tre azioni che vedono Confindustria Alessandria protagonista sul territorio: la partecipazione al Consorzio Alessandrino per il Sostegno del
ATTUALITÀ
Politecnico, “Come investimento nel mondo dell’istruzione, investimento sul futuro, sul merito”; la partecipazione al progetto promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria per il rilancio del Monferrato e la partecipazione al Progetto “Alessandria 2018” del Comune di Alessandria. “Iniziative, queste, che fanno riferimento alla coesione degli attori sociali locali verso un progetto futuro di sviluppo” e la promozione del progetto banda larga, “uno strumento – ha commentato Lulani - che fa riferimento al potenziamento della competitività”. Marcegaglia: “Più rigore e crescita” Puntare sul rigore e sulla crescita per rilanciare il sistema Italia. E’ questo il messaggio che Emma Marcegaglia, Presidente di Confindustria, ha portato all’assemblea di Alessandria. “In Italia noi abbiamo un sistema manifatturiero importante e solido, siamo la quinta potenza industriale del mondo, abbiamo resistito alla crisi, ma dobbiamo tornare a crescere di più: occorre una politica di rigore del deficit e impulso alla crescita. Dobbiamo aumentare il livello di internazionalizzazione, incrementare l’innovazione, elevare la dimensione media delle imprese e promuovere le reti d’impresa. Prioritaria è anche l’attenzione sul fronte della legalità, della lotta alla criminalità organizzata, della semplificazione burocratica, temi sui quali Confindustria è impegnata in prima linea. Chiediamo inoltre più mercato e più liberalizzazioni, più investimenti in infrastrutture, una riforma fiscale e interventi per la lotta all’evasione fiscale e ancora, più ricerca e innovazione, più investimenti per scuola, università e istituti tecnici all’insegna del merito. All’estero siamo forti nei settori tradizionali del Made in Italy e anche nei comparti ad alta innovazione e dob-
biamo crescere ancor di più nei nuovi mercati di sbocco, soprattutto in Asia. A livello europeo, dobbiamo spingere per raggiungere una maggiore integrazione e dobbiamo dotare l’Europa di una politica industriale: su tutti questi fronti Confindustria sta collaborando con le istituzioni e promuove azioni concrete. L’imperativo è: fare sistema”. All’apertura dell’assemblea è stato inoltre proiettato un video con interviste agli imprenditori associati. Nel corso della parte privata dell’Assemblea, gli imprenditori hanno provveduto al rinnovo delle cariche sociali, dei Probiviri e dei Revisori dei Conti. Sono stati eletti Probiviri: Luigi Cichero; Pietro Gemma; Piergiacomo Guala; Roberto Ozzano; Luca Paglieri. Revisori dei Conti: Roberto Barberis; Guido Grattarola; Ferdinando Maggi; Tiziano Maino; Roberto Montaldi. Il Consiglio direttivo di Confindustria Alessandria Bruno Lulani, Amministratore Delegato di Giuso Spa di Acqui Terme – azienda del comparto alimentare, specializzata nella produzione di ingredienti composti per pasticceria e gelateria – è alla guida dal 2007, riconfermato lo scorso anno per il secondo biennio 2009/2011. Il Consiglio direttivo è così composto: presidente: Bruno Lulani vice presidenti: Stefano Bigini; Marco Giovannini; Michela Marguati; Luigi Serra. tesoriere: Giorgio Colonna consiglieri: Giuseppe Balbo; Emilio Barbero; Salvatore Bazzi; Moreno Businaro; Pier Paolo Cella Mazzariol; Miguel Gimenez de Cordoba; Stefano Guala; Barbara Paglieri; Luigi Sassone; Gemma Testore; Massimo Torlasco; Angelo Venezia; Riccardo Zecchi membri di diritto: Tiziano Maino (presidente Piccola Industria); Pietro Gemma (presidente Giovani Imprenditori); Franco Osenga (presidente Collegio
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Costruttori Edili) La risposta della CGIL-Camera del lavoro E’ già arrivata la risposta della CGILCamera del Lavoro di Alessandria all’intervento di Emma Marcegaglia all’assemblea di Confindustria di Alessandria, comunicando che gli Stati Generali della Camera del lavoro si terranno il 16 settembre sotto la sede di Confindustria. “Non una manifestazione, niente fischietti, ma il punto di vista del nostro gruppo dirigente sulla crisi, il lavoro, le relazioni sindacali negli Stati Generali programmati per il 16 settembre. Una risposta punto per punto – dichiara la Segreteria CGIL-Camera del Lavoro di Alessandria - non solo a Marcegaglia, ma ad una platea che ha riservato ad un unico passaggio dell’intervento della presidente una vera standing ovation: c’è un solo sindacato, che non capisce, ed è un ostacolo al cambiamento. Avanti tutta con relazioni industriali separate. Quel sindacato saremmo noi: la Fiom, ovvero la CGIL. Su Pomigliano, è stata esclusa la Fiom, e anche la CGIL. Ci torneremo su. Vero è che la Confindustria di Marcegaglia si candida alla guida del Paese con delle ricette sbagliate. Una partita iniziata con il famigerato Patto per l’Italia del 2002. I risultati si vedono: il Paese è a rotoli e non ha la forza di riscattarsi. Forse chi è accusato di non capire, ha ragione. E questo vale anche per Cisl e Uil, unici soddisfatti insieme a Confindustria, dell’azione del Governo. Proprio perché pensiamo che non tutta Confindustria sia la stessa cosa – conclude il suo intervento la CGIL-Camera del lavoro - non tutti gli imprenditori la pensino come la Fiat, vogliamo parlare a Confindustria Alessandria, perché giochi un suo ruolo sulla scena nazionale. Come l’intervento del Presidente Lulani potrebbe far sperare.
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di Mario Marchioni
Sesto Festival Jazz a Serravalle Outlet
Tra gli ospiti di quest’anno: Dionne Warwick, Toquinho, Curtis Fuller Quintet, Dado Moroni
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usica, musica e ancora musica: è questa la ricetta per l’estate 2010 del Serravalle Designer Outlet, che propone shopping sotto le stelle, accompagnato da musica live di grande livello. Un piatto ricco per la sesta Edizione del ‘Festival Jazz, la manifestazione che ormai è un appuntamento fisso per tutti gli appassionati del genere, presentata il 20 luglio presso ‘Bulgari hotelresort’ di Milano. In programma un calendario prestigioso che prenderà il via sabato 7 agosto con Dionne Warwick, per la quinta tappa del
tour in esclusiva per McArthurGlen, e si concluderà domenica 15 agosto. Una formula che conferma ancora una volta il concept di McArthurGlen: offrire, accanto alla shopping experience, un carnet di eventi unici. Sul palco del Centro, oltre alla già citata Dionne Warwick che aprirà il ‘Festival Jazz’ il 7 agosto, si alterneranno artisti come Toquinho (11 agosto), Curtis Fuller Quintet (8 agosto), Neapolitan Heart (15 agosto). Ma la manifestazione continua con una serie di eventi che fanno di Serravalle uno dei cartelloni più interes-
santi: I’8 agosto sarà la volta di Adrienne West e Dado Moroni Quartet: tribute to Nat King Cole; il 9 agosto di Menconi, Romano e Mannutza Trio, il 10 agosto di Helga Plankensteiner e Mike Mainieri, il 12 agosto di Phil Woods & Big Borgo Band, il 13 agosto di Dino Piana e Renato Sellani with Lorenzo Minguzzi Trio, il 14 agosto del Racing Jazz Quintet e del Trio Gitan: omaggio a Django Reinhart. Infine il 15 agosto, a chiusura del Festival, il concerto dei M’Boom Re Percussion meets World Saxophone Quartet.
EVENTI
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Serravalle Designer Outlet Inaugurato nel 200 2000, il Serravalle Designer Outlet è il prim primo Centro McArthurGlen a sbarcare in Italia e che, nel corso di anni, si è sviluppato fino a diventare il più grande outlet village d’Europa con i suoi 38mila metri quadrati di superficie commerciale, 180 stores al suo interno (inclusi bar, ristoranti, caffè, aree giochi per bambini coperte), 3.500 posti
auto. Un successo confermato anche nel 2009, quando Serravalle Designer Outlet ha fatto registrare un fatturato di 245 milioni di euro per 4,2 milioni di visitatori. Grazie anche alle griffes che hanno scelto il Centro McArthurGlen del calibro di Bulgari (primo store del Marchio presente in un outlet a livello internazionale), Damiani, Alberta Fer-
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la movida è qui un’intensa estate di appuntamenti e divertimento
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el corso dell’estate la città “capoluogo” dell’area chiamata Basso Lodigiano ha stupido e stupirà ancora, grazie alle innumerevoli proposte dedicate al tempo libero di giovani e adulti. Da primato il successo di partecipazione all’edizione 2010 della “Notte Bianca” organizzata nella caldissima serata dell’11 luglio dall’amministrazione comunale. Un evento che ha attratto circa 15mila persone di ogni età. Intervenuti che, fino all’alba, si sono divertiti ascoltando buona musica e partecipando ai vari appuntamenti inclusi nel programma. Per l’occasione è approdato
in città anche lo staff del concorso nazionale Miss Italia che ha incoronato la milanese Giulia Colombo nominandola “Miss Casalpusterlengo”. E’ stato Pietro Foroni in persona, presidente della provincia di Lodi e della giuria in questione, a premiarla. Grazie alla passerella la ragazza potrà partecipare alle selezioni regionali del concorso. Le proposte della Notte bianca sono state particolarmente accattivanti: tributo ai Beatles e a Ligabue, danza del ventre, cinema in 4D, sfilata di moda per cuccioli a quattro zampe, schiuma party, esibizioni di artisti da piazza, acquisti nei negozi fino a notte
fonda e altro ancora. Anche la frazione casalese Zorlesco ha animato l’estate. In questo caso la sede del divertimento di sabato 24 luglio è stata la rinomata Vistarini-Biancardi dove, in occasione del patrono, aitanti giocatori di bocce hanno partecipato al Memorial Gino Rebughini. A seguire, la processione per le vie del paese. Il giorno successivo sono state proposte mostre, visite guidate alla villa e un’esibizione di danza rinascimentale. Durante la festa non è mancata la presenza del tradizionale luna park itinerante che si è posizionato in piazza della Vittoria. L’attenzione rivolta a residenti e
LODI E PROVINCIA
turisti sarà più viva che mai ad agosto e settembre. Il mese estivo per antonomasia è iniziato con i giochi popolari della Festa di Santa Marta in via Marsala. A seguire, il 4, concerto dei Plain old folk in Piazzetta della torre, animazione per bambini e mercoledì 18 e 25, Giochi giganti in Piazza del Popolo dove ci si divertirà con originalissime partite di passatempi “usciti dalle scatole”. Si passerà dalla dama al domino e così via. Completeranno l’offerta di diventimenti mostre fotografiche, di modellismo e di hobbistica in un crescendo di trovate originali generalmente molto gradite dai vi-
sitatori. Settembre sarà dedicato di nuovo alla musica con il concerto in Piazzetta della Torre dei The Red Wine Serenaders il giorno 1 e Mina in jazz l’8. Esibizione, quest’ultima, fissata per ripercorrere la carriera della grande diva della musica leggera italiana raccontando, attraverso le note dei suoi brani, quella che è anche la storia dell’Italia intera. Mina tornerà protagonista sabato 11, presso la biblioteca, dove si parlerà di lei conversando con gli autori Tato Crotti e Giovanni Bassi in “Mina prima di Mina”. Domenica 5 settembre viale Cappuccini ospiterà una nuova tappa dell’iniziativa di Con-
LO
fartigianato imprese provincia di Lodi, denominata “Artigiani in piazza”. Questa sarà l’occasione giusta per far incontrare produttori e consumatori nell’intento di lasciar definitivamente alle spalle la cosiddetta recessione. L’offerta per lo svago messa a disposizione della bella cittadina lodigiana è in continua evoluzione. Si punta alla qualità della vita e a creare occasioni di socializzazione capaci di coinvolgere veramente chiunque. Se si aggiunge la gratuità delle varie proposte non resta che farci un salto. Buon divertimento!
Foto di Giorgio Spiga
di Luigi Franchi
Rivivi il
Medioevo sulle colline piacentine a Castell’Arquato
C
astell’Arquato è il borgo da cui, nel 1498, partirono i contadini per andare da Leonardo Da Vinci a Milano recando delle strane enormi conchiglie che si trovavano nei campi durante l’aratura e che, ancor oggi, si possono vedere incastonate nei grandi blocchi di arenaria che compongono la facciata della Collegiata romanica; è il luogo che ospita, nelle stanze del suo museo più importante, la mozzetta, immortalata dal pennello del Tiziano, che Papa Paolo III Farnese lanciò agli abitanti nel corso della sua visita nel 1543; è la città che ha dato i natali a Luigi Illica, giornalista, poeta, librettista di alcune tra le opere più famose del melodramma italiano, tra cui Manon Lescaut, Bohème, Tosca e Butterfly; è il castello che, nei recenti anni ’80, vide Michelle Pfeiffer interpretare Lady Hawke, liberamente ispirata al libretto illichiano di Isabeau. Un borgo medioevale, praticamente intatto, che appare all’improvviso lasciandosi alle spalle la pianura piacentina, dove, in ogni vicolo che accompagna sulla som-
mità del colle su cui si apre una delle più belle piazze italiane, si respira un orgoglioso senso di appartenenza mescolato alla straordinaria bellezza architettonica. Ci si arriva in pochi minuti dall’autostrada del Sole, uscita di Fiorenzuola, e da lì si domina la valle. Una valle ricca di vigneti che “danno vini perfettissimi” , come scrisse Sante Lancerio, bottigliere di papa Paolo III Farnese. Un’abitudine che perdura e che si può provare visitando l’Enoteca Comunale che si apre sulla piazza in alto paese. L’Enoteca è stato
PIACENZA E PROVINCIA
uno dei primi esempi antesignani di quel turismo del vino oggi tanto di moda; fu aperta da un manipolo di produttori capitanati dal compianto Giorgio Freschi, sindaco e viticoltore, a metà degli anni ’70. “I vini arquatesi sono punti fermi in questa materia dal giudizio terribilmente opinabile ed instabile: sono sorprendenti ed incantevoli”, così scriveva Mario Soldati, dopo una visita alle cantine di Italo Testa. Durante l’anno c’è però un giorno preciso, o meglio due, in cui vale la pena
PC
di visitare Castell’Arquato: il secondo weekend del mese di Settembre, quando tutto ma proprio tutto, turisti compresi, il borgo è coinvolto in “Rivivi il Medioevo”, la manifestazione organizzata dalla Pro Loco arquatese (www.riviviilmedioevo.it). Quest’anno l’appuntamento cade l’11 e il 12 settembre. Due giorni di tornei, combattimenti, danze, teatranti, mercanti e giocolieri. Una festa per tutti gli appassionati del tempo che fu, ma anche per chi vuole semplicemente vivere una divertente esperienza di fine estate, in una cornice indimenticabile. Gli abitanti si vestono con gli abiti medioevali che, nei mesi invernali, vengono disegnati e cuciti da Tiziana Inzani, la strenua ideatrice dell’evento nonché presidente della Pro Loco. Lo stesso possono fare i turisti che vogliono vivere questa indimenticabile esperienza: basta telefonare allo 0523804181 per prenotarsi. Ma in fretta perché le richieste sono moltissime! Romantiche pulzelle, che palpitano per i propri valorosi cavalieri, festosi e chiassosi popolani che vogliono dimenticare le fatiche di tutti i giorni, prima di tornare al loro duro lavoro o al servizio dei signori. Potenti armati provenienti d’ogni dove, accampati nel Lungo Arda in attesa della battaglia che premierà il migliore. Ciarlieri mercanti pronti a incantarvi con le loro preziose mercanzie, e ancora giochi medievali per bambini, stand gastronomici per tutti con alcuni dei piatti tipici della cucina piacentina. Nel parco del Lungo Arda invece si ricrea uno spaccato di accampamento medievale con risuonare di spade e armature, ma anche falò e pignatte fumanti. Infine un lungo corteo che si snoda dall’accampamento e sale tra le vie del borgo per arrivare sulla piazza monumentale: qui si svolgono i combattimenti, le danze, i riti d’amore per poi finire a notte fonda con lo stupefacente incendio della rocca. Impossibile non esserci!
Il Teatro-Danza “Le Danze che dal Tempo Lontano hanno unito il senso del vivere trascorso e futuro…. Interpretare e raffigurare emozioni, costanti e presenti negli uomini, da sempre… Il certo e l’incerto… Il senso compiuto e nascosto… Il ciclo della storia… del mondo… della Natura…
dell’uomo”. Queste parole costituiscono il manifesto del gruppo Teatro-Danza di Castell’Arquato, a cui sono affidate le coreografie di “Rivivi il Medioevo”. Il gruppo nasce nel 2005, sotto la direzione artistica della coreografa e insegnante di Teatro-Danza Monica Vescovi. E’ stabilmente composto da otto elementi, più numerose giovani allieve,
che, con costumi a tema interpretano musiche medievali e non, proponendo danze e interpretazioni artistiche.. Risuonano così ritmi antichi e rivive la semplice potenza evocativa di gesti e movenze che parlano del fuoco, dell’acqua, dell’aria, della terra, del tempo della vita e della morte, della pace e della guerra.
Suoni, colori, espressioni che vengono da lontano, da un Tempo che fugge, ma ritorna….
verità, anche quando si svolge secondo le regole del torneo cavalleresco. Il gruppo, dopo accuratissime ricerche, si fabbrica le armature e le attrezzature indossate nel combattimento “pesante”, cioè corazzato, mosso secondo le tecniche raccolte e affinate da Fiore dei Liberi, campione friulano di scherma del tardo Trecento, famoso per il suo Flos Duellatorum. Il nome scelto dai componenti fondatori gioca con l’intento dichiarato di far sì che nessuno possa sentirsi lontano o escluso. E sono tanti i compagni d’arme che in tutta Italia o Europa sono animati da questa passione. I cavalieri non vivono solo nelle fiabe e nei sogni dei bam-
bini, o come prigionieri dei libri di storia dei “grandi”, ma anche in chi non si vergogna di voler vivere, in questi anni e in quelli che verranno, giorni di lotta leale e sincera, dentro uno steccato medievale… luogo della verità. Chi vuole partecipare ai corsi può chiamare Uter (nome di battaglia di Ivan) al 340 9353153.
Il gruppo storico Gens Innominabilis Il gruppo nasce a Castell’Arquato nel 2005 dalla volontà di riportare in vita il suo Medioevo. È così iniziata, dopo altre esperienze ormai tradizionali, una nuova avventura nella quale non bastava più il momento rievocato, ma andava vissuto nella sua integrità, nel lavoro e nella ricerca, nella fatica e nel coraggio, nelle sensazioni e nella volontà di affrontare una Prova. Il combattimento è il momento della
ago - sett 2010
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Il vitto e l’alloggio Come un tempo, quando si andava in gita, e si cercava la pensioncina con vitto e alloggio vogliamo darvi alcuni suggerimenti utili. Per dormire potete chiamare la Locanda Sidoli (0523896124) a Vigolo Marchese, una frazione a pochi minuti da Castell’Arquato che ospi-
PIACENZA
Foto di Giorgio Spiga
ta un bellissimo complesso romanico: belle camere e cucina tradizionale, squisita. Per mangiare c’è un’offerta per tutti i gusti e le tasche: Ristorante Map’s (0523804411) fa una cucina raffinata, con piatti classici e proposte più innovative; Ristorante Il Falconiere (0523805155) sulla piazza monumentale, con un’offerta variegata; Trattoria Il Voltone (0523804271), appena superata la porta d’accesso al borgo, con un ottimo rapporto qualità prezzo; Ristorante Capoponte (0523803790) di recente apertura, dove si assaggia la cucina tradizionale arquatese. E, se resta un po’ di tempo, perdetevi per le colline alla ricerca “dei vini perfettissimi”, in quei giorni tutte le cantine sono aperte per vendemmia.
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CINEMA
Julia Roberts, c’era una volta una donna
Mangia, prega, ama Il viaggio di un’anima inquieta, che un giorno lascia tutto e parte con destinazione se stessa. Il ritorno di Julia Roberts, una delle dive più amate di Hollywood, è una storia intima e dolorosa, ma di grande speranza.
A
lzi la mano chi non ha mai accarezzato l’idea, anche per un solo istante velocissimo, di poter cambiare radicalmente la propria vita, di dire basta e girare pagina da un giorno all’altro, di pensare che il meglio è domani e il domani è una lavagna ancora tutta da scrivere. La maggior parte di chi è al mondo, anche chi non lo ammetterà mai, ha nutrito pensieri così, poi le faccende della vita obbligano i neuroni ad altre applicazioni e per buona parte dell’umanità, quel che gli riempie l’esistenza continua ad essere tutto ciò di cui ha bisogno per vivere. Ma altre volte, quando la vita si mette di traverso, le cose non vanno esattamente in
quel modo: il pensiero fa il nido, torna a galla malgrado la realtà, l’anima proclama uno sciopero e su tutto, dal principio alla fine, cala una spessa patina di ruggine, di quelle che non mollano e sono capaci di mangiarsi anche il metallo più resistente. La vita, da quel momento in poi, non è più la stessa. Ecco, più o meno questa è la premessa per il ritorno sul grande schermo di Julia Roberts, la dentatura meglio pagata di Hollywood e dintorni, bellezza dotata di talento esplosa con l’ormai mitologico “Pretty Woman”, al fianco di Richard Gere. Il suo ritorno fa parlare, perché ormai Julia sa centellinare le apparizio-
ni coniugandole con le esigenze della maternità, forte di ingaggi con copiose file di zeri che le permettono certi rilassamenti esistenziali anche senza l’aiuto dell’Inps. Questa volta, con la produzione silenziosa del suo fraterno amico Brad Pitt, la signora dei botteghini presta il proprio sorriso coinvolgente a Liz Gilbert, per nulla una casalinga disperata, anzi, all’apparenza una ricca e fortunata newyorkese a cui un giorno, senza capire il perché, la vita esplode letteralmente nelle mani, senza ricucirsi più. Una vicenda realmente accaduta, che fa da nervatura a “Eat, pray, love”, il romanzo della vera Elizabeth Gilbert
(“Mangia, prega, ama - una donna cerca la felicità”, pubblicato in Italia da Rizzoli) e diventato un caso letterario in America per lo straordinario successo di vendite. Un dato, quest’ultimo, in fondo sintomatico e curioso, che la dice lunga su quanto i pensieri di cui si diceva prima siano comuni e diffusi più di quanto si creda, ma ammansiti e tenuti a bada nel nome di qualcosa o qualcuno che non permette fughe, ma solo sogni. Accanto alla diva, un piccolo stuolo di attori capaci di aumentare lo spessore della vicenda: James Franco, Javier
Bardem, Billy Crudup e l’italiano Luca Argentero, al debutto nelle mega produzioni d’oltreoceano. Del film si è parlato molto alcuni mesi fa, per via della lunga permanenza nel nostro paese della Roberts, per girare scene nel campionario dei luoghi che gli stranieri adorano, come Piazza Navona, Campo de’ Fiori, Piazza di Spagna e Villa Borghese, a Roma e nel popolare quartiere di Forcella, a Napoli. Il film, che vanta la regia di Ryan Murphy (celebre per aver ideato la serie “Nip/Tuck”, dove si raccontano le vicende di due chirurghi plastici di Miami), è prodotto dalla Columbia Pictures, distribuito da Sony Italia e atteso nelle sale a metà settembre.
La trama Cosa può chiedere ancora al destino, una donna come Liz? Ha un marito adorante, un lavoro che le piace, un appartamento a New York e i soldi giusti per togliersi qualche capriccio e rendere meno fastidioso il passaggio terreno. Insomma, proprio nulla che non vada per il verso giusto. Ma sotto la cenere, c’è sempre qualcosa che brucia e una notte, la vita le bussa sulla spalla per chiederle conto. In quel preciso momento, qualcosa dentro di Liz si spezza per sempre, mentre qualcos’altro scivola via sciolto in migliaia di lacrime, portate da pensieri che lei vorrebbe scacciare e invece restano lì, in prima fila, testardi e arrabbiati. La separazione che segue diventa un dolore, come pure un amore senza speranze, consumato chissà poi perché, mentre nella mente si fa strada una luce: probabilmente la risposta è nel vento,
come cantava Bob Dylan, e allora vento bisogna diventare. Liz saluta tutta la sua vita e parte, dandosi un anno di tempo per riscoprire quel che resta di se stessa. Vola prima in Italia, per riprendere la confidenza persa con il cibo, mette su 12 kg e fa in tempo anche a scoprire il calore di amicizie vere, schiette e sincere. Quindi si sposta in India, dove tenta la ricerca della pace aiutata da un improbabile idraulico neozelandese che ha buona volontà ma nessun talento da offrire. E per finire atterra in Indonesia, dove finalmente uno sciamano vero e senza tempo le cura l’anima, apparecchiandole il cuore per un nuovo amore e gli anni futuri. Un autentico inno alla vita e all’idea che nulla di questo viaggio concesso dal destino va sprecato, perché in fondo sono tanti quelli che muoiono, ma pochi quelli che vivono.
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INTERVISTA
Benvenuti all’Albergo Ristorante Corona da Andrea e Daria. Un ambiente elegante e raffinato moderno e funzionale alla portata di tutti, ma nello stesso tempo di antiche tradizioni, concepito per offrire
il massimo confort e un servizio attento ad ogni richiesta. Situato nel centro di Varzi, a pochi metri da un verde parco e da un centro sportivo con piscine e campi da tennis, l’albergo dispone di 13 camere dotate di tutti i confort.
Il ristorante ‘Da Andrea’ è un ambiente specializzato per gruppi turistici Ristorante da con tour enogastronomici Andrea organizzati, comunioni, cresime, matrimoni ed altri eventi importanti. Locali dotati di 500 posti, divisi in tre sale.
Piazza della Fiera, 19 - Varzi (PV) tel. 0383.52043 • fax 0383.545345 • cell. 0338.2427011 albergocorona@albergocorona.net • www.albergocorona.net Salame tipico di Varzi con prosciutto cotto Insalata russa tonnata al tavolo con cipollotti all’aceto balsamico e bruschette caserecce Canestrini di polenta calda con lardo di Colonnata
Ferragosto in Collina
Dessert
Menu-Euro 29,00
Macedonia di frutta con gelato e dolcetti in tavola Risotto mantecato Spallotto di Maiale Acqua minerale, ai funghi porcini in Porchetta al forno vino bianco Tortelli al tartufo con patatine e rosso d.o.c. mantecati al burro, al rosmarino dei Colli Italiani, tartufo, salvia e pinoli Punta di grana Caffè con le noci Primi piatti
Secondi piatti
M
Antipasti
Tra Arte Cultura Gusto e Sapori Menù di Ferragosto 2010 nf ormazioni iori i su Il Re Tartufo agg Castagnate d'Autunno Mercatini di Natale a Varzi Natale 2010 a Varzi t e www a.n Capodanno a Varzi .alber gocoron San Valentino a Varzi 2011 Festa della Donna 2011 In gita a Varzi. Tour culturale enogastronomico.
News
di Paola Arensi
DRUPI Un uomo libero molto innamorato della musica e poco del successo
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iampiero Anelli, in arte Drupi, nasce a Pavia il 10 agosto del 1947. Nonostante gli innumerevoli successi, che fin dall’inizio della carriera lo hanno reso noto nel mondo in pochissimi anni, ha sempre cercato, tra le critiche, di fuggire dalla notorietà. Tutto per rimanere lo stesso musicista di sempre che privilegia la qualità e la spontaneità a discapito dell’apparenza: “La mia sfortuna è quella di essere molto innamorato della musica e pochissimo del successo. Quindi molti mi danno addosso perché non mi vesto come vogliono e non mi do in pasto ai media in cerca di visibilità. Non conosco quello che si definisce il segreto del successo di un musicista e anch’io, come molti uomini comuni, ho per vizio le sigarette. Se una canzone mi piace la incido, se una persona mi sta simpatica la saluto, altrimenti la evito. Voglio sentirmi libero insomma
e per mia fortuna, ho sempre vissuto come mi piaceva, lavorando per offrire buona musica e canzoni ben fatte”. Il nome Drupi gli è stato attribuito da bambino in occasione di una recita all’oratorio che lo vedeva nelle vesti di un simpatico diavoletto: “All’inizio non lo accettavo ma poi è andata bene così” commenta con simpatia e prosegue: “Oggi soffro nel vedere come la musica viene bistrattata. A chi vale veramente è difficile emergere. Le multinazionali hanno comprato tutte le etichette che abbiamo e vince solo la legge del commercio, la qualità passa in secondo piano. Rimpiango i mitici direttori artistici di un tempo che prima di lanciare musica vagliavano il prodotto. Inoltre non sopporto i reality, che invece sono molto in voga perché non hanno grandi costi di produzione. In questo genere di competizioni, in cui trionfa soltanto l’immagine, temo che anche i più grandi, come Vasco, De Gregori o
INTERVISTA
Battisti, non ne uscirebbero vivi”. Drupi, figlio di una collaboratrice domestica e orfano di padre dall’età di un anno, ha iniziato a suonare per puro divertimento. L’ottanta per cento delle sue canzoni prendono spunto da situazioni vissute personalmente: “In realtà da giovane facevo l’idraulico ma avevo capito che salire su un palco attirava le ragazze e quindi mi esibivo spesso. Oltre tutto all’epoca, sulla scia dei Beatles, suonavano un po’ tutti. Si prendeva la chitarra per strimpellare con gli amici e divertirsi. Tempi memorabili. Sono orgoglioso di appartenere a una generazione che ascoltava ancora la musica senza subirla con le cuffiette nelle orecchie”. Nella seconda metà degli anni ‘60 entra a far parte del complesso I Frenetici. Il suo esordio ufficiale da solista avviene nel 1970 quando pubblica il suo primo 45 giri per la Ariston Records. Nel 1972, Drupi passa alla Dischi Ricordi, che lo fa partecipare al Festival di Sanremo nel 1973 con la canzone Vado via. Al Festival classifica ultimo ma il pezzo scala ben presto le classifiche di vendita e non solo: “Tutto è successo per caso. Molto tempo prima avevo inviato dei provini senza ricevere risposta. Ma all’ultimo momento Mia Martini ha deciso di non partecipare a Sanremo e la Ricordi non aveva più nessuno da mandare così ha contattato me”. Seguono poi una serie di hit che lo consacrano come interprete di successo in Europa e nei mercati in lingua spagnola: Sereno è (1974), Piccola e fragile (seconda classificata a Un disco per l’estate 1974), Due (con cui vincerà il Festivalbar del 1975), Sambariò (Festival di Sanremo 1976). Nel 1978 pubblica la canzone Paese, che diventa la sigla finale di Domenica in (edizione 1978/1979). Nel 1982 si piazza al terzo posto del Festival di Sanremo con Soli. Dopo due anni il cantante ha ancora un buon successo con Regalami un sorriso, presentata al Festival di Sanremo. Le ultime apparizioni sanremesi presentano Fammi volare nel 1985, Era bella davvero del 1988, Un uomo in più del 1992 e Voglio una donna nel 1995. Drupi ha grande successo nei paesi dell’Europa dell’est tanto che, nel 2003, canta nella Piazza dell’Orologio di Praga -privilegio fino ad allora concesso solamente ai Rolling Stones-: “Nella mia vita ho avuto molte soddisfazioni e vissuto infinite emozioni. Ad esempio a marzo 2010 sono stato a Firenze nella sede RAI per il programma dottor Djambe condotto da Stefano Bollani e Davide Riondino. Io e il pianista abbiamo eseguito una performance dal vivo. Lui ha
dimostrato che anche tra i giovani d’oggi c’è che sa fare vera musica”. Oltre a un timbro di voce molto particolare Drupi ha una compagna d’eccezione: “Mia moglie Dorina Dato lavora con me da decenni. E’ stata spesso nei cori e dietro le tastiere dei miei più grandi successi. Sia io che lei, appena possiamo, torniamo nella nostra bella Pavia a vivere i tempi rilassanti della provincia, il Ticino, la mia passione per la pesca, gli amici di sempre. Per noi la città è un’isola felice”. Oggi l’artista è in tour ma sta portando avanti nuovi progetti come la scrittura di un’autobiografia curatissima, che lui stesso definisce -un bel libro, diverso dai tradizionali racconti di vita di personaggi famosi - e la preparazione di un concerto molto particolare che vorrebbe portare in giro per l’Europa nel 2011 partendo da Praga- dove ha contatti con il fratelli Forman-: “Sarà un esibizione dal sapore teatrale. Accontenterò tutti i coloro che me lo hanno sempre chiesto. Ma l’evento non avrà niente a che fare con il musical. L’attrezzatura e il palcoscenico sono speciali, vivremo musica, magia e un po’ di follia. Per scaramanzia non anticipo altro”.
Carlo Gatti GIARDINIERE
manutenzione del verde pubblico e privato Via Aldo Moro, 18 27010 Marcignago (PV) cell. 335.5715838
di Paola Arensi
A
ma i suoi figli sopra ogni cosa e nella vita si occupa di regalare sorrisi. Max Pisu, più conosciuto come Tarcisio, è tutto questo e altro ancora. Il grande pubblico ha imparato a rispondere al telefono col suo “ciaaaaaoooo”, il saluto di un frequentatore di parrocchie e gite a Lourdes, un po’ tonto, ma, a conti fatti, difficilmente descrivibile come un perdente. Si tratta di un personaggio che, con la sua ingenuità e la sua infantile cattiveria, ha fatto ridere le platee di tutta Italia. Oggi Max lavora sulla scia dei recenti successi, come il varietà televisivo Aria Fresca, condotto da Carlo Conti su Rai Uno e Fiore e Tinelli, sitcom italiana per ragazzi su Disney Channel e osserva allegramente: “Il pubblico dei piccoli è quello che ti dà più soddisfazione perché, se gli piaci, segue le puntate con costanza”. Tarcisio è un’icona del divertimento messa in scena da un uomo qualsiasi che, prima di recitare, stringe a sé un pagliaccetto di legno e la paperina di gomma ricevuti in dono, come porta fortuna, dai suoi figli. Originario di Legnano (MI), dove vive tutt’ora con la moglie e i piccoli Giorgia e Matteo di 6 e 11 anni, l’artista non è figlio d’arte ed ha iniziato la carriera facendo divertire i ragazzi dell’oratorio: “Ho lavorato come dipendente di una ditta fino a 11 anni fa. Per
Max Pisu Tarcisio cresce e teatro e tv sogna una parte importante, magari drammatica
SPETTACOLO
me lo spettacolo è sempre stato solo un divertimento che mi impegnava la sera, anche fino a tardi, nei vari locali milanesi. Location, che quando ero ragazzo, rappresentavano un bel trampolino di lancio perché il cabaret era molto in voga. All’epoca vinceva la qualità e la scena non era rubata da personaggi famosi ma poco preparati. Oggi invece siamo circondati da gente come i protagonisti del Grande Fratello che non hanno alcun tipo di competenza o repertorio. I primi anni mi esibivo costantemente nonostante il sacrificio di doversi alzare presto il giorno dopo. Questo spassoso svago è diventato una professione dopo aver seguito svariati corsi di teatro e aver notato che la gente mi apprezzava. Quando una persona ti ringrazia per averla fatta ridere e dimenticare i problemi quotidiani ti senti benissimo”. Questa nuova posizione ha permesso a Max di godersi di più la famiglia: “Anche se viaggio spesso per lavoro ritengo di avere una gran fortuna: non è da tutti poter seguire personalmente i propri figli. Purtroppo, la maggior parte degli uomini ha orari di lavoro improponibili e qualcuno torna a
casa quando i piccoli già dormono. I miei figli, che oltre tutto sono i primi a guardarmi e a rivolgermi critiche costruttive, per me sono stati l’emozione più grande di tutta la vita”. Ma così, come Tarcisio riesce ad allontanarsi dall’oratorio ed imbarcarsi nelle avventure più incredibili, Max ha dimostrato nel tempo una grande poliedricità artistica, accantonando spesso il suo personaggio per calarsi con successo nei panni di conduttore, attore e comico puro a seconda delle diverse occasioni cinematografiche, televisive e teatrali: “Nella prossima stagione, oltre allo storico personaggio Tarciso, proporrò il nuovo spettacolo teatrale "Amnesie" scritto da me e Riccardo Piferi di Milano. Lui è l’autore di artisti come Paolo Rossi e Lella Costa. Lo spettacolo, che dura un’ora e mezza, è una raccolta di album e amnesie quotidiane nei confronti di bambini, anziani, amici e chi ci circonda. Una specie di campionario umano con personaggi bizzarri che fanno ridere. I monologhi sembrano dialoghi. Forse è una metafora della vita contemporanea. Una proposta piena di amnesie dove si capisce che dimentichiamo solo quello che
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di Moroni Lorenzo
strada Vigne di Mirabello 44/F 27100 Pavia tel. 335 6885423
ci fa comodo e non ascoltiamo gli altri. Parlo di non ricordi che a volte diventano un’arma perché si trasformano in bugie”. Fin dagli esordi il suo maestro è Gianni Cajafa, dal quale apprende le basi della recitazione e i trucchi della comicità. Ma il Max Pisu che tutti conoscono ha anche un modello. Si tratta dell’attore, regista e comico statunitense Jerry Lewis, uno dei mostri sacri dello spettacolo americano. Oggi il milanese lavora guardando avanti: “Avendo già avuto ruoli in alcuni programmi televisivi o fiction ora sogno mi sia affidata una parte importante in un film. L’esperienza pregressa è positiva. Ovviamente mi piacerebbe sfruttare la comicità, che è il mio forte, ma in me c’è anche una chiave drammatica da non sottovalutare”. Pisu non dimentica di aiutare il prossimo: “Sono testimonial dell’Associazione lombarda malati reumatici con sede a Milano e appena possibile sostengono sodalizi di questo genere. Mi dedico soprattutto ai bambini perché li adoro. Ti senti veramente qualcuno solo quando puoi fare qualcosa per essere utile a chi soffre, il resto non conta. Invito davvero tutti a fare altrettanto”.
a cura de "la Locanda del Sole"
risotto al pannerone e mirtilli 1
Ingredienti per 4 persone 300 gr. di riso 2 scalogni 150 ml di vino bianco brodo vegetale (qb) 100 gr di formaggio Pannerone 2 manciate di mirtilli freschi 1 manciata di pinoli tostati 1 cucchiaio di burro, sale e pepe
Preparazione
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Difficoltà
sbucciare gli scalogni, tagliarli a dadini e farli appassire nel burro (fig. 2) aggiungere il riso e farlo tostare.
sfumare con il vino bianco e portare a cottura aggiungendo man mano il brodo
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a cottura ultimata mantecare con il Pannerone sbriciolato (fig. 3) aggiungere infine i mirtilli e i pinoli tostati. Pepare e salare se necessario
CUCINA &CO.
Nel cuore della Bassa nasce il ristorante Locanda del Sole, con oltre cent'anni di storia. Esisteva già dal 1901, come Albergo del Sole; dal 1975 il ristorante, è gestito dalla famiglia Negri, che vanta una consolidata tradizione nella ristorazione nazionale. Personaggi famosi tra cui Leopoldo Fregoli (il più grande trasformista di tutti ii tempi), Michele Placido, Ernesto Calindri, Michele Testa, hanno gustato le specialità di questo locale, ed in modo particolare, il risotto alla corniolese, elaborato secondo un'antichissima ricetta locale. I menù proposti lasciano spazio sia a piatti innovativi, (proposte oggi dal titolare Giuseppe Negri), che ad altri provenienti da culture gastronomiche tipiche,
. Si possono gustare pietanze della tradizione lodigiana, rivisitate e presentate con accurata maestria, le ricette innovative con prodotti locali quale il Granone Lodigiano e il formaggio pannerone, con il quale viene arricchito il gusto di antipasti e di risotti mediati con erbe dell'orto o mirtilli, o altri tipi di frutta. Sempre di moda poi, è l'antico risotto alla carniolese, che deliziò i palati più raffinati già in passato. Il ristorante è sempre aperto su prenotazione e nelle serate di venerdì, sabato e domenica funziona anche la pizzeria con forno a legna.
Il traguardo più ambito Dal 1989 e per tutte le 14 edizioni successive, la Locanda del Sole ha proposto le proprie ricette sempre legate alla tradizione agreste locale, nell'ambito della Rassegna Gastronomica promossa dall'Azienda di Promozione Turistica del Lodigiano. Di anno in anno è cresciuta la partecipazione della clientela, divenuta in gran parte, dei veri e propri "Amici della Locanda". Il nostro ristorante si trova ormai abitualmente al vertice della classifica sia per numero di clienti che per ampiezza di apprezzamento.
La carta dei vini, di recente rinnovata, propone principalmente le migliori qualità: delle colline piacentine, dell'Oltrepò Pavese, del colle di S. Colombano
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di Andrea Pestoni
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a sempre, insieme alle macchine, sono una delle passioni che coinvolgono migliaia e migliaia di amatori, disposti a fare di tutto per entrare in possesso di una moto d’epoca. Tra le più gettonate c’è senz’altro la Moto Guzzi, prestigiosa marca italiana, che non solo ha fatto la storia di uno dei principali sport a motore ma è una delle due ruote che hanno saputo resistere, anche e soprattutto grazie al settore storico, alla imponente avanzata delle moto giapponesi (Yamaha e Honda) che nel giro di qualche decennio hanno conquistato la fetta più ampia del mercato. L’amore degli italiani per le moto storiche è invece tutto italiano. Non a caso nel corso degli anni, anche sul fronte delle imprese commerciali, sono nate delle vere e proprie officine che restaurano moto d’epoca, ad uso e consumo di collezionisti ma anche di tanta gente comune. Essere proprietari di una prestigiosa moto d’epoca, infatti, è anche uno status simbol ed un modo per ripercorrere a ritroso la storia delle moto. Un esempio su tutti è la Moto Guzzi Falcone, diretta solo a grandi estimatori delle due ruote. Il Falcone è una motocicletta costruita dalla Moto Guzzi tra il 1950 e il 1967. Il motore discende da quello nato nel 1921 con la "Normale": monocilindrico orizzontale ad aste e bilancieri di 500 cc, con le "classiche" misure di alesaggio e corsa della Casa di Mandello del Lario, ovvero 88x82 mm. Per quanto riguarda la ciclistica, il telaio è un doppia culla chiusa in tubi; per quanto riguarda le sospensioni, all'anteriore troviamo una forcella telescopica, mentre al posteriore c'è il classico sistema introdotto nel 1928 con la "Norge", ovvero forcellone oscillante con molla sotto il motore, assistita da due ammortizzatori a compasso. Il cambio è un quattro marce con comando a pedale. Il Falcone è proposto in un'unica versione, che si affianca all'Astore, già in catalogo dal 1949, come modello più prestazionale. Caratteristica di questa prima versione è il serbatoio, tutto cromato con l'eccezione di una fascia verniciata di rosso. Nel 1952 a causa di difficoltà nel reperimento del cromo, al-
Due ruote d’amore Falcone, Stornello, Galletto e Saturno magici nomi di un affascinante passato su due ruote che torna prepotentemente
cuni particolari vengono bruniti o verniciati. Ma questo è solo un esempio delle prestigiose moto d’epoca di marca Guzzi. Tanto per citare qualche altro importante modello, ci sono lo “Stornello Sport”, il “Galletto”, “Lodola”, “l’Airone”. Tornando alla Moto Guzzi Falcone, all’epoca (e ancora oggi nel settore delle moto storiche) aveva una grande rivale: la Gilera Saturno. Progettata da Luigi Salmaggi sul finire degli anni trenta e presentata al Salone di Milano del 1940 come erede della Otto Bulloni, la Saturno è una monocilindrica quattro tempi di 500 cc. A causa della seconda guerra mondiale l’inizio della produzione in grande serie sarà però rinviato al 1946 (6 esemplari "Tipo Competizione" verranno costruiti prima dello scoppio della guerra). Questa moto divenne famosa e oggi ha acquistato ancora maggior valore perché veniva utilizzata dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza. La produzione della Saturno cessò per due motivi: da un lato le "500" in commercio in Italia (oltre alla Gilera, il Falcone della Moto Guzzi) erano oramai sorpassate, sia come tecnica che come prestazioni, e dall’altro il boom economico permise a chiunque di acquistare una ben più confortevole automobile. Oggi però, a distanza di tanti anni e anche grazie all’utilizzo di internet, le moto d’epoca sono tornate di grande attualità ed il numero dei collezionisti e degli amatori sta aumentando anno dopo anno.
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