Lady's ottobre 2010

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Adverum Edizioni - Anno 1 - n°2 ottobre 2010 - www.ladysmagazine.it

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Atttualità Attualità Salviamo

SAKINEH

Speciale Nozze

Tutto T utto quelllo quelll q lllo p che occorre sapere i iù bello b ll sull giorno più

Territorio La vendemmia 2010 in Oltrepo’

Moda

tutte le tendenze autunno/inverno 2010

Rosanna Lambertucci una donna oltre l'apparenza



{ Sommario }

Cover......................................................6 Intervista a Rosanna Lambertucci

Attualità.................................................10

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Salviamo Sakineh

Speciali..................................................13 Speciale Nozze

Siamo Donne..........................................14 Il matrimonio? sì, no, forse...

Consigli..................................................17 Il manuale della sposa perfetta

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Beauty................................................... 22 Capelli d'angelo

Noi & l'auto...........................................24 Il trasporto della sposa

Noi & la moda........................................26 La sposa moderna

Passioni.................................................32 La danza

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Noi & il territorio...................................38 La vendemmia in Oltrepo'

Rubriche...............................................42 detto tra noi

ANNO 1 N° 2 OTTOBRE 2010

Realizzazione Editoriale Adverum s.r.l. Via Defendente Sacchi, 8 - 27100 Pavia tel. (+39) 0382.309826 fax (+39) 0382.308672

COVER Rosanna Lambertucci

iscrizione al Trib. di Pavia n° 741 del 21.07.2010

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Direttore Responsabile: Stefano Spalla direttore@ladysmagazine.it

Art Director: Chiara Bogliani Redazione: Paola Arensi, Alessia Benaglio, Daniela Capone, Chiara Deho, Chiara Pelizza, Simona Rapparelli, Rossana Trespidi

DIRITTI: tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica sono riservati

Stampa: Pv Print s.r.l. - Pavia

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Melita Toniolo


r rr r rr rr rr rr rr rr r rr rr rr r { Edi Editoriale Edit diitor o le e} r rr rr rr rr rr rr rr rr rr r rr r STEFANO SPALLA Direttore

Nei fiumi di inchiostro versati per descrivere il mondo femminile poeti, scrittori e cantanti si sono prodigati nell’evidenziare, talvolta con l’invidia tipica del genere umano, le innumerevoli qualità tipiche della Donna. Mondo delicato, profondamente complesso, fragile ma al tempo stesso intimamente determinato nel raggiungere ciò che si prefigge ed in grado di superare pregiudizi, ostacoli finanche gli stessi dolori fisici. Lady’s nasce per sopperire alla mancanza di una rivista dedicata alle Donne pavesi e desidera affrontare, in modo serio e rigoroso, le problematiche femminili fornendo preziosi consigli e utili suggerimenti. Vuole però anche mettere in risalto quelle sane eccellenze che nel nostro territorio sono nate, cresciute ed hanno contribuito al benessere della nostra società. Siamo tutti un pò troppo superficiali. Pensiamo che per essere importanti sia necessario risiedere in qualche capitale europea. Per aver successo occorra frequentare i salotti romani o i jet set milanesi e, probabilmente per ignoranza o superficialità, non teniamo in considerazione quante Donne importanti risiedano nella provincia di Pavia. Donne in grado di rappresentare testimonianze e stimoli per le nuove generazioni affinché il nostro territorio possa essere ulteriormente valorizzato. In alcuni casi queste Donne sono note a livello nazionale o internazionale. Molte altre volte lavorano nell’ombra contribuendo al benessere economico, sociale e politico della nostra collettività. In tutti i casi, comunque, la loro dedizione, precisione ed amorevole cura consentono alle proprie famiglie di vivere avvolti da quella dolcezza, amore e comprensione che solo le Donne sanno creare. Infondo, ma neanche poi tanto, dipende da una bellezza interiore nella quale, fortunatamente, nessun chirurgo plastico potrà mai intervenire ma che, sfortunatamente, molti uomini non vedono e non sanno apprezzare

MELITA TONIOLO

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ROSANNA LAMBERTUCCI

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Rosanna Lambertucci una donna oltre l'apparenza Una carriera ricca di successi, ma senza dimenticare la gioia di essere mamma

i segreti per non sfiorire con l'età

di Paola Arensi

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ome scrisse Antoine de SaintExupéry nella sua celebre opera intitolata “Il piccolo principe”, l’essenziale è invisibile agli occhi. Nella vita l’apparenza e l’immagine sono importanti e io continuo a ripeterlo. Però, se non si è supportati da altro, con il tempo si perde credibilità. E’ il fenomeno quotidiano delle starlette che vengono lanciate improvvisamente ma poi, per mancanza di doti, spariscono subito”. Ecco il pensiero della giornalista, scrittrice, divulgatrice scientifica, autrice e conduttrice di programmi televisivi e radiofonici e ideatrice di progetti di comunicazione Rosanna Lambertucci. Una donna che sa mantenersi bella vivendo in modo equilibrato ma che non è arrivata al successo “osando”: ”Provengo da una generazione critica, non mi sono mai scoperta per mettermi in mostra. Le scollature o le gonne corte, benché fossi una gran bella ragazza, non mi hanno attirata nemmeno da giovane. Non ritengo sia giusto usare il proprio corpo per andare avanti. Questo anche perché, nel tempo, si sfiorisce inevitabilmente. Al contrario, desidero mi si

apprezzi per la mia professionalità. Vedo donne che fanno cose mostruose e anche pericolose pur di farsi ritoccare dai chirurghi plastici. Quindi consiglio alle ragazze di non investire troppo sulla loro attuale apparenza”. Rosanna Lambertucci inizia la sua attività in Rai, si specializza nell’approfondimento e nella divulgazione dei problemi sociali dei giovani, realizzando, tra l’altro, il film “Viaggio nella notte secca”. Poi la conduttrice lancia il programma La salute del bambino, collabora con S come salute, promuove Più sani e più belli e partecipa a Domenica in ma anche ad altri format televisivi degni di nota. Numerose le successive attività in radio che oggi hanno fatto nascere in lei un simpatico sogno: ”Io amo cantare e anche se non ho una voce bellissima sono intonata. Purtroppo so che alcune allegre canzoni romane stanno per scomparire perché nessuno le sente più. In passato mia madre le cantava benissimo. Ecco perché mi piacerebbe inciderle in un cd tutto mio da regalare agli amici più cari” spiega la giornalista che vorrebbe anche interpretare un film autobiografico. Tra i momenti più emozionanti della vita la

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{ cover } Lambertucci ricorda: ”Senza dubbio la nascita di mia figlia Angelica. Dopo aver perso sei bambini non speravo più di farcela e quando è arrivata lei l’ho guardata un giorno e una notte interi senza mai chiudere occhio. E’ anche per istinto materno che non sono mai stata troppo ambiziosa né avida e ho rifiutato di accettare programmi televisivi quotidiani o di lavorare a Parigi. Ho sempre fatto soltanto ciò che sentivo di più. Mansioni che mi avrebbero lasciato la possibilità di fare anche la mamma. Infatti, come qualsiasi donna, amo curare la mia casa e mettermi ai fornelli. Sono una persona equilibrata che tiene alla famiglia. Inoltre vado molto d’accordo con i miei due fratelli e mia sorella. Tutti noi seguiamo valori forti che ci aiutano a tenere i piedi per terra. Mio padre diceva che il successo serve a fare favori agli altri ma se non lo sai gestire ti rovina”. Poi qualche curiosità alimentare: ”Il mio piatto preferito è la frittata che preparo in modi sempre diversi. Le uova sono un alimento fantastico”. Autrice di numerosi libri come La salute vien mangiando di Mondadori, che ha superato le 100.000 copie vendute, ma anche Il mio viaggio dimagrante, l’amata divulgatrice svela i suoi segreti: ”Sono figlia di magistrati e industriali, nella mia famiglia non ci sono mai stati giornalisti. Io ho sorpreso tutti. Ma quando, dopo la laurea in Giurisprudenza, è emersa la mia passione per la medicina, ho voluto seguirla. Un divulgatore scientifico deve studiare continuamente e informarsi con scrupolosità se vuole essere credibile. Io sono bilingue, vivo a Roma ma anche a Montecarlo dove mi hanno eletta presidente dell’associazione internazionale senza fini di lucro Femme Santé Santé Femme (Donna Salute Salute Donna). Sodalizio voluto dai principi Ranieri. Questo mi permette di essere costantemente aggiornata su tutto ciò che riguarda la salute”. La professionista, sempre in forma smagliante, segue un’alimentazione varia e consiglia: ”Sono gli zuccheri e non le calorie da dosare intelligentemente quando si è intorno ai 50 anni. Da eliminare i succhi di frutta, meglio frutti interi con buccia e fibra. Anche la pasta va ridotta e non si deve esagerare con le proteine. Da giovani, quando ci si muove di più, è il contrario. Si aggiunge la necessità di fare costantemente un po’ di sano movimento fisico che fa sempre bene perché aiuta a rimanere tonificati”. Ma tra tante esperienze, che spesso le hanno portato rinomati premi e riconoscimenti, cosa appaga di più Rosanna Lambertucci? Lei spiega: ”Sapere che la gente cerca i miei libri e sono voluta. Perché non è come in televisione che giri il canale e guardi ciò che capita. Un testo lo devi cercare e volere”. Infine va anticipato anche un altro progetto, di cui il personaggio sarà testimonial e direttore editoriale: ”Si tratta di una Tv via web promossa da un grosso gruppo editoriale, un mezzo ottimale per arrivare ai giovani. Così si avvera una previsione che mi aveva fatto la mia mamma spirituale Lucia Alberti, grande astrologa e intuitiva scomparsa nel 1995: un lancio mondiale. Lei diceva sempre che sarei arrivata molto lontano”. 8


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ŠAdverum

I.p.


{ attualità }

Sakineh

la donna che sta mobilitando la coscienza del mondo di Simona Rapparelli

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gli inizi dello scorso settembre Sajjad Ghaderzadeh, il figlio di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna iraniana di 43 anni condannata alla lapidazione per adulterio nel 2006, ha voluto ringraziare l’Italia. Il Vaticano e il ministro degli esteri Frattini hanno raccolto il suo appello per tentare di fermare l’esecuzione di sua madre Sakineh, accusata di adulterio e omicidio. Una vicenda difficile, sia da raccontare che da riassumere, i cui contorni rischiano di perdersi nei meandri della legge islamica e dell’Iran, il paese in cui è detenuta. Sakineh Mohammadi Ashtiani è stata condannata per la prima volta il 15 maggio 2006, da un tribunale di Tabriz, la più grande città dell’Iran nordoccidentale e capoluogo della regione dell’Azarbaijan orientale, che l’ha dichiarata colpevole per il reato di “relazione illecita” con due uomini in seguito alla morte del marito: la pena, eseguita regolarmente, è stata di 99 frustate. A settembre dello stesso anno, Sakineh ha incassato una nuova condanna: un tribunale penale ha accusato infatti uno dei due uomini di aver partecipato all’omicidio di suo marito: fatto questo che ha provocato la sentenza di condanna a morte per lapidazione nei confronti della donna iraniana, che solo il perdono dell’Ayatollah Ali Khamenei potrebbe impedire. Una sentenza cruda, quasi medievale, che è stata confermata nel maggio del 2007 dalla Corte Suprema Iraniana e che è stata rinviata più volte grazie alla mobilitazione internazionale e 10


al clamore che il caso ha riscosso. Il 12 agosto 2010, è stato trasmesso dalla prigione iraniana di Tabriz, un programma televisivo di Stato che ha mostrato la confessione di Ashtiani per adulterio e per il coinvolgimento nell’omicidio del marito: uno shock per tutte le persone che da mesi si stanno impegnando per fermare l’esecuzione da una parte, dall’altra il sospetto, come d’altronde sostiene anche il suo avvocato, che Sakineh sia stata torturata per due giorni prima del colloquio trasmesso in televisione. L’opinione pubblica si è mobilitata, ma le voci sono state discordanti: al di là della difesa della donna da una condanna a morte quasi sicura e terribile, molte persone su tante testate giornalistiche nazionali, hanno sottolineato la loro contrarietà alle moschee su suolo italiano e la non disponibilità ad integra-

re nella propria società “gruppi che fomentano anche qui da noi la disparità tra i sessi” (da Corriere della Sera on line del 6 settembre 2010); il dibattito si è acceso anche davanti alle due condanne di Sakineh, alle frustate, alla sua dolorosa storia che non è risultata del tutto chiara a molte persone anche a causa della scarse informazioni che giungono dall’Iran e all’eterno dilemma che divide due società e due religioni profondamente diverse. La costanza dei diplomatici però è riuscita a tracciare una svolta: la prospettata esecuzione alla fine del Ramadan è stata sospesa dalle autorità iraniane lo scorso 8 settembre, a rendere nota la notizia è stato il ministero degli Esteri di Teheran: «Il verdetto riguardo la vicenda di tradimento extraconiugale è stata bloccata ed è stata sottoposta a revisione» ha detto il ministro Ramin Mehmanparast durante un’intervista

VARSAVIA, POLONIA - UNA MANIFESTAZIONE PER IL CASO SAKINEH

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{ attu ualità }

televisiva. Un punto in favore dei paesi dell’Ue in questa tremenda partita giocata sulla pelle di Sakineh, la cui vicenda continua a far discutere: è di metà settembre lo scambio di opinioni in diretta su UnoMattina tra il conduttore Pierluigi Diaco e l’ambasciatore iraniano in Italia Seyed Mohammad Ali Hosseini, in cui il diplomatico obietta piccato che Sakineh Mohammadi Ashtiani «è stata condannata per aver partecipato all’efferato omicidio del marito in concorso con altre persone e che «tutti i Paesi» (responsabili di queste pressioni per salvare la donna) «do-

vrebbero liberare i propri detenuti». Una visione diametralmente opposta alla nostra, che parte da radici culturali e religiose che mettono la donna in più che secondo piano. A coloro che vogliono riflettere su un caso tanto difficile rimane in bocca un sapore amaro, fatto di impotenza, di distanza e di incomprensione, per lei, per il sistema di vita in cui è nata: noi donne tutte casa, famiglia, telefonino, lavoro, shopping e trucco e lei, coperta, incarcerata, sola, e terribilmente donna in una società in cui femminilità fa tristemente rima con negazione della personalità.

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speciale

Nozze Tutto T utto ciò che h occorre sapere sul giorno più bello della tua vita

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rr rr rr rr rr rr rr rr rr r { speciale }

Il matrimonio? Sì, no, forse… Il cuore suggerisce sempre la risposta giusta ad ogni tipo di donna di Renata Brualdi

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on è raro, neppure per la donna del terzo millennio, dopo essersi informata sui programmi televisivi, appostarsi davanti al televisore per pregustare la visione dell’immancabile film d’altri tempi, magari anche in bianco e nero. Il solito, gradevolissimo film d’amore che, spesso, si conclude con una panoramica che raffigura i gradini di una vecchia chiesa agghindata a festa dove una sposa vestita di tulle e pizzi si stringe, radiosa e commossa, al braccio del suo novello sposo. E’ strano come, difficilmente, questa donna non riesca a trattenere lacrime di commozione, per un evento che, razionalmente, oggigiorno, le prospetta, invece, paure ed incertezze. Nulla da dire: i tempi sono cambiati e coi tempi anche il pensiero della donna che, da ingenua romantica, impulsiva e sognatrice è diventata razionale e ponderante. Con la razionalità, il pensiero di una vita a due sotto lo stesso tetto, magari, anche benedetto dalla chiesa, non è quasi abboz-

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zato: con il matrimonio, la routine, sorgono i veri problemi, gli impegni inderogabili, le rinunce. Insorge la paura di una eventuale separazione (così frequente oggigiorno!) che ha ridimensionato, nella sua mente, ‘’il sogno vestito di tulle e pizzi’’. Con la pazienza, rimandando il fatidico momento, ella può inserirsi nel mondo del lavoro a poco a poco, attendendo di raccogliere le prime vere soddisfazioni che la realizzano e la fanno sentire sullo stesso piano del suo uomo. Ma non solo…la razionalità del pensiero femminile ha addirittura ridimensionato l’importanza del gran giorno. Forse… meglio convivere, meglio affrontare una prova generale prima del ‘’grande passo’’. E poi… se lo stare insieme dà buoni risultati, allora, soprattutto in previsione di mettere al mondo dei figli, l’idea del matrimonio comincia a prendere forma. D’altronde, il matrimonio, come istituzione, ha meno valore di sempre e le separazioni sono aumentate a dismisura. Pare, quasi, siano un traguardo dopo i primi screzi, i primi


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litigi. La donna emancipata, che ha una indipendenza economica, non teme la separazione, non accetta una convivenza per incompatibilità, non è disposta a tollerare. Vuole fermamente essere soddisfatta, appagata, felice. La parola ‘’sopportazione’’ non fa parte del suo vocabolario. Ciò è bene? E’ male? Potremmo dire: “ai posteri l’ardua sentenza”. Le nostre mamme e le nostre nonne biasimano le nuove coppie, ritengono che esse inizino la convivenza con superficialità poiché già sanno che, dinnanzi ad eventuali problemi, possono scindere facilmente il loro legame ed iniziare una nuova vita e, perché no? …con un nuovo compagno che promette nuove emozioni. Molte volte ci si chiede se il pensiero dei nostri vecchi sia più ‘vero’, più ‘saggio’ di quello legato ai tempi moderni. Ovviamente, nessuno di noi può darsi una giusta risposta poiché, è ben chiara la consapevolezza che per ogni fatto di vita vi è quasi sempre un risvolto di medaglia.

Un tempo, la coppia, restava unita, come se vi fosse un ‘obbligo’. La rassegnazione succedeva all’eventuale infelicità. Pazienza! In quel caso non si poteva certo, sfuggire al destino. Gli eventuali figli che nascevano da unioni sbagliate assorbivano ansie, malumori, litigi. Crescevano carichi di ansie, con il proponimento che diventava quasi un ‘’chiodo fisso’’, quello di essere migliori dei loro genitori. E migliori, magari, lo sono stati quei figli… fino al punto da modificare il loro pensiero, da renderlo ‘libero’. Libertà di coppia… appunto. Libertà che coinvolge direttamente la donna d’oggi che affronta l’unione con passo cauto. Che si pone domande alle quali vuole dare risposte adeguate che la salvaguardino il più possibile da eventuali infelicità. Sì? No? Forse..? La mente lavora febbrilmente… ma non solo, anche il cuore fa la sua parte.. poiché è proprio il cuore che a ogni tipo di donna suggerisce la risposta giusta.

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†•†•†•†•†• { BEAUTY }

Il manuale della

sposa

perfetta Inutile dire che per il giorno del proprio matrimonio, una sposa deve assolutamente essere al TOP! Per raggiungere la perfezione, o quasi, ci sono delle regole da seguire. di Daniela Capone

3 mesi prima E’ importante che il percorso inizi almeno qualche mese prima della grande data, giusto per ritrovare la linea ed eliminare tutto ciò che è in eccesso, come prima cosa grassi ed impurità. Una giusta dieta, equilibrata e sana, è sicuramente la prima cosa da scegliere. Con l’aiuto di un medico, è necessario abolire tutti quei cibi poco naturali, troppo conditi o troppo grassi. Acqua! Bere molta acqua! Verdure, pesce, frutta, queste le pietanze sulle quali buttarsi. Inoltre, per seguire in modo preciso diete e regimi, avere un’attività motoria è indispensabile. Palestra, corsa, arti marziali, meglio ancora il nuoto. Sì donne, che fatica! Ma inutile dirvi che “chi bella vuole apparire…” Ma non tutto è sofferenza. Centri benessere, Spa , beauty center sono un aiuto molto importante per completare il “beauty check-up”. Massaggi rilassanti agli aromi terapeutici, scrub ai semi di papavero, antiage, al cioccolato o alla farina di ceci, bagni di vapore depurativi o getti d’acqua distensivi sono piccoli accorgimenti per aiutare a modellare il corpo e liberarlo da stress ed impurità.

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rr r rr rr rr rr rr rr rr rr r 1mese prima Ad un mese dal giorno delle nozze la tensione inizia a salire sempre di più, ma mai farsi prendere dal panico! I veri preparativi hanno inizio. Le prove generali sono in calendario tutte le settimane. Trucco e acconciatura non possono di certo essere improvvisati! Le due cose vanno di pari passo e oltre a curare i dettagli, importante è anche farsi consigliare dei cosmetici per prevenire le imperfezioni. Chi soffre di occhiaie, di herpes o di gonfiore ai piedi, è bene che si faccia raccomandare dei prodotti specifici ed iniziare ad usarli almeno un mese prima del grande giorno. L’estetista è una tappa irrinunciabile, non solo per una sposa ma per tutte le donne. La ceretta insieme alla manicure e alla pedicure sono d’obbligo. Le mani devono essere perfette perché protagoniste proprio in quel giorno, ed i piedi curati metteranno sicuramente in risalto il sandalo ed il vestito. Un tocco d’abbronzatura, leggera ed uniforme serve per colorare la pelle soprattutto se l’abito scelto ha scollature o è senza maniche.

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7giorni prima A pochi giorni dalla data scelta è bene provare il vestito che, grazie alla dieta, all’attività motoria o alla sola tensione, nella maggior parte dei casi è sempre da far stringere. Una settimana prima è bene liberare la mente. Stressate dall’idea del grande passo, dai preparativi e dal voler essere impeccabile, è giusto staccare la spina per non rischiare una crisi di nervi! Massaggi rilassanti, gite fuori porta o corsi di cucina sono i consigli dati dagli esperti per distogliere il pensiero dal matrimonio. Ed ora, tutto pronto, ma la notte prima rinunciate subito ad un sonno profondo e rilassante, sarà sicuramente cosa impossibile, meglio approfittarne a partire da ora!

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ŠAdverum

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†•†•†•†•†•† { speciale }

Capelli

d'angelo Raccolti elegantemente in uno chignon o lasciati cadere naturalmente sulle spalle, i capelli rimangono un punto focale per un risultato da sposa perfetta di Daniela Capone

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l giorno del matrimonio si sa, è uno dei giorni più importanti nella storia di una coppia. Assolutamente complicato da organizzare, questo giorno oltre ad essere tra i più belli, è anche tra i più ansiosi, per una donna specialmente. Tutto deve essere perfetto, abito, location, ristorante (marito), trucco e “parrucco”! Ma che fatica! Al giorno d’oggi va molto di moda farsi aiutare da un wedding planner. Ottima scelta per quanto mi riguarda, ma sono consapevole che non tutte le coppie (specialmente in questi ultimi tempi) possano permettersi di assume un esperto. Per la donna, curiosa, sempre alla moda, e attenta ai particolari allora restano solo tanti consigli.

Maschera supernutriente ristrutturante Nutre in profondità, rigenera e ricompatta la fibra capillare con un eccezionale effetto rinvigorente e ristrutturante Collistar, Euro 16,50 il vaso da 200 ml

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†•†•†•†•†• Sicuramente, se c’è qualcosa che è sempre in cambiamento seguendo le tendenze, mode e stili personali è l’acconciatura! Già, il giorno delle nozze non si può nemmeno avere un capello fuori posto, ma seguendo le regole. Difficile da scegliere guardando foto e sfilate. L’acconciatura deve seguire una linea ben precisa. L’abito e il viso sono i punti fondamentali sui quali focalizzarsi per avere un risultato da spose perfette. Sono dell’opinione che la semplicità per il giorno del matrimonio deve essere un obbligo per risultare chic, ma osare nei dettagli è sicuramente irrinunciabile. L’acconciatura più gettonata per questo evento rimane sempre il “raccolto”. Con boccoli che scendono sulle spalle, con inserti luccicanti, con il classico velo, la pettinatura raccolta ha sempre un grande colpo d’occhio. Ha la capacità di far focalizzare l’attenzione sul viso e sugli occhi della sposa, al suo vestito e al suo lungo velo bianco.

Ma essere anticonformisti e scegliere i capelli sciolti potrebbe avere un ottimo risultato! Col capello sciolto il velo risulta “di troppo” ma soluzioni di diversi colori e stoffe sarebbero perfette per evidenziare stile e originalità delle nuove tendenze. Addio caro amato velo, benvenuti fiori, piume, perle, fascette e strass. Per chi ha una chioma ribelle, riccia e voluminosa, è davvero un peccato legare i capelli in chignon e raccolti. Abbellire con inserti che riprendono il colore ed il tema del vestito da sempre un risultato degno di una sposa perfetta. Per chi ha i capelli lisci e lunghi, davvero svariate sono le possibilità, e raccogliere la chioma o darle movimento con dei boccoli sarebbero soluzioni classiche e molto raffinate. Insomma, nessuno dice che è semplice, ma alzi la mano chi di voi non si sta immaginando il proprio matrimonio da quando eravate piccole?!

MELITA TONIOLO

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†•†•†•†•†• { il trasporto }

il trasporto della sposa Il trasporto della sposa Dal cavallo bianco, alla limousine bianca …per essere sempre regina! di Renata Brualdi

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in da tempi remoti, la donna ha considerato le sue nozze come il giorno magico per eccellenza nel quale concretizzare tutti i sogni della propria adolescenza e le speranze di un amore unico ed eterno. Giorni e giorni per realizzare al meglio tutti i suoi desideri che stanno per diventare realtà: un abito bianco, un banchetto sontuoso, un addobbo floreale ricco e vario. Ma ciò che più scatena la sua fantasia è la scelta del mezzo con cui poter raggiungere la chiesa ed il suo sposo che la attende. Il matrimonio, infatti, è l’unica occasione in cui ella può apparire come una vera regina, magari su un cocchio trainato da quattro focosi cavalli bianchi. Proprio come nelle fiabe più belle! Recentemente, un fatto di cronaca, ha fatto parlare per la sua originalità: il giocatore dell’Inter e della Nazionale Olandese Wesley Sneijder e la sua bella sposa, sono giunti presso la chiesa dei Santi Giusto e Clemente, a Castelnuovo Berardenga (Siena) rispettivamente su una macchina d’epoca e su un cocchio trainato da 4 cavalli bianchi. Nozze da sogno per chi, desidera un matrimonio in grande, proprio come questo. Non è impossibile realizzare un mezzo di trasporto del genere. Occorre, ovviamente, affidarsi a ditte specializzate di noleggio che, non sono quasi mai ubicate nel luogo in cui viene celebrato il matrimonio. Ma chi desidera ardentemente emulare

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Cenerentola, nel giorno più bello della sua vita, non si fermerà dinnanzi a nessun ostacolo, smuoverà mari e monti pur di realizzare il proprio sogno. Anche Internet offre annunci del tipo: “noleggio carrozza con cavalli bianchi, con conducente carrozza modello vittoria (colore blu) tipica di matrimonio… trainata da pariglia di cavalli bianchi” …ed altri egualmente interessanti, con costi differenziati. Se invece si desidera una cerimonia pacata, dove i cavalli sarebbero fuori luogo, la sposa, dopo essersi consultata con il futuro marito, potrà prenotare un’auto che dovrà essere abbastanza capace da contenere comodamente e senza sgualcirlo, il suo abito nuziale. Potrà essere un’auto d’epoca oppure una berlina, un’auto moderna, ma debitamente agghindata a festa. Sul lunotto posteriore, infatti, dovrà essere posto un cuscino di fiori, mentre fiori sparsi e vari nastri orneranno il cruscotto. Molto amata dalle donne è anche la limousine di colore bianco, un mezzo di trasporto molto romantico, felicemente adottato per un matrimonio “in grande stile”. Vi sono spose che arrivano in chiesa addirittura a bordo di un sidecar …per una originalità senza confronti. Ma qualunque sia il tipo di matrimonio, qualunque sia il trasporto che conduce la sposa alla chiesa del fatidico “Si”, ella, nel suo giorno più bello, avrà sempre la consapevolezza di sentirsi sempre una “Regina”.


MELITA TONIOLO

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†•†•†•†•†• { l'abito }

FABIO GRITTI

La sposa GIORGIO ARMANI

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moderna

ssere “unica” essere “perfetta”. E quando se non il giorno del proprio matrimonio? Nessun’altra occasione migliore di questa, ma la donna, cosa ama indossare per sentirsi bella e protagonista? Ormai sono sempre di più gli stilisti che confezionano abiti su misura, stando attenti alle richieste particolari di chi dovrà affrontare il grande passo. Un’icona l’abito, ma la sposa moderna rimane proprio quella che segue la tradizione. L’abito bianco insomma, non smette mai di essere la scelta giusta. Designers e grandi stilisti non mettono da parte la voglia di stupirci e di segnare nuove mode e tendenze anche per questa occasione. Abiti lunghi, scenografici con code e volumi esagerati sono i modelli scelti dalla sposa decisa, eccentrica ed originale, in stile principessa Sissi. Per la sposa sbarazzina, fresca e femminile, abiti corti, miniabiti frou frou, tubini e gonne morbide vanno alla grande. Per le spose radiose e raffinate, abiti lunghi stretti in vita con note di colore che illuminano il vestito sono sicuramente le scelte migliori. Cinture, inserti floreali, nastri sono i tocchi finali per rendere questi modelli davvero unici. Per le amanti dei “fifties” invece, gli abiti bon ton sono i modelli preferiti da indossare il grande giorno. Fasce a gradazione 26

di Giovanna Bellani

e gonne svasate sono le caratteristiche di questi abiti prevalentemente bianchi con maxi inserti di pizzo e maxi righe che giocano con l’effetto luce/opaco su tutta la lunghezza dell’abito. La sposa sontuosa ed elegante amerà un abito con guanti lunghi, fiocchi sulla gonna e contrasto black and white. Romantica la sposa che ama lo stile a “sirena” impreziosito da nodi o fiocchi appena sotto il seno, magari di seta per impreziosire la zona décolleté. Accattivante e giovanile è la sposa che vuole mettere in mostra le gambe, pur non rinunciando al classico abito lungo. Corto davanti e con coda è il modello che predilige la sposa vivace ed elegante. Ormai non ha più senso parlare di significato “virginale”. Il total white è sicuramente la scelta preferita dalla sposa moderna, ma spesso, giocare con effetti di luce e colore caratterizza la sposa dei giorni nostri. L’abito bianco ha ormai cambiato accezione. Importanza, icona, stile, eleganza, tradizione, romanticismo, sensualità e passione, sono solo alcune caratteristiche dell’abito classico da sposa. Nessun riferimento quindi all’età, alla cerimonia religiosa o quant’altro. Insomma, la sposa moderna rimane legata alla tradizione della nonna, abito lungo con giochi di colore, tessuti e accessori, ma originalità è l’elemento distintivo della sposa 2011.


MELITA TONIOLO

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†•†•†•†•†•† { il pranzo }

Il matrimonio vien mangiando? Mini guida per non sbagliare il pranzo di nozze e far felici amici e parenti di Simona Rapparelli

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reddo, qualche goccia di pioggia, una sala grande a luci spente. Un tavolo e tre persone sedute attorno che confabulano. In lontananza un vago rumore di stoviglie e di acqua che scorre. Se ci fossero il fumo da sigaretta e il bicchiere di superalcolico, potremmo pensare di essere a Casablanca, o ad un incontro tra spie e congiurati… Invece no: siamo nientemeno che al primo approccio del fatidico pranzo di nozze! Non ci credete? E fate male, oppure non vi siete ancora sposati. Normalmente il pranzo di nozze inizia proprio così, circa un anno prima della data del sì (i più ritardatari ci provano anche sei mesi prima, come i giovani del nostro esempio di qualche riga fa). I nubendi iniziano con il vagliare una decina di ristoranti in base per esempio alla lontananza dalla chiesa del matrimonio, alla disponibilità di ampio parcheggio, o alla possibilità di adeguato cocktail di benvenuto; poi fissano l’appuntamento con il ristornate per la scelta del menù e di tanti altri piccoli dettagli, momento che avviene nel locale quando è chiuso e tranquillo. Già, il ristorante… E’ necessario valutare anche la location, ovvero la spettacolarità del posto in cui si riuniranno sposi, amici e parenti per

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†•†•†•†•†• condividere il primo pasto della neonata coppia: il "pranzo di nozze", infatti, simboleggia l'entrata della sposa nella sua nuova condizione, con il pasto consumato congiuntamente dai due nuovi coniugi la donna lascia la sua famiglia d'origine e diventa sposa. Ma torniamo alla location: a disposizione degli sposi ci sono davvero ad oggi mille soluzioni: il casale, per nozze informali e ospiti che hanno voglia di divertirsi a fare scherzi e a camminare scalzi sul prato; la villa d’epoca, per ricevimenti raffinati e un po’ gessati, dove tutto deve essere perfetto ed elegante; il castello, per chi ha voglia di esagerare “alla principesca” e punta tutto sul romantico; il ristorante, per i tradizionalisti; il circolo, perché no? Molti club cittadini mettono a disposizione belle sale che altrimenti non si potrebbero affittare; la discoteca, solo per appassionati che abbiano amici e parenti disposti a passare una giornata e una notte ancheggiando a ritmo di rock, salsa, dance. Insomma, il pranzo di nozze vuole la sua location e la sua organizzazione, anche nei minimi dettagli: oltre al menù e alla carta dei vini, è necessario curare che i fiori scelti per i tavoli e le sale si intonino sia con il locale che con gli abiti degli sposi e dei testimoni. Ma vediamo in dettaglio cosa fare e cosa non fare per centrare il bersaglio-pranzo di nozze ed evitare i risolini di scherno dei parenti.

Piccolo vademecum per evitare magre figure Scegliere un posto (ristorante, castello, villa etc) che sia al massimo a mezz’ora di macchina dal luogo della cerimonia: così si eviteranno code, svenimenti di zie e nausee da fame. In caso di pioggia il luogo deve poter disporre di un ampio salone interno. Il locale deve essere sufficientemente grande per il numero di invitati prescelto, così si evita l’effetto sardina. Se si vuole della musica si faccia attenzione a non “assordare” i presenti: non è detto che tutti abbiano voglia di buttarsi della samba o nel tremendo trenino. Provare personalmente il menù, a meno che non si sia di casa in quel locale e non si conosca tutto alla perfezione. Prevedere giochi, intrattenimento e pasto anche per i più piccoli, se ce ne sono. Informarsi di eventuali intolleranze alimentari o segnalare ai cuochi le proprie. Meglio tavoli rotondi con posti già assegnati: si chiacchiera meglio e non si crea confusione. Ricordarsi queste regole-base: il matrimonio celebrato di pomeriggio deve essere seguito da un rinfresco,

quello celebrato nel pomeriggio tardo richiede una cena formale o un cocktail. Il matrimonio mattutino prevede il classico pranzo. Per scegliere i vini: champagne o prosecco con gli antipasti, vino bianco leggero con i primi piatti, vino bianco secco con il pesce, vino rosso giovane con le carni bianche, rosso più corposo con le carni rosse e con cacciagione, rigorosamente vino dolce con la torta. Il menù va deciso in armonia con la stagione: niente pesche melba a dicembre o polenta e brasato a luglio. Far passare tra una portata e l’altra un adeguato numero di minuti: se sono pochi si rischia di rimpinzare gli ospiti, se sono troppi di farli addormentare. La torta: non esagerare con il numero di piani e con le farciture, sennò si rischia l’effetto stucchevole anche solo a guardarla: pan di spagna, crema pasticcera, panna e frutta fresca bastano. Non ci resta che augurarvi… Buon pranzo di nozze!

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†•†•†•†•†• { la luna di miele }

Amore,

partiamo? di S Simona imo a Ra imon im R Rapparelli app ppaarelli

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no dei momenti più sentiti e topici nel difficile periodo di organizzazione di un matrimonio è il viaggio di nozze. Gli sposini di solito, presi dal turbinio di problemi da risolvere, di decisioni da prendere, di ristoranti da prenotare e di immancabili litigate con i parenti fino al quindicesimo grado, decidono di regalarsi una piacevole pausa infilandosi in una serie di agenzie di viaggio e tornandosene a casa con borse e borsette piene di depliant, pieghevoli, guide e simili. Una tappa fondamentale, che spinge i futuri coniugi a trascorrere serate sfogliando il materiale raccolto, sognando paesi sconosciuti, esotici e lontani, tracciando romantici percorsi al chiaro di luna con i consueti bacini di rito e emettendo simpatici gridolini all’unisono alla vista di ogni isolotto sperduto nell’oceano con palma annessa. Dopo aver sfogliato quintali di depliant, ecco il momento magico della scelta: e qui, se non si è tanto quieti, rischia di scoppiare il primo vero litigio prima del matrimonio. Siete riusciti magistralmente a tenere la bocca chiusa mentre lei sceglieva il più costoso e appariscente lampadario per il soggiorno snobbando l’idea infinitamente più pratica (“ma tesoro, all’estetica non ci pensi?”) della classica plafoniera suggerita da voi? La vostra calma è stata olimpionica quando lui ha preteso di avere in casa la maxi-tv 4000 pollici con relativo abbonamento per non perdersi neanche mezzo secondo di serie A? Bravi, ma non è detto che resistiate alla terribile prova-viaggio: andare in Egitto a luglio a fare un’escursione tra le piramidi potrebbe essere magnifico per persone che girano con il golfino di cotone anche con quaranta gradi, potrebbe diventare una tortura insostenibile per un coniuge che sta decentemente bene quando il termometro segna i quindici gradi al sole. Attenzione quindi, i gusti del prossimo vanno perlomeno considerati: via libera alla diplomazia e all’arte delle coccole, prendere decisioni in armonia non è facile ma è un’ottima palestra per la vita di coppia che sta aspettando i due quasi sposi. Passata la fase critica della scelta della meta, si

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prosegue con i preparativi, che di solito sono talmente frenetici da sfiancare anche le coppie più allenate. In condizioni normali, preparare un viaggio è relativamente semplice: in coppia e per di più prima di un matrimonio, diventa una vera e propria corsa ad ostacoli. I maschietti non sono proprio dei geni a far le valige, si sa, ma in questi casi a farla da padrone è l’esasperazione e la fretta: di solito la partenza è fissata per il giorno seguente la cerimonia (se potete è caldamente sconsigliato, piuttosto partite due giorni dopo ma più riposati), quindi praticamente ci si leva il vestito da matrimonio e ci si mette quello da viaggio… Altro che notte di nozze! Se la festa per la cerimonia si è protratta nell’arco delle ore notturne, tra giochi e scherzi degli amici, il rischio è che non si riesca nemmeno a dormire, figuriamoci a fare altro. Le valige vanno approntate qualche giorno prima, diversamente il loro contenuto rischia di essere deficitario (“Amore, non trovo le calze! Amore, la maglietta nera! Amore, il mio phon dov’è?”) e fonte di battibecchi antipatici: i fanciulli sono bravi a non riuscire a vedere la loro biancheria sempre nello stesso cassetto, le fanciulle riescono immancabilmente a partire con tutti i documenti scaduti. Ma alla fine lo sappiamo tutti: la luna di miele è per definizione una fase di incanto, magia , passione e aspettative che difficilmente si dimentica, è un momento di intimità che aiuta la coppia a conservare quel pizzico di romanticismo che nella vita di ogni giorno può fare la differenza. E se volete conquistarla del tutto, fatele trovare una rosa sul comodino con la colazione, parola… di donna!


è orgogliosa di presentare le novità 2010 delle sue due linee di prodotto Persiane in acciaio

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Danza Ihil moloremodi dis prero tet atiant quia core pro mos antemque eatio omnimus tiorum aceariatior rem reptur?

Sport, arte e passione di Chiara Dehò

di Giovanna Bellani

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ale circondate da specchi, ballerine in body e calzamaglia alla sbarra, musica che si diffonde nell’aria. Tutto questo, e molto altro, è ciò che si presenta davanti agli occhi entrando in una qualsiasi scuola di danza. La danza appunto. Cos’è la danza? Sport? Arte? Si, ma non solo. La danza è anche strumento di comunicazione, libera espressione delle emozioni, forse la prima forma d’espressione che l’uomo abbia sperimentato, e al contempo costanza, rigore e disciplina, soprattutto per chi cresce e diventa adulto con la danza, con la danza classica in particolare. La danza è lo sport, l’hobby più amato e più diffuso tra le bambine in età scolare e pre-scolare; è un’attività completa che coinvolge tutti i muscoli del corpo ed è la disciplina femminile per eccellenza. Forse è anche per questo che molte mamme iscrivono le proprie figlie presso una scuola di danza, affinché possano sviluppare la bellezza del corpo, ingentilire l’animo e acquisire armonia ed eleganza nei movimenti. Tuttavia non mancano anche i ballerini, sebbene purtroppo siano una minoranza, a causa anche delle difficoltà e dei pregiudizi che

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´´´´´´´´´´´´´´´´´´ ´´´´´´´´´´´´´´´´´´ a volte il sesso maschile trova nell’accostarsi a quest’arte. Nella danza ogni passo è frutto di un impegno quotidiano e costante e per diventare un professionista è necessario lavorare su solide basi. Per questo è consigliabile iniziare presto ad instaurare un rapporto con questa disciplina, fin dall’età di quattro-cinque anni con un corso di danza propedeutica. Fondamentale è inoltre la scelta della scuola: i risultati infatti non dipendono solo dall’impegno delle vostre bambine, ma anche dagli insegnamenti e dal tipo di guida che troveranno nel loro percorso, che dovrà provvedere a proporre un programma di studio adatto alle diverse età, pianificato in modo da seguire nel tempo la crescita, fisica e professionale, delle allieve. Purtroppo le scuole di danza spuntano come funghi e sono molti coloro che si improvvisano insegnanti di danza, soprattutto in Italia dove non esiste ancora una legge che tuteli questo insegnamento, contrariamente a quanto avviene

in Francia ad esempio, dove è in vigore dal 1989. Una vera scuola di danza deve avere dei requisiti fondamentali come insegnanti qualificati, corsi per tutti i livelli, sale attrezzate e spogliatoi capienti. Per ogni tipo di danza è inoltre necessario un abbigliamento e delle scarpe adeguati, anche se il primo approccio con questa attività può avvenire semplicemente con degli indumenti comodi come una tuta ed un paio di calze. Inoltre l’esercizio quotidiano della danza richiede molte energie e per questo è necessario alimentarsi in maniera corretta evitando di tagliare in modo drastico le calorie o di ridurre il cibo, poiché così facendo si toglierebbe energia ai muscoli e a lungo andare questo potrebbe provocare danni permanenti. Nella società in cui viviamo molte persone credono che la danza sia quella disciplina riservata a pochi eletti e chiusa tra le mura dei più prestigiosi teatri del mondo. Fortunatamente non è ovunque così, non più. La danza nel corso del tempo è riuscita a liberarsi da certe restrizioni sociali, culturali, ideologiche e anche materiali nelle quali è nata e si è sviluppata, entrando a pieno titolo a far parte degli elementi delle società contemporanee. La danza è così divenuta un fattore di coesione, di interazione, di comunicazione e di confronto tra le società le culture, riuscendo a dar vita a svariati fenomeni, come quello della danza terapia, una metodologia che mira all’armonico sviluppo dell’individuo attraverso l’uso del movimento inteso come mezzo per la scoperta di sé, del proprio corpo e delle sue capacità espressive. Quindi care mamme e cari papà, se volete iscrivere le vostre figlie e i vostri figli presso una scuola di danza tenete a mente tutte queste informazioni e ricordate che purtroppo ancora oggi, in Italia, la danza non è considerata da tutti un’arte vera e propria, e questo soprattutto a causa della scarsa informazione, che nemmeno la televisione contribuisce a dare per educare coloro che vogliono affiancarsi a questa attività. L’importante però è che all’inizio la danza venga considerata dai più piccoli come un hobby e un momento di svago, di aggregazione e di divertimento, e solo con il passare del tempo, e nel caso in cui da semplice sport si riveli una vera e propria passione, allora l’approccio dovrà divenire più serio e responsabile e ci dovrà essere più impegno sia da parte di chi balla che da parte dei genitori. In ogni caso la danza è fonte di tante gioie e di tante soddisfazioni per tutti, parola di ballerina!

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rr rr rr rr rr rr rr rr rr r rr rr rr rr rr rr rr rr rr r { moda }

Autunno inverno 2010-2011 I colori? grigio e marrone. i must have? calde mantelle e maxi borse. Scopriamo insieme tutte le tendenze

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lle prese tutti i giorni con mille impegni. Mille ruoli. Mille cose da sbrigare. Per ogni attività ecco però che la donna ricerca il suo stile seguendo la moda della stagione, dettata da passerelle, stilisti e vetrine dei negozi. E’ giusto calarsi nei panni di quello che si vuole svolgere, ed è proprio la donna glamour che ama trasformarsi in base ai momenti della giornata! La donna mamma, amante della famiglia e della casa, il prossimo autunno adotterà uno stile molto classico e molto comodo. Dominata dal colore beige e grigio, è una donna che ama avere tutto sotto controllo. Mantelle, poncho, cardigan saranno presenti nelle borse degli acquisti autunnali. Stivali sopra al ginocchio con un accenno di tacco o scarpe sportive porteranno le mamme a sbrigare i mille compiti di casa, al supermercato, a scuola con i bimbi e nelle attività open air durante i freschi pomeriggi autunnali. Borse grandi, shopping bag color cipria, verde scuro e scamosciate sono le scelte più comode per contenere tutto il necessario per una donna attiva e indaffarata. Come tocco fashion, sciarpe di lana misto seta da avvolgere abbondanti intorno al collo mentre si corre da un luogo all’altro: dal reparto surgelati alla cassa o dalla scuola diretta verso le faccende domestiche. La donna in carriera, invece, spostandosi e correndo da un appuntamento all’altro, ha una vita molto sociale e molto frenetica. Le proposte delle ultime sfilate per questo stile di donna hanno decisamente un che di classicità misto aggressività. Intramontabili i tailleurs. Grigio e marrone scuro sono le tonalità più “in” per il prossimo autunno-inverno. Ampie mantelle serviranno per ripararsi dal freddo e grosse borse per dare il

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VALENTINO

tocco di femminilità necessario per affrontare la giornata lavorativa. Tacco alto e molto deciso con plateau o inserti svariati: piccole catene, pon pon, fiocchi o paillettes. Immancabili gli accessori. La donna in carriera ama il tocco di precisione. Collane appariscenti in tonalità con gli abiti, bracciali e anelli giganti impreziosiranno il look e insaporiranno lo stile dando decisione e sicurezza. Per la donna che ama le serate, in compagnia, di lavoro, di svago o con le amiche, quest’anno è tornata di moda la stampa leopardata. Donna aggressiva quindi quella della sera ma proposta sempre con charme. Cappottini, gonne, pullover, scarpe e top, tutto completamente leopardato. Questa stampa si abbina molto bene al colore predominate dell’autunno: il color cammello con tutte le sue tonalità. Attenzione però a non esagerare! Seguire la moda, sì, è davvero femminile, ma la donna, che sia casalinga, che sia in carriera, amerà sempre quel tocco di personalità nell’abbinare capi, colori e mille accessori.


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rr rr rr rr rr rr rr rr rr r { comunicare } rr rr rr rr rr rr rr rr rr r

e vissero tutti più o meno felici

su Internet! di Alessia Benaglio

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a storia, la letteratura, la mitologia, le favole, sono costellate di storie d’amore. Nell’Odissea, dopo aver tessuto per vent’anni la stessa tela, Penelope può finalmente ricongiungersi con l’amato Ulisse. Alla fine della favola di Cenerentola, lei calza la scarpetta perduta ed il Principe Azzurro può sposare l’ambita anima gemella. Storie antiche. Le favole si sono evolute all’insegna della tecnologia. Oggi le relazioni amorose non nascono più in un salone da ballo o su una splendida isola greca, nascono sul web. Molte persone non riescono ad esprimere la propria personalità come vorrebbero perché troppo timide o insicure, sul web si sentono protette perché nascoste e perché possono permettersi di essere quello che vogliono. Si sentono tutelate dallo schermo che mantiene le distanze ma che permette loro di aprirsi senza inibizioni o pregiudizi. Da un’indagine Harris Interactive su un campione di 10.000 intervistati dai 35 anni in su, emerge che il 19% delle coppie si è conosciuto on line, contro il 17% di quelle che si sono conosciute sul posto di lavoro o attraverso amicizie comuni. E se si ha l’abilità di scovare nei meandri della rete la propria anima gemella, si può anche prendere in considerazione l’idea di celebrare un cerimonia nuziale on line: si può abitare a milioni di km di distanza ma essere uniti in matrimonio virtualmente. Anche così si può

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vivere per sempre felici e contenti. Però le favole non hanno tutte un lieto fine: Otello, accecato dalla gelosia, uccide l’adorata Desdemona e, come è noto, anche l’amore tra Antonio e Cleopatra finisce tragicamente. Si è conclusa nel modo peggiore anche una favola di questi giorni di una ragazzina di Milano, convinta di avere incontrato il principe azzurro su un social network e costretta a scoprire a sue spese la vera identità dello studente modello. Il bravo ragazzo l’ha convinta, dopo mesi di conversazioni in chat, ad accettare un appuntamento, si è presentato con due amici ed insieme l’hanno stuprata, filmando l’evento. La protezione che offre lo schermo di un PC è solo fittizia, c’è un rovescio della medaglia: possiamo decidere di non rivelare chi siamo realmente, possiamo mentire un po’ sulle nostre caratteristiche fisiche ed i nostri interessi ma non dobbiamo dimenticare che anche chi scrive all’altro capo della rete può farlo, con tutte le conseguenze del caso. Sarebbe più prudente evitare di fornire le proprie generalità o concedere troppa confidenza a chi si incontra su una chat; se si ritiene che la persona sia apparentemente degna di fiducia, si può anche decidere di incontrarla ma sempre meglio non presentarsi mai sole. Da bambine i genitori ci hanno sempre ripetuto di non accettare caramelle dagli sconosciuti. Senza eccedere nella prudenza e sconfinare nella paranoia, è comunque bene ricordare il monito anche da adulte.


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{ noi & il territorio }

La vendemmia 2010

in Oltrepo' L’Oltrepo Pavese viene giustamente definita una zona altamente specializzata, la cui struttura economica si basa in modo evidente sul comparto vitivinicolo, che offre una produzione d’eccellenza di Chiara Pelizza

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ià raccolto il bianco e dalla metà del mese di settembre è partita la raccolta dell’uva nera. Si parla di vendemmia 2010. Le operazioni di raccolta, che sono iniziate con le varietà Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Grigio, riguardano, secondo alcuni dati attendibili, un territorio di circa 13.600 ettari e 3.000 produttori che durante la scorsa campagna hanno prodotto, per quanto riguarda Docg, Doc e Igt, 1.127.171 quintali di uve per una produzione totale di circa 790.000 ettolitri, dei quali quasi 620.000 imbottigliati. Le varietà Doc più prodotte, secondo i dati raccolti al termine della scorsa campagna, sono risultate: Bonarda con 246.176 quintali; Barbera con 136.351; Pinot Nero, a quota 81.717 e Riesling 65.326. L’annata è in ritardo rispetto agli altri anni di una decina di giorni ma il tempo è stato clemente e i prodotti vanno bene. Tranquilli quindi i produttori per una raccolta che ha tutta l’aria di poter competere ad armi pari con la straordinaria vendem-

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mia dell’Oltrepo pavese, qualitativamente parlando, del 2009. Una quantità maggiore di prodotto quest’anno che non va in alcun modo a discapito della qualità. La maturazione dell’uva è stata buona; l’unica leggera preoccupazione è per “l’ultima a venire”, sempre lei, la croatina; allungandosi il tempo, si potrebbe andare incontro alle prime piogge autunnali.L’anno che stiamo raccogliendo non preoccupa i coltivatori, perchè avvertono la ripresa. La crisi permette di far vedere il valore del prodotto in base al rapporto qualità-prezzo. La crisi in questo senso può essere un volano. In un momento di difficoltà oggettiva ed è meglio evitare polemiche; la sofferenza, che si avverte a livello mondiale, rallenta i consumi. Anche l’Oltrepo ne paga lo scotto ma sicuramente meno di altre zone. Dal maggio scorso qualcosa è cambiato per le certificazioni delle bottiglie. La fascetta consortile, che tracciava il vino e dava misura numerica dei quantitativi esistenti di prodotto con un rapporto tra quintali d’uva e imbottigliato, oggi è sostituita da una fascetta non numerata. A tale riguardo un noto produttore locale ci riferisce di non considerare giusta la mancanza di controllo numerico. Essendo convinto che la vecchia normativa limitasse in modo incisivo le frodi. I problemi di mercato e la generale involuzione dei consumi generano giacenze di prodotto nelle cantine ma di fatto l’invenduto non è molto soprattutto per quanto riguarda la croatina poiché nel raccolto precedente c’era stata una riduzione di circa il 20% a causa di alcune malattie delle vigne. A dare numeri precisi per capire la misura del prodotto e del mercato del vino sono i rappresentanti dei coltivatori. Numeri che parlano da soli: 15 mila ettolitri di vino prodotto di cui il 90% è imbottigliato per la vendita mentre il 10 % rimane sfuso per cisterna o damigiana. Del 90%, un ulteriore 90% è Doc (denominazione di origine controllata) mentre il restante 10% è Igt (indicazione geografica tipica). Nella produzione Doc rientrano Pinot, Riesling, Malvasia e Moscato; per i neri: Bonarda, Barbera, Buttafuoco e Sangue di Giuda. Tra la produzione Doc alcune hanno avuto denominazione Docg (denominazione di origine controllata e garantita) come il Pinot spumante metodo classico e il nuovo prodotto Cruasè, un marchio in esclusiva per l’Oltrepo. “L’Oltrepo è una zona vitivinicola ad alta specializzazione ed ora ha bisogno di rimarcare il proprio territorio nei confronti

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rr rr rr rr rr rr rr rr rr r rr r rr rr rr r rr rr rr rr rr r del consumatore. Bonarda è primo vino per le vendite, mentre il Pinot spumante e il Cruasè sono le eccellenze della produzione. Vendere vino è più difficile rispetto ad alcuni anni fa anche per i diversi controlli che giustamente sono stati inseriti in materia di sicurezza stradale. Il messaggio che noi produttori e attori del mondo vitivinicolo vogliamo far passare è che consumare vino non è sbagliato e deve essere fatto nella giusta quantità”. L’Oltrepo quindi come zona altamente specializzata la cui struttura economica si basa sul comparto vitivinicolo. E gli echi di questa produzione d’eccellenza merita una costante attenzione anche da parte delle istituzioni. Di fatto, un occhio di riguardo per quelle zone non manca da parte della Regione Lombardia dove Vittorio Pesato, eletto consigliere al ‘Pirellone’ durante le scorse elezioni regionali, è membro, oltre che della Commissione attività produttive e occupazione, anche della Commissione agricoltura, parchi e risorse idriche: “È necessario continuare sulla linea della qualità – dice Pesato – l’Oltrepo sta crescendo in una logica di posizionamento di mercato. È importantissimo il ruolo degli stake holders (ndr: letteralmente, i portatori di interesse); perché anche l’Oltrepo rimanga sulla linea degli altri territori produttivi deve iniziare a ragionare applicando il modello del country management per dare una dimensione di produttività nuova che cerchi di razionalizzare in termini qualitativi il prodotto vino”. Continua e conclude Pesato: “La vendemmia è un momento che deve consentire a cantine e produttori di trovare nuovi mercati rafforzando allo stesso tempo quelli esistenti con una strategia di nuovo marketing del territorio. Tutti quelli che vogliono portare avanti questa nuova governance del territorio, saranno anche portatori di una nuova mission che darà al nostro vino una centralità nell’assetto economico locale”. Le prime valutazioni dell’Assessore Provinciale Anselmi La vendemmia 2010 in Oltrepò Pavese può definirsi buona sia quantitativamente che qualitativamente. Le prime stime sulla produzione parlano di un leggero incremento produttivo rispetto allo scorso anno. Da evidenziare la produzione della croatina, che è prevista di entità elevata e con un ritorno ai propri livelli standard. Rispetto agli ultimi anni, la stagione 2010 è in ritardo di circa 10 giorni, tuttavia, il clima fresco (caldo di giorno ma non umido e con basse temperature la notte) che si è verificato per la maggior parte del mese di settembre, sta comunque favorendo la fase di maturazione delle uve e il raggiungimento di livelli qualitativi che vanno dal buono all’ottimo con una resa da uva in vino stimata

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sul 65 %. Vista l’assenza di particolari problemi di attacchi fungini, i grappoli sono arrivati alla maturazione perfettamente sani e c’è chi parla addirittura di “vendemmia da collezione”. Va segnalata una certa recrudescenza relativamente agli attacchi di Flavescenza Dorata ma è ancora presto per dire se tale fitopatia possa aver causato danni alle produzioni. Unica nota dolente è quella legata ai prezzi di mercato, che si evidenziano con un trend in calo rispetto allo scorso anno. Mario Anselmi Assessore all’Agricoltura Provincia di Pavia


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{ DETTO TRA NOI }

Chi di noi, non ama prendersi una pausa, chiamare l’amica e fare due chiacchiere? Siamo donne, cosa c’è di più naturale? ■ Mi chiamo Elisabetta, ho 26 anni e sono fidanzata da quattro con

l'amore della mia vita: Matteo. La mia dolce metà, sembra però non voler cogliere i numerosi segnali da me lanciati in merito ad una tanto desiderata richiesta di matrimonio. A questo punto ho deciso: farò io il primo passo! Mi aiutate? Grazie mille Ciao Elisabetta, la tua richiesta è davvero insolita e tu sei una ragazza molto intraprendente! Ecco quindi per te qualche consiglio: Potresti rincasare con un anello di fidanzamento e chiederglielo in modo molto informale programmando un evento che renda il momento romantico, ad esempio un'inaspettata cena fuori subito dopo la dichiarazione. L'importante è che formuli le parole giuste: "Matteo vuoi sposarmi?" Semplici ma d'effetto. Un'altra idea potrebbe essere quella di svegliarti prima "quella mattina" e farti trovare, al suo risveglio, seduta accanto a lui a pronunciare le fatidiche parole. Pensa che anticamente la mattinata era il momento della giornata scelto per questa richiesta; all'alba, ma anche di notte (da qui il nome di serenata) il pretendente si recava, con amici, sotto le finestre della sua bella, a cantar d'amore, accompagnandosi con la chitarra o altri strumenti: la ragazza dava segno di gradimento, affacciandosi alla finestra, con il lancio di un fiore; segni contrari dava in caso di rifiuto. Buona fortuna cara Elisabetta!

■ Quando è opportuno, secondo voi, far incontrare la propria famiglia

con quella del fidanzato? C'è un tempo preciso o ognuno agisce un pò come preferisce? Ad esempio, qualcuno dice che è corretto sei mesi prima del matrimonio (quindi quando si da parola), altri quando la coppia inizia a parlare di matrimonio pur senza fissare alcuna data. Considerando che la coppia sia tale da circa 8 anni, è il caso di aspettare tempi tecnici? Laura

Cara Laura, sussiste norma da galateo, ma se non si tratta di famiglie che lo osservano, perchè porsi il problema? Direi che dopo otto anni di fidanzamento e in previsione di un matrimonio il miglior modo per non sbagliare sarebbe un accenno dei futuri sposi ai rispettivi genitori dell'intenzione maturata di farli conoscere. Se ci sono i presupposti l'occasione nascerà da se'.

■ Sono Roberta, ho 34 anni e da due sto con Christian. Stiamo pensando seriamente ad una convivenza, facilitata dal fatto che il mio Lui possiede una casa, per ora disabitata, che sarà ovviamente da arredare. Da dove cominciare?

Da dove preferite cara Roberta. Non crediamo esistano regole precise sul punto di partenza. Lasciatevi guidare solo da tre coordinate: il vostro gusto, il vostro budget, il vostro istinto. E siamo sicuri che non vi sbaglierete! Stabilite subito il budget, realistico, sulla base delle vostre reali e concrete possibilità. Suddividetelo tra le stanze che dovete arredare e definite quali sono le vostre priorità. Adorate passare ore a letto, leggendo, guardando la TV, ecc.? Darete ampio spazio alla camera, a cui dedicherete una parte importante del budget. Passate ore spaparanzati sul divano a guardare la TV e a giocare con la vostra consolle? E’ evidente che la sala richiederà maggiore attenzione. Amate invitare amici a pranzo e a cena e passate ore ed ore davanti ai fornelli? Una cucina spaziosa e resistente è quello che ci vuole! Siete cultori delle SPA e di lunghissimi, corroboranti bagni caldi? Il bagno è il vostro regno! Buona fortuna per il vostro "nido d'amore"!

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dettotranoi@ladysmagazine.it

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r rr rr rr rr rr rr rr rr rr r r rr rr rr rr rr rr rr rr r rr r MELITA TONIOLO

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