An d re a B e n e tti
S I GN U M CRU CI S
Andrea Benetti
S IGNUM C RUCIS
S IGNUM C RUCIS DI
Andrea Benetti
CONSULENZA CREATIVA ED OTTIMIZZAZIONE
Barbara Luciano TESTI DI
Andrea Benetti Fiorenzo Facchini Fernando Lanzi COLLABORAZIONE SCIENTIFICA
Centro Studi per la Cultura Popolare I.A.P. Italian Art Promotion PROMOZIONE DELLA MOSTRA
Andrea Benetti Archives Foundation Istituto Europeo Pegaso I.A.P. Italian Art Promotion SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
I.A.P. Italian Art Promotion BIOGRAFIA CURATA DA Diletta PROGETTO GRAFICO
Iacuaniello
Colour Frame
FOTOGRAFIE Alessandro
Ostini
UFFICIO STAMPA Luciana
Apicella
漏 201 6 EDIZIONI qudulibri 路 qudulibri.wordpress.com
ISBN
978-88-99007-1 5-7
漏 IMMAGINI OPERE Andrea Benetti Archives Foundation andreabenetti-foundation.org 路 andreabenetti.com
Palazzo dell'ex Ospedale degli Innocenti Sala ex Chiesa delle Putte Bologna
Andrea Benetti
S IGNU M C RU CIS
in occasione di
Arte Fiera Bologna 29.01 > 01 .02.201 6
Città del Vaticano, 28 novembre 201 2 Questa foto ritrae Sua Santità Benedetto XVI nella Sala Nervi, mentre riceve in dono dall'A.N.F.E. l'opera di Andrea Benetti, intitolata "Omaggio a Karol Wojtyla". L'incontro col Santo Padre è avvenuto per celebrare il 65° anniversario dalla nascita dell'Associazione Nazionale delle Famiglie degli Emigrati (A.N.F.E.).
IL PROGETTO SIGNUM CRUCIS
La mostra “Signum Crucis” nasce grazie alla prima opera intitolata “Omaggio a Karol Wojtyla”, che realizzai nel 2009 come tributo alla grande figura di Papa Giovanni Paolo II, alla quale sono particolarmente legato. Proprio quel dipinto, che raffigura una Croce, fu donato nel 201 2 al Pontefice Benedetto XVI da parte dell'A.N.F.E. (Associazione Nazionale Famiglie Emigrati), durante l'incontro tra il Santo Padre ed una delegazione dell'Associazione, che nel 201 2 celebrava il 65° anniversario della nascita. Negli anni successivi alla donazione del dipinto a Sua Santità, mi ero più volte ripromesso di realizzare altre dodici tele, per dar vita ad una esposizione, che avesse come soggetto la Croce. Oggi questo desiderio è divenuto una realtà. Le dodici opere della mostra Signum Crucis seguono la scelta stilistica del dipinto originale a cui si ispirano, che vede inserita la Croce in un contesto di forme astratte, dai colori spesso vivaci, che evidenziano un messaggio di speranza espresso dal Sacro Simbolo della Cristianità. Attraverso queste forme colorate, che trasmettono una gioia profonda, ho cercato di interpretare il concetto di Resurrezione e di Salvezza, che Nostro Signore ha donato all'umanità, attraverso il suo sacrificio, il cui significato è stato custodito fino ai nostri giorni proprio dal simbolo della Croce. Troppo spesso alcuni artisti contemporanei hanno vilipeso questo ed altri simboli sacri della religione cristiana, per ottenere un'effimera e deprecabile pubblicità. Tali modi di agire sono lontani anni luce dal concetto di arte, in quanto per me l'arte è prima di tutto un messaggio di amore e di pace, che esprime rispetto per l'essere umano e per ciò in cui esso crede. Non può essere considerata arte qualsiasi espressione, che insulti o vilipenda i simboli di una Fede, qualunque essa sia. Tornando al tema della Croce, trovo profondamente sbagliato ed ingiusto che oggi si voglia negare in alcuni luoghi la presenza di questo simbolo che, indipendentemente dal suo significato religioso, è da duemila anni radicato nella nostra cultura ed è parte integrante della nostra tradizione, a prescindere dal percorso religioso, che ognuno di noi abbia compiuto. La mia visione è semmai quella di arricchire la società con altre culture, nell'ovvia libertà di culto e non certo di disconoscere le radici cristiane, che da millenni caratterizzano la nostra storia. Quelli appena esposti sono i motivi che mi hanno spinto a sviluppare questo progetto artistico, con l'intento di evidenziare il messaggio carico di amore, di gioia e di speranza, che è endemico al Segno della Croce (Signum Crucis). Andrea Benetti
SIGNUM CRUCIS
Due mila anni fa la croce era il patibolo per chi si era macchiato di gravi delitti. La storia e l'archeologia riferiscono di uomini crocifissi. Il lenzuolo della sindone porta l'immagine di un uomo crocifisso mostrando chiaramente le ferite in corrispondenza dei polsi e del piede. L'immagine corrisponde esattamente a quanto i Vangeli ci dicono di Gesù di Nazaret. Per la storia la croce ricorda l’uccisione di un innocente, ma per i credenti ha anche un altro significato ben più grande: la morte ingiusta di Gesù, il Figlio di Dio, sulla croce ha il valore di un sacrificio, è il segno più grande dell'amore di Dio per gli uomini. Ed è motivo di speranza, perchè sullo sfondo della croce c'è la risurrezione che segna la vittoria di Gesù sul peccato e sulla morte, per lui e tutta l’umanità da lui redenta. La croce diventa segno di liberazione dal peccato e dalla morte per tutti gli uomini. Essa si estende a tutti quelli che guardano alla croce con fede. Il simbolismo della croce cambia radicalmente. L'avevano capito bene i cristiani del Medioevo, specialmente nel Nord Europa, che rappresentavano il crocifisso come un re, con la corona regale sul capo al posto della corona di spine. La croce è trasformata in trono: “Regnavit a ligno Deus”. Con o senza la raffigurazione del corpo crocifisso, la croce resta un emblema carico di amore e di speranza. La croce senza la risurrezione resterebbe solo il ricordo di un innocente messo a morte. Non offenderebbe nessuno, ma verrebbe meno il significato di vita e di speranza che esso contiene. L'opera di Andrea Benetti è concentrata sul “segno” della croce, e non sulla rappresentazione dell’uomo crocifisso, ma il significato è il medesimo. Il simbolismo astratto, espresso nei tanti segni colorati che costellano gli spazi intorno ai bracci della croce, richiama gioia, proprio come la croce. Le croci di Andrea Benetti sono croci gioiose, aprono alla speranza. E' la gioia che viene dalla certezza che la croce rappresenta la vittoria del bene sul male, dell'amore sull'odio, della vita sulla morte.
Mons. Fiorenzo Facchini
Omaggio a Karol Wojtyla 路 2009 路 cm 70 x 50 路 olio e cacao e acrilico su tela
LE CROCI DI ANDREA BENETTI . UNA LETTURA SIMBOLICA
Tutto nelle tele delle Croci di Andrea Benetti parla di gioia, di serenità, di natura, di certezza nella Risurrezione, non ostante la croce sia strumento di supplizio, di morte e di morte terribile, perché strumento destinato alla pena più ignominiosa, riservata ai malfattori più abbietti. E questa evidenza gioiosa è immediatamente trasmessa dalla ricchezza, dalla luminosità e dalla gamma della tavolozza usata dall’Autore. È una gioia e una serenità quasi infantile, ma non di quell’infanzia che bamboleggia trastullandosi con giochi effimeri, bensì di quell’infanzia per la quale è aperto il regno dei cieli, condizione stessa della conversione, se si vuole entrare nel Paradiso: “In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli” (Matteo 1 8,3) . Quasi un clima della primordiale “età dell’oro”, quando la guerra e l’odio non erano ancora entrati nel cuore umano: il clima dell’Eden descritto dal libro della Genesi. E questa immediata sensazione, che nasce al primo sguardo, viene ampiamente confermata, guardando attentamente, dalla presenza dei simboli che hanno il potere di agire nel profondo e di risvegliare echi e conoscenze che affondano le loro radici universali nell’animo umano. Le croci sono tutte “luminose” perché colorate di bianco, il colore cioè, dei tre propri del divino, che rimanda alla luce increata e incarnata che viene da Oriente. Incarnazione resasi necessaria, dopo il peccato dei Progenitori, per conoscere la via per tornare al Padre, al Giardino (Paradiso) primigenio, dove non esiste peccato né tramonto, e dove tutto è gioia nella contemplazione di Dio. In molte di queste croci è la traversa, il patibulum , che interseca l’asse verticale, lo stipes , a significare i numerosi tentativi delle forze malvagie del mondo di contrastare l’azione di Cristo, il “senza tempo”, che ha fatto irruzione nel tempo per salvarlo, insegnando all’uomo la via per tornare “bambino”, concetto questo evidenziato dalle croci dove lo stipes interseca il patibulum spezzando le catene del peccato che tengono l’umanità ancora al suolo e ne impediscono l’ascesa. Gli sfondi da cui queste croci emergono lanciano simbolicamente messaggi positivi di gioia, pace e Risurrezione.
Innanzi tutto nella molteplicità delle forme e dei colori che rimandano come le vetrate gotiche, alla bellezza, inesprimibile umanamente, ma solo intuibile, della ricchezza paradisiaca. Sono figure celesti, floreali, tutte con gli spigoli arrotondati, quasi a esprimere che presso Dio non vi sono asperità. Le stelle a cinque punte ricordano le ferite di Cristo –vero Adamo- in croce, supplizio e morte necessaria per la nostra salvezza, per riscattare il peccato di Adamo ed Eva. Le stelle a sei punte ci dicono con le loro sei estremità le iniziali di Gesù Cristo nelle nobili maiuscole greche dello iota (I) e del chi (X) di Iesus Xristos . Il grande fiore a dodici petali rimanda alla città dalle dodici porte della città celeste dell’Apocalisse (Ap 21 ,1 0-1 4.22-23) , la Città di Dio, sicura dimora degli eletti che si salvano prendendo le proprie croci e seguendo le orme del Figlio di Dio incarnato. Le forme ellittiche prive di spigoli sono simboli della perfezione di Dio, mentre i triangoli ne rappresentano la trinitaria Unicità. Le frecce rivolte verso l’alto ci insegnano ed indicano, come i campanili delle chiese, la meta. L’uso poi che l’Autore fa di miscelazioni di colori e di essenze aromatiche vegetali esprime la sua volontà di coinvolgere ogni aspetto della natura, compresi gli aromi e il mondo vegetale, nel messaggio che con queste sue produzioni rivolge ai riguardanti. Un’ultima osservazione sulla grande installazione che completa l’esposizione di queste dodici tele. La croce ottenuta intrecciando semplicemente due assi di legno di aspetto e forma molto “naturali” rimanda all’Albero della vita, alla croce che da strumento di morte è diventata profezia certa di Risurrezione, mentre la preziosità delicata delle due verghe di vetro “inchiodate” sul legno alludono alla Crux pretiosa bizantina, che diceva in simbolo della preziosità incommensurabile del corpo di Cristo lì sopra inchiodato per la nostra salvezza. Fernando e Gioia Lanzi
Andrea Benetti
S IGNUM C RUCIS La installazione
S i g n u m C ru c i s Scheda tecnica della installazione Titolo: Signum Crucis Anno: 201 5 Dimensioni: cm 1 61 x 94 x 2,5 Materiali: metallo, legno e vetro di Murano Alla santissima Croce In questo sacro Legno, ove la vita la sua prima foglia, e 'l frutto morte, estinta morte prende oggi la morte, e più bella che pria torna la vita. La vita per dar vita esce di vita, e la morte congiura incontra a morte: talché, morendo morte, alfine in morte la vita si converte, e morte in vita. Trema il nimico de la eterna morte, e godon quei che in morte aspettan vita, quando viva apparir veggion la morte. Qui Gesù giace estinto, anzi la vita, che vuol col suo morir distrugger morte e con la morte riparar la vita.
Tratto da Rime · Rime sacre e morali di Torquato Tasso
Andrea Benetti
S IGNUM C RUCIS Le opere su tela
Signum Crucis I 路 201 5 路 cm 70 x 50 路 olio e pigmenti su tela
Signum Crucis II 路 201 5 路 cm 50 x 70 路 olio e pigmenti su tela
Signum Crucis III 路 201 5 路 cm 70 x 50 路 olio e pigmenti su tela
Signum Crucis IV 路 201 5 路 cm 70 x 50 路 olio e pigmenti su tela
Signum Crucis V 路 201 5 路 cm 70 x 50 路 olio e pigmenti su tela
Signum Crucis VI 路 201 5 路 cm 70 x 50 路 olio e pigmenti su tela
Signum Crucis VII 路 201 5 路 cm 70 x 50 路 olio e pigmenti su tela
Signum Crucis VIII 路 201 5 路 cm 70 x 50 路 olio e pigmenti su tela
Signum Crucis IX 路 201 5 路 cm 70 x 50 路 olio e pigmenti su tela
Signum Crucis XII 路 201 5 路 cm 70 x 50 路 olio e pigmenti su tela
Signum Crucis X 路 201 5 路 cm 50 x 70 路 olio e pigmenti su tela
Signum Crucis XI 路 201 5 路 cm 50 x 70 路 olio e pigmenti su tela
Andrea Benetti
S IGNUM C RUCIS Cenni biografici
B REVE BIOGRAFIA DI A NDREA B ENETTI Andrea Benetti, nato a Bologna nel 1 964, da diversi anni esprime col favore della critica e del pubblico qualificato le proprie idee e la propria pittura, nel complesso mondo dell'arte contemporanea. Oltre ad avere esposto in luoghi di grande pregio, sono ormai delle decine i musei, le istituzioni e le collezioni internazionali, che ospitano le sue opere in permanenza. A dicembre 2006, Benetti ha ideato e stilato il Manifesto dell'Arte Neorupestre, successivamente presentato alla 53. Biennale di Venezia, nel padiglione "Natura e sogni", situato presso l'università Ca' Foscari. In occasione dell'evento, sotto l'egida della Biennale, è stato pubblicato un catalogo, edito da Umberto Allemandi. Sempre nel 2009, Andrea Benetti ha realizzato un libro da collezione, con tiratura limitata (le copie sono firmate e numerate), intitolato “Esplorazione inconsueta all’interno della velocità”. All'interno egli formula, e rappresenta con la propria pittura (dodici dipinti su tela), alcune tesi innovative sulla velocità, analizzando le civiltà susseguitesi nel corso della Storia e l'atavico desiderio di dominio dell'uomo. Hanno aderito al progetto e scritto per il libro, avvalorando l'importanza delle tesi sostenute da Andrea Benetti, una quindicina di professori provenienti dalle università di tutta Italia. La parte critica riferita alle dodici opere pittoriche, è curata da importanti nomi del mondo dell’arte. Il volume è già stato acquisito da musei, biblioteche ed istituzioni di rilevanza internazionale. A luglio 201 0, il pittore bolognese è stato invitato ad esporre alla LXI edizione del Premio Michetti, la blasonata rassegna internazionale di arte contemporanea, che si svolge ogni anno, dal 1 947, nel Museo Michetti. A novembre 201 0, la pittura Neorupestre di Andrea Benetti è approdata a Palazzo Taverna (Roma), nella sede degli Archivi Legali Amedeo Modigliani, accanto alle opere di Giorgio De Chirico, Amedeo Modigliani, Andy Warhol, Keith Haring, Mario Schifano, Max Jacobs, Carlo Corsi, Jules Pascin, Guido Cadorin... in occasione della mostra intitolata “Portraits d'artistes”, curata dal Presidente degli Archivi Modigliani, il professor Christian Parisot e dal professor Pierfrancesco Pensosi. Vittorio Sgarbi ha presentato il progetto alla stampa ed alle TV. In contemporanea, il 1 8 ed il 1 9 novembre 201 0, nelPalazzo di Vetro, nella sede delle Nazioni Unite (O.N.U.) per il progetto “Academic impact”, al quale erano presenti 1 30 università da tutto il mondo, per conto della delegazione italiana veniva donata ed acquisita nella Collezione delle Nazioni Unite, un'opera di Andrea Benetti. A maggio 201 1 , Andrea Benetti è stato invitato dal professor Massimo Guastella, docente dell'Università del Salento, a tenere un seminario sull'arte Neorupestre ai suoi allievi del corso di laurea di Storia dell'Arte Contemporanea. Inoltre è stata inserita nel programma di ricerca universitaria la mostra di Benetti, che si è tenuta all'interno delle Grotte di Castellana, con la musica composta ed eseguita live per il progetto da Frank Nemola. A marzo 201 2, per volere del Presidente della
Roma , 9 marzo 201 2 All'interno del Palazzo del Quirinale, nello studio del prof. Louis Godart, responsabile dei Beni Artistici della Presidenza della Repubblica, durante la consegna dell'opera di Andrea Benetti, per l'acquisizione nella Collezione d'arte del Quirinale.
Roma, 1 marzo 201 3 Negli uffici della Camera dei Deputati durante l'acquisizione dell'opera di Andrea Benetti nella Collezione di Palazzo Montecitorio. L'opera intitolata "9 novembre 1 989" è dedicata al crollo del Muro di Berlino.
Vaticano, 3 settembre 201 4 Durante l'Udienza Generale del mercoledĂŹ, Andrea Benetti dinnanzi a Sua SantitĂ Papa Francesco, in piazza San Pietro, per il rito del "baciamano".
New York, 1 8 novembre 201 0 Il momento in cui il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Sua Eccellenza Ban Kii Moon, riceve l'opera di Andrea Benetti, intitolata "Against the violence", realizzata nel 2007. L'opera è stata acquisita nella Collezione d'Arte dell'O.N.U.
Repubblica l'onorevole Giorgio Napolitano, con il beneplacito del professor Louis Godart, Consigliere per la conservazione dei Beni Artistici del Quirinale, è stata acquisita un'opera di Andrea Benetti nella Collezione d'Arte del Quirinale. Nello stesso anno è stata acquisita un'opera nella Collezione Permanente del Museion, il museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano. Il 27 novembre 201 2, Benetti ha tenuto un seminario sulla propria arte e sulla propria formazione all'Università Roma Tre, invitato dal professor Gianfranco Bartalotta, della Facoltà di "Scienze della Formazione". Il giorno seguente, in Vaticano, veniva donata a Sua Santità Papa Benedetto XVI, dall'Ente Morale A.N.F.E., l'opera intitolata "Omaggio a Karol Wojtyla", acquisita successivamente nelle Collezioni Vaticane. Il primo marzo 201 3, Andrea Benetti è stato ricevuto alla Camera dei Deputati, per l'acquisizione dell'opera intitolata “9 novembre 1 989” nella Collezione d'Arte di Palazzo Montecitorio e, in seguito, anche il MamBo, il Museo d'Arte Moderna di Bologna, ha acquisito un'opera di Benetti nella propria Collezione. Lo stesso si dica per il Ministero di Giustizia e dei Diritti Umani argentino, a Buenos Aires. Ad aprile 201 3, a Bologna, in sala Ercole, a Palazzo D'Accursio, Andrea Benetti ha allestito la mostra "Colori e suoni delle origini", promossa dal Dipartimento delle Arti Visive, Performative e Mediali dell'Università di Bologna e curata dalla professoressa Silvia Grandi. Per la mostra, Frank Nemola ha realizzato la sonorizzazione permanente e una performance musicale nel corso dell'inaugurazione. Nel 201 4, per tutto il mese di marzo, si è tenuta l'importante mostra all'Università di Bari "Aldo Moro", col seminario sull'arte Neorupestre in Aula Magna, alla presenza del Magnifico Rettore, il professor Antonio Uricchio, del professor Donato Coppola, del professor Gregorio Rossi e del professor Nicolò Giovanni Carnimeo. Nel mese successivo l'allestimento della mostra è stato spostato ad Ascoli Piceno, nelle sale di Palazzo dei Capitani, con la curatela del professor Stefano Papetti. Le due mostre hanno ospitato all'inaugurazione la performance musicale di Frank Nemola ed al termine di entrambe le esposizioni, l'Università di Bari e la Galleria d'Arte Contemporanea "Osvaldo Licini" di Ascoli Piceno hanno acquisito nelle loro Collezioni d'Arte delle opere di Benetti. Ad aprile 201 5 l'importante mostra istituzionale presso la Camera dei Deputati, promossa dalle Università di Bologna e di Ferrara e stata curata dalla professoressa Silvia Grandi e dal professor Marco Peresani, col patrocinio del Ministero dei Beni Culturali e l'intervento all'inaugurazione del Sottosegretario. Promossa dal MUST, il Museo storico della Città di Lecce, a giugno e luglio 201 5, a cura del professor Toti Carpentieri, è stata allestita nelle sale del Castello Carlo V la mostra di Andrea Benetti intitolata "Astrattismo delle origini" ed un'opera è entrata a far parte della Collezione Comunale della città di Lecce.
M USEI E C OLLEZIONI CHE HANNO ACQUISITO OPERE DI A NDREA B ENETTI Collezione d'Arte delle Nazioni Unite · New York, U.S.A. Collezione d'Arte del Quirinale · Roma, Italia Collezione d'Arte della Camera dei Deputati · Roma, Italia Collezione personale di Papa Benedetto XVI · Città del Vaticano Collezione personale di Papa Francesco · Città del Vaticano MamBo · Museo d'Arte Moderna di Bologna · Bologna, Italia Museion · Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Bolzano · Bolzano, Italia Mumi · Museo Francesco Paolo Michetti · Francavilla al Mare, Italia Rinaldi-Paladino Art Museum Foundation · Lugano, Svizzera Macia · Museo d'Arte Contemporanea Italiana in America · San José, Costa Rica Galleria d'Arte Contemporanea "Osvaldo Licini" · Ascoli Piceno, Italia Pinacoteca Amedeo Modigliani · Follonica, Italia Pinacoteca Silvestro Lega · Modigliana, Italia Ministero di Giustizia e dei Diritti Umani · Buenos Aires, Argentina Collezione Comunale d'Arte della Città di Lecce · Lecce, Italia Collezione d'Arte dell'Università di Bari · Bari, Italia Ambasciata d’Italia in Cina · Pechino, Cina Ambasciata d’Italia in Nuova Zelanda · Wellington, Nuova Zelanda Collezione Facchini · La Fenice et des Artistes · Venezia, Italia Museo Speleologico "Franco Anelli" · Grotte di Castellana, Italia Museo d'Arte Contemporanea · Fondazione "Logudoro Meilogu " · Banari, Italia
Roma, 1 1 novembre 201 0 Andrea Benetti e Vittorio Sgarbi a Palazzo Taverna, durante la mostra "Portraits d'artistes" nella quale vi era esposta un'opera di Andrea Benetti tra quelle dei Maestri dell'arte del Novecento.
Roma, 1 6 aprile 201 5 Andrea Benetti alla Camera dei Deputati, con i curatori della mostra, il prof. Marco Peresani e la prof.ssa Silvia Grandi, nel momento della presentazione della mostra VR60768 anthropomorfhic figure
allestita ad aprile alla Camera.
UN EVENTO PROMOSSO DA
Centro Studi per la Cultura Popolare culturapopolare.it
Via F. Zanardi, 56/4 · CAP 401 31 · Bologna · Italia Telefono +39 338 92901 28 · info@andreabenetti.com andreabenetti.com · andreabenetti-foundation.org
RINGRAZIAMENTI
Città Metropolitana di Bologna, Comune di Massa Marittima, Comune di Murano, Comune di Patù, Comune di Specchia, Comune di Venezia Alberto Albertini, Katia Beltrandi, Massimo Benetti, Ottavia Bongiovanni, Gino De Salvo, Nicola Elia, Rocco Fazzini, Marina Lorenzoni, Piero Malaisi, Renata Nemola, Giuseppe Pagani, Michele Pasqui, Stefania Ricchieri. Si ringrazia Alessandro Tampieri per la performance "Signum Crucis" Un ringraziamento speciale alla infaticabile e cara Francesca Golfarelli
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Euro 1 6,00